Un libro mille perché - Luca Cozzolino IRCCS S.Martino-IST - AISO Infermieri
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A chi si rivolge? Lo possono leggere Infermieri e Medici con un’importante bagaglio esperienziale, certi di trovare spunti atti a perfezionare il proprio “viaggio” professionale. Lo possono comprendere giovani laureati che si approcciano ad una professione ed un ambiente così particolari come lo sono le sale operatorie.
Chi può trarne insegnamento? Allievi e infermieri neofiti che si approcciano alla sala operatoria Colleghi che, come me, non smettono mai di essere curiosi ed hanno sempre sete di conoscenza, lavorando costantemente per capire quali sono le strade da intraprendere per migliorarsi e per offrire al paziente un servizio il più professionale ed eticamente corretto possibile.
Perché Non dimentichiamoci “Che il lavoro di Medici ed Infermieri pone al centro di tutto il Paziente, per il quale noi dobbiamo ogni giorno dare il massimo, perché sul letto operatorio è nudo e vulnerabile e ripone tutta la sua fiducia in noi, che abbiamo il compito di assisterlo e soprattutto non farlo mai sentire solo nella sua battaglia contro la malattia” Luca Cozzolino “Sala operatoria Assistenza infermieristica” Edizioni nuova cultura, Roma 2014
Il paziente vive un’esperienza traumatica in condizioni di assoluta dipendenza da persone che gestiranno la sua vita. Disteso sul lettino, il più delle volte scoperto, spesso in posizioni impudiche, in un ambiente sconosciuto, il paziente cerca con gli occhi uno sguardo amico, una voce che lo rassicuri, una mano che stringa la sua facendogli capire che si è affidato a persone che non lo gestiranno come oggetto ma come essere umano.
La sala operatoria un luogo che nell’immaginario collettivo evoca un misto di timore e di rispetto, dove chi entra si appresta a vivere un’esperienza comunque traumatica.
E’ opinione ormai assodata che la Sala Operatoria sia un sistema complesso Essere Infermiere all’interno di un blocco operatorio richiede un mix di expertise, di concetti organizzativi e di conoscenze sulla materia risk- management, che rappresentano il patrimonio di Professionisti moderni e completi. Interpretare tutti questi ruoli significa avere, e riuscire a dimostrare e trasmettere, una grande passione per la propria professione.
L’infermiere di sala operatoria, solo un tecnico? Un mito da sfatare Competenze tecniche Competenze Componente non tecniche umana (NTS) Infermiere
Professionalità deve essere la parola d’ordine Il corpo umano è una macchina perfetta ma non è sempre colpa dello spinterogeno
Il lavoro di infermiere di sala operatoria è effettivamente molto tecnico, ma c’è grande differenza fra il compiere meccanicamente delle azioni e sapere nello specifico la precisa dinamica di ciò che si sta svolgendo e l’esatta utilità del proprio lavoro, la stessa che intercorre fra un mestiere ed una professione.
Ai più può sembrare che questa distinzione sia superflua ma non è così, poiché molti nostri colleghi in passato hanno lottato perché venissero riconosciute l’importanza e la serietà della nostra professione. Ricordiamoci l’importanza storica del D.M. 14 settembre 1994, n. 739.
Caratteristiche del professionista il sapere (conoscenze codificate, attinenti a discipline per le quali esistono comunità di studiosi e di esperti); il saper fare (conoscenza operativa e procedurale, abilità pratiche, esperienza professionale specifica, capacità di gestione dei problemi che si incontrano nella prassi lavorativa); il saper essere (capacità di comprendere il contesto in cui si opera, di gestire le interazioni con gli altri attori sociali presenti nel contesto, di adottare i comportamenti appropriati).
La Formazione del personale L'infermiere in SO è depositario e custode di un sapere estremamente vasto: • Ma questo sapere come viene costruito? • Chi infonde questo sapere? • Su quali basi viene costruito il sapere dell'infermiere di SO? .
In genere il sapere viene offerto ed elargito dai colleghi più esperti o più anziani. L'anziano però può incorrere in un problema, diciamo "affettivo" - ovvero quello di sentirsi un babbo, o una mamma e in quanto tale, potrebbe tendere ad essere iperprotettivo e agire in prima persona. Poi ci sono i colleghi anziani del tutto inadatti all'insegnamento, quelli gelosi del loro sapere e quelli che sono anziani e basta. www. strumentistaso.altervista.org
Il sapere dell'infermiere di SO si basa principalmente su conoscenze empiriche, talora scaramantiche, laddove le frasi: "Non si sa mai!" e "Si è sempre fatto così!", la fanno da padrone. Ne deriva che la credibilità del sapere dell'infermiere di SO è legata più a questioni soggettive e personali, piuttosto che a evidenze scientifiche ed esperienze ben strutturate e scolastiche.
I miei consigli per scrivere Hai il desiderio di scrivere? Hai letto qualcosa che ti ha lasciato addosso un segno e hai voglia di lasciarne uno anche tu?
La motivazione La motivazione è fondamentale, ma non bisogna incorrere nell’errore più grande, quello di vedere come unico obiettivo la pubblicazione
In realtà, siamo proprio agli inizi, la fase è assolutamente embrionale…. Perché l’embrione si deve trasformare e deve diventare una creatura viva. Ricordiamoci che molti autori definiscono il libro come “figlio”. Riflettiamo su quanto sia emozionante questa definizione.
Rivolto a te che vorresti scrivere: Il tuo libro non può essere un tuo figlio? Da un punto di vista ovviamente simbolico. Il tuo libro, come nessun altro prodotto, contiene tutte le tue emozioni, tutta la tua rappresentazione più intima. Il tuo libro “sei tu”, il tuo libro sono i pensieri che trasmetti al mondo. Per quale motivo tu non dovrest prenderti cura del tuo libro?
Un manuale è un libro? Quando ho avuto l’idea di scrivere un manuale, ho pensato subito che un manuale – o guida, poco cambia – è pur sempre un libro, quindi non va affrontato come un semplice articolo, ma va progettato in ogni dettaglio. Non si può scrivere di getto un manuale, secondo me, perché è un lavoro che richiede una buona e funzionale organizzazione dei contenuti.
Un manuale, però, deve guidare il lettore lungo un percorso, quindi dobbiamo capire cosa inserire prima e cosa è meglio far leggere dopo. 1. Definire il lettore-argomento 2. Definire lo scopo del manuale 3. Delimitare i confini della materia 4. Creare una scaletta di argomenti 5. Impostare parti, capitoli, appendici 6. Linguaggio e stile di scrittura 7. Ricercare le fonti 8. Scegliere con cura le immagini 9. Compilare accuratamente bibliografia e sitografia
Gli obiettivi del manuale in due parole: • Conoscenza: il testo deve fornire tutte le informazioni necessarie per permettere al lettore di usufruire di quelle conoscenze. • Apprezzamento: questo è forse ancora più importante, perché chi scrive un manuale deve riuscire a far amare e trasmettere passione per quell’argomento al lettore.
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