ANIEM Rassegna Stampa del 15/05/2018 - Confimi Industria Sicilia

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ANIEM
   Rassegna Stampa del 15/05/2018

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INDICE

ANIEM
   15/05/2018 Primo Piano Molise                                                   6
   A Palazzo Vitale passaggio di consegne all'insegna del bon ton

   15/05/2018 Quotidiano del Molise                                                7
   Il plauso dell'Acem alle dichiarazioni del neo governatore

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  Il capitolo non contiene articoli

SCENARIO EDILIZIA
   15/05/2018 Corriere della Sera - Nazionale                                      9
   Nelle scuole italiane dove crollano (anche) i soffitti

   15/05/2018 Corriere della Sera - Nazionale                                      12
   Grattacielo a Dubai, i progetti di Preatoni per l'Emirato

   15/05/2018 La Repubblica - Milano                                               13
   Quando l'ecomostro è nel cortile della scuola

   15/05/2018 La Repubblica - Milano                                               14
   Cantieri nelle scuole la lista dei lavori estivi per le emergenze

   15/05/2018 La Repubblica - Roma                                                 16
   Grandi opere, nuovo corso 5S "Mille case per i più bisognosi"

   15/05/2018 La Repubblica - Roma                                                 18
   Sconosciuto il numero delle residenze vuote tra le 26mila del Campidoglio. Il
   sindacato: "I piani di zona? Spesso rivelati una trua"

   15/05/2018 Capital                                                              19
   Imprese campioni nei mercati esteri /1

   15/05/2018 Capital                                                              27
   Imprese campioni nei mercati esteri /2

   15/05/2018 Donna Moderna                                                        30
   Il cemento va con il legno
SCENARIO ECONOMIA
  15/05/2018 Corriere della Sera - Nazionale                                                    32
  «Sono stupito Avevo risposto sì a patto di dire la mia sui ministri»

  15/05/2018 Corriere della Sera - Nazionale                                                    34
  Tutti in fila per il Btp Italia, richieste già per 2,3 miliardi Scadenza allungata a 8 anni

  15/05/2018 Corriere della Sera - Nazionale                                                    36
  Mps rimonta, balzo del 20% in due giorni

  15/05/2018 Corriere della Sera - Nazionale                                                    37
  La caccia alle truffe europee, Afcos recupera 60 milioni

  15/05/2018 Il Sole 24 Ore                                                                     38
  Ignorare l'invito di Draghi mette a rischio la moneta unica

  15/05/2018 Il Sole 24 Ore                                                                     40
  Pensioni, riforma per i più garantiti

  15/05/2018 Il Sole 24 Ore                                                                     41
  Bruxelles in difesa delle imprese europee

  15/05/2018 Il Sole 24 Ore                                                                     42
  Ipo, il mercato si prende una pausa In Europa già 17 rinunce da gennaio

  15/05/2018 Il Sole 24 Ore                                                                     44
  Costa (Wpp Italia): «Avanti con gli investimenti, entro il 2019 un nuovo hub della
  comunicazione»

  15/05/2018 La Repubblica - Nazionale                                                          46
  Trump salva il colosso cinese aondato dai dazi americani

  15/05/2018 La Stampa - Nazionale                                                              48
  IMPRESE VITALI MA ALLA POLITICA NON INTERESSA

  15/05/2018 La Stampa - Nazionale                                                              49
  "Così rischiamo grosso Bruciamo la ripresa e i progressi di bilancio"

  15/05/2018 La Stampa - Nazionale                                                              51
  Buffetti primo azionista delle Cartiere Pigna "Sinergie per il rilancio"

  15/05/2018 Il Messaggero - Nazionale                                                          52
  La rete di spie del paladino antimafia

  15/05/2018 Il Messaggero - Nazionale                                                          54
  Avvisi al contribuente, incassati 1,3 miliardi
SCENARIO PMI
  15/05/2018 Il Sole 24 Ore                                  57
  Dalla startup arriva innovazione per la Pmi

  15/05/2018 Il Sole 24 Ore                                  58
  La superpressa intelligente per azzerare errori e guasti

  15/05/2018 Il Sole 24 Ore                                  59
  Riuscire a essere «ambidestri» la sfida maggiore

  15/05/2018 La Repubblica - Torino                          61
  "Pmi, si chiama innovazione il passaporto per il mondo"

  15/05/2018 La Stampa - Savona                              63
  Fondi alle piccole imprese domande entro maggio

  15/05/2018 MF - Nazionale                                  64
  Il Fatto Quotidiano ritenta lo sbarco in borsa

  15/05/2018 MF - Sicilia                                    66
  UniCredit e Confartigiani insieme sul microcredito

  15/05/2018 Avvenire - Nazionale                            67
  Le Pmi hanno sete di formazione

  15/05/2018 Capital                                         68
  Senza rimpianti per il posto fisso

  15/05/2018 Capital                                         73
  Dove si impara e si produce innovazione

  15/05/2018 Capital                                         79
  Il colosso che costruisce colossi

  15/05/2018 Capital                                         82
  L'irresistibile avanzata di un popolo di esportatori

  15/05/2018 Capital                                         88
  passerella intorno al mondo
ANIEM

2 articoli
15/05/2018
Pag. 2                                    Primo Piano Molise

                                                                                                                     La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 A Palazzo Vitale passaggio di consegne all'insegna del bon ton
 Sorrisi e battute, Frattura: spero che Donato comunichi meglio di me

 CAMPOBASSO. Clima disteso, qualche battuta. Molta cordialità, tanto bon ton. Donato Toma, già padrone
 di casa perché al lavoro da subito dopo la proclamazione in via Genova, e Paolo Frattura che i cassetti li ha
 svuotati quindi già da qualche giorno hanno voluto un passaggio di consegne che per questo è stato
 virtuale ma non meno sentito. «Ti auguro di comunicare più e meglio di me cercando di raggiungere tutti i
 cittadini perché possano avere contezza di quanto di buono per la regione potrete fare. Se dovesse servire
 un recall - dice l'ex presidente - di qualcosa che in questi cinque anni abbiamo fatto, lo spirito e
 l'atteggiamento saranno sempre collaborativi e costruttivi. Davvero in bocca al lupo a te e agli altri venti
 consiglieri regionali». Così l'in bocca al lupo, che il neo governatore accoglie con "viva il lupo". Poi qualche
 risata e scongiuri, quando Toma aggiunge: questo momento è dedicato più a lui che a me. E precisa: non
 perché non lo vedrete più. Sulla collaborazione si dice d'accordo: «Non mancherò di chiederti
 eventualmente ulteriori informazioni, spiegazioni, ampliamenti, perché penso che la Regione non debba
 avere soluzione di continuità nel senso istituzionale. Altra cosa è il piano politico, dove intervengono
 strategie diverse, ci sono punti di vista alle volte divergenti, ci sono impostazioni e azioni di governo
 variabili. Questo è il bello dell'alternanza e della democrazia». E, dirà più tardi rispondendo alle domande
 dei giornalisti, tra le ultime delibere di Frattura ce n'è qualcuna di cui potrebbe non condividere il contenuto.
 «Gli atti come si fanno si revocano», completa il predecessore. Che, a margine, tocca il tema sanità. Si
 augura che presto il Consiglio dei ministri proceda alla nomina del nuovo commissario. E ripete che
 l'integrazione fra Cardarelli e Fondazione è prevista nel programma opera- tivo, provvedimento che è legge
 dello Stato. Per cambiare le cose serve un'altra legge dello Stato. Ed è un obiettivo su cui il Molise ha
 ricevuto l'aiuto finanziario di governo e Regioni per sanare il debito. Comunicazione e confronto, assicura
 poi Toma, saranno i pilastri della sua azione: comunicazione non solo con la stampa ma anche con gli enti
 locali. Altri sorrisi quando i cronisti chiedono della giunta. Toma assicura che in giornata - ottimisticamente
 dice nel pomeriggio ma poi il vertice di maggioranza si allunga parecchio - varerà la giunta. Parla di un
 esecutivo ristretto perché è necessario qualche giorno per promulgare le modifiche statutarie che
 introducono quinto assessore e sottosegretario. Ma sarà completato in sette, dieci giorni. Pagamento degli
 arretrati alle imprese in cima all'agenda di Toma. Sarà il primo atto della sua giunta, assicura. Dichiarazione
 salutata con soddisfazione dall'Acem: «Confidiamo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile perché,
 come più volte segnalato, le aziende non possono più attendere». Infine un tema nazionale, la riabilitazione
 di Berlusconi. Toma lo ha sentito per complimentarsi. Buona notizia anche per un comune cittadino, nel
 caso del Cavaliere «scendere in campo direttamente significa che il condottiero riuscirà meglio a guidare i
 suoi uomini in battaglia e a vincerla».

ANIEM - Rassegna Stampa 15/05/2018                                                                               6
15/05/2018
Pag. 3

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 "Le aziende non possono attendere"
 Il plauso dell' Acem alle dichiarazioni del neo governatore

 "Esprimiamo un plauso sentito - ha affermato il Presidente dell'Acem Corrado Di Niro - per le dichiarazioni
 del presidente della Regione Donato Toma con le quali ha annunciato che il primo atto del suo mandato
 sarà il pagamento degli arretrati alle imprese e confidiamo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile
 perché, come più volte segnalato, le aziende non possono più attendere".
 Foto: Corrado Di Niro

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SCENARIO EDILIZIA

9 articoli
15/05/2018                                                                                                 diffusione:216569
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 gli studenti, i rischi
 Nelle scuole italiane dove crollano (anche) i soffitti
 Gian Antonio Stella

 L' unico ad aver fatto
 il suo dovere è stato
  San Giuseppe da Copertino. Come santo patrono doveva
  proteggere gli studenti
  e l'ha fatto.
  Lasciando che il soffitto di una aula di Fermo venisse giù in un boato di calcinacci in una giornata in cui i
 ragazzi erano impegnati altrove. Tutti gli altri però, dalle autorità locali a quelle nazionali, il loro dovere non
 l'hanno fatto per niente.
 Dice tutto la scheda «edilizia scolastica» dell'Istituto Tecnico Tecnologico «G. e M. Montani» di Fermo,
 s u l l a       c o s t a        m a r c h i g i a n a ,          p u b b l i c a t a         a l l ' i n d i r i z z o
 cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/istituti/APTF010002/itt-g-e-m-montani-fermo/edilizia/.
 Scheda obbligatoria per l'anagrafe nazionale di tutti gli istituti decisa proprio per affrontare finalmente i
 problemi del degrado spesso inaccettabile del nostro patrimonio. Per alcune voci, certo, la risposta c'è:
 «Fascia di età di costruzione: tra il 1800 e il 1899». «Impianto idrico: necessità di manutenzione parziale».
 «Impianto di riscaldamento: necessità di manutenzione completa». «Impianto igienico-sanitario: necessità
 di manutenzione completa». E così via. Sono le cose più importanti, però, quelle che possono spingere un
 papà, una mamma o uno studente a raccogliere l'invito di «cercalatuascuola.istruzione.it» per sapere se
 «quella» scuola sia o meno a rischio. E qui, vuoto totale. Solai? Casella bianca. Coperture? Bianca.
 Intonaci interni? Bianca. Controsoffitto? Bianca. E non si tratta di dati vecchi, rimasti lì nella muffa di
 qualche data center. Come spiega l'introduzione al sito, «i dati contenuti nella presente sezione contengono
 tutte le informazioni di carattere tecnico relative agli edifici scolastici attivi censiti così come comunicati dagli
 enti locali proprietari degli stessi» e «son riferiti all'anno scolastico 2017/18».
 A chi toccava occuparsi delle perizie e riempire quel modulo? Alla scuola, al Comune, alla Provincia, alla
 Regione? A chi? Tocchi a chi tocchi, i cittadini devono essere informati. Perché sull'anagrafe degli edifici
 scolastici si gioca non solo il futuro edilizio della pubblica istruzione ma il diritto stesso dei nostri figli a
 studiare senza correre il rischio che cadano loro in testa il tetto dell'istituto nel quale passano gran parte
 delle loro giornate.
 Nel solo anno scolastico corrente, accusa Cittadinanzattiva, sono finiti sui giornali (il penultimo, prima di
 Fermo, era stato tre giorni prima il cedimento del solaio piombato nella scuola elementare di Eboli con
 quattro bambini feriti) almeno trenta crolli. Nella scia di 44 nel 2016/2017. E di altri 112 nel triennio
 precedente. Per un totale negli ultimi cinque anni, stando a questo calcolo, di almeno 186 episodi.
 «È inammissibile che ad oggi non si abbia un'anagrafe dell'edilizia scolastica completa e affidabile che
 permetta di sapere quali sono gli edifici più a rischio e di definire le priorità di intervento», sferzano Vanessa
 Pallucchi e Francesca Pulcini, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Legambiente, «Non si
 può pensare di affidare la sicurezza degli edifici scolastici al fato». E insistono: l'anagrafe va finita entro il
 2020.
 E già questa, come ricorda Adriana Bizzarri che di Cittadinanzattiva è coordinatrice per la scuola, è una
 scadenza che grida vendetta. La legge istitutiva, infatti, è del lontano 11 gennaio 1996. Per capirci: venti
 giorni prima che a Venezia prendesse fuoco la Fenice. Tanto, tanto tempo fa. Da allora son passati dodici
 ministri e dodici premier. Ma dopo ventidue anni l'anagrafe non c'è ancora. Meglio, c'è a macchia di
 leopardo: «In Toscana e qualche altra regione ci siamo», dice Laura Galimberti oggi assessore a Milano e

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 15/05/2018                                                                             9
15/05/2018                                                                                            diffusione:216569
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                                                                                                                           La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 ieri coordinatrice della Struttura di missione di Palazzo Chigi per la riqualificazione dell'edilizia scolastica,
 «Altrove è andata a rilento. Non so quante volte abbiamo spronato i Comuni...».
 Colpa anche, forse, del passaggio da un modulo con 150 domande a uno con 500. Un incubo, a riempirlo
 tutto. Tanto più per chi è in ritardo, spiega ancora la Bizzarri. Come a Napoli. O a Roma dove la macchina è
 lentissima. E perfino a Milano, dove l'ex assessore Gabriele Rabaiotti è arrivato a sfogarsi: «I dati ci sono
 ma, pare impossibile, sono su carta». Eppure Dio sa quanto l'Italia avrebbe bisogno di conoscere metro per
 metro o almeno scuola per scuola la situazione del patrimonio edilizio che ospita, dalle materne alle
 superiori, circa 8 milioni di alunni. Per capire qual è esattamente il problema, dove sono le emergenze,
 quali sono le priorità. L'ultimo dossier Ecosistema Scuola di Legambiente ricorda che «oltre il 41% delle
 scuole (15.055) si trova in zona sismica 1 e 2, cioè a rischio di terremoti fortissimi o forti» che il 43% di
 questi edifici «risale a prima del 1976, e cioè a prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica», che
 «solo il 12,3% delle scuole presenti in queste aree risulta progettato o adeguato successivamente alle
 tecniche antisismiche». Per finire: «Negli ultimi quattro anni solo il 3,5% degli interventi ha riguardato
 l'adeguamento sismico delle aree a rischio: 532 interventi per 15.055 edifici». Al punto che, avanti così, «il
 raggiungimento dell'obiettivo sicurezza in quelle aree arriverà tra 113 anni».
 Di più: «La media di investimenti in manutenzione straordinaria annua per singolo edificio degli ultimi
 cinque anni vede una media nazionale di 20.535 euro, con una forbice che va dai 28.536 euro degli edifici
 del Nord Italia ai 3.397 del Sud». Rileggiamo: 3.397 euro. Insufficienti non solo per una manutenzione
 minima ma perfino per passare uno straccio e scopare per terra.
 Accuse confermate dai rapporti sulla sicurezza di Cittadinanzattiva. L'ultimo denuncia: «Per le scuole
 situate in zona sismica (oltre la metà), la situazione non è incoraggiante: solo un quarto ha l'agibilità statica,
 poco meno della metà il collaudo. In poco più di un quarto (27%) è stata realizzata la verifica di vulnerabilità
 sismica, obbligatoria dal 2013. Ben pochi gli edifici su cui sono stati effettuati interventi di miglioramento e
 adeguamento sismico: la media nazionale è rispettivamente del 12% e del 7%. Assai indietro il Lazio (3%)
 e la Campania (6% di scuole migliorate sismicamente e 4% adeguate)». Quanto alla cura quotidiana, solo
 «una scuola su quattro ha una manutenzione adeguata e solo il 3% è in ottimo stato. Un quarto circa di
 aule, bagni, palestre e corridoi presenta distacchi di intonaco». Tanto, pensa qualcuno, c'è sempre S.
 Giuseppe da Copertino...
  © RIPRODUZIONE RISERVATA
 I casi
 22 novem-bre 2008
 Il vento fa sbattere la porta di un'aula del liceo Dar-win di Rivoli: Vito Scafidi, 17 anni, muore tramortito da
 un tubo di ghi-sa, lasciato con vecchi sanitari su un contro-soffitto troppo fragile per reggere il peso. Il
 compagno Andrea Macrì perde l'uso delle gambe
 29 novem-bre 2013
 Al liceo classico «Dettori»
 di Cagliari crollano
 due metri quadri
  di soffitto, ferendo un'insegnante e due studenti. Il crollo
 è riconducibile al cedimento
  di una sottile parte
 di mattoni
 che si trova
 tra il travetto
 e l'intonaco

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 15/05/2018                                                                       10
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 18 febbraio 2015
 Intonaco
 e pezzi di solaio si staccano
  in un'aula all'istituto alberghiero «De Cecco»
  di Pescara, colpendo
  i ragazzi
 che erano
 a lezione: 3 di loro restano feriti e vengono trasportati
  in ospedale
 con contusioni e abrasioni
 non gravi
 La scheda tecnica sul sito del Miur
 stato di conservazione
 Nella scheda ufficiale di presentazione dell'Istituto tecnico «Montani» di Fermo sul sito del ministero
 dell'Istruzione vengono lasciati vuoti - quindi senza necessità di interventi - le voci relative ai solai, alle
 scale, alle coperture e agli intonaci e rivestimenti interni ed esterni relativa-mente allo stato di conser-
 vazione dell'immobile.
 Foto:
 Macerie all'Istituto Montani a Fermo

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 Il cantiere
 Grattacielo a Dubai, i progetti di Preatoni per l'Emirato
 Fabrizio Massaro

 DUBAI Ci sono trecento scheletri di grattacieli che guastano lo skyline di Dubai, abbandonati dopo lo
 scoppio della bolla immobiliare del 2007. Un danno di immagine per il governo di Mohammed bin Rashid al
 Maktoum, oltre che per gli acquirenti rimasti con il cerino in mano. In questo scenario si è fatto avanti
 Ernesto Preatoni, il 76enne imprenditore alberghiero-immobiliarista-finanziere patron del gruppo Domina:
 dopo Egitto, Estonia e Russia (e Italia), Preatoni è sbarcato nell'emirato con una soluzione giuridicamente
 innovativa per il Paese di recupero di un grattacielo in costruzione nel distretto di Jumeirah Lake Tower,
 196 metri con 45 piani e 554 unità immobiliari, appena inaugurato e ribattezzato «Preatoni Tower»: valore,
 cento milioni di euro. Ora punta a rilevarne altri. Pagandoli, altro esperimento, (anche) in criptovalute.
 Preatoni Real Estate Development si è accordata con le autorità locali per rilevare dal costruttore - un
 imprenditore tedesco poi finito in galera a Dubai - il cantiere della torre Dubai Star, realizzata solo per il
 35%, e i 551 contratti di vendita, per i quali gli acquirenti avevano già versato il 50%. Spiega Edoardo
 Preatoni, il figlio 31enne che dal 2013 segue il progetto: «Per legge a Dubai gli immobili non terminati
 finiscono in liquidazione e gli acquirenti si vedono restituito sì e no il 5%. Noi abbiamo chiesto di avere
 fiducia e di continuare a versare, più un sovrapprezzo dell'8%».
  Un'operazione pre-fallimentare non facile, sottolinea Preatoni padre: «Intanto non era mai stata fatta prima
 a Dubai; poi dovevamo mostrarci credibili, così abbiamo messo soldi nostri per far ripartire il cantiere, e a
 poco a poco la gente c'è venuta dietro. Noi abbiamo guadagnato circa 7 milioni ma il vero guadagno è la
 credibilità: ogni giorno ci propongono altri cantieri. E visto che a noi piacciono le cose innovative, pensiamo
 di finanziare il recupero di altre torri con le criptovalute». Spiega il figlio maggiore Roberto, 51 anni:
 «Faremo una Ico, cioè emetteremo token che danno diritto agli utili come fosse un'azione. Un'emissione di
 tipo securities, autorizzata e con prospetto informativo». Come si chiamerà la moneta virtuale? Ovviamente
 «Preatoni Towers Ico».
  © RIPRODUZIONE RISERVATA
 100 Milioni di euro Il valore commerciale della Preatoni Tower a Dubai
 Foto:
 Ernesto Preatoni, 76 anni, nel 2013 ha rilevato il cantiere in abbandono

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Pag. 1 Ed. Milano                                                                                          tiratura:274745

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  Il caso
  Quando l'ecomostro è nel cortile della scuola
  CLAUDIA ZANELLA

  , pagina VII Un cantiere abbandonato che sembra essere diventato parte dell'arredamento della scuola. Al
  Feltrinelli, in piazza Tito Lucrezio Caro, da 20 anni aspettano ancora che i due piani dello scheletro di
  cemento, grigio, coni cavi di metallo scoperti, che occupa il cortile venga ultimato. Tutto intorno un prato
  con erbacce che arrivano al ginocchio.
   «Abbiamo già sollecitato tre volte Città metropolitana per farla tagliare», commenta la preside, Maria Rita
  Donadei, mentre osserva il cortile dalla rampa che collega la palazzina storica al giardino.
   Tutto intorno ci sono delle reti, in parte cadute a terra. «Succede quando c'è vento, come in questi giorni»,
  spiega la dirigente, preoccupata per la sicurezza degli studenti. Per arrivare alla palestra, nel palazzetto
  accanto al cantiere, bisogna fare il giro costeggiando le reti. A destra, la stecca, un altro edificio che ospita
  aule e laboratori.
   Lo spazio per passare è di pochi metri, con pozzanghere e fango. «I ragazzi all'intervallo si riversano qui.
  Se mettessero in sicurezza l'edificio in costruzione si guadagnerebbero spazio e verde».
   In fondo al cortile una catasta di materiale abbandonato dagli operai, cavi e tubi di metallo impilati sotto a
  una tettoia. A isolarli e ad avvertire di non avvicinarsi è solo un nastro bianco e rosso. A sinistra un vecchio
  prefabbricato con una piccola palestra. Doveva essere una soluzione provvisoria: «Si potrebbe dismettere
  una volta finiti i lavori e recuperati degli spazi dal nuovo edificio». Al Feltrinelli studiano 1.200 studenti e ci
  sono problemi di spazio. Alcune classi approfittano delle ore di laboratorio delle altre per occupare i loro
  banchi e fare lezione, e la sala professori è stata messa nell'ex casa del custode.
   «Una volta ultimata la palazzina, dentro ci saranno un auditorium, la biblioteca - ora nel palazzo principale
  - dei laboratori e quattro o cinque aule», spiega la preside. Al piano interrato, invece, dovrebbero costruire
  un'autorimessa per i veicoli di insegnanti e personale della scuola perché «in questa zona è impossibile
  parcheggiare e alcune persone che lavorano qui, per problemi di salute, non possono venire tutti i giorni
  con i mezzi». Il piano di ristrutturazione e ampliamento del Feltrinelli «risale a una ventina di anni fa»,
  racconta la dirigente. «Dieci anni fa è stata completata e inaugurata la stecca». Mentre tre anni fa «ci
  hanno consegnato il palazzetto dello sport». Ma l'ultimo edificio non è mai stato concluso. L'azienda che si
  stava occupando dei lavori è fallita e il cantiere è silente da anni. Così Donadei, quando è arrivata nel
  settembre del 2016, ha fatto diversi solleciti perché venisse trovata una soluzione. «Fino a ottenere la
  rassicurazione che entro la fine di quest'anno scolastico sarebbero partiti i cantieri per l'autorimessa e per
  coprire l'edificio, in modo da disporre almeno del cortile senza che nessuno rischi di farsi male».
   Nel frattempo ci sono stati dei sopralluoghi e il bando, ma arrivati a metà maggio «è ancora tutto come
  prima». Ma Città metropolitana fa sapere che la gara è stata fatta e che si è in fase di aggiudicazione.
  Stanno compiendo le verifiche sull'azienda vincitrice. «Da parte nostra c'è il massimo impegno per portare
  a termine entro la fine dell'anno i lavori del primo lotto che prevedono la messa in sicurezza dei muri
  perimetrali», dice Roberto Maviglia, consigliere delegato all'Edilizia scolastica. E, per tutto il resto, «ci
  stiamo attivando per far sì che anche il secondo lotto venga finanziato in modo da poter dare avvio alla fine
  dei lavori».
   - claudia zanella
  Foto: Fallita La ditta che si occupava della costruzione ha abbandonato il cantiere anni fa

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Pag. 6 Ed. Milano                                                                                           tiratura:274745

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  Lavori pubblici
  Cantieri nelle scuole la lista dei lavori estivi per le emergenze
  Tetti, pannelli in amianto, impianti antincendio nel mirino Nelle vie Magreglio, Viscontini e Brocchi
  ricostruzione totale
  Claudia Zanella

  Chiude la scuola e aprono i cantieri. È già scattato il maxi-piano del Comune per affrontare le emergenze
  scolastiche di elementari e materne. Il quadro non è ancora completo, ma già molti interventi chiesti dai
  Municipi sono stati pianificati. Tetti, serramenti, bagni, pannelli in amianto, riscaldamenti, impianti
  antincendio nel mirino dei progetti. In molti casi le scuole da anni attendono un intervento.
   Come alla scuola Scialoia, nel Municipio 9, dove verrà cambiata la caldaia. Cinque gli interventi nel
  Municipio 2. All'istituto comprensivo Franceschi in via Muzio, verrà smantellato il cantiere che teneva in
  ostaggio il cortile da tempo. Dovevano fare dei lavori di adeguamento previsti per ottenere il Certificato di
  prevenzione incendi (Cpi) ma, spiega il presidente del Muncipio 2, Samuele Piscina, «ci sono stati dei
  problemi con le aziende che se ne occupavano e sono stati lasciati a metà». Così è rimasto tutto immobile
  e il cortile inutilizzato. E così quest'estate si lavorerà per restituire ai bambini lo spazio. Situazione simile
  anche nella scuola media dell'istituto comprensivo Locatelli-Quasimodo, di via della Giustizia, ma ad essere
  coinvolte sono delle aule. E, tornando all'istituto Franceschi, nel plesso di via Cagliero, che ospita le medie,
  verrà sistemata la palestra, dove tempo fa era caduto dell'intonaco dal soffitto.
   Mentre alla scuola dell'infanzia di via Bottego, ci sarà un intervento più ampio. «Bonifica dell'amianto,
  intervento all'antisfondello e serramenti», spiega Piscina. Mentre ci saranno «dei lavori legati al Cpi
  nell'istituto comprensivo Galvani, all'angolo tra via Fara e via Galvani». Gli interventi antincendio toccano
  diversi aspetti dell'edilizia scolastica: separazione degli ambienti, adeguamento di pareti e soffitti,
  sostituzione di pavimenti, revisione degli impianti. Proprio in questi giorni sono partiti tre cantieri di questo
  tipo: alla primaria di via Airaghi, alla scuola dell'infanzia di via Valdagno e in quella di via Quinto Romano.
  Lavori che, fa sapere Palazzo Marino, si concluderanno tra giugno e luglio e che rientrano negli interventi di
  manutenzione straordinaria a cui vengono destinati circa 60 milioni di euro l'anno.
   Il 7 maggio «è stato consegnato il cantiere alla ditta che si occuperà di demolire e ricostruire la scuola
  elementare di via Magreglio, chiusa nel 2017 per la presenza di amianto», spiega Giulia Pelucchi,
  assessora all'Edilizia scolastica del Municipio 8. Entro l'estate dovrebbero partire i lavori che, si prevede,
  dureranno un anno e mezzo.
   Tra le priorità del Municipio ci sono la ristrutturazione della scuola di via Moscati e la demolizione e
  ricostruzione in bioedilizia di quelle di via Viscontini e Brocchi, anche queste chiuse per la presenza di
  amianto. Più i lavori alla scuola elementare di via Console Marcello, dove alcune parti sono state dichiarate
  inagibili dopo le vacanze pasquali. «Ancora non sappiamo quali cantieri partiranno quest'estate, ci
  incontreremo con l'assessora all'Educazione, Laura Galimberti, per aggiornarci». E come loro anche gli altri
  municipi aspettano di fare il punto con Palazzo Marino sulle tempistiche dei prossimi interventi. «Alle medie
  di via dell'Arcadia e in quelle di via Tabacchi andrebbero rifatti i bagni e in quelle di via Pertini i serramenti»,
  ricorda Alessandro Bramati, presidente del Municipio 5. Mentre «alle elementari di via Monte Baldo
  andrebbero cambiati gli infissi, le coperture e rifatta la palestra, e alle medie di piazza Axum ci sono
  infiltrazioni sul soffitto», aggiunge Emilio Maiandi, presidente della commissione Edilizia scolastica del
  Municipio 7.
   Intanto, assicura il Municipio 1, inizieranno gli interventi alle elementari di via Ruffini, a due passi da Santa
  Maria delle Grazie. Verranno sostituiti gli infissi e si sistemerà l'androne affrescato, dove l'intonaco aveva
  iniziato a sgretolarsi e l'ambiente era stato chiuso.

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Pag. 6 Ed. Milano                                                                                       tiratura:274745

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   «Una scuola dove sono già state sistemate alcune cose e si farà un riordino generale. Nel Piano opere
  pubbliche per Ruffini sono previsti 7 milioni di euro», aggiunge Fabio Arrigoni, presidente del Municipio1.
  Mentre in piazza Cardinal Massaia, alle medie del comprensivo Diaz, è in programma la sistemazione di
  alcune aule. I lavori «partiranno entro l'estate o poco dopo».
   E settembre è anche il termine previsto per gli interventi alle scuole di via Pisacane. Una ristrutturazione di
  tutti gli edifici, dalle facciate alle controsoffittature, passando per grondaie e tetto. Un cantiere che in due
  anni ha interessato tutto l'isolato, toccando sia l'istituto comprensivo Pisacane-Poerio che la succursale del
  liceo Virgilio, ora interessata dai lavori che, secondo il Municipio 3, dovrebbero concludersi entro l'estate.
  Foto: Il Trotter L'ex convitto che il Comune ha deciso di trasformare in spazi per la scuola nel parco, un
  intervento di recupero tra i tanti necessari

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Pag. 1 Ed. Roma                                                                                           tiratura:274745

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 Grandi opere, nuovo corso 5S "Mille case per i più bisognosi"
 Progetto di social housing con Cdp a Santa Palomba. Ma il Comune ha centinaia di alloggi vuoti

 Il progetto è ambizioso, i suoi effetti sull'emergenza casa si misureranno solo quando gru e betoniere
 lasceranno Santa Palomba, fazzoletto di agro romano ai confini del municipio IX. Lì, all'estrema periferia
 Sud della capitale, come previsto dalla convenzione siglata ieri dal Campidoglio e Cassa depositi e prestiti
 dopo una gestazione ultradecennale, verranno realizzati mille alloggi a locazione calmierata destinati a
 famiglie monoparentali o monoreddito, anziani, disabili, studenti fuorisede e giovani coppie.
  Circa la metà dei nuovi appartamenti verrà affittata con canoni nettamente inferiori ai prezzi di mercato, un
 altro 15 % potrà essere poi riscattato dai locatari, mentre il 30 per cento sarà messo in vendita
 "convenzionata".
  pagina III Il progetto è ambizioso, i suoi effetti sull'emergenza casa si misureranno solo quando gru e
 betoniere lasceranno Santa Palomba, fazzoletto di agro romano ai confini del municipio IX. Lì, all'estrema
 periferia Sud, come previsto dalla convenzione siglata ieri dal Campidoglio e Cassa depositi e prestiti dopo
 una gestazione ultradecennale, verranno realizzati mille alloggi a locazione calmierata destinati a famiglie
 monoparentali o monoreddito, anziani, disabili, studenti fuorisede e giovani coppie.
  Circa la metà dei nuovi appartamenti verrà affittata con canoni nettamente inferiori ai prezzi di mercato, un
 altro 15 per cento potrà essere poi riscattato dai locatari, mentre il 30 per cento sarà messo in vendita
 "convenzionata" con un forte ribasso rispetto alle stime immobiliari della capitale. I lavori partiranno nel
 2020 e l'intervento, un quartiere da 126 milioni di euro con servizi inclusi da 75 mila metri quadrati, non
 rimarrà isolato dal resto della città. Verrà calato tra le fermate delle linee regionali di Pavona e Cancelliera e
 a poca distanza da Pomezia e dalla sua stazione.
  Hub da raggiungere con il sistema di bus-navetta che la giunta 5S ha spuntato nella serrata trattativa con
 la partecipata del ministero dell'Economia e delle finanze. A presentare il progetto, oltre al direttore
 generale di Cdp Investimenti, Marco Sangiorgio, ieri sono stati la sindaca Virginia Raggi e l'assessore Luca
 Montuori. Nella visione del titolare dell'Urbanistica, tecnico a servizio della giunta grillina, «l'housing sociale
 è una delle risposte fondamentali per una serie di categorie che si collocano a metà tra l'accessibilità
 all'edilizia residenziale pubblica e il mercato privato, una fascia grigia che fino a questo momento non ha
 trovato una risposta». Poi il commento su Santa Palomba: «È vero che è lontana - ha sottolineato Montuori
 - ma noi dobbiamo iniziare a ragionare sulla città come area metropolitana, ci sono circa un milione di
 abitanti che ogni giorno vengono verso il centro. L'aver previsto delle navette che collegano all'area
 ferroviaria è un valore aggiunto. Dobbiamo limitare gli spostamenti con auto private».
  E la prima cittadina? Il gigantismo andrà di moda. Dopo il progetto del nuovo stadio della Roma, dossier su
 cui la maggioranza grillina è andata avanti a testa bassa, anche a costo di perdere la consigliera Cristina
 Grancio, e i festeggiamenti per l'apertura (con sette anni di ritardo ed extracosti per 700 milioni di euro)
 della fermata San Giovanni della metro C, ieri è arrivato il turno del social housing. Anche qui, sul progetto
 di Santa Palomba, ieri si è registrato il cambio di passo dell'amministrazione a cinque stelle.
  Un dietrofront politico deciso.
  Nel 2014, infatti, il M5S definiva «scellerato» il progetto di Cassa Depositi e Prestiti. Per i pentastellati,
 allora all'opposizione, le soluzioni che avrebbe dovuto individuare l'amministrazione Marino erano altre:
 «Roma non ha bisogno di nuove abitazioni: è infatti nota la presenza di una larga porzione di case sfitte, di
 interi immobili invenduti e di stabili del demanio e del Comune da riqualificare».
  Oggi, così ha ripetuto anche ieri l'inquilina del Campidoglio in conferenza stampa, gli appartamenti vuoti
 «sono 200 mila». Ma non è chiaro che progetti abbia per quegli alloggi la giunta 5S. O, restando a Santa
 Palomba, cosa ci sia dietro al cambio di rotta sul progetto. La sindaca, davanti alla domanda, ha preferito

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Pag. 1 Ed. Roma                                                                                      tiratura:274745

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 lasciare la parola all'assessore Luca Montuori: «Su questo dossier è stato fatto un grande lavoro sulle
 navette, un'idea nostra, nonché sulla revisione dei prezzi.
  In una prima fase i costi di affitto erano molto più elevati. Quando i progetti migliorano, si aprono e
 rispondono a una società diversa da quella che ci ha consegnato 200mila case sfitte, da parte nostra non
 c'è preclusione». Anche perché per il Campidoglio in ballo con Cdp ci sono anche la riqualificazione della
 Zecca a piazza Verdi e dell'area di Guido Reni, un nuovo studentato a San Lorenzo, e una serie di progetti
 sul cohousing per gli anziani. Retromarcia, allora. E poi avanti tutta su Santa Palomba.
  ©RIPRODUZIONE RISERVATA
 La frase del 2014
 "Scelta scellerata, ci sono 200mila case sfitte a Roma"
 "Roma non ha bisogno di nuove abitazioni: è infatti nota la presenza di una larga porzione di case sfitte, di
 interi immobili invenduti e di stabili del demanio e del Comune da riqualificare". Questa, nel 2014, la
 posizione del M5S, allora all'opposizione.
 Foto: Il rendering I lavori per la realizzazione del nuovo progetto di social housing a Santa Palomba
 partiranno nel 2020 e porteranno all'estrema periferia Sud di Roma mille appartamenti a locazione
 calmierata

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 15/05/2018                                                                   17
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Pag. 3 Ed. Roma                                                                                           tiratura:274745

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 L'analisi Una colata di cemento nella città dei 240mila alloggi sfitti
 Sconosciuto il numero delle residenze vuote tra le 26mila del
 Campidoglio. Il sindacato: "I piani di zona? Spesso rivelati una trua"
 salvatore giuffrida

 «Città resiliente, nuove forme di abitare e comunità sostenibile»: così la Raggi ha presentato il nuovo
 progetto di edilizia sociale per mille nuove abitazioni previsto a Santa Palomba. Eppure l'emergenza
 abitativa a Roma ha raggiunto livelli così allarmanti che a fine agosto la stessa sindaca, dopo lo sgombero
 di via Curtatone, annunciava per la fine del 2017 «un piano di ricognizione» di tutti gli immobili del Comune
 e dei beni confiscati alla criminalità per destinarli alle oltre 10mila famiglie disagiate in attesa da anni
 dell'assegnazione di una casa popolare. In realtà ancora oggi è impossibile sapere con certezza quante
 case del Comune, su un patrimonio di 26mila alloggi, sono vuote o, peggio ancora, occupate in modo
 abusivo; in più il patrimonio delle case di Ater, di proprietà della Regione ma assegnate dal Comune, conta
 38mila appartamenti di cui circa 6mila occupati in modo illegittimo. Non solo. A Roma ci sono almeno 95
 edifici occupati che ospitano un numero di senza casa che oscilla intorno alle 5mila persone; oltre a queste,
 almeno 8mila persone senza fissa dimora dormono in macchina o nei centri di accoglienza. In questo
 contesto si inserisce il problema degli appartamenti privati, vuoti e abbandonati da anni: secondo la sindaca
 sono almeno 200mila, secondo il sindacato degli inquilini Asia Usb raggiungono le 240mila di cui 110mila
 sono seconde case inutilizzate. La domanda sorge spontanea e a porla è stato lo stesso movimento 5Stelle
 quando a ottobre del 2016 ha presentato in Senato una proposta di legge chiamata "autorecupero edilizio":
 che bisogno c'è di costruire nuovi palazzi a Roma? Il documento, redatto dalla senatrice grillina Ornella
 Bertolotta con Paolo Berdini, in quel momento assessore all'Urbanistica della giunta Raggi, ha l'obiettivo di
 "prevenire e ridurre il consumo di suolo" e prevede la formazione di gruppi di cittadini incaricati di
 riqualificare e disporre di immobili in disuso tramite un fondo statale di 400 milioni. Il principio della proposta
 depositata in Senato, è di riusare il patrimonio già esistente senza costruire altri palazzi. Anche perché i
 piani di zona del Comune avviati dal Duemila per fare edilizia agevolata ristagnano tra mille problemi: a
 Castelverde, tra Lunghezza e Colle degli Abeti, mancano ancora le fogne e i servizi primarie. E non stanno
 meglio altri piani di edilizia sociale, come Monte Stallonara o Colle Fiorito.
  Per non parlare delle indagini della procura sui funzionari del Comune. «I piani di zona dovevano dare una
 risposta all'emergenza casa e invece spesso si sono rivelati una truffa», spiega Angelo Fascetti
 coordinatore nazionale del sindacato Asia Usb: «Ci sono centinaia di alloggi sequestrati, più di 300 sono
 ancora oggi vuoti e molti sono gestiti in modo improprio.
  In più ci sono le case dismesse dagli enti previdenziali: a Roma sono circa 60mila e alcune migliaia sono
 vuote». L'appello al riuso arriva anche da Francesca Danese, portavoce del Forum Terzo settore del Lazio:
 «Occorre risistemare la città e puntare su nuove forme di architettura urbana senza edificare nuove aree».
  ©RIPRODUZIONE RISERVATA
 Gli appartamenti sfitti
 240.000
 300 Secondo la sindaca a Roma sono più di 200mila. Secondo altri, 240 mila, di cui 110mila seconde case
 le case popolari vuote Il sindacato Asia Usb segnala che sono almeno 300 gli appartamenti vuoti nei
 palazzi di edilizia sociale

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THE LEADING COMPANIES OF ITALIAN EXPORT

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 Capital - italian export
 Imprese campioni nei mercati esteri /1
 Lucia Gabriela Benenati

 In queste pagine e nelle successive, le classifiche in base alle più attendibili fonti di dati sulle vendite
 all'estero di aziende italiane. Qui di seguito, una selezione di Capital fra le tante imprese, di grandi
 dimensioni o pmi, con almeno il 70% di fatturato da export. Per mostrare la forza del Made in Italy in ogni
 settore e in ogni mercato estero. Fiocchi . Nata come carpenteria metallica nel 1914 a Rimini, oggi realizza
 rivestimenti esterni e vetrate per navi da crociera, edifici, grattacieli in tutto il mondo, molti nel Regno Unito,
 e realizza praticamente l'intero fatturato (55 milioni) all'estero. Azimut Benetti . Primo gruppo al mondo nella
 nautica da diporto, prevede un valore di produzione per l'anno nautico in corso, cominciato a settembre
 2017, di 800 milioni di euro (+11%), di cui il 98% realizzato all'estero, con 278 barche prodotte. industrie de
 norA . Fondata da Oronzo De Nora nel 1923 vicino alla Stazione Centrale di Milano, inizia come industria
 chimica producendo disinfettanti e ora è attiva anche nella produzione di elettrodi per l'elettrochimica,
 tecnologie per la produzione di cloro e soda caustica e trattamento delle acque. Le esportazioni, in primis
 Americhe e Asia, contano per il 98%. Arper . Azienda trevigiana di design specializzata nel settore contract,
 è uno dei principali player mondiali nella produzione di sedute, tavoli e arredi di design, con un fatturato di
 quasi 70 milioni di euro, il 96% realizzato all'estero. pAstificio Di MArtino . Fra i primi in Italia, fatturato
 annuo di oltre 150 milioni di euro, esporta il 96% del prodotto. cAsA VinicolA Botter cArlo & c. Quasi
 sconosciuta in Italia, ha come obiettivo di quotarsi sull'Mta, realizza oltreconfine il 95% del fatturato (180
 milioni nel 2017). pietro cArnAghi . Un fatturato superiore ai 100 milioni, una superficie produttiva di 50mila
 mq, poco meno di 300 dipendenti e un export pari al 95% dell'intera produzione, realizza impianti destinati
 al settore aerospaziale (componenti dei motori aerei), a quello energetico e dell'oil-gas. schnell . Azienda
 marchigiana che produce macchinari per la lavorazione del tondino di ferro per cemento armato, uno dei
 primi cinque player mondiali di settore. Il 95% del fatturato arriva dall'estero. WineeMotion . È specializzata
 nella produzione e vendita di cantinette per il vino. Staff di sette persone, l'azienda è stata fondata da
 Riccardo Gosi nel 2012 a Barberino Val d'Elsa (Firenze) ed è conosciuta soprattutto all'estero dove realizza
 il 95% del fatturato. fiMer . Azienda del settore tecnologia inverter per il fotovoltaico che raccoglie il 94% del
 fatturato (67 milioni nel 2017) all'estero e conta 184 dipendenti. sAlini iMpregilo . È uno dei big contractor
 europei delle costruzioni. Negli ultimi due anni ha registrato una crescita dei ricavi, passando da 4,2 a 6,12
 miliardi di euro. La percentuale di export e del 93%. MontAlBAno recycling . Fondata nel 2002 e
 specializzata in tecnologie per il trattamento e riciclaggio di materiali di scarto, spedisce all'estero oltre il
 92% dei suoi macchinari. ciMBerio . Fra i cinque top player mondiali nella realizzazione di valvole, conta
 200 dipendenti, genera un fatturato di oltre 60 milioni ed esporta fino al 90% dei ricavi. iMel . Player
 mondiale specializzato nella progettazione e realizzazione di impianti per il trattamento e la verniciatura di
 superfici. Il 90% del fatturato viene da commesse all'estero. Masi agricola . Azienda vitivinicola della
 Valpolicella Classica, produttore leader di Amarone, è presente in circa 100 paesi, con una quota export
 che si aggira sul 90% del fatturato. Pasta Zara . Azienda veneta nata un secolo fa, è il secondo produttore
 di pasta in Italia e primo per esportazioni con oltre il 90% destinato al mercato estero. Obiettivo
 dell'azienda: raggiungere vendite per 370-400mila tonnellate entro il 2020. Pedrollo . Fa parte delle aziende
 di riferimento nel settore delle elettropompe nel mondo ed è tra le principali società metalmeccaniche del
 Nord-Est. Presente in 160 paesi, esporta il 90% della produzione. technogel . Da oltre 60 anni produce
 macchine e impianti per la produzione di gelato. A oggi l'impresa bergamasca, anche grazie alla estesa
 rete commerciale, dirige l'export in oltre 60 paesi, con incidenza del 90% sul fatturato. technogyM . Leader
 internazionale del tempo libero e delle attrezzature sportive. Il 90% del totale dei ricavi del gruppo arriva
 dall'estero. UMbragroUP . Leader mondiale nella produzione di viti a sfera ad alta precisione nel settore

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THE LEADING COMPANIES OF ITALIAN EXPORT

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 aeronautico, 720 collaboratori in un'area produttiva di 25mila metri quadrati, ha un fatturato in crescita, di
 cui circa il 90% in export dUcati . È sicuramente la casa motociclistica più famosa d'Italia. L'88% del
 fatturato arriva dall'estero. elica . Leader mondiale nel settore delle cappe da cucina, quotata dal 2006 al
 segmento Star della Borsa di Milano, 421 milioni di euro di fatturato annuo, presente in 13 paesi; il mercato
 internazionale vale circa l'88%, quello italiano appena il 12%. Azienda di famiglia, il presidente è Francesco
 Casoli, figlio del fondatore Ermanno. Bracco . Multinazionale che opera nel settore delle scienze della vita,
 leader mondiale nella diagnostica per immagini. Fondato nel 1927, oggi ha un fatturato consolidato di circa
 1,3 miliardi di euro, di cui l'87% sui mercati esteri, e occupa all'incirca 3.450 dipendenti. cicoria . Gruppo
 lucano leader nelle trebbie e presse raccoglitrici. L'86% delle vendite è oltreconfine, con quote crescenti
 negli ultimi anni. ima . Affari in crescita del 10%, utili in aumento del 16% e un portafoglio ordini da 867
 milioni di euro, anch'esso in progresso del 13%, un fatturato di oltre 1,4 miliardi, per l'86% export. Il 2017 è
 stato un anno positivo per Ima, il colosso delle macchine automatiche di Ozzano quotato in borsa, quarto
 player europeo per dimensioni tra i costruttori di tecnologie per il confezionamento e l'imballaggio. Biesse
 Group . Storica azienda marchigiana, quotata al segmento Star di Piazza Affari, che produce macchinari
 per la lavorazione del legno, del vetro, della pietra e della plastica. L'85% del fatturato arriva dai mercati
 esteri. chiesi Farmaceutici . Prima azienda farmaceutica italiana per investimenti, nel 2017 il suo fatturato
 globale è cresciuto a doppia cifra, sfiorando 1,7 miliardi (l'85% realizzato all'estero), con ebitda a 448 mln
 (+8,2% sull'anno precedente). Con 4.800 dipendenti, tre siti produttivi (oltre a Parma, uno in Brasile e uno
 in Francia) e filiali in 24 paesi, Chiesi è tra le prime 50 aziende del settore al mondo. cylaser . Azienda
 vicentina leader nella fabbricazione di impianti per il taglio laser in fibra ottica e sistemi di saldatura, oltre 10
 milioni di fatturato, con un tasso di crescita aziendale che l'anno scorso si è attestato al 51%, e un export
 dell'85%. Faresin BuildinG . Primo produttore italiano di sistemi per l'edilizia industrializzata e fra i primi
 cinque a livello mondiale. I ricavi all'estero sono l'85% del fatturato globale. Intermpump Group . Dopo
 avere concluso una cinquantina di acquisizioni nazionali e internazionali, è il più grande produttore
 mondiale di pompe a pistoni ad alta pressione (50% del mercato mondiale) e fra i primi quattro player
 mondiali nel settore dell'oleodinamica. È quotata sul segmento Star, dedicato alle medie imprese, ed è
 stata fondata nel 1977 dall'attuale maggiore azionista Fulvio Montipò. Fatturato di 922 milioni nel 2016,
 realizzato per oltre l'85% all'estero. SacmI . Il gruppo cooperativo di Imola, specializzato in impianti per
 ceramica, packaging, food e automazione, conta 4.247 dipendenti, di cui 2.900 in Italia, ricavi per 1,4
 miliardi (2016). Il gruppo realizza l'85% dei volumi all'estero. aStaldI . Importante gruppo nel campo della
 progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture pubbliche e grandi opere di ingegneria civile. Il
 fatturato ha una quota internazionale dell'84%. BonattI . General contractor con 6mila dipendenti attivo
 nell'ingegneria, nelle costruzioni, nella gestione e manutenzione per l'industria. L'83% del fatturato è
 realizzato al di fuori dei confini nazionali. arIStoncavI . Azienda veneta specializzata nella produzione di
 cavi elettrici a media e bassa tensione, ha puntato sull'export per recuperare il terreno perso per la crisi,
 passando dal 40% del 2006 all'80% del 2016. GIulIo FIocchI . Fondata nel 1876, produce cartucce e
 munizioni di piccolo e medio calibro (per caccia, tiro, difesa e sport), sponsor e fornitore della nazionale di
 tiro a volo (tre medaglie alle Olimpiadi di Rio). Ha sede a Lecco e le esportazioni coprono circa l'80% del
 fatturato, in prevalenza fuori dall'Unione europea. la dorIa . Primo produttore italiano di derivati di pomodoro
 e di legumi conservati, esporta circa l'80% della produzione sui mercati esteri. Kartell . Storica azienda di
 design fondata a Milano nel 1949 dall'ingegnere chimico Giulio Castelli, esporta l'80% della sua produzione.
 Proma GrouP . Azienda dell'automotive specializzata nella produzione di strutture di sedili. In cinque anni è
 riuscita a raddoppiare il fatturato grazie all'internazionalizzazione, che conta per l'80%. rizzani De eccher .
 Impresa friulana specializzata in grandi costruzioni. Un miliardo il fatturato del 2017, l'80% prodotto
 all'estero. SerioPlaSt . È il principale fornitore in Italia e in Europa di aconi di plastica, 1.100 dipendenti, 20
 stabilimenti nel mondo, quasi 300 milioni di uteco convertinG . Azienda veronese attiva nella produzione di

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THE LEADING COMPANIES OF ITALIAN EXPORT

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 macchine da stampa per il settore imballaggio e packaging, da anni in crescita a doppia cifra grazie
 all'impennata dei volumi sviluppati oltreconfine: l'80% del fatturato. zambon . È la più antica casa
 farmaceutica d'Italia, ha sedi in tutto il mondo ed esporta l'80% del fatturato. rubelli . Produce tessuti dal
 1858. Azienda di famiglia, è diventata un gruppo internazionale che raccoglie cinque marchi tra Europa e
 Stati Uniti. L'estero pesa oltre il 78% delle vendite (88%. la quota nel consolidato) in crescita anno su anno
 del 7%. DaviDe camPari milano . Gruppo milanese del beverage alcolico, ha concluso il 2017 con un
 fatturato di 1,82 miliardi in aumento del 5,2% anno su anno (+6,3% la crescita organica), mentre l'utile netto
 risulta più che raddoppiato (+114%) a 356 milioni di euro. La quota export è del 76%. tozzi Green . Leader
 nel mercato delle energie rinnovabili, marchio di punta del minieolico italiano, rappresenta il 44% del
 fatturato di Tozzi Holding e ha una percentuale di export del 75%. GruPPo maccaferri . Holding con oltre 50
 stabilimenti nel mondo, attiva nell'ingegneria ambientale, meccanica, energia, real estate, agroindustria e
 tabacco. Il fatturato estero raggiunge quota 71%. e l e s s e M i c o n d u c t o r equipMent . Oltre il 50% del
 fatturato, che nel 2016 ha superato i 13 milioni, deriva dall'export: operando con società internazionali che
 producono i semiconduttori, la Eles Semiconductor Equipment di Todi ha obiettivi di sviluppo per puntare a
 oltre il 70%. indel b . È la società della famiglia Berloni quotata all'Mta di Borsa Italiana e a capo di un
 gruppo attivo nella produzione di sistemi di refrigerazione per il mobile e mobile living per i mercati
 automotive, hospitality e leisure time. È famosa per essere stata scelta dalla Nasa nel 1982 per installare
 un frigorifero sullo Shuttle Columbia. Le esportazioni contano per il 70% su un fatturato di 90 milioni.
 Marchesi Frescobaldi . Azienda vinicola rinomata per i suoi vini di aristocratica raffinatezza, con il prezzo
 medio a bottiglia più alto. La quota dell'export è del 70%, con una crescita dovuta in gran parte ai vini di alta
 gamma. santa Margherita gruppo Vinicolo . Uno dei poli più significativi dell'enologia italiana, con circa 20
 milioni di bottiglie vendute ogni anno in 90 paesi del mondo e un export di circa il 70%. ( Lucia Gabriela
 Benenati ) Matricole che si distinguono oltrefrontiera Si chiama Export2Succeed l'iniziativa lanciata da Ups,
 big nel settore delle consegne, in collaborazione con L'Imprenditore , mensile di Piccola Industria di
 Confindustria, per promuovere l'internazionalizzazione delle pmi e dei prodotti Made in Italy, riconoscendo i
 campioni italiani dell'export. La vincitrice del 2018 è Absolute Yachts, cantiere navale piacentino tra i leader
 mondiali nella produzione di yacht da diporto tra 40 e 80 piedi. L'azienda è nata nel 2002 e oggi il 63% del
 fatturato è extra Ue. Si è aggiudicata il secondo posto Empatica, ideatrice di Embrace, uno smartwatch che
 monitora l'epilessia, primo a essere approvato dall'ente governativo statunitense Food and drug
 administration (Fda) per uso neurologico. Dalle prime consegne nel 2016, le vendite di Embrace hanno
 registrato una continua crescita trainate dall'export, che rappresenta il 90% del volume d'affari dell'azienda.
 Terza classificata è l'azienda Erreppi, specializzata nella produzione di trattori agricoli per coltivazioni
 tropicali. Il modello di punta Buffalo genera il 90% del volume d'affari dell'azienda, ed è esportato in Sud-Est
 asiatico, America centrale e meridionale, Africa centrale. La giuria di Export2Succeed ha riconosciuto
 menzioni speciali a Giglio, ecommerce dal 2008, tra i first mover del settore; Italy's got Style, che ha creato
 Moodalisa, ecommerce di moda italiana pensato per il Medio Oriente; Onetray, per l'innovativo business
 model che unisce basket per i controlli aeroportuali connessi con il mondo dell'advertising; Progetto Arte
 Poli, atelier d'arte trasformatosi in azienda internazionale grazie alla ricerca; Minipack-Torre, per
 l'innovazione nel packaging sfruttando il trend della cottura sous-vide; Sicoma, per l'innovazione dei
 processi dei mescolatori applicati settore delle costruzioni, industriale e dello smaltimento rifiuti. Premiate
 anche le startup Recuperiamo, app che invia in tempo reale notifiche geolocalizzate di offerte last minute su
 alimenti, con un focus sulla qualità, e Ricetta Italiana, per l'idea di commercializzare anche all'estero una
 cooking box con le ricette della tradizione culinaria italiana curate da famosi chef. Mr. Wolf è stata
 riconosciuta come miglior startup export dell'anno. L'azienda è stata fondata nel 2017 per lanciare sul
 mercato Banger, un sistema antiforatura dedicato alla mountain bike. Grazie all'approccio marketing basato
 sul crowdfunding, l'azienda è partita subito con una propensione all'export. Oltre alle vendite online, Mr.

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