ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte - musica - Orchestra della Toscana

Pagina creata da Caterina Antonini
 
CONTINUA A LEGGERE
ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte - musica - Orchestra della Toscana
CITTÀ METROPOLITANA
                                DI FIRENZE

ALEXANDER
 LONQUICH
 direttore e pianoforte

                      musica
                      DIVINA
ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte - musica - Orchestra della Toscana
CITTÀ METROPOLITANA
                                                                                               DI FIRENZE

                       ALEXANDER LONQUICH
                       direttore e pianoforte

                       LUDWIG VAN BEETHOVEN                 concerto trasmesso
                                                            in streaming
                       Concerto n.4 in sol maggiore         sul canale YouTube e
                       per pianoforte e orchestra op.58     sulla pagina Fb dell’ORT
                       Allegro moderato
                       Andante con moto                     gio_04 MARZO 2021 /
                       Rondò (Vivace)                       ore 21:00

                       WOLFGANG AMADEUS MOZART
                       Sinfonia n.41 in do maggiore K.551
                       Jupiter                              riprese e streaming
                       Allegro vivace                       a cura di Sicrea
                       Andante cantabile
                       Minuetto - Allegretto
                       Molto Allegro

                                                            registrazione e produzione
                                                            audio a cura di
                                                            SoundStudioService
con il contributo di

                                                            pianoforte fornito da
ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte - musica - Orchestra della Toscana
LUDWIG VAN
  BEETHOVEN
  / Bonn 1770 / Vienna 1827

  Concerto n.4 per pianoforte
  e orchestra op.58
  durata: 34 minuti circa
  nota di Elisabetta Torselli

Il Concerto in sol maggiore op.58 per piano-      Nel quadro complessivo dei cinque                A questo tono generale fa però riscontro il      in mi minore, a staccarsi da quanto era
forte e orchestra di Ludwig van Beethoven         concerti beethoveniani, la prossimità al         secondo movimento, alla cui contrappo-           stato mai scritto fino a quel momento,
è il quarto dei cinque da lui composti e si       modello e al concetto mozartiano dei             sizione assoluta fra un soggetto (il piano-      imponendo un grado zero della dialettica
colloca in una fase creativa felice e lumino-     lavori oggi classificati come Primo e            forte) e una collettività (l’orchestra) è        fra pianoforte e orchestra (questa ridotta
sa, intorno alla metà del primo decennio          Secondo (pur non essendo propriamente            quasi impossibile non guardare come              ai soli archi) che non si sovrappongono
del secolo. “Benché la progressiva sordità        tali) è interrotta dal più fosco Terzo in do     all’immagine riflessa di un conflitto irredi-    mai: un risentito mormorare di note
gli frapponga difficoltà sempre maggiori,         minore e concluso dal Quinto in una chiave       mibile fra solo e tutti, immagine figlia di      puntate, quasi un’ostile assise giudicante,
Beethoven continua a suonare e a dirigere         più ampia, distesa e perentoria al tempo         un’epoca che nella cultura (l’individuo-         l’orchestra, a cui si contrappone, secondo
la propria musica in pubblico, riprende a         stesso, e infatti furono proprio Terzo e         titano e antisociale dei romanzi, del teatro     un sistema di antinomie quasi kantiane
frequentare assiduamente gli ambienti             Quinto i concerti prediletti dai grandi          e della poesia) come nella storia                ben radicato nel fondo del sistema
artistici e le case patrizie, come se fosse       pianisti romantici. Ma, in realtà fino al        (Napoleone) conosce le speranze, i rischi        beethoveniano di rappresentazioni, il
preso da una nuova febbre di vita e di            Terzo compreso, “Beethoven si era limitato       e i drammi innescati dall’individualità          “principio implorante” del pianoforte (una
attivismo” (Giovanni Carli Ballola) dopo la       a ingigantire inusitatamente lo schema           sovvertitrice. Ma anche le battute introdut-     consolidata tradizione biografica suggeri-
crisi di sconforto degli anni immediata-          mozartiano […] contrapponendo le due             tive del pianoforte solo (una novità sul         sce infatti che l’autore possa aver voluto
mente precedenti documentata dal celebre          forze in maniera più vistosamente agonistica”,   piano della morfologia del concerto piani-       raffigurarvi Orfeo che cerca di ammansire
“testamento di Heiligenstadt” dell’autunno        mentre le meglio dissimulate complessità         stico) nell’Allegro moderato iniziale, nel       le potenze infernali). Ma la dialettica solo-
del 1802. Sono gli anni che vedono nascere        e novità del Quarto, in particolare l’elabo-     mentre che espongono il primo tema,              tutti è ripristinata nel Vivace conclusivo, un
le sinfonie Quarta, Quinta e Sesta, il Fidelio,   razione ricca di un fervore quasi cameri-        lasciano aperta l’ipotesi di una sorta di        brioso e robusto Rondò in cui la collettività-
le sonate Waldstein e Appassionata, la            stico fra il solista e l’orchestra, e la         primato dell’individuo che sembra espri-         orchestra sembra voler proporre un nuovo
Messa in do. Il Titano dedicò il Quarto           rinuncia ad un “carattere” predefinito           mersi nella caratteristica figurazione           terreno d’intesa all’individuo-pianoforte.
all’arciduca Rodolfo d’Asburgo, allievo           (concerto brillante, concerto “marziale” e       assertiva delle note ribattute dell’incipit
augusto e prediletto, a cui sono legate in        così via) a favore di una gamma espressi-        del tema.
vario modo, oltre al celebre trio noto            va più ricca e sottile, hanno ricevuto           Il carattere dell’Allegro moderato è peraltro,
appunto come “l’Arciduca”, alcune delle           giustizia soprattutto dai grandi pianisti del    come si diceva, quello di una quieta e
opere beethoveniane più ardue e più               Novecento, trasformandosi in molti casi          contemplativa felicità, data dai modi soavi
alte (la sonata op.106 Hammerklavier, la          in predilezione assoluta.                        e cangianti, dalle delicate rifrazioni ritmi-
Grande Fuga op.133 per quartetto d’archi,         Il tono generale del Quarto è quello di una      che e armoniche, con cui il più inquieto e
la Missa Solemnis). La prima esecuzione,          delicata e intima felicità, non eliminando,      mobile secondo tema proposto dall’orche-
con Beethoven solista, fu a Vienna, nel           ma piuttosto smorzando e riassorbendo            stra (e altro materiale che può conside-
palazzo del principe Lobkowitz, nella             in un foro interiore, al riparo da tentazioni    rarsi naturale espansione di questo) e il
primavera del 1807, successivamente               e accenti eroici e battaglieri, il piglio        tema prin­cipale detto all’inizio dal piano-
l’esecuzione pubblica fu nello storico e          cavalleresco e marziale (che ritroveremo         forte interagiscono nel piano della forma
clamoroso concerto all’An der Wien del 22         poi trasfigurato nella regale baldanza           sonata, limpidamente ma effusivamente
dicembre 1808 assieme alla Quinta, alla           del Quinto) del Primo, o, al contrario,          delineato. Ma, lo sottolineiamo ancora, è
Sesta e alla Fantasia Corale op.80.               l’amabilità aristocratica del Secondo.           il secondo movimento, l’Andante con moto
ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte - musica - Orchestra della Toscana
WOLFGANG
  AMADEUS MOZART
  / Salisburgo 1756 / Vienna 1792

  Sinfonia n.41 K.551
  Jupiter
  durata: 29 minuti circa
  nota di Marco Mangani

Nel suo diario di viaggio, l’editore inglese    Mozart che, immerso in un mondo ingrato           stata dettata anche dal progetto di un          l’inizio di Jupiter) ci rinvia alla necessità di
Vincent Novello così riferisce di una           e incapace di cogliere la sua arte, non           viaggio a Londra, progetto che si protrae-      attirare l’attenzione di spettatori altrimenti
conversazione da lui avuta con Franz            sarebbe mai riuscito ad ascoltare un’esecu-       va da almeno due anni, ma che non trovò         distratti sul prosieguo della serata: è quello
Xaver Mozart: “Il figlio di Mozart disse di     zione delle sue ultime tre sinfonie, ivi          mai realizzazione. Comunque sia, molti          che il musicologo László Somfai ha definito
considerare il finale della sinfonia in do      compresa la Jupiter: oggi moltissimi indizi,      elementi ci fanno supporre che Mozart           effetto “noise-killer” (lett. ammazzarumori).
maggiore del padre – battezzata Jupiter da      e qualche prova, ci inducono a ritenere           avesse concepito le tre sinfonie come un        Lo stile sinfonico, di conseguenza, era
Salomon – come il vertice trionfale della       che quasi certamente Mozart potè udire            ciclo unitario, una sorta di excursus           caratterizzato da gesti melodici ampi e
composizione strumentale, e io sono             questi suoi lavori.                               attraverso tre differenti istanze espressive,   solenni, laddove lo stile di sonata, cameri-
d’accordo con lui”. Pare dunque che il          L’anno della Jupiter, il 1788, in sé prolifico,   sul modello dei cicli haydniani: non è          stico e intimo, ammetteva elaborazioni,
nome col quale l’ultima sinfonia composta       fu il primo di una serie di tre che videro        improbabile, anzi, che l’ascendente diretto     sfumature e dettagli. Nessuna meraviglia,
da Mozart è passata alla storia si debba        una progressiva crisi nell’attività creativa      del ciclo mozartiano sia da ricercare nelle     dunque, se Mozart intese coronare il suo
all’impresario Johann Peter Salomon, il         mozartiana: giungeva dopo il fatidico ’87         prime tre sinfonie “parigine” di Haydn          ciclo di tre sinfonie con un lavoro estrema-
committente delle sinfonie “londinesi” di       (l’anno del Don Giovanni) ed era segnato          (82,83,84), edite da Artaria nel dicembre       mente sbilanciato sul versante retorico-
Haydn; la denominazione fu comunque             da circostanze esterne sfavorevoli, prima         1787, che, tra le altre somiglianze, sono       oratorio, e caratterizzato da una magnilo-
universalmente accolta, tanto che nel 1823      fra tutte la dichiarazione di guerra ai           impostate nelle medesime tre tonalità,          quenza evidente fin nella scelta della
Clementi, pubblicando la sinfonia, giunse       turchi, che condusse Vienna a una crisi           anche se in ordine inverso (do maggiore,        tonalità: il do maggiore, grazie anche
ad accoglierla nel frontespizio. Il richiamo    economica con forti ripercussioni sulle           sol minore e mib maggiore rispettivamente).     all’apporto timbrico delle trombe in do,
alla massima divinità del mondo antico è        attività musicali pubbliche e private.            Comporre delle sinfonie per un ciclo di         era universalmente considerato come la
certamente legato all’idea del “sublime”,       Proprio al 1788 datano le prime lettere           manifestazioni concertistiche significava       tonalità solenne per eccellenza. Questo
una categoria estetica dominante nella          di Mozart all’amico (e fratello massone)          al tempo di Mozart andare incontro ad           tratto della Jupiter era ancora evidente a
seconda metà del Settecento, alla quale il      Micheal Puchberg, lettere che, con le loro        aspettative molto precise. È opportuno          un raffinato esegeta mozartiano come
lavoro mozartiano, coi suoi squarci di          pressanti richieste di prestiti, sono una         tener presente che la struttura della           l’aristocratico russo Aleksandr Ouilibicheff,
vertiginosa inafferrabilità, parve attagliar-   testimonianza delle difficoltà economiche         serata musicale era all’epoca assai             che nel 1843 scriveva: “Verrebbe da
si come nessun altro. Nel corso dell’800,       nelle quali si dibatteva il compositore con       diversa da quella che si è imposta negli        pensare che la Jupiter sia stata destinata
poi, fu celebrato un vero e proprio mito        la sua famiglia. Le tre sinfonie di quell’anno,   ultimi decenni, quando andare ad un             a glorificare… una vittoria estremamente
avente per oggetto la Jupiter: descrizioni      (n.39 in mib maggiore, n.40 in sol minore         concerto è venuto a significare, in un          lieta e degna d’eterna memoria”.
dense di linguaggio figurato, adesioni          e n.41 in do maggiore) che, stando al             certo senso, recarsi in visita ad un ideale     Recentemente, alcuni studiosi hanno
entusiastiche, analisi rigorose (soprattutto    catalogo autografo mozartiano, videro             museo di capolavori del passato: nel            messo in relazione questo aspetto della
del finale) si avvicendarono, consegnando       tutte la luce nel giro di due mesi e mezzo        secondo Settecento un concerto era una          sinfonia proprio con la guerra iniziata
al Novecento (una volta oltrepassato            (dal 25 giugno al 10 agosto) erano intese         vera e propria rassegna di generi, forme e      quell’anno dall’Austria contro i turchi,
l’affievolimento dell’estrema stagione          per una delle stagioni concertistiche dalle       stili, nell’ambito della quale spettava alla    dato anche che il successivo numero nel
tardo romantica), una messe di materiali        quali Mozart si attendeva consistenti             sinfonia il compito di iniziare e finire con    catalogo mozartiano è costituito dal Lied
imprescindibili. Come tutti i miti, anche       entrate (e la possibiltà di far fronte ai         la dovuta solennità. Il fatto che tante         Beim Auszug in das Feld (“La partenza per
quello della Jupiter finì per creare alcuni     debiti con Puchberg); è probabile, tuttavia,      sinfonie si aprono con dei gesti di richiamo    il campo”).
travisamenti: primo fra tutti, quello di un     che la rapidità della composizione fosse          potenti ed elementari (non fa eccezione         In ogni caso, se un tratto veniva percepito
ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte - musica - Orchestra della Toscana
ALEXANDER
                                                                                                                                             LONQUICH

come sinonimo di stile elevato al tempo di      con la scrittura fugata, ma la introduce in   Pianista, fortepianista e direttore
Mozart, questo era il ricorso alla scrittura    un secondo momento) si svolge a partire       d’orchestra, nasce a Trier in Germania e
del contrappunto rigoroso: l’irrompere di       da un materiale tematico assolutamente        vive fino all’età di 22 anni a Colonia per
un fugato nel contesto stilistico “galante”     unitario, ma articolato in cinque soggetti,   poi trasferirsi in Italia. Nel 1977 vince il
aveva l’effetto di una vera e propria figura    che sono di volta in volta trattati tanto     Primo Premio al Concorso Casagrande,
retorica, di un richiamo inequivocabile.        in contesti “galanti” quanto in contesti      e da allora ha tenuto concerti in tutti i
L’interesse per il contrappunto severo, del     rigorosamente fugati, dando luogo ad una      principali centri musicali del mondo,
resto, non era mai venuto meno in area          complessa forma sonata, culminante in         diretto da Claudio Abbado, Ton Koopman,
austro-tedesca. Se tuttavia fughe conclu-       una coda dove i soggetti sono presentati      Emmanuel Krivine, Heinz Holliger,
sive di lavori strumentali non erano in         simultaneamente. Tutto ciò arriva dopo        Sandor Vègh e molti altri. Collabora con
precedenza mancate (è il caso di tre dei        tre movimenti che, com’è stato messo in       artisti del calibro di Nicolas Altstaedt,
sei quartetti dell’op.20 di Haydn), ora, nel    luce dalle analisi più recenti, preparano     Vilde Frang, Joshua Bell, Isabelle Faust,
corso degli anni Ottanta, per Haydn e           in vario modo, attraverso molteplici          Carolin Widmann e Jörg Widmann, per
Mozart si trattava di compiere un’opera-        elementi, la sostanza musicale del finale.    citarne alcuni. Ha ottenuto numerosi
zione più complessa: si trattava di far         Con questo lavoro dunque, oltre a toccare     riconoscimenti quali il Diapason d’Or e il
convivere le procedure della scrittura          il vertice dello stile sinfonico del suo      Premio Abbiati (come miglior solista del
fugata con l’intelaiatura formale tipica        tempo e ad attingere a quel sublime che       2016). Il suo repertorio, che spazia dai
dello stile classico. Si adottarono, a questo   aveva impegnato le penne di Burke e di        Bach fino a Holliger e Widmann, l’ha visto
proposito, soluzioni varie: nel finale della    Kant, Mozart apriva anche una nuova era:      impegnato in numerose incisioni per le
sinfonia n.70 di Haydn (1779), ad esempio,      quella della sinfonia non più sbilanciata     più svariate case discografiche tra cui si
le diverse esposizioni dei tre soggetti di      verso il primo movimento, ma orientata        distingue negli ultimi anni un rapporto
una fuga corrispondono alle parti di una        verso il finale; l’Ottocento, da Beethoven    privilegiato con la ECM. A partire dal 2014
forma sonata. Mozart adotta una soluzione       in poi, ne avrebbe fatto tesoro.              è direttore principale dell’Orchestra del
differente già nel primo dei sei quartetti                                                    Teatro Olimpico di Vicenza, e nel luglio del
dedicati a Haydn (K.387, 1782), il cui finale                                                 2020 è stato nominato Direttore Artistico         kantoratelier.it
“sdoppia”, per così dire, ogni sezione                                                        della Fondazione Scuola di Musica di              @alexander.lonquich
della forma: ciascuna area tematica è                                                         Fiesole. Ha dato masterclass in tutto il
divisa in un ”a” rigorosamente fugato e                                                       mondo e vive da circa vent’anni a Firenze,        @kantoratelier
in un “b” lieve e galante. Ma nessuna di                                                      dove nel 2013 ha fondato con la moglie
queste soluzioni è paragonabile a quella                                                      Cristina Barbuti e un gruppo di amici             Alexander Lonquich
adottata dal finale della Jupiter. Qui tutto                                                  Kantoratelier, un open space dove musica,
il movimento (che, a differenza di quanto                                                     arte, psicoanalisi e teatro possano
avviene nel quartetto K.387, non si apre                                                      incontrarsi e dialogare.
ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte - musica - Orchestra della Toscana
FONDAZIONE ORCHESTRA
                                                                                                                         O
                                                                                      REGIONALE TOSCANA                    IC
                                                                                                                            stituzioni
                                                                                                                                 oncertistiche
                                                                                                                                         rchestrali
                                                                                      Via Verdi, 5 - 50122 Firenze
                                                                                      tel. (+39) 055 234 2722 - 0710
                                                                                      fax (+39) 055 2008035
                                                                                      orchestradellatoscana.it
                                                                                      info@orchestradellatoscana.it
                                    @orchestradellatoscana
                                    Orchestra della Toscana
                                                                                      Consiglio di Amministrazione     Direzione artistica            Ospitalità e sala Teatro Verdi
                                    @ort_insta                                        Maurizio Frittelli presidente    Cristian Carrara               Fulvio Palmieri
                                    pinterest.it/ortpin/                              Nazzareno Carusi vice            Paolo Frassinelli              Paolo Malvini
                                                                                      Maria Luisa Chiofalo             Tiziana Goretti                Lisa Baldi
                                                                                      in attesa di nomina un altro                                    Francesco Bazzani
                                                                                      consigliere                      Direzione generale,            Pietro Carnera
                                                                                                                       sviluppo e personale           Tommaso Cellini
                                                                                      Revisore unico                   Marco Parri                    Gaia Cugini
Violini Primi                   Contrabbassi                                          Vittorio Quarta                  Elisa Bonini                   Matilde Delli Guanti
                                                            * prime parti                                                                             Lorenzo Del Mastio
Enrico Filippo Maligno *        Amerigo Bernardi *          ** concertino                                              Andrea Gianfaldoni
                                                                                                                       Stefania Tombelli              Elena Fabbrucci
Daniele Giorgi *                Luigi Giannoni **                                     Direttore artistico                                             Leone Fossati
Paolo Gaiani **                 Giovanni Ludovisi                                     Daniele Rustioni                                                Vittoria Frassinelli
Angela Asioli                                               Ispettore d’orchestra e                                    Comunicazione
                                                            archivista                                                                                Enrico Guerrini
Stefano Bianchi                 Flauto                                                                                 Riccardo Basile
                                                                                                                                                      Pasquale Matarrese
Gabriella Colombo               Fabio Fabbrizzi *           Alfredo Vignoli           Direttore principale             Ambra Greco
                                                                                                                                                      Giulia Mazzone
                                                                                      Eva Ollikainen                   Claudia Arcari
Clarice Curradi                 Oboi                                                                                                                  Francesca Rigutini
Francesco Di Cuonzo                                                                   Direttore onorario                                              Alice Zanobini
                                Flavio Giuliani *                                                                      Amministrazione
Susanna Pasquariello                                                                  James Conlon
                                Marco Bardi                                                                            Simone Grifagni                Palcoscenico Teatro Verdi
                                                                                      Direttore ospite principale      Cristina Ottanelli
Violini Secondi                 Clarinetti                                                                                                            Walter Sica
                                                                                      Beatrice Venezi
Clara Franziska Schötensack *   Emilio Checchini *                                                                                                    Carmelo Meli
Marco Pistelli **                                                                     Direttore ospite principale      Servizi tecnici orchestra      Sandro Russo
                                Marco Ortolani *
Patrizia Bettotti                                                                     Nil Venditti                     Angelo Del Rosso               Alessandro Goretti
Marcello D'Angelo               Fagotti
Chiara Foletto                  Paolo Carlini *
Alessandro Giani                Umberto Codecà *
Yu Fang Annie Hsu
                                Corni
Viole                           Andrea Albori *                                       TEATRO VERDI
Stefano Zanobini *              Paolo Faggi *                                         Via Ghibellina, 99
Caterina Cioli **                                                                     50122 Firenze
Sabrina Giuliani                Trombe                                                teatroverdifirenze.it
Pierpaolo Ricci                 Stefano Benedetti *
Francesco Venga                 Luca Betti *                                          BIGLIETTERIA
                                Donato De Sena *                                      Via Ghibellina, 97                                              Progetto grafico e
Violoncelli                                                                           50122 Firenze                                                   impaginazione
Luca Provenzani *               Timpani
                                Tommaso Ferrieri Caputi *                             Chiusa al momento                                               Ambra Greco
Augusto Gasbarri *
Andrea Landi **                                                                       Per info                                                        Foto e Illustrazioni
Simone Centauro                                                                       tel. (+39) 0550681726                                           Ivan Urban Gobbo (cop, 9)
Giovanni Simeone                                                                      teatro@orchestradellatoscana.it                                 Irene Trancossi (9bn)
Puoi anche leggere