44F - Società Oftalmologica Italiana - Società Oftalmologica Italiana
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04/2014 FGE S.r.l. - Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT) - Bimestrale - Anno XVII - 04/2014 4 Roma, 21-24 novembre 2014 94° CONGRESSO NAZIONALE Società Oftalmologica Italiana
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NOTIZIARIO SOI ISSN - 1973-9427 Tribunale di Asti n° 1/98 del 22/7/1998 SOMMARIO Redazione FGE - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle 7/F 14050 Moasca (AT) 2 News Nicole Togni 2 Nuove tecnologie e nuove terapie, ma non per tutti: la SOI e la e-mail: n.togni@fgeditore.it difficile situazione dell’oculistica italiana Direttore Responsabile 5 Responsabilità medica, come uscire dal business del risarcimento Monica Assanta 8 Glaucoma. Diagnosi precoce, nuovi farmaci e chirurgia mininvasiva: tre fronti per una terapia sempre più personalizzata Comitato TECNICO SCIENTIFICO Costantino Bianchi 12 Aggiornamento Avastin Pier Enrico Gallenga 16 SOI la miglior tutela assicurativa Vittorio Picardo Gerardo Santoni 18 Convenzione BANCA UNICREDIT 20 Curare la salute: un portale dedicato alle corrette abitudini RESPONSABILE SCIENTIFICO alimentari e all’integrazione consapevole Costantino Bianchi 22 Fondazione Insieme per la Vista Onlus Pubblicità FGE S.r.l. 25 94° Congresso Nazionale SOI Reg. Rivelle 7/F 14050 Moasca (AT) 30 Rapporto SOI 2014 • La miopia Tel. 0141 1768499 - Fax 0141 1768911 34 Documento di posizione • Documento di posizione della SOI e e-mail: info@fgeditore.it dell’ASMOOI sull’assistenza anestesiologica Stampa in chirurgia oftalmica FGE S.r.l. - Moasca (AT) 38 Legal • A che punto è la responsabilità medica? Tiratura copie: 9.000 40 Dalle Aziende Formato: 21x29,7 cm Diffusione: spedizione postale, 60 Eventi gratuita, a tutti gli oculisti italiani 62 Iscrizione 2015 • Quote associative - Perché associarsi Tariffe Pubblicitarie Pag. intera quadricromia € 2.000 € 1.400 INSERZIONISTI Pag. intera b/n 1/2 pagina quadricromia € 1.300 2°/3° copertina € 2.500 4° copertina € 3.000 I.P. b/v interno mista € 3.500 Allergan CSO Publiredazionale € 1.700 Alfa Instruments Easytear Veicolazione I.P. € 5.000 Bausch+Lomb Optikon Pagina posizione speciale € 5.000 CenterVue Video Intervista € 5.000 Sede della S.O.I.: via dei Mille, 35 - 00185 Roma tel. 06 4464514 - fax 06 4468403 e-mail: sedesoi@soiweb.com - www.soiweb.com Il contenuto delle rubriche e degli articoli pubblicati è di esclusiva responsabilità degli autori. La riproduzione parziale o totale di articoli è subordinata al consenso scritto dell’editore. FGE S.r.l. - Reg. Rivelle 7/F - 14050 Moasca (AT) - Tel. 0141 1768499 - Fax 0141 1768911 E-mail: info@fgeditore.it - www.fgeditore.it
NOTIZIARIO SOI Nuove tecnologie e nuove terapie, ma non per tutti: NEWS la SOI e la difficile situazione dell’oculistica italiana Intervista a Matteo Piovella Presidente SOI Il prossimo Congresso nazionale SOI, in programma a Roma dal 21 al 24 novembre, sarà l’occasione per presentare a tutti gli operatori del mondo della visione le novità in campo chirurgico, frutto di un costante affinamento tecnologico. Ma spesso l’accesso alle cure migliori è limitato non solo dalla difficile situazione economica del nostro paese, ma anche da scelte di politica sanitaria penalizzanti per l’Oculistica, come testimoniano anche gli ultimi sviluppi del caso Avastin-Lucentis. Dott. Piovella, il Congresso nazionale della SOI è alle porte: quali saranno i temi di quest’anno? Il congresso SOI è la più grande opportunità di aggiornamento per tutti i medici oculisti italiani e, come di consueto, l’accento sarà posto sulla presentazione di tutte le novità in tema di chirurgia della cataratta, che rappresenta l’84 per cento del totale delle attività di un centro oculistico, pubblico o privato che sia. Ricordo che questo intervento ha ormai raggiunto standard elevatissimi in termini di percentuali di riuscita: circa il 97 per cento dei pazienti riesce a migliorare la vista che aveva prima dell’intervento. Si tratta di cifre di assoluta rilevanza nel campo della medicina, ma i progressi tecnologici continuano, garantendo una ripetitività e una sicurezza sempre maggiori in alcuni dei passaggi fondamentali che caratterizzano un intervento complesso che ancora oggi può esitare in complicazioni che penalizzano il risultato visivo . Si parlerà poi dei cristallini artificiali di nuova generazione: si tratta di lenti ad alta tecnologia, in grado di correggere tutti i difetti di vista, che vengono applicate sulla base del parametri misurati prima dell’intervento, ciò consente un approccio Oftalmologica Italiana terapeutico estremamente personalizzato: è un po’ come andare dal sarto a farsi un abito su misura. Inoltre verranno distribuite a tutti le Linee Guida per la chirurgia della cataratta,fonte di un lavoro intenso e ben finalizzato che ha impegnato gli esperti per oltre un anno. SOI Società Infine per la prima volta la proclamazione dei vincitori del Premio Applico in Oftalmologia, finalizzato a sostenere nuove idee in campo oculistico finalizzate ad applicazioni industriali che si aggiungerà al tradizionale Premio Ricerca Scientifica SOI 2
E sul fronte della chirurgia rifrattiva? NEWS Verranno presentati i nuovi laser per la chirurgia rifrattiva, tra cui i laser a femtosecondi, che rappresentano l’esito ultimo di un processo tecnologico iniziato nel 1990: siamo quasi al traguardo dei 25 anni di esperienza. Anche in questo campo abbiamo raggiunto elevati livelli di affidabilità nell’attività di routine, e si tratta quindi di un continuo processo di affinamento, lento ma molto efficace. Anche nel caso del trattamento delle maculopatie, che colpiscono una persona su tre dopo i 70 anni, si registrano passi in avanti modesti ma comunque significativi, se si pensa che solo fino a qualche tempo fa non erano disponibili cure efficaci. Tutta un altra storia è l’impegno delle istituzioni per impedire un pratico e reale accesso alle cure da parte dei pazienti. Ma sono cose conosciute e che da tempo caratterizzano i giudizi negativi che all’estero si danno circa la nostra bella Italia. Passiamo alle questioni spinose: molte delle novità tecnologiche, prime fra tutte i laser a femtosecondi per la chirurgia della cataratta e rifrattiva e le lenti di nuova generazione, possono trovare applicazione in un numero di casi limitato, per i ben noti problemi finanziari che affliggono il settore pubblico. Qual è la situazione attuale? La realtà che viviamo tutti i giorni è abbastanza paradossale: basti pensare che il rimborso per un intervento di cataratta è di circa 600 euro e che un cristallino di nuova generazione per la cataratta ne costa 700, con il risultato che questo tipo di tecnologie in Italia viene applicato nell’1 per cento circa dei 550.000 interventi annui, ovviamente escludendo gli ospedali pubblici ed il sistema sanitario nazionale. Analoghe percentuali si registrano con il laser a femtosecondi per la chirurgia della cataratta e rifrattiva Negli altri paesi avanzati siamo arrivati a punte del 16 per cento: il rischio è quello di non riuscire più a competere con le altre nazioni. Mi rendo conto che ci sono delle difficoltà economiche oggettive, ma queste ormai esistono in tutti i Paesi. Il nostro sistema deve essere aggiornato perché così finiremo con l’offrire una cura peggiore ai nostri pazienti Su questi temi la politica si è dimostrata sensibile a un confronto per trovare una soluzione? Direi di no... in tanti anni sono cambiati i governi ma posso testimoniare che non c’è nessun interesse a sostenere l’oculistica nel nostro Paese. Ritorniamo per esempio al problema del costo dei cristallini di nuova generazione: la SOI ha proposto più volte di introdurre un meccanismo di compartecipazione della spesa. Ciò significa banalmente che se il paziente vuole il cristallino di nuova generazione, il Ssn rimborsa i famosi 600 euro e il paziente stesso si fa carico della differenza. Ciò consentirebbe a molti pazienti di accedere alla tecnologia più avanzata e agli oculisti di poter padroneggiare con sicurezza tutte le continue innovazioni. Sulle prime gli interlocutori politici accolgono con favore la proposta, riconoscendo che è una buona idea. Poi probabilmente vedono dai sondaggi che chi introducesse un simile principio nel Ssn perderebbe le elezioni politiche successive, e non se ne fa più nulla. Ma così facendo nessuno si assume la responsabilità di saper governare. Veniamo al caso Avastin-Lucentis: la SOI ha avuto un ruolo da protagonista Oftalmologica Italiana nella vicenda, assumendo ultimamente anche posizioni molto decise. A che punto siamo? Siamo al punto che l’Italia, grazie alle norme burocratiche introdotte dall’AIFA, è l’unico paese SOI Società al mondo che abbia reso l’uso di Avastin ancora più ristretto e complicato! Ma facciamo un passo indietro per dare qualche coordinata anche a chi non ha presente i dettagli della vicenda. Nel marzo del 2014, l’Antitrust ha sanzionato Roche e Novartis con l’accusa 3
NOTIZIARIO SOI di essersi accordate affinché il farmaco anticancro Avastin (bevacizumab) non avesse NEWS l’indicazione al trattamento della degenerazione maculare, su cui è efficace, riservando l’uso oftalmologico alla molecola analoga e ben più cara Lucentis (ranibizumab). D’altra parte, l’equivalenza di Avastin e Lucentis sotto il profilo dell’efficacia e della sicurezza è stato ribadito da numerosi studi, l’ultimo dei quali è una revisione Cochrane1, uscita pochi giorni fa, condotta su nove studi non sponsorizzati, di cui tre non ancora pubblicati. Il Consiglio Superiore di Sanità, non poteva che ratificare questi risultati, chiedendo all’AIFA, nel maggio scorso, di inserire Avastin tra i farmaci a carico del Ssn per l’uso oftalmologico. Il 10 giugno scorso, la commissione Tecnico Scientifica dell’AIFA ha accolto la richiesta del Consiglio superiore di Sanità2 “per l’utilizzo del farmaco nell’indicazione non registrata”, salvo poi restringere la prescrizione alla sola degenerazione maculare senile... ma le maculopatie sono di tanti tipi diversi! Così un paziente affetto da degenerazione maculare che ha solo 50 anni, e non è un caso così raro, non ha accesso alla cura perché non raggiunge i limiti di età e deve pagare 2000 euro per fare un’iniezione che avrebbe diritto di avere gratuitamente. E sembra di capire che ci siano anche altre limitazioni penalizzanti... Certo: oltre a restringere le indicazioni terapeutiche, l’AIFA individua - e cito testualmente - una serie di “condizioni indispensabili a tutela della salute dei pazienti”. Una di queste è che “la somministrazione di bevacizumab per uso intravitreale dovrà essere riservata a centri oculistici ad alta specializzazione presso ospedali pubblici individuati dalle Regioni”. Non si capisce che necessità ci sia di un centro ad alta specializzazione quando una terapia intravitreale può essere gestita dalla maggior parte degli specialisti, dato che è molto più semplice di un intervento di cataratta. C’è poi un problema più tecnico che riguarda il dosaggio, poiché la confezione di Avastin contiene nello stesso flacone ben 40 dosi, e occorre quindi procedere a un frazionamento. Ma l’AIFA impone che “il confezionamento in monodose del farmaco bevacizumab per l’uso intravitreale dovrà essere effettuato, per garantire non si sa cosa, esclusivamente dalle farmacie ospedaliere in possesso dei requisiti necessari”. Peccato che in Regione Lombardia nessuna Farmacia Ospedaliera è stata disponibile a frazionare Avastin. Anche questa è una norma assurda: l’unico criterio necessario era limitare il frazionamento a chi ha la tecnologia adatta e l’effettuazione delle iniezioni nelle condizioni sterili di una sala operatoria, come noi abbiamo fatto obbligando tutti i medici ioculisti italiani ad osservare le linee guida dedicate legandole alla copertura assicurativa. E quali iniziative ha assunto la SOI nei confronti di questa decisione? Proprio in questi giorni abbiamo fatto una richiesta al Ministro Lorenzin di poter aprire un tavolo i confronto con il Consiglio superiore di Sanità e con AIFA, perché queste persone devono essere messe di fronte alle loro responsabilità e devono dare delle risposte: sono 100.000, secondo i nostri calcoli, i pazienti che fanno le spese di questa situazione assurda. Giudizialmente abbiamo agito con un ricorso al TAR Lazio e ci siamo costituiti in appello al processo antitrust. Per noi è fondamentale che ci sia una assunzione di responsabilità per individuare chi ha fatto cosa e perché. Oftalmologica Italiana BIBLIOGRAFIA 1. Moja L, Lucenteforte E, Kwag KH et al. Systemic safety of bevacizumab versus ranibizumab for neovascular age- related macular degeneration. Cochrane Database of Systematic Reviews 2014, Issue 9. Art. No.: CD011230. SOI Società DOI: 10.1002/14651858.CD011230.pub2 http://www.cochrane.it/sites/cochrane.it/files/uploads/Sintesi dati preliminari 20RS sicurezza Lucentis Avastin.pdf 2. http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/avastin-nella-lista-dei-farmaci-di-uso-consolidato-la- degenerazione-maculare-senile-0 4
Responsabilità medica, come uscire dal business NEWS del risarcimento Intervista a Teresio Avitabile Segretario SOI Il problema dei contenziosi tra medici e pazienti nel nostro Paese continua a essere insostenibile, malgrado siano pochissime le cause che finiscono con un risarcimento. Pesano su tutta la collettività gli enormi costi assicurativi, la medicina difensiva e l’esclusione dagli interventi chirurgici dei casi più a rischio. La SOI è da anni in prima linea per modifiche legislative che hanno l’obiettivo di riportare la responsabilità medica nelle sue giuste proporzioni. Professor Avitabile, Lei si occupa da molti anni del problema della responsabilità medica, che in Italia ha assunto una connotazione del tutto particolare. Possiamo dare un’“istantanea” aggiornata della situazione? La situazione è quella ben nota a molti, ma la riassumo brevemente. Il problema della responsabilità professionale del medico si è aggravato perché negli ultimi 10-20 anni è cresciuto in modo esponenziale il numero dei contenziosi, cioè di procedimenti legali con richieste di risarcimento, da parte di pazienti per interventi medico-chirurgici non riusciti o sbagliati, o che hanno procurato lesioni. I motivi di questo boom sono diversi, e provo a elencarli: c’è una sorta di emulazione di un analogo processo già in atto nei paesi anglosassoni; c’è un’aspettativa sempre maggiore da parte dei pazienti, alimentata dagli enormi progressi della Medicina e infine c’è, purtroppo, un vero e proprio “business dei risarcimento”: alcune figure professionali vivono del contenzioso medico-paziente e hanno quindi interesse ad alimentare il fenomeno. Sottolineo, per dare la corretta prospettiva sulla questione, che il 90 per cento circa delle cause finisce con una archiviazione o un’assoluzione del medico. Di quali cifre si parla? Esiste una stima realistica del numero dei contenziosi? È difficile rispondere in modo preciso perché nel nostro Paese non esiste un registro dei contenziosi: abbiamo solo dati indiretti dall’ANIA, l’associazione di categoria delle compagnie di assicurazione, che parla di 30mila contenziosi all’anno. Ma sono dati almeno in parte falsati perché per un evento avverso possono essere citati cinque medici; Oftalmologica Italiana dunque conteggiando le polizze possono risultare cinque eventi avversi. Capire poi quanti esattamente finiscono a risarcimento è difficile, ma come ho detto la percentuale è minima. SOI Società Quali risvolti ha avuto questa situazione sulla pratica clinica? La prima conseguenza è che attualmente i medici sono molto più attenti rispetto al passato nell’effettuare un atto medico; ma questo è l’unico riscontro positivo, a fronte del quale 5
NOTIZIARIO SOI sono numerosi quelli negativi. In primo luogo si è verificato un incremento enorme dei premi NEWS che i medici devono corrispondere alle compagnie assicurative per essere coperti da una polizza. Prendiamo per esempio gli oculisti: spendono 2400 euro all’anno se sono soci SOI, grazie a un accordo collettivo, mentre quelli che non sono iscritti arrivano a pagare 5000- 6000 euro all’anno. La situazione è ancora più drammatica per altre specialità, in primis per la la ginecologia, in cui i premi possono arrivare a 18.000-20.000 euro all’anno. Sono cifre insostenibili, soprattutto per i giovani che si affacciano alla professione. Non bisogna trascurare poi che l’aumento dei costi finisce per scaricarsi sulla collettività, o perché le polizze le pagano le aziende ospedaliere, se si opera nel pubblico, o perché i privati aumentano a loro volta le parcelle. C’è poi il problema della cosiddetta medicina difensiva... Esattamente... ricordo per i non addetti ai lavori che per medicina difensiva s’intende la prescrizione di esami, visite o prestazioni mediche inutili, o non strettamente necessarie, che hanno l’unico scopo di preservare il medico dalla possibilità di un errore e quindi dal rischio di una causa. Si tratta di un problema enorme, che è stato definito il cancro occulto del sistema sanitario italiano: basti pensare che nell’ultimo anno per la medicina difensiva sono andate “bruciate” risorse per 15 miliardi di euro, cioè il 2 per cento del PIL, o in altri termini tutto il gettito fiscale dell’IMU, o TASI che dir si voglia... Senza contare che le le prescrizioni di esami non appropriati finisce per allungare a dismisura le liste di attesa: succede in particolare per la TAC o la risonanza magnetica. Insomma alla fine sono sempre i cittadini che ci rimettono? Direi proprio di sì. E non è finita: la medicina difensiva ha anche altre declinazioni, anche queste molto deleterie e pericolose. Una di queste è l’esclusione dei malati a rischio, che sono poi quelli più bisognosi di cure. Ciò significa che una parte dei chirurghi – che può arrivare al 25 per cento, secondo una recente indagine della Società Italiana di Chirurgia – non opera più pazienti che in passato avrebbe operato per evitare il rischio di complicanze o di fallimento, con conseguente rischio di contenziosi. Un’altra tragedia poco conosciuta al grande pubblico investe l’insegnamento. Il training dei nuovi chirurghi non viene più fatto con la serenità di un tempo, sia da parte dei discenti, più esposti al rischio a causa dell’inesperienza, sia da parte di chi insegna, che non se la sente più di mettersi a fianco a un giovane. È l’ennesima spirale pericolosa: prova ne sia che i giovani ormai fuggono dalle specialità chirurgiche, che invece in passato erano prese d’assalto. Come si può uscire da questa situazione? La classe medica e in particolare la SOI quale posizione hanno assunto? L’unica via d’uscita è che il legislatore ponga un freno al fenomeno, trovando una soluzione equa. La SOI si è battuta per cambiare la situazione nelle precedenti legislature, e un risultato importante è stato ottenuto con la Legge Balduzzi, che prevede, tra le altre cose, che nel caso di un contenzioso medico-paziente il giudice debba avvalersi della consulenza non solo di un medico legale, ma anche di uno specialista della branca di cui si sta trattando. Questo ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo, perché la presenza di uno specialista è Oftalmologica Italiana comunque una garanzia di competenza, ma devo constatare con profondo rammarico che molti giudici ignorano questa legge nominando solo un medico legale. SOI Società 6
E guardando avanti? Quali sono i possibili miglioramenti alla legge sulla NEWS responsabilità medica? Attualmente ci sono cinque o sei proposte di legge con proposte valide che giacciono nei cassetti delle aule del Parlamento, e che speriamo confluiscano in una legge unica. Ecco alcuni principi che vengono ribaditi in queste proposte. Bisogna stabilire per esempio che la responsabilità medica deve ricadere sulle aziende ospedaliere e non sul singolo medico, che così entrerebbe a in sala operatoria più serenamente perché viene chiamato in causa solo per dolo o colpa grave. In questo modo si ridurrebbe anche il ricorso alla medicina difensiva. Inoltre, occorre fissare dei tetti, con apposite tabelle, ai risarcimenti che è possibile richiedere, in modo anche da far calare i premi delle polizze. Attualmente in oculistica vengono fatte richieste di milioni di euro che sono francamente assurde. Un’altra richiesta fondamentale è che per poter iniziare un contenzioso occorra una relazione scritta in cui un medico legale certifica che un certo danno o una certa lesione siano stati causati da un certo atto, errore od omissione da parte del medico in causa. Attualmente, basta un atto di citazione perché parta il contenzioso: ciò significa che si apre un fascicolo e viene nominato un giudice, per una questione che nella stragrande maggioranza dei casi si conclude con una archiviazione o un rigetto. E in caso di non accoglienza, ci dev’essere la condanna della parte soccombente a coprire le spese processuali. Infine dev’essere vietata la pubblicità che incita alle richieste di risarcimento. E sul fronte della comunicazione al pubblico? Non dovrebbe anche in questo caso cambiare qualcosa? Certamente sì, ed è per questo che noi della SOI chiediamo la collaborazione dei media. È chiaro che ci sono dei casi di malpractice o colpa grave in cui il medico, o meglio l’azienda ospedaliera se si tratta del settore pubblico, deve corrispondere un giusto risarcimento,nei tempi giusti, ma una percentuale di complicanze o di eventi avversi, per quanto possa essere ridotta, è ineliminabile. Prendiamo per esempio la cataratta, che è l’intervento chirurgico più eseguito al mondo e con percentuali di riuscita molto alte, ma il risultato non è garantito, e non potrà mai esserlo: esiste per esempio un’incidenza di infezioni del 2-3 per mille, che possono essere devastanti, con la perdita anatomica dell’occhio. Ma se l’intervento è stato eseguito correttamente, in una sala operatoria a norma, usando materiali monouso ed effettuando una disinfezione corretta, com’è imputabile il medico? Il paziente può aver contratto l’infezione una volta a casa. Il rischio c’è sempre e dev’essere accettato. E l’evento avverso non sempre ha un colpevole. Oftalmologica Italiana SOI Società 7
NOTIZIARIO SOI Glaucoma Diagnosi precoce, nuovi farmaci e NEWS chirurgia mininvasiva: tre fronti per una terapia sempre più personalizzata Intervista a Stefano Gandolfi Consigliere SOI Il glaucoma si presenta in due forme principali: il glaucoma cronico, o ad angolo aperto, che comporta un logoramento del nervo ottico con una perdita progressiva della funzione visiva, e il glaucoma ad angolo chiuso, che può complicarsi in un attacco di glaucoma acuto, in cui la perdita del visus è improvvisa. in entrambi i casi, i progressi della chirurgia e della farmacologia consentono di fornire una risposta terapeutica adeguata a ogni singolo caso. Professor Gandolfi, parliamo di glaucoma. Come possiamo inquadrare questa patologia che può avere esiti fortemente invalidanti? Intanto, occorre un chiarimento preliminare: non è corretto parlare di glaucoma al singolare poiché esistono, a grandi linee, almeno due forme principali di glaucoma, differenti per eziologia, fattori di rischio ed epidemiologia. C’è un glaucoma cronico, ad andamento lento, definito anche ad angolo aperto, in cui si verifica un logoramento del nervo ottico, con perdita progressiva (e non recuperabile) della funzione visiva. Poi, c’è un glaucoma ad angolo stretto o chiuso, che può complicarsi in un attacco improvviso di glaucoma acuto, con conseguente perdita improvvisa e rapida della funzione visiva. È importante che si capisca bene che sono due malattie diverse: è un po’ la stessa differenza che c’è tra lo scompenso cardiaco e l’infarto. Come si affrontano dal punto di vista clinico le due diverse forme di glaucoma? Nel caso del glaucoma ad angolo aperto, si procede al trattamento quando si manifestano i primi segni di malattia con l’obiettivo di evitare che la struttura colpita, il nervo ottico, si logori al punto tale da produrre un handicap visivo. La diagnosi viene tradizionalmente sospettata analizzando la struttura anatomica del nervo ottico, mediante l’osservazione del fondo oculare, che viene effettuata durante la visita oculistica routinaria. Davanti Oftalmologica Italiana a un quadro anatomico sospetto, si valuta la funzionalità stessa del nervo, attraverso la misurazione del campo visivo, ricercando in tal modo la presenza di (anche minimi) difetti. Va, purtroppo, sottolineato che il fare la diagnosi a questo punto della storia clinica della SOI Società malattia significa che s’interviene quando il nervo è già stato toccato dalla malattia e ha già perso un discreto contingente di fibre nervose. Fortunatamente il progresso tecnologico ci 8
ha messo recentemente a disposizione tecniche di imaging con risoluzioni dell’ordine del NEWS micron, che consentono di fare una diagnosi quando il campo visivo è ancora normale e il nervo è stato solo minimamente intaccato dalla malattia. E nel caso del glaucoma ad angolo stretto o chiuso? In questo secondo caso, si cerca d’individuare le persone a rischio e si attuano le misure di prevenzione perché non si verifichi l’attacco acuto. Questo si può fare, durante la visita oculistica routinaria, osservando la parte anteriore dell’occhio e valutando (a) la profondità della cosiddetta “camera anteriore”, che rappresenta lo spazio che c’è tra l’iride e la cornea, e (b) l’ampiezza del punto di giunzione, tra iride e cornea, che prende il nome di “angolo” e nel fondo del quale vi sono le strutture deputate all’assorbimento e al drenaggio dell’umor acqueo. Che cosa possiamo dire dei fattori di rischio nei due casi? Il glaucoma ad angolo aperto è una malattia multifattoriale: il principale fattore di rischio è la pressione intraoculare: più la pressione è alta, più è probabile che un individuo, se sano, si ammali, o che un malato, nel tempo, peggiori. Tuttavia l’insorgenza della malattia, cioè il danno al nervo ottico, dipende da tanti altri fattori che determinano la maggiore o minore resistenza dell’occhio alla pressione, quali la circolazione sanguigna precaria, o una vulnerabilità anatomica dell’occhio, che riguarda principalmente l’occhio di grandi dimensioni, quello del grande miope, per intenderci. Nel caso del glaucoma ad angolo stretto o chiuso, invece, è più a rischio l’occhio piccolo e ipermetrope, cioè con il difetto visivo diametralmente opposto a quello lamentato dal miope. Inoltre, il rischio aumenta con il passare dell’età. Quindi se se si vuole fare uno screening di soggetti a rischio, bisogna iniziare da soggetti anzian e ipermetropi. Va ricodato, in particolare, che persone di origine orientale, per ragioni di conformazione anatomica dell’occhio, sono maggiormente a rischio di sviluppare un attacco di glaucoma acuto. Infine, esiste una indiscutibile componente genetica, per cui avere un consanguineo, affetto da una forma di glaucoma, è un importante fattore di rischio per sviluppare la malattia. Anche segni e sintomi sono differenti nei due casi? Certamente sì: il glaucoma cronico, pur portando a danni fortemente invalidanti, non dà sintomi, ma solo segni, e per questo è chiamato spesso “il ladro silenzioso della vista”. Nel caso del glaucoma ad angolo stretto o chiuso, la chiusura dell’angolo della camera anteriore dell’occhio può portare a un aumento repentino della pressione intraoculare, che raggiunge valori elevatissimi, comportando una difficoltà di circolazione del sangue e quindi un notevole sofferenza di tutte le strutture dell’occhio. Questo evento acuto scatena altri sintomi che invece nel glaucoma cronico non ci sono: l’occhio è congestionato e fortemente arrossato; il paziente ha dolore e la vista improvvisamente gli si appanna. Quali sono i dati epidemiologici sul glaucoma? Se si considera la popolazione di età superiore a 40 anni, il glaucoma cronico ha un’incidenza compresa tra l’1 e il 2 per cento della popolazione, ma arriva al 3 per cento oltre i 75 anni al 4 per cento oltre gli 80 anni. La prevalenza è in forte aumento, per effetto dell’invecchiamento della popolazione. Ma il problema vero è che il 60 per cento delle persone colpite non sa di avere la malattia. Oftalmologica Italiana Veniamo alla terapia: qual è il panorama farmacologico attuale? Recentemente si sono resi disponibili alcuni approcci farmacologici nuovi e anche alcune “rivisitazioni” di approcci un po’ più datati. Siamo infatti in attesa di principi attivi che SOI Società agiscono sulle zone in cui l’umor acqueo viene filtrato via, ma si tratta di molecole ancora in fase sperimentale. Molto interessanti sono anche le nuove combinazioni fisse di alcune 9
NOTIZIARIO SOI classi di farmaci che sono disponibili già da alcuni anni, e cioè i derivati delle prostaglandine, NEWS i ‘vecchi’ beta bloccanti, gli inibitori dell’anidrasi carbonica e gli stimolanti alfa-2 adrenergici. Al di là dei tecnicismi, è importante sottolineare il grande vantaggio per i pazienti derivante dall’avere due farmaci in un’unica boccettina: autosomministrarsi un collirio non è facile, soprattutto quando sono stati prescritti diversi farmaci in combinazione. Ci sono poi le tecnologie laser, che, se utilizzate bene, consentono a tanti pazienti di andare avanti senza mettere gocce. Un trattamento laser, magari ripetuto nel tempo a cadenza fissa, consente in molti casi di gestire la malattia, facendo a meno di una terapia topica che, a lungo termine, rende la superficie dell’occhio molto sofferente, soprattutto se ripetutamente esposta a collirii contenenti conservanti come il cloruro di benzalconio. E sul versante chirurgico? Il trattamento chirurgico del glaucoma ad angolo aperto è quello che ha fatto più passi avanti negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di tantissime tecniche, per lo più mininvasive, per abbassare la pressione oculare nei casi di glaucoma cronico. Ognuna di queste soluzioni chirurgiche ha effetti diversi ed è adatta a un diverso tipo di paziente e di malattia: ci sono casi di glaucoma che richiedono delle pressioni bassissime, mentre per altri possono andare bene anche valori di pressione medi. Ciò consente una notevole personalizzazione dell’intervento terapeutico; arriviamo addirittura ad avere, per uno stesso paziente, un’indicazione chirurgica per il primo occhio e un’altra per il secondo occhio. E per l’angolo chiuso, quali sono gli approcci terapeutici più efficaci? Nel caso del glaucoma ad angolo stretto o chiuso, il primo passo consiste nel raccogliere informazioni, magari mediante tecniche di imaging, per individuare il malato a rischio di attacco acuto. Una volta fatto questo, si può decidere come fare per evitare che l’angolo si chiuda, essenzialmente con due tipologie diverse d’intervento con il laser: l’iridotomia e l’iridoplastica. Nel primo caso si pratica un forellino nell’iride che fa da bypass per l’umor acqueo: nel secondo caso “si stira” l’iride. Ma queste sono due metodiche disponibili già da alcuni anni. L’unica novità su questo fronte, che è attualmente oggetto di verifica in un grande trial denominato EAGLE, prevede di sostituire il cristallino naturale, anche quando è ancora trasparente, con un cristallino artificiale, così come si fa nell’intervento di cataratta. Su pazienti a rischio di attacco di glaucoma acuto, ciò consente di aumentare gli spazi interni dell’occhio, prevenendo il glaucoma acuto in persone a rischio, poiché il cristallino artificiale ha uno spessore notevolmente inferiore a quello naturale. Per il futuro, quali sono le prospettive più interessanti? Tra le novità della ricerca, sicuramente sono due quelle da citare. La prima è un nuovo approccio terapeutico che prevede non di abbassare la pressione ma di “irrobustire” il nervo ottico, grazie all’azione di farmaci neuroprotettori, alcuni dei quali hanno già superato i test clinici in pazienti affetti da glaucoma. Essi consentirebbero di trattare il glaucoma per quello che è, e cioè una malattia del nervo, indipendentemente dalla pressione oculare. La seconda novità è l’identificazione di alcuni biomarker che consentano di individuare i malati più a rischio di peggiorare e che vanno trattati in modo più aggressivo, con una personalizzazione ancora più spinta dell’intervento terapeutico. La ricerca va, al momento, in queste due direzioni principali. Oftalmologica Italiana SOI Società 10
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NOTIZIARIO SOI Aggiornamento Avastin NEWS Aggiornamento sulla grave situazione relativa all’Avastin Cari soci, come ben sapete la SOI non ha lesinato sforzi per far accertare l’equivalenza in termini di efficacia e sicurezza di Avastin rispetto a Lucentis e ciò per garantire, contemporaneamente, sia il diritto del medico oculista a curare sotto la propria responsabilità, in scienza e coscienza senza costrizioni, sia il diritto del paziente ad accedere alle cure ad un costo sostenibile per la collettività. Ma soprattutto l’intervento di SOI si è reso obbligatorio per contrastare l’inaccettabile azione di chi strumentalmente ha sostenuto e sostiene che i medici che utilizzano Avastin sono colpevoli di mettere a rischio la salute dei pazienti al contrario di chi usa Lucentis. Per usare termini militari, guerra meritevole e necessaria che ci ha visto vincere per ora una battaglia: il CSS ha finalmente dichiarato, in uniformità con il parere tecnico scientifico di SOI e della comunità scientifica internazionale, che Avastin e Lucentis pari sono! Pure è stato modificato il contesto normativo in termine di rimborsabilità da parte del SSN dei farmaci off label. Di tutto ciò dobbiamo andar fieri ed orgogliosi. Il nostro, però, è un paese complicato e strano. Il Ministro ha richiesto il parere al CSS solo per l’uso di Avastin per la cura della DMS e il CSS ha reso il parere strettamente nei termini richiesti. L’AIFA ha emesso un determina, quindi, solo per la cura della DMS. A nessuno è venuto in mente che esistevano le altre indicazioni trattate da sempre con Avastin. Ma la cosa che più colpisce e risulta inaccettabile sono le apodittiche ed ingiustificate condizioni poste sia dal CSS, che da AIFA per il frazionamento e la somministrazione di Avastin (attenzione: la condizione per la somministrazione, ad avviso del CSS, riguarda anche il Lucentis!) che possono avvenire solo in centri, non meglio individuati ed individuabili, di “eccellenza” ospedalieri. Dicevo che ciò è inaccettabile perché originariamente nel 2007, quando Avastin è stato inserito da AIFA nella lista per la rimborsabilità, non erano state poste dall’Agenzia condizioni. Ora, dopo anni di utilizzo, dopo i pareri scientifici, dopo l’inserimento nella E-M list dell’OMS, dopo il provvedimento dell’Antitrust, si vorrebbero penalizzare oltremodo le cure tramite Avastin. Incredibile! E si badi: SOI non vuole rendere indiscriminato ed insicuro l’uso di Avastin, poiché ha da tempo emesso delle linee guida per le intravitreali e aveva addirittura condizionato al loro rispetto la vigenza della copertura assicurativa. Quindi, stando così le cose, abbiamo provveduto a mettere in essere una serie di iniziative: • abbiamo chiesto immediatamente, per consentire ai malati di ricevere le cure, al Ministro della Salute di indicarci la lista dei centri individuati per il frazionamento e per la somministrazione, senza però che ad oggi sia giunta risposta (solo la regione Marche e le province autonome di Trento e Bolzano, per quanto mi consta, hanno emanato provvedimenti in materia), Oftalmologica Italiana • abbiamo predisposto e diffuso moduli per ottenere la documentazione dei quanti malati in cura con Avastin sono impossibilitati nel proseguire con le cure, • abbiamo dato luogo ad un censimento di quali e quanti siano gli oculisti che già praticavano SOI Società le intravitreali o sono in grado di farlo, 12
• abbiamo chiesto un urgente incontro al Ministro per esporgli la grave e inaccettabile NEWS situazione venutasi a creare, • il nostro studio legale sta lavorando alacremente a predisporre un ricorso per impugnare la determina dell’AIFA che riammette solo parzialmente l’Avastin alla rimborsabilità e pone le citate condizioni di frazionamento e somministrazione. Su quest’ultimo punto sappiate che i tempi della giustizia non saranno immediati. Occorre raccogliere convincente documentazione (ecco perché le richieste di dati di cui sopra) e per far questo ci stiamo relazionando anche con altre Società scientifiche e professionali. Oltre a ciò, ci sono i termini della procedura per cui, anche in via provvisoria e cautelare, non credo ottimisticamente che avremo riscontri prima di settembre. Da tutto questo risulta evidente la scomposta reazione del “Sistema Sanità” che agisce strumentalmente contro ogni azione corretta e qualificata che non origina dal Sistema Sanità stesso. Sarebbe comunque di grande aiuto ricevere da tutti gli oculisti italiani tempestive notizie sull’emissione di delibere regionali in materia, oltre a continuare ad inviare in segreteria SOI/ ASMOOI i moduli firmati dai pazienti, le richieste dei centri per poter utilizzare Avastin e copia delle richieste e delle risposte indirizzate alle farmacie ospedaliere per l’approvvigionamento di Avastin come indicato nei precedenti comunicati. Sappiate che la questione è in cima ai pensieri di tutto il Direttivo SOI ed ASMOOI e che ci stiamo adoperando per ottenere quello che è giusto: il riconoscimento di quanto è sotto gli occhi di tutti e cioè che nel rispetto delle linee guida SOI l’Avastin deve continuare ad essere utilizzato come ante determina AIFA. Maculopatia: è Lucentis il farmaco più pericoloso Avastin è meno pericoloso di Lucentis. Il dato emerge da uno studio comparativo indipendente sponsorizzato dal National Healthcare Institute statunitense i cui primi dati sono stati presentati durante il Congresso dell’American Accademy of Ophthalmology in corso a Chicago. Lo studio conferma la sovrapponibilità dell’efficacia dei farmaci per il trattamento delle maculopatie e che per gravi eventi avversi sistemici il più pericoloso è Lucentis 5%, poi Avastin 4% ed infine Eylea, con il 2%. Durante il congresso dell’American Accademy of Ophthalmology in corso a Chicago, sono stati anticipati i risultati di uno studio comparativo indipendente sponsorizzato dal National Healthcare Institute statunitense sui farmaci per il trattamento della maculopatia. Lo studio ha dimostrato che tutti i principali farmaci sono similarmente efficaci ma che il più pericoloso per eventi sistemici è Lucentis 5%, poi Avastin 4% e infine Eylea, con il 2%. Soddisfatti gli oculisti italiani che ribadiscono da sempre la sicurezza di Avastin rispetto a Lucentis. “Siamo soddisfatti che un ente così prestigioso ancora una volta ribadisca quantola Società Oftalmologica Italiana va sostenendo da anni” – commenta da Chicago Matteo Piovella, Oftalmologica Italiana Presidente della SOI. Un tale risultato è la migliore risposta a quanti hanno sostenuto infondatamente la maggiore SOI Società pericolosità di Avastin da AIFA sino addirittura a Federanziani. 13
NOTIZIARIO SOI Aggiornamento Avastin NEWS Mi corre inoltre l’obbligo di farvi partecipi della posizione assunta da SOI e da ASMOOI – in rappresentanza dei 7000 oculisti italiani – nei confronti delle attività realizzate da FederAnziani a sostegno di un loro improbabile e inesistente ruolo di tipo regolatorio e di farmacovigilanza in ambito sanitario. Com’è noto, nell’ambito delle terapie intravitreali, FederAnziani si è fatta promotrice di un’azione illegittima utilizzando metodologie infondate, inadeguate e pericolose, che hanno creato (e stanno creando) gravi limitazioni all’accesso alle terapie da parte dei pazienti: comportamenti tutti che SOI ha immediatamente contestato, presentando una prima denuncia alla Procura di Torino per procurato allarme. Ciò che è ancora più grave è che, consapevoli dell’assoluta inesistenza scientifica delle loro asserzioni, FederAnziani ha millantato di aver ricevuto certificazione da parte di SOI su detta attività. In altre parole, per supportare la carenza di rilevanza scientifica delle loro affermazioni – unicamente finalizzate a favorire il mercato farmaceutico nella querelle Avastin Lucentis-FederAnziani ha affermato di aver avuto la collaborazione e il sostegno della SOI: sostegno e collaborazioni che non sono mai stati dati. Il tutto per tentare di assumere il ruolo di rappresentante istituzionale anche in ambito sanitario e per ottenere sostegni di carattere economico e politico. Sembra incredibile, ma in un Paese come il nostro si assiste anche al sostegno ministeriale al ruolo assunto da una associazione categoriale come FederAnziani per una attività di farmacovigilanza. Speriamo che il monitoraggio dell’Ebola nel nostro Paese non venga affidato a Federcasalinghe o alle Pro-loco. Per questa inaspettata criticità è compito e dovere di SOI, evidenziare e informare tutti gli oculisti italiani, che ogni contatto di consulenza o collaborazione o quant’altro possa in qualche modo legittimare FederAnziani nel proseguire in queste illegittime funzioni, non solo dovrà interrompersi immediatamente ma sarà direttamente e apertamente contrastato da SOI in sede politica e giuridica. Occorre che tutti i soci SOI assumano con dignità e consapevolezza il proprio ruolo sociale e istituzionale fronteggiando i gravi pericoli derivanti da una condivisione con comportamenti assolutamente illegittimi da parte di persone del tutto prive di competenze. Solo operando insieme potremo evitare che la scienza sia gestita dall’incompetenza e che tutto questo possa essere giustificato da una politica cieca e debole. Sul punto segnalo anche che a breve ci sarà il Congresso di FederAnziani che si svolgerà a Rimini proprio in sovrapposizione con il 94° Congresso nazionale SOI di Roma. Affrofondimenti sul sito www.soiweb.com Oftalmologica Italiana Matteo Piovella Presidente SOI SOI Società 14
NOTIZIARIO SOI SOI la miglior tutela assicurativa NEWS Scopri i vantaggi del 2015 Come anticipato prima delle vacanze estive, dopo anni di collaborazione, ad inizio luglio la Società Oftalmologica Italiana ha revocato il mandato alla Willis Italia Spa. In tutti questi anni abbiamo compreso quanto sia importante avere un broker efficiente per dare stabilità alle nostre convenzioni assicurative e seguire con regolarità il rapporto con l’assicuratore. E’ il broker che deve monitorare, con estrema attenzione e costanza, gli andamenti delle polizze, gestire con estrema cura i sinistri e fornire alla SOI un report periodico relativo a cosa sta succedendo, a quali siano i problemi in corso e, soprattutto, a quali siano le soluzioni da adottare per rendere stabile la convenzione in corso. Le ragioni di questa scelta sono molteplici ma soprattutto si sostanziano in un’assoluta disattenzione agli andamenti relativi alle convenzioni assicurative SOI e nell’inefficienza dei servizi offerti situazione che di fatto ha penalizzato SOI ed i suoi Soci nella ricerca delle condizioni contrattuali migliori possibili. Per tali ragioni, non solo la SOI ha deciso di revocare la Willis ma anche di dare incarico alla prima società di brokeraggio assicurativo del mondo: la AON SpA chiedendole – innanzitutto – di sostituire la Willis nell’assistere la SOI nei confronti degli attuali assicuratori (in particolare con AMTrust) prendendo immediato contatto con loro e svolgendo sin da subito quanto necessario a garantire agli iscritti SOI non solo la continuità delle convenzioni assicurative in corso ma ottenere un netto miglioramento: soprattutto per quanto riguarda la retroattività della copertura assicurativa. In tal senso, la AON si è immediatamente attivata e senza alcun incremento dei premi assicurativi ha ottenuto dalla AmTrust notevoli miglioramenti della convenzione assicurativa di RC Professionale. A parte la copertura assicurativa per colpa grave, già operante con una retroattività di 10 anni, la retroattività generale per tutti i sinistri è aumentata da 5 a 7 anni. Ma non basta: la clausola sulla retroattività terrà conto della continuità di copertura con AmTrust di ogni singolo socio SOI, cosa, fino ad ora, non considerata possibile dalla Compagnia Assicuratrice. Questo significa che chi avesse aderito – senza soluzione di continuità – alla convenzione assicurativa AmTrust al 31/12/2012, avrà copertura retroattiva dal 31/12/2005. Rinnovando per il 2015, la retroattività arriverà a 10 anni. Ovviamente per quanto riguarda la retroattività per le azioni avanti alla Corte dei Conti per i fatti commessi con “Colpa Grave” dai soci SOI, dipendenti del SSN, resta di 10 anni. In sintesi chi è assicurato con SOI a partire dal 2012 il prossimo anno maturerà una progressiva copertura a 360° di 10 anni senza alcuna limitazione. Questo è un risultato, costato impegno attenzione ed assunzione di responsabilità che nessun altra Compagnia Assicurativa è in grado di offrire agli oculisti italiani. Puoi rinnovare le polizze RC Professionale SOI di Primo Rischio rivolgendoti, come d’abitudine, alla Segreteria SOI. ATTENZIONE: la AON ha preso immediatamente in carico anche i sinistri già aperti dai soci SOI e si adopererà per gestire gli stessi nel migliore dei modi nell’interesse degli Associati: ne consegue Oftalmologica Italiana che sia i sinistri già aperti che i nuovi sinistri, dovranno essere inoltrati alla AON al seguente indirizzo soi@aon.it Ancora una volta tutti insieme valiamo sempre di più! SOI Società Grazie mille per aver fatto grande SOI. 16
NOTIZIARIO SOI Convenzione BANCA UNICREDIT NEWS SOI, sempre attenta alle esigenze e alle necessità dei propri associati nonché alle normative vigenti, ha stipulato un accordo vantaggioso ed esclusivo con BANCA UNICREDIT. Solo per i soci SOI, UNICREDIT ha riservato importanti agevolazioni contrattuali sull’apertura di un conto corrente, commissioni POS, macchinette POS, da scegliere tra un’ampia gamma fra cui il Mobile Pos*. Alcuni vantaggi: – Conto corrente “lmprendo One” (offerta riservata a nuovi clienti): canone gratuito per i primi 6 mesi dall’adesione; nei successivi addebito mensile 6,00 € – Servizio Acquiring POS fisici (offerta riservata a itolari Conti lmprendo per POS di nuova installazione e collegati al servizio acquiring UNICREDIT): Installazione: gratuita Canone mensile noleggio di POS fisico a catalogo: – gratuito fino al 31 gennaio 2016 – 15,00 € da 1 febbraio 2016 Commissioni Transato per POS fisico a catalogo: – Pagobancomat: 0,50% – Commissione minima mensile Pagobancomat: 0,00 € – Acquiring VISA/Mastercard: 1,10% Da 1 febbraio 2016 applicazione di sconti in relazione ai volumi di transato conseguiti per singola tipologia (Pagobancomat; Acquiring VISA l Mastercard) nell’anno solare in corso: – fino a 50 mila euro: 0% – da 50 a 100 mila euro: 10% – oltre 100 mila euro: 20% Presso tutti gli sportelli Unicredit presenti sul territorio italiano, inoltre è possibile acquistare, rateizzando il prezzo in 24 rate senza spese e interessi: – Samsung Note 4 a 717 euro o 29,9 euro al mese per 24 mesi – Samsung Galaxy 5 mini 429 euro o a 16,9 per 24 mesi – Samsung (tablet Galaxy) tabS 597 euro o 24,9 euro in 24 mesi Tutti i device sono compatibili e utilizzabili come mobile Pos. Rivolgiti alla filiale UNICREDIT della tua zona o alla segreteria SOI, avrai tutte le informazioni necessarie! Oftalmologica Italiana SOI Società * Lo strumento è composto da un lettore di carte collegato a uno Smartphone o a un Tablet. Per ora funziona solo con Android ma entro breve verrà lanciata anche l’applicazione per Apple 18
NOTIZIARIO SOI Curare la salute: un portale dedicato alle corrette abitudini NEWS alimentari e all’integrazione consapevole Un’alimentazione sana ed equilibrata è di fondamentale importanza per la prevenzione delle patologie dell’età avanzata. Da una recente indagine GfK Eurisko emerge però che solo il 15% circa degli italiani consuma le 5 porzioni giornaliere di frutta e verdura raccomandate dall’OMS, con il rischio di carenze nutrizionali che possono essere all’origine di molte malattie croniche, tra cui cataratta e degenerazione maculare senile. “Curare la Salute” (www.curarelasalute.com) è una Campagna d’informazione, patrocinata da SOI, pensata proprio per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di uno stile di vita corretto, di un’alimentazione equilibrata e di un’integrazione consapevole. L’iniziativa nasce dalla pubblicazione del Position Paper “Nuove evidenze sull’uso dei multivitaminici e multiminerali e sensibilizzazione alle carenze nutrizionali nella popolazione over 50”, frutto del lavoro di un Gruppo di Studio Italiano Multidisciplinare, che ha passato in rassegna le evidenze scientifiche disponibili per definire il ruolo rivestito dall’alimentazione e dall’integrazione nella promozione della salute e nella prevenzione di gravi patologie croniche. Tra le evidenze più recenti c’è il Physicians’ Health Study II (PHS II), primo trial indipendente promosso dal NIH americano che aveva l’obiettivo di valutare l’efficacia di un multivitaminico assunto su base quotidiana per oltre 10 anni nella riduzione di gravi patologie dell’età avanzata, in una popolazione di oltre 14.000 medici americani. I risultati in area oftalmologica, pubblicati su Ophtalmology a fine 2013, hanno accertato una riduzione del 9% del rischio di sviluppare cataratta nel gruppo trattato con un multivitaminico multiminerale completo, rispetto a quello di controllo trattato con placebo. Una riduzione che sale al 13% se riferita alla sclerosi nucleare. Tra gli endpoint secondari, Oftalmologica Italiana è stata osservata una riduzione dell’11% degli interventi chirurgici per la rimozione della cataratta Il Position Paper è scaricabile accedendo all’Area Riservata del sito SOI. SOI Società 20
NOTIZIARIO SOI Fondazione Insieme per la Vista Onlus NEWS Con immenso piacere vi informo che è nata, per volere della Società Oftalmologica Italiana, la Fondazione Insieme per la Vista Onlus che si propone di sensibilizzare sull’importanza della tutela della vista e di promuovere le attività rivolte a soggetti diversamente abili a causa di patologie o difetti congeniti della funzione visiva. La Fondazione Insieme per la Vista è una onlus in grado di offrire sostegno e servizi a livello nazionale e internazionale per la tutela della vista, al fianco dei cittadini, e si propone come soggetto capace di raccogliere e mobilitare risorse per finalità di utilità sociale in ambito oftalmologico. Una struttura i cui obiettivi sono quelli di favorire e promuovere: – la ricerca scientifica nel campo dell’oftalmologia e della farmaceutica ad essa connessa; – lo studio, la promozione e realizzazione di progetti, campagne e attività sociali legate alla tutela e salvaguardia della vista e alla sua prevenzione, controllo e cura in Italia e all’estero; – la collaborazione con Enti Pubblici e privati; – la divulgazione della cultura della prevenzione e del controllo della vista; – il supporto psicologico e terapeutico e giuridico ai pazienti affetti da gravi menomazioni dell’apparato visivo; – l’informazione, la sensibilizzazione e il recupero degli individui affetti dalle patologie più diffuse quali il glaucoma, le maculopatie, la cataratta e dalle patologie visive di carattere ereditario; – l’accesso dei pazienti alle migliori cure oftalmologiche; – il sostegno della professionalità e competenza del medico oculista, riferimento prioritario ed insostituibile per erogare le migliori cure ai pazienti oftalmologici Nel perseguimento dei suoi obiettivi, la Fondazione già da quest’anno ha deciso di attivare differenti campagne di informazione sulla prevenzione e sulla cura delle patologie oculari dei bambini e degli anziani che sono: – l’accesso dei pazienti alle migliori cure oftalmologiche – il sostegno della professionalità e competenza del medico oculista, riferimento prioritario ed insostituibile per erogare le migliori cure ai pazienti oftalmologici – la presenza del medico anestesista nell’intervento della cataratta – la prevenzione e cura dei danni da miopia elevata – la prevenzione e cura dei danni visivi da diabete – garantire l’accesso alle cure per i pazienti affetti da maculopatia – campagne di prevenzione visiva e tutela della vista Oftalmologica Italiana Ad oggi abbiamo già attivato e condiviso con le istituzioni tutti questi progetti, ma c’è ancora molta strada da fare! Per questo puoi unirti a noi! SOI Società Matteo Piovella Presidente Fondazione Insieme per la Vista 22
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