ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO - Settimio Carlo Aiello
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Trieste, 25 Febbraio 2010 ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO Settimio Carlo Aiello aiello.assicurazioni@tin.it
Analisi e Gestione del Rischio Percorso 1 • Introduzione al Risk Management 2 • Rischi d’affari 3 • Rischi puri 4 • Individuazione dei Rischi 5 • Valutazione dei Rischi 6 • Trattamento dei Rischi 7 • Considerazioni finali 2
Risk Management Metodologia che permette l’individuazione, la valutazione e la gestione degli eventi e delle azioni che possono colpire la capacità dell’azienda di raggiungere i propri obiettivi. Essere imprenditori significa assumersi dei rischi, l’importante è farlo con consapevolezza e non assumere rischi di entità tale da poter mettere in crisi l’azienda. 3
Evoluzione del Risk Management Nasce in America negli anni ´50 con un approccio prettamente assicurativo. Anni ´70 e ´80 vengono integrati i concetti di rischi non assicurabili, prevenzione e sicurezza. Anni ´90 si raggiunge una “visione globale” includendo rischi politici, finanziari e di mercato, assicurabili o meno. 4
Applicazione del Risk Management Al confronto con altri paesi, la cultura italiana nel campo della sicurezza e della prevenzione è inadeguata. Inoltre la maggior parte delle PMI non possono sostenere i costi fissi di una struttura interna che si occupi del Risk Management. 5
IL RISCHIO NELL’AZIENDA: Rischi d’affari e Rischi puri I Rischi d’affari sono quelli che l’imprenditore corre volontariamente e che, a seconda di come vengono gestiti, possono causare perdite o produrre profitti. I Rischi puri sono quelli che l’imprenditore corre per ragioni estranee alla sua volontà e che producono solo perdite. Il confine fra rischi d’affari e rischi puri è labile ed esiste una forte interdipendenza tra loro. 6
Indice difficoltà di Giorni di ritardo di Indice insolvenze pagamento pagamento di pagamento 150 100 200 100 50 100 50 0 0 0 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2008 2009 2008 2009 Indice difficoltà Giorni di ritardo Indice insolvenze di pagamento di pagamento di pagamento 300 100 300 200 90 200 100 80 100 0 70 0 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2008 2009 2008 2009 Dati forniti da EULER HERMES SIAC 9
La gestione del rischio INDIVIDUAZIONE VALUTAZIONE TRATTAMENTO DEI DEI DEI RISCHI RISCHI RISCHI 11
Individuazione dei Rischi In questa prima fase si analizza l’azienda per individuare le risorse a sua disposizione ed i rischi ai quali è esposta. 12
LE RISORSE AZIENDALI RISORSE PATRIMONIALI RISORSE UMANE ATTIVO IMMOBILIZZATO CAPITALE DI DEBITO OPERAI DEBITI A BREVE TERMINE IMPIEGATI IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI DEBITI A MEDIO - LUNGO TERMINE QUADRI IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI DIRIGENTI IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE CAPITALE PROPRIO VERTICE AZIENDALE CONFERIMENTI di beni monetari ATTIVO CIRCOLANTE APPORTI di beni in natura CONSULENTI RIMANENZE UTILI NON PRELEVATI O NON ESTERNI CREDITI A BREVE DISTRIBUITI DISPONIBILITÀ LIQUIDE 13
LE SITUAZIONI DI PERICOLO CHE MINACCIANO LE RISORSE AZIENDALI E SI POSSONO SUDDIVIDERE IN: EVENTI NATURALI EVENTI UMANI CONCORSO DELLE FATTO DEL CIRCOSTANZE PRINCIPE FULMINI TEMPESTE IMPRUDENZA IL COMBINARSI LE DECISIONI URAGANI NEGLIGENZA DI PIÙ ELEMENTI AMMINISTRATIVE, TROMBE D’ARIA CAUSA OMISSIONE GIURIDICHE CICLONI FURTO UN SINISTRO E D’ALTRA NATURA TERREMOTI ERUZIONI VULCANICHE ATTI VANDALICI CHE ALTRIMENTI CHE POSSONO FRANE ATTENTATI NON SI SAREBBE PORTARE UN DANNO SMOTTAMENTI SABOTAGGI VERIFICATO. ALL’AZIENDA. VALANGHE ECC. MAREGGIATE ECC. 14
I FATTORI AGGRAVANTI QUELLE SITUAZIONI IL CUI MANIFESTARSI AUMENTANO LE PROBABILITÀ CHE SI VERIFICHI UN DANNO O NE ACCRESCONO LA GRAVITÀ. FISICI PSICOLOGICI INCLINAZIONE AL PERICOLO, UBICAZIONE DELL’AZIENDA. FAMILIARITÀ AL RISCHIO, NEGLIGENZA, MANCANZA DI PREVENZIONE. ASSENZA DI PRECEDENTI EVENTI NEGATIVI, ASSICURAZIONE. 15
CLASSIFICAZIONE DEI DANNI DOPO AVER INDIVIDUATO I POSSIBILI EVENTI SFAVOREVOLI A CUI L’AZIENDA È ESPOSTA E GLI ELEMENTI CHE POSSONO AUMENTARE LA PROBABILITÀ CHE L’EVENTO ACCADA, È UTILE CLASSIFICARE I POSSIBILI DANNI IN ALCUNE GRANDI CATEGORIE: DANNI A COSE DANNI A PERSONE DANNI DI RESPONSABILITÀ DANNI INDIRETTI (INTERRUZIONE ATTIVITÀ) ALTRI DANNI NON COMPRESI IN QUELLI PRECEDENTI 16
Valutazione dei Rischi Nella seconda fase si devono valutare le perdite che l’azienda potrebbe subire se un rischio dovesse manifestarsi e colpire le risorse aziendali. 17
PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO COSTO MEDIO FREQUENZA RICORRENTE Valutazione del Rischio MASSIMO MASSIMA DANNO UNITÀ DI PROBABILE RISCHIO 18
DANNO TRASCURABILE DANNO MODESTO DANNO NOTEVOLE DANNO INGENTE DANNO CATASTROFALE 19
Trattamento dei Rischi La corretta Individuazione e Valutazione dei rischi a cui è sottoposta l’Azienda offre la possibilità di decidere quali strategie adottare per il loro Trattamento. 20
LE TECNICHE DI TRATTAMENTO DEI RISCHI TRASFERIMENTO ELIMINAZIONE RIDUZIONE NON ASSICURATIVO ASSUNZIONE IN TRASFERIMENTO PROPRIO ASSICURATIVO 21
È possibile azzerare la probabilità di accadimento di un evento negativo? 22
Il più delle volte la curva dei rischi di un’Azienda pone in evidenza che esistono: I. Rischi con bassa o alta frequenza che producono danni modesti o trascurabili. II. Rischi con bassa o alta frequenza che producono danni notevoli. III.Rischi con bassa frequenza che producono danni ingenti o catastrofali. 23
Impianto Conformità alle antifurto e Manutenzione Addestramento Norme di Divieto di fumo antirapina degli impianti del personale Sicurezza degli satellitari impianti Implementare i sistemi antincendio Proteggere la merce in modo adeguato previsti per legge 24
I programmi che costituiscono la “politica di sicurezza” dell’azienda Prevenzione Protezione Salvataggio Sopravvivenza 25
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ASSUNZIONE IN PROPRIO DEI RISCHI PASSIVA ATTIVA (INCONSAPEVOLE) (CONSAPEVOLE) TOTALE PARZIALE 28
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Settimio Carlo Aiello aiello.assicurazioni@tin.it
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