Un libro mille perché - Luca Cozzolino IRCCS S.Martino-IST - AISO Infermieri

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Un libro mille perché - Luca Cozzolino IRCCS S.Martino-IST - AISO Infermieri
Un libro
mille perché

       Luca Cozzolino
    IRCCS S.Martino-IST

lucacozzolino1980@libero.it
Un libro mille perché - Luca Cozzolino IRCCS S.Martino-IST - AISO Infermieri
Sala operatoria
Assistenza infermieristica
Un libro mille perché - Luca Cozzolino IRCCS S.Martino-IST - AISO Infermieri
A chi si rivolge?

Lo possono leggere Infermieri e Medici con
un’importante bagaglio esperienziale, certi di
trovare spunti atti a perfezionare il proprio
“viaggio” professionale.

Lo possono comprendere giovani laureati che si
approcciano ad una professione ed un ambiente
così particolari come lo sono le sale operatorie.
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Chi può trarne insegnamento?

Allievi e infermieri neofiti che si approcciano alla
sala operatoria

Colleghi che, come me, non smettono mai di essere
curiosi ed hanno sempre sete di conoscenza,
lavorando costantemente per capire quali sono le
strade da intraprendere per migliorarsi

   e per offrire al paziente un servizio il più
professionale ed eticamente corretto possibile.
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Perché
              Non dimentichiamoci

“Che il lavoro di Medici ed Infermieri pone al centro
di tutto il Paziente, per il quale noi dobbiamo ogni
giorno dare il massimo, perché sul letto operatorio
è nudo e vulnerabile e ripone tutta la sua fiducia in
noi, che abbiamo il compito di assisterlo e
soprattutto non farlo mai sentire solo nella sua
battaglia contro la malattia”
Luca Cozzolino “Sala operatoria Assistenza infermieristica” Edizioni nuova
cultura, Roma 2014
Un libro mille perché - Luca Cozzolino IRCCS S.Martino-IST - AISO Infermieri
Non dimentichiamoci mai il lato umano

    Dobbiamo modificare la
 percezione che hanno di noi i
           pazienti
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Il paziente vive un’esperienza traumatica in
condizioni di assoluta dipendenza da persone
che gestiranno la sua vita.
Disteso sul lettino, il più delle volte scoperto,
spesso in posizioni impudiche, in un ambiente
sconosciuto, il paziente cerca con gli occhi
uno sguardo amico, una voce che lo rassicuri,
una mano che stringa la sua facendogli capire
che si è affidato a persone

  che non lo gestiranno come oggetto ma
           come essere umano.
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Cosa succede lì dentro?
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La sala operatoria

un luogo che nell’immaginario collettivo
evoca un misto di timore e di rispetto,
dove chi entra si appresta a vivere
un’esperienza comunque traumatica.
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E’ opinione ormai assodata che la Sala Operatoria sia un sistema
                             complesso

                           Essere Infermiere all’interno di un
                           blocco operatorio richiede un mix di
                           expertise, di concetti organizzativi e
                           di conoscenze sulla materia risk-
                           management, che rappresentano il
                           patrimonio di Professionisti moderni
                           e completi.

Interpretare tutti questi ruoli significa avere, e riuscire a
dimostrare e trasmettere, una grande passione per la propria
professione.
L’infermiere di sala operatoria, solo un tecnico?
               Un mito da sfatare

                    Competenze
                      tecniche
                                   Competenze
    Componente
                                   non tecniche
      umana
                                      (NTS)

                    Infermiere
Professionalità deve essere la parola d’ordine

   Il corpo umano è una macchina
              perfetta

    ma non è sempre colpa dello
           spinterogeno
Il lavoro di infermiere di sala operatoria è
effettivamente molto tecnico, ma c’è grande differenza
fra il compiere meccanicamente delle azioni e sapere
nello specifico la precisa dinamica di ciò che si sta
svolgendo e l’esatta utilità del proprio lavoro, la stessa
che intercorre fra un mestiere ed una professione.
Ai più può sembrare che questa distinzione
sia superflua ma non è così, poiché molti
nostri colleghi in passato hanno lottato
perché venissero riconosciute l’importanza
e la serietà della nostra professione.

  Ricordiamoci l’importanza storica del
     D.M. 14 settembre 1994, n. 739.
Caratteristiche del professionista
                            il sapere (conoscenze codificate, attinenti a
                            discipline per le quali esistono comunità di
                            studiosi e di esperti);

                            il saper fare (conoscenza operativa e
                            procedurale, abilità pratiche, esperienza
                            professionale specifica, capacità di gestione
                            dei problemi che si incontrano nella prassi
                            lavorativa);

il saper essere (capacità di comprendere il contesto in cui si opera, di
gestire le interazioni con gli altri attori sociali presenti nel contesto, di
adottare i comportamenti appropriati).
La Formazione del personale

L'infermiere in SO è depositario e custode di
un sapere estremamente vasto:

• Ma questo sapere come viene costruito?
• Chi infonde questo sapere?
• Su quali basi viene costruito il sapere
  dell'infermiere di SO?

.
In genere il sapere viene offerto ed elargito dai colleghi
più esperti o più anziani.

L'anziano però può incorrere in un problema, diciamo
"affettivo" - ovvero quello di sentirsi un babbo, o una
mamma e in quanto tale, potrebbe tendere ad essere
iperprotettivo e agire in prima persona.

Poi ci sono i colleghi anziani del tutto inadatti
all'insegnamento, quelli gelosi del loro sapere e quelli che
sono anziani e basta.

           www. strumentistaso.altervista.org
Il sapere dell'infermiere di SO si basa
principalmente su conoscenze empiriche,
talora scaramantiche, laddove le frasi:

"Non si sa mai!" e "Si è sempre fatto così!",
la fanno da padrone.

Ne deriva che la credibilità del sapere
dell'infermiere di SO è legata più a questioni
soggettive e personali, piuttosto che a
evidenze scientifiche ed esperienze ben
strutturate e scolastiche.
I miei consigli per scrivere
  Hai il desiderio di scrivere?

   Hai letto qualcosa che ti ha
 lasciato addosso un segno e hai
voglia di lasciarne uno anche tu?
La motivazione

       La motivazione è fondamentale,
ma non bisogna incorrere nell’errore più grande,
   quello di vedere come unico obiettivo la

                pubblicazione
In realtà, siamo proprio agli inizi, la
fase è assolutamente embrionale….

Perché l’embrione si deve trasformare e
deve diventare una creatura viva.
Ricordiamoci che molti autori definiscono
il libro come “figlio”.

Riflettiamo su quanto sia emozionante
questa definizione.
Rivolto a te che vorresti
              scrivere:
   Il tuo libro non può essere un tuo figlio?

Da un punto di vista ovviamente simbolico. Il tuo
libro, come nessun altro prodotto, contiene
tutte le tue emozioni, tutta la tua
rappresentazione più intima. Il tuo libro “sei tu”,
il tuo libro sono i pensieri che trasmetti al
mondo.

  Per quale motivo tu non dovrest prenderti
             cura del tuo libro?
Un manuale è un libro?
Quando ho avuto        l’idea di scrivere un
manuale, ho pensato subito che un manuale –
o guida, poco cambia – è pur sempre un libro,
quindi non va affrontato come un semplice
articolo, ma va progettato in ogni dettaglio.

Non si può scrivere di getto un manuale,
secondo me, perché è un lavoro che richiede
una buona e funzionale organizzazione dei
contenuti.
Un manuale, però, deve guidare il lettore lungo un
percorso, quindi dobbiamo capire cosa inserire prima e
cosa è meglio far leggere dopo.

1.   Definire il lettore-argomento
2.   Definire lo scopo del manuale
3.   Delimitare i confini della materia
4.   Creare una scaletta di argomenti
5.   Impostare parti, capitoli, appendici
6.   Linguaggio e stile di scrittura
7.   Ricercare le fonti
8.   Scegliere con cura le immagini
9.   Compilare accuratamente bibliografia e sitografia
Gli obiettivi del manuale in due parole:

• Conoscenza: il testo deve fornire tutte
  le     informazioni    necessarie   per
  permettere al lettore di usufruire di
  quelle conoscenze.
• Apprezzamento: questo è forse ancora
  più importante, perché chi scrive un
  manuale deve riuscire a far amare e
  trasmettere          passione       per
  quell’argomento al lettore.
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