Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia

Pagina creata da Serena Falco
 
CONTINUA A LEGGERE
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
MAGAZINE n. 5 · DICEMBRE 2019

Toscana: il futuro
è sostenibile.
Un viaggio tra innovazione, identità e visioni.

La Toscana sostenibile                 Sostenibilità e                 Interviste agli
del presente e del                     viticultura. Le politiche       imprenditori
futuro                                 della Regione Toscana.          agricoli toscani
L’editoriale di Francesco Liantonio.   Intervento di Marco Remaschi.   A cura di Bianca Maria Bove.

PAG. 1                                 PAG. 2                          da PAG. 35
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
L’EDITORIALE
                                            1   La Toscana sostenibile del presente e del futuro.
                                                Un modello italiano.

                                                INTRODUZIONE
                                            2   Sostenibilità e viticultura. Le politiche della Regione Toscana.
                                            6   AVITO, obiettivi e prospettive della viticoltura toscana.
                                            8   Dalle ombre alle certezze.
VALORIMAG
DICEMBRE 2019 - N.5
                                           10   le radici del successo
DIRETTORE RESPONSABILE:
Giuseppe Liberatore
                                           12   Lapo Mazzei: il Rinascimento del Chianti Classico.
                                           14   Antinori, innovatori per vocazione.
HANNO COLLABORATO                          16   Frescobaldi, 700 anni di storia del vino in Toscana.
A QUESTO NUMERO:
Francesco Liantonio, Marco Remaschi,       18   Ricasoli, le radici più antiche.
Francesco Mazzei, Giuseppe Liberatore,     20   Il vino toscano: identità e qualità.
Michele Cassano, Massimo Castellani,
Piero Antinori, Lamberto Frescobaldi,
Francesco Ricasoli, Filippo Reschiglian,   26   il biologico all’avanguardia
Roberto Stucchi Prinetti, Giacomo          28   Il Biologico in Maremma.
Grassi, Caterina Dei, Jacopo Felici,
Walter e Alessandro Amadori,               32   Nascita, sviluppo e STRATEGIE del primo Biodistretto della Toscana.
Stefano Zanette, Alessandro Gallo,         34   Una Regione “glifosate free” e sempre più Bio.
Massimo Tuccio, Marco Formiconi,
Michele Manelli, Andrea Rossi,
Giovanni Manetti, Tessa Capponi            35   Interviste agli imprenditori agricoli toscani:
Borawska, Rossano Teglielli, Fabrizio           Az. Agr. Grassi, Az. Cantine Dei, Az. Agr. Amadori Walter e Alessandro
Bindocci, Irina Strozzi, Claudio Tipa,
Giovanni Busi, Albiera Antinori,
Luca Sanjust, Cesare Cecchi, Donatella     42   NUOVI PERCORSI
Cinelli Colombini, Fiammetta Nizzi
Grifi, Carlo Santarelli, Fabio Viani,
                                           44   Equalitas: uno standard evoluto PER LA certificazione
Alessandro Cioni, Alessandro Iacomoni,          dELLa sostenibilità della filiera vitivinicola.
Gianluca De Giacomo, Marilena Mele         46   Le aziende toscane certificate Equalitas:
Interviste a cura di:                           Castello di Albola, Rocca di Montemassi, I Vini di Maremma,
Bianca Maria Bove                               Cantina Cooperativa di Pitigliano, Salcheto
EDITORE:
VALORITALIA S.R.L.                         51   I consorzi di tutela:
Via Venti Settembre, 98/G                       Nobile di Montepulciano, Chianti Classico, Morellino di Scansano, Brunello
00187 Roma
redazione@valoritalia.it                        di Montalcino, Maremma Toscana, Vernaccia di San Gimignano, Montecucco,
                                                Chianti, Bolgheri, Valdarno di Sopra DOC, Toscana
PROGETTO GRAFICO EDITORIALE:
ZOWART Creative Agency - Roma
                                           79   Vino e Turismo in Toscana: una sinergia vincente.
CHIUSO IN REDAZIONE:                       82   L’olivicoltura Biologica in Toscana.
25/11/2019
                                           84   Pecorino Toscano DOP, Prosciutto Toscano DOP,
STAMPA: O.GRA.RO. - Roma                        Pane Toscano DOP, Finocchiona IGP
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
L’EDITORIALE VALORIMAG

La Toscana sostenibile del presente
e del futuro. Un modello italiano.
di Francesco Liantonio, Presidente Valoritalia

I        n tempi recenti non ricordo di aver
         letto un insieme di punti di vista, ri-
         flessioni, approfondimenti e spunti
         critici completamente dedicati al set-
tore enologico di una sola regione italiana,
come quelli contenuti in questo numero del
nostro Magazine. A maggior ragione se si
                                                   assoluto di trasparenza e tracciabilità, ga-
                                                   ranzia per operatori e consumatori. In questo
                                                   processo i Consorzi di Tutela toscani hanno
                                                   giocato un ruolo pionieristico, sperimentan-
                                                   do procedure e metodologie che sarebbero
                                                   poi diventate un modello per tutto il Paese.
                                                   Il secondo punto di riflessione riguarda i
                                                                                                      tervento dell’Assessore Marco Remaschi e la
                                                                                                      decisione della Giunta Regionale di vietare a
                                                                                                      breve l’uso del glifosate.
                                                                                                      Spesso i termini sostenibilità e territorio
                                                                                                      vengono usati in maniera rituale, mentre in
                                                                                                      Toscana hanno assunto un valore concreto.
                                                                                                      Pensiamo solo al progetto innovativo per lo
tratta di una regione importante come la To-       concetti di identità e tipicità, che nel mon-      sviluppo di un turismo sostenibile promosso
scana, che da decenni rappresenta un punto         do del vino hanno una importanza speciale          dal Consorzio del Morellino di Scansano, o
di riferimento per le imprese vitivinicole ed i    ma che in Toscana costituiscono il punto di        alla costituzione di Fondazioni per la tutela
consumatori italiani.                              riferimento di tutte le politiche di settore.      del territorio promosse dal Consorzio del
La nostra cultura contemporanea è permea-          Massimo Castellani tratteggia con maestria i       Chianti Classico e dal Consorzio del Brunello.
ta dall’immagine della Toscana: per noi rap-       tratti comuni e le specificità enologiche della    Fatti reali, che vanno ben oltre le dichiarazio-
presenta la qualità in ogni sua declinazione       regione, partendo comunque dal ruolo distin-       ni d’intento.
- dall’arte al vino - come se in qualche modo      tivo del Sangiovese, il vitigno principe che ha    La Toscana sperimenta continuamente l’in-
fosse una dote naturale di questa regione.         plasmato il carattere dei vini rossi toscani.      novazione e traccia alle altre regioni i tra-
Difficilmente la nostra percezione si spinge       Il terzo punto riguarda la capacità di guarda-     guardi del futuro: lo ha fatto, ad esempio,
a considerare cosa ci sia alle spalle di questa    re oltre il presente.                              valorizzando per prima il turismo enologico,
immagine, quali siano le ragioni che le hanno      Una capacità che distingue il sistema tosca-       come sottolinea Donatella Cinelli Colombini
permesso di formarsi e consolidarsi.               no da tutti gli altri, nonostante una diffusa      nel suo intervento, e promuovendo la pro-
Leggendo le pagine di questo numero ci ren-        cultura campanilistica che alcuni identifica-      duzione biologica ben prima che diventasse
diamo conto, al contrario, che l’immagine di       no come un limite della regione. È impres-         comune, come evidenziano le belle interviste
qualità e successo della Toscana è frutto di       sionante constatare come, nonostante le            a Giacomo Grassi e Filippo Reschiglian. Per
scelte precise, di lavoro e investimenti, della    differenze e le diverse sfumature, le grandi       questo sono sicuro che anche per il futuro la
convergenza di fattori umani, socioecono-          aziende toscane come Antinori, Frescobaldi e       Toscana rimarrà un punto di riferimento per
mici, ambientali ed anche politici; è frutto       Ricasoli, e i Consorzi abbiano unanimemente        l’intera viticultura italiana.
dell’impegno di persone che hanno saputo           identificato nella sostenibilità il tema centra-   In ultimo, vorrei chiudere con un personale
mettersi in gioco, puntando a obiettivi che        le del presente e del futuro. Una scelta forte-    tributo alla figura di Lapo Mazzei, che come
stavano al di là del comune sentire, e di un       mente condivisa e sostenuta anche in ambito        pochi ha saputo interpretare il bisogno di
processo avviato e gestito da persone lungi-       politico-amministrativo, come dimostra l’in-       cambiamento indicando a tutti noi la strada.
miranti.
Sarebbe troppo lungo ripercorrere in poche
righe la serie di interessantissimi contributi
che troverete nelle pagine che seguono, così
mi limiterò a delineare solo alcuni dei punti
che a me paiono più significativi.
Il primo lo tocca Giuseppe Liberatore, affron-
tando il tema della radicale trasformazione
del mercato vitivinicolo, che in meno di quin-
dici anni è riuscito a lasciarsi alle spalle le
ombre del passato diventando un esempio

                                                                          1
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
VALORIMAG INTRODUZIONE

Sostenibilità e viticultura.
Le politiche della Regione Toscana.

L’                      agricoltura toscana, e
                        in particolare la viti-
                        coltura, si sono sempre
                        distinte per vivacità e
forte attitudine all’innovazione.
Occuparsi di politiche agricole in una regione
così improntata al dinamismo, significa af-
                                                  La Regione ha fatto proprie le istanze del
                                                  comparto e, interprete di un generale cam-
                                                  biamento di sensibilità rispetto ai temi am-
                                                  bientali, ha stabilito negli ultimi anni una
                                                  serie di priorità, a partire da alcuni elementi
                                                  di attenzione che qui di seguito provo a sin-
                                                  tetizzare:
                                                                                                    Nello specifico, per una viticultura sostenibi-
                                                                                                    le sono stati individuati alcuni obiettivi pri-
                                                                                                    oritari:

                                                                                                    - proteggere la salute e garantire la
                                                                                                      sicurezza del consumatore e del
                                                                                                      produttore;
frontare sfide pioneristiche e rapportarsi con                                                      - privilegiare i processi di regolazione
problematiche e concetti destinati a divenire     - i mutamenti climatici e i rischi connessi;        naturale;
argomento di confronto su un terreno più am-      - la conservazione delle risorse, al fine di      - limitare gli impatti ambientali della
pio, al di fuori dei confini regionali.             tramandarle il più possibile inalterate           viticoltura e dei processi di trasformazione;
Non è un caso che gli agricoltori della no-         alle generazioni future;
                                                                                                    - mantenere la biodiversità degli ecosistemi
stra regione, impegnati ormai da tempo a          - uno sfruttamento “equo” e sostenibile             viticoli e di quelli associati;
mettere in campo buone pratiche agricole            delle risorse disponibili.
                                                                                                    - limitare l’uso degli input chimici e
finalizzate a ridurre il più possibile l’impat-
                                                                                                      dell’energia impiegata;
to ambientale delle produzioni, abbiano mo-
strato una precoce apertura rispetto ai temi                                                        - gestire rifiuti e reflui;
della sostenibilità.                                                                                - preservare e valorizzare i paesaggi viticoli.

                                                                        2
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
INTRODUZIONE VALORIMAG

Tuttavia, a fronte di obiettivi chiari e proiet-
tati nella lunga durata, le nostre politiche
                                                   Nelle politiche vitivinicole della Regione Toscana
devono essere necessariamente calibrate            il tema della sostenibilità ambientale
sulle caratteristiche del sistema produtti-
vo, sia per quanto riguarda gli strumenti di
                                                   ed economica ha progressivamente assunto
supporto economico e finanziario, sia per le       un ruolo centrale.
concrete misure utilizzabili. Teniamo presen-
te che la vitivinicoltura toscana si basa su un    anche se, per dimensione, i punti di riferi-         negli ultimi anni intorno ai 550 milioni di
tessuto di oltre 23.000 imprese, prevalente-       mento rimangono Chianti e Chianti Classi-            euro. Da alcuni anni tutte le nostre politiche
mente piccole e medio-piccole, anche se non        co, rispettivamente con il 48 e 19 per cento         di sostegno al mondo agricolo – vitivinicoltu-
mancano quelle di ampiezza rilevante, e oltre      della superficie totale, seguiti da Brunello e       ra compresa – sono improntate al tema della
due terzi delle aziende sono situate in aree       Morellino con il 5 e il 4 per cento. Sul piano       sostenibilità.
destinate alle produzioni di vini DOP, che co-     quantitativo, la produzione regionale media          Già nel documento di uscita della Conferenza
prono oltre il 92% della superficie vitata re-     si attesta sui 2,4-2,6 milioni di ettolitri.         Regionale dell’Agricoltura e dello Sviluppo
gionale, pari a quasi 60 mila ettari (la media     Sul piano economico, il valore generato dalla        Rurale dell’aprile 2017, relativo all’innova-
nazionale è il 62%).                               filiera dei vini DOP e IGP imbottigliati è stima-    zione e trasferimento delle conoscenze,
Anche nella fase della vinificazione la strut-     to nell’ordine del miliardo di euro (743 milioni     abbiamo indicato che «nel futuro prossimo
tura regionale è costituita prevalentemente        di euro circa per i DOP a cui si aggiungono i        potremo permetterci una sola agricoltura:
da piccole realtà alle quali afferisce il 27%      183 milioni dei vini IGP), pari all’11% del totale   quella sostenibile, intendendo per sosteni-
della produzione, mentre la restante parte è       nazionale indicato da ISMEA in 8,3 miliardi di       bilità non solo quella ambientale ma anche
appannaggio di appena il 6% di aziende che         euro.                                                quella economica e sociale, capace di garan-
producono, ognuna, una media superiore a           Oltre la metà della produzione regionale cer-        tire la vitalità economica degli agricoltori e
mille ettolitri di vino. Il tessuto produttivo     tificata prende la via dei mercati esteri, rap-      delle comunità rurali e di soddisfare le attese
è integrato da 17 cantine sociali che produ-       presentando circa il 20% del totale export di        dei cittadini».
cono il 18% del vino regionale. Una struttu-       vini fermi DOP. Infatti, ogni anno oltre 800         Nel nostro modello l’innovazione è la chiave
ra, come si può dedurre da questi semplici         mila ettolitri di vino trovano spazio sui mer-       per accelerare il passaggio a un’agricoltura
dati, complessa, caratterizzata da un’ampia        cati internazionali, in un rapporto fino a oggi      sostenibile, che tenga conto della redditività
frammentazione che a sua volta è parte di          piuttosto stabile tra Paesi extra UE (57%) e         per le imprese, della conservazione e ripro-
un’eredità storica che continua a far sentire      Paesi UE (43%).                                      duzione delle risorse naturali e della biodi-
i suoi effetti.                                    Il fatturato dell’export di vini DOP toscani, sui    versità, della produzione di servizi ambientali
Nell’ultimo decennio la superficie vitata to-      quali sono state concentrate anche numero-           quali la mitigazione dei cambiamenti climati-
scana si è leggermente ridotta, ma grazie          se campagne promozionali, si è stabilizzato          ci, della produzione di cibi sani, salutari e di
agli strumenti messi a disposizione dall’U-
nione Europea (la Misura OCM Vino di Ri-
strutturazione e riconversione vigneti) oltre
il 45% dei vigneti è stato rinnovato, mentre,
a partire dal 2016, sono state concesse auto-              Assessore Marco Remaschi
rizzazioni per nuovi impianti per quasi 2.400
ettari. Ciò significa due cose: da un lato, che            Lucchese della Valle del Serchio, classe 1957, ex di-
il contributo comunitario ha stimolato gli                 rettore di banca e consulente aziendale, è stato per
investimenti aziendali, dall’altro che si sono             due mandati sindaco di Coreglia Antelminelli (LU)
poste le basi sia per un ulteriore aumento                 e, fino al 2005, presidente della Comunità Montana
della qualità del vino toscano, sia per una                della Media Valle del Serchio. Consigliere Regiona-
sua maggiore tipizzazione. Dobbiamo infatti                le della Toscana per due mandati, dal 2005 al 2015,
considerare che la produzione vinicola to-                 ha ricoperto la carica di Presidente della Seconda
scana si basa principalmente sul Sangiovese                Commissione del Consiglio Regionale della Toscana
che copre il 61% dell’intera superficie vitata,            (agricoltura, foreste, caccia e pesca) e quella di Pre-
seguito a grande distanza da Merlot e Caber-               sidente della Quarta Commissione Consiliare (sani-
net Sauvignon.                                             tà). Dal giugno 2015 ricopre la carica di Assessore
Inoltre, la Toscana può contare su un ampio                Regionale all’agricoltura, politiche per la montagna
numero di Denominazioni di Origine (11 DOCG,               e politiche per il mare.
41 DOC e 6 le Indicazioni Geografiche) che
coprono tutto il territorio regionale vocato,

                                                                           3
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
VALORIMAG INTRODUZIONE

elevata qualità e, non ultimo, delle relazioni     con evidenti riflessi in termini di sostenibilità   azioni intraprese al fine del suo miglioramen-
tra agricoltura e comunità locali. Un approc-      ambientale ed economica.                            to. L’iniziativa, anch’essa parte del Progetto
cio che definirei olistico, in grado di guardare   Vorrei citare altri due progetti del bando PIF      Integrato di Filiera 2015, è stata coordinata
all’insieme dei fattori che danno luogo ad uno     2015, che hanno avuto per oggetto proprio           dalla Cantina Cooperativa Vignaioli del Morel-
sviluppo rurale realmente sostenibile.             l’applicazione o la messa a punto di proto-         lino di Scansano. Infine, sono stati promossi
La sostenibilità delle produzioni vitivinico-      colli di autovalutazione della sostenibilità: il    ulteriori progetti che prevedono l’applicazio-
le toscane è al centro di numerosi progetti        progetto SOS.T., coordinato dalla Cantina di        ne di soluzioni tecnologiche per la riduzione
finanziati con fondi Comunitari, in specifi-       Pitigliano, che ha consentito a 4 imprese to-       degli input chimici, l’avvio di processi di eco-
co grazie alla Sottomisura 16.2 “Sostegno a        scane di essere certificate secondo la norma        nomia circolare, il miglioramento qualitativo,
progetti pilota e di cooperazione” del PSR         Equalitas Vino Sostenibile; e il progetto SO-       la programmazione economica, ed altri temi
2014-2020. La sottomisura è stata promossa         STE-NOBIL-ETÀ, coordinato dalla Vecchia Can-        comunque attinenti a vario titolo al tema del-
con strumenti di “progettazione integrata”         tina di Montepulciano, che ha sperimentato          la sostenibilità nelle sue diverse accezioni.
(bandi PIF e PS GO) che nel complesso han-         per la prima volta la creazione di una piat-        In definitiva, nelle politiche vitivinicole della
no attivato, per la sola filiera vitivinicola,     taforma collaborativa per l’autovalutazione         Regione Toscana il tema della sostenibilità
26 progetti per un contributo ammesso di           della sostenibilità ambientale dell’azienda e       ambientale ed economica ha progressiva-
oltre 6.5 milioni di euro. Quasi tutti i proget-   per ottenere informazioni sulle migliori tec-       mente assunto un ruolo centrale. Un tema
ti hanno preso in considerazione aspetti di        nologie a basso impatto.                            destinato a crescere ulteriormente in futuro
sostenibilità delle produzioni, basti pensare      Sempre in relazione al tema della sosteni-          e che, inevitabilmente, condizionerà tutte le
a quelli che prevedono l’applicazione di me-       bilità, è a mio avviso molto significativo il       politiche pubbliche.
todi riferibili alla cosiddetta “viticoltura di    progetto SOSWine che, tra le varie attività
precisione”, che consentono una sensibile ri-      realizzate, ha determinato la PEF (impronta                                Marco Remaschi
duzione dell’uso di fertilizzanti e fitofarmaci    ambientale di prodotto) e l’incidenza delle                          Assessore Regione Toscana

        Investimenti realizzati
        sul territorio regionale
        nell’ambito dell’OCM Vino
        dal 2000 ad oggi.

        “Ristrutturazione e
        riconversione dei vigneti”:
        sono stati erogati complessivamente
        233 milioni di euro, con i quali
        le oltre 12.000 aziende agricole
        beneficiarie hanno rinnovato 28.000
        ettari di vigneti.

        “Promozione sui mercati
        dei paesi terzi”:
        sono stati liquidati contributi
        per oltre 74 milioni di euro per
        promuovere e per pubblicizzare,
        soprattutto negli Stati Uniti, in Cina
        e in Canada, i vini toscani di qualità.

                                                                          4
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
INTRODUZIONE VALORIMAG

Investimenti realizzati sul territorio                                  versificazione delle attività agricole, anche a scopi energetici.
regionale nell’ambito del Piano                                         Con il Bando 2015 sono stati finanziati 10 progetti integrati per
di Sviluppo Rurale 2014-2020                                            lo sviluppo e l’innovazione della filiera vitivinicola che hanno
                                                                        coinvolto circa 200 partecipanti beneficiari e hanno consen-
La Sottomisura 4.2 “Investimenti nella trasformazione, com-             tito di realizzare investimenti per circa 60 milioni di euro, a
mercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli”, contribui-        fronte di 24 milioni di euro circa di contributi.
sce al rafforzamento delle filiere agroalimentari e alla valoriz-       Con il Bando 2017, che è ancora in fase di attuazione, sono
zazione della produzione di qualità, prevedendo il sostegno ad          stati ammessi a finanziamento 5 progetti integrati rivolti alla
investimenti in beni materiali ed immateriali per aumentare             filiera vitivinicola in cui stati coinvolti 80 partecipanti benefi-
la competitività, promuovere l’adeguamento e l’ammoderna-               ciari per realizzare 20 milioni circa di investimenti a fronte di
mento delle strutture produttive di trasformazione e di com-            circa 9 milioni di contributi.
mercializzazione, nonché migliorando la sicurezza nei luoghi
di lavoro e tutti i processi produttivi rispettosi dell’ambiente.
Con il Bando 2016 sono stati finanziate 12 imprese vitivinicole
che hanno effettuato investimenti per circa 10 milioni di euro
a fronte di contributi per circa 3 milioni di euro.

I Progetti Integrati di Filiera (PIF) sono lo strumento che ag-
grega tutti gli attori di una filiera agroalimentare o forestale
al fine di superare le principali criticità e di raggiungere po-
sitive ricadute commerciali ed economiche, creando sinergie
e strategie comuni. I PIF consentono l’attivazione, nell’ambito
dello stesso progetto, di una molteplicità di misure del PSR,
che vanno da quelle di investimento aziendale a quelle speci-
fiche per attività di promozione, innovazione tecnologica, di-

Viticultura e salvaguardia ambientale                                   La coltivazione del vigneto nelle zone insulari rappresenta un
                                                                        criterio di priorità anche per l’assegnazione delle autorizza-
Nel dare attuazione alle politiche comunitarie di sviluppo, la          zioni di nuovo impianto.
Regione Toscana ha introdotto alcuni meccanismi di salva-               Relativamente alla Misura OCM Vino Investimenti, è stata data
guardia ambientale.                                                     priorità agli interventi che hanno effetti positivi in termini di
Ad esempio, nell’ambito della Misura OCM Vino di Ristruttu-             risparmio energetico, efficienza energetica globale e processi
razione e riconversione vigneti, al fine di sostenere la viti-          sostenibili sotto il profilo ambientale, finanziando prioritaria-
coltura in zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica,             mente l’acquisto di barrique e vasi vinari costruiti con legno
l’importo del contributo è stato elevato da 16.000 a 22.000             certificato P.E.F.C. o F.S.C. (foreste gestite in modo sostenibile).
euro ad ettaro nel caso di interventi realizzati nelle piccole          Sempre nell’ambito di questa misura, è stata data priorità an-
isole, caratterizzate da vincoli strutturali o socioeconomici           che alle imprese che producono esclusivamente vino ottenuto
(isole dell’arcipelago toscano). I soggetti che beneficiano di          da uve certificate biologiche.
tale aiuto, qualora insorga la necessità di modificare elementi         Nell’ambito della Misura OCM Vino di Promozione sui merca-
caratterizzanti il paesaggio viticolo, si impegnano a esegui-           ti dei paesi terzi, le azioni in materia di relazioni pubbliche,
re tali cambiamenti nel modo meno invasivo e più rispettoso             promozione e pubblicità sono ammissibili a condizione che
possibile della tradizione locale.                                      mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti della Re-
Sempre nell’ambito della Misura di Ristrutturazione e ricon-            gione Toscana, in particolare in termini di qualità, sicurezza
versione vigneti, è stato disposto che non vengano finanziati           alimentare o ambiente.
gli impianti realizzati con pali di sostegno in cemento.

                                                                    5
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
VALORIMAG INTRODUZIONE

AVITO, obiettivi e prospettive
della viticoltura toscana.

A                 VITO, l’Associazione Vini To-
                  scana DOP e IGP, è nata il 9
                  marzo 2016, al termine di un
                  proficuo periodo di comune
attività tra i Consorzi di Tutela della Regione.
Per chi non vive, o non abbia vissuto la To-
scana del vino, dei Consorzi e dei territori, è
                                                   di sistema. Parallelamente, i nostri interlo-
                                                   cutori istituzionali hanno, il più delle volte,
                                                   una collocazione regionale se non nazionale,
                                                   e rispondono soltanto se le sollecitazioni rie-
                                                   scono ad acquisire una valenza generale.
                                                   È uno schema di ragionamento semplice e
                                                   quasi scontato, ma le eredità culturali cre-
                                                                                                      Con gli anni alcuni hanno acquisito una rile-
                                                                                                      vanza nazionale e internazionale, ma molto
                                                                                                      raramente le loro attività si sono spinte fino
                                                                                                      a coprire gli interessi generali della categoria.
                                                                                                      La costituzione di AVITO ha così assunto an-
                                                                                                      che una valenza simbolica, perché supera
                                                                                                      barriere storiche e culturali prim’ancora che
difficile comprendere fino in fondo il valore      ano spesso ostacoli non meno seri di quelli        materiali.
di questo atto. Perché la nostra è una regio-      materiali.                                         Le sue funzioni sono essenzialmente di rap-
ne abituata ad alimentare una forte concor-        Eppure, anche in campo associativo la Tosca-       presentanza politica – o, come si direbbe
renza interna, a esprimersi nelle differenze       na vanta un indubbio primato: il più antico        oggi, di lobbying – con il compito di promuo-
piuttosto che nei fattori collettivi. Che la si    Consorzio vitivinicolo italiano è quello del       vere politiche ed interventi riferibili ai soli
definisca in positivo come “identità”, o in        Chianti Classico, costituito nel 1924, quasi un    interessi generali dei viticultori; in altre pa-
negativo come “campanile”, il risultato non        secolo fa, seguito nel 1927 dal Consorzio Vino     role, che affrontino i problemi comuni a ogni
cambia: la difficoltà nel trovare un piano di      Chianti. Nei decenni successivi tutte le prin-     impresa e ogni denominazione della Regione.
collaborazione tra le varie anime della viti-      cipali zone vinicole toscane si sono dotate        Un terreno d’intesa che ha trovato il consen-
cultura toscana è sempre stato uno dei suoi        di strutture consortili, a partire dal Nobile di   so di tutti i Consorzi, questa volta senza di-
limiti più evidenti.                               Montepulciano nel 1965, dal Brunello nel 1967,     stinzioni di sorta.
Ancor di più se si pensa che oggi molti dei        dalla Vernaccia di San Gimignano nel 1972, fino    Considerati nel loro insieme, gli obiettivi di
problemi hanno una matrice comune, e di            ai più recenti Bolgheri, Morellino, Maremma,       AVITO per il medio e lungo periodo sono, da
conseguenza vanno affrontati con un’ottica         Val d’Arno, Montecucco, Val d’Orcia...             un lato, finalizzati a migliorare le condizioni

                                                                          6
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
INTRODUZIONE VALORIMAG

operative di aziende e denominazioni, dall’al-
tro a rafforzare il valore complessivo dell’of-
                                                   La ricerca è la sola strada che possiamo
ferta regionale.                                   percorrere, anche se per sua natura necessita
Quattro sono le direttrici in cui intendiamo
muoverci e sulle quali vogliamo e dobbiamo         di continuità temporale e della convinta
trovare la collaborazione delle istituzioni, so-   partecipazione di una molteplicità di soggetti,
prattutto di livello regionale.
La prima riguarda la ricerca in ambito viti-       Istituzioni e Università soprattutto, con ritorni
vinicolo, con l’obiettivo di studiare cloni di
sangiovese - e degli altri vitigni impiantati
                                                   che si misurano nell’arco dei decenni.
in toscana - più resistenti al cambiamento
climatico ed alle malattie della vite. L’impor-    Toscana non investe sufficientemente sulla          oramai del tutto inadeguata – ma i risultati
tanza di questo obiettivo è evidente, perché       sua immagine e non si promuove in modo              sono deludenti. Il problema persiste e si ag-
già oggi il riscaldamento globale incide sulla     efficace, lasciando spazio ai concorrenti. Nel      grava, generando scontento, danni e un sen-
qualità e sulla quantità dei nostri prodotti.      mondo contemporaneo non si vive di sole             so di frustrazione che sarà difficile attenuare.
A parità di condizioni, nel prossimo futuro        glorie del passato: oggi anche i marchi più         Sono consapevole che non esista una solu-
l’incidenza sarà ancora maggiore, con riper-       forti e stabili devono continuamente ravvi-         zione facile e indolore, ma forse una strada
cussioni inevitabili sulla tenuta delle nostre     vare immagine e allure, perché viceversa si         andrebbe cercata facendo convergere, anche
quote di mercato, sui bilanci delle imprese e      rischia di uscire dal cono di attenzione ed es-     solo parzialmente, gli interessi delle parti, e
sui livelli occupazionali. La ricerca è la sola    sere relegati nelle seconde linee. In secondo       la Regione non può che esserne l’interprete.
strada che possiamo percorrere, anche se           luogo, è sempre più evidente l’importanza di        Oggi gli agricoltori si sentono espropriati di
per sua natura necessita di continuità tem-        accrescere la qualità dell’offerta turistica ed     diritti e di risorse, pagano i benefici (ludici)
porale e della convinta partecipazione di una      enoturistica utilizzando un approccio siste-        di altri e non si sentono tutelati nei propri
molteplicità di soggetti, Istituzioni e Univer-    matico, omogeneo, con politiche e interventi        interessi fondamentali. Una situazione che
sità soprattutto, con ritorni che si misurano      convergenti.                                        da tempo è andata oltre il livello di soppor-
nell’arco dei decenni.                             Faccio solo un paio di esempi di ciò che oggi,      tazione.
La seconda riguarda le risorse idriche. Anche      al contrario, non è convergente. Il primo è         La Politica e l’Amministrazione devono trova-
in questo caso la loro importanza strategica       relativo alla formazione di base degli Istitu-      re meccanismi di tutela efficaci, che consen-
è destinata a crescere man mano che il riscal-     ti Alberghieri e Turistici regionali, che rela-     tano la convivenza riducendo al minimo le
damento globale farà sentire i suoi effetti.       tivamente al prodotto vino hanno standard           occasioni di conflitto. Gli agricoltori devono
Non credo sia necessario insistere su questo       formativi molto al di sotto delle necessità.        poter difendere il perimetro delle produzioni
elemento perché i fenomeni di carenza idrica       Migliorare la qualità della formazione signifi-     con interventi tempestivi ed una burocrazia
sono diventati una costante delle nostre sta-      ca migliorare la qualità dell’offerta generale,     semplificata, mentre ai cacciatori dovrebbe
gioni estive, e sono anch’esse destinate ad        che in alcune aree della regione appare mol-        essere sufficiente poter disporre dei boschi
aggravarsi e ad incidere negativamente sulla       to al di sotto di un livello accettabile, soprat-   come già oggi avviene. La selvaggina dev’es-
viticultura toscana. È quanto mai necessario       tutto nella ristorazione.                           sere trattata come una risorsa pulita, sana,
ripristinare il reticolo regionale degli invasi    Il secondo riguarda la segnaletica turistica,       sostenibile in tutti i sensi; può innescare
anche stimolando gli investimenti privati, ma      resa disomogenea in alcune province da una          meccanismi virtuosi di economia circolare.
alla sua base dev’esserci una profonda revi-       interpretazione della normativa come mini-          È compito della Regione trovare la soluzione
sione della normativa vigente.                     mo capziosa. Il caso della Provincia di Siena è     più efficace, ma la semplificazione degli iter
Mantenendo inalterati i livelli di sicurezza,      emblematico, perché questa impone alle im-          e delle procedure autorizzative sarebbe già
sarebbe comunque opportuno aumentare la            prese disposizioni punitive assenti nelle altre     un ottimo inizio.
soglia dimensionale dei cosiddetti “piccoli in-    province toscane, nonostante anni di solleci-       Problemi di tale ampiezza e complessità non
vasi”, passandoli da 5.000 ad almeno 20.000        tazioni e reiterate promesse di soluzione.          possono che essere affrontati con un’ottica
metri cubi, perché in tal modo si ridurrebbe-      Infine, la quarta linea è rappresentata dagli       unitaria e avendo come interlocutori le Isti-
ro considerevolmente gli oneri burocratici ed      ungulati. Un problema diventato sempre più          tuzioni ai massimi livelli.
economici a carico delle imprese.                  grande con il passare degli anni e reso ancor       L’importanza del ruolo di AVITO si deduce da
La terza linea riguarda il rilancio del “Brand     più delicato dal fatto che tocca interessi con-     queste considerazioni, ma gli obiettivi si ot-
Toscana” ed il rafforzamento dell’offerta          trastanti: agricoltori da un lato e cacciatori      tengono solo se si riesce a coinvolgere fatti-
enoturistica. Nonostante la Toscana sia una        dall’altro.                                         vamente le Istituzioni.
delle mete predilette degli enoturisti di tut-     Devo dare atto che la Regione Toscana si è
to il mondo, alcune sue carenze sono molto         mossa anche sul piano normativo – nono-                                 Francesco Mazzei
evidenti. In primo luogo, sono anni che la         stante una legge nazionale sovraordinata                                        Presidente AVITO

                                                                          7
Toscana: il futuro è sostenibile - Valoritalia
VALORIMAG INTRODUZIONE

Dalle ombre alle certezze.
La viticultura toscana dall’introduzione della certificazione
delle Denominazioni di Origine.

I Consorzi toscani
furono pionieri
nell’applicare il nuovo
corso: nel 2004 quello
del Chianti Classico,
                           S                ono stato Direttore Generale
                                            del Consorzio di Tutela del
                                            Chianti Classico per 25 anni
                                            e Vicepresidente di Federdoc
                           per circa 17; da queste posizioni ho potuto os-
                           servare, ed in qualche misura ne sono anche
                           stato protagonista, la grande trasformazione
                                                                             È stata un’affermazione progressiva, che ha
                                                                             interessato tutti i mercati più importanti e
                                                                             tutte le fasce di prezzo, anche se un fonda-
                                                                             mentale ruolo di traino l’hanno avuto le de-
                                                                             nominazioni di punta della nostra viticultura.
                                                                             E tra queste, senza alcun dubbio, vi sono mol-
                                                                             te denominazioni toscane.
a cui progressivamente     della viticultura italiana.
                           Col tempo ci siamo abituati a considerare
                                                                             Ad iniziare da quelle storiche come Chianti,
                                                                             Chianti Classico, Brunello, Nobile di Monte-
si aggiunsero molti        “normali” i successi dei nostri vini; consi-      pulciano e Vernaccia che hanno guidato la
altri Consorzi italiani,   deriamo “normale” che le classifiche inter-       prima fase di espansione, perché già posse-
                           nazionali premino un crescente numero di          devano notorietà internazionale, storia seco-
fu il primo Consorzio      etichette italiane, e ci siamo oramai abituati    lare e aziende radicate sui mercati di mezzo
a essere autorizzato       a vedere vini italiani nei ristoranti e sugli     mondo; alle prime sono seguite le altre deno-
ad applicare un            “scaffali” di tutto il mondo. Solo in termini
                           economici la nostra viticultura è ancora die-
                                                                             minazioni della regione: Bolgheri, Morellino,
                                                                             Maremma, Montecucco, ecc..., che nell’insie-
“piano dei controlli”      tro quella francese - ma la distanza si è enor-   me hanno costruito una sorta di “sistema”
per la verifica dei        memente ridotta - mentre la posizione di net-     con una forte identità territoriale. Con gli
                           to predominio qualitativo, di cui quest’ultima    anni “Toscana” è diventato il brand regiona-
requisiti previsti dal     godeva un paio di decenni fa, sembra oggi un      le italiano più importante, che per notorietà
disciplinare.              lontano ricordo.                                  si posiziona agli stessi livelli di altri grandi

                                                 8
INTRODUZIONE VALORIMAG

brand internazionali, come Borgogna, Borde-        ricostruire un rapporto di fiducia con i consu-     plicare un “piano dei controlli” per la verifica
aux, Napa. Per una serie di ragioni l’afferma-     matori facendo leva su meccanismi razionali,        dei requisiti previsti dal disciplinare. Il fulcro
zione della viticultura toscana ha anticipato      concreti e operativi.                               concettuale di quel “piano” consisteva nel
quella delle altre regioni. Come sostiene          Regole chiare, meccanismi trasparenti e con-        garantire la tracciabilità e il controllo di ogni
Massimo Castellani in un articolo di questo        trollo puntuale: queste sono state le linee         partita di prodotto, dal campo alla bottiglia, e
Magazine, il successo dei vini toscani è chia-     guida di un percorso decisionale che in poco        tale impostazione è rimasta, nella sostanza,
ramente dovuto alla convergenza di più fat-        più di un decennio ha trasformato comple-           valida fino ai giorni nostri.
tori: alcuni fanno riferimento alle specificità    tamente le basi giuridiche della viticultura        I Consorzi hanno avviato un processo inno-
dei terroir e alla predominanza del Sangiove-      italiana e lo stesso modo di agire delle impre-     vativo, il cui principio guida è stato poi con-
se, che ne restituisce l’originalità; altri sono   se. Un percorso che ha visto come principali        fermato da un Regolamento Comunitario e
di matrice economico-aziendale, e derivano         protagonisti da un lato i Consorzi di Tutela e      da una legge dello Stato. Il passaggio delle
dalla capacità delle imprese di investire in       Federdoc, la loro federazione, dall’altro l’Isti-   funzioni di controllo dai Consorzi a soggetti
progetti a lungo termine e dotarsi di perso-       tuzione, intesa nella sua dimensione più am-        terzi – gli Enti di Certificazione – è sembra-
nale qualificato e motivato. Due dimensioni        pia, che ha tradotto in norme una richiesta         to rappresentare l’inevitabile conclusione di
che nel tempo sono state recepite positiva-        di chiarezza che veniva da imprese e consu-         un percorso di adeguamento del comparto
mente dal mercato e dai consumatori, che           matori.                                             vitivinicolo a quello di più maturi settori eco-
hanno infine apprezzato quei prodotti all’ap-      Nella mia esperienza al Chianti Classico, pos-      nomici. Si è affermato il principio di indipen-
parenza spigolosi ma di grande fascino. I vini     so testimoniare che le maggiori pressioni per       denza tra controllati e controllori, ma ancor
toscani non sono facili, ma hanno personalità      adottare un sistema omogeneo di controlli - a       di più si è affermato il diritto dei consumatori
e vitalità, non annoiano mai e sotto la ruvida     cominciare da quelli fondamentali in vigneto        a ottenere la totale garanzia che ciò che si
apparenza nascondono grande eleganza.              su fallanze e base ampelografica - sono state       consuma corrisponde a ciò che si dichiara di
Nondimeno il successo non deve farci perde-        promosse da quegli associati determinati a          produrre. Princìpi di modernità e, soprattut-
re il senso della storia. Non possiamo trascu-     produrre vini di qualità. Imprenditori consa-       to, di civiltà.
rare il fatto che si è trattato di un proces-      pevoli che un sistema sano fornisce garanzie        Guardando alle nostre spalle non possiamo
so tutt’altro che lineare, il cui risultato si è   a tutti, ai consumatori come agli operatori e       che constatare che in meno di trent’anni il
giocato, per molti versi, prim’ancora che sui      alle stesse imprese; consapevoli della neces-       mondo del vino si è completamente trasfor-
mercati all’interno del nostro sistema pro-        sità di porre tutti gli operatori sullo stesso      mato, convertendo un pesantissimo scanda-
duttivo: basti ricordare gli importanti proget-    piano, eliminando furbizie e scorciatoie; con-      lo in una grande opportunità. È senza dubbio
ti di ricerca (primo tra tutti Chianti Classico    sapevoli che un mercato “opaco” rappresenti         vero che i suoi maggiori interpreti sono state
2000) che hanno caratterizzato la selezione        un danno per tutti ed un vantaggio per pochi.       le imprese, che hanno sostenuto in modo de-
di nuovi cloni di Sangiovese, rappresentando       L’intuizione fondamentale fu di credere che         ciso un sistema di regole e garanzie che, in
una solida piattaforma sulla quale si è inne-      l’osservanza coattiva delle regole avrebbe          pochi anni, sono diventate un esempio la cui
stato tutto il processo di reimpianto dei vi-      posto tutte le aziende nelle stesse condizio-       validità è riconosciuta in tutto il mondo. Oggi
gneti toscani.                                     ni, spostando la competizione sul piano che         la viticultura italiana appare, nel suo com-
Credo inoltre che un altro fattore decisivo        è proprio delle imprese, ossia sulla qualità        plesso, trasparente, solida, ben strutturata,
che ha consentito al nostro sistema di ac-         dei prodotti, sui costi, sui prezzi, sugli inve-    qualitativamente all’avanguardia: un esem-
quisire finalmente un ruolo da protagonista,       stimenti, ecc...                                    pio di come la volontà sia capace di superare
consista nella scelta di rendere trasparente       Non fu affatto un dibattito indolore e tanto-       difficoltà che sembrano insormontabili, oltre
il mercato, di “modernizzarlo”, introducendo       meno dagli esiti scontati, perché passare da        che pregiudizi e atteggiamenti consolidati
meccanismi di verifica sistematici e conti-        un controllo saltuario, più che altro operato       dall’abitudine.
nuativi che riguardassero tutti gli utilizzatori   dalle Istituzioni, ad un sistema organico di
delle denominazioni. Verifiche che avrebbero       verifiche, ha significato soprattutto impor-                         Giuseppe Liberatore
dovuto innanzitutto tutelare le stesse azien-      re un salto culturale, oltre che tecnico. Non                      Direttore Generale Valoritalia
de da comportamenti non corretti, impeden-         a caso le protagoniste di questo passaggio
do l’uso improprio, e talvolta fraudolento, di     sono state quelle imprese che potevano
quei valori collettivi rappresentati dalle de-     contare su un know how più elevato, meglio
nominazioni. Non dobbiamo dimenticare che          organizzate e con chiari obiettivi a medio e
nel 1986 lo scandalo del metanolo ridusse in       lungo termine.
frantumi la credibilità di tutto il vino italia-   I Consorzi toscani furono pionieri nell’ap-
no, anche se le colpe accertate riguardava-        plicare il nuovo corso: nel 2004 quello del
no solo un ristrettissimo numero di aziende.       Chianti Classico - a cui progressivamente si
Ma i suoi riflessi furono enormi, la nostra        aggiunsero molti altri Consorzi italiani - fu il
immagine ne uscì distrutta e fu necessario         primo Consorzio a essere autorizzato ad ap-

                                                                          9
le radici
del successo
VALORIMAG LE RADICI DEL SUCCESSO

Lapo Mazzei: il Rinascimento
del Chianti Classico.

L                o scorso 20 agosto si è spento
                 a Fonterutoli, all’età di 94 anni,
                 Lapo Mazzei, uno dei protago-
                 nisti assoluti della scena to-
scana nella seconda metà del ‘900. Per noi,
che abbiamo avuto la fortuna e l’onore di
collaborare con lui per quasi un ventennio,
                                                      che lo rendeva immediatamente vicino. È an-
                                                      che difficile dire quale fosse il suo campo di
                                                      interesse preferito: per buona parte della vita
                                                      è stato banchiere, imprenditore e presidente
                                                      di Società, Enti Benefici, Consorzi e Fondazio-
                                                      ni. Poteva parlarti con competenza di finanza
                                                      internazionale, di bilanci aziendali e processi
                                                                                                        ste fossero già una realtà consolidata. Ragio-
                                                                                                        nava d’anticipo, come solo i grandi pensatori
                                                                                                        sanno fare.
                                                                                                        Ma le sue più grandi passioni sono state,
                                                                                                        senza dubbio, il territorio del Chianti e il suo
                                                                                                        vino, il Chianti Classico. Una passione che
                                                                                                        non si è limitata nel far crescere la storica te-
Lapo è stato innanzitutto un grande maestro.          industriali; e con eguale profondità di pittori   nuta di famiglia, Fonterutoli, diventata con la
È difficile dire quale fosse il suo pregio mag-       del ‘900, cavalli o cloni di sangiovese.          sua gestione uno dei marchi toscani più noti
giore, perché ai nostri occhi è sempre appar-         Tuttavia, il suo insegnamento più grande non      al mondo, perché come sempre lui guarda-
so un uomo con uno spessore straordinario;            sta in un qualche dettaglio professionale (an-    va all’insieme, al sistema, al territorio come
un uomo colto, raffinato, curiosissimo, dota-         che perché i dettagli lo annoiavano mortal-       coagulo dei destini di tutti. Lapo si sentiva
to di un grande carisma personale e di una            mente) o uno specifico punto di vista, quanto     innanzitutto un viticultore e un chiantigiano,
ancor più grande esperienza di vita. Ha attra-        nella sua abitudine a spostare l’attenzione       e questa dimensione lo ha accompagnato
versato la guerra, la ricostruzione e il boom         verso orizzonti più ampi, a manovrare il pre-     per tutta la vita, qualunque fosse la natura
economico, ha frequentato umili e potenti,            sente guardando al domani. Lapo aveva un          dell’”altro” incarico che in quel momento
ha gestito aziende e, a suo modo, è stato un          profondo rispetto per la storia, che trasfor-     svolgeva.
uomo di grande potere.                                mava sempre in uno strumento per leggere il       Lapo era solito ricordare che durante un
Nonostante una vita di successo, ha però              futuro. Aveva la capacità di cogliere anche le    convegno nei primi anni ‘70 – probabilmen-
sempre mantenuto quella capacità di ascolto           minime tendenze e di riflettere come se que-      te il periodo più buio della storia del Chianti

                                                                           12
LE RADICI DEL SUCCESSO VALORIMAG

degli ultimi due secoli – quelli che lui amava       stessimo andando. In un mondo dominato da          gazione del sistema, ma riuscì a imporre un
definire, non senza una certa dose di ironia         giganti è necessario rispondere facendo leva       dibattito che dopo tre anni di accesissimo
e sarcasmo, “illuminati professori”, diagno-         sulla coesione dei più piccoli. Non ci sono al-    confronto (e scontro) portò alla fusione delle
sticarono l’inevitabile estinzione della vitivi-     ternative.                                         strutture. Oggi pochissimi ricordano che pri-
nicoltura chiantigiana e la sostituzione dei         Stare uniti, costruire massa critica, guardare     ma i consorzi erano due ed è scontato che la
vigneti in pascoli. Lapo ricordava ancora con        al futuro. Negli anni in cui gli siamo stati vi-   rappresentanza dei viticultori sia in capo ad
piacere la rabbiosa reazione dei chiantigia-         cini ci ha insegnato a seguire questi semplici     un unico soggetto.
ni; quel guanto di sfida lanciato a frettolose       principi e a porre obiettivi chiari e realiz-      Nel mondo del vino poche persone sono riu-
diagnosi di morte che non tenevano conto             zabili, basandosi anzitutto sulla fondatezza       scite a lasciare un’impronta profonda come
dell’ostinazione dei viticultori, del loro or-       delle argomentazioni. Per come l’abbiamo           Lapo Mazzei. La sua visione ha precorso i
goglio e delle capacità maturate in secoli di        conosciuto, Lapo non apparteneva alla schie-       tempi e guidato i fatti, senza però mai abban-
esperienza.                                          ra dei mediatori ad oltranza, nondimeno            donare quell’approccio umanistico che è pro-
Ci piace pensare che quella reazione sia sta-        sapeva insistere anche quando le difficoltà        prio delle grandi personalità senza tempo.
ta all’origine del rinascimento del Chianti          apparivano insormontabili. Ricordiamo an-
Classico e Lapo Mazzei ne è stato l’interprete       cora una delle sue ultime battaglie, quella        Grazie Lapo.
principale.                                          relativa alla riunificazione tra i due consorzi
Per oltre vent’anni, tra l’inizio degli anni ’70 e   che fino al 2005 gestivano la denominazione
la metà degli anni ’90, è stato Presidente del       del Chianti Classico: il Consorzio del Marchio                     Giuseppe Liberatore
Consorzio Vino Chianti Classico – carica che         Storico, che gestiva il simbolo del Gallo Nero                          Michele Cassano
forse ha gradito più delle altre – e da quella       e provvedeva alle attività di promozione, e
posizione ha guidato un processo di ricon-           il Consorzio del Chianti Classico, che gestiva
versione che ha dell’incredibile. In meno di         la parte istituzionale. Lapo individuò nella       Gli autori sono stati Direttore Generale e
un ventennio, una denominazione con una              progressiva diversificazione delle basi asso-      Vice Direttore Generale del Consorzio Vino
storia gloriosa ma finita ai margini del mer-        ciative un pericolosissimo fattore di disgre-      Chianti Classico.
cato, è riuscita a risollevarsi e a giocare un
ruolo di primo piano nel panorama enologico
mondiale. In grande anticipo sui tempi Lapo
ha creduto nel valore strategico della qualità,
e con la caparbietà che lo contraddistingue-
va ha finito per imporla come requisito ad un                Lapo Mazzei
intero sistema produttivo. La sua intuizione
iniziale si è trasformata in regola aurea, e la              Lapo Mazzei, discendente di una delle famiglie fiorentine più antiche e presti-
ritrovata qualità è stata la chiave di volta del             giose, nasce a Firenze nel 1925 e comincia ad occuparsi dell’azienda di Fonte-
rinascimento del Chianti Classico.                           rutoli già nel 1947, quando è ancora studente alla Facoltà di Agraria di Firenze.
Ma non è stata la sola. Il territorio era l’al-              Negli anni successivi si impegna nella ristrutturazione della proprietà svilup-
tra chiave che ha sempre utilizzato, anche                   pando il settore viticolo e olivicolo con importanti investimenti.
questa in grande anticipo sui tempi. Il suo                  Negli anni Sessanta, con l’introduzione dei vini di Fonterutoli nei principali
pensiero era semplice quanto efficace: un                    mercati mondiali, avvia un profondo processo di razionalizzazione e moder-
territorio strutturato, con un’organizzazione                nizzazione dell’azienda con particolare attenzione all’innovazione tecnologica.
imprenditoriale coesa e lungimirante, produ-                 Nel 1974 diventa Presidente del Consorzio del Chianti Classico, carica che man-
ce vantaggi alle stesse imprese e ai cittadini.              tiene per 20 anni. Sotto la sua guida il Chianti Classico valorizza i propri vini,
Sua è stata l’idea – e stiamo parlando del                   promuovendo un processo continuo di crescita qualitativa e un parallelo au-
1997! – di far riconoscere il Chianti quale Di-              mento della sua notorietà sui mercati internazionali. È rimasto il Presidente
stretto Rurale, per dargli un’organizzazione                 Onorario del Consorzio fino alla sua scomparsa.
che andasse oltre il vino. Un obiettivo otte-                Consigliere della Cassa di Risparmio di Firenze fin dal 1957, fonda e dirige il
nuto esattamente vent’anni dopo.                             Centro Leasing e quindi la Findomestic, società di punta nel settore del leasing
Ricordiamo ancora le faticose trasferte ro-                  e del credito al consumo. Presidente della Cassa di Risparmio di Firenze dal
mane, i colloqui con il prof. De Rita e le raf-              1980 al 1992, ricopre contemporaneamente numerose e prestigiose cariche nel
finate analisi giuridiche con il prof. Albisinni             sistema bancario nazionale e internazionale. Nel 1982 è nominato Cavaliere
(entrambi suoi amici), l’infinita serie di di-               del Lavoro. Tra il 2008 e il 2011 è Presidente della Fondazione per la Tutela del
battiti pubblici e i duri scontri con la politi-             Territorio del Chianti Classico. Si spegne a Fonterutoli il 20 agosto 2019.
ca dell’epoca. Ma alla fine ha avuto ragione
ancora lui, perché capiva per primo dove

                                                                           13
VALORIMAG LE RADICI DEL SUCCESSO

Antinori, innovatori per vocazione.
Intervista a Piero Antinori, Presidente Onorario Marchesi Antinori.

L                a famiglia Antinori si dedica
                 alla produzione vinicola da
                 più di seicento anni: da quan-
                 do, nel 1385, Giovanni di Piero
Antinori entrò a far parte dell’Arte Fiorentina
dei Vinattieri. In tutta la sua lunga storia, at-
traverso 26 generazioni, la famiglia ha sem-
                                                    La storia di questa grande famiglia inizia
                                                    con tenute in Toscana e Umbria, alle quali ne
                                                    sono succedute altre, tra Puglia e Piemonte,
                                                    oltre che all’estero, in USA, Cile, Malta, Un-
                                                    gheria e Romania.
                                                    La Cantina Antinori ha lanciato sul mercato
                                                    etichette che hanno fatto la storia del vino:
                                                                                                     Cosa vi ha spinti a queste scelte e cosa
                                                                                                     rappresenta per voi il Chianti Classico?
                                                                                                     La nostra famiglia ha iniziato l’attività viti-
                                                                                                     vinicola nel territorio del Chianti Classico
                                                                                                     molti secoli fa ed è logico che, ancor oggi,
                                                                                                     ci sentiamo legati a queste terre meraviglio-
                                                                                                     se. Inoltre, siamo sempre più convinti che il
pre gestito direttamente questa attività con        Solaia, Contessa Maggi, Badia a Passignano,      potenziale qualitativo di questa denomina-
scelte innovative e talvolta coraggiose, ma         Pèppoli, solo per citarne alcune.                zione sia di assoluta eccellenza e che molto
sempre mantenendo inalterato il rispetto per                                                         ci sia ancora da lavorare per raggiungere il
le tradizioni e per il territorio.                  Per vocazione e storia familiare gli             traguardo.
Oggi la società è presieduta da Albiera An-         Antinori rappresentano uno dei simboli
tinori, con il supporto delle due sorelle Al-       più rappresentativi della viticultura            La vostra crescita è costellata da una
legra e Alessia, coinvolte in prima persona         toscana. Nonostante il vostro profondo           successione di importanti acquisizioni, in
nelle attività aziendali. Il padre, Marchese        radicamento, negli ultimi 10 anni                Italia e all’estero. La Marchesi Antinori è
Piero Antinori, è attualmente il Presidente         avete ulteriormente rafforzato i vostri          oggi una delle poche aziende vitivinicole
Onorario della società. Tradizione, passione        investimenti nella Regione, in modo              italiane con respiro internazionale:
ed intuizione sono state le qualità trainanti       particolare nel Chianti Classico.                16 tenute in Italia, dalla Toscana alla
che hanno condotto i Marchesi Antinori ad           Basti pensare alla nuova e avveniristica         Puglia, sette nel mondo, dagli Stati Uniti
affermarsi come uno dei principali produttori       cantina del Bargino ed alle acquisizioni di      all’Ungheria, e una quota di fatturato
italiani di vini di alta qualità.                   vigneti a San Sano e Capraia.                    export che nel 2018 ha sfiorato il 60%.

                                                                         14
LE RADICI DEL SUCCESSO VALORIMAG

Come fate a coniugare la dimensione
internazionale preservando, allo stesso
tempo, una così marcata identità
culturale e territoriale?
È una delle sfide che ci siamo posti perché il
“genius loci”, il “terroir”, l’attenzione quasi
ossessiva al dettaglio ed alla identità speci-
fica di un territorio sono valori che fanno la
differenza e che vanno coltivati e preservati.

Negli anni ’70, Antinori ha creato il
Tignanello, una delle icone del vino
italiano più note al mondo. Un prodotto
fortemente innovativo, capostipite di
una lunga teoria di vini toscani non
a caso denominati, soprattutto negli
USA, “Supertuscan”. Un fenomeno
straordinario, sia sul piano commerciale
che dell’immagine. A 40 anni di distanza di
quale immagine gode oggi il vino toscano
nel mondo? Come sono cambiati i mercati?
I cosiddetti “Supertuscan” hanno avuto il
grande merito di accendere i riflettori de-
gli “opinion leader” internazionali sul vino
italiano. L’immagine attuale del vino tosca-
no ha indubbiamente beneficiato della loro
notorietà, ma ha raggiunto gli invidiabili li-
velli attuali grazie anche a denominazioni
storiche come Chianti Classico, Brunello di
Montalcino, Nobile di Montepulciano ed altre
più recenti, ma non meno prestigiose, come
Bolgheri.

Da almeno un decennio la domanda
mondiale di prodotti biologici è in
fortissima crescita. Lo dimostrano le
statistiche internazionali e gli scaffali
dei supermercati. Tuttavia, in una
prospettiva di medio e lungo periodo,
la tendenza che si afferma con sempre
maggiore evidenza è dominata dal tema
della “Sostenibilità”, un concetto che
ingloba qualità del prodotto, rispetto
ambientale e responsabilità sociale
dell’impresa. Concorda con questa
valutazione? Avete programmi in questa
direzione?
Riteniamo che la “sostenibilità” sia il nostro
futuro: non solamente la sostenibilità “am-
bientale”, ma anche quella “sociale”, alla
base di un armonioso sviluppo del Paese, ed
anche quella “economica”, senza la quale di-
ventano irrealizzabili le prime due.

                                                  15
VALORIMAG LE RADICI DEL SUCCESSO

Frescobaldi, 700 anni di storia
del vino in Toscana.
Intervista a Lamberto Frescobaldi, Presidente Marchesi Frescobaldi.

L               a famiglia Frescobaldi produce
                vino da 700 anni. Di genera-
                zione in generazione, vengono
                tramandate eccellenza quali-
tativa e creatività, nonché la responsabilità
di commercializzare il meglio della diversità
toscana. Frescobaldi è sinonimo di coltiva-
                                                  Ornellaia, Masseto e Luce della Vite. Per Lam-
                                                  berto Frescobaldi, Presidente dell’azienda, la
                                                  valorizzazione di ogni tenuta è la chiave per
                                                  esprimere al meglio l’unicità dei vini.

                                                  Frescobaldi è un’azienda storica che
                                                  ha puntato molto sulla diversità. Ogni
                                                                                                   luoghi e dei fattori ambientali. Come si è
                                                                                                   evoluto il vostro modo di gestire vigneti
                                                                                                   e prodotti?
                                                                                                   Abbiamo commercializzato vini, ma non solo.
                                                                                                   In differenti secoli siamo stati commercianti,
                                                                                                   banchieri e quindi agricoltori. In questi ultimi
                                                                                                   anni, ci siamo concentrati esclusivamente
zione sostenibile, oltre che comunicazione e      tenuta viene trattata in modo differente         sulla produzione di uva e vini, mantenendo la
promozione della cultura toscana e dei suoi       e produce vini espressione di uno                nostra identità agricola.
territori.                                        specifico terroir. Vini di prestigio con         Negli ultimi trent’anni, Frescobaldi ha dovuto
Al centro dell’attività dei Frescobaldi ci sono   un preciso DNA, che conducono ad una             affinare il suo modo di gestire i vigneti, ri-
le tenute di famiglia, in cui vengono prodotti    sorta di “esperienza sensoriale”. Ciò            cercando l’identità del luogo, partendo dalla
vini pregiati che ne rappresentano le identità    implica un’organizzazione aziendale              vigna e affermandola nei vini.
con nomi di rilevanza internazionale, come        complessa, attenta alle specificità dei          Nel 1990 abbiamo iniziato un ciclo di rinnovo

                                                                       16
Puoi anche leggere