ABOUT HEALTH - The Story Lab
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Editoriale Vi presentiamo la nuova edizione di Untold Stories, l’approfondimento periodico di The Story Lab su temi caldi del nostro settore. Questa volta affrontiamo l’argomento della comunicazione in una delle industry più complesse ma ricche di opportunità creative: quella del pharma. In questa edizione infatti abbiamo deciso di focalizzarci su un settore apparentemente meno sexy di altri dal punto di vista creativo, spesso caratterizzato da poca innovazione e da execution flat e ripetitive. Ma sono proprio questi i motivi per cui crediamo che di tempi e processi già approvati, piuttosto che la comunicazione in ambito farmaceutico abbia esplorarne di nuove. E per lo stesso motivo si un potenziale enorme ancora da esprimere. sono sempre sentiti più sereni nel rivolgersi a quelle poche agenzie di comunicazione iper Per capire in che modo, serve prima comprendere specializzate nel settore, che - anche loro parte le cause che hanno portato a questo generale di questo meccanismo - si sono ormai appiattimento, soprattutto in Italia: da un lato adeguate al mindset “reazionario” della industry, i temi affrontati dalle case farmaceutiche adagiandosi in termini di innovazione e spinta. (e dai loro prodotti) toccano le sensibilità più Del resto, è comprensibile: perché fare uno sforzo profonde delle persone - un conto è parlare in più se questo non viene richiesto né tantomeno di hamburger o yogurt - altra cosa è affrontare premiato? temi legati a cure o patologie. Il rischio di sbagliare è molto più alto, a maggior ragione Come spezzare questa catena e iniziare nell’era digitale in cui basta poco per scaldare a considerare il pharma come un settore capace gli animi e innescare dei pericolosi flame. Oltre di creare davvero innovazione in termini a questo, che già di per sé non è poco, si di comunicazione? Questa è la domanda aggiungono le complessità legali particolarmente principale a cui abbiamo provato a rispondere rigide nel nostro Paese – ben note a tutti in questo deck, che speriamo possa alimentare gli addetti ai lavori - per cui non solo molti tutto il comparto con una nuova linfa capace argomenti non possono essere affrontati del tutto, di evolvere i propri standard e di crearne di nuovi, ma anche quando è possibile farlo, il cosiddetto alzando l’asticella e sfidando il mindset attuale ‘regolatorio’ dilata notevolmente i tempi dei principali stakeholder. del processo realizzativo delle campagne creative, rendendo spesso difficile coniugare time Buona lettura! to market e comunicazione. In questo percorso a ostacoli, i manager aziendali Stefano Pagani sono stati portati a solcare spesso strade già CEO tracciate, forti di una rassicurante consuetudine The Story Lab 2
Agenda Untold Stories about Health 4 x Starting Point Untold Stories about Health 8 x Asking Untold Stories about Health 15 x Discovering Untold Stories about Health 22 x Learning Untold Stories about Health 29 x Trusting Untold Stories about Health 36 x Caring for others Untold Stories about Health 45 x Mental Health The Untold Narrative for Health 53 (Cari brand, sappiate che) Ringraziamenti e contatti 55 3
Untold Stories about Health x Starting Point Si fa presto a dire “comunicazione”. Quando barriere che impediscono alle persone si tratta di aziende farmaceutiche, i giochi di raccogliere tutte le informazioni necessarie si fanno complicati, tra regolatori, approvazioni, per prendere decisioni informate. Ma questa non limitazioni e sensibilità da rispettare e accogliere. è che una grande opportunità per le marche di questa categoria. Ecco perché in questo whitepaper abbiamo deciso di esplorare il punto di vista Abbiamo organizzato le informazioni in 6 capitoli, delle persone e chiedere loro che cosa pensano di cui quattro ripercorrono proprio quel viaggio delle attuali comunicazioni di brand nel mondo suggerito dagli intervistati (Asking, Discovering, farmaceutico e in quali ambiti, relativi alla propria Learning, Trusting) mentre due ci portano salute, avrebbero bisogno di un aiuto da parte attraverso due punti di vista in crescita dei nuovi strumenti digitali (branded e non) nel mondo health: Caring for Others (il mondo per sentirsi maggiormente in controllo delle dei caregivers) e Mental Health. proprie scelte. Dati e insight sono organizzati insieme Abbiamo intervistato un panel composto a commenti emersi dai laboratori, e ciascun da 232 persone, tutte residenti su territorio capitolo è introdotto da un commento a opera italiano, attraverso una survey digitale dedicata dei colleghi che in The Story Lab si occupano alle abitudini riguardanti la gestione specificamente di farmaceutiche e tematiche della propria salute personale e la relazione legate al mondo del wellness. con le marche farmaceutiche e le loro comunicazioni. Successivamente, abbiamo A chiudere, una sintesi propone key learning aggiunto una parte più qualitativa, andando e suggerimenti alle marche farmaceutiche che a intervistare 27 persone corrispondenti vorranno esplorare il mondo della comunicazione alla categoria caregiver, quindi responsabili – digitale e non – facendo propri nuovi e inediti della salute o del reperimento di informazioni punti di vista. riguardanti lo stato di salute di altre persone. Welcome to the Never Before. Quello che abbiamo raccolto è un interessante Welcome to Untold Stories about Health. scenario che dipinge un vero e proprio viaggio attraverso l’informazione, che parte Samanta Giuliani da un bisogno e arriva fino all’auto-diagnosi: Executive Strategy Director un viaggio che oggi ha ancora tante, troppe The Story Lab 5
Survey La ricerca è stata condotta tramite una survey online, somministrata a un campione di persone ristretto ma eterogeneo, sia per età che per genere. La survey è stata inviata il 15 giugno 2021 tramite una e-mail di lancio, con due recall successivi in un periodo di 10 giorni. Al termine del periodo di somministrazione sono state raccolte 232 risposte. Il campione dei partecipanti ha un’età compresa tra i 25 e i 54 anni (91,3%) ed è composto principalmente da donne (72,5%). La survey si è concentrata sulle seguenti aree tematiche: • Importanza del benessere psico-fisico • Figure professionali di riferimento riguardo alla salute propria e dei cari • Attitudine all’uso di farmaci, cosmetici e integratori • Approccio a tool online di autodiagnosi • Brand pharma e influencer 6
Intervista A chiusura dell’attività di analisi è stato usato lo strumento dell’intervista guidata a risposta aperta, somministrata per mezzo diretto (dal vivo) o tramite contatto indiretto (telefono, videochiamata) a un campione di 27 caregiver di età compresa tra i 34 e i 66 anni. Le risposte sono state riportate in forma testuale e sono state successivamente razionalizzate, identificando i principali temi emersi. 7
Untold Stories about Health x Asking C02 8
Untold Stories about Health x Asking Si fa presto a dire “cercalo su Google”: quando individuare una fonte credibile (e affidabile) può si affronta una ricerca online che ha a che fare essere davvero molto complesso, soprattutto con la nostra salute, come utenti ragioniamo quando si ha paura di prendere la decisione in modi completamente differenti rispetto sbagliata. A proposito di asking, dunque, ecco a quando cerchiamo un nuovo paio di scarpe. due azioni che ogni brand pharma dovrebbe Prima di tutto, è molto probabile che in quel accertarsi di intraprendere: 1) Domandarsi momento ci si senta in ansia: non ci sentiamo con quali parole le persone reali descrivano fisicamente in forma o forse siamo preoccupati e ricerchino online i propri sintomi e allineare per qualcuno che amiamo, e per questo la propria strategia SEO e SEA di conseguenza, abbiamo fretta di trovare le risposte giuste. offrendo contenuto che esuli dalla semplice Sembra banale? Non lo è affatto. Analizzare descrizione di prodotto ed esplori piuttosto con attenzione le combinazioni di parole chiave le domande spontanee che le persone formulano che gli utenti utilizzano per esplorare i propri riguardo a un dato sintomo o patologia. 2) Non sintomi ci offre degli indizi rispetto ai contenuti dimenticare che chi sta cercando questo genere che si aspettano di trovare e che sarebbero di contenuto ha spesso fretta e di solito è in ansia. più disposti ad approfondire: ma quante volte Non è il momento di portarli a spasso attraverso i brand sanno realmente coglierli per costruire i nostri siti o confonderli tra mille passaggi contenuto rilevante? Una cosa che il dato invece e pop-up: dobbiamo condurli rapidamente non ci dice è quale stato d’animo accompagna alle risposte che stanno cercando. chi sta ricercando quelle informazioni. Visto da un altro punto di vista, è vero che Google può Rosa Sirico rispondere all’infinito a infinite domande, ma Digital Strategist in questo mare magnum di informazioni The Story Lab 9
Da soluzione a prevenzione Maggiori fonti di informazione hanno decretato un aumento della consapevolezza individuale. Le persone non cercano più meramente soluzioni pratiche, ma vogliono capire - innanzitutto - come gestire segnali e sintomi, in ottica di prevenzione. Spesso però hanno difficoltà a farsi comprendere proprio dai professionisti della salute (47% degli intervistati). Se la comunicazione con il medico e/o farmacista resta comunque di fondamentale importanza per arrivare a una soluzione, non sempre questa è efficace a causa del gap terminologico tra paziente e professionista. In generale, parlando con farmacisti, medici di base o specialisti, quanto spesso hai avuto difficoltà a far capire il tuo malessere? Spesso/ Qualche volta Raramente/ 47% Mai 53% 10
Mi fido di chi mi sta intorno Gli intervistati hanno mostrato una propensione a fidarsi principalmente dei propri familiari e delle persone vicine (37,5% del campione) prima che di qualsiasi medico. Un divario con uno stacco di quasi il 20%. Tra i professionisti il medico di base si conferma essere il primo punto di contatto (18%), seguito poi dal farmacista (13,9%) e in ultimo dagli specialisti (8,1%). Solitamente, quando ti capita di provare lievi malesseri, a chi ti rivolgi per primo? Farmacista 13,9% Medico di base 18,0% Medico specialista 8,1% I miei familiari/persone a me vicine 37,5% A nessuno/aspetto di capire se passa da solo 22,6% 11
E preferisco prendere farmaci il meno possibile L’intervista ha registrato una tendenza a utilizzare farmaci il meno possibile (52,6%), a meno che non sia facilmente riconoscibile la patologia (31%). La grande maggioranza del campione (91,6%) dichiara poi di saper riconoscere in autonomia una patologia a partire dai sintomi, almeno la maggior parte delle volte, e il 77% ritiene che sia importante riconoscere una patologia prima di rivolgersi al medico. Solitamente, quando percepisci uno stato di malessere fisico, ricorri immediatamente a farmaci da banco? Sì, se riconosco la patologia 31,0% Sì, anche se non riconosco la patologia 3,1% No, se riesco a sopportare il dolore 52,6% No, chiedo prima al medico/farmacista 13,3% 12
Brand & Content you can’t miss imalditesta.com Angelini, da anni impegnata con Moment nella cura e nella prevenzione del mal di testa, ha integrato sul sito del farmaco un configuratore che permette di individuare il tipo di mal di testa. Dopo la prima diagnosi, il tool invita a consultare il proprio medico o il farmacista. SempreLivre: My first pad Per aiutare le madri - fonte primaria di informazione per le ragazze - nel coinvolgere nella delicata conversazione sul ciclo mestruale le proprie figlie prima che esso arrivi per la prima volta, Livresse propone degli assorbenti per bambole e un’applicazione pensata per introdurre il tema attraverso giochi e quiz da fare insieme. 13
HEALTH TRUTH #1 Un gap di affidabilità Nell’era dei social, in cui le persone sono sempre più informate e consapevoli, c’è un gap di affidabilità percepita nei confronti dei brand e delle autorità scientifiche, che porta a preferire i consigli di amici e parenti. I brand devono puntare sullo human touch, mettendosi nei panni del paziente e individuando la fonte più corretta da attivare per raggiungerlo e informarlo. 14
Untold Stories about Health x Discovering C03 15
Untold Stories about Health x Discovering Dicono che l’umanità si definisca tale a ciascuno step del patient journey, dal momento in cui ha sviluppato la capacità per accendere la loro curiosità, informarli di curare e di curarsi. in una chiave divulgativa, rassicurarli e farli Personalmente, non lo trovo del tutto corretto. sentire meno soli raccontando altre storie Tutto inizia un po’ prima, con qualcuno che di pazienti simili alle loro. Se un brand riesce si pone una domanda, una scintilla fondamentale a rendere semplice la possibilità di trovare capace di innescare il desiderio di comprendere risposte ed esplorare contenuti correlati, offre e trovare una soluzione a problemi che alle persone anche un servizio di empowerment, sembravano del tutto irrisolvibili. Ed ecco perché mettendole cioè nelle condizioni di comprendere anche oggi, quando ce ne stiamo davanti sul serio un argomento, di migliorare le proprie alla barra del motore di ricerca, in realtà non competenze e quindi magari gestire meglio stiamo facendo altro che portare avanti l’essenza la conversazione con professionisti medici. stessa della specie umana: la fame di scoperta. Questo avviene quando la comunicazione guida È proprio questa fame che dobbiamo alimentare, all’approfondimento attraverso contenuti ancora di più se parliamo di comunicazione con il giusto tono di voce, che traducono al servizio della salute. i termini medici in un linguaggio vicino alle persone comuni: se faremo tutto Come fare, dunque? Ci sono aziende che correttamente, saremo quelli che hanno condotto propongono contenuti che sembrano dogmi, il paziente sulla strada giusta per scoprire o peggio bugiardini, sperando che qualcuno si fidi qualcosa di nuovo e importante per la propria ciecamente di quello che “dice l’azienda”. Ce ne salute. Avremo reso un servizio e migliorato sono altre che puntano tutto sulla “comunicazione le competenze del singolo individuo rispetto del dolore”, finalizzata a toccare le corde emotive a quella specifica patologia o sintomo. Ora, avrà più “facili”, ma che poi richiede uno sforzo meno difficoltà a parlarne con il suo medico e a enorme per abbattere la barriera alzata a difesa risolvere il suo problema. di emozioni troppo forti e spesso respingenti: fuggire dal dolore è una caratteristica base Giorgio Maria Bologna della natura umana. C’è una terza strada, Creative Director per fortuna: possiamo suscitare nelle persone The Story Lab la voglia di capire, esplorare e conoscere, offrendo loro un percorso di scoperta il più possibile intuitivo e distribuendo lungo tutto il loro cammino una serie di contenuti adatti 16
Anti-social pharma Internet? Uno spazio troppo caotico, in cui le persone fanno fatica a distinguere le fonti credibili e affidabili per fare scelte realmente informate. La grande maggioranza degli intervistati (90%) ha dichiarato infatti di non usare i social network per effettuare ricerche su farmaci o patologie, né ha contattato un brand presente sui social per effettuare domande o avere informazioni in merito. 17
Ma il digitale può essere un valido alleato Sui motori di ricerca, principalmente vengono cercati i sintomi (45%, Audiweb) per individuare una potenziale patologia. Le altre ricerche riguardano i professionisti: l’individuazione di specialisti (24%), la prenotazione delle visite (18%) e il consulto direttamente online (11%). 18
Da paziente a persona Nasce l’esigenza di costruire un sistema olistico sempre più centrato sul paziente, in cui il farmaco è solo la punta dell’iceberg. Un brand pharma non può in alcun modo forzare l’esplorazione del paziente: deve essere in grado di fornire una serie di strumenti per mostrare attraverso i fatti (cioè le sue proposte di servizio) un reale interesse per la cura e il benessere delle persone, a cominciare dall’accesso a informazioni trasparenti e il più possibile personalizzabili (ma non personalizzate, fattore che inciderebbe sulla privacy del paziente). 19
Brand & Content you can’t miss Philips: non dare la colpa a chi non ne ha Con il progetto sulle apnee notturne, Philips ha fornito una serie di strumenti informativi e interattivi per aiutare a identificare e a comprendere la patologia sulla base dei sintomi: video episodi dal taglio divertente sui sintomi “incompresi” dell’apnea notturna, DreamHub - il blog del sonno - e un quiz di auto-diagnosi. Aspirina: Hero Smiths È stato dimostrato che masticare un’aspirina durante un attacco di cuore mentre si aspettano i soccorsi aumenta le possibilità di sopravvivenza. Ma non tutti lo sanno. Così come non sanno che negli Stati Uniti questi attacchi si verificano ancora ogni 42 secondi. Per spargere la voce per il mese del cuore, Bayer ha reclutato tutte le persone con il cognome Smith (il più comune in America, più di 2,4 milioni di persone) residenti a Fort Smith (una delle località con il più alto tasso di infarti nel paese). A ogni Smith hanno consegnato un kit aspirina da tenere sempre con sé, certi che statisticamente avrebbe potuto salvare la vita a qualcuno. 20
HEALTH TRUTH #2 Fare marketing per educare Non basta pubblicizzare un farmaco, le persone vogliono essere messe nelle condizioni di poter prendere decisioni informate. Il ruolo del marketing nella categoria pharma si deve evolvere, mettendo al centro l’education e l’empowerment e lavorando per formare nuovi utenti in grado di comprendere e valutare le soluzioni a loro disposizione, siano esse quelle del nostro brand o altre terze, liberamente e con coscienza. 21
Untold Stories about Health x Learning C04 22
Untold Stories about Health x Learning Raccontare un farmaco non è di per sé atopica è una patologia ancora abbastanza un’impresa semplice. Che si tratti di un farmaco sommersa nel nostro paese, e promuovere RX con forti limitazioni e paletti in termini direttamente il farmaco Dupixent per curarla non di comunicazione o un farmaco da banco senza è possibile, trattandosi di un RX. Ecco perché prescrizione, magari un integratore, abbiamo costruito un percorso di auto-diagnosi il vero problema non è tanto farne conoscere digitale riguardante la dermatite atopica, l’esistenza, ma far capire al potenziale paziente dove un test interattivo permette di comprendere o professionista medico che proprio quello meglio i propri sintomi e, in caso specifico prodotto risolve uno specifico problema, di corrispondenza con quelli della DA, approfittare suo o dei suoi pazienti. Sappiamo bene che di un concierge digitale che agevola quando si tratta di un farmaco, spiegare che cosa la prenotazione in ambulatorio direttamente fa non basta, perché tante volte le persone non dal sito. Informando ed educando gli utenti, sanno riconoscere i propri sintomi, o ricondurli abbiamo incrementato il numero di potenziali alla patologia corretta. Ecco perché nell’ambito pazienti che prenotavano una visita specialistica, pharma, è bene non focalizzarsi sul prodotto durante la quale il medico poteva proporre o sul brand attraverso le classiche campagne il farmaco RX dell’azienda nel caso di pura awareness che caratterizzano altre di corrispondenza della diagnosi. Questo industry, quanto piuttosto concentrarsi processo, che utilizza il digitale per accelerare sull’education riguardante la patologia e facilitare il patient journey dell’utente e la sintomatologia, ideando dei progetti che tra online e offline, prende il nome mettano le persone nelle condizioni di prendere di “servitization”: mettendo i potenziali pazienti scelte informate e consapevoli riguardo nelle condizioni di capire il proprio malessere alla propria salute. Perché più le persone, cioè e comunicarlo correttamente al medico i potenziali pazienti, sono consapevoli o farmacista, si crea un bacino di potenziali della propria sintomatologia, più sono in grado prospect già abbastanza informati sulla patologia di muoversi verso gli step successivi della patient da fare al proprio medico “la domanda giusta” journey, per esempio prenotando una visita che può portare a consigliare il prodotto, specialistica in ambulatorio dove un medico potrà anche quando questo non si può comunicare prescrivere farmaci adatti al trattamento. direttamente. È il caso di Dermatopia, progetto digitale che Corinna Bonfanti in The Story Lab abbiamo costruito a sei mani Strategy Lead con Sanofi Genzyme e Deloitte. La dermatite The Story Lab 23
Una fiducia da conquistare Il 41% degli italiani riconosce il valore dei prodotti che “migliorano la salute”, ma oltre il 37% esprime una valutazione negativa per il comparto farmaceutico, legata al prevalere dell’idea di fondo di un profitto che porterebbe “a indurre consumi ingiustificati di farmaci” attraverso la comunicazione diretta o la creazione di “bolle” di attenzione attorno a determinate patologie secondarie. 24
Edutainment > Advertising Nella pubblicità, i brand cercano di presentarsi sempre di più come fornitori di assistenza e servizi relativi alla patologia, e non solo come produttori di medicinali. Ecco perché l’education e l’empowerment diventano fondamentali: forniscono alle persone gli strumenti per capire meglio il contesto della propria patologia e dei propri sintomi e gli strumenti per prendersi cura di se stessi. Prima di consigliare una qualsiasi soluzione, ci aiutano nel costruire affidabilità rispetto al sistema farmaceutico (che nella mente dei consumatori è ancora spesso un’unica grande entità costituita da “Big pharma”, ospedali, Stato e dottori) e forma utenti più sensibili a valutare le comunicazioni e i benefici di prodotto. Un approccio ancora più valido per i farmaci su prescrizione (RX), per cui è vietata la pubblicità da normativa nazionale. 25
Servitisation e piattaforme editoriali Rispetto ad ambiti e tematiche dove sussiste un’assenza o una confusione di informazioni, il brand può intervenire a organizzarle e completarle, agendo con un partner terzo editoriale o comunque unbranded per fornire contenuti e servizi super-partes su un tema di interesse generale o una patologia, agevolando le relative diagnosi spontanee. Un servizio fondamentale per larghe fasce demografiche che rischiano di non avere gli strumenti o le competenze necessari per identificare correttamente i propri sintomi e di conseguenza intraprendere il giusto percorso per arrivare a trattarli. 26
Brand & Content you can’t miss Dermatopia Sanofi ha creato Dermatopia, la piattaforma che raccoglie informazioni e servizi per riconoscere la dermatite atopica e sensibilizzare le persone sulla possibilità di una migliore gestione della loro patologia, motivandole a riappropriarsi della propria vita. Il sito ospita anche un test di auto-diagnosi che - nel caso in cui rilevi una forma di DA trattabile tramite farmaco - invita gli utenti a prenotare una visita in ambulatorio, agevolando tramite un sistema di servitisation digitale per la prenotazione. Sapere Salute Il portale di salute e benessere, saperesalute. it, è un esempio di progetto editoriale con guide, articoli, video e consigli da esperti del settore su disturbi, stili di vita, alimentazione, cure e rimedi. Negli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per chi cerca soluzioni tramite Google. 27
HEALTH TRUTH #3 Abilitare l’experience Dobbiamo mettere le persone nella condizione di poter esplorare liberamente le informazioni che Ritengono maggiormente in linea con le proprie esigenze: occorre una comunicazione personalizzata sulla patologia, da costruire mettendo al centro la persona e ragionando sulle reali barriere (informative e pratiche) che rischiano di rallentare o bloccare del tutto il loro processo di auto-diagnosi. 28
Untold Stories about Health x Trusting C05 29
Untold Stories about Health x Trusting Tu di chi ti fidi? È buffo, ma nelle agenzie tornare ad appropriarsi. di pubblicità questa domanda ce la si rivolge A pensarci bene, oggi moltissimi problemi ancora poco. Invece credo che sia di salute sono ancora stigmatizzati, nascosti, una domanda cruciale non solo nel mondo non “commercializzati”. In una parola, del pharma, ma anche per descrivere gli ultimi decisamente uncool. Nella società di Instagram anni dell’influencer marketing e forse del mondo queste problematiche esistono però ai margini, della comunicazione. e rappresentano la prossima battaglia della Gen Dalla nascita dei social, le storie dei brand sono Z: la ribellione contro il dover essere sempre diventate quelle delle persone che li scelgono. perfetti, felici e in salute. Ed è ovviamente E la fiducia, come molto del nostro vivere, si è una battaglia che si combatte anche attraverso parcellizzata. I consumatori stessi sono più vigili, le persone (più o meno influencer) e le loro storie. più guardinghi, più attenti a dare la loro fiducia. E se oggi la cura della malattia non è solo diagnosi e prognosi ma anche e soprattutto E se nel mondo dei prodotti farmaceutici accettazione e sostegno, allo stesso modo è evidente il problema dell’attendibilità dei patient i consumatori - e non più solo i giovani - guardano influencer, della loro formazione, del potenziale con crescente interesse alle storie dei pazienti, rischio derivante dalla non-professionalità, d’altro e non solo ai farmaci e alla loro efficacia. canto è ormai indiscutibile l’impatto che gli influencer hanno sul pubblico, la loro Se il mondo farmaceutico saprà sfruttare questo capacità empatica, il loro grado di attrazione scenario, potrà giocare un ruolo decisivo e di influenza sul comportamento. in questa battaglia e, facendosi promotore Quindi l’ovvia conclusione è che, parlando di accettazione e divulgatore di storie potenti di fiducia nel mondo del pharma, più che “Di chi in grado di combattere lo stigma, diventare ti fidi?” la domanda dovrebbe essere: “Di quale un alleato di questa e della prossima generazione. storia ti fidi?” Ovvero qualcuno di cui fidarsi. Sì, perché se la competenza e l’affidabilità nel consigliare un farmaco è ancora e sempre Maurizio Tozzini compito del farmacista o al limite di opinion Executive Creative Director leader “tecnici” e preparati, il valore delle storie The Story Lab diventa una soft skill di cui questo mondo deve 30
Influencer? No, grazie Chi sono i veri influencer nel settore farmaceutico? In tema di farmaci, l’opinione di un influencer “classico” non viene percepita come autorevole (per niente 41,1%, poco 31,6%), mentre la situazione cambia se si parla di cosmetici e integratori. Questa tendenza è condivisa da tutte le fasce d’età. Quanto pensi che l’opinione di un influencer sia autorevole in questi ambiti? Molto 0,9% Abbastanza 9,9% Così così 23,5% Poco 31,6% Per niente 34,1% 31
Storie reali e salute partecipata La salute oggi è partecipata, collettiva: testimonianze reali e pareri dei professionisti della salute si mixano e diventano la fonte di informazione primaria più affidabile per le persone. Se da una parte c’è un forte scetticismo rispetto a brand e influencer, dall’altra il proliferare di forum e gruppi di discussione tematici lascia intendere l’esigenza da parte delle persone di identificarsi in storie di pazienti reali (su medicitalia.it - ad esempio - ogni mese più di 6 milioni di pazienti ricercano online informazioni sulla salute). Fonte: AbouPharma.com 32
Dall’ascolto al contenuto Sfruttando l’enorme volume di dati generati dagli utenti online, si possono intercettare discussioni e bisogni: tutte informazioni utili che permettono alle aziende farmaceutiche di andare a costruire progetti di valore per i pazienti. A questo punto è lo storytelling a essere protagonista nel dover interpretare e restituire contenuti utili. Anche agevolare lo scambio diretto tra pazienti di informazioni e approfondimenti (community) è una chiave di volta nella relazione tra brand, pazienti e key opinion leader. Il brand, in questo caso, è abilitatore di spazi digitali sicuri e affidabili dove questo scambio di informazioni e testimonianze può avvenire. 33
Brand & Content you can’t miss Netflix Atypical 4 stagioni per una fortunata serie Netflix che normalizza il mondo della Sindrome di Asperger, dimostrando che si può raccontare la diversità fisica e mentale con dolcezza e ironia, aprendone le porte anche a chi di Asperger non sa nulla. La storia racconta le avventure quotidiane di Sam, un ragazzo affetto da un disturbo pervasivo dello sviluppo imparentato con l’autismo, che sente essere arrivato il momento per lui di trovare l’amore e reclamare la propria indipendenza. Preso di mira dai coetanei perché considerato «strano», Sam intraprende un viaggio divertente ed emozionante alla ricerca di se stesso, portando la madre apprensiva Elsa, il padre comprensivo Doug e la sorella Casey a fronteggiare i cambiamenti che ne derivano. Scacco Matto Scacco Matto è l’iniziativa rivolta alle persone con Sclerosi Multipla co-creata da Novartis Italia in collaborazione con AISM e un team di esperti clinici. Celebrando le vittorie raggiunte da persone con SM attraverso sette storie vere di pazienti che vogliono essere di ispirazione, la campagna mostra come si possano superare i limiti imposti da questa patologia. 34
HEALTH TRUTH #4 L’autenticità premia L’empatia, quando si tratta di salute, rafforza la credibilità. L’opportunità per il settore pharma è quella di raccontare storie autentiche di persone, di chi ha vissuto determinati disagi o malattie e di chi le cura ogni giorno, che permettono di identificarsi e fidarsi maggiormente dei contenuti. Il “provato sulla propria pelle”, in questa categoria, fa tutta la differenza del mondo. Costruire un senso di community e scambio di testimonianze attorno a patologie e soluzioni crea valore ed engagement tra pazienti e rende più trustable anche il brand promotore. 35
Untold Stories about Health x Caring for others C06 36
Untold Stories about Health x Caring for others Il caregiving è oggi un tema fondamentale è quella di chi si prende cura di loro. Lavorare nel settore della salute. Con l’invecchiamento in maniera strategica per arrivare a entrambi della popolazione, e considerata l’era pandemica questi target finali in maniera più credibile che stiamo vivendo, la domanda di assistenza diventa cruciale, sia in caso di malattie croniche domiciliare è destinata ad aumentare in modo che ordinarie. esponenziale. Un esempio? Quello di Prostamol di Menarini, La famiglia è cruciale: è all’interno dell’ambiente integratore alimentare che contribuisce familiare che le persone ricevono attenzione a favorire la funzionalità della prostata ogni volta che viene scoperto un disturbo. e delle vie urinarie, per cui è stata costruita Il compito del caregiver informale, che coincide una campagna pubblicitaria che parla appunto con un familiare, parente o amico che direttamente alle donne, per aiutarle a gestire si prende cura di un paziente, è quello i problemi dei propri compagni, che molto spesso di occuparsi del malato dal punto di vista pratico, tendono a nascondere il disagio che stanno aiutandolo nella gestione della malattia vivendo. In questo caso, il target donna diventa e nello svolgimento delle attività quotidiane, un vero e proprio endorser, molto più fidato ma anche sostenendolo sul piano emotivo. del brand stesso. I caregiver familiari in Italia sono stimati Dal punto di vista creativo, invece, il caregiver ha dall’ISTAT in oltre 12 milioni di persone (34,6% bisogno di sentirsi protetto e rassicurato. della popolazione, nel 2018)* che si prendono Per questo in termini di tono di voce è cura di figli minori di 15 anni o di parenti malati, fondamentale che un brand sia caldo disabili o anziani. Si tratta di una funzione e accogliente, comunicando quanto il benessere di grande rilevanza sociale che però non è del caregiver e del paziente gli stiano a cuore ancora stata riconosciuta a livello formale, tant’è allo stesso modo, che non si è soli e che tutto che gli stessi caregiver spesso non hanno piena andrà bene. consapevolezza del proprio ruolo. Sergio Fimiani Il ruolo della pubblicità in questo contesto è Strategy Lead quello di riconoscere che nell’intercettare The Story Lab i pazienti finali, un’importante voce da coinvolgere *Fonte: Istat 37
“Vi sono 4 tipi di persone al mondo: coloro che sono stati caregiver, coloro che sono caregiver, coloro che saranno caregiver, coloro che avranno bisogno di un caregiver”. Rosalynn Carter 38
Siamo tutti caregiver (prima o poi) Si stima che i caregiver in Italia siano oltre 12 milioni di individui, nella gran parte dei casi donne (70%), generalmente mogli o figlie, che dedicano in media tre quarti della loro giornata ad attività assistenziali intra-familiari. Una condizione destinata, prima o poi, a coinvolgere tutti. *PMI.it su dati ISTAT 2018 39
Dal paziente al caregiver L’allungamento del tempo medio di vita, il correlato incremento della diffusione di patologie cronico- degenerative unitamente ai cambiamenti sociali in atto rende il ruolo di chi si prende cura dei propri affetti, familiari e non, sempre più fondamentale. Soprattutto su determinate patologie, oggi, non è possibile pensare a una comunicazione rivolta esclusivamente al paziente. 40
A chi dà ascolto il caregiver? Il ruolo del caregiver è quello di ascoltare e interpretare i sintomi in prima battuta, per poi cercare le soluzioni più adatte. Se il medico di base e il pediatra rimangono il punto di riferimento, soprattutto per i caregiver che si occupano di bambini, la cerchia di amici e la famiglia sono sempre considerate un valido consulto per patologie soprattutto di lieve entità. Ancora inespresso in Italia è il potenziale dei tool online che agevolano una prima diagnosi, da confermare poi insieme a uno specialista: all’estero stanno riscuotendo un buon successo, e nella nostra survey incuriosiscono ma mancano esempi pratici a cui fare riferimento per una valutazione più oggettiva, anche se c’è un certo scetticismo di base nel caso dei bambini. 41
Un’opportunità di servizio per le marche Quando si tratta di salute, i pazienti non sono dunque sempre i soli responsabili di valutazione e acquisto. E i caregiver possono essere supportati dalle risorse digitali e rappresentati dalla comunicazione di brand. Inoltre, agevolare la relazione tra pazienti, caregiver e fonti d’informazione (medici o altro) rappresenta una vera e propria opportunità per i brand pharma: fornire servizi che aiutino anche a colmare i gap organizzativi in tema salute, regionali, statali o ospedalieri. 42
Brand & Content you can’t miss Penny the pirate OPSM, che si occupa di oculistica per bambini, ha sviluppato un progetto per agevolare l’auto- diagnosi che aiutasse genitori e nonni a testare le capacità visive dei bambini più piccoli, generalmente insofferenti alle visite oculistiche, attraverso un libro gioco interattivo ricco di test della vista camuffati da “prove” piratesche, da leggere portando una benda da pirata sull’occhio destro o sinistro a seconda del gioco. Doctolib Doctolib.it è una piattaforma per avere consulenze mediche e fissare appuntamenti con specialisti. Questo tipo di piattaforme - già diffuse in America e Centro America - hanno trovato terreno fertile anche in Europa durante questo periodo di incertezza, mettendo la salute a portata di click in un sistema che organizza il contatto tra pazienti e professionisti della salute. Il successo di Doctolib è stato talmente alto in Francia che la piattaforma è stata coinvolta nella gestione del piano vaccinale Covid-19. 43
HEALTH TRUTH #5 Dietro ogni “paziente”, c’è un caregiver Dietro ogni paziente si nasconde un caregiver. Il settore pharma ha quindi il ruolo di andare a intercettare i diversi target di una patologia specifica, mostrando cura ed empatia anche per i caregiver che ogni giorno si occupano dei propri cari, e lavorando con loro per migliorare e velocizzare le gestioni quotidiane. 44
Untold Stories about Health x Mental Health C07 45
Untold Stories about Health x Mental Health In quasi due anni di Pandemia una cosa è certa: di autodiagnosi, che devono però avere come questa profonda crisi ha rovesciato diversi obiettivo principale quello di mettere coloro che tabù. Uno di questi è quello che si riferisce soffrono di determinati disturbi in contatto alla salute mentale. Pensiamo al fatto che solo con persone in grado di offrire loro un aiuto in Italia, già prima del lockdown di marzo 2020, concreto e professionale. il 20% della popolazione soffriva in modo più o meno continuativo di disturbi psicologici. In questa direzione, assume un valore diverso Come è facile immaginare, nel 2020 questa anche il ruolo dell’influencer, che ha una duplice percentuale è cresciuta esponenzialmente, veste: come professionista preparato, che mette ed è destinata, secondo i dati, a crescere ancora. a disposizione il suo sapere per divulgazione, o come personaggio di spicco (attore, sportivo, In comunicazione, la maggior parte dei brand o altro) che decide di dichiarare in pubblico aveva già colto da tempo la grande opportunità di soffrire di problemi psicologici, diventando della Mindfulness, un trend che ha permesso un veicolo di normalizzazione e un esempio di realizzare progetti interessanti, che però per le generazioni più giovani. alla prova dei fatti si sono dimostrati perlopiù superficiali, laddove invece la necessità Supporto concreto cercasi, dunque. Ed è proprio delle persone è tutt’altro che superficiale. nella concretezza della comunicazione che Il disagio è reale e necessita di un supporto i brand possono fare la differenza, e in questo effettivo che permetta di migliorare la qualità senso le grandi aziende farmaceutiche hanno della vita. È necessario quindi che le aziende un vantaggio, poiché hanno dalla loro parte prendano una posizione, offrendo contenuti la conoscenza da divulgare per rispondere e strumenti di valore in grado di dare a un problema che riguarda da vicino ognuno un contributo reale alle persone. di noi. Da una parte, la sfida è la “normalizzazione”. Federico Mancin Avere problemi psicologici è normale, riguarda Strategy Director una larga fetta della popolazione mondiale, The Story Lab e non deve essere motivo di pregiudizio. Bisogna quindi lavorare su falsi miti e stereotipi per abbatterli e creare un dibattito meno tossico in relazione a questo tipo di tematica. Dall’altra parte, entrano in campo i tool digitali 46
Il benessere è psico-fisico L’era pandemica che stiamo vivendo ha ridefinito il concetto di benessere. L’attenzione per la salute fisica resta fondamentale, ma ad essa si associa un crescente interesse per il benessere mentale. Questo è confermato da tutte le fasce d’età coinvolte nell’indagine, con un’attenzione al benessere psico-emotivo che cresce fino ad arrivare all’89% per i Baby Boomers. Quanto reputi importanti questi aspetti? (molto+abbastanza) Salute Benessere fisico Benessere fisica (cura del corpo) psico/emotivo Millennials 24-44 99 85 80 GenX 45-54 98 78 84 Baby Boomer 55+ 100 89 89 47
Corpore sano ac mens sana La pandemia ci ha insegnato che il benessere fisico e quello mentale vanno strettamente di pari passo. Nel corso dei diversi lockdown, le app di meditazione e mental wellbeing hanno avuto un’impennata di download e utilizzi. Fondazione Veronesi avverte: la pandemia di Covid-19 avrà effetti a lungo termine sulla salute mentale. Urgente prepararsi e ampliare l’accesso alle cure, a partire da giovanissimi e fragili. Download in Aprile Download in Aprile dell’app Headspace di Calm App 1.5M 3.9M 4.6B Valore stimato del mercato della digital di mental health entro il 2026 (in $) 48
Il concetto di mental health è sdoganato Siamo ancora agli albori del trend, ma la comunicazione mostra già segnali nella direzione di una normalizzazione dei disturbi legati alla sfera psicologica ed emotiva: affidarsi a un professionista per prendersi cura della propria salute mentale non è più un tabù. Fedez non ha nascosto durante i dietro le quinte di Sanremo 2021 i suoi contatti con la sua mental coach. Marcell Jacobs, Oro Olimpico, ha più volte affermato come solo grazie alla sua mental coach sia riuscito a ottenere questi risultati. Chiara Ferragni ne parla spesso con i fan. Il cantante Ultimo supporta progetti di sensibilizzazione alla Mental Health tra i più giovani. 49
Ansia da prestazione, giovani e sport “A volte mi sembra come se avessi il mondo intero sulle spalle”. La ginnasta americana dei record Simone Biles ha spiegato così ai suoi 5.8 milioni di follower su Instagram il suo abbandono durante le qualificazioni di Tokyo 2021. Sta accadendo qualcosa di inedito nello sport: parlare delle proprie difficoltà psicologiche e mostrare che essere in cima alle classifiche non è tutto rosa e fiori non è più tabù. Le motivazioni che spingono sempre più atleti a questo coming out sono semplici: sanno che le loro parole, e soprattutto le loro azioni, possono condizionare veramente le nuove generazioni, e pensano sia importante che si cominci a parlare apertamente della relazione tra forma fisica e stato mentale. Non solo a livello agonistico. Nel 2021 abbiamo avuto modo di osservare casi di atlete e atleti che hanno puntato i riflettori sulla propria salute psico-fisica. L’apprezzamento di questi “mental health coming out” da parte dei più giovani è un segnale importante da non sottovalutare, non solo in ambito sportivo: le nuove generazioni hanno accumulato un bagaglio di stress e ansia durante il lockdown che ha bisogno di aiuto per essere elaborato. https://www.thedrum.com/news/2021/07/29/how-brands- can-back-simone-biles-and-the-next-gen-athletes-opening- up-mental-health https://www.rivistaundici.com/2021/07/09/naomi-osaka- conferenze-stampa/ 50
Brand & Content you can’t miss Solo insieme Per il lancio del suo nuovo album, l’artista Ultimo insieme a Spotify ha voluto affrontare il tema delle malattie mentali (depressione e ansia in primis) tra i più giovani, proponendo un sito che invitava i fan ad aprirsi, senza la paura di ammettere le proprie fragilità, condividendo la propria storia in forma anonima. Più storie venivano condivise e prima si sarebbe sbloccato uno speciale video ghost track dell’artista: l’adesione è stata così alta che in soli 3 giorni dalla pubblicazione della piattaforma il contenuto extra è diventato disponibile per tutti. Netflix & Headspace Netflix ha lanciato una serie branded content firmata Headspace, la più diffusa e più utilizzata app di mindfulness del mondo, per diffondere e normalizzare la conversazione riguardo a rabbia, stress, paura, dolore, frustrazione e per offrire alle persone una possibile via di auto-esplorazione. Recentemente, Netflix ha lanciato sempre con Headspace anche una seconda serie dedicata al sonno. Spotify & NODI con Andrea Delogu Il primo podcast dedicato a chi si prende cura delle persone con disturbi psichici e patologie neurologiche. La scrittrice e conduttrice Andrea Delogu racconta le storie di vita vissuta di pazienti affetti da schizofrenia ed epilessia e i loro caregiver, per affrontare stereotipi e pregiudizi. Il format è ideato e promosso da Angelini pharma. 51
HEALTH TRUTH #6 Non c’è corpo senza mente Nei prossimi anni le tematiche relative alla salute mentale faranno sempre più parte della conversazione quotidiana, specialmente tra le generazioni più giovani: i brand possono contribuire a normalizzare la conversazione e a offrire strumenti di auto-esplorazione, dimostrando di credere nel connubio inscindibile tra salute della mente e salute del corpo. 52
The Untold Narrative for Health C08 53
Cari brand, sappiate che I brand pharma hanno l’enorme opportunità Quanto al mondo influencer, è evidente di utilizzare il marketing come una leva come il modello classico imperante nelle altre per fare education e non performance, cioè categorie non sia adatto al mondo pharma, per nutrire una sempre maggiore consapevolezza tuttavia il word of mouth people-to-people delle persone riguardo alla propria salute, fisica (amici e famigliari, forum), l’accesso agli esperti, e mentale, agevolando la conversazione con loro le testimonianze di altri pazienti e caregiver nel momento del bisogno. sono in realtà le fonti primarie che l’audience va a ricercare e consultare nell’ambito farmaceutico: Ragionare non solo sul messaggio inglobarle nel servizio al paziente può offrire da consegnare, ma anche sull’esperienza, più un ottimo gancio di conversazione alla marca o meno frustrante o lineare, che un utente per conoscere sempre meglio i bisogni si trova ad affrontare esplorando la propria dei propri pazienti o prospect. Costruire patologia o i propri sintomi, alla ricerca community per agevolare lo scambio di una soluzione o anche solo di una di informazioni e testimonianze sarà un altro rassicurazione e di un chiarimento obiettivo importante per le farmaceutiche (in poche parole, identificarne il journey), è negli anni a venire. un’enorme occasione di contatto e relazione per i brand pharma. Può essere intercettata Un ulteriore ambito strategico è quello sia attraverso l’education, cioè sviluppando della mental health, che può avere sia derive contenuto attorno alla patologia, sia in ambito sportivo che risultare un rilevante con l’implementazione di proposte oggetto di conversazione per costruire di servitization e tool digitali capaci di agevolare una relazione con il target più giovane, i nostri lo scambio di informazioni tra le parti (pazienti, futuri consumatori, estremamente sensibili caregiver, professionisti, strutture). alla normalizzazione del tema. 54
Ringraziamenti e contatti Grazie ai colleghi del team creativo e del team Intelligence di The Story Lab, che hanno offerto le loro professionalità alla stesura di questo whitepaper (Matteo Francesco Bardoscia, Giorgio Bologna, Sergio Fimiani, Andrea Formisano, Federico Mancin, Giulia Meggiolaro, Antonella Vicari) e a tutti quelli che ci hanno accompagnati nelle interviste di apertura di ciascun capitolo, offrendoci il loro punto di vista specialistico sul settore farmaceutico. Un ringraziamento speciale anche ai colleghi di dentsu research (Simona Zanti, Giovanni Lovati), che ci hanno offerto prezioso supporto nella formulazione della survey e nell’analisi dei risultati. E poi, tu che stai leggendo queste righe: speriamo tu abbia letto anche le pagine precedenti, e perciò grazie. Se lavori nel settore farmaceutico e hai voglia di raccontare nuove Untold Stories nella categoria pharma usando la comunicazione in una chiave inedita, contattaci. Stefano Pagani CEO The Story Lab stefano.pagani@storylab.com Samanta Giuliani Executive Strategy Director The Story Lab samanta.giuliani@storylab.com Altri Untold Stories da esplorare: Untold Stories About Gen Z 55
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