PROCEDURE PER LA GESTIONE DEL SISTEMA REGIONALE DELLE TELECOMUNICAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE - REGIONE EMILIA - ROMAGNA VOLONTARIATO DI PROTEZIONE ...
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REGIONE EMILIA – ROMAGNA VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE PROCEDURE PER LA GESTIONE DEL SISTEMA REGIONALE DELLE TELECOMUNICAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE TELECOMUNICAZIONI 1
INDICE pag. Premessa 3 Centro Operativo di Protezione Civile 4 Allestimenti Logistici 12 Servizio Telecomunicazioni (TLC) 24 Organico Servizio TLC 31 Attivazione del Servizio TLC 32 Comunicazioni di emergenza 33 Schema indicativo dell’impianto di telecomunicazioni 38 Procedure radiotelefoniche 44 Impianto TLC della Rete Regionale 46 Impianto TLC della Provincia di Bologna 48 Impianto TLC della Provincia di Ferrara 50 Impianto TLC della Provincia di Forli - Cesena 52 Impianto TLC della Provincia di Modena 54 Impianto TLC della Provincia di Parma 56 Impianto TLC della Provincia di Piacenza 58 Impianto TLC della Provincia di Ravenna 60 Impianto TLC della Provincia di Reggio Emilia 62 Impianto TLC della Provincia di Rimini 64 Frequenze Ponti Radio del Servizio di Protezione Civile della Regione Emilia Romagna 66 Scheda Centro Operativo Misto 68 Scheda Centro Unificato Provinciale 69 Scheda Centro Operativo Comunale 70 Elaborazione: Ughi Gilberto I4IYO Prima edizione: 26.08.1998 Ultimo aggiornamento: 01.09.2003 Riproduzione vietata senza il consenso della Commissione Telecomunicazioni del Servizio di Protezione Civile della Regione Emilia Romagna 2
PREMESSA Lo stato di crisi delle telecomunicazioni ordinarie, rappresenta uno dei fenomeni ricorrenti che si manifestano nelle situazioni di emergenza che coinvolgono la Protezione Civile. Le passate esperienze hanno infatti dimostrato come il complesso meccanismo delle reti comunicative tradizionali, possa facilmente subire delle alterazioni nel proprio funzionamento, anche in presenza di eventi di debole intensità. Il problema non è riconducibile ai soli aspetti tecnici relativi alla vulnerabilità dei sistemi di rete, che pure rappresenta una realtà evidente anche se continuamente migliorata, ma anche alla necessità di gestire grossi flussi di informazioni del tutto particolari in situazioni anomale. Appare quindi prioritaria, nella disciplina della attività di protezione civile, la preventiva definizione di metodi di comunicazione affidabili, destinati a soddisfare principalmente il fabbisogno dei Centri Operativi di Comando e Controllo, anche in previsione di interruzione dei sistemi tradizionali. Il Metodo Augustus, approntato dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, costituisce il riferimento progettuale per l’organizzazione delle strutture istituzionali destinate alla gestione delle emergenze. In esso sono individuati anche i principali soggetti a cui sono demandate competenze nel settore delle telecomunicazioni, ovvero: - Ministero delle Comunicazioni - Gestori servizi pubblici di rete - Radioamatori Questo manuale tecnico è destinato ai volontari che provvedono alle telecomunicazioni di Protezione Civile nei Centri Operativi di Comando e Controllo istituiti dalla Regione Emilia Romagna e contiene le informazioni necessarie per l’attuazione delle procedure di gestione del sistema di trasmissione radioelettrico di emergenza regionale. 3
CENTRO OPERATIVO DI PROTEZIONE CIVILE Nel caso specifico di emergenze complesse, che sono definibili “di protezione civile”, risulta indispensabile il coordinamento unificato di tutti gli interventi di tipo specialistico, che sono normalmente attuati dai servizi di soccorso preposti (istituzioni, enti, volontariato ecc), nonché di tutte le operazioni di ripristino funzionale delle infrastrutture e dei servizi. La gestione delle emergenze viene pertanto attuata attraverso organismi denominati Centri Operativi di Comando e Controllo che sono in grado di applicare, secondo livelli di competenza identificati dalla normativa, le necessarie funzioni di coordinamento. La legge 225/92 stabilisce tre livelli di Emergenza di Protezione Civile con le rispettive competenze istituzionali, ovvero: Evento di Tipo A) emergenze circoscritte, derivanti da fenomeni naturali o indotti da attività umane che possono essere fronteggiate in forma ordinaria dai singoli enti ed amministrazioni locali ( gestione dell’emergenza in ambito comunale) Evento di Tipo B) emergenze di una certa importanza derivanti da fenomeni naturali o indotti da attività umane che possono essere fronteggiate attraverso l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni (gestione dell’emergenza in ambito provinciale) ovvero con la competenza diretta della Regione Evento di Tipo C) emergenze catastrofiche che sono fronteggiabili solo con risorse e poteri straordinari dall’autorità di governo (gestione dell’emergenza in ambito nazionale) Il Metodo Augustus, approntato dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, rappresenta il modello gestionale da attuare per consentire il coordinamento delle emergenze in tutte le tipologie di cui sopra. In sintesi si prevede l’istituzione di centri operativi di comando e controllo organizzati per funzioni di supporto e strutturati su quattro livelli di competenza, ovvero: 4
1. livello dei centri operativi di valenza nazionale CE.SI (Centro Situazioni) Dipartimento di Protezione Civile: per il coordinamento dei soccorsi negli eventi di Tipo A, Tipo B, Tipo C COAU (Centro Operativo Aereo Unificato): per il coordinamento degli interventi degli aeromobili (trasporti, antincendio ecc) COEM (Centro Operativo Emergenze in Mare): per il coordinamento delle emergenze in mare (emergenze costiere, inquinamenti, soccorso, trasporti ecc) DI.COMA.C (Direzione di Comando e Controllo): per il supporto specialistico in ambito locale agli enti interessati in caso di emergenze gravi 2. livello dei centri operativi di valenza regionale C.O.R. (Centro Operativo Regionale) Regione Emilia Romagna: per il coordinamento dei soccorsi negli eventi di Tipo A e di Tipo B 3. livello dei centri operativi di valenza provinciale C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi) Prefetture: per il coordinamento unificato dei soccorsi negli eventi di tipo A e di tipo B C.P. (Centro Operativo Unificato Provinciale) Provincia: in Emilia Romagna sono istituiti per la gestione coordinata delle risorse negli eventi di tipo A e di tipo B C.O.M. (Centro Operativo Misto) Circondario, Comunità Montana: per la gestione delle emergenze sovracomunali di Tipo B 4. livello dei centri operativi di valenza comunale C.O.C. (Centro Operativo Comunale) Comune: per la gestione delle emergenze di Tipo A In Emilia Romagna la gestione dei Centri Operativi di Comando e Controllo è attuata secondo le procedure previste dal Metodo Augustus, che prevedono la composizione delle seguenti Funzioni di Supporto. 5
FUNZIONE 1 TECNICO SCIENTIFICA, PIANIFICAZIONE GRUPPI DI RICERCA SCIENTIFICA (CNR) – ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA – REGIONI – D.P.C. – SERVIZI TECNICI NAZIONALI Comprende i Gruppi Nazionali di ricerca ed i Servizi Tecnici Nazionali e locali. Il referente della funzione sarà il rappresentante del Servizio Tecnico del comune o del Genio Civile o del Servizio Tecnico Nazionale. Dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche per l’interpretazione fisica del fenomeno. FUNZIONE 2 SANITA’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA MINISTERO DELLA SANITA’ - REGIONE/AA.SS.LL. – C.R.I. VOLONTARIATO SOCIO SANITARIO Saranno presenti i responsabili del Servizio sanitario locale, della C.R.I., delle organizzazioni di volontariato che operano nel settore sanitario. In linea di massima il referente sarà il rappresentante del Servizio Sanitario locale. FUNZIONE 3 MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE RAI – EMITTENTI TV/RADIO PRIVATE NAZIONALI E LOCALI – STAMPA Gli scopi principali di questa funzione sono: - informare e sensibilizzare la popolazione; - far conoscere le attività; - realizzare spot, creare annunci, fare comunicati; - organizzare tavole rotonde e conferenze stampa. L’addetto stampa curerà i programmi e le modalità degli incontri con i giornalisti. Per quanto concerne l’informazione al pubblico avrà il compito di divulgare le notizie per mezzo dei mass-media. 6
FUNZIONE 4 VOLONTARIATO DIPARTIMENTO P.C. – ASSOCIAZIONI NAZIONALI, REGIONALI, PROVINCIALI, LOCALI Nella Sala Operativa prenderà posto il coordinatore designato nel piano di protezione civile. In tempo di pace provvederà ad organizzare esercitazioni congiunte con le altre forze preposte all’emergenza al fine di verificare le capacità organizzative ed operative delle organizzazioni. In emergenza organizzerà e assegnerà i compiti e gli interventi da effettuare in relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla specificità delle attività esplicate dalle organizzazioni e dai mezzi a loro disposizione. FUNZIONE 5 MATERIALI E MEZZI C.A.P.I. – MINISTERO DELL’INTERNO – FF.AA. C.R.I. – AZIENDE PUBBLICHE E PRIVATE – VOLONTARIATO La funzione di supporto "materiali e mezzi" è essenziale e primaria per fronteggiare emergenze di qualsiasi tipo. Si tratta di avere un quadro completo delle risorse disponibili suddivise per aree di stoccaggio. Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo in zona di intervento. I materiali e mezzi normalmente disponibili appartengono a FF.AA., C.A.P.I., C.R.I., Amministrazioni locali, Volontariato, ditte private. Le richieste devono essere generalmente evase con le forze disponibili a livello locale, solo nel caso in cui ciò non fosse possibile il coordinatore rivolgerà la richiesta al livello superiore (com - ccs). FUNZIONE 6 TRASPORTO CIRCOLAZIONE E VIABILITA’ FF.SS. - SOC. AUTOSTRADE - ANAS - PROVINCIE - COMUNI - ACI - TRASPORTO AEREO - TRASPORTO MARITTIMO La funzione inerente i trasporti è strettamente collegata alla movimentazione dei materiali, allo spostamento dei mezzi, ad ottimizzare i flussi lungo le "vie di fuga" ed al funzionamento dei cancelli di accesso per regolare il flusso dei soccorritori. Questa funzione deve operare a stretto contatto anche con la n. 10 "Strutture Operative 7
S.A.R." Il coordinatore è normalmente un rappresentante della Polizia Stradale. Concorrono anche i Carabinieri ed i Vigili Urbani che in una emergenza a livello locale possono assumere direttamente la gestione della funzione. FUNZIONE 7 TELECOMUNICAZIONI TELECOM - MINISTERO POSTE - SISTEMA ARGO IMMARSAT - COSPAS/SARSAT -RADIOAMATORI Il responsabile di questa funzione, che può essere un esperto di telecomunicazioni della Prefettura, dovrà organizzare una rete di telecomunicazioni alternativa ed affidabile. Collaboreranno il responsabile territoriale della Telecom, delle PT, il rappresentante dell’organizzazione di radioamatori presente sul territorio. FUNZIONE 8 SERVIZI ESSENZIALI ENEL - SNAM - GAS -ACQUEDOTTO In questa funzione saranno presenti i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio coinvolto. Deve essere mantenuta costantemente aggiornata la situazione sull’efficienza e sugli interventi effettuati sulle reti. FUNZIONE 9 CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE ATTIVITA' PRODUTTIVE (IND./ ART./ COMM.) - OPERE PUBBLICHE - BENI CULTURALI - INFRASTRUTTURE - PRIVATI - VARIE E’ particolarmente importante per fotografare la situazione che si è determinata in seguito all’evento calamitoso, effettuare un censimento dei danni a persone e cose. Infatti sulla base dei risultati si determinano gli interventi d’emergenza. Il responsabile della funzione dovrà effettuare censimenti dei danni riferiti a: - persone - edifici pubblici - edifici privati - impianti industriali - servizi essenziali 8
- attività produttive - infrastrutture pubbliche - opere di interesse culturale - agricoltura e zootecnia Per i censimenti collaboreranno funzionari degli Uffici Tecnici del Comune, del Genio Civile, esperti del settore sanitario, industriale e commerciale. E’ ipotizzabile l’intervento di squadre miste per le verifiche del caso. FUNZIONE 10 STRUTTURE OPERATIVE S.a.R. (SEARCH and.RESCUE). DIPARTIMENTO P.C. - C.N.VV.F. - FF.AA. - C.R.I. - CC. - G.d.F. - C.F.S. - C.d.P. - P.S. - C.N.S.A.S. - OO.VOLONTARIATO Il responsabile dovrà coordinare le strutture operative presenti quali: - VV.F - FF.AA. - FF.OO. - C.F.S. - C.R.I. - Organizzazioni di Volontariato - C.N.S.A.S. - S.S.N. - Servizi Tecnici Nazionali - Gruppi Nazionali di ricerca scientifica FUNZIONE 11 ENTI LOCALI COMUNI COINVOLTI - COMUNI OSPITANTI - REGIONE - PROVINCIA - COMUNITA' MONTANE In relazione all’evento il responsabile dovrà essere in possesso della documentazione riguardante tutti i referenti di ciascun Ente ed Amministrazione della zona interessata. Si dovranno anche organizzare dei gemellaggi tra le Amministrazioni 9
comunali colpite, tra le aziende municipalizzate che possono portare soccorso per il ripristino dei servizi essenziali. FUNZIONE 12 MATERIALI PERICOLOSI VV.F. - C.N.R. - Lo stoccaggio dei materiali pericolosi, le industrie e attività che possono innescare ulteriori danni alla popolazione, dovranno essere censite e per ciascuno dovranno essere studiati i potenziali pericoli nonché le relative soluzioni per renderli innocui. FUNZIONE 13 ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE AMMINISTRAZIONI COMUNALI COINVOLTE E OSPITANTI Per fronteggiare le esigenze della popolazione che in seguito all’evento calamitoso risultano senza tetto o soggette ad altre difficoltà, si dovranno organizzare in loco delle aree attrezzate per fornire i servizi necessari. A questa funzione dovrà presiedere un funzionario dell’ente amministrativo locale che possiede la necessaria conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla recettività delle strutture turistiche (campeggi, alberghi etc.) alla possibilità di utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come zone ospitanti. Dovrà occuparsi anche dell’aspetto alimentare garantendo un costante flusso di derrate alimentari, il loro stoccaggio, e la successiva distribuzione alla popolazione assistita. FUNZIONE 14 COORDINAMENTO CENTRI OPERATIVI Il coordinatore della Sala Operativa che gestisce le quattordici funzioni di supporto, sarà anche responsabile di questa funzione in quanto dovrà conoscere le operatività degli altri centri operativi dislocati sul territorio al fine di garantire nell’area di emergenza il massimo coordinamento delle operazioni di soccorso, razionalizzando le risorse di uomini e materiali. Dunque le amministrazioni che intervengono nella gestione dell'emergenza, sia il livello comunale, sia il livello provinciale, sia il livello nazionale, devono strutturarsi con una sala operativa organizzata secondo queste 10
funzioni di supporto, in modo tale che il responsabile della funzione 5 materiali e mezzi, ad esempio, del livello comunale può interagire con il suo corrispondente della medesima funzione 5 ma al livello superiore, quello provinciale, ed a sua volta quest'ultimo comunica con quello della funzione 5 del livello nazionale. In questo modo se in una località è necessario l'intervento di un mezzo particolare che il Comune non possiede o sono necessari dei materiali speciali che dispone solo l'amministrazione dello stato sarà sufficiente che il responsabile della funzione 5 del comune inoltri la richiesta al suo corrispondente della medesima funzione al livello superiore, provinciale o nazionale, il quale avrà il quadro completo delle disponibilità dei mezzi provinciali o nazionali e li farà arrivare velocemente sul posto. 11
ALLESTIMENTI LOGISTICI La gestione unitaria delle emergenze di protezione civile viene effettuata attraverso i Centri Operativi definiti di Comando e Controllo, che possono essere stabiliti in modo permanente (COR, CCS, C.P. ecc) o in modo temporaneo (COM, COC ecc) presso infrastrutture che soddisfano criteri di sicurezza ambientale e di convenienza logistica, solitamente palestre, scuole ecc. Le fasi di pianificazione delle attività di protezione civile comprendono quindi le opportune analisi necessarie ad individuare le strutture idonee ad accogliere il centro operativo, nonché il relativo fabbisogno di impianti ed attrezzature strumentali. Se richiesto, saranno intraprese anche le eventuali opere di adeguamento delle situazioni esistenti, in particolare per quanto riguarda gli impianti tecnologici (elettrico, telefonico, ecc), che dovranno consentire il funzionamento dei sistemi per l’esercizio pratico delle attività amministrative e di coordinamento. Nel caso di soluzioni temporanee, l’acquisizione complessiva e l’accantonamento di tutte le attrezzature ritenute indispensabili per organizzare il centro operativo risulta economicamente incompatibile con la tipologia occasionale delle attività di emergenza, costituendo un immobilizzo di investimenti su capitale deteriorabile. Appare quindi logica la sola destinazione d’uso, presso gli enti locali di competenza, dei mezzi strettamente necessari per consentire il regolare svolgimento delle funzioni di routine nell’ambito della protezione civile, ovvero una essenziale disponibilità strumentale nei primi momenti dell’emergenza. Per il fabbisogno integrativo delle risorse, necessarie all’organizzazione del Centro Operativo per “Funzioni di Supporto”, come previsto dalla pianificazione “Augustus” , saranno invece individuate e concordate opportune modalità di acquisizione delle risorse attraverso convenzioni, noli, ecc. 12
AMBIENTI di seguito sono riportate, a titolo esemplificativo, le configurazioni sommarie di due possibili Centri Operativi di Comando e Controllo. Le planimetrie sono riferite ad una situazione ricorrente, ovvero la temporanea destinazione d’uso di ambienti pubblici con caratteristiche di idoneità strutturale. 1: Centro Operativo Comunale (C.O.C.) il centro operativo è di piccole dimensioni e pertanto più funzioni sono raggruppate nei medesimi locali. La struttura è un edificio pubblico (scuola, comune ecc) con caratteristiche di idoneità strutturale 13
2: Centro Operativo Misto (C.O.M.) poiché le dimensioni del centro operativo sono considerevoli, la struttura è stata ricavata in un complesso sportivo (palazzetto dello sport, palestra, ecc ). Gli spazi sono realizzati con costruzioni prefabbricate di tipo leggero, che richiedono tempi minimi di messa in opera. 14
RISORSE risorse essenziali Servizi dotazione n° permanente Sala Decisioni − Videoproiettore 1 si − TV 1 si − Telefono 2 si − PC notebook con accessori 1 si − Stampante A4 portatile 1 si − Scheda PCMCIA GSM/GPRS 1 si Sala Situazioni − PC desktop con accessori 2 si − Stampante A4 1 si − Telefono 2 si Segreteria − PC desktop con accessori 2 si − Stampante A4 2 si − Fotocopiatrice 3 (1) − Plotter 1 no − Telefono 3 si Sala TLC − PC desktop con accessori 1 si − UPS 30’ 3 kVA 1 si − Stampante A4 1 si − Telefono 2 si − Telefono ISDN 1 si − Terminale GSM-GPRS-UMTS 1 no − Telefono satellitare inmarsat 1 no − Fax 3 (1) − Registratore di suono 1 si − Radio V-UHF regionale 1 si − Radio V-UHF regionale portatile 10 si − Radio VHF radioamatori 1 si − Radio UHF radioamatori 1 si − Radio HF radioamatori 1 si − Radio V-UHF servizi antincendio 1 no − Radio V-UHF polizia provinciale 1 no − Radio V-UHF servizi forestali 1 no − Alimentatore stabilizzato 12 5 si Vcc 25 A − Inverter 12Vcc 220Vca 600 VA 1 si − Accumulatore 12 Vcc 110Ah 2 si 15
risorse complementari “Funzioni di Supporto Funzioni di supporto dotazione n° permanente 1 - Tecnico Scientifica, Pianificazione − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 2 - Sanità, Assistenza Sociale, Veterinaria − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 3 – Mass Media ed Informazione − PC desktop con accessori 1 − Stampante A3 1 − Telefono 2 − TV 1 no − Videoregistratore 1 − Scanner A3 1 4 - Volontariato − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 5 – Materiale e Mezzi − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 6 – Trasporto Circolazione e Viabilità − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 7 - Telecomunicazioni − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 8 – Servizi Essenziali − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 9 – Censimento Danni a Persone e Cose − PC desktop con accessori 2 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 10 – Struttura Operativa S.a.R. − PC desktop con accessori 1 (Search and Rescue) − Stampante A4 1 no − Telefono 3 11 – Enti Locali − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 12 – Materiali Pericolosi − PC desktop con accessori 1 − Stampante A4 1 no − Telefono 2 16
IMPIANTO ELETTRICO Oltre le caratteristiche realizzative di sicurezza, richieste dalle normative vigenti (CEI 64-8 in Italia), l’impianto elettrico deve soddisfare le migliori condizioni di esercizio anche in occasione di imprevedibili situazioni, come l’interruzione della fornitura di energia dalla rete esterna od i guasti di utilizzatori interni che potrebbero indurre fenomeni indesiderati su tutto l’impianto a servizio del centro operativo. Il quadro principale di alimentazione dovrà pertanto essere sezionabile dalla rete del gestore elettrico, al fine di consentire l’inserimento in sicurezza di un generatore di corrente autonomo. Il generatore, del tipo mobile su container insonorizzato, avrà caratteristiche adeguate ai carichi massimi previsti (rif ISO 8528) e dovrà essere reperibile in tempi strettissimi, anche attraverso l’ausilio di società convenzionate. In relazione al numero di vani e servizi, l’impianto di distribuzione interno sarà realizzato su alcune dorsali separate, in modo da isolare eventuali guasti localizzati. Dal quadro principale si deriveranno quindi più dorsali per l’illuminazione, per le prese monofasi a 220 V, quelle eventualmente trifasi a 380 V, secondo una suddivisione per aree funzionali. Eventuali sistemi di emergenza, come i gruppi di continuità statici (rif EN 50091), è preferibile siano del tipo compatto, da applicare ai singoli utilizzatori in funzione delle varie necessità. Sono in tal modo limitate le problematiche gestionali dovute ad un impianto di emergenza generale (locali speciali per il ricovero degli accumulatori, manutenzione ecc). Al fine di valutare approssimativamente il fabbisogno energetico del centro operativo, parametro necessario per la determinazione della potenza dei generatori, potranno essere adottate le seguenti indicazioni di massima 17
potenza: Potenza media comprensiva del Tipologia del Servizio fattore di contemporaneità Illuminazione uffici e 10 W/m2 corridoi Prese uffici senza 15 W/m2 climatizzazione Prese uffici con 40 W/m2 climatizzazione Prese Sala TLC 60 W/m2 Utilizzatori speciali valori di targa portate dei cavi: lunghezza linea sezione del cavo in corrente monofase max 50m mm2 Ampere (A) dorsale principale 6 mm2 32 derivazione 4 mm2 20 derivazione 2,5 mm2 16 derivazione 1,5 mm2 10 18
IMPIANTO TELEFONICO L’impianto telefonico interno al centro operativo potrà essere predisposto secondo la tecnologia analogica e/o digitale. Quest’ultima soluzione appare tuttavia preferibile per le qualità superiori dei servizi applicabili. Un centralino di terminazione automatico PABX (Private Automatic Branch eXchange), provvederà ad interfacciare la rete interna con la linea pubblica esterna disponibile (PSTN, PSDN, ISDN, ADSL, GSM, GPRS). Al centralino PABX faranno capo tutti i derivati della rete interna, ovvero telefoni, fax, modem, scheda DECT ecc. Al fine di evitare possibili problemi per sovraccarico, è necessario stabilire il fabbisogno di linee in ingresso al PABX in funzione del numero di derivati, stabilendo eventuali priorità degli utilizzatori. E’ inoltre opportuno acquisire anche qualche linea diretta passante il PABX, per gli usi riservati e per quelli del centro TLC. Le caratteristiche principali dell’impianto telefonico sono le seguenti: apparecchi: tecnologia caratteristiche telefono BCA analogico − semplice apparecchio − multifunzione telefono digitale − semplice apparecchio − multifunzione PABX analogico − scheda a gruppi di 8 derivati PABX digitale - scheda a gruppi di 16 derivati fabbisogno linee: linee in ingresso derivati 4 16 8 50 19
IMPIANTO DATI La predisposizione di una rete interna di collegamento fra computer (LAN) sarà attiva solo per le macchine che sono destinate ad un utilizzo permanente. La derivazione di terminali di rete in tutti i locali destinati ad accogliere le funzioni è tuttavia auspicabile. L’adozione di un sistema con server unico, maggiormente efficiente, pone però il problema della possibile interruzione del servizio di tutta la rete in caso di problemi alla macchina principale, questa soluzione dovrà pertanto essere attentamente valutata. I componenti fondamentali per la realizzazione di una rete, possono essere i seguenti: componente caratteristiche Computer con scheda di scheda Fast Ethernet rete server uno per macro area hub 10 Mbps cablaggio doppino 10BaseT Categoria 5 sistema operativo Windows NT, Novell Net Ware router linea telefonica − analogica − ISDN − ADSL − FIBRA OTTICA − SAT La rete LAN sarà normalmente collegato ad una linea esterna, telefonica o per dati ad alta velocità, per consentire il collegamento in rete WAN e quindi le telecomunicazioni esterne al centro. 20
IMPIANTO RADIOELETTRICO Le principali applicazioni radioelettriche che sono comunemente utilizzate per le comunicazioni presso il Centro Operativo di Comando e Controllo, sono di seguito sintetizzate: 1. telefonia cellulare i sistemi attuali (GSM, GPRS, UMTS) consentono il trasferimento di voce e dati attraverso apparecchiature personali o schede inserite nei PABX. Le infrastrutture d’esercizio sono predisposte e gestite dalle società distributrici dei servizi. Questi sistemi non richiedono la realizzazione da parte dell’utenza di particolari installazioni se non nei casi di scarsa copertura di rete (antenne direttive). Per gli usi gestionali del centro operativo la telefonia cellulare rappresenta una risorsa molto importante ed è opportuno prevedere la disponibilità di un certo quantitativo di telefoni portatili ed eventualmente di terminali da interfacciare con il centralino PABX. 2. telefonia senza fili (cordless) all’interno del centro operativo l’utilizzo di un sistema cordless digitale (DECT), risulta sicuramente utile. Con l’adozione di apposite schede è possibile interfacciare il centralino PABX con il sistema DECT, che consentirà pertanto la comunicazione privata mobile tra utenti interni al centro ed il trasferimento di chiamate tra questi e la linea PSTN. E’ opportuno però verificare la necessità di eventuali ripetitori passivi per estendere il raggio d’azione dei terminali DECT. 3. private mobile radio (PMR-PAMR) le comunicazioni di tipo operativo, necessarie al coordinamento e controllo delle attività di soccorso, sono normalmente gestite da sistemi radiomobili di tipo privato che, in caso di emergenza, consentono maggiore flessibilità rispetto ai servizi di telefonia pubblici. La rete radio è normalmente costituita da una o più stazioni ripetitrici, configurate tecnicamente in modo da assicurare i collegamenti, 21
in un’area definita, ad una serie di stazioni radiomobili. L’utenza è rappresentata da un unico soggetto destinatario di una concessione, l’utilizzo del sistema avviene quindi su una o più frequenze stabilite dedicate (PMR). Al momento le tecnologie digitali consentono anche il cosiddetto multiaccesso, ovvero la condivisione di una unica frequenza da parte di più insiemi di utenti, eventualmente collegabili tra loro, senza problemi di interferenze (PAMR). Questi sistemi sono in fase avanzata di realizzazione in molte realtà europee ed italiane. TETRA e il TETRAPOL sono le tecnologie maggiormente interessate e vengono efficacemente utilizzate dai servizi di emergenza e sicurezza. E’ evidente che le reti PMR sono indicate prevalentemente alla gestione delle emergenze di tipo specialistico (sanità, VVF, volontariato ecc), mentre quelle PAMR consentono la gestione unificata delle emergenze complesse. 4. comunicazioni satellitari la disponibilità di uno o più sistemi satellitari offre una certa sicurezza nelle comunicazioni di tipo strategico. Esistono due tipologie di satelliti per comunicazioni: A) satelliti geostazionari (GEO): idonei alle comunicazioni di tipo semifisso ed in grado di supportare anche trasmissioni in banda larga. Le stazioni terrestri sono però vincolate dalla direzionalità dei segnali e dalla necessità di avere antenne paraboliche con dimensioni notevoli (a maggior diametro corrisponde maggior segnale). I satelliti GEO sono quindi indicati per situazioni di tipo permanente. Esistono tuttavia sistemi portatili di medie piccole dimensioni denominati VSAT (Very Small Aperture Terminal), che supportano servizi voce-fax-dati a bassa velocità (es: INMARSAT M) o a larga banda (es: EUTELSAT DSAT2000) che sono particolarmente indicati per le soluzioni temporanee o mobili. I sistemi GEO sono generalmente già operativi da anni e non presentano particolari problemi di affidabilità. 22
B) satelliti ad orbita media (MEO) o bassa (LEO): idonei a comunicazioni di tipo mobile, con apparecchi di piccole dimensioni e prevalentemente in modalità voce-dati con bit rate modesto. Per garantire la piena copertura del servizio i sistemi orbitanti richiedono costellazioni di satelliti numericamente considerevoli. Attualmente i gestori principali sono in fase di completamento dei relativi impianti e pertanto non sempre viene assicurata la continuità dei segnali. 5. rete radioamatoriale la rete radio gestita dal servizio internazionale di radioamatore consente il collegamento tra i centri operativi attraverso le proprie bande di frequenza attribuite, che spaziano in buona parte dello spettro radioelettrico. In funzione della frequenza impiegata sono accessibili trasmissioni sia a breve distanza sia a media e lunga distanza. La gamma HF (onde corte) consente collegamenti in fonia anche a considerevoli distanze, tuttavia le caratteristiche di qualità dei segnali possono risultare instabili essendo legate a fenomeni di propagazione delle onde radio ed alla presenza contemporanea di altre emissioni. In ogni caso una stazione mediamente attrezzata è in grado di assicurare il servizio in ambito nazionale. Le gamma VHF (onde cortissime) e quella UHF (onde ultracorte), sono impiegate per collegamenti i locali punto punto, ma anche per trasmissioni a media distanza attraverso le infrastrutture presenti, come i ponti ripetitori semplici o le dorsali ripetitrici. Queste applicazioni risultano le più flessibili e stabili e sono in grado di soddisfare le esigenze comunicative dei centri operativi. Il servizio di radioamatore, non presentando caratteristiche di professionalità, risulta conveniente dal punto di vista economico, ma richiede la definizione di standard procedurali ed accordi con le organizzazioni di settore per renderne efficace il funzionamento. 23
SERVIZIO TELECOMUNICAZIONI (TLC) La messaggistica necessaria alla gestione delle attività del Centro Operativo ed in particolare quella di carattere ufficiale o strategico, richiede sia un trattamento amministrativo, sia una corretta modalità di trasmissione o ricezione. Questa importante funzione viene svolta dal Servizio Telecomunicazioni le cui componenti essenziali sono: - la segreteria: - accettazione messaggi - inoltro messaggi - archiviazione - la sezione telecomunicazioni - trasmissione messaggi - ricezione messaggi accettazione ricezione TLC protocollo inoltro archiviazione trasmissione TLC 24
le risorse tecniche ( radio, telefoni, fax ecc) ed il personale specializzato addetto al trattamento dei messaggi, trovano posto in un’area contigua alla Sala Situazioni ed alla Sala Decisionale La zona di pertinenza è riservata e l’accesso è consentito al solo personale autorizzato in servizio. segreteria La segreteria TLC provvede al trattamento amministrativo dell’informazione che dovrà essere trasmessa e di quella ricevuta. Il personale incaricato si occuperà della corretta redazione dei moduli per messaggio, che dovranno essere completi di tutti i dati necessari allo smistamento in entrata o in uscita. La segreteria provvede anche alla numerazione di protocollo della corrispondenza ed alla archiviazione dei messaggi. In ausilio al personale di segreteria sarà affiancato un opportuno numero di staffette per la consegna della corrispondenza all’interno del Centro Operativo. sezione tlc la sezione telecomunicazioni ha il compito di trasmettere o ricevere i messaggi destinati o provenienti dagli altri Centri Operativi, attraverso l’adozione delle metodologie tecniche più opportune. I principali sistemi sono prevalentemente quelli disponibili con le applicazioni di rete (PSTN, ISDN, ADSL, Fibra Ottica, ecc) e quelli realizzabili con le installazioni radioelettriche (GSM, GPRS, UMTS, Satellite, PMR, Rete Radioamatoriale). 25
trasmissione messaggi Il messaggio in entrata è generato NO SI da un’Ente per un altro Ente? Il messaggio contiene informazioni relative SI Messaggio Ente per all’emergenza? Ente da trascrivere su modulo con CLASSIFICA EE Messaggio Informativo di Emergenza da trascrivere su modulo con NO CLASSIFICA IE COMPILAZIONE: - DA: - A: Messaggio operativo QUALIFICA - PERCO: che non necessita di - P.P. - GR.DATA ORARIO trascrizione - D.D. - PROT. TRASMISSIONE - O OPERATORE TLC OPERATORE TLC TRASMISSIONE ANNOTAZIONE: MESSAGGIO - DATA: - ORA: - SISTEMA: - NOMINATIVO: SEGRETERIA ARCHIVIAZIONE 26
ricezione messaggio Il messaggio ricevuto dal servizio TLC è su MODULO CARTA COMUNE modulo standard o STANDARD su carta comune? STAFFETTA Verificare la presenza di tutti i INOLTRO AL dati necessari DESTINATARIO SEGRETERIA SEGRETERIA - PROTOCOLLO DI ARCHIVIAZIONE RICEZIONE MODULO PER MESSAGGI Per la trasmissione e la ricezione dei messaggi ufficiali, si devono utilizzare ESCLUSIVAMENTE gli appositi MODULI PER MESSAGGIO STANDARD. Tutti i messaggi in partenza devono essere compilati dalla segreteria, che provvede anche ad apporre il numero di protocollo di trasmissione. Il responsabile istituzionale del Centro Operativo autorizzerà successivamente la trasmissione firmando il modulo per messaggio. Analogamente, i messaggi ricevuti andranno passati alla segreteria per la registrazione del protocollo di ricezione. L’originale del messaggio sarà archiviato a cura della segreteria secondo l’ordine progressivo di protocollo. 27
Il caposala TLC è incaricato di definire le modalità tecniche di trasmissione, in base ai migliori sistemi di efficienza strumentale disponibili. I MESSAGGI TRASMESSI O RICEVUTI SONO COPERTI DA SEGRETO. COMPILAZIONE DEL MODULO: SPAZIO RISERVATO AL CENTRO……. : indicare l’indicativo del Centro di Telecomunicazioni 1) DA : indicativo del mittente 2) A : indicativo del destinatario 3) PERCO : eventuale indicativo del destinatario che riceve per conoscenza 4) QUALIFICA PER COMPETENZA: qualifica del messaggio secondo l’urgenza di invio al destinatario • PP Precedenza su tutte le Precedenze (LAMPO) • DD Urgente • O Ordinario 5) QUALIFICA PER CONOSCENZA : qualifica del messaggio secondo l’urgenza di invio all’eventuale destinatario che riceve per conoscenza • PP Precedenza su tutte le Precedenze (LAMPO) • DD Urgente • O Ordinario 6) GRUPPO DATA ORARIO: data ed ora di compilazione del modulo da trascrivere in modo continuo es: 5 maggio 1998 ore 14:30 si trascrive: 050519981430 Per i collegamenti nazionali l’orario è quello del fuso italiano in vigore alla data della trasmissione (legale o solare). 7) N° PAGINE : numero delle pagine del messaggio “compreso questa”. 28
8) CLASSIFICA : indicare se classifica Ente per Ente (E.E.) o Informativo di Emergenza (I.E.). Se il messaggio è classificato INFO, il modulo non serve. 9) NUMERO DI PROTOCOLLO DI TRASMISSIONE : numerazione progressiva di trasmissione secondo il registro di protocollo. NUMERO DI PROTOCOLLO DI RICEZIONE : numerazione progressiva dei messaggi ricevuti secondo il registro di protocollo. RISPOSTA A NUMERO DI PROTOCOLLO : nei messaggi di risposta è il riferimento obbligatorio necessario per individuare il messaggio di origine. 10) spazio disponibile per il messaggio FIRMA : firma in chiaro del mittente Ai sopraindicati campi numerati, che devono essere obbligatoriamente compilati e trasmessi, seguono ulteriori spazi ad uso del centro che non fanno parte del messaggio e che quindi non vanno trasmessi, ma che devono essere completati: 11) FIRMA DEL RESPONSABILE CHE AUTORIZZA LA TRASMISSIONE: firma del funzionario dell’Ente Pubblico che autorizza la trasmissione del messaggio. USO OPERATORE: l’operatore deve provvedere ad indicare la data e l’ora di trasmissione (T) o ricezione del messaggio, nonché il sistema adottato (FM, CW ecc.) ed il proprio nominativo. 29
MODULO PER MESSAGGIO Spazio riservato per uso del Centro/Staz. TLC COLONNA MOBILE DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGIONE EMILIA-ROMAGNA --------------------------------------------------------- Qualifica per comp. Qualifica per conosc. Gruppo Data Orario N°pagine Classifica 4 PP DD O 5 PP DD O 6 7 8 E.E. I.E. 9 Numero di protocollo di Trasmissione 1 DA _________________________________________________ Numero di protocollo di Ricezione 2 A __________________________________________________ Risposta a numero di protocollo 3 PERCO _____________________________________________ 10 ________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ 11 Firma del responsabile Firma che autorizza la trasmissione Data Ora Sistema Operat. Data Ora Sistema Operat. Operatore R T 30
ORGANICO SERVIZIO TLC sezione TLC MANSIONE UNITA’ CAPOSALA 1 Responsabile della sala TLC; sovrintende tutte le operazioni di telecomunicazione assicurando l’applicazione delle procedure comunicative autorizzate. Dispone all’occorrenza le misure tecniche necessarie per garantire il servizio. E’ in possesso di patente e licenza ordinaria per l’impianto e l’esercizio di stazione di radioamatore OPERATORE RADIO FONIA 2 Provvede alla trasmissione e ricezione dei messaggi radio. E’ in possesso di patente e licenza di radioamatore se addetto alle comunicazioni tramite questo servizio. OPERATORE SISTEMI DIGITALI 1 Inoltra e riceve le comunicazioni attraverso segnale elettronico. ADDETTO FLUSSO TELEFONICO 2 Esegue le comunicazioni telefoniche, o via fax ADDETTO ALLA MANUTENZIONE 1 Provvede alla manutenzione ordinaria delle apparecchiature e della alimentazione elettrica, assicurando il funzionamento delle installazioni segreteria MANSIONE UNITA’ RESPONSABILE DI SEGRETERIA 1 Sovrintende tutte le operazioni di segreteria, in particolar modo per quanto riguarda il trattamento delle informazioni e dei messaggi ADDETTO DI SEGRETERIA 3 Applica le procedure autorizzate di trattamento dei messaggi STAFFETTA 3 Provvede al recapito dei messaggi all’interno del centro operativo ADDETTO ALLA SICUREZZA 1 Limita l’accesso del solo personale autorizzato alla sala radio e segreteria I turni di servizio sono di max 8 ore 31
ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO TLC L’attivazione e la conduzione dei Centri TLC in emergenza deve avvenire secondo il seguente prospetto : FASE DI PREALLARME: - auto attivazione delle strutture (VERDE) : nel caso di possibili situazioni di emergenza, piccole scosse telluriche, violenti piogge prolungate, black - out continuato ecc, il servizio radioamatoriale effettua normalmente comunicazioni relative alla situazione. In funzione delle informazioni raccolte attraverso questo servizio, gli operatori del sistema regionale disponibili, potranno attivare all’occorrenza le sale TLC, informando nel frattempo le proprie strutture di riferimento. Questa fase di preallarme sarà effettuata su frequenza radioamatoriale e cesserà solo su accordo congiunto delle stazioni attive. In caso contrario o perdurando le condizioni di incertezza, l’attivazione di preallarme diventerà di procedura (GIALLO) e dovranno essere interessati i funzionari di protezione civile istituzionali designati dai piani di Comune, Provincia, Regione. - attivazione per procedura (GIALLO): l’attivazione delle sale radio con preallarme di procedura (GIALLO), viene gestita dai funzionari degli enti locali di riferimento e del Servizio di Protezione Civile Regionale. In questa fase si dovrà procedere con la definizione dell’impianto di telecomunicazione richiesto, secondo le competenze ed i modelli stabiliti. Se consentito dalla struttura gerarchicamente superiore, il funzionamento delle installazioni potrà essere gestito anche con potenzialità ridotta, fermo restando la disponibilità in qualsiasi momento di una conduzione a regime. 32
FASE DI ALLARME : - attivazione per procedura (ROSSO): questa fase è seguente a quella di preallarme (GIALLO) e deve consentire la massima efficienza ed efficacia della struttura comunicativa predisposta. L’attivazione avviene su indicazione degli enti istituzionali responsabili. - auto attivazione delle strutture (NERO): nel caso di emergenza conclamata improvvisa, gli operatori delle sale TLC di protezione civile regionali, in grado di prestare servizio, attiveranno ove possibile gli impianti, procedendo autonomamente alla attuazione degli schemi comunicativi stabiliti. COMUNICAZIONI DI EMERGENZA Per la gestione ordinaria delle attività di Protezione Civile, la Regione Emilia Romagna si avvale dei collegamenti offerti dai servizi di rete, (PSTN; ISDN; GSM; GPRS; UMTS; Fibra Ottica; Satellite a banda larga) che consentono l’ampia fruizione delle risorse informatiche e quindi la migliore disponibilità di informazione. I dati vengono continuamente scambiati con altri servizi regionali, come la Difesa del Suolo, il Servizio Meteo, le Province, i Comuni ecc. anche attraverso la condivisione di banche dati. Un sistema radio PMR, parzialmente strutturato, è inoltre disponibile per i collegamenti radioelettrici da effettuarsi negli ambiti locali delle Province, tuttavia la incompleta realizzazione della rete non consente la certezza di un efficace servizio. Al momento anche il Volontariato Regionale è in grado di operare su questo sistema. A breve-medio termine è in fase di realizzazione una Rete Multiaccesso Digitale (TETRA o TETRAPOL) che sarà condivisa tra i servizi di emergenza regionali (118 , VVUU, Protezione Civile ecc) 33
Poiché in caso di calamità le tradizionali applicazioni di rete destinate alle comunicazioni sono spesso interessate da fenomeni di sovraccarico o da problemi che derivano dalla vulnerabilità dei sistemi, il Servizio di Protezione Civile della Regione Emilia Romagna si avvale anche di una rete radio alternativa, gestita con la collaborazione delle organizzazioni che operano all’interno del servizio internazionale di radioamatore. La rete radioamatoriale si è infatti rivelata sempre di grande utilità per la capacità di funzionare in tutte le situazioni. Per questo motivo sul territorio regionale sono state predisposte numerose centrali radio, in genere una per ogni Provincia ed altre presso Comuni considerati strategici, per un totale di oltre 30 installazioni permanenti. La tipologia delle informazioni che queste installazioni devono trattare, è quella di diffusione delle direttive strategiche tra le sedi dei principali Enti Territoriali e solo parzialmente di gestione delle fasi di tipo operativo. Questa funzione è infatti principalmente di competenza degli istituti preposti agli interventi specialistici di emergenza, normalmente già asserviti da proprie reti di telecomunicazione (Croce Rossa, Vigili del Fuoco, AUSL, ecc.). Il sistema, solo nel caso di emergenza, è operativo sulle frequenze radioamatoriali HF – VHF – UHF, sia in rete locale per il collegamento tra loro dei centri regionali o tra questi ed enti esterni, sia in rete nazionale per il collegamento dei centri con il Dipartimento di Protezione Civile o se necessario internazionale. I metodi di emissione applicati consentono, oltre che l’inoltro di informazioni con metodi tradizionali come la “fonia” via ponte ripetitore o diretta, il trasferimento in digitale di messaggi, foto, fax ecc. COMUNICAZIONI RADIO ISOFREQUENZIALI La conduzione di un sistema radio costituito da più Centrali di Telecomunicazione (TLC), che operano collegamenti isofrequenziali (punto – punto), trova la sua massima efficacia nella attuazione di modelli comunicativi denominati a “RETE” e “MAGLIA” . 34
Questa tipologia di gestione consente ai vari livelli del sistema di sviluppare contemporaneamente il flusso informativo, ottimizzando quindi le potenzialità del sistema stesso. Lo schema generico rappresentativo di questa configurazione è: RETE MAGLIA MAGLIA SECONDARIA rete La rete ha la funzione di collegamento tra i centri TLC strategicamente più importanti (Regione, Province, Enti di valenza regionale), le comunicazioni avvengono attraverso il coordinamento della stazione responsabile della rete su una o più frequenze prestabilite ed in modo diretto (simplex), senza l’ausilio di ponti ripetitori. Questo accorgimento è necessario per evitare l’interruzione dei collegamenti radio dovuti alla vulnerabilità di asservimenti esterni. maglia La maglia è costituita da una stazione TLC periferica di rete (Centro Operativo Provinciale, Prefettura) che assume la funzione di capomaglia di più postazioni TLC fisse o semifisse (in genere sede di COM); le attività sono effettuate su una frequenza stabilita, diversa da quella della rete e da quelle utilizzate dalle altre 35
maglie provinciali. Anche queste postazioni possono essere interconnesse con sistemi esterni locali di Enti di valenza provinciale (VVFF, CC, PS, CFS, 118 ecc.), mediante l’utilizzo di appositi terminali dedicati. Ove possibile è opportuno che il collegamento radio della maglia sia effettuato in modo diretto, tuttavia in funzione dell’orografia del territorio può essere necessario il ricorso ad installazioni ripetitrici, in questo caso è vantaggiosa la disponibilità di impianti di riserva da installare, se necessario, in sostituzione di quelli esistenti eventualmente danneggiati. maglia secondaria La maglia secondaria è un sistema decentrato costituito da postazioni TLC semifisse o mobili, installate all’occorrenza presso Comuni, Centri Logistici, Campi Base ecc, collegate ad una stazione referente di maglia, normalmente quella TLC del COM. L’esercizio delle trasmissioni avviene su di una frequenza diversa da quella della maglia primaria. Presso queste postazioni sono normalmente presenti anche i terminali dei sistemi di telecomunicazione per il coordinamento delle unità operative. Al fine di consentire il collegamento delle installazioni decentrate, normalmente di bassa efficienza, è necessario prevedere il ricorso a stazioni ripetitrici automatiche, da posizionare all’occorrenza. La configurazione secondo lo schema a “ Rete” e “Maglia”, richiede la definizione di un riconoscimento univoco dei vari elementi. Viene da se infatti che l’individuazione di questa o quella postazione TLC non può rappresentare una incognita legata ad attribuzioni di riconoscimento casuali. Il riconoscimento avviene quindi attraverso l’assegnazione di un indicativo ad ognuna delle stazioni facenti parte del sistema. NB: poiché questo servizio viene effettuato sulle frequenze radioamatoriali, il nominativo di stazione è quello ministeriale reso disponibile da un titolare presente. Tutte le componenti facenti parte del sistema di telecomunicazioni, sono collocate gerarchicamente secondo le competenze di gestione delle emergenze assegnate agli enti di appartenenza. 36
Come visto, ogni stazione terminale fa capo a propri responsabili del traffico, le comunicazioni avvengono in forma bilaterale esclusivamente con questi ultimi, alle cui disposizioni si attengono scrupolosamente. indicazioni di massima sulla conduzione del sistema La ripartizione delle frequenze utilizzate dai vari elementi che costituiscono l’impianto di telecomunicazioni, dovrebbe essere pianificata in modo da consentire la massima disponibilità di canali utilizzabili senza determinare interferenze; la scelta delle gamme in uso, sarà effettuata tenendo conto del diverso comportamento delle onde elettromagnetiche in relazione alle distanze da coprire, alla orografia del territorio ed alle caratteristiche di impianto delle stazioni interessate. Le comunicazioni tra le stazioni facenti parte il sistema, dovrebbero avvenire per quanto possibile in isoonda. La maggioranza dei centri operativi previsti sono infatti equipaggiati per consentire questa condizione. Il ricorso a ponti ripetitori è quindi perlopiù riservato alle esigenze delle maglie secondarie, cioè tra gli insediamenti fissi già costituiti (COM) e le postazioni periferiche semifisse o mobili, che normalmente sono dotate di installazioni precarie o di debole potenza. 37
SCHEMA INDICATIVO DELL’IMPIANTO DI TELECOMUNICAZIONI RADIO (C.O.R.) CENTRO OPERATIVO HF 1 COLONNA MOBILE REGIONALE DEL VOLONTARIATO EMILIA - ROMAGNA REGIONALE ISPETTORATO REGIONALE PRIMA VVF ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE VHF 2 COMANDO REGIONALE CENTRO OPERATIVO CFS MISTO CENTRO VHF 1 OPERATIVO VHF 3 COMUNALE CERPIC REGIONE VHF 4 UHF 1 EMILIA -ROMAGNA POSTO MEDICO VHF AVANZATO UHF CENTRO UNIFICATO CB PROVINCIALE ALTRO HF 1 OPPURE (C.O.R.) CENTRO COORDINAMENTO SERVIZI OPERATIVI: SOCCORSI (PREFETTURA) • INTERVENTI • MONITORAGGIO • AREE DI ATTESA • ELISUPERFICI • MAGAZZINI DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE ROMA 38
configurazione della stazione radio di rete OPERATORE STAZIONE CAPOMAGLIA OPERATORE STAZIONE DI RETE OPERATORE OPERATORE SISTEMI DIGITALI STAZIONE DI RETE SEGRETERIA AREA RISERVATA Reti non regionali Rete regionale Maglia Flusso interno al centro 39
COMUNICAZIONI RADIO PMR I sistemi PMR (Private Mobile Radio) sono reti radioelettriche private che vengono gestite direttamente dagli utilizzatori su frequenze attribuite con concessione ministeriale. Normalmente il traffico avviene per mezzo di una stazione ripetitrice semplice, se l’area di esercizio è limitata, oppure da sistemi complessi se la zona è estesa, in questo caso sono impiegati più ponti ripetitori collegabili tra loro con diverse soluzioni tecnologiche. In funzione della tipologia del servizio e del numero di utenze da gestire, gli impianti possono inoltre essere realizzati con tecnica analogica, per strutture medio piccole o digitale per reti considerevoli. I maggiori utilizzatori dei sistemi PMR sono i servizi di emergenza, di sicurezza e le public utilities, che hanno la necessità di gestire le proprie telecomunicazioni, generalmente in ambito locale, secondo caratteristiche di massima flessibilità. Le chiamate sono infatti immediate, non esistono tempi di attesa per stabilire il collegamento e soprattutto le informazioni sono condivise dalle utenze in ascolto. Questi sistemi trovano un ampio utilizzo anche nell’ambito della protezione civile, in particolare per consentire le comunicazioni dei soccorsi di tipo specialistico nelle aree operative. Gli organismi di soccorso e gli enti locali sono generalmente equipaggiati con propri impianti PMR, non collegabili tra loro e pertanto le reti attualmente in servizio non consentono di effettuare il coordinamento unificato delle emergenze. Per questo motivo è necessario concentrare, nei Centri Operativi di Comando e Controllo, i terminali delle rispettive reti PMR con esercizio di protezione civile. I principi di funzionamento dei sistemi PMR sono di seguito sinteticamente rappresentati. 40
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