ANIEM Rassegna Stampa del 10/10/2014
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ANIEM Rassegna Stampa del 10/10/2014 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE ANIEM 10/10/2014 Gazzetta di Modena - Nazionale 7 Export, come costruire un affare 10/10/2014 Prima Pagina - Modena 8 Confimi e Simest per competere sul mercato globale ANIEM WEB 09/10/2014 www.viaemilianet.it 13:02 10 Confimi e Simest per competere sul mercato globale SCENARIO EDILIZIA 10/10/2014 Corriere della Sera - Brescia 12 Santa Giulia, il sito Unesco fa acqua serve mezzo milione per rifare il tetto 10/10/2014 Il Sole 24 Ore 13 Ammortizzatori, nel 2013 spesi 23,8 miliardi 10/10/2014 La Repubblica - Roma 14 "Un anno di niente" il j'accuse dei costruttori "Persi 37mila posti" 10/10/2014 La Stampa - Nazionale 15 Il Gruppo Maltauro non c'entra col Mose 10/10/2014 La Stampa - Imperia 16 Edilizia, si vendono sempre meno case 10/10/2014 Il Giornale - Nazionale 17 Crescono le case in legno Ecco come il comparto ha saputo reagire alla crisi 10/10/2014 Il Giornale - Nazionale 18 Dove il mattone cresce al ritmo del 7% 10/10/2014 Il Giornale - Nazionale 19 «L'abbinata WorldWide e Made expo, questione di leadership in Russia» 10/10/2014 QN - Il Resto del Carlino - Cesena 21 Bancarotta, costruttore edile condannato a cinque anni
10/10/2014 QN - Il Resto del Carlino - Cesena 22 Cantiere di Via Zeffirino Re, il Comune boccia la proroga 10/10/2014 Il Mattino - Nazionale 23 Tra cantieri, buche e tronchi spezzati percorso di guerra in Villa Comunale 10/10/2014 Il Foglio 24 Calce e martello 10/10/2014 ItaliaOggi 25 Agevolazioni immediate con i Ccf 10/10/2014 MF - Nazionale 26 Eccesso di nuovi ordini 10/10/2014 L'Espresso 28 Sotto firenze c'è un buco nero 10/10/2014 Corriere della Sera - Sette 31 Un collage per non dimenticare L'Aquila 09/10/2014 DOMUS 33 IMPARARE DAI MODELLI DEL PASSATO SCENARIO ECONOMIA 10/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale 38 Draghi: chi non crea lavoro sparirà 10/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale 40 Telecom punta a Metroweb E a 7 miliardi per la fibra ottica 10/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale 41 La crisi del lavoro e i 14,7 miliardi di sussidi a carico dei contribuenti 10/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale 42 I dubbi delle banche sul passaggio di Giochi Preziosi a Lee 10/10/2014 Il Sole 24 Ore 43 Se Berlino ritrova l'Europa per interesse 10/10/2014 Il Sole 24 Ore 45 Una dote ridotta 10/10/2014 Il Sole 24 Ore 46 La lezione di Clinton 10/10/2014 Il Sole 24 Ore 48 Due temporali a Francoforte
10/10/2014 Il Sole 24 Ore 50 Dal Lavoro risparmi per 2,1 miliardi 10/10/2014 Il Sole 24 Ore 52 Jobs act, alla Camera delega «blindata» 10/10/2014 La Repubblica - Nazionale 54 Draghi: i governi senza riforme saranno cacciati 10/10/2014 La Repubblica - Nazionale 56 Se anche Berlino rischia la recessione 10/10/2014 La Repubblica - Nazionale 58 La frenata tedesca i tassi americani ei prezzi troppo alti bloccano le Ipo salta anche Intercos 10/10/2014 La Repubblica - Nazionale 59 Thyssen, niente accordo sul piano dell'azienda in vista 550 licenziamenti 10/10/2014 MF - Nazionale 60 CONTRATTO BANCARI, TRE MESI DA SFRUTTARE PER CAPIRE IL FUTURO 10/10/2014 MF - Nazionale 61 Ai massimi dal 2008 la domanda di prestiti delle aziende. Ma le banche ci sentono poco 10/10/2014 MF - Nazionale 62 In Italia cresce solo il (finto) lavoro part-time 10/10/2014 L'Espresso 63 International FIAT 10/10/2014 L'Espresso 66 Cenerentola al ballo di Wall Street 10/10/2014 L'Espresso 67 Caro Piketty, di Marx non hai capito niente SCENARIO PMI 10/10/2014 Corriere della Sera - Brescia 69 Bonomi: «Tasse al 66% Competitività a rischio per le nostre imprese» 10/10/2014 Il Sole 24 Ore 70 «Servizi e territorio urbano, ecco la ricchezza del futuro» 10/10/2014 ItaliaOggi 73 SI PUNTA ALLE PMI E AI PROFESSIONISTI
10/10/2014 ItaliaOggi 74 Navi militari Alleanza italiana 10/10/2014 MF - Nazionale 75 Fincantieri e Finmeccanica uniscono le forze per la nautica militare 10/10/2014 MF - Nazionale 76 SI PUNTA ALLE PMI E AI PROFESSIONISTI 10/10/2014 L'Espresso 77 MANUFACTURING 2.0 09/10/2014 Banca Finanza 80 II modello di banca dei sindacati 09/10/2014 Banca Finanza 83 Le nuove sfide del trading on line
ANIEM 2 articoli
10/10/2014 Gazzetta di Modena - Ed. nazionale Pag. 8 (diffusione:10626, tiratura:14183) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Export, come costruire un affare Convegno Confimi-Simest sulle strategie d'investimento per gli imprenditori Export, come costruire un affare Export, come costruire un affare Convegno Confimi-Simest sulle strategie d'investimento per gli imprenditori Un giro d'affari pari a 390 miliardi di euro. È quanto vale l'export in Italia. Un dato che serva a capire quanto importante sia questa voce nell'economia del Paese, Modena compresa, che ha da sempre una vocazione all'export. Ed è da sempre su questo che le associazioni di categoria "spingono", affinché le imprese scelgano sempre più la strada dell'internazionalizzazione. Ne sanno qualcosa da Apmi Confimi Impresa, che ha organizzato un convegno dal titolo "Adesso ripartiamo. Simest e le pmi per la crescita e l'internazionalizzazione", dove sono stati presentati una serie di progetti nati dalla collaborazione tra l'associazione e Simest, un'alleanza per presidiare paesi difficili, nei quali la concorrenza si intensifica giorno dopo giorno. Davanti a una platea gremita di imprenditori (giunti all'auditorium di Apmi Confimi Impresa a Modena) il filo conduttore dei vari interventi è stata l'importanza che riveste nel nostro paese l'export che, ha ricordato Giovanni Gorzanelli, presidente di Confimi Impresa Modena «nel 2013 ha generato un giro d'affari di 390 miliardi di euro (+2,3%) rispetto all'anno passato, di cui ben 200 miliardi in capo alle piccole e medie imprese». Ad illustrare l'identikit di Confimi il direttore generale Fabio Ramaioli, che ha affermato: «Siamo nati due anni fa con l'obiettivo di riportare l'industria manifatturiera al centro del dibattito e ci stiamo riuscendo. Non è un caso se Modena ha la delega nazionale all'internazionalizzazione». È toccato poi all'ad di Simest, Massimo D'Aiuto, presentare il quadro di ciò che la società può offrire alle pmi: «Siamo una finanziaria di sviluppo che propone principalmente tre filoni di attività: partecipiamo ai capitali delle società, individuiamo opportunità di investimento all'estero e in Italia e gestiamo i fondi pubblici per l'internazionalizzazione. Alle aziende proponiamo una vera attività di scouting, intesa come lavoro mirato di affiancamento per cercare investimenti specifici». Altro servizio di Simest, ha proseguito D'Aiuto, «è prevedere per l'impresa una struttura permanente in un determinato mercato. In quest'ultimo caso abbiamo strumenti che nessun'altro ha in Europa, in primis la nostra disponibilità a partecipare al capitale di rischio attraverso un fondo di equity». Presente all'incontro Dino Piacentini, vicepresidente nazionale di Confimi Imprese, che ha presentato la propria personale esperienza. «Davanti a un partner di questo genere non ci sono più alibi per dire "non lo sapevamo" - ha spiegato - Come imprenditori abbiamo il dovere di essere responsabili e svolgere il ruolo di creazione di sviluppo tramite gli investimenti: non dobbiamo avere paura di questa sfida». ANIEM - Rassegna Stampa 10/10/2014 7
10/10/2014 Prima Pagina - Modena Pag. 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'ad di Simest, Massimo D'Aiuto: «Alle aziende proponiamo una vera e propria attività di scouting» L'INCONTRO Confimi e Simest per competere sul mercato globale Il presidente Giovanni Gorzanelli: «Le Pmi protagoniste dell'export italiano» Una partnership forte per imporsi sui mercati esteri. Un'a lleanza per presidiare paesi difficili, nei quali la concorrenza si intensifica giorno dopo giorn o. Questo il senso ultimo dei progetti presentati al convegno organizzato da Apmi Confimi Impresa dal titolo «Adesso... r ipartiamo! Simest e le Pmi per la crescita e l'i nter nazionalizzazione», svoltosi mercoledì pomeriggio nell'Aud it or iu m dell'a s s o c i a z i o n e. Presenti l'a m m i n i s t r atore delegato di Simest, Massimo D'Aiuto, insieme al vice presidente nazionale di Confimi Impresa, Dino Piacentini; il presidente di Confimi Impresa Modena, Giovanni Gorzanelli e il direttore generale di Confimi Impresa, Fabio Ramaioli. Davanti a una platea gremita di imprenditori, il filo conduttore dei vari interventi è stata l'i mportanza che riveste nel nostro paese l'expor t che, ha ricordato Gorzanelli, «nel 2013 ha generato un giro d'affari di 390 miliardi di euro (+2,3%) rispetto all'anno passato, di cui ben 200 miliardi in capo alle piccole e medie imprese». Ha illustrato l'i de nt ikit di Confimi il direttore generale Fabio Ramaioli: «Siamo nati due anni fa con l'obiettivo di riportare l'industria manifatturiera al centro del dibattito e ci stiamo riuscendo. Non è un caso se Modena ha la delega nazionale all'inter nazionalizzazione». È toccato poi all'ad di Simest, Massimo D'A i uto, presentare il quadro di ciò che la società può offrire alle Pmi: «Siamo una finanziaria di sviluppo che propone principalmente tre filoni di attività: partecipiamo ai capitali delle società, individuiamo opportunità di investimento all'e s t ero e in Italia e gestiamo i fondi pubblici per l'i nter nazionalizzazione. Alle aziende - ha precisato - proponiamo una vera e propria attività di scouting, intesa come lavoro mirato di affiancamento per cercare investimenti specifici». Altro servizio di Simest, ha proseguito D'A i uto, «è prevedere per l'i mpresa una struttura permanente in un determinato mercato. In quest'ultimo caso abbiamo strumenti che nessun'a ltro ha in Europa, in primis la nostra disponibilità a partecipare al capitale di rischio attraverso un fondo di equity». In conclusione dell'i ncontro ha presentato la propria personale esperienza positiva lo stesso Dino Piacentini: «Davanti a un partner di questo genere non ci sono più alibi per dire 'non lo sapevamo' - ha spiegato -. Come imprenditori abbiamo il dovere di essere responsabili e svolgere il nostro ruolo di creazione di sviluppo tramite gli investimenti: non dobbiamo avere paura di questa sfida». ANIEM - Rassegna Stampa 10/10/2014 8
ANIEM WEB 1 articolo
09/10/2014 www.viaemilianet.it Sito Web 13:02 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Confimi e Simest per competere sul mercato globale Una partnership forte per imporsi sui mercati esteri. Un'alleanza per presidiare paesi difficili, nei quali la concorrenza si intensifica giorno dopo giorno. Questo il senso ultimo dei progetti presentati al convegno organizzato da Apmi Confimi Impresa dal titolo "Adesso... ripartiamo! Simest e le Pmi per la crescita e l'internazionalizzazione", svoltosi mercoledì pomeriggio nell'Auditorium dell'associazione. Presenti l'amministratore delegato di Simest, Massimo D'Aiuto, insieme al vice presidente nazionale di Confimi Impresa, Dino Piacentini; il presidente di Confimi Impresa Modena, Giovanni Gorzanelli e il direttore generale di Confimi Impresa, Fabio Ramaioli. Davanti a una platea gremita di imprenditori, il filo conduttore dei vari interventi è stata l'importanza che riveste nel nostro paese l'export che, ha ricordato Gorzanelli, "nel 2013 ha generato un giro d'affari di 390 miliardi di euro (+2,3%) rispetto all'anno passato, di cui ben 200 miliardi in capo alle piccole e medie imprese". Ha illustrato l'identikit di Confimi il direttore generale Fabio Ramaioli: "Siamo nati due anni fa con l'obiettivo di riportare l'industria manifatturiera al centro del dibattito e ci stiamo riuscendo. Non è un caso se Modena ha la delega nazionale all'internazionalizzazione". Ètoccato poi all'ad di Simest, Massimo D'Aiuto, presentare il quadro di ciò che la società può offrire alle Pmi: "Siamo una finanziaria di sviluppo che propone principalmente tre filoni di attività: partecipiamo ai capitali delle società, individuiamo opportunità di investimento all'estero e in Italia e gestiamo i fondi pubblici per l'internazionalizzazione. Alle aziende - ha precisato - proponiamo una vera e propria attività di scouting, intesa come lavoro mirato di affiancamento per cercare investimenti specifici". Altro servizio di Simest, ha proseguito D'Aiuto, "è prevedere per l'impresa una struttura permanente in un determinato mercato. In quest'ultimo caso abbiamo strumenti che nessun'altro ha in Europa, in primis la nostra disponibilità a partecipare al capitale di rischio attraverso un fondo di equity". In conclusione dell'incontro ha presentato la propria personale esperienza positiva lo stesso Dino Piacentini: "Davanti a un partner di questo genere non ci sono più alibi per dire 'non lo sapevamo' - ha spiegato -. Come imprenditori abbiamo il dovere di essere responsabili e svolgere il nostro ruolo di creazione di sviluppo tramite gli investimenti: non dobbiamo avere paura di questa sfida". ANIEM WEB - Rassegna Stampa 10/10/2014 10
SCENARIO EDILIZIA 17 articoli
10/10/2014 Corriere della Sera - Brescia Pag. 9 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Santa Giulia, il sito Unesco fa acqua serve mezzo milione per rifare il tetto Vanno sistemati i coppi e la tensostruttura. Già pronto un assegno da 200 mila euro Muchetti Si tratta di una priorità stiamo facendo uno studio di fattibilità Castelletti C'è un patrimonio da tutelare e non si può certo rimandare Alessandra Troncana La cultura ha fatto un buco nell'acqua: ci sono le pozzanghere. Santa Giulia è un tesoro sommerso: ci piove dentro. Basta un temporale, e la White room diventa una piscina che si prosciuga con gli stracci. Quello spazio è sotto la tensostruttura costruita all'epoca delle grandi mostre di Goldin: c'erano biglietteria, ristorante e bookshop, ora ci organizzano incontri. Ha 15 anni e c'è bisogno di un ritocco: il tempo ha sgualcito la copertura. Gli altri problemi, nel monastero: in caso di acquazzoni si allagano la scala in fondo al Coro delle monache e i seminterrati con i reperti archeologici (qualche addetto ai lavori confessa: «Diventa tutto un colabrodo»). Non è una novità: ne aveva già parlato il presidente di Brescia Musei Fausto Lechi. Prima di lasciare la carica a Massimo Minini, aveva fatto il punto sulle urgenze: «Dobbiamo rifare i tetti, ci vogliono 500 mila euro». Giovanni Trerotola, del consiglio direttivo, ha fatto i conti: «Credo che meno di un milione non possa bastare». In realtà non si può parlare di zeri perché un progetto ancora non c'è: l'edilizia monumentale del Comune ci sta lavorando, e dalla Fondazione fanno sapere che l'argomento sarà discusso a fine mese. Il piano: vanno ripassati i coppi del tetto e c'è da contattare la ditta che ha realizzato la tensostruttura per verificare quali siano le parti deteriorate, logorate dal tempo e dall'usura, e sostituirle. La Loggia ha già pronto un assegno da 200 mila euro: «Serve per la prima tranche dei lavori: riguarderà una parte dei tetti, sono 20 mila metri quadri in tutto - dice l'architetto Marco Ponzoni -. L'anno prossimo, si penserà al resto. Ma è ancora presto per un preventivo». Intanto, hanno fatto una manutenzione minima ma urgente: piccoli interventi per evitare allagamenti. Alla fattura dei cantieri penserà il bilancio del Comune: «È una priorità: stiamo facendo uno studio di fattibilità, sono previsti vari livelli di sistemazione della struttura. Bisogna valutare l'estensione del problema ma interverremo» fa sapere l'assessore ai Lavori pubblici Valter Muchetti. Per le opere pubbliche, la Loggia punta sulle alienazioni: la vendita di qualche immobile o delle quote in Centrale del latte e A2A. Ma sulla spesa al museo non ci sono incertezze: «In questo caso, il preventivo dei cantieri è già stato messo in conto capitale: quando il sindaco mi ha chiesto un elenco di priorità, ho messo i tetti di Santa Giulia al primo posto. C'è un patrimonio da salvaguardare e non si può certo rimandare» dice il vicesindaco e assessore alla Cultura Laura Castelletti. I tempi sono stretti: lavori chiusi entro e non oltre il primo giorno di Expo, a maggio 2015. «L'anno prossimo mi aspetto un forte flusso di turisti: ci sarà la mostra archeologica curata dal ministero, senza contare l'apertura della quarta cella. Via Musei dovrà essere perfetta, non possiamo certo mettere le transenne nel museo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Criticità A Santa Giulia i tetti fanno acqua. Quando piove si allaga la White Room, la tensostruttura dei tempi delle grandi mostre, ma anche i coppi del monastero non tengono più: si creano pozze anche nelle scale in fondo al Coro delle monache SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 12
10/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 16 (diffusione:334076, tiratura:405061) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Rapporto Uil. I lavoratori coinvolti sono stati 4,6 milioni in crescita del 6,5% sul 2012 < Ammortizzatori, nel 2013 spesi 23,8 miliardi LE RISORSE Il costo maggiore per la cassa (6,7 miliardi, +9,9%), mentre alla deroga sono stati destinati due miliardi dalla fiscalità generale MILANO Nel 2013, i cittadini che hanno beneficiato di un ammortizzatore sociale (Cassa integrazione guadagni, mobilità e indennità di disoccupazione, Aspi e Mini Aspi) sono stati quasi 4,6 milioni, con un aumento del 6,5% rispetto al 2012 (280 mila unità in più). Se si paragonano, invece, i dati del 2013 con quelli del 2008 (ultimo anno senza la piena crisi), l'aumento è stato di 2,4 milioni di persone (+113,6%), in quanto in quell'anno le persone beneficiarie di ammortizzatori sociali furono 2,1 milioni. A rivelarlo è il terzo Rapporto del Servizio Politiche del Lavoro della Uil, secondo cui nel 2013 sono stati spesi 23,8 miliardi, segnando un aumento del 5% rispetto all'anno precedente (1,1 miliardi di euro in più). «Un gran numero di persone - sottolinea Guglielmo Loy, segretario Confederale Uil - circa un terzo dei lavoratori del settore privato, ogni anno conosce l'esperienza, spesso amara e angosciante, in alcuni casi un sollievo per l'aver evitato comunque il licenziamento, di avere una forma di sostegno al reddito». Un sistema di protezione sociale che, tra indennità e contributi figurativi, nell'ultimo anno é costato 23,8 miliardi di euro, (+13,8 miliardi di euro rispetto al 2008). Il tutto finanziato per 9,1 miliardi di euro con i contributi di lavoratori e aziende e per 14,7 miliardi di euro a carico della fiscalità generale. L'importo medio, tra sussidi e contribuzione figurativa, per ogni beneficiario di ammortizzatori sociali, è di 5.191 euro pro capite (4.353 euro per la cassa integrazione, 18.589 euro per la mobilità e 4.768 euro per l'Aspi, Mini Aspi e indennità varie di disoccupazione). Nello specifico - spiega Loy - le persone protette dalla cassa integrazione guadagni, tra ordinaria, straordinaria e deroga, sono state 1,5 milioni (in diminuzione del 3,9% rispetto al 2012); mentre aumentano dello 0,9% le persone in mobilità, ordinaria e in deroga, (arrivando a 187 mila unità complessive); mentre tra Aspi, Mini Aspi e Indennità di disoccupazione ordinaria, speciale edile e agricola, i beneficiari sono stati 2,8 milioni con un aumento del 13,6% rispetto al 2012 (+341 mila). Tornando ai costi, per la cassa integrazione la spesa è stata di 6,7 miliardi di euro, in aumento del 9,9% rispetto al 2012 (604 milioni di euro); per le indennità di mobilità ordinaria e in deroga il costo è stato di 3,5 miliardi di euro, con un aumento del 19,6% sul 2012 (+568 milioni di euro); per Aspi, Mini Aspi e disoccupazione ordinaria, speciale edile e agricola, il costo è stato di 13,6 miliardi di euro in leggera diminuzione rispetto al 2012 (-0,3%). Il capitolo degli ammortizzatori in deroga, finanziati completamente dalla fiscalità generale, nel 2013 è stato, tra cassa integrazione in deroga e mobilità in deroga, di 2 miliardi di euro. S. U. © RIPRODUZIONE RISERVATA I NUMERI 4,6 milioni I lavoratori Sono i dipendenti coinvolti nel 2013 tra cassa integrazione, mobilità e indennità di disoccupazione, Aspi e mini Aspi. 5.191 L'importo medio È l'importo medio pro-capite, tra sussidi e contribuzione figurativa, per ogni beneficiario di ammortizzatori sociali, si va da un minimo di 4.353 per la cassa a un massimo di 18.589 per la mobilità (4.768 per Aspi, mini Aspi e indennità varie di disoccupazione) . SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 13
10/10/2014 La Repubblica - Roma Pag. 7 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La polemica "Un anno di niente" il j'accuse dei costruttori "Persi 37mila posti" I dati all'assemblea dell'Acer Bianchi: "La Metro C assorbe tutto" Duro Zingaretti: "Critiche ingenerose" In tre anni occupazione al -25,7 %. Marino: "In arrivo 30 milioni per l'edilizia scolastica" DANIELE AUTIERI "UN ANNO di niente". Si apre con uno slogan amaro la 70esima Assemblea dell'Acer che riunisce quello che rimane di un settore un tempo florido e redditizio. I costruttori romani puntano il dito contro le amministrazioni locali colpevoli di non aver ancora individuato politiche capaci di far ripartire l'edilizia. E i risultati, complice la regressione continua della crisi italiana, si fanno sempre più drammatici. Questo dice anche l'indagine condotta dal Cresme e presentata ieri, dalla quale emerge che tra il 2010 e il 2013 le costruzioni hanno persoa Roma il 25,7% della forza lavoro, pari a 37mila occupati. Il dato è il peggiore in assoluto se confrontato con il - 4,6% dell'industria, il - 0,8% dei servizi, e il positivo +10,2% registrato da commercio, alberghi, ristoranti. Il malato dell'economia romana continua quindi a chiamarsi edilizia. Ed ecco perché intervenire e farlo al più presto diventa un imperativo per il presidente dell'Acer, Edoardo Bianchi, che ha elencato una dopo l'altra tutte le partite ancora sul tavolo degli enti locali. «Non voglio entrare nel merito di una questione così delicata- ha spiegato di fronte al sindaco Ignazio Marino - ma non è possibile che in questa città si investa solo sulla Metro C. Rispetto alle poche risorse stanziate, la metà finisce per coprire i costi di quest'opera». Guarda alle piccolee medie imprese il nuovo corso dell'Acer e alle loro esigenze piuttosto che ai progetti faraonici. Stessa posizione confermata anche sul tema del nuovo stadio della Roma. «Questa vicenda è l'ultimo dei problemi - ha sottolineato Bianchi - al settore non servono mega progetti, ma cose concrete come la riduzione delle lungaggini burocratiche per ottenere i permessi». Poi l'attacco si sposta sul Comune di Roma e sugli sprechi delle società partecipate. «Nonè possibile- ha ribadito il numero uno dell'Acer - che il Comune paghi un costo di 2,5 miliardi l'anno per gli stipendi dei 63mila dipendenti proprie delle controllate».E qui il faro si è acceso su Risorse per Roma, colpevole di aver accumulato un ritardo di 220mila domande sul condono edilizio. «Se non si pone rimedio, per completare il lavoro ci vorranno ancora 25 anni». Seduto sul palco, vicino al presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi, il sindaco Marino ha seguito con attenzione ogni passaggio dell'assemblea. Quando è arrivato il suo momento, Marino ha difeso l'impegno della sua amministrazione a voltare pagina dopo anni di deriva: «Stiamo cercando di dimostrare una determinazione che forse è mancata nel passato nell'amministrazione della città - ha dichiarato il primo cittadino - e stiamo cercando di cambiare questa città. Ma se ci sono problemi o cose che non funzionano vi chiedo di chiamarmi a qualunque ora del giorno e della notte». E poi: «Ho avuto assicurazione da parte del presidente del Lazio che il trasferimento dei 30 milioni per la manutenzione scolastica avverrà nei prossimi giorni». Più dura è stata invece la risposta del governatore Zingaretti. «Negli ultimi sei anni - ha detto il governatore- ho partecipatoa tutte le riunioni dell'Acer, e il primo punto in discussione erano sempre le imprese non pagate. Noi in un anno abbiamo distribuito quasi sei miliardi di euro di debiti. Quindi dire che non è cambiato nulla mi sembra ingeneroso e oggettivamente non vero». I NUMERI 25,7% LA FORZA LAVORO Persa tra il 2010 e il 2013 a Roma nelle costruzioni 37 MILA Sono i disoccupati nel settore delle costruzioni +10,2 L'OCCUPAZIONE La forza lavoro a Roma è aumentata nel settore del commercio tra alberghi e ristoranti Foto: L'ASSEMBLEA La 70esima assemblea dell'Acer che si è tenuta all'Auditorium Parco della Musica SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 14
10/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 26 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LETTERE AL DIRETTORE Il Gruppo Maltauro non c'entra col Mose UFFICIO STAMPA GRUPPO MALTAURO n Gentile Direttore, l'articolo pubblicato ieri dal titolo "Mose - Galan, patteggia e offre 2,6 milioni di euro" contiene alcune gravi inesattezze riguardanti il Gruppo Maltauro. La prima laddove si afferma "l'impresa di costruzione Maltauro, tra le più impegnate per il Mose": l'Impresa di Costruzioni Giuseppe Maltauro infatti non ha ricoperto e non ricopre alcun incarico né ha in essere alcun contratto con il Mose. La seconda inesattezza è contenuta poco dopo, laddove si afferma che l'Impresa di Costruzioni Giuseppe Maltauro "avrebbe investito oltre un milione per ristrutturare il villone dell'ex governatore a Cinto Euganeo", affermazione falsa e destituita di ogni fondamento, dal momento che il fatto menzionato non è mai avvenuto. SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 15
10/10/2014 La Stampa - Imperia Pag. 42 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Edilizia, si vendono sempre meno case Enrico ferrari Uno dei settori più colpiti dalla crisi economica, in tutta Italia e naturalmente anche in Riviera, è l'edilizia. Si costruiscono sempre meno case e se ne vende un numero sempre più basso, a giudicare dai dati raccolti da Scenari Immobiliari e riportati sul quotidiano economico Il Sole 24 Ore. La provincia d'Imperia è nelle posizioni di retroguardia in Italia nella classifica dell'offerta immobiliare, tra l'altro guidata da un comprensorio ligure, lo Spezzino, con 26,5 abitazioni in vendita ogni mille unità abitative registrate al Catasto, per un totale di quasi 4 mila. L'Imperiese è invece in ottantesima posizione, a quota 10,9 contro una media di invenduto a livello nazionale che staziona sul 15,8. In pratica, fatti i nconti, è sul mercato una casa su 100. La parte del leone tra le offerte nel Ponente spetta all'usato, con 1850 immobili, mentre il nuovo è limitato a 320. Va molto meglio Savona, che si piazza al sedicesimo posto con 20 case in vendita su mille, per una quota complessiva di oltre 5 mila, mentre la provincia di Genova è cinquantunesima con 14,7 e un «parco» di oltre 8 mila immobili. I dati testimoniano le crescenti difficoltà delle famiglie e il crollo delle imprese edili, particolarmente evidente in provincia e dimostrabile anche da un dato collegato all'immigrazione: molti imprenditori turchi venuti in Riviera quando le cose andavano bene sono tornati al loro Paese. Nei mesi scorsi Olimpio Lanteri, presidente del settore edili per Confindustria, ha parlato di una sorta di «Caporetto» in atto: «Negli ultimi sei anni, le imprese iscritte alla Cassa Edile sono calate del 30%, con circa 2.000 posti di lavoro perduti, gli operai del 44% e la massa salari del 32 per cento». A creare preoccupazione per il futuro è ora anche apparsa una nuova tassa che colpisce i proprietari di case, la Tasi, che è succeduta all'Imu e che nel capoluogo è stata portata all'aliquota più alta, quella del 3,3 per mille, sia pure con qualche agevolazione per le case con le rendite catastali più basse. Un aiuto arriva dal decreto Sblocca Italia, che fissa un bonus del 20% sull'Irpef per chi acquista un'abitazione da dare in affitto a canone concordato e introduce fra i contratti il rent to buy , o patto di futura vendita, regolato dalle norme sull'usufrutto. [e. f.] SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 16
10/10/2014 Il Giornale - Ed. nazionale Pag. 24 (diffusione:192677, tiratura:292798) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato il convegno Nel Triveneto operano 10mila aziende Crescono le case in legno Ecco come il comparto ha saputo reagire alla crisi Il sottosegretario Degani: «Il comparto è una realtà solida. Allo studio la nuova normativa» Due giorni di incontri per discutere della valorizzazione del soprassuolo boschivo nazionale e di tutta la filiera. Si è svolto a Godega di S. Urbano (Treviso) il tradizionale «convegno del legno» organizzato da FederlegnoArredo, ovvero l'incontro-confronto fra gli operatori del settore. Numerosi i partecipanti ai vari tour guidati che hanno consentito di visitare alcune importanti aziende venete che si occupano di case in legno: Zennaro Giuseppe Legnami, Casa BenEssere (nell'ambito del progetto Habita), (Francescon Imballaggi e Gava Imballaggi) e Licar International (semilavorati). In Triveneto sono circa 10mila le imprese attive nel comparto (il 15% sul totale Italia), 73mila addetti, un quarto dell'export del settore. Le industrie in questa zona, specie quelle degli imballaggi, hanno sofferto la crisi meno di quelle di altre regioni. Secondo una ricerca commissionata da FerderlegnoArredo, infatti, le industrie del Nordest hanno continuato a investire nonostante le difficoltà. I macchinari usati, specie dalle segherie e dagli imballatori, sono più moderni che in altre zone Italia. Nonostante la congiuntura economica il numero dei dipendenti è sceso pochissimo, in alcuni casi aumentato. La percentuale di abitazioni in legno nel Triveneto sfiora il 20% del totale, mentre i fabbricati in legno sono oltre il 30% di quelli «normali». I lavori sono terminati con con un'ora di dibattito condotto da vari presidenti di associazione: Domenico Corà (Fedecomlegno), Ettore Durbiano (Assoimballaggi), Paolo Fantoni (Assopannelli), Emanuele Orsini (Assolegno), Roberto Snaidero (FederlegnoArredo), e Massimo Buccilli (EdilegnoArredo). «Stiamo lavorando per far crescere il settore anche sul mercato interno - ha detto il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero - Note positive vengono dalle spese generali per la riqualificazione edilizia ed energetica. Made expo 2015, fiera di riferimento anche per le costruzioni in legno, di cui siamo tradizionali rappresentanti, giocherà un ruolo fondamentale». Presente anche Barbara Degani, sottosegretario al ministero dell'Ambiente: «Stiamo assistendo a un cambiamento, a quella che gli economisti potrebbero chiamare una riallocazione del fattore imprenditoriale. Oggi il settore del legno si conferma come una realtà solida, testimone della capacità storica degli imprenditori di conquistare i mercati, anche quelli più lontani». Sottolineata dal sottosegretario anche l'urgenza di una disciplina del settore della silvicoltura, fondamentale come contributo alla risoluzione del dissesto idrogeologico e come fonte di materia prima, sia a fini energetici sia per la realizzazione di mobili, nella salvaguardia dell'ambiente e verso quell'obiettivo di sviluppo sostenibile concordato a livello di Unione Europea e di accordi internazionali. Anche in tema di uso efficiente delle risorse il legno è centrale: «Al ministero - ha concluso Barbara Degani - stiamo anche ultimando i lavori sui prossimi "Criteri Ambientali Minimi" per l'edilizia, che nel futuro sarà prevalentemente ristrutturazione, efficientamento energetico-ambientale e manutenzione. Siamo, infatti, alle prese con la stesura del "Piano d'Azione Nazionale" per gli acquisti pubblici verdi (Green Public Procurement Gpp) per fare in modo che al ruolo del legno e dei materiali da costruzione rinnovabili venga trovata la giusta valorizzazione». Foto: TRAINO CASE IN LEGNO Un'immagine del «Convegno del Legno» svoltosi in Veneto. Secondo una ricerca commissionata da FerderlegnoArredo le aziende che producono case in legno hanno continuato a investire nonostante la crisi. I macchinari usati, soprattutto dalle segherie e dagli imballatori, sono più moderni che in altre zone Italia. Nonostante la congiuntura economica il numero dei dipendenti è sceso pochissimo, in alcuni casi addirittura aumentato SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 17
10/10/2014 Il Giornale - Ed. nazionale Pag. 24 (diffusione:192677, tiratura:292798) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MISSIONE IN MAROCCO Dove il mattone cresce al ritmo del 7% L'industria delle costruzioni in Marocco è cresciuta del 6,5% nel 2012 e, secondo gli analisti di Business Monitor International, dovrebbe continuare a progredire fino al 7% anche nei prossimi anni grazie a un programma di progetti infrastrutturali, finanziamenti multilaterali e una solida crescita economica. Questa prospettiva garantisce importanti opportunità per le aziende italiane attive nei settori costruzioni, sanitari e accessori, serramenti di qualità (interni-esterni), pavimenti e rivestimenti, mobili e accessori per l'arredamento (casa, ufficio e strutture ricettive), illuminotecnica e tessuti. Per aiutare le aziende associate a cogliere queste opportunità, FederlegnoArredo ha organizzato una missione dall'8 all'11 dicembre. Per informazioni e dettagli: www.federlegnoarredo.it SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 18
10/10/2014 Il Giornale - Ed. nazionale Pag. 25 (diffusione:192677, tiratura:292798) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Roberto Snaidero l'intervista » «L'abbinata WorldWide e Made expo, questione di leadership in Russia» Da mercoledì prossimo la X edizione dei Saloni e, per la prima volta, la rassegna edilizia-costruzioni Antonio Risolo Il mobile made in Italy sbarca a Mosca mercoledì prossimo per la X edizione dei Saloni WorldWide. Una frequentazione importante che ha visto crescere di anno in anno il fatturato del comparto, oggi attestato a poco meno di un miliardo. Ennesima sfida al mercato e, considerato il periodo di aspre tensioni, anche alle sanzioni inopportune imposte dalla Ue che hanno generato la prevedibile «vendetta» di Putin. In mezzo le imprese, già provate da una crisi senza fine. Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo, si mette a capo di 526 aziende italiane pronte per la decima «campagna di Russia» consecutiva, la più difficile. Presidente, un anniversario senza torta e candeline? «Già. Mercoledì prossimo saremo puntualmente al Crocus Expo Moscow, nel ben mezzo di tensioni estranee al nostro settore ma comunque preoccupanti. Spero e confido in una pausa di tranquillità, perché di tranquillità hanno bisogno le nostre aziende che si apprestano a esporre i loro prodotti in una delle rassegne tra le più importanti del mondo. Noi, come ogni anno, presentiamo l'eccellenza del mobile italiano al mercato russo che in ogni caso resta un punto fermo e una grande opportunità per l'intero settore dell'arredamento». C'è un calo degli ordini? «Il nostro problema in questo momento non è il calo degli ordini, che pure c'è. È l'aspetto finanziario che ci procura qualche grattacapo di troppo: i mancati pagamenti a causa dell'embargo imposto agli istituti di credito russi. La situazione è innegabilmente difficile». Nei giorni scorsi l'imprenditore-stilista Angelo Marani ha annunciato che la black list chiamata embargo lo costringerà a licenziare almeno 50 dipendenti... «Pessimo segnale, indubbiamente. Le aziende, tutte le aziende, se non producono sono costrette a licenziare. FederlegnoArredo sta lavorando con grande impegno per superare anche queste ultime difficoltà. Ma alla fine di ogni discorso c'è sempre un grande punto interrogativo. Tutto passa sopra le noste teste: dall'assurda politica del rigore che ha azzerato la crescita alle situazioni imprevedibili che l'Ue è incapace di affrontare con l'arma più convincente della diplomazia». Presidente, quali segnali le giungono da Mosca dove si sta completando l'allestimento dei WorldWide? «Non ho dati concreti disponibili, ma ho la netta sensazione che si respiri un clima di attesa. Da mercoldì avremo elementi e riferimenti un po' più chiari per fare le nostre valutazioni. E capire se qualcosa è cambiato rispetto alle precedenti edizioni. Insomma, stiamo vivendo alla giornata». Bando ai ragionevoli timori, l'ottimismo è la virtù dei forti. In attesa della decima edizione resta il successo delle precedenti nove... «Infatti, un successo sempre crescente non si cancella. Tuttavia, se ci fosse un embargo anche per il nostro settore il problema diventerebbe doppio a causa dell'entrata in scena di competitor internazionali, con prodotti copiati, e quindi a prezzi più competitivi. Sarebbe la catastrofe dopo anni di sacrifici e investimenti sul mercato russo. Impensabile, tra l'altro, riprendersi le eventuali quote di mercato una voltascippate al made in Italy ». Per la prima volta portate a Mosca Made expo, la rassegna delle costruzioni anticipando l'edizione milanese del prossimo marzo . «Abbinare i Saloni aMade è stata una scelta ben precisa, un messaggio alle aziende dell'edilizia e delle costruzioni: prova generale di internazionalizzazione, soprattutto per quelle aziende che all'estero non riescono ad andare da sole. Quale migliore veicolo già ben rodato come i Saloni WorldWide? Indubbiamente è una nuova esperienza, sia per noi sia per le aziende che partecipano». Parliamo del bonus mobili . «Gli incentivi partiti nel 2013 hanno dato risultati molto positivi, al di là delle nostre stesse aspettative. Ho già commentato (si legga l'articolo della pagina accanto, ndr ) nei termini dovuti, snocciolando numeri e statistiche. A questo punto non posso che augurarmi che il governo inserisca il rinnovo nella legge di stabilità. In fondo ne beneficerebbe anche l'Erario». Le frasi LA SFIDA SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 19
10/10/2014 Il Giornale - Ed. nazionale Pag. 25 (diffusione:192677, tiratura:292798) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Siamo pronti a reagire e a sfidare le tensioni internazionali. Preoccupati sì, ma anche decisi BONUS MOBILI Con l'incentivo 1,9 miliardi di fatturato e gettito Iva di 360 milioni. Salvati anche 10mila posti di lavoro a rischio SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 20
10/10/2014 QN - Il Resto del Carlino - Cesena Pag. 15 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PROCESSO LE SOCIETÀ AVEVANO OPERATO SUL LITORALE Bancarotta, costruttore edile condannato a cinque anni Era amministratore di due immobiliari, svuotate dei beni UN IMPRENDITORE edile di Cervia è stato condannato a cinque anni e un mese di reclusione in tribunale a Ravenna (presidente Corrado Schiaretti, giudici a latere Beatrice Barbieri e Roberta Bailetti) per vari episodi di bancarotta fraudolenta. L'imputato è Vincenzo Ferraro, per il quale il pm Daniele Barberini aveva chiesto la condanna a sei anni di reclusione. Con Ferraro sono state condannate altre quattro persone (mentre una sesta è stata assolta): Giuseppina Ferraro, Domenico Dell'Aquila, Rocco Vincenzo Caruso e Antonio Loffredo. Le pene inflitte, come chieste dal pubblico ministero, variano fra i due e i tre anni di reclusione. I FATTI risalgono al 2009 quando vennero dichiarate fallite due società collegate a Ferraro, ovvero la Ferraro Costruzioni srl con sede a Cervia in piazza Costa e la Lorenzo srl. Si trattava di due imprese edili che stavano operando o avevano operato sul litorale Cervese e su quello Riminese. Due imprese che comunque già da un po' di tempo avevano difficoltà finanziarie. Per questo Vincenzo Ferraro, secondo l'ipotesi accusatoria, aveva costituito una società di diritto europeo, una Geie (Gruppo economico di interesse europeo), la 'Tissen Group', la cui funzione doveva essere quella di intervenire in salvataggio delle due immobiliari. ERA INVECE accaduto, secondo la ricostruzione dei curatori fallimentari e della successiva indagine preliminare per bancarotta, che le due società vennero svuotate dei loro beni (vetture, case e macchinari) e lasciate al loro destino fallimentare a danno dei creditori. IL COINVOLGIMENTO degli altri imputati è collegato al ruolo di amministratori da loro rivestito sia nella Tissen Group sia nelle due immobiliari fallite. In sede di arringa, il difensore di Ferraro ha evidenziato come la costituzione del Geie non potesse essere frutto dell'attività di Ferraro per via della sua estrema complessità e che a monte di tutto c'era l'opera di un commercialista al centro di una maxi inchiesta condotta a suo tempo a livello nazionale e di cui l'indagine ravennate era stata un corollario. Una circostanza questa che ovviamente non ha avuto alcuna rilevanza nella determinazione della responsabilità del Ferraro stesso. c.r. SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 21
10/10/2014 QN - Il Resto del Carlino - Cesena Pag. 5 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cantiere di Via Zeffirino Re, il Comune boccia la proroga Dal 1° gennaio 2015 la gru dovrà essere smantellata «CONTIAMO di finire i lavori tra marzo e aprile e, quindi, di smontare la gru». Lo assicura Silvano Fusai, titolare dell'impresa edile Sima, che sta eseguendo i lavori di ristrututrazione e risanamento conservativo in un edificio in via Zeffirino Re, replicando ai commercianti che ieri sul Carlino hanno protestato per la lunghezza dei lavori e per i disagi alla circolazione creati dalla gru che ostacolerebbe il passaggio dei bus. «In realtà i bus passano agevolmente - replica Fusai - Inoltre rilevo che stiamo ristrutturando un edificio che cadeva a pezzi, in una zona dove c'erao molto degrado, lamentato anche dai commercianti». La versione del Comune è però diversa: il cantiere chiuderà entro fine anno. Gli amministratori assicurano di aver avvertito la preoccupazione da parte degli operatori commerciali di via Zeffirino Re, «e la comprendiamo pienamente - aggiungono - la convivenza con una simile installazione è sempre problematica, e lo è ancor di più in casi come questi, quando i tempi sono lunghi e la via interessata ha dimensioni ridotte e, al contempo, rappresenta un asse importante per il trasporto pubblico che collega il centro storico ai parcheggi scambiatori». «Il cantiere - dicono il sindaco Paolo Lucchi e l'assessore Miserocchi - è stato autorizzato ad occupare l'area pubblica fino al prossimo 31 dicembre. In questi giorni è giunta agli uffici comunali la richiesta di proroga che però, stante il lungo periodo già trascorso dall'inizio dei lavori, non potrà essere accordata. Ciò significa che dal 1° gennaio prossimo via Zeffirino Re tornerà alla sua configurazione normale, libera dagli impedimenti determinati dalla presenza del cantiere». Ieri dal Comune è partita una lettera a commercianti e operatori della zona per chiarire la situazione. Image: 20141010/foto/907.jpg SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 22
10/10/2014 Il Mattino - Ed. nazionale Pag. 38 (diffusione:79573, tiratura:108314) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il reportage Tra cantieri, buche e tronchi spezzati percorso di guerra in Villa Comunale Il Real passeggio di Chiaia cancellato dai lavori in corso Almeno un anno per il restyling Daniela De Crescenzo Mettiamocelo bene in testa: la Villa Comunale non c'è più. Almeno per il momento. Quello che affaccia sul lungomare più bello del mondo è un enorme cantiere. O meglio: un insieme di cantieri che sfortunatamente si intrecciano ormai da diversi mesi togliendo alla città uno dei pochi spazi verdi sopravvissuti ai decenni della speculazione edilizia. Se ti avventuri in quel che resta dei viali e delle aiuole devi essere pronto ad affrontare la gimkana. Ma se non lo fai è meglio: la pavimentazione disconnessa, le presenze rare, i tronchi abbandonati, rendono la camminata più che spiacevole desolante. I cantieri, dicevamo. Il primo, quello che si incontra sulla destra arrivando dapiazza della Vittoria, èstato aperto dall'Ansaldo per realizzare lecamerediventilazionedella metropolitana. Si allunga fino a piazza della Repubblica e rende impraticabile una bella fetta della Villa. «Da poco sono iniziati i lavori per la prima camera- spiegailsindacoTommasoSodanoche ha anchela delegaper l'ambiente e i giardini - ma l'Ansaldo ha cantierizzato tutta l'area. Io non avrei mai autorizzato questa soluzione: non credo che le strutture del metrò dovessero invadere un'area di grande importanza storica e paesaggistica,e non capisco come laSoprintendenza abbia potuto dire di sì. Ma quando noi ci siamo insediati i contratti erano giàstati firmati escioglierli sarebbestato onerosissimo». I lavori, comunque, dovrebbero terminare entro settembre e l'impresa appaltatrice si è impegnata a risistemare la pavimentazione e le aree verdi. "Per il momento, però, il lato destro di quello che fu il «Real Passeggio di Chiaia» resta off limits. Sarebbe facile dirigersi dal lato opposto se anche là non si incontrassero le transenne: questa volta i lavori sono stati appaltati dal Comuneper rifare lapavimentazione e i sottoservizi (a cominciare dalle fogne) e realizzare un impianto di irrigazione fissa. Fino all'intervento dell'amministrazione Bassolino in Villa si passeggiava sull'asfalto. Poi si decise di rifare il manto stradale, ma i materiali prescelti si rivelarono una fucina di polvereequindiè statodeciso dall'attuale amministrazione di rimettere mano al tutto utilizzando materiali più adatti. Dopo una lunga contrattazione con la soprintendenza è stato aperto il cantiere che dovrebbe chiudere (dovrebbe, al condizionale) tra la fine dell'anno e l'inizio del prossimo. Se qualche avventuroso, una «capatosta», sidestreggiasse trale lamiereriuscendo ad arrivare alla Cassa Armonica sarebbe costretto a pentirsi della sua temerarietà: si troverebbe di fronte a un altro labirinto di lamiere. Recintata la Cassa Armonica, imprigionata da nastri e impalcature la Casina del Boschetto. La prima sarà rimessaaposto quando saràassegnata la gara da 430 mila euro attualmente in corso. La seconda, l'annuncio è di ieri, sarà affidata alla stazione Zoologica Anton Dohrn. Un tempo ospitava l'associazione dei giornalisti che è riuscita però ad accumulare tre milioni di euro di debiti nei confronti del Comune ed è stata sgomberata nel 1999. Da allora la strutturaè rimasta abbandonata, fino all'incendio di giovedì. I ruderi non sono certo belli da vedere. Quindi tolti i cantieri, lasciando da parte le aree abbandonate, sottraendo quello le zone recintate, restano spezzoni di viali, fontane secche, panchine divelte , mucchi di tronchi accatastati negli angoli e due aree destinate ai giochi dei bambini, le uniche ancora vive. Ci sono il piccolo parco giochi all'ingresso dal lato di piazza Vittoria e la pista di pattinaggio verso piazza della Repubblica. A sorvegliare il tutto una volante della polizia, una pattuglia dei vigili urbanieun'autoconquattroaddettialservizio vigilanza del Comune. Non è un mistero che i luoghi abbandonati siano i più pericolosi. Percio, lasciate stare e rinviate la passeggiata fino al 2015. Se tutto andrà bene. SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 23
10/10/2014 Il Foglio Pag. 3 (diffusione:25000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato EDITORIALI Calce e martello Creare lavoro puntando sui costruttori privati, non sul pubblico. I numeri Ieri mattina, all'Auditorium di Roma, il sindaco Ignazio Marino è stato sfiduciato in pubblico da una delle associazioni industriali più pesanti della capitale, quella che riunisce la galassia dei costruttori romani (Acer), che durante la sua assemblea annuale, per sintetizzare la qualità del lavoro svolto nell'ultimo anno dal sindaco, ha offerto al primo cittadino un numero speciale della propria rivista composto unicamente da molte pagine bianche. Sulla qualità della vita a Roma - e sul piacere di girare per la città circondati regolarmente da branchi di pantegane che dopo aver passato parte delle proprie giornate a rovistare in mezzo a varie tonnellate di rifiuti non raccolte si dilettano facendo dorso in mezzo alle buste di plastica sul Tevere - si potrebbe scrivere un buon romanzo d'appendice, ma il punto che qui ci interessa riguarda un aspetto che costituisce il paradosso industriale di una città come Roma: i milioni di euro spesi ogni anno per foraggiare un sistema pubblico che non solo produce clamorose sacche di inefficienza ma che non riesce più a essere neppure un contenitore valido per arginare la crescita della disoccupazione. Il dato (fonte Cresme) è significativo: tra il 2001 e il 2011 Roma ha registrato un aumento degli occupati nel settore privato pari a 189 mila addetti e una contestuale diminuzione degli occupati nel settore pubblico pari a 39 mila addetti. E i numeri hanno un loro interesse se si aggiunge un dettaglio: negli stessi anni in cui (anche a Roma) il settore pubblico non è stato più in grado di produrre posti di lavori è cresciuta la spesa per il personale pubblico del nostro paese (tra il 2001 e il 2009 è passata dal 10,5 all'11,2 del pil, in Francia è rimasta stabile, in Germania è calata di 0,5 punti percentuali). Fanno bene i costruttori a dire che "la politica non deve più saccheggiare la spesa pubblica" e che "le case non devono essere usate come un bancomat". Chiedere sussidi e incentivi in una fase come questa in cui i soldi non ci sono sarebbe un errore e una sciatteria. Ma chiedere a un sindaco - e anche a un presidente del Consiglio - di utilizzare i pochi soldi che ci sono per sbloccare il paese a colpi non di provvedimenti spot (sblocca Italia) ma a colpi di detassazioni, deburocratizzazioni e semplificazioni legislative potrebbe essere un suggerimento utile per stimolare lo sviluppo e combattere la disoccupazione. E la disoccupazione, oggi come non mai, si fronteggia dando la possibilità di crescere più al privato che al pubblico. SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 24
10/10/2014 ItaliaOggi Pag. 32 (diffusione:88538, tiratura:156000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LAVORI EDILI Agevolazioni immediate con i Ccf DI SIMONA D'ALESSIO Un certifi cato di credito fiscale (per le ristrutturazioni edili) che, grazie a un meccanismo trasparente che coinvolge committente, ditta che effettua i lavori, Agenzia delle entrate e istituti bancari, permette al cittadino di fruire immediatamente dei benefi ci dell'intera agevolazione, oggi spalmata su 10 anni, «senza gravare sul bilancio dello stato in termini di cassa». È il contenuto della proposta di legge approvata all'unanimità ieri, in commissione finanze, a Montecitorio, il cui primo fi rmatario è Mimmo Pisano (M5S), che adesso punta a ottenere quanto prima i pareri favorevoli dagli altri organismi parlamentari competenti, «per procedere speditamente alla calendarizzazione in aula». Per usufruire dello sconto fi scale, viene specifi cato a ItaliaOggi, chi desidera far realizzare un intervento su un proprio immobile dovrà comunicare all'Agenzia i suoi dati e quelli dell'azienda cui ha affi dato l'incarico, affi nché possa essere emesso tale titolo (il certifi cato di credito fi scale, appunto, nel quale saranno indicate le somme detraibili) da presentare in banca per ricevere l'erogazione dell'importo stabilito. In tal modo, sottolinea Pisano, si va a «forzare il credito dentro i circuiti virtuosi di famiglie e imprese», riuscendo a liberare risorse per dare più liquidità al mondo produttivo. Spingendo con decisione per l'emersione del sommerso. SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014 25
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