www.italiastarmagazine.it - Lorenzo Cutugno, vittima dimenticata 15 aprile 2019 | Nella cerimonia che ricorda il 41esimo anniversario ...

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Lorenzo Cutugno, vittima dimenticata
15 aprile 2019 | Nella cerimonia che ricorda il
41esimo anniversario dell’omicidio dell’agente di
custodia, assenti le autorità della Polizia
Penitenziaria e quelle del Comune. La protesta
dell’Osapp.

L’11 aprile del 1978, Lorenzo Cutugno, agente di custodia in
servizio alle carceri Nuove di Torino, cade sotto i colpi di
pistola esplosi da Cristoforo Piancone e Nadia Ponti, due
terroristi delle Brigate Rosse che gli sparano alle gambe per
ferirlo. Cutugno reagisce, spara ai due terroristi in fuga e
riesce a ferirli: interviene Vincenzo Acella, un terzo brigatista
di copertura, che colpisce l’agente alle spalle finendolo con
un proiettile alla testa.
Sabato 13, è stata ricordata l’uccisione dell’agente con una
cerimonia a cui erano presenti i familiari della vittima, un
gruppo di agenti della Polizia Penitenziaria in pensione e
altri in servizio, e un gruppo di volontari dell’associazione
“Nessun uomo è un’isola”.
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“L’11 aprile è una giornata triste per la polizia penitenziaria,
in occasione del 41esimo anniversario dell’omicidio di
Lorenzo Cutugno, in servizio alla casa circondariale Le
Nuove di Torino. L’agente di custodia venne assassinato da
un commando di terroristi delle Brigate Rosse all’uscita della
sua abitazione, mentre stava per recarsi al lavoro”, ha
commentatoLeo Beneduci, segretario del sindacato
autonomo Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma
Polizia Penitenziaria).
Amara la denuncia di Beneduci, che fa notare l’assenza
delle autorità: “Oltre all’indegna vuoto dell’Amministrazione
Penitenziaria, erano totalmente assenti le autorità della Città
di Torino. Un’assenza indegna: non accetteremo mai che,
oltre all’inefficienza e alla noncuranza che connotano
l’attuale sistema penitenziario, si debba assistere anche
all’indifferenza rispetto al ricordo di chi ha versato il proprio
sangue a difesa delle istituzioni. È inaccettabile che
l’indifferenza si sia constatata nei rappresentanti del
Comune di Torino, forse perché troppo impegnati nella
campagna per le elezioni europee. Chiediamo pertanto al
Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di fare debita
chiarezza nei confronti di chi, pur percependo ingenti
retribuzioni, limita la propria azione all’occupazione della
poltrona e non ottempera ai doveri del proprio incarico”.

Sul luogo dell’omicidio è stata posta una corona di alloro:
“Vogliamo ricordare il collega, ma anche quei valori impressi
nel nostro cuore e nelle uniformi che con onore indossiamo
in difesa dei cittadini e dello Stato”.
Cronaca - WWW.TORINOTODAY.IT
La polizia penitenziaria ricorda Lorenzo
Cutugno, "ma amministrazione penitenziaria
e autorità assenti"
La protesta dell'Osapp

Redazione, 15 aprile 2019 18:03

Sabato 13 aprile 2019 si è svolta la cerimonia
commemorativa della ricorrenza dell'uccisione dell'agente di
custodia Lorenzo Cutugno, barbaramente assassinato dalle
Brigate Rosse in lungodora Napoli 60 la mattina dell'11
aprile 1978 mentre usciva di casa per  per recarsi al lavoro.
Erano presenti i familiari, un gruppo di agenti in pensione,
un gruppo di agenti di polizia penitenziaria in servizio e
alcuni volontari dell'associazione "Nessun uomo è un'isola".
Sul luogo dell'omicidio è stata deposta una corona d'alloro.
                                                   d'
"Completamente assenti l'amministrazione penitenziaria e le
autorità della città di Torino - attacca Leo Beneduci,
segretario generale dell'Osapp, che ricorda anche che,
nonostante il carcere cittadino sia intitolato dal 2003 a
Cutugno e al suo collega Giuseppe Lorusso, anche lui
assassinato, non si sia mai tenuta una vera e propria
cerimonia di intitolazione in 16 anni e sia stata affissa
semplicemente una targa senza alcun annuncio -. L'11
aprile è indubbiamente una giornata triste per la polizia
penitenziaria. Vogliamo ricordare il collega, ma anche quei
valori impressi nel nostro cuore e nelle uniformi che con
onore indossiamo in difesa dei cittadini e dello Stato. Per
questo motivo, aggiunge, non accetteremo mai che si faccia
finta di niente nel consentire che ex terroristi responsabili
della violenza di quegli anni e mai pentitisi facciano
ingresso, perfino con tanto di onori e riconoscimenti, in
quelle carceri teatro tra gli altri del dolore e delle lacrime dei
familiari degli amici e dei colleghi". Beneduci si riferisce
alle visite in carcere di ex terroristi come Liliana Tosi, Sergio
Segio o sua moglie Susanna Ronconi.
"Altrettanto - conclude -, rispetto alla indegna assenza
dell'amministrazione penitenziaria non accetteremo mai che
oltre alla inefficienza e alla non curanza che connotano
l'attuale sistema penitenziario si debba assistere anche
all'indifferenza rispetto al ricordo di chi ha versato il proprio
sangue a difesa delle istituzioni. Inaccettabile inoltre che
altrettanta indifferenza si sia constatata nei rappresentanti
del Comune di Torino forse perché maggiormente impegnati
nella campagna per le elezioni europee. Chiediamo pertanto
al ministro della giustizia Alfonso Bonafede di fare debita
chiarezza nei confronti di chi, pur percependo ingenti
retribuzioni limita la propria azione all'occupazione della
poltrona e non ottempera ai doveri del proprio incarico".
O.S.A.P.P.                   Segreteria Regionale
             Organizzazione          Via Maria Adelaide Aglietta nr. 35
             Sindacale               c.a.p. 10151 Torino
             Autonoma                tel./fax 011/4550262
             Polizia                 Segreteria Generale con sede in Roma
             Penitenziaria           Via della Pisana nr.228 c.a.p. 00163
                                     www.osapp.it - www.poliziadomani.it
                                     gerardoromano1961@libero.it
                                     Cell. 338-6445294

Prot. nr. 31/2018 - S.R.                              Torino, 21/11/2018.

URGENTISSIMO A VISTA
                                                   Al Signor Direttore
                                        della Casa Circondariale L. C.
                                          Dott. Domenico MINERVINI
                                                             TORINO

                                                        e, per conoscenza :

                                            Al Signor Capo Del D.A.P.
                                          Pres. Francesco BASENTINI
                                                               ROMA

                                      Al Provveditore Regionale della
                                       Amministrazione Penitenziaria
                                           Dott. Liberato GUERRIERO
                                                             TORINO

OGGETTO : richiesta urgentissimi chiarimenti e notizie.

     Egregio Direttore,

come è noto alla S.V., sono almeno cinque anni che questa O.S.
sollecita, reiteratamente, l'affissione della targa davanti all'Istituto
penitenziario di Torino perché, come si legge sul sito dell'istituto : “data
decreto 08.03.2004, sito C. C. Torino - data di intitolazione 11.11.2003”
ovvero, il carcere, da Casa Circondariale le Vallette assume la nuova
denominazione Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.

      A più Capi del Dipartimento che si sono succeduti nel tempo, la
scrivente O.S. ha rappresentato la necessità di affiggere la targa in
onore dei nostri caduti barbaramente assassinati dai terroristi
appartenenti alle Brigate Rosse e a Prima Linea. Tra l’altro questa O.S.
si indignò quando furono autorizzati ad entrare in carcere il terrorista
Sergio Segio e le terroriste Liliana Tosi e Susanna Ronconi.

      Tutti questi episodi furono denunciati dall'OSAPP tanto è vero che
intervenne anche il Signor Procuratore Capo della Repubblica di Torino
Dott. Armando Spataro.

     Rimanemmo senza parole per la passerella dei terroristi, non solo
a Torino ma anche ad Asti. Una pagina vergognosa.

      In data 14 Novembre 2018, nel corso dell'Incontro con il Signor
Capo del Dipartimento Pres. Francesco Basentini, è stata
rappresentata, da questa O.S., anche a Lui la medesima necessità di
affissione della targa.

       Al rientro della delegazione OSAPP dal carcere di Biella dove si
era tenuto con tutte le altre OO.SS. l'incontro con il Pres. Basentini,
attuale Capo del D.A.P., siamo stati contattati telefonicamente da più
Agenti della Polizia Penitenziaria nostri associati che ci chiedevano
dell'esito dell'incontro stesso. A tutti è stato riferito l'esito positivo
dell'incontro, aggiungendo anche il fatto che avevamo, anche in questa
circostanza, e per l'ennesima volta, rimarcato la necessità di affiggere la
targa davanti al carcere di Torino. Un nostro associato ci ha informati
che la targa era stata affissa già da diversi mesi sul lato sinistro
dell'ingresso del Block House, imbullonata sulle grate della porta
carraia.

      Per un attimo la delegazione OSAPP è rimasta senza parole tanto
che, intorno all'una circa di notte, ci siamo recati a fotografare la targa;
non riuscivamo a credere di esserci resi autori di una gigantesca
menzogna al Signor Capo del Dipartimento persona che, ci è parso di
capire, non ama, parimenti a noi, i bugiardi né tantomeno le prese in
giro.

     Proprio noi che detestiamo i bugiardi sembrava avessimo
raccontato una fandonia, nientemeno che al Capo del DAP.

      Sempre in data 18 novembre 2018, ci siamo recati nell’ufficio della
S.V. intorno alle ore 8,15 chiedendo di poterLe parlare.

      Le abbiamo dunque riferito che non eravamo a conoscenza
dell'affissione della targa e che lo avevamo scoperto per caso e, come
sopra detto, questa O.S. teneva e tiene tantissimo alla
commemorazione di quelle vittime e che pertanto chiediamo chiarezza
una volta per tutte.
Le dobbiamo dare atto e Le siamo riconoscenti del coraggio che
ha avuto nell'affiggere la targa, come da Lei stesso affermato, a seguito
di un ordine ricevuto dal precedente Capo del Dipartimento Dott. Santi
Consolo il giorno in cui fu inaugurata la sezione ICAM intestata a Maria
Grazia Casazza a Torino a cui noi dell'OSAPP, anche in quella
circostanza, riferimmo la necessità dell'affissione della targa.

       Lei ha correttamente affermato di non aver dato pubblicità
all'affissione perché la pratica di intitolazione e della relativa
autorizzazione all'affissione davanti l'istituto penitenziario che, con
decreto, è stato intitolato nell'anno 2003 agli Agenti di Custodia
Giuseppe Lorusso e Lorenzo Cutugno caduti per mano assassina dei
terroristi, giace ancora presso gli uffici del Comune di Torino in attesa di
essere licenziata e che quindi Ella stessa non poteva dare corso alla
cerimonia come in questi casi previsto.

    Quindi la targa, pur ricordando meritatamente i caduti è "abusiva" è
manca della necessaria cerimonia opportunamente prevista.

      Le chiediamo, quindi, cortesemente, di volerci indicare in quale
Ufficio del Comune di Torino giace dormiente la pratica e a quale data
risale la trasmissione da parte di codesta Direzione perché non è
intenzione dell'OSAPP fermarsi qua né tantomeno essere
strumentalizzati come bugiardi da chicchessia atteso che, della vicenda,
solo i Signori Capi del Dipartimento e la S.V. si sono interessati.

      Al Provveditore Regionale stesso, a suo tempo investito
dall'OSAPP per evitare le inopportune passerelle dei terroristi nel
carcere di Torino intitolato a Lorusso e Cutugno, facemmo altresì notare
che, il giorno della commemorazione dell'anniversario dell'assassinio di
Giuseppe Lorusso, nessun rappresentante dell'Amministrazione era
presente.

      Si sollecita pertanto un impegno veritiero e motivato alla
risoluzione di tale iter burocratico, finora gestito in modo poco
trasparente, al fine di dare, secondo legge, il giusto riconoscimento ai
nostri martiri caduti per mano dei terroristi delle Brigate Rosse/Prima
Linea e mai, finora, onorevolmente riconosciuti pubblicamente come
dovuto.
     In attesa di cortese e urgentissimo riscontro, cordiali saluti.
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