Test sul campo della Cannabis: superare la disomogeneità chimica della pianta per risultati accurati sulla sua potenza - Phytolite
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Test sul campo della Cannabis: superare la disomogeneità chimica della pianta per risultati accurati sulla sua potenza Contenuto La sfida della disomogeneità | 3 Test cieco: il problema della campionatura | 4 Spettrometria nel vicino infrarosso | 5 NIRS e la disomogeneità di un singolo fiore | 6 Checklist per l’acquirente sulle verifiche sul campo per la cannabis | 7 La soluzione del test ibrido | 8 1
Sommario Testare la potenza della cannabis offre sfide uniche. Innanzitutto, la disomogeneità dei cannabinoidi presenti in una pianta, tra i diversi ceppi ma anche nello stesso campione, ostacola l’accuratezza dei controlli sui prodotti e la loro etichettatura. Un test sulla potenza di un singolo fiore di cannabis non è sufficiente per valutare gli altri fiori che fanno parte dello stesso raccolto o che provengono dalla stessa pianta. I metodi di verifica attuali faticano a trovare un modo pratico e accessibile per superare la disomogeneità chimica della cannabis. I test standard del settore tramite la cromatografia liquida ad alta pressione (HPLC) sono lenti ed è necessario approntare ingenti somme per l’acquisto dell’attrezzatura e non sono adatti alle esigenze dei coltivatori, dei grossisti o dei consumatori. Nonostante la cromatografia abbia un valore inestimabile che ben ne giustifica i molteplici impieghi, non riesce a soddisfare le necessità di un test durante una transazione all'ingrosso o a rassicurare i consumatori presenti nel punto vendita sulla potenza effettiva del prodotto. Inoltre, la cromatografia distrugge il campione di prova, per cui la necessità di avere dei test per il consumatore si imbatte in un vicolo cieco. Per fronteggiare pratiche di verifica ingombranti e distruttive, alcuni professionisti della cannabis stanno passando a metodi spettroscopici che sono più veloci ed economici. Tuttavia, da soli, l'accuratezza di queste tecnologie è discutibile. Un metodo ibrido che sta emergendo offre una soluzione ad analisi impraticabili o altrimenti inaccurata. Confrontando più test spettroscopici da ogni angolazione del fiore ed affinando la tecnologia con un’analisi per immagini in digitale, i ricercatori sono giunti ad un metodo accurato per effettuare test che non fossero distruttivi. Supportata da una solida analitica dei dati e da un’intensiva calibrazione contro la cromatografia standard del settore, questa nuova tecnologia potrebbe affermarsi come essere l’ideale per testare i fiori di cannabis. Siccome per la cannabis legale si prevede una espansione nell’industria a livello internazionale per 34,1 miliardi di dollari entro il 2021, [Zhang] il test dei principi attivi diventa sempre più importante. La legittimazione della cannabis come medicinale richiede una conformità farmaceutica nel dosaggio e la legalizzazione per uso ricreativo richiede un'etichettatura simile a quella usata per gli alcolici e tabacco. Poter effettuare una verifica accurata è ugualmente importante per i coltivatori, per i grossisti e per gli altri addetti della filiera. Le aziende devono conoscere la qualità (cioè la composizione chimica) del raccolto che stanno acquistando per evitare di incappare in rischi importanti. Invece i rivenditori devono raggruppare il raccolto correttamente per garantire che i clienti ricevano la potenza richiesta considerando il fatto che i consumatori desiderano essere rassicurati sulla veridicità del prodotto che stanno per consumare. Tuttavia, la necessità di testare la cannabis con precisione e in modo rapido presenta innumerevoli sfide. 2
La sfida della disomogeneità Rispetto ad altri prodotti farmaceutici ed alimentari, è difficile testare la potenza della cannabis sativa. Questo è dovuto in parte al fatto che il contenuto dei cannabinoidi della pianta varia di molto [Potter]. Nella cannabis, la disomogeneità chimica si verifica: • Nei ceppi e tra ceppi [Royal Seeds] • nei raccolti dello stesso ceppo [Figura 1] • nelle singole piante dello stesso raccolto [Potter] • nei fiori della stessa pianta [Namdar] • ...e anche nelle varie parti dei singoli fiori [Wilks] La causa della disomogeneità è triplice. Attraverso decenni di orticoltura della cannabis, i coltivatori hanno coltivato le piante per migliorarne le caratteristiche desiderate e ridurre così la vulnerabilità dei raccolti. Tali manipolazioni nelle varietà della pianta hanno portato alla manifestazione di composizioni superiori o inferiori di tetraidrocannabinolo (THC) e di cannabidiolo (CBD). In secondo luogo, ogni singolo, in qualsiasi specie animale o vegetale, avrà genotipi (definiti come materiale genetico che va a determinare la gamma di caratteristiche che un organismo può assumere) simili ma allo stesso tempi differenti tra loro. Nella gamma di possibilità di genotipo specifiche del ceppo, le condizioni ambientali possono determinarne il fenotipo (definito come caratteristiche osservabili formulate da una singola pianta). Anche le piante che sono state clonate dalla stessa “madre” dimostreranno tratti fenotipici basati sulla storia ambientale e, nella stessa selezione di piante che mostrano tratti fenotipici simili, diversi chemiotipi (definiti come la costituzione chimica di una singola pianta) possono realizzarsi indipendentemente dalle caratteristiche facilmente osservabili. Microclimi presenti nelle serre o all’aperto, problemi al sistema di fertirrigazione, parassiti o anche altri fattori possono influenzare la potenza da pianta a pianta. Infine, la disomogeneità chimica dei fiori di cannabis si verifica naturalmente in base al singolo fiore o alla sua posizione nella struttura stessa della pianta. In genere, i coltivatori osservano, come documentato nelle loro ricerche, che i fiori più potenti si trovano sulla parte alta della pianta rispetto a quella bassa. La vicinanza alla sorgente di luce gioca un ruolo superficiale nel determinare la potenza dei singoli fiori [Namdar] per cui la variabilità nella potenza della pianta è inevitabile. 3
Test cieco: il problema della campionatura Le parti coinvolte nell’industria si stanno imbattendo in un problema critico, che elude anche la tecnologia per i test a livello mondiale: In un ampio raccolto di cannabis disomogeneo, quali fiori bisogna testare? Alcuni esperti credono che selezionare i campioni in modo impreciso e l’improprio raggruppamento dei raccolti siano la causa dei gradi di potenza erroneamente etichettati che variano fino al 75% da quelli reali. [T&T Magazione] Per i consumatori con problemi di salute che fanno affidamento sulla cannabis come medicinale, tali irregolarità sono chiaramente inaccettabili. [Figura 1: Variazione della potenza in 54 ceppi testati con l’HPLC da GemmaCert Ltd.] Per trovare soluzioni al problema della disomogeneità, durante i test in campo, bisognerebbe considerare come le autorità regolatrici governativi e i laboratori affrontano tale problema. Sebbene i loro metodi elaborati di cromatografia non siano fattibili nei test transazionali, il loro approccio alla Tramite l'HPLC, più fiori vengono macinati campionatura fa luce su come mitigare la disomogeneità sul campo. Gli attuali metodi di insieme e la miscela test stimano una potenza nella media con campionatura ampia e casuale dei raccolti. Alcune è presunta essere più omogenea. giurisdizioni richiedono una selezione casuale dei fiori per un totale del 0,7% del peso complessivo. [CA regs] I fiori vengono selezionati dalla parte alta, centrale ed inferiore del lotto per garantire un campione rappresentativo ma casuale. In seguito, i fiori campionati vengono macinati insieme e la miscela viene considerata omogenea. Però, come notatosi dalle fonti, i tricomi ghiandolari [Sexton] [Rigdon], ovvero la parte più potente della pianta, possono cadere attraverso il meccanismo di macinazione o depositarsi sul fondo della miscela. Testare la cannabis presenta sfide anche per l’HPLC. L’HPLC non è praticabile nei test sul campo perché: • Si richiede un'apparecchiatura grande e costosa. • Tecnici altamente qualificati devono svolgere tale lavoro ed interpretarne i risultati. • Vengono utilizzati solventi pericolosi nella preparazione dei vari campioni che richiedono un protocollo di smaltimento speciale. • Un singolo test richiede 30-45 minuti. • Il campione viene distrutto. L’HPLC non è una soluzione fattibile per i test sul campo ma il metodo di combinare più campioni offre delucidazioni per una soluzione sulla disomogeneità da fiore a fiore. Di fronte alla necessità di dover testare i raccolti disomogenei, l'industria alimentare si è rivolta per alcune applicazioni a metodi di test rapidi e spettroscopici. Ma per la cannabis, le variazioni chimiche all'interno di un singolo fiore richiedono un approccio più raffinato. 4
Spettrometria nel vicino infrarosso La spettrometria nel vicino infrarosso (NIRS) è una forma spettroscopica impiegata nei test: utilizza lo spettro luminoso per valutare il contenuto chimico del campione adoperato nel test. Emettendo particolari onde di luce sul soggetto e rilevando l’intensità della lunghezza d'onda che rimbalza indietro, gli spettrometri stimano il contenuto chimico di un campione senza alterarlo. Per testare raccolti costosi, questa tecnica non distruttiva è davvero preziosa! Il NIRS non è preciso quanto la cromatografia. Per ogni singolo test, l’HPLC è senza dubbio più accurato. Tuttavia, il NIRS è appropriato per varie applicazioni ed è inoltre approvato dalla US Food and Drug Administration per le procedure mediche, [Scheeren] test farmaceutici e [Morisseau] alimentari. [Osborne] Il NIRS è stato implementato per analizzare i raccolti disomogenei calcolando la media dei risultati tra i diversi campioni. Poiché grazie al NIRS i test richiedono solo 60 secondi (invece di 45 minuti), l'approccio “confronto e media” sembra funzionare. Per i materiali di foraggiamento come il fieno, campionare 20 esemplari ha permesso agli agricoltori di superare la disomogeneità del raccolto per trovare un soddisfacentemente accurato profilo di principi attivi. [Putnam] Affinché il NIRS sia effettuabile per la quantificazione di una determinata sostanza chimica, gli ingegneri spettroscopici devono calibrare attentamente l'attrezzatura per la sostanza chimica di interesse. Per garantire risultati accurati, gli scienziati correlano ripetutamente i risultati della lunghezza d'onda/intensità dello spettrometro con tecnologie di alto livello come l'HPLC. Maggiore è il numero di correlazioni con l’HPLC, migliore saranno i risultati del NIRS. [Agenzia medica europea] Poiché i cannabinoidi sono un nuovo oggetto di analisi per il NIRS. il numero di correlazioni e calibrazioni rispetto ai risultati dell’HPLC sono scarsi. Molte delle unità di cannabis specifiche al NIRS, disponibili ora sul mercato, non sono sufficientemente correlate all’HPLC e senza un ampio database di algoritmi specifici per i cannabinoidi, l'accuratezza ne soffre. Benefici della spettrometria nel Svantaggi della spettrometria nel vicino infrarosso vicino infrarosso • Durata del test di 60-90 secondi • Minor precisione rispetto all'HPLC • Non distruttivo • Correlazione di riferimento intensiva specifica della sostanza contro l’HPLC • È necessaria una formazione minima • Superficie di analisi limitata • Nessun solvente o apparecchiatura monouso • Le tecnologie esistenti richiedono ancora campioni macinati o frantumati Tuttavia, la questione chiave che affligge la tecnologia della cannabis del NIRS, non è una mancanza inerente al potenziale di precisione ma è il modo in cui uno spettrometro legge il campione, il cui problema deriva dalla disomogeneità della cannabis. Poiché solo pochi millimetri quadrati vengono esposti alla fonte di luce durante i processi di verifica e poiché la distribuzione tricromica sul fiore è irregolare, gli attuali test del NIRS faticano a raggiungere l’ambita precisione. 5
NIRS e la disomogeneità di un singolo fiore Un'ampia ricerca della GemmaCert Ltd. ha documentato il problema della disomogeneità del singolo fiore e, similmente ad altre ricerche riguardo alla disomogeneità dei fiori [Wilks], i risultati mostrano significative variazioni della potenza all'interno del materiale di un singolo fiore di cannabis. Per approfondire ulteriormente la nostra comprensione delle potenziali soluzioni alla disomogeneità, gli scienziati di GemmaCert hanno diviso una ventina di fiori di cannabis, a seconda delle dimensioni, [Figura 2: Variazione della potenza del THC di 20 fiori testata con l’HPLC da GemmaCert Ltd.] in tre o sei parti. Successivamente ogni partizione di fiori è stata sottoposta a test di potenza per THC e CBD tramite le tecniche standard HPLC del settore. Sono state osservate grandi variazioni all'interno del fiore, con alcune differenze pari a più o meno il 25% della potenza media. Questa ricerca mostra che, poiché le unità del NIRS testano solo una piccola area di meri millimetri quadrati, i risultati rispetto alla variazione della potenza dei singoli fiori potrebbero essere distorti in modo significativo. Un compromesso potrebbe essere quello di testare un singolo campione più volte con [Figura 3: Variazione della potenza del CBD di 17 fiori testata con l’HPLC da GemmaCert Ltd.] il NIRS per ottenere un risultato medio. Possibilmente, come nelle altre industrie alimentari, questo potrebbe portare al superamento delle variazioni di potenza del campione. Eseguire diversi test su diverse aree del soggetto sarebbe comunque più veloce rispetto ai test dell’HPLC e, supponendo di avere un'adeguata libreria di risultati correlati all’HPLC, migliorarne così l'accuratezza a livelli accettabili. Tuttavia, ulteriori ricerche e sviluppi hanno portato alla luce nuove tecniche. Incorporando le tecnologie di supporto, il test NIRS per la cannabis può essere più preciso e più veloce, senza alterare il materiale di verifica. 6
Checklist per l’acquirente sulle verifiche sul campo per la cannabis Test non distruttivi che lasciano intatti i campioni. Precisione verificata sia per il THC che per il CBD. In solo pochi minuti rispetto a quasi un’ora. Preparazione minima del campione senza uso di solventi. Formazione minima necessaria per gli operatori. Niente costi continuativi per apparecchiature monouso. Facile integrazione con PC e dispositivi wireless. La soluzione del test ibrido Il tester GemmaCert è costruito sulla base del test NIRS e dell'approccio “confronto e media”. Tuttavia, il design proprietario dell'unità GemmaCert utilizza tecnologie aggiuntive per realizzare appieno i vantaggi del NIRS, evitando al contempo gli inconvenienti. GemmaCert utilizza il NIRS e la meccanica del movimento. L'unità GemmaCert effettua misurazioni multiple, in base alle impostazioni predefinite dall'utente, riflettendo il compromesso tra precisione e durata. Testando più superfici del campione di singoli fiori, l'unità fornisce un risultato accurato, di “confronto e media”, ma mantenendo comunque una durata tra 1 e 3 minuti. Poiché l'accuratezza della tecnologia NIRS dipende in modo critico dalla distanza del campione dal rilevatore, un'attenta manipolazione di quest’ultimo non solo migliora l'accuratezza ma favorisce il progresso della scienza NIRS nel suo insieme. 7
GemmaCert utilizza l'analisi visiva Un esame semplicistico di un fiore di cannabis, anche senza l’uso di un microscopio o di una lente d'ingrandimento, può rivelare una distribuzione irregolare dei tricromi. Poiché un singolo test NIRS ha accesso solamente ad una superficie limitata, comprendere la distribuzione dei tricromi e della forma dei fiori può migliorare i risultati, anche nel caso di un approccio “confronto e media” avanzato. Un’avanzata analisi delle immagini in digitale aiuta a garantire una calibrazione ottimale del dispositivo. GemmaCert utilizza l’analitica dei dati e l'apprendimento automatico La tecnologia NIRS è valida solo per la quantità e la qualità delle sue correlazioni con l’HPLC. Con oltre 2500 fiori correlati ai risultati dell’HPLC, GemmaCert ha superato di gran lunga la raccolta dati degli altri tester NIRS specifici per la cannabis. Ciò significa che ciascuna delle molteplici misurazioni effettuate durante un singolo test ha una precisione tale da essere il leader del settore. GemmaCert beneficia anche dell'apprendimento automatico. Il software ha base sul cloud ed analizza la moltitudine di risultati per identificare eventuali dati periferici. Alla ricerca di un continuo perfezionamento dell'accuratezza, il software analizza i suoi stessi dati per un miglioramento costante. Successivamente, i dati riguardanti i risultati del test saranno resi disponibili agli utenti tramite smartphone o laptop. Combinando l'avanguardia della metodologia NIRS, l'analisi dell'immagine visiva, l’estensiva analitica dei dati e l’apprendimento automatico, GemmaCert [Le immagini qui sopra raffigurano la offre una soluzione ai test che è più della somma delle sue parti. distribuzione disomogenea del tricoma: L’immagine in alto raffigura il fiore Per maggiori informazioni su GemmaCert e su come le tecnologie possono Quella centrale identifica i tricomi portare benefici alla vostra azienda, visitate www.gemmacert.com o inviate E quella in basso definisce i tricomi un’e-mail a info@gemmacert.com identificati in una mappa di densità] 8
Biografia aziendale GemmaCert è una società di biotecnologie con sede in Israele dal 2015, il suo obiettivo è diventare il leader di mercato nella composizione e nell'analisi della potenza delle piante medicinali, a cominciare dalla cannabis. L'abile team di chimici, biologi molecolari, biotecnologi, scienziati e programmatori di GemmaCert lavorano instancabilmente per far avanzare le soluzioni analitiche della cannabis. A lungo termine, la tecnologia rivoluzionaria di GemmaCert consentirà a pazienti e medici di correlare la composizione della cannabis con condizioni di salute specifiche, migliorando significativamente il trattamento terapeutico della cannabis e trasformando l'industria della cannabis medica. Indirizzo Indirizzo postale: 8 Hamasger Street, P.O.Box 4377, Ra’anana Israel Web: www.gemmacert.com Trademark e Copyright GemmaCert è un marchio di GemmaCert Ltd. Copyright @ 2017 GemmaCert Ltd. Tutti i diritti riservati. Disclaimer Le informazioni contenute in questo documento sono soggette a modifiche senza preavviso e non rappresentano un impegno su GemmaCert Ltd. GemmaCert Ltd non è responsabile per errori contenuti in questo documento o per danni accidentali o consequenziali in relazione alla fornitura o all'uso di questo materiale. I prodotti GemmaCert sono protetti dalle leggi sul copyright degli Stati Uniti e internazionali. 9
Fonti 1. Zhang, M. The Global Marijuana Market Will Soon Hit $31.4 Billion But Investors Should Be Cautious. Forbes 2017. 2. Potter, D.J.; Clark, P.; Brown, M.B.; Potency of D9–THC and Other Cannabinoids in Cannabis in England in 2005: Implications for Psychoactivity and Pharmacology. J Forensic Sci. 2008. 3. Basic Cannabis Knowledge: Genotype and Phenotype. Royal Queen Seeds. 2016. 4. Namdar, D.; Mazuz, M.; Ion, A.; Koltai, H.; Variation in the compositions of cannabinoid and terpenoids in Cannabis sativa derived from inflorescence position along the stem and extraction methods. Industrial Crops and Products. 2018. 5. Wilks, D. Testing for Truth Part 2: Is the tip of a single bud more potent than the bottom? Orange Photonics. 2018. 6. Cannabis Sampling: The Elephant in the Industry. Terpenes and Testing Magazine. Mar/Apr 2018. 7. California Code of Regulations. Title 16 Division 42. Bureau of Marijuana Control. Chapter 5: Testing 8. Laboratories 9. Sexton, M; Ziskind, J; Sampling Cannabis for Analytical Purposes. BOTEC Analysis Corp. I-502 Project #430-1e. 2013. 10. Rigdon, A; Preliminary Protocol for Sample Preparation for Cannabinoid Potency Analysis in Plant and Edible Matrices. Restek Corporation. 2016. 11. Scheeren, T.W.; Schober, P.; Schwarte, L.A.; Monitoring tissue oxygenation by near infrared spectroscopy (NIRS): background and current applications. J. of Clinical Monitoring and Computing. 2012. 12. Morisseau, K. M.; Rhodes, C. T.; Pharmaceutical Uses of Near-Infrared Spectroscopy. J. of Drug Development and Industrial Pharmacy. 1995. 13. Osborne, B.G.; Fearn, T.; Hindle, P.H.; Practical NIR spectroscopy with application in food and beverage analysis. 1993. 14. Putnam, D; Recommended Principles for Proper Hay Sampling. National Forage Testing Association. www.foragetesting.org/index.php?page=exam_info2 Accessed March 2018. 15. European Medicines Agency. Guideline on the use of Near Infrared Spectroscopy (NIRS) by the pharmaceutical industry and the data requirements for new submissions and variations. 2012. 10
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