Ordine Architetti Firenze

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Ordine Architetti Firenze
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ANDREA CROCIANI - VOTATE LE PERSONE, NON LE LISTE

 Allego     una    sintesi   delle    comunicazioni        inviate    nel   tempo
 all’Ordine,      a   dimostrazione   della   mia       continua   attenzione   e
 partecipazione alla vita dello stesso.
 Certamente molte questioni sono ormai sorpassate dagli eventi e
 talvolta    la   prosa   delle   comunicazioni     è    abbastanza   informale;
 suggerisco di leggere la comunicazione del 1995 e quella del 2013
 a dimostrazione della coerenza, nel tempo, dei miei comportamenti.
Firenze, 11 luglio 2013

Al Presidente dell’Ordine degli Architetti
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Colomba Pecchioli

Oggetto : elezioni rinnovo Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2013-2017

             Caro Presidente,
             visti i risultati delle elezioni non posso che fare le mie congratulazioni a te e a
tutto il nuovo consiglio.
             Non posso però esimermi dal confermare quelle che sono le mie perplessità nei
confronti del meccanismo elettorale e di come le liste partecipano alle elezioni.
             Perplessità e critiche illustrate nel corso dell’incontro pre-elettorale alla
Palazzina Reale del 3 giugno, nel corso del quale avevo anche indicato una modalità
diversa di partecipazione alle elezioni.
             Ci troviamo nuovamente in una situazione nella quale circa il 10% degli aventi
diritto al voto esprime la propria preferenza nei confronti di una lista che entra in blocco
nel Consiglio.
             Tutte le altre posizioni, di liste e/o di singoli, di opposizione o di non completo
allineamento (che sono espressione forse di quasi un pari numero di votanti) non hanno
nessuna forma di rappresentanza all’interno del Consiglio.
             Direi un sistema maggioritario secco, senza nessuna correzione di carattere
proporzionale e il cui esito non può che essere il progressivo distacco del Consiglio da una
più ampia base di colleghi che, partecipando alle elezioni, hanno dimostrato il loro
interesse alla vita dell’Ordine, con il conseguente loro allontanamento e disaffezione.
             Non solo, questo consiglio nomina anche i componenti del Consiglio di
Amministrazione della Fondazione che nuovamente sono tutti espressione del medesimo

ORDI_lett Pres_110713.doc
blocco di elettori.
             E quindi anche questa istituzione non conosce al suo interno voci dissenzienti o
quantomeno diverse, fatto salvo il diverso sentire e pensare dei singoli componenti.
             Se proviamo ad immaginarci questo sistema applicato alla formazione del
parlamento o di altri organi di tipo collegiale di qualsiasi natura, sicuramente ci
troveremmo d’accordo nel descriverlo quantomeno come non perfettamente democratico o
rappresentativo.
             Credo che ci sia anche a posteriori la possibilità di modificare l’esito delle
votazioni, dando un effettivo segno di discontinuità e differenza rispetto alle così dette
logiche del passato.
             Alcuni degli eletti facciano un passo indietro lasciando il posto ai primi dei non
eletti.
             Non parlo per interesse personale perché sono ben lontano da questa
condizione e non parlo neanche per altri. Questa è evidentemente, e come sempre, una mia
iniziativa personale.
             A maggior ragione per il Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
             Possono essere lasciati dei posti a disposizione, nel numero che si riterrà più
opportuno, per chi si proporrà per farne parte (anche perché continua a rimanere per me un
mistero quali siano i meccanismi e le sedi nelle quali si formano queste decisioni ed infatti
la mia lettera del 29 maggio è rimasta senza risposta) e le candidature dovrebbero essere
valutate, per capacità, esperienza, ecc. dal Consiglio dell’Ordine spettando a questo la
nomina del C.d.A. della Fondazione.
             Cordiali saluti e come sempre un augurio di buon lavoro.
             Andrea Crociani

ORDI_lett Pres_110713.doc
Firenze, 3 giugno 2013

Al Presidente dell’Ordine degli Architetti
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Colomba Pecchioli

Oggetto : elezioni rinnovo Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2013-2017

             Cara Colomba,
             ti confesso che sono stato molto incerto sulla utilità ed opportunità di scrivere
questa lettera.
             Ho partecipato a due incontri in vista delle prossime elezioni, il primo alle
Murate ed il secondo alla Limonaia di Villa Strozzi.
             In queste due occasioni, oltre che nel corso dell’incontro di presentazione della
nuova sede dell’Ordine, è stato a più riprese detto che alle prossime elezioni si sarebbe
presentata una lista, in continuità con l’attuale Consiglio, nella quale sarebbero confluiti un
numero imprecisato degli attuali Consiglieri oltre a dei nuovi colleghi.
             E’ stato anche detto che “collegata” alla lista per le elezioni del Consiglio
dell’Ordine ci sarebbe stata la lista di quelli che in caso di vittoria sarebbero stati nominati
nel Consiglio di Amministrazione della nuova Fondazione.
             Ma se non mi sono distratto, arrivato in ritardo o andato via troppo presto, in
queste occasioni non sono stati fatti i nomi, dei consiglieri e dei membri del CdA
Fondazione, ne tanto meno è stata data indicazione di quali criteri sono stati adottati per la
rotazione dei consiglieri attuali e per la individuazione dei nuovi potenziali consiglieri e
membri del CdA se non una generica adesione a un non meglio definito “programma” che
forse gira in un ristretto ambito di mailing list.

ORDI_lett Pres_290513.doc
Non è mi neanche chiaro in quale momento, sede o altro, è avvenuta la
formazione di queste liste e la stesura del programma.
             So che l’obiezione immediata è che non contano le persone ma i programmi,
ma so anche che sono le persone a portare avanti i programmi e quindi le due cose sono
ugualmente importanti; se poi sono ignoti sia persone che programmi si fa fatica a
comprendere il tutto.
             Arriva inoltre una mail dove si parla di contrapposizione di liste, una in
continuità con l’attuale consiglio e l’altra che richiama la situazione “pre2009”, non
contemplando questa schematica divisione di schieramenti anche la possibilità che ci
possano essere posizioni terze di altre liste di varia natura e genere o colleghi che si
candidano a titolo personale.
             Sicuramente in occasione dell’incontro di questo pomeriggio (che non è una
novità assoluta in quanto fino alle ultime elezioni del 2009 si sono sempre fatte queste
assemblee pre-elettorali di presentazione liste e candidati) saranno fugati tutti questi dubbi
e data risposta alle mie domande
             Ti allego una mia lettera al Presidente dell’Ordine scritta in occasione delle
elezioni nel 1995.
             Sorvolando sulla ingenuità delle richieste, ho l’impressione che a distanza di
quasi venti anni alcuni meccanismi non siano cambiati più di tanto.
             Cordiali saluti.
             Andrea Crociani

ORDI_lett Pres_290513.doc
Firenze, 29 marzo 2012

Al Presidente dell’Ordine degli Architetti
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Fabio Barluzzi

Oggetto : articolo sul quotidiano La Repubblica

             La scorsa settimana un articolo del quotidiano La Repubblica su un recente
caso di concussione nell’ufficio edilizia del Comune di Firenze si concludeva attribuendoti
questa valutazione “Regole chiare e omogenee per evitare che l’urbanistica finisca in
mano a tecnici azzeccagarbugli.”
             In merito a questa affermazione, se confermata, avrei piacere di conoscere cosa
il nostro Ordine sta facendo in concreto per modificare l’attuale quadro regolamentare, se
ritenuto poco chiaro e disomogeneo e chi sarebbero i tecnici azzeccagarbugli.
             Trovo ingenerosa questa definizione se riferita alla maggior parte dei colleghi
che svolgono quotidianamente la professione confrontandosi con un quadro normativo a
volte poco chiaro ed a volte solo complesso.
             Cordiali saluti
             Andrea Crociani

ORDI_lett Pres_290312.doc
Firenze, 15 febbraio 2010

Al    Presidente dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Antonio Bugatti

Ai    Consiglieri dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze

Piazza Stazione, 1
50123 Firenze
inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze
architettifirenze@archiworld.it

       MESSAGGIO COMPOSTO DA PAGINE              2     COMPRESO LA PRESENTE.
     SE LA TRASMISSIONE E' DIFETTOSA TELEFONARE AL n 055 55 22 595
         SI PREGA CORTESEMENTE DI INVIARE UN FAX DI CONFERMA
                AVVENUTA RICEZIONE AL N. 055 55 22 595

OGGETTO :    COMUNICARE

Comunicare 1
La    Repubblica    di   sabato    13    febbraio      riportava   nella     cronaca
fiorentina, in un articolo a pag. III di Mara Amorevoli, una non
meglio     descritta      nota     dei     consiglieri        dell’Ordine      degli
Architetti     di   Firenze       in    merito       alla   gestione   dei   lavori
pubblici da parte della Protezione Civile.

ordi_faxordine_150210.doc                                                         1
Il breve stralcio è assolutamente condivisibile ma per rendere
comprensibile       il     significato    complessivo      della     presa     di
posizione    riterrei      opportuno     che    le   iniziative    assunte    dal
consiglio dell’ordine, con note o lettere o interviste, fossero
rese note nella loro interezza agli iscritti.

Comunicare 2 – Le sedute del Consiglio - Sintesi
La sintesi delle sedute del Consiglio è stata una ottima novità
introdotta    nel        Giugno   2006    dal    precedente       consiglio    ma
immediatamente, e direi prematuramente, scomparsa.
Perché non provate a riproporla.

Cordiali saluti e buon lavoro.

Andrea Crociani

ordi_faxordine_150210.doc                                                      2
Firenze, 4 febbraio 2010

Al Presidente dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Antonio Bugatti

Ai Consiglieri dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze

Piazza Stazione, 1
50123 Firenze
inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze
architettifirenze@archiworld.it

Oggetto : risposta lettera del 16 dicembre 2009

Caro Presidente,
ti ringrazio per la tua lettera che integra quanto da te detto
in occasione dell’Assemblea del 15 dicembre e mi scuso per non
averti risposto prima.
Continuo a pensare che se in passato ci fosse stata maggiore
partecipazione alcune delle situazioni descritte nel corso della
riunione non sarebbero arrivate al punto in cui sono adesso.
Solo alcune precisazioni doverose.
Il futuro della Fondazione deve essere trattato adesso, prima
dell’insediamento del nuovo CdA e forse potrebbe essere materia
di un ulteriore incontro specifico con tutti i nostri colleghi
per illustrare i programmi e raccogliere eventuali suggerimenti.

ordi_lettordine_040210.doc
Per la Casa degli Architetti trovo la tua risposta in merito
alla mia “lamentela” forse un po’ troppo istituzionale.
Evidentemente il progetto è un atto pubblico e quindi come tale
consultabile in Comune da parte di qualsiasi cittadino.
Ma noi non siamo cittadini qualunque. Siamo i committenti di
questo progetto e quindi non dovremmo essere costretti ad andare
in Comune per vederlo.
Che sia poi consultabile presso l’Ordine è circostanza che ho
appreso recentemente e mi informerò presso la segreteria per
avere il nominativo di un consigliere o di un componente la
commissione per fissare un appuntamento.
Per    quanto     riguarda             la       Commissione        di   “indagine       sullo        stato
dell’arte” riguardante il tema della Casa degli Architetti non
ne faccio parte e ne ho sentito parlare per la prima volta in
occasione del nostro incontro presso l’Ordine.
Se    così    non      fosse       sarei             evidentemente        più       informato        sulla
questione.

Rinnovo infine il suggerimento al consiglio di attivarsi per la
Commissione Normative e Procedure. E’ un argomento forse poco
affascinante           ma   rappresenta                 il    nostro       terreno          di     scontro
quotidiano. Non mi propongo certo di occuparmene (la Commissione
Notule       mi   basta        e        avanza)          ma    sicuramente            qualcuno        deve
relazionarsi        con     le         amministrazioni             pubbliche         quantomeno          del
comune       di     Firenze            e        in     generale         dei        comuni        dell’area
metropolitana.
Il    Comune      di    Firenze,                a    questo   scopo,          ha    individuato          uno
strumento specifico, la Conferenza Tecnica Permanente, ai sensi
dell’art. 23 bis del Regolamento Edilizio, alla quale l’Ordine
può partecipare a pieno titolo.

Un    cordiale      saluto         e       un       augurio   di    buon      lavoro        a    tutto    il
consiglio.
Andrea Crociani

ordi_lettordine_040210.doc
Firenze, 10 dicembre 2009

Al Presidente dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Antonio Bugatti

Ai Consiglieri dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze

Piazza Stazione, 1
50123 Firenze
inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze
architettifirenze@archiworld.it

Oggetto : Consiglio aperto del 5 dicembre 2009.

Cari colleghi,
alcune riflessioni sul Consiglio aperto del 5 dicembre.
FONDAZIONE E CASA DEGLI ARCHITETTI
Gli   argomenti       mi   sono   sembrati    trattati    con    eccessiva
superficialità.
Capisco   che   per   la   maggior   parte   degli   iscritti   queste   due
vicende forse non sono molto conosciute, quindi non si poteva
approfondire più di tanto, e forse il tempo era poco ma per chi
invece le segue con attenzione ormai da anni le informazioni
date non hanno aggiunto molto a quanto già noto.
La questione della Fondazione dovrà essere certamente affrontata
con ben altro livello di approfondimento in sede di approvazione
del bilancio per quanto riguarda la quota che l’Ordine versa
tutti gli anni.

ordi_lettordine_101209.doc
Circa € 1.100.000,00 complessivi dall’inizio di questa vicenda.

Per     la    Casa        degli           Architetti             invece        non     comprendo            le
giustificazioni               che     mi        vengono      date        in     merito       alla       mia
richiesta,         non        evasa,       di    rendere         noto     il     progetto         con       la
richiesta       ai        progettisti             di     fornire          un     file       PDF     della
documentazione presentata in Comune da poter consultare presso
l’Ordine o con un link dal sito istituzionale.
Il progetto è stato presentato e ritengo doveroso renderlo noto
agli iscritti dell’Ordine di Firenze.
Quantomeno a quelli interessati.
Considerato          che            questi        due        argomenti            mi        interessano
particolarmente vorrei conoscere i nominativi dei responsabili
dei gruppi di lavoro che si occupano delle due questioni e gli
orari di riunione per poter eventualmente acquisire direttamente
maggiori informazioni e partecipare attivamente alla valutazione
delle azioni future.

COMMISSIONE NORMATIVE E PROCEDURE
Negli ultimi 15-20 anni all’interno dell’Ordine ha operato una
Commissione denominata Normative e Procedure.
Oggetto        della           Commissione,              della          quale         più     o     meno
continuativamente               ho    fatto       parte,         è     stato     lo    studio       delle
normative      –     urbanistiche,               edilizie,           regolamentari,          ecc.       –    e
delle        relative           procedure              con        le      quali        ci      dobbiamo
quotidianamente            confrontare            nell’esercizio               della       professione,
con     la   finalità           di     individuare           eventuali           ambiguità,         dubbi
interpretativi, interpretazioni diverse date dai vari tecnici di
una stessa amministrazione o da amministrazioni diverse (Comune,
ASL, ecc.).
Generalmente             la     procedura              consisteva             nell’affrontare               un
argomento,         invitando          i     colleghi         a       manifestare       tramite      mail
eventuali       quesiti              che,        opportunamente               valutati,        venivano
sottoposti         alla         pubblica           amministrazione                   con     lo     scopo
eventualmente di modificare e/o chiarire la norma in questione o
introdurre da parte della pubblica amministrazione un criterio
univoco di applicazione.
Ritengo      che     questa          azione      rientri         a     pieno    titolo       in   quanto

ordi_lettordine_101209.doc
disposto    dal    comma      4    art.    5   Legge    24   giugno     1923    n.    1923,
laddove    si   parla    di       “tutela      dell’esercizio      professionale”        in
quanto altro non è che una forma di tutela preventiva degli
iscritti     nei    confronti         di       possibili       azioni    degli       organi
inquirenti,        contestazioni               da      parte      delle         pubbliche
amministrazioni e/o contenziosi con i committenti.
Suggerisco      quindi   al       Consiglio      di    organizzare      nuovamente      una
Commissione o un gruppo di lavoro su questo argomento.

TECNICI E UMANISTI
L’ultima riflessione la vorrei fare in merito all’intervento del
consigliere Rinaldi sempre che non abbia frainteso il senso del
suo discorso.
Temo che la contrapposizione e/o differenziazione tra:
Ingegneri e Geometri = tecnici
Architetti = non tecnici ma umanisti
rischi di non portarci molto lontano ma anzi di farci tornare
indietro, molto indietro.
L’architetto è il soggetto che, nella sua attività precipua,
sempre di più si occupa di coordinare, all’interno del progetto,
conoscenze      tecniche      specialistiche           partecipando     ad     iniziative
con profili, principali o secondari, di carattere economico.
L’architetto è un tecnico, di natura forse diversa rispetto ad
altri professionisti, in termini quantitativi e qualitativi, ma
è e deve essere anche un tecnico.

Come sempre buon lavoro e cordiali saluti.

Andrea Crociani

ordi_lettordine_101209.doc
Firenze, 22 ottobre 2009

Al Presidente dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Antonio Bugatti

Ai Consiglieri dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze

Piazza Stazione, 1
50123 Firenze
inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze
architettifirenze@archiworld.it

Oggetto : la CASA DEGLI ARCHITETTI.
In data 24 maggio 2007 risulta presentato al Comune di Firenze
il progetto della Casa degli Architetti. Progetto esaminato a
più riprese dalla Commissione Edilizia nel 2007 e nel 2008.
Riterrei opportuno rendere disponibili e consultabili, da parte
di tutti gli iscritti all’Ordine di Firenze, i documenti del
progetto così come depositato in Comune.
Ritengo   che   il   Consiglio   possa   chiedere    ai    progettisti   di
fornire file PDF della documentazione da inviare per e mail a
chi   interessato      o    consultabile    sul     sito    istituzionale
dell’Ordine degli Architetti.
Dovrebbe inoltre provvedere a pubblicare, in tempi brevi, un
documento di analisi economico finanziaria dell’iniziativa.
Cordiali saluti.

Andrea Crociani

ordi_faxordine_221009.doc
Firenze, 21 ottobre 2009

Al Presidente dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Antonio Bugatti

Ai Consiglieri dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze

Piazza Stazione, 1
50123 Firenze
inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze
architettifirenze@archiworld.it

Oggetto : una questione privata.

Cari colleghi,
nel corso del Consiglio del 12 ottobre ho ascoltato delle frasi
che mi hanno fatto riflettere.
Pronunciate durante la parte più istituzionale di insediamento
“..per molti di noi è la prima volta che mettiamo piede nella
sede dell’ordine..“ con relativi giudizi estetici sulla sede e
manifesto stupore per l’esistenza di una biblioteca o scambiate
nel corridoio dopo “..bisogna venire all’Ordine non solo per
criticare ma per dare il proprio contributo costruttivamente”.
L’insieme di queste due frasi, a distanza di qualche giorno, mi
ha fatto fare le seguenti riflessioni che sento la necessità di
condividere con voi.
Dove siete stati negli ultimi 5, 10, 15 e per qualcuno 20 anni
se non di più.

ordi_faxordine_211009.doc
Dove       eravate            quando        nelle           occasioni             istituzionali
dell’approvazione dei bilanci (25-30 persone, delle quali quasi
la metà consiglieri, che approvano per conto di più di 4000
iscritti bilanci di quasi 800.000,00 euro) si affrontavano anche
le     questioni      della       tutela    della          nostra       professione,           della
regolamentazione degli incarichi pubblici, della                                    necessità di
avere    un    regolamento         edilizio       chiaro         ed    organico         e     non    un
vecchio       regolamento          edilizio       al       quale        si     sommavano            una
moltitudine di delibere, norme interpretative usi e consuetudini
noti solo a pochi professionisti e che mettevano tutti gli altri
nella    condizione        di     operare    senza         la    certezza         di    un    quadro
normativo condiviso.
Quando si cercava di capire cosa volesse dire una richiesta di
qualità nel nostro operare e quale significato dovevamo dare a
questa parola qualità o quando discutevamo di come cercare di
ricostruire una credibilità per la nostra categoria.
La cosiddetta dignità professionale.
Ed ultimante dove eravate quando venivano chiesti chiarimenti
sul rapporto tra Ordine e Fondazione (finanziata in dieci anni
con circa € 1.100.000,00) o sulla vicenda della nuova sede degli
Architetti di Firenze.
O    quando   nelle       Commissioni       e/o       Dipartimenti           si     lavorava        per
analizzare      ad    esempio       normative         e    procedure         per       cercare       di
migliorarle,             eliminando         le        ambiguità,             le         incertezze
interpretative,          in    sintesi     tutte       quelle         trappole       nelle     quali
tutti noi, svolgendo la professione, possiamo cadere.
Forse    eravate         chiusi    nei     vostri      studi       o    luoghi         di    lavoro,
interpreti di quel comportamento che giustamente, troppo spesso,
attribuiamo      alla      nostra      categoria;          una     visione        assolutamente
individualistica           della    professione            nella       quale      ognuno       pensa
unicamente      al    proprio       lavoro,       a    come      trovarlo,          svolgerlo        ed
eventualmente farselo pagare e/o pubblicare.
Individuando         nell’Ordine         unicamente         l’istituzione              alla    quale
rivolgersi      per       vedersi      risolvere           gli    eventuali            problemi       o
contenziosi.
La sede dell’Ordine non si frequenta solo se si sono vinte le
elezioni o se le hanno vinte i propri amici.
Si    frequenta      a    maggior      ragione        se    si     pensa       di      non    essere

ordi_faxordine_211009.doc
giustamente rappresentati, per far sentire la propria voce, per
manifestare le proprie istanze, per svolgere una funzione di
controllo sugli organi delegati a rappresentarci.
Scrivo a Voi ma implicitamente la domanda è rivolta a tutti
coloro che non partecipano attivamente e continuativamente alla
vita dell’Ordine.
Questa lettera rappresenta uno sfogo e non richiede una risposta
pubblica o privata che sia.
Si   tratta    di   una   questione   privata   e   tale   avrei   piacere
rimanesse.

Buon lavoro e cordiali saluti.

Andrea Crociani

PS
Allego estratti di alcune lettere inviate in passato all’Ordine.
Spero possano rappresentare una traccia di lavoro.

In allegato:
ORDI_estratto lettere221009

ordi_faxordine_211009.doc
A ND R E A
    CROCIANI
    architetto
    Pia zzale Dona tello , 20 - 5 0132 FIRE NZE
    tel. e fax 055.5522595 - e mail crc.@dada.it

                                                                Firenze, 11 aprile 2007

Al      Presidente dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze
Arch. Riccardo Bartoloni

Ai      Consiglieri dell’Ordine
degli Architetti Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Firenze

Piazza Stazione, 1
50123 Firenze
fax 055.21.59.96

          MESSAGGIO COMPOSTO DA PAGINE                 4     COMPRESO LA PRESENTE.
     SE LA TRASMISSIONE E' DIFETTOSA TELEFONARE AL n 055/55.22.595
             SI PREGA CORTESEMENTE DI INVIARE UN FAX DI CONFERMA
                        AVVENUTA RICEZIONE AL N. 055 55 22 595

                                         1
OGGETTO : COMUNICARE

Comunicare 1 - TRIENNALE
I miei ringraziamenti sinceri a tutti coloro che a vario titolo
hanno          consentito           la       realizzazione     della       Prima    Triennale
Architetti Firenze. Chi ha avuto l’idea, chi l’ha sviluppata e
chi       l’ha      sostenuta.          La    manifestazione    non    è    stata   priva   di
difetti ma si trattava pur sempre di una prima senza una prova

1
 V. tr. (comunico, comunichi, ecc.). 1. Partecipare o trasmettere direttamente
o integralmente. 2. Rendere di pubblica ragione, divulgare.

ordi_faxordine_110407                                                                       1
generale, una sorta di versione “beta”.

Comunicare 2 – FONDAZIONE
In   occasione   della      Assemblea    Ordinaria           del    3    aprile      2006    a
fronte   di   alcune     richieste       di    chiarimenti              in    merito     alle
attività della Fondazione, se non ricordo male, il Consiglio si
era impegnato a convocare un incontro sull’argomento entro il
mese di maggio 2006.

Comunicare 3 – LA CASA DEGLI ARCHITETTI
Per chiarirmi le idee ho provato a riepilogare la cronistoria
della vicenda attraverso le notizie apparse su i nostri organi
di informazione:
12 febbraio 2004        Pubblicazione bando
12 maggio 2004          Consegna degli elaborati concorso
24 giugno 2004          Seduta        commissione             per            aggiudicazione
                        concorso. Vincitore Gruppo JOL 603
Settembre 2004              OPERE 06 – “…. Verso la metà del 2007 …
                        dovrebbe esistere “La Casa degli Architetti”
19 giugno 2006          Architetti Firenze- Trimestrale del Consiglio
                        dell’Ordine
                        Le sedute del Consiglio – Sintesi
                        26 aprile 2006 “…… il progetto attualmente ha
                        le informazioni necessarie e sufficienti per
                        presentare al Comune la richiesta di permesso
                        a costruire .”
                        5     giugno         2006    “Il           Consiglio           valuta
                        attentamente          gli   elaborati                del    progetto
                        definitivo della “ Casa degli Architetti ” ed
                        esprime parere favorevole dando mandato ai
                        progettisti di procedere alla redazione degli
                        elaborati      per    la    richiesta           di     permesso     di
                        costruire       da    completare           entro       il   mese    di
                        giugno    2006        con   le       seguenti          specifiche:
                        aumentare la superficie dell’edificio sino ad
                        un massimo di 100 mq migliorando il layout
                        dei   piani     superiori        e    ingrandendo           la   sala
                        conferenza al piano terra ”.

ordi_faxordine_110407                                                                       2
Queste le notizie che sono riuscito a recuperare, salvo errori
ed    omissioni,      oltre     ad    alcune      sommarie       informazioni      date   in
occasione delle Assemblee Ordinarie.
Cercherò       di   sintetizzare        alcune      impressioni        che    derivano    da
questa ricostruzione.
    Scarsa,    se    non     totalmente          mancante,      l’informazione      e    la
     partecipazione degli iscritti nella fase iniziale quando si è
     deciso    di    realizzare       una    nuova    sede     (individuazione       delle
     necessità,      valutazione           del     piano     economico       finanziario,
     ecc.).
    Coinvolgimento degli iscritti nella fase di presentazione dei
     lavori che hanno partecipato al concorso e dei vincitori.
    Nuovamente assente l’informazione e la partecipazione nella
     fase    successiva       di     valutazione      del     progetto       definitivo    e
     delle     eventuali        varianti          apportate       sotto       il   profilo
     architettonico, economico finanziario ecc. .

A mio parere i ruoli dei soggetti interessati sono i seguenti:
    progettisti                >       i vincitori del concorso
    committente                >       gli iscritti all’Ordine
    soggetto terzo             >       il Consiglio dell’Ordine
Il ruolo del Consiglio in questa operazione è assimilabile ad un
Project       Manager     che       svolge   le     attività      proprie     di   project
management e problem solving ma rende conto del proprio operato
al committente.
In quale maniera ?
Rendendo partecipi gli Architetti di Firenze dello svolgimento
del lavoro, dando la possibilità a chi ne avesse avuto voglia e
tempo di valutare il lavoro e di formulare suggerimenti che poi
il Consiglio, a proprio insindacabile giudizio, avrebbe potuto
decidere di trasferire ai progettisti o meno.
Non    sto      dicendo     che       il     progetto       sarebbe       dovuto    essere
assoggettato        alle richieste           di   tutti    noi    ma   forse ci     doveva
essere dato modo di formulare osservazioni e proporre idee (su
usi, spazi, orari, tempi, ecc)
Vorrei essere chiaro e non fraintendibile.

ordi_faxordine_110407                                                                     3
Il   Consiglio,     essendo      espressione    del       voto    degli    iscritti,
avrebbe potuto decidere di accogliere queste proposte rivolgendo
le   opportune      richieste     ai    progettisti       oppure      avrebbe   anche
potuto prendere queste indicazioni e cestinarle senza neanche
valutarle.
La questione rilevante è il processo partecipato che non doveva
in   nessun    modo    diventare       appesantimento       della      procedura   ma
renderla conosciuta e condivisa nei vari passaggi.
E’ troppo tardi ?
Mi   domando      se     non    potrebbe    essere        ancora      opportuno,    a
prescindere      dalla    fase    nella    quale     si    trova      il   progetto,
illustrare     il      lavoro     fin     qui   svolto,          lo    stato    della
progettazione, le modifiche, le correzioni economiche, i tempi a
questo punto realisticamente ipotizzabili.
Mi domando anche se sono l’unico, oltre ai soggetti direttamente
coinvolti (consiglio e progettisti) ad interessarmi alla vicenda
della “ nostra ” casa.

Comunicare 4 – Le sedute del Consiglio - Sintesi
La sintesi delle sedute del Consiglio è stata una ottima novità
introdotta nel Giugno 2006 ma prematuramente scomparsa.

Cordiali saluti e buon lavoro.
Andrea Crociani

ordi_faxordine_110407                                                              4
A NDREA
    CROCI A NI
    a r c h i te tto
    Pi azzal e Donatel l o, 20 - 50132 F I RENZE - tel . 055.5522595

TRASMISSIONE FAX DEL 4 luglio 2002

DA          ARCH. ANDREA CROCIANI                            N. FAX      055      55.22.595

A           ORDINE ARCHITETTI FIRENZE                        N. FAX      055      21.59.96

         IL MESSAGGIO E' COMPOSTO DA __1_ PAGINE COMPRESO LA PRESENTE.
            SE LA TRASMISSIONE E' DIFETTOSA TELEFONARE AL n° 055/55.22.595
 SI PREGA CORTESEMENTE DI INVIARE UN FAX DI CONFERMA DI AVVENUTA RICEZIONE
                               AL N. 055 55 22 595

Oggetto :          Attività della Fondazione

                   Penso sempre più spesso che le cose siano scritte dando per scontato che
nessuno le leggerà.
                   Se quella contenuta nell’ultimo notiziario è la risposta alla richiesta di
maggiore informazione sulle attività della Fondazione la considero quasi una offesa
all’intelligenza dei lettori.
                   Forse meglio un dignitoso silenzio che una pagina di niente.
                   Cordiali saluti
                   Andrea Crociani

ordi_lett 040702_fondazione
ANDREA
 CROCI ANI
 a r c h i te tto
 Piazzale Donatello, 20 - 50132 FIRENZE
 tel. e fax 055.5522595 - e mail crc.@dada.it

All’Ordine degli Architetti
della Provincia di Firenze
Piazza della Stazione 1
50123 FIRENZE

                                                                                  24 novembre 2001

Il 26 novembre andiamo a votare per l’elezione del nostro consiglio.
Come al solito arriviamo alla votazione alla cieca senza un ciclo di incontri pre-elettorali per
• valutare serenamente l’operato del consiglio uscente
• raccogliere idee e suggerimenti dagli iscritti e discutere gli obbiettivi che dovrebbe avere il
   nuovo consiglio
• presentare le liste, i programmi e le persone che si candidano a rappresentarci.

Perchè le liste esistono anche se lo scopriamo solo il giorno delle elezioni.
Come si formano non è dato di saperlo e quali sono i programmi nemmeno.
Presumo che si formino con meccanismi di consultazione ma di tipo estremamente privato
escludendo quanti vorrebbero partecipare a qualsiasi titolo alla vita dell’ordine.
Il Consiglio uscente si è scisso e ha generato due liste intorno alle quali si sono aggregate
nuove persone.
Ma quali sono le differenze tra le due liste? Forse i programmi ?

Sicuramente entrambe avranno una serie di parole d’ordine che anche senza aver letto i
programmi posso provare a indovinare.
• “ Il rilancio della figura dell’architetto “
   con tutte le possibili variazioni sul tema (la poesia, la qualità dell’architettura e della vita
   nelle città, la univocità e/o particolarità della nostra figura professionale, ecc.)
• “ I concorsi di architettura “
   vedi sopra

ORDI_elezioni 2001.doc                                                                          1
• “ Il futuro che ci attende “
   Secondo alcuni nero secondo altri nerissimo.
   Le società di ingegneria, i futuri scenari legislativi e quant’altro segnerà la fine della nostra
   professione
   Ultimo ma non meno importante
• “ I giovani “
   Con varie argomentazioni
   L’università, l’ingresso nel mondo del lavoro, la preparazione professionale, ecc.

Tutto vero ma il problema è che se provate ad andare a rileggere, o vi ricordate, i programmi
delle scorse elezioni e di quelle precedenti e via via indietro nel tempo, ritroverete tutti questi
argomenti.
Vi sembra che sia stato fatto qualcosa?
Da chi e cosa?

Posso provare a fare una riflessione su due argomenti, che forse comprendono tutti quelli sopra
citati.

• I giovani: la preparazione professionale e l’ingresso nel mondo del lavoro.
• La “qualità” nella nostra professione

Argomenti apparentemente lontani ma in realtà aspetti diversi di uno stesso problema.

GIOVANI
Io trovo che spesso l’ordine, e non vorrei essere travisato in questa mia affermazione, su questi
argomenti ha avuto una posizione che mi è apparsa ipocrita o quantomeno non oggettiva.

Il nostro compito ossia il compito dell’ordine non è insegnare ai neoiscritti ad affrontare il
mondo del lavoro - come presentare una DIA o come interpretare una norma di Regolamento
Edilizio - il compito dell’ordine è di vigilare che quelle norme siano applicate per tutti nella
stessa maniera.
Poi chi sa leggere meglio le norme, chi riesce nel labirinto dei vincoli a trovare la soluzione alle
esigenze della committenza - interpretando, ragionando, discutendo con i tecnici, mettendo in
campo tutte le capacità professionali - è giusto che lavori e che tragga profitto dalla sua
preparazione e competenza.

ORDI_elezioni 2001.doc                                                                           2
Questo ad esempio è uno degli aspetti della “qualità” del nostro lavoro.
Operare con capacità e competenza in un contesto di norme e di vincoli uguali per tutti e di
certezza del diritto.

L’obbiettivo vero è quello di mettere quelli che hanno voglia e capacità di lavorare di farlo in
un regime di concorrenza leale.

Ad esempio per quanto riguarda Firenze qualcosa è stato fatto rispetto al passato.
Avevamo fino a non molto tempo fa un Regolamento Edilizio praticamente inutile al quale si
dovevano sommare e integrare le disposizioni contenute in miriadi di delibere, ordinanze,
varianti, interpretazioni la cui conoscenza (intesa semplicemente          come cognizione di un
determinato atto che tratta un specifico argomento) rappresentava un inesauribile vantaggio,
una vera e propria rendita di posizione dei professionisti più anziani nei confronti dei più
giovani.
Mi ricordo quello che è costato cercare di avviare ,senza esito alcuno, un censimento di tutti
questi atti amministrativi dispersi tra i vari uffici e archivi senza nessun tipo di ordine, ed il cui
repertorio era unicamente affidato alla buona volontà di alcuni tecnici comunali
particolarmente disponibili.
Come dicevo qualcosa è stato fatto rispetto al passato ma molto rimane ancora da fare.

Le strategie e le azioni per operare in questo senso sono tutte da approfondire ma credo
rappresentino una priorità per il prossimo consiglio.

QUALITA’

Esiste un problema reale. Siamo sicuramente tanti , forse troppi.
Questo comporta per tanti una condizione di lavoro non dignitosa.
Poco lavoro e troppa concorrenza quindi prezzi stracciati in spregio alle tariffe professionali “
minimi inderogabili” ed alla “qualità” delle prestazioni.
La questione quindi non è riconducibile unicamente ad elevare la qualità professionale media di
tutti quelli che fanno questo mestiere dato che la quantità di lavoro da dividersi rimane la
stessa.

ORDI_elezioni 2001.doc                                                                             3
Noi siamo nella condizione in cui pensando che tutti quelli che si laureano, a prescindere dalle
capacità, debbano lavorare e farlo dignitosamente abbiamo abbassato vertiginosamente la
qualità media della nostra professionalità e di conseguenza la credibilità e la considerazione nei
confronti della nostra figura professionale.

Dobbiamo cominciare a pensare seriamente che il nostro numero, quello degli architetti che
esercitano la libera professione, deve drasticamente diminuire.
Probabilmente, anzi sicuramente, non tutti abbiamo le capacità di svolgere questo mestiere in
maniera autonoma.

Dovremmo onestamente ammettere che troppo spesso valichiamo o siamo costretti a valicare,
più o meno consciamente e volontariamente e con molta imprudenza, il limite delle nostre
capacità e non credo che questo sia giusto nei confronti nostri, della società - committenza,
imprese e istituzioni -all’interno della quale operiamo e dei nostri colleghi.

Forse molti di noi non dovrebbero lavorare autonomamente ma all’interno di strutture in grado
di gestire un processo così complesso come quello in cui ci troviamo a operare.

Questo è il problema.
Potrebbe essere anche il mio problema dato che evidentemente queste considerazioni nascono,
oltre che dalla valutazione oggettiva di ciò che mi circonda, anche da una serena autocritica.

Dobbiamo accettare questa realtà anche se sgradevole ed è un discorso difficile da fare,
specialmente sotto elezioni, ma se il livello della nostra professione deve salire devono ridursi
drasticamente gli spazi che consentono di lavorare a chi non ne ha le capacità.

L’ordine deve governare questa situazione ed ogni atteggiamento diverso sarà unicamente
dovuto nella migliore delle ipotesi a ipocrisia quando non alla voglia di cambiare tutto perché
nulla cambi.

Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato
A tutti buon lavoro.

ORDI_elezioni 2001.doc                                                                           4
Firenze, 9 novembre 2001

Ordine degli Architetti
della Provincia di Firenze
Piazza della Stazione 1
50123 FIRENZE
alla c.a.
del Presidente Arch. Mario Preti
e dei Consiglieri

Oggetto : Attività dell’Ordine
             Bollettino ed Elezioni

BOLLETTINO
Ho appreso solo oggi alle ore 14,00 che ieri sera si sarebbe tenuta una riunione presso l'ordine
in vista delle prossime elezioni del Consiglio.
Pare che sia stato dato avviso della stessa nell'ultimo bollettino.
Dico pare perché il bollettino non mi vuole proprio arrivare.
Sono andato a protestare a settembre dopo che per mesi non mi arrivava niente e mi sono stati
inviati in data 1 ottobre i numeri 05/01, 06/01 e 07/01.
Comoda la posta elettronica ma preferisco rinunciarci.
CHIEDO FORMALMENTE DI ESSERE CANCELLATO DALLA LISTA
DELL'INVIO PER POSTA ELETTRONICA DEL BOLLETTINO E RICHIEDO
FORMALMENTE L'INVIO PER POSTA ORDINARIA LENTA MA SICURA.

ELEZIONI
Questa vicenda del bollettino è sintomatica.
Le possibilità sono due o si tratta di inefficienza o si preferisce non sforzarsi di coinvolgere il
maggior numero degli iscritti alle attività dell’Ordine
Sarei venuto volentieri alla riunione per diversi motivi ma principalmente per chiedere una
risposta alla lettera che ho inviato al Consiglio nel maggio scorso nella quale denunciavo una
totale assenza e scomparsa dell’Ordine e nella quale mi lamentavo per determinate uscite
pubbliche dell’Ordine.

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Ed infatti non ho ricevuto nessuna risposta, probabilmente la mia lettera e i suoi contenuti non
meritavano risposta ma sarei venuto volentieri alla riunione di ieri per sentirmelo dire.
Spero che ci sarà una occasione in futuro.
Cordiali saluti
Andrea Crociani

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Firenze, 4 maggio 2001

Ordine degli Architetti

della Provincia di Firenze

Piazza della Stazione 1

50123 FIRENZE

alla c.a.

del Presidente Arch. Mario Preti

e dei Consiglieri

Oggetto :      Attività dell’Ordine

               Considerazioni varie.

               Notiziario di informazione - n. 2 del 2001

               “ Il rilancio dell’architettura”

               Articolo su “la Repubblica” di mercoledì 11 marzo 2001

               “ Firenze più moderna, gli architetti sono pronti “

   Era da tempo che volevo scrivere questa lettera al Consiglio poi un insieme di circostanze
mi hanno fatto sempre rimandare.

   Le cose da fare sono tante e il tempo passa velocemente.

   Volevo scrivere per chiedere notizie su cosa stava succedendo dato che ormai è quasi due
anni che ho l'impressione che l'Ordine si sia come inabissato.

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Scomparso .

   Arrivano ogni tanto dei flebili segnali.

   Il notiziario, su carta e nella cartella della posta elettronica, gli auguri di Natale e per il
resto.

   Silenzio.

   Le altre attività che hanno segnato gli anni passati, gli incontri, gli scontri, le commissioni
(per la problematica degli incarichi pubblici, per il nuovo piano regolatore, per le procedure e
i rapporti con la pubblica amministrazione, per la Merloni, per la legge regionale, ecc) le
discussioni, le assemblee, ecc.

   Niente.

   (Sono consapevole della forma inusuale con cui sto scrivendo queste riflessioni ma le
scrivo come se vi stessi parlando).

   Sono perplesso perché in quindici anni che sono iscritto all'Ordine ho sempre, più o meno,
partecipato alla sua vita dedicandogli del tempo, sicuramente poco, che molti colleghi, forse
più accorti, hanno dedicato al proprio lavoro.

   E questo per quale motivo.

   Spesso sentendomi rivolgere questa domanda dai famosi colleghi che l'Ordine non lo
frequentano nemmeno per andare a votare ho sempre risposto:

   l'Ordine è il mio organo di rappresentanza nel bene e nel male, mi deve tutelare e devo
potermi rivolgere ai suoi organi per tutti i problemi che riguardano il mio essere architetto che
svolge la libera professione e che risiede nella provincia di Firenze

   al limite possono rispondermi che la questione non riguarda l'Ordine, mi posso arrabbiare
ma io ci vado lo stesso

   la sede dell'Ordine è la mia sede

   con la quota di iscrizione pago l'affitto dei locali, lo stipendio delle persone che ci
lavorano, le bollette dei consumi

   ho il diritto di frequentarlo e di partecipare a tutto quanto vi viene fatto anche se non sono
un consigliere

   perché in ogni caso i consiglieri, con o senza il mio voto, sono i miei consiglieri

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Forse tutto questo Vi può apparire retorico ma se mi riuscite a trovare razionalmente degli
altri motivi per i quali uno dovrebbe partecipare alla vita dell'Ordine fatemi sapere

   Come controprova provate a chiederVi, cosa che avrete sicuramente fatto in tante
occasioni, e a spiegarmi invece come mai alla vita dell'Ordine non partecipa nessuno degli
iscritti.

   Alle riunioni, alle assemblee siamo 15, 20 bene che vada 30 persone.

   L'assemblea annuale di approvazione del bilancio è meno importante di una assemblea di
condominio alla quale invece sicuramente tutti partecipano.

   Forse perché per quanto riguarda l'approvazione del bilancio si tratta in fondo di poche lire
pagate da tante persone non rendendosi conto che la questione, anche quella economica, non
si risolve con il pagamento della quota ma va ben oltre

   E quindi non posso fare a meno di chiedermi :

   ma se lo scopo dell'Ordine è unicamente la tenuta dell'albo, la tassazione delle notule e i
provvedimenti disciplinari a cosa servono quindici consiglieri, varie segretarie e una sede
tanto grande?

   E’ evidente che lo scopo dell'Ordine dovrebbe essere altro, e forse in passato lo è stato più
che negli ultimi anni e qui arrivo al nocciolo della questione.

   Penso di essere uno dei pochi che dedica del tempo alla lettura del notiziario ma potrebbe
essermi sfuggita la notizia nei notiziari precedenti.

   Scopro dal notiziario n. 2/2001 e più o meno negli stessi giorni da un articolo su “la
Repubblica” che esiste una Commissione per "Il rilancio dell'architettura"

   Apriti cielo.

   Non so se mi ha colpito di più scoprire che esistono ancora le Commissioni e che queste
lavorano all'insaputa della maggior parte degli iscritti (ripeto che mi potrebbe essere sfuggita
la notizia) o il nome della Commissione ( e di conseguenza il contenuto sia dell'articolo di "la
repubblica " di mercoledì 11 aprile 2001 che dell'abstract sul nostro notiziario)

   Vorrei fare delle considerazioni in maniera disordinata su quanto scritto in maniera diretta
e indiretta.

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Cosa vuole dire     rilancio dell'architettura ?

   Cosa vuole dire     cultura del progetto ?

   Cosa vuole dire     domanda di architettura ?

   Cosa vuole dire     committenti privati ?

   Cosa vuole dire     rivolgere l'invito a ricorrere al concorso di progettazione ?

   Cosa vuole dire     progetto migliore ?

   Mi sembrano tutte questioni di un certo rilievo e mi domando se sia giusto che di un
argomento come questo se ne occupino solamente sette colleghi

   Poi vorrei fare una ulteriore considerazione ed entrare nel merito specifico della questione.

   Cosa vuole dire     architettura di qualità ?

   Quali sono i parametri di giudizio e chi la valuta e ne parla sulla base di quale
preparazione scientifica, tecnica e culturale lo sta facendo.

   Quale significato da a questa parola ?

   E quale é il significato che noi come categoria diamo a questa parola?

   Penso che i significati che le possono venire attribuiti sono i più vari e verosimilmente non
coincidono con un giudizio di carattere meramente estetico come sembra suggerire l’articolo
e il suo estensore e, per logica conseguenza, la Commissione dell’Ordine quindi l’Ordine
quindi gli architetti di firenze e quindi in ultima analisi io che infatti non sono assolutamente
di questo parere.

   Perché un articolo come quello su “la Repubblica” rischia di farci retrocedere all’ultimo
posto nella classifica della credibilità dei professionisti (che operano nel settore delle
costruzioni, dell’edilizia, dell’architettura, dell’urbanistica, del restauro chiamatelo come
volete) vanificando il lavoro di chi con la propria presenza nelle Commissioni Urbanistiche e
Edilizie o prestando al propria collaborazione e la propria intelligenza a vario titolo e nelle
sedi più disparate ha cercato pazientemente di ricostruire un profilo di credibilità nelle
competenze professionali degli Architetti che andasse oltre alla capacità di scegliere il colore

ORDI_lett 040501                                                                                4
delle piastrelle o i rubinetti alla moda.

   E chi sono le persone che, in quanto membri della Commissione dell'Ordine, mi stanno
rappresentando, in quanto iscritto a questo Ordine, nei confronti della pubblica
amministrazione, di rappresentanti di altri ordini, nei confronti di associazioni di categoria.

   Insomma chi sono i miei rappresentanti e principalmente quale è la loro idea di
"architettura di qualità" o "di cultura del progetto" cosa pensano e dicono mentre stanno
parlando anche per me.

   Io non lo so e immagino che nella stessa mia condizione ci siano tutti gli altri iscritti.

   Forse la maggior parte di loro non è interessata a questo argomento o forse non si rendono
conto di quanto li riguardi.

   Invece io sono interessato a conoscere non solamente la loro idea di "qualità" di
"architettura" di "cultura" ma quella della maggior parte dei colleghi e anche dei non colleghi

   Forse vorrei chiarirmi anche io le idee.

   Vorrei sapere questi colleghi, e anche gli altri, cosa fanno, come svolgono il loro lavoro.

   Vorrei valutare concretamente chi sta parlando di “architettura” e di “qualità”, e nel suo
parlare mi rappresenta, cosa sta dicendo, facendo e pensando.

   Come mette in pratica la sua idea di “qualità” nella gestione ordinaria e quotidiana della
professione.

   Altrimenti sono parole, e bene (o forse male) che vada sono parole di moda e io sono
stufo di far parte di una categoria che ha perso completamente di credibilità a forza di parlare
e di fare chiacchiere alla moda

   Anche perché nell’articolo di parla di concorsi e i concorsi richiedono giurie e le giurie
saranno composte anche da persone designate dall'Ordine e allora vorrei sapere quale è la loro
concezione di “architettura”, di “qualità” ecc anche perché, scusate ma non posso fare a meno
di dirlo, non ho una grossa fiducia nel tasso di preparazione professionale e culturale in
circolazione negli gli uffici della pubblica amministrazione e vorrei invece che la pubblica

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amministrazione considerasse la categoria degli architetti come degli interlocutori privilegiati,
affidabili e responsabilmente preparati.

   Concludendo penso che questo argomento, che rappresenta a mio parere il nostro futuro,
sia di una importanza tale da non poter essere trattato in una Commissione formata da sette
ma neanche da dieci o venti persone.

   Richiede un contributo ben più ampio di esperienze e di impegno serio e responsabile da
parte di tutta la categoria ed una attenta valutazione di quelle che sono le nostre “uscite
pubbliche”.

   Vi ringrazio per l'attenzione dedicata a queste mie riflessioni.

   Sono a vostra disposizione

   per posta, per fax, per e-mail

   Buon lavoro a tutti e cordiali saluti

   Andrea Crociani

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ANDREA
     CROCIANI
     architetto
     via delle belle donne, 30r - 501
                                   23 FIRENZE - 055.287557

                                                                                     Firenze, 25 novembre 1996

                                                                                     Ordine degli Architetti
                                                                                     della Provincia di Firenze e Prato

                                                                                     Commissione Procedure, Normative
                                                                                     e Rapporti con la P. A.

                                                                                     alla c.a.
                                                                                     Arch. Giancarlo Rossi

Oggetto :                  Commissione Procedure e rapporti con la Pubblica Amministrazione.
                           COMMISSIONE per il REGOLAMENTO EDILIZIO

                           Sul giornale La Repubblica del 16 novembre 1996 è apparsa una notizia
relativa alla preparazione del nuovo Regolamento Edilizio di Firenze, comprensivo anche del
Piano del Colore, che dovrebbe essere approvato entro l'anno.
                           Dalla lettura dell'articolo risulta evidente che questo nuovo Regolamento Edilizio
dovrebbe incidere fortemente sulla pratica quotidiana dei professionisti fiorentini andando a
integrare e correggere quanto già previsto dagli altri strumenti urbanistici adottati e vigenti.
                           Dall'articolo risulta che è al lavoro una Commissione formata anche da
rappresentanti degli Ordini Professionali.

                           Risulta          evidente            che        questa          materia           dovrebbe              essere      oggetto   di
approfondimento da parte della " Commissione Normative e Procedure - Rapporti con le
Pubbliche Amministrazioni - Legislazione - Procedure " ed infatti l'argomento risulta alla lettera
A , punto 6 del programma del Consiglio dell'Ordine in base al quale ho deciso di far parte di
questa Commissione.
                           Inoltre la necessità di approfondire questo argomento è stata più volte
manifestata in occasione di questo anno di incontri da diversi membri della Commissione e in
............................................................................................................................................

ORDINE / Commissione Procedure / Commissione R.E. / Fax > Ordine del maggio 25, 2017                                                                     1
............................................................................................................................................

particolare, a seguito di un articolo de La Repubblica del 24.1.96, ho chiesto formalmente quali
fossero le collaborazioni in corso tra rappresentanti dell'Ordine e la P.A., non ricevendo
risposta , e che la Commissione fosse informata delle eventuali nuove collaborazioni.

                           Devo constatare che dopo un anno di incontri, nei quali non è stato mai
possibile affrontare concretamente l'argomento del rapporto quotidiano con le norme e con gli
uffici della P.A. del Comune di Firenze, parallelamente al nostro lavoro è stata avviata una
serie di collaborazioni tra rappresentanti dell'Ordine e il Comune di Firenze senza aver
minimamente coinvolto la Commissione occupata quasi unicamente in defatiganti incontri.
                           Alla luce di tutto quanto sopra esposto mi chiedo se il rappresentante
dell'Ordine facente parte di questa Commissione per il Regolamento Edilizio, come delle altre
commissioni congiunte con gli uffici della P.A., non sia unicamente il rappresentante di se
stesso o al massimo del Consiglio dell'Ordine.
                           Non certo della categoria professionale degli architetti che evidentemente, non
potendo partecipare in massa a queste attività, dovrebbe trovare nelle Commissioni all'interno
dell'Ordine il momento di aggregazione e di collaborazione fattiva con il Consiglio ed i suoi
rappresentanti.
                           Risulta          evidente            che        questo          nostro          rappresentante                  all'interno   della
Commissione per il R.E. dovrebbe cercare di raccogliere le istanze provenienti da una base il
più ampia e eterogenea possibile se vuole effettivamente operare, con l'obbiettivo
imprescindibile dello sviluppo e della salvaguardia della città, per una sempre maggiore
chiarezza e certezza del diritto nei nostri rapporti con gli uffici della P.A. .
                           La necessità di una base ampia ed eterogenea, che tenga conto delle più
diverse problematiche, appare fondamentale in quanto è necessario considerare tutte le
situazioni professionali, anche quelle per le quali una norma secondaria, riferita ad aspetti
apparentemente di minore importanza, può contenere elementi di difficoltà interpretativa e
rappresentare occasione di lavoro o meno.

                           In considerazione di quanto sopra esposto ritengo che il lavoro del nostro
rappresentante all'interno della Commissione per il R.E. debba risultare da un lavoro congiunto
tra Consiglio , nella figura del suo rappresentante Arch. Rossi e la Commissione Procedure, al
limite costituendo una sotto Commissione specifica per l'argomento e per la quale mi dichiaro
fin da adesso disponibile.

                           Ritengo quindi indispensabile e improcrastinabile un incontro con questo nostro
rappresentante per conoscere lo stato dei lavori della Commissione per il R.E..

............................................................................................................................................

ORDINE / Commissione Procedure / Comm. R.E. / Fax > Ordine del maggio 25, 2017                                                                             2
............................................................................................................................................

                           Inoltre penso che a questo rappresentante di nomina del Consiglio dovrebbe
essere affiancato un rappresentante nominato dalla Commissione Procedure con funzione di
collegamento tra i lavori della Commissione Procedure e quella per il R.E..

                           Chiedo che questo argomento venga messo nell'O.d.G. della riunione del 25
p.v. e che su tutti questi punti la Commissione prenda posizione esprimendosi con un
documento finale.

                           Nel caso in cui si dovesse valutare che l'argomento R.E. non è di competenza
di questa Commissione evidentemente dovrò dedurre che gli scopi della Commissione sono
diversi da quelli previsti nel programma e conseguentemente valutare se sono ancora
interessato a parteciparvi o meno.

                           Distinti saluti.

 Andrea Crociani

............................................................................................................................................

ORDINE / Commissione Procedure / Comm. R.E. / Fax > Ordine del maggio 25, 2017                                                                 3
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