Ordine Architetti Firenze
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ANDREA CROCIANI - VOTATE LE PERSONE, NON LE LISTE Allego una sintesi delle comunicazioni inviate nel tempo all’Ordine, a dimostrazione della mia continua attenzione e partecipazione alla vita dello stesso. Certamente molte questioni sono ormai sorpassate dagli eventi e talvolta la prosa delle comunicazioni è abbastanza informale; suggerisco di leggere la comunicazione del 1995 e quella del 2013 a dimostrazione della coerenza, nel tempo, dei miei comportamenti.
Firenze, 11 luglio 2013 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Colomba Pecchioli Oggetto : elezioni rinnovo Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2013-2017 Caro Presidente, visti i risultati delle elezioni non posso che fare le mie congratulazioni a te e a tutto il nuovo consiglio. Non posso però esimermi dal confermare quelle che sono le mie perplessità nei confronti del meccanismo elettorale e di come le liste partecipano alle elezioni. Perplessità e critiche illustrate nel corso dell’incontro pre-elettorale alla Palazzina Reale del 3 giugno, nel corso del quale avevo anche indicato una modalità diversa di partecipazione alle elezioni. Ci troviamo nuovamente in una situazione nella quale circa il 10% degli aventi diritto al voto esprime la propria preferenza nei confronti di una lista che entra in blocco nel Consiglio. Tutte le altre posizioni, di liste e/o di singoli, di opposizione o di non completo allineamento (che sono espressione forse di quasi un pari numero di votanti) non hanno nessuna forma di rappresentanza all’interno del Consiglio. Direi un sistema maggioritario secco, senza nessuna correzione di carattere proporzionale e il cui esito non può che essere il progressivo distacco del Consiglio da una più ampia base di colleghi che, partecipando alle elezioni, hanno dimostrato il loro interesse alla vita dell’Ordine, con il conseguente loro allontanamento e disaffezione. Non solo, questo consiglio nomina anche i componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione che nuovamente sono tutti espressione del medesimo ORDI_lett Pres_110713.doc
blocco di elettori. E quindi anche questa istituzione non conosce al suo interno voci dissenzienti o quantomeno diverse, fatto salvo il diverso sentire e pensare dei singoli componenti. Se proviamo ad immaginarci questo sistema applicato alla formazione del parlamento o di altri organi di tipo collegiale di qualsiasi natura, sicuramente ci troveremmo d’accordo nel descriverlo quantomeno come non perfettamente democratico o rappresentativo. Credo che ci sia anche a posteriori la possibilità di modificare l’esito delle votazioni, dando un effettivo segno di discontinuità e differenza rispetto alle così dette logiche del passato. Alcuni degli eletti facciano un passo indietro lasciando il posto ai primi dei non eletti. Non parlo per interesse personale perché sono ben lontano da questa condizione e non parlo neanche per altri. Questa è evidentemente, e come sempre, una mia iniziativa personale. A maggior ragione per il Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Possono essere lasciati dei posti a disposizione, nel numero che si riterrà più opportuno, per chi si proporrà per farne parte (anche perché continua a rimanere per me un mistero quali siano i meccanismi e le sedi nelle quali si formano queste decisioni ed infatti la mia lettera del 29 maggio è rimasta senza risposta) e le candidature dovrebbero essere valutate, per capacità, esperienza, ecc. dal Consiglio dell’Ordine spettando a questo la nomina del C.d.A. della Fondazione. Cordiali saluti e come sempre un augurio di buon lavoro. Andrea Crociani ORDI_lett Pres_110713.doc
Firenze, 3 giugno 2013 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Colomba Pecchioli Oggetto : elezioni rinnovo Consiglio dell’Ordine per il quadriennio 2013-2017 Cara Colomba, ti confesso che sono stato molto incerto sulla utilità ed opportunità di scrivere questa lettera. Ho partecipato a due incontri in vista delle prossime elezioni, il primo alle Murate ed il secondo alla Limonaia di Villa Strozzi. In queste due occasioni, oltre che nel corso dell’incontro di presentazione della nuova sede dell’Ordine, è stato a più riprese detto che alle prossime elezioni si sarebbe presentata una lista, in continuità con l’attuale Consiglio, nella quale sarebbero confluiti un numero imprecisato degli attuali Consiglieri oltre a dei nuovi colleghi. E’ stato anche detto che “collegata” alla lista per le elezioni del Consiglio dell’Ordine ci sarebbe stata la lista di quelli che in caso di vittoria sarebbero stati nominati nel Consiglio di Amministrazione della nuova Fondazione. Ma se non mi sono distratto, arrivato in ritardo o andato via troppo presto, in queste occasioni non sono stati fatti i nomi, dei consiglieri e dei membri del CdA Fondazione, ne tanto meno è stata data indicazione di quali criteri sono stati adottati per la rotazione dei consiglieri attuali e per la individuazione dei nuovi potenziali consiglieri e membri del CdA se non una generica adesione a un non meglio definito “programma” che forse gira in un ristretto ambito di mailing list. ORDI_lett Pres_290513.doc
Non è mi neanche chiaro in quale momento, sede o altro, è avvenuta la formazione di queste liste e la stesura del programma. So che l’obiezione immediata è che non contano le persone ma i programmi, ma so anche che sono le persone a portare avanti i programmi e quindi le due cose sono ugualmente importanti; se poi sono ignoti sia persone che programmi si fa fatica a comprendere il tutto. Arriva inoltre una mail dove si parla di contrapposizione di liste, una in continuità con l’attuale consiglio e l’altra che richiama la situazione “pre2009”, non contemplando questa schematica divisione di schieramenti anche la possibilità che ci possano essere posizioni terze di altre liste di varia natura e genere o colleghi che si candidano a titolo personale. Sicuramente in occasione dell’incontro di questo pomeriggio (che non è una novità assoluta in quanto fino alle ultime elezioni del 2009 si sono sempre fatte queste assemblee pre-elettorali di presentazione liste e candidati) saranno fugati tutti questi dubbi e data risposta alle mie domande Ti allego una mia lettera al Presidente dell’Ordine scritta in occasione delle elezioni nel 1995. Sorvolando sulla ingenuità delle richieste, ho l’impressione che a distanza di quasi venti anni alcuni meccanismi non siano cambiati più di tanto. Cordiali saluti. Andrea Crociani ORDI_lett Pres_290513.doc
Firenze, 29 marzo 2012 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Fabio Barluzzi Oggetto : articolo sul quotidiano La Repubblica La scorsa settimana un articolo del quotidiano La Repubblica su un recente caso di concussione nell’ufficio edilizia del Comune di Firenze si concludeva attribuendoti questa valutazione “Regole chiare e omogenee per evitare che l’urbanistica finisca in mano a tecnici azzeccagarbugli.” In merito a questa affermazione, se confermata, avrei piacere di conoscere cosa il nostro Ordine sta facendo in concreto per modificare l’attuale quadro regolamentare, se ritenuto poco chiaro e disomogeneo e chi sarebbero i tecnici azzeccagarbugli. Trovo ingenerosa questa definizione se riferita alla maggior parte dei colleghi che svolgono quotidianamente la professione confrontandosi con un quadro normativo a volte poco chiaro ed a volte solo complesso. Cordiali saluti Andrea Crociani ORDI_lett Pres_290312.doc
Firenze, 15 febbraio 2010 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Antonio Bugatti Ai Consiglieri dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Piazza Stazione, 1 50123 Firenze inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze architettifirenze@archiworld.it MESSAGGIO COMPOSTO DA PAGINE 2 COMPRESO LA PRESENTE. SE LA TRASMISSIONE E' DIFETTOSA TELEFONARE AL n 055 55 22 595 SI PREGA CORTESEMENTE DI INVIARE UN FAX DI CONFERMA AVVENUTA RICEZIONE AL N. 055 55 22 595 OGGETTO : COMUNICARE Comunicare 1 La Repubblica di sabato 13 febbraio riportava nella cronaca fiorentina, in un articolo a pag. III di Mara Amorevoli, una non meglio descritta nota dei consiglieri dell’Ordine degli Architetti di Firenze in merito alla gestione dei lavori pubblici da parte della Protezione Civile. ordi_faxordine_150210.doc 1
Il breve stralcio è assolutamente condivisibile ma per rendere comprensibile il significato complessivo della presa di posizione riterrei opportuno che le iniziative assunte dal consiglio dell’ordine, con note o lettere o interviste, fossero rese note nella loro interezza agli iscritti. Comunicare 2 – Le sedute del Consiglio - Sintesi La sintesi delle sedute del Consiglio è stata una ottima novità introdotta nel Giugno 2006 dal precedente consiglio ma immediatamente, e direi prematuramente, scomparsa. Perché non provate a riproporla. Cordiali saluti e buon lavoro. Andrea Crociani ordi_faxordine_150210.doc 2
Firenze, 4 febbraio 2010 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Antonio Bugatti Ai Consiglieri dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Piazza Stazione, 1 50123 Firenze inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze architettifirenze@archiworld.it Oggetto : risposta lettera del 16 dicembre 2009 Caro Presidente, ti ringrazio per la tua lettera che integra quanto da te detto in occasione dell’Assemblea del 15 dicembre e mi scuso per non averti risposto prima. Continuo a pensare che se in passato ci fosse stata maggiore partecipazione alcune delle situazioni descritte nel corso della riunione non sarebbero arrivate al punto in cui sono adesso. Solo alcune precisazioni doverose. Il futuro della Fondazione deve essere trattato adesso, prima dell’insediamento del nuovo CdA e forse potrebbe essere materia di un ulteriore incontro specifico con tutti i nostri colleghi per illustrare i programmi e raccogliere eventuali suggerimenti. ordi_lettordine_040210.doc
Per la Casa degli Architetti trovo la tua risposta in merito alla mia “lamentela” forse un po’ troppo istituzionale. Evidentemente il progetto è un atto pubblico e quindi come tale consultabile in Comune da parte di qualsiasi cittadino. Ma noi non siamo cittadini qualunque. Siamo i committenti di questo progetto e quindi non dovremmo essere costretti ad andare in Comune per vederlo. Che sia poi consultabile presso l’Ordine è circostanza che ho appreso recentemente e mi informerò presso la segreteria per avere il nominativo di un consigliere o di un componente la commissione per fissare un appuntamento. Per quanto riguarda la Commissione di “indagine sullo stato dell’arte” riguardante il tema della Casa degli Architetti non ne faccio parte e ne ho sentito parlare per la prima volta in occasione del nostro incontro presso l’Ordine. Se così non fosse sarei evidentemente più informato sulla questione. Rinnovo infine il suggerimento al consiglio di attivarsi per la Commissione Normative e Procedure. E’ un argomento forse poco affascinante ma rappresenta il nostro terreno di scontro quotidiano. Non mi propongo certo di occuparmene (la Commissione Notule mi basta e avanza) ma sicuramente qualcuno deve relazionarsi con le amministrazioni pubbliche quantomeno del comune di Firenze e in generale dei comuni dell’area metropolitana. Il Comune di Firenze, a questo scopo, ha individuato uno strumento specifico, la Conferenza Tecnica Permanente, ai sensi dell’art. 23 bis del Regolamento Edilizio, alla quale l’Ordine può partecipare a pieno titolo. Un cordiale saluto e un augurio di buon lavoro a tutto il consiglio. Andrea Crociani ordi_lettordine_040210.doc
Firenze, 10 dicembre 2009 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Antonio Bugatti Ai Consiglieri dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Piazza Stazione, 1 50123 Firenze inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze architettifirenze@archiworld.it Oggetto : Consiglio aperto del 5 dicembre 2009. Cari colleghi, alcune riflessioni sul Consiglio aperto del 5 dicembre. FONDAZIONE E CASA DEGLI ARCHITETTI Gli argomenti mi sono sembrati trattati con eccessiva superficialità. Capisco che per la maggior parte degli iscritti queste due vicende forse non sono molto conosciute, quindi non si poteva approfondire più di tanto, e forse il tempo era poco ma per chi invece le segue con attenzione ormai da anni le informazioni date non hanno aggiunto molto a quanto già noto. La questione della Fondazione dovrà essere certamente affrontata con ben altro livello di approfondimento in sede di approvazione del bilancio per quanto riguarda la quota che l’Ordine versa tutti gli anni. ordi_lettordine_101209.doc
Circa € 1.100.000,00 complessivi dall’inizio di questa vicenda. Per la Casa degli Architetti invece non comprendo le giustificazioni che mi vengono date in merito alla mia richiesta, non evasa, di rendere noto il progetto con la richiesta ai progettisti di fornire un file PDF della documentazione presentata in Comune da poter consultare presso l’Ordine o con un link dal sito istituzionale. Il progetto è stato presentato e ritengo doveroso renderlo noto agli iscritti dell’Ordine di Firenze. Quantomeno a quelli interessati. Considerato che questi due argomenti mi interessano particolarmente vorrei conoscere i nominativi dei responsabili dei gruppi di lavoro che si occupano delle due questioni e gli orari di riunione per poter eventualmente acquisire direttamente maggiori informazioni e partecipare attivamente alla valutazione delle azioni future. COMMISSIONE NORMATIVE E PROCEDURE Negli ultimi 15-20 anni all’interno dell’Ordine ha operato una Commissione denominata Normative e Procedure. Oggetto della Commissione, della quale più o meno continuativamente ho fatto parte, è stato lo studio delle normative – urbanistiche, edilizie, regolamentari, ecc. – e delle relative procedure con le quali ci dobbiamo quotidianamente confrontare nell’esercizio della professione, con la finalità di individuare eventuali ambiguità, dubbi interpretativi, interpretazioni diverse date dai vari tecnici di una stessa amministrazione o da amministrazioni diverse (Comune, ASL, ecc.). Generalmente la procedura consisteva nell’affrontare un argomento, invitando i colleghi a manifestare tramite mail eventuali quesiti che, opportunamente valutati, venivano sottoposti alla pubblica amministrazione con lo scopo eventualmente di modificare e/o chiarire la norma in questione o introdurre da parte della pubblica amministrazione un criterio univoco di applicazione. Ritengo che questa azione rientri a pieno titolo in quanto ordi_lettordine_101209.doc
disposto dal comma 4 art. 5 Legge 24 giugno 1923 n. 1923, laddove si parla di “tutela dell’esercizio professionale” in quanto altro non è che una forma di tutela preventiva degli iscritti nei confronti di possibili azioni degli organi inquirenti, contestazioni da parte delle pubbliche amministrazioni e/o contenziosi con i committenti. Suggerisco quindi al Consiglio di organizzare nuovamente una Commissione o un gruppo di lavoro su questo argomento. TECNICI E UMANISTI L’ultima riflessione la vorrei fare in merito all’intervento del consigliere Rinaldi sempre che non abbia frainteso il senso del suo discorso. Temo che la contrapposizione e/o differenziazione tra: Ingegneri e Geometri = tecnici Architetti = non tecnici ma umanisti rischi di non portarci molto lontano ma anzi di farci tornare indietro, molto indietro. L’architetto è il soggetto che, nella sua attività precipua, sempre di più si occupa di coordinare, all’interno del progetto, conoscenze tecniche specialistiche partecipando ad iniziative con profili, principali o secondari, di carattere economico. L’architetto è un tecnico, di natura forse diversa rispetto ad altri professionisti, in termini quantitativi e qualitativi, ma è e deve essere anche un tecnico. Come sempre buon lavoro e cordiali saluti. Andrea Crociani ordi_lettordine_101209.doc
Firenze, 22 ottobre 2009 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Antonio Bugatti Ai Consiglieri dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Piazza Stazione, 1 50123 Firenze inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze architettifirenze@archiworld.it Oggetto : la CASA DEGLI ARCHITETTI. In data 24 maggio 2007 risulta presentato al Comune di Firenze il progetto della Casa degli Architetti. Progetto esaminato a più riprese dalla Commissione Edilizia nel 2007 e nel 2008. Riterrei opportuno rendere disponibili e consultabili, da parte di tutti gli iscritti all’Ordine di Firenze, i documenti del progetto così come depositato in Comune. Ritengo che il Consiglio possa chiedere ai progettisti di fornire file PDF della documentazione da inviare per e mail a chi interessato o consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine degli Architetti. Dovrebbe inoltre provvedere a pubblicare, in tempi brevi, un documento di analisi economico finanziaria dell’iniziativa. Cordiali saluti. Andrea Crociani ordi_faxordine_221009.doc
Firenze, 21 ottobre 2009 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Antonio Bugatti Ai Consiglieri dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Piazza Stazione, 1 50123 Firenze inviata via mail a Segreteria Architetti Firenze architettifirenze@archiworld.it Oggetto : una questione privata. Cari colleghi, nel corso del Consiglio del 12 ottobre ho ascoltato delle frasi che mi hanno fatto riflettere. Pronunciate durante la parte più istituzionale di insediamento “..per molti di noi è la prima volta che mettiamo piede nella sede dell’ordine..“ con relativi giudizi estetici sulla sede e manifesto stupore per l’esistenza di una biblioteca o scambiate nel corridoio dopo “..bisogna venire all’Ordine non solo per criticare ma per dare il proprio contributo costruttivamente”. L’insieme di queste due frasi, a distanza di qualche giorno, mi ha fatto fare le seguenti riflessioni che sento la necessità di condividere con voi. Dove siete stati negli ultimi 5, 10, 15 e per qualcuno 20 anni se non di più. ordi_faxordine_211009.doc
Dove eravate quando nelle occasioni istituzionali dell’approvazione dei bilanci (25-30 persone, delle quali quasi la metà consiglieri, che approvano per conto di più di 4000 iscritti bilanci di quasi 800.000,00 euro) si affrontavano anche le questioni della tutela della nostra professione, della regolamentazione degli incarichi pubblici, della necessità di avere un regolamento edilizio chiaro ed organico e non un vecchio regolamento edilizio al quale si sommavano una moltitudine di delibere, norme interpretative usi e consuetudini noti solo a pochi professionisti e che mettevano tutti gli altri nella condizione di operare senza la certezza di un quadro normativo condiviso. Quando si cercava di capire cosa volesse dire una richiesta di qualità nel nostro operare e quale significato dovevamo dare a questa parola qualità o quando discutevamo di come cercare di ricostruire una credibilità per la nostra categoria. La cosiddetta dignità professionale. Ed ultimante dove eravate quando venivano chiesti chiarimenti sul rapporto tra Ordine e Fondazione (finanziata in dieci anni con circa € 1.100.000,00) o sulla vicenda della nuova sede degli Architetti di Firenze. O quando nelle Commissioni e/o Dipartimenti si lavorava per analizzare ad esempio normative e procedure per cercare di migliorarle, eliminando le ambiguità, le incertezze interpretative, in sintesi tutte quelle trappole nelle quali tutti noi, svolgendo la professione, possiamo cadere. Forse eravate chiusi nei vostri studi o luoghi di lavoro, interpreti di quel comportamento che giustamente, troppo spesso, attribuiamo alla nostra categoria; una visione assolutamente individualistica della professione nella quale ognuno pensa unicamente al proprio lavoro, a come trovarlo, svolgerlo ed eventualmente farselo pagare e/o pubblicare. Individuando nell’Ordine unicamente l’istituzione alla quale rivolgersi per vedersi risolvere gli eventuali problemi o contenziosi. La sede dell’Ordine non si frequenta solo se si sono vinte le elezioni o se le hanno vinte i propri amici. Si frequenta a maggior ragione se si pensa di non essere ordi_faxordine_211009.doc
giustamente rappresentati, per far sentire la propria voce, per manifestare le proprie istanze, per svolgere una funzione di controllo sugli organi delegati a rappresentarci. Scrivo a Voi ma implicitamente la domanda è rivolta a tutti coloro che non partecipano attivamente e continuativamente alla vita dell’Ordine. Questa lettera rappresenta uno sfogo e non richiede una risposta pubblica o privata che sia. Si tratta di una questione privata e tale avrei piacere rimanesse. Buon lavoro e cordiali saluti. Andrea Crociani PS Allego estratti di alcune lettere inviate in passato all’Ordine. Spero possano rappresentare una traccia di lavoro. In allegato: ORDI_estratto lettere221009 ordi_faxordine_211009.doc
A ND R E A CROCIANI architetto Pia zzale Dona tello , 20 - 5 0132 FIRE NZE tel. e fax 055.5522595 - e mail crc.@dada.it Firenze, 11 aprile 2007 Al Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Arch. Riccardo Bartoloni Ai Consiglieri dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze Piazza Stazione, 1 50123 Firenze fax 055.21.59.96 MESSAGGIO COMPOSTO DA PAGINE 4 COMPRESO LA PRESENTE. SE LA TRASMISSIONE E' DIFETTOSA TELEFONARE AL n 055/55.22.595 SI PREGA CORTESEMENTE DI INVIARE UN FAX DI CONFERMA AVVENUTA RICEZIONE AL N. 055 55 22 595 1 OGGETTO : COMUNICARE Comunicare 1 - TRIENNALE I miei ringraziamenti sinceri a tutti coloro che a vario titolo hanno consentito la realizzazione della Prima Triennale Architetti Firenze. Chi ha avuto l’idea, chi l’ha sviluppata e chi l’ha sostenuta. La manifestazione non è stata priva di difetti ma si trattava pur sempre di una prima senza una prova 1 V. tr. (comunico, comunichi, ecc.). 1. Partecipare o trasmettere direttamente o integralmente. 2. Rendere di pubblica ragione, divulgare. ordi_faxordine_110407 1
generale, una sorta di versione “beta”. Comunicare 2 – FONDAZIONE In occasione della Assemblea Ordinaria del 3 aprile 2006 a fronte di alcune richieste di chiarimenti in merito alle attività della Fondazione, se non ricordo male, il Consiglio si era impegnato a convocare un incontro sull’argomento entro il mese di maggio 2006. Comunicare 3 – LA CASA DEGLI ARCHITETTI Per chiarirmi le idee ho provato a riepilogare la cronistoria della vicenda attraverso le notizie apparse su i nostri organi di informazione: 12 febbraio 2004 Pubblicazione bando 12 maggio 2004 Consegna degli elaborati concorso 24 giugno 2004 Seduta commissione per aggiudicazione concorso. Vincitore Gruppo JOL 603 Settembre 2004 OPERE 06 – “…. Verso la metà del 2007 … dovrebbe esistere “La Casa degli Architetti” 19 giugno 2006 Architetti Firenze- Trimestrale del Consiglio dell’Ordine Le sedute del Consiglio – Sintesi 26 aprile 2006 “…… il progetto attualmente ha le informazioni necessarie e sufficienti per presentare al Comune la richiesta di permesso a costruire .” 5 giugno 2006 “Il Consiglio valuta attentamente gli elaborati del progetto definitivo della “ Casa degli Architetti ” ed esprime parere favorevole dando mandato ai progettisti di procedere alla redazione degli elaborati per la richiesta di permesso di costruire da completare entro il mese di giugno 2006 con le seguenti specifiche: aumentare la superficie dell’edificio sino ad un massimo di 100 mq migliorando il layout dei piani superiori e ingrandendo la sala conferenza al piano terra ”. ordi_faxordine_110407 2
Queste le notizie che sono riuscito a recuperare, salvo errori ed omissioni, oltre ad alcune sommarie informazioni date in occasione delle Assemblee Ordinarie. Cercherò di sintetizzare alcune impressioni che derivano da questa ricostruzione. Scarsa, se non totalmente mancante, l’informazione e la partecipazione degli iscritti nella fase iniziale quando si è deciso di realizzare una nuova sede (individuazione delle necessità, valutazione del piano economico finanziario, ecc.). Coinvolgimento degli iscritti nella fase di presentazione dei lavori che hanno partecipato al concorso e dei vincitori. Nuovamente assente l’informazione e la partecipazione nella fase successiva di valutazione del progetto definitivo e delle eventuali varianti apportate sotto il profilo architettonico, economico finanziario ecc. . A mio parere i ruoli dei soggetti interessati sono i seguenti: progettisti > i vincitori del concorso committente > gli iscritti all’Ordine soggetto terzo > il Consiglio dell’Ordine Il ruolo del Consiglio in questa operazione è assimilabile ad un Project Manager che svolge le attività proprie di project management e problem solving ma rende conto del proprio operato al committente. In quale maniera ? Rendendo partecipi gli Architetti di Firenze dello svolgimento del lavoro, dando la possibilità a chi ne avesse avuto voglia e tempo di valutare il lavoro e di formulare suggerimenti che poi il Consiglio, a proprio insindacabile giudizio, avrebbe potuto decidere di trasferire ai progettisti o meno. Non sto dicendo che il progetto sarebbe dovuto essere assoggettato alle richieste di tutti noi ma forse ci doveva essere dato modo di formulare osservazioni e proporre idee (su usi, spazi, orari, tempi, ecc) Vorrei essere chiaro e non fraintendibile. ordi_faxordine_110407 3
Il Consiglio, essendo espressione del voto degli iscritti, avrebbe potuto decidere di accogliere queste proposte rivolgendo le opportune richieste ai progettisti oppure avrebbe anche potuto prendere queste indicazioni e cestinarle senza neanche valutarle. La questione rilevante è il processo partecipato che non doveva in nessun modo diventare appesantimento della procedura ma renderla conosciuta e condivisa nei vari passaggi. E’ troppo tardi ? Mi domando se non potrebbe essere ancora opportuno, a prescindere dalla fase nella quale si trova il progetto, illustrare il lavoro fin qui svolto, lo stato della progettazione, le modifiche, le correzioni economiche, i tempi a questo punto realisticamente ipotizzabili. Mi domando anche se sono l’unico, oltre ai soggetti direttamente coinvolti (consiglio e progettisti) ad interessarmi alla vicenda della “ nostra ” casa. Comunicare 4 – Le sedute del Consiglio - Sintesi La sintesi delle sedute del Consiglio è stata una ottima novità introdotta nel Giugno 2006 ma prematuramente scomparsa. Cordiali saluti e buon lavoro. Andrea Crociani ordi_faxordine_110407 4
A NDREA CROCI A NI a r c h i te tto Pi azzal e Donatel l o, 20 - 50132 F I RENZE - tel . 055.5522595 TRASMISSIONE FAX DEL 4 luglio 2002 DA ARCH. ANDREA CROCIANI N. FAX 055 55.22.595 A ORDINE ARCHITETTI FIRENZE N. FAX 055 21.59.96 IL MESSAGGIO E' COMPOSTO DA __1_ PAGINE COMPRESO LA PRESENTE. SE LA TRASMISSIONE E' DIFETTOSA TELEFONARE AL n° 055/55.22.595 SI PREGA CORTESEMENTE DI INVIARE UN FAX DI CONFERMA DI AVVENUTA RICEZIONE AL N. 055 55 22 595 Oggetto : Attività della Fondazione Penso sempre più spesso che le cose siano scritte dando per scontato che nessuno le leggerà. Se quella contenuta nell’ultimo notiziario è la risposta alla richiesta di maggiore informazione sulle attività della Fondazione la considero quasi una offesa all’intelligenza dei lettori. Forse meglio un dignitoso silenzio che una pagina di niente. Cordiali saluti Andrea Crociani ordi_lett 040702_fondazione
ANDREA CROCI ANI a r c h i te tto Piazzale Donatello, 20 - 50132 FIRENZE tel. e fax 055.5522595 - e mail crc.@dada.it All’Ordine degli Architetti della Provincia di Firenze Piazza della Stazione 1 50123 FIRENZE 24 novembre 2001 Il 26 novembre andiamo a votare per l’elezione del nostro consiglio. Come al solito arriviamo alla votazione alla cieca senza un ciclo di incontri pre-elettorali per • valutare serenamente l’operato del consiglio uscente • raccogliere idee e suggerimenti dagli iscritti e discutere gli obbiettivi che dovrebbe avere il nuovo consiglio • presentare le liste, i programmi e le persone che si candidano a rappresentarci. Perchè le liste esistono anche se lo scopriamo solo il giorno delle elezioni. Come si formano non è dato di saperlo e quali sono i programmi nemmeno. Presumo che si formino con meccanismi di consultazione ma di tipo estremamente privato escludendo quanti vorrebbero partecipare a qualsiasi titolo alla vita dell’ordine. Il Consiglio uscente si è scisso e ha generato due liste intorno alle quali si sono aggregate nuove persone. Ma quali sono le differenze tra le due liste? Forse i programmi ? Sicuramente entrambe avranno una serie di parole d’ordine che anche senza aver letto i programmi posso provare a indovinare. • “ Il rilancio della figura dell’architetto “ con tutte le possibili variazioni sul tema (la poesia, la qualità dell’architettura e della vita nelle città, la univocità e/o particolarità della nostra figura professionale, ecc.) • “ I concorsi di architettura “ vedi sopra ORDI_elezioni 2001.doc 1
• “ Il futuro che ci attende “ Secondo alcuni nero secondo altri nerissimo. Le società di ingegneria, i futuri scenari legislativi e quant’altro segnerà la fine della nostra professione Ultimo ma non meno importante • “ I giovani “ Con varie argomentazioni L’università, l’ingresso nel mondo del lavoro, la preparazione professionale, ecc. Tutto vero ma il problema è che se provate ad andare a rileggere, o vi ricordate, i programmi delle scorse elezioni e di quelle precedenti e via via indietro nel tempo, ritroverete tutti questi argomenti. Vi sembra che sia stato fatto qualcosa? Da chi e cosa? Posso provare a fare una riflessione su due argomenti, che forse comprendono tutti quelli sopra citati. • I giovani: la preparazione professionale e l’ingresso nel mondo del lavoro. • La “qualità” nella nostra professione Argomenti apparentemente lontani ma in realtà aspetti diversi di uno stesso problema. GIOVANI Io trovo che spesso l’ordine, e non vorrei essere travisato in questa mia affermazione, su questi argomenti ha avuto una posizione che mi è apparsa ipocrita o quantomeno non oggettiva. Il nostro compito ossia il compito dell’ordine non è insegnare ai neoiscritti ad affrontare il mondo del lavoro - come presentare una DIA o come interpretare una norma di Regolamento Edilizio - il compito dell’ordine è di vigilare che quelle norme siano applicate per tutti nella stessa maniera. Poi chi sa leggere meglio le norme, chi riesce nel labirinto dei vincoli a trovare la soluzione alle esigenze della committenza - interpretando, ragionando, discutendo con i tecnici, mettendo in campo tutte le capacità professionali - è giusto che lavori e che tragga profitto dalla sua preparazione e competenza. ORDI_elezioni 2001.doc 2
Questo ad esempio è uno degli aspetti della “qualità” del nostro lavoro. Operare con capacità e competenza in un contesto di norme e di vincoli uguali per tutti e di certezza del diritto. L’obbiettivo vero è quello di mettere quelli che hanno voglia e capacità di lavorare di farlo in un regime di concorrenza leale. Ad esempio per quanto riguarda Firenze qualcosa è stato fatto rispetto al passato. Avevamo fino a non molto tempo fa un Regolamento Edilizio praticamente inutile al quale si dovevano sommare e integrare le disposizioni contenute in miriadi di delibere, ordinanze, varianti, interpretazioni la cui conoscenza (intesa semplicemente come cognizione di un determinato atto che tratta un specifico argomento) rappresentava un inesauribile vantaggio, una vera e propria rendita di posizione dei professionisti più anziani nei confronti dei più giovani. Mi ricordo quello che è costato cercare di avviare ,senza esito alcuno, un censimento di tutti questi atti amministrativi dispersi tra i vari uffici e archivi senza nessun tipo di ordine, ed il cui repertorio era unicamente affidato alla buona volontà di alcuni tecnici comunali particolarmente disponibili. Come dicevo qualcosa è stato fatto rispetto al passato ma molto rimane ancora da fare. Le strategie e le azioni per operare in questo senso sono tutte da approfondire ma credo rappresentino una priorità per il prossimo consiglio. QUALITA’ Esiste un problema reale. Siamo sicuramente tanti , forse troppi. Questo comporta per tanti una condizione di lavoro non dignitosa. Poco lavoro e troppa concorrenza quindi prezzi stracciati in spregio alle tariffe professionali “ minimi inderogabili” ed alla “qualità” delle prestazioni. La questione quindi non è riconducibile unicamente ad elevare la qualità professionale media di tutti quelli che fanno questo mestiere dato che la quantità di lavoro da dividersi rimane la stessa. ORDI_elezioni 2001.doc 3
Noi siamo nella condizione in cui pensando che tutti quelli che si laureano, a prescindere dalle capacità, debbano lavorare e farlo dignitosamente abbiamo abbassato vertiginosamente la qualità media della nostra professionalità e di conseguenza la credibilità e la considerazione nei confronti della nostra figura professionale. Dobbiamo cominciare a pensare seriamente che il nostro numero, quello degli architetti che esercitano la libera professione, deve drasticamente diminuire. Probabilmente, anzi sicuramente, non tutti abbiamo le capacità di svolgere questo mestiere in maniera autonoma. Dovremmo onestamente ammettere che troppo spesso valichiamo o siamo costretti a valicare, più o meno consciamente e volontariamente e con molta imprudenza, il limite delle nostre capacità e non credo che questo sia giusto nei confronti nostri, della società - committenza, imprese e istituzioni -all’interno della quale operiamo e dei nostri colleghi. Forse molti di noi non dovrebbero lavorare autonomamente ma all’interno di strutture in grado di gestire un processo così complesso come quello in cui ci troviamo a operare. Questo è il problema. Potrebbe essere anche il mio problema dato che evidentemente queste considerazioni nascono, oltre che dalla valutazione oggettiva di ciò che mi circonda, anche da una serena autocritica. Dobbiamo accettare questa realtà anche se sgradevole ed è un discorso difficile da fare, specialmente sotto elezioni, ma se il livello della nostra professione deve salire devono ridursi drasticamente gli spazi che consentono di lavorare a chi non ne ha le capacità. L’ordine deve governare questa situazione ed ogni atteggiamento diverso sarà unicamente dovuto nella migliore delle ipotesi a ipocrisia quando non alla voglia di cambiare tutto perché nulla cambi. Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato A tutti buon lavoro. ORDI_elezioni 2001.doc 4
Firenze, 9 novembre 2001 Ordine degli Architetti della Provincia di Firenze Piazza della Stazione 1 50123 FIRENZE alla c.a. del Presidente Arch. Mario Preti e dei Consiglieri Oggetto : Attività dell’Ordine Bollettino ed Elezioni BOLLETTINO Ho appreso solo oggi alle ore 14,00 che ieri sera si sarebbe tenuta una riunione presso l'ordine in vista delle prossime elezioni del Consiglio. Pare che sia stato dato avviso della stessa nell'ultimo bollettino. Dico pare perché il bollettino non mi vuole proprio arrivare. Sono andato a protestare a settembre dopo che per mesi non mi arrivava niente e mi sono stati inviati in data 1 ottobre i numeri 05/01, 06/01 e 07/01. Comoda la posta elettronica ma preferisco rinunciarci. CHIEDO FORMALMENTE DI ESSERE CANCELLATO DALLA LISTA DELL'INVIO PER POSTA ELETTRONICA DEL BOLLETTINO E RICHIEDO FORMALMENTE L'INVIO PER POSTA ORDINARIA LENTA MA SICURA. ELEZIONI Questa vicenda del bollettino è sintomatica. Le possibilità sono due o si tratta di inefficienza o si preferisce non sforzarsi di coinvolgere il maggior numero degli iscritti alle attività dell’Ordine Sarei venuto volentieri alla riunione per diversi motivi ma principalmente per chiedere una risposta alla lettera che ho inviato al Consiglio nel maggio scorso nella quale denunciavo una totale assenza e scomparsa dell’Ordine e nella quale mi lamentavo per determinate uscite pubbliche dell’Ordine. ORDI/lett 09.11.2001.rtf 1
Ed infatti non ho ricevuto nessuna risposta, probabilmente la mia lettera e i suoi contenuti non meritavano risposta ma sarei venuto volentieri alla riunione di ieri per sentirmelo dire. Spero che ci sarà una occasione in futuro. Cordiali saluti Andrea Crociani ORDI/lett 09.11.2001.rtf 2
Firenze, 4 maggio 2001 Ordine degli Architetti della Provincia di Firenze Piazza della Stazione 1 50123 FIRENZE alla c.a. del Presidente Arch. Mario Preti e dei Consiglieri Oggetto : Attività dell’Ordine Considerazioni varie. Notiziario di informazione - n. 2 del 2001 “ Il rilancio dell’architettura” Articolo su “la Repubblica” di mercoledì 11 marzo 2001 “ Firenze più moderna, gli architetti sono pronti “ Era da tempo che volevo scrivere questa lettera al Consiglio poi un insieme di circostanze mi hanno fatto sempre rimandare. Le cose da fare sono tante e il tempo passa velocemente. Volevo scrivere per chiedere notizie su cosa stava succedendo dato che ormai è quasi due anni che ho l'impressione che l'Ordine si sia come inabissato. ORDI_lett 040501 1
Scomparso . Arrivano ogni tanto dei flebili segnali. Il notiziario, su carta e nella cartella della posta elettronica, gli auguri di Natale e per il resto. Silenzio. Le altre attività che hanno segnato gli anni passati, gli incontri, gli scontri, le commissioni (per la problematica degli incarichi pubblici, per il nuovo piano regolatore, per le procedure e i rapporti con la pubblica amministrazione, per la Merloni, per la legge regionale, ecc) le discussioni, le assemblee, ecc. Niente. (Sono consapevole della forma inusuale con cui sto scrivendo queste riflessioni ma le scrivo come se vi stessi parlando). Sono perplesso perché in quindici anni che sono iscritto all'Ordine ho sempre, più o meno, partecipato alla sua vita dedicandogli del tempo, sicuramente poco, che molti colleghi, forse più accorti, hanno dedicato al proprio lavoro. E questo per quale motivo. Spesso sentendomi rivolgere questa domanda dai famosi colleghi che l'Ordine non lo frequentano nemmeno per andare a votare ho sempre risposto: l'Ordine è il mio organo di rappresentanza nel bene e nel male, mi deve tutelare e devo potermi rivolgere ai suoi organi per tutti i problemi che riguardano il mio essere architetto che svolge la libera professione e che risiede nella provincia di Firenze al limite possono rispondermi che la questione non riguarda l'Ordine, mi posso arrabbiare ma io ci vado lo stesso la sede dell'Ordine è la mia sede con la quota di iscrizione pago l'affitto dei locali, lo stipendio delle persone che ci lavorano, le bollette dei consumi ho il diritto di frequentarlo e di partecipare a tutto quanto vi viene fatto anche se non sono un consigliere perché in ogni caso i consiglieri, con o senza il mio voto, sono i miei consiglieri ORDI_lett 040501 2
Forse tutto questo Vi può apparire retorico ma se mi riuscite a trovare razionalmente degli altri motivi per i quali uno dovrebbe partecipare alla vita dell'Ordine fatemi sapere Come controprova provate a chiederVi, cosa che avrete sicuramente fatto in tante occasioni, e a spiegarmi invece come mai alla vita dell'Ordine non partecipa nessuno degli iscritti. Alle riunioni, alle assemblee siamo 15, 20 bene che vada 30 persone. L'assemblea annuale di approvazione del bilancio è meno importante di una assemblea di condominio alla quale invece sicuramente tutti partecipano. Forse perché per quanto riguarda l'approvazione del bilancio si tratta in fondo di poche lire pagate da tante persone non rendendosi conto che la questione, anche quella economica, non si risolve con il pagamento della quota ma va ben oltre E quindi non posso fare a meno di chiedermi : ma se lo scopo dell'Ordine è unicamente la tenuta dell'albo, la tassazione delle notule e i provvedimenti disciplinari a cosa servono quindici consiglieri, varie segretarie e una sede tanto grande? E’ evidente che lo scopo dell'Ordine dovrebbe essere altro, e forse in passato lo è stato più che negli ultimi anni e qui arrivo al nocciolo della questione. Penso di essere uno dei pochi che dedica del tempo alla lettura del notiziario ma potrebbe essermi sfuggita la notizia nei notiziari precedenti. Scopro dal notiziario n. 2/2001 e più o meno negli stessi giorni da un articolo su “la Repubblica” che esiste una Commissione per "Il rilancio dell'architettura" Apriti cielo. Non so se mi ha colpito di più scoprire che esistono ancora le Commissioni e che queste lavorano all'insaputa della maggior parte degli iscritti (ripeto che mi potrebbe essere sfuggita la notizia) o il nome della Commissione ( e di conseguenza il contenuto sia dell'articolo di "la repubblica " di mercoledì 11 aprile 2001 che dell'abstract sul nostro notiziario) Vorrei fare delle considerazioni in maniera disordinata su quanto scritto in maniera diretta e indiretta. ORDI_lett 040501 3
Cosa vuole dire rilancio dell'architettura ? Cosa vuole dire cultura del progetto ? Cosa vuole dire domanda di architettura ? Cosa vuole dire committenti privati ? Cosa vuole dire rivolgere l'invito a ricorrere al concorso di progettazione ? Cosa vuole dire progetto migliore ? Mi sembrano tutte questioni di un certo rilievo e mi domando se sia giusto che di un argomento come questo se ne occupino solamente sette colleghi Poi vorrei fare una ulteriore considerazione ed entrare nel merito specifico della questione. Cosa vuole dire architettura di qualità ? Quali sono i parametri di giudizio e chi la valuta e ne parla sulla base di quale preparazione scientifica, tecnica e culturale lo sta facendo. Quale significato da a questa parola ? E quale é il significato che noi come categoria diamo a questa parola? Penso che i significati che le possono venire attribuiti sono i più vari e verosimilmente non coincidono con un giudizio di carattere meramente estetico come sembra suggerire l’articolo e il suo estensore e, per logica conseguenza, la Commissione dell’Ordine quindi l’Ordine quindi gli architetti di firenze e quindi in ultima analisi io che infatti non sono assolutamente di questo parere. Perché un articolo come quello su “la Repubblica” rischia di farci retrocedere all’ultimo posto nella classifica della credibilità dei professionisti (che operano nel settore delle costruzioni, dell’edilizia, dell’architettura, dell’urbanistica, del restauro chiamatelo come volete) vanificando il lavoro di chi con la propria presenza nelle Commissioni Urbanistiche e Edilizie o prestando al propria collaborazione e la propria intelligenza a vario titolo e nelle sedi più disparate ha cercato pazientemente di ricostruire un profilo di credibilità nelle competenze professionali degli Architetti che andasse oltre alla capacità di scegliere il colore ORDI_lett 040501 4
delle piastrelle o i rubinetti alla moda. E chi sono le persone che, in quanto membri della Commissione dell'Ordine, mi stanno rappresentando, in quanto iscritto a questo Ordine, nei confronti della pubblica amministrazione, di rappresentanti di altri ordini, nei confronti di associazioni di categoria. Insomma chi sono i miei rappresentanti e principalmente quale è la loro idea di "architettura di qualità" o "di cultura del progetto" cosa pensano e dicono mentre stanno parlando anche per me. Io non lo so e immagino che nella stessa mia condizione ci siano tutti gli altri iscritti. Forse la maggior parte di loro non è interessata a questo argomento o forse non si rendono conto di quanto li riguardi. Invece io sono interessato a conoscere non solamente la loro idea di "qualità" di "architettura" di "cultura" ma quella della maggior parte dei colleghi e anche dei non colleghi Forse vorrei chiarirmi anche io le idee. Vorrei sapere questi colleghi, e anche gli altri, cosa fanno, come svolgono il loro lavoro. Vorrei valutare concretamente chi sta parlando di “architettura” e di “qualità”, e nel suo parlare mi rappresenta, cosa sta dicendo, facendo e pensando. Come mette in pratica la sua idea di “qualità” nella gestione ordinaria e quotidiana della professione. Altrimenti sono parole, e bene (o forse male) che vada sono parole di moda e io sono stufo di far parte di una categoria che ha perso completamente di credibilità a forza di parlare e di fare chiacchiere alla moda Anche perché nell’articolo di parla di concorsi e i concorsi richiedono giurie e le giurie saranno composte anche da persone designate dall'Ordine e allora vorrei sapere quale è la loro concezione di “architettura”, di “qualità” ecc anche perché, scusate ma non posso fare a meno di dirlo, non ho una grossa fiducia nel tasso di preparazione professionale e culturale in circolazione negli gli uffici della pubblica amministrazione e vorrei invece che la pubblica ORDI_lett 040501 5
amministrazione considerasse la categoria degli architetti come degli interlocutori privilegiati, affidabili e responsabilmente preparati. Concludendo penso che questo argomento, che rappresenta a mio parere il nostro futuro, sia di una importanza tale da non poter essere trattato in una Commissione formata da sette ma neanche da dieci o venti persone. Richiede un contributo ben più ampio di esperienze e di impegno serio e responsabile da parte di tutta la categoria ed una attenta valutazione di quelle che sono le nostre “uscite pubbliche”. Vi ringrazio per l'attenzione dedicata a queste mie riflessioni. Sono a vostra disposizione per posta, per fax, per e-mail Buon lavoro a tutti e cordiali saluti Andrea Crociani ORDI_lett 040501 6
ANDREA CROCIANI architetto via delle belle donne, 30r - 501 23 FIRENZE - 055.287557 Firenze, 25 novembre 1996 Ordine degli Architetti della Provincia di Firenze e Prato Commissione Procedure, Normative e Rapporti con la P. A. alla c.a. Arch. Giancarlo Rossi Oggetto : Commissione Procedure e rapporti con la Pubblica Amministrazione. COMMISSIONE per il REGOLAMENTO EDILIZIO Sul giornale La Repubblica del 16 novembre 1996 è apparsa una notizia relativa alla preparazione del nuovo Regolamento Edilizio di Firenze, comprensivo anche del Piano del Colore, che dovrebbe essere approvato entro l'anno. Dalla lettura dell'articolo risulta evidente che questo nuovo Regolamento Edilizio dovrebbe incidere fortemente sulla pratica quotidiana dei professionisti fiorentini andando a integrare e correggere quanto già previsto dagli altri strumenti urbanistici adottati e vigenti. Dall'articolo risulta che è al lavoro una Commissione formata anche da rappresentanti degli Ordini Professionali. Risulta evidente che questa materia dovrebbe essere oggetto di approfondimento da parte della " Commissione Normative e Procedure - Rapporti con le Pubbliche Amministrazioni - Legislazione - Procedure " ed infatti l'argomento risulta alla lettera A , punto 6 del programma del Consiglio dell'Ordine in base al quale ho deciso di far parte di questa Commissione. Inoltre la necessità di approfondire questo argomento è stata più volte manifestata in occasione di questo anno di incontri da diversi membri della Commissione e in ............................................................................................................................................ ORDINE / Commissione Procedure / Commissione R.E. / Fax > Ordine del maggio 25, 2017 1
............................................................................................................................................ particolare, a seguito di un articolo de La Repubblica del 24.1.96, ho chiesto formalmente quali fossero le collaborazioni in corso tra rappresentanti dell'Ordine e la P.A., non ricevendo risposta , e che la Commissione fosse informata delle eventuali nuove collaborazioni. Devo constatare che dopo un anno di incontri, nei quali non è stato mai possibile affrontare concretamente l'argomento del rapporto quotidiano con le norme e con gli uffici della P.A. del Comune di Firenze, parallelamente al nostro lavoro è stata avviata una serie di collaborazioni tra rappresentanti dell'Ordine e il Comune di Firenze senza aver minimamente coinvolto la Commissione occupata quasi unicamente in defatiganti incontri. Alla luce di tutto quanto sopra esposto mi chiedo se il rappresentante dell'Ordine facente parte di questa Commissione per il Regolamento Edilizio, come delle altre commissioni congiunte con gli uffici della P.A., non sia unicamente il rappresentante di se stesso o al massimo del Consiglio dell'Ordine. Non certo della categoria professionale degli architetti che evidentemente, non potendo partecipare in massa a queste attività, dovrebbe trovare nelle Commissioni all'interno dell'Ordine il momento di aggregazione e di collaborazione fattiva con il Consiglio ed i suoi rappresentanti. Risulta evidente che questo nostro rappresentante all'interno della Commissione per il R.E. dovrebbe cercare di raccogliere le istanze provenienti da una base il più ampia e eterogenea possibile se vuole effettivamente operare, con l'obbiettivo imprescindibile dello sviluppo e della salvaguardia della città, per una sempre maggiore chiarezza e certezza del diritto nei nostri rapporti con gli uffici della P.A. . La necessità di una base ampia ed eterogenea, che tenga conto delle più diverse problematiche, appare fondamentale in quanto è necessario considerare tutte le situazioni professionali, anche quelle per le quali una norma secondaria, riferita ad aspetti apparentemente di minore importanza, può contenere elementi di difficoltà interpretativa e rappresentare occasione di lavoro o meno. In considerazione di quanto sopra esposto ritengo che il lavoro del nostro rappresentante all'interno della Commissione per il R.E. debba risultare da un lavoro congiunto tra Consiglio , nella figura del suo rappresentante Arch. Rossi e la Commissione Procedure, al limite costituendo una sotto Commissione specifica per l'argomento e per la quale mi dichiaro fin da adesso disponibile. Ritengo quindi indispensabile e improcrastinabile un incontro con questo nostro rappresentante per conoscere lo stato dei lavori della Commissione per il R.E.. ............................................................................................................................................ ORDINE / Commissione Procedure / Comm. R.E. / Fax > Ordine del maggio 25, 2017 2
............................................................................................................................................ Inoltre penso che a questo rappresentante di nomina del Consiglio dovrebbe essere affiancato un rappresentante nominato dalla Commissione Procedure con funzione di collegamento tra i lavori della Commissione Procedure e quella per il R.E.. Chiedo che questo argomento venga messo nell'O.d.G. della riunione del 25 p.v. e che su tutti questi punti la Commissione prenda posizione esprimendosi con un documento finale. Nel caso in cui si dovesse valutare che l'argomento R.E. non è di competenza di questa Commissione evidentemente dovrò dedurre che gli scopi della Commissione sono diversi da quelli previsti nel programma e conseguentemente valutare se sono ancora interessato a parteciparvi o meno. Distinti saluti. Andrea Crociani ............................................................................................................................................ ORDINE / Commissione Procedure / Comm. R.E. / Fax > Ordine del maggio 25, 2017 3
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