Viaggio sulla luna Méliès 1902

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Viaggio sulla luna Méliès 1902
Viaggio sulla luna
   Méliès 1902
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Viaggio sulla luna
• Il tema del viaggio sulla luna prima della
  nascita del cinema era già ampiamente
  diffuso nel teatro di féerie un genere
  teatrale diffuso in Francia nella seconda
  metà dell’Ottocento, basato su vicende
  fantastiche e caratterizzato da una
  messa in scena ricca di effetti
  scenografici e spettacolari
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Viaggio sulla luna
• Il viaggio sulla luna ha inoltre una lunga
  tradizione letteraria che va dal volo sulla
  luna di Astolfo in groppa all’ippogrifo
  nell’”Orlando Furioso” (1516) di
  Ludovico Ariosto al viaggio sulla luna di
  Cyrano de Bergerac fino a Jules Verne
  e HG Wells
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Astolfo sulla luna
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Verne dalla terra alla luna
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Viaggio sulla luna
• Méliès realizza il suo “Voyage dans la
  lune” (1902) nel laboratorio di
  Montreouil-sous-Bois nei dintorni di
  Parigi: si tratta di un capannone a vetri
  che permetteva di sfruttare la luce
  solare (come nelle riprese en plein air)
  ma anche di avere tutti i dispositivi di
  messa in scena di un teatro
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Viaggio sulla luna
• “Voyage dans la lune” fu uno sforzo
  produttivo senza precedenti non solo per la
  lunghezza ma anche per la quantità di
  trucchi, l’accuratezza degli effetti scenografici,
  il numero e la qualità degli attori impiegati
• Costò la cifra enorme per l’epoca di 10.000
  franchi che furono però recuperati con i prezzi
  di vendita: 560 franchi la copia in bianco e
  nero 1000 quella a colori
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Viaggio sulla luna
• Dopo qualche iniziale difficoltà
  soprattutto con gli ambulanti delle fiere
  che trovavano il prezzo eccessivo
  “Voyage dans la lune” incontrò un
  crescente successo e una diffusione
  senza precedenti come mostrano anche
  le numerose contraffazioni, le imitazioni
  e i plagi del film
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Viaggio sulla luna
• Sadoul riferisce che con “Voyage dans la
  lune” venne inaugurata la prima sala a
  programmazione stabile di Los Angeles
• Tuttavia proprio dagli USA Méliès ebbe i
  maggiori dispiaceri finanziari perché il film fu
  immediatamente duplicato e sfruttato
  illegalmente sia da Lubin che da Edison.
• Per tutelarsi Méliès fa depositare su carta i
  negativi delle sue pellicole così da garantirsi
  la stessa tutela prevista per i libri e cosa che
  Edison già aveva cominciato a fare fin dal
  1893-94
Viaggio sulla luna Méliès 1902
Lumière o Méliès?
• Si tratta di una contrapposizione in
  auge quando le rovine seminate dalla
  seconda guerra mondiale appena
  conclusa spingevano Cesare Zavattini a
  indicare in Lumière la via maestra di un
  realismo documentario e in Méliès la
  perversione e la corruzione
Lumière o Méliès?
• Nella relazione tenuta al “Convegno
  internazionale di cinematografia”
  svoltosi a Perugia il 26 e 27 settembre
  1949 Zavattini afferma che scegliendo
  la strada di Mèliés e non quella di
  Lumière dove erano disseminate le
  spine della realtà il cinema ha fallito la
  sua missione
Lumière o Méliès?
• Sadoul però per esempio pur essendo su
  posizioni politiche affini a Zavattini obietta che
  se si vuole davvero trovare un antenato di
  “Ladri di biciclette” (De Sica,1948) esso va
  cercato più in Mèliés che nei Lumière
• Del resto lo stesso Zavattini entra in felice
  contraddizione quando facendo volare in
  “Miracolo a Milano” (1951) i poveri sulle
  scope è senz’altro più vicino alle favole di
  Mèliés che alla realtà dei Lumière e la cosa
  non fu perdonata né a lui né a De Sica dagli
  arcigni custodi dell’ortodossia realista
Lumière o Méliès?
• D’altra parte gli studi teorici hanno da tempo
  abbandonato la contrapposizione tra
  autentico e artificiale mostrando come i
  meccanismi di funzionamento del dispositivo
  cinematografico si basino su un inestricabile
  intreccio tra questi due aspetti e come il
  trucco sia essenziale al funzionamento tanto
  del cinema fantastico quanto di quello
  realistico
Ladri di biciclette De Sica
           1948
Miracolo a Milano De Sica
          1951
La potenza del falso
• Certo c’è una bella differenza tra un treno che
  entra in stazione (“L’arrivée d’un train à la
  Ciotat” Lumière 1896) e un treno che passato
  tra le costellazioni entra nella bocca di un
  sole dall’aria seccata (“Viaggio attraverso
  l’impossibile” Méliès 1904) e tuttavia c’è
  almeno una occasione in cui Lumière e
  Méliès presenti fianco a fianco sono riusciti a
  integrarsi perfettamente
L’arrivée d’un train a la Ciotat
        Lumière 1895
Viaggio attraverso
l’impossibile 1904
      Méliès
La potenza del falso
• Lumière e Méliès si sono integrati quando nel
  1902 lo stesso anno di realizzazione di
  Voyage dans la lune è stato incoronato
  Edoardo VII infatti se Méliès aveva usato la
  sua abilità per produrre la “documentazione”
  di un evento che per un gioco della sorte fu
  terminata prima che l’evento avesse luogo la
  sera dell’incoronazione il falso documentario
  di Méliès veniva proiettato insieme alle
  riprese dal vero fatte all’esterno della
  cattedrale da un operatore Lumière
Fuori l’autore
• Méliès merita l’appellativo di autore perché
  tanta e tale era la sua volontà di controllo e
  partecipazione diretta a ogni fase
  dell’ideazione e realizzazione delle sue
  vedute
• A Méliès però certamente la dimensione
  dell’autore viene applicata a posteriori perché
  era estranea alla logica di produzione e
  consumo del cinema dei primi tempi
Fuori l’autore
• Méliès di questa sua dimensione
  d’autore in un senso vicino a quello che
  abbiamo oggi aveva piena coscienza e
  forse proprio questo impedì alla
  produzione della Star Film di reggere lo
  scontro con la concorrenza trovando il
  modo di adeguarsi alle mutate esigenze
  pur conservando lo standard qualitativo
  in precedenza raggiunto
Fuori l’autore
• Analizzando “Voyage dans la lune” potranno
  essere messi in evidenza aspetti narrativi e
  caratteri riconducibili a quella che oggi
  chiameremmo una poetica e tuttavia nel farlo
  non bisogna dimenticare che la logica sottesa
  a questo film è ancora quella dell’MRP(modo
  di rappresentazione primitivo) nel quale la
  logica delle attrazioni prevale su quella della
  narrazione e in cui è ancora una sintassi di
  tipo teatrale a sorreggere una tecnica che
  pure è già cinematografica
Fonti e precedenti
• Dal romanzo di Verne “Dalla terra alla luna”
  deriva a Méliès l’idea dell’obice sparato da un
  cannone gigantesco e alcuni spunti
  relativamente all’aspetto del suolo lunare
• Per l’aspetto dei seleniti i funghi giganti e il
  palazzo del re della luna Méliès si ispira
  invece al Wells di “The First Men in the Moon”
  del 1901
• Anche l’operetta di Offenbach “Le voyage
  dans la lune” del 1875 ha ispirato Méliès
Voyage dans la lune Méliès il
     cannone gigante
Voyage dans la lune Méliès
  seleniti e funghi giganti
Fonti e precedenti
• Nei riguardi di questi precedenti Méliès
  procede con il suo metodo che consiste
  nell’isolare degli spunti sui quali mettere alla
  prova la sua abilità di “mago” e nel combinarli
  secondo la logica di una messa in serie di
  attrazioni (trucchi, scenografie, performances
  degli attori)
• Non c’è traccia in Méliès dello spirito didattico
  e scientifico che nutre la prosa di Verne e
  Wells: diciamo pure che tale spirito risulta
  semmai parodiato
Fonti e precedenti
• Quando al calare della notte gli
  infreddoliti astronauti di Méliès
  assistono al “chiaro di Terra” ovvero
  vedono la Terra sorgere all’orizzonte
  dominare il firmamento e illuminare le
  fredde notti lunari ecco che vediamo
  una versione in chiave carnevalesca
  delle suggestioni spaziali di Verne e di
  Wells
Fonti e precedenti
• Il “Chiaro di Terra” come del resto tutta
  l’allegra fantascienza di Méliès va
  collocato nella tradizione iconografica
  del “mondo alla rovescia”
Voyage dans la Lune Méliès il
     “chiaro di Terra”
Fonti e precedenti
• Già nel 1898 Méliès aveva prodotto “La Lune
  à un mètre” in cui lui stesso interpreta il ruolo
  di un astronomo con mantello e cappello a
  cono che dopo aver subito le angherie di una
  Luna malefica alla fine viene da questa
  inghiottito e subito sputato fuori ma interviene
  la dea Febe che bella e benefica ne
  ricompone il corpo fatto a pezzi dalla Luna
  antropofaga
La luna a un metro Méliès
          1898
La luna a un metro Méliès
          1898
Arte della meraviglia e
      tecniche del racconto
• Méliès nelle sue vedute non bada tanto a una
  logica e coerente costruzione del racconto
  ma invece alla messa in serie di punti di
  attrazione che si succedono con ritmo
  incalzante
• Lavorare così significa rispetto al racconto
  che o lo stesso era dato per noto o era
  richiamato nei titoli dei quadri che elncati nel
  catalogo della Star Film servivano
  all’imbonitore per orientare gli spettatori
Arte della meraviglia e
      tecniche del racconto
• “Voyage dans la Lune” ha uno sviluppo
  narrativo chiaramente individuabile perché
  legato al tema del viaggio e tuttavia per
  quanto sia uno dei film di Méliès più
  strutturato dal punto di vista del racconto non
  c’è una vera gerarchia tra un piano di eventi
  ordinari e uno di eventi straordinari: come
  nelle fiabe tutto è portentoso sia in terra che
  in cielo e la successione di meraviglie ritmata
  dalle dissolvenze incrociate introduce in ogni
  scena una deliziosa atmosfera di apparizione
  magica
Arte della meraviglia e
      tecniche del racconto
• Metz ha osservato a proposito della
  dissolvenza incrociata che anche negli stadi
  più maturi della sintassi cinematografica
  quando cioè è usata come un puro e
  semplice segno di interpunzione per marcare
  un cambiamento di luogo o il passaggio da un
  piano temporale a un altro essa conserva
  “qualcosa della fusione sostanziale, della
  trasmutazione magica dell’efficacia mistica”
Arte della meraviglia e
      tecniche del racconto
• Il fascino di “Voyage dans la Lune” sta nella
  sua sospensione tra due universi: quello
  teatrale e quello cinematografico allo stesso
  modo in cui i suoi buffi astronauti sono
  sospesi tra medioevo fantastico e
  fantascienza
• Anche l’uso della dissolvenza incrociata è
  sospeso tra la trasmutazione magica e la
  funzione sintattica
Il cannone e il telescopio
• Un approfondimento particolare merita il
  “quadro” più celebre del film ovvero
  quello dell’effetto di avvicinamento alla
  Luna che si conclude con l’obice che si
  conficca nell’occhio destro della Luna
Voyage dans la Lune Méliès
          1902
Il cannone e il telescopio
• Tecnicamente si tratta di un falso
  travelling cioè di un apparente
  movimento in avanti della cinepresa:
  come capita in altri film di Méliès
  l’effetto è ottenuto avvicinando
  progressivamente l’oggetto ripreso alla
  macchina (che era fissa)
Il cannone e il telescopio
• Effetti del genere in Méliès sono attestati solo
  per mostrare trasformazioni di dimensioni di
  un oggetto dovute a magie varie: in “L’uomo
  con la testa di caucciù del 1901 vediamo un
  alchimista gonfiare con un mantice la propria
  testa fino a farla scoppiare e anche in questo
  caso l’effetto è ottenuto avvicinando
  progressivamente la testa alla cinepresa
L’uomo con la testa di
Caucciù Méliès 1901
Il cannone e il telescopio
• Torniamo all’obice che colpisce l’occhio della
  Luna: uno spettatore moderno tende a
  interpretare l’avvicinamento della Luna come
  una “soggettiva” dal punto di vista degli
  astronauti come si farebbe regolarmente in
  un film di oggi.
• C’è anche chi ha riscontrato nello stesso
  “quadro” un mutamento del punto di vista
  ovvero il passaggio dal punto di vista degli
  astronomi a un’altra visione soggettiva ovvero
  quella del pubblico rimasto a terra
Il cannone e il telescopio
• La medesima scena però potrebbe
  anche essere letta come una oggettiva
  ovvero come il punto di vista di un
  narratore onnisciente.
• Si tratta inevitabilmente di applicazioni
  al cinema dei primi tempi della logica
  compositiva del cinema successivo
Il cannone e il telescopio
• Più opportunamente James Frazer
  parla a proposito di questo “quadro” di
  effetto di primo piano della Luna ed è
  un primo piano fittizio e tuttavia valido
  perché nato da particolari circostanze
  come accade con la chiusura a iride che
  si trasforma in primo piano in
  Grandma’s Looking Glass film di Albert
  Smith del 1900
Grandma’s Looking Glass
   Albert Smith 1900
Grandma’s Looking Glass
      Albert Smith 1900
• In realtà nel film di Smith si succedono
  vari effetti di dettaglio motivati dalla
  lente di ingrandimento della nonna con
  la quale un bambino sta giocando
Il cannone e il telescopio
• Risolutivo rispetto a questo quadro
  sembra essere un punto di vista
  telescopico visto che il cannocchiale
  doveva avere la potenza necessaria a
  rendere visibile un oggetto sulla
  superficie della Luna
Il cannone e telescopio
• In realtà il fascino di questo quadro divenuto
  una sorta di emblema del cinema di Méliès
  sta nella sua ambiguità che sarebbe un errore
  voler sciogliere: con questa trovata tecnica
  insieme arcaica e arditissima Méliès riesce a
  sintetizzare quello che fu il nucleo ispiratore
  del romanzo di Verne cioè l’intuizione di una
  connessione tra il cannone e il telescopio
Il cannone e il telescopio
• Intersecare cannone e telescopio vale a dire
  rendersi conto della possibilità di mettere in
  relazione l’eccezionale energia propulsiva
  prodotta dal cannone con la possibilità del
  telescopio di seguire le fasi del lancio
  spaziale
• In pochi quadri e con dei mezzi
  estremamente limitati Méliès ci fa percepire
  dunque la connessione tra la balistica e
  l’ottica
Il cannone e il telescopio
• L’azione combinata di cannone e telescopio è
  ancora più affascinante se si pensa che
  riesce a farci riguadagnare il mondo magico
  della fantasmagoria infatti nella successione
  dei “quadri” c’è un passaggio da una resa per
  così dire realistica della Luna a una
  decisamente allegorica la stessa che
  inquietava le notti dell’astronomo di “La Lune
  à un metre” e non la luna dell’astronomia
  della quale in fondo parlano sia Verne che
  Wells.
Filmografia
• Lumière “L’arivée d’un train a la Ciotat” 1895
• G. Méliès “La luna a un metro” 1898
• G. Méliès “L’uomo con la testa di caucciù”
  1901
• G. Méliès “Voyage dans la Lune” 1902
• G. Méliès “Viaggio attraverso l’impossibile”
  1904
• V. De Sica “Ladri di biciclette” 1948
• V. De Sica “Miracolo a Milano” 1951
Bibliografia
• A. Costa “Viaggio sulla luna seguito da
  l’automa di Scorsese e la moka di
  Kentridge” Mimesis Edizioni Milano
  2013
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