Rapporto sulle biotecnologie in Italia - Assobiotec
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Indice Introduzione 3 Capitolo 1 Executive summary 6 Capitolo 2 Il sistema delle imprese di biotecnologie in Italia 10 Capitolo 3 I cluster come motore dell’innovazione e della crescita sostenibile 18 Capitolo 4 Red biotech 36 Capitolo 5 Green biotech 52 Capitolo 6 White biotech 56 Capitolo 7 Finanziare la ricerca e l’innovazione in Europa 60 Capitolo 8 Confronto internazionale 64 Capitolo 9 Metodologia 70 Appendice 74 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 1
Introduzione Corrado Passera Ministro dello Sviluppo Economico Al mondo della ricerca biotecnologica facendo della crescita una costante sul lavoro, costruito un fisco più favorevole. si associa una realtà industriale direttrice di tutti gli interventi. Abbiamo rivisto in profondità le norme che estremamente dinamica. Anche a fronte disciplinano le crisi aziendali, la liquidazione Riattivare la crescita significa mettere della difficile congiuntura internazionale e il fallimento di queste imprese. in moto una serie di innumerevoli interventi le imprese biotech italiane dimostrano mirati a risolvere centinaia di problemi: Un Paese più ospitale per le start-up una straordinaria capacità di crescere interventi pro crescita volti a sciogliere è un Paese dove l’innovazione diventa e di ottimizzare gli investimenti in termini nodi, a sbloccare ritardi, a vincere capillare in tutto il tessuto produttivo. di creazione di valore, animate dallo spirito resistenze, ad accelerare decisioni, È un Paese più veloce e dinamico, capace di iniziativa che caratterizza le tante storie a liberare energie. di valorizzare i suoi talenti e le sue energie di successo della nostra imprenditoria. migliori. È un Paese caratterizzato da una Siamo intervenuti per rafforzare quelli La forza delle imprese biotech risiede nello maggiore mobilità sociale. È un Paese che si possono definire “fattori reali straordinario potenziale delle tecnologie dove c’è maggior interazione tra realtà di competitività”, ovvero quegli elementi che, una volta sviluppate, vengono poi diverse: il complesso processo innovativo imprescindibili per giocarsela su mercati adoperate nei diversi settori industriali. dipende sempre più da un insieme sempre più globali in un’economia ad alto Per aumentare efficienza e qualità, articolato di fattori connessi che vanno tasso di innovazione e conoscenza, nel rispetto dell’impatto ambientale, dalla collaborazione tra imprese e mondo facendo leva su: crescita dimensionale delle oggi sono sempre più numerose le aziende scientifico, tra imprese e imprese e tra imprese, riduzione del gap infrastrutturale, che, pur operando nei settori “tradizionali”, imprese e soggetti istituzionali. innovazione e internazionalizzazione. sentono la necessità di valorizzare i tipici Abbiamo cercato di semplificare il quadro processi produttivi attraverso l’introduzione Abbiamo agito anche su tutta una serie normativo e regolamentare, ma siamo di prodotti e tecnologie biotech. di costi che appesantiscono in modo spesso consapevoli che molto rimane ancora intollerabile la capacità delle imprese Il successo delle imprese biotech si basa da fare per sostenere e promuovere di essere competitive sui mercati: su strategie aziendali focalizzate su gli sforzi innovativi delle aziende, costi dell’energia, costi del credito, costi innovazione, ricerca e sviluppo, presidio a cominciare da politiche fiscali adeguate legati agli adempimenti burocratici. dei mercati esteri e qualità del capitale dedicate per la ricerca. umano, elementi chiave per riuscire Per la prima volta è stato introdotto Convinti che il declino non sia il destino a superare la crisi. nel panorama legislativo italiano un quadro del Paese e che tornare a crescere sia di riferimento organico per favorire Assicurare al Paese un sostenibile possibile e alla nostra portata, siamo sicuri la nascita e la crescita di nuove imprese e duraturo percorso di crescita richiede che la maggiore promozione della cultura innovative, contribuendo in tal modo la capacità di moltiplicare i successi dell’innovazione, in Italia, può venire alla diffusione di una cultura settoriali e individuali, renderli sistemici. dal prezioso contributo delle piccole medie dell’innovazione e dell’imprenditorialità. Con questo obiettivo il Governo imprese, determinanti per il rilancio non ha impostato una politica industriale Abbiamo ridotto i costi di costituzione e solo del sistema - innovazione, ma della di discontinuità rispetto al passato, avvio di start-up, reso più flessibili le regole competitività dell’intero Sistema Paese. Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 3
Introduzione Massimo Scaccabarozzi Presidente Farmindustria Con 175 imprese nel settore del farmaco Un risultato che non è frutto del caso, nel biotech con un quadro normativo biotech, all’interno di un network ma del forte impegno di 53 imprese stabile, tempi più brevi per l’accesso di eccellenza internazionale, e con farmaceutiche operanti in Italia, e per i pagamenti dell’Amministrazione 67 progetti in fase di discovery che totalizzano il 65% degli investimenti pubblica, un’efficace tutela della e 359 prodotti in sviluppo, l’Italia gioca in R&S e lo 83% del fatturato nell’area protezione brevettuale. un ruolo di primo piano nell’ambito delle biotecnologie per la salute. delle biotecnologie per la salute. Una politica che sappia in definitiva Il settore del farmaco biotech rappresenta valorizzare la capacità di innovazione delle E sempre dalla ricerca farmaceutica quindi una risorsa per l’intero Paese imprese farmaceutiche e biotech biotecnologica arrivano i maggiori in termini di investimenti, fatturato che investono e producono in Italia. contributi per il trattamento delle e occupazione, con presenze malattie rare, la maggioranza delle quali particolarmente forti in Lombardia, Perché l’innovazione e chi la fa sono ha origini genetiche. Lazio, Piemonte e Toscana. un’opportunità per il Paese e per la qualità e la sostenibilità del Sistema Sanitario È una “foto di gruppo” che mostra Una leva per la crescita che però incontra Nazionale. E non sono né devono essere aziende focalizzate sulle biotecnologie – ostacoli regolatori e legislativi che limitano, sempre e solo un costo da ridurre. veri e propri motori dell’innovazione ritardano o addirittura impediscono nelle prime fasi di sviluppo – al fianco l’accesso all’innovazione, con blocchi di di imprese del farmaco che, con le loro carattere economicistico volti unicamente competenze e gli elevati standard al contenimento della spesa pubblica. di processo e di prodotto, proseguono le sperimentazioni cliniche fino Basti ricordare come un nuovo farmaco all’autorizzazione all’immissione in debba attendere in Italia 12/15 mesi commercio. per l’autorizzazione nazionale dopo quella comunitaria, 12 per l’inserimento Una collaborazione di successo che nasce nei prontuari regionali e infine due prima dalla capacità di unire eccellenze così di essere effettivamente utilizzato importanti e diverse, producendo percorsi negli ospedali. di ricerca sempre più mirati a terapie personalizzate, con diagnosi e trattamenti Davvero troppi, e con effetti ovviamente per il singolo paziente. negativi sia per l’industria operante in Italia sia per i pazienti che finiscono con l’avere a Il settore, nonostante un calo del 4,9% disposizione le nuove terapie molto tempo del numero delle imprese e una lieve dopo quelle di altri grandi Paesi europei. riduzione di quello degli addetti, è riuscito a registrare un incremento del 3,1% È necessario quindi un impegno negli investimenti in R&S e un fatturato radicalmente nuovo delle Istituzioni in crescita del 5%. per consolidare e attrarre gli investimenti 4 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013
Introduzione Alessandro Sidoli Presidente Assobiotec Il rapporto Assobiotec - Ernst & Young rinnovabili, l’adozione di processi produttivi Guardo alla loro difficoltà ad accedere sulle Biotecnologie in Italia, giunto ormai eco-sostenibili, la creazione di nuovi mercati al capitale di rischio, e penso - alla sua quarta edizione, costituisce un non-food per le nostre produzioni agricole. sull’esperienza del Fondo di Investimento momento di verifica della capacità delle E’ proprio in questo quadro che il biotech Strategico adottato in Francia - a come nostre imprese di generare innovazione italiano, e in particolare le nostre PMI, in Italia manchino ancora programmi di e creare valore per il Paese e, soprattutto, possono giocare un ruolo fondamentale. finanziamento agevolato che originino da l’occasione per riconoscersi attori di un iniziative nelle quali l’intervento pubblico sistema divenuto ormai importante per D’altra parte, anche nel 2012, l’industria promuova la ricerca, limitando il rischio la nostra competitività in un’economia biotecnologica italiana ha saputo crescere dell’investitore privato. globalizzata. e fare fronte al protrarsi di una congiuntura economica che costringe le imprese a È comunque doveroso dare atto Una riflessione ancora più attuale, se penso operare in condizioni spesso ai limiti della del fatto che nell’ultimo anno si è cercata al fatto che sono trascorsi esattamente sopravvivenza. Per questo, dobbiamo di impostare una politica industriale 60 anni dalla definizione della struttura dire grazie ai ricercatori italiani e alla loro di discontinuità rispetto al passato, del DNA da parte di Watson e Crick, eccellenza scientifica; ma dobbiamo dire facendo della crescita e dell’innovazione celebrata quest’anno in tutta Europa grazie anche ai nostri imprenditori e alla una costante di molti interventi. con la European Biotech Week, e agli loro straordinaria capacità di far tesoro enormi sviluppi che la ricerca nelle Scienze di ogni euro investito per creare valore, Penso, a tal proposito, alla scelta della Vita ha conosciuto da quella scoperta, e alla determinazione con cui continuano del Ministero della Ricerca di valorizzare e alle straordinarie prospettive che ancora a credere nella missione di fare impresa. le potenzialità del sistema dell’innovazione oggi a essa si associano. Anche se occorre qualche cosa di più, in Italia attraverso la costituzione di su tutti i fronti, tenendo innanzitutto conto Cluster nazionali in alcuni specifici ambiti Non a caso, l’Europa guarda alle delle specificità del settore. industriali tra i quali - per citare quelli a noi biotecnologie come a un patrimonio più vicini - i settori delle Scienze della Vita, di conoscenze strategiche per assicurare Penso a quel 45% del fatturato o dei dell’Agro-food e della Chimica Verde. crescita economica, occupazione costi operativi che le nostre pure biotech qualificata, qualità della vita e continuano a investire in R&S, ai tempi Questi cluster intendono essere strumento benessere. La prospettiva di partecipare inevitabilmente lunghi legati allo sviluppo di indirizzo delle politiche della ricerca all’affermazione della bioeconomia di un nuovo prodotto, all’elevato profilo e dell’innovazione industriale, volto come modello di sviluppo competitivo di rischio imprenditoriale insito in tutti i a determinare la crescita del livello e sostenibile, costituisce pertanto una nostri progetti di ricerca, e mi chiedo quale scientifico e tecnologico, della dimensione sfida irrinunciabile, non solo per le nostre effettivo sostegno i provvedimenti varati e della competitività del sistema produttivo imprese, ma anche per l’intero sistema dal Governo a supporto delle start-up italiano, anche attraverso la messa italiano della ricerca. innovative potranno recare alle tante a sistema di competenze e risorse. giovani aziende italiane che vivono La nascita di cluster nazionali è quindi Con gli obiettivi fissati per Europa 2020, di innovazione, considerate l’entità di buon auspicio per le prospettive di crescita si è individuata la cornice all’interno della delle risorse finanziarie di cui esse delle nostre imprese, e per rilanciare quale realizzare una serie di traguardi necessitano fin dalle primissime fasi l’attrattività del Paese nei confronti sia ambiziosi sul piano economico, ambientale del loro sviluppo e la prospettiva temporale di nuovi insediamenti di ricerca e produttivi, e sociale: il ricorso a fonti di energia dei loro investimenti. sia di nuovi progetti imprenditoriali. Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 5
Executive summary La presente edizione del Rapporto sulle e il Regno Unito, per numero di imprese ...in molteplici campi Biotecnologie in Italia, oltre a presentare pure biotech, a dimostrazione di una realtà i principali dati del settore per il 2012, estremamente competitiva e capace di di applicazione evidenzia i trend evolutivi dell’industria superare la natura ciclica tipica di altri biotech italiana nel contesto europeo, con settori industriali. Anche in Italia, quello della salute è il specifico riferimento ad alcuni fattori di settore trainante dell’intero comparto indirizzo, quali il consolidamento dei cluster Il fatturato totale ammonta a € 7.152 milioni, biotech. Delle 407 imprese censite, 235 territoriali e la visione dell’Unione Europea con un incremento del 6% rispetto al dato (58%) sono infatti attive nella ricerca e di un nuovo sistema competitivo di economia dello scorso anno, mentre gli investimenti sviluppo di nuovi prodotti terapeutici e della conoscenza, e della bioeconomia in R&S aumentano fino a € 1.832 milioni, diagnostici, e 197 operano esclusivamente come modello vincente per una crescita registrando un’ulteriore crescita del 2,9%. in ambito red biotech. intelligente, sostenibile e inclusiva. Il numero degli addetti ad attività di R&S è di 6.739 unità, e si mantiene sostanzialmente in Il fatturato del settore red biotech ammonta linea con quello del 2012. a € 6.766 milioni, con un aumento del 5% Il biotech italiano: rispetto al 2010. La maggior parte dei ricavi dinamismo e crescita... La grande maggioranza (75%) delle imprese è riconducibile alle imprese del farmaco attive nel settore delle biotecnologie continua a che, pur costituendo il 25% delle imprese Anche quest’anno, quello delle biotecnologie essere di dimensione micro o piccola (avendo, del campione, arrivano a generare lo 83% si conferma come un settore industriale rispettivamente, meno di 10 e meno di 50 del fatturato totale, rispetto al 17% che dinamico e in grado di presentare risultati addetti). Applicando l’analisi dimensionale alle invece origina dalle imprese pure biotech. importanti, malgrado il perdurare della sole imprese pure biotech, tale percentuale difficile situazione economica che le nostre aumenta sino allo 87%, a riprova del fatto che Con un investimento complessivo in R&S di imprese stanno affrontando da oramai la forza trainante dell’industria biotech italiana € 1.691 milioni, pari al 25% del loro fatturato, molto tempo. è costituita dalle tante PMI innovative e start-up, le imprese red biotech destinano ingenti che vivono di ricerca. risorse allo sviluppo della propria pipeline. Alla fine del 2012, sono 407 le imprese Analizzando tale investimento per tipologia impegnate in R&S nel campo delle A tal proposito, vale la pena di ricordare di impresa, emerge come la quota sostenuta biotecnologie. Tra queste, più della come il Decreto Crescita 2.0, recentemente dalle pure biotech rappresenti il 29% del metà (256) rientra nella definizione di emanato dal Ministero dello Sviluppo totale, rispetto al 70% sostenuto dalle impresa pure biotech, così come adottata Economico, preveda specifiche misure imprese del farmaco (37% farmaceutiche dal Centro studi internazionale sulle a favore delle start-up innovative, volte italiane, 33% multinazionali con sede in biotecnologie di Ernst & Young. a semplificare la gestione di molteplici Italia). Nel caso delle pure biotech, tuttavia, requisiti in materia di diritto societario e del l’incidenza degli investimenti in R&S sul Nonostante una marginale diminuzione lavoro, e a facilitare l’accesso al mercato fatturato (45%) è circa il doppio di quella delle nel numero di imprese, l’industria dei capitali, anche attraverso il ricorso a imprese del farmaco (21%). Tale impegno è biotecnologica italiana si posiziona al nuovi canali di investimento e l’adozione di ulteriormente confermato dal rapporto tra terzo posto in Europa, dopo la Germania specifici incentivi fiscali per gli investitori. numero di addetti in R&S e addetti totali: le 6 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013
1 Capitolo 1 imprese pure biotech italiane presentano pure biotech: start-up innovative che Complessivamente, circa il 46% dei una percentuale di addetti in R&S sul totale generano nuove tecnologie per processi progetti della pipeline italiana è composto della forza lavoro (20%) significativamente di trasformazione di biomasse e di altre da medicinali biotech o biofarmaci che maggiore rispetto a quella delle imprese del materie prime, e nella produzione sostenibile includono, per definizione, anticorpi farmaco (10%). di prodotti chimici, materiali e carburanti. monoclonali (25%), proteine ricombinanti (13%) e Terapie Avanzate (8%). Con riferimento agli altri ambiti di Eccellenza e competitività applicazione, 67 sono le imprese attive nel Ancora una volta, l’oncologia resta l’area segmento delle GPTA (Genomica, Proteomica per lo sviluppo di terapie terapeutica con il più alto numero e Tecnologie Abilitanti); a ulteriore conferma innovative di progetti (40%, considerando anche della correlazione tra GPTA e red biotech, quelli in fase di discovery). molte delle imprese multi-core attive in Anche in Italia, quello del farmaco Tale percentuale riflette il chiaro ambito red sono anche attive in ambito GPTA. biotech è il settore trainante dell’industria orientamento delle imprese del farmaco biotecnologica, con ben 175 imprese che biotech a investire in quei settori della Sebbene il mercato degli alimenti funzionali investono pesantemente nello sviluppo di patologia che non trovano ancora oggi e dei nutraceutici sia in rapida crescita, il molecole e terapie altamente innovative. risposte terapeutiche adeguate. settore green biotech, in Italia, non ha ancora Complessivamente, la pipeline italiana conta Oltre che in quello oncologico, espresso pienamente il suo potenziale. Su più di 359 prodotti, 97 dei quali in fase la pipeline delle imprese italiane include, un totale di 85 imprese, la maggioranza è preclinica, 50 in Fase I, 107 in Fase II e 105 quindi, progetti in ambito neurologico rappresentata da aziende pure biotech di in Fase III di sviluppo clinico. Se il numero di (13%), infettivologico (11%) e nell’area micro o piccola dimensione, attive all’interno prodotti in via di sviluppo cresce del 12%, dell’infiammazione e delle malattie di parchi scientifici o incubatori, e impegnate cresce anche il numero delle molecole che autoimmuni (10%). in progetti che spaziano dal miglioramento hanno raggiunto la Fase I (+13%), la Fase II della produzione primaria, vegetale e (+9%) e la Fase III (+7%) di sviluppo clinico. I livelli di eccellenza scientifica raggiunti animale, allo sviluppo di nuove tecnologie Con riferimento alla loro origine, circa il 52% dalle imprese del farmaco biotech italiane a tutela e garanzia della qualità e sicurezza dei progetti deriva da imprese a capitale trovano ulteriore conferma nei settori degli della filiera alimentare, e della genuinità delle estero – in particolare filiali di multinazionali Orphan Drug e delle Terapie Avanzate (TA). nostre produzioni tipiche. in Italia – e il 48% da imprese a capitale italiano, comprese le farmaceutiche italiane. Dei 49 progetti gestiti dalle 23 imprese Alla crescita del settore white biotech si del nostro campione attive nel settore delle associa, invece, la prospettiva di un modello Limitando la nostra analisi alla pipeline delle Malattie Rare, 10 hanno infatti ottenuto di sviluppo industriale ecosostenibile, in sole imprese pure biotech, sono 136 i prodotti la Orphan Drug Designation dall’EMA, grado di offrire al mercato una varietà di in via di sviluppo, 77 dei quali si trovano in 5 dalla FDA e 34 da entrambi prodotti con caratteristiche superiori rispetto fase preclinica (56%), 17 in Fase I (13%), 32 gli enti regolatori. Dei suddetti progetti, 17 a quelli ottenuti dai processi tradizionali. in Fase II (24%) e 10 in Fase III (7%) di sviluppo traggono origine da imprese pure biotech, Più di due terzi delle 62 imprese attive in clinico. A questi vanno aggiunti 67 progetti di 6 da farmaceutiche italiane e 26 da filiali di Italia in ambito white biotech sono aziende ricerca in fase di discovery o early-stage. multinazionali con sede in Italia. Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 7
Executive summary Quanto alle TA, i progetti che originano AIFA e ISS hanno recentemente siglato L’aggravarsi della situazione economica dalle 12 imprese biotech che operano un documento programmatico, volto a ha inoltre determinato una significativa in questo specifico segmento della ricerca incentivare e agevolare l’avvio di un numero riduzione del numero di IPO. farmacologica sono 32, egualmente sempre maggiore di sperimentazioni Dopo aver raggiunto il picco nel 2005 e nel divisi tra terapie allogeniche e autologhe. cliniche di fase precoce (Fasi I e II) in Italia. 2007 (con 22 e 26 IPO), durante lo scorso Tra questi, 17 sono prodotti di terapia anno, in Europa il numero di quotazioni, per cellulare, 8 di terapia genica e 7 di Il benchmark europeo il settore delle biotecnologie, si è ridotto a medicina rigenerativa. Quattro prodotti, tre, e nessuna ha riguardato imprese italiane. tra l’altro, hanno conseguito Abbiamo visto come l’Italia si posizioni la Orphan Drug Designation. Quanto al loro comunque terza, in Europa, per numero Sebbene nel biennio 2009-2011 il valore stadio di sviluppo, 17 progetti sono in fase di imprese pure biotech, sebbene queste potenziale degli accordi di M&A fosse preclinica, 6 sono in Fase II e 4 in Fase III. siano mediamente poco capitalizzate cresciuto in modo sostanziale in Europa, e soffrano di un limitato accesso agli sia l’ammontare totale (quasi € 2 miliardi), Questi risultati sono ancora più rilevanti se investimenti di Venture Capital, rispetto ai sia il numero di accordi (12) è si considera che la nostra analisi si è limitata loro concorrenti internazionali. Negli ultimi significativamente diminuito nel 2012. a considerare unicamente quei progetti che anni, le politiche nazionali ed europee Tale tendenza è ulteriormente confermata sono frutto della ricerca italiana. Infatti, hanno posto l’accento sull’importanza dal nostro campione: solo il 3% delle imprese anche nel caso delle aziende farmaceutiche dell’innovazione, identificando nello biotech italiane ha concluso accordi di M&A. a capitale estero, sono stati considerati sviluppo del mercato del capitale di soltanto i prodotti che derivano da attività rischio uno dei presupposti fondamentali Una potenziale alternativa alla carenza di di R&S principalmente condotte in Italia. per la crescita e la stabilità del sistema capitali e fonti di finanziamento adeguati economico. Ciononostante, la realtà è costituita dalla possibilità per le imprese Ancora una volta ci troviamo di fronte a europea del VC rimane acerba, limitata biotech di instaurare alleanze strategiche una chiara divisione e complementarietà di rispetto a quella statunitense. con altre imprese, al fine di condividere ruoli: da un lato le imprese pure biotech le Per ciò che riguarda l’Italia, poi, il mercato risorse e competenze. Anche se il 2012 quali, con quasi il 70% dei progetti compresi del Venture Capital e dei Business Angels è evidenzia una ripresa del valore tra la fase di discovery e la Fase I di sviluppo troppo poco sviluppato, non solo in termini potenziale degli accordi di alleanza clinico, costituiscono un’autentica promessa di liquidità ma anche di specializzazione. strategica all’interno del settore per l’intero settore; dall’altro, le imprese (€ 8 miliardi nel 2012, rispetto ai € 5,9 a capitale estero, con lo 82% dei progetti Guardando ai leader europei - Regno Unito, miliardi del 2011), tale ripresa è guidata compresi tra la Fase II e III di sviluppo Germania, Svizzera - la maggior parte del dagli accordi intercorsi tra big-pharma e clinico, a confermare i livelli di eccellenza capitale raccolto dalle imprese è fornito imprese biotech, dato che il valore delle raggiunti dalla ricerca italiana nella dal VC, e il numero di progetti finanziati operazioni intercorse tra imprese biotech conduzione di trial clinici di fase avanzata. supera i 20 per ciascun Paese. mostra un ulteriore decremento rispetto In Italia, invece, sono soltanto due i al passato. Quanto al numero totale di Anche se il nostro Paese rimane un punto progetti, in fase di early-stage, finanziati accordi, questo è significativamente di riferimento, in ambito europeo, per da fondi di VC nella prima metà del 2012, diminuito (da 71 transazioni nel 2011 a la conduzione delle sperimentazioni di contro i 55 finanziati a livello europeo. 46 nel 2012), e solo il 19% ha riguardato Fase II e III, è bene che la ricerca clinica Eppure, un recente studio della School imprese biotech italiane. italiana mantenga la propria competitività of Management del Politecnico di Milano intervenendo soprattutto sugli studi dimostra come un investimento di Esperienze a sistema... clinici di Fase I, la cui gestione è ancora € 300 milioni per la creazione di start-up condizionata, in termini di tempi e costi, innovative potrebbe avere una ricaduta In un settore ad alto contenuto da molteplici ostacoli culturali, regolatori estremamente positiva sul PIL italiano, con di innovazione come quello delle e amministrativi. Al fine di rilanciare la un ritorno comunque pari ad almeno dieci biotecnologie, il flusso delle conoscenze competitività del sistema, Assobiotec, volte il capitale investito. e delle risorse costituisce un elemento 8 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013
Capitolo 1 fondamentale per garantire una dinamica ...per una crescita e proficua collaborazione tra i diversi attori del sistema. Affinché i risultati della sostenibile e inclusiva ricerca possano essere trasferiti dal bancone di laboratorio al mercato Le biotecnologie rappresentano un è quindi indispensabile una fitta rete insieme di tecnologie abilitanti che trovano di interazioni, a livello territoriale tra applicazione in svariati settori industriali, ricercatori, imprenditori, investitori e nessun processo può avere un impatto e gli stessi policy maker. sull’ambiente meno invasivo dei processi naturali per l’utilizzo delle La costituzione di cluster territoriali risorse biologiche rinnovabili. è, quindi, un passo essenziale, sia per sostenere la crescita della nostra industria È dunque facile comprendere perché biotech, sia per promuovere lo sviluppo la Commissione Europea guarda alla economico e la competitività del nostro bioeconomia come a una strategia Paese, a livello regionale e nazionale. vincente per accelerare il passaggio Ciò è tanto più vero in un settore nel verso un nuovo modello economico, quale l’efficienza e l’efficacia della ricerca basato su una crescita intelligente, ha più a che vedere con l’intensità del sostenibile e inclusiva, e sviluppare flusso delle conoscenze che con gli allo stesso tempo un settore a elevato aspetti dimensionali. I cluster giocano valore aggiunto e altamente competitivo, inoltre un ruolo chiave nell’armonizzare e capace di sostenere la ripresa economica valorizzare le diverse politiche regionali, e di generare nuove opportunità nazionali ed europee a sostegno di occupazione qualificata. dell’innovazione. Come illustrato nel precedete rapporto, nella sola Europa la bioeconomia vale Oltre alle numerose iniziative intraprese oggi € 2.000 miliardi e impiega circa 22 a livello regionale, il Ministero della Ricerca milioni di persone in diversi settori, come (MIUR) ha recentemente affrontato l’agricoltura, l’alimentare, la chimica e il tema dello sviluppo e del rafforzamento l’energia, rappresentando il 9% del totale dei cluster tecnologici nazionali, con degli occupati. l’intento di capitalizzare l’eccellenza e l’esperienza italiana in una molteplicità Il successo di questo modello è di aree scientifiche e tecnologiche, strettamente legato alla nostra capacità attraverso la creazione di valide di creare un ambiente favorevole aggregazioni che oltrepassano allo sviluppo di nuove idee e iniziative i confini regionali. imprenditoriali. Quanto alle biotecnologie, sono tre i La ricerca e l’innovazione rappresentano cluster nazionali che puntano su di esse vere e proprie fonti di crescita e profitto come Key Enabling Technologies per di lungo periodo, e possono aiutare l’innovazione e la crescita economica: le nuove generazioni a migliorare il Cluster Tecnologico Nazionale Scienze il proprio status professionale e sociale. della Vita - ALISEI, il Cluster Tecnologico Le opportunità che l’Europa offre sono Nazionale Agro-food - CL.A.N. e il Cluster enormi, ma occorre saperle cogliere. Tecnologico Nazionale “Chimica Verde”. Non dobbiamo dimenticarlo. Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 9
Il sistema delle imprese di biotecnologie in Italia Ancora una volta, il dinamismo delle imprese biotech italiane conferma il ruolo chiave dell’industria biotecnologica nell’ambito del sistema dell’innovazione, e per la competitività del Paese. Attive nel comparto della salute, dell’agro-food e delle biotecnologie industriali, le nostre imprese continuano a generare importanti risultati nonostante il protrarsi della difficile congiuntura economico-finanziaria. Nel lungo periodo, tuttavia, la loro eccellenza scientifica e tecnologica può essere fattore decisivo solo se supportata da adeguati investimenti e da una solida cultura all’innovazione. Premessa e competitivo, capace di superare la natura ciclica tipica di altri settori industriali, La maggior parte delle imprese del campione (63%) è costituita da pure A fine 2012, in Italia, sono state rilevate 407 trasformando le eccellenze della ricerca biotech; il rimanente 37% rappresenta, imprese che conducono attività di Ricerca e italiana in nuovi prodotti e servizi. invece, aziende appartenenti ad altre Sviluppo (R&S) nel campo delle biotecnologie tipologie di impresa: farmaceutiche italiane (Tabella 2.1). Rispetto allo scorso anno, (4%), multinazionali con sede in Italia (13%), il trend relativo al numero di imprese è Analisi altre biotech italiane (20%); queste ultime leggermente negativo, mentre i ricavi e gli includono le CRO e altre imprese non investimenti in R&S sono in crescita. Nonostante le variazioni intervenute nel appartenenti alle precedenti categorie. Questi risultati sono ancor più significativi se campione, i valori percentuali rivelano poche Quanto al numero delle pure biotech, con analizzati in relazione alla presente situazione differenze rispetto allo scorso anno in termini 8 imprese di nuova costituzione e 10 che economica, e dimostrano chiaramente la di tipologia, settore di applicazione, dimensione, hanno cessato l’attività, esso mostra una forza di un settore estremamente dinamico origine e localizzazione delle imprese. variazione negativa. Tabella 2.1 Dati di sintesi settore biotech, dettaglio imprese OCSE e pure biotech (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) Rapporto 2012* Rapporto 2013 Totale biotech Pure biotech Totale biotech Pure biotech Numero imprese 412 258 407 256 Totale fatturato € 6.729 milioni € 1.290 milioni € 7.152 milioni € 1.432 milioni Totale investimenti in R&S € 1.780 milioni € 559 milioni € 1.832 milioni € 562 milioni Totale addetti in R&S 6.748 2.537 6.739 2.482 * I dati sono stati modificati per rendere i campioni confrontabili. 10 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013
2 Capitolo 2 Come negli anni passati, le biotecnologie opera invece nel settore GPTA (Genomica, quali è di micro o piccola dimensione. continuano a essere un settore Proteomica e Tecnologie Abilitanti), il 12% Analizzandone il settore di applicazione, estremamente interessante, sebbene nel settore green biotech e lo 11% in ambito emerge che 22 di queste imprese sia ormai evidente come sia sempre più white biotech. Il 13% delle imprese è attivo sono multi-core (35%), 19 operano in difficile per le nostre imprese competere in più settori di applicazione, ed è quindi ambito GPTA (30%), 18 in ambito red sul mercato. Occorre quindi individuare classificato come multi-core (Figura 2.2). biotech (29%), 3 in ambito green biotech forme efficaci di sostegno, soprattutto (5%), mentre una é attiva nel segmento per le molte start-up innovative e Piccole Focalizzando l’attenzione sulle sole white biotech (2%). Medie Imprese (PMI) che rappresentano imprese pure biotech, molte di queste la dinamica realtà del biotech italiano. sono attive nel settore red biotech (44%), Analizzando i modelli di business più mentre il 17% é multi-core, un altro comunemente adottati dalle imprese L’analisi per settore di applicazione, 17% si occupa di GPTA, il 12% di green biotech (Tabella 2.2), anche in relazione al secondo la classificazione già adottata biotech e il 10% di white biotech (Figura loro campo di applicazione, si evince che: nei precedenti rapporti, evidenzia una 2.3). Tali dati evidenziano cambiamenti - più del 50% delle imprese red biotech distribuzione tendenzialmente analoga solo marginali nella composizione del e più del 50% delle green biotech a quella dello scorso anno (Figura 2.1). campione rispetto agli anni passati. si concentrano sullo sviluppo e la commercializzazione di molecole o Più della metà delle imprese (48%) Nell’ambito dell’intero settore, 63 imprese prodotti che originano da attività di R&S è attiva nel settore delle biotecnologie operano nell’area delle nanobiotecnologie, interne all’organizzazione aziendale, della salute, o red biotech, in grado di uno dei campi più promettenti della con importanti investimenti in termini di assicurare ancora interessanti ritorni ricerca scientifica; 45 di queste sono risorse allocate, e la prospettiva di ricavi sull’investimento. Il 16% delle imprese imprese pure biotech, lo 87% delle significativi nel medio-lungo periodo. Figura 2.1 Figura 2.2 Figura 2.3 Analisi per settore di applicazione, confronto anni Analisi per settore di applicazione, imprese biotech Analisi per settore di applicazione, imprese 2011 e 2012 (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) pure biotech (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) 16% 13% 17% 17% 450 412 407 400 50 54 350 39 43 300 11% 10% 66 67 250 47 46 200 150 12% 100 210 197 12% 50 0 48% Rapporto 2012 Rapporto 2013 44% n Multi-core n Green biotech n GPTA n Multi-core n Green biotech n GPTA n Multi-core n Green biotech n GPTA n Red biotech n White biotech n Red biotech n White biotech n Red biotech n White biotech Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 11
Il sistema delle imprese di biotecnologie in Italia Figura 2.4 Figura 2.5 Analisi dei settori di applicazione per modello di business, imprese biotech Analisi fatturato per tipologia, dettaglio imprese a capitale italiano (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) 100% 90% 20% 31% 80% 70% 56% 27% 60% 15% 20% 50% 75% 25% 40% 30% 53% 54% 33% 4% 20% 1% 10% 11% 0% Red Biotech Green Biotech White Biotech n Know-how centric n Technology centric n Product centric n Multinazionale con sede in Italia n Farmaceutica italiana n Imprese a capitale italiano n Altra biotech italiana n Pure biotech italiana - le imprese white biotech non adottano, fatturato per tipologia di impresa (Figura L’analisi per dimensione conferma come solitamente, il modello Product centric 2.5) conferma come il 75% dei ricavi la maggior parte delle imprese attive (11%), ma sono prevalentemente orientate sia attribuibile alle multinazionali con nel settore delle biotecnologie (75%) sui modelli Technology centric (33%) e sede in Italia, la quasi totalità delle quali sia micro o piccola (rispettivamente Know-how centric (56%) focalizzandosi, conduce attività di ricerca in ambito red 53% e 22%), avendo cioè un numero dunque, sullo sviluppo di nuove tecnologie biotech, e presenta un elevato numero di di addetti inferiore, rispettivamente, alle che permettono la creazione di processi prodotti sul mercato. Le imprese a capitale 10 e alle 50 unità lavorative (Figura 2.6). alternativi e più efficienti lungo tutta la italiano contano invece per il 25% del Le imprese con numero di addetti filiera produttiva (Figura 2.4). fatturato totale, divise tra pure biotech compreso tra i 51 e i 250 (classificate (20%), farmaceutiche italiane (4%) e altre come medie) rappresentano il 13% L’industria biotecnologica registra, nel biotech italiane (1%). In totale, le imprese del totale, mentre le imprese che hanno 2011; un fatturato totale di € 7.152 milioni, del farmaco, che costituiscono il 17% del più di 250 addetti (classificate come evidenziando un incremento di circa il 6% campione, presentano un’incidenza del grandi) rappresentano il 12% rispetto al campione 2010. L’analisi del fatturato pari a circa il 79%. del campione. Segmentando il fatturato totale per dimensione di impresa, Tabella 2.2 le cosiddette grandi imprese Descrizione dei modelli di business più comunemente adottati dalle imprese biotech italiane rappresentano lo 83% del totale, le medie lo 11%, mentre le piccole Modelli di business Descrizione Sintetica e le micro il 6%. Product centric L’impresa si focalizza su molecole o prodotti il cui sviluppo comporta importanti investimenti in termini di tempo e di risorse finanziarie, Applicando l’analisi dimensionale alle ma che hanno le caratteristiche per costituire una fonte di fatturato sole pure biotech (Figura 2.7), rilevante, o per incrementare in modo significativo il fatturato la percentuale delle imprese micro derivante da altri prodotti e servizi già in commercio. e piccole aumenta ulteriormente sino Technology centric L’impresa si focalizza sullo sviluppo di un’ampia gamma di prodotti e servizi basati su una tecnologia consolidata, applicata a raggiungere lo 87% del campione, per velocizzare le fasi di discovery e precliniche, e le fasi iniziali a conferma del fatto che la maggioranza di sviluppo clinico. delle imprese che rientrano in questo Know-how centric L’impresa si focalizza sullo sfruttamento di competenze proprie comparto è costituita dalle cosiddette in materia di R&S, regolatorio, produzione e commercializzazione, Giovani Imprese Innovative, dedicate nella logica di metterle a disposizione di terzi, sotto forma di servizi. soprattutto ad attività di R&S. 12 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013
Capitolo 2 Figura 2.6 Figura 2.7 Figura 2.8 Analisi per dimensione, imprese biotech Analisi per dimensione, imprese pure biotech Analisi per origine, imprese biotech (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) 4% 12% 12% 9% 13% 15% 39% 53% 25% 4% 62% 7% 22% 23% n Grande n Media n Piccola n Micro n Grande n Media n Piccola n Micro n Start-up n Farmaceutica italiana n Spin-off accademico n Filiale di multinazionale n Spin-off o spin-out industriale n Altro L’analisi per origine conferma come la Con riferimento alla loro distribuzione Emilia Romagna (37) e Veneto (24), maggioranza (39%) delle imprese operanti geografica, le imprese biotech del mentre il numero di imprese ubicate in ambito biotech nasca come start-up, campione sono prevalentemente nelle regioni meridionali è ancora limitato il 23% come spin-off accademico, il 15% concentrate nel nord e nel centro Italia. (Figura 2.9). come filiale di multinazionale, il 7% come La Lombardia è ormai storicamente la spin-off o spin-out industriale, il 4% regione con il più alto numero di imprese Quanto alla loro localizzazione, il 37% da farmaceutica italiana, e come il 12% biotech (126), seguita da Piemonte (47), delle imprese biotech ha sede autonoma, abbia origine diversa (Figura 2.8). Toscana e Lazio (38 ognuna), il 46% è localizzato all’interno di parchi Figura 2.9 Analisi per localizzazione geografica, imprese biotech (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) n > 50 Lombardia 126 n 11 - 50 Piemonte 47 n 5 - 10 Toscana 38 n< 5 Lazio 38 Emilia Romagna 37 Veneto 24 Sardegna 22 Friuli Venezia Giulia 20 Puglia 9 Campania 9 Liguria 8 Sicilia 7 Marche 7 Trentino Alto Adige 4 Calabria 3 Abruzzo 3 Umbria 2 Valle d’Aosta 1 Molise 1 Basilicata 1 0 20 40 60 80 100 120 140 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 13
Il sistema delle imprese di biotecnologie in Italia Nuove misure per lo sviluppo di start-up innovative Sebbene gli squilibri economici e le turbolenze finanziarie di innovative, indipendentemente dalla forma giuridica prescelta. questi anni abbiano comportato l’adozione, non solo in Italia, Vengono anche ridotti gli oneri per l’avvio della start-up innovativa, di politiche di austerità tali da frenare gli investimenti pubblici attraverso l’esonero dai diritti di bollo e di segreteria per l’iscrizione e privati, essi hanno tuttavia indotto i governi nazionali a al Registro delle Imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale intervenire concretamente per favorire la crescita complessiva dovuto alle Camere di Commercio. del sistema economico. Il cosiddetto “Decreto Crescita 2.0”, varato dal Governo italiano nell’ottobre 2012, e convertito in 2) Più flessibilità nell’utilizzo dei contratti di lavoro a tempo legge nel successivo mese di dicembre, è espressione di un determinato. Riguardo al rapporto di lavoro subordinato, il decreto progetto che ambisce a generare rinnovamento sostenibile prevede la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato per partendo da un contesto di emergenza strutturale. una durata compresa tra sei mesi e quattro anni (rinnovabili più volte, anche senza soluzione di continuità), con un notevole vantaggio Il decreto rappresenta sicuramente un passo avanti in termini di flessibilità nella pianificazione dell’organizzazione nell’ammodernamento del sistema industriale italiano, aziendale. Una volta decorsi i termini previsti, il rapporto di lavoro con l’obiettivo di favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo diventa a tempo indeterminato, ed è escluso espressamente che tecnologico, la nuova imprenditorialità e l’occupazione. la collaborazione possa continuare in altre fattispecie di lavoro A tali finalità, il decreto associa subito un elemento concreto subordinato, o in modo “fittiziamente” autonomo. di rinnovamento, introducendo per la prima volta nella nostra giurisprudenza la definizione di start-up innovativa. 3) Forme alternative di contribuzione per dipendenti e fornitori: le start-up possono trasferire le proprie partecipazioni – o Gli interventi previsti sono coerenti con gli obiettivi del una partecipazione nel capitale sociale - come compenso ad Programma Nazionale di Riforma 2012 e con le strategie di amministratori, dipendenti, collaboratori o fornitori di beni e sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo definite a livello servizi (work for equity). Il reddito derivante dall’attribuzione di europeo. Essi intendono quindi contribuire alla diffusione di questi strumenti finanziari non concorrerà alla formazione della una nuova cultura dell’innovazione e dell’imprenditorialità, alla base imponibile a fini sia fiscali sia contributivi. promozione della mobilità sociale, della trasparenza e del merito, e alla creazione di occupazione qualificata, soprattutto giovanile. 4) Introduzione di incentivi fiscali al fine di incoraggiare gli investitori a sostenere le attività di R&S delle start-up, in relazione Più in particolare, il Decreto introduce una serie di agevolazioni all’elevato profilo di rischio che le caratterizza. Più in particolare, per i primi quattro anni di attività dell’impresa, volte a consentire i soggetti IRPEF che hanno investito in start-up innovative una gestione più flessibile e più funzionale alle esigenze di potranno fruire di una detrazione dall’imposta lorda pari al 19%, governance delle start-up, e una maggiore possibilità di accesso su un importo massimo di € 500.000, per gli anni 2013-2014- ai canali di investimento. 2015; per le persone giuridiche, invece, è prevista, per ognuno dei citati tre anni, la deducibilità dal reddito imponibile IRES del Tra le principali misure, si annoverano: 20% dell’investimento, su un importo massimo di € 1,8 milioni. 1) Specifiche deroghe in materia di diritto societario quali, per Tale detrazione, in ogni caso, è subordinata al mantenimento esempio, la facoltà di utilizzare, anche per le start-up innovative dell’investimento per almeno due anni. costituite in forma di S.r.l., istituti ammessi solo nelle S.p.A.: in particolare la libera determinazione dei diritti attribuiti 5) Introduzione di nuovi metodi per la raccolta di capitale: ai soci, attraverso la creazione di categorie di quote anche attraverso nuovi portali on-line, la cui gestione è affidata prive di diritti di voto, o con diritti di voto non proporzionali alla CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), alla partecipazione, o l’emissione di strumenti finanziari il decreto vuole introdurre anche in Italia lo strumento del partecipativi. Un’altra deroga riguarda la facoltà di offrire al crowdfunding come mezzo innovativo per la raccolta di capitali pubblico e di negoziare quote di partecipazione in start-up da una base allargata di piccoli investitori. 14 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013
Capitolo 2 Figura 2.10 Analisi addetti dedicati alla R&S, confronto imprese pure biotech e altre biotech (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) 6) Maggiore sostegno all’internazionalizzazione: le start-up innovative che operano 100% in Italia beneficeranno dei servizi messi a disposizione dall’Agenzia per la promozione 90% all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE e da Desk Italia, primo 80% interlocutore per gli investitori esteri, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico. 70% 60% 74% 7) Maggiore facilità di accesso al credito: le start-up potranno usufruire in modo gratuito 90% 50% e semplificato del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, anche mediante la previsione 40% di condizioni di favore in termini di copertura e di importo massimo garantito. 30% Queste misure sono applicabili alle start-up innovative, che il Decreto stesso definisce 20% 10% 26% come una società di capitale non quotate, aventi al momento della costituzione, 10% e per i successivi 24 mesi, la maggioranza (51%) delle quote, o delle azioni 0% Pure biotech Altre biotech rappresentative del capitale sociale e dei diritti di voto, in capo a persone fisiche; costituite da non più di 48 mesi, con sede principale dei propri affari e interessi n Altri addetti n Addetti R&S in Italia. Dal secondo anno di attività, il totale del valore della produzione annua non deve essere superiore a € 5 milioni, e l’impresa non deve aver distribuito utili. scientifici o incubatori, mentre il rimanente 17% si trova in prossimità di Caratteristica rilevante è l’avere come oggetto sociale, esclusivo o prevalente, università, istituti di ricerca o centri clinici. lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti e servizi innovativi, ad alto valore L’aumento della percentuale di imprese tecnologico. Inoltre, per essere considerate start-up innovative, queste imprese localizzate in prossimità di parchi devono rispondere ad almeno uno dei tre seguenti requisiti: scientifici è dovuta a un’ulteriore • le spese in ricerca e sviluppo devono essere uguali, o superiori, al 20% approfondimento della nostra analisi, del fatturato o dei costi operativi; resa possibile dalle informazioni fornite • almeno un terzo dei dipendenti o dei collaboratori deve essere costituito dagli stessi parchi scientifici e da personale altamente qualificato; tecnologici italiani. • l’impresa deve essere titolare o licenziataria di un brevetto. Per quanto riguarda il numero degli Complessivamente, il decreto rappresenta un passo importante in termini di stimolo addetti dedicati ad attività di R&S, pari e sostegno alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali ad alto tasso di innovazione. a 6.739 unità, questo raggiunge una Esso tuttavia tradisce in parte le sue finalità, soprattutto in quei settori in cui i percentuale piuttosto rilevante sul totale risultati dell’investimento in R&S si collocano in una prospettiva di medio-lungo degli addetti nel caso delle aziende periodo, come nel caso delle imprese biofarmaceutiche per le quali i tempi di sviluppo pure biotech (26%). Nelle imprese del di una nuova molecola vanno ben oltre i quattro anni previsti dal legislatore. farmaco (multinazionali con sede in Italia e farmaceutiche italiane) e nelle La stessa condizione per cui, nei primi 24 mesi, la maggioranza del capitale sociale cosiddette altre biotech italiane, deve essere in capo a persone fisiche, rappresenta un’ulteriore complicazione per le il rapporto tra addetti in R&S e addetti imprese biotech. In considerazione dell’entità degli investimenti che esse si trovano totali risulta pari al 10% (Figure 2.10). a dover sostenere sin dalle primissime fasi del loro sviluppo, infatti, la maggior parte di esse necessita di volumi di capitale di rischio incompatibili con tale vincolo. Dall’analisi degli investimenti in R&S per La via maestra da seguire è piuttosto quella di accrescere la platea degli investitori tipologia di impresa (Figura 2.11) emerge che hanno i fondi e le competenze per fare crescere queste imprese. come tali investimenti si dividano tra Infatti, il mercato del Venture Capital, del Private Equity e dei Business Angels farmaceutiche italiane (34%), multinazionali in Italia è ancora troppo poco sviluppato rispetto al resto dei paesi industrializzati. con sede in Italia (34%), pure biotech (31%) e altre biotech italiane (1%). Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 15
Il sistema delle imprese di biotecnologie in Italia Figura 2.11 Figura 2.12 Analisi degli investimenti in R&S per tipologia, dettaglio imprese a capitale italiano Analisi del risultato netto delle imprese biotech, confronto (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) 100% 10% 18% 90% 32% 29% 80% 70% 31% 60% 50% 90% 34% 66% 40% 82% 71% 34% 68% 30% 20% 1% 10% 0% Pure biotech Altra pure Multinazionale Farmaceutica italiana biotech italiana con sede in Italia italiana n Multinazionale con sede in Italia n Farmaceutica italiana n Profitto n Perdita Media 2009 - 2010 n Imprese a capitale italiano n Altra biotech italiana n Pure biotech italiana Figura 2.13 Misure implementate vs. non implementate nel 2011 per fronteggiare la crisi, imprese biotech (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) Aumentare l’efficienza operativa/ridurre il consumo di cassa 58% 42% Cercare fonti di capitale alternative 25% 75% Ridurre il numero di dipendenti 24% 76% Condivisione di risorse/strutture con altre società 24% 76% Nuovi modelli di business 22% 78% Sviluppare nuove alleanze 19% 81% Aumentare il ricorso all’outsourcing 12% 88% Posizionamento in un altro segmento di business 8% 92% Ridurre il numero di progetti nella pipeline di sviluppo 8% 92% M&A 3% 97% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% n Implementata n Non implementata 16 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013
Capitolo 2 Il valore complessivo degli investimenti in Anche quest’anno, il questionario probabili, o molto probabili, dal 72% R&S ammonta a € 1.832 milioni, con un ha voluto raccogliere dalle aziende delle imprese intervistate, insieme incremento del 3% rispetto all’anno passato. informazioni in merito alle misure alla possibilità di sviluppare nuove già adottate, o almeno pianificate, alleanze (84%) e di ricercare fonti La Figura 2.12 mostra come il 68% delle per affrontare la difficile congiuntura di finanziamento alternative (64%). imprese pure biotech abbia registrato economica. Il 58% delle imprese Altrettanto indicativo è che la riduzione un profitto nel 2011. Tale percentuale che hanno risposto al questionario del numero dei dipendenti e dei progetti raggiunge il 71% nel caso delle altre biotech ha adottato, tra le altre, misure volte in pipeline non rientri tra le possibili italiane, lo 82% per le multinazionali con ad aumentare l’efficienza operativa opzioni, almeno nel breve periodo. sede in Italia e il 90% per le farmaceutiche e a ridurre il consumo di cassa, mentre Le imprese del nostro campione sono inoltre italiane. La maggior parte delle imprese il 25% ha preferito ricorrere a fonti di divise circa l’opportunità di condividere che ha registrato un profitto nel 2011, finanziamento alternative (Figure 2.13). risorse e strutture con altre società. si aspetta di ottenere lo stesso risultato Le operazioni di M&A e il posizionamento anche per il 2012, mentre tra le imprese Quanto alle possibili misure per affrontare in un altro segmento di business sono che evidenziano una perdita, le aspettative il futuro (Tabella 2.3), l’aumento invece considerati improbabili, o molto sono meno positive (il 50% si aspetta un dell’efficienza operativa e la riduzione del improbabili, dal 78% delle imprese che profitto, il 50% una perdita). consumo di cassa sono considerate misure hanno risposto al questionario. Tabella 2.3 Analisi delle principali misure di possibile implementazione in futuro (Fonte: elaborazioni Ernst & Young) Sfide (%) Molto probabile Probabile Improbabile Molto Improbabile Aumentare l’efficienza operativa e ridurre il consumo di cassa 49% 23% 12% 16% Cercare fonti di capitale alternative 35% 29% 13% 23% Ridurre il numero di dipendenti 19% 9% 27% 45% Ridurre il numero di progetti nella pipeline di sviluppo 8% 11% 41% 40% Nuovi modelli di business 20% 22% 36% 22% Sviluppare nuove alleanze 44% 40% 7% 9% Aumentare il ricorso all’outsourcing 11% 35% 29% 25% Condivisione di risorse e strutture con altre società 11% 35% 19% 35% Posizionamento in un altro segmento di business 10% 12% 35% 43% M&A 5% 17% 30% 48% Nessuna 20% 13% 13% 54% Altro 50% 25% 0% 25% Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013 17
I cluster come motore dell’innovazione e della crescita sostenibile In un settore ad alta innovazione quale quello delle biotecnologie, il flusso delle conoscenze e delle risorse è un elemento fondamentale per la dinamica e proficua collaborazione tra i diversi attori del sistema. Perché i risultati della ricerca possano essere trasferiti dal laboratorio al mercato è necessaria, infatti, una fitta rete di interazioni, sul territorio, tra ricercatori, imprenditori, investitori e gli stessi policy maker. La creazione di cluster territoriali è, quindi, un passo essenziale per sostenere la crescita delle imprese biotech italiane e promuovere lo sviluppo economico e la competitività del nostro Paese, a livello regionale e nazionale. Trend globali nelle Scienze della Vita: sanitario. Occorre inoltre considerare come, dal punto di vista demografico, l’Europa la prospettiva europea si caratterizzi per un continuo aumento dell’età media della popolazione (7,76% L’innovazione tecnologica è considerata sviluppo industriale in questo importante nel 2010; 15,9% nel 2020 come valore uno dei principali fattori di crescita settore. A tali linee di tendenza é bene atteso), e come il 50% degli individui con più economica, nonché la chiave per la guardare, quindi, non solo per identificare di 60 anni sia affetto da due o più patologie competitività di un sistema industriale prodotti e tecnologie di interesse strategico croniche. Un quadro demografico che su scala globale. Questo è particolarmente per il suo sviluppo, ma anche per prendere comporterà un drammatico incremento vero nel campo delle Scienze della Vita, decisioni appropriate in termini di impatto della spesa sanitaria, per di più in anni in la cui complessità, multidisciplinarietà sia sull’intero sistema, sia sui singoli attori cui vengono adottate stringenti politiche e valenza sociale comportano lo sviluppo (centri di ricerca, imprese, investitori, enti di austerità. Un’equazione chiaramente di competenze scientifiche, tecnologiche regolatori, ecc.). impossibile da sostenere. e gestionali di assoluto rilievo. Per permettere al settore delle Scienze della Nel settore Scienze della Vita, l’ottimizzazione L’attuale scenario economico è caratterizzato Vita di fornire prodotti e servizi sempre più dei processi terapeutici assumerà, quindi, da megatrend globali che assumono innovativi, al fine di garantirci una migliore un’importanza fondamentale, e le nuove significati e implicazioni differenti, a seconda qualità della vita e un maggior benessere, tecnologie, come le nanobiotecnologie, del contesto e dello specifico segmento è dunque fondamentale promuovere saranno gli strumenti base per garantirne di mercato a cui si fa riferimento. La Tabella strategie che possano migliorare il flusso l’efficacia. Sebbene gli investimenti in R&S 3.1 descrive sette megatrend, riconducibili di conoscenze tra tutti gli attori del sistema. siano più alti rispetto ad altri settori, è altresì alle linee di tendenza fondamentali per Questa è l’unica via percorribile per lo vero che il comparto biofarmaceutico è quello l’innovazione nell’ambito delle Scienze della sviluppo di risposte tempestive e innovative che continua a generare il più alto valore Vita, e la cui analisi è di assoluta rilevanza ai bisogni della società e alle richieste aggiunto per dipendente (+155% rispetto per definire le politiche della ricerca e dello dei mercati globali, soprattutto in ambito alla media dell’industria manifatturiera). 18 Rapporto sulle biotecnologie in Italia - 2013
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