Deltaplano - Il Mascalzone

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Deltaplano - Il Mascalzone
Volo    in   deltaplano    e
parapendio, gli appuntamenti
di giugno
Laveno Mombello (Varese) – Il trofeo con la più lunga
tradizione nelle gare di volo in deltaplano in Italia e
dedicato alla memoria di Valerio Albrizio compie trentadue
anni.

Festeggerà l’anniversario dal 31 maggio al 2 giugno con una
torta a base di decolli dal Monte Sasso del Ferro, correnti
ascensionali per alzarsi in quota, efficienza delle ali per
scavalcare valli e montagne e atterraggi a Laveno Mombello
(Varese) dopo voli spettacolari.

Sono attesi piloti italiani e stranieri che si sfideranno
sulle ali del vento in questa storica competizione organizzata
dall’Aero Club Lega Piloti in collaborazione con il Delta Club
Laveno.

Per gli amanti del volo la stagione non è iniziata nel
Deltaplano - Il Mascalzone
migliore dei modi e molti raduni hanno dovuto essere
rimandati. È il caso di Presolana 2.019 (il punto è voluto
come gioco tra edizione e anno) che gli organizzatori hanno
dovuto posticipare al 1 giugno a causa di un maggio che non ha
lesinato piogge. Meteo permettendo, la manifestazione si
svolgerà tutta in un solo giorno in Val Gandino sopra Bergamo
e si prefigge di unire la passione per il volo in parapendio e
quella dell’escursionismo, entrambe sinonimo di libertà e
spirito d’avventura. Tecnicamente la chiamano hike & fly, cioè
cammina e vola, perché gli atleti quando non riescono a volare
in parapendio ci devono dar dentro di scarpe per raggiungere
il traguardo.

Il prossimo 16 giugno da Salisburgo in Austria prenderà il via
la nona edizione della biennale Red Bull X Alps, la regina
dell’hike & fly, volo ed escursionismo lungo le Alpi fino al
Principato di Monaco. Prologo il 13 per assegnare il secondo
night pass, vale a dire il permesso di camminare durante la
notte quando è di norma la sosta. Di uno ne hanno diritto
tutti i 32 piloti tra cui 2 donne provenienti da 20 paesi.

Il percorso di ben 1.138 km attraversa Austria, Germania,
Italia, Svizzera, Francia e Monaco. 14 i punti di aggiramento
obbligatori, detti “turn point” o “boe”, alcuni da passare a
piedi, altri in volo entro un raggio stabilito.

Il tricolore sarà portato in volo da Aaron Durogati e Tobias
Grossrubatscher, piloti trentini, ma l’uomo da battere sarà
l’eterno Christian Maurer, pilota elvetico che di X-Alps ne ha
già vinte cinque. L’ultima volta arrivò a tuffarsi nel
Mediterraneo in 10 giorni e 23 ore.
Deltaplano - Il Mascalzone
Il volo in deltaplano e
parapendio alle soglie del
nuovo anno
Il volo libero in parapendio e deltaplano si appresta ad
affrontare l’anno nuovo con tutte le carte in regola per i
migliori successi.

Bergamo – A cavallo tra la fine del 2018 e la Befana 2019 si è
volata la prima edizione della Winter Cup Sicilia che ha
coinvolto tutte le realtà di volo libero dell’isola. Ben 70
piloti di parapendio provenienti da tutta Italia e dall’estero
hanno levato le loro vele dal letargo invernale, un indiscusso
successo di partecipazione. Non hanno intaccato il generale
entusiasmo le difficoltà con le quali gli organizzatori hanno
dovuto fare i conti a partire dalla meteo non eccellente a
dispetto delle aspettative.

Alla fine hanno trovato il sito giusto per due voli: Niscemi
in provincia di Caltanissetta. Dal decollo Belvedere, una
terrazza panoramica a 322 metri d’altitudine con una magnifica
vista sulla piana di Gela, la moltitudine di parapendio
colorati si è alzata in cielo percorrendo tragitti
ragguardevoli per la stagione invernale prima di toccare
terra.

Al termine sono state stilate tre classifiche: “open” con
vittoria di Marco Busetta, geologo di Paternò, seguito da
Alfio Ragaglia di Giarre e da Federico Brown Manzone di
Pedara, tutti piloti del catanese. A pari merito con Brown
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Manzone un ragusano trapiantato a Bologna, Alberto Vitale,
pilota come Busetta del team azzurro. Nella categoria “serial”
vittoria del palermitano Ciro Spataro, seguito dai catanesi
Nicola Scorza e Francesco Formica. Altri due palermitani nella
categoria “sport”: primo Walter Lo Giudice e terzo Alessandro
De Vivo. In mezzo a loro, mosca bianca tra tanti siciliani,
Flavio Perona di Torino.

Il grande successo dell’evento ha gettato le basi per la
nascita di un nuovo progetto: il Campionato Regionale
Siciliano (CReSi), patrocinato dalla FIVL come la Winter Cup.

Una pagina importante per il volo in deltaplano si aprirà in
Friuli tra il 12 e il 27 luglio dove l’Italia ospiterà la
XXXII edizione dei Campionati del Mondo di deltaplano con base
a Tolmezzo (Udine). Per la prima volta l’evento non si
svolgerà in una singola nazione, ma le gare si estenderanno ai
cieli delle vicine Austria e Slovenia. L’organizzazione, a
cura di Aero Club Lega Piloti e Flyve sta lavorando a pieno
regime per garantire il massimo successo alla competizione.
Invece attendono al successo agonistico i piloti del team
azzurro di deltaplano nove volte campione del mondo e quattro
campione d’Europa.

Subito dopo dal 5 al 18 agosto la squadra nazionale di
parapendio, vice campione d’Europa in carica, volerà a
Kruscevo in Macedonia, sito che la federazione internazionale
ha scelto per la disputa della 16.a edizione dei Campionati
del Mondo di questa specialità. Il CT della squadra, il
milanese Alberto Castagna, è già al lavoro per scegliere i
componenti del team in base ai risultati delle gare previste
dal calendario ufficiale dell’Aero Club Lega Piloti.
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L’Europa in deltaplano vola
nei cieli del Friuli
Pordenone – Presto i cieli del Friuli saranno presi d’assalto
dagli appassionati di volo in deltaplano provenienti da tutta
Europa.
Si tratta di un appuntamento internazionale, lo Spring Meeting
2018 – Trofeo Friuli Venezia Giulia, valido anche come
campionato italiano di questo entusiasmante sport.
La competizione, organizzata dall’Aero Club Lega Piloti e da
Flyve, si svolgerà tra Meduno e Travesio (Pordenone) dal 25
aprile al 1 maggio. Si attendono circa 100 piloti e tra questi
il campione del mondo in carica, il ceco Petr Benes, i
pluricampioni iridati Christian Ciech, trentino trapiantato a
Varese, e il bolzanino Alex Ploner che difenderà anche il
titolo tricolore conquistato nel 2017. L’Italia vanta ben nove
titoli mondiali dei quali cinque consecutivi.
La manifestazione non si esaurisce con la gara, ma gli
organizzatori hanno voluto caratterizzarla come una festa del
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volo libero con numerosi eventi collaterali turistici,
didattici, culturali oltre che una esposizione.
Decollo principale dal monte Valinis presso Meduno,
eventualmente sostituito dai decolli sloveni di Lijak e
Ajdovscina, da quello sul Cuarnan sopra Gemona o del Passo
Pura vicino a Ampezzo (Udine) se le condizioni meteo, alle
quali è strettamente legato il volo in deltaplano e
parapendio, detto volo libero perché non usa motore, lo
riterranno necessario.
Da questi punti i piloti spiccheranno il volo per completare
percorsi che in condizioni di tempo ottimali possono superare
i 100 km e contrassegnati da punti salienti del territorio da
aggirare obbligatoriamente. Questi tragitti si snoderanno
lungo la Pedemontana e non solo fino all’atterraggio ufficiale
presso il centro operativo posto a Travesio. Qui sarà
allestita un’area Expo con una grande zona coperta dove
alloggeranno una ventina di espositori.
Lo Spring Meeting 2018 è pure una prova generale di quanto
avverrà il prossimo anno quando questa area di volo ospiterà
l’evento mondiale per eccellenza, il XXII Campionato del Mondo
di deltaplano.
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Deltaplano azzurro per la
nona volta sul tetto del
mondo
La nazionale italiana di deltaplano vince il suo nono titolo
mondiale e quinto consecutivo.

Brasilia – Accrescono l’impresa degli azzurri la medaglia
d¹argento di Alessandro Ploner di San Cassiano (Bolzano) ed il
bronzo di Christian Ciech, nato in Trentino e varesino
d’adozione, nell’individuale.

Il nuovo campione del mondo è Petr Benes, pilota della
Repubblica Ceca che raccoglie il testimone dal nostro
Alessandro Ploner e solo nel corso dell¹ultima giornata.
Infatti, Ploner ha quasi ininterrottamente tenuto la testa
della graduatoria nei nove giorni di gara e il divario tra i
due nella classifica finale è assolutamente esiguo. Quarto un
altro pilota della Repubblica Ceca, Dan Vyhnalik e quinto
Filippo Oppici, pilota di Parma. Ottime le prestazioni del
ciociaro ed esordiente Marco Laurenzi e del resto del team
azzurro, Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia) e il
padovano Valentino Bau che hanno contribuito al successo
collettivo. Dirigeva la nazionale Flavio Tebaldi di Venegono
Inferiore (Varese).

La supremazia degli azzurri come squadra non è mai stata in
discussione. Ha iniziato e chiuso in testa davanti alle
nazionali della Repubblica Ceca, Germania, USA, Australia,
Brasile, e Giappone. 26 i paesi presenti per un totale di 131
piloti.

Le classifiche sono stilate in base ai risultati di ogni volo
con assegnazione di un punteggio a ciascun pilota secondo
l¹ordine di arrivo al traguardo. La somma dei punteggi di
tutti i voli determina la graduatoria individuale e quella di
tutti i voli dei piloti di ogni nazionale quella a squadre.

Teatro dell’impresa, avvenuta nel corso de 21° Campionato del
Mondo volato sotto l’egida della FAI (Fédération Aéronautique
Internationale), la Valle di Paraná in Brasile. Dalle sue
pendici a circa 1000 metri di quota, nelle vicinanze di
Formosa, comune dello Stato del Goiàs a 92 km dalla capitale
federale, per nove giorni sono decollati i volatori alla volta
dell’atterraggio nella Esplanada dos Ministérios a Brasilia.
La valle gode di un clima secco e vento costante, ma talvolta
i piloti hanno incontrato anche condizioni difficili.

I percorsi assegnati dalla direzione di gara misuravano tra i
100 ed i 135 chilometri e contrassegnati da boe aeree in
corrispondenza di punti salienti del territorio che i piloti
dovevano obbligatoriamente aggirare prima di raggiungere la
meta. Il tempo impiegato mediamente dai migliori è stato tra
poco meno delle due ore e le tre ore e mezza, secondo le
condizioni meteo della giornata. Alle stesse si sono
subordinate le velocità medie, aggirate tra i 35 ed i 53 km/h,
ma questi mezzi sono idonei a raggiungere velocità massime
oltre i 100 km/h. Il tutto sfruttando un motore che non
consuma e non emette nulla, vale a dire quello
dell¹irraggiamento solare del territorio e le correnti
ascensionali che esso provoca.

Brasilia -2017 – team Italia – podio
Brasilia – 2017 – deltaplano – podio singolo
Dall’Umbria e dal Friuli i
nuovi campioni di volo in
deltaplano e parapendio
Si sono chiusi i campionati italiani di volo in parapendio e
deltaplano con l’assegnazione dei rispettivi titoli. Teatri
delle competizioni Gemona del Friuli (Udine) per i primi, ed
il tradizionale Monte Cucco sopra Sigillo (Perugia) per il
deltaplano.

A Gemona, dopo sei giornate di gara su percorsi tra i 45 e gli
83 chilometri, si laurea Campione d’Italia 2017 il catanese
Marco Busetta, seguito dal pilota di casa Alessio Voltan, da
Federico Nevastro (Padova), dai bolognesi Paolo Facchini e
Alberto Vitale e da Marco Littamé (Torino).
Reduce da una medaglia di bronzo ai mondiali, è campionessa
d’Italia la milanese Silvia Buzzi Ferraris dopo aver vinto in
campo femminile tutte e sei le manche. Dietro di lei
l’ungherese Katalin Juhász e Sandra Antony (Francia), perché
la formula “open” dei campionati apre le porte ai piloti
stranieri, accorsi da 18 nazioni. Presenti in tutto 110
volatori dei quali 56 italiani.
Classifica Sport: Stan Radzikowski (Polonia), poi gli alto
atesini Martin Stecher e Heinz Senoner. Migliore nella
categoria “serial” il milanese Alberto Castagna.
L’evento è stato organizzato da Aero Club Blue Phoenix in
collaborazione con il Volo Libero Friuli. Utilizzati il Monte
Cuarman come decollo e l’atterraggio di Gemona Godo.

Per i campionati nazionali di deltaplano, a Sigillo si sono
ritrovati 50 piloti dei quali 14 provenienti da 10 nazioni
estere. Organizzazione a cura di AeC Lega Piloti in
collaborazione con il Volo Libero Monte Cucco, nome preso
dallo storico rilievo, tra i primi spettatori dei cimenti in
cielo di questi mezzi che, come i parapendio, si reggono in
aria sfruttando le correnti ascensionali. Dallo stesso monte
sono avvenuti i decolli dei partecipanti all’evento.
Per il forte vento e sovrasviluppi di nubi con minaccia di
temporali, si sono dovute cancellare tre delle cinque task
previste. Deltaplani in aria solo per la prima ed ultima
prova, sulle distanze di 103 e 124 km. Le vince entrambi
Alessandro Ploner, pilota di San Cassiano (Bolzano), che si
laurea per la quinta volta Campione d’Italia, medaglia da
aggiungere alle numerose vinte in campo internazionale.
Seguono Christian Ciech, trentino trapiantato a Varese, Davide
Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia) e Valentino Bau di
Padova. Tutti questi piloti volano con deltaplani detti ala
flessibile e fanno parte del team azzurro, campione del mondo
in carica. Ciech detiene anche il titolo individuale. Dal
prossimo 9 agosto in Brasile costoro, più Filippo Oppici di
Parma ed il ciociaro Marco Laurenzi, saranno impegnati a
difendere il titolo iridato.
Luca Comino di Mondovì (Cuneo) è stato il migliore a volare
con deltaplani ad ala rigida durante il campionato del Monte
Cucco.
Il tricolore trionfa                                agli
europei di deltaplano

Krushevo – Finisce in un trionfo azzurro la spedizione
italiana al 19° campionato europeo di volo libero in
deltaplano, teatro il cielo sopra Krushevo e le montagne della
Macedonia.

La nazionale azzurra, già campione del mondo in Messico nel
2015, ottavo titolo mondiale nella sua storia, si laurea oggi
per la quarta volta campione d’Europa, seguita da Ungheria e
Repubblica Ceca.

Il campione del mondo in carica Christian Ciech, pilota
trentino trapiantato nel varesotto, diviene anche campione
d’Europa. Alessandro Ploner di San Cassiano (Bolzano) vince la
medaglia d’argento, terzo lo svizzero Peter Neuenschwander.

Il resto del team azzurro era composto da Suan Selenati,
Filippo Oppici, Davide Guiducci, Tullio Gervasoni e dal CT
Flavio Tebaldi e si è imposto in ben sette manches sulle otto
disputate, 88 km la più breve ed oltre 145 la più lunga. Tra
le due e le quattro ore il tempo impiegato a percorrerle da
questi mezzi senza motore che si reggono in aria sfruttando le
correnti ascensionali. Hanno volato 88 piloti in
rappresentanza di 22 nazioni.

Il deltaplano Laminar, prodotto dalla Icaro 2000 di Laveno
Mombello (Varese), è stata la miglior ala del campionato.

Contemporaneamente si è volato per il 7° campionato del mondo
per deltaplani detti ad ala rigida, diversamente dai primi
definiti ad ala flessibile. Iscritti 31 piloti in
rappresentanza di otto nazioni. Nove le task disputate con
tracciati tra gli 85 ed i 193 km.

Questa la classifica finale per nazioni: Austria, Germania,
Giappone. Il team italiano composto dai piemontesi Luca Comino
e Franco Laverdino si classifica al nono posto.
Nell’individuale il tedesco Tim Grabowski è il nuovo campione
del mondo, seguito dagli austriaci Christopher Friedl e
Wolfgang Kothgasser.

Dal 8 al 20 agosto nel medesimo sito di volo in Macedonia la
nazionale di parapendio, l’altro mezzo che con il deltaplano
condivide la disciplina del volo libero, darà il cambio ai
piloti di questo per i suoi campionati europei, edizione n.
14. Massimo numero di piloti ammessi 150. Si prevede la
presenza di una trentina di nazioni.

L’Aero Club Lega Piloti annuncia la formazione: i neo campioni
italiani Silvia Buzzi Ferraris (Milano) e Nicola Donini di
Molveno (Trento), Christian Biasi di Rovereto (Trento), Marco
Busetta di Catania, Piergiorgio Camiciottoli di San Giovanni
Valdarno (Arezzo), Marco Littamè di Torino, Joachim Oberhauser
di Perlano (Bolzano) ed Alberto Biagio Vitale di Bologna.
Riserva l’emiliano Michele Boschi. Soprassiede il CT Alberto
Castagna di Cologno Monzese (Milano).
Parapendio  e  Deltaplano:
lettera aperta alla stampa
italiana
Riceviamo in redazione e pubblichiamo integralmente una
lettera aperta del FIVL

Spettabile Redazione, Gentile Giornalista,

è periodico l’apparire sui media di notizie riguardo incidenti
occorsi a piloti di volo libero, vale a dire il volo senza
motore in deltaplano e parapendio. Secondo noi, come riteniamo
indiscutibile il diritto di cronaca, consideriamo altrettanto
irrinunciabile una corretta informazione, anche in occasione
di incidenti.

Immaginiamo che il giornalista alle prese con un qualunque
evento di volo spesso non è un esperto in tale disciplina. Non
è un peccato, ma un dato di fatto.
Tuttavia basterebbe un minimo d’informazione per evitare gli
strafalcioni. Giusto per esempio, si attribuisce talvolta la
colpa del sinistro ad un “vuoto d’aria”, fenomeno che esiste
solo nella fantasia; oppure ad “improvvisi colpi di vento”,
tranquillamente assorbibili dalle nostre ali; e poi si scrive
di “lanci da strapiombi”, impossibili tecnicamente, perchè
deltaplani e parapendio per decollare necessitano di un
leggero pendio e non di precipizi. Per altro il “lancio” è
proprio del paracadutismo, ala solo in apparenza simile al
parapendio.
Si fa spesso confusione tra i due mezzi usati per il volo
libero, oppure con deltamotore e paramotore, velivoli diversi
come dice il nome stesso; anche tra ultraleggeri e no, tra
paracadute, aliante ed altro ancora. In un caso, clamoroso, un
palloncino fu scambiato per un parapendio che volteggiava tra
i palazzoni di una metropoli!
Ci vuole poco per sprofondare nel ridicolo ed altrettanto poco
per evitarlo. Basterebbe, prima di scrivere involontariamente
notizie fuorvianti, contattare, per esempio, la nostra
associazione. Saremmo lieti di metterci al servizio della
stampa ed evitare che la cronaca scada a disinformazione.

Il volo libero è ampiamente diffuso con migliaia di praticanti
provenienti da ogni ceto e stato sociale, accomunati da
identica passione, felici di visitare il cielo, alla ricerca
di sano svago più che di imprese al limite dell’estremo. Gli
attestati VDS (Volo Diporto Sportivo), obbligatori per legge,
rilasciati ad oggi sono circa 40 mila. Se aggiungiamo gli
allievi delle scuole ed i numerosi, occasionali curiosi che
quotidianamente provano un volo con un istruttore, la platea
s’allarga ulteriormente.
La FIVL esiste da 40 anni e raccoglie la massima parte dei
piloti in attività. Possiamo tranquillizzare che l’interesse
per questo sport non accenna a diminuire in seguito a notizie
d’incidenti, così come la cronaca di quelli stradali non
dissuade dall’uso di moto ed auto. Riteniamo che il pubblico,
magari sommariamente, sappia cosa sono parapendio e
deltaplano. Indipendentemente dal ritenere o meno il volo
sport estremo, è ovvio che esso comporta l’assunzione di
rischi, così come il mettersi in strada. Per altro pensiamo
che estremo diventa qualunque mezzo, anche stradale, se ne
facciamo un uso improprio.
Ci sembra pure che un incidente qualunque mal riportato nuoce
in primis a chi lo divulga.

Ringraziando per l’attenzione ed augurandoci una futura
collaborazione, porgiamo i migliori saluti

Gustavo Vitali – Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n.
238227) – il volo in deltaplano e parapendio
335 5852431 – skype: gustavo.vitali – vitali.stampa (AT)
fivl.it – pagina facebook

Per sempre in volo: mille
lanterne per ricordare Angelo
D’Arrigo
Bergamo – Al tramonto del 26 marzo centinaia di lanterne si
alzeranno in volo da tutte le montagne che conobbero le
imprese di Angelo D’Arrigo, a partire dall’Etna a due passi da
casa sua, fino all’Everest ed all’Aconcagua.

D’Arrigo, nato a Catania e cresciuto a Parigi, fu pilota di
deltaplano e di parapendio, mezzi con i quali si pratica il
volo libero, cioè senza motore, ma apprese anche a pilotare il
deltaplano a motore. Stabilì diversi record e vinse titoli
mondiali. Fu un pilota particolare, curioso, attratto più
dalla lotta per il superamento dei propri limiti, che non
dalla competizione. In un suo libro si legge: “Spingendo
quotidianamente i nostri limiti, riusciamo, a piccoli passi, a
superare le paure che ci vietano il possesso della nostra
esistenza.”

Così, rientrato adulto a Catania, si mise in cielo per mettere
in pratica i suoi principi, ma non fu un percorso facile.
Racconta in un libro di momenti tristi, come l’incidente nel
corso di una gara e la prigione di Gheddafi dove fu rinchiuso
per aver violato lo spazio aereo libico durante una traversata
dalla Sicilia al Cairo in deltamotore.

Amò i rapaci, i grandi veleggiatori ed il loro volo istintivo
sui quali compì approfondite ricerche. Condusse una nidiata di
gru siberiane dal Circolo Polare Artico al mar Caspio,
reintrodusse specie a rischio estinzione nell’Himalaya e in
Sud America, aquile e condor allevati, “imprintati”, da lui
stesso.

Nella galleria del vento studiò il primo deltaplano della
storia, la “Piuma” di Leonardo. Percorse il Sahara ed
attraversò il Canale di Sicilia, sfiorò la vetta dell’Everest
e volò fino a 9000 metri di quota sopra l’Aconcagua. Mezzo
preferito per le sue maggiori imprese il deltaplano senza
motore, un’ala che si regge in aria sfruttando le correnti
ascensionali.

Poi il fatale 26 marzo 2006 a Comiso. Angelo s’imbarca come
passeggero su un piccolo aereo con un pilota esperto ai
comandi. Dopo alcune evoluzioni acrobatiche il velivolo si
schianta al suolo. Aveva 45 anni ed ancora tanto da dare al
mondo del volo libero.

Nel decimo anno dalla scomparsa, sul vulcano siciliano teatro
delle prime imprese di Angelo D’Arrigo, nella zona dei monti
Silvestri, gli sarà dedicata una scultura in pietra lavica,
opera dell’artista Luca Zuppelli. La cerimonia è stata voluta
dalla Fondazione Angelo D’Arrigo che ha coinvolto il Parco e
la Funivia dell’Etna, l’area metropolitana di Catania ed il
comune di Nicolosi che ospiterà il monumento. Ci saranno
amici, parenti, autorità, la moglie Laura Mancuso, il figlio
Gabriele e decine di associazioni culturali, sportive e
d’ambientalisti a ricordare il campione. Ci saranno migliaia
di lanterne nei cieli di tutto il mondo.

Deltaplano,   le   speranze
azzurre volano a Losanna
Bergamo – Si avvicina il 21 febbraio, quando a Losanna in
Svizzera la FAI (Federazione Aeronautica Internazionale)
deciderà a quale nazione assegnare il 22° Campionato Mondiale
di volo in deltaplano che si disputerà nel 2019.
Tra le candidature quella italiana fa volare le speranze del
Friuli Venezia Giulia che si propone con un progetto
articolato in un’area di gara che includerebbe territori
estremamente variegati, estesa anche a Slovenia ed Austria. Ad
avanzare la proposta l’Aero Club Lega Piloti insieme
all’associazione Volo Libero Carnia, delegati dall’Aero Club
d’Italia.
Nel caso in cui la proposta italiana risultasse vincente, i
piloti si sfideranno in una zona conosciuta ed apprezzata a
livello internazionale dagli appassionati di questa
disciplina, favorita da zone climatiche con condizioni di volo
diversificate, che spazia dai monti alla pianura,
dall’Adriatico alle Dolomiti.
Il centro operativo sarebbe dislocato a Tolmezzo (Udine) ed il
comitato organizzatore sta lavorando per offrire un progetto
unico e spettacolare. L’intento è di coinvolgere gli
appassionati di volo libero, cioè senza motore, e per far
conoscere il patrimonio naturale e turistico della regione.
Scenderebbe in campo una squadra di oltre 100 volontari per
caricarsi in spalla la complessa organizzazione. Alla scorsa
edizione dei mondiali di deltaplano, marzo 2015 in Messico,
parteciparono 95 piloti rappresentanti 20 nazioni oltre ad
accompagnatori e
dirigenti. La gara fu seguita da qualsiasi computer grazie
alla tecnologia
Live Tracking, divenuta ormai indispensabile.
L’Italia può vantare ottimi precedenti organizzativi e
sportivi. Per tre
volte, 1999, 2008 e 2011, i campionati del mondo furono
ospitati a Sigillo
(Perugia) con ottimo successo di partecipazione. Incredibile
il palmare
sportivo del team azzurro: otto volte campione del mondo, le
ultime quattro
consecutive; individualmente Alessandro Ploner ha vinto 4
medaglie d’oro e 3
d’argento; Christian Ciech 3 d’oro e tre d’argento. Si
aggiungono la
medaglia d’oro di Andrea Iemma ai mondiali       d’acrobazia e
quelle di Elio
Cataldi e Gaetano Matrella agli Europei           più   numerosi
piazzamenti.
L’Italia ha già ottenuto l’assegnazione di       campionati del
mondo di volo in
parapendio, l’altra disciplina di volo libero.   Si terranno nel
2017 a Feltre
(Beluno) nella cornice del Monte Avena.
clicca il video

Parapendio   e   deltaplano,
successi del 2015 e sfide nel
2016
Bergamo – Ottimo anno il 2015 per i ploti di parapendio e
deltaplano, a partire dal recente record del mondo femminile
di distanza che Nicole Fedele ha fissato in 401 chilometri.
Quello pregresso, 381 km, le apparteneva dal 2013. Teatro
dell’impresa il nord est del Brasile dove il parapendio della
trentenne pilota di Gemona del Friuli (Udine) si è librato in
cielo per nove ore e 21 minuti. A gennaio in Colombia aveva
vinto la sua seconda medaglia di bronzo durante i campionati
del mondo.

La nazionale di deltaplano, a marzo, ritorna dal Messico con
l’ottavo oro mondiale, quarto consecutivo. Christian Ciech,
trentino trapiantato nel varesotto, è campione del mondo per
la terza volta. La formazione comprendeva oltre Ciech,
Valentino Baù, Tullio Gervasoni, Davide Guiducci, Filippo
Oppici, Suan Selenati, il CT Flavio Tebaldi e gli assistenti
Andrea Bozzato ed Elia Piccinini.

Ancora i piloti di deltaplano protagonisti ai pre-europei a
Krushevo in Macedonia nel mese di agosto: Elio Cataldi di
Vittorio Veneto (Treviso) vince la medaglia d’oro e Suan
Selenati di Arta Terme (Udine) quella d’argento.

Unica l’impresa di Pierandrea Patrucco di Loranzè d’Ivrea
(Torino) che sorvola in parapendio l’intera penisola.
Decollato il 27 maggio da Bielmonte, frazione di Veglio,
comune a nord di Biella, atterra a Torre Faro nei pressi di
Messina dopo aver percorso una rotta di 1650 km in 47 giorni.
Il volo libero, cioè senza motore, è fatto anche di questo.

Marco Littamé di Gassino Torinese ha vinto la prima tappa
della Coppa del Mondo di parapendio a Baixo Guandu in Brasile.
Lo vedremo impegnato a gennaio 2016 nell’atto finale della
coppa a Valle de Bravo in Messico.

Aaron Durogati di Merano ha rappresentato l’Italia alla X-
Alps, la maratona hike and fly da Salisbugo a Montecarlo, 1038
km da percorrere in volo o a piedi. Ce l’ha fatta in meno di
10 giorni, un po’ troppi rispetto agli otto e quattro ore
dello svizzero Christian Maurer che l’ha vinta per la quarta
volta.

Per il 2016 il calendario degli appuntamenti vede in testa i
campionati europei che si terranno a Krushevo in Macedonia.
Dal 16 al 30 luglio si sfideranno i piloti di deltaplano,
seguiti dai cugini in parapendio dal 6 al 20 agosto.

Di particolare importanza la trentatreesima edizione del
Trofeo Guarnieri, dal 16 al 23 luglio a Pedavena (Belluno),
organizzato dal Para & Delta Club Feltre, teatro il Monte
Avena. Si tratta di una gara internazionale che ha il valore
di pre-mondiale in quanto la FAI (Federazione Aeronautica
Internazionale) ha assegnato al feltrino i campionati del
mondo di parapendio nel 2017.
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