UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze Donne che amano senza misura
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UN AMORE PIÙ GRANDE Riflessioni e testimonianze INCHIESTA SUL MONDO CANOSSIANO Donne che amano senza misura SGUARDO AL FUTURO N° 12 SETTEMBRE/DICEMBRE 2020 Come cambiano le città
vita più “S e abbiamo potuto imparare qual- nei contesti più diversi. Di un amore davve- cosa in tutto questo tempo è che ro senza misura. Sono storie che provengono nessuno si salva da solo. Il soffio dalla famiglia canossiana, con un’ampia in- dello Spirito apre orizzonti, risveglia la chiesta, e dal mondo. Con un occhio a come creatività e ci rinnova in fraternità per dire: cambiano le nostre città dopo la pandemia, ‘Eccomi!’ È il tempo propizio per trovare il spunti di riflessione su come interpretare e coraggio di una nuova immaginazione del attraversare questo tempo, le abituali ru- possibile, con il realismo che solo il Vangelo briche e la riflessione sulla cura del creato può offrici”. a partire dal “Giubileo per la Terra”, un’ini- ziativa ecumenica di ecologia integrale che Queste parole di Papa Francesco descrivono coinvolge i cristiani in tutto il mondo. bene il tempo che l’umanità sta attraver- sando. Un tempo che ci ha fatto riscoprire Lo sappiamo: è un anno particolare, per la le nostre fragilità e, in esse, la fraternità famiglia canossiana, che avrebbe dovuto che tutti ci unisce. L’imprevedibile è entrato vivere il suo Capitolo Generale, rinviato a nel quotidiano; la sofferenza ha lasciato il quando sarà possibile viverlo in sicurezza. segno; ma sotto le cicatrici, che stiamo an- Continua però la riflessione sui temi del cora curando, batte un amore più grande. Capitolo, più che mai attuali: è a questa 2 Un amore che ci spinge a diventare creativi riflessione che, offrendovi questo “VitaPiù”, e a lavorare per portare la buona notizia del vogliamo contribuire. E continuiamo a cam- Vangelo in questo mondo dal volto diverso minare nella fiducia, a lasciarci provocare da quello a cui ci eravamo abituati. dalla storia e a cercare – con la testa, il cuore e le mani – di essere È questo lo sguardo che ci accompagna nel fedeli all’intuizione straor- nuovo numero di VitaPiù. Dopo la riflessio- dinaria di quel “si tratta di ne, nello scorso numero, sul “tempo della più” che ci spinge verso gli Parola”, in questo magazine diamo spazio altri. alle storie e alle testimonianze che raccon- tano di amore incarnato, di servizio vissuto, Paolo Bovio VITA PIÙ PROPRIETARIO Casa Generalizia delle Figlie della Carità Canossiane DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Bovio N. 12 - SETTEMBRE - DICEMBRE 2020 CONCEPT E GRAFICA Studio Bertin REDAZIONE Paolo Bovio Autorizzazione Trib. di Roma AREA COMUNICAZIONE ISTITUTO N. 52/87 del 6 febbraio 1987 CANOSSIANO Sandra Maggiolo (referente generale) Maria Grazia Bongarzone (coordinatrice) Paolo Bovio (responsabile operativo) www.canossian.org infocanossiane infocanossiane youtube
Abbiamo bisogno di santità C arissimi, motivi economici, politici, sociali. il 15 settembre è la Spesso ripeto a me stessa: “Abbiamo nostra festa, celebria- bisogno di santi, di donne e uomini mo Maria Addolorata, la Madre che abbiano la chiarezza, la volontà, che Gesù ci ha lasciato dalla Cro- il coraggio di prendersi cura gli uni ce. Lei ci protegge e ci accompagna degli altri, di cercare e vivere l’uni- nel cammino della vita. Affidiamole tà”. Chiediamoci: “Cosa posso fare, quest’anno colmo di vicende inedi- cosa possiamo fare?” te, carico di una valenza partico- Papa Francesco ci ricorda che lare provocata dal Covid-19 che ha questi santi possiamo essere noi: “i fatto di tutto il mondo un paese. santi della porta accanto” che co- Sofferenze, paure, trepidazioni, struiscono giorno dopo giorno una insicurezze ci hanno accomunato e, storia ricca di umanità. 3 allo stesso tempo, anche tanto desi- Condivido con voi una riflessione derio di superare queste situazioni di San Paolo VI, molto bella e molto con la forza vitale che caratterizza la vera, è un invito per tutti. nostra umanità. In tutti i Continenti “Di santi ha bisogno la Chie- utilizziamo le stesse parole: quaran- sa, di santi ha bisogno il mondo. tena, lock down, tamponi, vaccino… Di santi che, nel tumulto delle tutte le Nazioni sono alla ricerca di esperienze moderne, delle ideolo- misure prudenziali, di modalità per gie correnti, delle contestazioni superare questa pandemia. È un se- di moda, sanno essere ad un tem- po personali e sociali, liberi cioè gno di ripresa, di speranza, è la forza dal mimetismo collettivo e spon- della vita. taneamente, fermamente dedica- In questo tempo, inoltre, vedia- ti al servizio di Dio e dei fratelli” mo che alcune parti del mondo sono appesantite da ulteriori sofferenze, i fratelli si accaniscono fra loro per M. Annamaria Babbini Superiora Generale
Indice PAGINE DI VITA PAG. 6 Con il fuoco dell’amore Barbara Melzi: un seme che continua PAG I N E D I V I TA a portare frutto UN AMORE PIÙ GRANDE Chiamati a ripartire dall’amore PAG. 10 Tre storie di servizio e amore creativo PAG. 12 INCHIESTA PAG. 15 4 MONDO CANOSSIANO L’amore non ha limiti “La missione? per me è tutto!” Cosa significa amare senza misura? Vicine ai fratelli che soffrono Far conoscere e amare Gesù, da 50 anni “Sì, l’amore vale la pena di rischiare!” IL PERSONAGGIO PAG. 28 John Lewis P ER S O N AG G I O LETTURE PAG. 30 Spunti online e offline
vita più NEWS PAG. 32 Come cambiano le nostre città dopo la pandemia SOCIAL FOTOGRAFICO PAG. 34 5 Giubileo per la terra FONDAZIONE CANOSSIANA VOICA PAG. 36 LA SOLIDARIETÀ AL TEMPO DELLA PANDEMIA MISSIONI IN USCITA
PAGINE DI VITA Con il fuoco dell’amore Barbara Melzi: un seme che continua a portare frutto Vita e opera di madre Barbara sarebbe poi Melzi diventato l’I- stituto “Bar- M adre Barbara Melzi (1825 bara Mel- – 1899) nacque in una zi” di Corso ricca e nobile famiglia mi- Sempione lanese. Visse in un ambiente sereno, a Legnano. profondamente religioso, circondata Madre Bar- dall’affetto dei genitori. Dotata di uno bara avviò, spirito vivace e di un’intelligenza acu- secondo le ta, si diplomò a pieni voti come inse- esigenze del gnante elementare. luogo e del tempo, una Nel suo animo fiorì e crebbe la vo- scuola ele- cazione a seguire le orme di Maddale- mentare con na di Canossa. La grande passione di lo scopo di dare una prima educazione Madre Barbara, che la accomunò alla ai fanciulli. Istituì corsi di alfabetizza- 6 Fondatrice, fu il profondo interesse zione serali per donne impegnate nel per la carità senza misura, carità che lavoro delle filande e dei vari opifici; permea la sua vita dall’Alto e che si tali corsi erano frequentati anche da esprime con nobiltà nei gesti umili e operaie dei paesi limitrofi. Contem- attenti alle necessità altrui. poraneamente diede inizio a corsi in- Non solo intuì l’importanza di edu- vernali per le contadine adulte impe- care le giovani in risposta alle esigen- gnate nel lavoro dei campi. Aprì una ze del contesto sociale in cui visse, scuola per preparare le future “mae- ma coadiuvata dalle sue consorelle stre di campagna” con giovani interne si chinò sul malato e su ogni perso- nell’istituto o esterne, pronte a com- na provata da molteplici sofferenze battere il dilagante analfabetismo. Si con tenerezza e dedizione evangelica. preoccupò anche dei piccoli e per loro Come Figlia della Carità accolse tutti aprì l’allora denominato “asilo” e una nel suo cuore, in particolare i più biso- “scuola di carità” con orari e tempi gnosi di aiuto a cui veniva quotidiana- flessibili secondo le necessità degli mente elargito pane e cibo necessario. utenti. La partecipazione alle varie Nel 1849, dopo aver abbracciato la scuole e corsi era completamente gra- vita religiosa canossiana, con sette tuita e per di più venivano aiutate le consorelle si trasferì dall’Istituto di famiglie degli alunni in difficoltà con Milano in un ampio e signorile edifi- interventi di vario genere: denaro, cio di Legnano, messo a disposizione cibo, vestiario, alloggio, lavoro... dal papà, il conte Francesco Melzi, Madre Barbara possedeva una per dare vita ad una nuova comunità cultura umanistica, pedagogica e re- apostolica. Inizia così, nel 1850 l’atti- ligiosa ben fondata, tanto da fissare vità educativo–pastorale di quello che regole valide per l’efficacia dell’inse-
vita più gnamento nei vari indirizzi scolastici. esigenza storica, Madre Amigazzi e la Si dedicò con passione all’oratorio e comunità, accolsero nelle case di Tra- alle molteplici opere parrocchiali, in date e Legnano, le orfane di guerra particolare alla catechesi. Nella ca- offrendo loro, oltre l’istruzione, una techesi divideva i fanciulli in piccoli formazione specifica per l’inserimento gruppi, secondo l’età, e insegnava la nel mondo del lavoro. Anche la Secon- dottrina cristiana con intervento vivo da Guerra mondiale vide confermato e meno possibile mnemoni- la piena solidarietà delle co da parte dei ragazzi. Fa- canossiane con le autori- vorì la catechesi con giovani tà locali: le sorelle si di- donne e adulte. Promosse chiararono disponibili ad gli Esercizi Spirituali perio- accogliere persone sfol- dici della durata di più gior- late e senza tetto. Venne ni, offrendo il pranzo alle richiesto e offerto aiuto partecipanti. Nel 1878, per ai perseguitati politici e venire incontro alle donne agli ebrei in fuga verso sole, ammalate e anziane la Svizzera. Terminato il 7 diede l’avvio all’ospizio per conflitto, vengono riprese l’assistenza corporale e spi- le attività educative con rituale delle persone accolte l’asilo, la scuola elemen- con tanto amore e carità. tare e l’assistenza alle orfane. Crescita dell’opera e Durante la guerra impegno nel periodo bellico furono inoltre sfollate a Legnano, le Suore Orsoline di Milano con la loro D opo la morte di Madre Bar- scuola media e l’Istituto Magistrale. bara le opere apostoliche Le autorità locali civili e religiose prosperarono sempre più locali, dopo il ritorno delle Orsoline per il numero di frequentanti e per a Milano, chiesero con insistenza a l’instancabile zelo delle madri aumen- Madre Giuditta Baio di continuare tate rispetto alla comunità iniziale. l’opera e attivare nel 1945 la scuola media e nel 1946 l’Istituto Magistra- Durante la Prima Guerra Mondia- le. Vennero inoltre istituiti corsi bien- le, Madre Giulia Amigazzi, in collabo- nali di cultura e arte. Nel 1948, sol- razione con la Croce Rossa e la Sanità lecitate dalle famiglie impegnate nel militare, accolse un centinaio di sol- lavoro, viene dato inizio alle colonie dati ammalati e feriti sia a Legnano estive per i bambini bisognosi di cure che a Tradate. I degenti venivano non montane e marine con l’acquisto di solamente curati fisicamente, ma an- una casa in Val d’Intelvi e una nella che avviati alla lettura e alla scrittu- famosa e bellissima Versilia. ra. Cessato il conflitto bellico, come
PAGINE DI VITA Con il fuoco dell’amore Le Madri, sempre sollecitate dalla comunità infantili” dapprima diven- carità carismatica dell’Istituto, offro- ta “progetto Egeria” e infine Istituto no pure alloggio ai familiari di perso- Professionale Servizi per la Sanità e ne degenti in ospedale per cure me- l’Assistenza Sociale. Inoltre a questi dico-specialistiche. In seguito viene indirizzi viene affiancato il nuovo Li- offerta ospitalità anche a insegnanti e ceo economico–sociale. Pertanto da lavoratrici che per contratto di lavoro una formazione di tipo Pedagogico sono costrette a lasciare le loro fami- umanistico si passa ad una forma- glie per un posto redditizio a Legna- zione più specifica e rispondente alle no e d’intorni. Nell’Istituto trovano esigenze locali. accoglienza, sicurezza e tanto calore umano. Le Canossiane dell’Istituto “Bar- bara Melzi”, che per anni hanno pre- parato tanti insegnanti per ogni tipo Dopo gli anni ’60: un’alba nuova di scuola, ora continuano a segnare in modo profondo la loro presenza N el 1967 ha inizio il nuovo in- al servizio della società attraverso i dirizzo scolastico: la Scuola nuovi ordinamenti scolastici: dall’in- Magistrale che prepara le fanzia fino all’età adulta. Generazio- 8 future maestre d’Infanzia in sostitu- ni di bambini, ragazzi, giovani e fa- zione dei corsi professionali. Gli ul- miglie possono ancora beneficiare di timi sviluppi significativi avvengono un servizio di pubblica utilità con la nell’ultimo decennio del ventesimo proposta formativa, culturale e reli- secolo, dovuti e necessari, anche per giosa. i cambiamenti del sistema scolastico L’Istituto è, e sarà sempre, luogo nazionale. privilegiato di promozione integra- L’Istituto Magistrale prenderà il le con l’assimilazione sistematica e nome di Liceo socio–psico-pedago- critica della cultura e la fedeltà agli gico, per poi essere trasformato in orientamenti della Chiesa, del cari- Liceo delle Scienze umane, mentre, sma di Santa Maddalena di Canossa la Scuola Magistrale da “assistenti e di Madre Barbara Melzi.
UN AMORE PIÙ GRANDE Chiamati a ripartire dall’amore L a pandemia da Covid-19 è senza cosa possiamo scoprire o riscoprire? dubbio un evento di portata sto- Sono queste le riflessioni e le inquietu- rica, che sta cambiando a fondo le dini che attraversano tutto il mondo, nostre vite e che secondo molti trasfor- da cui si delinea una traccia comune: la merà le strutture stesse in cui le nostre necessità di una profonda riscoperta del società sono organizzate. Un cambia- nesso tra fragilità e fraternità che lega mento di cui, molto probabilmente, sia- tutta la famiglia umana e l’umanità con mo ancora all’inizio e di cui siamo lonta- il pianeta. ni dal vedere tutte le conseguenze. Anche noi vogliamo lasciarci provocare, Ma se è ancora troppo presto per trova- ascoltando le voci di uomini e donne di re formule che riassumano queste com- pensiero e di fede affinchè le domande plesse trasformazioni, è urgente prova- accendano in noi altre domande. re a interrogarsi: quali messaggi, quali sfide ci sta consegnando questo tempo? che cosa della nostra umanità rivelano David Grossman: le reazioni all’emergenza sanitaria? che “Torneremo a essere umani” 10 La riflessione proposta dallo scrittore Miguel Bena- israeliano David Grossman pone l’ac- sayag: “Riscopri- cento su come l’impatto del Covid-19 re il dono” coinvolga ciascuno di noi: “Ognuno di Per lo psicanalista ar- noi è parte di questo dramma. Nessuno gentino Miguel Bena- ne è esente, nessuno è meno coinvolto sayag la crisi in corso degli altri. Osserviamo i nostri cari, rappresenta un’oppor- avvertiamo quanto ogni essere umano tunità di riscoperta della dimensione racchiuda in sé un’intera, insostituibi- profonda del dono nella vita personale le civiltà. L’unicità di ciascuno irrompe e sociale: “Tornare al dono non è solo un con un grido improvviso e – come l’a- modo per aderire a una morale astratta more porta gli sposi a scegliere un’u- di bontà e giustizia, ma una forma pra- nica persona fra le tica per orientare le nostre scelte, per tante che transi- dirigerci verso una esistenza più giu- tano in una vita – sta e felice, per impedire che all’altro così fa la coscienza si possa paradossalmente donare solo del nostro limite. la morte e non la vita. Il pensiero della Facciamo parte del gratuità è certamente una porta, e non medesimo tessuto umano, labile al con- la minore, per accostarsi alla compren- tagio come abbiamo scoperto e il bene sione di questa complessità”. di ciascuno è quello di tutti”.
vita più Massimo Papa Francesco: “Gli anti- Recalcati: corpi della solidarietà” “Come cambia L’implacabile lezione di interconnes- la nostra idea sione della pandemia ci mostra come le di libertà” emergenze possono essere sconfitte con Secondo lo psico- quelli che Francesco chiama gli “anti- terapeuta italiano corpi della solidarietà”. Sì, perché se Massimo Recalcati l’esperienza della è vero che davanti pandemia ci consegna un insegna- alla pandemia “le mento decisivo sulla nozione di liber- frontiere cadono, tà, di cui possiamo riscoprire l’aspetto i muri crollano e collettivo e solidale: “Finora abbiamo tutti i discorsi in- interpretato la libertà come una pro- tegralisti si dissol- prietà dell’individuo, coincidente con vono dinanzi a una la volontà individuale di fare quel presenza quasi im- che si vuole, come pura manifesta- percettibile che ma- zione capricciosa dell’ego. La prima nifesta la fragilità di cui siamo fatti”, lezione tremendissima di questo vi- ha scritto recentemente il Papa, allo- rus è che questa nozione di libertà è ra è vero che possiamo sperimentare un’impostura. la libertà implica sem- una fraternità che supera ogni confine. pre invece la solidarietà, che non si “Pensiamo al progetto di sviluppo uma- 11 può pensare la libertà se non nella no integrale a cui aneliamo, che si fon- dimensione della solidarietà. È quel- da sul protagonismo dei popoli in tutta lo che ci sta insegnando l’epidemia: la loro diversità. Pensiamo a costruire nessuno può salvarsi da solo”. l’alternativa della civiltà dell’amore”. Julia Kristeva: “La nostra scommessa è la nuova tenerezza” Dobbiamo riappropriarci del senso del limite, che avevamo rimosso: in que- sta riscoperta della fragilità possiamo ritrovare una solidità. Questo il cuore della riflessione della filosofa bulgara di nascita e francese d’adozione, Julia Kristeva: “All’improvviso abbiamo dovuto fare i conti con l’esperienza della so- litudine, esistenziale ancora prima che fisica. Di fatto, eravamo già a rischio di essere orfani della dimensione umana che è la passione condivisa. La situazione attuale ci invita a confrontarci con i nostri limiti, una dimensione che la contemporaneità tende a cancellare. Ora abbiamo l’occasione di ripensare l’insieme della vita. Possiamo addestrarci a una nuova arte del vive- re, complessa, esigente e profondamente etica. Possiamo di- ventare più prudenti, più teneri, e in questo modo anche più resistenti”.
UN AMORE PIÙ GRANDE Tre storie di servizio e amore creativo La forza dell’impegno, oltre l’emergenza L a pandemia da Covid-19 ha col- che minuto di riposo dopo l’ennesimo, pito duramente tutta l’umanità, infinito, turno consecutivo a servizio provocando dolori e sofferenze, dei malati. L’immagine di Elena Pa- separando le famiglie, gettando miliar- gliarini, infermiera del pronto soccorso di di persone nello sconforto, provocan- dell’Ospedale Maggiore di Cremona, è do paure e preoccupazioni. La violenza diventata uno dei simboli dell’emergen- del virus ha gettato un’ombra buia su za Coronavirus. A immortalare lo scatto questo 2020. Eppure, anche in mezzo è stata Francesca Mangiatordi, medico a questo buio, sono brillate tante pic- dello stesso dipartimento, che raccon- cole scintille, che hanno squarciato le ta: “Era da oltre dieci ore che stavamo tenebre. Spesso sono storie piccole, di lavorando senza sosta. Abbiamo visto persone che hanno scelto – nonostante più di 50 pazienti sulle barelle nei l’estrema difficoltà del momento – di corridoi, sulle sedie, con la necessità impegnarsi, di vivere fino in fondo il di ossigenarli, ma con un numero infe- proprio lavoro, di restare al proprio po- riore di erogatori. Elena aveva passato sto, ma anche di essere creativi nel ser- ore a correre da un paziente all’altro, a vizio agli altri, soprattutto ai più in dif- cercare di aiutare l’ennesima persona 12 ficoltà. Persone che hanno testimoniato che arrivava con febbre e insufficienza come amare senza misura porta molto respiratoria. Tra un paziente e l’altro, frutto ed è capace di stupire e generare, aveva le lacrime agli occhi”. L’imma- a cascata, altre scelte di bene. gine dell’infermiera cremonese ha rac- Ve ne raccontiamo tre, provenienti contato al mondo, più di molte parole, dall’Italia, uno dei Paesi più colpiti la violenza del virus e il sacrificio del dalla pandemia, ma che al contempo ha personale medico-sanitario impegnato generato testimonianze significative. a prendersi cura dei malati. Nelle set- timane successive Elena stessa è stata colpita dal virus: dopo aver curato tanti malati, ha provato sulla propria pelle, cosa significa essere colpiti dal conta- gio. Ora è guarita e continua il suo la- voro accanto a chi soffre in ospedale. La foto in bianco e nero la ritrae stre- mata, con la testa appoggiata sulla ta- stiera del computer, alla ricerca di qual-
vita più È rimasto a bordo, fino all’ultimo, della per i suoi passeggeri e l’equipaggio, sua nave, sbarcando a terra solo dopo sempre attento a evitare ogni allarmi- essersi assicurato che tutto l’equipag- smo: dall’altoparlante diramava le ul- gio e migliaia di passeggeri fossero al time notizie con una sorta di bollettino sicuro. Gennaro Arma era il capitano e notizie sulla vita di bordo. Da vero della “Diamond Princess”, la nave da uomo di mare. crociera che è rimasta ormeggiata per quasi un mese nel porto di Yokohama, Il Presidente della Repubblica Italiana in Giappone, dopo l’esplosione a bordo Sergio Mattarella gli ha conferito l’ono- di un’epidemia di Coronavirus. La foto rificenza di Cavaliere al merito, a soli del comandante che, in divisa con trol- 24 anni. Giacomo Pigni, di Legnano, ley e mascherina, lascia per ultimo, da si è impegnato per garantire vicinanza solo, la Diamond Princess ha fatto il e aiuto agli anziani più fragili della giro del mondo suscitando un’ondata di sua città. Ha coordinato un gruppo di rispetto e simpatia. Il capitano Arma, circa 30 persone del suo territorio nel che si è tenuto al riparo dei riflettori servizio di consegna della spesa agli nel momento di massima esposizione anziani che durante l’emergenza era- mediatica, ha fatto quello che dovrebbe no obbligati a rimanere nelle proprie 13 essere ovvio per il comandante di una abitazioni, perché più a rischio. Inoltre nave ma che non è per nulla scontato: ha realizzato un servizio di assisten- è rimasto al suo posto, gestendo una za telefonica prendendo il testimone situazione drammatica, la più diffi- dall’associazione Auser Ticino Olona, cile e inaspettata della sua carriera, che svolge questo servizio da anni ma conservando il sangue freddo mentre che durante l’emergenza non era in l’emergenza montava e i 3.700 passeg- grado di erogarlo proprio perché si basa geri di 56 nazioni, pur confinati nelle sul volontariato di persone anziane. rispettive cabine, venivano contagiati a Riuscendo a coinvolgere molti giovani e centinaia. Il capitano Arma, invece, non a creare solidarietà tra le generazioni. si è mai perso d’animo. Durante la qua- “Sono onorato e commosso del riconosci- rantena ha avuto attenzioni quotidiane mento ricevuto dal Presidente della Re- pubblica – ha dichiarato –, ma più che a me questo riconoscimento va a tutte le persone che si sono date da fare in questi mesi e alle realtà che nel nostro tessuto sociale, con spirito di servizio e dedizione, sostengono i soggetti più deboli delle nostre comunità senza chie- dere nulla in cambio”.
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vita più INTRODUZIONE ALL’INCHIESTA C ome la famiglia canossiana È amore senza misura quello che sta vivendo questo tempo di accompagna, da 50 anni, la presenza trasformazione? missionaria a Darwin, in Australia, una presenza costantemente aperta ad È questa la domanda al cuore ascoltare e a rispondere ai bisogni dei dell’Inchiesta sul mondo canossiano che più deboli. vi presentiamo in questo numero. È un amore senza misura quello che ha spinto le Sorelle del Giappone a “osare” Per provare a dare una risposta, per assicurare ai giovani di lingua abbiamo raccolto tante storie da diversi inglese di poter partecipare online alle continenti – America Latina, Asia, celebrazioni eucaristiche durante la Oceania – lasciando parlare i diversi quarantena. Ed è l’amore senza misura volti delle comunità canossiane: dalle che ispira l’azione delle comunità attive comunità impegnate a fianco dei poveri, nell’India del Nord. alle Sorelle che vivono il loro ministero con i giovani, fino alle voci dei laici Sono testimonianze per cui esprimiamo impegnati nel servizio secondo lo stile gratitudine e che condividiamo con di Maddalena. voi, amiche e amici, perché ci parlino 15 e interroghino lo stile e lo spirito del Tante tessere di un unico mosaico, da nostro agire quotidiano. cui emerge una risposta che potremmo sintetizzare così: in tutto il mondo la famiglia canossiana vive questo tempo trasformato cercando di essere fedele a una misura dell’amore che è amare senza misura. di Paolo Bovio È amore senza misura quello che spinge le Sorelle delle comunità del Maranhão a prendersi cura degli ultimi, colpiti duramente dalla pandemia, e a coinvolgere con entusiasmo tanti collaboratori laici in questa dimensione di servizio. BRASILE PAG 16 TESTIMONIANZA PAG 18 INDIA NORD PAG 19 ARGENTINA PAG 20 AUSTRALIA PAG 24 GIAPPONE PAG 26
INCHIESTA MONDO CANOSSIANO “L’AMORE NON HA LIMITI” Nella terra del Maranhão. La Carità di Maddalena nel desiderio di andare N oi Sorelle Canossiane siamo ar- È la conoscenza della Parola che avvici- rivate più di 40 anni fa in una na l’uomo a Dio e lo mette in ascolto. zona periferica di Imperatriz, Gli abitanti del Maranhão sono persone nelle terra del Maranhão – regione di fede viva: preparano con molto impe- nord-orientale del Brasile – con una po- gno, dedizione e amore le celebrazioni polazione di oltre 259mila abitanti. La della Parola, la recita del rosario, gli città si estende lungo le rive del grande studi biblici, le novene. Insieme a loro fiume Tocantins: è il più grande polo preghiamo sempre per le vocazioni, commerciale della regione Tocantina, perché sappiamo che la vocazione è un la porta dell’Amazzonia, attraversata dono di Dio e non hai mai come finalità dall’autostrada BR010 (Belem-Brasi- soltanto la storia personale, ma è sem- lia). Nei dintorni della città sono pre- pre in vista di una missione, è un dono senti anche molti villaggi indigeni. di vita in difesa della vita: la vocazione Fin dall’inizio abbiamo cercato di vivere è amare e donarsi. La testimonianza di il dono della nostra missione in questa fede viva di queste persone parla molto terra con lo spirito del Buon Samari- a noi sorelle: anche in situazioni difficili 16 tano, che vede, prova compassione e si sono capaci di restare allegri, accoglien- prende cura del malcapitato: così come ti, non si lamentano della loro vita, e Gesù stesso si avvicina con compassio- credono che Dio nella sua bontà ci ha ne al dolore dell’altro, facendosi prossi- condotte verso di loro in quel preciso mo. momento e nella difficile situazione in Nella nostra vita quotidiana cerchiamo cui si trovano. di essere sempre attente ai bisogni del- E davvero il Signore ha visto queste la nostra gente: dalla mancanza di cibo, persone, ha sentito compassione e ci alla precarietà della salute, fino all’edu- ha inviate, con una cesta di alimenti, cazione, che è in grado di trasformare un vestito, un piatto di zuppa, o anche la società. solo per ascoltarle; in tutto ciò che ve- dono che Dio è presente, sono persone di fede e di speranza. Ciò che cerchia- mo di fare in mezzo a queste persone è essere una presenza, offrire un po’ di conforto stan- do loro vicino, ascoltando le
vita più quando ci siamo trovate di fronte a realtà molto tristi e difficili, più volte ci sono scese lacri- me sul viso, perché abbiamo visto la commozione delle persone quando ci loro situazioni e aiutando in ciò che è vedevano con i vive- per noi possibile. Questa è la nostra ri o altro nelle mani. azione e il nostro modo di agire. In questo modo siamo giunte alla con- In questo periodo segnato dalla pan- clusione che la missione non si fermerà. demia da Covid-19, siamo state spinte E abbiamo affermato con cuore pieno ad uscire dall’isolamento, perché la d’amore che non si fermerà affatto...! situazione all’esterno “gridava” più Ci rendiamo conto che come Canossia- forte e così ci siamo poste in uno stato ne, discepole di Gesù, siamo provocate 17 di uscita, cercando di essere presenti ogni giorno a non scoraggiarci di fronte soprattutto nei frangenti critici come le alle sfide, all’incuria delle autorità di occupazioni dei grandi appezzamenti di governo e a tenere il cuore sempre ri- terreno per costruire capanne da parte scaldato dal desiderio di far conoscere di chi non ha un tetto. e amare Gesù Cristo, a tutti coloro che In questa terra, infatti, molte persone ancora non lo conoscono, spezzando il vivono una condizione di grande insta- pane della Parola e del cibo, il pane che bilità di vita, cambiano sempre luogo soddisfa il loro bisogno. perché non hanno una casa propria. Ma Siamo grate a Dio e alle persone che siamo rimaste sorprese da situazioni sono state e sono sempre disposte ad ancora più precarie. Ogni volta che aiutarci con donazioni e con il lavoro uscivamo di casa per portare alimenti e volontario dei nostri amici (come Leo- vestiti scoprivamo che era il Signore a nardo, Luigia, Eliana, Miranda e Ga- guidarci e a portarci in posti dove non briela) che non hanno misurato gli sfor- avevamo programmato di andare, dove zi, e sono venuti ad aiutarci in questa trovavamo gente con ancora più neces- missione che il Signore ci ha affidato. sità. La nostra azione evangelizzatrice Finora il Signore ci ha aiutato e certa- in questo periodo di isolamento sociale mente continuerà ad aiutarci, noi ne da febbraio prosegue così: non siamo siamo convinte. Perché siamo operaie riuscite a fermarci, perché la situazione della Sua Messe. della nostra gente ci muove a compas- sione. Abbiamo fatto esperienza d’impotenza di sr. Maria Des Dores
INCHIESTA MONDO CANOSSIANO “LA MISSIONE? PER ME È TUTTO!” La testimonianza di una giovane dal Brasile C he cos’è la si. È così che mi sento quando sono in missione missione. per me? La missione è tutto! Per questo mi fido e abbraccio questo lavoro con le Sorelle canossiane, perché In fondo, è que- credo che questa sia la via dell’amore. sto il mandato di Il mondo ha bisogno di più donne e Gesù: “Andate uomini senza paura di rimboccarsi le in tutto il mondo maniche per la lotta e i diritti delle per- e annunciate la sone meno favorite. Così li vedo qui nel- buona notizia a la mia città di Imperatriz, nello Stato tutte le creature” del Maranhão, e nel quartiere “Ayrton (Marco 16,15). Senna” dove vivo con la mia famiglia. Vedo una testimonianza d’amore, di Mi sento una persona estremamente fedeltà e di una gioia che contagia tutti appassionata della vita e della missione dove passano. di Gesù. Egli ci manda con autorità e 18 testimonianza in ogni momento della Sua missione e della Sua predilezione per i più poveri: Gesù era sempre e in ogni momento accanto ai suoi, non più davanti a loro né dietro di loro. Questo è ciò che cerchiamo di fare, stando al fianco delle persone che hanno bisogno di noi. In questo periodo, più precisamente a partire dal mese di marzo del 2020 quando tutto è iniziato, una grande al- luvione ha lasciato molte famiglie sen- za casa, senza cibo, senza vestiti, senza niente e ancora di più in questa situa- zione mondiale attuale di Covid-19. Non si poteva stare a casa fermi, tran- quilli mentre molte persone muoiono e hanno bisogni per sopravvivere! E quando si ha una vera esperienza con il Cristo risorto ci si lancia senza paura e non ci si può più fermare, perché l’amo- re ha preso il sopravvento sul proprio essere e non si è più padroni di se stes- di Eliane Miranda Lima
vita più COSA SIGNIFICA AMARE SENZA MISURA? Una riflessione dall’esperienza dell’India Nord S ant’Agostino ha scritto: “La misu- in Gesù. Ma cosa definisce una persona ra dell’amore è amare senza mi- che ama senza misura? Certamente il sura”. Il senso di questa citazione possedere uno spirito gioioso e ospita- è che alle persone che amiamo stiamo le nel vero senso della parola, con un accanto indipendentemente da che cosa cuore aperto, che lotta contro gli errori la vita riservi loro. Perché l’amore nu- anziché ricercarli, accettando al con- tre la vita come nient’altro. tempo i limiti di ciascuno e accogliendo il perdono. L’amore è reale quando è puro, senza tornaconto, non basato su quanto l’altro Come disse Madre Teresa di Calcutta, conti per noi. Il messaggio dell’amore ricevendo il Premio Nobel per la Pace: è stato un tema centrale nel magistero “Che cosa puoi fare tu per promuovere di Papa Benedetto XVI. Nella sua pri- la pace nel mondo? Torna a casa, ama ma enciclica “Deus Caritas est” (“Dio è la tua famiglia e i tuoi amici, amali sen- amore”), il Santo Padre emerito ci ha za misura”. ricordato che “la Chiesa non può tra- scurare il servizio della carità più dei È quello che proviamo a vivere, ogni Sacramenti e della Parola. Per la Chie- giorno, nelle comunità della provincia 19 sa, la Carità è parte della sua stessa di India Nord “Regina della Pace”: fare natura, un’indispensabile espressione la nostra parte per costruire un mondo del suo stesso essere”. migliore, per esempio dedicando tempo ai più piccoli, motivando i ragazzi ad È testimone credibile dell’amore senza andare a scuola, accompagnando nella misura chi, come dice la massima, “è se preghiera i seminaristi, camminando stesso e lo è bene”: in altre parole, qual- accanto alle ragazze che si preparano al cuno che vive la propria vita quotidiana matrimonio. di Sr. Victoria Alex
INCHIESTA MONDO CANOSSIANO VICINE AI FRATELLI CHE SOFFRONO Essere “Chiesa in uscita”, in Argentina, oggi S eguendo il cammino tracciato da avanti. Nonostante lo smarrimento ini- Papa Francesco, di essere “Chie- ziale e le porte che ci sono state chiuse sa in uscita”, ci uniamo a tutti i all’improvviso, lo Spirito Santo ci ha mo- fratelli che soffrono le conseguenze e le strato che la Carità, di cui siamo Figlie, minacce del Covid-19, di altre malat- si è presentata con nuovi volti, nuovi tie, come pure le paure, l’insicurezza, nomi, nuove circostanze e necessità. la mancanza di pace, di speranza, l’an- Condividiamo con voi alcune delle goscia, la solitudine, l’incertezza per ciò espressioni ministeriali che le nostre che potrà accadere. Andiamo incontro a comunità offrono specialmente ai colpi- tanta sofferenza con l’allegria del Van- ti dalla pandemia, i prediletti di Gesù, i gelo di Gesù, perché la Parola illumina nostri “cari poveri”. e unifica la nostra vita consacrata, ar- monizzando fede e vita per la missione. Comunità Nostra Signora di Lourdes, Con la nostra testimonianza di spe- Quequén (Buenos Aires), Argentina ranza, pazienza e carità diamo priorità Nel comune di Necochea si trova la città 20 alla scelta preferenziale per i poveri, portuale di Quequén, situata nella zona seguendo le orme che ci ha lasciato la costiera atlantica della provincia di Bue- nostra Fondatrice, Santa Maddalena : nos Aires, Argentina. In uno dei quartie- “Un amore incondizionato come meta, ri periferici, molto poveri, c’è la nostra Amare senza misura” (Giovanni 13,34) affinché possiamo toccarlo nella fede, con l’umiltà e la tenerezza di Maria nel servizio Amabilissimo, Generosissimo e Pazientissimo, attraverso gesti concreti nei vari ministeri di Carità. Nella sua lettera programmatica, Ma- dre Annamaria Babbini, Superiora Ge- nerale, ci invitava a chiederci: “Che cosa significa essere Figlie della Carità, Ser- ve dei Poveri nel contesto attuale?”. Nei vari incontri comunitari ci siamo poste in un modo o nell’altro questa doman- da. La realtà ci incalza e la grazia della vocazione sostiene il nostro sguardo in
vita più comunità, dedicata a Nostra Signora di e riparo per coprire e riscaldare i loro Lourdes. Una parola risuona in tutte le corpi, così come per riscaldare la spe- azioni ministeriali: accompagnare. ranza e la pace nei loro cuori. · Accompagnare i malati e gli anzia- 21 · Accompagnare attraverso l’ascolto ni. Quando il malato o l’anziano ha per mezzo del telefono persone sole, bisogno della visita del sacerdote per malate, anziane, che vivono il lutto, ricevere il sacramento della riconci- in questi tempi in cui l’angoscia, la liazione o l’unzione degli ammalati, solitudine, lo scoraggiamento, l’in- lo comunichiamo al parroco per poter certezza di ciò che verrà, la paura, soddisfare il loro bisogno spiritua- l’insicurezza. Offrendo loro momenti le. di serenità, gioia e speranza cristia- · Accompagnare i catechisti. Accom- na; queste persone si sentono raffor- pagniamo nella formazione i catechi- zate dall’aver avuto questo incontro. sti della parrocchia in modo virtuale · Accompagnare attraverso la Ca- e ogni tanto collaboriamo anche con ritas. Come madri, con il cuore, lo le catechiste della scuola parrocchia- sguardo, le mani e l’orecchio aper- le. to verso i più poveri, piccoli, mala- · Accompagnare adulti anziani, soli e ti e vulnerabili, ci avviciniamo loro a rischio. Assistiamo le persone sole aprendo la porta a quanti arrivano nel disbrigo di alcune formalità come a casa nostra, a coloro che ci fermano il pagamento delle tasse, non avendo per strada, o a quanti si avvicinano loro nessuno che si possa impegnare alla Caritas in cerca di sollievo, cibo in queste circostanze.
INSERTO L’amore più grande di Sr. Melissa Dwyer “Prima della festa di Pasqua Gesù, bisogno di lavarsi se non i piedi ed è sapendo che era giunta la sua ora di tutto mondo; e voi siete mondi, ma passare da questo mondo al Padre, non tutti». Sapeva infatti chi lo tradi- dopo aver amato i suoi che erano va; per questo disse: «Non tutti siete nel mondo, li amò sino alla fine. Men- mondi». Quando dunque ebbe tre cenavano, quando già il diavolo lavato loro i piedi e riprese le vesti, aveva messo in cuore a Giuda sedette di nuovo e disse loro: «Sape- Iscariota, figlio di Simone, di tradir- te ciò che vi ho fatto? Voi mi chia- lo, Gesù sapendo che il Padre gli mate Maestro e Signore e dite bene, aveva dato tutto nelle mani e che perché lo sono. Se dunque io, il era venuto da Dio e a Dio ritorna- Signore e il Maestro, ho lavato i vostri va, si alzò da tavola, depose le vesti piedi, anche voi dovete lavarvi i e, preso un asciugatoio, se lo cinse piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti attorno alla vita. Poi versò dell’acqua l’esempio, perché come ho fatto io, nel catino e cominciò a lavare i piedi facciate anche voi”. dei discepoli e ad asciugarli con In tutti i momenti della sua vita, e l’asciugatoio di cui si era cinto. Ven- nella sua morte, Gesù non ha respira- ne dunque da Simon Pietro e questi to altro che amore. Amava quando gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a poneva le mani sui malati e li curava; me?». Rispose Gesù: «Quello che io amava quando nutriva gli affamati faccio, tu ora non lo capisci, ma lo provvedendo ai loro bisogni fisici; capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: amava quando piangeva su Gerusa- «Non mi laverai mai i piedi!». Gli lemme; amava quando versava il rispose Gesù: «Se non ti laverò, non sangue nel Getsemani e rinunciava avrai parte con me». Gli disse Simon alla sua volontà. Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma Gesù che si piega per lavare i piedi anche le mani e il capo!». Soggiunse dei suoi discepoli è un altro potente Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha esempio di amore senza misura. Per
comprendere appieno la portata di del Vangelo, consideriamo due parti. questo evento, consideriamo tutto In primo luogo, chi è che Gesù ama? “I quello che stava accadendo a Gesù suoi che erano nel mondo”. Nello in quel momento. Nelle ultime ore che scrivere il Vangelo, Giovanni Evangeli- precedono il suo arresto e la sua sta si riferiva inizialmente ai discepoli di esecuzione, sapendo che sta per Gesù con i quali stava per mangiare morire, Gesù ci dà l’esempio di un l’Ultima Cena. Questi erano i suoi amore che serve incondizionatamen- seguaci più vicini che lo avevano te. Un amore che mette gli altri al ascoltato e che avevano viaggiato primo posto. Questi sono i suoi ultimi con lui, cercando di capire il suo momenti per parlare ai discepoli e messaggio. rafforzare le lezioni che vuole che A tavola con Gesù sedevano coloro imparino. Eppure, prendendo un che Lo tradivano, Lo rinnegavano e Lo asciugamano e umiliando se stesso, ha abbandonavano quando ne aveva fatto molto di più che lavare loro i più bisogno. Eppure è a questo gruppo piedi. L’ultimo messaggio che Gesù ha di individui che Gesù si è avvicinato voluto lasciare ai suoi discepoli è per dimostrare un atto d’amore senza andato oltre le parole, manifestandosi misura. come un esempio di assoluta umiltà Anche noi ci sediamo a quel tavolo. da cui scaturisce l’amore assoluto. Siamo tra coloro che sono “suoi nel Sono stati questi stessi discepoli che a mondo”. Quelli che Gesù ama fino alla volte non sono riusciti a riconoscerlo. fine includono te e me, che apparte- Eppure Gesù li amava anche quando niamo a Lui ma siamo immersi nel non lo capivano, quando lo frustrava- mondo, che cerchiamo di farlo cono- no, quando li rimproverava, quando scere e amare. Ci ama nei nostri dubitavano delle sue capacità. Sul momenti di intimità con Lui, così come Monte Tabor o nel giardino del Getse- in tutti i momenti in cui lo tradiamo, lo mani, Egli amava i suoi; solo nella neghiamo e lo abbandoniamo. Ci preghiera o circondato dalla folla con ama quando siamo in piedi sulla cima persone che spingevano per toccarlo, della montagna con Lui e cantiamo le il suo cuore era fedele a loro; nella vita sue lodi nello stesso modo in cui ci e nella morte il suo amore non ha mai ama quando ci allontaniamo da Lui e vacillato. ignoriamo il suo invito a tornare a Il suo amore è evidente non solo in ciò casa. Ci ama quando finalmente ci che ha rivelato ai suoi discepoli, ma rivolgiamo a Lui con il cuore spezzato anche in ciò che ha tenuto nascosto e l’orgoglio ferito e gridiamo a Lui, loro, sapendo che sarebbe stato confidando che il suo nome è amore troppo per loro da afferrare. Così e la sua promessa è misericordia. Ci anche per noi, l’amore di Gesù si ama fino alla fine. manifesta nelle opportunità che ci La portata dell’amore di Gesù è il prepara, così come nella grazia che ci nucleo della seconda parte di Giovan- dà per sopportare i momenti in cui ni 13,1. “Fino alla fine” nel testo greco è fatichiamo a vedere la sua presenza eis telos, che significa, letteralmente, amorevole. Può essere difficile non per- che Egli li ha amati alla perfezione. Li dere di vista la verità che l’amore di ha amati fino in fondo. Li ha amati con Gesù per noi è lo stesso nei momenti in totale pienezza d’amore. È un amore cui ci sentiamo euforici come nei estremo, radicale. momenti in cui ci sentiamo sopraffatti Non è solo un amore che va oltre ciò dalla nostra indegnità e dalla fragilità che possiamo capire o oltre ciò che umana. abbiamo vissuto. Gesù ha amato i suoi Guardando più in profondità il brano discepoli, e a sua volta noi, perfetta-
mente, completamente e indipenden- momenti in cui è stata travolta dalla temente da ciò che facciamo. Ci ama profondità dell’amore di Dio per lei, e così come siamo, non come vogliamo momenti di dubbio in cui si è sentita essere. Il suo amore è senza misura. isolata e lontana dall’abbraccio di Senza limiti. Fino alla fine. Dio. La sua consolazione, e in seguito È nell’esempio che Gesù dà quando si la nostra, rimane nella certezza che piega per lavare i piedi dei suoi l’amore di Dio non cambia mai, ed Egli discepoli che ci viene ricordato che aspetta semplicemente che noi tornia- non solo ama, ma che ci ama fino alla mo a Lui. fine. È il più grande amore di Gesù in Per noi amare rimane un viaggio e quel momento che prende l’iniziativa, una scelta. Mentre cerchiamo di fare che non dipende dai meriti umani ma nostro questo invito ad amare, a piuttosto da un’immensa libertà. In un scegliere di amare, riflettiamo corag- momento in cui la maggior parte delle giosamente sulla nostra vita e riflettia- persone si sarebbe preoccupata di se mo: cosa significa per me amare le stessa, Gesù si è piegato disinteressata- persone “fino alla fine”? mente e si è umiliato per soddisfare i Può essere relativamente facile amare bisogni degli altri. L’amore genuino è i poveri che serviamo nei nostri ministe- così. ri. Eppure, a imitazione di Gesù, la sfida Solo l’umiltà assoluta può generare più grande per noi può essere in realtà amore assoluto. quella di amare coloro che siedono Santa Maddalena di Canossa ha alla nostra tavola. In ognuna delle trascorso la sua vita cercando di nostre relazioni, siamo invitati ad capire questo amore che si è tradotto amare anche quando costa. Ad in una vita di carità e di umiltà. È stata amare senza misura. A un amore la sua capacità di cogliere una servile che ci invita a dare la vita per i frazione dell’amore di Dio che le ha nostri fratelli e le nostre sorelle, special- richiesto una risposta all’intimità che mente quelli con cui facciamo fatica ha vissuto e ha richiamato in lei una e che non sempre sono d’accordo disponibilità incondizionata ad amare con il nostro modo di vedere il mondo. tutti coloro che Dio le ha posto davan- Quando le sfide della vita ci scuotono, ti. A imitazione di Cristo, suo grande è allora che Gesù ci invita a sederci ai esempio, Maddalena cercava di piedi della croce e a contemplare il amare coloro che le erano stati suo Amore più grande. Quando siamo affidati nel mondo, invitando tutti chiamati a dare un senso alle difficoltà coloro che avrebbero portato avanti il che non possono essere spiegate con suo carisma ad un amore sopra ogni un ragionamento umano, è allora che altra cosa, con un’attenzione partico- guardiamo la croce e vediamo l’e- lare a coloro che si trovavano nella più spressione più potente di un amore grande povertà. che non ha senso. Quando siamo Nelle Memorie si legge come durante fraintesi e accusati ingiustamente, è la contemplazione Maddalena pensa- allora che troviamo la nostra forza in va di “morire d’amore”. Proprio come Gesù la cui voce risuona: “Padre, Maddalena, anche noi sperimentiamo perdonali, non sanno quello che momenti in cui siamo travolti dall’amo- fanno”. re di Dio, e altrettanto rapidamente Da quell’impareggiabile atto di amore possiamo facilmente perdere di vista disinteressato sulla croce traiamo forza questo stesso amore quando le situa- per andare avanti, consapevoli che zioni della vita sembrano travolgerci. l’amore vince su tutto. Hanno cercato Maddalena ha dovuto lottare con il di inchiodare le sue mani e i suoi piedi suo amore per Dio, passando tra a un albero, ma il cuore di Gesù non è
stato trattenuto dall’amore; lo hanno flagellato cercando di spezzare il suo spirito, ma non hanno potuto scaccia- re da lui la completa fiducia nel Padre; hanno inventato menzogne feroci per cercare di screditarlo, ma non hanno potuto portarlo a negare chi fosse; gli hanno sputato addosso e lo hanno tentato in ogni modo, ma non hanno potuto portarlo a rinunciare alla sua missione d’amore. L’amore è il fondamento della Chiesa che Gesù avrebbe costruito attraverso i suoi discepoli. L’amore è il fondamen- to che Egli continua a cercare di costruire attraverso di noi che rimania- mo le sue mani e i suoi piedi che portano il messaggio nel nostro mondo moderno. Mentre siamo alla prese con questi tempi senza precedenti, possia- mo cercare di aprire i nostri cuori affinché l’amore diventi il nostro unico scopo nella vita. Possa l’esempio di Gesù, che ha amato fino alla fine coloro che sono stati suoi, essere la nostra ispirazione per amare senza misura. Che ogni giorno ci sforziamo di rispondere all’invito radicale di Cristo, che ci rassicura: “Vi ho dato un esempio, affinché facciate come ho fatto a voi”. Sr. Melissa Dwyer
INCHIESTA MONDO CANOSSIANO Comunità San José, Berisso (Buenos Ai- per avvicinarci insieme un po’ di più res), Argentina. al cuore della nostra Fondatrice: nel A pochi chilometri dalla città di La Pla- loro rapporto con Maria, nei loro le- ta, troviamo il comune di Berisso, “ca- gami, nella loro famiglia, come fu- pitale provinciale dell’immigrato”, con ture educatrici e con un cuore senza due comunità educative. Condividere è frontiere. la parola che sintetizza il nostro modo · Partecipiamo a incontri animati di vivere il ministero, in solidarietà con dalla speranza e dalla preghiera in- i più poveri. sieme a due comunità parrocchiali, · Grazie al lavoro dei gruppi dirigen- una a Berisso e l’altra nella provincia ti scolastici e ai docenti della scuola, di Neuquén, a 1.200 km dalla nostra le famiglie più bisognose e a rischio, città e accanto alla IAM (Infanzia e per la mancanza di lavoro e per con- Adolescenza Missionaria) arcidioce- seguenza il non avere entrate per so- sana. stenere i bisogni di base, a venti iso- · Offriamo alle famiglie e ai docenti lati dalla comunità da metà aprile, le l’orientamento attraverso incontri suore consegnano cibo alle famiglie dal vivo di due professionisti per con- degli alunni della scuola Nostra Si- tinuare ad attraversare questo tem- gnora di Loreto. po con serenità e qualificare i legami. · Nella cappella Sant’An- 22 tonio della Parrocchia Santi Pietro e Paolo una sorella, insieme ad alcu- ni volontari della Cari- tas, assiste 50 famiglie attraverso la distribuzio- ne di sacchi di cibo. · Attraverso i social network e tutte le oppor- tunità che ci offre il mon- do virtuale, nel mese di maggio, abbiamo cele- brato lo stesso la “Coppa Santa Maddalena” con modalità cre- ative, con giochi programmati dai do- Comunità Santa Magdalena di Canossa, centi della scuola primaria e per gli Los Hornos (Buenos Aires), Argentina alunni della secondari. La gioiosa ri- La nostra comunità è nel quartiere di sposta delle famiglie è stata il nostro Los Hornos, alla periferia della città di più grande regalo. La Plata. La parola che in questo tempo · Invitiamo i docenti e gli alunni del riacquista forza è la gratitudine. livello superiore a cinque incontri · Al Signore perché ci sorprende, at-
vita più traverso i gesti degli stessi poveri, che grati per essere assistiti condi- vidono con noi qualcosa di delizioso preparato con molto amore da loro, nella generosità e compassione di tanti amici canossiani, che cercano e offrono il loro aiuto, con- dividendo i beni con chi non ne ha. · A tanti bravi insegnanti, che dando tutto per unirsi al sogno di Madda- lena non si lasciano andare di fronte alle difficoltà di un’educazione che in questo momento è basata sul digita- le. Superano frustrazioni, proprie e dei loro studenti; traggono il massi- more del Padre in Gesù. E la ricerca di mo dai mezzi di cui dispongono per questo amore dà senso alla nostra vita. insegnare, anche se li sentono così Senza una visione d’insieme non ci sarà limitati; si preoccupano con creativi- per niente futuro: anche se il Covid-19 ci tà di coloro che sono esclusi dalla vir- impone un modo di vivere che rifiuta la tualità per non essere esclusi anche vicinanza, noi consideriamo il “mistero dall’apprendimento. 23 della vicinanza” come l’unico modo per · Ai laici, molti di loro membri dell’As- rinvigorire e dare senso alla nostra pre- sociazione Laici Canossiani e ai be- senza. Come Maddalena, non possiamo nefattori che vivono con la certezza fermarci. La nostra vocazione di Figlie e con la speranza, che “chi è fedele della Carità ci chiama a guardare l’uo- nel poco sarà fedele nel molto”, e che mo con lo sguardo del Padre in Gesù. La ogni sforzo continua a far parte della pandemia ci porta allo scoraggiamento logica del Vangelo dei cinque pani e ed alla frustrazione solo se ci chiudiamo dei due pesci... a quest’unica realtà. Andare incontro al povero e lenire le situazioni di dolore ai Il prossimo Capitolo Generale ci invi- nostri fratelli, ci realizza come canossia- terà a discernere sulla “Riconfigurazio- ne e ci riempie di allegria.Ringraziamo ne in e per la missione oggi”; la pande- Dio per il servizio che possiamo offrire mia ci ha fatto avanzare, e continuiamo alla società e alla Chiesa attraverso l’I- ad essere cercatrici per vedere come vi- stituto, come Figlie della Carità, Serve vere la nostra missione oggi, in risposta dei Poveri. ai bisogni di chi soffre di più. Il nostro servizio in questo tempo particolare è per i nostri fratelli l’espressione dell’a- Sorelle della comunità di Quequén, Berisso e Los Hornos Provincia Nuestra Señora de Luján (Argentina-Paraguay)
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