Tecnica del Traffico: Circolazione Ferroviaria - Docente: Stefano Ricci Sapienza Università di Roma
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1st SUMMER SCHOOL SIDT UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO (SA) Mercoledì 5 – Mercoledì 12 Settembre 2018 Tecnica del Traffico: Circolazione Ferroviaria Docente: Stefano Ricci Sapienza Università di Roma 07 settembre 2018
Contenuti • Circolazione in linea • Concetti di base del deflusso a densità controllata • Distanziamento minimo e concetto di potenzialità • Metodi analitici ed analogici per il calcolo della potenzialità • Sistemi di segnalamento • Circolazione nei nodi • Impianti puntuali • Potenzialità di nodi semplici e complessi • Apparati centrali di stazione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Sto f d n m Rin Legge fondamentale del ci i e ni a d Ec n deflusso mi Φ = flusso V V V V e ro V = velocità d V ia a δ = densità V V Sistema continuo (es. funivia) d V V sV V L Sistema ferroviario 3
Sto f d n m Rin ci i Deflusso a densità controllata e ni a d Ec n V mi V V 2 e k V L 2a ro ia a k dipendente dal sistema di distanziamento k = 1 per marcia a vista (es. tram) k = 2 per sezioni di blocco protette da segnali a tre aspetti 4
Circolazione in linea: concetto di potenzialità Potenzialità = Capacità di circolazione Fattori determinanti e definizione Caratteristiche fisiche e funzionali di linee, stazioni e treni circolanti Ulteriori numerosi ed eterogenei fattori Assenza di un’unica definizione: letteratura ricca di definizioni e classificazioni Potenzialità teorica Massimo numero di movimenti di rotabili che gli elementi della rete possono consentire in periodi di tempo definiti Potenzialità pratica Gabriele Malavasi & Stefano Ricci Massimo numero di rotabili che possono circolare attraverso 5 gli elementi della rete con determinati requisiti di qualità
Circolazione in linea: distanziamento temporale minimo sr sa d so L v2 d sr sa s0 L v t r s0 L 2a sr = spazio percorso durante il tempo di reazione tr TRENO 2 TRENO 1 (dalla percezione della necessità di rallentare alla piena operatività del sistema frenante) sa = distanza d’arresto s0 = margine di sicurezza L = lunghezza del treno più lungo v = velocità del treno più rapido a = accelerazione di servizio 1 1 P d v s0 L t t v s0 L t tr r v Distanziamento 2temporale a v minimo 2a Potenzialità v Gabriele Malavasi & Stefano Ricci 6
Circolazione in linea: potenzialità teorica Dipendenza dalla velocità A bassa velocità: crescente con la velocità 1 1 P (secondo termine a denominatore trascurabile t t v s0 L rispetto al terzo) r 2a v Ad alta velocità: decrescente con la velocità (terzo termine a denominatore trascurabile rispetto al secondo) Varietà delle velocità dei treni circolanti Dipendenza dal sistema di distanziamento Sezioni di blocco fisse consentono la conoscenza della posizione dei treni in modo discontinuo (approssimazione dipendente Gabriele Malavasi & Stefano Ricci dalla lunghezza delle sezioni stesse)
Circolazione in linea: potenzialità teorica con distanziamento fisso G R TRENO 2 TRENO 1 SEGNALE DI AVVISO SEGNALE DI PROTEZIONE v2 vt r so 2a d d = λ + δ + D + s0 + L 1 v t P v t d d indipendente dalla velocità D = sezione di blocco fissa Gabriele Malavasi & Stefano Ricci 8
Circolazione in linea: dalla capacità teorica a quella pratica Y S Variabilità della velocità Tempo di riferimento A B C D Estensione (potenzialità oraria, giornaliera, ecc.) Collocazione (periodi di picco e di morbida, ecc.) Tipologie di traffico e loro sequenze X t t min t min Differenziazione dei servizi t Distribuzione dei tempi di arrivo Regimi di circolazione e sistemi di segnalamento Attuazioni e liberazioni (tempi tecnici di ) Stazioni Numero, tipologie, distanze reciproche Standard di regolarità dei servizi 9
Circolazione in linea: relazione fra potenzialità e regolarità dei servizi T Relazioni qualitative P Generazione di conflitti e ritardi dovuti alla densità dit fmcircolazione t r t zu Complessa formalizzazione delle relazioni fra parametri rilevanti Utilizzabilità della capacità residua Gabriele Malavasi & Stefano Ricci 10 Metodi di calcolo della potenzialità
Sistemi di segnalamento: regimi di circolazione e sistemi di blocco Sezione di blocco occupata da un solo treno alla volta Chiusa se non liberata da treni occupanti in precedenza Regimi di circolazione Consenso: impone la richiesta di concessione della via libera della sezione di blocco da percorrere (Sezioni considerate normalmente occupate) - Blocco Telefonico (BT) - Blocco Elettrico Manuale (BEM) Giunto: richiede la trasmissione dell’informazione che il treno sia arrivato nella sua interezza al di fuori della sezione di blocco percorsa (Sezioni considerate UNIVERSITÀ normalmente DEGLI STUDI libere) DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Funzioni dei segnali Segnali di Prima Categoria (Main Signals) Posti immediatamente prima del punto da proteggere Punti protetti - Stazioni - Bivi - Passaggi a Livello Non oltrepassabili a via impedita - Eccezione con precauzioni: Segnali Permissivi sulle linee con BEA Segnali di Avviso (Advance Signals) Posti prima di quelli di Prima Categoria per fornire informazioni su di essi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Segnalamento di distanziamento e velocità V V F.V. V VIA LIBERA INCONDIZIONATA Situazioni d’esercizio VG GR F.V. R FERMATA IN STAZIONE CON RIDUZIONE DI VELOCITA' A 60 km/h - Esempi VG GR F.V. R FERMATA IN STAZIONE CON RIDUZIONE DI VELOCITA' A 30 km/h G F.V. G R FERMATA IN STAZIONE CON DISTANZA NORMALMENTE RIDOTTA FRA I SEGNALI 600 - 1200 m F.V. V G R FERMATA IN STAZIONE CON DISTANZA NORMALE FRA I SEGNALI > 1200 m F.V. G GG R FERMATA IN STAZIONE CON DISTANZA ANORMALMENTE RIDOTTA FRA I SEGNALI 350 - 600 m V F.V. VG VR TRANSITO IN STAZIONE CON RIDUZIONE DI VELOCITA' A 30 km/h UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Ripetizione dei segnali e controllo di velocità Ausilio al rispetto dei segnali disposti lungo linea Necessari per incremento velocità e intensità di circolazione 1) Passivi: solo richiamo o avvertimento ottico e/o acustico all’avvicinarsi di un segnale più restrittivo del precedente 2) Attivi: sistemi di controllo automatico della marcia capaci di intervenire in caso di mancato rispetto del segnalamento Principio: scambio informativo fra infrastruttura e veicolo -) Discontinuo (Crocodile, INDUSI, BACC+SCMT, TVM, ERTMS L1) -) Semicontinuo UNIVERSITÀ DEGLI(LZB, STUDI ERTMS L1)FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018 DI SALERNO,
Sto f d n m Rin Impianti puntuali: ci i e ni a d Ec n caratteristiche del deflusso mi Capacità (di sosta per servizio) e ro ia a Inverso del distanziamento temporale tra unità veicolari che liberano l'impianto o parti di esso dopo aver svolto il servizio Potenzialità (di circolazione) Inverso del distanziamento temporale tra unità veicolari che circolano nell’impianto o 15
Ste m f nn li Pa m Peculiarità dei sistemi sa tg t e m r i ferroviari Funzionamento secondo un programma d’esercizio (Orario) Distribuzione di eventi tendenzialmente ordinata e ripetitiva in periodi fissati (giornaliero, settimanale, ecc.) Distribuzione statistica degli arrivi e dei servizi Fenomeni interagenti a determinare l’orario reale - Ritardi generati fuori dell’impianto (arrivi) - Ritardi generati nell’impianto (servizi) Applicazioni tipiche nel dimensionamento d’impianti ferroviari Numero di binari di sosta in impianto passeggeri o merci Numero di serventi per erogazioni servizi all’utenza (es. biglietterie) 16 - Pluralità di programmi d’esercizio nella vita utile
St f n Ri ci Capacità degli impianti ferroviari: distribuzioni degli arrivi e dei servizi Arrivi: distribuzione di Poisson Probabilità che si abbiano n eventi entro un tempo t indipendente da t (processo stazionario) Impossibilità di eventi n contemporanei (eventi rari) t R p Probabilitàt t n che sitverifichi un arrivo in un intervallo t pari a t e n! N M n 2 (n) t R = numero totale degli eventi t N = numero osservazioni di durata t 1 Tm t e Tm = tasso medio degli arrivi 17
Capacità degli impianti ferroviari: teoria delle code Campo di applicazione Intensità di traffico = / < 1 (Se ≥ 1 in regime stazionario la coda cresce all’infinito nel tempo) Calcolo delle Probabilità Di avere n unità in S (coda + unità Pservite): n 1 1 Pn = ( N 1 N 1 / )n [1- ( / )] = n (1- ) n N 1 Di non attendere (0 unità nel sistema): P0 =M1 n- 1 1 Di avere in S più di N unità (n > N): 2 M Pn ( n 1) Pn M n 1 P0 M n 1 n2 1 1 M n Tms M n Tms Calcolo dei parametri spaziali e temporali M Tmf M Tmf18
Capacità degli impianti ferroviari: processi di simulazione Campi di applicazione Fenomeno non agevole da esprimere e sviluppare analiticamente Regimi transitori (es. interruzioni del servizio frequenti) Funzioni di distribuzione degli arrivi e/o dei servizi complesse (es. non riconducibili a Poisson, Erlang, esponenziale) Sistemi in cascata per i quali non è accettabile la suddivisione in sottosistemi (es. stazioni ravvicinate in cui la legge dei servizi della prima influenza la legge degli arrivi della seconda) Stefano Ricci Fondamenti di Tecnica ed Economia Ferroviaria 19
Processi di simulazione con arrivi frequenti e rari Arrivi frequenti: eventi continui simulazione sincrona wi + si - ti > 0 wi+1 = wi + si – ti Stefano Ricci Fondamenti di Tecnica ed Economia Ferroviaria 20
Concetti di nodo semplice e complesso Nodo Semplice (es. X) : percorribile da un solo treno alla volta Nodo complesso (es. Y): percorribile da più di un treno alla volta Tempo di riferimento: T ≥ B + R Tempo per attraversare il nodo da parte di tuti i treni (Σt = B) Tempo d’attesa (ritardo) per conflitto con altri treni (Σt = R) Tempo disponibile per altri treni (=0 in caso di saturazione, T = B + R) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Verifica del nodo semplice Ipotesi Tempi costanti per linea (treni di una sola categoria) Regola precedenze: FIFO Densità di probabilità costante in T t12 t 22 n1n2 di servizio) (prudenziale, assenza orario 2T Circolazione con ritardi > Circolazione impossibile UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Ste m f nn li Ri Pa Dal nodo semplice al nodo sci g e m r i complesso Peculiarità d’esercizio Situazioni di compatibilità/incompatibilità potenziale fra più di due treni Configurazione variabile a seguito delle posizioni multiple assumibili dai deviatoi Analisi di capacità Identificazione possibili situazioni di traffico Estensione del metodo utilizzato per i nodi semplici Semplificazione del problema: focus su aree critiche che condizionano la capacità Nodi vicini condizionati reciprocamente per prossimità d’impianto e flussi comuni 23
Identificazione e compatibilità degli itinerari Tipologie di movimenti Ingresso in stazione: itinerario da segnale di protezione a segnale di partenza Uscita da stazione: itinerario da segnale di partenza a ultimo deviatoio di stazione Entro stazione: manovra di gruppi di veicoli o treni interi Identificazione itinerari in base a posizioni deviatoi Possibili configurazioni operative Verifica sistematica compatibilità itinerari Matrice degli itinerari - Itinerari su righe e colonne - Condizioni di compatibilità/incompatibilità nelle celle Grafo e albero degli itinerari 24
Ste m f nn li Ri Pa Verifica in analogia con nodo sci g e m r i semplice Parametri di traffico Numero di movimenti possibili Tempo globale di occupazione del nodo Ritardi generati da traffico Parametri equivalenti N = numero totale di treni circolanti nel tempo T nm = numero medio itinerari compatibili tm = tempo occupazione medio da parte di gruppi di nm treni T = tempo di riferimento Sequenza di N/nm eventi: nm treni occupano il nodo per tm N R T tm ∑R = ritardo generato da N treni nm nm ∑R/ nm = tempo sottratto all’esercizio per circolazione di nm treni
Procedura generale di verifica di circolazione nel nodo complesso UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Metodi di simulazione per lo studio dei nodi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Apparati centrali di stazione: schema e tecnologie UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Apparati centrali di stazione: schema e tecnologie APPARATO CENTRALE QUADRO LUMINOSO OROLOGI REGISTRATORI Meccanici QUADRO RELE' E COLLEGAMENTI Manovre degli enti e verifiche delle BANCO DI MANOVRA CENTRALINA condizioni di sicurezza attuate mediante dispositivi meccanici, idraulici od oleodinamici Elettromeccanici DEVIATOI CIRCUITI DI BINARIO PEDALI SEGNALI Manovre attuate mediante dispositivi elettromeccanici, verifiche delle SISTEMA PASSAGGI condizioni di sicurezza attuate tramite circuiti elettrici in cui si adotta una DI BLOCCO A LIVELLO DI LINEA corrispondenza tra circolazione di DISPOSITIVI DI PIAZZALE E DI LINEA corrente e stato fisico e logico degli enti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
Riferimenti bibliografici • Bianchi M., Rizzo V. – Tecnica della circolazione ferroviaria – CIFI, Roma, 1979 • Cantarella G.E. (a cura di) - Sistema di trasporto: Tecnica ed Economia - UTET Edizioni Tecniche, Torino, 2007 • Hansen I.A., Goverde R.M.P., Van Nes R., Wiggenraad P.B.L. – Design and Control of Public Transport Systems. CT4811 – TU Delft, 11.2007 • Hansen I.A., Pachl J. (editors) – Railway timetable & traffic – Eurailpress, Hamburg, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, FISCIANO, 5 – 12 settembre 2018
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