Interventi nella persona con demenza in fase avanzata - Daniela Mentasti, Jennifer Scotti - Fondazione Carisma
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Interventi nella persona con demenza in fase avanzata Daniela Mentasti, Jennifer Scotti Servizio animazione sociale Fondazione Carisma
Ultima fase..vita vegetativa Caratteristiche fisiche: • Occhi sono quasi sempre chiusi e lo sguardo non è più a fuoco • A letto assumono posizione fetale e in carrozzina non hanno una postura stabile • Non hanno consapevolezza del loro corpo • Movimenti piccoli e quasi impercepibili • E' incapace di compiere azioni semplici e non gli è più possibile mangiare o bere autonomamente o deglutire (disfagia) • Diventa incontinente (incontinenza urinaria e fecale) 3
Caratteristiche psicologiche: • Non riconoscono i volti dei familiari ( prosopoagnosia) • Raramente esprimono sentimenti ed emozioni • Non intraprendono alcuna attività • Sono proiettati in un loro mondo fatto di ricordi 4
Nella fase avanzata, quando risulta assente la relazione verbale , può essere il corpo una modalità di comunicazione?
Troppo spesso si sottovaluta l’importanza di un tocco: ha il potenziale per trasformare una vita.
Contatto e tocco empatico • La pelle è un recettore sensoriale, che riveste un ruolo importantissimo dalla nascita fino alla vecchiaia di tutti gli essere umani. • il contatto risulta essere essenziale per la costruzione e il mantenimento di relazioni affettive
• Il massaggio è quindi associato, sotto il profilo biochimico, al rilascio di beta-endorfine, serotonina, dopamina e alla diminuzione del rilascio di cortisolo. • Altri effetti fisiologici del massaggio includono una diminuzione della pressione sistolica e diastolica , della frequenza cardiaca e respiratoria . 8
• Altre ricerche dimostrano come il massaggio incrementi il benessere psicofisico e mentale e come riesca a facilitare l'espressione emozionale del paziente , fino ad agevolare l'instaurarsi di una relazione terapeutica fra il malato e il caregiver. • Il tatto prevede una imprescindibile reciprocità, quando si tocca si è contemporaneamente ed inevitabilmente toccati. Non è possibile toccare senza essere toccati. • Quindi è necessario parlare di comunicazione, ovvero, mentre tocchiamo riconosciamo l'altro nella sua individualità. 9
L’arte del saper toccare Van Der Bruggen (1997) a questo proposito distingue il tocco in due diverse forme: • la palpazione, che utilizza la professione sanitaria, detto tocco Gnostico, • il tocco Phatico che si manifesta come carezza e in quanto carezza risulta essere avvolgente, accogliente rivolto alla persona e non al paziente. 10
Stimolazione multisensoriale Massaggio terapeutico attraverso movimenti: • Lenti • Distensivi • Mirati e ripetitivi Rinforzo olfattivo: diffusore di oli essenziali e creme profumate. 11
Nell'anziano questa comunicazione diventa sempre più difficile per svariati motivi, che spaziano da, pregiudizi sulla vecchiaia all'impossibilità di vera e genuina accettazione dell'avanzare degli anni. Se il bambino viene abbracciato immediatamente il vecchio viene di norma rifiutato, negandogli così questo prezioso strumento comunicativo. 12
Il suono dimenticato: la musicoterapia nelle demenze. 13
• L'utilizzo della musica a scopi terapeutici risale a parecchie civiltà che risalgono al mondo antico fino ai giorni nostri • Molte popolazioni attribuivano ai suoni e alla musica effetti benefici soprattutto sull'umore e sugli stati nervosi, anche in Cina e in India si attribuiva alla musica il potere di condurre alla guarigione. La musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale che procura benessere. 14
• Questa metodologia favorisce anche il mantenimento del senso di identità • In termini generali con la Musicoterapia si propone un miglioramento generale delle condizioni psicofisiche del paziente attraverso l'annullamento di componenti tipici della malattia come l’apatia. 15
L'identità sonora (ISO) ha radici profonde, antiche e ancestrali innata in tutti gli uomini e l'elemento sonoro così prodotto, favorisce il determinarsi di un'area transizionale, quale un ponte fra interno ed esterno, dove poter condividere la comunicazione, in questo modo il suono e l'oggetto sonoro divengono oggetti intermediari. 16
Setting • Il setting musicoterapeutico è un contenitore solido e costante di spazi, tempi e comportamenti che agevola e permette lo sviluppo stesso dell'intervento e della relazione paziente-educatore. • In musicoterapia il setting agevola l'esperienza sensoriale libera da condizionamenti direttivi e volta alla scoperta della pura sperimentazione musicale. 17
Spazio fisico ma anche cornice • Cornice spaziale in quanto necessita di uno spazio delimitato e quindi stabile, riconoscibile, riservato, protetto sia sul piano architettonico che sul piano acustico. • Cornice temporale data dal tempo cronologico, ossia dalla durata e dalla frequenza degli incontri musicali. • Cornice comportamentale costituita dalla presenza fisica, dalla presenza etica (la salvaguardia della privacy e la cooperazione dell'equipe). 18
La musica viene dunque utilizzata come strumento utile a tranquillizzare, rasserenare e dar benessere psicologico al nostro malato, attraverso metodologie di musica ambientale al fine di creare un sottofondo musicale capace di entrare in sintonia con le parti più profonde del nostro essere. 19
Pulsazioni binaurali • Le pulsazioni binaurali quindi non sono altro che suoni pulsanti ad una certa frequenza , nel momento in cui facciamo pulsare in ciascuno delle nostre orecchie due suoni con pulsazioni diverse fra di loro, il nostro cervello cerca sempre di compensare questa differenza e per farlo, modifica la sua frequenza cerebrale. • Per utilizzare la musica binaurale è necessario solo indossare un paio di cuffie, in quanto in ciascun orecchio viene suonata una pulsazione di diverso tipo. 20
Conclusioni: la speranza è un rischio da correre ( Georges Bernanos) Nonostante le difficoltà e i risultati non sempre visibili, non dobbiamo mai dimenticarci delle fragilità delle persone che assistiamo. Spesso le persone che sono nell’ultima fase della malattia vengono assistite attraverso terapie farmacologiche che rivestono un ruolo primario nel mondo sanitario. Alla luce degli interventi esposti, si denota come vi possano essere altre modalità d’intervento che ci permettono di entrare empaticamente in relazione con la persona di cui ci prendiamo cura, entrando direttamente nel loro mondo. 21
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