Un filo di storie - Biblioteca Nazionale di Napoli
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Un filo di storie Suggerimenti di lettura per il prestito di Libri al Punto Lettura Nati per Leggere Campania nella Biblioteca Nazionale di Napoli Settimana dal 16 giugno 2021 Dal 27 gennaio 2021, con la ripresa regolare del prestito libri al Punto Lettura nella Biblioteca Nazionale di Napoli, parte anche la rubrica settimanale Un Filo di Storie: suggerimenti di lettura per ogni fascia d’età a cura delle volontarie e dei volontari Nati per Leggere Campania. Un modo per sostenervi nella buona pratica della lettura condivisa in famiglia attraverso libri e albi illustrati di qualità. Tutti i libri proposti possono essere presi in prestito ogni mercoledì mattina, dalle 11.00 alle 14.00. Le letture consigliate per le settimane precedenti le trovate sulle pagine dedicate al Punto Lettura Nati per Leggere sul sito della Biblioteca nazionale di Napoli. Le volontarie e i volontari vi aspettano sempre a libro aperto e cuore spalancato!
Nnna No / Chiara Carminati, Massimiliano Tappari. Lapis, 2019 - da 3 mesi Un cartonato per i piccolissimi, ma non solo, con dodici poetiche filastrocche di Chiara Carminati da cantare come ninne nanne o leggere con mamma e papà guardando insieme le immagini. Sono tutte dedicate esplicitamente al sonno, ma non alle sue criticità, come il titolo potrebbe suggerire, rivolte a bambini stanchi, sereni e pronti per dormire a compimento di una giornata felice. I soggetti intorno ai quali l’autrice costruisce i suoi versi appartengono tutti al mondo della nanna: la luna, il latte, il miele, gli sbadigli, la sveglia, i denti da spazzolare, i vestiti di cui spogliarsi ed evocano il rituale che ogni bimbo segue prima di addormentarsi. Le visionarie fotografie di Massimo Tappari, poi, traducono in illustrazioni la straordinaria capacità che i piccoli hanno di vedere negli oggetti che li circondano facce e personaggi. Immagini tutt’altro che banali, facilmente riconoscibili dai piccoli lettori e raccolte dal fotografo in una galleria di soggetti “parlanti” che evocano il momento della nanna. Facce-oggetto che ricordano i giochi dei bambini, capaci di scorgere, nello spazio che li circonda, la presenza di strani personaggi. Così, se da un lato le filastrocche cercano di conciliare il sonno, le immagini assecondano la volontà di stare svegli riproponendo quel combattimento tra stanchezza e voglia di gioco che i piccoli affrontano ogni sera quando arriva il momento della nanna e che solo la presenza dell’adulto amato riesce a rendere naturale e sereno. L’invito degli autori alle mamme e ai papà è quello di assecondare la fantasia del bambino anche lasciandosi contagiare dalla sua straordinaria immaginazione che riesce a rendere tutto vivo. Perché, per esplicita ammissione degli autori “per un adulto crescere vuol dire farsi piccolo”.
D'estate, d'inverno / Philip Giordano, Giovanna Zoboli. Topipittori, 2019 - da 1 anno Non è mai troppo presto per proporre a un bimbo piccolissimo un libro che gli consenta di immergersi nella natura, per guardare, comprendere e vivere in prima persona l'avvicendarsi delle stagioni. La copertina di questo cartonato, di forma quadrata e con i margini arrotondati, gli propone l'estate e la quarta gli annuncia l'inverno. Sfogliando le pagine, che appaiono come veri e propri quadretti incorniciati di bianco, si compie il viaggio nei due opposti periodi dell'anno, quelli più attesi e al tempo stesso più radicali, che determinano cambiamenti sostanziali nella vita e nello sviluppo di tutti gli esseri viventi: vegetali, animali, umani. D’estate, può accadere che scoppi un temporale imprevisto e improvviso, ma anche che le spighe maturino nei campi, che fioriscano i papaveri nei prati e che i frutti cadano dagli alberi; si può ascoltare il caratteristico canto del cuculo e si può scorgere il capriolo pascolare. Per il caldo, in casa, si possono spalancare le finestre, mangiare un enorme cono gelato, attenti però a non farlo colare, ma anche correre all'aria aperta e saltellare sui prati, pedalando agilmente in bicicletta. D'inverno, invece, la scena cambia: mentre cade la neve e le strade si ghiacciano, gli alberi brillano sotto la pioggia e si spogliano delle loro foglie. Intanto, il ghiro va in letargo e il lupo gioca spensierato. In casa, il bimbo può vivere al calore del camino fumante, mentre la minestra cuoce nella pentola sul fornello; e all'aperto può pattinare allegramente sulla neve o giocare riparandosi all'interno dell'automobile. L'universo naturale e umano è descritto con scene vivamente colorate e geometricamente contornate e con frasi essenziali, costituite soltanto da soggetto e verbo, scritte in stampatello maiuscolo.
iiiiiiiiiiiiiiiiiii / Barbro Lindgren; Traduzione di Laura Cangemi. LupoGuido, 2020 - da 2 anni L'originalità di questo delizioso libro è evidente già nel titolo, che non descrive nulla, se non un'emozione, che ricorre spesso nel corso della lettura. Il gridolino – iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii – è talvolta un'espressione di giubilo divertito ed eccitato; altre volte è uno stridere impaurito e tremante. Tutto dipende dalle avventure che due fratelli di età diversa si apprestano a vivere per gioco, impersonando un grande gorilla e un gorillino, un papà e un figlio o, comunque, un adulto saggio e sapiente e un piccino curioso, da educare e proteggere con evidente tenerezza. Pagina dopo pagina i due protagonisti si muovono sulla base di un dialogo – nel quale l'autrice non interviene mai – costituito da proposte e relative reazioni, stimolate da quel "facciamo che...", che per tutti noi è, è stato, e sempre sarà, l'eterno viatico al gioco e alla fantasia sfrenata. Alle proposte dell'adulto, che si autodefinisce compiaciuto "il più forte" e "il più veloce" del mondo, il piccolo risponde quasi sempre entusiasta con i suoi ripetuti ed estesi gridolini, stampati in grandi blocchi su fondo verde e riproducibili, durante la lettura, con suoni acuti e prolungati. E questo avviene quando il gusto dell'avventura li conduce nella giungla fitta e misteriosa, dove li aspettano eccitanti sorprese. Ma capita anche che il gorillino voglia stroncare nettamente le ardite proposte che però lo spaventano con un netto e categorico NO, punto. Accade quando gli viene prospettato un incontro inaspettato con il feroce coccodrillo o quando, improvvisamente, irrompe sulla scena stampata, il buio totale, la notte impenetrabile, raffigurata in una pagina tutta nera, che interrompe la narrazione. Per poi riprendere, con i deliziosi disegni appena abbozzati, come schizzi veloci di un diario figurativo, colorato con tre sole tinte: verde, bianco e nero. Premio Nati per Leggere 2020.
Un orso è un orso (tranne quando non lo sa) / Karl Newson, Anuska Allepuz. Emme Edizioni, 2018 - da 3 anni In una folta foresta, popolata da alberi e animali coloratissimi, dipinti in gradazioni diverse di azzurro, verde, rosso e marrone, si aggira un orso tutto grigio, piuttosto cicciottello. In verità, lui non ricorda di essere un orso, perché sta vivendo una fase di frastornata incoscienza ed è portato, quindi, ad immedesimarsi, a turno, negli altri animali. Ispirandosi agli uccellini, prova a volare, ma cade rovinosamente da un piccolo nido che non riesce a contenerlo; imitando le alci, si rende conto di avere poca dimestichezza con le loro corna ramificate e di non gradire affatto il gusto amaro dell'erba. Né riesce a saltellare e trotterellare agilmente come la volpe, perché subito inciampa, cade e scoppia in un pianto dirotto. Tenta, disperato, di riconoscersi in uno scoiattolo, arrampicandosi sul tronco di un albero, ma si arrende subito, in preda a spaventose vertigini. In totale crisi d'identità, manifesta apertamente la propria patologia, stimolando così l'intervento salvifico dello scrittore che, in modo diretto, gli comunica la diagnosi: "hai un vuoto di memoria". La cura è assolutamente naturale: abbandonarsi al letargo, il lungo sonno caratteristico di alcuni animali nella stagione invernale, dal quale si era risvegliato troppo presto. Infatti, con l'arrivo della primavera, Orso spunta dalla sua tana nella grotta, rinfrancato, lucido e pienamente cosciente della sua identità. Il testo spiritoso, in rime ricorrenti come in una filastrocca, e le situazioni paradossali in cui si trova a vivere l'orso inconsapevole di sé divertono moltissimo i bambini, che potranno anche cogliere qualche suggerimento per la propria ricerca identitaria.
Grat grat cirp splash! / Kitty Crowther. Babalibri, 2011 - da 3 anni Una storia della buonanotte tutta sulla paura del buio, ma lieve e…acquatica visto che l’acqua è continuamente presente ai piedi dei personaggi che nello stagno sono di casa. Anche per il nostro protagonista, il ranocchio Giacomo, la notte comincia con i rituali familiari ad ogni bambino: pigiamino, spazzolino, pipì, lettino e storia della buona notte tra le coccole del papà. Ma Giacomo proprio non ce la fa a dormire “tutto solo nel suo letto e nel suo piccolo cuore”, anche perché sente uno strano rumore: grat grat, cirp, splash! Un mostro d’acqua dolce, un serpente con le piume o uno scheletro della palude? Scende dal letto e va dai genitori, per due volte, e per due volte il papà lo riporta nel suo lettino cercando di tranquillizzarlo. Solo quando, finalmente, il caldo abbraccio della mamma lo accoglie nel lettone, Giacomo, rassicurato, si addormenta. Ora è il papà che, sconsolato, non può prendere sonno e si trasferisce nella cameretta del suo piccolo, chiude gli occhi e …grat grat cirp, splash, i rumori ci sono per davvero! Ma lui capisce di cosa si tratta, chiama Giacomo e a nuoto raggiungono la ninfea in mezzo allo stagno. Ora è tutto chiaro: la colpa è di una talpa che scava una galleria (grat grat!) di un uccello notturno che canta (cirp!) e di un pesce d’argento che salta nell’acqua (splash!). Dietro ogni rumore c’è una spiegazione! Le illustrazioni, sintetiche ma molto accurate, descrivono con precisione lo spazio fantastico che fa da sfondo a questa tenera storia, portando il piccolo lettore a prendere confidenza con le proprie emozioni, identificandosi nel racconto e, al tempo stesso, prendendone le distanze grazie alla finzione narrativa.
Ti cerco, ti trovo / Anthony Browne. Camelozampa, 2018 - da 4 anni Non una, non due, ma tante volte deve essere sfogliato questo misterioso libro, che presenta molte chiavi di lettura. Alla base della storia vi è l'avventura di due fratelli – la sorella maggiore Poppy e il piccolo Cy – che hanno perso il loro cagnolino Goldie e, per superare la tristezza e la noia, decidono di giocare a nascondino. Come si sa, non esiste al mondo gioco più eccitante e subdolo al tempo stesso, specie quando è ambientato in un bosco fitto, disegnato dagli autori con una fastosità unica di intrecci di rami frondosi e viluppo di radici contorte, che invadono le grandi pagine bianche, dove si inseriscono anche le figurine dei due protagonisti; li possiamo vedere talvolta ai confini delle magnifiche scene dalle quali fuoriescono appena con i loro piedini, quasi fossero immaginati ai confini della realtà. L'ansia e la paura irrompono nella storia, quindi, quando Cy decide di nascondersi, invitando la sorella a cercarlo. Qual è il ruolo più scomodo? Quello di chi celandosi, si ritrova da solo nel suo riparo, desiderando al tempo stesso essere scoperto o restare irreperibile, o quello di chi sta "sotto" e, dopo "la conta" deve cercare i compagni e non li trova, ma deve essere pronto a correre, prima degli altri, a fare "tana libera tutti"? Nessuno sa rispondere a questa domanda che tutti noi, da piccoli, ci siamo fatti giocando a nascondino e sperimentando frenesia e ansia, eccitazione e paura, senza essere coscienti di vivere una sorta di metafora della vita. L'atmosfera da thriller si stempera quando lo scenario si spalanca sulla radura che, ai confini del bosco, ospita la roulotte dei fratelli e, soprattutto, quando l'amato cucciolo finalmente ritorna a casa. Ma il libro presenta anche un secondo livello di lettura, proposto dagli stessi autori quando, alla fine della storia, inseriscono un elenco di oggetti, animali e personaggi da ritrovare nel libro: un'altra ricerca non facile, che mette alla prova l'osservazione e la fantasia del lettore.
La storia infinita della sera / Laurence Gillot, Philippe Thomine, Marc Boutavant. Gallucci, 2018 - da 4 anni Ricorda una lunga filastrocca della buonanotte questa storia, che può diventare infinita come ci suggerisce il titolo. Ha, infatti, una struttura ripetitiva che richiama la famosa “c’era una volta un re seduto sul sofà che disse alla sua serva: “raccontami una storia!” La serva incominciò: c’era una volta un re seduto sul sofà…” e così via. Qui la storia è quella di Cosimo coniglio, che racconta quella di Elia elefante, che racconta quella di Pino pinguino, che racconta quella di Dino delfino…; non finisce mai perché la conclusione di una storia è l’inizio della successiva ed è l’anello che le unisce tutte. Ma, a differenza della filastrocca del re seduto sul sofà, la sequenza di base che viene ripetuta subisce alcune variazioni. Infatti, gli animali che raccontano una storia ai loro cuccioli per farli addormentare replicano, è vero, sempre lo stesso testo che finisce con essere facilmente memorizzato, ma cambiano sia gli animali protagonisti che i loro nomi nonché gli habitat nei quali vivono ed il cibo di cui si nutrono. Per il coniglio l’orto con i porri, le carote, l’insalata e i fagioli; per l’elefante la prateria con gli arbusti, le bacche e l’erba; per il pinguino l’iceberg con il vento, i pesci e il ghiaccio; per il delfino l’oceano con la sabbia, le alghe, la marea e le conchiglie. La prevedibilità della struttura ripetitiva viene mantenuta in modo da ottimizzare il livello di attenzione e di comprensione del testo. Nello stesso tempo gli elementi nuovi e imprevisti che compaiono suscitano stupore e generano il desiderio di ricominciare la lettura. Impossibile annoiarsi! Il rischio è grande: attratti dalle belle e grandi illustrazioni e dalla narrazione che invita ad aggiungere una storia anche a libro chiuso, i piccoli lettori potrebbero decidere di rimandare la nanna.
Rosa a pois / Amélie Callot, Geneviève Godbout. Lupoguido, 2018 da 5 anni Adèle è la graziosissima proprietaria del Caffè Grembiule a pois, situato in un paesino della costa francese. Ogni mattina apparecchia con dedizione ed amore i tavolini per i suoi cari ospiti, addobbandoli con mazzolini di fiori freschi che, due volte alla settimana, le fornisce Lucas il fruttivendolo, ragazzo gentile, forte ed educato. Quel luogo non è solo un caffè: in determinati giorni della settimana si trasforma in mercato, cinema e ritrovo per feste. Il Caffè di Adèle è il cuore del paese, un rifugio per tutti dove fare due chiacchiere, mangiare bene ma, soprattutto godere dell’allegria e della positività della proprietaria che ha sempre un sorriso ed una parola buona per tutti. Ma quando piove lei perde completamente il suo spirito gioioso e si rifugia in casa, sotto le coperte, senza vedere nessuno. Un giorno, nonostante la bella giornata, ritrova sull’uscio un paio di stivali rosa, di chi saranno? La ricerca del proprietario, un po’ come per la scarpetta di cristallo di Cenerentola, non sortisce alcun effetto e, anzi, alla sera ritrova sull’attaccapanni all’ingresso anche un impermeabile rosa. Stesso mistero. Le va a pennello, come gli stivali e spunta anche un ombrello rosa a pois. Forse qualcuno le ha fatto quei doni per allontanare la paura e il fastidio di passeggiare sotto la pioggia? Così quel giorno in cui torna la pioggia Adèle invece di andare a letto è tentata di uscire con il suo impermeabile, i suoi stivali da pioggia ed il suo ombrello. Scoprirà, vedendo le cose da un altro punto di vista, che la pioggia non è, poi, così male e che anche sotto la pioggia possono succedere cose inaspettate e bellissime. Una narrazione rilassante, semplice e fresca, assecondata da illustrazioni un po’ vintage con disegni dal tratto leggero e dai colori di un delicato pastello che creano la giusta atmosfera calda e accogliente, piena di poesia, per una storia romantica e di atmosfera.
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