Virbac news - Leishmaniosi a 360 gradi - N 4
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I.R. virbacnews N° 4 Speciale malattie parassitarie - aprile 2015 www.virbac.it Leishmaniosi a 360 gradi
Sommario Editoriale Rapporto veterinario-proprietario...........................................................................................................................................................................3 Angelo Giorgetti Protezione dagli ectoparassiti Gli artropodi: non solo parassiti ma anche vettori .........................................................................................................................................4 Ezio Ferroglio Perché CaniLeish® è un vaccino I vaccini, questi preziosi sconosciuti..........................................................................................................................................................................6 Paola Dall’Ara La leishmaniosi nel cane La terapia anti-Leishmania.............................................................................................................................................................................................8 Gaetano Oliva Leishmaniosi in Europa Il cane, il gatto e gli altri ospiti .................................................................................................................................................................................12 Maria Grazia Pennisi Ectoparassitari Effitix®: una sfida nell’ottica della prevenzione...............................................................................................................................................15 Nicoletta Rizzi Pubblicazione a carattere non periodico Tipografia virbacnews della Società Virbac e pertanto non soggetta a registrazione ai sensi degli Artt. 2 e 16 Legge n. 47/1948. Aziende Grafiche Printing srl Peschiera Borromeo (Mi) 2 Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015
Editoriale ■ Rapporto veterinario-proprietario Per una Medicina veterinaria a tutto tondo Angelo Giorgetti, DVM Marketing manager Virbac Italia C are Lettrici, cari Lettori, l’obiettivo in questi anni per darvi tutti gli strumenti aperto un canale Youtube e una pagina di questo numero di Virbac news utili e in nostro possesso per vincere la Facebook, risposto alle molteplici domande è parlare di leishmaniosi canina sfida contro Leishmania infantum. Se do- pervenuteci, invitando sempre a consultare in modo completo, approfondendo gli vessimo parlare di “prodotti”, siamo inter- il medico veterinario di fiducia. Unico aspetti clinici, terapeutici, preventivi ed venuti nell’area diagnostica con i nostri obiettivo: portarli sempre più “dentro” le epidemiologici. test rapidi Speed Leish K, nell’area terapeutica vostre strutture. Per questo motivo, con Leggendo i testi di questo nostro prodotto con Milteforan, nella profilassi con l’innovativo grande sforzo in termini di investimento, editoriale, articoli con firme autorevoli e vaccino CaniLeish, nella prevenzione con stiamo collaborando con la stampa gene- sintesi di un lavoro spesso lungo quanto gli antiparassitari Effitix e Duowin. ralista (settimanali e mensili a tiratura na- una vita, e confrontandomi con la realtà Tutto questo, a nostro parere, ci sembra zionale) affinché si generi quella giusta di campo e le vostre esperienze, faccio comunque ancora riduttivo. In questi ultimi sensibilità che porti i proprietari di animali sempre più mio quel dettame di base anni abbiamo organizzato seminari, coin- a frequentare assiduamente i vostri am- della Medicina umana e veterinaria: non volto molti opinion leader, divulgato pub- bulatori, le vostre cliniche. esistono malattie ma esistono pazienti. blicazioni scientifiche, favorito la diffusione Non contenti, ci siamo anche impegnati Esistono interazioni tra paziente e agente di conoscenza tramite house organ, nella nel modo televisivo permettendo la rea- patogeno, interazioni individuali che fanno più trasparente collaborazione con i media lizzazione, sul canale 55 del digitale terrestre, del vostro lavoro di clinici una vera e pro- e le associazioni di settore, messo a vostra di una trasmissione interamente dedicata pria attività investigativa. La leishmaniosi disposizione un accurato e sempre pre- agli animali, ove la parte del protagonista canina sembra essere, da questo particolare sente servizio tecnico, tentando ogni volta la fa il medico veterinario e le associazioni punto di vista, l’esempio più calzante. Lo di darvi una risposta, di aggiungere un culturali di categoria, impegnandoci a con- sforzo di standardizzare terapie, di classi- tassello al puzzle, di aiutarvi in quel rom- servare il carattere etico della trasmissione ficare i diversi stadi della malattia, di picapo che è la leishmaniosi. senza scivolare nella tentazione semplice- mettere in campo protocolli diagnostici e Tra metà febbraio e metà marzo abbiamo mente pubblicitaria. Il suo titolo è “Un di profilassi, si misura di fronte al singolo altresì organizzato il Mese della prevenzione vero amico a 4 zampe”. In questo format caso clinico ove l’interazione paziente/noxa contro la leishmaniosi canina che ha visto il telespettatore può trovare informazioni patogena genera una molteplicità di aspetti l’adesione e la partecipazione di oltre relative al proprio pet riguardanti vari ar- e di conseguenti compor tamenti così 2.000 medici veterinari. Un successo che gomenti e con un ritorno d’immagine per grande da renderci spesso attoniti. ha avuto una rilevanza mediatica veramente l’intera categoria di grandissima rilevanza. Eppure è solo grazie agli schematismi dei importante, convinti di aver favorito l’in- Compare così una Medicina veterinaria protocolli e della stadiazione che possiamo dispensabile link tra medico veterinario e d’eccellenza, in grado di gestire a tutto svolgere con successo la nostra attività paziente. tondo le problematiche riguardanti il modo clinica/investigativa/preventiva, ed è proprio Per questo e per altro ancora ci piace de- degli animali. grazie alla standardizzazione delle nostre finirci come gli “esperti in leishmaniosi”. In conclusione, come di rito, vorrei rin- attività cliniche, secondo modelli scientifici Questa nostra mission ci porta anche a graziare tutti coloro che hanno contribuito testati, e alle nostre approfondite cono- parlare con il pubblico, con i proprietari alla realizzazione di Virbac news: gli autori, scenze, che riusciamo a spuntarla su pa- dei vostri pazienti. Infatti abbiamo sup- il marketing team di Virbac Italia, tutta rassiti, batteri, virus e quant’altro. portato la classe medico veterinaria in Point Vétérinarie Italie e in particolare la Per questo riteniamo che la leishmaniosi tutte le iniziative “in clinic” rivolte ai pet figura di Monica Vajna de Pava, che con canina sia sempre attuale e fonte d’interesse. owner (organizzando e aiutandovi in diverse pazienza ci assiste in termini di coordina- Dal canto nostro, come azienda farmaceutica centinaia di micro-eventi), abbiamo pro- mento. completamente dedicata a voi e al settore dotto brochure informative sulla leishma- Infine un grazie a voi lettori. medico veterinario, abbiamo lavorato tanto niosi dedicate ai vostri clienti, abbiamo Buona lettura Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015 3
Animali da compagnia Malattie parassitarie ■ Protezione dagli ectoparassiti Gli artropodi: non solo parassiti ma anche vettori L’azione repellente di un antiparassitario è fondamentale per ridurre il rischio di trasmissione dei patogeni veicolati da ditteri e da zecche. Prof. Ezio Ferroglio DVM, PhD Dipl. EVPC, Dipl. ECVPH Dipartimento di Scienze Veterinarie, Università degli Studi di Torino I l controllo e la profilassi nei confronti e culturali vari, nonché una maggiore at- dove, tuttavia, oltre all’effetto “repellente”, degli ectoparassiti si basano in buona tenzione del mondo veterinario, hanno si somma anche l’effetto antiparassitario, parte sull’utilizzo di molecole che portato a un’ulteriore diffusione e con- per cui, se la zecca muore in poche ore, hanno sia azione antiparassitaria (in grado sapevolezza riguardo ai patogeni trasmessi prima di iniziare il vero e proprio pasto, il di eliminare i parassiti) sia, spesso, azione da vettori. Ovviamente nei confronti dei rischio di trasmissione di patogeni è molto “repellente” o comunque che agiscono con ditteri (ad es. zanzare e flebotomi) l’effetto ridotto. Anche se i tempi necessari per la effetto che impedisce agli artropodi di ef- repellente ha un ruolo molto importante trasmissione di agenti patogeni sono va- fettuare il pasto di sangue (effetto cosid- perché riduce il rischio che un soggetto riabili, tendenzialmente la morte in poche detto anti-feeding). venga punto da un vettore infetto e ore della zecca riduce significativamente Il motivo di questa necessità è dovuto al quindi possa venire infettato. (fino quasi ad annullarlo per Babesia, che fatto che in molti casi gli artropodi non L’azione repellente quindi è fondamentale è un patogeno che necessita di più tempo: ci preoccupano solo per il loro ruolo pa- per ridurre il rischio di trasmissione dei 24-48 ore, per la trasmissione) il rischio rassitario, ma spesso, molto di più, per il patogeni veicolati dai ditteri (tipico il caso di infezione. loro possibile ruolo di vettori. Negli ultimi della leishmaniosi), ma ha importanza an- anni poi, cambiamenti ambientali, climatici che nelle malattie trasmesse da zecche Attività antifeeding e knock-down In quest’ottica i piretroidi rappresentano una valida risposta, poiché abbinano le due attività importanti nel controllo degli ectoparassiti e delle infezioni trasmesse da vettori. Sono cioè dotati sia di azione cosiddetta anti-feeding, che riduce il numero di artro- podi che riescono ad effettuare un pasto di sangue, sia di azione insetticida vera e propria o knock-down, che, come abbiamo detto, è invece legata al contatto e all’as- sorbimento del principio da parte degli artropodi e alla conseguente eccitazione, seguita da paralisi motoria con morte del- l’ectoparassita. Questo punto, che abbiamo detto essere importante nelle tick borne diseases, as- sume ancor più rilievo nel caso della lei- shmaniosi, poiché, provocando la morte dei flebotomi prima che questi (dopo 6- 9 giorni) facciano un altro pasto di sangue, si impedisce che i soggetti eventualmente infettatisi su di un cane trattato possano trasmettere ad altri cani, o all’uomo, Lei- shmania infantum. Se è facile per i proprietari intuire che Ciclo di vita di Leishmania infantum. con il trattamento proteggono i loro 4 Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015
Malattie parassitarie Animali da compagnia e quindi il rischio di trasmissione della leishmaniosi sia ai cani sia, potenzialmente, anche all’uomo. L’efficacia dei piretroidi è legata alla loro lipofilia che fa sì che si disperdano sullo strato lipidico che ricopre cute e peli e si accumulino, per venire poi rilasciati, nel sebo. È chiaro che un fattore importante nel determinare l’efficacia, in termini di durata dell’effetto protettivo, dipende dalla quantità di piretroide che si sommi- nistra inizialmente e, in minor misura, dagli eccipienti che ne favoriscono la di- spersione e lipofilia. Controllare ditteri, zecche e anche pulci I piretroidi si sono rivelati in grado di pro- teggere i cani da zanzare, flebotomi e zecche, ma nei confronti delle pulci mostrano invece una minore efficacia. Possiedono un elevato potere abbattente, ma non sono in grado di proteggere il cane, per la Amastigoti di Leishmania infantum all’interno e intorno a macrofagi. biologia delle pulci stesse, dalla reinfestazione. Per questo quando si devono controllare anche pulci, oltreché zecche e ditteri, si tende ad abbinare ai piretroidi un’altra molecola che mostri maggiore attività anche nei confronti delle pulci. In alcuni casi poi la molecola aggiunta può avere azione anche nei confronti delle zecche e questo porta a una positiva sinergia con il pire- troide. Il controllo degli ectoparassiti è un tema di solito trascurato, a meno di casi parti- colari come soggetti con la DAP, e lasciato alla libera iniziativa dei proprietari. In realtà va affrontato con cognizione di causa, poiché vi sono situazioni differenti che necessitano di differenti approcci. So- prattutto non va dimenticato che, se anche noi ci concentriamo di solito su di un singolo aspetto, ad esempio la prote- zione da Leishmania, i cani sono esposti a molteplici fattori, flebotomi, zecche, pulci, Promastigoti di Leishmania infantum. per cui spesso l’antiparassitario va scelto tenendo conto di tutti questi rischi e cani, andrebbe ben spiegato loro che in quelli che già hanno mostrato sintoma- deve quindi presentare uno spettro d’azio- realtà dovrebbero essere trattati, per tologia, proprio perché, così facendo, si ne il più ampio possibile abbinato a un’ef- quanto sopra detto, tutti i cani. Anche riduce il rischio di infezione dei flebotomi ficacia prolungata. Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015 5
Animali da compagnia Malattie parassitarie ■ Perché CaniLeish® è un vaccino I vaccini, questi preziosi sconosciuti Come tutti i vaccini, CaniLeish® diminuisce la probabilità di sviluppare l’infezione attiva da Leishmania e di mostrare segni clinici di leishmaniosi. Prof.ssa Paola Dall’Ara DMV Professore associato di Immunologia veterinaria Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica (DIVET) Università degli Studi di Milano L a vaccinazione è per definizione già in commercio, vaccini contro alcuni di tenziali benefici della vaccinazione superano l’immunizzazione attiva di un sog- questi patogeni (ad es. CaniLeish®, il vaccino i potenziali rischi; getto sano ottenuta mediante som- per la leishmaniosi del cane). • vaccinare gli animali in modo adeguato a ministrazione, per via parenterale, orale o proteggere la salute pubblica. mucosale, di una preparazione antigenica, Gli obiettivi della È comunque necessario tenere sempre costituita da microrganismi interi, frazioni vaccinazione ben presente che “vaccinazione” non è si- di questi o loro prodotti, nel tentativo di in- La vaccinazione ha diversi obiettivi: nonimo di “protezione”: infatti nessun vac- durre protezione nei confronti di una de- • vaccinare il maggior numero possibile di cino è in grado di stimolare un’immunità terminata malattia infettiva. Il prodotto animali nella popolazione a rischio; protettiva nel 100% della popolazione vac- somministrato, denominato “vaccino”, sti- • vaccinare ogni animale con la giusta fre- cinata. A seconda della malattia, l’efficacia mola nell’ospite una reazione immunitaria quenza (non più spesso del necessario); protettiva accettabile fornita dalla maggior specifica, di tipo prevalentemente umorale • vaccinare ogni animale solo contro gli parte dei vaccini varia dal 65% al 95%: ciò o cellulo-mediato, a seconda del tipo di agenti infettivi per i quali esiste un reale ri- implica che in una popolazione vaccinata vaccino usato e della via di somministra- schio di esposizione, infezione e conseguente una certa percentuale di animali non è co- zione, che lo aiuterà, in futuro, nella prote- sviluppo di malattia; munque protetta e sfortunatamente, da zione nei confronti dell’aggressione dello • vaccinare un animale solo quando i po- un punto di vista individuale animale, una stesso patogeno verso cui è stato vacci- nato. In altre parole, la vaccinazione è un “trucco” volto a ingannare il sistema immu- nitario inducendolo a credere di trovarsi di fronte a un’infezione e a reagire di conse- guenza; il vaccino è tanto più efficace come trucco quanto più assomiglia al vero ag- gressore ed è in grado di attivare i mecca- nismi immunitari come farebbe il patogeno di campo. La vaccinazione rappresenta la misura sa- nitaria di maggior successo nella pratica medica e veterinaria che ha permesso e che permette ancora oggi di tenere sotto controllo diverse malattie infettive. È infatti sempre più utilizzata con successo nella prevenzione di numerose malattie infettive a eziologia quasi esclusivamente virale o batterica, dati i relativamente pochi immu- nogeni e di conseguenza la “facilità” di allestire un adatto vaccino. Per malattie a eziologia diversa (miceti, protozoi, metazoi e tumori), per le quali la complessità anti- genica è notevole e il potere immunogeno a volte quasi inesistente, si ricorre in genere a un’immunoterapia non specifica, ma sono comunque in fase di studio, e in alcuni casi 6 Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015
Malattie parassitarie Animali da compagnia rottura vaccinale costituisce un insuccesso. tossine così modificate vengono denominate Perché CaniLeish® Inoltre, non tutti i vaccini proteggono dal- anatossine o tossoidi: un esempio classico, è un vaccino l’infezione: alcuni evitano lo sviluppo di in commercio anche per i nostri animali, è CaniLeish® si può considerare a tutti gli manifestazioni cliniche, mentre altri limitano rappresentato dall’anatossina tetanica. effetti un vaccino inattivato, essendo co- la gravita della sintomatologia clinica e le I vaccini vivi attenuati, noti anche con la stituito dalle cosiddette “proteine escre- sue conseguenze: in questi casi è il sistema sigla MLV (Modified Live Vaccines), sono co- te-secrete” (Excreted-Secreted Proteins, immunitario ad avere un ruolo chiave nel stituiti da microrganismi completi, il cui ESP) prodotte da Leishmania in mezzi di fare il resto, riducendo la gravità della ma- potere patogeno è stato diminuito o eli- coltura privi di cellule e di siero, e purificate. lattia. minato (ceppi resi avirulenti) con trattamenti Queste proteine svolgono diverse funzioni: o procedure diverse, mantenendo nel con- ad esempio contribuiscono all’infezione Classificazione dei vaccini tempo l’immunogenicità e la capacità di della cellula da parte del parassita e alla I vaccini attualmente in commercio per la replicarsi. Quando vengono somministrati conseguente moltiplicazione intracellulare; profilassi di diverse malattie del cane e del a un organismo, inducono una blanda infe- inoltre modulano la risposta immunitaria gatto sono prodotti nella maggior parte zione e contemporaneamente stimolano dell’ospite. dei casi mediante tecniche convenzionali: il completo range delle difese immunitarie Alcune proteine di questo gruppo esistono possono prevedere la coltura dell’agente tipiche dell’infezione naturale, senza però in due forme: la forma escreta-secreta e eziologico e la sua successiva inattivazione provocare la malattia. Questi vaccini sti- la forma ancorata alla superficie di mem- (vaccini inattivati), oppure passaggi seriali molano inoltre una risposta immunitaria brana: questo significa che alcune di esse dell’agente patogeno in modo da ottenere (umorale e cellulo-mediata) di lunga durata. possono anche essere sfruttate come mutanti che non causano più la malattia Generalmente, i vaccini vivi sono liofilizzati bersaglio della risposta immunitaria, in ma che, essendo ancora vivi e in grado di per aumentarne la stabilità e la durata quanto rappresentano degli antigeni di replicarsi, causano solo una blanda infezione della conservazione e devono essere sempre superficie del parassita. (vaccini vivi attenuati). Grazie allo sviluppo conservati refrigerati a + 4 °C. Dato il limitato potere immunogeno tipico di tecnologie più moderne, quale ad esempio Oggi è possibile identificare singoli epitopi di questo gruppo di vaccini, CaniLeish® l’ingegneria genetica, sono oggi disponibili e proteine ad attività protettiva presenti contiene un adjuvante (QA-21), che ne vaccini di nuova generazione (vaccini a su- sui microrganismi patogeni e produrli me- potenzia l’immunogenicità: infatti, questo bunità sintetici o ricombinanti, vaccini a diante sintesi (sintetici) oppure mediante derivato altamente purificato della saponina vettore ricombinante). tecnologia del DNA ricombinante: in que- QA, a sua volta derivata da Quillaja sapo- I vaccini inattivati sono costituiti da mi- st’ultimo caso viene prodotta in vitro una naria, è un potente stimolante della crorganismi interi (batteri o virus), cui è notevole quantità di proteine immunogene risposta immunitaria mediata dai linfociti stata eliminata completamente la virulenza, (proteine ricombinanti) inserendo i geni T helper di tipo 1 (Th1). I Th1, producendo mediante inattivazione fisica o chimica. I codificanti per tali proteine in batteri, lieviti IL-2, TNF-α e IFN-γ, mettono in moto microrganismi perdono così la capacità di o linee cellulari. Questi vaccini sono diversi una valida risposta cellulo-mediata atti- moltiplicarsi, mentre conservano intatte le da quelli che utilizzano vettori ricombinanti vando i macrofagi e i linfociti T citotossici, loro proteine costitutive e quindi il loro (vedi oltre), in quanto l’antigene preformato con conseguente effetto protettivo nei potere immunogeno, garantendo un’im- è prodotto in grande quantità ex vivo e poi confronti delle infezioni sostenute da pa- munità senza rischi di infezione. Sono somministrato all’animale in seguito a pu- togeni intracellulari, esattamente come spesso associati ad adjuvanti che ne po- rificazione.Tali vaccini possiedono un ridotto succede in un organismo che riesce a tenziano l’immunogenicità; inoltre, richiedono potere immunogeno, a causa delle piccole contrastare gli effetti dell’infezione da Lei- somministrazioni ripetute per conferire dimensioni delle frazioni antigeniche, e shmania. una protezione adeguata. Non essendo in sono incapaci di replicarsi. Per questi motivi Come altri vaccini, CaniLeish® non pro- grado di infettare una cellula e di replicarsi, vengono in genere somministrati insieme tegge dall’infezione, ma diminuisce la pro- stimolano tipicamente un’immunità di tipo ad adatti adjuvanti. babilità di sviluppare l’infezione attiva da umorale (produzione anticorpale). In questo Infine, l’allestimento dei vaccini a vettore Leishmania e di conseguenza di mostrare tipo di vaccini si possono includere anche ricombinante prevede di sfruttare un mi- segni clinici di leishmaniosi, riducendo le preparazioni immunizzanti allestite con crorganismo vettore vivo, che può essere così il rischio di malattia a livello individuale. proteine prodotte dal patogeno di interesse, ingegnerizzato per fargli poi esprimere, Soprattutto per questo motivo è assolu- o ancora con esotossine batteriche modi- una volta inoculato nel soggetto da vaccinare, tamente necessario affiancare alla vacci- ficate mediante trattamento fisico o chimico, proteine virali appartenenti a uno o più nazione valide misure per ridurre l’espo- in modo da perdere il potere tossico ma patogeni, proteggendo così l’ospite nei sizione ai flebotomi vettori (adatti collari mantenere le proprietà antigeniche. Le confronti di una o più malattie infettive. o spot-on insetticidi). 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Animali da compagnia Malattie parassitarie ■ La leishmaniosi nel cane La terapia anti-Leishmania Negli ultimi dieci anni numerosi progressi sono stati fatti nell’ambito dell’approccio terapeutico. Prof. Gaetano Oliva Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali Università di Napoli Federico II L a leishmaniosi è una malattia pro- manifestazioni cliniche, clinico-patologiche, periodi, specialmente quando la terapia tozoaria trasmessa da insetti vet- le misure profilattiche e terapeutiche. A è attuata in tempo e con l’utilizzazione tori (flebotomi) endemica in 88 causa del lungo periodo di incubazione di protocolli standardizzati a livello inter- Paesi del mondo, compresi quelli dell’Eu- non c’è una stagionalità riguardo l’incidenza nazionale. I farmaci attualmente impiegati ropa mediterranea. Nel nostro conti- della malattia. nel trattamento della CanL consentono nente la maggior par te dei casi umani Nel cane la malattia si presenta nella nella maggioranza dei casi un buon recu- diagnosticati è riferibile alla leishmaniosi forma generalizzata a decorso cronico, e pero clinico, ma non evitano del tutto le viscerale zoonotica (LVZ) e alla leishma- il quadro sintomatologico è pleomorfo; ricadute che possono presentarsi a di- niosi cutanea (LC) causate da Leishmania dopo il periodo di incubazione (variabile stanza variabile di tempo. infantum (sinonimo Leishmania chagasi), il da 1 mese a 4 anni) possono manifestarsi I successi parziali sono imputabili a diverse cui serbatoio naturale è rappresentato inizialmente sintomi quali lieve depressione cause (vedere riquadro 1). dal cane domestico. e diminuzione dell’attività fisica e, quindi, La malattia che si sviluppa nel cane, comparire lesioni cutanee non pruriginose, Impostare la terapia causata dallo stesso agente eziologico, alopecia progressiva, desquamazione e anti-Lesihmania viene definita leishmaniosi canina (CanL). ulcerazioni. Alcuni cani sviluppano lesioni Gli scopi della terapia anti-Leishmania Nel cane la leishmaniosi è caratterizzata oculari quali cheratocongiuntiviti, uveiti e possono essere ricondotti a: da un ampio range di segni clinici, da accrescimento abnorme delle unghie. Si i) riduzione (eliminazione) della carica forme asintomatiche fino a quadri clinici può registrare riduzione del peso, atrofia parassitaria del paziente; gravi e spesso fatali. muscolare, insufficienza renale con poliuria, ii) controllo dei danni indotti dal parassi- Leishmania infantum è la specie maggior- polidipsia, depressione del sensorio. ta; mente diffusa al mondo e svolge un im- Negli ultimi dieci anni numerosi progressi iii) ripristino della risposta immunitaria portante ruolo sia nell’ambito della Me- sono stati fatti nell’ambito dell’approccio del cane; dicina veterinaria sia della Sanità pubblica. terapeutico che, ad eccezione di alcune iv) stabilizzazione nel tempo dei risultati In Europa, la leishmaniosi da L. infantum suscettibilità di razza ed individuali, con- ottenuti; è endemica nei Paesi mediterranei anche sente di solito buoni risultati e permette v) trattamento delle recidive. se, negli ultimi anni, l’areale di diffusione il controllo della malattia per lunghi Di fondamentale importanza è l’istituzione dell’infezione si è espanso alle regioni settentrionali, con casi di focolai autoctoni in alcune aree della Svizzera e della Ger- 1. Le più frequenti cause di insuccesso terapeutico mania. Storicamente, focolai endemici di in caso di CanL CanL sono stati registrati nei cani del Centro e Sud Italia, isole comprese e, re- • Profondo squilibrio immunitario che si manifesta in corso d’infezione centemente, nuovi focolai sono stati ri- • Difficoltà di interazione farmaco-bersaglio (la presenza di cellule parassitate in distretti poco portati nelle Regioni del nord-est Italia. vascolarizzati come cute, tessuti cheratinizzati, ecc., rende problematico il raggiungimento di La prevalenza dell’infezione nei cani, in concentrazioni intracellulari terapeuticamente efficaci) Italia, varia dall’1,7 al 48,4%. • Utilizzazione di protocolli terapeutici inadeguati • Mancata compliance del proprietario Lunga incubazione e quadro • Possibile esistenza di ceppi resistenti ai chemioterapici antimoniali clinico pleomorfo • Possibile coesistenza di altri agenti patogeni trasmessi da vettori che spesso rendono di difficile La leishmaniosi canina è una malattia in- valutazione il quadro clinico, esprimendosi con segni clinici e alterazioni clinico-patologiche del fettiva cronica ancor oggi oggetto di tutto sovrapponibili a quelli indotti da L. infantum (Ehrlichia canis; Anaplasma spp; Babesia spp; studio per la sua estrema variabilità, sia Haepatozoon canis) per quanto riguarda la patogenesi, che le 8 Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015
Malattie parassitarie Animali da compagnia di un rapporto di fiducia con il proprietario soggetto; e midollare per quantificare la carica pa- dell’animale, ricordando allo stesso che • la funzionalità degli organi principali, in rassitaria prima e dopo i trattamenti); la terapia anti-Leishmania è lunga (talvolta particolare quella epato-renale, necessaria • lo stato immunitario dell’animale (tipo per l’intera vita del paziente), costosa e per la corretta scelta del farmaco, per di risposta Th1- Th2), parzialmente desu- non sempre efficace. l’emissione di un giudizio prognostico e mibile, in assenza di test immunologici Prima di intraprendere la terapia è im- per l’istituzione di una terapia di suppor- specifici, dal titolo anticorpale valutato portante valutare: to; mediante test di immunofluorescenza in- • il grado di compromissione clinica del • la carica parassitaria (aspirato linfonodale diretta (IFAT) o ELISA quantitativa. 2. Classificazioni cliniche dei cani infetti e di quelli malati Classificazione del Gruppo di studio sulla leishmaniosi canina Una prima classificazione, elaborata dal Gruppo di studio sulla leishmaniosi canina (GSLC; www.gruppoleishmania.org) (Paltrinieri et al., 2009), classifica i cani infetti in 4 stadi clinici e 2 sottostadi; questi ultimi tengono conto della possibilità di recidive o di fenomeni di resistenza alla terapia. 1) stadio A: cani “esposti”, che non mostrano segni clinici né alterazioni clinico-patologiche e nei quali i test parassitologici risultano negativi. In questi cani il fattore di rischio è rappresentato dal vivere o aver soggiornato in aree endemiche; 2) stadio B: cani “infetti”, quelli che pur non mostrando segni clinici o alterazione dei parametri ematologici, ematobiochimici e urinari risultano positivi ai test parassitologici diretti e indiretti. I titoli anticorpali di questi cani sono bassi, poiché è noto che i titoli anticorpali si elevano progressivamente con il passaggio dallo stato di infezione a quello di malattia e risultano direttamente correlati all’aumento della carica parassitaria nei vari organi e tessuti. È possibile affermare senza dubbio che il rilievo di titoli anticorpali 4 volte superiori a quelli considerati come titolo-soglia (cut-off) corrisponde a una chiara dimostrazione del progredire irreversibile dell’infezione verso la malattia; 3) stadio C: cani “malati”, quelli che oltre alla dimostrazione diretta del parassita mostrano titoli anticorpali elevati, con chiara evidenza di segni clinici suggestivi di leishmaniosi e/o alterazioni clinico-patologiche riportabili alla presenza del parassita. I cani malati possono presentare un quadro clinico di estrema severità, e pertanto essere inquadrati nello stadio successivo; 4) stadio D: cani “malati gravi”, quando mostrino nefropatia proteinuria; insufficienza renale cronica; gravi malattie oculari che possano comportare la perdita funzionale e/o richiedano terapie immuno-depressanti; gravi malattie articolari che possano invalidare la funzione motoria; gravi malattie concomitanti, di natura infettiva, parassitaria, neoplastica, endocrina o dismetabolica. I cani apparteneti ai due sottostadi (Ea ed Eb) vengo classificati, rispettivamente, come “cane refrattario al trattamento terapeutico” (Ea) e “cane con recidiva precoce” (Eb). Classificazione del gruppo Leishvet Come prima accennato, è disponibile un’altra classificazione clinica elaborato da un gruppo di esperti (Leishvet - www.Leishvet.com) che probabilmente puntualizza in maniera più dettagliata la gravità degli stadi di malattia, soprattutto in riferimento alla funzionalità renale.Tale classificazione (Solano Gallego et al., 2009) accenna anche alla terapia specifica consigliata nei diversi stadi e inquadra la relativa prognosi. In sintesi tale classificazione può essere schematizzata come segue, in quattro differenti stadi di malattia. - Lieve (Stadio I): quando i segni clinici siano lievi (ad es. linfadenopatia o dermatite papulare), i parametri ematologici, ematobiochimici e urinari risultino nella norma e il titolo anticorpale negativo o debolmente rilevabile. - Moderata (Stadio II): quando il cane, oltre ai segni riportati per lo Stadio I, presenti sintomi quali: dermatite esfoliativa, onicogrifosi, ulcere, anoressia, perdita di peso, febbre ed epistassi; siano riscontrabili alterazioni clinico-patologiche quali: lieve anemia non rigenerativa, ipergammaglobulinemia, ipoalbuminemia, sindrome da iperviscosità sierica; il profilo renale risulti ancora normale e anticorpi siano rilevabili con titolazione da bassa ad alta. - Grave (Stadio III): quando il soggetto, oltre ai segni clinici dello Stadio I e II, presenti sintomi riferibili a lesioni da immunocomplessi (vasculiti, artriti, uveite, glomerulo nefrite); quando alle alterazioni clinico patologiche riportate nello Stadio II si aggiunga una condizione di insufficienza renale cronica (IRIS I o II) ed i titoli anticorpali risultino medi o alti. - Molto grave (Stadio IV): quando nel cane con malattia grave si aggiunge una condizione di tromboembolismo polmonare, sindrome nefrosica e uno stadio finale di patologia renale; oltre alle alterazioni di laboratorio riportate nello stadio III si evidenzia uno stadio di insufficienza renale IRIS III, IV o di sindrome nefrosica. I livelli sierici anticorpali rilevabili siano medio alti. Gli stadi II, III e IV Leishvet sono dettagliatamente divisi in dipendenza delle alterazioni clinico-patologiche e della compromissione renale: nello stadio II Leishvet vengono distinti due “sottostadi” (IIa e IIb, cani nefropatici non proteinurici o proteinurici con rapporto proteine urinarie-creatinina urinaria [PU/CU] < 1), mentre gli stadi III e IV Leishvet comprendono rispettivamente i cani inquadrati dalla International Renal Interest Society (IRIS) negli stadi IRIS I (con PU/CU > 1) e II o negli stadi IRIS III e IV. Come già riportato per la classificazione GSLC, anche nella classificazione Leishvet la gravità della patologia è concordante con l’aumento dei titoli anticorpali. Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015 9
Animali da compagnia Malattie parassitarie La classificazione clinica di un cane affetto missione più duratura, se paragonata a anche un drastico abbassamento della da leishmaniosi risulta non sempre agevole, quella ottenuta con l’utilizzo delle due carica parassitaria infettante per alcuni poiché la grande varietà di quadri clinici sostanze in monoterapia. Un altro dato mesi e, di conseguenza, un minore tasso visibili in corso di leishmaniosi rende interessante è la buona tollerabilità di di infettività per i flebotomi vettori. poco “categorizzabili” gli stessi. La stadia- tale associazione farmacologica. Ovviamente, nei cani affetti da “quadro cli- zione clinica, tuttavia, pur con i limiti Allo stato attuale, tuttavia, nonostante nico grave”, in particolare in quelli già in propri di ogni classificazione, è fonda- un’ampia utilizzazione dei due farmaci in condizione di insufficienza renale, la prognosi mentale per decidere se e come trattare numerosi lavori sperimentali, non esiste è strettamente correlata alle condizioni un cane affetto da leishmaniosi, avendo un protocollo di riferimento. Nella pratica cliniche di partenza e alla necessità di indi- sempre chiara la distinzione tra lo stato il protocollo più frequentemente utilizzato spensabili terapie collaterali. d’infezione e quello di malattia. Un cane è quello che prevede l’uso di antimoniato Una molecola di più recente registrazione infetto, infatti, è per definizione un soggetto di N-metilglucamina alla dose di 100 è la miltefosina (esadecil-fosfocolina), un nel quale sia dimostrabile la presenza del mg/kg SID sc (o 50 mg/kg BID sc) per 4- analogo dei fosfolipidi, composto da esteri parassita, con metodi diretti (microscopia, 6 settimane, unitamente alla sommini- con diverse catene lunghe sature e insature coltura, PCR) o con metodi indiretti strazione di allopurinolo alla dose di 10 di gruppi alchilici: la sua attività anti-Lei- (messa in evidenza di anticorpi specifici). mg/kg BID per os, da protrarre per molti shmania è determinata da alterazioni in- La condizione di malattia è quella nella mesi dopo la remissione clinica. Questo dotte al metabolismo dei fosfolipidi del quale siano rilevabili danni organici che protocollo, applicato correttamente, nei parassita. Uno studio clinico multicentrico si esprimono con segni clinici e/o con al- cani caratterizzati da condizioni cliniche (Mirò et al., 2008) ha valutato l’efficacia terazioni clinico-patologiche. non par ticolarmente gravi determina e la sicurezza dell’associazione miltefosina Nella maggior parte dei casi i cani infetti quasi costantemente la guarigione clinica e allopurinolo rispetto alla terapia con potrebbero non avere necessità di trat- e il suo mantenimento per periodi quasi antimoniato di N-metilglucamina e allo- tamento terapeutico, al contrario di quelli sempre superiori a un anno. La terapia purinolo in cani con infezione naturale malati che devono essere sempre trattati. con i due farmaci in associazione consente da Leishmania infantum. I risultati hanno Un cane infetto da L. infantum, inoltre, prima di manifestare segni clinici di malattia, può permanere per numerosi mesi o anni in uno stato d’infezione. Tale stato può essere facilmente diagnosticabile (in- fezione patente) o essere al limite della rilevabilità, pur utilizzando diverse tecniche diagnostiche quali la dimostrazione di anticorpi anti-Leishmania, l’evidenziazione microscopica del parassita e la PCR quali/quantitativa (infezione sub paten- te). Per rendere più agevole l’inquadramento diagnostico e prognostico dei cani infetti e di quelli malati da L. infantum sono state recentemente pubblicate due diverse classificazioni cliniche (vedere riquadro 2). Le possibilità terapeutiche L’associazione tra l’antimoniato di N-me- tilglucamina e l’allopurinolo è il protocollo utilizzato da più tempo nella terapia della leishmaniosi del cane e per il quale esi- stono maggiori evidenze bibliografiche. Come dimostrato da Denerolle e Bor- doiseau (1999), i cani trattati con la com- binazione dei due farmaci hanno una re- Leishmaniosi canina: cane con «clinical staging Leishvet III». Foto G. Oliva 10 Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015
Malattie parassitarie Animali da compagnia mostrato una significativa riduzione dello abbandonato a motivo della potenziale singolo caso clinico. Per i cani che, sulla score clinico, la normalizzazione dei dati nefrotossicità propria dei due composti base dell’esame fisico e degli accertamenti di laboratorio e la riduzione della carica e, per quanto riguarda l’amfotericina B li- ematobiochimici non necessitano di te- parassitaria in entrambi i gruppi, senza posomizzata, soprattutto per evitare l’in- rapie di supporto, può essere proponibile alcuna differenza statisticamente signifi- sorgenza di farmacoresistenza nei confronti il seguente schema, volutamente sempli- cativa tra i cani trattati con miltefosina/al- di questa sostanza considerata il farmaco ficato: lopurinolo - antimoniato di N-metilglu- di prima scelta nella terapia della lei- • esame fisico completo e monitoraggio camina/allopurinolo. Il dosaggio proposto shmaniosi umana in Europa. dei più comuni parametri ematobiochimici per la miltefosina è di 2 mg/kg BID, per Un altro farmaco recentemente com- e urinari alla fine del trattamento tera- os. Anche nel caso dell’associazione mil- mercializzato per la terapia degli stati peutico; tefosina/allopurinolo, i risultati migliori iniziali della malattia è il domperidone, • controlli periodici ogni 6 mesi, con de- vengono ottenuti quando le condizioni utilizzabile da solo o in associazione con terminazione del titolo anticorpale e cliniche dell’animale non sono drastica- gli antimoniali o con la miltefosina. Il quantificazione della carica parassitaria mente già compromesse. domperidone è un antagonista competi- con real time PCR (qPCR) midollare o È interessante notare che entrambe le tivo della dopamina, con capacità di linfonodale; classificazioni riportate nel riquadro 2 indurre iperprolattinemia; questo ormone, • nel caso di recidive precoci, o se la va- giudicano non opportuna la terapia du- ritenuto una citochina pro-infiammatoria, lutazione clinica e/o i parametri emato- rante le fasi precoci dell’infezione. Al con- è capace di evocare la risposta cellulo- biochimici non rientrano nei limiti di nor- trario, negli stadi più avanzati della malattia, mediata Th1 e, di conseguenza, una mi- malità o non tendono alla normalizzazione, e in ragione dei danni organici da essa gliore azione immunitaria nei confronti valutare la correttezza del protocollo te- provocati, deve essere tenuto in consi- del parassita. L’azione terapeutica del rapeutico adoperato e l’eventuale necessità derazione che la sola terapia anti-Lei- domperidone in monoterapia o in asso- di terapie collaterali, la possibilità di shmania spesso non è sufficiente a rista- ciazione agli altri farmaci anti-Leishmania, possibili patologie intercorrenti o rivalutare bilire le condizioni cliniche del cane che pur promettente, meriterebbe ulteriori la diagnosi. deve essere oppor tunamente trattato approfondimenti scientifici. In ogni caso, il trattamento delle recidive con le terapie collaterali necessarie, in dovrebbe sempre prevedere l’alternanza particolare in corso di patologie renali, Il monitoraggio di più protocolli, allo scopo di evitare proteinuriche o non proteinuriche. Il monitoraggio del cane durante e dopo quanto più è possibile la selezione di Allo stato attuale, esistono poche alter- la terapia deve essere adattato ad ogni ceppi chemio-resistenti. native ai due protocolli sopra citati. L’al- lopurinolo è stato proposto come farmaco Bibliografia utilizzabile da solo, nelle forme iniziali della malattia o nelle forme molto gravi, • Solano-Gallego L, Koutinas A, Miró G, Cardoso L, Pennisi MG, Ferrer L, Bourdeau P, Oliva G, Baneth G. - Directions for the diagnosis, clinical staging, treatment and prevention of canine leishmaniosis.Vet Parasitol. 2009 Oct tipicamente caratterizzate da insufficienza 28;165(1-2):1-18 renale cronica. Il dosaggio proposto in • Miró G, Oliva G, Cruz I, Cañavate C, Mortarino M, Vischer C, Bianciardi P. - Multicentric, controlled clinical study monoterapia varia da 5 a 20 mg/kg, BID, to evaluate effectiveness and safety of miltefosine and allopurinol for canine leishmaniosis. Vet Dermatol. 2009 per os, per un periodo minimo di due- Oct;20(5-6):397-404 tre mesi, con risultati quasi sempre buoni. • Gómez-Ochoa P, Castillo JA, Gascón M, Zarate JJ, Alvarez F, Couto CG. - Use of domperidone in the treatment of canine visceral leishmaniasis: a clinical trial. Vet J. 2009 Feb;179(2):259-63 Il trattamento cronico con allopurinolo • Paltrinieri S, Solano-Gallego L, Fondati A, Lubas G, Gradoni L, Castagnaro M, Crotti A, Maroli M,Oliva G, Roura X, è solitamente ben tollerato; tuttavia es- Zatelli A, Zini E. - Guidelines for diagnosis and clinical classification of leishmaniasis in dogs. Canine Leishmaniasis sendo la sostanza un analogo strutturale Working Group, Italian Society of Veterinarians of Companion Animals. J Am Vet Med Assoc. 2010 Jun della ipoxantina, è da tenere in conside- 1;236(11):1184-91 razione che la stessa può indurre la for- • Oliva G, Roura X, Crotti A, Maroli M, Castagnaro M, Gradoni L, Lubas G, Paltrinieri S, Zatelli A, Zini E. - Guidelines mazione di cristalli e calcoli di xantina for treatment of leishmaniasis in dogs. J Am Vet Med Assoc. 2010 Jun 1;236(11):1192-8 • Solano-Gallego L, Miró G, Koutinas A, Cardoso L, Pennisi MG, Ferrer L, Bourdeau P, Oliva G, Baneth G, The LeishVet nel rene, nell’uretere e nella vescica. Group. - LeishVet guidelines for the practical management of canine leishmaniosis. Parasit Vectors. 2011 May Tra i farmaci proposti nel recente passato, 20;4:86 devono essere ricordati l’amminosidina • Roura X, Fondati A, Lubas G, Gradoni L, Maroli M, Oliva G, Paltrinieri S, Zatelli A, Zini E. - Prognosis and monitoring e l’amfotericina B in forma classica o li- of leishmaniasis in dogs: a working group report. Vet J. 2013 Oct;198(1):43-7 posomizzata. Pur avendo i due farmaci • Bourdeau P, Saridomichelakis MN, Oliveira A, Oliva G, Kotnik T, Gálvez R, Foglia Manzillo V, Koutinas AF, Pereira da Fonseca I, Miró G. - Management of canine leishmaniosis in endemic SW European regions: a questionnaire- un’ottima azione anti-Leishmania, il loro based multinational survey. Parasit Vectors. 2014 Mar 24;7 uso è allo stato attuale quasi del tutto Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015 11
Animali da compagnia Malattie parassitarie ■ Leishmaniosi in Europa Il cane, il gatto e gli altri ospiti È sempre più evidente che molti animali, domestici e selvatici, hanno un ruolo importante nello scenario di questa patologia. Prof.ssa Maria Grazia Pennisi Dipartimento di Scienze veterinarie Università di Messina I n Europa la popolazione degli animali da compagnia è cresciuta e si è modificata Situazione epidemiologica della leishmaniosi canina in Europa negli ultimi decenni. I gatti hanno infatti su- (tratto da p. Bourdeau) perato il numero dei cani e vivono in oltre 70 milioni di famiglie. Il legame uomo-animale da compagnia si è modificato e rafforzato e cane e gatto sono ormai “animali familiari” Zona fortemente enzootica piuttosto che semplici “animali da compa- Zona enzootica Zona di estensione enzootica gnia”. Ciò comporta che essi ricevono un più Zona di potenziale estensione per la presenza di vettori elevato livello di cure mediche, vivono a più Paesi/zone in cui sono stati descritti casi autoctoni stretto contatto con l’uomo e lo seguono nei (non enzootici) Casi importati suoi spostamenti soprattutto durante le va- canze. Situazioni scarsamente documentare La leishmaniosi è una complessa malattia Casi autoctoni? zoonosica in espansione in Europa, dove è Casi enzootici? Casi importati? sempre più evidente che non solo il cane ma anche altri animali, domestici e selvatici, hanno un ruolo importante nello scenario in costante * I confini delle zone sono approssimativi evoluzione di questa patologia che coinvolge * La mappa deriva da studi e dati provenienti uomo, animali e ambiente. da congressi europei (Bourdeau: Eomp 2004; WorldLeish4 2009; Ecvd 2009; Resfiz 2009). Leishmanie, serbatoi e vettori Il cane è il principale serbatoio di L. infantum come dimostra l’elevata prevalenza dell’infe- zione canina nelle aree endemiche e l’infettività Cipro del cane per l’insetto vettore. Altri mammiferi (uomo compreso) sono stati relegati al ruolo di ospiti occasionali o serbatoi secondari di scarsa rilevanza epidemiologica. Tra questi vi toriale sia nell’uomo che nel cane e questa perniciosus, P. neglectus, P. ariasi) hanno esteso sono molti carnivori selvatici (volpe, lupo, co- modalità assume una maggiore rilevanza il loro areale di distribuzione in aree non en- yote, martora, faina, donnola, genetta, gatto dove la presenza dei flebotomi è scarsa o demiche di Germania, Francia e Italia setten- selvatico, ecc.) o roditori sinantropi (ratto, nulla. trionale. Altre specie, come P. mascittii, sono topo) ritrovati infetti nel corso di alcuni studi. La trasmissione può infatti avvenire con tra- sospettate come vettori e sono presenti in Questo concetto è stato negli ultimi anni sfusione di sangue infetto, per via venerea, aree non endemiche in Belgio, Austria, Francia minato dai dati relativi a un focolaio di lei- tramite morsicatura o per via verticale. e Germania. shmaniosi umana sviluppatosi alla periferia di Queste modalità di trasmissione sembrano Questa specie è stata catturata in Germania Madrid, nel quale il serbatoio era costituito avere avuto un ruolo fondamentale nella dif- a 50° di latitudine Nord e questo rimane at- dalla lepre presente in un parco suburbano. fusione della leishmaniosi canina in USA, o in tualmente il rilevamento più settentrionale I flebotomi sono l’unico vettore confermato recenti casi di malattia segnalati in Germania di un flebotomo in Europa. di L. infantum e hanno un ruolo centrale nella o Scandinavia. Un elemento interessante per gli scenari presenza e diffusione della malattia. È co- Molte specie di flebotomi di comprovata ca- futuri della leishmaniosi in Europa proviene munque confermato che la leishmaniosi può pacità vettoriale per L. infantum sono segnalate dall’osservazione che, in laboratorio, molte essere trasmessa anche in maniera non-vet- in Europa nelle aree endemiche e alcune (P. specie di flebotomi sono in grado di sostenere 12 Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015
Malattie parassitarie Animali da compagnia lo sviluppo di specie diverse di leishmanie. malattia si associa nel cane a una risposta im- causa in gravi patologie da immunocomplessi Questo comportamento permissivo può munitaria cellulo-mediata inadeguata e a una che colpiscono rene e occhio. avere importanti conseguenze epidemiologiche elevata produzione di anticorpi. Gli anticorpi La malattia stessa è caratterizzata da un per la circolazione di specie di leishmanie at- non hanno una funzione protettiva nella lei- ampio spettro di manifestazioni cliniche e tualmente “esotiche” per l’Europa. Nell’area shmaniosi canina e sono invece chiamati in gravità. Sebbene cute, mucose, tessuto linfoide, del Mediterraneo orientale è confermata infatti la presenza di una specie antroponotica come L. donovani che di fatto può infettare anche il cane. L. tropica è già presente a Creta e nelle isole greche del mar Egeo e anche questa specie può provocare una malattia sia cutanea che generalizzata nel cane. Lo spostamento dei cani in queste aree per motivi turistici può quindi associarsi al rischio di espandere la presenza di specie diverse da L. infantum in Europa. L. major è un’altra specie che potrebbe espan- dere la sua presenza in Europa. Un focolaio è stato descritto in Israele ma il DNA di questa specie è stato evidenziato in Portogallo in un turista che aveva viaggiato in Croazia e in Sergentomyia minuta. L. siamensis è una specie di recente identifi- cazione in pazienti umani in Tailandia ma, sor- prendentemente, è stata anche sequenziata in casi autoctoni di infezione del cavallo in Germania, Svizzera e Florida (USA) e nel Foto 1. Gatto domestico a pelo corto, femmina sterilizzata, di anni 14, che presentava da circa un anno sul muso bovino in Svizzera. una lesione ulcerativo-crostosa (fotografia effettuata dopo rimozione della crosta per l’esecuzione dell’esame citologico da cui è emersa la presenza di leishmanie). La leishmaniosi canina La leishmaniosi canina ha una distribuzione focale nelle aree endemiche con prevalenze molto alte in certi focolai iperendemici. In una situazione di questo tipo tutti i cani sono di fatto esposti all’infezione (ossia entrano in contatto con il parassita) entro tre stagioni riproduttive dei flebotomi. La malattia fortu- natamente si sviluppa in un numero limitato di cani in cui l’infezione progredisce, di solito lentamente, ed è documentata dalla produ- zione di anticorpi circolanti. In molti cani sie- ronegativi e asintomatici la presenza dell’in- fezione è tuttavia documentabile con il ri- scontro del DNA del parassita e dal fatto che essi risultano infettanti per i flebotomi. Molti studi hanno evidenziato che la tipologia della risposta immunitaria ha un ruolo cruciale nell’esito dell’infezione e che fattori genetici complessi ne sono alla base. Foto 2. Stesso gatto della foto precedente. Particolare relativo ad un nodulo emorragico la cui citologia era positiva Una maggiore suscettibilità allo sviluppo della per Leishmania. Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015 13
Animali da compagnia Malattie parassitarie midollo osseo, rene e occhio sono probabil- richiedono scelte politiche per il loro impatto virus (soprattutto FIV), sottoposti a terapie mente gli organi e i tessuti più frequentemente economico. In Italia un aspetto delicato resta immunosoppressive o affetti da patologie colpiti dal parassita o dal deposito di immu- la gestione del randagismo, per l’elevato nu- gravi (tumore, diabete mellito). nocomplessi, la descrizione di casi clinici con mero di cani infetti che in aree endemiche La diagnosi di leishmaniosi nel gatto si basa presentazioni cliniche inusuali ci ricorda che vivono nei canili rifugio in assenza di adeguate sul riscontro del parassita nelle lesioni cutanee questa malattia può essere inclusa nella lista misure terapeutiche e di prevenzione. o mucosali, nei linfonodi o nel midollo osseo dei cosiddetti “great imitators” e costituire a mediante valutazione citologiche, istologiche volte una vera sfida diagnostica per il veterinario. La leishmaniosi felina o biomolecolari. È stata descritta anche la La diagnosi di leishmaniosi in un cane con In passato il gatto è stato considerato un presenza del parassita in neutrofili circolanti, sintomatologia compatibile si basa sulla sie- ospite occasionale di L. infantum. Dopo gli nell’occhio e, post-mortem, in milza, rene, pol- rologia quantitativa (IFAT o ELISA) che è suf- anni ’80, man mano che la medicina felina è mone, intestino. La maggior parte di questi ficiente per confermare la malattia quando il cresciuta insieme al numero di gatti presenti gatti è sieropositiva con titolo anticorpale titolo è elevato. La stadiazione della gravità nelle famiglie, la documentazione sulla lei- medio o elevato, ma alcuni risultano sieropositivi della malattia è essenziale per un’adeguata shmaniosi felina è migliorata in Europa, anche invece con titolo IFAT di 1:40-1:80. valutazione prognostica e scelta terapeutica. se si basa ancora sulla descrizione di singoli Mancano per il gatto dati di farmacocinetica La società scientifica Leishvet (www.leishvet.org) casi clinici o serie di casi. Alcuni di questi e farmacodinamia dei più comuni farmaci ha pubblicato un sistema di stadiazione clinica hanno riguardato casi di importazione di impiegati per la leishmaniosi canina. Nella in 4 stadi (vedere a pag. 9) che si basa su gatti che avevano vissuto anni prima in un’area maggior parte dei casi nel gatto è stato im- esame fisico, sierologia quantitativa, esame endemica. piegato in maniera empirica l’allopurinolo emocromocitometrico, profilo biochimico ed Studi epidemiologici hanno riportato che con buona efficacia clinica; è stata però do- esame delle urine. La presenza e la gravità di l’infezione felina può essere frequente in area cumentata la persistenza dell’infezione no- una concomitante malattia renale cronica endemica e una prova di xenodiagnosi ha di- nostante la guarigione clinica e la possibilità condizionano infatti l’aspettativa di vita e la mostrato che le leishmanie sono trasmissibili di recidive dopo la sua sospensione. scelta del trattamento più indicato non solo dal gatto ai flebotomi. Questi dati fanno del La prevenzione della leishmaniosi nel gatto è per la leishmaniosi ma anche per l’eventuale gatto una specie di non trascurabile importanza un aspetto sul quale mancano al momento nefropatia secondaria. epidemiologica nelle aree endemiche dove informazioni. I farmaci maggiormente utilizzati sono gli an- una numerosa popolazione di gatti randagi si timoniali, la miltefosina e l’allopurinolo. Que- aggiunge a quella dei gatti di proprietà. Conclusioni st’ultimo può essere somministrato da solo Nel gatto la malattia associata all’infezione da L’importanza della leishmaniosi in Europa (soprattutto nelle forme lievi o in quelle con L. infantum può avere caratteristiche simili a sembra destinata a crescere a causa di im- nefropatia terminale) ma in ogni caso viene quella del cane. Infatti, si rincontrano spesso portanti fattori: aumento e diffusione dei associato agli altri due farmaci come terapia noduli e ulcere sulla cute (soprattutto testa vettori, diffusione dei serbatoi, spostamento di mantenimento a lungo termine. Ciò si o estremità degli arti), le mucose o le giunzioni di cani e gatti da zone endemiche a zone rende necessario perché tutti i protocolli muco-cutanee. Come nel cane, sono frequenti non endemiche, presenza in zone endemiche seguiti producono solo guarigione clinica, e linfoadenomegalia e lesioni oculari (uveite). di popolazioni canine e feline che non ricevono la somministrazione prolungata di allopurinolo Peculiare della leishmaniosi felina è invece il adeguata assistenza sanitaria, impossibilità di ha lo scopo di mantenerla stabile e evitare riscontro di stomatiti e in alcuni casi è stata guarigione parassitaria negli animali trattati, recidive. dimostrata la presenza di amastigoti nelle possibile introduzione di specie diverse da L. La prevenzione individuale sul cane è fonda- lesioni orali. Dal punto di vista clinico-patologico infantum. mentale in zone a rischio e si basa sull’uso di viene osservata spesso iperglobulinemia e piretroidi (spot on o collari) con documentata anemia arigenerativa lieve. In qualche soggetto Bibliografia attività anti-feeding verso i flebotomi. La pro- si riscontra una grave pancitopenia. Una • Pennisi MG. - An update on feline leishmaniosis in tezione con piretroidi di cani già infetti con- malattia renale cronica può predominare il Europe. EJCAP, 2013, 23(2), 20-27 tribuisce inoltre al controllo della leishmaniosi quadro clinico e comunque viene descritta • Pennisi MG. - ( Leishmaniosis of companion animals nel territorio. Da alcuni anni, nei cani sani e come complicanza nel decorso dei casi mo- in Europe: an update. Veterinary Parasitology, 2015, sieronegativi per Leishmania, la prevenzione nitorati a lungo termine. (in press) può essere integrata in Europa con l’uso di È probabile, ma ancora non specificamente • Solano-Gallego L, Mirò G, Koutinas A, Cardoso L, un vaccino con efficacia dimostrata nei indagato, che uno deficit immunitario pre- Pennisi MG, Ferrer L, Bourdeau P, Oliva G, Baneth G. (The Leishvet Group) - Leishvet guidelines for the confronti della progressione dell’infezione e esistente favorisca lo sviluppo della malattia practical management of canine leishmaniosis. lo sviluppo della malattia (CaniLeish®). nel gatto. Circa metà dei casi clinici hanno Parasites&Vectors, 2011, 4, 86-102. Misure efficaci a livello di massa o ambientale infatti riguardato gatti con infezione da retro- 14 Virbacnews n° 4 - Speciale malattie parassitarie - aprile 2015
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