VARIANTE GENERALE DI ADEGUAMENTO E DI AGGIORNAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI LECCE
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
VARIANTE GENERALE DI ADEGUAMENTO E DI AGGIORNAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI LECCE VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE DI ORIENTAMENTO (Fase di Scoping) Il Tecnico: Rotondo Ingegneri Associati Collaboratrice: Ing. Maria Giovanna Altieri Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 1
Sommario CAPITOLO 1: ARTICOLAZIONE DEL RAPPORTO PRELIMINARE DI ORIENTAMENTO .......................................... 3 1.1 PREMESSA................................................................................................................................................ 3 1.2 RIFERIMENTI NORMATIVI ........................................................................................................................ 8 1.3 IL PROCESSO DI VAS............................................................................................................................... 10 1.4 I SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI VAS ..................................................................................... 14 1.5 IL PERCORSO METODOLOGICO ............................................................................................................. 15 1.6 IL PROCESSO PARTECIPATIVO................................................................................................................ 17 Capitolo 2: IL PTCP DELLA PROVINCIA DI LECCE .............................................................................................. 19 2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ......................................................................................................... 19 IL TAVOLIERE SALENTINO ........................................................................................................................ 20 IL SALENTO DELLE SERRE ......................................................................................................................... 22 2.2 IL PTCP VIGENTE .................................................................................................................................... 24 2.3 LE PREVISIONI E GLI OBIETTIVI DELLA VARIANTE AL PTCP DELLA PROVINCIA DI LECCE ....................... 25 3. LE COMPONENTI AMBIENTALI .................................................................................................................... 28 3.1 ARIA ....................................................................................................................................................... 28 3.2 ACQUA ................................................................................................................................................... 34 LE ACQUE SUPERFICIALI .......................................................................................................................... 37 LE ACQUE DI BALNEAZIONE..................................................................................................................... 40 ACQUE REFLUE URBANE .......................................................................................................................... 41 3.3 SUOLO .................................................................................................................................................... 43 3.4 PAESAGGIO E BIODIVERSITA’ ................................................................................................................ 47 3.5 ENERGIA................................................................................................................................................. 51 3.6 MOBILITA’ .............................................................................................................................................. 52 3.7 RIFIUTI.................................................................................................................................................... 52 4a. ANALISI DI COERENZA ESTERNA ................................................................................................................ 56 4.1 PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE .............................................................................. 56 4.2 PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE ............................................................................................................ 59 4.3 PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO DELLA REGIONE PUGLIA ............................................................ 62 4.4 PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI........................................................................................................ 63 4.5 PIANO DI GESTIONE DEI SIC DELLA PROVINCIA DI LECCE.......................................................................... 66 4b. ANALISI DI COERENZA INTERNA ................................................................................................................ 68 5. IMPOSTAZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE ........................................................................................ 69 5.1 Individuazione Preliminare dei Possibili Impatti ............................................................................... 70 Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 2
CAPITOLO 1: ARTICOLAZIONE DEL RAPPORTO PRELIMINARE DI ORIENTAMENTO 1.1 PREMESSA L’entrata in vigore della Legge n. 56/2014 (Riforma Delrio) pur avendo modificato le funzioni delle Province, in taluni casi anche radicalmente, ha lasciato invariata la competenza riguardo la pianificazione. La Provincia rimane l’Ente locale preposto alla redazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) i cui obiettivi principali sono quelli di coordinare l’attività pianificatoria sia rispetto al territorio della stessa Provincia e/o Città Metropolitana nei settori di propria competenza (ambiente, paesaggio, reti infrastrutturali, attività produttive, energia, dotazioni territoriali), sia rispetto ai territori dei Comuni, con riferimenti agli ambiti tematici di natura sovra comunale, mantenendo il ruolo di nodo di raccordo tra Comuni e Regione (in questo ambito, in alcune regioni ma non in Puglia, come noto, i piani urbanistici comunali sono approvati dalle sole province se queste ultime dispongono di un PTCP adeguato alla pianificazione regionale). IL PTCP Secondo quanto riportato nella Legge Regionale n. 25/2000 il Piano Territoriale di Coordinamento rappresenta un atto di programmazione generale che definisce gli indirizzi strategici di assetto del territorio a livello sovracomunale, con riferimento al quadro delle infrastrutture, agli aspetti di salvaguardia paesistico- ambientale, all'assetto idrico, idrogeologico e idraulico-forestale, previa intesa con le autorità competenti in tali materie. Nel Documento Regionale di Assetto Generale INDIRIZZI, CRITERI E ORIENTAMENTI PER LA FORMAZIONE, IL DIMENSIONAMENTO E IL CONTENUTO DEI PIANI TERRITORIALI DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) (Legge Regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b e art. 5, comma 10 bis), viene evidenziata la caratteristica del piano di Coordinamento, come strumento conoscitivo a sostegno sia dell’azione comunale sia regionale, grazie ad un sistema di conoscenze coordinato, condiviso, processuale e aggiornabile. Pertanto i contenuti di assetto della pianificazione territoriale provinciale in Puglia risultano così esplicitati. Il PTCP, a partire dal sistema delle conoscenze e delle relative valutazioni e interpretazioni, in conformità con gli indirizzi e le previsioni dei piani di livello sovraordinato o, acquisendo il valore di piano di settore a seguito di specifica intesa: − definisce uno schema di assetto del territorio provinciale e individua le trasformazioni territoriali necessarie per conseguirlo, definendone la compatibilità con le esigenze di tutela e valorizzazione delle risorse; − indica le diverse destinazioni del territorio in relazione all’assetto prefigurato nello schema di assetto, con particolare riferimento alle risorse di rilevanza sovra locale, così come sopra definite; Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 3
− individua la localizzazione di massima delle principali infrastrutture, ovvero individua gli ambiti del territorio entro i quali, in relazione ai rilevati caratteri ambientali, paesaggistici e insediativi, collocare le infrastrutture di livello e uso sovralocale, la cui effettiva localizzazione va definita di concerto con i comuni interessati e/o con le amministrazioni competenti; − definisce il sistema della mobilità di interesse provinciale in coerenza con lo schema di assetto prefigurato, anche attraverso eventuali nuove linee di comunicazione, indicandone la localizzazione di massima, nella accezione definita al punto precedente; − individua le linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica e idraulico-forestale e in genere per il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque; − individua le aree nelle quali sia opportuno istituire parchi o riserve naturali, all’interno della specificazione a livello provinciale della rete ecologica regionale; − definisce le specificazioni a livello del territorio provinciale degli ambiti paesaggistici così come saranno definiti dal nuovo PPTR in base al Codice dei beni culturali e paesaggistici; − stabilisce concreti riferimenti, anche territoriali, per coordinare le scelte e gli indirizzi degli atti di programmazione e pianificazione dei Comuni, articolando territorialmente i criteri e gli indirizzi per la pianificazione urbanistica comunale definiti a livello regionale nel DRAG/PUG. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 4
Figura 1 Schema Logico di Approvazione del PTCP - Fonte: Allegato I Documento Regionale di Assetto Generale Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 5
LA VALUTAZIONE AMBIENATLE STRATEGICA La Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi è stata introdotta a livello comunitario dalla Direttiva 42/2001/CE. Lo stato italiano ha provveduto al recepimento della suddetta Direttiva tramite il Decreto Legislativo n. 152/2006, cosiddetto Testo Unico in materia di Ambiente, successivamente modificato dal Decreto Legislativo n. 4/2008. Il presente documento costituisce il Rapporto Preliminare di Orientamento della procedura di Valutazione Ambientale Strategica da redigere per la Variante Generale al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lecce, ai sensi del Decreto Legislativo n. 152/2006 e della Legge Regionale n. 44/2012 e successivo Regolamento Regionale n. 18 del 9 ottobre 2013. In particolare il suddetto documento viene redatto a seguito dell’adozione dell’Atto di Indirizzo da parte della Giunta, in tal caso Provinciale, che da avvio al procedimento di formazione del Piano (DGR n. 2570/2014 Circolare n. 1/2014 “Indirizzi e note esplicative sul procedimento di formazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG)”). Ai sensi dell’Art. 9 della L.R. 44/2012 - Impostazione della VAS - il proponente o l’autorità procedente predispongono un rapporto preliminare di orientamento, volto alla definizione della portata e del livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e comprendente: a) i principali contenuti (obiettivi, articolazione, misure e interventi), l’ambito territoriale di influenza del piano o programma e un quadro sintetico della pianificazione e programmazione ambientale, territoriale e socio-economica vigente nel predetto ambito; b) l’esplicitazione di come la VAS si integra con lo schema logico-procedurale di formazione e approvazione del piano o programma, tenendo conto delle forme di coordinamento delle procedure, con particolare riferimento alle attività di deposito, pubblicazione e consultazione; c) una descrizione preliminare dei principali fattori ambientali nel contesto territoriale interessato dall’attuazione del piano o programma; d) l’impostazione del rapporto ambientale e della metodologia di valutazione; e) una preliminare individuazione dei possibili impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piano o programma; f) l’elenco dei soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territoriali interessati da consultare e le modalità di consultazione e di partecipazione pubblica previste. La suddetta Variante al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lecce non rientra tra i casi disciplinati dall’art. 6 del T.U. in materia Ambientale per i quali si dispone inizialmente una verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 6
Il Rapporto Ambientale Preliminare di Orientamento rappresenta il documento da redigere nella prima fase del processo di VAS denominato “fase di Scoping” in cui il proponente e/o l'autorità procedente entrano in consultazione con l’Autorità Competente, sin dai momenti preliminari dell'attività di elaborazione della variante generale al PTCP, al fine di definire le forme ed i soggetti della consultazione pubblica, condividere l'impostazione, la portata, i contenuti ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale, oltre che la metodologia e i criteri di valutazione nonché le modalità di monitoraggio (art. 11, comma 2/b, DLgs 152/2006, agg. 2010). Il processo di Valutazione Ambientale Strategica viene avviato contestualmente alla formazione del Piano e/o programma, al fine di ottenere una valutazione preventiva di quelli che sono i principali impatti che lo strumento di governo del territorio o il piano causeranno sull’ambiente e sul patrimonio culturale circostante. Tale strumento fornisce gli adeguati scenari di riferimento per le attività di progettazione e monitoraggio, tramite un’azione dinamica e sistematica di valutazione delle conseguenze ambientali. Per tanto non si configura come un procedimento autorizzativo del Piano/Programma, bensì come un articolato processo in cui l’attività di valutazione si affianca all’attività di programmazione, formazione e approvazione del piano/programma e dove l’autorità preposta alla valutazione ambientale e gli altri soggetti competenti in materia ambientale, assicurano la propria collaborazione per elevare la qualità ambientale degli strumenti valutati1. 1 Circolare 1/2008 Ambiente: Note esplicative sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica dopo l’entrata in vigore del D. Lgs n. 4/2008 – Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 7
1.2 RIFERIMENTI NORMATIVI Ai fini della redazione del suddetto documento, è opportuno far riferimento alle seguenti normative: - Normativa Europea: Direttiva 42/2001/CE. - Normativa Nazionale: D.lgs.152/06 “Norme in materia ambientale” integrato dal D.lgs.04/08 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D. Lgs 03/04/2006 n. 152, recante Norme in materia ambientale”; ripetutamente modificato e integrato, in particolare e dal D.Lgs. 128/2010 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69". - Normativa Regionale: Circolare della Regione Puglia Assessorato all’Ecologia n. 1/2008 “Norme esplicative sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica – V.A.S.” (DGR n. 981 del 13/06/2008). DGR n. 1759 del 29/09/09 di approvazione del Documento di assetto Generale DRAG – Indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione, il dimensionamento e il contenuto dei piani territoriali di coordinamento provinciale (PTCP) (L.R. n.20/2001, art.4, co.3, lett. b e art. 5, co. 10bis). Legge Regionale n. 44 del 14 dicembre 2012, “Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica”. LA NORMATIVA COMUNITARIA La direttiva 42/2001 ha l'obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente (art.1 dir. 2001/42/CE). Per valutazione ambientale s'intende l'elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione. L’obiettivo che ci si è posti a livello comunitario è quello di supportare la pianificazione urbanistica con uno strumento di valutazione ex-ante, in itinere ed ex post capace di elevare la qualità ambientale del piano. Non è un ulteriore strumento amministrativo del percorso di formazione del piano (già lungo) ma serve a renderlo più attento e adeguato al ruolo fondamentale che la società contemporanea affida all’ambiente in cui viviamo. LA NORMATIVA NAZIONALE La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), a livello nazionale, è regolata dalla Parte seconda del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 così come modificata e integrata dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 e dal D. Lgs. 29 giugno 2010, n. 128. Come stabilito nel decreto la valutazione di piani e programmi che possono avere un impatto Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 8
significativo sull’ambiente ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. LA NORMATIVA REGIONALE Delib.G.R. 13/06/2008, n. 981. Pubblicata nel B.U. Puglia 22 luglio 2008, n. 117. “Circolare n. 1/2008 – Norme esplicative sulla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 correttivo della Parte Seconda del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”. Delib.G.R. 28/12/2009, n. 2614. Pubblicata nel B.U. Puglia 25 gennaio 2010, n. 15. Circolare esplicativa delle procedure di VIA e VAS ai fini dell’attuazione della parte seconda del D.Lgs n. 152/2006, come modificato dal D.Lgs n. 4/2008. L.R. 14/12/2012, n. 44. Pubblicata nel B.U. Puglia 18 dicembre 2012, n. 183. Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica”. Reg. reg. 09/10/2013 n.18. Pubblicato nel B.U. Puglia 15 ottobre 2013, n. 134. Regolamento di attuazione della legge regionale 14 dicembre 2012, n. 44 (Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica), concernente piani e programmi urbanistici comunali. L.R. 12/02/2014, n. 4. Pubblicata nel B.U. Puglia 17 febbraio 2014, n. 21. Semplificazioni del procedimento amministrativo. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale), alla legge regionale 14 dicembre 2012, n. 44 (Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica) e alla legge regionale 19 luglio 2013, n. 19 (Norme in materia di riordino degli organismi collegiali operanti a livello tecnico-amministrativo e consultivo e di semplificazione dei procedimenti amministrativi). Circolare n. 16 del 19/06/2015, Modifiche al Regolamento Regionale 9 ottobre 2013, n. 18 “Regolamento di attuazione della Legge Regionale 14 dicembre 2012, n.44 (Disciplina regionale in materia di valutazione ambientale strategica) concernente piani e programmi urbanistici comunali. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 9
1.3 IL PROCESSO DI VAS La Circolare 1/2008 riprende schematicamente e chiarisce le modalità di svolgimento del processo, ulteriormente articolato e approfondito dalla successiva LR 44/2012, che si compone di: - una fase di scoping, ovvero una esplorazione ad ampio raggio degli ambiti territoriali, tematici, ambientali sui quali il piano potrà esercitare la propria influenza. La fase di scoping comprende propriamente la consultazione strutturata dei soggetti con competenze ambientali relativamente alla impostazione del piano e al livello di dettaglio delle informazioni necessarie per la elaborazione del Rapporto ambientale che deve descrivere i presumibili effetti sull’ambiente. Durante la fase di scoping, nel caso specifico per la redazione del Rapporto Preliminare di Orientamento, è stato avviato un confronto rispetto agli obiettivi del PTCP vigente, andando ad operare una scrematura su quali di essi sono quantificabili quantitativamente e quali solo qualitativamente. Tale procedura ha permesso di comprendere maggiormente lo stato di attuazione del piano, identificando delle modalità di valutazione dell’efficacia e dell’evoluzione del fenomeno, in particolare valutando quali obiettivi sono stati perseguiti e quali trascurati. - lo svolgimento di consultazioni, oltre alla consultazione iniziale in fase di scoping il processo di VAS prevede una ampia consultazione sulla bozza di Piano e sul relativo Rapporto ambientale. I risultati di tale consultazione, che coinvolge i soggetti con competenze ambientali e il pubblico nelle sue diverse articolazioni, devono concorrere alla definizione dei contenuti del piano (nel seguito al paragrafo 1.6 si propone un possibile percorso). - la valutazione del Piano o del programma, del Rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni. L’istruttoria sull’insieme dei documenti elaborati deve consentire una valutazione attendibile dei possibili effetti ambientali del Piano, in modo da permettere la decisione migliore in vista della sostenibilità ambientale, ma indirettamente anche economica e sociale, delle trasformazioni. - l’espressione di un parere motivato da parte dell’autorità competente per la VAS. Tale parere costituisce il risultato della istruttoria tecnica di cui al punto precedente e deve essere adeguatamente tenuto in conto al momento della approvazione del Piano. - l’informazione sulla decisione, ampia, trasparente, rigorosa deve trovare espressione nella dichiarazione di sintesi che accompagna l’approvazione del piano. Tale relazione deve esplicitare le motivazioni sottese alle scelte di piano, gli effetti ambientali che si attendono dalle azioni previste e il sistema di monitoraggio necessario a verificare, nella fase di attuazione, che gli obiettivi vengano realmente conseguiti. Deve anche prevedere, qualora gli obiettivi attesi non fossero conseguiti, meccanismi di retroazione sui contenuti del Piano al fine di ri-orientarne gli effetti. - il monitoraggio, è lo strumento con il quale dovranno essere seguiti nel tempo gli effetti della attuazione del Piano. Il progetto di monitoraggio comprende l’indicazione dei soggetti, delle modalità costruzione e Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 10
misura degli indicatori, la frequenza delle misurazioni stesse e le modalità di informazione e coinvolgimento del pubblico nella interpretazione dei risultati. Di seguito, in forma sintetica, è riportata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica e quella di approvazione del Piano, in modo da esplicitare l’intersezione tra i due processi. Processo di Valutazione Ambientale Strategica (L.R. 44/2012) Procedura del PTCP Redazione del Rapporto Elaborazione del Rapporto Elaborazione del DPP del Piano Preliminare di Orientamento Preliminare di Orientamento Territoriale di Coordinamento Approvazione del Rapporto della Provincia di Lecce – Autorità Preliminare di Orientamento Procedente Avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica sulla scorta delle informazioni contenute nel RPO Avvio della fase di consultazione Elaborazione dell’aggiornamento preliminare tra Autorità del Piano Territoriale di Procedente, Autorità Competente Coordinamento della Provincia di e Soggetti competenti in materia Lecce – Autorità Procedente ambientale Redazione del Rapporto Elaborazione del Rapporto Ambientale Ambientale Adozione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Autorità Procedente (Provincia di Lecce) Pubblicazione del Rapporto Pubblicazione del Piano Ambientale e inizio delle consultazioni Osservazioni al RA Osservazione al Piano Esame delle osservazioni, adeguamento e controdeduzioni Invio del Piano Territoriale di Coordinamento e del Rapporto Ambientale all’Autorità Competente – Regione Puglia Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 11
Espressione del Parere Valutazione del Rapporto Motivato da parte Ambientale e degli esiti della dell’Autorità Competente Consultazione Espressione del parere Motivato (Regione Puglia) dalla Regione Puglia Eventuale revisione del piano sulla base del parere motivato espresso Trasmissione del piano, del rapporto ambientale e del parere motivato all’autorità competente per l’approvazione Informazione sulla decisione a Pubblicazione della dichiarazione Pubblicazione dell’avvenuta cura dell’Autorità procedente di sintesi approvazione del Piano (Provincia di Lecce) Territoriale di Coordinamento APPROVAZIONE DEFINITIVA DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Monitoraggio a cura Monitoraggio sullo stato di dell’Autorità procedente attuazione del piano e sullo stato (Provincia di Lecce) ambientale del territorio e sua evoluzione. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 12
Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 13
1.4 I SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO DI VAS I principali soggetti coinvolti nella procedura di VAS sono: • l’autorità procedente, la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma, il proponente, sia un diverso soggetto pubblico o privato, è la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma; • l’autorità competente, la pubblica amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità e l’elaborazione del parere motivato; in sede statale autorità competente è il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che esprime il parere motivato di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali; • la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale di cui all’articolo 7 del decreto legge 23 maggio 2008, n. 90, convertito nella legge 14 luglio 2008, n. 123, assicura al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il supporto tecnico-scientifico per l’attuazione di quanto stabilito nel decreto (presente solo per le VAS di Competenza Ministeriale). • i soggetti competenti in materia ambientale, le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessati agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani e programmi. Nel caso specifico abbiamo i seguenti soggetti coinvolti: • l’autorità procedente: Provincia di Lecce, la quale ha individuato un gruppo di lavoro costituito da tecnici per l’elaborazione della Variante Generale al Piano Territoriale di Coordinamento coordinato dal Prof. Arch. Francesco Karrer; • l’autorità competente: Regione Puglia, Regione Puglia - Area Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche - Servizio Ecologia - Ufficio programmazione, politiche energetiche, VIA e VAS • i soggetti competenti in materia ambientale: si veda l’allegato A in cui sono indicati i soggetti coinvolti nel processo di VAS. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 14
1.5 IL PERCORSO METODOLOGICO Il processo di Valutazione Ambientale Strategica della Variante di aggiornamento e di adeguamneto al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lecce è stato strutturato in modo da garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle scelte di piano, sin dall’inizio del processo. Per tanto le attività connesse alla Valutazione Ambientale Strategica sono state coordinate con i tempi e le modalità di redazione della variante. In particolare la metodologia sarà contraddistinta dai seguenti punti: • Cooperazione tra le Istituzioni (Regione, Provincia e Progettisti): tra i principi cardine del processo di valutazione ambientale strategica, di fatti la L. R. n. 44/2012 prevede già nella fase preliminare della VAS, sulla scorta del Rapporto Preliminare di Orientamento, che l’autorità procedente entri in consultazione con l’autorità competente e con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di definire il dettaglio delle informazioni da inserire nel successivo Rapporto Ambientale. Inoltre con l’entrata in vigore del DRAG si è dato spazio al principio di sussidiarietà, esplicitato con le Conferenze di Co-pianificazione e tavoli tecnici, in modo tale da permettere il dialogo e la cooperazione tra Autorità Procedente e Autorità Competente. • Partecipazione attiva dei cittadini: in attuazione della Conferenza di Aarhus, cui l’Italia ha dato ratifica ed esecuzione con la legge 16 marzo 2001, n. 108, l’accesso alle informazioni, le attività di comunicazione e consultazione e la partecipazione pubblica sono considerati elementi essenziali dell’azione amministrativa in materia ambientale. In tale prospettiva si individua la VAS come processo idoneo a perseguire soluzioni condivise di pianificazione e programmazione, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. • Verifica di Coerenza Interna: tale verifica mira soprattutto a definire la razionalità all’interno del piano, in particolare circa la corrispondenza logica tra i vari contenuti e livelli in cui si articola il piano. • Verifica di Coerenza Esterna: tale verifica valuta e verifica la coerenza/razionalità tra le scelte di piano e gli indirizzi e misure contenuti all’interno delle leggi siano esse a livello europeo, nazionale e regionale. In particolare saranno valutati i diversi livelli di coerenza: Elevata, Media, Scarsa, Discordanza. • Determinazione e valutazione degli eventuali impatti diretti e indiretti: in tale fase saranno determinati e valutati tutti i tipi di impatti che l’attuazione del piano potrà portare all’ambiente. In particolare sarà valutata la temporalità degli impatti e il loro grado di reversibilità. • Determinazione e valutazione delle alternative di piano: sarà condotta un’analisi delle alternative di Piano, prevedendo due scenari di riferimento: - Scenario 0: situazione ambientale osservabile allo stato dei luoghi Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 15
- Scenario 1: situazione ambientale riferita all’attuazione completa degli obiettivi e strategie del PTCP vigente - Scenario 2: situazione ambientale presunta in seguito all’attuazione della variante generale del Piano. • Eventuali azioni di mitigazione degli impatti precedentemente valutati: data la complessità del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, obiettivo della VAS sarà quello di ridurre al minimo le scelte ambientali insostenibili e mitigare gli impatti relativi a obiettivi di carattere sociale ed economico, nei limiti delle competenze di un piano urbanistico territoriale. • Monitoraggio del Piano: il monitoraggio del Piano sarà caratterizzato da un costante e continuo aggiornamento riguardante lo stato di attuazione del Piano, l’evoluzione del territorio in oggetto e lo stato di attuazione degli obiettivi preposti dalla variante. Tale valutazione sarà eseguita in base ad indicatori prestazionali, strategici e preferibilmente quantificabili. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 16
1.6 IL PROCESSO PARTECIPATIVO Al fine di coinvolgere attivamente le amministrazioni, le associazioni, gli ordini, i soggetti del partenariato socio economico e la cittadinanza interessata, sono stati previsti Percorsi Partecipativi differenti. Il primo passo verso una partecipazione attiva e costruttiva prevede incontri ed interviste dirette a testimoni privilegiati, direttamente interessati alla formazione dell’aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (per questo motivo dirigenti e funzionari dei Comuni salentini, imprenditori o rappresentanti di associazioni di categorie e sindacati che vogliano offrire un contributo diretto a questo processo possono scrivere una mail a pianificazioneterritoriale@cert.provincia.le.it). In questa fase saranno selezionati alcuni rappresentanti delle amministrazioni comunali appartenenti alla Provincia di Lecce, alcuni rappresentanti dei tecnici anche attraverso gli ordini professionali, i rappresentanti delle associazioni di categoria, sindacati e in sostanza chiunque possa fornire un contributo tecnico, con feedback qualitativi e quantitativi sul percorso di formazione del piano e sulla verifica della efficacia e efficienza del PTCP vigente in una forma di valutazione collettiva dei risultati raggiunti o di quelli ancora da verificare. In secondo luogo, al fine di coinvolgere la cittadinanza (le persone interessate su circa 815.000 abitanti) e considerando che il PTCP interessa un territorio di circa 2760 Km2, si è pensato di strutturare la partecipazione nella fase di redazione della proposta di piano, organizzando 3 incontri pubblici in 3 città differenti, situate quasi in posizione baricentrica rispetto all’intera provincia, ad esempio Lecce, Otranto e Gallipoli, la cui disponibilità o sostituzione si verificherà nel corso dei lavori. La metodologia che sarà adottata nella gestione dei tre incontri pubblici sarà quella dell’Open Space Technology, tecnica messa a punto da Harrison Owen, che negli ultimi anni ha registrato numerosi riscontri positivi in molteplici politiche pubbliche. Ogni incontro tratterà un tema specifico d’interesse del Piano, supportato da opportune cartografie e immagini, le quali rappresenteranno il punto di partenza per osservazioni e discussioni costruttive. Una possibile “traccia” per gli incontri è la seguente: “Itinerari tra Ambiente, Produzione e Agricoltura” “Itinerari tra Valori paesaggistici, Turismo e Trasporti” “Itinerari tra Parchi e Persone” Inoltre, per promuovere questi incontri ed eventualmente predisporre questionari da compilare online, potrà essere utilizzata la piattaforma web Partecipa PTCP, al fine di ottenere un’informazione completa e soprattutto aggiornata del processo di elaborazione della Valutazione Ambientale Strategica. Tale scelta sarà concordata con il RTP in modo che il sito/piattaforma Web-GIS sia unico e se il sito non sarà ancora reso disponibile per la fase di partecipazione s’individueranno ulteriori soluzioni. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 17
I Comuni sono tra i principali destinatari del PTCP. Pertanto, il processo di partecipazione sarà tanto più efficace quanto più riuscirà a legarsi ai temi reali e ai territori coinvolti. Innanzitutto la prima comunicazione con gli enti di governo territoriale, dovrà essere finalizzata ad un apporto di conoscenza su processi di pianificazione, programmazione e progetti in essere e/o in itinere, con particolare riferimento a: 1. infrastrutture della mobilità; 2. infrastrutture a rete (energia, telecomunicazioni, ecc); 3. identificazione delle attrezzature di livello sovra comunale; 4. valorizzazione dei beni ambientali, culturali e paesaggistici; 5. identificazione e perimetrazione delle aree con un diffuso degrado ambientale e urbanistico; 6. identificazione delle aree agricole di pregio; 7. azioni o politiche del vigente PTCP che hanno trovato applicazione a livello comunale e quelle risultate inefficaci; 8. Progetti e/o politiche di intervento di livello intercomunale in corso o in programma; dall'unione dei comuni alla gestione di alcuni servizi quali la Raccolta rifiuti solidi urbani, le Aree parco, le Aree per insediamenti produttivi, lo Scuola bus, ecc. A seguito dell’indizione della Conferenza di servizi al fine della elaborazione dello schema di P.T.C.P.2 si redigerà il Rapporto Ambientale e prima della scadenza dei termini per la presentazione delle osservazioni, si procederà ad un altro ciclo di incontri di partecipazione per ascoltare le opinioni e le indicazioni di abitanti e stakeholders sullo Schema da adottare. Prima della adozione del PTCP3, si redigerà il Rapporto Ambientale da trasmettere agli Enti competenti per il parere motivato. 2 ai sensi dell’articolo 7 comma 1 della L.R. 20/2001 3 ai sensi dell’articolo 7 comma 6 della L.R. 20/2001 Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 18
Capitolo 2: IL PTCP DELLA PROVINCIA DI LECCE 2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE La provincia di Lecce, la seconda in termini di popolazione all’interno della Regione Puglia, si sviluppa integralmente all’interno della regione geografica del Salento. E’ bagnata sia dal Mar Adriatico, sia dal Mar Ionio e confina a nord-est con la Provincia di Brindisi e a nord-ovest con la Provincia di Taranto. Essa si estende per circa 2.760 mq, circa il 14% del territorio pugliese. La popolazione residente nella Provincia di Lecce è di circa 806.412 abitanti (Dati ISTAT aggiornati al 1° Gennaio 2015), in leggera diminuzione rispetto al 2014. Figura 2 Dati Istat riguardanti l'andamento della popolazione residente in Provincia di Lecce Dall’analisi della struttura demografica per età, risulta che la fascia più consistente della popolazione, con circa il 64.3 %, è quella compresa tra 15 e i 64 anni. Il 22.5 % rientra nella fascia di popolazione con più di 65 anni di età, mentre l’aliquota meno consistente (13.2 %) è data dai giovani tra 0 – 14 anni. Il Salento è per la maggior parte una pianura carsica, il “Tavoliere”, all’interno della quale gli unici riferimenti visivi di carattere morfologico sono rappresentati dalle “Serre”. Queste si presentano come un alternarsi di aree pianeggianti, variamente estese, separate da rilievi scarsamente elevati che si sviluppano in direzione NO-SE, esse risultano più mosse e ravvicinate nella parte occidentale che degrada verso lo Ionio e più rade nella zona orientale, dove arrivano ad intersecare la costa originando alte falesie e profonde insenature. Di fatti la costa orientale non si presenta mai monotona e riveste un alto valore paesaggistico, grazie alla presenza di alte falesie, circa 130 mt sopra il livello del mare, soprattutto nel tratto costiero che da Otranto conduce a Santa Maria di Leuca. Attraversando la piana carsica le serre si percepiscono come fronti olivetati più o meno lievi che si staccano dal territorio pianeggiante circostante, mentre percorrendole in direzione longitudinale, ove la cortina olivetata lo permetta, si può dominare con lo sguardo il paesaggio che le fiancheggia fino al mare4 . 4 PPTR, Ambiti di paesaggio, Il Tavoliere Salentino n. 10 Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 19
L’ambito paesaggistico del Tavoliere Salentino si sviluppa principalmente al centro della Provincia di Lecce, interessando solo in piccolo parte la provincia di Taranto (18%) e Brindisi (10%), mentre l’ambito paesaggistico delle Serre Salentine interessa esclusivamente la Provincia di Lecce in particolare la sua parte conclusiva, da Otranto sino a Santa Maria di Leuca. Figura 3Il Tavoliere Salentino e il Salento delle Serre – fonte: Ambiti Paesaggistici del PPTR IL TAVOLIERE SALENTINO L’ambito paesaggistico del Tavoliere Salentino è costituito da 56 Comuni per una superficie complessiva di 2.208,11 Kmq, di cui 1.608,79 kmq (ossia il 73 %) appartenenti alla Provincia di Lecce, 477,67 kmq (22%) alla Provincia di Taranto e infine 121,74 kmq (5%) alla Provincia di Brindisi. L’ambito Tarantino-Leccese è rappresentato da un vasto bassopiano piano-collinare, a forma di arco, che si sviluppa a cavallo della provincia Tarantina orientale e la provincia Leccese settentrionale. Esso si affaccia sia sul versante adriatico che su quello ionico pugliese. Si caratterizza, oltre che per la scarsa diffusione di pendenze significative e di forme morfologiche degne di significatività (ad eccezione di un tratto del settore ionico-salentino in prosecuzione delle Murge tarantine), per i poderosi accumuli di terra rossa, per l’intensa antropizzazione agricola del territorio e per la presenza di zone umide costiere. Il terreno calcareo, sovente affiorante, si caratterizza per la diffusa presenza di forme carsiche quali doline e inghiottitoi (chiamate localmente “vore”), punti di assorbimento delle acque piovane, che convogliano i deflussi idrici nel sottosuolo alimentando in maniera consistente gli acquiferi sotterranei. Dal punto di vista litologico, questo ambito è costituito prevalentemente da depositi marini pliocenici- quaternari poggianti in trasgressione sulla successione calcarea mesozoica di Avampaese, quest’ultima caratterizzata da una morfologia contraddistinta da estesi terrazzamenti di stazionamento marino a testimonianza delle oscillazioni del mare verificatesi a seguito di eventi tettonici e climatici. Le aree prettamente costiere sono invece ricche di cordoni dunari, poste in serie parallele dalle più recenti in prossimità del mare alle più antiche verso l’entroterra. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 20
Dal punto di vista della Valenza Ecologica, il territorio del tavoliere Salentino presente un valenza medio alta per le aree che si estendono ad Oriente, in particolare da Lecce sino ad Otranto, caratterizzate prevalentemente dalla presenza di aree naturali a pascolo, prati, incolti, molte aree umide e colture estensive a seminativi ed oliveti. La matrice agricola dunque ha una sovente presenza di boschi, siepi muretti e filari con continuità ed ecotoni e biotipi. Figura 4 Carta della valenza ecologica - Fonte: Ambito Paesaggistico Tavoliere Salentino - PPTR Gli usi agricoli predominanti comprendono le colture permanenti (105000 ha) ed i seminativi in asciutto (65.000 ha) che coprono rispettivamente il 46% ed il 29% della superficie d’ambito. Delle colture permanenti, 84000 ettari sono uliveti, 20000 vigneti, e 1600 frutteti. L’urbanizzato, infine, copre il 14% (32000 ha) della superficie d’ambito La forte antropizzazione agricola del territorio del Tavoliere Salentino è dovuta essenzialmente alla natura dei suoli, caratterizzati da terre brune particolarmente fertili, profonde ed adatte alla coltivazione intensiva. Al contempo gran parte del territorio è caratterizzato da capacità di uso del suolo piuttosto limitata, dovute alla carenza di acqua, o al rischio di erosione. Il territorio del Tavoliere Salentino è denso di elementi caratterizzanti, con riferimenti sia morfologici sia antropici, che costituiscono il mosaico prevalente dei valori percettivi e coni visuali. In particolare il mosaico è costituito da: - La campagna leccese del ristretto e il sistema di ville suburbane; - Il paesaggio del vigneto d’eccellenza; - La campagna a mosaico del Salento centrale; - Nardò e le ville storiche delle Cenate; - Il paesaggio dunale costiero ionico; - La Murgia Salentina. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 21
IL SALENTO DELLE SERRE L’area del Salento delle Serre presenta una superficie totale di circa 1.153,14 Kmq, a cui appartengono 52 comuni della Provincia di Lecce5. In particolare il Salento delle Serre risulta frazionato in 4 sottosuperfici: 1. Le serre ioniche; 2. La costa alta da Otranto a Santa Maria di Leuca; 3. La campagna olivetata delle pietre nel Salento sud orientale; 4. Il Bosco del Belvedere. Dal punto di vista della valenza ecologica, dalla costa occidentale a quella orientale, si passa dal livelli medio bassi a medio alti. In particolare i paesaggi olivetati hanno maggiore valenza ecologica rispetto superfici pianeggianti delle depressioni strutturali con copertura a seminativi in estensivo. La matrice ecologica è caratterizzata dalla presenza di boschi residui, siepi, muretti e filari con sufficiente contiguità agli ecotoni, e scarsa ai biotopi. Figura 5 La valenza ecologica - Fonte: Ambito Paesaggistico Il Salento delle Serre - PPTR Sia lungo l’Adriatico che lungo lo Ionio, in corrispondenza delle Serre Salentine, le sponde appaiono caratterizzate dalle morfologie tipiche del carsismo, più importanti nella costa ionica (alte falesie, capiventi, doline), meno evidenti nella costa adriatica piuttosto definita da fenomeni pseudo carsici. Una costa dunque, sia nei suoi tratti pianeggianti che nei suoi tratti scoscesi. Il paesaggio rurale del Salento delle Serre è fortemente caratterizzato da un lato dalle formazioni geologiche denominate appunto serre e dall’altro lato dalla struttura insediativa. Queste due macrostrutture che si 5 Le presenti note descrittive sono liberamente desunte dalle analoghe descrizioni del PPTR. Scheda d’Ambito pag.11. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 22
dispongono idealmente come forme allungate in direzione nord sud, grossomodo parallele alle linee di costa, si alternano l’un l‘altra, caratterizzando fortemente gli assetti rurali che ivi insistono. Dal punto di vista di capacità del suolo, l’ambito non presente grandi limitazioni. Le limitazioni ineliminabili (classe V) sono presenti esclusivamente lungo la costa orientale, nel tratto che conduce da Otranto a Santa Maria di Leuca. Nel resto dell’area sono presenti suoli con poche limitazioni all’utilizzazione agricola, che talvolta rappresentano restrizioni solo nella scelta delle colture. Per quanto concerne la struttura insediativa, il territorio presenta notevoli differenze dalla costa est alla costa ovest. La costa orientale è caratterizzata dalla presenta di centri con edificato compatto a maglie regolari, mentre la costa occidentale risulta caratterizzata dalla presenza di piattaforme turistico-ricettive. Queste differenze si leggono nei caratteri morfologici fortemente diversificati tra le coste, a tal punto da individuare due sub unità costiere: 1. De finibus terrae, da Otranto a Santa Maria di Leuca; 2. Il fronte delle marine gallipoline. Anche il territorio delle Serre Salentine si presenta denso di elementi caratterizzanti dal punto di vista della struttura percettiva e della visibilità. In particolare il mosaico può essere suddiviso in: 1. il paesaggio delle serre; 2. Il paesaggio costiero adriatico; 3. Il paesaggio costiero ionico. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 23
2.2 IL PTCP VIGENTE Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lecce è stato approvato definitivamente con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 75 del 24 ottobre 2008 e pubblicato sul BURP n. 008 del 15/01/2008. Il Piano Territoriale di Coordinamento propone uno sviluppo diffuso ed articolato dell’intero territorio salentino evitando di concentrare risorse fisiche, finanziarie ed umane in pochi luoghi, settori od interventi. Punto di fuga di questo modello di sviluppo è la costruzione del Salento come parco, di un territorio cioè che offra elevate prestazioni funzionali e qualità ambientali e che, nel contempo, si ponga all’avanguardia del progresso tecnologico per quanto riguarda alcune fondamentali insiemi infrastrutturali. L’infrastruttura rimane la base di ogni politica del territorio. Intendere il Salento come un grande parco nel quale si distendono città antiche, moderne, territori della concentrazione e della dispersione tra loro integrati non vuol dire pensarne un destino legato al loisir, destinare il territorio salentino unicamente o principalmente all’uso turistico. Il grande parco del Salento è soprattutto lo spazio abitabile dei cittadini e delle imprese salentine. Ciò implica, come abbiamo provato a dire, alcuni spostamenti concettuali, costruire cioè i problemi dello sviluppo e del progetto territoriale in modi parzialmente diversi dal passato. 2. Il Piano Territoriale di Coordinamento propone alcuni scenari che riguardano la regione Salentina, le modalità della dispersione delle residenze e delle attività, la riqualificazione delle aree abusive lungo la costa, la diffusione della naturalità, l’espansione delle aree agricole di eccellenza, una ricettività più estesa ed infine una politica energetica ed ambientale alternativa. Gli scenari non sono progetti; essi esplorano alcune possibili tendenze per alimentare la riflessione in ordine ad alcune dimensioni e potenzialità. La dispersione, ad esempio, è in corso e modificherà nei prossimi anni paesaggi e modi d’uso del territorio. Questione energetica e cambiamenti climatici sono impellenti; le aree abusive necessitano di essere riqualificate. Partire dalle tendenze non significa mimetizzarsi al loro interno; radicalizzarle per renderle più chiare significa mettere in luce reali alternative, possibilità od impossibilità. Ad esempio, prendere in considerazione gli scenari del recupero dell’abusivismo è porsi il problema di modificare uno stato di fatto, il contrario di lasciare che le cose vadano come vanno. E’ un dibattito sugli scenari, sui giochi di attrito che ne possono emergere, che rende possibile delineare più precise politiche nel campo delle infrastrutture: della mobilità, del governo del ciclo delle acque e dei rifiuti, dell’approvvigionamento energetico; politiche nelle quali l’innovazione tecnologica si combini alle possibilità di realizzazioni decentrate, affidate ai singoli individui, imprese, gruppi ed amministrazioni locali. 3. Accanto ad una discussione sugli scenari il Piano propone alcuni progetti. Questi, come altri che emergeranno dall’interazione tra i diversi attori e con i diversi scenari, possono essere perseguiti attraverso intese; cioè accordi tra diversi attori pubblici e privati ed, in particolare, tra diversi livelli amministrativi che si impegnino a realizzare specifici interventi. Molti dei problemi del territorio salentino non tengono conto Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 24
delle divisioni amministrative, anzi in queste trovano spesso un ostacolo alla loro risoluzione. Concrete intese possono essere costruite in ordine alla soluzione di alcuni problemi infrastrutturali, ad esempio passando dal modello radiocentrico della viabilità a quello a maglie larghe; oppure provando a considerare l’habitat dell’accessibilità un’occasione per migliorare la dotazione di attrezzature e servizi di una larga parte del Salento, o ancora utilizzando la proposta degli itinerari narrativi per definire una politica dei beni ambientali e culturali meno frammentaria. Concrete intese possono essere stabilite anche in ordine alla soluzione dei problemi di alcuni luoghi specifici: la riqualificazione di aree degradate ed abusive, il recupero di alcuni centri antichi, il completamento di alcune zone produttive, di importanti attrezzature collettive o turistiche. Di fronte ai problemi posti dal ciclo delle acque e dal ciclo dei rifiuti intese di questo tipo, che investano in modi articolati l’intero territorio salentino, appaiono necessarie ed urgenti.6 2.3 LE PREVISIONI E GLI OBIETTIVI DELLA VARIANTE AL PTCP DELLA PROVINCIA DI LECCE La Provincia di Lecce dopo un lungo iter approvativo, iniziato nel 1998 con Del. Prov. N. 72 del 22/09/1998 note per il Documento Programmatico Preliminare, a cui è seguito un aggiornamento/adeguamento attualizzato alla data del 10 Agosto 2006 inerente esclusivamente i quadri conoscitivi e conclusosi con l’approvazione definitiva mediante deliberazione di Consiglio Provinciale n. 75 del 24 Ottobre 2008, ha provveduto ad una rivisitazione del Piano di Coordinamento provinciale, al fine di rispettare gli obiettivi di seguito elencati, ed estrapolati dalla relazione tecnica illustrativa elaborata dal gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Arch. Francesco Karrer. Inoltre per gli obiettivi generali della variante al PTCP si fa riferimento all’Atto di Indirizzo approvato con Delibera di Giunta Provinciale n. 40 del 21_03_2012. 1. Aggiornare gli strati informativi con una completa rivisitazione degli elaborati, sistematizzazione degli stessi e inquadramento in riferimento al DRAG di cui alla DGR n. 1759/2009 2. Recepire quanto previsto dal Piano Paesaggistico Regionale approvato definitivamente con DGR n. 176 del 16 Febbraio 2015 e dai Piani Sovraordinati, non ancora approvati alla data del 2006 (ad esempio il Piano di Tutela delle Acque; Piano Regionale delle Coste ecc..); 3. Aggiornare in ordine alle leggi e norme intervenute dopo l’approvazione del PTCP e chiarificare le NTA in ordine alla loro effettività ed efficacia; 4. Rivisitare il progetto di territorio a base del vigente PTCP in ordine alle pianificazioni e programmazioni in essere e in itinere ed al ridisegno delle funzioni attribuite alle Province. 6 Estratto del la Relazione Tecnica del PTCP della Provincia di Lecce – Un nuovo modello di sviluppo pag. 198 Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 25
Inoltre, obiettivo del PTCP della Provincia di Lecce è la definizione dei quadri interpretativi conformi al DRAG, a seguito dell’aggiornamento e revisione del sistema delle conoscenze e quindi degli strati informativi. In particolare: A1. Caratteri del sistema ambientale: Compito specifico del PTCP e l’individuazione di linee di intervento per la sistemazione idrica, idrogeologica ed idraulica forestale e in genere per il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque a seguito delle modifiche introdotte dal Piano di Tutela delle Acque, dai quadri conoscitivi del PPTR ecc.. A2. Analisi Ecologica: Obbiettivo del PTCP è l’aggiornamento della rete delle aree protette, che durante il corso degli anni, dall’approvazione definitiva del PTCP ad oggi ha subito notevoli cambiamenti. A3. Caratteri fondamentali e connotativi dei paesaggi: Adeguamento degli approfondimenti progettuali che i comuni hanno effettuato ai sensi dell’art. 5.05 delle NTA del PUTT/p (Primi adempimenti) e/o a seguito della redazione di nuovi strumenti di pianificazione generale e ai principi e ai contenuti del Codice dei Beni Culturali e alla loro effettiva approvazione nel patri applicazione dello stesso codice come da Carta Regionale dei Beni Culturali. A4. Stato di fatto del sistema insediativo: Obiettivo del PTCP è quello di prendere atto dell’evoluzione del sistema insediativo sia per l’attività di realizzazione delle previsioni urbanistiche degli strumenti comunali, sia per la realizzazione di numerosi strumenti di pianificazione. Dunque si ritiene opportuno eseguire un’analisi dettagliata sulle aree produttive, finalizzata a valutare lo stato e le problematiche degli insediamenti produttivi a livello locale inseriti nel contesto regionale di riferimento. A5. Stato del sistema delle infrastrutture relativo alle vie di comunicazione: Modificazione delle infrastrutture della mobilità intervenute dalla redazione del PTCP ad oggi ed in corso di realizzazione A6. Stato dei Programmi e dei progetti in itinere ai vari livelli istituzionali: necessità di aggiornare il mosaico della pianificazione comunale, delle pianificazioni attuative e di programmi integrati per la riqualificazione e il recupero, verificando altresì lo stato degli adeguamenti comunali alla pianificazione paesaggistica. Gli Scenari di possibile evoluzione dei fenomeni elencati nel PTCP vigente, risultano per la maggior parte da rivedere alla luce delle nuove politiche che si sono sviluppate nel corso di quest’ultimo decennio. In particolare: 1. Scenari di espansione della naturalità: Negli ultimi anni la consapevolezza dell’importanza dei contesti di naturalità ha portato all’individuazione e perimetrazione di vaste aree come il Parco Agricolo dei Paduli, o la costruzione del Parco delle Serre Salentine. Rapporto Preliminare di Orientamento – Variante al PTCP Provincia di Lecce 26
Puoi anche leggere