Il Progetto di Paesaggio come modalità di lavoro nei contesti urbanizzati contemporanei. Ricomposizioni di antinomie ostinate
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Il Progetto di Paesaggio come modalità di lavoro ri-vista nei contesti urbanizzati contemporanei. Ricomposizioni di antinomie ostinate Manuel Lentini Università degli Studi di ROMA “La Sapienza” manuel.lentini@uniroma1.it Abstract Questa riflessione è l’esito di una ricerca condotta nel Dottorato Paesaggio e Ambiente della Sa- pienza, Università di Roma. Il punto di partenza dell’argomentazione è che il progetto di paes- aggio si sia costituito come una declinazione teorica complessa, capace di metabolizzare i prob- lemi emergenti connessi alla crisi della città, intesa nelle diverse accezioni novecentesche, dall’ir- rompere della questione ecologica attraverso la dimensione del rischio, soprattutto rispetto alle 01 trasformazioni climatiche, alla questione delle diseguaglianze sociali, e al riaffermarsi dell’ ‘azi- 2020 one diretta’ da parte delle comunità come risposta alla condizione di crisi. L’ipotesi centrale del- seconda serie la riflessione è che queste differenti tensioni stiano trovando un punto di incontro e di possi- bile co-evoluzione, in chiave progettuale, grazie al feedback tra consapevolezza ecologica e nuove forme di partecipazione, in modo significativo nei progetti di paesaggio contemporanei. Ques- to favorisce la messa a punto di nuove modalità di lavoro che sembrano scardinare le contrappo- sizioni e le antinomie ereditate dal recente passato e radicate negli immaginari collettivi e scien- tifici quali: scientifico/creativo, temporaneo/permanente, strategico/tattico. La struttura della ricerca riflette una sequenza abduttiva: muove cioè da una rassegna critica di progetti contem- poranei per interrogarsi intorno al loro successo e crescente radicamento. A questo fine vengono delineati una serie di argomenti a supporto della possibile spiegazione di questa evidenza e trac- ciate ipotesi interpretative connesse all’evoluzione ‘in corso’ del progetto di paesaggio stesso. Keywords Città contemporanea, Landscape Urbanism, Ecological Urbanism, DIY Urbanism, Progetto di Paesaggio, Ecologia, Partecipazione Abstract The following paper is the result of a research project developed within the Phd program in Land- scape and Environment of Sapienza, Università di Roma. The starting point for the research is the idea of Landscape design as a complex medium, able to metabolize the emerging problems con- nected to the upheaval of the twentieth century city, such as the ecological crisis, the growing social inequalities and the resurgence of the direct agency of citizens in contemporary city public spac- es. The main hypothesis of this work is that these different issues are finding common ground, in terms of new possible designs, thanks to feedbacks between a new ecological awareness and new forms of participation. This supports the development of new ways of design that seem to un- hinge contrapositions and antinomies inherited from the past and deeply engrained in the collec- tive design imagination such as: scientific vs. creative, temporary vs. permanent, strategic vs. tac- tic. The research structure is an abductive one: it moves from an interpretative review of contempo- rary landscape designs to debate the reasons of their success. To this end, a series of interpretative arguments are outlined to support the possible explanation of this evidence and interpretative hy- potheses are traced to connect them to the ongoing evolution of the Landscape design itself. Keywords Contemporary city, Landscape Urbanism, Ecological Urbanism, DIY Urbanism, Landscape design, Ecology, Participation Received: 2020 / Accepted: 2020 | © 2020 Author(s). Open Access issue/article(s) edited by QULSO, distributed under the terms of the CC-BY-4.0 and published by Firenze University Press. Licence for metadata: CC0 1.0 38 DOI: 10.13128/rv-8391 - www.fupress.net/index.php/ri-vista/
Lentini Il processo abduttivo, così come teorizzato da Pier- presa e dove le informazioni appaiono incomplete ce, è una modalità di creazione di conoscenza né in- e frammentarie (Deming, Swaffield, 2011). La se- duttiva né deduttiva: l’abduzione suggerisce un’ lezione dei progetti nasce da una rassegna della ipotesi di funzionamento: pubblicistica internazionale più recente (dal 2010 “deduction proves that something must be; induc- ad oggi), da articoli pubblicati su riviste scientifi- tion shows that something actually is operative; che in peer review, monografie e pubblicazioni in- abduction merely suggests that something may- dipendenti, in base a categorie di interpretazione be”1 (Pierce, 1935; Schobel, 2006, in Deming, Swaf- che sono state delineate ‘strada facendo’. Le mo- field, 2011, p.8). Questo presuppone un andamento dalità di lavoro che emergono dai progetti selezio- ricorsivo delle informazioni, un doppio movimen- nati si stanno affermando come strumenti efficaci to tra induzione e deduzione attraverso la modifi- per intervenire nella città contemporanea, supe- ca delle desunzioni teoriche alla luce delle letture rando l’empasse descrittivo legato alla vasta rifles- incontrate, attraverso la continua revisione del- sione teorica centrata sulle dinamiche generative e le categorie di interpretazione e dei nuovi concetti caratteristiche spaziali della città contemporanea: messi a punto durante il processo (Deming, Swaf- dai mosaici di Terrain Vagues e spazi ad-interim, field, 2011). Nello specifico di questo lavoro di ricer- agli spazi “sprecati”, risultante di forze opposte e ca la modalità di lavoro seguita coincide con quella simultanee di shrinkage e sprawl, tipici della cit- della discourse analysis, una delle possibili declina- tà post-fordista descritta da David Harvey, fino al- zioni operative del metodo abduttivo. La discourse la Psicastenia della città post-metropolitana di analysis, a cavallo tra pensiero oggettivo e pensie- Edward Soja. Al fine di comprendere meglio la ca- ro soggettivo, muove dal presupposto che la co- pacità euristica del progetto di paesaggio rispet- noscenza non è da intendere come scoperta, ma to ai mutamenti contemporanei vengono proposti come una costruzione, una forma di riflessione cir- tre grandi campi di riflessione teorica che arriva- ca il modo in cui un argomento è stato dibattuto e no tutti dalla letteratura nordamericana. La scel- discusso, permettendo di evidenziare posizioni al- ta di investigare in questi campi teorici è legata trimenti nascoste. Questa modalità è una delle più alla significativa presenza dei loro esponenti nella efficaci per condurre una ricerca dove la relazione rassegna messa a punto di progetti di paesaggio tra i risultati e le posizioni teoriche non è ben com- contemporanei. In primo luogo, il movimento che 39
può ormai essere considerato ‘storico’ e che ha da- ficativa: da una parte il Landscape e l’Ecological ri-vista to il via a una ricca stagione di elaborazioni teori- Urbanism si rivolgono sempre più di frequente al che, denominato Landscape Urbanism seguito dal mondo delle pratiche verso il basso, dall’altra la co- più recente Ecological Urbanism. Questi movimen- stellazione di pratiche bottom-up sembra aprirsi a ti hanno avuto un ruolo significativo, in quanto ca- nuovi dialoghi con il mondo del progetto. I termini paci di proporre riflessioni teoriche sistematiche, in chiave per comprendere questo doppio movimento grado di connettere le dinamiche tendenzialmente sono ‘ecologia’ e ‘partecipazione’. Nelle conclusioni out of control di crescita delle urbanizzazioni con- si riaffermano in chiave critica alcuni elementi trat- temporanee a nuove modalità di intervento mu- ti dalle ricognizioni precedenti avanzando l’ipotesi tuate dalle discipline ecologiche, riannodando i fili di come, forse, l’interazione tra nuove forme di par- interrotti con la tradizione del progetto di paesag- tecipazione, nuove competenze e nuove consape- gio otto-novecentesco. La correlazione tra il primo volezze di matrice ecologica, stiano delineando la 01 e il secondo campo teorico è ovviamente a caratte- necessità e la possibilità , di superare i persisten- 2020 seconda serie re evolutivo; nel primo vengono messe in evidenza ti dualismi all’interno della cultura del progetto le posizioni del Landscape Urbanism che sembra- contemporaneo, in particolare tra artificiale e na- no aprirsi a nuove prospettive legate ai temi della turale, scientifico e creativo, temporaneo e per- partecipazione, dell’autocostruzione e della tem- manente, strategico e tattico. Come se i caratteri poraneità. Queste categorie, che saranno distin- dominanti delle differenti riflessioni teoriche, dalle tive anche dell’Ecological Urbanism, sono state osservazioni delle dinamiche dissipative della città utilizzate per mettere a fuoco analogie e differen- contemporanea proprie del Landscape Urbanism, ze, evidenziando nuove declinazioni di alcuni con- al nuovo ruolo accordato all’ecologia nel progetto cetti consolidati. L’interesse per il coinvolgimento di paesaggio dell’Ecological Urbanism, alla centra- ‘diretto’ dei soggetti nei progetti dell’Ecological Ur- lità dei temi della partecipazione del DIY Urbanism banism, con uno sguardo rivolto verso il basso, la- trovassero nuove forme di espressione interattiva e scia intravedere numerosi punti di contatto con le simbiotica in molti differenti progetti ‘collaborativi’. esperienze sviluppate dal DIY Urbanism, basate su azioni dirette compiute da soggetti spinti a ‘sup- Progetti di Paesaggio per la città contemporanea plire’ in modo individuale alle carenze dei soggetti L’articolazione tematica della rassegna di progetti pubblici. Per questa ragione, al fine di comprende- è stata ricondotta a tre grandi categorie legate alla re meglio elementi in comune, differenze e reci- contemporaneità, definite ‘Enzimi di paesaggio a proche influenze, è stato approfondito l’arcipelago supporto di nuovi stili di vita’, ‘Cyborg infrastructu- delle ‘pratiche dirette’ denominato DIY Urbanism res’ e ‘Resilienze collaborative’. La selezione di pro- tracciando, a partire dai padri fondatori, una pos- getti proposta è stata orientata in primo luogo a sibile geografia delle infinite declinazioni proget- quelle esperienze in cui il progetto di paesaggio tuali delle pratiche bottom-up, come esito anche di appare come strumento principale di costruzione un forte scambio tra esperienze tra Nord America e di territori urbanizzati contemporanei. In secondo Europa, alla luce delle mutate condizioni economi- luogo sono stati scelti progetti caratterizzati da un che che hanno prodotto e continuano a produrre, grado elevato di riproducibilità, che li rende veri e sempre nuove marginalità. La scelta di approfon- propri dispostivi di innesco per nuovi spazi metro- dire il DIY Urbanism, è connessa alla volontà di politani contemporanei. La prima, ‘Enzimi di pa- 40 esplorare quella che appare un’intersezione signi- esaggio a supporto di nuovi stili di vita’ raccoglie
alcuni progetti che esplorano in modo aperto le in- gio e le infrastrutture non come due sistemi isola- Lentini finite declinazioni locali dei mutamenti nel modo di ti, ma come un unico elemento che ha la capacità di vivere. I temi che sembrano emergere dalla ricogni- rispondere a una vasta serie di requisiti e ottenere zione, che mostrano una maggiore capacità di in- risultati utili. Il paesaggio stesso è interpretato co- novazione, sono stati ricondotti ai concetti chiave me infrastruttura e la ‘perfomance di un ecosiste- di Urban metabolism-circular economy e Civic eco- ma’ è ricondotta a risultati misurabili, che possono logy. Il primo si connette a un crescente numero di essere valutati e progettati (Bélanger, 2009; Shan- pubblicazioni che associano i concetti del meta- non, Smets, 2010; Hung, 2013; Wadheim, 2013)3. bolismo urbano e dell’economia circolare, assun- Infine, con la categoria di ‘Resilienze collaborative’ ti nella loro inter-connessione, con l’opportunità di dove sono stati individuati alcuni temi particolar- informare dall’interno nuove modalità di progetto mente interessanti, riconducibili ai concetti chiave per gli spazi aperti dei territori urbanizzati contem- di Resilienza adattiva e Sponge city. Il primo dà for- poranei (Agudelo-Vera et al., 2011; Castán-Broto ma alle attese rispetto al ruolo del progetto di pae- et al., 2012; Pistoni, Bonin, 2017; De Meulder, Ma- saggio nei confronti della mitigazione degli effetti rin, 2018). Il secondo, Civic ecology, descrive nuove del cambiamento climatico, attraverso un ripensa- modalità di lavoro per gli spazi dell’urbanizzazione mento dei concetti stessi di mitigazione, ‘contra- contemporanea, attraverso il coinvolgimento del- sto’ e ‘resilienza’ (Keenan, 2016; Keenan, Weisz, la comunità e ad una sempre maggiore attenzione 2016; Orff, Sobel, 2016; Hirschfield, Hill, 2017). Il se- alla dimensione sociale. In particolare, attraver- condo nasce dalla necessità di de-impermeabiliz- so pratiche spontanee di occupazione dello spa- zare gli spazi abbandonati e sotto utilizzati della zio aperto (Krasny, Tidball, 2009a,b; Palamar, 2010; città contemporanea, mettendoli nella condizio- Krasny, Tidball, 2012; Nassauer & Raskin, 2014; ne di ricucire il rapporto perduto con il ciclo dell’ac- Lokman, 2017a)2. qua (Wang, 2003; Yu, 2003; Yu, 2010; Yu, 2017; Cai, Con la seconda categoria, ‘Cyborg infrastructu- 2017; Radcliffe, 2019) 4. res’, sono state definite una serie di esplorazioni Al fine di comprendere meglio la capacità euristi- progettuali dove il paesaggio diventa il riferimen- ca del progetto di paesaggio rispetto ai mutamen- to chiave per il ripensamento radicale delle infra- ti contemporanei, sono stati approfonditi tre filoni strutture che sono alla base del funzionamento di riflessione teorica, all’interno dei quali il ruolo del urbano. Dalla pubblicistica internazionale emer- progetto di paesaggio ha assunto un ruolo centra- gono alcuni temi di particolare interesse, qui ricon- le rispetto alla più generale riflessione sul destino dotti ai concetti chiave di Cyborg infrastructures e delle grandi urbanizzazioni contemporanee. Performance landscape infrastructure. Il primo si inquadra in un’ampia letteratura, che a partire da- Landscape Urbanism: processo, tempo, indeter- gli anni ’90 ha cominciato ad utilizzare il termine minazione cyborg accostandolo al progetto di paesaggio, per In primo luogo il movimento che può ormai esse- proporre un framework concettuale in grado di ispi- re considerato ‘storico’ e che ha dato il via a una ric- rare sperimentazioni progettuali centrate su nuo- ca stagione di elaborazioni teoriche, denominato vi paesaggi-infrastruttura e di esplorare forme di Landscape Urbanism seguito dal più recente Eco- integrazione tra oggetti, esseri viventi e tecnolo- logical Urbanism. Questi movimenti hanno avuto gie (Meyer, 1997; Gandy, 2005; Cantrell, Holzman, un ruolo significativo, in quanto capaci di propor- 2016; Lokman, 2017b). Il secondo intende il paesag- re riflessioni teoriche sistematiche, in grado di 41
ri-vista 01 2020 seconda serie Figg. 1-2 – Connessioni tra le figure del Landscape Urbanism e dell’ Ecological Urbanism 42 e i progettisti presi in esame nella rassegna dei progetti.(Elaborazioni dell’autore).
connettere le dinamiche tendenzialmente out of pazione diventa un importante riferimento teorico ri-vista control di crescita delle urbanizzazioni contempo- e, in particolare a partire dalle posizioni di Deleuze e ranee a nuove modalità di intervento mutuate dal- Guattari (Deleuze e Guattari, 1980; Deleuze, 1989) le discipline ecologiche. Il Landscape Urbanism ha operativo, come appare evidente dai frequenti ri- proposto nuove modalità di lavoro attraverso un ferimenti a progetti che muovono dal mondo DIY, rapporto ‘radicale’ tra scienze dell’ecologia e cul- ovvero Do-it Yourself (Lister, 2007; Doherty, Mosta- tura del progetto. L’intenzione è quella di permet- favi, 2010, 2016; Lister, 2010; Waldheim, 2010; Re- tere all’ecologia di sfuggire ai limiti oggettivi del ed, 2010; Reed, 2013; Lister, Reed, 2014; Bélanger, paradigma ecologico, contrastandolo e reinterpre- 2016; Orff, 2016). tandolo a partire da nuovi punti di vista culturali e professionali, come afferma Corner in una confe- DIY Urbanism: Partecipazione d’autore e arcipe- renza alla ASLA Association nel 2011: “Our inten- laghi di tattiche 01 tion was to bring science out of ecology and bring in L’interesse per il coinvolgimento ‘diretto’ dei sog- 2020 seconda serie into design, and to take art out of design and bring getti nei progetti dell’Ecological Urbanism, con it into ecology”(Corner, 2011). L’ecologia viene quin- uno sguardo rivolto insistentemente verso il bas- di assunta come nuova trama epistemologica, ca- so, lascia intravedere numerosi punti di contatto pace di annullare le dicotomie secolari tra natura e con le esperienze sviluppate dal DIY Urbanism, ba- cultura e trasformarsi in motore di figurabilità. Il sate su azioni dirette compiute da soggetti spinti progetto di paesaggio è quindi inteso come un in- a ‘supplire’ individualmente alle carenze dei sog- sieme di relazioni, un processo over time, in grado getti pubblici. Per questa ragione, al fine di com- di rispondere con efficacia al carattere indetermi- prendere meglio elementi in comune, differenze nato e imprevedibile delle complesse relazioni tra e reciproche influenze, è stato approfondito l’ar- uomo e ambiente nei territori delle regioni me- cipelago delle pratiche dirette, tracciando, a parti- tropolitane contemporanee. (Allen, 1997; Corner, re dai padri fondatori, una possibile geografia delle 1999a; Wall, 1999; Corner, 2006; Waldheim, 2006; infinite declinazioni progettuali delle pratiche bot- Waldheim, 2016) tom-up. La scelta di approfondire il DIY Urbanism, è connessa alla volontà di esplorare quella che ap- Ecological Urbanism: Social Ecology pare un’intersezione significativa: da una parte Il secondo campo teorico è quello dell’Ecological il Landscape e l’Ecological Urbanism si rivolgono Urbanism, evoluzione temporale e concettuale del sempre più frequentemente al mondo delle pra- Landscape Urbanism. Se nel primo sembra esiste- tiche dal basso, dall’altra la costellazione di prati- re un’apertura verso nuove prospettive legate ai che bottom-up sembra aprirsi a nuovi dialoghi con temi della partecipazione, dell’autocostruzione e il mondo del progetto. In primo luogo i riferimen- della temporaneità, nel secondo queste categorie ti muovono dalle modalità di intervento teorizzate sono riprese e utilizzate pienamente, evidenzian- da Lawrence Halprin e Randi Hester, caratterizzate do nuove declinazioni di alcuni concetti consolidati. comunque dalla permanenza del ruolo ‘tradiziona- Nell’Ecological Urbanism emerge un rinnovato in- le’ dell’architetto quale perno insostituibile, ma al- teresse per il tema della partecipazione, integrato lo stesso tempo cercando il coinvolgimento diretto a quello dell’ecologia, quale strumento progettua- delle persone, dei loro corpi e dei loro immaginari. le indispensabile per ogni azione diretta ai territori Da una parte le esperienze dei workshop partecipa- 44 urbanizzati contemporanei. Il tema della parteci- tivi Taking Part di Halprin, dove si cerca di stimolare
i partecipanti verso nuove forme di consapevolezza delle antinomie e dall’altra la traccia degli elemen- Lentini spaziale (Halprin, 1969; Halprin, 1974; Halprin, 1988; ti che ne suggeriscono il superamento in corso. In Hirsch, 2012; Hirsch, 2014), dall’altra le esperienze questa direzione, quanto esposto nella rassegna dei progettuali di Randy Hester che auspica la messa campi teorici, costituisce lo sfondo rispetto al qua- a punto di pratiche creative che promuovono l’inte- le valutare il peso delle antinomie, per meglio com- razione tra relazioni sociali e sistemi ambientali per prendere il valore e il senso del loro superamento. sviluppare forme di long term stewardship5 e ‘alfa- L’indagine è centrata in primo luogo sulla contrap- betizzazione ecologica’ (Hester, 2006; Hester, 2007). posizione tra il ‘determinismo scientifico dell’e- In secondo luogo l’arcipelago di tattiche del mon- cologia e le derive estetizzanti del mondo della do DIY, ovvero ‘fai da te’, dei movimenti dell’Every- progettazione urbana e paesaggistica’; la tendenza day Urbanism e del Tactical Urbanism sembrano verso lo scioglimento di questa contrapposizione è indicare l’esplicita rinuncia al ruolo del progettista stata denominata ‘animismo scientifico’. nei processi di trasformazione dello spazio aper- In secondo luogo è stata affrontata la contrap- to (Crawford, Chase, Kalinski, 1999; Crawford, 2011; posizione tra temporaneo e permanente, carat- Zeiger, 2011; Iveson, 2013; Finn, 2014; Garcia, Ly- terizzata da una parte da una serie di esperienze don, 2015; Talen, 2015). progettuali rigide, incapaci di evolvere e adattar- si alle mutate condizioni di contesto, dall’altra da Ricomposizione di antinomie ostinate esperienze effimere, provvisorie, pensate per un Alcuni elementi tratti dalle ricognizioni preceden- luogo e un momento specifico, che non sono riusci- ti permettono di avanzare l’ipotesi conclusiva del- te a innescare qualcosa di più duraturo; il tentativo la tesi di come, forse, l’interazione tra nuove forme di superamento di questa antinomia è stato deno- di partecipazione, nuove competenze e nuove con- minato ‘rimodulazione dinamica’. sapevolezze di matrice ecologica, stiano eviden- In terzo luogo è stata affrontata la lunga contrap- ziando la necessità e la possibilità, di superare i posizione tra strategie e tattiche, che ha visto da persistenti dualismi all’interno della cultura del una parte progetti chiusi, incapaci di aprirsi a vo- progetto contemporaneo, in particolare tra domi- ci ‘altre’ rispetto a quella del progettista, incapaci ni dello scientifico e del creativo, del temporaneo e di produrre spazi con significati radicati nelle co- del permanente, dello strategico e del tattico. munità locali e dall’altra il mondo della pratiche dal La rassegna condotta nei capitoli precedenti per- basso, che di rado è riuscito a sviluppare una pro- mette di delineare differenti tendenze che sem- gettualità capace di andare oltre l’orizzonte della brano incontrarsi sul terreno proficuo del progetto provocazione; la tendenza verso il superamento di di paesaggio e che in parte possono giustificare o questa contrapposizione è stata denominata ‘inte- comunque argomentare, il successo delle speri- razione alto-basso’. mentazioni che hanno messo al centro proprio il Il superamento di queste antinomie, rigide e or- progetto di paesaggio, cosi come delineato nella mai inutilizzabili come strumenti conoscitivi, sta rassegna dei progetti. supportando le interpretazioni di tutti coloro che Si cerca di evidenziare come le posizioni dei movi- si rivolgono al progetto di paesaggio per affronta- menti indagati stiano delineando un nuovo campo re quello che appare come il problema centrale ne- comune. La riflessione conclusiva è strutturata at- gli anni a venire: lo spazio urbanizzato in crescita traverso una rassegna sintetica di alcune afferma- costante sullo sfondo dei cambiamenti climatici. I zioni, dalle quali emerge da una parte l’esistenza tre paragrafi seguono una medesima struttura che 45
parte da alcuni esempi significativi recenti e ne ri- derà strade diverse (Hirsch, 2012). Anche nel lavoro ri-vista cerca antecedenti critici all’interno dei movimenti di Randy Hester, che si pone in continuità con quel- indagati nei tre capitoli centrali. Si conclude poi con lo di Halprin e della Gestalt, è presente il tema della esempi che appaiono significativi per gli sviluppi trasposizione dell’ecologia all’interno del proget- futuri della ricerca. to. Una delle attitudini da coltivare è quella della native wisdom7, ovvero la profonda conoscenza di Animismo scientifico: oltre l’antinomia pensiero un luogo che le persone sviluppano vivendolo e abi- scientifico/pensiero creativo tandolo per un lungo periodo di tempo. Attraver- Una questione trasversale a tutti i movimenti nor- so le posizioni e le conoscenze scientifiche gli spazi damericani esaminati riguarda la metabolizzazione delle città contemporanea possono dare vita a un dell’ecologia all’interno del progetto. L’ecologia en- nuovo ecorevelatory design8 che le accompagna tra come elemento costitutivo, attraverso modalità verso una sempre maggiore ecological literacy9, 01 raffinate e innovative e non limitandosi a ‘presta- una forma contemporanea di native wisdom infor- 2020 seconda serie re’ concetti di matrice ecologica per la costruzione mata dai principi della scienza (Hester, 2006). di superficiali metafore compositive. Si tratta di una Questi temi sono ripresi nell’ Ecological Urbanism. nuova ecologia, scientifica, sociale e culturale, che Nel libro dallo stesso titolo, è pubblicato un saggio scioglie l’antinomia tra creatività e determinismo dell’architetto del paesaggio Linda Pollak, scritto attraverso rinnovate forme di osmosi tra architetti insieme all’ecologo Alexander Felson, dove si so- del paesaggio, cittadini e scienziati. stiene la necessità di trasformare gli esperimen- Questi esperimenti di ecologia creativa sembrano ti scientifici di ecologia urbana, campo di costante fornire una risposta simbolica ad una profonda in- ricerca scientifica, in nuovi spazi pubblici. Lo spa- sofferenza verso l’antinomia creatività vs scienza, zio della scienza diviene una nuova specie di spa- presente in tutti i movimenti indagati. A partire dal- zio per la città contemporanea. Come suggerito le posizioni di James Corner, impegnato a riposizio- da Linda Pollak, lo spazio pubblico inteso come un nare il ruolo del progetto di paesaggio alla luce delle ‘ambiente di ricerca’ è una pratica ibrida che offre nuove questioni poste dalla città contemporanea. l’opportunità di suggerire modalità innovative di Fino alla fine degli anni ‘80 la contrapposizione tra la monitoraggio e intervento nelle aree urbane con- tradizione deterministica di McHarg e T.T. Foreman e temporanee (Pollak, Felson, 2010). Queste posi- le tendenze progettuali che relegavano l’architettu- zioni, osservazioni e progetti esemplari sembrano ra del paesaggio alla mera creazione di scorci pitto- prendere forma compiuta nella recentissima spe- reschi era del tutto evidente (Corner, 1997). rimentazione di Kate Orff e del suo studio SCAPE, La nuova ecologia è alimentata da nuove forme attualmente impegnato in numerosi progetti nel di ‘creatività animistica’, cosi come definita dallo canale di Gowanus, a New York, dove il progetto stesso Corner, in grado di supportare il dialogo tra Oyster-tecture trasforma la partecipazione in uno il mondo artistico e quello scientifico. Il richiamo è strumento di articolazione spaziale, rendendo i cit- alla social ecology, dove le comunità e le persone, tadini dei ricercatori di campo. In particolar modo, intese come moral agents6, sono chiamate a entra- l’esperienza Sims habitat pilot pier, ha visto la par- re nelle trasformazioni dello spazio che li circonda tecipazione delle persone alle varie fasi dello svi- (Corner, 1997). Questo progetto culturale rimane luppo del progetto quale modalità fondamentale però inesplorato nei suoi aspetti operativi, dal mo- di sviluppo della proposta. Sono stati messi a pun- 46 mento che la direzione del lavoro di Corner pren- to spazi dedicati alla citizen science10, una nuova
forma di attivismo in cui i cittadini possono inter- ti di semina, manutenzione e raccolta. L’esperienza Lentini venire direttamente sullo spazio della propria città progettuale di Get Sunflowered sembra rappresen- attraverso la partecipazione a esperimenti che ser- tare la maturazione di un percorso di ricerca av- vono a testare tecniche di miglioramento del pro- viato all’interno del Landscape Urbanism, volto a prio ambiente11 (SCAPE, 2014; Orff, 2016). mettere a punto strumenti progettuali in grado di metabolizzare le incertezze che caratterizzano la Rimodulazione dinamica: oltre l’antinomia tem- città contemporanea, che sembra richiedere nuove poraneo/permanente possibilità di implementare soluzioni temporanee, Un’altra antinomia costitutiva del progetto moder- sperimentali e in grado di evolvere in condizioni no che ha largamente informato diverse specie di esterne imprevedibili. Come scrive Richard Weller, progettualità è quella che oppone i concetti-imma- in riferimento al lavoro di James Corner, l’opposizio- gine di ‘temporaneo’ e ‘permanente’, che ha molto ne forma/processo è un aspetto centrale del lavo- a che a fare con un’opposizione ancora più radicata ro di Corner, che nel suo testo Terra Fluxus afferma nella declinazione del progetto moderno, quella tra come ogni forma sia necessariamente provvisoria forma (a cui vengono corrisposti valori di durata, e che le città contemporanee, intese come ecolo- stabilità, irreversibilità) con quelli di processo (che gie spazio-temporali, richiedono al progettista di tende a indicare dinamicità, temporalità definita, progettare una serie di scenari possibili piuttosto modificazione). In primo luogo alcuni recenti lavo- che rigidi segni calati dall’alto (Corner; 2006; Wel- ri di Chris Reed sembrano testimoniare la consa- ler, 2014). In secondo luogo le stesse preoccupazio- pevolezza della fecondità di questa antinomia. Lo ni sono presenti nel mondo DIY, dove la riflessione testimoniano alcuni lavori speculativi e sperimen- rispetto al processo partecipativo in rapporto al tali come il progetto Get Sunflowered, del 2015, tema dell’autorialità del progetto è un tema mol- svolto in collaborazione con il gruppo di ricerca OU- to sentito. Randy Hester, per esempio, in un arti- TR, dell’Università di Melbourne. Il progetto di eco- colo nel 1983 dal titolo significativo Process can be logia temporanea proposto da Chris Reed e dal suo style (Hester, 1983) afferma che le modalità di la- studio STOSS muove dalla coltivazione stagionale voro ‘partecipative’ non comportano una rinuncia del girasole come strumento di riattivazione spa- alla forma, ma seguono dei valori estetici assolu- ziale, ecologica e culturale degli spazi abbandona- tamente originali “[they have] a characteristic and ti che prevedono il coinvolgimento della comunità identifiable forms that follow a different set of vi- nella costruzione e articolazione fisica degli spazi. sual rules from the modern style”12 (Hester, 1983, p. L’innovazione più interessante del lavoro sta pro- 54). La necessità di mediare tra autorialità ‘fissa’ prio nel superamento della contrapposizione tra del progetto ed evoluzione di forme e configura- temporaneo e permanente, come è dichiaratamen- zioni spaziali, in relazione a necessità e aspirazio- te esplicitato da Rosalea Monacella e Craig Dou- ni sempre nuove della comunità, sembra risolversi glas, direttori del OUTR Lab (Douglas, Monacella, attraverso rinnovati rapporti con l’ecologia. Queste 2016). Nel progetto il progettista viene inteso co- tensioni sembrano risolversi nelle più recenti po- me curatore e facilitatore di effetti e si rimanda al sizioni dell’ Ecological Urbanism, con l’ecologa Ni- concetto di Curated Ecologies, come descritto pro- na Marie Lister che propone un ‘adaptive design’13 prio da Chris Reed (Reed, 2010). Il pattern spaziale ispirato alle posizioni di C.S Holling (Holling, 1986). dei girasoli è stato scelto d’accordo tra il progetti- Questa modalità di lavoro si basa su un continuo sta e i volontari della comunità che si sono occupa- processo di apprendimento dalle esperienze at- 47
traverso esperimenti di ‘community-appropria- ca e strategia, opposizione che ha caratterizzato il ri-vista ted design’14, cioè un processo progettuale aperto dibattito architettonico del secondo dopoguerra, e dialogico, capace di includere numerosi punti di in risposta agli insuccessi della città del moderno. vista e domande diverse e in grado di adattarsi agli Il riferimento prevalente è alla distinzione propo- imprevedibili cambiamenti ambientali in maniera sta da De Certau (1980) tra ‘strategia’ (intesa co- flessibile e resiliente “in a timely way, before criti- me forma di controllo verticistico e organizzazione cal and irreversibile thresholds are crossed”15 (Lister, dello spazio basata su principi astratti applicabi- 2010, p. 528). Il progetto per la Evergreen Brickwor- li a differenti situazioni) e ‘tattiche’ (intese come ks mette in evidenza la possibilità di un riuso adat- azioni messe in pratica da singoli individui impos- tivo di un sito derelitto, attraverso la sinergia tra sibilitati a creare spazi propri negli ambienti defi- l’architettura del paesaggio, la comunità, la tem- niti dalla strategia, con modalità non pianificate poraneità e l’adattabilità degli usi. Uno spazio in e inserite nei margini e nelle intersezioni possibi- 01 costante variazione di flussi, safe to fail16 (Lister, li). La contraddizione era stata affrontata già da 2020 seconda serie 2010), riadattabile da chi lo utilizza anche alla luce Lawrence Halprin, impegnato a risolvere il conflitto di mutate variabili ecologiche, ma non per questo tra controllo e partecipazione attraverso la sua pro- estraneo al progetto. Anche nel mondo DIY ci so- duzione architettonica (Hirsch, 2012). Lo score e il no numerosi esempi di risoluzione dell’opposizione movimento quale strumento di articolazione dello ‘temporaneo – permanente’ in chiave di annulla- spazio, l’interpretazione del progetto di paesaggio mento dell’antinomia, tra i quali quelli dello stu- come processo aperto, i workshop partecipativi ta- dio newyorkese INTERBORO, fondato tra gli altri king part e l’interesse per i rituali civici, raccontano da Tobias Armborst, allievo di Margaret Crawford, lo sforzo di ricomporre controllo, autorialità e aper- teorica dell’Everyday Urbanism. Uno dei temi di ri- tura alla partecipazione. Come evidenziato da Ali- cerca fondamentali è il lavoro su progetti dal carat- son Bick Hirsch, sebbene questo stato di tensione tere flessibile, temporaneo e reversibile, ma che non sarà mai pienamente risolto (Hirsch, 2012), il allo stesso tempo sono in grado di sviluppare ef- lavoro di Lawrence Halprin crea nuovi percorsi di ri- fetti permanenti e duraturi nel tempo, grazie alla cerca per l’architettura del paesaggio, ripresi in pri- mediazione dell’ecologia. Un esempio è il proget- mis da Randy Hester e poi da James Corner (Hirsch, to Rest Stop, dove la necessità di organizzare del- 2012). In questo senso emergono numerosi paral- le nursery per gli alberi del progetto 1 Million Trees lelismi tra i diversi movimenti nordamericani; in NYC, promosso dalla città di New York in seguito primo luogo tra l’Everyday Urbanism e il lavoro di all’uragano Sandy, è stata sfruttata per creare una Lawrence Halprin e Randi Hester, dove il comune serie di spazi pubblici lungo le rive dell’Hudson. La interesse per i rituali civici, così come descritti an- durata di questi spazi è direttamente connessa al che da De Certeau (1980), diventa lo spunto per in- tempo che richiedono gli alberi per diventare abba- formare le azioni di potenziamento del quotidiano stanza maturi da essere messi definitivamente a (Chase, Crawford, Kalinski, 1999); in secondo luo- dimora (INTERBORO, 2013). go tra i movimenti DIY e il Landscape Urbanism, soprattutto nelle posizioni e negli scritti di James Interazione alto basso: oltre l’antinomia strate- Corner, dove è possibile individuare numerosi rife- gie/tattiche rimenti al mondo del DIY. Nel saggio The Agency Dalla ricerca è emersa inoltre una tensione volta of mapping (Corner, 1999b) l’interesse per un pro- 48 al superamento del rapporto antinomico tra tatti- getto diverso dal masterplanning calato dall’alto
è evidenziato dal riferimento alle posizioni dei si- lo con il gruppo di progettazione francese degli AAA Lentini tuazionisti e di Debord, oltre a quelle di De Certe- Architects, composto da Doina Petrescu e Costantin au e Lefebvre. E’ quindi evidente, nelle posizioni Petcou, che durante la loro carriera hanno sviluppato di Corner, la necessità di scardinare il procedimen- un proficuo scambio con il mondo nordamericano17. to top/down di matrice modernista ulteriormen- Il loro punto di vista è quello di progettisti/attivisti te ribadita nel saggio Landscraping (Corner, 2001), che, a partire da posizioni più vicine al mondo del- dove il richiamo al superamento dell’antinomia la ‘tattica’ mettono a punto strategie basate sul- piano/azione è reso esplicito. Questo impegno te- la mediazione dell’ecologia, intesa quale strategia orico tuttavia non produrrà subito risultati proget- olistica e non retorica, capace di supportare azio- tuali e Corner tenderà ad approfondire altri aspetti ni di impegno civico che aumentano l’efficacia del più direttamente connessi all’argomentazione dei progetto per la città contemporanea. Se da una suoi sempre più numerosi progetti e opere realiz- parte il background teorico degli AAA Architects zate (Hirsch, 2016). nasce dal mondo della ‘città co-prodotta’ decritta Un rinnovato interesse per questi temi si manife- da Lefebvre, Deleuze, Gauttari e Latour, dall’altra il sterà dopo la crisi economica del 2008. Con l’affer- dialogo con il mondo dell’ecologia diventa costitu- mazione e lo sviluppo dell’ Ecological Urbanism è tivo. Un esempio di questa maturazione è il proget- evidente la volontà di riprendere gli “appelli” di Ja- to R-urban (AAA Architects, 2012). Da una parte la mes Corner, che richiamano al dialogo tra strategia strategia è informata dallo studio del metabolismo e tattica come soluzione di un conflitto mediato urbano e la messa a punto di circuiti ecologici circo- attraverso l ’ecologia, la partecipazione e l’impegno lari che possono influenzare il modo di vivere delle civico, strumenti fondamentali di intervento nel- persone e migliorarne le condizioni di vita e servo- la città contemporanea. Il primo indizio di questa no a definire alcuni aspetti strutturali del progetto, correzione di rotta è rappresentato nella presenza dall’altra i cittadini sono anche agenti di innova- nel libro Ecological Urbanism di alcuni progetti che zione e cambiamento, generando organizzazioni provengono dal mondo del DIY Urbanism quali: The sociali ed economiche alternative, progetti collabo- Kibera Productive Public Space project (Kounkuey rativi e spazi tattici condivisi, producendo così nuo- Design Initiative), Parking Day (Rebar), R-Urban ve forme di beni comuni (Petrescu, Baibarac, 2016). (AAA Architects) (Doherty, Mostafavi, 2010, 2016, pp.304; 366; 430), solo per citarne alcuni. Il secondo indizio deriva dai riferimenti teorici scel- ti, a cominciare da Andrea Branzi (Branzi, 2010) con la sua interpretazione di città enzimatica, ai saggi su Deleuze, Guattari e Lefebvre (Kwinter, 2010) e il manifestarsi per un rinnovato interesse verso le di- namiche degli insediamenti informali e spontanei, come campo di riflessione per il progettista di pae- saggio (Mostafavi, 2010). Ma forse il terreno di ibridazione più interessante tra pagine successive il mondo dell’ Ecological Urbanism e quello del DIY Figg. 3-6 – Nuovo Sito R-urban di Gennevilliers, nell’area Urbanism, a testimoniare lo sforzo di superamen- metropolitana di Parigi, implementato nel corso del 2018 e 2019 dopo la demolizione del primo sito di Colombes, sempre nell’area to dell’antinomia tra “strategico e tattico”, è quel- metropolitana di Parigi. ph: Manuel Lentini. 49
Fig.3 – L’orto urbano.
Fig.4-5 – Spazio esterno dedicato a varie attività con la cittadinanza.
Fig.6 – Sistema di recupero delle acque grigie, auto costruito dalla cittadinanza e dai volontari.
Fig.7 – Orto pedagogico.
ri-vista 01 Note 2020 1 La deduzione è la prova di un fenomeno, l’induzione di- nell’area metropolitana di Saint Louis. Un esperimento seconda serie mostra come tale fenomeno opera, l’abduzione si limita sociale che coinvolge la popolazione più svantaggiata per a suggerire che un fenomeno potrebbe sussistere (trad. bonificare il suolo attraverso la coltura del girasole e altri dell’autore). seminativi che vengono poi trasformati in combustibile 2 Progetti come R-Urban degli AAA Architects e De Ceuvel biologico e inseriti nell’economia locale. di DELVA Landscape Architecture sono stati selezionati 3 Progetti come Oyster-tecture dello studio SCAPE e POD- come declinazioni progettuali del tema Urban metaboli- MOD di Bradley Cantrell sono stati selezionati come de- sm-circular economy, Il primo, del 2009, è una strategia clinazioni progettuali del tema Cyborg Infrastructures. Il di resilienza urbana che prevede la creazione di un primo nasce in occasione della mostra al MoMa di New network di cicli ecologici alla portata delle comunità locali York del 2010 dal titolo Rising currents, dove si chiedeva connettendo le diverse componenti dell’ecosistema a una serie di team interdisciplinari di immaginare nuo- urbano (economia, mobilità, agricoltura urbana, cultura) ve modalità per fronteggiare il cambiamento climatico. e un uso reversibile e temporaneo del suolo urbano. Il Il percorso di ricerca aperto da Oyster-tecture è ripreso e secondo, del 2013, affronta il tema del recupero e della ampliato dal progetto Living Breakwaters, la proposta bonifica di aree industriali inquinate nell’area metropo- presentata nel 2013 in occasione dell’iniziativa Rebuild by litana di Amsterdam. Il progetto si sviluppa a partire dal design promossa dalla città di New York in seguito agli ef- tema della fito-rimediazione di un’area abbandonata, fetti devastanti dell’uragano Sandy nel 2012. La proposta attraverso la configurazione di spazi e strutture leggere si basa sulla promozione dell’ostricoltura per affrontare in e rimovibili a supporto di associazioni e start-up coinvolte maniera olistica e integrata il tema della qualità dell’ac- nella ricerca sui temi del metabolismo urbano. Gli spazi di qua, dell’aumento del livello dei mari e dello sviluppo progetto diventano terreno di costante ricerca, evoluzio- delle comunità locali intorno al Gowanus Canal e a Sta- ne e sperimentazione spaziale. ten Island, a New York. Il secondo, del 2013, è un progetto Progetti come Sunflower+Project:STL di Don Koster e sperimentale che propone un sistema di trasporto Richard Reilly e Evergreen Brickworks dei Diamond Sch- dei sedimenti fluviali alla foce del fiume Mississippi, mitt Architects sono stati selezionati come declinazioni compromesso in modo grave dalle canalizzazioni progettuali del tema Civic ecology. Il primo, che nasce nel susseguitesi nel corso del ventesimo secolo, che hanno 2009, riguarda la Evergreen Brickworks, una fabbrica di esposto la costa ai rischi dell’ erosione costiera. Mentre mattoni in stato di abbandono situata lungo il fiume Don, Ningbo Green Corridor e Buffalo Bayou entrambi dello stu- a Toronto. Qui la comunità locale ha avviato un processo dio SWA sono stati selezionati come declinazioni proget- di riappropriazione degli spazi abbandonati attraverso la tuali del tema Performance Landscape. Il primo, del 2013, promozione di nuove economie. Il progetto, molto po- affronta in maniera innovativa il tema dell’accessibilità, polare tra la cittadinanza, ha spinto l’amministrazione combinando spazi ad alto valore ecologico ed estetico con locale a garantire il suo supporto attraverso sostegno nuove forme sostenibili di mobilità urbana. Allo stesso tecnico, economico e amministrativo. Il secondo, del tempo risponde anche agli effetti dell’industrializzazio- 2012, è centrato sul recupero di aree pubbliche inquinate ne e dell’urbanizzazione selvaggia delle città cinesi che 56
Lentini esercitano una fortissima pressione sulle risorse idriche no state create polle artificiali che convogliano le acque ed ambientali con conseguenti difficoltà di approvvigio- meteoriche e quelle di scolo dei bacini urbani circostante. namento di acqua potabile. Allo stesso tempo intorno alle polle sono stati avviati dei Il secondo, del 2006, approfondisce il tema di un lungo- processi di rinaturalizzazione e la piantumazione di specie fiume che si sviluppa su 23 ettari trasformando quello erbacee annuali, tipiche della flora potenziale del luogo, che era un deserto urbano impenetrabile, caratterizzato adatte alla fitodepurazione. Ogni anno la loro crescita e dagli spazi difficili sotto le highways sopraelevate affron- diffusione segnalano la diversa concentrazione di inqui- tando con coraggio il tema della resilienza e del potenzia- nanti nelle polle, rendendo possibile l’apertura al pubblico mento della biodiversità urbana. delle zone recuperate. Il costante evolvere della vegeta- 4 Progetti come Blue Dunes dello studio WXY insieme a zione mostra la bonifica progressiva e la valorizzazione Jesse Keenan e l’iniziativa Resilient by Design, che com- ecologica. Il secondo, del 2013, prevede un programma prende progetti di Fields Operation- James Corner, SCA- di riqualificazione a vasta scala della regione metropoli- PE – Kate Orff e Permaculture- Social Equity Team, sono tana di New Orleans, coinvolgendo le comunità locali per stati selezionati come declinazioni progettuali del tema promuovere la sensibilizzazione rispetto i temi del cam- Resilienza adattiva. Il primo, del 2016, prevede la costru- biamento climatico e del rischio legato all’innalzamento zione di una serie di dune artificiali al largo delle coste del dei livelli del mare. Il programma si basa sulla de-imper- New Jersey per attenuare gli effetti delle tempeste che meabilizzazione dei suoli e sulla rivitalizzazione di quelli con sempre maggiore violenza si abbattono sulla East usurati per trasformarli in bacini di assorbimento in caso Coast, all’interno dell’iniziativa Rebuild by design pro- di alluvioni o tempeste e, allo stesso tempo, in spazi di mossa dall’area metropolitana di New York. Il progetto è elevato valore ecologico a servizio della cittadinanza. ben più di una barriera artificiale. Le dune divengono l’oc- 5 Cura dello spazio a lungo termine (trad. dell’autore). casione per immaginare innovative modalità di adatta- 6 Agenti morali (trad. dell’autore). mento delle comunità locali agli effetti del cambiamento 7 Saggezza natia (trad. dell’autore). climatico. Il secondo, del 2018, ha visto la collaborazione 8 Progetto ecorivelatorio (trad. dell’autore). di numerosi progettisti nello sviluppo di nove soluzioni 9 Alfabetizzazione ecologica (trad. dell’autore). progettuali volte all’adattamento climatico della baia di 10 Scienza civica (trad. dell’autore). San Francisco alla luce di sempre nuove e imprevedibili 11 Cfr. Il libro Oyster gardening manual (SCAPE, 2014) pre- sfide climatiche. disposto dallo studio SCAPE insieme al comune di New Qiaoyuan Wetland Park di Turenscape e Gentilly Resilient York, all’interno dell’iniziativa Rebuild by Design, nata con District dei Waggoner &Ball Architects e Dana Brown As- lo scopo di immaginare progetti di paesaggio per proteg- sociates sono stati selezionati come declinazioni proget- gere New York e la sua area metropolitana dalle sempre tuali del tema Sponge cities. Il primo progetto, del 2008, più violente tempeste atlantiche, come la tempesta San- coinvolge una vasta area abbandonata, trasformata nel dy che nel 2012 ha fatto moltissimi danni e innumerevoli tempo in una discarica abusiva contaminata di Tianjin, vittime. Il libro è un manuale rivolto alla cittadinanza in cui in Cina. Attraverso morbidi movimenti del terreno so- vengono illustrate una serie di pratiche da svolgere all’a- 57
ri-vista 01 2020 ria aperta connesse alla coltivazione delle ostriche quale Urbanism, Lars Muller Publishers, Zurigo seconda serie strumento di rinforzamento delle coste e intervento sullo Cai H. 2017, Decoding Sponge City in Shenzhen: Resilience spazio pubblico aperto da parte dei cittadini stessi. Program or Growth Policy?, The MIT press, Cambridge 12 Sono forme chiaramente identificabili, che seguono di- Castán-Broto V., Allen A., Rapoport E. 2012, Interdisci- verse regole estetiche, rispetto a quelle a cui la società plinary perspectives on urban metabolism, in «Journal contemporanea è abituata (trad. dell’autore). of industrial ecology», n. 16, Yale University Press, New 13 Progetto adattivo (trad. dell’autore). Haven 14 Progetto alla scala della comunità (trad. dell’autore). 15 “in grado di evolversi in tempo, prima che soglie critiche Cantrell B., Holzman J. 2016, Responsive Landscapes: ed irreversibili siano superate” (trad. dell’autore). Strategies for Responsive Technologies in Landscape Ar- 16 Che può rivelarsi errato senza causare effetti negativi chitecture, Routledge, Londra (trad. dell’autore). Chase J.L., Crawford M., Kaliski J. 1999, Everyday Urban- 17 Durante la loro carriera hanno avviato numerose colla- ism, The Monacelli Press, New York borazioni con il mondo DIY nordamericano, tra cui il corso Corner J. 1997, Ecology and landscape as Agents of creativ- di progettazione tenuto insieme a Daniel D’Oca dello stu- ity, in Thompson G.F., Steiner F.R. (a cura di) 1997, Ecolog- dio INTERBORO, alla Harvard School of Design, nel seme- ical Design and Planning, John Wiley and Sons, Hoboken stre autunnale del 2014 (D’Oca, 2014; Doherty, Mostafavi, Corner J. (a cura di) 1999a, Recovering landscape: essays in 2010). contemporary landscape theory, Princeton Architectural Press, New York Bibliografia Corner J. 1999b, The agency of mapping: speculation, cri- AAA architects 2012, R-urban Act 1, AAA/prepav, Parigi tique and invention, in Cosgrove D. (a cura di) 1999, Map- Agudelo-Vera C.M., Mels A.R., Keesman K.J., Rijnaarts pings, Reaktion Books, Londra H.H.M. 2011, Resource management as a key factor for Corner J. 2001, Landscraping, in Daskalakis G., Waldheim sustainable urban planning, in «Journal of Environmental C. (a cura di) 2000, Stalking Detroit, ACTAR, Barcellona Management», n. 92, Elsevier, Amsterdam Corner J. 2006, Terra Fluxus, in Waldheim C. (a cura di) Allen S. 1997, From object to field, in «Architectural de- 2006, Landscape Urbanism Reader, Princeton Architec- sign», n. 67, John Wiley and Sons, Hoboken tural Press, New York Belangér P. 2009, Landscape as infrastructure, in «Land- Corner J. 2011, Asla 2011 Annual meeting, ASLA, New York scape Journal», n. 28, University of Wisconsin, Madison Crawford M. 2011, Rethinking ‘rights’, rethinking ‘cities’: a Belangér P. 2016, Landscape as infrastructure, Rout- response to David Harvey’s ‘The right to the city’, in Begg ledge, Londra Z., Stickells L. (a cura di) 2011, The right to the city, Tin Branzi A. 2010, For a Post-Environmentalism: Seven Sug- Sheds Gallery, Sydney. estion for a New Athens Charter and The Weak Metropo- 58 Deming E., Swaffield S. 2011, Landscape Architecture lis, in Mostafavi M., Doherty G. (a cura di) 2016, Ecological
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