Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
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MAGAZINE n. 5 · DICEMBRE 2019 Toscana: il futuro è sostenibile. Un viaggio tra innovazione, identità e visioni. La Toscana sostenibile Sostenibilità e Interviste agli del presente e del viticultura. Le politiche imprenditori futuro della Regione Toscana. agricoli toscani L’editoriale di Francesco Liantonio. Intervento di Marco Remaschi. A cura di Bianca Maria Bove. PAG. 1 PAG. 2 da PAG. 35
L’EDITORIALE 1 La Toscana sostenibile del presente e del futuro. Un modello italiano. INTRODUZIONE 2 Sostenibilità e viticultura. Le politiche della Regione Toscana. 6 AVITO, obiettivi e prospettive della viticoltura toscana. 8 Dalle ombre alle certezze. VALORIMAG DICEMBRE 2019 - N.5 10 le radici del successo DIRETTORE RESPONSABILE: Giuseppe Liberatore 12 Lapo Mazzei: il Rinascimento del Chianti Classico. 14 Antinori, innovatori per vocazione. HANNO COLLABORATO 16 Frescobaldi, 700 anni di storia del vino in Toscana. A QUESTO NUMERO: Francesco Liantonio, Marco Remaschi, 18 Ricasoli, le radici più antiche. Francesco Mazzei, Giuseppe Liberatore, 20 Il vino toscano: identità e qualità. Michele Cassano, Massimo Castellani, Piero Antinori, Lamberto Frescobaldi, Francesco Ricasoli, Filippo Reschiglian, 26 il biologico all’avanguardia Roberto Stucchi Prinetti, Giacomo 28 Il Biologico in Maremma. Grassi, Caterina Dei, Jacopo Felici, Walter e Alessandro Amadori, 32 Nascita, sviluppo e STRATEGIE del primo Biodistretto della Toscana. Stefano Zanette, Alessandro Gallo, 34 Una Regione “glifosate free” e sempre più Bio. Massimo Tuccio, Marco Formiconi, Michele Manelli, Andrea Rossi, Giovanni Manetti, Tessa Capponi 35 Interviste agli imprenditori agricoli toscani: Borawska, Rossano Teglielli, Fabrizio Az. Agr. Grassi, Az. Cantine Dei, Az. Agr. Amadori Walter e Alessandro Bindocci, Irina Strozzi, Claudio Tipa, Giovanni Busi, Albiera Antinori, Luca Sanjust, Cesare Cecchi, Donatella 42 NUOVI PERCORSI Cinelli Colombini, Fiammetta Nizzi Grifi, Carlo Santarelli, Fabio Viani, 44 Equalitas: uno standard evoluto PER LA certificazione Alessandro Cioni, Alessandro Iacomoni, dELLa sostenibilità della filiera vitivinicola. Gianluca De Giacomo, Marilena Mele 46 Le aziende toscane certificate Equalitas: Interviste a cura di: Castello di Albola, Rocca di Montemassi, I Vini di Maremma, Bianca Maria Bove Cantina Cooperativa di Pitigliano, Salcheto EDITORE: VALORITALIA S.R.L. 51 I consorzi di tutela: Via Venti Settembre, 98/G Nobile di Montepulciano, Chianti Classico, Morellino di Scansano, Brunello 00187 Roma redazione@valoritalia.it di Montalcino, Maremma Toscana, Vernaccia di San Gimignano, Montecucco, Chianti, Bolgheri, Valdarno di Sopra DOC, Toscana PROGETTO GRAFICO EDITORIALE: ZOWART Creative Agency - Roma 79 Vino e Turismo in Toscana: una sinergia vincente. CHIUSO IN REDAZIONE: 82 L’olivicoltura Biologica in Toscana. 25/11/2019 84 Pecorino Toscano DOP, Prosciutto Toscano DOP, STAMPA: O.GRA.RO. - Roma Pane Toscano DOP, Finocchiona IGP
L’EDITORIALE VALORIMAG La Toscana sostenibile del presente e del futuro. Un modello italiano. di Francesco Liantonio, Presidente Valoritalia I n tempi recenti non ricordo di aver letto un insieme di punti di vista, ri- flessioni, approfondimenti e spunti critici completamente dedicati al set- tore enologico di una sola regione italiana, come quelli contenuti in questo numero del nostro Magazine. A maggior ragione se si assoluto di trasparenza e tracciabilità, ga- ranzia per operatori e consumatori. In questo processo i Consorzi di Tutela toscani hanno giocato un ruolo pionieristico, sperimentan- do procedure e metodologie che sarebbero poi diventate un modello per tutto il Paese. Il secondo punto di riflessione riguarda i tervento dell’Assessore Marco Remaschi e la decisione della Giunta Regionale di vietare a breve l’uso del glifosate. Spesso i termini sostenibilità e territorio vengono usati in maniera rituale, mentre in Toscana hanno assunto un valore concreto. Pensiamo solo al progetto innovativo per lo tratta di una regione importante come la To- concetti di identità e tipicità, che nel mon- sviluppo di un turismo sostenibile promosso scana, che da decenni rappresenta un punto do del vino hanno una importanza speciale dal Consorzio del Morellino di Scansano, o di riferimento per le imprese vitivinicole ed i ma che in Toscana costituiscono il punto di alla costituzione di Fondazioni per la tutela consumatori italiani. riferimento di tutte le politiche di settore. del territorio promosse dal Consorzio del La nostra cultura contemporanea è permea- Massimo Castellani tratteggia con maestria i Chianti Classico e dal Consorzio del Brunello. ta dall’immagine della Toscana: per noi rap- tratti comuni e le specificità enologiche della Fatti reali, che vanno ben oltre le dichiarazio- presenta la qualità in ogni sua declinazione regione, partendo comunque dal ruolo distin- ni d’intento. - dall’arte al vino - come se in qualche modo tivo del Sangiovese, il vitigno principe che ha La Toscana sperimenta continuamente l’in- fosse una dote naturale di questa regione. plasmato il carattere dei vini rossi toscani. novazione e traccia alle altre regioni i tra- Difficilmente la nostra percezione si spinge Il terzo punto riguarda la capacità di guarda- guardi del futuro: lo ha fatto, ad esempio, a considerare cosa ci sia alle spalle di questa re oltre il presente. valorizzando per prima il turismo enologico, immagine, quali siano le ragioni che le hanno Una capacità che distingue il sistema tosca- come sottolinea Donatella Cinelli Colombini permesso di formarsi e consolidarsi. no da tutti gli altri, nonostante una diffusa nel suo intervento, e promuovendo la pro- Leggendo le pagine di questo numero ci ren- cultura campanilistica che alcuni identifica- duzione biologica ben prima che diventasse diamo conto, al contrario, che l’immagine di no come un limite della regione. È impres- comune, come evidenziano le belle interviste qualità e successo della Toscana è frutto di sionante constatare come, nonostante le a Giacomo Grassi e Filippo Reschiglian. Per scelte precise, di lavoro e investimenti, della differenze e le diverse sfumature, le grandi questo sono sicuro che anche per il futuro la convergenza di fattori umani, socioecono- aziende toscane come Antinori, Frescobaldi e Toscana rimarrà un punto di riferimento per mici, ambientali ed anche politici; è frutto Ricasoli, e i Consorzi abbiano unanimemente l’intera viticultura italiana. dell’impegno di persone che hanno saputo identificato nella sostenibilità il tema centra- In ultimo, vorrei chiudere con un personale mettersi in gioco, puntando a obiettivi che le del presente e del futuro. Una scelta forte- tributo alla figura di Lapo Mazzei, che come stavano al di là del comune sentire, e di un mente condivisa e sostenuta anche in ambito pochi ha saputo interpretare il bisogno di processo avviato e gestito da persone lungi- politico-amministrativo, come dimostra l’in- cambiamento indicando a tutti noi la strada. miranti. Sarebbe troppo lungo ripercorrere in poche righe la serie di interessantissimi contributi che troverete nelle pagine che seguono, così mi limiterò a delineare solo alcuni dei punti che a me paiono più significativi. Il primo lo tocca Giuseppe Liberatore, affron- tando il tema della radicale trasformazione del mercato vitivinicolo, che in meno di quin- dici anni è riuscito a lasciarsi alle spalle le ombre del passato diventando un esempio 1
VALORIMAG INTRODUZIONE Sostenibilità e viticultura. Le politiche della Regione Toscana. L’ agricoltura toscana, e in particolare la viti- coltura, si sono sempre distinte per vivacità e forte attitudine all’innovazione. Occuparsi di politiche agricole in una regione così improntata al dinamismo, significa af- La Regione ha fatto proprie le istanze del comparto e, interprete di un generale cam- biamento di sensibilità rispetto ai temi am- bientali, ha stabilito negli ultimi anni una serie di priorità, a partire da alcuni elementi di attenzione che qui di seguito provo a sin- tetizzare: Nello specifico, per una viticultura sostenibi- le sono stati individuati alcuni obiettivi pri- oritari: - proteggere la salute e garantire la sicurezza del consumatore e del produttore; frontare sfide pioneristiche e rapportarsi con - privilegiare i processi di regolazione problematiche e concetti destinati a divenire - i mutamenti climatici e i rischi connessi; naturale; argomento di confronto su un terreno più am- - la conservazione delle risorse, al fine di - limitare gli impatti ambientali della pio, al di fuori dei confini regionali. tramandarle il più possibile inalterate viticoltura e dei processi di trasformazione; Non è un caso che gli agricoltori della no- alle generazioni future; - mantenere la biodiversità degli ecosistemi stra regione, impegnati ormai da tempo a - uno sfruttamento “equo” e sostenibile viticoli e di quelli associati; mettere in campo buone pratiche agricole delle risorse disponibili. - limitare l’uso degli input chimici e finalizzate a ridurre il più possibile l’impat- dell’energia impiegata; to ambientale delle produzioni, abbiano mo- strato una precoce apertura rispetto ai temi - gestire rifiuti e reflui; della sostenibilità. - preservare e valorizzare i paesaggi viticoli. 2
INTRODUZIONE VALORIMAG Tuttavia, a fronte di obiettivi chiari e proiet- tati nella lunga durata, le nostre politiche Nelle politiche vitivinicole della Regione Toscana devono essere necessariamente calibrate il tema della sostenibilità ambientale sulle caratteristiche del sistema produtti- vo, sia per quanto riguarda gli strumenti di ed economica ha progressivamente assunto supporto economico e finanziario, sia per le un ruolo centrale. concrete misure utilizzabili. Teniamo presen- te che la vitivinicoltura toscana si basa su un anche se, per dimensione, i punti di riferi- negli ultimi anni intorno ai 550 milioni di tessuto di oltre 23.000 imprese, prevalente- mento rimangono Chianti e Chianti Classi- euro. Da alcuni anni tutte le nostre politiche mente piccole e medio-piccole, anche se non co, rispettivamente con il 48 e 19 per cento di sostegno al mondo agricolo – vitivinicoltu- mancano quelle di ampiezza rilevante, e oltre della superficie totale, seguiti da Brunello e ra compresa – sono improntate al tema della due terzi delle aziende sono situate in aree Morellino con il 5 e il 4 per cento. Sul piano sostenibilità. destinate alle produzioni di vini DOP, che co- quantitativo, la produzione regionale media Già nel documento di uscita della Conferenza prono oltre il 92% della superficie vitata re- si attesta sui 2,4-2,6 milioni di ettolitri. Regionale dell’Agricoltura e dello Sviluppo gionale, pari a quasi 60 mila ettari (la media Sul piano economico, il valore generato dalla Rurale dell’aprile 2017, relativo all’innova- nazionale è il 62%). filiera dei vini DOP e IGP imbottigliati è stima- zione e trasferimento delle conoscenze, Anche nella fase della vinificazione la strut- to nell’ordine del miliardo di euro (743 milioni abbiamo indicato che «nel futuro prossimo tura regionale è costituita prevalentemente di euro circa per i DOP a cui si aggiungono i potremo permetterci una sola agricoltura: da piccole realtà alle quali afferisce il 27% 183 milioni dei vini IGP), pari all’11% del totale quella sostenibile, intendendo per sosteni- della produzione, mentre la restante parte è nazionale indicato da ISMEA in 8,3 miliardi di bilità non solo quella ambientale ma anche appannaggio di appena il 6% di aziende che euro. quella economica e sociale, capace di garan- producono, ognuna, una media superiore a Oltre la metà della produzione regionale cer- tire la vitalità economica degli agricoltori e mille ettolitri di vino. Il tessuto produttivo tificata prende la via dei mercati esteri, rap- delle comunità rurali e di soddisfare le attese è integrato da 17 cantine sociali che produ- presentando circa il 20% del totale export di dei cittadini». cono il 18% del vino regionale. Una struttu- vini fermi DOP. Infatti, ogni anno oltre 800 Nel nostro modello l’innovazione è la chiave ra, come si può dedurre da questi semplici mila ettolitri di vino trovano spazio sui mer- per accelerare il passaggio a un’agricoltura dati, complessa, caratterizzata da un’ampia cati internazionali, in un rapporto fino a oggi sostenibile, che tenga conto della redditività frammentazione che a sua volta è parte di piuttosto stabile tra Paesi extra UE (57%) e per le imprese, della conservazione e ripro- un’eredità storica che continua a far sentire Paesi UE (43%). duzione delle risorse naturali e della biodi- i suoi effetti. Il fatturato dell’export di vini DOP toscani, sui versità, della produzione di servizi ambientali Nell’ultimo decennio la superficie vitata to- quali sono state concentrate anche numero- quali la mitigazione dei cambiamenti climati- scana si è leggermente ridotta, ma grazie se campagne promozionali, si è stabilizzato ci, della produzione di cibi sani, salutari e di agli strumenti messi a disposizione dall’U- nione Europea (la Misura OCM Vino di Ri- strutturazione e riconversione vigneti) oltre il 45% dei vigneti è stato rinnovato, mentre, a partire dal 2016, sono state concesse auto- Assessore Marco Remaschi rizzazioni per nuovi impianti per quasi 2.400 ettari. Ciò significa due cose: da un lato, che Lucchese della Valle del Serchio, classe 1957, ex di- il contributo comunitario ha stimolato gli rettore di banca e consulente aziendale, è stato per investimenti aziendali, dall’altro che si sono due mandati sindaco di Coreglia Antelminelli (LU) poste le basi sia per un ulteriore aumento e, fino al 2005, presidente della Comunità Montana della qualità del vino toscano, sia per una della Media Valle del Serchio. Consigliere Regiona- sua maggiore tipizzazione. Dobbiamo infatti le della Toscana per due mandati, dal 2005 al 2015, considerare che la produzione vinicola to- ha ricoperto la carica di Presidente della Seconda scana si basa principalmente sul Sangiovese Commissione del Consiglio Regionale della Toscana che copre il 61% dell’intera superficie vitata, (agricoltura, foreste, caccia e pesca) e quella di Pre- seguito a grande distanza da Merlot e Caber- sidente della Quarta Commissione Consiliare (sani- net Sauvignon. tà). Dal giugno 2015 ricopre la carica di Assessore Inoltre, la Toscana può contare su un ampio Regionale all’agricoltura, politiche per la montagna numero di Denominazioni di Origine (11 DOCG, e politiche per il mare. 41 DOC e 6 le Indicazioni Geografiche) che coprono tutto il territorio regionale vocato, 3
VALORIMAG INTRODUZIONE elevata qualità e, non ultimo, delle relazioni con evidenti riflessi in termini di sostenibilità azioni intraprese al fine del suo miglioramen- tra agricoltura e comunità locali. Un approc- ambientale ed economica. to. L’iniziativa, anch’essa parte del Progetto cio che definirei olistico, in grado di guardare Vorrei citare altri due progetti del bando PIF Integrato di Filiera 2015, è stata coordinata all’insieme dei fattori che danno luogo ad uno 2015, che hanno avuto per oggetto proprio dalla Cantina Cooperativa Vignaioli del Morel- sviluppo rurale realmente sostenibile. l’applicazione o la messa a punto di proto- lino di Scansano. Infine, sono stati promossi La sostenibilità delle produzioni vitivinico- colli di autovalutazione della sostenibilità: il ulteriori progetti che prevedono l’applicazio- le toscane è al centro di numerosi progetti progetto SOS.T., coordinato dalla Cantina di ne di soluzioni tecnologiche per la riduzione finanziati con fondi Comunitari, in specifi- Pitigliano, che ha consentito a 4 imprese to- degli input chimici, l’avvio di processi di eco- co grazie alla Sottomisura 16.2 “Sostegno a scane di essere certificate secondo la norma nomia circolare, il miglioramento qualitativo, progetti pilota e di cooperazione” del PSR Equalitas Vino Sostenibile; e il progetto SO- la programmazione economica, ed altri temi 2014-2020. La sottomisura è stata promossa STE-NOBIL-ETÀ, coordinato dalla Vecchia Can- comunque attinenti a vario titolo al tema del- con strumenti di “progettazione integrata” tina di Montepulciano, che ha sperimentato la sostenibilità nelle sue diverse accezioni. (bandi PIF e PS GO) che nel complesso han- per la prima volta la creazione di una piat- In definitiva, nelle politiche vitivinicole della no attivato, per la sola filiera vitivinicola, taforma collaborativa per l’autovalutazione Regione Toscana il tema della sostenibilità 26 progetti per un contributo ammesso di della sostenibilità ambientale dell’azienda e ambientale ed economica ha progressiva- oltre 6.5 milioni di euro. Quasi tutti i proget- per ottenere informazioni sulle migliori tec- mente assunto un ruolo centrale. Un tema ti hanno preso in considerazione aspetti di nologie a basso impatto. destinato a crescere ulteriormente in futuro sostenibilità delle produzioni, basti pensare Sempre in relazione al tema della sosteni- e che, inevitabilmente, condizionerà tutte le a quelli che prevedono l’applicazione di me- bilità, è a mio avviso molto significativo il politiche pubbliche. todi riferibili alla cosiddetta “viticoltura di progetto SOSWine che, tra le varie attività precisione”, che consentono una sensibile ri- realizzate, ha determinato la PEF (impronta Marco Remaschi duzione dell’uso di fertilizzanti e fitofarmaci ambientale di prodotto) e l’incidenza delle Assessore Regione Toscana Investimenti realizzati sul territorio regionale nell’ambito dell’OCM Vino dal 2000 ad oggi. “Ristrutturazione e riconversione dei vigneti”: sono stati erogati complessivamente 233 milioni di euro, con i quali le oltre 12.000 aziende agricole beneficiarie hanno rinnovato 28.000 ettari di vigneti. “Promozione sui mercati dei paesi terzi”: sono stati liquidati contributi per oltre 74 milioni di euro per promuovere e per pubblicizzare, soprattutto negli Stati Uniti, in Cina e in Canada, i vini toscani di qualità. 4
INTRODUZIONE VALORIMAG Investimenti realizzati sul territorio versificazione delle attività agricole, anche a scopi energetici. regionale nell’ambito del Piano Con il Bando 2015 sono stati finanziati 10 progetti integrati per di Sviluppo Rurale 2014-2020 lo sviluppo e l’innovazione della filiera vitivinicola che hanno coinvolto circa 200 partecipanti beneficiari e hanno consen- La Sottomisura 4.2 “Investimenti nella trasformazione, com- tito di realizzare investimenti per circa 60 milioni di euro, a mercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli”, contribui- fronte di 24 milioni di euro circa di contributi. sce al rafforzamento delle filiere agroalimentari e alla valoriz- Con il Bando 2017, che è ancora in fase di attuazione, sono zazione della produzione di qualità, prevedendo il sostegno ad stati ammessi a finanziamento 5 progetti integrati rivolti alla investimenti in beni materiali ed immateriali per aumentare filiera vitivinicola in cui stati coinvolti 80 partecipanti benefi- la competitività, promuovere l’adeguamento e l’ammoderna- ciari per realizzare 20 milioni circa di investimenti a fronte di mento delle strutture produttive di trasformazione e di com- circa 9 milioni di contributi. mercializzazione, nonché migliorando la sicurezza nei luoghi di lavoro e tutti i processi produttivi rispettosi dell’ambiente. Con il Bando 2016 sono stati finanziate 12 imprese vitivinicole che hanno effettuato investimenti per circa 10 milioni di euro a fronte di contributi per circa 3 milioni di euro. I Progetti Integrati di Filiera (PIF) sono lo strumento che ag- grega tutti gli attori di una filiera agroalimentare o forestale al fine di superare le principali criticità e di raggiungere po- sitive ricadute commerciali ed economiche, creando sinergie e strategie comuni. I PIF consentono l’attivazione, nell’ambito dello stesso progetto, di una molteplicità di misure del PSR, che vanno da quelle di investimento aziendale a quelle speci- fiche per attività di promozione, innovazione tecnologica, di- Viticultura e salvaguardia ambientale La coltivazione del vigneto nelle zone insulari rappresenta un criterio di priorità anche per l’assegnazione delle autorizza- Nel dare attuazione alle politiche comunitarie di sviluppo, la zioni di nuovo impianto. Regione Toscana ha introdotto alcuni meccanismi di salva- Relativamente alla Misura OCM Vino Investimenti, è stata data guardia ambientale. priorità agli interventi che hanno effetti positivi in termini di Ad esempio, nell’ambito della Misura OCM Vino di Ristruttu- risparmio energetico, efficienza energetica globale e processi razione e riconversione vigneti, al fine di sostenere la viti- sostenibili sotto il profilo ambientale, finanziando prioritaria- coltura in zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica, mente l’acquisto di barrique e vasi vinari costruiti con legno l’importo del contributo è stato elevato da 16.000 a 22.000 certificato P.E.F.C. o F.S.C. (foreste gestite in modo sostenibile). euro ad ettaro nel caso di interventi realizzati nelle piccole Sempre nell’ambito di questa misura, è stata data priorità an- isole, caratterizzate da vincoli strutturali o socioeconomici che alle imprese che producono esclusivamente vino ottenuto (isole dell’arcipelago toscano). I soggetti che beneficiano di da uve certificate biologiche. tale aiuto, qualora insorga la necessità di modificare elementi Nell’ambito della Misura OCM Vino di Promozione sui merca- caratterizzanti il paesaggio viticolo, si impegnano a esegui- ti dei paesi terzi, le azioni in materia di relazioni pubbliche, re tali cambiamenti nel modo meno invasivo e più rispettoso promozione e pubblicità sono ammissibili a condizione che possibile della tradizione locale. mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti della Re- Sempre nell’ambito della Misura di Ristrutturazione e ricon- gione Toscana, in particolare in termini di qualità, sicurezza versione vigneti, è stato disposto che non vengano finanziati alimentare o ambiente. gli impianti realizzati con pali di sostegno in cemento. 5
VALORIMAG INTRODUZIONE AVITO, obiettivi e prospettive della viticoltura toscana. A VITO, l’Associazione Vini To- scana DOP e IGP, è nata il 9 marzo 2016, al termine di un proficuo periodo di comune attività tra i Consorzi di Tutela della Regione. Per chi non vive, o non abbia vissuto la To- scana del vino, dei Consorzi e dei territori, è di sistema. Parallelamente, i nostri interlo- cutori istituzionali hanno, il più delle volte, una collocazione regionale se non nazionale, e rispondono soltanto se le sollecitazioni rie- scono ad acquisire una valenza generale. È uno schema di ragionamento semplice e quasi scontato, ma le eredità culturali cre- Con gli anni alcuni hanno acquisito una rile- vanza nazionale e internazionale, ma molto raramente le loro attività si sono spinte fino a coprire gli interessi generali della categoria. La costituzione di AVITO ha così assunto an- che una valenza simbolica, perché supera barriere storiche e culturali prim’ancora che difficile comprendere fino in fondo il valore ano spesso ostacoli non meno seri di quelli materiali. di questo atto. Perché la nostra è una regio- materiali. Le sue funzioni sono essenzialmente di rap- ne abituata ad alimentare una forte concor- Eppure, anche in campo associativo la Tosca- presentanza politica – o, come si direbbe renza interna, a esprimersi nelle differenze na vanta un indubbio primato: il più antico oggi, di lobbying – con il compito di promuo- piuttosto che nei fattori collettivi. Che la si Consorzio vitivinicolo italiano è quello del vere politiche ed interventi riferibili ai soli definisca in positivo come “identità”, o in Chianti Classico, costituito nel 1924, quasi un interessi generali dei viticultori; in altre pa- negativo come “campanile”, il risultato non secolo fa, seguito nel 1927 dal Consorzio Vino role, che affrontino i problemi comuni a ogni cambia: la difficoltà nel trovare un piano di Chianti. Nei decenni successivi tutte le prin- impresa e ogni denominazione della Regione. collaborazione tra le varie anime della viti- cipali zone vinicole toscane si sono dotate Un terreno d’intesa che ha trovato il consen- cultura toscana è sempre stato uno dei suoi di strutture consortili, a partire dal Nobile di so di tutti i Consorzi, questa volta senza di- limiti più evidenti. Montepulciano nel 1965, dal Brunello nel 1967, stinzioni di sorta. Ancor di più se si pensa che oggi molti dei dalla Vernaccia di San Gimignano nel 1972, fino Considerati nel loro insieme, gli obiettivi di problemi hanno una matrice comune, e di ai più recenti Bolgheri, Morellino, Maremma, AVITO per il medio e lungo periodo sono, da conseguenza vanno affrontati con un’ottica Val d’Arno, Montecucco, Val d’Orcia... un lato, finalizzati a migliorare le condizioni 6
INTRODUZIONE VALORIMAG operative di aziende e denominazioni, dall’al- tro a rafforzare il valore complessivo dell’of- La ricerca è la sola strada che possiamo ferta regionale. percorrere, anche se per sua natura necessita Quattro sono le direttrici in cui intendiamo muoverci e sulle quali vogliamo e dobbiamo di continuità temporale e della convinta trovare la collaborazione delle istituzioni, so- partecipazione di una molteplicità di soggetti, prattutto di livello regionale. La prima riguarda la ricerca in ambito viti- Istituzioni e Università soprattutto, con ritorni vinicolo, con l’obiettivo di studiare cloni di sangiovese - e degli altri vitigni impiantati che si misurano nell’arco dei decenni. in toscana - più resistenti al cambiamento climatico ed alle malattie della vite. L’impor- Toscana non investe sufficientemente sulla oramai del tutto inadeguata – ma i risultati tanza di questo obiettivo è evidente, perché sua immagine e non si promuove in modo sono deludenti. Il problema persiste e si ag- già oggi il riscaldamento globale incide sulla efficace, lasciando spazio ai concorrenti. Nel grava, generando scontento, danni e un sen- qualità e sulla quantità dei nostri prodotti. mondo contemporaneo non si vive di sole so di frustrazione che sarà difficile attenuare. A parità di condizioni, nel prossimo futuro glorie del passato: oggi anche i marchi più Sono consapevole che non esista una solu- l’incidenza sarà ancora maggiore, con riper- forti e stabili devono continuamente ravvi- zione facile e indolore, ma forse una strada cussioni inevitabili sulla tenuta delle nostre vare immagine e allure, perché viceversa si andrebbe cercata facendo convergere, anche quote di mercato, sui bilanci delle imprese e rischia di uscire dal cono di attenzione ed es- solo parzialmente, gli interessi delle parti, e sui livelli occupazionali. La ricerca è la sola sere relegati nelle seconde linee. In secondo la Regione non può che esserne l’interprete. strada che possiamo percorrere, anche se luogo, è sempre più evidente l’importanza di Oggi gli agricoltori si sentono espropriati di per sua natura necessita di continuità tem- accrescere la qualità dell’offerta turistica ed diritti e di risorse, pagano i benefici (ludici) porale e della convinta partecipazione di una enoturistica utilizzando un approccio siste- di altri e non si sentono tutelati nei propri molteplicità di soggetti, Istituzioni e Univer- matico, omogeneo, con politiche e interventi interessi fondamentali. Una situazione che sità soprattutto, con ritorni che si misurano convergenti. da tempo è andata oltre il livello di soppor- nell’arco dei decenni. Faccio solo un paio di esempi di ciò che oggi, tazione. La seconda riguarda le risorse idriche. Anche al contrario, non è convergente. Il primo è La Politica e l’Amministrazione devono trova- in questo caso la loro importanza strategica relativo alla formazione di base degli Istitu- re meccanismi di tutela efficaci, che consen- è destinata a crescere man mano che il riscal- ti Alberghieri e Turistici regionali, che rela- tano la convivenza riducendo al minimo le damento globale farà sentire i suoi effetti. tivamente al prodotto vino hanno standard occasioni di conflitto. Gli agricoltori devono Non credo sia necessario insistere su questo formativi molto al di sotto delle necessità. poter difendere il perimetro delle produzioni elemento perché i fenomeni di carenza idrica Migliorare la qualità della formazione signifi- con interventi tempestivi ed una burocrazia sono diventati una costante delle nostre sta- ca migliorare la qualità dell’offerta generale, semplificata, mentre ai cacciatori dovrebbe gioni estive, e sono anch’esse destinate ad che in alcune aree della regione appare mol- essere sufficiente poter disporre dei boschi aggravarsi e ad incidere negativamente sulla to al di sotto di un livello accettabile, soprat- come già oggi avviene. La selvaggina dev’es- viticultura toscana. È quanto mai necessario tutto nella ristorazione. sere trattata come una risorsa pulita, sana, ripristinare il reticolo regionale degli invasi Il secondo riguarda la segnaletica turistica, sostenibile in tutti i sensi; può innescare anche stimolando gli investimenti privati, ma resa disomogenea in alcune province da una meccanismi virtuosi di economia circolare. alla sua base dev’esserci una profonda revi- interpretazione della normativa come mini- È compito della Regione trovare la soluzione sione della normativa vigente. mo capziosa. Il caso della Provincia di Siena è più efficace, ma la semplificazione degli iter Mantenendo inalterati i livelli di sicurezza, emblematico, perché questa impone alle im- e delle procedure autorizzative sarebbe già sarebbe comunque opportuno aumentare la prese disposizioni punitive assenti nelle altre un ottimo inizio. soglia dimensionale dei cosiddetti “piccoli in- province toscane, nonostante anni di solleci- Problemi di tale ampiezza e complessità non vasi”, passandoli da 5.000 ad almeno 20.000 tazioni e reiterate promesse di soluzione. possono che essere affrontati con un’ottica metri cubi, perché in tal modo si ridurrebbe- Infine, la quarta linea è rappresentata dagli unitaria e avendo come interlocutori le Isti- ro considerevolmente gli oneri burocratici ed ungulati. Un problema diventato sempre più tuzioni ai massimi livelli. economici a carico delle imprese. grande con il passare degli anni e reso ancor L’importanza del ruolo di AVITO si deduce da La terza linea riguarda il rilancio del “Brand più delicato dal fatto che tocca interessi con- queste considerazioni, ma gli obiettivi si ot- Toscana” ed il rafforzamento dell’offerta trastanti: agricoltori da un lato e cacciatori tengono solo se si riesce a coinvolgere fatti- enoturistica. Nonostante la Toscana sia una dall’altro. vamente le Istituzioni. delle mete predilette degli enoturisti di tut- Devo dare atto che la Regione Toscana si è to il mondo, alcune sue carenze sono molto mossa anche sul piano normativo – nono- Francesco Mazzei evidenti. In primo luogo, sono anni che la stante una legge nazionale sovraordinata Presidente AVITO 7
VALORIMAG INTRODUZIONE Dalle ombre alle certezze. La viticultura toscana dall’introduzione della certificazione delle Denominazioni di Origine. I Consorzi toscani furono pionieri nell’applicare il nuovo corso: nel 2004 quello del Chianti Classico, S ono stato Direttore Generale del Consorzio di Tutela del Chianti Classico per 25 anni e Vicepresidente di Federdoc per circa 17; da queste posizioni ho potuto os- servare, ed in qualche misura ne sono anche stato protagonista, la grande trasformazione È stata un’affermazione progressiva, che ha interessato tutti i mercati più importanti e tutte le fasce di prezzo, anche se un fonda- mentale ruolo di traino l’hanno avuto le de- nominazioni di punta della nostra viticultura. E tra queste, senza alcun dubbio, vi sono mol- te denominazioni toscane. a cui progressivamente della viticultura italiana. Col tempo ci siamo abituati a considerare Ad iniziare da quelle storiche come Chianti, Chianti Classico, Brunello, Nobile di Monte- si aggiunsero molti “normali” i successi dei nostri vini; consi- pulciano e Vernaccia che hanno guidato la altri Consorzi italiani, deriamo “normale” che le classifiche inter- prima fase di espansione, perché già posse- nazionali premino un crescente numero di devano notorietà internazionale, storia seco- fu il primo Consorzio etichette italiane, e ci siamo oramai abituati lare e aziende radicate sui mercati di mezzo a essere autorizzato a vedere vini italiani nei ristoranti e sugli mondo; alle prime sono seguite le altre deno- ad applicare un “scaffali” di tutto il mondo. Solo in termini economici la nostra viticultura è ancora die- minazioni della regione: Bolgheri, Morellino, Maremma, Montecucco, ecc..., che nell’insie- “piano dei controlli” tro quella francese - ma la distanza si è enor- me hanno costruito una sorta di “sistema” per la verifica dei memente ridotta - mentre la posizione di net- con una forte identità territoriale. Con gli to predominio qualitativo, di cui quest’ultima anni “Toscana” è diventato il brand regiona- requisiti previsti dal godeva un paio di decenni fa, sembra oggi un le italiano più importante, che per notorietà disciplinare. lontano ricordo. si posiziona agli stessi livelli di altri grandi 8
INTRODUZIONE VALORIMAG brand internazionali, come Borgogna, Borde- ricostruire un rapporto di fiducia con i consu- plicare un “piano dei controlli” per la verifica aux, Napa. Per una serie di ragioni l’afferma- matori facendo leva su meccanismi razionali, dei requisiti previsti dal disciplinare. Il fulcro zione della viticultura toscana ha anticipato concreti e operativi. concettuale di quel “piano” consisteva nel quella delle altre regioni. Come sostiene Regole chiare, meccanismi trasparenti e con- garantire la tracciabilità e il controllo di ogni Massimo Castellani in un articolo di questo trollo puntuale: queste sono state le linee partita di prodotto, dal campo alla bottiglia, e Magazine, il successo dei vini toscani è chia- guida di un percorso decisionale che in poco tale impostazione è rimasta, nella sostanza, ramente dovuto alla convergenza di più fat- più di un decennio ha trasformato comple- valida fino ai giorni nostri. tori: alcuni fanno riferimento alle specificità tamente le basi giuridiche della viticultura I Consorzi hanno avviato un processo inno- dei terroir e alla predominanza del Sangiove- italiana e lo stesso modo di agire delle impre- vativo, il cui principio guida è stato poi con- se, che ne restituisce l’originalità; altri sono se. Un percorso che ha visto come principali fermato da un Regolamento Comunitario e di matrice economico-aziendale, e derivano protagonisti da un lato i Consorzi di Tutela e da una legge dello Stato. Il passaggio delle dalla capacità delle imprese di investire in Federdoc, la loro federazione, dall’altro l’Isti- funzioni di controllo dai Consorzi a soggetti progetti a lungo termine e dotarsi di perso- tuzione, intesa nella sua dimensione più am- terzi – gli Enti di Certificazione – è sembra- nale qualificato e motivato. Due dimensioni pia, che ha tradotto in norme una richiesta to rappresentare l’inevitabile conclusione di che nel tempo sono state recepite positiva- di chiarezza che veniva da imprese e consu- un percorso di adeguamento del comparto mente dal mercato e dai consumatori, che matori. vitivinicolo a quello di più maturi settori eco- hanno infine apprezzato quei prodotti all’ap- Nella mia esperienza al Chianti Classico, pos- nomici. Si è affermato il principio di indipen- parenza spigolosi ma di grande fascino. I vini so testimoniare che le maggiori pressioni per denza tra controllati e controllori, ma ancor toscani non sono facili, ma hanno personalità adottare un sistema omogeneo di controlli - a di più si è affermato il diritto dei consumatori e vitalità, non annoiano mai e sotto la ruvida cominciare da quelli fondamentali in vigneto a ottenere la totale garanzia che ciò che si apparenza nascondono grande eleganza. su fallanze e base ampelografica - sono state consuma corrisponde a ciò che si dichiara di Nondimeno il successo non deve farci perde- promosse da quegli associati determinati a produrre. Princìpi di modernità e, soprattut- re il senso della storia. Non possiamo trascu- produrre vini di qualità. Imprenditori consa- to, di civiltà. rare il fatto che si è trattato di un proces- pevoli che un sistema sano fornisce garanzie Guardando alle nostre spalle non possiamo so tutt’altro che lineare, il cui risultato si è a tutti, ai consumatori come agli operatori e che constatare che in meno di trent’anni il giocato, per molti versi, prim’ancora che sui alle stesse imprese; consapevoli della neces- mondo del vino si è completamente trasfor- mercati all’interno del nostro sistema pro- sità di porre tutti gli operatori sullo stesso mato, convertendo un pesantissimo scanda- duttivo: basti ricordare gli importanti proget- piano, eliminando furbizie e scorciatoie; con- lo in una grande opportunità. È senza dubbio ti di ricerca (primo tra tutti Chianti Classico sapevoli che un mercato “opaco” rappresenti vero che i suoi maggiori interpreti sono state 2000) che hanno caratterizzato la selezione un danno per tutti ed un vantaggio per pochi. le imprese, che hanno sostenuto in modo de- di nuovi cloni di Sangiovese, rappresentando L’intuizione fondamentale fu di credere che ciso un sistema di regole e garanzie che, in una solida piattaforma sulla quale si è inne- l’osservanza coattiva delle regole avrebbe pochi anni, sono diventate un esempio la cui stato tutto il processo di reimpianto dei vi- posto tutte le aziende nelle stesse condizio- validità è riconosciuta in tutto il mondo. Oggi gneti toscani. ni, spostando la competizione sul piano che la viticultura italiana appare, nel suo com- Credo inoltre che un altro fattore decisivo è proprio delle imprese, ossia sulla qualità plesso, trasparente, solida, ben strutturata, che ha consentito al nostro sistema di ac- dei prodotti, sui costi, sui prezzi, sugli inve- qualitativamente all’avanguardia: un esem- quisire finalmente un ruolo da protagonista, stimenti, ecc... pio di come la volontà sia capace di superare consista nella scelta di rendere trasparente Non fu affatto un dibattito indolore e tanto- difficoltà che sembrano insormontabili, oltre il mercato, di “modernizzarlo”, introducendo meno dagli esiti scontati, perché passare da che pregiudizi e atteggiamenti consolidati meccanismi di verifica sistematici e conti- un controllo saltuario, più che altro operato dall’abitudine. nuativi che riguardassero tutti gli utilizzatori dalle Istituzioni, ad un sistema organico di delle denominazioni. Verifiche che avrebbero verifiche, ha significato soprattutto impor- Giuseppe Liberatore dovuto innanzitutto tutelare le stesse azien- re un salto culturale, oltre che tecnico. Non Direttore Generale Valoritalia de da comportamenti non corretti, impeden- a caso le protagoniste di questo passaggio do l’uso improprio, e talvolta fraudolento, di sono state quelle imprese che potevano quei valori collettivi rappresentati dalle de- contare su un know how più elevato, meglio nominazioni. Non dobbiamo dimenticare che organizzate e con chiari obiettivi a medio e nel 1986 lo scandalo del metanolo ridusse in lungo termine. frantumi la credibilità di tutto il vino italia- I Consorzi toscani furono pionieri nell’ap- no, anche se le colpe accertate riguardava- plicare il nuovo corso: nel 2004 quello del no solo un ristrettissimo numero di aziende. Chianti Classico - a cui progressivamente si Ma i suoi riflessi furono enormi, la nostra aggiunsero molti altri Consorzi italiani - fu il immagine ne uscì distrutta e fu necessario primo Consorzio a essere autorizzato ad ap- 9
le radici del successo
VALORIMAG LE RADICI DEL SUCCESSO Lapo Mazzei: il Rinascimento del Chianti Classico. L o scorso 20 agosto si è spento a Fonterutoli, all’età di 94 anni, Lapo Mazzei, uno dei protago- nisti assoluti della scena to- scana nella seconda metà del ‘900. Per noi, che abbiamo avuto la fortuna e l’onore di collaborare con lui per quasi un ventennio, che lo rendeva immediatamente vicino. È an- che difficile dire quale fosse il suo campo di interesse preferito: per buona parte della vita è stato banchiere, imprenditore e presidente di Società, Enti Benefici, Consorzi e Fondazio- ni. Poteva parlarti con competenza di finanza internazionale, di bilanci aziendali e processi ste fossero già una realtà consolidata. Ragio- nava d’anticipo, come solo i grandi pensatori sanno fare. Ma le sue più grandi passioni sono state, senza dubbio, il territorio del Chianti e il suo vino, il Chianti Classico. Una passione che non si è limitata nel far crescere la storica te- Lapo è stato innanzitutto un grande maestro. industriali; e con eguale profondità di pittori nuta di famiglia, Fonterutoli, diventata con la È difficile dire quale fosse il suo pregio mag- del ‘900, cavalli o cloni di sangiovese. sua gestione uno dei marchi toscani più noti giore, perché ai nostri occhi è sempre appar- Tuttavia, il suo insegnamento più grande non al mondo, perché come sempre lui guarda- so un uomo con uno spessore straordinario; sta in un qualche dettaglio professionale (an- va all’insieme, al sistema, al territorio come un uomo colto, raffinato, curiosissimo, dota- che perché i dettagli lo annoiavano mortal- coagulo dei destini di tutti. Lapo si sentiva to di un grande carisma personale e di una mente) o uno specifico punto di vista, quanto innanzitutto un viticultore e un chiantigiano, ancor più grande esperienza di vita. Ha attra- nella sua abitudine a spostare l’attenzione e questa dimensione lo ha accompagnato versato la guerra, la ricostruzione e il boom verso orizzonti più ampi, a manovrare il pre- per tutta la vita, qualunque fosse la natura economico, ha frequentato umili e potenti, sente guardando al domani. Lapo aveva un dell’”altro” incarico che in quel momento ha gestito aziende e, a suo modo, è stato un profondo rispetto per la storia, che trasfor- svolgeva. uomo di grande potere. mava sempre in uno strumento per leggere il Lapo era solito ricordare che durante un Nonostante una vita di successo, ha però futuro. Aveva la capacità di cogliere anche le convegno nei primi anni ‘70 – probabilmen- sempre mantenuto quella capacità di ascolto minime tendenze e di riflettere come se que- te il periodo più buio della storia del Chianti 12
LE RADICI DEL SUCCESSO VALORIMAG degli ultimi due secoli – quelli che lui amava stessimo andando. In un mondo dominato da gazione del sistema, ma riuscì a imporre un definire, non senza una certa dose di ironia giganti è necessario rispondere facendo leva dibattito che dopo tre anni di accesissimo e sarcasmo, “illuminati professori”, diagno- sulla coesione dei più piccoli. Non ci sono al- confronto (e scontro) portò alla fusione delle sticarono l’inevitabile estinzione della vitivi- ternative. strutture. Oggi pochissimi ricordano che pri- nicoltura chiantigiana e la sostituzione dei Stare uniti, costruire massa critica, guardare ma i consorzi erano due ed è scontato che la vigneti in pascoli. Lapo ricordava ancora con al futuro. Negli anni in cui gli siamo stati vi- rappresentanza dei viticultori sia in capo ad piacere la rabbiosa reazione dei chiantigia- cini ci ha insegnato a seguire questi semplici un unico soggetto. ni; quel guanto di sfida lanciato a frettolose principi e a porre obiettivi chiari e realiz- Nel mondo del vino poche persone sono riu- diagnosi di morte che non tenevano conto zabili, basandosi anzitutto sulla fondatezza scite a lasciare un’impronta profonda come dell’ostinazione dei viticultori, del loro or- delle argomentazioni. Per come l’abbiamo Lapo Mazzei. La sua visione ha precorso i goglio e delle capacità maturate in secoli di conosciuto, Lapo non apparteneva alla schie- tempi e guidato i fatti, senza però mai abban- esperienza. ra dei mediatori ad oltranza, nondimeno donare quell’approccio umanistico che è pro- Ci piace pensare che quella reazione sia sta- sapeva insistere anche quando le difficoltà prio delle grandi personalità senza tempo. ta all’origine del rinascimento del Chianti apparivano insormontabili. Ricordiamo an- Classico e Lapo Mazzei ne è stato l’interprete cora una delle sue ultime battaglie, quella Grazie Lapo. principale. relativa alla riunificazione tra i due consorzi Per oltre vent’anni, tra l’inizio degli anni ’70 e che fino al 2005 gestivano la denominazione la metà degli anni ’90, è stato Presidente del del Chianti Classico: il Consorzio del Marchio Giuseppe Liberatore Consorzio Vino Chianti Classico – carica che Storico, che gestiva il simbolo del Gallo Nero Michele Cassano forse ha gradito più delle altre – e da quella e provvedeva alle attività di promozione, e posizione ha guidato un processo di ricon- il Consorzio del Chianti Classico, che gestiva versione che ha dell’incredibile. In meno di la parte istituzionale. Lapo individuò nella Gli autori sono stati Direttore Generale e un ventennio, una denominazione con una progressiva diversificazione delle basi asso- Vice Direttore Generale del Consorzio Vino storia gloriosa ma finita ai margini del mer- ciative un pericolosissimo fattore di disgre- Chianti Classico. cato, è riuscita a risollevarsi e a giocare un ruolo di primo piano nel panorama enologico mondiale. In grande anticipo sui tempi Lapo ha creduto nel valore strategico della qualità, e con la caparbietà che lo contraddistingue- va ha finito per imporla come requisito ad un Lapo Mazzei intero sistema produttivo. La sua intuizione iniziale si è trasformata in regola aurea, e la Lapo Mazzei, discendente di una delle famiglie fiorentine più antiche e presti- ritrovata qualità è stata la chiave di volta del giose, nasce a Firenze nel 1925 e comincia ad occuparsi dell’azienda di Fonte- rinascimento del Chianti Classico. rutoli già nel 1947, quando è ancora studente alla Facoltà di Agraria di Firenze. Ma non è stata la sola. Il territorio era l’al- Negli anni successivi si impegna nella ristrutturazione della proprietà svilup- tra chiave che ha sempre utilizzato, anche pando il settore viticolo e olivicolo con importanti investimenti. questa in grande anticipo sui tempi. Il suo Negli anni Sessanta, con l’introduzione dei vini di Fonterutoli nei principali pensiero era semplice quanto efficace: un mercati mondiali, avvia un profondo processo di razionalizzazione e moder- territorio strutturato, con un’organizzazione nizzazione dell’azienda con particolare attenzione all’innovazione tecnologica. imprenditoriale coesa e lungimirante, produ- Nel 1974 diventa Presidente del Consorzio del Chianti Classico, carica che man- ce vantaggi alle stesse imprese e ai cittadini. tiene per 20 anni. Sotto la sua guida il Chianti Classico valorizza i propri vini, Sua è stata l’idea – e stiamo parlando del promuovendo un processo continuo di crescita qualitativa e un parallelo au- 1997! – di far riconoscere il Chianti quale Di- mento della sua notorietà sui mercati internazionali. È rimasto il Presidente stretto Rurale, per dargli un’organizzazione Onorario del Consorzio fino alla sua scomparsa. che andasse oltre il vino. Un obiettivo otte- Consigliere della Cassa di Risparmio di Firenze fin dal 1957, fonda e dirige il nuto esattamente vent’anni dopo. Centro Leasing e quindi la Findomestic, società di punta nel settore del leasing Ricordiamo ancora le faticose trasferte ro- e del credito al consumo. Presidente della Cassa di Risparmio di Firenze dal mane, i colloqui con il prof. De Rita e le raf- 1980 al 1992, ricopre contemporaneamente numerose e prestigiose cariche nel finate analisi giuridiche con il prof. Albisinni sistema bancario nazionale e internazionale. Nel 1982 è nominato Cavaliere (entrambi suoi amici), l’infinita serie di di- del Lavoro. Tra il 2008 e il 2011 è Presidente della Fondazione per la Tutela del battiti pubblici e i duri scontri con la politi- Territorio del Chianti Classico. Si spegne a Fonterutoli il 20 agosto 2019. ca dell’epoca. Ma alla fine ha avuto ragione ancora lui, perché capiva per primo dove 13
VALORIMAG LE RADICI DEL SUCCESSO Antinori, innovatori per vocazione. Intervista a Piero Antinori, Presidente Onorario Marchesi Antinori. L a famiglia Antinori si dedica alla produzione vinicola da più di seicento anni: da quan- do, nel 1385, Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell’Arte Fiorentina dei Vinattieri. In tutta la sua lunga storia, at- traverso 26 generazioni, la famiglia ha sem- La storia di questa grande famiglia inizia con tenute in Toscana e Umbria, alle quali ne sono succedute altre, tra Puglia e Piemonte, oltre che all’estero, in USA, Cile, Malta, Un- gheria e Romania. La Cantina Antinori ha lanciato sul mercato etichette che hanno fatto la storia del vino: Cosa vi ha spinti a queste scelte e cosa rappresenta per voi il Chianti Classico? La nostra famiglia ha iniziato l’attività viti- vinicola nel territorio del Chianti Classico molti secoli fa ed è logico che, ancor oggi, ci sentiamo legati a queste terre meraviglio- se. Inoltre, siamo sempre più convinti che il pre gestito direttamente questa attività con Solaia, Contessa Maggi, Badia a Passignano, potenziale qualitativo di questa denomina- scelte innovative e talvolta coraggiose, ma Pèppoli, solo per citarne alcune. zione sia di assoluta eccellenza e che molto sempre mantenendo inalterato il rispetto per ci sia ancora da lavorare per raggiungere il le tradizioni e per il territorio. Per vocazione e storia familiare gli traguardo. Oggi la società è presieduta da Albiera An- Antinori rappresentano uno dei simboli tinori, con il supporto delle due sorelle Al- più rappresentativi della viticultura La vostra crescita è costellata da una legra e Alessia, coinvolte in prima persona toscana. Nonostante il vostro profondo successione di importanti acquisizioni, in nelle attività aziendali. Il padre, Marchese radicamento, negli ultimi 10 anni Italia e all’estero. La Marchesi Antinori è Piero Antinori, è attualmente il Presidente avete ulteriormente rafforzato i vostri oggi una delle poche aziende vitivinicole Onorario della società. Tradizione, passione investimenti nella Regione, in modo italiane con respiro internazionale: ed intuizione sono state le qualità trainanti particolare nel Chianti Classico. 16 tenute in Italia, dalla Toscana alla che hanno condotto i Marchesi Antinori ad Basti pensare alla nuova e avveniristica Puglia, sette nel mondo, dagli Stati Uniti affermarsi come uno dei principali produttori cantina del Bargino ed alle acquisizioni di all’Ungheria, e una quota di fatturato italiani di vini di alta qualità. vigneti a San Sano e Capraia. export che nel 2018 ha sfiorato il 60%. 14
LE RADICI DEL SUCCESSO VALORIMAG Come fate a coniugare la dimensione internazionale preservando, allo stesso tempo, una così marcata identità culturale e territoriale? È una delle sfide che ci siamo posti perché il “genius loci”, il “terroir”, l’attenzione quasi ossessiva al dettaglio ed alla identità speci- fica di un territorio sono valori che fanno la differenza e che vanno coltivati e preservati. Negli anni ’70, Antinori ha creato il Tignanello, una delle icone del vino italiano più note al mondo. Un prodotto fortemente innovativo, capostipite di una lunga teoria di vini toscani non a caso denominati, soprattutto negli USA, “Supertuscan”. Un fenomeno straordinario, sia sul piano commerciale che dell’immagine. A 40 anni di distanza di quale immagine gode oggi il vino toscano nel mondo? Come sono cambiati i mercati? I cosiddetti “Supertuscan” hanno avuto il grande merito di accendere i riflettori de- gli “opinion leader” internazionali sul vino italiano. L’immagine attuale del vino tosca- no ha indubbiamente beneficiato della loro notorietà, ma ha raggiunto gli invidiabili li- velli attuali grazie anche a denominazioni storiche come Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano ed altre più recenti, ma non meno prestigiose, come Bolgheri. Da almeno un decennio la domanda mondiale di prodotti biologici è in fortissima crescita. Lo dimostrano le statistiche internazionali e gli scaffali dei supermercati. Tuttavia, in una prospettiva di medio e lungo periodo, la tendenza che si afferma con sempre maggiore evidenza è dominata dal tema della “Sostenibilità”, un concetto che ingloba qualità del prodotto, rispetto ambientale e responsabilità sociale dell’impresa. Concorda con questa valutazione? Avete programmi in questa direzione? Riteniamo che la “sostenibilità” sia il nostro futuro: non solamente la sostenibilità “am- bientale”, ma anche quella “sociale”, alla base di un armonioso sviluppo del Paese, ed anche quella “economica”, senza la quale di- ventano irrealizzabili le prime due. 15
VALORIMAG LE RADICI DEL SUCCESSO Frescobaldi, 700 anni di storia del vino in Toscana. Intervista a Lamberto Frescobaldi, Presidente Marchesi Frescobaldi. L a famiglia Frescobaldi produce vino da 700 anni. Di genera- zione in generazione, vengono tramandate eccellenza quali- tativa e creatività, nonché la responsabilità di commercializzare il meglio della diversità toscana. Frescobaldi è sinonimo di coltiva- Ornellaia, Masseto e Luce della Vite. Per Lam- berto Frescobaldi, Presidente dell’azienda, la valorizzazione di ogni tenuta è la chiave per esprimere al meglio l’unicità dei vini. Frescobaldi è un’azienda storica che ha puntato molto sulla diversità. Ogni luoghi e dei fattori ambientali. Come si è evoluto il vostro modo di gestire vigneti e prodotti? Abbiamo commercializzato vini, ma non solo. In differenti secoli siamo stati commercianti, banchieri e quindi agricoltori. In questi ultimi anni, ci siamo concentrati esclusivamente zione sostenibile, oltre che comunicazione e tenuta viene trattata in modo differente sulla produzione di uva e vini, mantenendo la promozione della cultura toscana e dei suoi e produce vini espressione di uno nostra identità agricola. territori. specifico terroir. Vini di prestigio con Negli ultimi trent’anni, Frescobaldi ha dovuto Al centro dell’attività dei Frescobaldi ci sono un preciso DNA, che conducono ad una affinare il suo modo di gestire i vigneti, ri- le tenute di famiglia, in cui vengono prodotti sorta di “esperienza sensoriale”. Ciò cercando l’identità del luogo, partendo dalla vini pregiati che ne rappresentano le identità implica un’organizzazione aziendale vigna e affermandola nei vini. con nomi di rilevanza internazionale, come complessa, attenta alle specificità dei Nel 1990 abbiamo iniziato un ciclo di rinnovo 16
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