ANNO PASTORALE 2021 | 2022 - Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato - Parrocchia Santa Lucia ...
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Comunità cristiana di Santa Lucia 1 al Tempio votivo della pace Bergamo ANNO PASTORALE 2021 | 2022 Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato Prima lettera di Pietro 2,9
2 “Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa popolo che Dio si è acquistato…” (Prima lettera di Pietro 2,9) “Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo...” e benedetto il volto di ogni fratello e sorella della Comunità Cristiana di Santa Lucia in Bergamo! Nel segno della benedizione entriamo nel tempo di questo anno pastorale. Già la lettera alla comunità ha disegnato un percorso che vogliamo trovi forza e efficacia nell’incontro con la realtà di ogni giorno, nell’ascolto e confronto con la Parola e nella possibilità di concreti spazi di azione e impegno. La strada dei 72 è quella del quotidiano, è la stessa strada per ciascuno di noi, per tutti i credenti di santa Lucia. Attraversa il quartiere, muove i passi verso i negozi della “piazzetta” e oltre, raggiunge il centro della città. È la strada che ci accompagna da una casa all’altra, al posto di lavoro, ai luoghi della comunità, all’oratorio, al Tempio; ogni giorno con l’assoluta novità dell’incontro. Allora sguardi, saluti, sorrisi, soste sono frammenti di vita che sollecitano allo spazio della relazione, all’ascolto dei battiti del cuore, alla compassione autentica che trasforma la vita.
3 Vivere la strada con gli occhi aperti e il cuore disponibile: questo deve essere uno dei tratti essenziali del nostro cammino di comunità. Vivere la strada non per il “sentito dire” o per “io la penso così”, ma per raccogliere il grido, spesso soffocato, della fatica e lasciare spazio al canto, magari taciuto, di positività e bellezza. Vivere la strada per dare volto a relazioni di attenzione e vicinanza, estremamente rispettose di ogni cammino, ma capaci di portare il peso dell’incontro, della relazione, dell’amicizia. La Parola è quella che la Chiesa ci consegna da sempre nella testimonianza della Scrittura. Parola sempre viva! Pietro scrive alla piccola comunità dei cristiani che viveva a Roma. Siamo probabilmente nell’anno 65 d.C. quando Nerone accusava i cristiani di aver provocato l’incendio che devastò la capitale. Affascina l’umiltà dell’Apostolo: sta con la comunità e cammina con loro. Anche oggi Pietro è con noi. Non manchi la preghiera per papa Francesco! E’ lo Spirito che sostiene la sua intensa testimonianza. Delle mormorazioni e dei risentimenti l’unica ragione è il male, ne facciamo esperienza ogni giorno. Gesù è il protagonista della lettera. È il Risorto: la sua morte e risurrezione sono cuore del Vangelo. È il dono di Dio al credente: a lui rendiamo testimonianza anche nelle fatiche di ogni tempo, nelle prove della vita. E, inseriti nella grande famiglia dei credenti, siamo delle “pietre viventi” che, sapientemente posate e avvicinate l'una all'altra da Dio, formiamo una casa
4 spirituale (2:4-6). E ancora, siamo un “corpo di sacerdoti” i quali offrono sacrifici spirituali (2:5) a Dio per mezzo di Cristo che è il Sommo sacerdote. Infine, siamo, per effetto della nuova nascita nel Battesimo, una “stirpe eletta”, “sacerdozio regale”, una “gente santa”, il “popolo di Dio”, che “Dio si è acquistato” (2:9-10). Questa è la Chiesa, la quale ha come compito di proclamare le cose grandi che Dio ha fatto: chi crede era nelle tenebre, ma ora si trova nella “sua luce meravigliosa” (2:9). Gli spazi concreti d’impegno e azione qualificano la vita dei singoli e della comunità cristiana. È quello che ci piace raccogliere nella dimensione della “pastorale” e che chiede a ciascuno la carità del tempo e dell’impegno. Non esiste pastorale che non abbia forza nella carità. E declinando la carità lo spazio della parrocchia vince l’anonimato, supera l’indifferenza, sconfigge l’individualismo. Per non disperderci nel vasto campo delle possibilità e dei bisogni accogliamo quelle “caratteristiche” che il Vescovo Francesco invoca per ogni comunità parrocchiale: fraternità, ospitalità, prossimità. Impegnative, perché capaci di scavare dentro l’esperienza umana alla ricerca della linfa, di quelle ragioni che danno respiro alla vocazione cristiana nel tempo della vita. La fraternità toglie la maschera delle convenienze, delle formalità e abbandona l’incoerenza del pensare solo a sé stessi. Prendersi a cuore le relazioni, cogliere la creatività della differenza, valorizzare la dignità di ciascuno è azione pastorale spicciola, quella che viene dal basso e che matura nella capacità di compatire, patire insieme, alla faccia di quell’egoismo dal quale
5 neppure la comunità dei cristiani è immune. Tessere l’ospitalità chiede di andare oltre le solite cose, di rinunciare alla prassi superata della consuetudine, per ritrovare il fuoco che, sotto la cenere, sprigiona un’assoluta missione di novità. La “Chiesa in uscita”, che papa Francesco sollecita, non è senza casa e senza storia, ma ritrova casa e storia nella quotidianità, così come sempre il Vangelo si è incarnato. Ospitalità allora coniuga l’Eucaristia come comunione nella creatività delle differenze, ne diventa il Sacramento indispensabile. Eucaristia accogliente quella della nostra comunità? Eucaristia di comunità o pio esercizio di religiosità individuale? Così, originata nell’Eucaristia, la prossimità percorre i diversi sentieri della socializzazione, della politica (quella nel vero senso della parola) e dell’economia; la prossimità si scopre nella possibile rete di quartiere; la prossimità fa costantemente appello alla conversione all’altro che il Vangelo indica come luogo teologico. E non si tratta di particolari incarichi, di competenze speciali o di investiture organizzative, ma solo della consapevolezza di quella consacrazione battesimale che a ciascuno è data nella “misura del dono di Cristo” (Efesini 4,7): sacerdoti, re e profeti. L’anno liturgico con i suoi affondi cristologici, la narrazione del mondo vicino e lontano, l’intreccio delle esperienze di vita e di fede, sono il terreno di missione della nostra comunità. Sono la nostra “pastorale”! Ecco le tappe del cammino
6 LE TAPPE DEL CAMMINO OTTOBRE – NOVEMBRE “Stirpe...sacerdozio...nazione... popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui...” (Prima lettera di Pietro 2, 9) Un tempo per dire la fede...un tempo per dirci nella fede. “Annunciamo...proclamiamo...nell’attesa...”: cantando il mistero della fede entriamo nel tempo di Dio. Così la comunità accompagna la celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana, gli anniversari di matrimonio, il mese missionario e del s. Rosario, la contemplazione della santità nella vita e l’incontro con sorella morte di fratelli e sorelle che sono parte di noi. La solennità di Cristo Re viene a ricordarci il “senso” del tempo liturgico e l’opportunità offerta al tempo della Chiesa di camminare nelle orme del suo Signore. E la fiducia ritma il passo.
7 TEMPO DI AVVENTO “... colui dalle tenebre vi ha chiamati alla sua luce meravigliosa” (Prima lettera di Pietro 2, 9b) Un tempo di luce... nel tempo della vita. L’esperienza dell’attesa chiede una buona dose di speranza. Occorre alimentare la bellezza della fede alla luce della Parola e nell’intensità della preghiera. E la celebrazione dell’Eucaristia tiene acceso il cuore nel cammino verso Betlemme: la Parola che è lampada ai nostri passi e forza nella preghiera, il Pane che nasconde e rivela la meta da raggiungere, la comunità che, nella condivisione della fede, si educa alla fraternità nel ricevere il dono di ciascuno. Lucia, nella bellezza del martirio, consegna la luce della testimonianza. È, tra i doni di una notte magica, il dono che interroga gli adulti nella “traditio” della fede. Prepariamo il presepe... angolo di luce nella nostra casa e nella comunità. Riscopriamo il silenzio che si nutre di puntualità e attenzione.
8 TEMPO DI NATALE “Veniva del mondo la luce vera!” (Vangelo di Giovanni 1,9) Un tempo di festa...nella festa della vita. Contemplare il mistero della Vita è il segreto della festa. Nulla è più sobrio del Natale: un bambino è dono sicuro. Celebrare il Natale è vivere l’Eucaristia della vita, è segnare percorsi di pace... ovunque. Il Tempio della pace è luogo del Natale. La Celebrazione Eucaristica, lo stare davanti al presepe, la giornata mondiale della pace, l’entusiasmo dell’Epifania: tutto questo per ridire nella comunità il senso assoluto del Natale, la sua profonda immersione nella storia di ciascuno come possibilità di vita.
9 GENNAIO – FEBBRAIO “Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati” (Prima lettera di Pietro 4,8) Un tempo di normalità... nell’intimità della casa. Lo spazio della preghiera è privilegio di questi giorni. L’incontro con Parola e il dialogo di fede una proposta possibile. Una consapevolezza educativa: i piccoli non ascoltano, ma imitano. Il freddo della stagione fa’ riscoprire la casa come ricchezza di relazione e di intimità, come “chiesa domestica”. Prezioso il tempo della “traditio” casalinga!
10 TEMPO DI QUARESIMA “...pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (Prima lettera di Pietro 3,15) Un tempo di novità... tessere la tunica della vita cristiana. Il forte invito alla conversione corre il rischio di abbandonarsi al moralismo. Evitare il pericolo è impegno di ciascuno e della comunità. L’Eucaristia della domenica e, per chi può, dei giorni feriali, la preghiera personale e magari in famiglia, l’impegno di carità e alcuni momenti comunitari ritmano un cammino che vuole essere come il telaio al quale affidare la fantasia creatrice della vita. Al cuore di tutto il “triduo pasquale”, celebrazione vera del nostro essere uomini e uomini credenti, momento unico per essere comunità.
11 TEMPO PASQUALE “...ora avete ottenuto misericordia.” (Prima lettera di Pietro 2,10) Un tempo di gioia...gioia di essere cristiani. Gustare l’evento della Resurrezione, l’eucaristia della Pasqua che si distende nelle domeniche e raccoglie la comunità attorno al Risorto. E il Tempio, nello splendore dei suoi 70anni, ci aiuta a dare volto alla comunità dei cristiani nel quartiere. Anche il cammino dei 72 trova il suo compimento nella definizione di un orizzonte pastorale che ha il sapore della missione e la forza della carità. Nel mese di Maria la preghiera, antica e sempre nuova, del S. Rosario ci aiuti a riscoprire la bellezza del ritrovarsi e del condividere le parole della fede.
12 TEMPO DI PENTECOSTE “E questa è la Parola del Vangelo che vi è stata annunciata” (Prima lettera di Pietro 1,25) Un tempo di vita... e di vita piena! Il fuoco dello Spirito non si spegne mai. Non concede tregua. Chiamati a una presenza intensa nel quartiere iniziamo a dare spazio ad una ricerca nell'immensità della carità per individuare sentieri capaci di portare il Vangelo e la sua forza nella debolezza e precarietà dei vissuti. E l’Eucaristia, vissuta con passione, è la sensazionale scoperta che “non possiamo stare senza il Signore”. La marturya è proprio questo: il Signore è con noi e il nostro cuore è pieno di gioia.
13 UN TEMPO PER ESSERE COMUNITÀ... “Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a tutti voi che siete in Cristo” (Prima lettera di Pietro 5,14) presbiteri della comunità
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15 PREGHIERA PER L’ANNO PASTORALE Padre Santo, nel mistero della Trinità dai volto alla Chiesa e insegni a vivere la comunità cristiana, ti preghiamo: la liturgia ci immerga nel Mistero, la Parola bruci ogni resistenza alla missione, la carità moltiplichi il germe della speranza! Nel tempo del discernimento rinnova il cammino della parrocchia. Ciascuno diventi dono per l’altro. Lucia, nostra patrona, illumini il cammino e Maria, Madre della Chiesa, interceda per noi. Amen.
16 disegni di Massimiliano Beltrami ORARI DELLE CELEBRAZIONI Celebrazioni eucaristiche Celebrazioni eucaristiche feriali al Tempio festive al Tempio - h. 9 (ogni giorno) sabato - h. 18 (martedì e giovedì) h. 18 domenica ogni giovedì: - h. 17,30 Adorazione eucaristica - h. 9 - 11 - 12,15 - 19 - h. 18 Adorazione eucaristica - h. 18,30 preghiera del Vespro Celebrazione del Sacramento della Riconciliazione: - ogni giorno prima delle celebrazioni; - sabato dalle 17 alle 18. www.santaluciabg.it
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