ANIEM Rassegna Stampa del 11/03/2016

Pagina creata da Andrea Tosi
 
CONTINUA A LEGGERE
ANIEM
   Rassegna Stampa del 11/03/2016

La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o
parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la
esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a
quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE

ANIEM
   10/03/2016 CASA&CLIMA                                                      7
   SOCI FINCO

ANIEM WEB
   10/03/2016 www.salernonotizie.it 08:49                                     10
   Appalti, Aniem: radicale svolta in regolamentazione, avanti così

SCENARIO EDILIZIA
   11/03/2016 Corriere della Sera - Brescia                                   12
   A Sant' Eufemia 398 posteggi Gratis per gli abbonati al metrò

   11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                  13
   Sorpresa Italia: spesi tutti i fondi europei

   11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                  15
   «La Ue parli di investimenti, meno austerity»

   11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                  17
   Per il dopo Expo due anni transitori

   11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                  18
   Dopo lo tsunami, ricostruzione e dubbi

   11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                  19
   False assunzioni, terreno fertile al Sud

   11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                  21
   Nel reverse charge le opere murarie di ampliamento

   11/03/2016 La Repubblica - Napoli                                          22
   La casa ad alta efficienza vale oro il futuro passa per l'edilizia green

   11/03/2016 L'Espresso                                                      23
   Finirà il petrolio ma non il Qatar

   11/03/2016 L'Espresso                                                      25
   Anche la coop va all'estero
11/03/2016 Il Messaggero - Rieti                                            26
  Micigliano, da oggi riprendono i lavori

  11/03/2016 Il Messaggero - Rieti                                            27
  Sequestrati 72 villini, c'è anche un asilo

  11/03/2016 Libero - Nazionale                                               28
  TUTTE LE RIFORME IN RITARDO Tutte le riforme fantasma del Pd

  11/03/2016 Libero - Nazionale                                               29
  Sala lascia Expo al verde Sequestrati tre padiglioni

  11/03/2016 Libero - Nazionale                                               31
  La (presunta) rivoluzione del processo civile

  11/03/2016 L'Unità - Nazionale                                              33
  Cambiare le pensioni

  11/03/2016 Il Manifesto - Nazionale                                         35
  «5,9 miliardi di dollari in armi»

  11/03/2016 QN - Il Resto del Carlino - Reggio Emilia                        36
  Aperto il cantiere per il Santuario

  11/03/2016 QN - La Nazione - Livorno                                        37
  Restyling, rotonde e piste ciclabili Lavori in ritardo: la media è 6 mesi

  11/03/2016 QN - La Nazione - Pisa                                           38
  Cantiere delle Torri pericoloso Ordinanza per la messa in sicurezza

  11/03/2016 Il Tempo - Nazionale                                             39
  Sequestrati 72 villini

  11/03/2016 La Notizia Giornale                                              40
  Il flop di Abete e Della Valle Cinecittà World non paga più

  10/03/2016 Tuttotrasporti                                                   42
  LAVORI IN CORSO PER IL RAUMA

SCENARIO ECONOMIA
  11/03/2016 Corriere della Sera - Nazionale                                  45
  Véron: le scelte funzioneranno Più finanziamenti

  11/03/2016 Corriere della Sera - Nazionale                                  46
  DEM IN BILICO PERÒ LA VERA INCOGNITA È L'ECONOMIA
11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                         47
L'arsenale di Draghi e i ritardi dei governi

11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                         48
Cosa cambia per imprese, mutui e depositi

11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                         49
Vivendi verso l'aumento della quota in Telecom

11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                         51
«Niente tagli alla sanità, abbiamo già dato. Anzi servono più risorse»

11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                         53
Nel 2015 frena l'M&A globale di moda e lusso

11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                         54
Sul lavoro la sfida delle medie imprese

11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                         55
Auto, in Emilia un modello da imitare

11/03/2016 La Repubblica - Nazionale                                              57
Dossier. Una spinta per imprese e famiglie ecco cosa cambierà

11/03/2016 La Repubblica - Nazionale                                              59
"Truccata una gara su tre da evasori totali e truffe un conto di 4 miliardi"

11/03/2016 La Repubblica - Nazionale                                              61
Shopping italiano in Francia Lavazza compra Carte Noire per 700 milioni di euro

11/03/2016 La Repubblica - Nazionale                                              63
Disoccupati in calo nel 2015 la prima volta dopo sette anni

11/03/2016 La Stampa - Nazionale                                                  64
Sarà verde il futuro dell'Italia con hi-tech, agricoltura e arte

11/03/2016 La Stampa - Nazionale                                                  67
Dall'Ue via libera all'olio tunisino

11/03/2016 La Stampa - Nazionale                                                  68
Import dall'Africa, l'ira dei siciliani

11/03/2016 La Stampa - Nazionale                                                  70
"Bene Supermario, ora tocca ai governi"

11/03/2016 La Stampa - Nazionale                                                  73
"Ma le imprese devono diventare più grandi"
11/03/2016 Il Messaggero - Nazionale                                           74
  Doppia mossa per rilanciare i consumi

  11/03/2016 Il Messaggero - Nazionale                                           76
  Enav, primo passo verso Piazza Affari per quotare il 49%

  11/03/2016 MF - Nazionale                                                      77
  Dai mercati uno schiaffo a Draghi

  11/03/2016 MF - Nazionale                                                      80
  Vacchi vs Boccia, corsa a due per Confindustria

SCENARIO PMI
  11/03/2016 Il Sole 24 Ore                                                      82
  La Pmi che conquista i big del cacao

  11/03/2016 Il Messaggero - Umbria                                              83
  Salgono fatturato e produzione ma l'occupazione resta al palo

  11/03/2016 L Impresa                                                           84
  II destino del pensiero manageriale

  11/03/2016 La Notizia Giornale                                                 86
  Fondi Ue e aiuti alle imprese Mezzogiorno tradito dalle chiacchiere di Renzi
ANIEM

1 articolo
10/03/2016
Pag. 80 N.59 - gen/feb 2016                 CASA&CLIMA

                                                                                                                    La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  SOCI FINCO

  ACMI Associazione Chiusure e Meccanismi Italia Presidente: Nicola Fornarelli Vice Presidente: Nicola De
  Nardi Presidente Onorario: Vanni Tinti AIPAA Associazione Italiana per l'Anticaduta e l'Antinfortunistica
  Presidente: Giuseppe Lupi Vice Presidente: Michele Brambati Direttore: Tommaso Spagnolo AIPE
  Associazione di Imprese di Pubblicità Esterna Presidente: Aga Dr.ssa Rossi Direttore Generale: Ettore
  Corsale AISES Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza Presidente: Gabriella Gherardi Vice
  Presidente: Antonio Pinca AIT Associazione Imprese Impianti Tecnologici Presidente: Bruno Ulivi Vice
  Presidenti: Riccardo Cerrato, Carlo Antonio Gandini Segretario: Roberto Vinchi AIZ Associazione Italiana
  Zincatura Presidente: Carmine Ricciolino Vice Presidente: Giuseppe Caldarera, Ugo Bottanelli ANACS
  Associazione Nazionale Aziende di Cartellonistica Stradale Presidente: Davide Castagnoli Vice Presidente:
  Elena Orlandi Direttore: Paolo Bertaggia ANFIT Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made
  in Italy Presidente: Laura Michelini Vice Presidente: Guido Puccinelli Direttore Tecnico: Piero Mariotto
  ANIEM Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere Presidente: Dino Piacentini Vice Presidenti:
  Lapo Borghi, Angelo Santoro Direttore: Federico Ruta ANNA Associazione Nazionale Noleggio Autogru e
  Trasporti Eccezionali Presidente: Daniela Dal Col Vice Presidente: Angelo Gino Past Past President:
  Sergio Pontalto ANIPA - FIAS Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua Presidente: Claudio
  Guareschi ARCHEOIMPRESE Aziende italiane che operano nel settore dell'archeologia Presidente:
  Claudio Calastri Vicepresidenti: Monica Girardi, Luca Mandolesi ARI Associazione Restauratori d'Italia
  Presidente: Antonella Docci Vice Presidente: Fabiana Fondi Segretario: Marina Maugeri ASSINGEO
  Associazioni Industrie Nazionali Geosintetici Presidente: Francesco Fontana ASSITES Associazione
  Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti Presidente: Fabio Gasparini Vice
  Presidenti: Maurizio Bottaro, Marino Faini ASSOBON Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed
  Ordigni Residui Bellici Presidente: Giannantonio Massarotti Consigliere: Stefano Gensini
  ASSOFRIGORISTI Associazione Italiana Frigoristi Presidente: Gianluca De Giovanni Vice Presidente:
  Franco Faggi Direttore: Marco Masini ASSOROCCIA Associazione Nazionale costruttori opere di difesa
  dalla caduta di massi e valanghe Presidente: Carlo Miana Vice Presidente: Diego Dalla Rosa Direttore
  Generale: Bruno Zanini ASSOVERDE Associazione Italiana Costruttori del Verde Presidente: Antonio
  Maisto Vice Presidenti: Angioletto Borri, Marco Caldani, Umberto Febo Segretario Generale: Federico
  Ospitali CNIM Comitato Nazionale Italiano Manutenzione Presidente: Aurelio Salvatore Misiti
  FEDERMOBILITÀ Forum Regionale, Locale e Urbano della Mobilità Sostenibile Vice Presidenti: Giovanni
  De Nicola, Giovanni Forciniti Direttore: Annita Serio FIAS Federazione Italiana delle Associazioni
  Specialistiche Sottosuolo Presidente: Massimo Poggio Vice Presidenti: Ing. Mauro Buzio P.I. Claudio
  Guareschi AIF - FIAS Associazione Imprese Fondazioni - consolidamenti - indagini nel sottosuolo
  Presidente: Antonio Arienti ANIG HP - FIAS Associazione Imprese Fondazioni Presidente: Alberto Stella
  ANISIG - FIAS Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche Presidente: Mauro
  Buzio FIPER Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili Presidente: Walter Righini Vice
  Presidente: Hanspeter Fuchs, Carlo Rinaldi Direttore: Vanessa Gallo FIRE Federazione Italiana per l'Uso
  Razionale dell'Energia Presidente: Cesare Boffa Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti Direttore: Dario Di
  Santo FISA - FIRE SECURITY ASSOCIATION Fire Security Association Presidente: Marco Patruno IPAF
  ITALIA International Powered Access Federation - Italia Presidente: Vincenzo Andreazza Responsabile
  Ipaf Italia: Maurizio Quaranta Direttore/Segretario: Lorenzo Perino LIGNIUS Associazione Nazionale
  Italiana Case Prefabbricate in Legno Presidente: Johann Waldner Vice Presidente: Gunther Pallweber PILE

ANIEM - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                              7
10/03/2016
Pag. 80 N.59 - gen/feb 2016                  CASA&CLIMA

                                                                                                                     La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  Produttori Installatori Lattoneria Edile Presidente: Fabio Montagnoli Tesoriere: Palmiro Bartoli SISMIC
  Associazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Sismici per il Cemento Armato Presidente: Donatella
  Guzzoni Vice Presidenti: Ruggero Brunori, Giuseppe Pasini Direttore: Roberto Treccani UNICMI
  (Acai+Uncsaal) Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell'Involucro e dei Serramenti
  Presidente: Riccardo Casini Vice Presidente Vicario: Donatella Chiarotto Direttore Generale: Pietro Gimelli
  UNION Unione Italiana Organismi Notificati Presidente: Iginio S. Lentini UNIONE ENERGIA ALTO ADIGE -
  SEV Federazione dell'Energia Raiffeisen e Consorzio Biomassa Alto Adige Presidente: Fuchs Hanspeter
  ZENITAL Ass. Italiana Sistemi di Illuminazione e Ventilazione naturali, e per il controllo di fumo e calore
  Presidente: Luca Marzola Vice Presidente: Raffaele Scognamiglio Direttore: Giuseppe Giuffrida ACI
  Presidente: Angelo Sticchi Damiani GRID PARITY 2 SRL Presidente: Giovanni Simoni Vice Presidenti: Vito
  Umberto Vavalli, Luciano Brandoni Direttore: Vito Umberto Vavalli NEXTSTRATEGY Amministratore
  delegato: Stefano Cicchelli Direttore e Consigliere Delegato FincAcademy: Roberto Maran S.T.A. DATA
  SRL Amministratore Delegato: Adriano Castagnone Direttore/Segretario: Simonetta Verdi TANGENZIALE
  DI NAPOLI S.p.A. Presidente: Paolo Cirino Pomicino Vice Presidente: Pietro Fratta Amministratore
  Delegato: Agostino Chisari TESAV TECNOLOGIE E SERVIZI AVANZATI Presidente: Guelfo Tagliavini
  Vice Presidenti: Andrea Penza, Vito Donato Grippa
  Per ulteriori informazioni sulle associate potete consultare il sito Finco www.Fincoweb.org - Area associate
  Presidente Carla Tomasi Vicepresidente Vicario con delega per la Sostenibilita, Ambiente ed Energia
  Sergio Fabio Brivio Via Brenta 13 - 00198 Roma Tel. 06/8555203 - Fax 06/8559860 Vicepresidente
  Donatella Chiarotto Vicepresidente Dino Piacentini Consigliere incaricato per l'Organizzazione e le Filiere
  Gabriella Gherardi Consigliere incaricato per la logistica Sergio Pontalto Direttore Genereale Angelo Artale
  comunicazione@fincoweb.org - finco@fincoweb.org - www.fincoweb.org

ANIEM - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                               8
ANIEM WEB

1 articolo
10/03/2016 08:49
Sito Web                                  www.salernonotizie.it

                                                                                                                       La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  Appalti, Aniem: radicale svolta in regolamentazione, avanti così

  "Con l'approvazione preliminare del Codice Appalti da parte del Consiglio dei Ministri si segna un passo
  storico nella modernizzazione del sistema degli appalti pubblici in Italia, con, finalmente, una disciplina che
  ci avvicina al resto del mondo investendo sulla qualità, sulla trasparenza e sulla responsabilità", questo il
  commento di Dino Piacentini- Presidente di Aniem, l'Associazione delle pmi edili di Confimi Industria -
  all'indomani dell'approvazione del provvedimento che passa ora all'esame delle Commissioni Parlamentari.
  "Fin dall'inizio delle discussioni e delle audizioni istituzionali sul recepimento delle direttive europee
  avevamo chiesto una riforma radicale, un approccio metodologico diverso rispetto al passato, una
  normativa più leggera che mirasse a far emergere la capacità del fare delle nostre aziende, gli investimenti,
  le specializzazioni, le soluzioni progettuali più idonee in un ambito di maggiore trasparenza e di
  valorizzazione della qualità rispetto al prezzo.
  Oggi siamo soddisfatti di una disciplina più improntata al soft law, attenta ad una qualificazione reale degli
  operatori fondata sulla dimostrazione delle loro capacità e potenzialità, ma anche della loro storia e dei loro
  comportamenti, così come accogliamo finalmente con piacere un progetto serio di professionalizzazione e
  qualificazione delle stazioni appaltanti, dalla verifica dei requisiti per bandire una gara alla composizione
  delle commissioni giudicatrici.", prosegue il Presidente di Aniem.
  Che aggiunge: "Mai come questa volta ci sembra che il coraggio improntato alla volontà di cambiamento e
  innovazione abbia prevalso sulla paura e sull'arroccamento conservatore, che peraltro ha trovato anche
  questa volta i suoi fervidi sostenitori. Ma diamo atto al Governo di aver ascoltato fino all'ultimo le proposte
  finalizzate a migliorare il testo, soprattutto sul tema della qualificazione per gli appalti fino ad 1 milione di
  euro."
  "Ci auguriamo - conclude Piacentini - che l'imminente passaggio parlamentare possa ulteriormente
  migliorare il Codice, soprattutto su alcuni aspetti che riteniamo importanti per garantire una piena e corretta
  concorrenza in un sistema economico che, non lo dimentichiamo, è costituito da micro, piccole e medie
  imprese, realtà produttive che devono essere supportate nei loro processi di crescita con giusti tempi e
  modalità.
  In questo senso auspichiamo che siano riviste le norme sulla procedura negoziata fino ad 1 milione di euro
  che nell'attuale testo prevedono una consultazione limitata anche a soli 5 operatori, scelta che ci pare
  eccessivamente restrittiva in un mercato che rappresenta circa l'85% degli appalti; così come vorremmo
  che il grande passo in avanti compiuto con l'individuazione delle commissioni giudicatrici e relativo
  sorteggio non venisse stemperato dalla norma che consente per gli appalti sotto soglia alla stazione
  appaltante di nominare componenti interni allo stesso ente appaltante."

ANIEM WEB - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                            10
SCENARIO EDILIZIA

23 articoli
11/03/2016                                                                                               diffusione:308087
Pag. 2 Ed. Brescia                                                                                          tiratura:395884

                                                                                                                              La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  L'inaugurazione
  A Sant' Eufemia 398 posteggi Gratis per gli abbonati al metrò
  Alessandra Troncana

  Tre piani, 398 posti arieggiati, musica classica alle casse: lasciate l'auto o voi ch'entrate nel parcheggio di
  Sant'Eufemia/Buffalora, via Chiappa. Brescia Infrastrutture l'ha aperto ieri nel vecchio capannone in cui
  c'era il concessionario Cobra. La fattura dei lavori: 3 milioni e 350 mila euro (l'appalto è andato alla Rti
  Montagna Costruzioni-Cordioli con uno sconto del 12 per cento).
  Il progetto ha il copyright dello studio Crew di Lamberto Cremonesi: pannelli prefabbricati in alluminio nello
  stile di certi parcheggi del Nord Europa, finiture e materiali identici a quelli della stazione del metrò dall'altra
  parte della strada.
  «Abbiamo ottimizzato gli spazi e recuperato 80 posti auto con un interpiano alto 5,25 metri. La struttura è
  antisismica» fa sapere il direttore operativo di Brescia Infrastrutture, l'ingegner Alberto Merlini. Luci rosse
  per i posti occupati, verdi per quelli liberi e blu per i riservati ai diversamente abili, il parcheggio ha una
  tariffa scontatissima: la sosta non costa un centesimo ai pendolari abbonati al trasporto pubblico locale. Chi
  non sale sul metrò dovrà pagare un euro all'ora o un forfait di 3 euro per tutto il giorno. I cantieri sono
  iniziati a dicembre 2014 e finiti nei tempi previsti: «In poco tempo abbiamo affidato il progetto, bandito e
  costruito una delle maggiori opere della città» dice Fabio Lavini, amministratore unico di Brescia
  Infrastrutture. Per l'assessore ai Trasporti Federico Manzoni è «un ulteriore tassello che migliora l'accesso
  alla metropolitana: è stato pensato soprattutto per i viaggiatori».
   Lavori in corso: entro e non oltre fine aprile, riapriranno i piani esterni dell'Autosilo1, in centro. Ogni giorno,
  in cantiere, ci sono circa 20, 25 operai: il parcheggio è chiuso dalla primavera del 2015, va fatto un restyling
  per il rinnovo del certificato di prevenzione antincendi (scaduto nel 2009). Brescia Infrastrutture, uno dei
  proprietari, ha contribuito a pagare i conti dei cantieri, 2 milioni e 400 mila euro circa, con 800 mila euro (dei
  690 posti dell'Autosilo1, 350 appartengono alla società). Nella lista delle cose da fare: una vasca per la
  raccolta d'acqua, la revisione degli impianti antincendio, nuovi cartelli, luci di emergenza al led, il
  collegamento automatico alla centrale di Brescia Mobilità per la rilevazione dei fumi, qualche passata di
  intonaco tumescente (un materiale che serve per rendere resistenti al fuoco le strutture portanti) .
   © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                          12
11/03/2016                                                                                          diffusione:141637
Pag. 1                                                                                                 tiratura:195317

                                                                                                                         La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 LE SVOLTE DIFFICILI
 Sorpresa Italia: spesi tutti i fondi europei
 Giuseppe Chiellino

 Manca ancora la certificazione di Bruxelles, ma con un inaspettato colpo di reni l'Italia è riuscita a spendere
 tutti i fondi europei 2007-2013. È un risultato insperato solo pochi mesi fa, frutto non di inesistenti bacchette
 magiche ma del lavoro di tanti anonimi funzionari, nelle regioni e nell'amministrazione centrale. Dimostra
 che anche le svolte più difficili sono possibili se gli obiettivi sono definiti, gli strumenti adeguati e la
 copertura politica assicurata. Se ne tragga profitto per il periodo 2014-2020, partito in ritardo ma ora in grado
 di decollare. Servizio e analisi pagina 11 MILANO A Palazzo Chigi c'è già chi canta vittoria.A Bruxelles
 sono molto più prudenti, così come nelle regioni che aspettanoi controlli Ue. Ma l'obiettivo del pieno utilizzo
 dei fondi europei 2007-2013 che soloa ottobre scorso sembrava un miraggio ora è a portata di mano. Al 31
 dicembre 2015, ultimo giorno utile per spendere le risorse del vecchio periodo di programmazione, il
 sistema di monitoraggio della spesa registrava pagamenti pari al 93,5% dei 45,78 miliardi di dotazione
 complessiva dei Fondi strutturali: Fondo per lo sviluppo regionale (Fesr), Fondo sociale (Fse) e
 cofinanziamento nazionale. Considerati progetti e pagamenti non ancora registrati nel sistema di
 monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato e tenuto conto che per farlo c'è tempo fino alla fine
 dell'anno in corso, c'è la ragionevole previsione che si possa arrivare al «pieno assorbimento» dei fondia
 disposizione, senza incorrere nel disimpegno automatico dei finanziamenti europei. Pare che il
 sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, abbia insistito molto per sottolineare
 questo risultato nel preconsuntivo ufficiale su impegni di spesa e spesa effettiva pubblicato sul sito
 dell'Agenzia per la Coesione territoriale. In effetti il timore di non riuscire a centrare l'obiettivo ha ac-
 compagnato tutta la seconda parte del periodo di programmazione, man mano che si accumulavano i ritardi
 nella realizzazione dei progettie quindi nella spesa. Il monitoraggio precedente,a ottobre 2015 appunto,
 indicava una spesa ferma a 39,5 miliardi, pari all'83,5%. Lo sprint a ridosso della scadenza dei termini nonè
 una novità e si è verificato puntualmente ogni anno per evitare la cancellazione di finanziamenti.
 Tuttaviariconoscono negli uffici della Dg Politiche regionali della Commissione europea - la capacità di
 spesa generale «è in miglioramento». In ogni caso è meglio non cedere a trionfalismi. Le certificazioni delle
 spese realizzate, infatti, dovranno superare i controlli della Commissione Ue che potrebbe respingerne
 alcune. Una quota di fatture o progetti non ammissibili è fiosiologica, perciò- come emerge dalla tabella a
 fianco - molte regioni fanno "over booking": presentano progetti e spese complessive superiori alla
 dotazione effettiva, in modo che si riduca a zero il rischio di perdita di fondi. Alla luce di queste
 considerazioni, dunque, l'Agenzia ritiene una «stima affidabile» che la spesa finale si collochi «tra il 98 e il
 102% delle risorse a disposizione per l'intero ciclo» 2007-2013. Insomma, la certezza ci sarà solo tra un
 anno, ma già oggi si può affermare che se qualche programma perderà finanziamenti, si trattarà solo di
 spiccioli. A livello territoriale la capacità di spesa resta più alta nelle regioni del Centro-Nord (definitie
 "obiettivo competitività") che hanno già raggiunto il 98,6% contro il 91% delle cinque regioni del
 Mezzogiorno (obiettivo convergenza). Ma è anche vero che il Sud doveva spendere quasi 31 miliardi
 controi 15 del Centro-Nord. Tra i programmi che rischiano di più c'è il Fesr Sicilia che di 4,36 miliardi a fine
 2015 aveva speso solo il 71,1%. «Ma nella "coda" del periodo 2000-2006 - ricorda un ex capo unità della Dg
 Regio - la Sicilia riuscìa recuperare un "buco" più meno analogo». Virtuosa, invece, la Calabria. Tra i
 programmi nazionali (Pon)i rischi si concentrano sul Pon Sicurezza, gestito dal ministero degli Interni, molto
 indietro non solo con le spese effettive (83,4%) ma anche con gli impegni di spesa (86,3%). Ma siamo
 nell'ordine di qualche decina di milioni.
 L'utilizzo dei fondi nelle regioni italiane 0 88,4 92,2 99 96,1 73,9 91,7 62,5 93,3 98,5 71,1 48,5 134 97
 FSE 81,2 93 104 788 96 88,1 91,5 94,8 89,4 97,4 98,9 95,1 83,5 95 92,1 64,3 92,1 Lazio Sicilia Puglia

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                     13
11/03/2016                                                                                   diffusione:141637
Pag. 1                                                                                          tiratura:195317

                                                                                                                  La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Liguria Marche Umbria Veneto Molise* FESR 308,6 112,8 99,4 4.576,5 383,2 107,6 233,2 102,5 736,9
 525,9 94,9 285,8 141,5 86,9 103,6 3.851,5 103,6 1.361,3 4.359,7 1.022,9 296,2 102,7 601,7 1.998,8 104,1
 531,8 1.027,8 114,2 448,4 276,6 322,4 573,7 94,9 847,2 101,8 316,6 730,5 391,7 796,2 278,7 101,2 102,9
 101,4 217,3 111,8 1.001,1 100,3 1.230 675,1 1.389,5 659,6 227,4 711,6 101,3 Calabria Toscana Abruzzo*
 Emilia R. Piemonte Sardegna Campania Friuli V.G. Basilicata* Lombardia P.A. Trento P.A. Bolzano Valle
 d'Aosta 300 600 900 1.200 Risorse programmate (milioni di €) 0 1.000 2.000 3.000 4.000 Spese su risorse
 programmate (in %)
 * Risorse ridotte per adesione al PAC in corso di approvazione Fonte: elaborazione Agenzia per la
 Coesione Territoriale su dati MEF-IGRUE
 Foto: Il Paese delle imprese

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                              14
11/03/2016                                                                                            diffusione:141637
Pag. 10                                                                                                  tiratura:195317

                                                                                                                           La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 La ripresa difficile La partita sulla flessibilità «Se smettiamo di lamentarci torniamo ad essere guida in
 un'Europa smarrita» Il premier a Parigi Domani sarà ospite di Hollande insieme agli altri leader della
 famiglia socialista europea LE MISURE IN CANTIERE
 «La Ue parli di investimenti, meno austerity»
 Renzi sulla Salerno-Reggio «simbolo di tutto ciò che non va» - «Siamo per l'Italia che corre, non che
 ricorre» PADOAN «All'Italia l'Europa chiede di rendere i conti per il 2016 compatibili con il Patto di stabilità
 e questo sarà fatto con il Def»
 Emilia Patta

 «La Salerno-Reggio Calabria è diventata il simbolo delle cose che non vanno. Alla sede della stampa
 esterai giornalisti, quando ho annunciato per il 22 dicembre di quest'anno la conclusione dei lavori di
 ammodernamento e l'inaugurazione, si sono messia ridere. Non ridevano di me, del ministro o dell'Anas,
 ridevano dell'Italia. Oggi in questo cantiere tagliamo i pregiudizi nei confronti del nostro Paese. Ci vuole
 un'Italia che corre e che fa le spese, e non che ingrassa i conti correnti degli avvocati per le varie cause».
 La Salerno-Reggio Calabria da simbolo dell'Italia bloccata a sim- bolo dell'Italia che finalmente si sblocca.
 Matteo Renzi approfitta della cerimonia per l'abbattimento dell'ultimo diaframma di una galleria
 dell'autostrada SalernoReggio Calabria a Mormanno, in provincia di Cosenza, per lanciare un messaggio di
 fiducia agli italiani. L'Italiaè quella che corre, che fa, che lavora, che esporta in tutto il mondo tecnici e
 competenze imprenditoriali in tutto il mondo. Non certo quella che si lamenta, dice il premier con l'unico
 accenno pubblico alle polemiche dentro le quali siè incartato il suo Pd dopo le primariea Napolie Roma di
 domenica scorsa. «Se smettiamo di lamentarci torniamo ad essere guida in un'Europa smarrita», dice
 Renzi con un occhio alla partita sulla flessibilità con Bruxelles. «Se in Europa si parlasse più di investimenti
 e meno di austerity sarebbe meglio, ei Paesi funzionerebbero meglio». Proprio domani Renzi saràa Pa- rigi,
 ospite del presidente francese Francois Hollande all'Eliseo assieme ai leader della famiglia socialista
 europea, per fare il "tagliando" al Psee ridefinire insieme la strada verso un'Europa più equa, solidale e
 coesa, attenta più alla crescitae al lavoro che all'austerità e alla contabilità degli «zero virgola». La riunione
 dei leader socialisti chiederà tra le altre cose (sul tavolo anche il tema migranti,e per questoè prevista la
 presenza del premier greco Alexis Tsipras) di ripartire dal patto sancito a inizio legislatura con la nomina di
 Jean Claude +,e dunque con il rilancio del Piano per gli investimenti e della comunicazione sulla flessibilità.
 Quanto alla partita italiana con Bruxelles sul via libera alla Legge di stabilità, è il ministro dell'Economia Pier
 Carlo Padoan a sottolineare che «la Commissione Ue deve ancora sciogliere il nodo della concessione
 delle clausole di flessibilità legate a riforme strutturali, investimenti pubblici e spese sostenute
 nell'accoglienza di rifugiati e migranti. Solo quando verrà sciolto questo nodo l'Italia potrà rendere i conti
 2016 "compatibili con il Patto di stabilità" come ci chiede la Commissione. La questione dovrà comunque
 essere chiusa ad aprile con la pubblicazione del Def». Tornando alla visita calabrese del premier, dopo il
 cantiere della Salerno-Reggio Calabria a Mormanno Renzi ha avuto modo di vedere anche un punto di
 eccellenza per le nuove tecnologie, il Distretto Cyber Security a Cosenza. Un settore su cui cui, ha
 ricordato il premier, «investiremo 150 milioni nei prossimi mesi» (stanziamenti già previsti dalla Legge di
 stabilità) Così come, sempre nei prossimi mesi, sarà fondamentale investirei 2,5 miliardi di euro sul piano
 nazionale della ricerca. Perché «quando i ragazzi vanno via dalla loro terra per trovare un lavoro, è una
 delusionee un dolore per tutti».
 IL CANTIERE Simbolo delle cose che non vanno La Salerno-Reggio «è diventata simbolo delle cose che
 non vanno», ha detto ieri Renzi in Calabria alla cerimonia per l'abbattimento dell'ultimo diaframma di una
 galleria dell'autostrada A3. Ma questo cantiere-è il messaggio lanciato dal premier- staa significare che c'è
 un Paese che fa, perché per riemergere «ci vuole un'Italia che corree che fa le cosee non che ingrassai
 conti correnti degli avvocati per le varie cause» legate all'incapacità di concludere le opere pubbliche

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                       15
11/03/2016                                                                                diffusione:141637
Pag. 10                                                                                      tiratura:195317

                                                                                                               La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Foto: ANSA
 Foto: In Calabria. Il premier Matteo Renzi a Mormanno per l'abbattimento dell'ultimo diaframma della
 galleria omonima

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                           16
11/03/2016                                                                                           diffusione:141637
Pag. 11                                                                                                 tiratura:195317

                                                                                                                          La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 I CANTIERI DI MILANO
 Per il dopo Expo due anni transitori
 Sara Monaci

 pagina 12 MILANO Se i cantieri per il polo tecnologico di Milano non inizieranno prima del 2018, intanto si
 comincia ad affrontare il tema della lunga transizione tecnicamente definita "fast post Expo", che di fatto
 potrebbe durare almeno 2 anni. Due anni di transizione Nei prossimi giorni i nuovi vertici di Arexpo, società
 proprietaria dei terreni sui cui è sorto l'Expo e che d'ora in poi gestirà il progetto di trasformazione delle
 aree, riceveranno dal ministero dei Beni culturali la riposta sul trasferimento di risorse (16 milioni) alla
 Triennale di Milano, che si dovrà occupare di realizzare lungo il Cardo la fiera dedicata all'Architettura e al
 design, a partire dal 2 aprile (fino al 12 settembre). Il parere attesoè positivo: ci si aspetta cioè che le
 risorse non vengano considerate aiuti di Stato, essendo l'evento incardinato nella programmazione del Bie,
 l'ufficio che regola anche l'Expo. Poi nelle prossime settimane il neo presidente Giovanni Azzone e l'ad
 Giuseppe Bonomi metteranno in piedi un calendario provvisorio per inserire altri eventi, oltre i 5 mesi gestiti
 dalla Triennale. Bonomi e Azzone, alle prime dichiarazioni pubbliche, non nascondono la complessità del
 progetto: «È più difficile dell'Expo, si svilupperà in molti anni, al momento Arexpo è una scatola, oltre al
 progetto manca proprio l'azienda e la governance», dice Bonomi. Per Azzone «la sfida è senza scadenza,
 cercheremo di usare il minor tempo possibile ma la sostenibilità deve essere di lungo periodo». La
 governance dovrebbe prendere forma a breve, con l'arrivo dei membri del governo nel cda e 50 milioni di
 aumento di capitale nelle casse di Arexpo (a cui si aggiungono 50 milioni da parte della Regione Lombardia
 per il "fast post Expo"). La società invece è tutta da definire. Nei prossimi mesi verrà usata parte del
 personale di Expo per i lavori del "fast post", con un distaccamento aziendale. Scienza e intrattenimento Il
 sito, sottolinea Bonomi, avrà come vocazione prevalente la scienza, la ricerca e l'innovazione. Ma ricorda
 anche che la vera sfida è «far vivere tutto il giorno l'area», per evitare che la sera sia una landa deserta.
 Oltre le 5 del pomeriggio dunque, più che di scienza si dovrà parlare di intrattenimento. Si ipotizza l'arrivo di
 centri per «food, palestre, spettacolo e, perché no, discoteche». Nel 2017 potrebbe già partire la gara per la
 gestione dell'Open Air Theatre, realizzato per l'Expo e destinato a durare. Per quanto riguarda il progetto
 dell'università Statale di Milano di spostare nell'area le facoltà scientifiche, nelle prossime settimane ci sarà
 una prima bozza. Non ancora un progetto, ma un layout. La Statale, insieme all'Iit di Genova, al
 Politecnicoe alla Bicocca saranno invece gli artefici dello Human Technopole: saranno loro a ricevere i
 finanziamenti da 150 milioni all'anno (come annunciato dal premier Renzi) per 10 anni. Nel 2016 invece, di
 questi primi 150 milioni, 50 verranno usati per ricapitalizzare Arexpoe permettere l'ingresso del Mef (altri 80
 per l'Iit di Genova e 20 per sistemare i conti per la sicurezza di Expo). Arexpo avrà il ruolo di gestore.
 Bonomi ipotizza già metodi per trovare ricavi: non si esclude il pagamento per l'utilizzo del terreno, una
 sorta di royalty.
 LE CIFRE
 50
 milioni L'aumento di capitale A breve dovrebbe prendere forma la governance di Arexpo, con l'ingresso in
 Consiglio di amministrazione dei membri del Governo e soprattutto con l'aumento di capitale da 50 milioni
 (ai quali si aggiungono altri 50 milioni di euro provenienti dalla Regione Lombardia
 150
 milioni Finanziamento annuo Saranno la Statale di Milano, il Politecnico di Milano e la Bicocca a ricevere i
 finanziamenti di 150 milioni all'anno per i successivi dieci anni, necessari alla realizzazione dello Human
 Technopole (come annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi).

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                      17
11/03/2016                                                                                             diffusione:141637
Pag. 26                                                                                                   tiratura:195317

                                                                                                                            La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 IL GIAPPONE 5 ANNI DOPO FUKUSHIMA
 Dopo lo tsunami, ricostruzione e dubbi
 Stefano Carrer

 Una ricostruzione che per alcuni aspetti sembra appena cominciata e per altri appare troppo dispersiva e
 ciclopica, contemporanea a un decommissionamento del complesso nucleare di Fukushima Daiichi che
 resta in una fase iniziale. A cinque anni dallo tsunami, non è chiaro se il Giappone abbia appreso appieno
 la lezione della tragedia dell'11 marzo 2011. In questi giorni a Roma l'ex premier Naoto Kan ha ricordato
 che dovette porsi il problema se ordinare l'evacuazione dell'intera area metropolitana di Tokyo. È un fatto,
 però, che la crisi è dimenticata. I giapponesi hanno punito il governo di allora e votato un esecutivo con un
 programma di riattivazione delle centrali eventualmente anche in aree densamente popolate. Se fino a 4
 anni fa i turisti disertavano per paura il Sol Levante, ora arrivano in numeri da record, indifferenti alla
 circostanza che 8mila persone al giorno lavorano a Fukushima Daiichi, principalmente per contenere il
 problema dell'acqua radioattiva. Nessun altro Paese che avesse tanto sofferto per il nucleare (militaree
 civile), probabilmente, avrebbe fatto scelte simili, determinate da un mix di ragioni economiche, politiche e
 strategiche. Ora però si sta profilando una guerra tra governoe magistratura, dopo che un tribunale ha
 ordinato la sospensione dell'attività in una delle due centrali rimesse in funzione (nonostante il via libera da
 parte delle autorità di regolamentazione in base a nuove regole che, va detto, rendono in teoria quelli
 giapponesi gli impianti più sicuri del mondo). Intanto basta fare un giro per le aree colpite dallo tsunami per
 rendersi conto che l'intera costa orientale del Giappone settentrionale è un immenso cantiere, fin troppo
 favorevole all'industria delle costruzioni. Il controverso piano per costruire 400 chilometri di barriere
 antitsunami (la "Grande Muraglia Giapponese") al costo minimo esorbitante di mille miliardi di yen, ad
 esempio, non appare rispettoso di una sana analisi del rapporto costibenefici. Procedere in contemporanea
 a costruire alte barriere e ad alzare il terreno su cui costruire le case comporta oneri sproporzionati, tanto
 più in Paesi spesso in via di spopolamento. "Democrazia" e diritti di proprietà, inoltre, hanno
 oggettivamente provocato gravi ritardi nelle opere più urgenti, tanto che ancora quasi 60mila persone
 vivono in prefabbricati provvisori in cui avrebbero dovuto stare per non più di due anni. Molte comunità
 hanno perso troppo tempo per decidere dove e come ricostruire, mentre si è scoperto che la situazione dei
 registri immobiliari non è da Paese avanzato: individuare e rintracciarei singoli proprietari di specifici lotti da
 espropriare per la ricostruzione ha comportato tempi e sforzi spropositati. L'impennata dei costi dei
 materiali - legata anche al decollo dei lavori per le Olimpiadi di Tokyo - ha infine messo in difficoltà chi
 voleva ricostruirsi la casa da sé. Alla fine, viene spontanea una domanda: se con un processo di
 ricostruzione tanto oneroso da funzionare come un permanente stimolo fiscale, uno yen debole e il petrolio
 a picco, una politica monetaria ultraespansiva e un boom di turismo straniero, l'economia giapponese fatica
 a restare sopra la soglia della recessione, come sarà la performance del Paese se condizioni tanto
 favorevoli dovessero svanire? Il problema si porrà soprattutto a ricostruzione e Olimpiadi terminate. E forse
 anche prima.
 Foto: AP
 Foto: Dopo 5 anni. Prosegue l'opera di bonifica attorno a Fukushima

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                        18
11/03/2016                                                                                                diffusione:141637
Pag. 27                                                                                                      tiratura:195317

                                                                                                                               La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Lavoro e irregolarità PROLIFERARE DI «POSTI FANTASMA»
 False assunzioni, terreno fertile al Sud
 Il meccanismo. È sufficiente dichiarare un numero di giornate svolte soltanto sulla carta e depositare
 contrattti inesistenti Agricoltura, pulizie, facchinaggio, edilizia: fioriscono le truffe per incassare indennità
 indebite
 Roberto Galullo

 Malebolge è il nome dato da Dante all'ottavo cerchio dell'Inferno, nel quale sono puniti fraudolenti, ruffiani,
 ingannatori e lusinghie- ri. Malebolge, non a caso, è il nome dell'operazione con la quale la Gdf di Foggia,
 delegata dalla Procura, ha svelato due giorni fa l'ennesima truffa ai danni dello Stato. Dell'allegra
 combriccola avrebbero fatto parte sette professionisti, quattro dipendenti pubblici (tra i quali due dell'Inps e
 uno del Centro per l'impiego), 15 prestanome ai quali sarebbero state intestate 32 società fantasma attive
 nei settori dell'agricoltura, dell'edilizia e dei servizi e 23 reclutatori di falsi dipendenti. Sarebbero 1.372 quelli
 che avrebbero indebitamente beneficiato di indennità assistenziale e 157 gli immigrati regolarizzati, per un
 danno erariale di quattro milioni. Professionisti e reclutatori, che sembra selezionassero con estrema
 riservatezza e accuratezza i soggetti, per Gdf e Procura avevano anche un tariffario: 200 euro per
 l'assunzione, il 20-25% delle indennità percepite e cinquemila euro per regolarizzare gli immigrati. La
 provincia di Cosenza , però, resta il bengodi delle false assunzioni agricole, con le quali incassare indennità
 di disoccupazione, malattiae maternitàe tirarea campare. In una regione che a sua volta eccelle nel
 panorama italiano dei braccianti lontani dai campi. A spiccare, però, sono anche Napoli, Salerno, Caserta e
 in Campania come in Calabria cosche e clan non stanno certo alla finestra. L'agricoltura gioca un grande
 ruolo ma le truffe milionarie allo Stato coinvolgono anche pulizie, facchinaggio edilizia e volantinaggio.
 Settori dove è più facile assumere solo sulla carta, a partire da regioni come Campania e basso Lazio,
 Puglia, Calabria e Sicilia, anche se non mancano casi in Abruzzo e in Lombardia. Al nord la fantasia dei
 truffatori non conosce limiti: aumentano i casi di aziende costituite fittiziamente con lavoratori che però o
 risiedono al Sud o sono extracomunitari. La conta (per difetto) dei danni Negli ultimi due anni l'Inps,
 sollecitato dal Sole 24 Ore, ha stimato una perdita di 80 milioni ai quali si aggiungono i sei di gennaio 2016.
 L'Inps li cataloga come "risparmio" ma rientrare in possesso delle indennità indebitamente versate è un
 impresa, perché sulla cartai beneficiari sono quasi sempre nullatenenti. Sono 672 le aziende coinvolte che
 avrebbero assunto 30.049 falsi lavoratori. I conti sono per difetto perché si rifanno solo alle truffe svelate,
 senza contare che fino a fine 2013 la soglia di attenzione dello Stato al fenomeno era più bassa. C'è voluto
 il caso "Mastrolindo" per suonare la sveglia (si veda box in pagina). La provincia di Cosenza al top Non
 resta che sgranare il lungo rosario di spine, cominciando da pochissimi giorni fa. Il 25 febbraio la
 compagnia della Gdf di Rossano (Cs), coordinata dalla Procura di Castrovillari, ha denunciato 176 persone
 e smascherato la truffa di un'azienda agricola del Rossanese, basata sulla dichiarazione di assunzioni
 inesistenti. L'azienda ha presentato all'Inps falsi documenti a partire dal 2010, ottenendo la liquidazione di
 somme relative a indennità di disoccupazione per un importo di 270mila euro, beneficiando anche di altre
 elargizioni per indennità di malattia e maternità per 240mila euro, arrivando ad arrecare un danno
 complessivo all'Erario di 510mila euro. Semplicee diabolico il meccanismo: la società ha denunciato all'Inps
 un consistente numero di (false) giornate lavorative effettuate su terreni di cui non ha mai avuto la
 disponibilità, attestandone invece la lavorazione attraverso il deposito di falsi contratti di affitto e comodato
 d'uso. «I fondi potranno tornare verso gli aventi diritto - sottolinea la Gdf di Rossano- che spesso invece
 sono esclusi per incapienza di risorse, dirottate verso soggetti che vivono nel totale disprezzo delle leggi».I
 meccanismi, del resto, al sud sono rodati da quasi 30 anni. Il 27 febbraio, ad Agrigento sono stati confiscati
 400mila euro ad un soggetto che, fin da primi anni Novanta, assumeva fittiziamente lavo- ratori agricoli,
 ricevendo in compenso prestazioni non dovute. La piana di Sibari Il 18 gennaio la Gdf di Sibari (Cs), al
 termine dell'investigazione nei confronti di un consorzio agricolo nella Sibaritide, ha scoperto una truffa ai
SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                           19
11/03/2016                                                                                            diffusione:141637
Pag. 27                                                                                                  tiratura:195317

                                                                                                                           La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 danni dell'Erario per oltre tre milioni e un'evasione fiscale per 11. L'indagine ha inizialmente accertato
 l'indebita percezione di contributi pubblici da un consorzio per un importo complessivo di 2,2 milioni,
 concessi per un programma di investimenti. Per realizzare la truffa sono state costituite due società e
 utilizzate fatture false per quattro milioni. Le investigazioni successive hanno consentito di accertare una
 ulteriore truffa ai danni all'Inps, mediante il diretto coinvolgimento di 319 (falsi) braccianti agricoli del
 consorzio, le cui (false) 25.000 giornate lavorative, hanno consentito di ottenere indennità previdenziali
 indebite. La provincia di Cosenza è una presenza costante negli anni: il 4 settembre 2014 le Fiamme gialle
 hanno individuato 517 braccianti fittiziamente assunti e accertato un danno erariale di circa 1,8 milioni. Il 21
 gennaio 2015 è stata di 1,2 milioni l'ammontare della truffa perpetrata ai danni dell'Inps da un imprenditore
 agricolo della Sibaritide. Castrovillari e Rossano Il 2 marzo 2015 in campo ancora Procura di Castrovillari e
 la Gdf di Cosenza: 126 braccianti fittiziamente assunti e un danno all'Inps di 200mila euro. Le stesse
 autorità hanno replicato il 15 marzo: 438mila euro di danno e 5.485 giornate inventate di sana pianta. Il 13
 luglio altra truffa all'Inps: 80.428 false giornate, tre milioni illegittimamente percepiti e 800 denunciati nella
 provincia di Cosenza, che tornaa distinguersi il 27 agosto con una truffa per 672mila euroe la denuncia di
 176 falsi braccianti (compresi interi nuclei familiari e stranieri). E ancora il 22 ottobre con una frode per
 235mila euro e 99 falsi braccianti. Il 2 novembre ancora la Compagnia della Gdf di Rossano, svela
 l'ennesima truffa di una società cooperativa che dal 2008 al 2010 aveva dichiarato 8.867 false giornate: il
 100%. Il danno all'Inps è stato di 300mila euro e l'omesso versamento di rite- nute previdenziali è stato di 30
 mila euro. Se non è Cosenza, è pur sempre Calabria: basta spostarsi di 188 km e arrivare a Reggio, dove il
 25 marzo 2015i finanzieri del Gruppo di Locri hanno denunciato per truffa 21 titolari di aziende agricole e
 323 falsi braccianti segnalando alla Corte dei conti di Catanzaro un danno erariale all'Inps per oltre due
 milioni per il periodo 2006-2011. Semprea Reggio, il7 dicembre 2015, truffa da 520mila euro con il ricorso a
 15mila giornate fantasma. Altro viaggio di 223 km finoa Crotone, dove il 14 novembre 2014 la Gdf ha
 svelato una truffa analoga alle altre e la stessa cosa il 20 luglio 2015, con danni all'Inps per 473mila euroe
 21 indagati.A Catanzaro, il 5 giugno 2015 sono state denunciate 459 persone che avrebbero richiesto e
 percepito indebitamente 2,3 milioni, oltre che aiuti comunitari nel settore agricolo per 660mila euro.
 Presenza di 'ndrangheta e mafie Può la 'ndrangheta (come del resto la Camorra in Campania, Cosa nostra
 in Sicilia e la Sacra Corona unita in Puglia) restare fuori dal luculliano banchetto? No per la Procura di
 Lamezia Terme (Catanzaro), che il 15 febbraio di quest'anno ha chiuso le indagini preliminari nei confronti
 di una cosca, che avrebbe imposto a diversi imprenditori agricoli la finta assunzione di un membro della
 "famiglia" dominante, della moglie e della cognata. La stessa cosa avrebbe fatto la cosca avversaria,
 risparmiandosi però la cognata. La conferma sugli appetiti della 'ndrangheta giunge da Marisa Manzini,
 procuratore aggiunto della Procura di Cosenza, che al Sole 24 Ore ricorda come già nel processo Omnia
 «venne svelata l'ingerenza delle cosche in alcune coop agricole che assumevano solo sulla carta.
 Un'ingerenza che portava anche consenso sociale ed elettorale perché quelle percezioni indebite di denaro
 fungevano da ammortizzatori sociali».
 30 In migliaia. Secondo l'Inps, nella truffa delle false assunzioni, negli ultimi due anni sono coinvolte 672
 aziende che avrebbero assunto 30.049 falsi lavoratori
 Foto: Guardie o ladri
 Foto: roberto.galullo.blog.ilsole24ore.com
 Foto: Nei campi. La truffa delle false assunzioni è tipica dell'agricoltura e attira anche gli interessi delle
 mafie

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                       20
11/03/2016                                                                                             diffusione:141637
Pag. 43                                                                                                   tiratura:195317

                                                                                                                            La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Alla Camera. Risposta al question time
 Nel reverse charge le opere murarie di ampliamento
 Gian Paolo Tosoni

 pLe prestazioni edili riguardanti l'ampliamento di edifici rientrano nel reverse charge. Lo precisa una
 risposta dell'amministrazione finanziaria fornita dal viceministro dell'Economia, Enrico Morando, a un
 question time in commissione Finanze alla Camera. La questione proposta riguardava l'effettuazione di
 opere murarie nell'ambito di un ampliamento dell'edificio. Tale attività rientrerebbe secondo gli interpellanti
 nel codice di attività 43.39.01 «Attività non specializzate di lavori edili» nella quale sono classificati anche
 «Altri lavori di costruzionee istallazione non classificati altrove». Tale codice di attività sarebbe da tenere
 distinto dai codici 41.2 «Costruzione di edifici residenziali e non residenziali» che riguarda invece la
 costruzione completa di edifici eseguiti per conto proprio o per conto terzi. Interviene l'Agenzia ribadendo
 che tale fattispecie rientra nella nozione di completamento degli edifici che rappresenta una nuova ipotesi di
 applicazione della inversione contabile con effetto dal 1° gennaio 2015 in tutti i casi in cui il committente sia
 un soggetto passivo dell'Iva. La fattispecie del completamento degli edifici non trova una definizione nel
 Testo unico per l'edilizia (Dpr 380/2001). Sulla base della circolare 14/E/2015 sono stati individuati i codici
 di attività secondo la classificazione Ateco 2007 rientranti nella fattispecie di completamento degli edifici fra
 i quali codici è compreso anche il 43.39.01. Ne consegue pertanto che attenendosi ai predetti criteri qualora
 l'attività rientri nel codice 43.39.01 si applica l'inversione contabile In sostanza l'Agenzia lega l'applicazione
 del reverse charge al codice di attività nel quale rientra una determinata prestazione; siccome l'attività di
 ampliamento degli edifici rientra in un codice diverso dal 41.2 e cioè quello della costruzione di edifici,
 prestazione quest'ultima che non rientra nel nuovo reverse charge di cui alla lettera a ter dell'articolo 17 del
 decreto Iva, ne consegue che la attività di ampliamento degli edifici rientra invece in ogni caso nel reverse
 charge. La risposta a nostro parere nonè perfettamente in linea con gli aspetti sostanziali introdotti con la
 circolare 14 del 27 marzo 2015 dalla quale emerge che le nuove costruzioni come pure gli interventi di
 restauro, di risanamento conservativoe interventi di ristrutturazione edilizia (lettere c e d del Dpr 380/2001)
 non rientrano nel reverse charge. Appare evidente che un ampliamento di un edificio, soggetto a permesso
 di costruire, appare chiaramente assimilato sotto il profilo urbanistico ad una nuova costruzione in quanto
 così è anche ai fini della applicazione delle aliquote Iva e delle detrazioni ai fini delle imposte dirette; quindi
 a nostro parere non avrebbe potuto rientrare nel reverse charge alla lettera a-ter del decreto Iva. Il limite alle
 compensazioni Una seconda risposta a una question time ha riguardato il limite di 700mila euro per le
 compensazioni orizzontali di crediti di imposta. I parlamentari avevano richiesto se il limite debba essere
 inteso come limite complessivo oppure considerando singolarmente ciascun credito di imposta. La risposta
 non poteva che essere nel senso del limite complessivo per ciascun anno solare. Infatti rappresenta il limite
 massimo dei crediti d'imposta e contributi compensabili ai sensi dell'articolo 17 del Dlgs 41/1997. Anche il
 software operativo dal 2010 della Entrateè articolato per gestire le varie fattispecie di crediti compensabili
 (oltre 5mila euro dopo la presentazione della dichiarazione, oltre 15mila euro con visto di conformità) al fine
 di contrastare l'utilizzo di crediti inesistenti, fermo restando il limite annuale di 700mila euro. La risposta
 ricorda che peri crediti d'imposta di natura agevolativa non opera il predetto limite.

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                        21
11/03/2016                                                                                           diffusione:262053
Pag. 20 Ed. Napoli                                                                                      tiratura:371646

                                                                                                                          La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A CURA DELLA A. MANZONI & C. SPECIALE CASA/ EDILIZIA PER IL
  SETTORE UN BUSINESS POTENZIALE DA 13,6 MILIARDI DI EURO SOLAMENTE IN AMBITO
  RESIDENZIALE ENERGIA
  La casa ad alta efficienza vale oro il futuro passa per l'edilizia green

  Una casa efficiente dal punto di vista energetico non rappresenta soltanto un vantaggio economico per chi
  ci abita, ma anche la concreta possibilità di far ripartire un settore, come quello immobiliare, provato dalla
  crisi economica e ora chiamato inevitabilmente a ripensare i propri modelli di sviluppo. Le sfide sono tante e
  complesse, partendo dal patrimonio residenziale privato, fino alla riqualificazione di interi quartieri e al
  recupero delle aree dismesse.
   L'edilizia green e sostenibile ha un business potenziale di 13,6 miliardi di euro nel solo ambito residenziale:
  il dato arriva dall'Osservatorio curato da Saie (il Salone internazionale dell'edilizia) e la società di studi
  economici Nomisma, illustrato in occasione di Saie Smart House 2015, la kermesse internazionale dedicata
  all'edilizia sostenibile che si è svolta alla metà di ottobre a Bolognafiere.
   Le analisi dell'Osservatorio prendono in considerazione l'ultimo censimento disponibile dell'Istat e i dati di
  Enea, Ance e Cresme, stimando nel nostro Paese la presenza di 12,2 milioni di edifici a uso residenziale, i
  quali rappresentano oltre l'87% di tutti i fabbricati presenti sul territorio nazionale.
   Edifici che equivalgono a piu di 31 milioni di abitazioni e di cui oltre il 60% supera i 45 anni, un'età che li
  rende precedenti alla prima legge (373/76) sull'efficienza energetica in edilizia. Tra questi immobili più
  "anziani", piu di uno su quattro registra consumi che vanno da un minimo di 160 kW/mq a oltre 220 kW/mq
  all'anno e che potrebbero esser tagliati fino al 40-50%. L'Osservatorio Saie-Nomisma, ipotizzando interventi
  sia globali che parziali sugli immobili, stima un risparmio potenziale complessivo al 2020 di circa 49mila
  GWh annui di energia finale. Un traguardo che, osservano gli esperti, sara possibile raggiungere
  riqualificando una superficie di oltre 170 milioni di metri quadri all'anno. Inoltre, per rispettare il piano
  strategico Ue al 2050, l'Italia dovrebbe tirarsi su le maniche e ristrutturare circa 1500 abitazioni al giorno.
  Ma l'obiettivo - sottolinea l'Osservatorio Saie-Nomisma - e anche superare la questione energetica,
  ricomprendendola in un piano di offerta organizzata con lo scopo di dare nuova vita e valore agli immobili.

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                      22
11/03/2016                                                                                             diffusione:166121
Pag. 66 N.11 - 17 marzo 2016                                                                              tiratura:222918

                                                                                                                            La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
  Reportage
  Finirà il petrolio ma non il Qatar
  L'emirato più ricco del mondo vuole emanciparsi dall'oro nero. Quindi punta su tecnologia, fnanza e
  (soprattutto) turismo. Con l'obiettivo di trasformare i mondiali di calcio del 2022 in un gigantesco spot
  Daniele Castellani Perelli

  Veduta notturna del nuovo distretto finanziario di Doha, la capitale del Qatar Gli arabi a cavallo, gli
  immigrati nei cantieri Qui sopra, da sinistra: due donne libanesi espatriate durante il brunch della domenica
  a Doha; ricchi a cavallo nel centro della capitale. In alto: un momento della tradizionale caccia col falco.
  Nell'altra pagina, dall'alto a sinistra in senso orario: immigrati dal subcontinente indiano giocano a cricket; la
  sede di Al Jazeera; dormitorio di immigrati; lavoratori di un cantiere per i mondiali del 2022; bambini in un
  coffee shop di Doha L PREZZO DEL PETROLIO continua a scendere e il Qatar non gradisce: primo Paese
  al mondo per Pil pro capite davanti a Lussemburgo e Singapore, nel 2016 registrerà un defcit di bilancio per
  la prima volta negli ultimi 15 anni. Così l'emirato dei milionari è costretto a rivedere le sue priorità: qualche
  settimana fa è arrivato per esempio l'annuncio della chiusura di Al Jazeera America. La potente emittente
  satellitare non è riuscita a sfondare negli Stati Uniti, dove nel 2013 aveva lanciato un canale a stelle e
  strisce dopo aver acquistato Current Tv da Al Gore. Aveva assun to oltre 700 giornalisti, ma riusciva ad
  attirare solo 30mila spettatori nel prime time. Uno smacco per Al Jazeera, il simbolo più potente dello smart
  power internazionale del Qatar. Gli altri due grandi simboli dell'espansione, tuttavia, non sembrano subire al
  momento ridimensionamenti. Uno è la compagnia di bandiera Qatar Airways, che si sta espandendo
  nell'Est Europa ed è entrata nell'ita liana Meridiana. E poi c'è lo sport. Qui fanno già tappa i circuiti
  internazionali della moto Gp, del tennis e del ciclismo, e sono stati messi da tempo gli occhi anche sulla
  Formula Uno (non solo per portarci un Gran Premio, ma proprio per strappare a Bernie Ecclestone tut to il
  circus insieme a un grande socio americano). Nulla però è paragonabile all'importanza dei Mondiali di
  calcio del 2022, per la cui assegnazione il Qatar è stato accusato di tangenti e per i quali spenderà
  qualcosa come 220 mi liardi di dollari. Saranno d'altronde la grande vetrina internazionale del Paese, così
  come nel 2020 lo sarà l'Expo per i "cugini" di Dubai. Per lo show del calcio non si bada a spese, come
  dimostra no gli immutati investimenti nel Paris Saint Germain da parte della Qatar Investment Authority,
  unica proprietaria della squadra che sta dominando il campionato francese. Anzi. Per la sua stella più
  splendente Zlatan Ibrahimovic si sta pensando anche a un aumento dell'ingaggio. Anche in Italia gli affari
  non si fermano: i grattacieli di Porta Nuova e l'Hotel Gallia a Milano, e poi Meridiana e Valentino, con
  l'interscambio tra Roma e Doha che è tor nato anche a crescere. «A ben vedere, però, non si tratta di
  investimenti in aziende, ma in marchi consolidati, in brand sicuri, oppure nel real estate, nel mattone, come
  già a Londra con Harrods, mentre Meridiana è funzionale agli altri affari fatti in Sardegna, dalla Costa
  Smeralda all'ospedale Mater Olbia», ci spiega Palma Libotte, fondatrice della Camera di commercio italiana
  in Qatar: «È uno shopping d'occasione all'estero che è sempre più centrale ora che, con il calo del prezzo
  del petrolio, il mercato interno rende sempre meno: questo è un momento di assestamento». Le
  conseguenze si vedono anche nella vita quotidiana. «Poche settimane fa il prezzo della benzina locale è
  aumen tato del 30 per cento», ci dice Jean-Marc Rickli del King's College di Londra, che attualmente
  risiede al Qatar's Defence College di Doha: «Si parla di una riforma fscale e di una probabile introduzione
  dell'Iva, tutte cose che per gli stranieri che vivono qui potrebbero cominciare a erodere il vantaggio
  competitivo dei Paesi del Golfo». È un assestamento sì, ma tranquillo, senza la paura che sta vivendo
  invece l'Arabia Saudita. «Più del 50 per cento del Pil del Qatar dipende da petrolio e gas, ma la maggior
  parte proviene in realtà dal gas naturale liquefatto, di cui ha le terze riserve più grandi del mondo e di cui è
  il primo esportatore», fa notare Rickli, «e poi già da dieci anni stan no diversifcando l'economia puntando su
  fnanza, scienza, tecnologia, istruzione e turismo (nel 2015 quest'ultimo settore ha toccato un numero

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 11/03/2016                                                                        23
Puoi anche leggere