44F - Società Oftalmologica Italiana - Società Oftalmologica Italiana

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44F - Società Oftalmologica Italiana - Società Oftalmologica Italiana
04/2014   FGE S.r.l. - Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) - Bimestrale - Anno XVII - 04/2014

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                                                                                                  Roma, 21-24 novembre 2014
                                                                                                                        94° CONGRESSO NAZIONALE
                                                                                                                                                  Società Oftalmologica Italiana
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                                                                                          per
                                                                                          pee gestire facilmente
                                                                                          tutte
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44F - Società Oftalmologica Italiana - Società Oftalmologica Italiana
NOTIZIARIO

SOI
ISSN - 1973-9427
Tribunale di Asti n° 1/98 del 22/7/1998
                                                              SOMMARIO
Redazione
FGE - Fabiano Gruppo Editoriale
Reg. Rivelle 7/F
14050 Moasca (AT)
                                                                  2        News
Nicole Togni                                                               2 Nuove tecnologie e nuove terapie, ma non per tutti: la SOI e la
e-mail: n.togni@fgeditore.it                                                  difficile situazione dell’oculistica italiana
Direttore Responsabile
                                                                           5 Responsabilità medica, come uscire dal business del risarcimento
Monica Assanta                                                             8 Glaucoma. Diagnosi precoce, nuovi farmaci e chirurgia
                                                                              mininvasiva: tre fronti per una terapia sempre più personalizzata
Comitato TECNICO SCIENTIFICO
Costantino Bianchi                                                         12 Aggiornamento Avastin
Pier Enrico Gallenga                                                       16 SOI la miglior tutela assicurativa
Vittorio Picardo
Gerardo Santoni                                                            18 Convenzione BANCA UNICREDIT
                                                                           20 Curare la salute: un portale dedicato alle corrette abitudini
RESPONSABILE SCIENTIFICO
                                                                              alimentari e all’integrazione consapevole
Costantino Bianchi
                                                                           22 Fondazione Insieme per la Vista Onlus
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FGE S.r.l.                                                      25         94° Congresso Nazionale SOI
Reg. Rivelle 7/F
14050 Moasca (AT)
                                                                30         Rapporto SOI 2014 • La miopia
Tel. 0141 1768499 - Fax 0141 1768911                            34         Documento di posizione • Documento di posizione della SOI e
e-mail: info@fgeditore.it
                                                                                                    dell’ASMOOI sull’assistenza anestesiologica
Stampa                                                                                              in chirurgia oftalmica
FGE S.r.l. - Moasca (AT)
                                                                38         Legal    •   A che punto è la responsabilità medica?
Tiratura copie: 9.000                                           40         Dalle Aziende
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gratuita, a tutti gli oculisti italiani
                                                                62         Iscrizione 2015 • Quote associative - Perché associarsi
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                                                                Il contenuto delle rubriche e degli articoli pubblicati è di esclusiva responsabilità degli autori.
                                                                La riproduzione parziale o totale di articoli è subordinata al consenso scritto dell’editore.

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44F - Società Oftalmologica Italiana - Società Oftalmologica Italiana
NOTIZIARIO

SOI                      Nuove tecnologie e nuove
                         terapie, ma non per tutti:
NEWS
                         la SOI e la difficile situazione
                         dell’oculistica italiana

                         Intervista a Matteo Piovella
                         Presidente SOI

                         Il prossimo Congresso nazionale SOI, in programma a Roma dal 21 al 24 novembre, sarà
                         l’occasione per presentare a tutti gli operatori del mondo della visione le novità in campo
                         chirurgico, frutto di un costante affinamento tecnologico. Ma spesso l’accesso alle cure
                         migliori è limitato non solo dalla difficile situazione economica del nostro paese, ma anche
                         da scelte di politica sanitaria penalizzanti per l’Oculistica, come testimoniano anche gli ultimi
                         sviluppi del caso Avastin-Lucentis.

                         Dott. Piovella, il Congresso nazionale della SOI è alle porte: quali saranno i
                         temi di quest’anno?
                         Il congresso SOI è la più grande opportunità di aggiornamento per tutti i medici oculisti
                         italiani e, come di consueto, l’accento sarà posto sulla presentazione di tutte le novità in
                         tema di chirurgia della cataratta, che rappresenta l’84 per cento del totale delle attività di
                         un centro oculistico, pubblico o privato che sia. Ricordo che questo intervento ha ormai
                         raggiunto standard elevatissimi in termini di percentuali di riuscita: circa il 97 per cento dei
                         pazienti riesce a migliorare la vista che aveva prima dell’intervento. Si tratta di cifre di assoluta
                         rilevanza nel campo della medicina, ma i progressi tecnologici continuano, garantendo
                         una ripetitività e una sicurezza sempre maggiori in alcuni dei passaggi fondamentali che
                         caratterizzano un intervento complesso che ancora oggi può esitare in complicazioni che
                         penalizzano il risultato visivo . Si parlerà poi dei cristallini artificiali di nuova generazione: si
                         tratta di lenti ad alta tecnologia, in grado di correggere tutti i difetti di vista, che vengono
                         applicate sulla base del parametri misurati prima dell’intervento, ciò consente un approccio
Oftalmologica Italiana

                         terapeutico estremamente personalizzato: è un po’ come andare dal sarto a farsi un abito su
                         misura. Inoltre verranno distribuite a tutti le Linee Guida per la chirurgia della cataratta,fonte
                         di un lavoro intenso e ben finalizzato che ha impegnato gli esperti per oltre un anno.
SOI Società

                         Infine per la prima volta la proclamazione dei vincitori del Premio Applico in Oftalmologia,
                         finalizzato a sostenere nuove idee in campo oculistico finalizzate ad applicazioni industriali
                         che si aggiungerà al tradizionale Premio Ricerca Scientifica SOI

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E sul fronte della chirurgia rifrattiva?

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Verranno presentati i nuovi laser per la chirurgia rifrattiva, tra cui i laser a femtosecondi, che
rappresentano l’esito ultimo di un processo tecnologico iniziato nel 1990: siamo quasi al
traguardo dei 25 anni di esperienza. Anche in questo campo abbiamo raggiunto elevati livelli
di affidabilità nell’attività di routine, e si tratta quindi di un continuo processo di affinamento,
lento ma molto efficace. Anche nel caso del trattamento delle maculopatie, che colpiscono
una persona su tre dopo i 70 anni, si registrano passi in avanti modesti ma comunque
significativi, se si pensa che solo fino a qualche tempo fa non erano disponibili cure efficaci.
Tutta un altra storia è l’impegno delle istituzioni per impedire un pratico e reale accesso alle
cure da parte dei pazienti. Ma sono cose conosciute e che da tempo caratterizzano i giudizi
negativi che all’estero si danno circa la nostra bella Italia.

Passiamo alle questioni spinose: molte delle novità tecnologiche, prime fra
tutte i laser a femtosecondi per la chirurgia della cataratta e rifrattiva e le
lenti di nuova generazione, possono trovare applicazione in un numero di casi
limitato, per i ben noti problemi finanziari che affliggono il settore pubblico.
Qual è la situazione attuale?
La realtà che viviamo tutti i giorni è abbastanza paradossale: basti pensare che il rimborso
per un intervento di cataratta è di circa 600 euro e che un cristallino di nuova generazione
per la cataratta ne costa 700, con il risultato che questo tipo di tecnologie in Italia viene
applicato nell’1 per cento circa dei 550.000 interventi annui, ovviamente escludendo gli
ospedali pubblici ed il sistema sanitario nazionale. Analoghe percentuali si registrano con
il laser a femtosecondi per la chirurgia della cataratta e rifrattiva Negli altri paesi avanzati
siamo arrivati a punte del 16 per cento: il rischio è quello di non riuscire più a competere con
le altre nazioni. Mi rendo conto che ci sono delle difficoltà economiche oggettive, ma queste
ormai esistono in tutti i Paesi. Il nostro sistema deve essere aggiornato perché così finiremo
con l’offrire una cura peggiore ai nostri pazienti

Su questi temi la politica si è dimostrata sensibile a un confronto per trovare
una soluzione?
Direi di no... in tanti anni sono cambiati i governi ma posso testimoniare che non c’è nessun
interesse a sostenere l’oculistica nel nostro Paese. Ritorniamo per esempio al problema
del costo dei cristallini di nuova generazione: la SOI ha proposto più volte di introdurre un
meccanismo di compartecipazione della spesa. Ciò significa banalmente che se il paziente
vuole il cristallino di nuova generazione, il Ssn rimborsa i famosi 600 euro e il paziente stesso
si fa carico della differenza. Ciò consentirebbe a molti pazienti di accedere alla tecnologia più
avanzata e agli oculisti di poter padroneggiare con sicurezza tutte le continue innovazioni.
Sulle prime gli interlocutori politici accolgono con favore la proposta, riconoscendo che è
una buona idea. Poi probabilmente vedono dai sondaggi che chi introducesse un simile
principio nel Ssn perderebbe le elezioni politiche successive, e non se ne fa più nulla. Ma
così facendo nessuno si assume la responsabilità di saper governare.

Veniamo al caso Avastin-Lucentis: la SOI ha avuto un ruolo da protagonista
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nella vicenda, assumendo ultimamente anche posizioni molto decise. A che
punto siamo?
Siamo al punto che l’Italia, grazie alle norme burocratiche introdotte dall’AIFA, è l’unico paese
                                                                                                            SOI Società

al mondo che abbia reso l’uso di Avastin ancora più ristretto e complicato! Ma facciamo un
passo indietro per dare qualche coordinata anche a chi non ha presente i dettagli della
vicenda. Nel marzo del 2014, l’Antitrust ha sanzionato Roche e Novartis con l’accusa

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NOTIZIARIO

SOI                      di essersi accordate affinché il farmaco anticancro Avastin (bevacizumab) non avesse
NEWS
                         l’indicazione al trattamento della degenerazione maculare, su cui è efficace, riservando l’uso
                         oftalmologico alla molecola analoga e ben più cara Lucentis (ranibizumab). D’altra parte,
                         l’equivalenza di Avastin e Lucentis sotto il profilo dell’efficacia e della sicurezza è stato
                         ribadito da numerosi studi, l’ultimo dei quali è una revisione Cochrane1, uscita pochi giorni
                         fa, condotta su nove studi non sponsorizzati, di cui tre non ancora pubblicati. Il Consiglio
                         Superiore di Sanità, non poteva che ratificare questi risultati, chiedendo all’AIFA, nel maggio
                         scorso, di inserire Avastin tra i farmaci a carico del Ssn per l’uso oftalmologico. Il 10 giugno
                         scorso, la commissione Tecnico Scientifica dell’AIFA ha accolto la richiesta del Consiglio
                         superiore di Sanità2 “per l’utilizzo del farmaco nell’indicazione non registrata”, salvo poi
                         restringere la prescrizione alla sola degenerazione maculare senile... ma le maculopatie
                         sono di tanti tipi diversi! Così un paziente affetto da degenerazione maculare che ha solo 50
                         anni, e non è un caso così raro, non ha accesso alla cura perché non raggiunge i limiti di età
                         e deve pagare 2000 euro per fare un’iniezione che avrebbe diritto di avere gratuitamente.

                         E sembra di capire che ci siano anche altre limitazioni penalizzanti...
                         Certo: oltre a restringere le indicazioni terapeutiche, l’AIFA individua - e cito testualmente - una
                         serie di “condizioni indispensabili a tutela della salute dei pazienti”. Una di queste è che “la
                         somministrazione di bevacizumab per uso intravitreale dovrà essere riservata a centri oculistici
                         ad alta specializzazione presso ospedali pubblici individuati dalle Regioni”. Non si capisce
                         che necessità ci sia di un centro ad alta specializzazione quando una terapia intravitreale
                         può essere gestita dalla maggior parte degli specialisti, dato che è molto più semplice di un
                         intervento di cataratta. C’è poi un problema più tecnico che riguarda il dosaggio, poiché la
                         confezione di Avastin contiene nello stesso flacone ben 40 dosi, e occorre quindi procedere
                         a un frazionamento. Ma l’AIFA impone che “il confezionamento in monodose del farmaco
                         bevacizumab per l’uso intravitreale dovrà essere effettuato, per garantire non si sa cosa,
                         esclusivamente dalle farmacie ospedaliere in possesso dei requisiti necessari”. Peccato che
                         in Regione Lombardia nessuna Farmacia Ospedaliera è stata disponibile a frazionare Avastin.
                         Anche questa è una norma assurda: l’unico criterio necessario era limitare il frazionamento
                         a chi ha la tecnologia adatta e l’effettuazione delle iniezioni nelle condizioni sterili di una sala
                         operatoria, come noi abbiamo fatto obbligando tutti i medici ioculisti italiani ad osservare le
                         linee guida dedicate legandole alla copertura assicurativa.

                         E quali iniziative ha assunto la SOI nei confronti di questa decisione?
                         Proprio in questi giorni abbiamo fatto una richiesta al Ministro Lorenzin di poter aprire un
                         tavolo i confronto con il Consiglio superiore di Sanità e con AIFA, perché queste persone
                         devono essere messe di fronte alle loro responsabilità e devono dare delle risposte: sono
                         100.000, secondo i nostri calcoli, i pazienti che fanno le spese di questa situazione assurda.
                         Giudizialmente abbiamo agito con un ricorso al TAR Lazio e ci siamo costituiti in appello al
                         processo antitrust. Per noi è fondamentale che ci sia una assunzione di responsabilità per
                         individuare chi ha fatto cosa e perché.
Oftalmologica Italiana

                         BIBLIOGRAFIA
                         1. Moja L, Lucenteforte E, Kwag KH et al. Systemic safety of bevacizumab versus ranibizumab for neovascular age-
                            related macular degeneration. Cochrane Database of Systematic Reviews 2014, Issue 9. Art. No.: CD011230.
SOI Società

                            DOI: 10.1002/14651858.CD011230.pub2
                            http://www.cochrane.it/sites/cochrane.it/files/uploads/Sintesi dati preliminari 20RS sicurezza Lucentis Avastin.pdf
                         2. http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/avastin-nella-lista-dei-farmaci-di-uso-consolidato-la-
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Responsabilità medica,
come uscire dal business

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del risarcimento

Intervista a Teresio Avitabile
Segretario SOI

Il problema dei contenziosi tra medici e pazienti nel nostro Paese continua a essere
insostenibile, malgrado siano pochissime le cause che finiscono con un risarcimento.
Pesano su tutta la collettività gli enormi costi assicurativi, la medicina difensiva e l’esclusione
dagli interventi chirurgici dei casi più a rischio. La SOI è da anni in prima linea per modifiche
legislative che hanno l’obiettivo di riportare la responsabilità medica nelle sue giuste
proporzioni.

Professor Avitabile, Lei si occupa da molti anni del problema della responsabilità
medica, che in Italia ha assunto una connotazione del tutto particolare.
Possiamo dare un’“istantanea” aggiornata della situazione?
La situazione è quella ben nota a molti, ma la riassumo brevemente. Il problema della
responsabilità professionale del medico si è aggravato perché negli ultimi 10-20 anni è
cresciuto in modo esponenziale il numero dei contenziosi, cioè di procedimenti legali con
richieste di risarcimento, da parte di pazienti per interventi medico-chirurgici non riusciti o
sbagliati, o che hanno procurato lesioni. I motivi di questo boom sono diversi, e provo a
elencarli: c’è una sorta di emulazione di un analogo processo già in atto nei paesi anglosassoni;
c’è un’aspettativa sempre maggiore da parte dei pazienti, alimentata dagli enormi progressi
della Medicina e infine c’è, purtroppo, un vero e proprio “business dei risarcimento”: alcune
figure professionali vivono del contenzioso medico-paziente e hanno quindi interesse ad
alimentare il fenomeno. Sottolineo, per dare la corretta prospettiva sulla questione, che il
90 per cento circa delle cause finisce con una archiviazione o un’assoluzione del medico.

Di quali cifre si parla? Esiste una stima realistica del numero dei contenziosi?
È difficile rispondere in modo preciso perché nel nostro Paese non esiste un registro
dei contenziosi: abbiamo solo dati indiretti dall’ANIA, l’associazione di categoria delle
compagnie di assicurazione, che parla di 30mila contenziosi all’anno. Ma sono dati
almeno in parte falsati perché per un evento avverso possono essere citati cinque medici;
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dunque conteggiando le polizze possono risultare cinque eventi avversi. Capire poi quanti
esattamente finiscono a risarcimento è difficile, ma come ho detto la percentuale è minima.
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Quali risvolti ha avuto questa situazione sulla pratica clinica?
La prima conseguenza è che attualmente i medici sono molto più attenti rispetto al passato
nell’effettuare un atto medico; ma questo è l’unico riscontro positivo, a fronte del quale

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NOTIZIARIO

SOI                      sono numerosi quelli negativi. In primo luogo si è verificato un incremento enorme dei premi
NEWS
                         che i medici devono corrispondere alle compagnie assicurative per essere coperti da una
                         polizza. Prendiamo per esempio gli oculisti: spendono 2400 euro all’anno se sono soci SOI,
                         grazie a un accordo collettivo, mentre quelli che non sono iscritti arrivano a pagare 5000-
                         6000 euro all’anno. La situazione è ancora più drammatica per altre specialità, in primis
                         per la la ginecologia, in cui i premi possono arrivare a 18.000-20.000 euro all’anno. Sono
                         cifre insostenibili, soprattutto per i giovani che si affacciano alla professione. Non bisogna
                         trascurare poi che l’aumento dei costi finisce per scaricarsi sulla collettività, o perché
                         le polizze le pagano le aziende ospedaliere, se si opera nel pubblico, o perché i privati
                         aumentano a loro volta le parcelle.

                         C’è poi il problema della cosiddetta medicina difensiva...
                         Esattamente... ricordo per i non addetti ai lavori che per medicina difensiva s’intende la
                         prescrizione di esami, visite o prestazioni mediche inutili, o non strettamente necessarie,
                         che hanno l’unico scopo di preservare il medico dalla possibilità di un errore e quindi dal
                         rischio di una causa. Si tratta di un problema enorme, che è stato definito il cancro occulto
                         del sistema sanitario italiano: basti pensare che nell’ultimo anno per la medicina difensiva
                         sono andate “bruciate” risorse per 15 miliardi di euro, cioè il 2 per cento del PIL, o in altri
                         termini tutto il gettito fiscale dell’IMU, o TASI che dir si voglia... Senza contare che le le
                         prescrizioni di esami non appropriati finisce per allungare a dismisura le liste di attesa:
                         succede in particolare per la TAC o la risonanza magnetica.

                         Insomma alla fine sono sempre i cittadini che ci rimettono?
                         Direi proprio di sì. E non è finita: la medicina difensiva ha anche altre declinazioni, anche
                         queste molto deleterie e pericolose. Una di queste è l’esclusione dei malati a rischio, che
                         sono poi quelli più bisognosi di cure. Ciò significa che una parte dei chirurghi – che può
                         arrivare al 25 per cento, secondo una recente indagine della Società Italiana di Chirurgia –
                         non opera più pazienti che in passato avrebbe operato per evitare il rischio di complicanze
                         o di fallimento, con conseguente rischio di contenziosi. Un’altra tragedia poco conosciuta
                         al grande pubblico investe l’insegnamento. Il training dei nuovi chirurghi non viene più
                         fatto con la serenità di un tempo, sia da parte dei discenti, più esposti al rischio a causa
                         dell’inesperienza, sia da parte di chi insegna, che non se la sente più di mettersi a fianco a
                         un giovane. È l’ennesima spirale pericolosa: prova ne sia che i giovani ormai fuggono dalle
                         specialità chirurgiche, che invece in passato erano prese d’assalto.

                         Come si può uscire da questa situazione? La classe medica e in particolare la
                         SOI quale posizione hanno assunto?
                         L’unica via d’uscita è che il legislatore ponga un freno al fenomeno, trovando una soluzione
                         equa. La SOI si è battuta per cambiare la situazione nelle precedenti legislature, e un risultato
                         importante è stato ottenuto con la Legge Balduzzi, che prevede, tra le altre cose, che nel
                         caso di un contenzioso medico-paziente il giudice debba avvalersi della consulenza non
                         solo di un medico legale, ma anche di uno specialista della branca di cui si sta trattando.
                         Questo ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo, perché la presenza di uno specialista è
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                         comunque una garanzia di competenza, ma devo constatare con profondo rammarico che
                         molti giudici ignorano questa legge nominando solo un medico legale.
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E guardando avanti? Quali sono i possibili miglioramenti alla legge sulla

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responsabilità medica?
Attualmente ci sono cinque o sei proposte di legge con proposte valide che giacciono
nei cassetti delle aule del Parlamento, e che speriamo confluiscano in una legge unica.
Ecco alcuni principi che vengono ribaditi in queste proposte. Bisogna stabilire per esempio
che la responsabilità medica deve ricadere sulle aziende ospedaliere e non sul singolo
medico, che così entrerebbe a in sala operatoria più serenamente perché viene chiamato
in causa solo per dolo o colpa grave. In questo modo si ridurrebbe anche il ricorso alla
medicina difensiva. Inoltre, occorre fissare dei tetti, con apposite tabelle, ai risarcimenti
che è possibile richiedere, in modo anche da far calare i premi delle polizze. Attualmente in
oculistica vengono fatte richieste di milioni di euro che sono francamente assurde. Un’altra
richiesta fondamentale è che per poter iniziare un contenzioso occorra una relazione scritta
in cui un medico legale certifica che un certo danno o una certa lesione siano stati causati
da un certo atto, errore od omissione da parte del medico in causa. Attualmente, basta
un atto di citazione perché parta il contenzioso: ciò significa che si apre un fascicolo e
viene nominato un giudice, per una questione che nella stragrande maggioranza dei casi si
conclude con una archiviazione o un rigetto. E in caso di non accoglienza, ci dev’essere la
condanna della parte soccombente a coprire le spese processuali. Infine dev’essere vietata
la pubblicità che incita alle richieste di risarcimento.

E sul fronte della comunicazione al pubblico? Non dovrebbe anche in questo
caso cambiare qualcosa?
Certamente sì, ed è per questo che noi della SOI chiediamo la collaborazione dei media. È
chiaro che ci sono dei casi di malpractice o colpa grave in cui il medico, o meglio l’azienda
ospedaliera se si tratta del settore pubblico, deve corrispondere un giusto risarcimento,nei
tempi giusti, ma una percentuale di complicanze o di eventi avversi, per quanto possa essere
ridotta, è ineliminabile. Prendiamo per esempio la cataratta, che è l’intervento chirurgico più
eseguito al mondo e con percentuali di riuscita molto alte, ma il risultato non è garantito,
e non potrà mai esserlo: esiste per esempio un’incidenza di infezioni del 2-3 per mille,
che possono essere devastanti, con la perdita anatomica dell’occhio. Ma se l’intervento è
stato eseguito correttamente, in una sala operatoria a norma, usando materiali monouso
ed effettuando una disinfezione corretta, com’è imputabile il medico? Il paziente può aver
contratto l’infezione una volta a casa. Il rischio c’è sempre e dev’essere accettato. E l’evento
avverso non sempre ha un colpevole.
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                         chirurgia mininvasiva: tre fronti per una
                         terapia sempre più personalizzata

                         Intervista a Stefano Gandolfi
                         Consigliere SOI

                         Il glaucoma si presenta in due forme principali: il glaucoma cronico, o ad angolo aperto,
                         che comporta un logoramento del nervo ottico con una perdita progressiva della funzione
                         visiva, e il glaucoma ad angolo chiuso, che può complicarsi in un attacco di glaucoma acuto,
                         in cui la perdita del visus è improvvisa. in entrambi i casi, i progressi della chirurgia e della
                         farmacologia consentono di fornire una risposta terapeutica adeguata a ogni singolo caso.

                         Professor Gandolfi, parliamo di glaucoma. Come possiamo inquadrare questa
                         patologia che può avere esiti fortemente invalidanti?
                         Intanto, occorre un chiarimento preliminare: non è corretto parlare di glaucoma al singolare
                         poiché esistono, a grandi linee, almeno due forme principali di glaucoma, differenti per
                         eziologia, fattori di rischio ed epidemiologia. C’è un glaucoma cronico, ad andamento
                         lento, definito anche ad angolo aperto, in cui si verifica un logoramento del nervo ottico,
                         con perdita progressiva (e non recuperabile) della funzione visiva. Poi, c’è un glaucoma ad
                         angolo stretto o chiuso, che può complicarsi in un attacco improvviso di glaucoma acuto,
                         con conseguente perdita improvvisa e rapida della funzione visiva. È importante che si
                         capisca bene che sono due malattie diverse: è un po’ la stessa differenza che c’è tra lo
                         scompenso cardiaco e l’infarto.

                         Come si affrontano dal punto di vista clinico le due diverse forme di glaucoma?
                         Nel caso del glaucoma ad angolo aperto, si procede al trattamento quando si manifestano
                         i primi segni di malattia con l’obiettivo di evitare che la struttura colpita, il nervo ottico,
                         si logori al punto tale da produrre un handicap visivo. La diagnosi viene tradizionalmente
                         sospettata analizzando la struttura anatomica del nervo ottico, mediante l’osservazione
                         del fondo oculare, che viene effettuata durante la visita oculistica routinaria. Davanti
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                         a un quadro anatomico sospetto, si valuta la funzionalità stessa del nervo, attraverso la
                         misurazione del campo visivo, ricercando in tal modo la presenza di (anche minimi) difetti.
                         Va, purtroppo, sottolineato che il fare la diagnosi a questo punto della storia clinica della
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                         malattia significa che s’interviene quando il nervo è già stato toccato dalla malattia e ha già
                         perso un discreto contingente di fibre nervose. Fortunatamente il progresso tecnologico ci

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ha messo recentemente a disposizione tecniche di imaging con risoluzioni dell’ordine del

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micron, che consentono di fare una diagnosi quando il campo visivo è ancora normale e il
nervo è stato solo minimamente intaccato dalla malattia.

E nel caso del glaucoma ad angolo stretto o chiuso?
In questo secondo caso, si cerca d’individuare le persone a rischio e si attuano le misure
di prevenzione perché non si verifichi l’attacco acuto. Questo si può fare, durante la visita
oculistica routinaria, osservando la parte anteriore dell’occhio e valutando (a) la profondità
della cosiddetta “camera anteriore”, che rappresenta lo spazio che c’è tra l’iride e la cornea,
e (b) l’ampiezza del punto di giunzione, tra iride e cornea, che prende il nome di “angolo” e
nel fondo del quale vi sono le strutture deputate all’assorbimento e al drenaggio dell’umor
acqueo.

Che cosa possiamo dire dei fattori di rischio nei due casi?
Il glaucoma ad angolo aperto è una malattia multifattoriale: il principale fattore di rischio
è la pressione intraoculare: più la pressione è alta, più è probabile che un individuo, se
sano, si ammali, o che un malato, nel tempo, peggiori. Tuttavia l’insorgenza della malattia,
cioè il danno al nervo ottico, dipende da tanti altri fattori che determinano la maggiore
o minore resistenza dell’occhio alla pressione, quali la circolazione sanguigna precaria,
o una vulnerabilità anatomica dell’occhio, che riguarda principalmente l’occhio di grandi
dimensioni, quello del grande miope, per intenderci. Nel caso del glaucoma ad angolo
stretto o chiuso, invece, è più a rischio l’occhio piccolo e ipermetrope, cioè con il difetto
visivo diametralmente opposto a quello lamentato dal miope. Inoltre, il rischio aumenta con
il passare dell’età. Quindi se se si vuole fare uno screening di soggetti a rischio, bisogna
iniziare da soggetti anzian e ipermetropi. Va ricodato, in particolare, che persone di origine
orientale, per ragioni di conformazione anatomica dell’occhio, sono maggiormente a rischio
di sviluppare un attacco di glaucoma acuto. Infine, esiste una indiscutibile componente
genetica, per cui avere un consanguineo, affetto da una forma di glaucoma, è un importante
fattore di rischio per sviluppare la malattia.

Anche segni e sintomi sono differenti nei due casi?
Certamente sì: il glaucoma cronico, pur portando a danni fortemente invalidanti, non dà
sintomi, ma solo segni, e per questo è chiamato spesso “il ladro silenzioso della vista”.
Nel caso del glaucoma ad angolo stretto o chiuso, la chiusura dell’angolo della camera
anteriore dell’occhio può portare a un aumento repentino della pressione intraoculare, che
raggiunge valori elevatissimi, comportando una difficoltà di circolazione del sangue e quindi
un notevole sofferenza di tutte le strutture dell’occhio. Questo evento acuto scatena altri
sintomi che invece nel glaucoma cronico non ci sono: l’occhio è congestionato e fortemente
arrossato; il paziente ha dolore e la vista improvvisamente gli si appanna.

Quali sono i dati epidemiologici sul glaucoma?
Se si considera la popolazione di età superiore a 40 anni, il glaucoma cronico ha un’incidenza
compresa tra l’1 e il 2 per cento della popolazione, ma arriva al 3 per cento oltre i 75 anni al 4
per cento oltre gli 80 anni. La prevalenza è in forte aumento, per effetto dell’invecchiamento
della popolazione. Ma il problema vero è che il 60 per cento delle persone colpite non sa di
avere la malattia.
                                                                                                          Oftalmologica Italiana

Veniamo alla terapia: qual è il panorama farmacologico attuale?
Recentemente si sono resi disponibili alcuni approcci farmacologici nuovi e anche alcune
“rivisitazioni” di approcci un po’ più datati. Siamo infatti in attesa di principi attivi che
                                                                                                          SOI Società

agiscono sulle zone in cui l’umor acqueo viene filtrato via, ma si tratta di molecole ancora
in fase sperimentale. Molto interessanti sono anche le nuove combinazioni fisse di alcune

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NOTIZIARIO

SOI                      classi di farmaci che sono disponibili già da alcuni anni, e cioè i derivati delle prostaglandine,
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                         i ‘vecchi’ beta bloccanti, gli inibitori dell’anidrasi carbonica e gli stimolanti alfa-2 adrenergici.
                         Al di là dei tecnicismi, è importante sottolineare il grande vantaggio per i pazienti derivante
                         dall’avere due farmaci in un’unica boccettina: autosomministrarsi un collirio non è facile,
                         soprattutto quando sono stati prescritti diversi farmaci in combinazione. Ci sono poi le
                         tecnologie laser, che, se utilizzate bene, consentono a tanti pazienti di andare avanti senza
                         mettere gocce. Un trattamento laser, magari ripetuto nel tempo a cadenza fissa, consente in
                         molti casi di gestire la malattia, facendo a meno di una terapia topica che, a lungo termine,
                         rende la superficie dell’occhio molto sofferente, soprattutto se ripetutamente esposta a
                         collirii contenenti conservanti come il cloruro di benzalconio.

                         E sul versante chirurgico?
                         Il trattamento chirurgico del glaucoma ad angolo aperto è quello che ha fatto più passi
                         avanti negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di tantissime tecniche, per lo più mininvasive, per
                         abbassare la pressione oculare nei casi di glaucoma cronico. Ognuna di queste soluzioni
                         chirurgiche ha effetti diversi ed è adatta a un diverso tipo di paziente e di malattia: ci sono
                         casi di glaucoma che richiedono delle pressioni bassissime, mentre per altri possono
                         andare bene anche valori di pressione medi. Ciò consente una notevole personalizzazione
                         dell’intervento terapeutico; arriviamo addirittura ad avere, per uno stesso paziente,
                         un’indicazione chirurgica per il primo occhio e un’altra per il secondo occhio.

                         E per l’angolo chiuso, quali sono gli approcci terapeutici più efficaci?
                         Nel caso del glaucoma ad angolo stretto o chiuso, il primo passo consiste nel raccogliere
                         informazioni, magari mediante tecniche di imaging, per individuare il malato a rischio di
                         attacco acuto. Una volta fatto questo, si può decidere come fare per evitare che l’angolo
                         si chiuda, essenzialmente con due tipologie diverse d’intervento con il laser: l’iridotomia e
                         l’iridoplastica. Nel primo caso si pratica un forellino nell’iride che fa da bypass per l’umor
                         acqueo: nel secondo caso “si stira” l’iride. Ma queste sono due metodiche disponibili già
                         da alcuni anni. L’unica novità su questo fronte, che è attualmente oggetto di verifica in un
                         grande trial denominato EAGLE, prevede di sostituire il cristallino naturale, anche quando è
                         ancora trasparente, con un cristallino artificiale, così come si fa nell’intervento di cataratta.
                         Su pazienti a rischio di attacco di glaucoma acuto, ciò consente di aumentare gli spazi
                         interni dell’occhio, prevenendo il glaucoma acuto in persone a rischio, poiché il cristallino
                         artificiale ha uno spessore notevolmente inferiore a quello naturale.

                         Per il futuro, quali sono le prospettive più interessanti?
                         Tra le novità della ricerca, sicuramente sono due quelle da citare. La prima è un nuovo
                         approccio terapeutico che prevede non di abbassare la pressione ma di “irrobustire” il
                         nervo ottico, grazie all’azione di farmaci neuroprotettori, alcuni dei quali hanno già superato
                         i test clinici in pazienti affetti da glaucoma. Essi consentirebbero di trattare il glaucoma per
                         quello che è, e cioè una malattia del nervo, indipendentemente dalla pressione oculare.
                         La seconda novità è l’identificazione di alcuni biomarker che consentano di individuare i
                         malati più a rischio di peggiorare e che vanno trattati in modo più aggressivo, con una
                         personalizzazione ancora più spinta dell’intervento terapeutico. La ricerca va, al momento,
                         in queste due direzioni principali.
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SOI Società

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Lucio
Buratto                                                                                            Chirurgia
                                                                                             della cataratta
                                                                                                                                                Lucio Buratto
                                                                                                                                                Laura Sacchi
                                                                                                                                                                                                                                                                  Lucio Buratto
                                                                                                                                                                                                                                                                  Rosalia Sorce

                                                                                                  Introdulazione                                                                                                                      TTecniche di faco e
                                                                                                        al

                                                                                             chirurgia de  lla cataratta                                                                                                           femtofacoemulsi¿
                                                                                                                                                                                                                                   femt              cazione
                                                                                                                                                                                                                                                                        in
                     Volume 1                                                                                                                                                                                                     cchirurgia
                                                                                                                                                                                                                                    hiru     della cataratta
                                                                       ratta
                                                  chirurgia della cata

                 Introduzione
 alla chirurgia della cataratta
                                                             Introduzione in

in collaborazione con il dr.ssa L. Sacchi
                                                                               FGE Editore

             Volume 2
                                                                                                                                                                 ore
                                                                                                                                                            Editore
                                                                                                                                                        FGE Edit

                                                                                                                                                                                                                                                                     FGE Editore
                                                                                                                                         ano

       Techiche di faco
                                                                                                                          - Mario R. Rom

                                                                                                                                                                         Lucio Buratto
                                                                                                                                                                        Mario R. Rom
                                                                                                                                                                                     ano

e femtoemulsi½cazione
                                                                                                            Lucio Buratto

  In chirurgia della cataratta                                                                                                                              Complicanze                                                                                                o Buratto zi
                                                                                                                                                                                                                                                                  Luciio        uz
                                                                                                                                                                                                                                                                       ico Bocc

                                                                                                                                               chirurgia deinlla ca
                                                                                                                                                                                                                                                                Domen
                                                                                                     a
                                                                                               rgia della cataratt

in collaborazione con il dr.ssa R. Sorce                                                                                                                            taratta                                                                                            IOL
                                                                                                                                                                                                                                                                                             taratta
                                                                                                                                                                                           - Dome

                                                                                                                                                                                                                                                                           in
                                                                                                                                                                                                                                                                        della ca
                                                                                                                                                                                                      ratto

                                                                                                                                                                                                                                                                  a
                                                                                                                                                                                                                                                          chirurgi
                                                                                                                                                                                             Lucio Bu

                        Volume 3
                                    IOL
                                                                                                                                                                                                         taratta                  lla ca

   in chirurgia della cataratta
                                                                                                                                                                                                                       irurgia de

                                                                                                                                                                       FGE Editore

in collaborazione con il dr. D. Boccuzzi
                                                                                                                                                                                                              IOL in ch

                                                                                                                                                                                                                                                                                          itore
                                                                                                                                                Lucio Buratto                                                                                                                      FGE Ed

                   Volume 4                                                                                                                      Luigi Caretti
                                                                                                                                                                                                                                                   tore
                                                                                                                                                                                                                                           FGE Edi

             Casi complicati                                                                     Casi com  plicati
                                                                                                        in
                                                                                                                taratta
                                                                                             chirurgia della ca
  in chirurgia della cataratta
   in collaborazione con il dr. L. Caretti
                                                                     rat
                                                 chirurgia della cata

                   Volume 5                                                                                                                                                                                       130 illustrazioni
                                                                                                                                                                                                                  1300
                                                                 in
                                                            Casi complicati

                 Complicanze                                                                                                                                                                                        1080 pagine
                                                                                                                                                                                                                    1
   in chirurgia della cataratta
                                                                                                                                                                                                                      5 volumi
                                                                               FGE Editore

                                                                                                                                                        FGE Editore

in collaborazione con il dr. M. Romano
                                                                                                                                                                                                                   un’opera
                                                                                                                                                                                                                   un       unica

                      Reg. Rivelle 7/F - 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1768499 - Fax 0141 1768911 – info@fgeditore.it - www.fgeditore.it
NOTIZIARIO

SOI                      Aggiornamento Avastin
NEWS
                         Aggiornamento sulla grave situazione relativa all’Avastin

                         Cari soci,
                         come ben sapete la SOI non ha lesinato sforzi per far accertare l’equivalenza in termini di
                         efficacia e sicurezza di Avastin rispetto a Lucentis e ciò per garantire, contemporaneamente,
                         sia il diritto del medico oculista a curare sotto la propria responsabilità, in scienza e coscienza
                         senza costrizioni, sia il diritto del paziente ad accedere alle cure ad un costo sostenibile
                         per la collettività. Ma soprattutto l’intervento di SOI si è reso obbligatorio per contrastare
                         l’inaccettabile azione di chi strumentalmente ha sostenuto e sostiene che i medici che
                         utilizzano Avastin sono colpevoli di mettere a rischio la salute dei pazienti al contrario di chi
                         usa Lucentis.
                         Per usare termini militari, guerra meritevole e necessaria che ci ha visto vincere per ora
                         una battaglia: il CSS ha finalmente dichiarato, in uniformità con il parere tecnico scientifico
                         di SOI e della comunità scientifica internazionale, che Avastin e Lucentis pari sono! Pure
                         è stato modificato il contesto normativo in termine di rimborsabilità da parte del SSN dei
                         farmaci off label. Di tutto ciò dobbiamo andar fieri ed orgogliosi.
                         Il nostro, però, è un paese complicato e strano. Il Ministro ha richiesto il parere al CSS solo
                         per l’uso di Avastin per la cura della DMS e il CSS ha reso il parere strettamente nei termini
                         richiesti. L’AIFA ha emesso un determina, quindi, solo per la cura della DMS. A nessuno è
                         venuto in mente che esistevano le altre indicazioni trattate da sempre con Avastin.
                         Ma la cosa che più colpisce e risulta inaccettabile sono le apodittiche ed ingiustificate
                         condizioni poste sia dal CSS, che da AIFA per il frazionamento e la somministrazione di
                         Avastin (attenzione: la condizione per la somministrazione, ad avviso del CSS, riguarda
                         anche il Lucentis!) che possono avvenire solo in centri, non meglio individuati ed individuabili,
                         di “eccellenza” ospedalieri.
                         Dicevo che ciò è inaccettabile perché originariamente nel 2007, quando Avastin è stato
                         inserito da AIFA nella lista per la rimborsabilità, non erano state poste dall’Agenzia
                         condizioni. Ora, dopo anni di utilizzo, dopo i pareri scientifici, dopo l’inserimento nella E-M
                         list dell’OMS, dopo il provvedimento dell’Antitrust, si vorrebbero penalizzare oltremodo le
                         cure tramite Avastin. Incredibile!
                         E si badi: SOI non vuole rendere indiscriminato ed insicuro l’uso di Avastin, poiché ha da
                         tempo emesso delle linee guida per le intravitreali e aveva addirittura condizionato al loro
                         rispetto la vigenza della copertura assicurativa.
                         Quindi, stando così le cose, abbiamo provveduto a mettere in essere una serie di iniziative:
                         • abbiamo chiesto immediatamente, per consentire ai malati di ricevere le cure, al
                            Ministro della Salute di indicarci la lista dei centri individuati per il frazionamento e per
                            la somministrazione, senza però che ad oggi sia giunta risposta (solo la regione Marche
                            e le province autonome di Trento e Bolzano, per quanto mi consta, hanno emanato
                            provvedimenti in materia),
Oftalmologica Italiana

                         • abbiamo predisposto e diffuso moduli per ottenere la documentazione dei quanti malati in
                            cura con Avastin sono impossibilitati nel proseguire con le cure,
                         • abbiamo dato luogo ad un censimento di quali e quanti siano gli oculisti che già praticavano
SOI Società

                            le intravitreali o sono in grado di farlo,

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• abbiamo chiesto un urgente incontro al Ministro per esporgli la grave e inaccettabile

                                                                                                     NEWS
   situazione venutasi a creare,
• il nostro studio legale sta lavorando alacremente a predisporre un ricorso per impugnare
   la determina dell’AIFA che riammette solo parzialmente l’Avastin alla rimborsabilità e pone
   le citate condizioni di frazionamento e somministrazione.
Su quest’ultimo punto sappiate che i tempi della giustizia non saranno immediati. Occorre
raccogliere convincente documentazione (ecco perché le richieste di dati di cui sopra) e per
far questo ci stiamo relazionando anche con altre Società scientifiche e professionali. Oltre a
ciò, ci sono i termini della procedura per cui, anche in via provvisoria e cautelare, non credo
ottimisticamente che avremo riscontri prima di settembre. Da tutto questo risulta evidente
la scomposta reazione del “Sistema Sanità” che agisce strumentalmente contro ogni azione
corretta e qualificata che non origina dal Sistema Sanità stesso.
Sarebbe comunque di grande aiuto ricevere da tutti gli oculisti italiani tempestive notizie
sull’emissione di delibere regionali in materia, oltre a continuare ad inviare in segreteria SOI/
ASMOOI i moduli firmati dai pazienti, le richieste dei centri per poter utilizzare Avastin e copia
delle richieste e delle risposte indirizzate alle farmacie ospedaliere per l’approvvigionamento
di Avastin come indicato nei precedenti comunicati.
Sappiate che la questione è in cima ai pensieri di tutto il Direttivo SOI ed ASMOOI e che ci
stiamo adoperando per ottenere quello che è giusto: il riconoscimento di quanto è sotto gli
occhi di tutti e cioè che nel rispetto delle linee guida SOI l’Avastin deve continuare ad essere
utilizzato come ante determina AIFA.

Maculopatia: è Lucentis il farmaco più pericoloso
Avastin è meno pericoloso di Lucentis. Il dato emerge da uno studio comparativo
indipendente sponsorizzato dal National Healthcare Institute statunitense i cui primi dati
sono stati presentati durante il Congresso dell’American Accademy of Ophthalmology in
corso a Chicago.
Lo studio conferma la sovrapponibilità dell’efficacia dei farmaci per il trattamento delle
maculopatie e che per gravi eventi avversi sistemici il più pericoloso è Lucentis 5%, poi
Avastin 4% ed infine Eylea, con il 2%.
Durante il congresso dell’American Accademy of Ophthalmology in corso a Chicago, sono
stati anticipati i risultati di uno studio comparativo indipendente sponsorizzato dal National
Healthcare Institute statunitense sui farmaci per il trattamento della maculopatia.
Lo studio ha dimostrato che tutti i principali farmaci sono similarmente efficaci ma che il
più pericoloso per eventi sistemici è Lucentis 5%, poi Avastin 4% e infine Eylea, con il 2%.
Soddisfatti gli oculisti italiani che ribadiscono da sempre la sicurezza di Avastin rispetto a
Lucentis.
“Siamo soddisfatti che un ente così prestigioso ancora una volta ribadisca quantola Società
Oftalmologica Italiana va sostenendo da anni” – commenta da Chicago Matteo Piovella,
                                                                                                       Oftalmologica Italiana

Presidente della SOI.
Un tale risultato è la migliore risposta a quanti hanno sostenuto infondatamente la maggiore
                                                                                                       SOI Società

pericolosità di Avastin da AIFA sino addirittura a Federanziani.

                                                                                                      13
NOTIZIARIO

SOI                      Aggiornamento Avastin
NEWS
                         Mi corre inoltre l’obbligo di farvi partecipi della posizione assunta da SOI e da ASMOOI
                         – in rappresentanza dei 7000 oculisti italiani – nei confronti delle attività realizzate da
                         FederAnziani a sostegno di un loro improbabile e inesistente ruolo di tipo regolatorio e di
                         farmacovigilanza in ambito sanitario.
                         Com’è noto, nell’ambito delle terapie intravitreali, FederAnziani si è fatta promotrice di
                         un’azione illegittima utilizzando metodologie infondate, inadeguate e pericolose, che hanno
                         creato (e stanno creando) gravi limitazioni all’accesso alle terapie da parte dei pazienti:
                         comportamenti tutti che SOI ha immediatamente contestato, presentando una prima
                         denuncia alla Procura di Torino per procurato allarme.
                         Ciò che è ancora più grave è che, consapevoli dell’assoluta inesistenza scientifica delle
                         loro asserzioni, FederAnziani ha millantato di aver ricevuto certificazione da parte di SOI
                         su detta attività. In altre parole, per supportare la carenza di rilevanza scientifica delle loro
                         affermazioni – unicamente finalizzate a favorire il mercato farmaceutico nella querelle Avastin
                         Lucentis-FederAnziani ha affermato di aver avuto la collaborazione e il sostegno della SOI:
                         sostegno e collaborazioni che non sono mai stati dati.
                         Il tutto per tentare di assumere il ruolo di rappresentante istituzionale anche in ambito
                         sanitario e per ottenere sostegni di carattere economico e politico. Sembra incredibile, ma
                         in un Paese come il nostro si assiste anche al sostegno ministeriale al ruolo assunto da una
                         associazione categoriale come FederAnziani per una attività di farmacovigilanza. Speriamo
                         che il monitoraggio dell’Ebola nel nostro Paese non venga affidato a Federcasalinghe o alle
                         Pro-loco.
                         Per questa inaspettata criticità è compito e dovere di SOI, evidenziare e informare tutti gli
                         oculisti italiani, che ogni contatto di consulenza o collaborazione o quant’altro possa in
                         qualche modo legittimare FederAnziani nel proseguire in queste illegittime funzioni, non solo
                         dovrà interrompersi immediatamente ma sarà direttamente e apertamente contrastato da
                         SOI in sede politica e giuridica.
                         Occorre che tutti i soci SOI assumano con dignità e consapevolezza il proprio ruolo sociale e
                         istituzionale fronteggiando i gravi pericoli derivanti da una condivisione con comportamenti
                         assolutamente illegittimi da parte di persone del tutto prive di competenze.
                         Solo operando insieme potremo evitare che la scienza sia gestita dall’incompetenza e che
                         tutto questo possa essere giustificato da una politica cieca e debole. Sul punto segnalo
                         anche che a breve ci sarà il Congresso di FederAnziani che si svolgerà a Rimini proprio in
                         sovrapposizione con il 94° Congresso nazionale SOI di Roma.

                         Affrofondimenti sul sito www.soiweb.com
Oftalmologica Italiana

                                                                                    Matteo Piovella
                                                                                    Presidente SOI
SOI Società

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NOTIZIARIO

SOI                      SOI la miglior tutela assicurativa
NEWS
                         Scopri i vantaggi del 2015

                         Come anticipato prima delle vacanze estive, dopo anni di collaborazione, ad inizio luglio la Società
                         Oftalmologica Italiana ha revocato il mandato alla Willis Italia Spa.
                         In tutti questi anni abbiamo compreso quanto sia importante avere un broker efficiente per dare
                         stabilità alle nostre convenzioni assicurative e seguire con regolarità il rapporto con l’assicuratore.
                         E’ il broker che deve monitorare, con estrema attenzione e costanza, gli andamenti delle polizze,
                         gestire con estrema cura i sinistri e fornire alla SOI un report periodico relativo a cosa sta
                         succedendo, a quali siano i problemi in corso e, soprattutto, a quali siano le soluzioni da adottare
                         per rendere stabile la convenzione in corso.
                         Le ragioni di questa scelta sono molteplici ma soprattutto si sostanziano in un’assoluta
                         disattenzione agli andamenti relativi alle convenzioni assicurative SOI e nell’inefficienza dei servizi
                         offerti situazione che di fatto ha penalizzato SOI ed i suoi Soci nella ricerca delle condizioni
                         contrattuali migliori possibili.
                         Per tali ragioni, non solo la SOI ha deciso di revocare la Willis ma anche di dare incarico alla prima
                         società di brokeraggio assicurativo del mondo: la AON SpA chiedendole – innanzitutto – di
                         sostituire la Willis nell’assistere la SOI nei confronti degli attuali assicuratori (in particolare con
                         AMTrust) prendendo immediato contatto con loro e svolgendo sin da subito quanto necessario a
                         garantire agli iscritti SOI non solo la continuità delle convenzioni assicurative in corso ma ottenere
                         un netto miglioramento: soprattutto per quanto riguarda la retroattività della copertura
                         assicurativa.
                         In tal senso, la AON si è immediatamente attivata e senza alcun incremento dei premi
                         assicurativi ha ottenuto dalla AmTrust notevoli miglioramenti della convenzione assicurativa di
                         RC Professionale.
                         A parte la copertura assicurativa per colpa grave, già operante con una retroattività di 10 anni, la
                         retroattività generale per tutti i sinistri è aumentata da 5 a 7 anni. Ma non basta: la clausola sulla
                         retroattività terrà conto della continuità di copertura con AmTrust di ogni singolo socio SOI, cosa,
                         fino ad ora, non considerata possibile dalla Compagnia Assicuratrice.
                         Questo significa che chi avesse aderito – senza soluzione di continuità – alla convenzione
                         assicurativa AmTrust al 31/12/2012, avrà copertura retroattiva dal 31/12/2005. Rinnovando per il
                         2015, la retroattività arriverà a 10 anni.
                         Ovviamente per quanto riguarda la retroattività per le azioni avanti alla Corte dei Conti per i fatti
                         commessi con “Colpa Grave” dai soci SOI, dipendenti del SSN, resta di 10 anni.
                         In sintesi chi è assicurato con SOI a partire dal 2012 il prossimo anno maturerà una
                         progressiva copertura a 360° di 10 anni senza alcuna limitazione.
                         Questo è un risultato, costato impegno attenzione ed assunzione di responsabilità che
                         nessun altra Compagnia Assicurativa è in grado di offrire agli oculisti italiani.
                         Puoi rinnovare le polizze RC Professionale SOI di Primo Rischio rivolgendoti, come d’abitudine,
                         alla Segreteria SOI.
                         ATTENZIONE: la AON ha preso immediatamente in carico anche i sinistri già aperti dai soci SOI e
                         si adopererà per gestire gli stessi nel migliore dei modi nell’interesse degli Associati: ne consegue
Oftalmologica Italiana

                         che sia i sinistri già aperti che i nuovi sinistri, dovranno essere inoltrati alla AON al seguente
                         indirizzo soi@aon.it
                         Ancora una volta tutti insieme valiamo sempre di più!
SOI Società

                         Grazie mille per aver fatto grande SOI.

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NOTIZIARIO

SOI                      Convenzione BANCA UNICREDIT
NEWS
                         SOI, sempre attenta alle esigenze e alle necessità dei propri associati nonché alle normative
                         vigenti, ha stipulato un accordo vantaggioso ed esclusivo con BANCA UNICREDIT. Solo per
                         i soci SOI, UNICREDIT ha riservato importanti agevolazioni contrattuali sull’apertura di un
                         conto corrente, commissioni POS, macchinette POS, da scegliere tra un’ampia gamma fra
                         cui il Mobile Pos*.

                         Alcuni vantaggi:
                         – Conto corrente “lmprendo One” (offerta riservata a nuovi clienti): canone gratuito per i
                           primi 6 mesi dall’adesione; nei successivi addebito mensile 6,00 €
                         – Servizio Acquiring POS fisici (offerta riservata a itolari Conti lmprendo per POS di nuova
                           installazione e collegati al servizio acquiring UNICREDIT):
                           Installazione: gratuita
                           Canone mensile noleggio di POS fisico a catalogo:
                           – gratuito fino al 31 gennaio 2016
                           – 15,00 € da 1 febbraio 2016
                           Commissioni Transato per POS fisico a catalogo:
                           – Pagobancomat: 0,50%
                           – Commissione minima mensile Pagobancomat: 0,00 €
                           – Acquiring VISA/Mastercard: 1,10%
                           Da 1 febbraio 2016 applicazione di sconti in relazione ai volumi di transato conseguiti per
                           singola tipologia (Pagobancomat; Acquiring VISA l Mastercard) nell’anno solare in corso:
                           – fino a 50 mila euro: 0%
                           – da 50 a 100 mila euro: 10%
                           – oltre 100 mila euro: 20%

                         Presso tutti gli sportelli Unicredit presenti sul territorio italiano, inoltre è possibile acquistare,
                         rateizzando il prezzo in 24 rate senza spese e interessi:
                         – Samsung Note 4 a 717 euro o 29,9 euro al mese per 24 mesi
                         – Samsung Galaxy 5 mini 429 euro o a 16,9 per 24 mesi
                         – Samsung (tablet Galaxy) tabS 597 euro o 24,9 euro in 24 mesi

                         Tutti i device sono compatibili e utilizzabili come mobile Pos.

                         Rivolgiti alla filiale UNICREDIT della tua zona o alla segreteria SOI, avrai tutte le informazioni
                         necessarie!
Oftalmologica Italiana
SOI Società

                         * Lo strumento è composto da un lettore di carte collegato a uno Smartphone o a un Tablet. Per ora funziona solo con
                           Android ma entro breve verrà lanciata anche l’applicazione per Apple

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NOTIZIARIO

SOI                      Curare la salute: un portale
                         dedicato alle corrette abitudini
NEWS
                         alimentari e all’integrazione
                         consapevole
                         Un’alimentazione sana ed equilibrata
                         è di fondamentale importanza per la
                         prevenzione delle patologie dell’età
                         avanzata. Da una recente indagine
                         GfK Eurisko emerge però che solo il
                         15% circa degli italiani consuma le 5
                         porzioni giornaliere di frutta e verdura
                         raccomandate dall’OMS, con il rischio
                         di carenze nutrizionali che possono
                         essere all’origine di molte malattie
                         croniche, tra cui cataratta e degenerazione maculare senile.
                         “Curare la Salute” (www.curarelasalute.com) è una Campagna d’informazione,
                         patrocinata da SOI, pensata proprio per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di
                         uno stile di vita corretto, di un’alimentazione equilibrata e di un’integrazione consapevole.
                         L’iniziativa nasce dalla pubblicazione del Position Paper “Nuove evidenze sull’uso dei
                         multivitaminici e multiminerali e sensibilizzazione alle carenze nutrizionali nella
                         popolazione over 50”, frutto del lavoro di un Gruppo di Studio Italiano Multidisciplinare,
                         che ha passato in rassegna le evidenze scientifiche disponibili per definire il ruolo rivestito
                         dall’alimentazione e dall’integrazione nella promozione della salute e nella prevenzione di
                         gravi patologie croniche.
                         Tra le evidenze più recenti c’è il Physicians’ Health Study II (PHS II), primo trial
                         indipendente promosso dal NIH americano che aveva l’obiettivo di valutare l’efficacia
                         di un multivitaminico assunto su base quotidiana per oltre 10 anni nella riduzione di
                         gravi patologie dell’età avanzata, in una popolazione di oltre 14.000 medici americani. I
                         risultati in area oftalmologica, pubblicati su Ophtalmology a fine 2013, hanno accertato
                         una riduzione del 9% del rischio di sviluppare cataratta nel gruppo trattato con un
                         multivitaminico multiminerale completo, rispetto a quello di controllo trattato con placebo.
                         Una riduzione che sale al 13% se riferita alla sclerosi nucleare. Tra gli endpoint secondari,
Oftalmologica Italiana

                         è stata osservata una riduzione dell’11% degli interventi chirurgici per la rimozione della
                         cataratta
                         Il Position Paper è scaricabile accedendo all’Area Riservata del sito SOI.
SOI Società

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NOTIZIARIO

SOI                                                Fondazione
                                                   Insieme per la Vista Onlus
NEWS
                         Con immenso piacere vi informo che è nata, per volere della Società Oftalmologica Italiana,
                         la Fondazione Insieme per la Vista Onlus che si propone di sensibilizzare sull’importanza
                         della tutela della vista e di promuovere le attività rivolte a soggetti diversamente abili a causa
                         di patologie o difetti congeniti della funzione visiva.

                         La Fondazione Insieme per la Vista è una onlus in grado di offrire sostegno e servizi a livello
                         nazionale e internazionale per la tutela della vista, al fianco dei cittadini, e si propone come
                         soggetto capace di raccogliere e mobilitare risorse per finalità di utilità sociale in ambito
                         oftalmologico.

                         Una struttura i cui obiettivi sono quelli di favorire e promuovere:
                         – la ricerca scientifica nel campo dell’oftalmologia e della farmaceutica ad essa connessa;
                         – lo studio, la promozione e realizzazione di progetti, campagne e attività sociali legate
                           alla tutela e salvaguardia della vista e alla sua prevenzione, controllo e cura in Italia e
                           all’estero;
                         – la collaborazione con Enti Pubblici e privati;
                         – la divulgazione della cultura della prevenzione e del controllo della vista;
                         – il supporto psicologico e terapeutico e giuridico ai pazienti affetti da gravi menomazioni
                           dell’apparato visivo;
                         – l’informazione, la sensibilizzazione e il recupero degli individui affetti dalle patologie più
                           diffuse quali il glaucoma, le maculopatie, la cataratta e dalle patologie visive di carattere
                           ereditario;
                         – l’accesso dei pazienti alle migliori cure oftalmologiche;
                         – il sostegno della professionalità e competenza del medico oculista, riferimento prioritario
                           ed insostituibile per erogare le migliori cure ai pazienti oftalmologici

                         Nel perseguimento dei suoi obiettivi, la Fondazione già da quest’anno ha deciso di attivare
                         differenti campagne di informazione sulla prevenzione e sulla cura delle patologie oculari dei
                         bambini e degli anziani che sono:
                         – l’accesso dei pazienti alle migliori cure oftalmologiche
                         – il sostegno della professionalità e competenza del medico oculista, riferimento prioritario
                           ed insostituibile per erogare le migliori cure ai pazienti oftalmologici
                         – la presenza del medico anestesista nell’intervento della cataratta
                         – la prevenzione e cura dei danni da miopia elevata
                         – la prevenzione e cura dei danni visivi da diabete
                         – garantire l’accesso alle cure per i pazienti affetti da maculopatia
                         – campagne di prevenzione visiva e tutela della vista
Oftalmologica Italiana

                         Ad oggi abbiamo già attivato e condiviso con le istituzioni tutti questi progetti, ma c’è ancora
                         molta strada da fare! Per questo puoi unirti a noi!
SOI Società

                                                                                     Matteo Piovella
                                                                        Presidente Fondazione Insieme per la Vista

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