ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE

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ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
Adriana Rigonat
                             Una stagione difficile
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         Comune di Gorizia
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
Copertina: Oltre il cielo, tecnica mista su carta, 30 x 35 cm., Trieste 2014

Quarta di copertina: Un’ombra nel ricordo, tecnica mista su carta, 35,5 x 46 cm., Trieste, 2014
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
Adriana Rigonat
Una stagione difficile

  La mostra Una stagione difficile. Opere su carta di Adriana
Rigonat è la prima iniziativa iconografica ispirata alla grande
guerra in calendario alla Biblioteca Statale «Stelio Crise» nel
centenario dall’inizio del conflitto.

  Si è voluto dare il via alle manifestazioni su questo tema nel
2014, considerando che Trieste e le aree contermini furono
immediatamente investite dallo scoppio delle azioni belliche.
Le popolazioni, dopo aver condiviso per secoli un’unica ges-
tione politico –amministrativa, con la convivenza di comunità
religiose e culturali eterogenee, vissero immense lacerazioni
all’interno del proprio tessuto civile; agli orrori della guerra
si sommò il disorientamento della fine di un’epoca, il disin-
canto dall’idea di civile progresso. Ognuno si ritrovò di fronte
ad avvenimenti che scossero le consuetudini di vita, lasciando
incertezza e sgomento.

  L’iniziativa è risultata particolarmente significativa perché
progettata per ricostruire un discorso comune, che traspare
dall’identico dolore di tutti coloro che patirono la stessa espe-
rienza, al di là dell’appartenenza a diverse nazionalità; così la
mostra, nella successione di varie sedi che hanno aderito a
quest’idea, propone una simbiosi di immagini e parole, tratte
dai versi di poeti e scrittori che espressero i sentimenti nati ne-
gli anni di questa storia tragica, per ricordare le conseguenze
devastanti di quelle scelte che Karl Kraus bene definì «gli ulti-
mi giorni dell’umanità».

                                            Maurizio Messina
                                             Direttore ad interim
                      Biblioteca Statale «Stelio Crise» di Trieste
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
Una stagione difficile

 Le immagine sono dedicate a chi resta. Al momento difficile           Le opere sussurrano un intimo lamento, una sofferenza ripie-
del dopo, in quel periodo dopo la Grande Guerra, in una delle         gata su se stessa, sentimenti timidi, quasi non autorizzati di chi
zone più martoriate di questo primo conflitto del Novecento.          ha visto e che nulla ha potuto fare perchè qualcosa sia diverso.

     Le opere di Adriana Rigonat desiderano essere una rifles-         Vi fanno eco le parole del «fante paziente» tratte da uno stra-
sione sulla guerra osservata da un altro punto di vista, non          ordinario documento sino ad ora inedito: il diario che Luigi
quello sanguinoso, martoriato delle prime linee, dei soldati          Soffiantini scrive a un amico raccontando dei suoi ultimi mo-
nelle trincee, vivi tra fango e sangue per giorni e notti senza       menti di battaglia e della sua prigionia tra il 1917 e il 1918.
fine, ma quello dei sentimenti sottili dell’ impotenza e dell’ab-
bandono di chi resta, di chi si sente colpevole proprio perché          Luigi Soffiantini, milanese, combatte per l’Italia nella nostra
c’è, perchè è ancora palpitante, perchè è sopravvissuto a tanto       regione. Fatto prigioniero e curato a Klagenfurt, in Austria,
dolore, a tanta tragedia e non riesce più a concedersi il per-        sarà inviato prima in Ungheria e poi in Romania per ritornare
messo di vivere.                                                      finalmente «a casa» alla fine del conflitto.

  Nel suo diario, Luigi Soffiantini scrive:                             Con tratto delicato ma vigoroso, Adriana Rigonat si addentra
« Qualche volta sul carro vi è anche un culla nella quale vagisce     negli anfratti della vita restituendo immagini nitide di storie
un bambino, altre volte un bambino è stretto fra le braccia della     comuni, volti vuoti fissano paesaggi spogli e inanimati.
mamma o ne succhia il latte, ignaro della grande tragedia che         L’attesa, il silenzio, l’impotenza, la sconfitta emergono tra le
si svolge, mentre la madre, con le lacrime agli occhi saluta con      figure come le macerie e le sagome senza nome e senza volto
un ultimo sguardo la casa che deve abbandonare. Io ti confesso        che raccontano di un’umanità perduta.
che vedere il compagno cadere fulminato dalla mitragliatrice
a due passi di distanza, vedere i corpi orrendamente straziati          Tra segno grafico e colore, la presenza umana, priva di quei
dalle bombarde nei giorni terribili della lotta, non mi ha im-        connotati che potrebbero permetterci di conoscere o riconos-
pressionato così tanto come queste scene della ritirata.»             cere qualcuno, diventano archetipi, simboli dell’essere umano
                                 Santa Lucia, 17 novembre 1917        solo e timido dinnanzi alla tragedia e al dolore.

 Questa mostra non vuole essere una testimonianza documen-
talistica, ma un’esposizione sulla memoria e offrire una pausa
di riflessione, un’occasione per soffermarsi a pensare a tutte
quelle stagioni difficili che purtroppo si sono ripetute e si ripe-
tono nella nostra storia.                                                                                            Isabella Bembo
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
La madre, tecnica mista su carta, 50 x 51 cm., Trieste 2013
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
Vistea de Sus, domenica 21 luglio 1918

              «Quando a sera ripasso sulla stessa altura e
        mi volgo a guardare il lavoro della mia giornata,
          seguo con lo sguardo la strada fatta, il sentiero
           percorso e vedo al suo termine un piccolo ret-
          tangolo sgombro di spighe, una inezia nell’im-
                   mensa distesa delle spighe ondeggianti.

           Un altro pensiero mi sorge allora nella mente:
             ed io che tanto credo di aver fatto, che tanto
           credo di essere, che cosa sono nell’immensa e
          confusa folla di uomini, che cosa sono nell’im-
                         mensità e nell’infinità del creato?»

                     da Lettere dall’al di là all’amico Fietta
             diario inedito di Luigi Soffiantini 1917-1918

Diario di Lisi, tecnica mista su carta, 20 x 25 cm., Trieste 2010
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
Ostffyasszonyfa 15/3/1918
                                             (Baracca 21)

       Dopo non so se tre o quattro ore mi svegliai
     e cercai di sgranchirmi le gambe per il freddo
    pungente di quella notte; i miei compagni dor-
   mivano ancora, ma in tutto il campo non erano
  rimasti che pochi gruppetti intorno a dei fuochi,
      la maggior parte, anche per il freddo si erano
  già messi in cammino. Svegliai i compagni ed in
                       breve proseguimmo anche noi.
    La notte era fredda, soffiava un vento gelido da
   primi di novembre. Si marciava a gruppi di otto
   o dieci, senza nessuna guardia, conversando più
      o meno allegramente, come pacifici borghesi.

                    da Lettere dall’al di là all’amico Fietta
            diario inedito di Luigi Soffiantini 1917-1918

Fratelli, tecnica mista su carta, 19 x 33 cm., Trieste, 2010
ADRIANA RIGONAT UNA STAGIONE DIFFICILE
L’ ultimo saluto, tecnica mista su carta, 49, 5 x 53 cm., Trieste, 2013
Non fermati mai, tecnica mista su carta, 25 x 27 cm., Trieste, 2013
Vistea de Sus, 2 giugno 1918

                          Ti confesso che mi venne da piangere per-
                       ché non sapevo a quale avvenire sarei andato
                      incontro. Anche la vecchia mi lasciò partire a
                  malincuore perché in casa rappresentavo il figlio
                      militare del quale si aspettava ansiosamente il
                      ritorno. Figurati che alla domenica mi dava la
                    camicia bianca da portarsi fuori dai pantaloni e
                    la cintura di cuoio lavorato di suo figlio perché
                                                    facessi buona figura.
                     Per la partenza mi foraggiò largamente con un
                     bel pagnottone bianco, un bel pezzo di lardo e
                                                         ricotta di bufala.

                                     da Lettere dall’al di là all’amico Fietta
                             diario inedito di Luigi Soffiantini 1917-1918

Il giardino dei semplici, tecnica mista su carta, 50 x 70 cm., Trieste, 2014
Vistea de Sus, 16 giugno 1918

               Intanto ho cominciato a conoscere meglio la
            famiglia: oltre alle tre figlie che ho visto (Chiva,
            la maggiore, molto laboriosa, Sofia, la seconda,
                 veramente la più bella, Cristina, la minore,
            abbastanza spiritosa), ve n’è un’altra sposata col
           marito militare e Giorgio, l’unico maschio, pure
            militare. Quest’ultimo ha fatto parte dell’armata
               che ha invaso l’Italia ed ha scritto a casa cose
            mirabolanti sull’Italia. Certamente, per chi vive
           in paesi così miseri, la ricchezza della campagna
            veneta deve essere apparsa più che spettacolare.

                             da Lettere dall’al di là all’amico Fietta
                     diario inedito di Luigi Soffiantini 1917-1918

Lungo il viale, tecnica mista su carta, 36 x 47,5 cm., Trieste, 2014
L’ amico ritrovato, tecnica mista su carta, 24 x 21 cm., Trieste, 2011
BIOGRAFIA

 Adriana Rigonat, nata a Trieste dove lavora, ha iniziato a es-
primersi pittoricamente nel 1999.
 Ha seguito e segue corsi di importanti Maestri per affinare e
confrontare la sua esperienza.

  Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in
Italia, Austria, Slovenia, Germania e ultimamente in Inghil-
terra.

 Le sue opere sono state segnalate in vari concorsi e ha vinto
importanti premi nazionali.

OPERE

 Le opere presentate sono realizzate con tecnica mista su carta.
 Il colore, usato in modo astratto, viene a sublimare il tratto
che presenta, sottolinea, denuncia il soggetto umano, elemento
centrale della sua pittura.

  Spesso il rosa, colore abitualmente associato all’infanzia e a    Un sentito grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di
sentimenti di tenerezza, risulta particolarmente drammatico,        questa mostra e dei suoi successivi appuntamenti espositivi.
con la capacità d’esasperare il tratto nero o scuro delle figure.
                                                                    Un ringraziamento speciale alle famiglie Soffiantini e Spagna per averci
 Una luce diffusa viene repentinamente turbata da uno scoppio       gentilmente concesso la pubblicazione dei brani inediti tratti dal diario di
di colore che schizza, sgocciola sulle figure oppure da un’aurea    Luigi Soffiantini.
bianca che contorna le sagome imprigionandole nel foglio.
                                                                    Grazie per la collaborazione al Kulturno društvo - Circolo di cultura
www.rigonatadriana.it		                adrianarigonat@gmail.com     «Ivan Trinko» di Cividale del Friuli.
Mercoledì, 27 novembre 1918

        Siamo nella grande città redenta: Trieste.
Siamo giunti ieri sera sul tardi e guidati attraver-
so la città ad un magazzino del porto per passare
 la notte. Ne arrivano da tutte le parti e con ogni
                               mezzo, anche a piedi.
  (Ore 10) C’è un po’ di confusione. Certamente
  i comandi non si aspettavano un così rapido e
    disordinato rientro dei prigionieri che erano
     centinaia di migliaia. Si parla di partenze in
piroscafo scaglionando per il sud. Alla banchina
           infatti ci sono diversi piroscafi pronti.
Intanto però ci hanno infilati in un altro magaz-
         zino del porto dove, tanto per cambiare,
                                   c’era da far pulizia.

                 da Lettere dall’al di là all’amico Fietta
         diario inedito di Luigi Soffiantini 1917-1918

                                                             Ideazione e grafica: iocomenoi.ib@gmail.com
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