5 Il fantasy COMPETENZE DI BASE - Edizioni Simone
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PERCORSO 5 Il fantasy COMPETENZE DI BASE ❱ Leggere, comprendere e interpretare testi di vario tipo ABILITÀ ❱ Padroneggiare le strutture della lingua presenti nei testi ❱ Applicare strategie diverse di lettura ❱ Individuare natura, funzione e principali scopi comunicativi ed espressivi di un testo ❱ Cogliere i caratteri specifici di un testo letterario CONOSCENZE ❱ Le caratteristiche del genere letterario del “fantasy” ❱ Il contesto storico di riferimento di alcuni autori e opere Lo stretto sentiero si era spalancato all’improvviso sul bordo di un lago nero. Appolaiato in cima a un’alta montagna sullo sfondo, con le finestre illuminate che brillavano contro il cielo pieno di stelle, sorgeva un grande castello con molti torri e torrette. «Non più di quattro per battello» avvertì Hagrid. Insieme a Harry e Ron salirono Neville e Hermione. «Tutti a bordo?» gridò Hagrid. «Bene… SI PARTE!» Harry Potter e la Pietra Filosofale, J.K. Rowling
caratteristiche del genere ORIGINI E SVILUPPO nia, una saga di sette volumi (il primo è edito nel Mondi immaginari, creature fantastiche come 1950), di Cleve Staples Lewis, amico e collega stregoni ed elfi, oggetti magici dai grandi poteri: all’Università di Oxford di Tolkien. queste le caratteristiche principali del genere fan- Il genere conosce una nuova linfa a partire dagli tasy, che appassiona tanti lettori, soprattutto le anni Settanta: del 1977 è La spada di Shannara, il generazioni più giovani. primo romanzo di un lungo ciclo, dello scrittore sta- La letteratura fantasy è un genere relativamente tunitense Terry Brooks; e del 1979 è La storia infi- recente. nita del tedesco Michael Ende, da cui è stato tratto ❱ Il capostipite è, infatti, considerato uno scrittore un film, vero e proprio cult degli anni Ottanta. inglese del Novecento: John Ronald R. Tolkien. Tra il 1995 e il 2000 esce la trilogia Queste oscure Con il suo romanzo Lo Hobbit, pubblicato nel 1937, materie di Philip Pullmann. e la trilogia Il Signore degli Anelli, uscita tra il 1954 ❱ Destinati a un successo mondiale senza prece- denti sono, tuttavia, i romanzi dell’inglese J.K. e il 1955, ha fornito tutti gli elementi, dall’ambien- Rowling, che hanno come protagonista il ma- tazione ai personaggi, dagli intrecci alle tematiche, ghetto Harry Potter. che sono stati continuamente ripresi e rielaborati La scrittrice inglese ha introdotto nel genere ele- da autori successivi. menti innovativi, come l’ambientazione in un mon- Appassionato studioso di leggende e saghe nor- do che ha contatti e analogie con quello umano. diche medievali, Tolkien fa rivivere nella Terra di Una terra tutta fantastica, quella di Alagaesia, è Mezzo, il mondo da lui creato, un Medioevo fan- invece l’ambientazione della saga Il Ciclo dell’ere- tastico. dità creata dall’americano Christopher Paolini, che Tale gusto si ritrova anche nelle Cronache di Nar- inizia a scrivere alla sola età di quindici anni. Un Medioevo fantastico è molto spesso l’ambientazione prediletta della narrazione fantasy. 2 Percorsi di lettura
caratteristiche del genere Le avventure nel Mondo Emerso sono raccontate ❱ Elfi, nani, maghi, stregoni, draghi: questi sono, dall’italiana Licia Troisi, nata a Roma nel 1980. difatti, i personaggi tipici del genere. Oggi spopolano i romanzi dello statunitense Ge- La magia è una delle presenze più caratteristiche orge R. R. Martin, autore della saga Cronache del del mondo fantasy: tanti sono i personaggi con ghiaccio e del fuoco. Statunitense è anche Rick poteri sovrannaturali e tanti gli oggetti magici, per Riordan, autore della saga Percy Jackson e gli Dei il cui possesso il più delle volte si compiono avven- dell’Olimpo, in cui il giovane protagonista scopre turosi viaggi o violente guerre. E così spesso ci si che le divinità greche esistono ancora e che lui imbatte in bacchette, spade magiche, amuleti dai stesso è un semidio. poteri straordinari, libri o specchi incantati. Un discorso a parte merita il romanzo Anna di Nic- Tali oggetti, non diversamente da quanto accade colò Ammaniti, suggestiva contaminazione di ge- nelle fiabe, talvolta sono dati al protagonista da neri, tra fantasy e noir, fantascienza e romanzo di un aiutante. formazione. ❱ Anche nel genere fantasy, infatti, è possibile in- dividuare un sistema dei personaggi, costituito L’AMBIENTAZIONE SPAZIO-TEMPORALE dall’eroe-protagonista, a cui si oppone un anta- gonista, e da aiutanti dell’uno e dell’altro. ❱ In genere, sul modello offerto da Tolkien, le vi- cende della narrazione fantasy si svolgono in un L’eroe-protagonista, sempre onesto e coraggioso, mondo fantastico, completamente diverso dal incarna valori positivi, ai quali si oppone la nostro. malvagità dell’antagonista e dei suoi aiutanti. Un mondo talvolta del tutto separato, talvolta, invece, collegato in qualche modo con il mondo LA RICERCA umano, attraverso un varco, come nelle Cronache Il protagonista, generalmente, ha una sorta di di Narnia, dove per giungere in una terra incantata “missione” da compiere: cercare un oggetto, un è sufficiente entrare in un armadio. luogo, un personaggio. ❱ Il tempo in cui è ambientata la narrazione è di ❱ La “ricerca” è un meccanismo tipico del genere solito un indefinito passato, dai caratteri vaga- fantasy. E si unisce inevitabilmente al tema del mente medievali; può tuttavia anche essere il viaggio. presente o il futuro. Un luogo, il Monte Fato, è la meta del viaggio di Frodo e dei suoi compagni; la ricerca di una per- I PERSONAGGI sona, il fratellino, è la ragione del viaggio di Anna, Il protagonista è, quasi sempre, un giovane protagonista del singolare romanzo di Ammaniti. «eroe», che può essere una creatura fantastica come lo hobbit Frodo nei romanzi di Tolkien, o un LA LOTTA TRA IL BENE E IL MALE ragazzo apparentemente normale, ma dotato Nell’avventurosa ricerca del protagonista prende di poteri magici, come Harry Potter, o ancora un forma la netta opposizione tra “buoni” e “cat- ragazzino del mondo reale come Bastian della tivi”, tra il bene e il male. E, così, nelle pagine dei Storia infinita. romanzi fantasy prendono forma epocali battaglie Quest’ultimo, attraverso la lettura di un libro, si ri- o duelli tra l’eroe e il “nemico”. Infatti troverà coinvolto nel regno di Fantasia, popolato ❱ un altro elemento caratteristico e immancabile da esseri fantastici e magici. della narrazione fantasy è la lotta tra il bene e il male, nella quale a trionfare è sempre il bene. PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 3
incontri John R.R. Tolkien John Ronald Reuel Tolkien è unanimemente riconosciuto il grande maestro del genere fantasy. Grazie a una conoscenza approfondita delle leggende e saghe medievali nordiche e a una fantasia potente e straordinaria ha immaginato degli esseri del tutto nuovi, gli hobbit, e definito interamen- te il loro mondo. Ciò che infatti colpisce subito il lettore è la precisione con cui è presentato questo universo fantastico, di cui giungiamo a conoscere nei dettagli anche, per esempio, il calendario utilizzato o il tipo di scrittura. Gli hobbit sono esseri «minuscoli; anche i più alti fra loro sono più piccoli dei Nani, sebbene meno tozzi e robusti». Hanno visi gioviali, occhi viva- cissimi e piedi ricoperti da un folto pelo riccio e castano. Il luogo in cui vivono è la Contea nella Terra di Mezzo. Sono timidi, riservati e, soprat- tutto, calmi e pacifici. In un mondo che ha vissuto la tragedia delle due guerre mondiali (non bisogna dimenticare che Lo Hobbit è pubblicato nel 1937, la trilogia Il Signore degli Anelli nel 1954-1955) l’autore inglese dà vita al sogno di un popolo «amante della pace, della calma e della terra ben coltivata». Tolkien, punto di riferimento imprescindibile per tutti gli scrittori di fan- tasy, negli ultimi anni ha conosciuto grande fama e grande popolarità, so- prattutto presso le giovani generazioni, grazie alle trasposizioni cinema- tografiche dirette da Peter Jackson, con l’attore statunitense Elijah Wood nei panni dello hobbit Frodo Baggins. Dalla nascita in Sudafrica alla Grande Guerra John Ronald R. Tolkien nacque nel 1892 in Sudafrica da genitori inglesi. Alla sola età di tre anni perse il padre e si trasferì con la madre e il fratello in Inghilterra, nei dintorni di Birmingham. Nel 1904 perse anche la madre e fu affidato al sacerdote cattolico padre Francis Morgan, che si occupò della sua istruzione. Completò gli studi all’Uni- versità di Oxford. Nel 1915 prese parte alla prima guerra mondiale combattendo sul fronte occidenta- le: esperienza, questa, che lo segnò nel profondo. La carriera universitaria e il gruppo dei coal – biters Sposatosi con Edith Bratt, con la quale avrebbe trascorso tutta la vita, nel 1919 in- traprese l’insegnamento universitario, prima a Leeds e poi a Oxford. Con alcuni colle- ghi di Oxford e amici, fondò il gruppo dei coal – biters, i “mangiatori di carbone”, dedito allo studio delle antiche letterature nordiche. Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli La conoscenza appassionata della mitologia e della letteratura nordiche ebbe un ruolo non secondario nel mondo immaginato nel romanzo Lo Hobbit, pubblicato nel 1937, e nella trilogia del Signore degli Anelli (La Compagnia dell’Anello, pubblicato nel 1954, Le due Torri e Il ritorno del Re, entrambi usciti nel 1955), opere caratterizzate da un avvincente stile epico. Negli anni successivi lo scrittore si dedicò a un’opera iniziata già da anni, Il Silmarillion, che tuttavia non portò mai a conclusione. Morì in Inghilterra nel 1973. 4 Percorsi di lettura
Il Signore degli Anelli La trilogia Il Signore degli Anelli è una trilogia, costituita da La Compagnia dell’Anello, romanzo pubblicato nel 1954, Le due Torri e Il ritorno del Re, entrambi usciti nel 1955. Pur se editi in origine separatamente, vanno considerati tre parti di un’unica opera, volumi- nosa e affascinante. Le vicende sono ambientate nell’immaginaria Terra di Mezzo, dove vivono gli Hobbit, cui si affiancano Nani, Elfi, Uomini e Orchi. La trama Lo Hobbit Frodo Baggins ha ricevuto in eredità dallo zio Bilbo un anello magico. Si scopre che tale anello è l’Anello Unico, forgiato dal potente Signore del Male, Sauron. Tale oggetto è in grado di controllare tutti gli altri anelli del potere e tutte le popola- zioni della Terra di Mezzo. Dai popoli liberi del continente viene, dunque, deciso che Frodo, accompagnato da altri viandanti, intraprenda il viaggio verso il Monte Fato. Qui, nella voragine infuocata racchiusa all’interno del Monte, Frodo dovrà gettare l’Anello, facendolo sparire per sempre. Nella missione il protagonista sarà aiutato da altri tre Hobbit, Sam, Merry e Pipino, dal Nano Gimli, dall’Elfo Legolas, dal saggio stregone Gandalf, e da due Uomini, Boromir e Aragorn. Questa è la Compagnia dell’Anello che affronterà un viaggio lunghissimo, pieno di avventure e di ostacoli. Alla fine, saranno Frodo e Sam a portare a compimento la missione. Sauron è quindi finalmente sconfitto, ma nella Terra di Mezzo, dopo l’incontro con il Male, nulla potrà essere come prima. Frodo, interpretato dall’attore Elijah Wood, è l’eroe protagonista del capolavoro fantasy Il Signore degli Anelli. PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 5
❱ T1 L’ospitalità degli Elfi Frodo e i suoi compagni di viaggio giungono a Caras Galadhon, capitale del Regno di Lórien, abitato dagli Elfi silvani, detti Galadhrim. Ad accoglierli in questo meraviglioso regno fatto di alberi è l’Elfo Haldir, che li condurrà dai sovrani, il Sire Celeborn e Dama Galadriel. Genere Opera Anno Tema Difficoltà Accoglienza della Compagnia Il Signore degli Anelli, Romanzo fantasy La Compagnia dell’Anello 1954 dell’Anello nel Regno elfico di • Lórien La Compagnia Il sole stava tramontando dietro le montagne, e le ombre si oscuravano dell’Anello si rimette nei boschi, quando essi si rimisero in cammino. Il loro sentiero s’inoltra- in cammino: è immediatamente va tra gruppi d’alberi ove già era penetrato il crepuscolo. La notte discese evidente il tema del sotto le fronde mentre avanzavano, e gli Elfi accesero le loro lampade “viaggio”, tipico del d’argento. genere fantasy. D’un tratto furono di nuovo all’aperto, sotto un pallido cielo notturno punteggiato da qualche stella precoce. Si stendeva innanzi a loro un am- pio spazio senza alberi, di forma ovale e dalle estremità ricurve. Al di là vi era un profondo fossato, immerso in tenue ombra, ma l’erba sull’orlo era verde, memore dell’ardore del sole scomparso. Ancor oltre, si ergeva alto Si coglie dunque un verde muro che circondava un verde colle ove si affollavano gli alberi subito la natura d’oro più imponenti che avessero visto in tutto il paese. Impossibile pre- fantastica degli ambienti e dei cisare la loro altezza: giganteggiavano nel vespero come torri viventi. Tra personaggi. Tale mondo i loro rami frondosi e le loro foglie sempre vibranti, brillavano innumere- fantastico è tuttavia voli luci, verdi, oro e argento. Haldir si rivolse alla Compagnia. descritto con precisione “realistica” e ricchezza di «Benvenuti a Caras Galadhon!», disse, «Questa è la città dei Galadhrim particolari. ove dimorano il Sire Celeborn e Galadriel, la Dama di Lórien. Ma da qui 6 Percorsi di lettura
non possiamo entrare, poiché i cancelli non sono rivolti a nord; dobbia- mo giungere sino al lato sud, e la via non è breve, perché la città è gran- de». Vi era una strada lastricata1 con pietre bianche, che costeggiava l’orlo del fossato. Essi la percorsero verso ovest, con la città che s’innalzava all’in- finito come una verde nube sulla loro sinistra; man mano che la notte si faceva più fonda, le luci si moltiplicavano e la collina parve incendiata di stelle. Giunsero infine a un bianco ponte, al di là del quale si aprivano le porte della città, rivolte a sud-ovest, e poste tra due bracci delle mura che in quel punto si prolungavano affiancandosi, in modo che tra essi si formava un corridoio; erano alte e forti, e molte lanterne le illuminavano. Haldir bussò e disse qualcosa: il cancello si aprì silenziosamente, ma di guardie Frodo non vide traccia. I viaggiatori entrarono, e le porte si chiu- sero alle loro spalle. Percorsero un viale incassato2 fra i bracci delle mura, ed entrarono nella Città degli Alberi. Non si vedeva nessuno, e non si udivano passi sui sentieri; ma nell’aria vibravano molte voci, tutt’intor- no e sulle loro teste. Dall’alto del colle giungeva un canto, come limpida pioggia gocciolante sulle foglie. Percorsero molti sentieri e salirono molte scalinate, e infine arrivarono nei luoghi eccelsi3, e videro innanzi a loro, in mezzo a un ampio pra- to, scintillare una fontana. La illuminavano lampade d’argento sospese ai rami degli alberi, e l’acqua scrosciava in una vasca d’argento dalla qua- le scorreva un candido ruscello. Sul lato sud del prato s’innalzava il più maestoso degli alberi; l’imponente fusto era liscio e irradiava il bagliore 1. lastricata: pavimentata. 2. incassato: chiuso. 3. eccelsi: altissimi. PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 7
cangiante della seta grigia; si rizzava verso il cielo, accompagnato, da una certa altezza in poi, dai primi rami che aprivano le loro immense membra sotto un’ombrosa nube di fogliame. Contro il tronco poggiava una gran- de scala bianca ai piedi della quale sedevano tre Elfi. Saltarono in piedi all’avvicinarsi dei viaggiatori, e Frodo vide che erano alti e portavano una grigia cotta di maglia e una lunga cappa bianca. “Qui dimorano Celeborn e Galadriel”, disse Haldir. “E loro desiderio che saliate a conversare con loro”. Uno degli Elfi custodi trasse allora da un piccolo corno un limpido squil- lo, al quale risposero tre note dall’alto delle fronde. “Vi precederò”, disse Haldir. “Che Frodo mi segua insieme a Legolas. Gli altri possono salire nell’ordine che preferiscono. È un lungo percorso per chi non è abituato a simili scale, ma potrete riposare durante la salita”. Viene inventato Mentre si arrampicava lentamente, Frodo passò molti flet4: alcuni da un anche un linguaggio lato, altri dal lato opposto, altri ancora costruiti intorno al tronco, sì che la specifico: nota, ad esempio, i termini flet e scala li attraversava. A grande altezza da terra giunse infine su un ampio talan. talan5, pari al ponte di una nave. Ivi si ergeva una casa di tali dimensioni da poter quasi fungere da dimora per gli Uomini abitanti sulla terra. Egli vi entrò al seguito di Haldir, e si trovò in una stanza ovale al centro della quale cresceva il fusto del grande albero, che si affusolava6 avvicinandosi alla sommità, ed era pur sempre un pilastro dall’ampia circonferenza. La camera era immersa in una tenue luce; le pareti erano verdi e argento, e il soffitto dorato, molti Elfi erano lì seduti. Vicino al tronco, su due sedie sormontate da un baldacchino di rami viventi, sedevano a fianco a fianco Celeborn e Galadriel. Si alzarono ad accogliere gli ospiti, secondo l’usanza degli Elfi, e anche di coloro che fra loro venivano considerati come po- tenti re. Erano molto alti, e la statura della Dama pari a quella del Signore. I loro volti erano gravi e belli. Le vesti erano bianche, e i capelli della Dama di un oro intenso, e quelli del Sire Celeborn d’argento, lunghi e lucenti; nessuna traccia d’età, salvo forse la profondità dei loro occhi, penetranti come lance, eppur impenetrabili, abissi di arcaici ricordi7. Haldir condusse Frodo al loro cospetto, e il Signore gli diede il benvenuto nella propria lingua. Dama Galadriel non pronunciò parola, ma mirò a lungo il suo viso. Non soltanto «Siedi ora accanto a me, Frodo della Contea!», disse Celeborn. «Quando la narrazione, ma saranno giunti tutti parleremo insieme». anche i dialoghi sono caratterizzati da uno Egli salutò cortesemente ognuno dei compagni, chiamandoli per nome stile epico e da un man mano che entravano. […] registro nel complesso Quando tutti gli ospiti furono seduti innanzi a lui, il Signore li osservò alto. nuovamente. «Qui ve ne sono otto», disse. «Nove dovevano partire, se- condo quanto riferivano i messaggi. Forse vi è stato qualche cambia- 4. flet: piattaforme tra gli alberi. 5. talan: anche esso è una piattaforma, ma più grande. 6. si affusolava: si snelliva, si restringeva. 7. abissi di arcaici ricordi: i loro occhi profondi sono abissi in cui si conservano ricordi antichissimi; gli Elfi vivono anche migliaia di anni, mentre gli hobbit generalmente 100-120 anni. 8 Percorsi di lettura
mento nelle decisioni, di cui non siamo stati avvertiti. Elrond8 è lontano, ci divide una profonda oscurità e durante tutto l’anno le ombre si sono fatte sempre più lunghe». «No, non vi furono cambiamenti nelle decisioni», disse Dama Galadri- el, parlando per la prima volta. La sua voce era chiara e armoniosa ma più profonda del tono solito di una donna. «Gandalf il Grigio partì con la Compagnia, ma egli non ha varcato i confini di questa terra. Diteci dov’egli si trova; grande è il mio desiderio di parlare nuovamente con lui. Non posso io vederlo da lontano, a meno ch’egli non passi i cancelli di Lothlórien9: è avvolto da grigia foschia, e il cammino dei suoi piedi e del suo pensiero sono a me nascosti». «Ahimè!», disse Aragorn. «Gandalf il Grigio cadde nell’ombra. Egli rimase a Moria ove soccombette». A tali parole tutti gli Elfi della sala gridarono dal dolore e dallo stupore. «Queste sono notizie assai funeste», disse Celeborn, «le più funeste che siano giunte qui in lunghi anni pieni di sofferenze». Si rivolse a Haldir. «Perché nulla di tutto ciò mi è stato detto?», chiese in lingua elfica. «Non abbiamo parlato a Haldir delle nostre imprese e dei nostri scopi», disse Legolas, «da principio eravamo stanchi, e il pericolo incombeva10 troppo vicino; poi dimenticammo quasi il nostro dolore, mentre cammi- navamo nella gioia dei dolci sentieri di Lórien». «Grande è pure il nostro dolore, e la perdita insostituibile”, disse Frodo, “Gandalf era la nostra guida, e ci condusse attraverso Moria; e allorquando pareva non vi fosse più speranza di scampo, egli ci salvò, sacrificandosi». (Quinta edizione Bompiani Vintage, 2013; trad. di V. Alliata di Villafranca – riveduta e aggiornata in collaborazione con la Società Tolkieniana Italiana) 8. Elrond: Elrond è un Mezzelfo, cioè discendente degli Elfi e degli Uomini. Ha deciso di far parte degli Elfi e ha sposato la figlia di Celeborn e Galadriel. È stato mandato lontano dal Regno e ha fondato Gran Burrone, una delle ultime roccaforti contro Sauron, il Signore del Male. 9. Lothlórien: altro nome del Regno di Lórien. 10. incombeva: era imminente, sovrastava minaccioso. Nell’adattamento cinematografico di Peter Jackson Galadriel è interpretata dall’attrice australiana Cate Blanchett. PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 9
LAVORARE PER COMPETENZE ❱ Comprensione e analisi Completa il testo scegliendo opportunamente tra le quattro opzioni proposte. Verso ............................................ 1. la Compagnia dell’Anello giunge a Caras Ga- ladhon, capitale di Lórien, dove dimorano i ............................................ 2. Celeborn e Galadriel. Frodo e i suoi compagni sono accolti e guidati da ........................................ 3. Caras Galadhon è la bellissima “Città degli ............................................” 4. Su un ampio ............................................ 5., pari al ponte di una nave, si erge un’enorme casa. Entra per primo Frodo, seguito poi dagli altri compagni. Vi è una grande sala ....................... ..................... 6., dove sono molti Elfi, Celeborn e Galadriel. Celeborn chiede perché .. .......................................... 7. il Grigio non sia più con la Compagnia. Egli, in realtà, si è sacrificato per salvare i suoi compagni. Il brano appena letto appartiene al ............................................ 8. libro della trilogia Il Signore degli Anelli, capolavoro del genere fantasy. Il carattere ................................. ........... 9. dello spazio rappresentato in questo tipo di narrazione appare immedia- tamente evidente, basti pensare a questa città costruita in una fitta vegetazione. Fantastici sono anche i ............................................ 10.: la Compagnia dell’Anello, for- mata essa stessa da Hobbit, Elfi, Nani e Uomini, giunge presso la popolazione dei Goladhrim, Elfi silvani. 1. A. sera B. mattina C. l’alba D. notte 2. A. capitani B. guerrieri C. sovrani D. mezzelfi 3. A. Elrond B. Haldir C. Aragorn D. Gandalf 4. A. Elfi B. Arcobaleni C. Alberi D. Uomini 5. A. albero B. flet C. colle D. talan 6. A. tonda B. quadrata C. rettangolare D. ovale 7. A. Gandalf B. Elrond C. Haldir D. Aragorn 8. A. primo B. secondo C. terzo D. ultimo 9. A. realistico B. mimetico C. fantastico D. originale 10. A. temi B. caratteri C. personaggi D. termini ❱ Competenza digitale Arricchisci e approfondisci le notizie relative alla trilogia Il Signore degli Anelli. Prova, poi, a farne in Power Point una presentazione (prima edizione e trama in breve di cia- scun libro, protagonista e personaggi principali, rappresentazione spazio-temporale, temi ecc.). 10 Percorsi di lettura
grammatica in azione riflessione sulla lingua ❱ I connettivi D’un tratto furono di nuovo all’aperto, sotto un pallido cielo notturno punteggiato da qualche stella precoce. Si stendeva innanzi a loro un ampio spazio senza alberi, di forma ovale e dalle estremità ricurve. Al di là vi era un profondo fossato, immerso in tenue ombra, ma l’erba sull’or lo era verde, memore dell’ardore del sole scomparso. I connettivi sono parti invariabili del discorso (congiunzioni, avverbi, preposizioni o locuzioni) che hanno la funzione di collegare fra loro parti del testo. Sono tantissimi e di diversa tipologia: • temporali (prima, dopo, allora, qualche giorno fa, una volta, adesso, mentre…); • spaziali (dove, lì, sopra, sotto, all’interno, all’esterno, verso…); • logico-causali (quindi, dunque, insomma, di conseguenza, pertanto…); • prescrittivi (innanzitutto, in primo luogo, poi, infine, in conclusione…); • esplicativi (cioè, infatti, ad esempio, in altre parole, per quanto riguarda, in sintesi …); • avversativi (ma, invece, tuttavia, eppure, al contrario, ciononostante, malgrado…); • d’importanza (prima di tutto, oltre a ciò, anche pure, a questo punto, in primo luogo…); • conclusivi (affinché, allo scopo di, allora, pertanto, quindi, insomma…); • ipotetici (ammettendo che, ipoteticamente, nel caso in cui, se è vero che…); • di somiglianza (come, analogamente, anche, mentre…). Per individuare la correttezza d’uso di un connettivo è necessario leggere con attenzione la frase in cui è inserito, cercando di cogliere il nesso logico in base al quale il connettivo collega le parti del testo. 1. Il periodo “Non ho rispettato il limite di velocità e ho preso una multa” è costituito da due frasi connesse dalla congiunzione e, che le collega logicamente introducendo A. un confronto rispetto a quanto viene detto prima B. una limitazione rispetto a quanto viene detto prima i invalsi 2015-2016 C. una conseguenza rispetto a quanto viene detto prima D. una precisazione rispetto a quanto viene detto prima 2. Leggi il seguente testo e cerchia tutti i connettivi che riesci a individuare. Natale si stava avvicinando. Un mattino di metà dicembre, il castello di Hogwarts si svegliò sotto una pesante coltre di neve. Il lago era diventato una spessa lastra di ghiaccio e i gemelli Weasley erano stati puniti per aver fatto un incantesimo alle palle di neve, che si erano messe a inseguire Quirrell dovunque andasse, rimbalzan- do sul retro del suo turbante. I pochi gufi che riuscivano a fendere il cielo temporalesco per consegnare la posta dovevano poi essere accuditi da Hagrid prima di poter riprendere il volo. Tutti quanti non vedevano l’ora che cominciassero le vacanze. Mentre nella sala comune di Grifondoro e nella Sala Grande ardevano fuochi scoppiettanti, i corridoi pieni di spifferi erano gelidi e un vento sferzante faceva sbattere le imposte nelle aule. Il peggio erano le lezioni del professor Piton, che si tenevano nei sotterranei, dove il respiro si condensava in nuvolette e tutti cercavano di starsene il più vicino possibile ai calderoni bol- lenti. (J. K. Rowling, Harry Potter e la Pietra Filosofale, Salani; trad. di M. Astrologo) PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 11
grammatica in azione 3. Leggi la seguente frase. “Per essere sicuri di acquistare un buon prodotto, bisogna rivolgersi a personale specializzato e accertarsi che il serramento sia conforme alla normativa vigente, che abbia cioè superato i test anti-scasso previsti dalla legislazione”. Con quale delle seguenti parole puoi sostituire “cioè” senza alterare il significato del testo? A. infatti B. invece C. prima i invalsi 2013-2014 D. dunque 4. Nel testo che segue individua il connettivo sbagliato e sostituiscilo con uno corretto. Attenzione: non sempre c’è l’errore. Invece (……………………………..) nella locanda di Brea gli Hobbit si apprestavano a dormire, la Terra di Buck era immersa nell’oscurità; una leggera nebbia era sparsa verso (……………………) nelle conche e sotto (……………………) il fiume. La casa di Crifosso era buia e silenziosa. Grassotto Bolgeri aprì cautamente la porta e scrutò le tenebre. Un sentimento di paura mai (……………………………..) crescente si era impadronito di lui quel giorno (……………………………..), ed era incapace di starsene tranquillo o di andare a letto: nell’aria irrespirabile della not- te incombeva una minaccia. Quindi (……………………………..) guardava nel buio, un’ombra nera si mosse dentro (………………) gli alberi; il cancello parve aprirsi da solo e rinchiudersi attraverso (……………………………..) il più piccolo rumore. Fu colto dal panico, indietreggiò e per un attimo (……………………………..) rimase in piedi sull’ingresso, tre- mante. Eppure (……………………………..) chiuse la porta a chiave. La notte avanzava. Giunse il suono attutito di cavalli condotti furtivamente per il viale. Fuori (……………………………..) del cancello si fermarono, ma (…………………) tre figure nere si recarono, strisciando per terra come ombre nella notte, sopra (……………………………..) alla facciata della casa. Una si fermò dietro (……………………………..) alla porta e le altre ai due lati dell’edificio; rimasero lì, immobili come ombre di pietra, mentre (……………………………..) passavano le ore. La casa e gli alberi silenziosi parevano aspettare trattenendo il fiato. (J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani; trad. di V. Alliata Di Villafranca) 5. In ognuno dei periodi che seguono collega le due frasi con il connettivo adatto. Esempio: Lo credevo onesto …… e invece …… è un ladro. i invalsi 2010-2011 a. Ho solo pochi indizi ……………………….. non sono ancora in grado di indicare il colpevole. b. I ragazzi accettarono la sfida ……………………….. non sembrare vigliacchi. c. Lo scriverò sui muri e lo griderò nelle strade e nelle piazze tutti lo sappiano. d. D. I negozi erano ancora aperti fosse già tardi. 6. Scrivi quattro periodi costituiti ciascuno da due proposizioni unite tra loro dal connettivo indicato. a. tuttavia: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .............................................................................................................................................................................. b. ammettendo che: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .............................................................................................................................................................................. c. quindi: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .............................................................................................................................................................................. d. mentre: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .............................................................................................................................................................................. 12 Percorsi di lettura
❱ T2 La malvagità dell’Anello Siamo all’ultimo capitolo della Compagnia dell’Anello, il primo romanzo della trilogia Il Signore degli Anelli. Lo Hobbit Frodo, designato dal Consiglio Portatore dell’Anello, e quindi a capo di tutta la Compagnia, deve prendere una decisione importante: la situazione è di estremo pericolo, gli Orchi sono dovunque… bisogna proseguire insieme verso ovest, incontro alle guerre del regno di Gondor, o a est verso la Paura e l’Ombra? O ancora sciogliere la compagnia e proseguire da solo? Si allontana dunque dal gruppo per poter riflettere con più calma. Genere Opera Anno Tema Difficoltà Il potere inquietante e sinistro Il Signore degli Anelli, Romanzo fantasy La Compagnia dell’Anello 1954 dell’Anello rischia di intaccare • l’integrità della Compagnia Improvvisamente qualcosa lo destò dai suoi pensieri; la strana sensazione di una presenza dietro di sé, come se due occhi ostili lo stessero fissando. Balzò in piedi, voltandosi, ma con grande sorpre- sa vide solo Boromir1, il cui volto sorrideva affettuosamente. 5 «Ero in apprensione per te, Frodo», disse avvicinandosi. «Se, come dice Aragorn, gli Orchi sono nelle vicinanze, nessuno di noi do- vrebbe girovagare da solo, e tu meno di tutti: pensa a tutte le cose che dipendono da te! Anche il mio cuore è pesante. Permetti che rimanga qui a parlare qualche minuto, ora che ti ho trovato? Sareb- 10 be per me un gran conforto. Quando si è in molti, ogni dialogo di- venta un’interminabile discussione. Ma in due si raggiunge a volte la saggezza». «Sei gentile», disse Frodo. «Ma non vi è dialogo che possa aiutarmi. So quel che dovrei fare, ma ho paura, Boromir, paura». 15 Boromir rimase un attimo silenzioso. Rauros2 ruggiva ininterrotta mente. Il vento mormorava fra i rami degli alberi. Frodo rabbrividì. Improvvisamente Boromir andò a sedersi accanto a lui. «Sei certo di non soffrire inutilmente?», disse. «Desidero aiutarti. Hai bisogno di consigli nella tua ardua scelta. Non gradisci il mio?». 20 «Credo di conoscere già il consiglio che mi daresti, Boromir», disse Frodo. «Sembrerebbe saggio, se il cuore non mi mettesse in guar- dia». «In guardia? In guardia contro che cosa?», domandò brusco Boro- mir. 25 «Contro i ritardi. Contro la via che pare più agevole. Contro lo scrol- larmi di dosso il peso che grava sulle mie spalle. Contro... ebbene, poiché vuoi che te lo dica, contro la fiducia nella forza e nella sin- cerità degli Uomini». 1. Boromir: Boromir è, accanto ad Aragorn, rappresentante degli Uomini nella Compagnia dell’Anello, che, “capita- nata” dallo Hobbit Frodo Baggins, è costituita, inoltre, dagli Hobbit Sam, Merry e Pipino, dal Nano Gimli, dall’Elfo Legolas e dal saggio stregone Gandalf, che morirà durante la missione. 2. Rauros: si tratta delle cascate di Rauros. PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 13
L’Anello che lo hobbit Frodo e la sua Compagnia hanno il compito di distruggere è stato forgiato da Sauron, signore del Male, e possiede un enorme potere, in grado di rendere malvagio tutto ciò che viene fatto con esso. «Eppure quella forza ti ha a lungo protetto nel tuo piccolo paese 30 lontano, quantunque ne fossi ignaro». «Non metto in dubbio il valore della tua gente. Ma il mondo sta cambiando. Le mura di Minas Tirith3 sono forse robuste, ma non abbastanza. Se dovessero cedere, cos’accadrebbe?». «Troveremmo sul campo una morte intrepida. Ma vi è ancora 35 speranza che le mura non cedano». «La speranza non esiste, finché esiste l’Anello», disse Frodo. «Ah! L’Anello!», ripeté Boromir, e lo sguardo gli si illuminò. «Non è forse uno strano destino, dover soffrire tanta paura e tante incer- tezze per un oggetto così minuto? Un oggetto così minuto! E io l’ho 40 appena intravisto un attimo nella Casa di Elrond4. Permetti che gli dia un altro sguardo?». Frodo levò gli occhi su Boromir. Il suo cuore divenne improvvisa mente gelido. Scorse una strana luce negli occhi del compagno di viaggio, il cui volto era però gentile e amichevole. «È meglio che 45 rimanga nascosto», rispose. «Come preferisci. Io non ci tengo», disse Boromir. «Permetti che almeno te ne parli? Sembra infatti che tu pensi soltanto al pote- re che l’Anello conferirebbe al Nemico, se egli se ne impadronisse: soltanto cioè al cattivo impiego di esso, e non ai suoi lati positivi. Il 50 mondo sta cambiando, dici. Minas Tirith cadrà, se l’Anello non ver- rà annientato. Ma perché? Indubbiamente è ciò che accadrebbe, se fosse in mano al Nemico: ma perché dovrebbe accadere se l’Anello fosse nelle nostre mani?». 3. Minas Tirith: capitale del Regno di Gondor, di cui è nativo Boromir. 4. Elrond: Mezzelfo, cioè discendente degli Elfi e degli Uomini, ha deciso di far parte degli Elfi e ha sposato la figlia dei sovrani Celeborn e Galadriel. Anch’egli combatte con coraggio contro Sauron, il Signore del Male. 14 Percorsi di lettura
«Non hai udito ciò che fu detto al Consiglio?», disse Frodo. «Perché 55 noi non possiamo adoperarlo, e tutto ciò che viene fatto con esso diventa malvagio». Boromir si alzò, camminando avanti e indietro con impazienza. «E così tu vai avanti», gridò. «Gandalf, Elrond... tutta questa gente ti ha insegnato a pensare in quel modo. Forse ciò che dicono è valido 60 per loro; forse questi Elfi e Mezzielfi e Stregoni combinerebbero qualche guaio. Eppure a volte mi chiedo se siano effettivamente saggi e non semplicemente timidi. Comunque, a ognuno la pro- pria razza. Gli Uomini dal cuore sincero non si lascerebbero mai corrompere. Noi di Minas Tirith siamo rimasti fedeli attraverso anni 65 e anni di sofferenze. Non bramiamo il potere del Re di Angmar, ma solo la forza necessaria per difenderci, per difendere una giusta causa. E meraviglia! nell’ora del bisogno il fato mette alla luce l’A- nello del Potere. È un dono, ne sono convinto: un dono ai nemici SPAZIO AL LESSICO di Mordor5. È pura follia non adoperarlo, non adoperare il potere del La parola temerari non 70 Nemico per lottare contro di lui. I temerari, gli spietati, sono costoro può essere sostituita da: gli unici che potranno vincere. Che cosa non farebbe un guerriero A. arditi in un’ora come questa, un grande capo? Che cosa non sarebbe ca- B. impavidi pace di fare Aragorn? Oppure, se egli rifiuta, perché non Boromir? C. audaci L’Anello mi conferirebbe il potere del Comando. Come caccerei via D. implacabili 75 i nemici da Mordor! E allora tutti gli uomini si raggrupperebbero intorno alla mia bandiera». Boromir camminava in lungo e in largo, parlando sempre più con- citato. Pareva quasi aver dimenticato Frodo, nell’esaltare muraglie e armi e il radunarsi degli uomini; faceva progetti per grandi alleanze 80 e gloriose vittorie future; e dopo aver distrutto Mordor, diveniva egli stesso un potente re, saggio e benevolo. D’un tratto si arrestò agi- tando le braccia. «E ci ordinano di gettare via l’Anello!», gridò. «Non dico distrugger- lo, che sarebbe probabilmente un bene, se la ragione ci consentisse 85 di sperarvi. Ma lungi da ciò, l’unico piano che ci viene proposto, è di mandare un Mezzuomo inerme dritto a Mordor, offrendo al Nemi- co la migliore opportunità d’impadronirsi da sé dell’Anello. Follia!». «Certo te ne rendi conto, amico mio?», disse, voltandosi di scatto nuovamente verso Frodo. «Dici di avere paura. Se così è, anche il 90 più ardito ti comprenderebbe. Ma non credi che sia il tuo buonsen- so che si ribella?». «No, ho paura», disse Frodo. «Semplicemente paura. Ma sono felice che tu mi abbia parlato apertamente. Ogni cosa è più chiara adesso nella mia mente». 95 «Allora verrai a Minas Tirith?», gridò Boromir. I suoi occhi brillavano nel viso impaziente. «Mi fraintendi», disse Frodo. 5. Mordor: è uno dei regni di Arda, nel continente della Terra di Mezzo. PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 15
«Ma almeno per un breve periodo verrai?», insistette Boromir. «La mia città è ormai vicina; e dista da Mordor poco più di Tol Brandir. 100 Abbiamo trascorso molto tempo in zone selvagge, e prima di po- ter fare qualunque mossa, è indispensabile che tu sia al corrente delle posizioni del Nemico. Vieni con me, Frodo», disse. «Hai biso- gno di riposare, prima dell’impresa, se essa è davvero inevitabile». Posò una mano sulle spalle dello Hobbit con un gesto affettuoso; 105 ma Frodo sentì che la mano tremava d’eccitazione repressa. Fece un rapido passo indietro, guardando allarmato l’Uomo, alto quasi il doppio di lui, e infinitamente più forte. «Perché sei così ostile?», disse Boromir. «Io sono un animo sincero, e non un ladro, né un predone. Ho bisogno del tuo Anello: ormai 110 lo sai; ma ti do la mia parola che non desidero tenerlo per sempre. Perché non lasci che metta almeno alla prova il mio piano? Presta- mi l’Anello! ». «No! No!», gridò Frodo. «Il Consiglio ha dato a me l’incarico di por tarlo». 115 «È per colpa della nostra stessa follia che il Nemico ci sconfigge- rà», urlò Boromir. «Che rabbia mi fai! Idiota! Idiota e testardo! Corri caparbiamente a buttarti nelle braccia della morte, e rovini la nostra causa. Se dei mortali hanno diritti da rivendicare sull’Anello, sono gli Uomini di Nùmenor, e non i Mezzuomini. È tuo solo per un 120 malaugurato caso. Avrebbe potuto essere mio. Doveva essere mio. Dammelo!». Frodo non rispose, ma si allontanò tanto da mettere fra sé e Boro- mir la grande pietra piatta. «Suvvia, suvvia, amico!», disse con tono più dolce l’Uomo di Minas Tirith. «Perché non sbarazzartene? Per- 125 ché non liberarti dal dubbio e dalla paura? Puoi far ricadere la colpa sulle mie spalle, se vuoi; dire, per esempio, che essendo molto più forte me ne sono impadronito con la violenza. Sappi che sono mol- to più forte di te, Mezzuomo», urlò; e d’un tratto si lanciò su Frodo, balzando al di là della pietra. Il suo bel viso amichevole era defor- 130 mato dalla rabbia; un fuoco infuriava nei suoi occhi. Frodo si spostò, mettendo di nuovo il sasso fra loro. Vi era una sola cosa ch’egli potesse fare: tremando, tirò fuori l’Anello appeso alla catenella e se l’infilò velocemente al dito, proprio al momento in cui Boromir si lanciava nuovamente su di lui. L’Uomo rimase come 135 boccheggiante, con lo sguardo per un momento fisso, e poi si mise a correre come un folle, cercando ovunque fra gli alberi e le rocce. «Sciagurato imbroglione!» urlò. «Lascia che ti metta le mani addos so! Ora capisco le tue intenzioni. Vuoi portare l’Anello a Sauron, e vendere tutti noi. Aspettavi solo il momento giusto per abbando- 140 narci. Che tu e tutti i Mezzuomini siate dannati alla morte e all’o- scurità!». Inciampò in un sasso, e cadde bocconi disteso per terra. Per qualche tempo rimase immobile, come fulminato dalla propria maledizione; poi scoppiò improvvisamente in lacrime. 16 Percorsi di lettura
Alzandosi si passò una mano sugli occhi, asciugandosi le lacrime. 145 «Che ho detto?», gridò. «Cosa ho fatto? Frodo, Frodo! », chiamò ripetutamente. «Torna! Sono stato colto da una crisi di follia, ma ora è passata. Torna!». (Quinta edizione Bompiani Vintage, 2013; trad. di V. Alliata di Villafranca – riveduta e aggiornata in collaborazione con la Società Tolkieniana Italiana). LAVORARE PER COMPETENZE ❱ Comprensione e analisi 1. Sintetizza in poche righe (cinque-sei) il contenuto del brano. 2. Boromir è apparentemente sereno, ma è in realtà in preda al potere malefico dell’Anello: sottolinea i passi del brano in cui appaiono evidenti i segni della “crisi di follia”, come lo stesso Boromir la definisce. 3. Che cosa desidera realmente Boromir? 4. Come si comporta Frodo? Quali aspetti del suo carattere vengono fuori da questo episodio? 5. Perché secondo te, alla fine del brano, Boromir “scoppia a piangere”? ❱ Competenza grammaticale e lessicale 6. Qual è il valore grammaticale del termine sottolineato nella seguente frase? “In guardia? In guardia contro che cosa?”, domandò brusco Boromir. A. Aggettivo qualificativo B. Aggettivo sostantivato C. Aggettivo con valore avverbiale D. Aggettivo indefinito 7. Che tipo di proposizione subordinata è presente nel breve testo che segue? “Eppure quella forza ti ha a lungo protetto nel tuo piccolo paese lontano, quan- tunque ne fossi ignaro”. Proposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. Trova un sinonimo per ciascuno degli aggettivi tratti dal brano. a. temerario ............................................................................................................ b. spietato ............................................................................................................ c. concitato ............................................................................................................ d. inerme ............................................................................................................ e. ardito ............................................................................................................ f. impaziente ............................................................................................................ g. immobile ............................................................................................................ PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 17
leggere facile ❱ T3 J. K. Rowling A lezione di volo L’AUTRICE Scrittrice britannica, Joanne Rowling nasce nel 1965. Ha dato vita al personaggio del giovane mago Harry Potter, protagonista di una saga che ha conosciuto un successo mondiale di proporzioni eccezionali. Sette sono i romanzi della serie: il primo è «Harry Potter e la Pietra Filosofale», pubblicato per la prima volta nel 1997, l’ultimo, il settimo, è «Harry Potter e i Doni della Morte», del 2007. Il suo nome è legato indissolubilmente a questi romanzi, anche se, in realtà, la Rowling è autrice di altri libri, non soltanto per ragazzi. Il brano è tratto dal primo libro della lunga e fortunata saga di Harry Potter. Harry frequenta la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. E adesso è arrivato il momento della lezione di volo sulla scopa… Genere Opera Anno Tema Difficoltà Harry Potter Lezione di volo alla Scuola di magia e Romanzo fantasy e la Pietra 1997 stregoneria • Filosofale Harry non avrebbe mai creduto possibile incontrare un ragazzo più odioso di Dudley Dudley; questo, prima di conoscere Draco Malfoy. Malfoy Tuttavia, i Grifondoro del primo anno frequentavano con i Serpeverde soltanto il corso di Pozioni e quindi non doveva sopportarlo troppo a lungo. O per lo meno fu così fino a quando, nella bacheca della sala comune di Grifondoro, non comparve un avviso che sollevò un lamento di protesta generale. Il giovedì successivo sarebbero iniziate le lezioni di volo, cui Grifondoro e Serpeverde avrebbero partecipato insieme. «Ti pareva!» commentò cupo Harry. « Proprio quello che ho sempre desiderato: rendermi ridicolo a cavallo di una scopa sotto gli occhi di Malfoy». Aveva aspettato con ansia le lezioni di volo, più di qualsiasi altra cosa. Dudley l’odioso cugino di Harry. Harry, infatti, è stato affidato all’età di un anno agli zii ed è con loro Dudley: che ha vissuto a lungo, prima di scoprire di essere un mago. I suoi genitori, James e Lily, sono stati uccisi dal malefico Lord Voldemort. Draco Malfoy: Malfoy anch’egli studente a Hogwarts, è acerrimo nemico di Harry. Appartiene ai Serpeverde, mentre Harry ai Grifondoro. Serpeverde e Grifondoro sono due delle Case in cui è suddivisa la scuola. Le altre due sono Tassofrasso e Corvonero. 18 Percorsi di lettura
leggere facile «Non sai ancora se ti renderai veramente ridicolo» disse Ron con grande buonsenso. «Comunque, ho sempre sentito Malfoy vantarsi di quanto è bravo a giocare a Quidditch Quidditch, ma scommetto che sono tutte balle». Indubbiamente Malfoy parlava molto del volo. Strepitava lamentandosi del fatto che gli allievi del primo anno non entravano mai a far parte della squadra della propria Casa, e millantava avventure mirabolanti che finivano sempre con lui che sfuggiva per un pelo ai Babbani a bordo di elicotteri. […] Quel pomeriggio, alle tre e mezzo, Harry, Ron e gli altri Grifondoro correvano giù per la scalinata d’ingresso alla volta del parco, per la loro prima lezione di volo. Era una giornata chiara e ventosa e l’erba si increspava sotto i loro passi mentre scendevano giù per una collina verso un prato in direzione opposta alla Foresta Proibita, Proibita le cui chiome ondeggiavano, nere, in lontananza. I Serpeverde erano già arrivati e per terra c’erano anche venti scope ordinatamente disposte in tante file. Ron è il più caro amico di Harry. Ron: Quidditch: è un gioco molto popolare nel mondo magico di Harry Potter. Si gioca con la palla a cavallo di Quidditch manici di scopa. Babbani: persone “normali”, che non hanno poteri magici. Babbani Foresta Proibita: Proibita è una foresta nelle vicinanze della scuola di Hogwarts, il cui accesso è negato agli studenti. Da questo primo episodio all’ultimo della saga, l’attore londinese Daniel Radcliffe è il volto sul grande schermo di Harry Potter. PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 19
leggere facile Giunse l’insegnante, Madame Hooch. Era una donna bassa, coi capelli grigi e gli occhi gialli come un falco. «Be’, che cosa state aspettando?» sbraitò. «Ciascuno prenda posto accanto a una scopa. Di corsa, muoversi!». Harry abbassò lo sguardo sulla sua scopa. Era vecchia e alcuni rametti sporgevano formando strani angoli. «Stendete la mano destra sopra la vostra scopa» disse Madame Hooch di fronte a loro, «e dite: ‘Su!’». «SU!» gridarono in coro. A Harry, la scopa saltò immediatamente in mano, ma fu una delle poche. Quella di Hermione Granger si era limitata a rotolare per terra e quella di Neville non si era neanche mossa. Forse le scope, come i cavalli, sentivano quando avevi paura, pensò Harry; c’era stato un tremito, nella voce di Neville, che aveva tradito chiaramente il suo desiderio di rimanere con i piedi piantati in terra. A quel punto, Madame Hooch mostrò a tutti come montare il manico di scopa senza scivolare verso il fondo, e poi passò in rassegna le file per correggere la presa. Harry e Ron se la godettero un mondo quando disse che erano anni che Malfoy usava la presa sbagliata. «E ora, quando suonerò il fischietto, datevi una spinta premendo forte i piedi per terra » disse Madame Hooch. «Tenete ben salde le scope e sollevatevi di un metro circa; poi tornate giù inclinandovi leggermente in avanti. Al mio fischio... tre... due...». Ma Neville, nervoso e sovreccitato com’era, nel timore di rimanere a terra, si diede la spinta prima ancora che il fischietto avesse sfiorato le labbra di Madame Hooch. «Torna indietro, ragazzo!» gridò lei, ma Neville si stava sollevando in aria come un turacciolo esploso da una bottiglia... tre metri... sei metri... Harry vide che era terreo in volto mentre guardava il suolo che si allontanava sempre più, vide che gli mancava il fiato, poi lo vide scivolare dal manico, e... SBAM! Un tonfo, uno schianto sinistro e Neville era lì sull’erba, faccia a terra, come un fagotto informe. Hermione Granger: Granger studentessa appartenente alla Casa di Grifondoro. Neville: Neville Longbottom, anch’egli dei Grifondoro, è cresciuto con la nonna, la strega Augusta. Neville 20 Percorsi di lettura
leggere facile La sua scopa salì sempre più in alto e poi si allontanò come andasse alla deriva verso la Foresta Proibita, scomparendo alla vista. Madame Hooch era china sul ragazzo, con il viso altrettanto pallido. «Polso rotto» la udì bofonchiare Harry. «Coraggio, ragazzo... non è niente, alzati». Poi si rivolse al resto della classe. «Nessuno si muova mentre io lo accompagno in infermeria. Lasciate le scope dove si trovano o sarete espulsi da Hogwarts». Neville, con il volto rigato dalle lacrime e reggendosi il polso, si avviò zoppicando insieme a Madame Hooch, che lo cingeva con il braccio. Non erano ancora fuori dalla portata di voce che Malfoy scoppiò in una sonora risata. «Hai visto che faccia, quel gran salame che non è altro?». Gli altri Serpeverde si unirono a lui nel prenderlo in giro. «Guardate! » disse Malfoy facendo un balzo in avanti e raccogliendo qualcosa fra l’erba. «E quello stupido aggeggio che gli ha mandato la nonna». «Da’ qui, Malfoy» disse tranquillamente Harry. Tutti tacquero all’istante per godersi la scena. Malfoy sorrise maligno. «Penso che la metterò in un posticino dove Longbottom dovrà andarsela a riprendere... cosa ne dite, per esempio... della cima di un albero?» «Dammela!» gridò Harry, ma Malfoy era già balzato sulla sua scopa ed era decollato». Harry afferrò la sua scopa, «No!» gridò Hermione Granger. « Madame Hooch ci ha detto di non muoverci... Ci caccerai tutti nei guai!». Harry la ignorò. Sentiva il sangue pulsargli nelle orecchie. Inforcò la scopa, calciò forte il suolo e via, si levò in alto, con il vento che gli scompigliava i capelli e in un impeto di gioia selvaggia si rese conto di aver scoperto una cosa che sapeva fare senza bisogno di studiare... era facile, era meraviglioso. (Riduz. e adatt.; Adriano Salani Editore, Milano, 1998; trad. di M. Astrologo) stupido aggeggio: aggeggio si tratta di una Ricordella, una piccola sfera di vetro che diventa rossa se il proprietario ha dimenticato qualcosa. PERCORSO 5 ❱ Il fantasy 21
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