CAMBIAMENTI CLIMATICI E RISCHI ASSOCIATI - Carlo Cacciamani Dipartimento della protezione civile nazionale - RemTech Expo
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La gestione del rischio meteo-idrogeologico in ambito di
Protezione Civile Nazionale
Carlo Cacciamani
Dipartimento della protezione civile nazionale
CAMBIAMENTI CLIMATICI E RISCHI ASSOCIATI
21/09/2018
RemTech Expo 2018 (19, 20, 21 Settembre) FerraraFiere
www.remtechexpo.comVULNERABILITA’ DEL TERRITORIO
Avezzano
34 mm/1h
33 mm/45 min
17 mm/15 min
COMPORTAMENTI DEI CITTADINILo si fa attraverso l’applicazione di :
Misure STRUTTURALI Misure NON STRUTTURALI
Esempio: Opere idrauliche, Esempio: Migliorare i
potenziamento e controllo sistemi di monitoraggio e
arginature….. di preannuncio idro-
meteorologico. I sistemi di
allertamento
Nel gergo “climatico”, queste Nel gergo “climatico”, si
attività si chiamerebbero chiamano azioni di
azioni di adattamento HARD. adattamento SOFTIl sistema di allertamento nazionale
Dir.P.C.M. 27/02/2004 e s.m.i.
il sistema di allertamento nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico
aree
2
fasi
2Il flusso delle attività al CFC
Fase previsionale
14.00
Raccolta Bollettini e/o
Avvisi Regionali 17.00 - …
08.00 Eventuale briefing con
Inizio turno e altre Strutture/Uffici
passaggio di del Dipartimento
consegne 14.00
Briefing Settori
Meteo e Idro
10.00
CONFERENZA 15.00
Eventuale Emissione 16.00 Emissione
SINOTTICA BOLLETTINO DI
AVVISO AVVERSE
CONDIZIONI METEO CRITICITÁ NAZIONALE
12.00
EMISSIONE PREVISIONE 15.00
SINOTTICA Emissione BOLLETTINO
DI VIGILANZA METEOPiattaforme meteorologiche e modelli GCM e LAM deterministici e probabilistici distribuiti a tutta la Rete dei Centri Funzionali
Dalla previsione della Pericolosità alla valutazione del Rischio
Dir. P.C .M. 27/02/2004
METEO IDRO-GEODewetra 2
Fase di monitoraggio
Rete pluviometrica fiduciaria Mappa di precipitazione
Rete radar nazionale PR OBS 5 – H05 (HSAF)… dalla valutazione dei … alla dichiarazione della
livelli di criticità … fase operativa …
Genova – nov 2011
Ordinaria ?
Moderata ?
Cinque Terre – ott 2011
Elevata ?TABELLA DELLE ALLERTE E DELLE
CRITICITA’ METEO-
IDROGEOLOGICHE E IDRAULICHERETE DEI CENTRI DICHIARAZIONE DEI
FUNZIONALI LIVELLI DI CRITICITÀ
ATTESI
Assenza di fenomeni
significativi prevedibili REGIONI - DICHIARAZIONE DEI
PROTEZIONE CIVILE LIVELLI DI ALLERTA
Criticità ordinaria
Criticità moderata Codice giallo
Criticità elevata Codice arancione
Codice rosso
ATTIVAZIONE DELLE FASI
COMUNI OPERATIVE PREVISTE NEL
PIANO DI EMERGENZA
COMUNALE
CITTADINI NORME DI Attenzione
AUTOPROTEZIONE
Preallarme
AllarmeTabella Fasi operative e Autonomia decisionale
L’attivazione della Fase è nella responsabilità di ciascun soggetto deputato alle azioni
da mettere in atto ai vari livelli territoriali (Regione, livello provinciale, Comune).
Sulla base di…
Attivazione Fase Operativa
- Livello di allerta
Ciascuna Fase contempla le principali
- Informazioni di monitoraggio/sorveglianza azioni necessarie per fronteggiare la
- Informazioni sulla situazione in atto situazione prevista o in atto e viene
provenienti dal territorio descritta in maggior dettaglio in
pianificazione.
- Capacità di risposta operativa della struttura
PIANO DI PROTEZIONE
CIVILEArt. 31, co. 2, «Codice di protezione civile» (D.Lgs. 1/2018)
Partecipazione dei cittadini alle attività di protezione civile
Le componenti del Servizio nazionale, nell’ambito delle rispettive attribuzioni,
forniscono ai cittadini informazioni sugli scenari di rischio e sull’organizzazione dei
servizi di protezione civile del proprio territorio, anche al fine di consentire loro di
adottare misure di autoprotezione nelle situazioni di emergenza di cui all’articolo 7,
comma 1, lettere a), b) e c), in occasione delle quali essi hanno il dovere di
ottemperare alle disposizioni impartite dalle autorità di protezione civile in coerenza
con quanto previsto negli strumenti di pianificazione.
CITTADINANZA ATTIVA CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO
AUTOPROTEZIONEIl clima che cambia crea qualche problema in più? E’ necessario rivedere anche i sistemi di gestione del rischio, compresi i sistemi di allertamento?
In Italia, che segnali di cambiamento
climatico sono visibili?
E che futuro ci attende?Precipitazioni massime giornaliere – Nord Italia
Le conseguenze sul rischio
idrogeologico, ….
• Sarà più caldo, in futuro. Questa è cosa certa!
• Più caldo significa che l’atmosfera potrà contenere
più vapor d’acqua…
• Più caldo significa un’atmosfera più instabile, e
quindi più “idonea” a far sviluppare celle
convettive e quindi temporali e precipitazioni
intense…che cadranno in tempi brevi
• …e quindi aumenteranno le condizioni di rischio
per, ad esempio, flash-floodImpatti sul sistema di allertamento? • Si. Perché fenomeni più rapidi e intensi andranno comunicati sempre con maggior rapidità… • Si, perché i cittadini dovranno essere più pronti a reagire a questi eventi… • Si, perché dovranno essere più “formati” su come affrontare questi fenomeni, e più “informati” in tempo reale quando accadono… • …e quindi le amministrazioni dovranno attrezzarsi meglio per far fronte a queste situazioni… • …e quindi bisogna lavorare sulla Formazione e sulla Comunicazione, nonché sul consolidamento e rafforzamento dei Sistemi di monitoraggio, previsione e sulle risorse umane !
Quali strategie di miglioramento
necessarie per la riduzione dei rischi
nel tempo reale?Ottimizzazione del sistema di allertamento: le
Azioni Azione
Formativa:
Promozione Cultura del
Azione Rischio e miglioramento
Scientifica-Tecnologica: dei Linguaggi di
miglioramento del comunicazione,
monitoraggio e della Sistema di Protezione
Processi partecipati e
previsione idrometeo. Civile federato Stato-
Ottimizzazione delle realizzazione di Piani
Regioni – CFC-CFD
procedure di allertamento Civici di Adattamento,
Comuni
Azione
Tecnologica-comunicativa:
Cittadini
Realizzazione di strumenti
web-based per la
condivisione delle allerte coi
cittadini e application per
smartphoneConclusione La riduzione del rischio idrogeologico, e quindi la crescita della resilienza dei cittadini, possono attuarsi solo con la messa in atto di un grande progetto sociale, parallelo al miglioramento tecnico-scientifico e tecnologico, che ricostruisca gli spazi di incontro reale e di condivisione delle conoscenze tra le persone e che, probabilmente, si è un po’ deteriorato nel tempo, magari proprio per l’abuso di certe tecnologie, rendendo, paradossalmente, le persone anche più sole e quindi più vulnerabili
GRAZIE ! Prevedere è difficile, soprattutto il futuro.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE, Dott. Carlo Cacciamani Dipartimento Nazionale della protezione civile Telefono: 335-7712865 E-mail: carlo.cacciamani@protezionecivile.it
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