97 RAGGIUNTI GLI OBIETTIVI GESTIONALI DEL PSR L'APICOLTURA PIEMONTESE TRA CRISI E RILANCIO RURAL4LEARNING: UN PROGETTO DI COMUNICAZIONE PER ...
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97 QUADERNI DELLA REGIONE PIEMONTE • Anno XXII • n. 97 - Dicembre 2019 RAGGIUNTI GLI OBIETTIVI GESTIONALI DEL PSR L’APICOLTURA PIEMONTESE TRA CRISI E RILANCIO RURAL4LEARNING: UN PROGETTO DI COMUNICAZIONE PER FUTURI AGRICOLTORI
Quaderni della Regione Piemonte Direttore Responsabile: Hanno collaborato a questo numero: AGRICOLTURA 97 Valentina Archimede PER I TESTI: Organo istituzionale di informazione della Stefano Aimone, Valentina Archimede, Regione Piemonte - Direzione Agricoltura In redazione: Gabriele Loris Beccaro, Simone Blanc, Andrea Marelli Erica Bo, Stefano Cavaletto, Iscrizione registro SICID 3924/2017 Gian Luca Ferrise, Andrea Marelli, n. 24/2017 - 06/04/2017 Segreteria: Maria Gabriella Mellano, Mario Perosino, Registro stampa (già n. 4184) Ester Lavina Moreno Soster, Gianfranco Termini, Spedizione in abbonamento postale Nicoletta Torchio, Irene Venturello, PT/Magazine NAZ/205/2008 Grafica e impaginazione: redazione Piemonte Informa Attività di informazione realizzata TUGHRA S.r.l. - Comunicazione & Immagine nell’ambito del piano di comunicazione info.tughra@gmail.com del Programma PER LE IMMAGINI: di sviluppo rurale 2014-2020. Stampa: Francesco Ambrosini, STIGE Arti Grafiche S.p.A. Franco Boasso, Redazione: Sabrina Gazzola (foto di copertina), Regione Piemonte Tiratura: Andrea Marelli, c.so Stati Uniti, 21 - 10128 Torino 70.000 copie Moreno Soster, Tel. 011/432.4722 Questo numero Centro regionale di castanicoltura, e-mail: è stato chiuso il 26/11/2019 Piemonte Informa quaderni.agricoltura@regione.piemonte.it Adobe Stock PEC: psr.agrisostenibile@cert.regione.piemonte.it CONTATTI Area Tematica Agricoltura: > www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura Area tematica PSR 2014-2020: > www.regione.piemonte.it/svilupporurale Rivista “Agricoltura on-line”: > quaderniagricoltura.regione.piemonte.it/ E-mail: > infoagricoltura@regione.piemonte.it > quaderni.agricoltura@regione.piemonte.it Newsletter “Agricoltura news”: > https://www.regione.piemonte.it/servizi/newsletter_agricoltura.shtml Contact Center: > 800/333444 Agricoltura è prodotta rispettando l’ambiente.
Agricoltura > 97 Un primo bilancio e le prossime sfide SOMMARIO S ono ormai passati alcuni mesi dall’insediamento della nuova TRAGUARDI FINANZIARI DEL PSR 2 giunta regionale ed è giunto il mo- mento di fare un primo bilancio di quanto è OBIETTIVI GESTIONALI DEL PSR 4 stato fatto, in particolare per quanto riguar- VERSO LA NUOVA da l’Assessorato all’agricoltura, cibo, caccia e pesca che io guido. PROGRAMMAZIONE 2021-2027 6 Tra i primi problemi che abbiamo dovuto affrontare vi è stata l’emergenza ungu- L’APICOLTURA PIEMONTESE lati, in particolare la nutrita presenza di Un settore importante tra crisi e necessità di rilancio 8 > Marco Protopapa Assessore cinghiali sull’intero territorio regionale. all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca A seguito di una serie d’incontri con gli agricoltori e gli amministratori locali ab- CENTRO REGIONALE biamo deciso di potenziare tutti quegli strumenti a nostra disposizione per un DI CASTANICOLTURA Sinergia fra ricerca e territorio 14 contenimento di due distinte specie che sono i cinghiali ed i caprioli. Di qui il coinvolgimento delle amministrazioni provinciali, ma anche dei prefetti della L’ARCA E LA CORNUCOPIA nostra Regione, tenuto conto che si tratta ormai di un problema di sicurezza pubblica, alla luce anche di una serie di gravi incidenti stradali. Percezione e sviluppo dell’agrobiodiversità 18 L’orientamento che abbiamo assunto è stato quello di dare la possibilità, L’AGRICOLTURA PIEMONTESE sempre nell’ambito del rispetto delle leggi nazionali e regionali in materia venatoria, di potenziare le attività di prelievo dei cinghiali, mentre abbia- IN 10 DOMANDE 22 Un settore in trasformazione e rinnovamento 1 mo posto sul tavolo della Commissione Politiche agricole della Conferenza Stato-Regioni, l’opportunità di giungere ad una revisione dell’attuale legi- slazione nazionale in materia di caccia: il tutto comunque nel rispetto di un LE NOSTRE ESPERIENZE 28 ecosistema che oggi appare fuori controllo. RURAL4LEARNING Per quanto riguarda il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 possiamo dire che gli obiettivi di spesa che ci eravamo prefissati sono stati ampia- Un progetto di comunicazione per gli agricoltori del futuro 32 mente raggiunti e superati. Restano ora gli ultimi assestamenti e definizione di risorse che cercheremo di investire su quelle misure che hanno riscon- L’UOMO E IL BOSCO trato molte richieste ancora inevase, come sull’insediamento dei giovani. Ora guardiamo con fiducia alla programmazione del nuovo Psr 2021-2027 Cinque video per raccontare le foreste e la loro gestione sostenibile 38 per il quale avvieremo a breve, e non appena arriveranno le prima infor- mazioni dalla Commissione Europea, una prima fase di consultazione che IL PSR PER I GIOVANI coinvolgerà tutti gli attori del mondo agricolo, attraverso i previsti tavoli di partenariato. Grazie alle preziose indicazioni che emergeranno sarà possibi- E GLI INVESTIMENTI La selezione è stata efficace? 40 le predisporre misure idonee a dare risposte concrete e innovative al mondo agricolo piemontese. CHEESE Naturalmente la nostra attenzione per i prossimi mesi sarà rivolta a risolvere Formaggi naturali protagonisti 44 una serie di problematiche attualmente in atto come le emergenze fitosa- nitarie, della cimice asiatica, della popillia japonica e della moria dei kiwi, e a definire nuove strategie per settori in crisi come l’apicoltura, purtroppo AGRICOLTURA NEWS 46 molto condizionata dal sempre più conclamato cambiamento climatico. Invito quindi gli agricoltori piemontesi ad essere pronti a nuove sfide con- sapevoli delle molte difficoltà ma certi che con l’innovazione, la difesa dei nostri prodotti di qualità e la sinergia tra tutte le parti, si potranno ottenere risultati positivi.
Agricoltura > 97 TRAGUARDI FINANZIARI DEL PSR In queste due pagine offriamo una panoramica sull’andamen- to della spesa delle risorse del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, aggiornate al 15 ottobre 2019. PSR 2014-2020 Nella Tabella 1 si può osservare la crescita del volume dei pagamenti avvenuta nel periodo 2018-2019 a confronto con il precedente periodo di programmazione, quando la crescita era simile ma con un volume leggermente minore: nel 2019 i pagamenti hanno così raggiunto il livello più elevato in Pie- monte da quando esistono i programmi di sviluppo rurale (anno 2000). Nella Tabella 2 sono invece dettagliate le cifre esatte dei pagamenti per ogni Misura del PSR, giunto al 43% del totale Il raggiungimento di tutti questi traguardi finanziari e di risul- della dotazione finanziaria. tato di rilievo, anche rispetto a quanto ottenuto dalle altre La Tabella 3 è relativa al cosiddetto “N+3”, un meccanismo regioni italiane, è stato possibile grazie al lavoro degli uffici stabilito dall’Unione europea per garantire uno stimolo all’a- della Regione Piemonte, delle Strutture territoriali (oggi Set- vanzamento della spesa e più in generale alla realizzazione di tori tematici), dell’Organismo Pagatore e alle realizzazioni ef- risultati misurabili per i singoli PSR. fettuate dai beneficiari del PSR. 2 > Tabella 1. Confronto trend pagamenti PSR 07-13 e PSR 14-20 al 15 ottobre 2019.
> Tabella 2. Stato di avanzamento dei pagamenti per misura al 15 ottobre 2019. CODICE MISURA DOTAZIONE PAGATO % M1 Formazione e informazione 39.769.000,00 10.702.053,55 27% M2 Consulenza 13.300.000,00 1.307.899,31 10% M3 Regimi di qualità 30.700.000,00 11.238.749,59 37% M4 Investimenti 280.300.000,00 88.759.696,06 32% M5 Calamità 10.500.000,00 4.149.866,09 40% M6 Giovani e diversificazione 63.000.000,00 31.482.382,68 50% M7 Servizi di base 87.449.000,93 25.976.074,96 30% M8 Foreste 39.380.000,00 6.680.736,68 17% M10 Pagamenti agroambientali 263.253.617,81 178.844.388,50 68% M11 Agricoltura biologica 40.936.579,78 25.579.660,11 62% M12 Indennità Natura2000 6.570.000,00 1.569.818,92 24% M13 Indennità compensativa 60.000.000,00 57.663.995,35 96% PER INFO M14 Benessere animali 260.000,00 44.099,21 17% https://www.regione. piemonte.it/web/temi/fondi- M 15 Servizi silvoambientali 650.000,00 638.953,86 98% progetti-europei/programma- sviluppo-rurale-feasr/ M16 Cooperazione 42.149.000,00 557.800,00 1% M19 Leader 65.320.000,00 12.340.537,90 19% M20 Assistenza tecnica 34.800.000,00 5.097.090,56 15% 113 600.649,35 394.711,87 66% TOTALI € 1.078.937.847,87 € 463.028.515,20 43% 3 > Tabella 3. Il meccanismo “N+3”. Situazione disimpegno automatico 2019. Pagamenti 33 54 87 196 126 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 Prefinanziamento 2016 2017 2018 2019 Nota alla Tabella 3 Nel caso del Piemonte, tali impegni ammontano a 188 milioni Al momento dell’approvazione di ogni PSR da parte della di euro di fondi europei, corrispondenti a 436 milioni di euro di Commissione europea, viene approvata una tabella finanzia- spesa pubblica (Fondo europeo + cofinanziamento dello Stato ria vincolante, con una distribuzione annuale della quota di e della Regione). Per il 2019, Regione Piemonte ha già supe- cofinanziamento messa a disposizione dall’Unione europea. rato, come già avvenuto nel 2018, la quota minima di spesa, Ogni Regione è quindi impegnata a spendere ogni anno alme- raggiungendo al 15 ottobre la cifra di 496 milioni di euro di no la cifra iscritta a bilancio relativa a tutte le annualità fino fondi UE. In caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo di ai tre anni precedenti: per il 2019, si tratta quindi del totale spesa, il meccanismo dell’N+3 avrebbe comportato il disim- gli impegni relativi alle annualità 2014-2016 (anno “N” + 3). pegno automatico della quota dei fondi UE non spesa.
Agricoltura > 97 OBIETTIVI GESTIONALI DEL PSR Misure agroambientali: raggiunti i risultati previsti PSR 2014-2020 Con largo anticipo rispetto alle previsioni, la Regione Piemon- te ha raggiunto al 30 settembre 2019 gli ambiziosi obiettivi che si era prefissata nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per la gestione e la definizione delle misu- re agro-ambientali finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria, delle acque e dei terreni in ambito agricolo. Si tratta di tutte le misure a superficie, ovvero la misura 10 “Pagamen- “Sono particolarmente soddisfatto dei risultati ottenuti, que- ti acgro-climatico-ambientali”, con le sue numerose operazio- sto grazie al lavoro svolto dai nostri uffici che hanno lavorato ni, la misura 11 “Agricoltura biologica”, la misura 13.1 “Paga- a pieno ritmo per vagliare le richieste che sono pervenute mento compensativo per le zone montane”. – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca Marco Protopapa –. Per il prossimo anno è previsto Per quanto riguarda il perfezionamento delle pratiche relative un ulteriore incremento delle performance gestionali per i al 2018 sono state in totale circa 16.500, pari al 92% di quel- tempi di definizione della pratiche”. Si punta infatti a defi- le da definire, con un’erogazione complessiva di contributi di nire una percentuale superiore delle nuove domande 2019, oltre 65 milioni di euro. ma entro la scadenza del 30 giugno, ovvero entro metà 4 Grazie a questo è stato possibile concretizzare in tempi brevi anno. L’obiettivo potrà essere raggiunto grazie all’impegno attraverso Arpea il pagamento degli anticipi per il 2019, per del Settore Programmazione attuazione e coordinamento un totale di oltre 39 milioni di euro, nei confronti di 13.874 dello sviluppo rurale e agricoltura sostenibile e di tutti gli aziende agricole piemontesi. uffici territoriali. 2018 2019 16.500 PRATICHE 39 MILIONI DI ANTICIPI PER PER 65 MILIONI EROGATI 13.874 AZIENDE
5 Investimenti non produttivi, festati dal territorio. La dotazione finanziaria della misura è attualmente di 1.658.000 euro, quasi raddoppiata ottimiz- raddoppiate le risorse per zando risorse non utilizzabili su altre operazioni; il bando si è tutelare ecosistema e biodiversità chiuso il 30 settembre e entro fine anno saranno pubblicate le graduatorie. I lavori saranno attuati nel 2020, mentre il bando Una delle operazioni più avanzate del Programma di sviluppo già emanato sulla stessa misura nel 2018 vede già alcuni in- rurale dal punto di vista ambientale, “Elementi naturaliformi terventi chiusi o in corso. dell’agroecosistema” (operazione 4.4.1) ha ricevuto nel cor- La 4.4.1 è la misura che sostiene investimenti non produttivi so del 2019 un riscontro ben superiore alle aspettative da (formazioni arbustive/arboree di specie autoctone, aree umi- parte degli imprenditori agricoli, con 43 domande di aiuto, e de, strutture per la fauna selvatica, strutture per la fruizione la Direzione Agricoltura ha deciso di raddoppiare le risorse e la segnaletica) fondamentali per tutelare l’equilibrio dell’e- a disposizione di questo intervento strategico, rispondendo cosistema, le risorse naturali, la biodiversità, il paesaggio. I così da un lato agli obiettivi di carattere ambientale fissati beneficiari sono agricoltori, Enti Parco e Comuni che ricevono dalla Commissione europea e agli stimoli e ai segnali mani- un contributo in conto capitale pari al 100% della spesa.
Agricoltura > 97 VERSO LA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2021-2027 gamenti diretti (i “premi PAC”), le misure di mercato (le Commissione UE: le proposte per OCM) e lo sviluppo rurale (i PSR). Il piano strategico della il sostegno allo sviluppo rurale PAC potrà avere articolazioni regionali, ma la sua struttura dovrà essere unitaria a livello nazionale, così come unica Con l’avvicinarsi della scadenza dell’attuale programmazione a livello nazionale dovrà essere l’Autorità di gestione del si sta iniziando a delineare il quadro normativo della nuova piano. PAC, la cui proposta di regolamento presentata dalla Com- missione europea prevede: 3. È previsto un riequilibrio della responsabilità fra Bruxelles 1. Tre obiettivi generali per l’intervento dei fondi agricoli e gli Stati membri: la Commissione europea nel verificare (FEAGA e FEASR): l’ammissibilità della spesa terrà conto dei risultati raggiun- promuovere un settore agricolo intelligente, resiliente e ti piuttosto che della conformità ai regolamenti. Assumerà diversificato che garantisca la sicurezza alimentare; un ruolo fondamentale un soggetto terzo che certificherà rafforzare la tutela dell’ambiente e l’azione per il clima e la regolare applicazione delle procedure. contribuire al raggiungimento degli obiettivi in materia di ambiente e clima dell’Unione; 4. L’attenzione ai temi ambientali e al cambiamento climati- rafforzare il tessuto socioeconomico delle aree rurali. co sarà ulteriormente rafforzata; viene inserito un nuovo obiettivo specifico riguardante la risposta alle esigenze 2. Un solo documento di programmazione in ciascun Stato della società in materia di alimentazione e salute, compre- 6 membro: il piano strategico della PAC, al cui interno sono si alimenti sani, nutrienti e sostenibili, sprechi alimentari e compresi tutti gli strumenti di intervento della PAC: i pa- benessere degli animali.
Stato e Regioni: vato una finalizzazione nel corso di un incontro in cui verran- no elaborate le proposte di analisi SWOT1 da sottoporre al cosa si è fatto finora? confronto partenariale in programma nel mese di dicembre. Il documento costituirà inoltre la base per trovare i punti di A livello nazionale, le Regioni subito dopo la presentazione convergenza con la politica di coesione finanziata dai Fondi delle proposte regolamentari da parte della Commissione eu- strutturali europei (FESR, FSE e FEAMP) e su cui continua- ropea (avvenuta il 1° giugno 2018) hanno esaminato i testi e re nel 2020 il lavoro di definizione strategica del piano, con trasmesso al Ministero delle politiche agricole e ai Parlamen- l’individuazione dei target da raggiungere e degli interventi tari europei proposte di emendamenti da discutere nel trilogo necessari (corrispondenti alle attuali misure), compresa la fra Commissione, Parlamento e Consiglio. loro dotazione finanziaria. Il Ministero delle politiche agricole ha costituito tavoli tecnici di la- voro Stato-Regioni per approfondire i temi connessi ai tre obiettivi generali sopra elencati e all’obiettivo trasversale di ammoderna- mento del settore agricolo tramite la promozione e la condivisione 1. L’analisi SWOT prende in considerazione i punti di forza e di debolezza del sistema agricolo e rurale e le minacce e le opportunità per lo stesso. Si tratta del primo di conoscenze, innovazioni e processi di digitalizzazione nell’agri- passo verso la definizione dei fabbisogni cui il piano strategico della PAC dovrà coltura e nelle aree rurali e l’incoraggiamento al loro utilizzo. provvedere. Sulla base dei fabbisogni sarà poi essere elaborata la strategia del piano, con l’individuazione dei target da raggiungere e degli interventi necessari Alla fine di novembre 2019, il lavoro di questi tavoli ha tro- (corrispondenti alle attuali misure), compresa la loro dotazione finanziaria. 7 Fondi europei 2021-2027: siamo già attivati per affrontare questa partita fondamenta- le – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte la Regione inizia il percorso Alberto Cirio nel suo intervento –. Per il nuovo settennato per la programmazione 2021-2027 la nostra Regione ha a disposizione complessiva- mente tre miliardi di euro. È una cifra enorme e dobbiamo È partita la campagna della Regione Piemonte sulla nuova fare in modo di usarla per ciò di cui il territorio ha bisogno”. programmazione dei fondi europei 2021-2027 con un pri- È stato presentato il calendario che prevede che fino alla fine mo momento di preparazione e confronto che si è tenuto di febbraio si svolgeranno gli incontri sul territorio, quattro il 13 novembre presso l’Environment Park di Torino, per av- in programma nella provincia di Torino e uno in ogni altro viare un percorso di concertazione e di condivisione ope- capoluogo, mentre a marzo la Regione elaborerà il proprio rativa su una delle tematiche strategiche per il futuro del documento, in aprile verranno raccolte le osservazioni esito Piemonte. degli incontri nelle province e a maggio verrà ultimata la pro- “A più di un anno dall’avvio della nuova programmazione ci posta da presentare in Europa.
Agricoltura > 97 L’APICOLTURA PIEMONTESE Un settore importante tra crisi e necessità di rilancio Il numero attuale di apicoltori in Italia i consumi pro capite si attestano sui > Gianfranco Termini è di 53.626 unità con circa 1.226.679 0,4 kg/persona per anno, molto al di Direzione Agricoltura arnie detenute (TABELLA 1). sotto della media europea. Tuttavia, Regione Piemonte Negli ultimi anni si è assistito ad un se si considera il valore economico progressivo mutamento della base dell’azione di impollinazione svol- produttiva, con una diminuzione del ta dalle api nei confronti di colture numero di produttori a fronte di un agrarie e della flora spontanea, l’a- Il settore apistico in Piemonte ne- aumento del numero di alveari ge- picoltura dovrebbe essere conside- gli ultimi cinque anni ha avuto uno stiti da ciascun operatore. Si sono rata fra le più importanti attività sviluppo sia in termini di alveari al- quindi rafforzate le strutture pro- economiche nazionali: l’apicoltura levati, sia per il numero di aziende duttive delle aziende medio-grandi e rappresenta un modello di utiliz- attive. Dal 2001, anno in cui si regi- in alcuni casi si è verificato l’abban- zo del territorio agricolo rispetto- stravano 2.701 aziende con 88.276 dono dell’attività da parte di coloro so dell’ambiente, con un impatto 8 alveari allevati si è passati nel 2018 a che non dispongo di mezzi appro- ambientale praticamente nullo ed 5.612 aziende che conducono 18.982 priati a fronteggiare i problemi sa- esternalità positive, per cui questa apiari con 199.315 alveari: attual- nitari e quelli di posizionamento sul attività può essere condotta con ri- mente sulla base di questi dati il mercato del miele. sultati soddisfacenti nelle zone mar- Piemonte è la prima regione italiana A livello nazionale, le produzioni di ginali e nelle aree protette. L’ape, per importanza del settore. mieli coprono il 50% delle necessità, inoltre, è un utile indicatore dello
stato di salute dell’ambiente, infatti la sua presenza è indice di una cor- retta gestione del territorio e rivela l’esistenza di condizioni minime di sopravvivenza anche per altre forme biologiche. LA CRISI DEL SETTORE Il 2019 ha rappresentato un’altra annata negativa che ha messo a dura prova l’apicoltura regionale e nazionale. La causa è imputabi- le ad una forte prolungata siccità, registrata fin dall’inverno 2018 e proseguita nella primavera 2019, accompagnata da repentini abbas- samenti termici e altri eventi mete- orologici estremi legati al cambia- mento climatico. È andata male per il miele di acacia e per i raccolti primaverili, mentre le tori a nutrire le famiglie fin dalla svolta da ISMEA per il settore api- prolungate condizioni climatiche av- primavera e in alcune zone anche in stico (www.ismea.it), risulta che verse hanno inciso anche sui raccolti estate. in Piemonte “la produzione nella estivi. Dalla “Analisi di mercato e prime primavera 2019 è sostanzialmente Oltre a compromettere le produzio- valutazioni sui danni economici azzerata. ni, la siccità ha costretto gli apicol- per la campagna produttiva 2019” Alla scarsa resa delle prime fiori- ture primaverili è seguita la perdi- ta totale del raccolto di robinia; la > Tabella 1. Censimento 2018. poca acacia raccolta nei rari gior- 9 ni di bel tempo è stata consumata REGIONE APICOLTORI APIARI ALVEARI SCIAMI dalle api; innumerevoli le colonie PIEMONTE 5.612 19.341 199.315 61.028 morte per fame nel mese di maggio VALLE D’AOSTA 532 1.454 6.497 950 e quelle costrette a sopravvivere LOMBARDIA 7.428 13.528 146.038 10.524 grazie alla nutrizione artificiale. In TRENTINO - ALTO ADIGE (BZ) 3.465 3.977 44.446 611 alcune zone si sono verificate cospi- cue sciamature.” TRENTINO - ALTO ADIGE (TN) 1.945 3.709 24.387 4.461 VENETO 6.460 11.026 71.065 14.118 FRIULI VENEZIA GIULIA 1.554 3.392 27.947 5.659 LIGURIA 1.939 2.856 22.153 7.902 EMILIA ROMAGNA 3.801 11.516 111.201 16.885 TOSCANA 5.051 10.206 94.702 11.002 UMBRIA 2.093 3.208 39.707 1.294 MARCHE 2.504 4.161 44.340 4.989 A CAUSA DI SICCITÀ, LAZIO 2.648 3.675 31.748 5.061 ABBASSAMENTI ABRUZZO 1.598 2.997 34.702 3.828 TERMICI ED EVENTI MOLISE 474 879 8.688 1.663 CAMPANIA 1.078 2.866 56.808 9.042 METEOROLOGICI PUGLIA 757 1.575 14.289 8.406 ESTREMI, BASILICATA 441 797 11.728 3.743 NEL 2019 CALABRIA 1.106 3.769 77.912 5.786 LA PRODUZIONE SICILIA 1.548 6.984 115.114 14.041 DI MIELE SARDEGNA 1.592 3.038 43.982 2.828 È CROLLATA
Agricoltura > 97 IL PROGRAMMA I costi sono per il 50% a carico del IL CREDITO REGIONALE TRIENNALE FEAGA e per il restante 50% a ca- DI CONDUZIONE Per far fronte a questa situazio- rico del Fondo di rotazione di cui Inoltre, la Regione è intervenuta ne, Regione Piemonte con D.G.R. alla Legge 16 aprile 1987, n. 183 nel mese di settembre con un ban- n. 17-127 del 26 luglio 2019 in appli- (Importo totale per l’anno 2019: do specifico per il settore apistico cazione del Reg. (UE) n. 1308/2013 985.740,27 euro). A seguito del- che prevede l’accesso agevolato al articolo 55 (OCM settore apistico) la D.G.R. sono stati aperti i bandi credito agli apicoltori professionali è intervenuta a sostegno del setto- per contributi per le aree servizi di che operano in Regione Piemonte re apistico regionale (aziende api- sviluppo, valorizzazione e ricerca; riducendo l’impatto degli interessi stiche, associazioni di produttori e mentre è scaduto il 15/11 il bando passivi, e attivando uno specifico cooperative del settore) con il Pro- che riguarda i contributi per l’area bando per la concessione di con- gramma apistico regionale triennale investimenti in favore delle aziende apistiche. tributi negli interessi sui prestiti (2019-2022) composto da 4 aree di Ad integrazione del Programma api- annuali contratti da imprenditori attività: stico triennale sopra citato, la Regio- agricoli singoli od associati e da Servizi di sviluppo (assistenza ne sta predisponendo, ai sensi della cooperative agricole ai sensi della tecnica apistica, corsi di forma- Legge regionale n. 20/1998, gli atti L.R. n. 63/78 art. 50, rinnovabili zione, azioni di comunicazione); necessari per l’erogazione di contri- per ulteriori due anni. Valorizzazione (analisi dei pro- buti per il mantenimento del servi- dotti dell’apicoltura); zio di assistenza tecnica apistica in LE LEGGE FINANZIARIA favore delle aziende e per la realiz- NAZIONALE E I FONDI PAC Ricerca; La Regione Piemonte si è attivata zazione di corsi di formazione per gli Investimenti (acquisto attrezza- apicoltori (Importo totale previsto anche a livello nazionale per il ri- ture e arnie da nomadismo). per l’anno 2019 euro 150.000,00). conoscimento della crisi del settore
apistico: si tratta di un argomen- la rilevanza in termini ambientali to già sottoposto all’attenzione del e di salvaguardia degli ecosistemi, Ministro con nota del Coordinatore produttivi e non, e l’apporto positivo della Commissione Politiche Agri- a favore della biodiversità è infatti 11 cole del 24/07/2019. In tale occa- incommensurabile. sione si chiese la deroga a quanto Nell’ambito dei Fondi PAC quello previsto dal D.Lgs 102 al fine di dell’apicoltura è l’unico budget ad REGIONE PIEMONTE risarcire i danni causati a questo essere stato incrementato in termini HA EMANATO BANDI settore dall’andamento climatico di risorse finanziarie destinate, a di- PER IL SETTORE stagionale, del tutto eccezionale, mostrazione di una concreta consa- che ha caratterizzato il 2019. In re- pevolezza dell’importanza del setto- E SI È ATTIVATA lazione al medesimo settore sarebbe re da parte delle istituzioni unionali. PER UTLIZZARE certamente necessario avere delle Consapevolezza che è auspicabile sia RISORSE indicazioni circa le possibilità di dimostrata e recepita fattivamen- MINISTERIALI utilizzo delle risorse, pari a 1 milio- te anche nel Piano Strategico Na- ne di euro per ciascuno degli anni zionale della programmazione 2019 e 2020, stanziate dalla legge 2021/2027 qualunque sia il modello finanziaria 2019, per la realizzazio- di governance che vedrà la luce. ne di progetti nel settore apistico È necessario, infine, prevedere mi- finalizzati al sostegno di produzioni sure straordinarie, anche attraverso PER INFO e allevamenti di particolare rilievo il supporto ai progetti ed agli inter- https://www.regione. piemonte.it/web/temi/ ambientale, economico, sociale e venti messi in campo dalle Regioni e agricoltura/zootecnia- occupazionale. dalle Province Autonome, per com- pascoli-apicoltura Si pone l’attenzione, inoltre, all’im- battere gli insetti alieni e in parti- portanza che deve essere riconosciu- colare la Vespa velutina, originaria ta al comparto, aldilà della valenza del sud-est asiatico, che preda le api che lo stesso assume in termini di proprio nei pressi degli alveari, sino PLV (Produzione lorda vendibile) nel ad arrivare all’indebolimento se non panorama agroalimentare italiano: alla distruzione delle colonie.
Agricoltura > 97 DUE DOMANDE AI RAPPRESENTANTI DEL SETTORE APISTICO PIEMONTESE 12 1. Qual è la vostra posizione in merito allo stato di crisi richiesto per il settore? 2. Come si potrebbe valorizzare il comparto in relazione alla sua valenza ambientale e in relazione al cambiamento climatico? ASPROMIELE • www.aspromiele.it 1. Aspromiele sin dal mese di luglio 2019 ha avanzato la ri- 2. L’importanza dell’ape come bioindicatore è conosciuta da chiesta dello stato di crisi sia a livello regionale che a livello tempo. Aspromiele è dal 2001 che porta avanti con succes- nazionale attraverso UNAAPI. Si ribadisce la necessità di in- so progetti di biomonitoraggio. L’ape può essere utilizzata tervenire con contributi diretti alle aziende mirati al sostegno come strumento per valutare l’inquinamento ambientale sia dei costi straordinari sostenuti per la conduzione apistica e in campo agricolo che industriale e urbano. Potrebbe altresì l’integrazione del mancato reddito conseguente alla produ- essere utilizzata come indicatore di impatto e di risultato per zione fortemente compromessa. la verifica di misure agroambientali nell’ottica della sosteni- A tal proposito si segnala l’importante iniziativa messa bilità della produzione Agricola. in atto dalla regione Friuli Venezia Giulia che con decreto In relazione al cambiamento climatico Aspromiele dal 2020 n° 5844/AGFOR del 12/08/2019 ha deliberato di concede- avrà in funzione la Rete di Rilevamento dati Ambientali di re aiuti per il rimborso delle spese sostenute nel periodo interesse Apistico che tutti i giorni potrà monitorare a livello dall’1° marzo al 30 giugno 2019 per l’acquisto di prodotti regionale temperatura, umidità e variazione dei pesi degli al- adeguati all’alimentazione di soccorso delle api agli api- veari al fine di avere un dato oggettivo da utilizzare nel dialo- coltori iscritti all’Anagrafe apistica nazionale in possesso go con le istituzioni per documentare ed evidenziare l’effetto di partita IVA agricola. Si ribadisce inoltre la richiesta di dei cambiamenti climatici. avviare le procedure necessarie per il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
AGRIPIEMONTEMIELE • www.agripiemontemiele.it 1. Vista la gravissima situazione in cui versa il settore apistico, che il Piemonte si faccia carico di chiedere tramite la confe- abbiamo scritto, come Associazione, una lettera alla Regione renza Stato-Regioni un intervento urgentissimo al Ministero Piemonte sottolineando le difficoltà del settore: in partico- delle Politiche Agricole. lare, la scarsissima produzione della stagione 2019 dovuta a cambiamenti climatici che hanno portato pioggia e freddo 2. Indubbiamente il valore ambientale delle api e dell’apicoltura nel mese di maggio e siccità nei mesi estivi. A seguito di que- è legata all’impollinazione, senza la quale non avremmo la sto, vorremmo sottolineare l’enorme difficoltà della vendita maggioranza delle specie vegetali e soprattutto delle colture del miele soprattutto all’ingrosso, nonostante la scarsissima agricole. Pertanto è indispensabile valorizzare il comparto, produzione, in quanto il mercato italiano è letteralmente in- garantendo la sopravvivenza degli apicoltori e delle aziende vaso da mieli di importazione europea ed extra europea che apistiche. È proprio per questo motivo che abbiamo richiesto si caratterizzano per avere prezzi assolutamente più bassi alla Regione di sensibilizzare il Ministero affinché vengano rispetto al miele italiano, in quanto certamente in quei paesi messi in atto interventi a favore del settore, che si potrebbe- i costi di produzione sono inferiori rispetto all’Italia. Ci chie- ro concretizzare con un premio annuo riconosciuto per ogni diamo inoltre quali siano i controlli che vengono effettuati alveare allevato dagli apicoltori oppure con l’attivazione di dalle autorità preposte su tutto questo miele di importazio- un fondo di solidarietà nazionale. Inoltre ci teniamo a pre- ne: forse i controlli ad oggi effettuati non sono sufficienti cisare che le aziende apistiche non sono assicurabili con le e dovrebbero essere implementati. È indispensabile, quindi, polizza assicurative, in quanto non esistono polizze specifiche pensare ad interventi mirati per salvare le aziende apistiche. soprattutto per la mancata produzione. Salviamo le api, ma Infatti, il lavoro degli apicoltori è così strettamente legato ai salviamo gli apicoltori, due specie a rischio! Il testo integrale cambiamenti climatici che a nulla serve la bravura dell’apicol- della lettera inviata alla Regione è presente sul nostro sito tore. Infatti nella lettera scritta alla Regione abbiamo chiesto www.agripiemontemiele.it. 13 PIEMONTE MIELE • www.piemontemiele.com 1. Il settore apistico rischia in questo momento di essere turo è indispensabile l’intervento immediato delle istituzioni travolto da una crisi imprevista che ha le sue origini nel- con provvedimenti in favore degli apicoltori e in difesa del la globalizzazione. L’apicoltura, che è ritenuta, a torto, un miele italiano. settore marginale, si trova in balia di paesi e di multinazio- 2. Il benessere delle api è indice della salute dell’ambiente e le nali che difendono interessi opposti a quello dei produtto- api sono strumento indispensabile per le produzioni agricole. ri italiani. Riteniamo opportuno che sia riconosciuto concretamente il Mai prima d’ora era successo che l’apicoltura si trovasse in valore dell’apicoltura nei riguardi dell’agricoltura vincolando una situazione così paradossale per cui, nonostante la scar- la concessione di contributi solo agli agricoltori realmente sità di prodotto, i prezzi sono in netto calo e le produzioni impegnati in pratiche agricole rispettose dell’ambiente e giacciono invendute nei magazzini degli apicoltori. vantaggiose per le api. Dovranno essere privilegiate le azien- È una situazione complessa che non può essere risolta dai de che dimostrino di aver destinato a queste delle aree adat- soli apicoltori. Per permettere all’apicoltura di avere un fu- te al loro sviluppo.
Agricoltura > 97 CENTRO REGIONALE DI CASTANICOLTURA Sinergia fra ricerca e territorio tività del Centro diversi soggetti ca- stagneti gli strumenti per ottenere il > M.G. Mellano, ratterizzati da un comune interesse massimo rendimento sotto il profilo G.L. Beccaro per la castanicoltura e da differenti quantitativo e qualitativo. Dipartimento di Scienze Agrarie, specificità e competenze. Forestali e Alimentari, Università di Torino Le attività svolte sono orientate a OBIETTIVI fornire risposte scientifiche e tecni- DEL CENTRO che alle problematiche della castani- L’ambiziosa mission del Centro, ri- coltura, contribuendo a rilanciare il dare vita migliaia di ettari di casta- settore produttivo, a migliorarne la gneti del Piemonte, oggi abbandona- competitività e valorizzare il casta- ti e non produttivi, passa attraverso Dopo anni di attività e dopo l’isti- gno come albero da frutto, da legno la necessità di rimodulare l’idea che tuzione formale, grazie alla Legge e componente fondamentale degli abbiamo della castanicoltura da le- Regionale 4 del 10/02/2009, saba- ecosistemi montani e pedemonta- gno e da frutto. È infatti necessario to 26 ottobre è stato inaugurato a 14 ni. Particolare attenzione è posta considerare il castagno come comu- Chiusa Pesio il Centro Regionale di all’elevata biodiversità del castagno nità e agroecosistema che permette Castanicoltura. in Piemonte, con l’obiettivo di valo- sinergia fra i contesti piemontesi di Unico al mondo per la ricerca e lo rizzare la castanicoltura in un’ottica montagna e di pianura. Nei territo- sviluppo della castanicoltura, tan- moderna fornendo a chi coltiva ca- ri montani, imprese o privati che to da richiamare agronomi e fore- stali da differenti Paesi, il centro ha come carattere di unicità il Ca- stanetum: un arboreto in cui sono collezionate oltre 150 cultivar pro- venienti dal territorio nazionale e dai principali areali castanicoli mondiali e cinque specie differenti di Castanea (C. sativa, C. crenata, C pumila, C. mollissima e C. denta- ta). A questa collezione di biodiver- sità che, per le sue caratteristiche, rappresenta anche uno straordina- rio laboratorio a cielo aperto, si ag- giungono le attività di ricerca svolte dall’Università degli Studi di Torino che conduce numerosi studi sulle problematiche e le potenzialità del castagno al fine di sostenere e con- cretizzare adeguati programmi di miglioramento. Partecipano alle at-
15 gestiscono superfici troppo piccole areali pianeggianti pedemontani, per consentire la sopravvivenza eco- tanto che il Piemonte risulta attual- GRAZIE ALLA LEGGE nomica, si affiancano a realtà che, mente la prima regione italiana ad mettendo a profitto tutti i prodotti aver avviato numerosi impianti ad REGIONALE 4 dell’attività castanicola (frutto, le- alta densità. Questa evoluzione non DEL 10/02/2009, gname, altri prodotti connessi alla deve essere vista come una minaccia SABATO 26 OTTOBRE coltura), risultano economicamente per la tradizione in quanto può anda- È STATO INAUGURATO sostenibili. Contemporaneamente, re a beneficio anche della castanicol- per problematiche di carattere so- tura tradizionale. Il primo effetto del A CHIUSA PESIO ciale, fitosanitario ed economico, la rinnovato interesse per il castagno IL CENTRO REGIONALE castanicoltura si sta espandendo in si evidenzia in una maggiore atten- DI CASTANICOLTURA
Agricoltura > 97 16 ambientale. Gestione e mantenimen- legati, il castagneto ad alta densità to dei castagneti montani richiedono può d’altra parte fornire un reddito operazioni di diboscamento e cedua- interessante per l’agricoltore. Tutta- zione attenti alle criticità ambientali; via, rispetto alla castanicoltura tra- in parallelo, in un’ottica di massi- dizionale, per avviare con successo mizzazione dei profitti, le stesse ope- una castanicoltura ad alta densità razioni possono essere realizzate con occorrono una diversa impostazio- attenzione alle caratteristiche del ne tecnica, professionalità specifica, legno secondo destinazioni d’uso ot- terreni adatti per giacitura e caratte- timali. Presso il Centro sono studiati ristiche chimico-fisiche e attenzione ed applicati, a cura di IPLA, modelli alla gestione agronomica e alla di- di gestione dei cedui, individuati i fesa nei confronti di Cryphonectria zione alla gestione e al mantenimen- migliori suoli per le produzioni le- parasitica, Phytophthora spp., bala- to dei castagneti montani ricchi di gnose, valutate le utilizzazioni legno- nino, cidie e scolitidi. biodiversità locale, di storia, di pae- se innovative e le loro potenzialità di saggio e di servizi ecosistemici. Ci si mercato. SPERIMENTAZIONI rende oggi maggiormente conto del Se il castagneto tradizionale può INNOVATIVE fatto che, con adeguati accorgimenti, essere valorizzato sia per le produ- Presso il Centro sono messe a punto il castagno può fornire ancora valo- zioni frutticole e legnose, sia per i agrotecniche innovative per siste- re aggiunto economico, produttivo e numerosi servizi ecosistemici a esso mi tradizionali e ad alta densità, ad
esempio nella definizione dei piani di stali ha indicato il Centro Regionale integratori e gemmoderivati. Il ge- fertilizzazione o delle tecniche di ge- di Castanicoltura piemontese come nere Castanea è infatti, tra le specie stione della chioma in tree climbing. Centro candidato per l’esecuzione medicinali, quello più ricorrente per È attualmente in sperimentazione delle prove di coltivazione finaliz- gli effetti sui liquidi stagnanti e va- l’impiego di strumenti routinari per zate all’accertamento dei requisiti scolari. La ricerca svolta nell’ambito la valutazione di contenuto e fluore- di Distinguibilità, Uniformità e Sta- delle attività del Centro non trascu- scenza della clorofilla nel castagno, bilità delle varietà di castagno, sia ra questi aspetti approfondendo an- utili per la definizione degli stati di ai fini dell’iscrizione nel Registro che l’interazione tra genotipo, fasi stress e delle carenze. Recentemen- Nazionale delle piante da frutto (ai di raccolta, condizioni pedoclima- te sono stati messi a punto i sistemi sensi dell’art. 8, comma 1, del D.M. tiche, agrotecniche e manipolazione C-roots e C-box, che consentono una 6/12/2016), sia ai fini del rilascio del post-raccolta. propagazione clonale efficiente dei titolo di protezione come nuova va- La formazione e l’informazione sono portinnesti. Sono in corso ricerche rietà vegetale. curate anche tramite collaborazione volte alla valutazione delle perfor- con agenzie formative sul territorio mance agronomiche e alla selezione FORMAZIONE E e grazie alla pubblicazione della ri- di portinnesti clonali, nuova frontie- INFORMAZIONE vista online CASTANEA. Bilingue ra degli impianti; particolare atten- Tramite lo sportello counceling si ed iscritta al Sistema Internaziona- zione è rivolta ai portinnesti compa- svolgono attività di networking, le Normalizzato delle pubblicazioni tibili con le cultivar di C. sativa. La informazione e animazione degli (ISSN), CASTANEA raggiunge oggi compatibilità di innesto è studiata in attori che operano in castanicoltu- alcune migliaia di lettori in tutto il un’ottica di diagnosi precoce: analo- ra a livello regionale, nazionale e mondo castanicolo, grazie anche al gamente a quanto già avviene per internazionale. In questo ambito, prezioso aiuto nella divulgazione ad altri fruttiferi, l’affinità di innesto è si registrano interazioni anche con opera di Enti ed Associazioni. esaminata in relazione ai composti players del mondo commerciale che, La rivista e l’impulso operativo del fenolici, marker chimici presenti in in alcuni casi, ricercano espressa- Centro mirano anche ad intercettare concentrazioni differenti nei tessuti mente produzioni di C. sativa di e soddisfare l’interesse e le esigenze di marza e portinnesto di Castanea qualità, ma in quantità troppo ele- di un pubblico giovane, sempre più spp. vate rispetto alle disponibilità di attento ad una coltura ormai in forte A seguito delle ricerche condotte in mercato. Si annoverano richieste di rilancio a livello mondiale e con un questi ambiti, il Ministero delle po- materia prima (polline e gemme di importante rinnovamento, anche 17 litiche agricole, alimentari e fore- castagno) per prodotti fitoterapici, generazionale, degli operatori. CONTATTI info@centrocastanicoltura.org centro.castanicoltura@unito.it Tel. 011 6708801 • 0171 690461 Regione Gambarello 23 12013 Chiusa di Pesio (CN)
Agricoltura > 97 L’ARCA E LA CORNUCOPIA Percezione e sviluppo dell’agrobiodiversità > Moreno Soster Regione Piemonte, Direzione Agricoltura BIODIVERSITÀ 270.000 specie vegetali 50.000 specie animali (mammiferi e uccelli) Biodiversità è parola di uso comune ogni volta che occorre evidenziare i DOMESTICAZIONE 120 specie vegetali rapporti della comunità umana con 40 specie animali la natura. Esprime la variabilità (mammiferi e uccelli) degli esseri viventi all’interno degli 18 eco-sistemi, l’insieme degli animali, AGROBIODIVERSITÀ vegetali e microrganismi che vivono Migliaia di varietà coltivate in equilibrio dinamico nel loro am- (es. 235.000 frumento, biente naturale. Ad una maggiore 775.000 riso, 98.000 patate) variabilità corrisponde un ambiente 7.600 razze animali allevate più resiliente e meno compromesso. Più complesso è affrontare l’agro- > Box 1. L’effetto clessidra. biodiversità, che è parte della bio- diversità, come “insieme di tutte interesse per l’agricoltura, 2012). specie, ma poi ha nuovamente ricre- le componenti della diversità bio- Quindi ha una valenza economico- ato un’ampia diversità sulla base di logica rilevanti per l’agricoltura e sociale e non solo naturalistica e si criteri socio-economici, con un “ef- l’agro-ecosistema, tra le quali le va- riferisce ad un contesto plasmato fetto clessidra” (BOX 1). rietà delle specie vegetali coltivate, dall’uomo a partire da fattori natu- Se la perdita di biodiversità di un le razze delle specie animali di inte- rali addomesticati e finalizzato alla ambiente naturale è potenziale sin- resse zootecnico, le specie di insetti creazione di reddito. Nella Conven- tomo di squilibrio dell’eco-sistema, (api, baco da seta) e di microrgani- zione della Biodiversità (1992), il non altrettanto si può dire dell’agro- smi (lieviti, batteri, micorrize) uti- concetto si estende anche alla cul- biodiversità dove alla perdita di una li.” (www.treccani.it). “L’agrobiodi- tura agronomica e zootecnica ed ai varietà/razza corrisponde spesso versità è essenzialmente legata agli paesaggi agrari. l’introduzione di una varietà o razza agro-ecosistemi, cioè agli ambienti economicamente più performante. naturali modificati dall´uomo con L’EFFETTO CLESSIDRA l’introduzione della coltivazione In genere si chiama in causa l’agro- LE RISORSE GENETICHE e dell’allevamento finalizzati alla bio-biodiversità per manifestare l’al- Allo stato attuale della ricerca e produzione agricola” (Linee guida larme per la sua perdita. In realtà, a della tecnica le varietà e razze inte- per la conservazione e la carat- partire da una grande biodiversità ressanti per l’agrobiodiversità sono terizzazione della biodiversità di originale, l’uomo ha scelto poche raggruppate in:
Risorse genetiche vegetali (RGV): specie spontanee, parentali di forme domesticate, ecotipi, varie- tà locali, varietà migliorate; Risorse genetiche animali (RGA): popolazioni e razze; Risorse genetiche microbiologi- che (RGM): specie e ceppi. AGROBIODIVERSITÀ E SISTEMI AGRICOLI Un sistema agricolo è l’insieme or- ganizzato delle diverse componenti di un’impresa: il territorio, le risorse genetiche, la preparazione e le capa- > Figura 1. La risorsa genetica locale è strettamente legata al territorio in cui si è adattata e dove è cità manageriali dell’imprenditore, selezionata dalla comunità di agricoltori che la utilizza. condizionato anche dalla società e dalla cultura, la disponibilità di capitali, l’obiettivo economico. In Italia, nel XX secolo, abbiamo assi- stito ad un progressivo mutamento da sistemi agricoli estensivi, a con- duzione famigliare, finalizzati ad una produzione promiscua, desti- nata all’autoconsumo, a sistemi più intensivi, specializzati, orientati al mercato e gestiti con criteri capita- listici. Se nella prima parte del ’900 si può parlare di agrobio-diversità, a partire dal secondo dopoguerra si 19 sviluppa un’agrobio-uniformità. L’ARCA E LA CORNUCOPIA La presa di coscienza di questi diffe- > Figura 2. Il Baratuciat è vitigno locale raro, di > Figura 3. Il Quagliano, vitigno locale inserito renti approcci, la standardizzazione/ prossima introduzione nella DOC Valsusa. nella DOC Colline Saluzzesi. globalizzazione dei sistemi agricoli nonché il crescente interesse com- merciale-brevettuale nell’uso delle si teorizza l’agrobiodiversità come – 1992, Trattato Risorse fitogeneti- risorse genetiche, ha stimolato la co- una fonte quasi inesauribile di geni che – 2001, Protocolli di Cartagena – munità scientifica e culturale a riflet- utilizzabili e ricombinabili, avva- 2003 e di Nagoya – 2010), che hanno tere sul futuro dell’agrobiodiversità. lendosi delle più avanzate tecniche costituito gli orientamenti giuridica- Da una parte si è evidenziato come di miglioramento genetico. È l’ap- mente vincolanti per la produzione di l’agricoltura stesse uniformando le proccio della Cornucopia (il mitolo- leggi specifiche sull’agrobiodiversità. risorse genetiche, in favore di una gico corno dell’abbondanza), in cui In Italia sono state le Regioni centra- selezione spinta di poche varietà e non importa se scompaiono alcune li, con la Toscana quale leader indi- razze cosmopolite, sostenendo la varietà o razze locali in quanto sa- scussa, a produrre le prime norme, necessità di una sensibilizzazione al ranno sostituite da altre, adattate a con un approccio culturale dell’Ar- recupero e alla conservazione delle nuovi obiettivi. ca (BOX 2 e 3). L’indirizzo politico è risorse locali; questo è l’approccio quello del sostegno a sistemi agricoli dell’Arca, che vuole conservare ri- PERCORSI NORMATIVI locali, volti al mantenimento di pae- sorse adattate nel tempo a specifici A partire dagli anni ’90 sono stati saggi fruibili anche turisticamente e ambienti, fisici e socio-culturali, e prodotti alcuni Trattati internazio- orientati alla produzione di specialità considerate più resilienti. Dall’altra nali (Convenzione della biodiversità agroalimentari tradizionali.
Agricoltura > 97 PRINCIPALI ELEMENTI PRINCIPALI ELEMENTI Risorsa genetica locale: popolazione variabile, con caratteri di- Commissioni stintivi, legata ad un territorio a cui si è adattata, non sogget- tecnico scientifiche ta a miglioramento genetico formale. IN SITU Ambito locale: zona geografica di probabile origine o di antica LR Rete diffusione secondaria. Serve a confinare la risorsa genetica Registro di conservazione “locale” al territorio nel quale si è adattata ed è riconosciuta regionale e sicurezza dalla comunità che la utilizza. Modica quantità (vegetale): definizione volutamente qualitativa EX che consente lo scambio di semi o materiale di propagazione Banca SITU nell’ambito di una rete di agricoltori e al di fuori della filiera regionale sementiero-vivaistica. > Box 2 e 3. Normative regionali sulla agrobiodiversità. Fonte box 2: Linee guida per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità di interesse per l’agricoltura, 2012. Le esperienze maturate in sede re- l’avvio delle Comunità del cibo e Sarebbe opportuno che l’iscrizione gionale (10 Regioni hanno legifera- degli Itinerari della biodiversità, all’Anagrafe consentisse a queste to) hanno condotto alla definizione nonché ad iniziative di sensibiliz- risorse genetiche di ricevere prio- nel 2008 di un Piano nazionale bio- zazione e l’istituzione della Giorna- ritariamente gli aiuti previsti dai diversità di interesse agricolo e alla ta della biodiversità (il 20 maggio). programmi comunitari di Sviluppo produzione delle “Linee guida per la rurale dedicati al sostegno della bio- conservazione e la caratterizzazione In sintesi, la legge nazionale si pro- diversità di interesse agricolo. della biodiversità di interesse per pone di sviluppare una Rete di sog- l’agricoltura” nonché all’emanazione getti che curano la conservazione IL MERCATO della Legge 1 dicembre 2015, n. 194. delle varietà e delle razze locali a Le risorse genetiche oggetto di se- 20 Un insieme di norme che conferi- rischio sia a livello aziendale (Agri- lezione e miglioramento, p.es. gli scono all’Italia un ruolo rilevante coltori custodi, conservazione on ibridi commerciali di mais oppure la e pionieristico, nella gestione della farm), sia in Centri o Banche del ger- razza bovina Frisona, hanno carat- propria agrobiodiversità. Tra i tratti moplasma (conservazione ex situ). tere ormai cosmopolita e sono desti- più rilevanti: l’obiettivo di conservare le risorse genetiche locali a rischio di estin- zione o di erosione genetica (RG); la Rete nazionale della biodiversi- tà, composta dagli Agricoltori cu- stodi e dai Centri di conservazione ex situ o Banche del germoplasma; un Fondo annuale a sostegno del- la Rete nazionale; un’Anagrafe nazionale ossia di una banca dati contenente la de- scrizione delle RG, con finalità di monitoraggio, gestione, tutela e valorizzazione; in essa confluisco- no le risorse genetiche riconosciu- te dalle Regioni; attualmente sono iscritte all’Anagrafe nazionale 1480 RG vegetali e 95 RG animali; un Portale per favorire la diffu- > Figura 4. Molte varietà e razze locali alimentano produzioni di nicchia, qualitativamente anche elevate sione di conoscenze; ma in piccoli volumi, destinate a mercati di prossimità o di filiera corta.
nate a sistemi agricoli commerciali, Pecetto-Chieri (TO). In ambito orto- vulgazione per favorire la conoscen- finalizzati alla produzione di mate- fruttticolo è stato possibile iscrivere za del nostro patrimonio regionale di rie prime indifferenziate (commodi- 540 varietà di specie da frutto nel varietà e razze locali, attraverso pub- ties). Nondimeno, abbiamo varietà e Registro nazionale delle varietà di blicazioni e iniziative di animazione, razze che hanno saputo coniugare il interesse locale (ai sensi del D.Lgs. l’ultima in occasione della Giorna- proprio legame produttivo con spe- n. 124/2010) e una ventina di va- ta della biodiversità tenuta presso cifici territori ad attitudini produtti- rietà cerealicole e ortive al Registro Agrion di Manta il 20 maggio 2019. ve che trovano un buon riscontro sul nazionale delle varietà da conserva- Intanto, nel corso dei prossimi mesi, mercato delle specialità agroalimen- zione. Con fondi comunitari, da ol- anche il Piemonte inizierà ad iscrive- tari (specialties) come DOP, DOCG, tre 20 anni, sono sostenute le azien- re le proprie risorse genetiche locali DOC, DO, IG, produzione biologica, de zootecniche che allevano capi di a rischio di estinzione o erosione ge- prodotti tradizionali (PAT). L’esem- razze locali a rischio di estinzione; netica in Anagrafe nazionale. pio più eclatante sono le produzioni con aiuti a 1200 aziende custodi per enologiche di pregio basate su viti- circa 23.500 capi, appartenenti a Sintesi della relazione “L’Arca e la Cor- gni autoctoni, le specialità lattiero 5 razze bovine, 7 ovine e 4 caprine, nucopia: riflessioni sull’agrobiodiversi- casearie, carnee e di salumeria da nell’ultimo periodo di programma- tà tra filosofia, legge e mercato”, tenuta razze locali (Cinta Senese DOP, Vi- zione del PSR. presso l’Accademia di Agricoltura di To- telloni piemontesi della coscia IGP), Infine è stata realizzata un’ampia di- rino il 22 febbraio 2019. gli ortofrutticoli a denominazione d’origine (p.es. Aglio di Voghiera DOP, Carciofo di Paestum IGP, Mar- rone della Val Susa IGP, Radicchio rosso di Treviso IGP). Tuttavia la maggior parte delle va- rietà e razze locali sono inserite in sistemi agricoli locali che alimen- tano una produzione di nicchia, destinata a mercati di prossimità o sono impiegate in sistemi agricoli amatoriali con finalità conservative. 21 In questo caso viene meno l’aspet- to produttivo-commerciale mentre prevale un approccio culturale (p.es. le iniziative sviluppate dalla Rete Semi rurali) > Figura 5. Biodiversità del mais non sottoposto a selezione genetica formale. L’AGROBIODIVERSITÀ DEL PIEMONTE Nonostante la mancanza di una nor- ma specifica, anche se con l’articolo 44 della Legge regionale n. 1/2019 si è riconosciuta l’importanza del- la biodiversità agricola regionale, il Piemonte ha lavorato molto per la caratterizzazione e la conservazione del proprio patrimonio. Nel corso di oltre 30 anni, sono stati realizza- ti alcuni centri di conservazione ex situ per le principali specie vegeta- li di interesse regionale; melo (400 varietà) e pero (80) a Bibiana (TO) presso la Scuola Malva, vite (300) presso l’Istituto agrario di Grinzane Cavour (CN), drupacee minori (50) a > Figura 6. Animazione sulla biodiversità frutticola piemontese ad Expo 2015.
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