A Copenaghen il vertice sul clima "Il mondo ci guarda, diamogli speranza" - Associazione ...

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A Copenaghen il vertice sul clima
"Il mondo ci guarda, diamogli speranza"
Si sono aperti nella capitale danese i lavori della quindicesima conferenza Onu sui cambiamenti
climatici (Cop15). "Nei prossimi giorni Copenaghen sarà Hopenaghen", ha detto il premier danese
Rasmussen aprendo i lavori. Un summit che vede per la prima volta la presenza di 103 tra premier e
capi di stato. Usa, India e Cina insieme a Brasile e Sudafrica saranno i protagonisti di queste due
settimane. Il presidente Usa Barack Obama ha annunciato la sua partecipazione alla chiusura dei
lavori, quando si prenderanno le decisioni finali

18:56 Brasile, Lula: "Usa e Cina seguano il nostro esempio"

"I paesi ricchi parlano molto ma fanno poco", con questa dichiarazione il Brasile di Lula si
presenterà al vertice sul clima. Accompagnato da una mega-delegazione, Lula ha ribadito che il suo
paese punta a una riduzione di Co2 tra il 36,1 e il 38,9 per cento entro il 2020, piano che - secondo
l'approccio di Brasilia - potrebbe a sua volta spianare la strada affinché anche Usa e Cina avanzino
proposte nella stessa direzione. "A Copenaghen dobbiamo evitare che gli Usa diano la colpa alla
Cina, e viceversa", ha sottolineato il presidente brasiliano, che - rilevano media locali - punta a
diventare una sorta di 'star' verde del summit. Lula ha chiamato in causa anche la Ue: "Spero che i
miei amici europei - ha precisato - facciano la loro parte, e di poter far pressing insieme nei
confronti di Washington e Pechino"

17:55 Barack Obama, mercoledì l'incontro con industriali e ambientalisti

Mercoledì il presidente Barack Obama incontrerà industriali e leader ambientalisti per discutere e
fare il punto su quanto sarà deciso a Copenhagen. Lo ha comunicato la Casa Bianca aggiungendo
che Obama si confronterà prima con l'ex vice presidente Al Gore, atteso nello studio ovale oggi alle
16:40 ora di Washington, le 22:40 in Italia. Il presidente sarà al vertice il 18 dicembre, dopo aver
ricevuto, il 10, il premio Nobel a Oslo

17:22 Mosca, le conclusioni del vertice siano sottoscritte da tutti gli Stati

Il governo di Mosca ritiene indispensabile che le conclusioni del vertice di Copenaghen, "abbiano
un carattere globale e siano sottoscritte da tutti gli Stati". Riferendosi ai paesi che non hanno mai
ratificato il il protocollo di Kyoto, Putin ha molte volte sottolineato che senza la "firma di chi è
responsabile delle maggiori emissioni" il nuovo documento "non avrebbe senso". Mosca intende
tenere duro anche sul fatto che gli altri paesi "dovranno tenere conto delle capacità di assorbimento
delle foreste russe". Gli ambientalisti russi hanno criticato queste affermazioni per sottolineare che
il primo ministro ripete il vecchio gioco a somma zero emissioni-riduzioni. Secondo l'analista di
Greenpeace Mikhail Kreindlin, Mosca "per mantenere in vita le foreste federali sarà obbligata a
ridurre le proprie emissioni". A novembre il governo russo ha dato mandato a Sberbank, la banca di
Stato federale, per la messa all'asta del proprio quantitativo di emissioni nella speranza di poter
incassare cosi almeno 40 miliardi di euro. Mosca dunque sosterrà l'iniziativa
danese di dar vita a un accordo in grado di sostituire il protocollo di Kyoto ma il documento finale
dovrà prendere in seria considerazione gli interessi della Federazione

16:14 Dalla Cina al Giappone, la top 6 degli inquinatori
Sono Cina, Usa, Ue, Russia, India e Giappone i primi sei maggiori emettitori di Co2 e producono il
70 per cento delle emissioni totali. Secondo la Fondazione per lo sviluppo sostenibile: dal 1990 al
2008 la metà dell'aumento mondiale delle emissioni è stato prodotto dalla Cina che produce il 22,2
per cento delle emissioni globali (1,9 miliardi di tonnellate di carbonio nel 2008). Gli Stati Uniti
producono il 18 per cento delle emissioni (1,5 miliardi di tonnellate nel 2008). Cina e Usa
producono il 40 per cento delle emissioni mondiali; 20 paesi producono il 75 per cento delle
emissioni mondiali e il 78 per cento del loro aumento. L'Italia è al 13esimo posto per emissioni
totali di Co2 (119 milioni di tonnellate di Co2 nel 2008)

15:45    Accordo equo e ambizioso, la petizione firmata online da 10 milioni

Dieci milioni di persone di tutto il mondo hanno firmato una petizione online organizzata da 226
partiti verdi, riuniti nel gruppo TckTckTck, per chiedere ai leader di concludere un accordo sul
clima che sia ''equo, ambizioso e obbligatorio''. Lo hanno comunicato gli organizzatori
dell'iniziativa oggi. La petizione è stata inviata al segretario generale della Conferenza Onu sul
clima, Yvo Boer, al primo ministro danese Lars Loekke Rasmussen e alla presidentessa del
comitato Connie Hedegaard

15:18    Yvo de Boer: "Il tempo delle dichiarazioni formali è finito"

L'olandese de Boer ha ribadito che "il tempo delle dichiarazioni formali è finito, il tempo per
riaffermare posizioni ben note è passato: Copenaghen sarà un successo solo se prenderà azioni
immediate e significative". "Questa è la nostra possibilità, se la mancheremo ci vorranno anni per
una chance nuova e migliore, se mai ce la faremo", ha sottolineato ancora Hedegaard

15:14    Servono 200 miliari all'anno perché la conferenza abbia successo

Ammonta a 200 miliardi di dollari l'anno da destinare, a partire dal 2020, ai Paesi in via di sviluppo,
la somma di denaro che i Paesi sviluppati dovrebbero spendere per assicurare il successo del vertice
di Copenaghen. La stima è stata fatta dalle organizzazioni Oxfam International e Ucodep (Unità e
Cooperazione per lo Sviluppo dei Popoli). Secondo Oxfam e Ucodep, è necessario un fondo globale
di 150 miliardi di dollari l'anno a partire dal 2013, per poi arrivare almeno a 200 miliardi entro il
2020. La quota iniziale che Usa e Ue dovrebbero versare è di 50 miliardi di dollari l'anno ciascuno.
gli Usa hanno l'opportunità di contribuire al processo annunciando un consistente pacchetto di aiuti
finanziari per il clima. Mentre l'Ue può contribuire a cambiare le cose, annunciando la volontà di
anticipare la sua quota dei fondi per il clima. "Non basta essere presenti alla conferenza - ha
dichiarato Elisa Bacciotti, portavoce di Oxfam International e Ucodep - occorre anche la volontà
politica di prendere degli impegni chiari per aiutare i Paesi in via sviluppo a fronteggiare la crisi
climatica"

14:48    Frattini: "L'Italia vuole un accordo politico vincolante"

"Non possiamo accettare accordi che siano vincolanti per qualcuno e un optional per altri", ha detto
Frattini parlando con i giornalisti a Bruxelles". L'Italia vuole un accordo politico vincolante": è
questo il messaggio per la conferenza di Copenaghen sul clima trasmesso dal ministro degli esteri,
Franco Frattini

14:45    Jeremy Rifkin: "A Copenaghen mancherà la visione economica"
Il grande assente della conferenza sul clima sarà "la visione economica del futuro che è
indispensabile per affrontare la vastità della crisi globale che stiamo vivendo", lo ha detto
l'economista americano Jeremy Rifkin nel suo intervento alla conclusione del workshop "Rome
Venti-20: towards a low carbon era", duranto tre giorni. "Copenaghen affronterà le minacce del
nostro presente - ha spiegato Rifkin - ma quanto uscirà dalla conferenza sarà percepito come un
elenco di punizioni e non di ricompense". Per il celebre economista "se le grandi città investissero
in piani come quello pensato per Roma, il 5 per cento di quello che spendono per le imprese, tra
pubblico e privato, potremmo arrivare a un aumento del 20 per cento dell'energia rinnovabile entro
il 2020". Il piano per la capitale romana prevede ospedali a cogenerazione, stadi free carbon,
centrali per la ricarica delle auto elettriche e per quelle alimentate a idrogeno

14:26    Parigi, l'impegno annunciato dall'India è incoraggiante

L'annuncio da parte dell'India di un taglio volontario del 20-25 per cento, entro il 2020,
dell'intensità delle sue emissioni di gas nocivi per l'ambiente è un "segnale importante". Lo ha detto
a Parigi Bernard Valero, portavoce del ministero degli Esteri della Francia. "La decisione
annunciata dall'India è un segnale importante nel momento in cui cominciano lavori e negoziati".
Secondo il Quai d'Orsay, l'impegno dell'India è "incoraggiante", anche alla luce dei vincoli indiani
in materia di sviluppo e lotta alla povertà

13:40    India, polemiche per le dichiarazioni del ministro

Il ministro per l'Ambiente indiano Ramesh è stato duramente criticato oggi in Parlamento per aver
annunciato, qualche giorno prima l'apertura del vertice, di prevedere un taglio delle emissioni del
20-25% da qui al 2020 rispetto al 2005. Una dichiarazione, sostengono i parlamentari, che
indebolisce i negoziatori indiani a Copenaghen. Finora l'India si è rifiutata di appoggiare qualsiasi
impegno preciso sui tagli

13:29    Il Nobel Ostrom: "Non aspettiamo accordi"

Gli individui non dovrebbero aspettare che i leader raggiungano un accordo sulle misure per ridurre
i cambiamenti climatici, ma dovrebbero cominciare ad agire da soli. Lo dice il premio Nobel di
quest'anno per l'Economia, Elinor Ostrom: "Mi preoccupa l'atteggiamento di chi sta fermo e aspetta
che le cose accadano. Se aspettiamo troppo ci saranno disastri"

13:03    "Climategate", la difesa degli scienziati

Il premio nobel Rajendra Pachauri, presidente del panel intergovernativo sui cambiamenti climatici
(Ipcc), ha respinto i tentativi di screditare il lavoro degli scienziati Ipcc sul clima intervenendo in
merito al cosiddetto 'climagate' sulle mail "rubate" in base alle quali gli scienziati avrebbero
"corretto" in peggio i dati sul cambiamento climatico. Pachauri ha parlato di un tentativo di
screditare un lavoro "trasparente e obiettivo" svolto su più di 21 anni con dati provenienti da tutto il
pianeta e registrati da tantissimi organismi scientifici indipendenti. Pachauri ha quindi richiamato
all' azione targando il vertice come "storico" e ha ricordato la responsabilità della comunità globale.

12:45    Iraq e Somalia, ultimi firmatari

Con la firma dei governi di Iraq e Somalia, annunciata dal ministro Hedegaard alla Conferenza, i
Paesi che hanno sottoscritto la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici
sale a 194: "Possiamo dire che la Convenzione è universale", ha commentato la ministra danese.
12:39     Ministro danese Hedegaard: "Andare oltre interessi particolari"

E' giunta l'ora di aprire le porte all'''era delle basse emissioni di carbonio''. Lo ha detto il ministro
dell'Ambiente e dell'Energia danese, Connie Hedegaard, presidente della Cop15, nel suo intervento
di apertura dei lavori del summit di Copenhagen. ''Bisogna saper vedere oltre i propri interessi
particolari'', e operare in nome di ''costruttivita' e impegno'', adottando ''azioni ambiziose'', ha
aggiunto, avvertendo che ''la volontà politica non è mai stata così forte come oggi e se perdessimo
questa occasione ci vorrebbero anni per tornare a questo punto''. Copenaghen è il luogo dove
assumersi responsabilità e dove ''agire e agire subito'', per questo, ha detto, servono ''sforzi globali''
anche da parte dei paesi in via di sviluppo come ''Cina, India, Corea del Sud, Brasile, Indonesia''.
''Non dobbiamo scegliere fra economia e cambiamenti climatici'', ha avvertito e, alla fine dei lavori,
''dobbiamo poterci guardare negli occhi certi di aver fatto di tutto per il futuro delle prossime
generazioni''.

12:37     Il rappresentante Onu per il clima: "Azione rapida e pratica"

La conferenza "non sarà un successo se non comincia immeditamente un'azione significativa" il
giorno stesso in cui i lavori termineranno". Lo ha detto il numero uno dell'Onu in materia di clima,
Yvo De Boer, che ha lanciato un appello ai delegati dei 192 paesi a concentrarsi "sulle proposte
pratiche e serie in grado di lanciare un'azione rapida" contro i cambiamenti climatici. "I paesi in via
di sviluppo attendono disperatamente un'azione tangibile e immediata" contro le emissioni di gas a
effetto serra e per adattare le loro nazioni ai nuovi dati sul clima", ha ricordato. De Boer, segretario
esecutivo della convenzione Onu sui cambiamenti climatici, aveva aperto il suo intervento leggendo
la testimonianza di un bambino asiatico di sei anni, Nyi Lay, vittime di un ciclone devastante che ha
ucciso i genitori e i fratelli. "I tempi delle dichiarazioni sono finiti, come quelli degli slogan:
servitevi del lavoro già fatto e trasformateli in atti", ha sottolineato De Boer.

12:24     "Attendiamo 110 capi di Stato"

"Ad oggi 110 capi di stato e governo hanno annunciato il loro arrivo a Copenaghen per partecipare
agli ultimi giorni della conferenza. E' una mobilitazione politica senza precedenti per lottare contro
il cambiamento climatico", ha detto il primo ministro danese Rasmussen alla cerimonia di apertura.

12:12     Rasmussen: "Un accordo a portata di mano"

Il premier danese ha quindi esortato i negoziatori a mettere a punto un accordo che sia "forte ed
ambizioso". "Le differenze potranno essere superate se ci sarà la volontà politica - si è detto sicuro
Rasmussen - Ed io credo che ci sia. Un accordo è a portata di mano".

11:42     Il filmato shock

La cerimonia di apertura è stata accompagnata dalla proiezione di un breve filmato dove i bambini
del futuro mostrano uno scenario apocalittico, con tempeste e paesaggi desertici, che potrebbe
diventare realtà se i leader mondiali di oggi non faranno nulla per impedirlo. ''Per favore salvate il
mondo'', ha detto una bimba del filmato. Ad aprire i lavori il primo ministro danese Lars Loekke
Rasmussen, il sindaco di Copenaghen Ritt Bjerregard e il presidente del Panel intergovernativo sui
cambiamenti climatici (Ipcc), Rajendra Pachauri.

11:26     Rasmussen: "Il mondo ci guarda, diamogli speranza"
Il mondo intero guarda con speranza al summit di Copenaghen nell'auspicio che i negoziati sul
clima salvino l'umanità: così il premier danese, Lars Loekkke Rasmussen ha salutato i delegati e le
rappresentanze di 192 governi, riuniti a Copenaghen per il XV vertice dell'Onu sul clima, per
trovare un accordo che freni il surriscaldamento del pianeta. "nelle prossime due settimane,
Copenaghen sarà hopenaghen" ha detto, giocando sul termine inglese "hope", speranza

11:22    Il ministro indiano: "Raggiunto accordo con Cina e Brasile"

India, Cina e Brasile hanno raggiunto un accordo di massima per operare insieme nel negoziato sui
tagli alle emissioni di CO2 durante il Vertice di Copenaghen sui Mutamenti climatici che si è aperto
oggi. Lo ha rivelato a New Delhi il ministro per l'Ambiente indiano, Jairam Ramesh. Intervenendo
in un dibattito parlamentare alla Rajya Sabha (Camera alta), Jairam ha detto che "India, Cina e
Brasile hanno una bozza di base. Io ho una copia di questa bozza (...) Una bozza che deve servire ad
incanalare il negoziato". In questo modo il ministro, che si recherà a Copenaghen giovedì, si è
difeso dalle accuse da parte dell'opposizione del Bjp di aver abbandonato la posizione autonoma
dell'India e gli interessi delle nazioni in via di sviluppo per compiacere ai paesi industrializzati

11:20    Grande partecipazione della società civile

Secondo gli organizzatori sono già arrivate nella capitale danese circa 15 mila persone da ogni
angolo del pianeta. In realtà le richieste sono state 34 mila, hanno spiegato, ma la maggior parte
sono state respinte. La conferenza si svolgerà fino al 18 dicembre in uno spazio aperto di 121 mila
metri quadrati, con una capienza massima di 15 mila presenze.

10:45    Aperti i lavori

A "suonare la campanella" il segretario generale della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici,
Yvo de Boer, il primo ministro danese Lars Loekke Rasmussen, il sindaco di Copenaghen Ritt
Bjerregard e il presidente del Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), Rajendra
Pachauri.

10:45    Prestigiacomo: "Si vince o si perde insieme"

Il vertice di Copenaghen sui cambiamenti climatici è "una partita che si vince o siperde tutti
assieme". E' il messaggio del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo in un intervento su 'Il
Sole 24 Ore', scritto in occasione del summit: "Copenaghen è l'occasione non tanto e non solo per
riscrivere le regole sulle emissioni dei gas serra - spiega il ministro - ma anche quella per rifondare
le regole dei rapporti fra paesi industrializzati, paesi emergenti e paesi poveri e costruire su queste
nuove regole un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile".

10:31    Brown: "Accordo vincolante entro 6 mesi"

Il Premier britannico Gordon Brown ha lanciato un appello ai leader mondiale affinché al vertice si
raggiunga un accordo sul clima che diventi ''giuridicamente vincolante entro sei mesi''. ''Il nostro
obiettivo e' quello di raggiungere un accordo completo ed esaustivo, che dovrà essere convertito in
un trattato internazionale giuridicamente vincolante entro un termine non superiore a sei mesi'', ha
ribadito Gordon Brown in un articolo scritto per il Guardian. ''A volte arrivano dei momenti decisivi
nella storia'', ha detto Brown. ''Per noi tutti il momento decisivo del 2009 dovrà essere efficace''.
10:29    La lettera dei premi Nobel

Il Segretariato dei Summit dei Premi Nobel per la Pace ha inviato a tutti i capi di stato coinvolti nel
vertice di Copenhagen una lettera-appello per esortarli, in quanto maggiori responsabili delle
Nazioni e dei Governi del nostro pianeta, a dare il via al più presto ad un nuovo percorso d'impegno
nell'affrontare e risolvere radicalmente il problema dei cambiamenti climatici, come largamente
richiesto, prendendo quelle decisioni concrete così tanto attese da tutto il mondo. La lettera, firmata
da Walter Veltroni Co-Presidente, assieme a Mikhail Gorbachev, del summit dei Premi Nobel per la
Pace, contiene in allegato la risoluzione finale elaborata durante il 10th World Summit dei Premi
Nobel per la Pace, tenutosi a Berlino durante le commemorazioni del ventennale della caduta del
Muro, che ha al centro proprio il tema dei cambiamenti climatici.

10:27    Grande folla di delegati

Il Bella Center, sede del vertice è preso d'assalto dai delegati: quindicimila la capienza massima del
centro conferenze ma le richieste sono state più del doppio, circa 34mila, e 15mila delegati sono
rimasti fuori.

Fonte: Repubblica.it
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