ANIEM Rassegna Stampa del 10/10/2014

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   Rassegna Stampa del 10/10/2014

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INDICE

ANIEM
   10/10/2014 Gazzetta di Modena - Nazionale                                       7
   Export, come costruire un affare

   10/10/2014 Prima Pagina - Modena                                                8
   Confimi e Simest per competere sul mercato globale

ANIEM WEB
   09/10/2014 www.viaemilianet.it 13:02                                            10
   Confimi e Simest per competere sul mercato globale

SCENARIO EDILIZIA
   10/10/2014 Corriere della Sera - Brescia                                        12
   Santa Giulia, il sito Unesco fa acqua serve mezzo milione per rifare il tetto

   10/10/2014 Il Sole 24 Ore                                                       13
   Ammortizzatori, nel 2013 spesi 23,8 miliardi

   10/10/2014 La Repubblica - Roma                                                 14
   "Un anno di niente" il j'accuse dei costruttori "Persi 37mila posti"

   10/10/2014 La Stampa - Nazionale                                                15
   Il Gruppo Maltauro non c'entra col Mose

   10/10/2014 La Stampa - Imperia                                                  16
   Edilizia, si vendono sempre meno case

   10/10/2014 Il Giornale - Nazionale                                              17
   Crescono le case in legno Ecco come il comparto ha saputo reagire alla crisi

   10/10/2014 Il Giornale - Nazionale                                              18
   Dove il mattone cresce al ritmo del 7%

   10/10/2014 Il Giornale - Nazionale                                              19
   «L'abbinata WorldWide e Made expo, questione di leadership in Russia»

   10/10/2014 QN - Il Resto del Carlino - Cesena                                   21
   Bancarotta, costruttore edile condannato a cinque anni
10/10/2014 QN - Il Resto del Carlino - Cesena                                 22
  Cantiere di Via Zeffirino Re, il Comune boccia la proroga

  10/10/2014 Il Mattino - Nazionale                                             23
  Tra cantieri, buche e tronchi spezzati percorso di guerra in Villa Comunale

  10/10/2014 Il Foglio                                                          24
  Calce e martello

  10/10/2014 ItaliaOggi                                                         25
  Agevolazioni immediate con i Ccf

  10/10/2014 MF - Nazionale                                                     26
  Eccesso di nuovi ordini

  10/10/2014 L'Espresso                                                         28
  Sotto firenze c'è un buco nero

  10/10/2014 Corriere della Sera - Sette                                        31
  Un collage per non dimenticare L'Aquila

  09/10/2014 DOMUS                                                              33
  IMPARARE DAI MODELLI DEL PASSATO

SCENARIO ECONOMIA
  10/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale                                    38
  Draghi: chi non crea lavoro sparirà

  10/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale                                    40
  Telecom punta a Metroweb E a 7 miliardi per la fibra ottica

  10/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale                                    41
  La crisi del lavoro e i 14,7 miliardi di sussidi a carico dei contribuenti

  10/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale                                    42
  I dubbi delle banche sul passaggio di Giochi Preziosi a Lee

  10/10/2014 Il Sole 24 Ore                                                     43
  Se Berlino ritrova l'Europa per interesse

  10/10/2014 Il Sole 24 Ore                                                     45
  Una dote ridotta

  10/10/2014 Il Sole 24 Ore                                                     46
  La lezione di Clinton

  10/10/2014 Il Sole 24 Ore                                                     48
  Due temporali a Francoforte
10/10/2014 Il Sole 24 Ore                                                                50
  Dal Lavoro risparmi per 2,1 miliardi

  10/10/2014 Il Sole 24 Ore                                                                52
  Jobs act, alla Camera delega «blindata»

  10/10/2014 La Repubblica - Nazionale                                                     54
  Draghi: i governi senza riforme saranno cacciati

  10/10/2014 La Repubblica - Nazionale                                                     56
  Se anche Berlino rischia la recessione

  10/10/2014 La Repubblica - Nazionale                                                     58
  La frenata tedesca i tassi americani ei prezzi troppo alti bloccano le Ipo salta anche
  Intercos

  10/10/2014 La Repubblica - Nazionale                                                     59
  Thyssen, niente accordo sul piano dell'azienda in vista 550 licenziamenti

  10/10/2014 MF - Nazionale                                                                60
  CONTRATTO BANCARI, TRE MESI DA SFRUTTARE PER CAPIRE IL FUTURO

  10/10/2014 MF - Nazionale                                                                61
  Ai massimi dal 2008 la domanda di prestiti delle aziende. Ma le banche ci sentono
  poco

  10/10/2014 MF - Nazionale                                                                62
  In Italia cresce solo il (finto) lavoro part-time

  10/10/2014 L'Espresso                                                                    63
  International FIAT

  10/10/2014 L'Espresso                                                                    66
  Cenerentola al ballo di Wall Street

  10/10/2014 L'Espresso                                                                    67
  Caro Piketty, di Marx non hai capito niente

SCENARIO PMI
  10/10/2014 Corriere della Sera - Brescia                                                 69
  Bonomi: «Tasse al 66% Competitività a rischio per le nostre imprese»

  10/10/2014 Il Sole 24 Ore                                                                70
  «Servizi e territorio urbano, ecco la ricchezza del futuro»

  10/10/2014 ItaliaOggi                                                                    73
  SI PUNTA ALLE PMI E AI PROFESSIONISTI
10/10/2014 ItaliaOggi                                                  74
Navi militari Alleanza italiana

10/10/2014 MF - Nazionale                                              75
Fincantieri e Finmeccanica uniscono le forze per la nautica militare

10/10/2014 MF - Nazionale                                              76
SI PUNTA ALLE PMI E AI PROFESSIONISTI

10/10/2014 L'Espresso                                                  77
MANUFACTURING 2.0

09/10/2014 Banca Finanza                                               80
II modello di banca dei sindacati

09/10/2014 Banca Finanza                                               83
Le nuove sfide del trading on line
ANIEM

2 articoli
10/10/2014                        Gazzetta di Modena - Ed. nazionale                                          Pag. 8
                                            (diffusione:10626, tiratura:14183)

                                                                                                                           La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Export, come costruire un affare Convegno Confimi-Simest sulle strategie d'investimento per gli imprenditori
 Export, come costruire un affare

 Export, come costruire un affare
  Convegno Confimi-Simest sulle strategie d'investimento per gli imprenditori
  Un giro d'affari pari a 390 miliardi di euro. È quanto vale l'export in Italia. Un dato che serva a capire quanto
 importante sia questa voce nell'economia del Paese, Modena compresa, che ha da sempre una vocazione
 all'export. Ed è da sempre su questo che le associazioni di categoria "spingono", affinché le imprese
 scelgano sempre più la strada dell'internazionalizzazione. Ne sanno qualcosa da Apmi Confimi Impresa, che
 ha organizzato un convegno dal titolo "Adesso ripartiamo. Simest e le pmi per la crescita e
 l'internazionalizzazione", dove sono stati presentati una serie di progetti nati dalla collaborazione tra
 l'associazione e Simest, un'alleanza per presidiare paesi difficili, nei quali la concorrenza si intensifica giorno
 dopo giorno. Davanti a una platea gremita di imprenditori (giunti all'auditorium di Apmi Confimi Impresa a
 Modena) il filo conduttore dei vari interventi è stata l'importanza che riveste nel nostro paese l'export che, ha
 ricordato Giovanni Gorzanelli, presidente di Confimi Impresa Modena «nel 2013 ha generato un giro d'affari
 di 390 miliardi di euro (+2,3%) rispetto all'anno passato, di cui ben 200 miliardi in capo alle piccole e medie
 imprese». Ad illustrare l'identikit di Confimi il direttore generale Fabio Ramaioli, che ha affermato: «Siamo nati
 due anni fa con l'obiettivo di riportare l'industria manifatturiera al centro del dibattito e ci stiamo riuscendo.
 Non è un caso se Modena ha la delega nazionale all'internazionalizzazione». È toccato poi all'ad di Simest,
 Massimo D'Aiuto, presentare il quadro di ciò che la società può offrire alle pmi: «Siamo una finanziaria di
 sviluppo che propone principalmente tre filoni di attività: partecipiamo ai capitali delle società, individuiamo
 opportunità di investimento all'estero e in Italia e gestiamo i fondi pubblici per l'internazionalizzazione. Alle
 aziende proponiamo una vera attività di scouting, intesa come lavoro mirato di affiancamento per cercare
 investimenti specifici». Altro servizio di Simest, ha proseguito D'Aiuto, «è prevedere per l'impresa una
 struttura permanente in un determinato mercato. In quest'ultimo caso abbiamo strumenti che nessun'altro ha
 in Europa, in primis la nostra disponibilità a partecipare al capitale di rischio attraverso un fondo di equity».
 Presente all'incontro Dino Piacentini, vicepresidente nazionale di Confimi Imprese, che ha presentato la
 propria personale esperienza. «Davanti a un partner di questo genere non ci sono più alibi per dire "non lo
 sapevamo" - ha spiegato - Come imprenditori abbiamo il dovere di essere responsabili e svolgere il ruolo di
 creazione di sviluppo tramite gli investimenti: non dobbiamo avere paura di questa sfida».

ANIEM - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                                     7
10/10/2014                                Prima Pagina - Modena                                              Pag. 23

                                                                                                                           La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 L'ad di Simest, Massimo D'Aiuto: «Alle aziende proponiamo una vera e propria attività di scouting»
 L'INCONTRO
 Confimi e Simest per competere sul mercato globale
 Il presidente Giovanni Gorzanelli: «Le Pmi protagoniste dell'export italiano»

 Una partnership forte per imporsi sui mercati esteri. Un'a lleanza per presidiare paesi difficili, nei quali la
 concorrenza si intensifica giorno dopo giorn o. Questo il senso ultimo dei progetti presentati al convegno
 organizzato da Apmi Confimi Impresa dal titolo «Adesso... r ipartiamo! Simest e le Pmi per la crescita e l'i nter
 nazionalizzazione», svoltosi mercoledì pomeriggio nell'Aud it or iu m dell'a s s o c i a z i o n e. Presenti l'a m
 m i n i s t r atore delegato di Simest, Massimo D'Aiuto, insieme al vice presidente nazionale di Confimi
 Impresa, Dino Piacentini; il presidente di Confimi Impresa Modena, Giovanni Gorzanelli e il direttore generale
 di Confimi Impresa, Fabio Ramaioli. Davanti a una platea gremita di imprenditori, il filo conduttore dei vari
 interventi è stata l'i mportanza che riveste nel nostro paese l'expor t che, ha ricordato Gorzanelli, «nel 2013
 ha generato un giro d'affari di 390 miliardi di euro (+2,3%) rispetto all'anno passato, di cui ben 200 miliardi in
 capo alle piccole e medie imprese». Ha illustrato l'i de nt ikit di Confimi il direttore generale Fabio Ramaioli:
 «Siamo nati due anni fa con l'obiettivo di riportare l'industria manifatturiera al centro del dibattito e ci stiamo
 riuscendo. Non è un caso se Modena ha la delega nazionale all'inter nazionalizzazione». È toccato poi all'ad
 di Simest, Massimo D'A i uto, presentare il quadro di ciò che la società può offrire alle Pmi: «Siamo una
 finanziaria di sviluppo che propone principalmente tre filoni di attività: partecipiamo ai capitali delle società,
 individuiamo opportunità di investimento all'e s t ero e in Italia e gestiamo i fondi pubblici per l'i nter
 nazionalizzazione. Alle aziende - ha precisato - proponiamo una vera e propria attività di scouting, intesa
 come lavoro mirato di affiancamento per cercare investimenti specifici». Altro servizio di Simest, ha
 proseguito D'A i uto, «è prevedere per l'i mpresa una struttura permanente in un determinato mercato. In
 quest'ultimo caso abbiamo strumenti che nessun'a ltro ha in Europa, in primis la nostra disponibilità a
 partecipare al capitale di rischio attraverso un fondo di equity». In conclusione dell'i ncontro ha presentato la
 propria personale esperienza positiva lo stesso Dino Piacentini: «Davanti a un partner di questo genere non
 ci sono più alibi per dire 'non lo sapevamo' - ha spiegato -. Come imprenditori abbiamo il dovere di essere
 responsabili e svolgere il nostro ruolo di creazione di sviluppo tramite gli investimenti: non dobbiamo avere
 paura di questa sfida».

ANIEM - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                                     8
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1 articolo
09/10/2014                                  www.viaemilianet.it                                            Sito Web
13:02

                                                                                                                       La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Confimi e Simest per competere sul mercato globale

 Una partnership forte per imporsi sui mercati esteri. Un'alleanza per presidiare paesi difficili, nei quali la
 concorrenza si intensifica giorno dopo giorno. Questo il senso ultimo dei progetti presentati al convegno
 organizzato da Apmi Confimi Impresa dal titolo "Adesso... ripartiamo! Simest e le Pmi per la crescita e
 l'internazionalizzazione", svoltosi mercoledì pomeriggio nell'Auditorium dell'associazione. Presenti
 l'amministratore delegato di Simest, Massimo D'Aiuto, insieme al vice presidente nazionale di Confimi
 Impresa, Dino Piacentini; il presidente di Confimi Impresa Modena, Giovanni Gorzanelli e il direttore generale
 di Confimi Impresa, Fabio Ramaioli. Davanti a una platea gremita di imprenditori, il filo conduttore dei vari
 interventi è stata l'importanza che riveste nel nostro paese l'export che, ha ricordato Gorzanelli, "nel 2013 ha
 generato un giro d'affari di 390 miliardi di euro (+2,3%) rispetto all'anno passato, di cui ben 200 miliardi in
 capo alle piccole e medie imprese". Ha illustrato l'identikit di Confimi il direttore generale Fabio Ramaioli:
 "Siamo nati due anni fa con l'obiettivo di riportare l'industria manifatturiera al centro del dibattito e ci stiamo
 riuscendo. Non è un caso se Modena ha la delega nazionale all'internazionalizzazione". Ètoccato poi all'ad di
 Simest, Massimo D'Aiuto, presentare il quadro di ciò che la società può offrire alle Pmi: "Siamo una
 finanziaria di sviluppo che propone principalmente tre filoni di attività: partecipiamo ai capitali delle società,
 individuiamo opportunità di investimento all'estero e in Italia e gestiamo i fondi pubblici per
 l'internazionalizzazione. Alle aziende - ha precisato - proponiamo una vera e propria attività di scouting,
 intesa come lavoro mirato di affiancamento per cercare investimenti specifici". Altro servizio di Simest, ha
 proseguito D'Aiuto, "è prevedere per l'impresa una struttura permanente in un determinato mercato. In
 quest'ultimo caso abbiamo strumenti che nessun'altro ha in Europa, in primis la nostra disponibilità a
 partecipare al capitale di rischio attraverso un fondo di equity". In conclusione dell'incontro ha presentato la
 propria personale esperienza positiva lo stesso Dino Piacentini: "Davanti a un partner di questo genere non ci
 sono più alibi per dire 'non lo sapevamo' - ha spiegato -. Come imprenditori abbiamo il dovere di essere
 responsabili e svolgere il nostro ruolo di creazione di sviluppo tramite gli investimenti: non dobbiamo avere
 paura di questa sfida".

ANIEM WEB - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                            10
SCENARIO EDILIZIA

17 articoli
10/10/2014                             Corriere della Sera - Brescia                                           Pag. 9
                                           (diffusione:619980, tiratura:779916)

                                                                                                                        La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Santa Giulia, il sito Unesco fa acqua serve mezzo milione per rifare il tetto
 Vanno sistemati i coppi e la tensostruttura. Già pronto un assegno da 200 mila euro Muchetti Si tratta di una
 priorità stiamo facendo uno studio di fattibilità Castelletti C'è un patrimonio da tutelare e non si può certo
 rimandare
 Alessandra Troncana

 La cultura ha fatto un buco nell'acqua: ci sono le pozzanghere. Santa Giulia è un tesoro sommerso: ci piove
 dentro. Basta un temporale, e la White room diventa una piscina che si prosciuga con gli stracci. Quello
 spazio è sotto la tensostruttura costruita all'epoca delle grandi mostre di Goldin: c'erano biglietteria, ristorante
 e bookshop, ora ci organizzano incontri. Ha 15 anni e c'è bisogno di un ritocco: il tempo ha sgualcito la
 copertura. Gli altri problemi, nel monastero: in caso di acquazzoni si allagano la scala in fondo al Coro delle
 monache e i seminterrati con i reperti archeologici (qualche addetto ai lavori confessa: «Diventa tutto un
 colabrodo»). Non è una novità: ne aveva già parlato il presidente di Brescia Musei Fausto Lechi. Prima di
 lasciare la carica a Massimo Minini, aveva fatto il punto sulle urgenze: «Dobbiamo rifare i tetti, ci vogliono 500
 mila euro». Giovanni Trerotola, del consiglio direttivo, ha fatto i conti: «Credo che meno di un milione non
 possa bastare».
 In realtà non si può parlare di zeri perché un progetto ancora non c'è: l'edilizia monumentale del Comune ci
 sta lavorando, e dalla Fondazione fanno sapere che l'argomento sarà discusso a fine mese. Il piano: vanno
 ripassati i coppi del tetto e c'è da contattare la ditta che ha realizzato la tensostruttura per verificare quali
 siano le parti deteriorate, logorate dal tempo e dall'usura, e sostituirle. La Loggia ha già pronto un assegno da
 200 mila euro: «Serve per la prima tranche dei lavori: riguarderà una parte dei tetti, sono 20 mila metri quadri
 in tutto - dice l'architetto Marco Ponzoni -. L'anno prossimo, si penserà al resto. Ma è ancora presto per un
 preventivo». Intanto, hanno fatto una manutenzione minima ma urgente: piccoli interventi per evitare
 allagamenti. Alla fattura dei cantieri penserà il bilancio del Comune: «È una priorità: stiamo facendo uno
 studio di fattibilità, sono previsti vari livelli di sistemazione della struttura. Bisogna valutare l'estensione del
 problema ma interverremo» fa sapere l'assessore ai Lavori pubblici Valter Muchetti. Per le opere pubbliche, la
 Loggia punta sulle alienazioni: la vendita di qualche immobile o delle quote in Centrale del latte e A2A. Ma
 sulla spesa al museo non ci sono incertezze: «In questo caso, il preventivo dei cantieri è già stato messo in
 conto capitale: quando il sindaco mi ha chiesto un elenco di priorità, ho messo i tetti di Santa Giulia al primo
 posto. C'è un patrimonio da salvaguardare e non si può certo rimandare» dice il vicesindaco e assessore alla
 Cultura Laura Castelletti. I tempi sono stretti: lavori chiusi entro e non oltre il primo giorno di Expo, a maggio
 2015. «L'anno prossimo mi aspetto un forte flusso di turisti: ci sarà la mostra archeologica curata dal
 ministero, senza contare l'apertura della quarta cella. Via Musei dovrà essere perfetta, non possiamo certo
 mettere le transenne nel museo».
  © RIPRODUZIONE RISERVATA
 Foto: Criticità A Santa Giulia i tetti fanno acqua. Quando piove si allaga la White Room, la tensostruttura dei
 tempi delle grandi mostre, ma anche i coppi del monastero non tengono più: si creano pozze anche nelle
 scale in fondo al Coro delle monache

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                     12
10/10/2014                                          Il Sole 24 Ore                                               Pag. 16
                                            (diffusione:334076, tiratura:405061)

                                                                                                                            La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 Rapporto Uil. I lavoratori coinvolti sono stati 4,6 milioni in crescita del 6,5% sul 2012 <
 Ammortizzatori, nel 2013 spesi 23,8 miliardi
 LE RISORSE Il costo maggiore per la cassa (6,7 miliardi, +9,9%), mentre alla deroga sono stati destinati due
 miliardi dalla fiscalità generale

 MILANO
  Nel 2013, i cittadini che hanno beneficiato di un ammortizzatore sociale (Cassa integrazione guadagni,
 mobilità e indennità di disoccupazione, Aspi e Mini Aspi) sono stati quasi 4,6 milioni, con un aumento del
 6,5% rispetto al 2012 (280 mila unità in più). Se si paragonano, invece, i dati del 2013 con quelli del 2008
 (ultimo anno senza la piena crisi), l'aumento è stato di 2,4 milioni di persone (+113,6%), in quanto in
 quell'anno le persone beneficiarie di ammortizzatori sociali furono 2,1 milioni. A rivelarlo è il terzo Rapporto
 del Servizio Politiche del Lavoro della Uil, secondo cui nel 2013 sono stati spesi 23,8 miliardi, segnando un
 aumento del 5% rispetto all'anno precedente (1,1 miliardi di euro in più).
  «Un gran numero di persone - sottolinea Guglielmo Loy, segretario Confederale Uil - circa un terzo dei
 lavoratori del settore privato, ogni anno conosce l'esperienza, spesso amara e angosciante, in alcuni casi un
 sollievo per l'aver evitato comunque il licenziamento, di avere una forma di sostegno al reddito». Un sistema
 di protezione sociale che, tra indennità e contributi figurativi, nell'ultimo anno é costato 23,8 miliardi di euro,
 (+13,8 miliardi di euro rispetto al 2008). Il tutto finanziato per 9,1 miliardi di euro con i contributi di lavoratori e
 aziende e per 14,7 miliardi di euro a carico della fiscalità generale. L'importo medio, tra sussidi e
 contribuzione figurativa, per ogni beneficiario di ammortizzatori sociali, è di 5.191 euro pro capite (4.353 euro
 per la cassa integrazione, 18.589 euro per la mobilità e 4.768 euro per l'Aspi, Mini Aspi e indennità varie di
 disoccupazione). Nello specifico - spiega Loy - le persone protette dalla cassa integrazione guadagni, tra
 ordinaria, straordinaria e deroga, sono state 1,5 milioni (in diminuzione del 3,9% rispetto al 2012); mentre
 aumentano dello 0,9% le persone in mobilità, ordinaria e in deroga, (arrivando a 187 mila unità complessive);
 mentre tra Aspi, Mini Aspi e Indennità di disoccupazione ordinaria, speciale edile e agricola, i beneficiari sono
 stati 2,8 milioni con un aumento del 13,6% rispetto al 2012 (+341 mila). Tornando ai costi, per la cassa
 integrazione la spesa è stata di 6,7 miliardi di euro, in aumento del 9,9% rispetto al 2012 (604 milioni di euro);
 per le indennità di mobilità ordinaria e in deroga il costo è stato di 3,5 miliardi di euro, con un aumento del
 19,6% sul 2012 (+568 milioni di euro); per Aspi, Mini Aspi e disoccupazione ordinaria, speciale edile e
 agricola, il costo è stato di 13,6 miliardi di euro in leggera diminuzione rispetto al 2012 (-0,3%). Il capitolo
 degli ammortizzatori in deroga, finanziati completamente dalla fiscalità generale, nel 2013 è stato, tra cassa
 integrazione in deroga e mobilità in deroga, di 2 miliardi di euro.
  S. U.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA
 I NUMERI
 4,6 milioni
  I lavoratori
  Sono i dipendenti coinvolti nel 2013 tra cassa integrazione, mobilità e indennità di disoccupazione, Aspi e
 mini Aspi.
  5.191
  L'importo medio
  È l'importo medio pro-capite, tra sussidi e contribuzione figurativa, per ogni beneficiario di ammortizzatori
 sociali, si va da un minimo di 4.353 per la cassa a un massimo di 18.589 per la mobilità (4.768 per Aspi, mini
 Aspi e indennità varie di disoccupazione) .

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                         13
10/10/2014                                 La Repubblica - Roma                                                Pag. 7
                                           (diffusione:556325, tiratura:710716)

                                                                                                                         La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 La polemica
 "Un anno di niente" il j'accuse dei costruttori "Persi 37mila posti"
 I dati all'assemblea dell'Acer Bianchi: "La Metro C assorbe tutto" Duro Zingaretti: "Critiche ingenerose" In tre
 anni occupazione al -25,7 %. Marino: "In arrivo 30 milioni per l'edilizia scolastica"
 DANIELE AUTIERI

 "UN ANNO di niente". Si apre con uno slogan amaro la 70esima Assemblea dell'Acer che riunisce quello che
 rimane di un settore un tempo florido e redditizio. I costruttori romani puntano il dito contro le amministrazioni
 locali colpevoli di non aver ancora individuato politiche capaci di far ripartire l'edilizia.
  E i risultati, complice la regressione continua della crisi italiana, si fanno sempre più drammatici.
  Questo dice anche l'indagine condotta dal Cresme e presentata ieri, dalla quale emerge che tra il 2010 e il
 2013 le costruzioni hanno persoa Roma il 25,7% della forza lavoro, pari a 37mila occupati.
  Il dato è il peggiore in assoluto se confrontato con il - 4,6% dell'industria, il - 0,8% dei servizi, e il positivo
 +10,2% registrato da commercio, alberghi, ristoranti.
  Il malato dell'economia romana continua quindi a chiamarsi edilizia. Ed ecco perché intervenire e farlo al più
 presto diventa un imperativo per il presidente dell'Acer, Edoardo Bianchi, che ha elencato una dopo l'altra
 tutte le partite ancora sul tavolo degli enti locali. «Non voglio entrare nel merito di una questione così delicata-
 ha spiegato di fronte al sindaco Ignazio Marino - ma non è possibile che in questa città si investa solo sulla
 Metro C. Rispetto alle poche risorse stanziate, la metà finisce per coprire i costi di quest'opera».
  Guarda alle piccolee medie imprese il nuovo corso dell'Acer e alle loro esigenze piuttosto che ai progetti
 faraonici. Stessa posizione confermata anche sul tema del nuovo stadio della Roma.
  «Questa vicenda è l'ultimo dei problemi - ha sottolineato Bianchi - al settore non servono mega progetti, ma
 cose concrete come la riduzione delle lungaggini burocratiche per ottenere i permessi». Poi l'attacco si sposta
 sul Comune di Roma e sugli sprechi delle società partecipate. «Nonè possibile- ha ribadito il numero uno
 dell'Acer - che il Comune paghi un costo di 2,5 miliardi l'anno per gli stipendi dei 63mila dipendenti proprie
 delle controllate».E qui il faro si è acceso su Risorse per Roma, colpevole di aver accumulato un ritardo di
 220mila domande sul condono edilizio. «Se non si pone rimedio, per completare il lavoro ci vorranno ancora
 25 anni».
  Seduto sul palco, vicino al presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi, il sindaco
 Marino ha seguito con attenzione ogni passaggio dell'assemblea. Quando è arrivato il suo momento, Marino
 ha difeso l'impegno della sua amministrazione a voltare pagina dopo anni di deriva: «Stiamo cercando di
 dimostrare una determinazione che forse è mancata nel passato nell'amministrazione della città - ha
 dichiarato il primo cittadino - e stiamo cercando di cambiare questa città.
  Ma se ci sono problemi o cose che non funzionano vi chiedo di chiamarmi a qualunque ora del giorno e della
 notte». E poi: «Ho avuto assicurazione da parte del presidente del Lazio che il trasferimento dei 30 milioni per
 la manutenzione scolastica avverrà nei prossimi giorni».
  Più dura è stata invece la risposta del governatore Zingaretti.
  «Negli ultimi sei anni - ha detto il governatore- ho partecipatoa tutte le riunioni dell'Acer, e il primo punto in
 discussione erano sempre le imprese non pagate.
  Noi in un anno abbiamo distribuito quasi sei miliardi di euro di debiti. Quindi dire che non è cambiato nulla mi
 sembra ingeneroso e oggettivamente non vero».
  I NUMERI 25,7% LA FORZA LAVORO Persa tra il 2010 e il 2013 a Roma nelle costruzioni 37 MILA Sono i
 disoccupati nel settore delle costruzioni +10,2 L'OCCUPAZIONE La forza lavoro a Roma è aumentata nel
 settore del commercio tra alberghi e ristoranti
 Foto: L'ASSEMBLEA La 70esima assemblea dell'Acer che si è tenuta all'Auditorium Parco della Musica

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                      14
10/10/2014                              La Stampa - Ed. nazionale                                            Pag. 26
                                          (diffusione:309253, tiratura:418328)

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 LETTERE AL DIRETTORE
 Il Gruppo Maltauro non c'entra col Mose
 UFFICIO STAMPA GRUPPO MALTAURO

 n Gentile Direttore, l'articolo pubblicato ieri dal titolo "Mose - Galan, patteggia e offre 2,6 milioni di euro"
 contiene alcune gravi inesattezze riguardanti il Gruppo Maltauro. La prima laddove si afferma "l'impresa di
 costruzione Maltauro, tra le più impegnate per il Mose": l'Impresa di Costruzioni Giuseppe Maltauro infatti non
 ha ricoperto e non ricopre alcun incarico né ha in essere alcun contratto con il Mose. La seconda inesattezza
 è contenuta poco dopo, laddove si afferma che l'Impresa di Costruzioni Giuseppe Maltauro "avrebbe investito
 oltre un milione per ristrutturare il villone dell'ex governatore a Cinto Euganeo", affermazione falsa e destituita
 di ogni fondamento, dal momento che il fatto menzionato non è mai avvenuto.

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                    15
10/10/2014                                   La Stampa - Imperia                                               Pag. 42
                                           (diffusione:309253, tiratura:418328)

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 Edilizia, si vendono sempre meno case
 Enrico ferrari

 Uno dei settori più colpiti dalla crisi economica, in tutta Italia e naturalmente anche in Riviera, è l'edilizia. Si
 costruiscono sempre meno case e se ne vende un numero sempre più basso, a giudicare dai dati raccolti da
 Scenari Immobiliari e riportati sul quotidiano economico Il Sole 24 Ore. La provincia d'Imperia è nelle
 posizioni di retroguardia in Italia nella classifica dell'offerta immobiliare, tra l'altro guidata da un comprensorio
 ligure, lo Spezzino, con 26,5 abitazioni in vendita ogni mille unità abitative registrate al Catasto, per un totale
 di quasi 4 mila. L'Imperiese è invece in ottantesima posizione, a quota 10,9 contro una media di invenduto a
 livello nazionale che staziona sul 15,8. In pratica, fatti i nconti, è sul mercato una casa su 100.
  La parte del leone tra le offerte nel Ponente spetta all'usato, con 1850 immobili, mentre il nuovo è limitato a
 320. Va molto meglio Savona, che si piazza al sedicesimo posto con 20 case in vendita su mille, per una
 quota complessiva di oltre 5 mila, mentre la provincia di Genova è cinquantunesima con 14,7 e un «parco» di
 oltre 8 mila immobili.
  I dati testimoniano le crescenti difficoltà delle famiglie e il crollo delle imprese edili, particolarmente evidente
 in provincia e dimostrabile anche da un dato collegato all'immigrazione: molti imprenditori turchi venuti in
 Riviera quando le cose andavano bene sono tornati al loro Paese.
   Nei mesi scorsi Olimpio Lanteri, presidente del settore edili per Confindustria, ha parlato di una sorta di
 «Caporetto» in atto: «Negli ultimi sei anni, le imprese iscritte alla Cassa Edile sono calate del 30%, con circa
 2.000 posti di lavoro perduti, gli operai del 44% e la massa salari del 32 per cento».
  A creare preoccupazione per il futuro è ora anche apparsa una nuova tassa che colpisce i proprietari di case,
 la Tasi, che è succeduta all'Imu e che nel capoluogo è stata portata all'aliquota più alta, quella del 3,3 per
 mille, sia pure con qualche agevolazione per le case con le rendite catastali più basse.
  Un aiuto arriva dal decreto Sblocca Italia, che fissa un bonus del 20% sull'Irpef per chi acquista un'abitazione
 da dare in affitto a canone concordato e introduce fra i contratti il rent to buy , o patto di futura vendita,
 regolato dalle norme sull'usufrutto. [e. f.]

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                      16
10/10/2014                              Il Giornale - Ed. nazionale                                          Pag. 24
                                          (diffusione:192677, tiratura:292798)

                                                                                                                       La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
 il convegno Nel Triveneto operano 10mila aziende
 Crescono le case in legno Ecco come il comparto ha saputo reagire alla
 crisi
 Il sottosegretario Degani: «Il comparto è una realtà solida. Allo studio la nuova normativa»

 Due giorni di incontri per discutere della valorizzazione del soprassuolo boschivo nazionale e di tutta la filiera.
 Si è svolto a Godega di S. Urbano (Treviso) il tradizionale «convegno del legno» organizzato da
 FederlegnoArredo, ovvero l'incontro-confronto fra gli operatori del settore. Numerosi i partecipanti ai vari tour
 guidati che hanno consentito di visitare alcune importanti aziende venete che si occupano di case in legno:
 Zennaro Giuseppe Legnami, Casa BenEssere (nell'ambito del progetto Habita), (Francescon Imballaggi e
 Gava Imballaggi) e Licar International (semilavorati). In Triveneto sono circa 10mila le imprese attive nel
 comparto (il 15% sul totale Italia), 73mila addetti, un quarto dell'export del settore. Le industrie in questa
 zona, specie quelle degli imballaggi, hanno sofferto la crisi meno di quelle di altre regioni. Secondo una
 ricerca commissionata da FerderlegnoArredo, infatti, le industrie del Nordest hanno continuato a investire
 nonostante le difficoltà. I macchinari usati, specie dalle segherie e dagli imballatori, sono più moderni che in
 altre zone Italia. Nonostante la congiuntura economica il numero dei dipendenti è sceso pochissimo, in alcuni
 casi aumentato. La percentuale di abitazioni in legno nel Triveneto sfiora il 20% del totale, mentre i fabbricati
 in legno sono oltre il 30% di quelli «normali». I lavori sono terminati con con un'ora di dibattito condotto da
 vari presidenti di associazione: Domenico Corà (Fedecomlegno), Ettore Durbiano (Assoimballaggi), Paolo
 Fantoni (Assopannelli), Emanuele Orsini (Assolegno), Roberto Snaidero (FederlegnoArredo), e Massimo
 Buccilli (EdilegnoArredo). «Stiamo lavorando per far crescere il settore anche sul mercato interno - ha detto il
 presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero - Note positive vengono dalle spese generali per la
 riqualificazione edilizia ed energetica. Made expo 2015, fiera di riferimento anche per le costruzioni in legno,
 di cui siamo tradizionali rappresentanti, giocherà un ruolo fondamentale». Presente anche Barbara Degani,
 sottosegretario al ministero dell'Ambiente: «Stiamo assistendo a un cambiamento, a quella che gli economisti
 potrebbero chiamare una riallocazione del fattore imprenditoriale. Oggi il settore del legno si conferma come
 una realtà solida, testimone della capacità storica degli imprenditori di conquistare i mercati, anche quelli più
 lontani». Sottolineata dal sottosegretario anche l'urgenza di una disciplina del settore della silvicoltura,
 fondamentale come contributo alla risoluzione del dissesto idrogeologico e come fonte di materia prima, sia a
 fini energetici sia per la realizzazione di mobili, nella salvaguardia dell'ambiente e verso quell'obiettivo di
 sviluppo sostenibile concordato a livello di Unione Europea e di accordi internazionali. Anche in tema di uso
 efficiente delle risorse il legno è centrale: «Al ministero - ha concluso Barbara Degani - stiamo anche
 ultimando i lavori sui prossimi "Criteri Ambientali Minimi" per l'edilizia, che nel futuro sarà prevalentemente
 ristrutturazione, efficientamento energetico-ambientale e manutenzione. Siamo, infatti, alle prese con la
 stesura del "Piano d'Azione Nazionale" per gli acquisti pubblici verdi (Green Public Procurement Gpp) per
 fare in modo che al ruolo del legno e dei materiali da costruzione rinnovabili venga trovata la giusta
 valorizzazione».
 Foto: TRAINO CASE IN LEGNO Un'immagine del «Convegno del Legno» svoltosi in Veneto. Secondo una
 ricerca commissionata da FerderlegnoArredo le aziende che producono case in legno hanno continuato a
 investire nonostante la crisi. I macchinari usati, soprattutto dalle segherie e dagli imballatori, sono più moderni
 che in altre zone Italia. Nonostante la congiuntura economica il numero dei dipendenti è sceso pochissimo, in
 alcuni casi addirittura aumentato

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                    17
10/10/2014                               Il Giornale - Ed. nazionale                                          Pag. 24
                                           (diffusione:192677, tiratura:292798)

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 MISSIONE IN MAROCCO
 Dove il mattone cresce al ritmo del 7%

 L'industria delle costruzioni in Marocco è cresciuta del 6,5% nel 2012 e, secondo gli analisti di Business
 Monitor International, dovrebbe continuare a progredire fino al 7% anche nei prossimi anni grazie a un
 programma di progetti infrastrutturali, finanziamenti multilaterali e una solida crescita economica. Questa
 prospettiva garantisce importanti opportunità per le aziende italiane attive nei settori costruzioni, sanitari e
 accessori, serramenti di qualità (interni-esterni), pavimenti e rivestimenti, mobili e accessori per l'arredamento
 (casa, ufficio e strutture ricettive), illuminotecnica e tessuti. Per aiutare le aziende associate a cogliere queste
 opportunità, FederlegnoArredo ha organizzato una missione dall'8 all'11 dicembre. Per informazioni e
 dettagli: www.federlegnoarredo.it

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                     18
10/10/2014                             Il Giornale - Ed. nazionale                                         Pag. 25
                                         (diffusione:192677, tiratura:292798)

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 Roberto Snaidero l'intervista »
 «L'abbinata WorldWide e Made expo, questione di leadership in Russia»
 Da mercoledì prossimo la X edizione dei Saloni e, per la prima volta, la rassegna edilizia-costruzioni
 Antonio Risolo

 Il mobile made in Italy sbarca a Mosca mercoledì prossimo per la X edizione dei Saloni WorldWide. Una
 frequentazione importante che ha visto crescere di anno in anno il fatturato del comparto, oggi attestato a
 poco meno di un miliardo. Ennesima sfida al mercato e, considerato il periodo di aspre tensioni, anche alle
 sanzioni inopportune imposte dalla Ue che hanno generato la prevedibile «vendetta» di Putin. In mezzo le
 imprese, già provate da una crisi senza fine. Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo, si mette a
 capo di 526 aziende italiane pronte per la decima «campagna di Russia» consecutiva, la più difficile.
 Presidente, un anniversario senza torta e candeline? «Già. Mercoledì prossimo saremo puntualmente al
 Crocus Expo Moscow, nel ben mezzo di tensioni estranee al nostro settore ma comunque preoccupanti.
 Spero e confido in una pausa di tranquillità, perché di tranquillità hanno bisogno le nostre aziende che si
 apprestano a esporre i loro prodotti in una delle rassegne tra le più importanti del mondo. Noi, come ogni
 anno, presentiamo l'eccellenza del mobile italiano al mercato russo che in ogni caso resta un punto fermo e
 una grande opportunità per l'intero settore dell'arredamento». C'è un calo degli ordini? «Il nostro problema in
 questo momento non è il calo degli ordini, che pure c'è. È l'aspetto finanziario che ci procura qualche
 grattacapo di troppo: i mancati pagamenti a causa dell'embargo imposto agli istituti di credito russi. La
 situazione è innegabilmente difficile». Nei giorni scorsi l'imprenditore-stilista Angelo Marani ha annunciato che
 la black list chiamata embargo lo costringerà a licenziare almeno 50 dipendenti... «Pessimo segnale,
 indubbiamente. Le aziende, tutte le aziende, se non producono sono costrette a licenziare. FederlegnoArredo
 sta lavorando con grande impegno per superare anche queste ultime difficoltà. Ma alla fine di ogni discorso
 c'è sempre un grande punto interrogativo. Tutto passa sopra le noste teste: dall'assurda politica del rigore
 che ha azzerato la crescita alle situazioni imprevedibili che l'Ue è incapace di affrontare con l'arma più
 convincente della diplomazia». Presidente, quali segnali le giungono da Mosca dove si sta completando
 l'allestimento dei WorldWide? «Non ho dati concreti disponibili, ma ho la netta sensazione che si respiri un
 clima di attesa. Da mercoldì avremo elementi e riferimenti un po' più chiari per fare le nostre valutazioni. E
 capire se qualcosa è cambiato rispetto alle precedenti edizioni. Insomma, stiamo vivendo alla giornata».
 Bando ai ragionevoli timori, l'ottimismo è la virtù dei forti. In attesa della decima edizione resta il successo
 delle precedenti nove... «Infatti, un successo sempre crescente non si cancella. Tuttavia, se ci fosse un
 embargo anche per il nostro settore il problema diventerebbe doppio a causa dell'entrata in scena di
 competitor internazionali, con prodotti copiati, e quindi a prezzi più competitivi. Sarebbe la catastrofe dopo
 anni di sacrifici e investimenti sul mercato russo. Impensabile, tra l'altro, riprendersi le eventuali quote di
 mercato una voltascippate al made in Italy ». Per la prima volta portate a Mosca Made expo, la rassegna
 delle costruzioni anticipando l'edizione milanese del prossimo marzo . «Abbinare i Saloni aMade è stata una
 scelta ben precisa, un messaggio alle aziende dell'edilizia e delle costruzioni: prova generale di
 internazionalizzazione, soprattutto per quelle aziende che all'estero non riescono ad andare da sole. Quale
 migliore veicolo già ben rodato come i Saloni WorldWide? Indubbiamente è una nuova esperienza, sia per
 noi sia per le aziende che partecipano». Parliamo del bonus mobili . «Gli incentivi partiti nel 2013 hanno dato
 risultati molto positivi, al di là delle nostre stesse aspettative. Ho già commentato (si legga l'articolo della
 pagina accanto, ndr ) nei termini dovuti, snocciolando numeri e statistiche. A questo punto non posso che
 augurarmi che il governo inserisca il rinnovo nella legge di stabilità. In fondo ne beneficerebbe anche
 l'Erario».
 Le frasi
 LA SFIDA

SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 10/10/2014                                                                  19
10/10/2014                            Il Giornale - Ed. nazionale                                     Pag. 25
                                        (diffusione:192677, tiratura:292798)

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 Siamo pronti a reagire e a sfidare le tensioni internazionali. Preoccupati sì, ma anche decisi
 BONUS MOBILI
 Con l'incentivo 1,9 miliardi di fatturato e gettito Iva di 360 milioni. Salvati anche 10mila posti di lavoro
 a rischio

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10/10/2014                        QN - Il Resto del Carlino - Cesena                                       Pag. 15
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 PROCESSO LE SOCIETÀ AVEVANO OPERATO SUL LITORALE
 Bancarotta, costruttore edile condannato a cinque anni
 Era amministratore di due immobiliari, svuotate dei beni

 UN IMPRENDITORE edile di Cervia è stato condannato a cinque anni e un mese di reclusione in tribunale a
 Ravenna (presidente Corrado Schiaretti, giudici a latere Beatrice Barbieri e Roberta Bailetti) per vari episodi
 di bancarotta fraudolenta. L'imputato è Vincenzo Ferraro, per il quale il pm Daniele Barberini aveva chiesto la
 condanna a sei anni di reclusione. Con Ferraro sono state condannate altre quattro persone (mentre una
 sesta è stata assolta): Giuseppina Ferraro, Domenico Dell'Aquila, Rocco Vincenzo Caruso e Antonio
 Loffredo. Le pene inflitte, come chieste dal pubblico ministero, variano fra i due e i tre anni di reclusione. I
 FATTI risalgono al 2009 quando vennero dichiarate fallite due società collegate a Ferraro, ovvero la Ferraro
 Costruzioni srl con sede a Cervia in piazza Costa e la Lorenzo srl. Si trattava di due imprese edili che stavano
 operando o avevano operato sul litorale Cervese e su quello Riminese. Due imprese che comunque già da
 un po' di tempo avevano difficoltà finanziarie. Per questo Vincenzo Ferraro, secondo l'ipotesi accusatoria,
 aveva costituito una società di diritto europeo, una Geie (Gruppo economico di interesse europeo), la 'Tissen
 Group', la cui funzione doveva essere quella di intervenire in salvataggio delle due immobiliari. ERA INVECE
 accaduto, secondo la ricostruzione dei curatori fallimentari e della successiva indagine preliminare per
 bancarotta, che le due società vennero svuotate dei loro beni (vetture, case e macchinari) e lasciate al loro
 destino fallimentare a danno dei creditori. IL COINVOLGIMENTO degli altri imputati è collegato al ruolo di
 amministratori da loro rivestito sia nella Tissen Group sia nelle due immobiliari fallite. In sede di arringa, il
 difensore di Ferraro ha evidenziato come la costituzione del Geie non potesse essere frutto dell'attività di
 Ferraro per via della sua estrema complessità e che a monte di tutto c'era l'opera di un commercialista al
 centro di una maxi inchiesta condotta a suo tempo a livello nazionale e di cui l'indagine ravennate era stata
 un corollario. Una circostanza questa che ovviamente non ha avuto alcuna rilevanza nella determinazione
 della responsabilità del Ferraro stesso. c.r.

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10/10/2014                        QN - Il Resto del Carlino - Cesena                                         Pag. 5
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 Cantiere di Via Zeffirino Re, il Comune boccia la proroga
 Dal 1° gennaio 2015 la gru dovrà essere smantellata

 «CONTIAMO di finire i lavori tra marzo e aprile e, quindi, di smontare la gru». Lo assicura Silvano Fusai,
 titolare dell'impresa edile Sima, che sta eseguendo i lavori di ristrututrazione e risanamento conservativo in
 un edificio in via Zeffirino Re, replicando ai commercianti che ieri sul Carlino hanno protestato per la
 lunghezza dei lavori e per i disagi alla circolazione creati dalla gru che ostacolerebbe il passaggio dei bus. «In
 realtà i bus passano agevolmente - replica Fusai - Inoltre rilevo che stiamo ristrutturando un edificio che
 cadeva a pezzi, in una zona dove c'erao molto degrado, lamentato anche dai commercianti». La versione del
 Comune è però diversa: il cantiere chiuderà entro fine anno. Gli amministratori assicurano di aver avvertito la
 preoccupazione da parte degli operatori commerciali di via Zeffirino Re, «e la comprendiamo pienamente -
 aggiungono - la convivenza con una simile installazione è sempre problematica, e lo è ancor di più in casi
 come questi, quando i tempi sono lunghi e la via interessata ha dimensioni ridotte e, al contempo,
 rappresenta un asse importante per il trasporto pubblico che collega il centro storico ai parcheggi
 scambiatori». «Il cantiere - dicono il sindaco Paolo Lucchi e l'assessore Miserocchi - è stato autorizzato ad
 occupare l'area pubblica fino al prossimo 31 dicembre. In questi giorni è giunta agli uffici comunali la richiesta
 di proroga che però, stante il lungo periodo già trascorso dall'inizio dei lavori, non potrà essere accordata. Ciò
 significa che dal 1° gennaio prossimo via Zeffirino Re tornerà alla sua configurazione normale, libera dagli
 impedimenti determinati dalla presenza del cantiere». Ieri dal Comune è partita una lettera a commercianti e
 operatori della zona per chiarire la situazione. Image: 20141010/foto/907.jpg

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 Il reportage
 Tra cantieri, buche e tronchi spezzati percorso di guerra in Villa Comunale
 Il Real passeggio di Chiaia cancellato dai lavori in corso Almeno un anno per il restyling
 Daniela De Crescenzo

 Mettiamocelo bene in testa: la Villa Comunale non c'è più. Almeno per il momento. Quello che affaccia sul
 lungomare più bello del mondo è un enorme cantiere. O meglio: un insieme di cantieri che sfortunatamente si
 intrecciano ormai da diversi mesi togliendo alla città uno dei pochi spazi verdi sopravvissuti ai decenni della
 speculazione edilizia. Se ti avventuri in quel che resta dei viali e delle aiuole devi essere pronto ad affrontare
 la gimkana. Ma se non lo fai è meglio: la pavimentazione disconnessa, le presenze rare, i tronchi
 abbandonati, rendono la camminata più che spiacevole desolante. I cantieri, dicevamo. Il primo, quello che si
 incontra sulla destra arrivando dapiazza della Vittoria, èstato aperto dall'Ansaldo per realizzare
 lecamerediventilazionedella metropolitana. Si allunga fino a piazza della Repubblica e rende impraticabile
 una bella fetta della Villa. «Da poco sono iniziati i lavori per la prima camera-
 spiegailsindacoTommasoSodanoche ha anchela delegaper l'ambiente e i giardini - ma l'Ansaldo ha
 cantierizzato tutta l'area. Io non avrei mai autorizzato questa soluzione: non credo che le strutture del metrò
 dovessero invadere un'area di grande importanza storica e paesaggistica,e non capisco come
 laSoprintendenza abbia potuto dire di sì. Ma quando noi ci siamo insediati i contratti erano giàstati firmati
 escioglierli sarebbestato onerosissimo». I lavori, comunque, dovrebbero terminare entro settembre e
 l'impresa appaltatrice si è impegnata a risistemare la pavimentazione e le aree verdi. "Per il momento, però, il
 lato destro di quello che fu il «Real Passeggio di Chiaia» resta off limits. Sarebbe facile dirigersi dal lato
 opposto se anche là non si incontrassero le transenne: questa volta i lavori sono stati appaltati dal
 Comuneper rifare lapavimentazione e i sottoservizi (a cominciare dalle fogne) e realizzare un impianto di
 irrigazione fissa. Fino all'intervento dell'amministrazione Bassolino in Villa si passeggiava sull'asfalto. Poi si
 decise di rifare il manto stradale, ma i materiali prescelti si rivelarono una fucina di polvereequindiè
 statodeciso dall'attuale amministrazione di rimettere mano al tutto utilizzando materiali più adatti. Dopo una
 lunga contrattazione con la soprintendenza è stato aperto il cantiere che dovrebbe chiudere (dovrebbe, al
 condizionale) tra la fine dell'anno e l'inizio del prossimo. Se qualche avventuroso, una «capatosta»,
 sidestreggiasse trale lamiereriuscendo ad arrivare alla Cassa Armonica sarebbe costretto a pentirsi della sua
 temerarietà: si troverebbe di fronte a un altro labirinto di lamiere. Recintata la Cassa Armonica, imprigionata
 da nastri e impalcature la Casina del Boschetto. La prima sarà rimessaaposto quando saràassegnata la gara
 da 430 mila euro attualmente in corso. La seconda, l'annuncio è di ieri, sarà affidata alla stazione Zoologica
 Anton Dohrn. Un tempo ospitava l'associazione dei giornalisti che è riuscita però ad accumulare tre milioni di
 euro di debiti nei confronti del Comune ed è stata sgomberata nel 1999. Da allora la strutturaè rimasta
 abbandonata, fino all'incendio di giovedì. I ruderi non sono certo belli da vedere. Quindi tolti i cantieri,
 lasciando da parte le aree abbandonate, sottraendo quello le zone recintate, restano spezzoni di viali, fontane
 secche, panchine divelte , mucchi di tronchi accatastati negli angoli e due aree destinate ai giochi dei
 bambini, le uniche ancora vive. Ci sono il piccolo parco giochi all'ingresso dal lato di piazza Vittoria e la pista
 di pattinaggio verso piazza della Repubblica. A sorvegliare il tutto una volante della polizia, una pattuglia dei
 vigili urbanieun'autoconquattroaddettialservizio vigilanza del Comune. Non è un mistero che i luoghi
 abbandonati siano i più pericolosi. Percio, lasciate stare e rinviate la passeggiata fino al 2015. Se tutto andrà
 bene.

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 EDITORIALI
 Calce e martello
 Creare lavoro puntando sui costruttori privati, non sul pubblico. I numeri

 Ieri mattina, all'Auditorium di Roma, il sindaco Ignazio Marino è stato sfiduciato in pubblico da una delle
 associazioni industriali più pesanti della capitale, quella che riunisce la galassia dei costruttori romani (Acer),
 che durante la sua assemblea annuale, per sintetizzare la qualità del lavoro svolto nell'ultimo anno dal
 sindaco, ha offerto al primo cittadino un numero speciale della propria rivista composto unicamente da molte
 pagine bianche. Sulla qualità della vita a Roma - e sul piacere di girare per la città circondati regolarmente da
 branchi di pantegane che dopo aver passato parte delle proprie giornate a rovistare in mezzo a varie
 tonnellate di rifiuti non raccolte si dilettano facendo dorso in mezzo alle buste di plastica sul Tevere - si
 potrebbe scrivere un buon romanzo d'appendice, ma il punto che qui ci interessa riguarda un aspetto che
 costituisce il paradosso industriale di una città come Roma: i milioni di euro spesi ogni anno per foraggiare un
 sistema pubblico che non solo produce clamorose sacche di inefficienza ma che non riesce più a essere
 neppure un contenitore valido per arginare la crescita della disoccupazione. Il dato (fonte Cresme) è
 significativo: tra il 2001 e il 2011 Roma ha registrato un aumento degli occupati nel settore privato pari a 189
 mila addetti e una contestuale diminuzione degli occupati nel settore pubblico pari a 39 mila addetti. E i
 numeri hanno un loro interesse se si aggiunge un dettaglio: negli stessi anni in cui (anche a Roma) il settore
 pubblico non è stato più in grado di produrre posti di lavori è cresciuta la spesa per il personale pubblico del
 nostro paese (tra il 2001 e il 2009 è passata dal 10,5 all'11,2 del pil, in Francia è rimasta stabile, in Germania
 è calata di 0,5 punti percentuali). Fanno bene i costruttori a dire che "la politica non deve più saccheggiare la
 spesa pubblica" e che "le case non devono essere usate come un bancomat". Chiedere sussidi e incentivi in
 una fase come questa in cui i soldi non ci sono sarebbe un errore e una sciatteria. Ma chiedere a un sindaco
 - e anche a un presidente del Consiglio - di utilizzare i pochi soldi che ci sono per sbloccare il paese a colpi
 non di provvedimenti spot (sblocca Italia) ma a colpi di detassazioni, deburocratizzazioni e semplificazioni
 legislative potrebbe essere un suggerimento utile per stimolare lo sviluppo e combattere la disoccupazione. E
 la disoccupazione, oggi come non mai, si fronteggia dando la possibilità di crescere più al privato che al
 pubblico.

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 LAVORI EDILI
 Agevolazioni immediate con i Ccf
 DI SIMONA D'ALESSIO

 Un certifi cato di credito fiscale (per le ristrutturazioni edili) che, grazie a un meccanismo trasparente che
 coinvolge committente, ditta che effettua i lavori, Agenzia delle entrate e istituti bancari, permette al cittadino
 di fruire immediatamente dei benefi ci dell'intera agevolazione, oggi spalmata su 10 anni, «senza gravare sul
 bilancio dello stato in termini di cassa». È il contenuto della proposta di legge approvata all'unanimità ieri, in
 commissione finanze, a Montecitorio, il cui primo fi rmatario è Mimmo Pisano (M5S), che adesso punta a
 ottenere quanto prima i pareri favorevoli dagli altri organismi parlamentari competenti, «per procedere
 speditamente alla calendarizzazione in aula». Per usufruire dello sconto fi scale, viene specifi cato a
 ItaliaOggi, chi desidera far realizzare un intervento su un proprio immobile dovrà comunicare all'Agenzia i
 suoi dati e quelli dell'azienda cui ha affi dato l'incarico, affi nché possa essere emesso tale titolo (il certifi cato
 di credito fi scale, appunto, nel quale saranno indicate le somme detraibili) da presentare in banca per
 ricevere l'erogazione dell'importo stabilito. In tal modo, sottolinea Pisano, si va a «forzare il credito dentro i
 circuiti virtuosi di famiglie e imprese», riuscendo a liberare risorse per dare più liquidità al mondo produttivo.
 Spingendo con decisione per l'emersione del sommerso.

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