17 giugno Korsten - Orchestra di Padova e del Veneto
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Fondazione Con il contributo di 55a stagione concertistica 2020/2021 Orchestra di Padova e del Veneto — Giovedì 17 giugno 2021 Enti fondatori Ciclo completo, ciclo parziale Verde Comune di Padova Salone del Palazzo della Ragione – ore 20.30 Provincia di Padova Regione del Veneto Concerto n° 6952 — Consiglio generale Comune Sergio Giordani di Padova Direttore Sindaco di Padova, Presidente Paolo Giaretta Vicepresidente Gérard Korsten Luca Zaia Presidente della Regione del Veneto, Consigliere Fabio Bui Presidente della Provincia di Padova, Consigliere Silvia Sanero Casalini Consigliere Mecenati Art Bonus — Marco Angius Direttore musicale e artistico Amedeo Levorato Direttore amministrativo — Via Marsilio da Padova 19 35139 Padova (PD) T 049 656848 - 656626 info@opvorchestra.it In collaborazione con www.opvorchestra.it Seguici su YOUTUBE
Programma Note Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Mozart Sinfonia n.40 in sol minore K 550 (seconda versione) Molto allegro Fra le più alte composizioni di Mozart, la Sinfonia in sol minore ha costitui- Andante to fin dai primi dell’Ottocento un simbolo e un enigma: composta nell’estate del Minuetto e trio. Allegretto 1788 (porta la data 25 luglio), seconda di un ciclo costituito dalla Sinfonia in mi Allegro assai bemolle maggiore e dalla Jupiter, non si sa se abbia avuto un committente o se sia nata, come le altre – le ultime da lui composte prima della morte – come una sorta di confessione, in un momento di terribili avversità nella vita quotidiana. Quel Pyotr Ilyich Tchaikovsky (1840-1893) che è quasi certo è che Mozart non potè mai ascoltarla, anche se una correzio- Souvenir de Florence op. 70 ne nella parte originaria dell’oboe, passata parzialmente al clarinetto (dapprima Allegro con spirito escluso nell’organico strumentale di questa Sinfonia), potrebbe far pensare ad un Adagio cantabile e con moto adattamento dell’opera in vista di una sua imminente esecuzione. È probabile, Allegro moderato comunque, che i primi ascoltatori siano rimasti sconcertati dal singolare clima Allegro vivace espressivo di questa Sinfonia, dal suo cromatismo e dalle sue arditezze, pur in quel suo sfondo di «classica e inalterata bellezza» (Mila) che costituì un modello per tutti i sinfonisti del primo Ottocento, a partire da Beethoven. Ma mentre i musicisti del romanticismo guardarono alla Sinfonia in sol minore quasi come ad un irraggiungibile ideale di purezza (basta pensare ai giudizi di Berlioz in propo- sito), in tempi a noi più vicini la critica ha sottolineato piuttosto, di quest’opera, l’immediatezza espressiva, il languore, il sottile e sotterraneo turbamento che la pervadono, quasi appunto si tratti di un profetico e drammatico annuncio di tempi nuovi, affrontati in prima persona e senza reticenze, con tutto il peso ossessi- vo di tristissime esperienze quotidiane. In realtà, i mesi dell’estate 1788 furono per Mozart particolarmente umilianti: è del 27 giugno la lettera al commerciante Puchberg - protettore, amico e «fratello» nell’osservanza massonica - nella quale Mozart accenna fuggevolmente ai suoi presentimenti di morte: «Venga a trovar- mi; sono sempre in casa; nei dieci giorni che sono qui ho lavorato più che in due mesi nell’altro alloggio, e se non mi venissero così spesso pensieri neri (che devo scacciare con violenza) starei molto meglio». I «pensieri neri» sono proprio un inconfessato desiderio di morte, una volontà di arrendersi alle avversità della vita, forse un persistente ed inspiegabile languore di fronte alle avversità di tutti i giorni, quando il musicista doveva ricorrere a prestiti per sopperire alle più ele- mentari esigenze della vita e andar di qua e di là in cerca di autorevoli aiuti, con la speranza che potessero esser davvero definitivi e degni del proprio prestigio. È in questo clima che nacque la Sinfonia in sol minore, alla quale fu dato ben presto Puoi riascoltare il concerto su www.opvlive.it il titolo di Schwanengesang (canto del cigno), a sottolineare l’emozionante senso dal 1 luglio 2021 di turbamento che la pervade, la sua impalpabile e «ultima» malinconia, la dispe- 4 PROGR AMMA 5 NOTE
rata passione che si racchiude nel suo discorso musicale, per quanto dissimulate sull’ottimismo di Tchaikovsky, che si dedicò nei due anni seguenti a rivedere a da innumerevoli e commoventi discrezioni. Di fatto, in queste pagine sublimi, fondo la partitura. Finalmente il 24 novembre 1892 si ebbe la prima esecuzione Mozart affronta un discorso musicale che ha aspetti del tutto nuovi rispetto alle pubblica, sempre a Pietroburgo, alla cui Società di Musica da Camera il lavoro fu sue opere precedenti: il distacco dal clima olimpico di Haydn è ormai definitivo, dedicato. In una cosa almeno Tchaikovsky doveva riconoscersi ‘italiano’: nell’uso il discorso musicale è reso più morbido e ombroso dalla mancanza di trombe e di della melodia, di quella melodia che tuttavia gli italiani andavano ormai ripu- timpani; le sortite dei due corni hanno una emergenza solistica, più che servire diando. Non a caso, dopo aver conosciuto Busoni, egli annotò: «Non mi piace che da appoggio armonico in un fraseggio diventato sottilmente cromatico e inquieto Busoni faccia violenza alla propria natura e che si sforzi di apparire tedesco ad nei più minuziosi particolari. E tutti gli svolgimenti tematici «sono come tuffi negli ogni costo. Qualcosa di simile appare anche in Sgambati. Entrambi si vergognano abissi dell’anima, simbolizzati in modulazioni tanto audaci che i contemporanei di essere italiani e hanno paura che nelle loro composizioni appaia qualcosa che di Mozart non devono essere stati in grado di seguirli e tanto sublimi che sol- possa anche solo somigliare ad una melodia». Di questa colpa Tchaikovsky, come tanto Mozart stesso potè riportarli su di un livello terreno» (Einstein). Insomma, è ben noto, non si macchiò mai. L’ultimo dei melodisti non si vergognava certo di un «canto amaro e sublime» (G. Manzoni), aperto ancora alle più diverse sotto- abbandonarsi al piacere dell’invenzione di un tema orecchiabile ed amabilmente lineature interpretative, a seconda che s’intenda mettere in primo piano la sua persuasivo. Del che è riprova il ‘Souvenir’ in cui peraltro la melodia è tipicamente perfezione formale, la sua divina levigatezza di tratti, o l’intimo fervore – come di russa già dal primo movimento il cui tema iniziale è perfino di stampo folklori- confessione – dei suoi dolorosi abbandoni. stico. L’Allegretto sfrutta il registro grave e contiene un Trio che ricorda da vicino le danze esotiche dello Schiaccianoci. Un tema russo apre l’ultimo tempo, ricco di [Leonardo Pinzauti] sorprendenti episodi, tra cui uno fugato. Nulla di meno italiano di questo movi- mento. Ma il Souvenir de Florence era in realtà il souvenir dei giorni felici, ricchi di fermenti creativi, che Tchaikovsky aveva passato a Firenze. Ed era il ricordo della Tchaikovsky singolare amicizia della von Meck, che tanta importanza aveva avuto nella sua vita, anche creativa, e che all’epoca della revisione del Sestetto, era ormai brusca- La ‘finestra aperta sull’Europa’ dallo zar Pietro non significò affatto una rapida mente finita. Inspiegabilmente, come si è sempre scritto e sostenuto. Ma l’inizio e completa assimilazione della cultura occidentale da parte dell’asiatica Russia, e lo svolgimento di quel singolare rapporto avevano mai trovato spiegazione? come era stato nei sogni del grande autocrate. Ancora lungo tutto l’Ottocento, per non andar oltre, il rapporto con l’Occidente non fu senza traumi. Certo le case di [Bruno Cagli] cura e i tavoli da gioco di Baden Baden, dove l’aristocrazia russa dissipò le ulti- me non sudate ricchezze, riuscirono a conciliare perfino due accaniti rivali, quali Turgenev e Dostoevskij. Ma non altrettanto avvenne con la cultura francese, e meno ancora con l’italiana. L’Italia rimase sostanzialmente incompresa, sia dagli ammiratori che dai detrattori. Ma anche nei riguardi del nostro paese bisogna dire che Tchaikovsky fu il più ‘occidentale’ dei musicisti russi e comunque il più disponibile, anche se con le dovute, ampie riserve. Il 20 novembre 1878 egli giunse per la prima volta a Firenze, sistemandosi nella lussuosa Villa Bonciani, atteso e spesato da Nadezda von Meck, la quale a sua volta aveva occupato Villa Oppenheim, a pochi passi di distanza. Il maggiordomo della von Meck ebbe il suo da fare per portare quotidianamente i doni e le lettere che si scambiavano il com- positore e la sua ammiratrice e benefattrice. Ma i due evitarono accuratamente ogni incontro, e quando un ritardo della carrozza della dama ne provocò uno non fu senza traumi. A Firenze Tchaikovsky tornò spesso, qui nacquero o furono ideati alcuni suoi capolavori e alla città egli dedicò un Sestetto per archi che intitolò Sou- venir de Florence. I primi abbozzi risalgono al 1887, ma solo nel 1890 l’opera fu effettivamente stesa e annunciata con soddisfazione al fratello e alla stessa von Meck, nella cui casa l’autore auspicava una esecuzione privata. Questa ebbe luogo invece all’Hotel de Russie di Pietroburgo, durante le prove della Dama di Picche, alla presenza di alcuni amici, tra cui Glazunov e Liadov. Ciò servì a gettar acqua 6 NOTE 7 NOTE
Giovanni) e Hungarian State Opera ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO Interpreti (Don Pasquale). Al Teatro Lirico di Cagliari ha diretto non solo le prime Fondata nell’ottobre 1966, in italiane di Die ägyptische Helena di oltre 50 anni di attività l’Orchestra Richard Strauss, Euryanthe di Weber, di Padova e del Veneto si è A Village Romeo and Juliet di Delius, affermata come una delle principali Alfonso ed Estrella di Schubert, ma ha orchestre italiane. Unica Istituzione eseguito regolarmente anche classici Concertistico-Orchestrale attiva in GÉRARD KORSTEN Europe, Hong Kong Philharmonic, del repertorio come Aida, Carmen, Veneto, l’OPV realizza circa 120 Accanto ai numerosi impegni nella Irish Chamber Orchestra, Orchestra Die Fledermaus, Die Zauberflöte, tra concerti e opere liriche ogni direzione d’orchestra presso teatri di Padova e Veneto, Scottish e Don Pasquale, Il barbiere di Siviglia, anno, con una propria Stagione d’opera e orchestre, Gérard Korsten Swedish Chamber Orchestras e la La Traviata, Lucia di Lammermoor, a Padova, concerti in Regione è stato direttore musicale presso SWR Symphony Orchestra Freiburg. Tosca, Un ballo in maschera e più e per le più importanti Società i London Mozart Players, il Teatro Tra gli impegni della Stagione recentemente Don Giovanni. Il DVD di concerti e Festival in Italia e di Stato del Sudafrica a Pretoria ed 2019/2020 si segnalano i concerti pubblicato da Arthouse (Le nozze di all’estero. La direzione artistica l’Uppsala Chamber Orchestra. Dal con Gävle Symfoniorkester, Jönköping Figaro), registrato alla Scala di Milano e musicale dell’Orchestra è stata 1999 al 2005 ha ricoperto lo stesso Sinfonietta, London Mozart Players, con Diana Damrau e Ildebrando affidata a Claudio Scimone (dalla ruolo con l’Orchestra del Teatro all’Orchestra d’Auvergne, Orquesta d’Arcangelo nei ruoli principali, ha fondazione al 1983), Peter Maag Lirico di Cagliari. Dopo 13 anni come Filarmónica de Gran Canaria, ricevuto un “Diapason D’Or” in Francia (direttore principale, 1983-2001), direttore principale dell’Orchestra Palau de la Música de Valencia, ed è stato segnalato come “Critic’s Bruno Giuranna, Guido Turchi, Sinfonica di Vorarlberg, è stato Philharmonisches Orchester Choice” dalla rivista Opera News negli Mario Brunello (direttore musicale, nominato direttore onorario a vita Heidelberg, Symphonieorchester Stati Uniti. Altre sue registrazioni 2002-2003), Filippo Juvarra. Nel nell’estate del 2018. Nato a Pretoria, Vorarlberg, Teatro Lirico di Cagliari includono la Serenata per archi e settembre 2015 Marco Angius Gérard Korsten ha iniziato la sua ed Uppsala Chamber Orchestra. Souvenir de Florence di Tchaikovsky ha assunto l’incarico di direttore carriera come violinista. Dopo la Nell’estate del 2020 dirigerà con la Chamber Orchestra of Europe musicale e artistico. L’OPV annovera sua formazione con Ivan Galamian Fidelio all’Opera di Garsington con (Deutsche Grammophon), opere collaborazioni con i nomi più insigni al Curtis Institute di Philadelphia, la Philharmonia Orchestra. Più orchestrali di Crusell, Lindblad e del concertismo internazionale, si è trasferito a Salisburgo, dove recentemente, Gérard Korsten ha Eggert (Naxos), La vedova allegra tra i quali si ricordano S. Accardo, ha studiato con Sandor Vegh, che diretto produzioni d’opera al Teatro (DVD, Erato) e varie registrazioni M. Argerich, V. Ashkenazy, I. Bostridge, l’ha portato nella sua Camerata alla Scala di Milano (Le nozze di con il Teatro Lirico di Cagliari: Die R. Chailly, G. Gavazzeni, R. Goebel, Salzburg come concertmaster e Figaro), Opéra National de Lyon ägyptische Helena, Euryanthe e Lucia P. Herreweghe, C. Hogwood, assistente alla direzione artistica. (Ariadne auf Naxos, Idomeneo, La di Lammermoor su CD (Dynamic), S. Isserlis, L. Kavakos, T. Koopman, Nel 1987 Gérard Korsten è diventato Traviata, Siegfried, Die lustige Witwe Alfonso ed Estrella (Dynamic) e Don R. Lupu, M. Maisky, Sir N. Marriner, concertmaster della Chamber e L’Upupa di Henze), Bregenzer Pasquale (Arthaus) su DVD. Gérard V. Mullova, O. Mustonen, A. S. Mutter, Orchestra of Europe, dove ha lavorato Festspiele (L’Hirondelle inattendue Korsten ha due figlie e vive con sua M. Perahia, I. Perlman, S. Richter, a stretto contatto con direttori di Simon Laks, Die Zauberflöte, Le moglie, la soprano italiana Eva Mei, M. Rostropovich, K. Zimerman. come Claudio Abbado, Nikolaus Rossignol, Der Schauspieldirektor), tra Zurigo e Arezzo. Accanto all’esperienza sinfonica Harnoncourt e Heinz Holliger per Deutsche Oper Berlin (La Traviata), l’Orchestra si è distinta anche nel nove anni. Gérard Korsten ha diretto Opera Nazionale Inglese (Aida), repertorio operistico, riscuotendo oltre 100 orchestre in 24 paesi. È Glyndebourne Festival (Cosí fan unanimi apprezzamenti in diversi regolarmente ospite di orchestre tutte, Albert Herring), Maggio allestimenti di Don Giovanni, Le nozze come la Adelaide Symphony, BBC Musicale Fiorentino (Cosí fan di Figaro, Così fan tutte e Il flauto Scottish Symphony, Budapest tutte), Netherlands Opera (Così fan magico di Mozart, Orfeo ed Euridice Festival Orchestra, Camerata tutte), New National Theatre Tokyo di Gluck, Il barbiere di Siviglia, Il Salisburgo, Chamber Orchestra of (Tosca), Royal Opera Stockholm (Don turco in Italia e La Cenerentola 8 INTERPRE TI 9 INTERPRE TI
di Rossini, Norma e I Capuleti e i per violino e orchestra di Mozart Violino principale Clarinetti Montecchi di Bellini, L’elisir d’amore, con Sonig Tchakerian (Universal); Daniele Orlando Luca Lucchetta * Don Pasquale, Lucrezia Borgia, Quodlibet con musiche di Castiglioni, Giuseppe Colacino Lucia di Lammermoor di Donizetti, Abyss con musiche di Donatoni, An Violini I Rigoletto e Il Trovatore di Verdi, Mathilde con musiche di Dallapiccola Stefano Bencivenga ** Fagotti La vedova allegra di Lehár. Nella e Togni, L’Arte della fuga di Bach/ Laura Maniscalco Aligi Voltan * Stagione 2015/2016, su ideazione Scherchen (Stradivarius) e Altri volti Simone Castiglia Paolo Rosetti di Marco Angius, l’OPV ha ospitato e nuovi 1 e 2 dedicati all’opera di Chrystelle Catalano Salvatore Sciarrino come compositore Salvatore Sciarrino (Decca Italia) Elena Meneghinello Corni in residenza realizzando il primo diretti da Marco Angius. L’OPV è Chiara Meneghinello Marco Bertona * ciclo di Lezioni di suono, esperienza sostenuta da Ministero della Cultura, Luigi Di Francia Alberto Prandina che si è poi rinnovata nelle Stagioni Regione del Veneto e Comune di successive con Ivan Fedele, Giorgio Padova. Violini II Battistelli e Nicola Sani. Sempre Ivan Malaspina * *Prima parte nel 2016, l’esecuzione integrale Davide Dal Paos ** Concertino delle Sinfonie di Beethoven dirette Gunilla Kerrich da Angius nell’ambito del Ludwig David Scaroni Van Festival è stata accolta da un Erica Zerbetto eccezionale consenso di pubblico Pavel Cardas e di critica, confermato nel 2017 con l’integrale delle Sinfonie di Viole Schubert. Negli ultimi anni l’Orchestra Alberto Salomon * ha ampliato il proprio impegno in Luca Volpato ambito educational, sviluppando Giada Broz programmi specifici per il pubblico Floriano Bolzonella delle famiglie e dei bambini e Silvina Sapere percorsi di formazione dedicati alle Walter Barbiero scuole dell’infanzia. L’Orchestra è protagonista di una nutrita serie Violoncelli di trasmissioni televisive per Rai5 Francesco Martignon * con i tre cicli di Lezioni di suono, Giancarlo Trimboli Immortali amate, ovvero la prima Caterina Libero integrale tutta al femminile dei Simone Tieppo Concerti pianistici di Beethoven realizzata per il 250° anniversario Contrabbassi della nascita del compositore tedesco, Fabio Serafini * Inori di Stockhausen (dalla Biennale Luca Stevanato di Venezia) e Sconcerto di Battistelli con Elio, oltre che di una vastissima Flauto attività discografica che conta più Mario Folena di 60 incisioni per le più importanti etichette. Tra le pubblicazioni più Oboi recenti i Concerti per pianoforte e Erika Rampin * orchestra di C.P.E. Bach con Orazio Nicolò Dotti Sciortino (Amadeus); i Concerti 10 INTERPRE TI 11 INTERPRE TI
Prossimi concerti Sabato 19 giugno Martedì 22 giugno Mercoledì 30 giugno Giovedì 8 luglio Teatro Magnolia, Arena Estiva del Teatro Ai Colli, Auditorium Pollini, Padova Auditorium Pollini, Padova Parco Urbano Termale, Abano Terme Padova ore 20.30 ore 21.00 ore 21.00 ore 21.00 Recupero 55ª Stagione Concertistica Recupero 55ª Stagione Concertistica GÉRARD KORSTEN QUARTETTO D’ARCHI DELL’OPV WOLFRAM CHRIST SERGEJ KRILOV Direttore Giacomo Bianchi Direttore Violino solista e Direttore LUCA LUCCHETTA Violino I Clarinetto Laura Maniscalco schönberg stravinskij Violino II Verklärte Nacht Apollon Musagète mozart Floriano Bolzonella schubert beethoven Così fan tutte, Ouverture Viola Sinfonia n. 3 Concerto per violino e orchestra op.61 Concerto per clarinetto e orchestra Giancarlo Trimboli Sinfonia n.40 Violoncello Concerto riservato agli abbonati Concerto riservato agli abbonati alla 55ª Stagione Concertistica Aura – alla 55ª Stagione Concertistica Aura – Biglietto unico € 5 acquistabile online mozart Ciclo Completo e Serie Verde. Ciclo Completo e Serie Verde. su opvorchestra.it Quartetto n.1 K 80 “di Lodi” debussy Quartetto in sol minore Iniziativa sostenuta da In collaborazione con Teatro Fuori Rotta info e prenotazione: 049 8900599 12 PROSSIMI CONCERTI 13 PROSSIMI CONCERTI
QUALE BENEFICIO PER IL DONATORE? Dona all’OPV Orchestra di Padova e del Veneto si impegna a rendere pubblico sul proprio sito, sui social network, nella propria corrispondenza, nel proprio programma e risparmia il 65% di imposta e nei propri libretti di sala i nomi e i marchi dei donatori. Per l’adesione a sostegno di specifici programmi, OPV si impegna ad effettuare edizioni speciali e citazioni specifiche del donatore. Detraibilità Fiscale delle donazioni Art Bonus D.L. N° 83/2014: una grande COME SI CERTIFICA IL BONUS? opportunità per destinare le imposte al sostegno dell’Orchestra di Padova Una volta ricevuta la donazione, farà tutto OPV: la donazione e il donatore e del Veneto. verranno dichiarati sul sito artbonus.gov.it che rappresenta lo strumento di certificazione per l’Agenzia delle Entrate. Anche il donatore può registrarsi al sito e rendere nota la propria attività di sostegno all’Arte e alla Musica. Dal 2018 l’Orchestra di Padova e del Veneto, in quanto Istituzione Concertistica Orchestrale (I.C.O.), può permettere ai suoi sostenitori di usufruire dell’Art Bonus ai sensi dal D.L. n° 83/2014. PROGETTI SPECIALI Per interventi di sostegno consistenti, OPV promuoverà attraverso il sito opvorchestra.it il sostegno ricevuto dal donatore, e proporrà progetti speciali – COS’È L’ART BONUS? anche con la collaborazione del donatore – da sostenere a favore della cultura L’Art Bonus è una norma che permette, dal 2018, la detrazione fiscale del musicale, delle scolaresche, della cittadinanza, e del territorio, per favorire la 65% di quanto versato a titolo di donazione a sostegno dell’Orchestra di Padova crescita di Padova come “Casa della Musica” del Veneto. e del Veneto: versando a OPV € 10.000, ad esempio, il donatore avrà scontati € 6.500 dalle imposte dovute in tre uguali quote annuali (codice F24: 6842). L’Ufficio Marketing e Sviluppo OPV è a disposizione al numero 049/656626 SEMBRA SEMPLICE. LO È! COME ADERIRE? e alla mail amministrazione@opvorchestra.it per ogni ulteriore chiarimento. Versando una donazione all’IBAN dell’Orchestra di Padova e del Veneto, IT23K03069096061000000160309, esclusivamente tramite bonifico bancario, con la seguente causale: “Art Bonus – Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto – Codice fiscale o P. Iva del mecenate – Progetto Musica e Territorio”. COME BENEFICIARE? Per una persona fisica, la donazione non può superare il 15% del reddito imponibile. In questo caso, in dichiarazione dei redditi sarà possibile inserire i dati del bonifico effettuato e scontare il 65% di quanto versato, in quota parte di un terzo ogni anno da quello del versamento. Ad esempio: versati € 10.000, ogni anno verrà consentito uno sconto netto di imposta di € 2.166,67, da usare per IRPEF, IMU, addizionali. Per una impresa, la donazione non può superare lo 0,5% dei ricavi annui (ad esempio €10.000 per ricavi pari a € 2.000.000, viene registrata in contabilità, e permette l’impiego del credito dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello del versamento, per compensare IRES, IVA, IMU e altre imposte). 14 ART BONUS 15 ART BONUS
Giotto, Particolare tratto dalla Presentazione di Gesù al Tempio del ciclo affrescato, Cappella degli Scrovegni AURA www.opvlive.it www.opvorchestra.it 55a Stagione concertistica 2020/2021
Puoi anche leggere