UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze Donne che amano senza misura

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UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze Donne che amano senza misura
UN AMORE PIÙ GRANDE
                          Riflessioni e testimonianze
                          INCHIESTA SUL MONDO CANOSSIANO
                          Donne che amano
                          senza misura

                          SGUARDO AL FUTURO
N° 12
SETTEMBRE/DICEMBRE 2020
                          Come cambiano le città
UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze Donne che amano senza misura
vita
             più
     “S
                e abbiamo potuto imparare qual-         nei contesti più diversi. Di un amore davve-
                cosa in tutto questo tempo è che        ro senza misura. Sono storie che provengono
                nessuno si salva da solo. Il soffio     dalla famiglia canossiana, con un’ampia in-
      dello Spirito apre orizzonti, risveglia la        chiesta, e dal mondo. Con un occhio a come
      creatività e ci rinnova in fraternità per dire:   cambiano le nostre città dopo la pandemia,
      ‘Eccomi!’ È il tempo propizio per trovare il      spunti di riflessione su come interpretare e
      coraggio di una nuova immaginazione del           attraversare questo tempo, le abituali ru-
      possibile, con il realismo che solo il Vangelo    briche e la riflessione sulla cura del creato
      può offrici”.                                     a partire dal “Giubileo per la Terra”, un’ini-
                                                        ziativa ecumenica di ecologia integrale che
      Queste parole di Papa Francesco descrivono
                                                        coinvolge i cristiani in tutto il mondo.
      bene il tempo che l’umanità sta attraver-
      sando. Un tempo che ci ha fatto riscoprire        Lo sappiamo: è un anno particolare, per la
      le nostre fragilità e, in esse, la fraternità     famiglia canossiana, che avrebbe dovuto
      che tutti ci unisce. L’imprevedibile è entrato    vivere il suo Capitolo Generale, rinviato a
      nel quotidiano; la sofferenza ha lasciato il      quando sarà possibile viverlo in sicurezza.
      segno; ma sotto le cicatrici, che stiamo an-      Continua però la riflessione sui temi del
      cora curando, batte un amore più grande.          Capitolo, più che mai attuali: è a questa
2     Un amore che ci spinge a diventare creativi       riflessione che, offrendovi questo “VitaPiù”,
      e a lavorare per portare la buona notizia del     vogliamo contribuire. E continuiamo a cam-
      Vangelo in questo mondo dal volto diverso         minare nella fiducia, a lasciarci provocare
      da quello a cui ci eravamo abituati.              dalla storia e a cercare – con la testa, il
                                                        cuore e le mani – di essere
      È questo lo sguardo che ci accompagna nel
                                                        fedeli all’intuizione straor-
      nuovo numero di VitaPiù. Dopo la riflessio-
                                                        dinaria di quel “si tratta di
      ne, nello scorso numero, sul “tempo della
                                                        più” che ci spinge verso gli
      Parola”, in questo magazine diamo spazio
                                                        altri.
      alle storie e alle testimonianze che raccon-
      tano di amore incarnato, di servizio vissuto,                   Paolo Bovio

    VITA PIÙ                                            PROPRIETARIO Casa Generalizia delle
                                                        Figlie della Carità Canossiane
                                                        DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Bovio
    N. 12 - SETTEMBRE - DICEMBRE 2020                   CONCEPT E GRAFICA Studio Bertin
                                                        REDAZIONE Paolo Bovio
    Autorizzazione Trib. di Roma                        AREA COMUNICAZIONE ISTITUTO
    N. 52/87 del 6 febbraio 1987                        CANOSSIANO
                                                        Sandra Maggiolo (referente generale)
                                                        Maria Grazia Bongarzone (coordinatrice)
                                                        Paolo Bovio (responsabile operativo)

       www.canossian.org           infocanossiane

        infocanossiane             youtube
UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze Donne che amano senza misura
Abbiamo bisogno di santità

  C
           arissimi,                      motivi economici, politici, sociali.
               il 15 settembre è la       Spesso ripeto a me stessa: “Abbiamo
           nostra festa, celebria-        bisogno di santi, di donne e uomini
mo Maria Addolorata, la Madre             che abbiano la chiarezza, la volontà,
che Gesù ci ha lasciato dalla Cro-        il coraggio di prendersi cura gli uni
ce. Lei ci protegge e ci accompagna       degli altri, di cercare e vivere l’uni-
nel cammino della vita. Affidiamole       tà”. Chiediamoci: “Cosa posso fare,
quest’anno colmo di vicende inedi-        cosa possiamo fare?”
te, carico di una valenza partico-            Papa Francesco ci ricorda che
lare provocata dal Covid-19 che ha        questi santi possiamo essere noi: “i
fatto di tutto il mondo un paese.         santi della porta accanto” che co-
      Sofferenze, paure, trepidazioni,    struiscono giorno dopo giorno una
insicurezze ci hanno accomunato e,        storia ricca di umanità.
                                                                                    3
allo stesso tempo, anche tanto desi-          Condivido con voi una riflessione
derio di superare queste situazioni       di San Paolo VI, molto bella e molto
con la forza vitale che caratterizza la   vera, è un invito per tutti.
nostra umanità. In tutti i Continenti         “Di santi ha bisogno la Chie-
utilizziamo le stesse parole: quaran-     sa, di santi ha bisogno il mondo.
tena, lock down, tamponi, vaccino…        Di santi che, nel tumulto delle
tutte le Nazioni sono alla ricerca di     esperienze moderne, delle ideolo-
misure prudenziali, di modalità per       gie correnti, delle contestazioni
superare questa pandemia. È un se-        di moda, sanno essere ad un tem-
                                          po personali e sociali, liberi cioè
gno di ripresa, di speranza, è la forza
                                          dal mimetismo collettivo e spon-
della vita.
                                          taneamente, fermamente dedica-
    In questo tempo, inoltre, vedia-
                                          ti al servizio di Dio e dei fratelli”
mo che alcune parti del mondo sono
appesantite da ulteriori sofferenze,
i fratelli si accaniscono fra loro per

                                          M. Annamaria Babbini
                                             Superiora Generale
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Indice

                          PAGINE DI VITA                   PAG. 6

                          Con il fuoco dell’amore
                          Barbara Melzi: un seme che continua
                          PAG I N E D I V I TA
                          a portare frutto

    UN AMORE PIÙ GRANDE

    Chiamati a ripartire dall’amore                   PAG. 10
    Tre storie di servizio e amore creativo           PAG. 12

     INCHIESTA                 PAG. 15
4    MONDO CANOSSIANO

     L’amore non ha limiti
     “La missione? per me è tutto!”
     Cosa significa amare senza misura?
     Vicine ai fratelli che soffrono
     Far conoscere e amare Gesù, da 50 anni
     “Sì, l’amore vale la pena di rischiare!”

                           IL PERSONAGGIO   PAG. 28

                           John Lewis

P ER S O N AG G I O                                             LETTURE          PAG. 30

                                                                Spunti online e offline
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vita
                                                                più

NEWS                             PAG. 32

Come cambiano le nostre città
dopo la pandemia

                                           SOCIAL FOTOGRAFICO   PAG. 34

                                                                          5
                                           Giubileo per la terra

FONDAZIONE CANOSSIANA VOICA PAG. 36

LA SOLIDARIETÀ AL TEMPO
DELLA PANDEMIA

MISSIONI IN
USCITA
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PAGINE DI VITA

    Con il fuoco dell’amore
    Barbara Melzi: un seme che continua
    a portare frutto

    Vita e opera di madre Barbara                                           sarebbe poi
    Melzi                                                                   diventato l’I-
                                                                            stituto “Bar-

      M
                adre Barbara Melzi (1825                                    bara      Mel-
                – 1899) nacque in una                                       zi” di Corso
                ricca e nobile famiglia mi-                                 Sempione
    lanese. Visse in un ambiente sereno,                                    a Legnano.
    profondamente religioso, circondata                                     Madre Bar-
    dall’affetto dei genitori. Dotata di uno                                bara avviò,
    spirito vivace e di un’intelligenza acu-                                secondo      le
    ta, si diplomò a pieni voti come inse-                                  esigenze del
    gnante elementare.                                                      luogo e del
                                                                            tempo, una
       Nel suo animo fiorì e crebbe la vo-                                  scuola     ele-
    cazione a seguire le orme di Maddale-                                   mentare con
    na di Canossa. La grande passione di        lo scopo di dare una prima educazione
    Madre Barbara, che la accomunò alla         ai fanciulli. Istituì corsi di alfabetizza-
6   Fondatrice, fu il profondo interesse        zione serali per donne impegnate nel
    per la carità senza misura, carità che      lavoro delle filande e dei vari opifici;
    permea la sua vita dall’Alto e che si       tali corsi erano frequentati anche da
    esprime con nobiltà nei gesti umili e       operaie dei paesi limitrofi. Contem-
    attenti alle necessità altrui.              poraneamente diede inizio a corsi in-
       Non solo intuì l’importanza di edu-      vernali per le contadine adulte impe-
    care le giovani in risposta alle esigen-    gnate nel lavoro dei campi. Aprì una
    ze del contesto sociale in cui visse,       scuola per preparare le future “mae-
    ma coadiuvata dalle sue consorelle          stre di campagna” con giovani interne
    si chinò sul malato e su ogni perso-        nell’istituto o esterne, pronte a com-
    na provata da molteplici sofferenze         battere il dilagante analfabetismo. Si
    con tenerezza e dedizione evangelica.       preoccupò anche dei piccoli e per loro
    Come Figlia della Carità accolse tutti      aprì l’allora denominato “asilo” e una
    nel suo cuore, in particolare i più biso-   “scuola di carità” con orari e tempi
    gnosi di aiuto a cui veniva quotidiana-     flessibili secondo le necessità degli
    mente elargito pane e cibo necessario.      utenti. La partecipazione alle varie
       Nel 1849, dopo aver abbracciato la       scuole e corsi era completamente gra-
    vita religiosa canossiana, con sette        tuita e per di più venivano aiutate le
    consorelle si trasferì dall’Istituto di     famiglie degli alunni in difficoltà con
    Milano in un ampio e signorile edifi-       interventi di vario genere: denaro,
    cio di Legnano, messo a disposizione        cibo, vestiario, alloggio, lavoro...
    dal papà, il conte Francesco Melzi,            Madre Barbara possedeva una
    per dare vita ad una nuova comunità         cultura umanistica, pedagogica e re-
    apostolica. Inizia così, nel 1850 l’atti-   ligiosa ben fondata, tanto da fissare
    vità educativo–pastorale di quello che      regole valide per l’efficacia dell’inse-
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vita
                                                                                più

gnamento nei vari indirizzi scolastici.    esigenza storica, Madre Amigazzi e la
Si dedicò con passione all’oratorio e      comunità, accolsero nelle case di Tra-
alle molteplici opere parrocchiali, in     date e Legnano, le orfane di guerra
particolare alla catechesi. Nella ca-      offrendo loro, oltre l’istruzione, una
techesi divideva i fanciulli in piccoli    formazione specifica per l’inserimento
gruppi, secondo l’età, e insegnava la      nel mondo del lavoro. Anche la Secon-
dottrina cristiana con intervento vivo     da Guerra mondiale vide confermato
e meno possibile mnemoni-                                la piena solidarietà delle
co da parte dei ragazzi. Fa-                             canossiane con le autori-
vorì la catechesi con giovani                            tà locali: le sorelle si di-
donne e adulte. Promosse                                 chiararono disponibili ad
gli Esercizi Spirituali perio-                           accogliere persone sfol-
dici della durata di più gior-                           late e senza tetto. Venne
ni, offrendo il pranzo alle                              richiesto e offerto aiuto
partecipanti. Nel 1878, per                              ai perseguitati politici e
venire incontro alle donne                               agli ebrei in fuga verso
sole, ammalate e anziane                                 la Svizzera. Terminato il
                                                                                        7
diede l’avvio all’ospizio per                            conflitto, vengono riprese
l’assistenza corporale e spi-                            le attività educative con
rituale delle persone accolte                            l’asilo, la scuola elemen-
con tanto amore e carità.                                tare e l’assistenza alle
                                                         orfane.
Crescita dell’opera e                                       Durante la guerra
impegno nel periodo bellico                furono inoltre sfollate a Legnano, le
                                           Suore Orsoline di Milano con la loro

  D
          opo la morte di Madre Bar-       scuola media e l’Istituto Magistrale.
          bara le opere apostoliche        Le autorità locali civili e religiose
          prosperarono sempre più          locali, dopo il ritorno delle Orsoline
per il numero di frequentanti e per        a Milano, chiesero con insistenza a
l’instancabile zelo delle madri aumen-     Madre Giuditta Baio di continuare
tate rispetto alla comunità iniziale.      l’opera e attivare nel 1945 la scuola
                                           media e nel 1946 l’Istituto Magistra-
   Durante la Prima Guerra Mondia-         le. Vennero inoltre istituiti corsi bien-
le, Madre Giulia Amigazzi, in collabo-     nali di cultura e arte. Nel 1948, sol-
razione con la Croce Rossa e la Sanità     lecitate dalle famiglie impegnate nel
militare, accolse un centinaio di sol-     lavoro, viene dato inizio alle colonie
dati ammalati e feriti sia a Legnano       estive per i bambini bisognosi di cure
che a Tradate. I degenti venivano non      montane e marine con l’acquisto di
solamente curati fisicamente, ma an-       una casa in Val d’Intelvi e una nella
che avviati alla lettura e alla scrittu-   famosa e bellissima Versilia.
ra. Cessato il conflitto bellico, come
UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze Donne che amano senza misura
PAGINE DI VITA

    Con il fuoco dell’amore

       Le Madri, sempre sollecitate dalla       comunità infantili” dapprima diven-
    carità carismatica dell’Istituto, offro-    ta “progetto Egeria” e infine Istituto
    no pure alloggio ai familiari di perso-     Professionale Servizi per la Sanità e
    ne degenti in ospedale per cure me-         l’Assistenza Sociale. Inoltre a questi
    dico-specialistiche. In seguito viene       indirizzi viene affiancato il nuovo Li-
    offerta ospitalità anche a insegnanti e     ceo economico–sociale. Pertanto da
    lavoratrici che per contratto di lavoro     una formazione di tipo Pedagogico
    sono costrette a lasciare le loro fami-     umanistico si passa ad una forma-
    glie per un posto redditizio a Legna-       zione più specifica e rispondente alle
    no e d’intorni. Nell’Istituto trovano       esigenze locali.
    accoglienza, sicurezza e tanto calore
    umano.                                         Le Canossiane dell’Istituto “Bar-
                                                bara Melzi”, che per anni hanno pre-
                                                parato tanti insegnanti per ogni tipo
    Dopo gli anni ’60: un’alba nuova            di scuola, ora continuano a segnare
                                                in modo profondo la loro presenza

      N
               el 1967 ha inizio il nuovo in-   al servizio della società attraverso i
               dirizzo scolastico: la Scuola    nuovi ordinamenti scolastici: dall’in-
               Magistrale che prepara le        fanzia fino all’età adulta. Generazio-
8   future maestre d’Infanzia in sostitu-       ni di bambini, ragazzi, giovani e fa-
    zione dei corsi professionali. Gli ul-      miglie possono ancora beneficiare di
    timi sviluppi significativi avvengono       un servizio di pubblica utilità con la
    nell’ultimo decennio del ventesimo          proposta formativa, culturale e reli-
    secolo, dovuti e necessari, anche per       giosa.
    i cambiamenti del sistema scolastico           L’Istituto è, e sarà sempre, luogo
    nazionale.                                  privilegiato di promozione integra-
       L’Istituto Magistrale prenderà il        le con l’assimilazione sistematica e
    nome di Liceo socio–psico-pedago-           critica della cultura e la fedeltà agli
    gico, per poi essere trasformato in         orientamenti della Chiesa, del cari-
    Liceo delle Scienze umane, mentre,          sma di Santa Maddalena di Canossa
    la Scuola Magistrale da “assistenti         e di Madre Barbara Melzi.
UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze Donne che amano senza misura
vita
                          più

UN AMORE PIÙ GRANDE

                                9
UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze Donne che amano senza misura
UN AMORE PIÙ GRANDE

     Chiamati a ripartire dall’amore

     L
            a pandemia da Covid-19 è senza         cosa possiamo scoprire o riscoprire?
            dubbio un evento di portata sto-       Sono queste le riflessioni e le inquietu-
            rica, che sta cambiando a fondo le     dini che attraversano tutto il mondo,
     nostre vite e che secondo molti trasfor-      da cui si delinea una traccia comune: la
     merà le strutture stesse in cui le nostre     necessità di una profonda riscoperta del
     società sono organizzate. Un cambia-          nesso tra fragilità e fraternità che lega
     mento di cui, molto probabilmente, sia-       tutta la famiglia umana e l’umanità con
     mo ancora all’inizio e di cui siamo lonta-    il pianeta.
     ni dal vedere tutte le conseguenze.           Anche noi vogliamo lasciarci provocare,
     Ma se è ancora troppo presto per trova-       ascoltando le voci di uomini e donne di
     re formule che riassumano queste com-         pensiero e di fede affinchè le domande
     plesse trasformazioni, è urgente prova-       accendano in noi altre domande.
     re a interrogarsi: quali messaggi, quali
     sfide ci sta consegnando questo tempo?
     che cosa della nostra umanità rivelano         David Grossman:
     le reazioni all’emergenza sanitaria? che       “Torneremo a essere umani”
10
                                                    La riflessione proposta dallo scrittore
       Miguel Bena-                                 israeliano David Grossman pone l’ac-
       sayag: “Riscopri-                            cento su come l’impatto del Covid-19
       re il dono”                                  coinvolga ciascuno di noi: “Ognuno di
       Per lo psicanalista ar-                      noi è parte di questo dramma. Nessuno
       gentino Miguel Bena-                         ne è esente, nessuno è meno coinvolto
       sayag la crisi in corso                      degli altri. Osserviamo i nostri cari,
       rappresenta un’oppor-                        avvertiamo quanto ogni essere umano
       tunità di riscoperta della dimensione        racchiuda in sé un’intera, insostituibi-
       profonda del dono nella vita personale       le civiltà. L’unicità di ciascuno irrompe
       e sociale: “Tornare al dono non è solo un    con un grido improvviso e – come l’a-
       modo per aderire a una morale astratta       more porta gli sposi a scegliere un’u-
       di bontà e giustizia, ma una forma pra-                            nica persona fra le
       tica per orientare le nostre scelte, per                           tante che transi-
       dirigerci verso una esistenza più giu-                             tano in una vita –
       sta e felice, per impedire che all’altro                           così fa la coscienza
       si possa paradossalmente donare solo                               del nostro limite.
       la morte e non la vita. Il pensiero della                          Facciamo parte del
       gratuità è certamente una porta, e non       medesimo tessuto umano, labile al con-
       la minore, per accostarsi alla compren-      tagio come abbiamo scoperto e il bene
       sione di questa complessità”.                di ciascuno è quello di tutti”.
vita
                                                                              più
                   Massimo                 Papa Francesco: “Gli anti-
                   Recalcati:              corpi della solidarietà”
                   “Come cambia            L’implacabile lezione di interconnes-
                   la nostra idea          sione della pandemia ci mostra come le
                   di libertà”             emergenze possono essere sconfitte con
                    Secondo lo psico-      quelli che Francesco chiama gli “anti-
                    terapeuta italiano     corpi della solidarietà”. Sì, perché se
Massimo Recalcati l’esperienza della       è vero che davanti
pandemia ci consegna un insegna-           alla pandemia “le
mento decisivo sulla nozione di liber-     frontiere    cadono,
tà, di cui possiamo riscoprire l’aspetto   i muri crollano e
collettivo e solidale: “Finora abbiamo     tutti i discorsi in-
interpretato la libertà come una pro-      tegralisti si dissol-
prietà dell’individuo, coincidente con     vono dinanzi a una
la volontà individuale di fare quel        presenza quasi im-
che si vuole, come pura manifesta-         percettibile che ma-
zione capricciosa dell’ego. La prima       nifesta la fragilità di cui siamo fatti”,
lezione tremendissima di questo vi-        ha scritto recentemente il Papa, allo-
rus è che questa nozione di libertà è      ra è vero che possiamo sperimentare
un’impostura. la libertà implica sem-      una fraternità che supera ogni confine.
pre invece la solidarietà, che non si      “Pensiamo al progetto di sviluppo uma-      11
può pensare la libertà se non nella        no integrale a cui aneliamo, che si fon-
dimensione della solidarietà. È quel-      da sul protagonismo dei popoli in tutta
lo che ci sta insegnando l’epidemia:       la loro diversità. Pensiamo a costruire
nessuno può salvarsi da solo”.             l’alternativa della civiltà dell’amore”.

Julia Kristeva: “La nostra scommessa è la nuova tenerezza”
Dobbiamo riappropriarci del senso del limite, che avevamo rimosso: in que-
sta riscoperta della fragilità possiamo ritrovare una solidità. Questo il cuore
della riflessione della filosofa bulgara di nascita e francese d’adozione, Julia
Kristeva: “All’improvviso abbiamo dovuto fare i conti con l’esperienza della so-
litudine, esistenziale ancora prima che fisica. Di fatto, eravamo già a rischio
                   di essere orfani della dimensione umana che è la passione
                   condivisa. La situazione attuale ci invita a confrontarci con i
                   nostri limiti, una dimensione che la contemporaneità tende
                   a cancellare. Ora abbiamo l’occasione di ripensare l’insieme
                   della vita. Possiamo addestrarci a una nuova arte del vive-
                   re, complessa, esigente e profondamente etica. Possiamo di-
                   ventare più prudenti, più teneri, e in questo modo anche più
                   resistenti”.
UN AMORE PIÙ GRANDE

     Tre storie di servizio e amore creativo
     La forza dell’impegno, oltre l’emergenza

     L
            a pandemia da Covid-19 ha col-          che minuto di riposo dopo l’ennesimo,
            pito duramente tutta l’umanità,         infinito, turno consecutivo a servizio
            provocando dolori e sofferenze,         dei malati. L’immagine di Elena Pa-
     separando le famiglie, gettando miliar-        gliarini, infermiera del pronto soccorso
     di di persone nello sconforto, provocan-       dell’Ospedale Maggiore di Cremona, è
     do paure e preoccupazioni. La violenza         diventata uno dei simboli dell’emergen-
     del virus ha gettato un’ombra buia su          za Coronavirus. A immortalare lo scatto
     questo 2020. Eppure, anche in mezzo            è stata Francesca Mangiatordi, medico
     a questo buio, sono brillate tante pic-        dello stesso dipartimento, che raccon-
     cole scintille, che hanno squarciato le        ta: “Era da oltre dieci ore che stavamo
     tenebre. Spesso sono storie piccole, di        lavorando senza sosta. Abbiamo visto
     persone che hanno scelto – nonostante          più di 50 pazienti sulle barelle nei
     l’estrema difficoltà del momento – di          corridoi, sulle sedie, con la necessità
     impegnarsi, di vivere fino in fondo il         di ossigenarli, ma con un numero infe-
     proprio lavoro, di restare al proprio po-      riore di erogatori. Elena aveva passato
     sto, ma anche di essere creativi nel ser-      ore a correre da un paziente all’altro, a
     vizio agli altri, soprattutto ai più in dif-   cercare di aiutare l’ennesima persona
12   ficoltà. Persone che hanno testimoniato        che arrivava con febbre e insufficienza
     come amare senza misura porta molto            respiratoria. Tra un paziente e l’altro,
     frutto ed è capace di stupire e generare,      aveva le lacrime agli occhi”. L’imma-
     a cascata, altre scelte di bene.               gine dell’infermiera cremonese ha rac-
     Ve ne raccontiamo tre, provenienti             contato al mondo, più di molte parole,
     dall’Italia, uno dei Paesi più colpiti         la violenza del virus e il sacrificio del
     dalla pandemia, ma che al contempo ha          personale medico-sanitario impegnato
     generato testimonianze significative.          a prendersi cura dei malati. Nelle set-
                                                    timane successive Elena stessa è stata
                                                    colpita dal virus: dopo aver curato tanti
                                                    malati, ha provato sulla propria pelle,
                                                    cosa significa essere colpiti dal conta-
                                                    gio. Ora è guarita e continua il suo la-
                                                    voro accanto a chi soffre in ospedale.

     La foto in bianco e nero la ritrae stre-
     mata, con la testa appoggiata sulla ta-
     stiera del computer, alla ricerca di qual-
vita
                                                                               più

È rimasto a bordo, fino all’ultimo, della   per i suoi passeggeri e l’equipaggio,
sua nave, sbarcando a terra solo dopo       sempre attento a evitare ogni allarmi-
essersi assicurato che tutto l’equipag-     smo: dall’altoparlante diramava le ul-
gio e migliaia di passeggeri fossero al     time notizie con una sorta di bollettino
sicuro. Gennaro Arma era il capitano        e notizie sulla vita di bordo. Da vero
della “Diamond Princess”, la nave da        uomo di mare.
crociera che è rimasta ormeggiata per
quasi un mese nel porto di Yokohama,        Il Presidente della Repubblica Italiana
in Giappone, dopo l’esplosione a bordo      Sergio Mattarella gli ha conferito l’ono-
di un’epidemia di Coronavirus. La foto      rificenza di Cavaliere al merito, a soli
del comandante che, in divisa con trol-     24 anni. Giacomo Pigni, di Legnano,
ley e mascherina, lascia per ultimo, da     si è impegnato per garantire vicinanza
solo, la Diamond Princess ha fatto il       e aiuto agli anziani più fragili della
giro del mondo suscitando un’ondata di      sua città. Ha coordinato un gruppo di
rispetto e simpatia. Il capitano Arma,      circa 30 persone del suo territorio nel
che si è tenuto al riparo dei riflettori    servizio di consegna della spesa agli
nel momento di massima esposizione          anziani che durante l’emergenza era-
mediatica, ha fatto quello che dovrebbe     no obbligati a rimanere nelle proprie       13
essere ovvio per il comandante di una       abitazioni, perché più a rischio. Inoltre
nave ma che non è per nulla scontato:       ha realizzato un servizio di assisten-
è rimasto al suo posto, gestendo una        za telefonica prendendo il testimone
situazione drammatica, la più diffi-        dall’associazione Auser Ticino Olona,
cile e inaspettata della sua carriera,      che svolge questo servizio da anni ma
conservando il sangue freddo mentre         che durante l’emergenza non era in
l’emergenza montava e i 3.700 passeg-       grado di erogarlo proprio perché si basa
geri di 56 nazioni, pur confinati nelle     sul volontariato di persone anziane.
rispettive cabine, venivano contagiati a    Riuscendo a coinvolgere molti giovani e
centinaia. Il capitano Arma, invece, non    a creare solidarietà tra le generazioni.
si è mai perso d’animo. Durante la qua-     “Sono onorato e commosso del riconosci-
rantena ha avuto attenzioni quotidiane      mento ricevuto dal Presidente della Re-
                                            pubblica – ha dichiarato –, ma più che
                                            a me questo riconoscimento va a tutte
                                            le persone che si sono date da fare in
                                            questi mesi e alle realtà che nel nostro
                                            tessuto sociale, con spirito di servizio
                                            e dedizione, sostengono i soggetti più
                                            deboli delle nostre comunità senza chie-
                                            dere nulla in cambio”.
14
vita
                                                                                  più

INTRODUZIONE ALL’INCHIESTA

C
      ome la famiglia canossiana            È amore senza misura quello che
      sta vivendo questo tempo di           accompagna, da 50 anni, la presenza
      trasformazione?                       missionaria a Darwin, in Australia,
                                            una presenza costantemente aperta ad
È questa la domanda al cuore                ascoltare e a rispondere ai bisogni dei
dell’Inchiesta sul mondo canossiano che     più deboli.
vi presentiamo in questo numero.            È un amore senza misura quello che ha
                                            spinto le Sorelle del Giappone a “osare”
Per provare a dare una risposta,            per assicurare ai giovani di lingua
abbiamo raccolto tante storie da diversi    inglese di poter partecipare online alle
continenti – America Latina, Asia,          celebrazioni eucaristiche durante la
Oceania – lasciando parlare i diversi       quarantena. Ed è l’amore senza misura
volti delle comunità canossiane: dalle      che ispira l’azione delle comunità attive
comunità impegnate a fianco dei poveri,     nell’India del Nord.
alle Sorelle che vivono il loro ministero
con i giovani, fino alle voci dei laici     Sono testimonianze per cui esprimiamo
impegnati nel servizio secondo lo stile     gratitudine e che condividiamo con
di Maddalena.                               voi, amiche e amici, perché ci parlino      15
                                            e interroghino lo stile e lo spirito del
Tante tessere di un unico mosaico, da       nostro agire quotidiano.
cui emerge una risposta che potremmo
sintetizzare così: in tutto il mondo la
famiglia canossiana vive questo tempo
trasformato cercando di essere fedele
a una misura dell’amore che è amare
senza misura.
                                                                       di Paolo Bovio
È amore senza misura quello che
spinge le Sorelle delle comunità
del Maranhão a prendersi cura
degli ultimi, colpiti duramente
dalla pandemia, e a coinvolgere con
entusiasmo tanti collaboratori laici in
questa dimensione di servizio.

          BRASILE PAG 16       TESTIMONIANZA PAG 18       INDIA NORD PAG 19

            ARGENTINA PAG 20           AUSTRALIA PAG 24      GIAPPONE PAG 26
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     “L’AMORE NON HA LIMITI”
     Nella terra del Maranhão. La Carità di Maddalena nel desiderio
     di andare

     N
              oi Sorelle Canossiane siamo ar-      È la conoscenza della Parola che avvici-
              rivate più di 40 anni fa in una      na l’uomo a Dio e lo mette in ascolto.
              zona periferica di Imperatriz,       Gli abitanti del Maranhão sono persone
     nelle terra del Maranhão – regione            di fede viva: preparano con molto impe-
     nord-orientale del Brasile – con una po-      gno, dedizione e amore le celebrazioni
     polazione di oltre 259mila abitanti. La       della Parola, la recita del rosario, gli
     città si estende lungo le rive del grande     studi biblici, le novene. Insieme a loro
     fiume Tocantins: è il più grande polo         preghiamo sempre per le vocazioni,
     commerciale della regione Tocantina,          perché sappiamo che la vocazione è un
     la porta dell’Amazzonia, attraversata         dono di Dio e non hai mai come finalità
     dall’autostrada BR010 (Belem-Brasi-           soltanto la storia personale, ma è sem-
     lia). Nei dintorni della città sono pre-      pre in vista di una missione, è un dono
     senti anche molti villaggi indigeni.          di vita in difesa della vita: la vocazione
     Fin dall’inizio abbiamo cercato di vivere     è amare e donarsi. La testimonianza di
     il dono della nostra missione in questa       fede viva di queste persone parla molto
     terra con lo spirito del Buon Samari-         a noi sorelle: anche in situazioni difficili
16   tano, che vede, prova compassione e si        sono capaci di restare allegri, accoglien-
     prende cura del malcapitato: così come        ti, non si lamentano della loro vita, e
     Gesù stesso si avvicina con compassio-        credono che Dio nella sua bontà ci ha
     ne al dolore dell’altro, facendosi prossi-    condotte verso di loro in quel preciso
     mo.                                           momento e nella difficile situazione in
     Nella nostra vita quotidiana cerchiamo        cui si trovano.
     di essere sempre attente ai bisogni del-      E davvero il Signore ha visto queste
     la nostra gente: dalla mancanza di cibo,      persone, ha sentito compassione e ci
     alla precarietà della salute, fino all’edu-   ha inviate, con una cesta di alimenti,
     cazione, che è in grado di trasformare        un vestito, un piatto di zuppa, o anche
     la società.                                   solo per ascoltarle; in tutto ciò che ve-
                                                                             dono che Dio è
                                                                             presente, sono
                                                                             persone di fede
                                                                             e di speranza.
                                                                             Ciò che cerchia-
                                                                             mo di fare in
                                                                             mezzo a queste
                                                                             persone è essere
                                                                             una presenza,
                                                                             offrire un po’ di
                                                                             conforto stan-
                                                                             do loro vicino,
                                                                             ascoltando le
vita
                                                                                 più

                                                                  quando ci siamo
                                                                  trovate di fronte a
                                                                  realtà molto tristi
                                                                  e difficili, più volte
                                                                  ci sono scese lacri-
                                                                  me sul viso, perché
                                                                  abbiamo visto la
                                                                  commozione delle
                                                                  persone quando ci
loro situazioni e aiutando in ciò che è                           vedevano con i vive-
per noi possibile. Questa è la nostra       ri o altro nelle mani.
azione e il nostro modo di agire.           In questo modo siamo giunte alla con-
In questo periodo segnato dalla pan-        clusione che la missione non si fermerà.
demia da Covid-19, siamo state spinte       E abbiamo affermato con cuore pieno
ad uscire dall’isolamento, perché la        d’amore che non si fermerà affatto...!
situazione all’esterno “gridava” più        Ci rendiamo conto che come Canossia-
forte e così ci siamo poste in uno stato    ne, discepole di Gesù, siamo provocate         17
di uscita, cercando di essere presenti      ogni giorno a non scoraggiarci di fronte
soprattutto nei frangenti critici come le   alle sfide, all’incuria delle autorità di
occupazioni dei grandi appezzamenti di      governo e a tenere il cuore sempre ri-
terreno per costruire capanne da parte      scaldato dal desiderio di far conoscere
di chi non ha un tetto.                     e amare Gesù Cristo, a tutti coloro che
In questa terra, infatti, molte persone     ancora non lo conoscono, spezzando il
vivono una condizione di grande insta-      pane della Parola e del cibo, il pane che
bilità di vita, cambiano sempre luogo       soddisfa il loro bisogno.
perché non hanno una casa propria. Ma       Siamo grate a Dio e alle persone che
siamo rimaste sorprese da situazioni        sono state e sono sempre disposte ad
ancora più precarie. Ogni volta che         aiutarci con donazioni e con il lavoro
uscivamo di casa per portare alimenti e     volontario dei nostri amici (come Leo-
vestiti scoprivamo che era il Signore a     nardo, Luigia, Eliana, Miranda e Ga-
guidarci e a portarci in posti dove non     briela) che non hanno misurato gli sfor-
avevamo programmato di andare, dove         zi, e sono venuti ad aiutarci in questa
trovavamo gente con ancora più neces-       missione che il Signore ci ha affidato.
sità. La nostra azione evangelizzatrice     Finora il Signore ci ha aiutato e certa-
in questo periodo di isolamento sociale     mente continuerà ad aiutarci, noi ne
da febbraio prosegue così: non siamo        siamo convinte. Perché siamo operaie
riuscite a fermarci, perché la situazione   della Sua Messe.
della nostra gente ci muove a compas-
sione.
Abbiamo fatto esperienza d’impotenza
                                                               di sr. Maria Des Dores
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     “LA MISSIONE? PER ME È TUTTO!”
     La testimonianza di una giovane dal Brasile

                           C
                                 he cos’è la     si. È così che mi sento quando sono in
                                 missione        missione.
                                 per me? La
                           missione è tutto!     Per questo mi fido e abbraccio questo
                                                 lavoro con le Sorelle canossiane, perché
                           In fondo, è que-      credo che questa sia la via dell’amore.
                           sto il mandato di     Il mondo ha bisogno di più donne e
                           Gesù: “Andate         uomini senza paura di rimboccarsi le
                           in tutto il mondo     maniche per la lotta e i diritti delle per-
                           e annunciate la       sone meno favorite. Così li vedo qui nel-
                           buona notizia a       la mia città di Imperatriz, nello Stato
                           tutte le creature”    del Maranhão, e nel quartiere “Ayrton
                           (Marco 16,15).        Senna” dove vivo con la mia famiglia.
                                                 Vedo una testimonianza d’amore, di
     Mi sento una persona estremamente           fedeltà e di una gioia che contagia tutti
     appassionata della vita e della missione    dove passano.
     di Gesù. Egli ci manda con autorità e
18   testimonianza in ogni momento della
     Sua missione e della Sua predilezione
     per i più poveri: Gesù era sempre e in
     ogni momento accanto ai suoi, non più
     davanti a loro né dietro di loro. Questo
     è ciò che cerchiamo di fare, stando al
     fianco delle persone che hanno bisogno
     di noi.

     In questo periodo, più precisamente
     a partire dal mese di marzo del 2020
     quando tutto è iniziato, una grande al-
     luvione ha lasciato molte famiglie sen-
     za casa, senza cibo, senza vestiti, senza
     niente e ancora di più in questa situa-
     zione mondiale attuale di Covid-19.

     Non si poteva stare a casa fermi, tran-
     quilli mentre molte persone muoiono
     e hanno bisogni per sopravvivere! E
     quando si ha una vera esperienza con il
     Cristo risorto ci si lancia senza paura e
     non ci si può più fermare, perché l’amo-
     re ha preso il sopravvento sul proprio
     essere e non si è più padroni di se stes-
                                                                  di Eliane Miranda Lima
vita
                                                                                 più

COSA SIGNIFICA AMARE SENZA MISURA?
Una riflessione dall’esperienza dell’India Nord

S
      ant’Agostino ha scritto: “La misu-      in Gesù. Ma cosa definisce una persona
      ra dell’amore è amare senza mi-         che ama senza misura? Certamente il
      sura”. Il senso di questa citazione     possedere uno spirito gioioso e ospita-
è che alle persone che amiamo stiamo          le nel vero senso della parola, con un
accanto indipendentemente da che cosa         cuore aperto, che lotta contro gli errori
la vita riservi loro. Perché l’amore nu-      anziché ricercarli, accettando al con-
tre la vita come nient’altro.                 tempo i limiti di ciascuno e accogliendo
                                              il perdono.
L’amore è reale quando è puro, senza
tornaconto, non basato su quanto l’altro      Come disse Madre Teresa di Calcutta,
conti per noi. Il messaggio dell’amore        ricevendo il Premio Nobel per la Pace:
è stato un tema centrale nel magistero        “Che cosa puoi fare tu per promuovere
di Papa Benedetto XVI. Nella sua pri-         la pace nel mondo? Torna a casa, ama
ma enciclica “Deus Caritas est” (“Dio è       la tua famiglia e i tuoi amici, amali sen-
amore”), il Santo Padre emerito ci ha         za misura”.
ricordato che “la Chiesa non può tra-
scurare il servizio della carità più dei      È quello che proviamo a vivere, ogni
Sacramenti e della Parola. Per la Chie-       giorno, nelle comunità della provincia       19
sa, la Carità è parte della sua stessa        di India Nord “Regina della Pace”: fare
natura, un’indispensabile espressione         la nostra parte per costruire un mondo
del suo stesso essere”.                       migliore, per esempio dedicando tempo
                                              ai più piccoli, motivando i ragazzi ad
È testimone credibile dell’amore senza        andare a scuola, accompagnando nella
misura chi, come dice la massima, “è se       preghiera i seminaristi, camminando
stesso e lo è bene”: in altre parole, qual-   accanto alle ragazze che si preparano al
cuno che vive la propria vita quotidiana      matrimonio.

                                                                    di Sr. Victoria Alex
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     VICINE AI FRATELLI CHE SOFFRONO
     Essere “Chiesa in uscita”, in Argentina, oggi

     S
            eguendo il cammino tracciato da        avanti. Nonostante lo smarrimento ini-
            Papa Francesco, di essere “Chie-       ziale e le porte che ci sono state chiuse
            sa in uscita”, ci uniamo a tutti i     all’improvviso, lo Spirito Santo ci ha mo-
     fratelli che soffrono le conseguenze e le     strato che la Carità, di cui siamo Figlie,
     minacce del Covid-19, di altre malat-         si è presentata con nuovi volti, nuovi
     tie, come pure le paure, l’insicurezza,       nomi, nuove circostanze e necessità.
     la mancanza di pace, di speranza, l’an-       Condividiamo con voi alcune delle
     goscia, la solitudine, l’incertezza per ciò   espressioni ministeriali che le nostre
     che potrà accadere. Andiamo incontro a        comunità offrono specialmente ai colpi-
     tanta sofferenza con l’allegria del Van-      ti dalla pandemia, i prediletti di Gesù, i
     gelo di Gesù, perché la Parola illumina       nostri “cari poveri”.
     e unifica la nostra vita consacrata, ar-
     monizzando fede e vita per la missione.       Comunità Nostra Signora di Lourdes,
     Con la nostra testimonianza di spe-           Quequén (Buenos Aires), Argentina
     ranza, pazienza e carità diamo priorità       Nel comune di Necochea si trova la città
20
     alla scelta preferenziale per i poveri,       portuale di Quequén, situata nella zona
     seguendo le orme che ci ha lasciato la        costiera atlantica della provincia di Bue-
     nostra Fondatrice, Santa Maddalena :          nos Aires, Argentina. In uno dei quartie-
     “Un amore incondizionato come meta,           ri periferici, molto poveri, c’è la nostra
     Amare senza misura” (Giovanni 13,34)
     affinché possiamo toccarlo nella fede,
     con l’umiltà e la tenerezza di Maria nel
     servizio Amabilissimo, Generosissimo e
     Pazientissimo, attraverso gesti concreti
     nei vari ministeri di Carità.
     Nella sua lettera programmatica, Ma-
     dre Annamaria Babbini, Superiora Ge-
     nerale, ci invitava a chiederci: “Che cosa
     significa essere Figlie della Carità, Ser-
     ve dei Poveri nel contesto attuale?”. Nei
     vari incontri comunitari ci siamo poste
     in un modo o nell’altro questa doman-
     da. La realtà ci incalza e la grazia della
     vocazione sostiene il nostro sguardo in
vita
                                                                             più

comunità, dedicata a Nostra Signora di      e riparo per coprire e riscaldare i loro
Lourdes. Una parola risuona in tutte le     corpi, così come per riscaldare la spe-
azioni ministeriali: accompagnare.          ranza e la pace nei loro cuori.
                                            · Accompagnare i malati e gli anzia-       21
  · Accompagnare attraverso l’ascolto       ni. Quando il malato o l’anziano ha
  per mezzo del telefono persone sole,      bisogno della visita del sacerdote per
  malate, anziane, che vivono il lutto,     ricevere il sacramento della riconci-
  in questi tempi in cui l’angoscia, la     liazione o l’unzione degli ammalati,
  solitudine, lo scoraggiamento, l’in-      lo comunichiamo al parroco per poter
  certezza di ciò che verrà, la paura,      soddisfare il loro bisogno spiritua-
  l’insicurezza. Offrendo loro momenti      le.
  di serenità, gioia e speranza cristia-    · Accompagnare i catechisti. Accom-
  na; queste persone si sentono raffor-     pagniamo nella formazione i catechi-
  zate dall’aver avuto questo incontro.     sti della parrocchia in modo virtuale
  · Accompagnare attraverso la Ca-          e ogni tanto collaboriamo anche con
  ritas. Come madri, con il cuore, lo       le catechiste della scuola parrocchia-
  sguardo, le mani e l’orecchio aper-       le.
  to verso i più poveri, piccoli, mala-     · Accompagnare adulti anziani, soli e
  ti e vulnerabili, ci avviciniamo loro     a rischio. Assistiamo le persone sole
  aprendo la porta a quanti arrivano        nel disbrigo di alcune formalità come
  a casa nostra, a coloro che ci fermano    il pagamento delle tasse, non avendo
  per strada, o a quanti si avvicinano      loro nessuno che si possa impegnare
  alla Caritas in cerca di sollievo, cibo   in queste circostanze.
INSERTO   L’amore più grande
          di Sr. Melissa Dwyer

          “Prima della festa di Pasqua Gesù,        bisogno di lavarsi se non i piedi ed è
          sapendo che era giunta la sua ora di      tutto mondo; e voi siete mondi, ma
          passare da questo mondo al Padre,         non tutti». Sapeva infatti chi lo tradi-
          dopo aver amato i suoi che erano          va; per questo disse: «Non tutti siete
          nel mondo, li amò sino alla fine. Men-    mondi». Quando dunque ebbe
          tre cenavano, quando già il diavolo       lavato loro i piedi e riprese le vesti,
          aveva messo in cuore a Giuda              sedette di nuovo e disse loro: «Sape-
          Iscariota, figlio di Simone, di tradir-   te ciò che vi ho fatto? Voi mi chia-
          lo, Gesù sapendo che il Padre gli         mate Maestro e Signore e dite bene,
          aveva dato tutto nelle mani e che         perché lo sono. Se dunque io, il
          era venuto da Dio e a Dio ritorna-        Signore e il Maestro, ho lavato i vostri
          va, si alzò da tavola, depose le vesti    piedi, anche voi dovete lavarvi i
          e, preso un asciugatoio, se lo cinse      piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti
          attorno alla vita. Poi versò dell’acqua   l’esempio, perché come ho fatto io,
          nel catino e cominciò a lavare i piedi    facciate anche voi”.
          dei discepoli e ad asciugarli con         In tutti i momenti della sua vita, e
          l’asciugatoio di cui si era cinto. Ven-   nella sua morte, Gesù non ha respira-
          ne dunque da Simon Pietro e questi        to altro che amore. Amava quando
          gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a    poneva le mani sui malati e li curava;
          me?». Rispose Gesù: «Quello che io        amava quando nutriva gli affamati
          faccio, tu ora non lo capisci, ma lo      provvedendo ai loro bisogni fisici;
          capirai dopo». Gli disse Simon Pietro:    amava quando piangeva su Gerusa-
          «Non mi laverai mai i piedi!». Gli        lemme; amava quando versava il
          rispose Gesù: «Se non ti laverò, non      sangue nel Getsemani e rinunciava
          avrai parte con me». Gli disse Simon      alla sua volontà.
          Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma    Gesù che si piega per lavare i piedi
          anche le mani e il capo!». Soggiunse      dei suoi discepoli è un altro potente
          Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha      esempio di amore senza misura. Per
comprendere appieno la portata di            del Vangelo, consideriamo due parti.
questo evento, consideriamo tutto            In primo luogo, chi è che Gesù ama? “I
quello che stava accadendo a Gesù            suoi che erano nel mondo”. Nello
in quel momento. Nelle ultime ore che        scrivere il Vangelo, Giovanni Evangeli-
precedono il suo arresto e la sua            sta si riferiva inizialmente ai discepoli di
esecuzione, sapendo che sta per              Gesù con i quali stava per mangiare
morire, Gesù ci dà l’esempio di un           l’Ultima Cena. Questi erano i suoi
amore che serve incondizionatamen-           seguaci più vicini che lo avevano
te. Un amore che mette gli altri al          ascoltato e che avevano viaggiato
primo posto. Questi sono i suoi ultimi       con lui, cercando di capire il suo
momenti per parlare ai discepoli e           messaggio.
rafforzare le lezioni che vuole che          A tavola con Gesù sedevano coloro
imparino. Eppure, prendendo un               che Lo tradivano, Lo rinnegavano e Lo
asciugamano e umiliando se stesso, ha        abbandonavano quando ne aveva
fatto molto di più che lavare loro i         più bisogno. Eppure è a questo gruppo
piedi. L’ultimo messaggio che Gesù ha        di individui che Gesù si è avvicinato
voluto lasciare ai suoi discepoli è          per dimostrare un atto d’amore senza
andato oltre le parole, manifestandosi       misura.
come un esempio di assoluta umiltà           Anche noi ci sediamo a quel tavolo.
da cui scaturisce l’amore assoluto.          Siamo tra coloro che sono “suoi nel
Sono stati questi stessi discepoli che a     mondo”. Quelli che Gesù ama fino alla
volte non sono riusciti a riconoscerlo.      fine includono te e me, che apparte-
Eppure Gesù li amava anche quando            niamo a Lui ma siamo immersi nel
non lo capivano, quando lo frustrava-        mondo, che cerchiamo di farlo cono-
no, quando li rimproverava, quando           scere e amare. Ci ama nei nostri
dubitavano delle sue capacità. Sul           momenti di intimità con Lui, così come
Monte Tabor o nel giardino del Getse-        in tutti i momenti in cui lo tradiamo, lo
mani, Egli amava i suoi; solo nella          neghiamo e lo abbandoniamo. Ci
preghiera o circondato dalla folla con       ama quando siamo in piedi sulla cima
persone che spingevano per toccarlo,         della montagna con Lui e cantiamo le
il suo cuore era fedele a loro; nella vita   sue lodi nello stesso modo in cui ci
e nella morte il suo amore non ha mai        ama quando ci allontaniamo da Lui e
vacillato.                                   ignoriamo il suo invito a tornare a
Il suo amore è evidente non solo in ciò      casa. Ci ama quando finalmente ci
che ha rivelato ai suoi discepoli, ma        rivolgiamo a Lui con il cuore spezzato
anche in ciò che ha tenuto nascosto          e l’orgoglio ferito e gridiamo a Lui,
loro, sapendo che sarebbe stato              confidando che il suo nome è amore
troppo per loro da afferrare. Così           e la sua promessa è misericordia. Ci
anche per noi, l’amore di Gesù si            ama fino alla fine.
manifesta nelle opportunità che ci           La portata dell’amore di Gesù è il
prepara, così come nella grazia che ci       nucleo della seconda parte di Giovan-
dà per sopportare i momenti in cui           ni 13,1. “Fino alla fine” nel testo greco è
fatichiamo a vedere la sua presenza          eis telos, che significa, letteralmente,
amorevole. Può essere difficile non per-     che Egli li ha amati alla perfezione. Li
dere di vista la verità che l’amore di       ha amati fino in fondo. Li ha amati con
Gesù per noi è lo stesso nei momenti in      totale pienezza d’amore. È un amore
cui ci sentiamo euforici come nei            estremo, radicale.
momenti in cui ci sentiamo sopraffatti       Non è solo un amore che va oltre ciò
dalla nostra indegnità e dalla fragilità     che possiamo capire o oltre ciò che
umana.                                       abbiamo vissuto. Gesù ha amato i suoi
Guardando più in profondità il brano         discepoli, e a sua volta noi, perfetta-
mente, completamente e indipenden-           momenti in cui è stata travolta dalla
temente da ciò che facciamo. Ci ama          profondità dell’amore di Dio per lei, e
così come siamo, non come vogliamo           momenti di dubbio in cui si è sentita
essere. Il suo amore è senza misura.         isolata e lontana dall’abbraccio di
Senza limiti. Fino alla fine.                Dio. La sua consolazione, e in seguito
È nell’esempio che Gesù dà quando si         la nostra, rimane nella certezza che
piega per lavare i piedi dei suoi            l’amore di Dio non cambia mai, ed Egli
discepoli che ci viene ricordato che         aspetta semplicemente che noi tornia-
non solo ama, ma che ci ama fino alla        mo a Lui.
fine. È il più grande amore di Gesù in       Per noi amare rimane un viaggio e
quel momento che prende l’iniziativa,        una scelta. Mentre cerchiamo di fare
che non dipende dai meriti umani ma          nostro questo invito ad amare, a
piuttosto da un’immensa libertà. In un       scegliere di amare, riflettiamo corag-
momento in cui la maggior parte delle        giosamente sulla nostra vita e riflettia-
persone si sarebbe preoccupata di se         mo: cosa significa per me amare le
stessa, Gesù si è piegato disinteressata-    persone “fino alla fine”?
mente e si è umiliato per soddisfare i       Può essere relativamente facile amare
bisogni degli altri. L’amore genuino è       i poveri che serviamo nei nostri ministe-
così.                                        ri. Eppure, a imitazione di Gesù, la sfida
Solo l’umiltà assoluta può generare          più grande per noi può essere in realtà
amore assoluto.                              quella di amare coloro che siedono
Santa Maddalena di Canossa ha                alla nostra tavola. In ognuna delle
trascorso la sua vita cercando di            nostre relazioni, siamo invitati ad
capire questo amore che si è tradotto        amare anche quando costa. Ad
in una vita di carità e di umiltà. È stata   amare senza misura. A un amore
la sua capacità di cogliere una              servile che ci invita a dare la vita per i
frazione dell’amore di Dio che le ha         nostri fratelli e le nostre sorelle, special-
richiesto una risposta all’intimità che      mente quelli con cui facciamo fatica
ha vissuto e ha richiamato in lei una        e che non sempre sono d’accordo
disponibilità incondizionata ad amare        con il nostro modo di vedere il mondo.
tutti coloro che Dio le ha posto davan-      Quando le sfide della vita ci scuotono,
ti. A imitazione di Cristo, suo grande       è allora che Gesù ci invita a sederci ai
esempio, Maddalena cercava di                piedi della croce e a contemplare il
amare coloro che le erano stati              suo Amore più grande. Quando siamo
affidati nel mondo, invitando tutti          chiamati a dare un senso alle difficoltà
coloro che avrebbero portato avanti il       che non possono essere spiegate con
suo carisma ad un amore sopra ogni           un ragionamento umano, è allora che
altra cosa, con un’attenzione partico-       guardiamo la croce e vediamo l’e-
lare a coloro che si trovavano nella più     spressione più potente di un amore
grande povertà.                              che non ha senso. Quando siamo
Nelle Memorie si legge come durante          fraintesi e accusati ingiustamente, è
la contemplazione Maddalena pensa-           allora che troviamo la nostra forza in
va di “morire d’amore”. Proprio come         Gesù la cui voce risuona: “Padre,
Maddalena, anche noi sperimentiamo           perdonali, non sanno quello che
momenti in cui siamo travolti dall’amo-      fanno”.
re di Dio, e altrettanto rapidamente         Da quell’impareggiabile atto di amore
possiamo facilmente perdere di vista         disinteressato sulla croce traiamo forza
questo stesso amore quando le situa-         per andare avanti, consapevoli che
zioni della vita sembrano travolgerci.       l’amore vince su tutto. Hanno cercato
Maddalena ha dovuto lottare con il           di inchiodare le sue mani e i suoi piedi
suo amore per Dio, passando tra              a un albero, ma il cuore di Gesù non è
stato trattenuto dall’amore; lo hanno
flagellato cercando di spezzare il suo
spirito, ma non hanno potuto scaccia-
re da lui la completa fiducia nel Padre;
hanno inventato menzogne feroci per
cercare di screditarlo, ma non hanno
potuto portarlo a negare chi fosse; gli
hanno sputato addosso e lo hanno
tentato in ogni modo, ma non hanno
potuto portarlo a rinunciare alla sua
missione d’amore.
L’amore è il fondamento della Chiesa
che Gesù avrebbe costruito attraverso
i suoi discepoli. L’amore è il fondamen-
to che Egli continua a cercare di
costruire attraverso di noi che rimania-
mo le sue mani e i suoi piedi che
portano il messaggio nel nostro mondo
moderno. Mentre siamo alla prese con
questi tempi senza precedenti, possia-
mo cercare di aprire i nostri cuori
affinché l’amore diventi il nostro unico
scopo nella vita.
Possa l’esempio di Gesù, che ha
amato fino alla fine coloro che sono
stati suoi, essere la nostra ispirazione
per amare senza misura. Che ogni
giorno ci sforziamo di rispondere
all’invito radicale di Cristo, che ci
rassicura: “Vi ho dato un esempio,
affinché facciate come ho fatto a
voi”.

Sr. Melissa Dwyer
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     Comunità San José, Berisso (Buenos Ai-            per avvicinarci insieme un po’ di più
     res), Argentina.                                  al cuore della nostra Fondatrice: nel
     A pochi chilometri dalla città di La Pla-         loro rapporto con Maria, nei loro le-
     ta, troviamo il comune di Berisso, “ca-           gami, nella loro famiglia, come fu-
     pitale provinciale dell’immigrato”, con           ture educatrici e con un cuore senza
     due comunità educative. Condividere è             frontiere.
     la parola che sintetizza il nostro modo           · Partecipiamo a incontri animati
     di vivere il ministero, in solidarietà con        dalla speranza e dalla preghiera in-
     i più poveri.                                     sieme a due comunità parrocchiali,
         · Grazie al lavoro dei gruppi dirigen-        una a Berisso e l’altra nella provincia
         ti scolastici e ai docenti della scuola,      di Neuquén, a 1.200 km dalla nostra
         le famiglie più bisognose e a rischio,        città e accanto alla IAM (Infanzia e
         per la mancanza di lavoro e per con-          Adolescenza Missionaria) arcidioce-
         seguenza il non avere entrate per so-         sana.
         stenere i bisogni di base, a venti iso-       · Offriamo alle famiglie e ai docenti
         lati dalla comunità da metà aprile, le        l’orientamento attraverso incontri
         suore consegnano cibo alle famiglie           dal vivo di due professionisti per con-
         degli alunni della scuola Nostra Si-          tinuare ad attraversare questo tem-
         gnora di Loreto.                              po con serenità e qualificare i legami.
         · Nella cappella Sant’An-
22       tonio della Parrocchia
         Santi Pietro e Paolo una
         sorella, insieme ad alcu-
         ni volontari della Cari-
         tas, assiste 50 famiglie
         attraverso la distribuzio-
         ne di sacchi di cibo.
         · Attraverso i social
         network e tutte le oppor-
         tunità che ci offre il mon-
         do virtuale, nel mese di
         maggio, abbiamo cele-
         brato lo stesso la “Coppa
         Santa Maddalena” con modalità cre-
         ative, con giochi programmati dai do-      Comunità Santa Magdalena di Canossa,
         centi della scuola primaria e per gli      Los Hornos (Buenos Aires), Argentina
         alunni della secondari. La gioiosa ri-     La nostra comunità è nel quartiere di
         sposta delle famiglie è stata il nostro    Los Hornos, alla periferia della città di
         più grande regalo.                         La Plata. La parola che in questo tempo
         · Invitiamo i docenti e gli alunni del     riacquista forza è la gratitudine.
         livello superiore a cinque incontri           · Al Signore perché ci sorprende, at-
vita
                                                                                   più

   traverso i gesti degli stessi poveri,
   che grati per essere assistiti condi-
   vidono con noi qualcosa di delizioso
   preparato con molto amore da loro,
   nella generosità e compassione di
   tanti amici canossiani, che cercano e
   offrono il loro aiuto, con- dividendo i
   beni con chi non ne ha.
   · A tanti bravi insegnanti, che dando
   tutto per unirsi al sogno di Madda-
   lena non si lasciano andare di fronte
   alle difficoltà di un’educazione che in
   questo momento è basata sul digita-
   le. Superano frustrazioni, proprie e
   dei loro studenti; traggono il massi-
                                               more del Padre in Gesù. E la ricerca di
   mo dai mezzi di cui dispongono per
                                               questo amore dà senso alla nostra vita.
   insegnare, anche se li sentono così
                                               Senza una visione d’insieme non ci sarà
   limitati; si preoccupano con creativi-
                                               per niente futuro: anche se il Covid-19 ci
   tà di coloro che sono esclusi dalla vir-
                                               impone un modo di vivere che rifiuta la
   tualità per non essere esclusi anche
                                               vicinanza, noi consideriamo il “mistero
   dall’apprendimento.                                                                       23
                                               della vicinanza” come l’unico modo per
   · Ai laici, molti di loro membri dell’As-
                                               rinvigorire e dare senso alla nostra pre-
   sociazione Laici Canossiani e ai be-
                                               senza. Come Maddalena, non possiamo
   nefattori che vivono con la certezza
                                               fermarci. La nostra vocazione di Figlie
   e con la speranza, che “chi è fedele
                                               della Carità ci chiama a guardare l’uo-
   nel poco sarà fedele nel molto”, e che
                                               mo con lo sguardo del Padre in Gesù. La
   ogni sforzo continua a far parte della
                                               pandemia ci porta allo scoraggiamento
   logica del Vangelo dei cinque pani e
                                               ed alla frustrazione solo se ci chiudiamo
   dei due pesci...
                                               a quest’unica realtà. Andare incontro al
                                               povero e lenire le situazioni di dolore ai
Il prossimo Capitolo Generale ci invi-
                                               nostri fratelli, ci realizza come canossia-
terà a discernere sulla “Riconfigurazio-
                                               ne e ci riempie di allegria.Ringraziamo
ne in e per la missione oggi”; la pande-
                                               Dio per il servizio che possiamo offrire
mia ci ha fatto avanzare, e continuiamo
                                               alla società e alla Chiesa attraverso l’I-
ad essere cercatrici per vedere come vi-
                                               stituto, come Figlie della Carità, Serve
vere la nostra missione oggi, in risposta
                                               dei Poveri.
ai bisogni di chi soffre di più. Il nostro
servizio in questo tempo particolare è
per i nostri fratelli l’espressione dell’a-

                          Sorelle della comunità di Quequén, Berisso e Los Hornos
                         Provincia Nuestra Señora de Luján (Argentina-Paraguay)
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