Un test per discriminare la aperiodicità dei terremoti da brevi sequenze paleosismologiche - Marco Mucciarelli
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Un test per discriminare la aperiodicità dei terremoti da brevi sequenze paleosismologiche Marco Mucciarelli Dipartimento Strutture, Geotecnica e Geologia Applicata Università della Basilicata, Potenza
L'aperiodicità è definita come il rapporto tra la deviazione standard e la media dei tempi di inter-evento di una sequenza sismica, ed è uguale a 1 per una sequenza che deriva da un processo di Poisson, mentre tende a 0 quanto più la sequenza è periodica. Una corretta stima della aperiodicità è fondamentale per modelli tipo Brownian Time Passage, Log-Normale o di Weibull, ma è anche interessante da studiare per modelli Cornell-McGuire standard che però tendono ad utilizzare zone sismogeniche sempre più simili a singole strutture di faglia. Purtroppo, per una singola faglia sono disponibili poche datazioni di terremoti, ed è noto come un limitato numero di tempi di inter-evento conduca a una stima scorretta della aperiodicità. Per risolvere questo problema sono state proposte differenti soluzioni. Questo lavoro si concentra su due in particolare: la simulazione Monte Carlo dei processi (Parsons, 2005 JGR) e la stima di proxy statistici (Pace et al., 2006 BSSA)
Gli argomenti discussi sono: 1) Quanti tempi di inter-evento sono necessari per una stima corretta; 2) Fino a che punto una distribuzione di Poisson è ugualmente in grado di descrivere lo stesso processo; 3) l'influenza degli errori associati ai tempi di inter-evento paleosismologici; 4) come apprezzare la bontà o meno dell'adattamento dei modelli ai dati. Infine viene proposto un semplice test per discriminare la aperiodicità reale da quella derivante da un sotto-campionamento dei dati.
Ellsworth et al. (1999) hanno mostrato che per un processo BPT la stima diretta di α ha un bias quando il numero di eventi è
Pace et al., 2006 BSSA
Parsons (2005) utilizza sequenze Californiane con 10-12 eventi Il modello utilizzato è il BPT, con due parametri liberi Ogni punto della figura rappresenta un successo su 5x10^6 simulazioni Tasso di successo: 1x10^-5
Cosa succede se si utilizza un modello di Poisson? Parson impone una condizione troppo restrittiva sugli eventi generati: La sequenza degli intereventi deve essere rispettata, mentre in un processo di Poisson (senza memoria) è sufficiente generare eventi che abbiano gli stessi tempi di interevento del catalogo reale ma senza alcun ordine prestabilito.
Cosa succede se si riduce l'ampiezza degli errori? Consideriamo la sequenza storica di Parkfield: 1857, 1881, 1901, 1922, 1934,1966, 2004 ed un processo Poissoniano con lo stesso tasso
Quando si cerca di riprodurre una sequenza, si genera un numero limitato di eventi, pari al numero di terremoti storici noti. Su questi pochi eventi sintetici si può stimare l'aperiodicità. Ma cosa succede se si lascia evolvere la sequenza per un tempo più lungo, ovvero si generano più eventi di quanti siano noti?
Cosa abbiamo imparato fino a questo punto? 1) E' sempre meglio partire con modelli ad un singolo parametro e solo successivamente esaminare modelli più complessi; 2) Se si vuole considerare l'ipotesi di processi di Poisson, bisogna eliminare la condizione restrittiva circa la esatta successione dei tempi di interevento; 3) Gli errori sulla datazione dei paleo-eventi sono fondamentali. Restringere gli errori permetterebbe di essere molto più confidenti sulla natura del processo di generazione degli eventi; Per il momento, avendo pochi dati e con forchette di errore piuttosto larghe, cosa possiamo fare?
Un test non-parametrico per rigettare l'ipotesi di Poissonianeità La sequenza del Fucino non è Poissoniana. Ma quanto si avvicina alla periodicità?
Spazio esplorato da Pace et al. Aperiodicità stimata dai dati di Galadini e Galli Aperiodicità stimata da Pace et al. ter u s Cl n o iss Po ic o d e ri P
Conclusioni E' possibile accertare se una sequenza paleosismologica deriva da un processo Poissoniano Si può ottenere una distribuzione della aperiodicità che può confluire in successive stime di hazard La maggior parte delle sequenze note in Italia potrebbero essere troppo corte Maggiori dettagli in: Mucciarelli, M.: A test for checking earthquake aperiodicity estimates from small samples, Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 7, 399-404, 2007.
Puoi anche leggere