Vivere con l'insufficienza cardiaca - Fondazione Svizzera di Cardiologia
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Fondazione Svizzera di Cardiologia Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale Vivere con l’insufficienza cardiaca
THEMA VERTRAUEN Editrice: Fondazione Svizzera di Cardiologia Dufourstrasse 30 Casella postale 3000 Berna 14 Telefono La Fondazione031Svizzera 388 di80 80 Cardiologia reca dal 1989 il info@swissheart.ch marchio di qualità ZEWO. Esso | www.swissheart.ch attesta che la vostra donazione www.swissheartgroups.ch giunge nel luogo adatto e procura www.cuoredebole.ch con efficienza buoni effetti. ContoLaper offerte vostra CP 69-65432-3 donazione in buone mani. IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3 Collaborazione specialistica: Gruppo di lavoro «Insufficienza cardiaca» della Società Svizzera di Cardiologia La Fondazione Svizzera di Cardiologia reca Grafica e illustrazioni: Jenny Leibundgut, Berna dal 1989 il marchio di qualità ZEWO. Esso Stampa: W. attesta che la Gassmann vostra AG,nelBiel donazione giunge luogo adatto e procura con efficienza buoni effetti. La vostra donazione © Fondazione Svizzera in buone mani.di Cardiologia 2020, 5 edizione a La Fondazione Svizzera di Cardiologia reca dal 1989 il marchio di qualità ZEWO. Esso attesta che La vostra donazione la vostra donazione giunge nel luogo adatto e pro- cura con efficienza buoni effetti. in buone mani.
Indice 6 L’insufficienza cardiaca: che cos’è? 7 Quali ne sono le cause? 9 Che disturbi causa l‘insufficienza cardiaca? 12 Come si esamina il cuore? 14 Com’è la cura? 17 Dieci passi per una miglior qualità della vita 18 Terapia 27 Autocontrollo 32 Adeguare le abitudini di vita 36 Domande frequenti 38 (Imparare a) vivere con l’insufficienza cardiaca 39 Altre informazioni
Caro paziente, cara paziente, il medico le ha detto che soffre di insufficienza cardiaca. Presumi- bilmente finora non sapeva affatto che cosa fosse questa malattia. In poche parole, insufficienza cardiaca vuol dire debolezza del cuore e significa che il suo cuore non svolge più bene come dovrebbe la propria funzione di pompa. In Svizzera ne sono colpite circa 200 000 persone e il loro numero aumenta ogni anno. L‘insufficienza cardiaca in fase avanzata può limitare notevolmente l‘efficienza e richiedere ripetute degenze in ospedale. Per fortuna oggi ci sono possibilità di trattare i disturbi e frenare l‘evoluzione del processo morboso. La cura dell’insufficienza cardiaca è un lavoro di squadra! Oltre alla terapia prescritta dal medico, con uno stile di vita sano lei può con- tribuire personalmente molto a migliorare la sua qualità di vita. Anche coll’insufficienza cardiaca oggigiorno è generalmente pos- sibile condurre una vita in larga misura normale e attiva. Questo opuscolo le fornisce un aiuto. 4
Lo legga per intero con attenzione, adoperi il Diario del cuore e discuta con il medico gli aspetti che non le sono chiari. La incitiamo caldamente ad informarsi il meglio possibile sull’insufficienza car- diaca ed a ritrovare nella vita piacere e soddisfazione mediante degli adeguamenti relativamente piccoli ma determinanti del suo stile di vita personale. Se dispone di uno smartphone o di un tablet (iOS oppure Android) può usufruire gratuitamente dell‘app «Vivere con l‘insufficienza cardiaca» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Essa integra le nostre pubblicazioni stampate e illustra le informazioni fornite in questo opuscolo con testo, parlato e videoclip. Inoltre contiene una tessera dei medicamenti e un diario del cuore. Trova moltissime informazioni anche nel nostro sito internet www.cuoredebole.ch. Più ne sa in merito alla malattia e meglio (impara a) convivere con essa, meglio si sentirà. Fondazione Svizzera di Cardiologia 5
L’insufficienza cardiaca: che cos’è? Il cuore ha il compito di vitale importanza di apportare all’intero organismo, cioè a tutti i suoi organi, tessuti e cellule, giorno e notte sangue ricco di ossigeno e di sostanze nutritive. Può darsi che il cuore, in conseguenza di una cardiopatia o di un’ipertensione arteriosa che dura da anni, col tempo faccia fatica a svolgere questa attività e dia segni di debolezza: debolezza che si chiama insufficienza cardiaca. Insufficienza cardiaca significa che il suo cuore non è più in grado di pompare a sufficienza sangue ed ossigeno nel sistema circola- torio. In conseguenza di questa debolezza funzionale, nell’organi- smo si accumula sempre più acqua. Questo fenomeno può causare diversi disturbi e pregiudicare la qualità della sua vita. Di solito l’in- sufficienza cardiaca ha un‘evoluzione lenta e i suoi sintomi iniziano furtivamente. Ci sono però anche dei casi in cui la malattia insorge improvvisamente, cioè in forma acuta. L’insufficienza cardiaca è una malattia cronica per la quale spesso non è possibile la guarigione completa. Però la si può curare e se ne può rallentare l‘evoluzione, per cui malgrado l‘insufficienza cardiaca la maggior parte dei pazienti e delle pazienti può condurre una vita attiva e di buona qualità. 6
Grazie alla Sua donazione la Fondazione Svizzera di Cardiologia può • sostenere i ricercatori in Svizzera affinché acquisiscano nuove conoscenze sulle cause delle cardiopatie. • dare il suo supporto a progetti di ricerca per sviluppare nuovi metodi d’esame e di trattamento. • consigliare le persone colpite e i loro familiari e mette a loro disposizione opuscoli informativi sulla patologia, sul trattamento e sulla prevenzione • informare la popolazione sulla prevenzione efficace delle malattie cardio- vascolari e dell’ictus cerebrale e la motiva ad adottare uno stile di vita sano per il cuore. I nostri servizi per Lei quale sostenitrice/sostenitore: • Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri specialisti (in tedesco o in francese). • Risposta scritta alle Sue domande nella nostra consultazione su www.swissheart.ch/consultazione. • Test del cuore pesonale CardioTest® gratuito (a partire da un contributo di sostenitore di CHF 60.– all’anno). • Rivista «Cuore e ictus cerebrale» (4 volte all’anno). Sì, vorrei diventare sostenitrice / sostenitore! Sì, inviatemi per favore senza impegno, per conoscenza, un esemplare della rivista per i sostenitori «Cuore e Ictus cerebrale»! Fondazione Svizzera La Fondazione Svizzera di Cardiologia di Cardiologia è certificata dalla ZEWO Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale dal 1989.
Quali ne sono le cause? Le due cause più frequenti dell’insufficienza cardiaca sono la malat- tia coronarica e l’ipertensione arteriosa. Malattia coronarica e infarto cardiaco Nella malattia coronarica i vasi sanguigni che apportano il sangue al miocardio (muscolo cardiaco), chiamati arterie coronarie e più brevemente coronarie, sono ristretti («stenosi») da depositi di grasso nella parete vasale. Questo processo di alterazione patolo- gica delle coronarie, di cui per lungo tempo non si avverte alcun sintomo, è chiamato arteriosclerosi («calcificazione delle arterie»). L’arteriosclerosi è favorita da fattori di rischio come il fumo, l’iper- tensione arteriosa, le iperlipidemie (tassi sanguigni troppo elevati dei grassi e particolarmente del colesterolo), il diabete, un’alimenta- zione malsana, il sovrappeso, la sedentarietà e lo stress. È possibile anche una predisposizione famigliare all‘arteriosclerosi. Nei vasi sanguigni alterati dall’arteriosclerosi può formarsi un coa- gulo di sangue (trombo) che può occludere completamente una coronaria già ristretta, provocando un infarto cardiaco. Nell’infarto cardiaco una parte del miocardio, per l’arresto dell’irrorazione san- guigna, muore. La parte ancora sana del cuore deve ora svolgere tutto il lavoro di pompaggio del sangue, determinando col tempo un sovraffaticamento e un indebolimento del cuore. L’insufficienza cardiaca è sovente la conseguenza tardiva di un infarto cardiaco subito in passato. 7
Ipertensione arteriosa Spesso anche l’ipertensione è la causa di un’insufficienza cardiaca. Nei vasi sanguigni occorre una certa pressione affinché il sangue proceda nel sistema circolatorio. Se però per degli anni questa pres- sione è più alta del necessario il cuore deve pompare incontrando continuamente una maggior resistenza. Anche questo fenomeno, a lungo andare, può danneggiare il miocardio. Sovente molte per- sone per lungo tempo non si accorgono di soffrire di ipertensione, perché questa malattia non provoca né dolori né altri disturbi. Ma a causa delle sue gravi conseguenze tardive, quali infarto cardiaco, ictus cerebrale, insufficienza renale e appunto insufficienza car- diaca, la si deve assolutamente curare. Altre cause più rare dell’insufficienza cardiaca Anche altre malattie possono dare origine a un‘insufficienza car- diaca. Fra queste cause più rare vi sono: • Malattie del miocardio (cosiddette cardiomiopatie) dovute a una disfunzione cardiaca congenita o acquisita o conseguenti a un‘in- fiammazione del miocardio (miocardite) • Valvulopatie (valvole cardiache troppo ristrette o che non sono più a perfetta tenuta) • Aritmie (per esempio fibrillazione atriale) • Malformazioni cardiache congenite • Malattie del metabolismo (per esempio il diabete) • Occasionalmente ci sono anche dei casi di insufficienza cardiaca per i quali non è possibile trovare una causa. 8
Che disturbi causa l‘insufficienza cardiaca? I disturbi sono molto differenti da un paziente all’altro. Dato che il suo cuore pompa meno sangue di un cuore sano, l’apporto di sangue ed ossigeno all’organismo non è più ottimale. Ciò può provocare rapido affaticamento e vertigini. La debolezza funzionale causa anche un ristagno di sangue a monte del cuore e un rigurgito di liquido nei polmoni. Perciò la maggior parte dei soggetti con insufficienza cardiaca soffre di dispnea (respirazione difficoltosa). In un primo tempo essa si manifesta in caso di sforzo fisico, come per esempio salendo le scale, più tardi però anche a riposo, soprattutto di notte a letto. Dell’acqua può accumularsi non solo nei polmoni: questo feno- meno può interessare anche il fegato, lo stomaco e la cavità addo- minale. Ne conseguono inappetenza o altri disturbi gastrointe- stinali. Se si accumula acqua nelle gambe, alle caviglie e nei piedi essi si gonfiano e, esercitandovi pressione con un dito, si infossano: si parla di edemi. All’inizio il cuore cerca, con alcuni espedienti, di ovviare alla sua debolezza: si dilata e si ingrossa per aumentare la quantità di san- gue che può contenere. Inoltre il polso diventa più rapido, ed è possibile che lei lo percepisca sotto forma di palpitazioni. Questi meccanismi aiutano per un po’ di tempo ad assicurare in una certa misura l’apporto di sangue. Però agiscono solo a breve scadenza e indeboliscono ulteriormente il cuore. 9
I miei disturbi Rispondendo alle domande che seguono potrà apprendere qual- cosa di più sulla causa dei suoi disturbi. Segni con una crocetta i sintomi che la riguardano. Annoti i miglioramenti e i peggioramenti nel suo Diario del cuore (trova maggiori informazioni in merito a pagina 30 «Prestare attenzione ai disturbi e in presenza di segnali d‘allarme chiamare il medico»). Si sente più stanco del solito ed è esausto più rapidamente. Causa: l’apporto di sangue ricco di ossigeno al suo organismo è insufficiente. Ha sensazione di vertigini. Causa: dato che al cervello arriva troppo poco sangue possono verificarsi vertigini. In caso di sforzo fisico le manca l’aria. Respira con maggior difficoltà, tossisce o ansima. Causa: accumuli d’acqua nei polmoni possono render difficile la respirazione e provocare lo stimolo a tossire. Soprattutto quando è coricato ha difficoltà di respirazione e di notte deve alzarsi di colpo per sintomi di soffocamento. Causa: per l’insufficienza cardiaca, specialmente quando si è coricati può verificarsi un rigurgito di sangue con accumuli d’acqua nei polmoni che rendono difficile la respirazione anche in condizioni di riposo. 10
Ha caviglie, piedi o gambe gonfi. Causa: dato che il cuore non funziona più bene c’è un accumulo d’acqua non solo nei polmoni ma anche nei tessuti delle gambe. Improvvisamente aumenta di peso senza mangiare di più. Causa: anche questo è un segno di accumulo d’acqua nell’or- ganismo. Ha gonfiori o dolori nella parte superiore del ventre. Causa: anche nella cavità addominale può accumularsi dell’acqua. La circonferenza addominale aumenta, l’acqua preme sugli organi interni e causa problemi digestivi e talvolta dolori nella parte superiore del ventre. Ha inappetenza, nausea e disturbi gastrointestinali. Causa: il liquido che ristagna preme sugli organi addominali. Avverte un senso di pressione o dolori al petto. Causa: dato che l’irrorazione sanguigna del cuore è insufficiente possono insorgere dei dolori al petto. Di notte deve alzarsi spesso per urinare. Causa: stando coricato l’acqua accumulata nei tessuti ritorna nella circolazione sanguigna ed è eliminata dai reni. Perciò ha maggior bisogno di urinare. 11
Come si esamina il cuore? Per poter valutare il grado di gravità della sua insufficienza car- diaca, il medico le farà delle domande e la esaminerà. Le ausculterà il cuore ed i polmoni, le controllerà la pressione arteriosa, il polso e il peso. Talvolta sono necessari anche ulteriori esami eseguiti dal medico stesso nel suo studio o per i quali dovrà recarsi all’ospedale. Entrano in considerazione i seguenti esami: Prelievo di sangue Vi si determinano l’ormone cardiaco BNP (una proteina che indica se il cuore è sovraffaticato), il tasso sanguigno del sodio e del potassio e i valori relativi alla funzionalità dei reni, del fegato, della tiroide e al metabolismo del ferro. Inoltre si accerta se è presente un’anemia. Esame del cuore con gli ultrasuoni (ecocardiografia) Visualizza direttamente le dimensioni, la struttura, la funzione di pompa del cuore e la funzionalità delle valvole cardiache. ECG (elettrocardiogramma) L‘ECG indica se un rallentamento della conduzione nel sistema elettrico del miocardio (sistema di conduzione dello stimolo) contribuisce all‘insufficienza cardiaca. 12
Test di sforzo (test dei 6 minuti di marcia, test sul tapis roulant o sul cicloergometro, eventualmente anche con test della funzionalità polmonare) Dà informazioni sull’efficienza del cuore in caso di sforzo fisico. ECG (elettrocardiogramma) su 24 ore Per 24 ore il paziente porta su di sé una cassettina che, con opportuni collegamenti, permette di evidenziare delle irregolarità del ritmo cardiaco. Esame del cuore mediante un catetere (cateterismo cardiaco) Visualizza le stenosi o le occlusioni delle coronarie e dà ulteriori informazioni sulla funzione di pompa del cuore. Esame con la risonanza magnetica (MRI) Visualizza la funzione del cuore e delle valvole cardiache. Di solito questi esami non causano dolore e non devono pre- occuparla. 13
Com’è la cura? La cura dell’insufficienza cardiaca ha lo scopo di • diminuire i disturbi, • migliorare la qualità della vita, • frenare l‘evoluzione della malattia, • evitare ricoveri in ospedale ed emergenze che mettono a repen- taglio la vita, • migliorare la prognosi. Il più importante: i medicamenti Per realizzare tali scopi dovrà assumere regolarmente dei medica- menti per via orale. Ma il trattamento necessario non si può stabilire in un‘unica visita medica. Per garantire una miglior tolle- rabilità non le saranno prescritti tutti i farmaci in una volta sola. Anche la relativa posologia dev‘essere messa a punto gradualmente sotto controllo medico. Che cosa potrà fare lei stesso? Il medico le darà anche dei consigli in materia di quantità dei liquidi, alimentazione (specialmente consumo di sale) e attività fisica e la pregherà di controllare il peso, annotandone i valori in un Diario del cuore (per maggiori informazioni veda il prossimo capitolo «Dieci passi per una miglior qualità della vita»). 14
Vale la pena di seguire le istruzioni del medico e del personale curante! Anche se adeguare il suo stile di vita e prendere i medicamenti non rimetteranno in piena salute il suo cuore, la aiutano a condurre ancora a lungo una vita attiva quanto possibile. Ci sono degli interventi chirurgici utili nell‘insufficienza cardiaca? Il trattamento dell‘insufficienza cardiaca è essenzialmente medica- mentoso. In determinati casi però il medico può proporre un inter- vento chirurgico. In certi pazienti o certe pazienti nei quali l‘ECG mostra che la con- duzione elettrica dello stimolo nel cuore è rallentata, la funzione della pompa cardiaca può essere migliorata impiantando un pace- maker speciale (pacemaker biventricolare). Si parla di una «tera- pia di risincronizzazione». Si tratta di un piccolo intervento. Ma il pacemaker non sostituisce i medicamenti, bensì migliora ulterior- mente i disturbi, la qualità della vita e l‘aspettativa di vita. Analogamente all‘impianto di un pacemaker si svolge l‘applicazione di un cosiddetto defibrillatore impiantabile (CDI), che tramite impulsi elettrici ristabilisce il giusto ritmo quando si verificano delle aritmie che mettono a repentaglio la vita (fibrillazione ventricolare). Questo intervento è consigliabile per pazienti ad alto rischio di arit- mie di questo tipo. 15
Ci sono altre situazioni, più rare, in cui può entrare in considera- zione un intervento (operazione o cateterismo). È per esempio il caso quando l‘insufficienza cardiaca è stata causata da una valvulo- patia e la si corregge. Ma al primo posto ci sono il trattamento medicamentoso e l‘osservanza di certe norme di uno stile di vita sano per il cuore! Lavoro di squadra per molti La cura dell’insufficienza cardiaca non è solo un compito del suo medico. Affinché la terapia possa avere successo occorre la col- laborazione del suo medico. È possibile che quest‘ultimo faccia ricorso ad altre persone del ramo sanitario (personale infermieri- stico, assistente di studio medico) per consigliarla in modo ottimale e mostrarle come può evitare le emergenze (per esempio i ricoveri in ospedale). Evitare le emergenze In questo contesto le spetta un ruolo importante nel modo di affrontare la sua malattia. Per evitare nella misura del possibile dei ricoveri d’emergenza in ospedale è necessario che lei segua le istru- zioni del medico. Inoltre può contribuire in modo determinante a scongiurare le complicazioni e le ospedalizzazioni prestando molta attenzione al suo corpo e reagendo rapidamente in presenza di segnali d’allarme. 16
Dieci passi per una miglior qualità della vita Nella terapia dell’insufficienza cardiaca i medicamenti hanno impor- tanza fondamentale. Ma anche le sue abitudini di vita personali (stile di vita), come il comportamento relativo all’alimentazione e all’attività fisica, contribuiscono molto a permetterle una vita piace- vole malgrado il suo cuore debole. I seguenti dieci passi la aiuteranno in questo intento: Terapia 1 2 3 Autocontrollo 4 5 6 Adeguare le abitudini di vita 7 8 9 10 17
Terapia 1 > I medicamenti alleggeriscono il lavoro del cuore I medicamenti sostengono il cuore e ne alleggeriscono il lavoro, aiutando l’organismo ad eliminare l’acqua accumu- lata in eccesso. Assumendoli regolarmente • respira più facilmente, • ha più energia, • le caviglie, le gambe e il ventre si gonfiano meno, • può evitare un ricovero d’emergenza in ospedale, • vive più a lungo. Raramente l’insufficienza cardiaca si cura con un solo medica- mento. Per ottenere un effetto migliore si associano tra loro farmaci di diversi gruppi: Gruppi di medicamenti usati nell’insufficienza cardiaca • Inibitori dell’ACE (o bloccanti dei recettori dell’angiotensina II, ARB) • Beta-bloccanti • Antagonisti dell’aldosterone (un ormone) • Diuretici (farmaci per aumentare l’escrezione urinaria) • Inibitori SGLT2 • Ivabradina Inibitori dell’ACE (o bloccanti dei recettori dell’angiotensina II, ARB) Gli inibitori dell’ACE dilatano i vasi sanguigni e abbassano la pres- sione arteriosa, alleggerendo il lavoro del cuore. All’inizio della tera- pia questi medicamenti si somministrano dapprima a dosi molto basse, aumentandole poi gradualmente. 18
Spiegazione: questo gruppo di farmaci è necessario perché nell’in- sufficienza cardiaca i vasi sanguigni si restringono per mantenere la pressione arteriosa. La vasocostrizione è causata in gran parte dall’ormone angiotensina II, che nell’insufficienza cardiaca si forma in quantità eccessiva. Gli inibitori dell’ACE diminuiscono la forma- zione dell’angiotensina II e alleggeriscono il lavoro del cuore. In caso di intolleranza a un inibitore dell’ACE lo si può sostituire con un bloccante dei recettori dell’angiotensina II (ARB). Beta-bloccanti I beta-bloccanti abbassano la pressione arteriosa e rallentano il battito cardiaco, alleggerendo il lavoro del cuore. Può darsi che, prendendoli, all’inizio della terapia si senta un po’ più stanco. È un fenomeno normale che non deve preoccuparla. Come gli inibi- tori dell’ACE, anche i beta-bloccanti all’inizio si somministrano solo a piccole dosi. La dose viene poi aumentata lentamente nello spa- zio di parecchie settimane. Spiegazione: l’insufficienza cardiaca causa anche un’attivazione del sistema nervoso autonomo (vegetativo) affinché il cuore debole, aumentando la frequenza dei battiti, possa pompare nella circola- zione una quantità sufficiente di sangue al minuto. Questo mec- canismo di regolazione si verifica in misura eccessiva e costituisce un’ulteriore sollecitazione per il cuore indebolito: i beta-bloccanti sono in grado di disattivarlo. Antagonisti dell’aldosterone Riducono l’effetto nocivo dell’ormone aldosterone sul miocardio e migliorano l’escrezione urinaria. Spiegazione: l’aldosterone è un altro ormone che si forma in quantità eccessiva nell’insufficienza cardiaca. Perciò l’organismo trattiene troppo sale e troppa acqua. Ciò aumenta la sollecitazione del cuore, come descritto a proposito dei diuretici. Inoltre l’eccesso di aldosterone nuoce direttamente al miocardio. Gli antagonisti dell’aldosterone diminuiscono questo effetto nocivo. 19
Diuretici (farmaci per aumentare l’escrezione urinaria) I diuretici sono medicamenti che aumentano l’escrezione urina- ria. Aiutano a eliminare dall’organismo l’acqua e il sale in eccesso. Gli accumuli d’acqua nei polmoni e nelle gambe regrediscono. Il suo peso corporeo diminuisce e la respirazione migliora. Si accorge dell’effetto dei diuretici anche perché deve urinare più frequente- mente. La somministrazione dei diuretici e la loro posologia dipen- dono dall’entità della ritenzione di liquido e si devono continua- mente adeguare. Spiegazione: nell’insufficienza cardiaca, a causa della diminuita escrezione renale, nell’organismo si accumula del liquido. Ciò costi- tuisce un aggravio per il cuore ed è una delle cause principali della dispnea e del gonfiore alle gambe. Riducendo l’eccesso di liquido il cuore lavora meglio perché deve farne circolare di meno. Ma i diu- retici sottraggono all’organismo anche del potassio. Una carenza di potassio può causare delle aritmie (disturbi del ritmo cardiaco). Per- ciò probabilmente il medico le prescriverà delle compresse a base di potassio. Anche lei può combattere la carenza di potassio assu- mendo in maggior misura degli alimenti con un elevato contenuto di questo elemento. Trova un elenco di questi alimenti nei «Consigli per l’alimentazione in caso di insufficienza cardiaca». ARNI (bloccante dei recettori dell’angiotensina II [ARB] associato a un inibitore della neprilisina) Questo medicamento si somministra al posto di un inibitore dell’ACE o di un ARB. Alleggerisce il lavoro del cuore provocando una vasodilatazione e migliorando l’escrezione di sale ed acqua in eccesso. Spiegazione: questo gruppo di medicamenti è costituito da due principi attivi. Il primo è un bloccante dei recettori dell’angioten- sina II (ARB), il secondo blocca l’enzima neprilisina, diminuendo così la degradazione di un gruppo di ormoni propri dell’organismo ad effetto favorevole chiamati «peptidi natriuretici». I peptidi natriu- retici favoriscono l’effetto vasodilatatore dell’ARB e inoltre incenti- vano l’escrezione di acqua in eccesso. Associati, questi due principi attivi combattono l’effetto nocivo dell’angiotensina II. 20
Inibitori SGLT2 (inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio SGLT2) Gli inibitori SGLT2 agevolano l’escrezione di zuccheri, sale e liquidi dal corpo. Si riducono così gli accumuli d’acqua e i sintomi dell’in- sufficienza cardiaca migliorano. Inoltre può esservi una perdita di peso e una leggera diminuzione della pressione sanguigna. Al con- trario di altri farmaci drenanti, la dose della loro posologia non necessita adattamenti. Spiegazione: gli inibitori SGLT2 riducono il riassorbimento degli zuccheri e del sale nel rene. Visto che la parte di zuccheri non rias- sorbita viene espulsa con l’urina, inizialmente questi medicamenti sono stati sviluppati per i diabetici per contrastare il tasso sangui- gno di zuccheri troppo elevato. Con l’escrezione di zuccheri e sale, dal corpo viene eliminata anche acqua: questo fa diminuire la sinto- matologia dell’insufficienza cardiaca e riduce leggermente la pres- sione sanguigna. Inoltre grazie all’escrezione di zuccheri, il minor carico calorico fa calare il peso corporeo con benefici sul sistema cardiovascolare. La maggiore espulsione di zuccheri con l’urina può causare infezioni nella zona genitale che però si presentano solo una volta e sono facilmente curabili. Essendo nuova nel trat- tamento dell’insufficienza cardiaca, questa classe di medicamenti continua a essere oggetto di studi scientifici. Ivabradina Questo medicamento rallenta la frequenza cardiaca, alleggerendo così il lavoro del cuore. Per ridurre la frequenza cardiaca, in primo luogo si fa ricorso a beta-bloccanti. Se però, malgrado una dose ottimale di beta-bloccante, tale frequenza non è bassa quanto si vorrebbe lo si può ottenere associandovi la somministrazione di ivabradina. Spiegazione: come detto nel paragrafo dedicato ai beta-bloccanti, nell’insufficienza cardiaca la frequenza cardiaca aumenta, causando un ulteriore pregiudizio funzionale al cuore indebolito. Questa solle- citazione si riduce in primo luogo con dei beta-bloccanti. Se la loro efficacia non è sufficiente vi si associa dell’ivabradina, a condizione che il polso sia regolare (cioè che non vi sia una fibrillazione atriale). 21
Altri medicamenti Se pur assumendo questi medicamenti ha ancora dei disturbi, even- tualmente il medico gliene prescriverà anche degli altri, per esempio digossina (un derivato della digitale). Anche la digossina rallenta il battito cardiaco e migliora la forza di pompaggio del cuore. Inoltre certi pazienti necessitano di altri farmaci non direttamente riguar- danti il trattamento dell‘insufficienza cardiaca, per esempio antii- pertensivi (contro l’ipertensione), ipolipidemizzanti (per abbassare il tasso sanguigno dei grassi, particolarmente del colesterolo), antia- ritmici (contro disturbi del ritmo cardiaco), antidiabetici, anticoa- gulanti o farmaci per la carenza di ferro (iniezione in vena). In ogni caso il medico avrà cura che i diversi medicamenti siano compati- bili tra loro. Può darsi che dovendo prendere tutti i giorni molti farmaci si domandi se sono effettivamente tutti necessari. Ne parli con il suo medico che le spiegherà volentieri l’importanza e l’effetto dei sin- goli medicamenti. Gli chieda anche quali analgesici può prendere in caso di bisogno. Assolutamente da evitare sono i cosiddetti anti- reumatici non steroidei (AINS), come Voltaren®, Brufen® e Indocid®, perché già assumendone una compressa i sintomi dell‘insufficienza cardiaca possono peggiorare e questi farmaci sono pericolosi per i reni di pazienti che ne soffrono. Effetti collaterali I medicamenti per l’insufficienza cardiaca possono causare degli effetti collaterali. Perciò, per evitare effetti collaterali gravi il medico le controllerà regolarmente il tasso sanguigno del potassio e la fun- zionalità renale con un prelievo di sangue. Se constata nausea, stanchezza, tosse secca, vertigini, mal di testa, disturbi della vista, ronzio nelle orecchie, crampi muscolari, tachicardia o altri sintomi lo comunichi al medico. 22
Suggerimenti per l’assunzione dei medicamenti La cosa più importante: prenda effettivamente tutti i suoi medicamenti ogni giorno secondo la prescrizione del medico. • Tenga presente che, nella maggior parte dei casi, i farmaci non possono eliminare l’insufficienza cardiaca, ma alleviano i disturbi e proteggono dalle complicazioni. Perciò non smetta in nessun caso di prendere i medicamenti se sta meglio. • Metta i suoi farmaci in una scatoletta apposita (disponibile in far- macia). In commercio ci sono diversi modelli a scompartimenti per ciascun giorno della settimana e per tutta la settimana, con chiu- sura di sicurezza per bambini e scrittura Braille, di piccolo e di grande formato. Se li faccia mostrare in farmacia e scelga quello che le sembra più adatto al suo caso. • Conservi i medicamenti in un posto asciutto e fresco dove sia difficile dimenticarli (fuori dalla portata dei bambini). • Metta in un posto dove si trattiene regolarmente (bagno, cucina) un’etichetta autocollante promemoria che le ricordi di prenderli. • Associ l’assunzione dei medicamenti a delle attività quotidiane regolari, come ad esempio lavare i denti o fare colazione. Se però ogni tanto le capita di dimenticare di prenderli metta una sveglia che glielo ricordi. Con l’app «Vivere con l’insufficienza cardiaca» della Fondazione Svizzera di Cardiologia può attivare nella tessera dei medicamenti un segnale che ricorda i momenti di assumerli. • Se non vive da solo preghi il o la partner di aiutarla a ricordarsi di prendere i farmaci tutti i giorni. 23
• Salvo diversa prescrizione del medico, non prenda i diuretici (farmaci per aumentare l’escrezione urinaria) alla sera o poco prima di uscire di casa, perché altrimenti durante la notte o fuori di casa avrà spesso bisogno di urinare. • Badi ad avere sempre una scorta di medicamenti e si procuri per tempo una nuova ricetta. • In viaggio o in vacanza non dimentichi di portar con sé una quan- tità sufficiente di farmaci e li metta nel bagaglio a mano. • Porti sempre con sé la sua Tessera personale dei medicamenti e/o usufruisca della tessera dei medicamenti digitale dell’app «Vivere con l’insufficienza cardiaca». Non prenda farmaci che non le sono stati prescritti dal medico! 24
2 > Liquidi: mantenere l’equilibrio Nel suo organismo il bilancio dei liquidi non funziona più in modo ottimale. Il suo corpo ha tendenza ad accumulare troppa acqua. Perciò ogni giorno (cioè nello spazio di 24 ore) non dovrebbe assumere complessivamente più di 1,5 litri circa di liquidi (acqua, tè non zuccherato, caffè ecc.). Tenga presente che gli 1,5 litri non sono costituiti solo da bevande. Bisogna tener conto anche delle minestre, dei succhi di frutta e dei cubetti di ghiaccio. La regola degli 1,5 litri non vale se lei suda molto, come ad esem- pio nelle calde giornate estive, o se ha febbre o diarrea. In que- sti casi dovrebbe bere circa da mezzo a un litro di liquido in più al giorno. Spesso le persone colpite hanno la bocca secca e questo può cau- sare sete. Ecco qualche consiglio utile: • succhiare caramelle senza zucchero o masticare una gomma; • spruzzare nell’acqua qualche goccia di succo di limone; • riempire solo bicchieri piccoli e bere a sorsi. Importante è mantenere sotto controllo il peso (vedi in merito il capitolo Autocontrollo, «Controllare il peso una volta al giorno»). 25
3 > Badare ad un’alimentazione a contenuto ridotto di sale È importante essere prudente nel consumo di sale, perché esso trattiene più acqua nell’organismo. Se possibile non dovrebbe consumare più di 4–6 grammi di sale al giorno. Specialmente in caso di insufficienza cardiaca grave, in linea di principio cancelli dal menu i piatti con molto sale. Purtroppo anche la fondue e la raclette, che ne contengono troppo. Ridurre l’apporto di sale non è affatto facile, perché sovente esso è nascosto: circa l’80% del nostro consumo di sale è nascosto in alimenti elaborati. Nel pieghevole disponibile separatamente «Consigli per l’alimentazione in caso di insufficienza cardiaca» trova dei suggerimenti utili per un’alimentazione a contenuto ridotto di sale. A parte il contenuto di sale, la cosiddetta alimentazione mediterra- nea con molta frutta, verdure e insalate fresche, pesce, cereali inte- grali, leguminose e olio d’oliva o di colza quale fonte principale di grassi si è dimostrata sana per il cuore. Alla Fondazione Svizzera di Cardiologia è disponibile un opuscolo speciale su questo argo- mento, «Alimentazione sana per il cuore e i vasi sanguigni» che si può ordinare col formulario inserito a metà di questo opu- scolo. 26
Autocontrollo 4 > Controllare il peso una volta al giorno Un rapido aumento di peso (più di 2 kg nello spazio di 3 giorni) è un segnale d’allarme. Se il suo peso sale rapida- mente vuol dire che il suo organismo accumula più acqua. Ma anche una rapida diminuzione di peso può essere pericolosa ed essere un indizio che il suo organismo si disidrata. Questo rischio sussiste nelle giornate calde, se suda di più o se l’assunzione di liquidi è irregolare. Perciò si pesi tutti i giorni e reagisca nel modo giusto se aumenta o diminuisce rapidamente. Potrà così evitare un ricovero d’emergenza in ospedale. Tutti i giorni sulla bilancia • La mattina, dopo esser andati per la prima volta alla toilette • Nudi, in mutande o con un pigiama leggero • Prima di aver preso il primo medicamento • Prima di colazione • Annoti il peso nel Diario del cuore con la precisione di un decimale: per esempio 76,8 chili. • Usi una bilancia digitale che indica il peso con una precisione di 100 – 200 grammi ed in cui può leggere bene i numeri. • In una posizione ben visibile durante la toilette del mattino metta un’etichetta autocollante promemoria che le ricordi di pesarsi tutti i giorni. 27
> Reagire nel modo giusto se il peso aumenta o diminuisce rapidamente Se il suo peso aumenta o diminuisce rapidamente telefoni al medico. Come regola semplice si considerano rapidi un aumento o una diminuzione di peso di oltre 2 kg nello spazio di 3 giorni. Il suo medico deciderà se lei deve modificare la dose dei medica- menti e adottare ulteriori provvedimenti. Se il medico le ha spiegato come può adattare da sé la posologia dei farmaci in caso di improvviso aumento di peso si attenga alle sue istruzioni. Deve però assolutamente telefonargli o telefonarle se il peso continua a salire oppure se non regredisce pur avendo aumentato la posologia. L’app «Vivere con l’insufficienza cardiaca» della Fondazione Svizzera di Cardiologia o altre app disponibili possono aiutarla ad attenersi alle norme dell’autocontrollo. 28
5 > Misurare regolarmente la pressione arteriosa e il polso È possibile che il suo medico la preghi di automisurarsi rego- larmente la pressione arteriosa e il polso. Infatti questi dati possono fornirgli delle informazioni importanti per adeguare ancor meglio la terapia alle sue esigenze. Si misuri la pres- sione secondo le istruzioni del medico e ne iscriva i valori nel Diario del cuore. Automisurarsi la pressione è facile. Può farlo a casa con un appa- recchio di sua proprietà, che premendo un pulsante le indica sia il valore superiore (sistolico) e quello inferiore (diastolico) che il polso. Gli apparecchi per la misurazione della pressione in vendita nelle farmacie e nei negozi specializzati sono molto facili da adoperare. Usi un apparecchio da applicarsi al braccio, che fornisce risultati più affidabili che quello da polso. Abbia cura di utilizzare un appa- recchio di ottima qualità. All’occorrenza il medico le darà volentieri una ricetta per un apparecchio di questo tipo. Quando ci si misura la pressione si deve badare ad alcuni punti. Prima della misurazione bisogna rilassarsi per almeno 5 minuti seduto su una sedia. Trova maggiori informazioni sulla pressione arteriosa e sul modo corretto di misurarla sul sito www.swissheart.ch alla voce «Pressione arteriosa», rispettivamente «Automisurazione della pressione arteriosa». 29
6 > Prestare attenzione ai disturbi e in presenza di segnali d’allarme chiamare il medico Presti regolarmente attenzione ai suoi disturbi: così potrà riconoscere tempestivamente dei sintomi preoccupanti, informare il suo medico ed evitare ricoveri d’emergenza in ospedale. In presenza dei seguenti segnali d’allarme telefoni al suo medico: • In 3 giorni sono aumentato di peso di 2 chili o più. • In 3 giorni sono diminuito di peso di 2 chili o più. • Improvvisamente faccio molto più fatica a respirare. • La mia capacità di rendimento è diminuita. Ho meno energia nella vita quotidiana. • Di notte tossisco molto di più e non posso più stare coricato. • Ho attacchi di vertigini o sono svenuto. • Improvvisamente mi si sono molto gonfiati le gambe e il ventre. • Ho dolori al petto. Attenzione: in caso di forti dolori che durano più di 15 minuti chiamare il 144! • Improvvisamente il mio cuore batte molto più rapidamente o irregolarmente. 30
Non abbia paura di telefonare al medico: meglio farlo una volta di troppo che non farlo e doversene poi pentire. Diario del cuore Il Diario del cuore la aiuta a controllare il peso, la pressione arte- riosa e i disturbi. Vi iscriva regolarmente il peso, l’andamento dei disturbi e, se il medico lo ritiene necessario, anche la pressione arte- riosa e il polso. Stia attento ai cambiamenti, perché nessuno cono- sce il suo corpo meglio di lei! Porti con sé il Diario del cuore, la Tessera per trattamento con anticoagulanti (se ha bisogno di questi farmaci) e la Tessera personale dei medicamenti ad ogni visita medica e discuta con il medico le iscrizioni che vi ha fatto. Un diario del cuore e una tessera dei medicamenti sono contenuti anche nell‘app «Vivere con l‘insufficienza cardiaca» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Scelga la variante che preferisce, stampata o digitale. 31
Adeguare le abitudini di vita 7 > Attività fisica, ma con misura e inserendo continua- mente delle pause di riposo Di norma l’attività fisica fa bene a un cuore indebolito. Con un’atti- vità fisica regolare, sotto sforzo l’apporto d’ossigeno all’organismo è migliore ed i muscoli si rafforzano. Complessivamente si sente più efficiente e la qualità della sua vita migliora. Non solo il cuore, ma anche la psiche trae profitto da un attività fisica regolare. Se possibile faccia del moto tutti i giorni! La premessa dell’allenamento fisico è che le sue condizioni di salute siano stabili, cioè che con gli sforzi della vita di tutti i giorni non si manifestino né dispnea (difficoltà di respirazione) né edemi. Discuta col medico quale allenamento fisico è adatto al suo caso. Buoni per lei sono i seguenti tipi di attività fisica: • passeggiate • camminate non impegnative • cyclette con poco sforzo (effetto frenante ridotto) • golf • uscite in bicicletta su percorsi pianeggianti • lavori domestici o di giardinaggio non faticosi Importante è non affaticarsi troppo. Se avverte forte dispnea non deve in nessun caso aumentare ulteriormente lo sforzo. 32
Consigli per l’allenamento fisico • Si alleni solo se si sente bene. Se ha sintomi di influenza o infredda- tura aspetti finché l’infezione sia passata. • Non cominci l’allenamento immediatamente dopo un pasto: aspetti almeno due ore. • Non si alleni quando fa molto caldo. Nelle giornate molto calde svolga l’attività fisica nelle ore più fresche del mattino o della sera. • Preveda una leggera fase di riscaldamento prima dell’allenamento e una fase di riequilibrio termico dopo lo stesso. • Per l’allenamento a domicilio è molto indicato un cicloergometro (cyclette), che favorisce un’attività fisica regolare indipendente- mente dal vento e dalle condizioni meteorologiche e permette di dosare esattamente lo sforzo. • Si informi se nelle sue vicinanze c’è un gruppo del cuore che offre la possibilità di un allenamento prudente per pazienti con insuf- ficienza cardiaca. L’attività fisica assieme a persone animate dagli stessi intenti aumenta la motivazione. Maggiori informazioni sui gruppi del cuore figurano nel sito www.swissheartgroups.ch. Per trovare un gruppo del cuore nelle sue vicinanze consulti l’elenco qui www.swissheartgroups.ch/elenco. 33
Cessi subito l’allenamento se … ha una dispnea molto forte, improvvisi dolori al petto o vede nero davanti agli occhi. In questo caso faccia controllare dal medico il cuore e la circolazione prima di riprendere ad allenarsi. Pause di riposo di tanto in tanto L‘attività fisica è importante, ma nel corso della giornata si conceda delle pause di riposo se si sente stanco. Mentre si riposa il corpo può rilassarsi e prepararsi alla prossima sollecitazione. Legga il giornale o un buon libro, guardi la televisione o faccia un pisolino. È importante «dare ascolto» al corpo e concedergli le fasi di riposo che richiede. > Rinunciare a fumare 8 Se fuma non può fare niente di meglio per il cuore e la salute che smettere subito. Fumare diminuisce l’assorbimento dell’ossigeno nel sangue. Inoltre il fumo è il fattore di rischio più importante per l’insorgenza dell’ar- teriosclerosi. L’arteriosclerosi danneggia ulteriormente il miocardio e accelera il progredire dell’insufficienza cardiaca. 34
> Moderazione con l’alcool 9 Se possibile non consumi bevande alcooliche o ne consumi molto poche, cioè al massimo 1 o 2 bicchieri di vino o di birra al giorno. Quantità maggiori nuocciono non solo al miocardio ma anche ad altri organi. > Godersi la vita 10 Malgrado la malattia cerchi di aver piacere dalle belle cose della vita di tutti i giorni e faccia di tutto per godersi la vita. Si dedichi ai suoi hobbies o si trovi un hobby che le piace. Si goda la compagnia dei famigliari e degli amici. Curi i contatti personali e non rinunci a fare e ricevere visite, anche se eventualmente spostarsi non le è più tanto facile. Se si sente bene e ne ha voglia si conceda dei viaggi, vada al cinema, a teatro o ad un concerto. Importante è non sovraffaticarsi. I bei siti del mondo, un buon film o un concerto può goderli anche a domicilio con la televisione, la radio o Internet. 35
Domande frequenti Posso ancora andare in montagna? Per i cardiopatici o le cardiopatiche, un’altitudine fino a 1500 metri non pone generalmente problemi. È consigliabile un periodo d’adattamento (acclimatazione) di 2–3 giorni prima di fare delle escursioni a piedi. All’inizio esse dovrebbero comprendere poche salite. La miglior cosa da fare è discutere la sua efficienza fisica con il medico. I viaggi in aereo e in automobile costituiscono un problema nel mio caso? Nella maggior parte degli aerei la pressione nella cabina corri- sponde a quella a un’altitudine di 1800–2200 metri sul mare. Di norma viaggi brevi, di 60–90 minuti, non comportano un aumento dei disturbi. In caso di insufficienza cardiaca pronunciata voli e viaggi in automobile di maggior durata non sono consigliabili e vanno discussi con il medico. Devo farmi vaccinare contro l’influenza? Per lei l’influenza o una polmonite possono essere pericolose. Perciò se ne protegga facendosi vaccinare dal medico. La vaccina- zione antiinfluenzale va fatta tutti gli anni tra metà ottobre e metà novembre. 36
Posso ancora avere rapporti sessuali? Molti cardiopatici e molte cardiopatiche rinunciano all’attività ses- suale perché temono che possa far male al cuore. Nella maggior parte dei casi questo timore è infondato. Di solito i pazienti o le pazienti stabili possono avere una vita sessuale praticamente nor- male. Il rapporto sessuale corrisponde allo sforzo compiuto salendo le scale per circa due piani. Parli apertamente con il medico dell‘at- tività sessuale. Dopo averle esaminato il cuore le dirà in che misura può svolgerla. Ne parli con il suo o la sua partner e cercate insieme di adattare l’amore fisico alle sue condizioni di salute. I farmaci per aumentare la potenza fanno al caso mio? Non di rado gli uomini affetti da cardiopatie soffrono di disturbi dell’erezione o di impotenza, che può essere una conseguenza dei medicamenti. In questo caso i farmaci per aumentare la potenza potrebbero essere utili. Domandi al suo medico. Importante è pren- dere questo farmaco solo su prescrizione medica e conformemente alle istruzioni. Posso ancora fare la sauna? I grandi sbalzi di temperatura possono affaticare il cuore. Il forte calore dilata i vasi sanguigni con pericolo di calo della pressione arteriosa. Non faccia la sauna da solo o sola. Se la goda in compa- gnia di qualcuno. 37
(Imparare a) vivere con l’insufficienza cardiaca Il suo modo di affrontare l’insufficienza cardiaca è determinante per le sue condizioni di salute e per la qualità della sua vita. Può darsi che all’inizio della terapia si senta più stanco di prima e abbia l’impressione di star meno bene che prima della cura. Ciò è dovuto al fatto che ci vuole un certo tempo per abituarsi ai medi- camenti e per regolarne in modo ottimale la posologia. Deve però assolutamente parlare con il medico se ha la sensazione che qualcosa non vada o che i disturbi si siano aggravati. Gli comu- nichi anche se si sente meglio. L’aiuterà così ad adeguare ancor più la terapia alle sue esigenze. E la psiche? Avere un‘insufficienza cardiaca dev‘essere elaborato dal profilo psichico. L‘organo colpito, il cuore, è esistenziale. La malattia ha conseguenze anche sul suo ambiente psicosociale. Interessa pure il o la partner, la famiglia, gli amici e i colleghi; magari non è più possibile svolgere un‘attività professionale. Prenda sul serio anche i sintomi psichici. Forse vive da solo e si sente isolato perché a causa della malattia non può più muoversi liberamente come prima. Oppure la preoccupa il fatto che la sua efficienza è limitata e teme di non poter più far fronte alle esigenze della vita quotidiana. O ancora ha paura di essere o di diventare dipendente da altri. 38
Ed è pure possibile che ne abbia abbastanza della malattia, dei medicamenti, delle cure e dell’ospedale e sia semplicemente stufo. Accetti questi sentimenti, ma cerchi di non lasciarsene sopraffare. In queste situazioni un‘assistenza psicologica e/o psicoterapeutica può essere opportuna. Ne parli con il suo medico o con qualcun altro che la cura. Specialisti o specialiste di psicocardiologia la aiute- ranno volentieri. Altre informazioni Su molte malattie, metodi di cura e d’esame e su un’adeguata prevenzione delle malattie cardiovascolari, alla Fondazione Svizzera di Cardiologia si possono ordinare opuscoli e altro materiale informativo. Informazioni sui gruppi del cuore: www.swissheartgroups.ch App «Vivere con l’insufficienza cardiaca» Può scaricare gratuitamente l’app «Vivere con l’insufficienza cardiaca» (iOS o Android) nell’App Store o su Google Play. Sito web www.cuoredebole.ch Il sito web riporta importanti informazioni nonché consigli e offerte che possono agevolarla nell’affrontare la malattia nella vita quoti- diana. 39
Fondazione Svizzera di Cardiologia x Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale x x Fondazione Svizzera di Cardiologia Dufourstrasse 30 P008671 Leben mit Herzinsuffizienz IT Casella postale 3000 Berna 14 Telefono 031 388 80 80 info@swissheart.ch | www.swissheart.ch www.cuoredebole.ch Conto per offerte CP 69-65432-3 / IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3 Ringraziamo il Gruppo di lavoro «Insufficienza cardiaca» © Fondazione Svizzera di Cardiologia, ottobre 2020 della Società Svizzera di Cardiologia per la consulenza specialistica. SAPERE · COMPRENDERE · VIVERE MEGLIO Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Comprendere – Vivere meglio» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Un impegno congiunto per informare i pazienti in modo completo e comprensibile e per promuovere la loro competenza.
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