Talenti al femminile e flessibilità - Daniela Del Boca moms@work 3 maggio 2011

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Talenti al femminile e flessibilità

          Daniela Del Boca
            moms@work
           3 maggio 2011
Outline

     Difficoltà di conciliazione tra lavoro e nascita dei figli
1.   Sorpasso delle donne nei tassi di scolarizzazione
2.   A cui non è corrisposta nè una proporzionale
     partecipazione femminile al lavoro
3.   Nè un significativo incremento della partecipazione degli
     uomini al lavoro familiare
4.   Nè sviluppo di politiche di conciliazione adeguate
5.   Eppure potenziali importanti effetti di varie politiche
Scolarizzazione

1) La crescita della scolarizzazione femminile è stata
    molto rilevante
•   Soprattutto nell’ultimo decennio la proporzione di
    diplomate è cresciuta di dieci punti percentuali
•   Mentre la proporzione di laureate si è più che
    duplicata negli anni novanta e nel decennio 2000
    arrivando al 20% e superando quella maschile
Titolo di studio 20-34 per genere
                   (valori percentuali)
60
50

40

30
20

10

 0
     1971      1981             1991           2001    2010

               Diploma Donne           Laurea Donne
               Diploma Uomini          Laurea Uomini
Occupazione
2) A questo non corrisponde una altrettanto forte crescita
   dell’occupazione
• il forte cambiamento è avvenuto tra il 1970 e gli anni
  ottanta
• Mentre dagli anni 90 in poi è stata ferma
• la diminuzione del divario di genere avviene a causa
  della diminuzione della partecipazione maschile più che
  per la crescita della partecipazione femminile
Occupazione
• Eppure l’occupazione femminile rappresenta un fattore produttivo
  che può contribuire alla crescita e allo sviluppo economico
    • la crescita dell’occupazione femminile non solo contribuisce
      direttamente alla crescita dell’economia aumentando Il livello del
      PIL tramite più ore lavorate e produttività
    • ma anche indirettamente facendo crescere la richiesta di servizi
      (per lavori domestici, servizi sociali), aumentano alcuni consumi
      (cibi pronti, lavanderie) quindi agisce da volano per occupazione
      addizionale
Effetti di aumento occupazione
                femminile
• Lo hanno capito molti paesi Europei (Nordici, Francia ora
  la Germania) che hanno messo da decenni in atto politiche
  che incentivano e aiutano le donne a lavorare con risultati
  occupazionali significativi
• Come mostrano i calcoli di una ricerca di Goldman Sachs
  sul tema Womenomics,
• la parità di genere fra gli occupati potrebbe generare
  incrementi del PIL del 13% nell’Eurozona e ben del 22%
  in Italia e nei paesi più lontani dall’eguaglianza
  occupazionale di genere
%
       Au

                      0
                     10
                     20
                     30
                     40
                     50
                     60
                     70
                     80
                     90
           st
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     an ania
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           ag
     Fi na
       nl
           an
              d
      Fr i a
          an
              ci
        G a
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             ci
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               da
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       O go
          la
     N nda
       or
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    Po eg i
       rto a
           ga
       S       llo
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   eg ez
      no i a
           Un
               ito
                                      Grafico 3 Occupazione maschile e femminile

                     Donne
                             Uomini
Grafico 4 incremento del PIL derivante dalla
       chiusura del divario di genere
Effetti di aumento occupazione
                femminile
• Inoltre le donne introducono anche nuovi talenti
• Women in science and technology the business perspective
  EC Brussels 2006
• Emerge che la sottorappresentazione delle donne costa alle
  imprese in termini di performance e profitti.
• Sono proprio i “teams” di lavoro “misti” ad essere più
  produttivi dei “teams” tutti maschili o tutti femminili
• le imprese che investono di più nei donne sono quelle che
  hanno più successo.
Effetti di aumento occupazione
                femminile
• Se questi sono i benefici di una maggior
  partecipazione delle donne al lavoro
• Ci sono anche molti pregiudizi da sfatare su costi
  esempio“Il lavoro femminile fa male alla famiglia “
• Ricerche recenti mostrano che non solo la presenza di
  due redditi in famiglia riduce la vulnerabilità nei
  confronti di rischi occupazionali e familiari
  (disoccupazione, divorzio).
• E riduce il rischio di povertà della famiglia e dei
  minori (in netta crescita in molti paesi europei).
  (Cavalcanti e Tavares, 2007, Del Boca 2010)
Grafico 5 Tassi di partecipazione femminile e
             povertà dei minori
Effetti di aumenti dell’occupazione
              femminile
• Inoltre l’occupazione delle madri non
  sembra danneggiare i figli soprattutto
• Se le donne sono istruite
• Se il tempo della madre è sostituito in modo
  adeguato es child care pubblico di qualità
  (Del Boca e Pasqua 2010)
• I risultati cognitivi dei bambini non ne
  soffrono.
Grafico 6 Correlazione tra partecipazione femminile
e risultati scolastici in Italiano dati invalsi 2008-2009
                                                                   Seconda Primaria 2008-09
                       75

                                                                                                                           Valle d'Aosta
                       70
 Voto medio Italiano

                                                                                                          Marche
                                                                                                        Lombardia
                                                                                                   Friuli Venezia Giulia
                                                                                                             Piemonte
                                                                                                           Umbria
                                                                  Molise
                                                                                                     Liguria   Emilia Romagna
                                                                                                   Toscana             Trento
                                                                                          Veneto
                                                                                Lazio
                       65

                                               Basilicata
                                                                           Abruzzo
                            Calabria
                                  Puglia

    Campania                                                Sardegna                                                             Bolzano
                       60

                                            Sicilia

                                       40                   50                       60                        70                          80
                                                               Tasso di partecipazione femminile
Quando si forma il divario?
• Nonostante questi benefici il divario di genere
  comincia a evidenziarsi molto presto già alla fine
  dell’università.
• Tra i laureati, a un anno dalla laurea, il divario è di
  6 punti percentuali: lavora il 59% degli uomini,
  ma solo il 53% delle donne.
• A cinque anni dalla laurea, la distanza tra uomo e
  donna tocca i 10 punti percentuali: lavorano 86
  uomini su cento contro 76 donne.
Quando si forma il divario?
• Gli uomini guadagnano anche di più: il
  differenziale, pari al 30%, è dato da 1.520 euro per
  gli uomini e 1.170 euro per le donne.
• Se il divario si forma subito all’uscita dalla scuola
  è con la nascita dei figli che le differenze
  diventano più marcate
• Dal confronto con altri paesi si vede come in Italia
  le donne lasciano il mercato del lavoro alla nascita
  dei figli e non tornano a lavorare quando crescono
  i figli.
Grafico 6 Occupazione femminile per età del figlio
                  più piccolo
Quando si aggrava il divario?
• Alla nascita del primo figlio più di un quarto delle
  madri occupate durante la gravidanza lascia il
  lavoro (Casadio et al 2009 e Bratti, Del Bono,
  Vuri 2007)

• Circa i due terzi di quelle che abbandonano
  dichiarano di averlo scelto per difficoltà a
  conciliare vita familiare e di mancanza di aiuti da
  parte dei familiari e di flessibilità nel lavoro.
Grafico 7 Lavoro domestico per genere per tipologia
                    familiare
Quando si aggrava il divario?
• Secondo gli studi citati, la probabilità di non
  tornare al lavoro 18-21 mesi dopo la nascita del
  figlio è di quasi il 50%.
• Si abbassa per le istruite e per le impiegate nel
  settore pubblico e per le imprese più grandi
• E per le donne che vivono dove ci sono
  opportunità di child care
• Aumenta per le impiegate nel settore dei servizi e
  soprattutto per quelle con contratti a termine
Tipi di occupazione
      Estimated employment patterns by size of firm

0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
                     13

                              17

                                      21

                                              25

                                                      29

                                                               33
  1

      5

             9

      private firm 200 employees
      public sector
Estimated employment patterns by availability of childcare

 0.7
0.65
 0.6
0.55
 0.5
0.45
 0.4
0.35
 0.3
                    10

                          13

                                 16

                                       19

                                              22

                                                     25

                                                           28

                                                                 31

                                                                        34
   1

       4

              7

                               no available        available
Politiche di conciliazione
• Tra le donne intervistate ISTAT dopo la nascita
  dei figli
• Oltre al sovraccarico domestico le altre ragioni
  addotte
• Mancanza di nidi
• Poche opportunità di part time
• Scarsi aiuti pubblici
• Mancanza di opportunità di orari flessibili,
  telelavoro o nidi aziendali
Politiche di conciliazione
• Recenti studi mostrano infatti una divergenza
  piuttosto che una convergenza tra paesi
• Il part time è cresciuto solo in Olanda
• I nidi sono aumentati per I figli nel Nord e
  Francia.
• Gli incentivi nei paesi anglosassoni (WTC)
• Nei paesi del Sud nessuna politica rilevante
Politiche di conciliazione
                        Donne occupate part-time (% delle occupate)

    Svezia (*)
      Spagna
   Portogallo
      Olanda
    Norvegia
         Italia
       Irlanda
       Grecia
Gran Bretagna
    Germania
      Francia
    Finlandia
   Danimarca
       Belgio
      Austria

                  0    10        20        30        40       50      60   70
Politiche di conciliazione
         % child-care availability (by country of residence)

70

60

50

40

30

20

10

0
     Denmark   France   Belgium   Netherlands   Italy   Spain   U.K.
Politiche di conciliazione
• Che cosa ci dicono stime degli effetti varie politiche ?
• Un aumento del 10%:
• del part time (se pagato come il full time) aumenta la
  probabilità di lavorare (5% meno istruite e del 10% più
  istruite)
• della disponibilità nidi pubblici incrementa occupazione
  (12% e 5% meno istruite e più istruite )
• Dei sussidi alle famiglie invece diminuiscono
  l’occupazione (meglio gli incentivi)
• Della lunghezza dei congedi riducono la probabilità di
  occupazione (se più lunghi di sei mesi )
Politiche di conciliazione
Politiche di conciliazione
• Là dove queste opportunità sono più diffuse
• Nelle regioni del Nord si osserva una
  fecondità in crescita e una tasso di
  occupazione femminile sopra la media
• mentre nella maggior parte delle regioni del
  Sud la fecondità è in calo, i tassi di
  occupazione sono sotto la media.
65
                                              oc c upa z ione sopra la m e dia                                 oc c upa z ione sopra la m e dia                                   emilia romagna
                                              fe c ondità in dim inuz ione                                     fe c ondità in a um e nto                            valle d'aos ta
                                     60
                                                                                              trentino                                         piemonte         lombardia
                                                                                                                                     marc he         umbia    tos c ana       friuli
                                     55                                                                                                    liguria     veneto
tas s o oc c upaz ione fem m inile

                                     50
                                                                                                                    IT AL IA               laz io

                                     45
                                                                                                                 abruz z o

                                     40                                          molis e
                                                                                                                  s ardegna

                                     35
                                                            bas ilic ata

                                                                    c alabria
                                     30                                       puglia
                                                              s ic ilia
                                                        c ampania

                                     25

                                     20
                                       -0,8         -0,6              -0,4             -0,2              0               0,2             0,4              0,6               0,8             1
                                                                                                   va ria z ione ta sso di fe c ondità
                                              oc c upa z ione sotto la m e dia                                  oc c upa z ione sotto la m e dia
                                                                                                                fe c ondità in a um e nto
Politiche di conciliazione
• E’ stato diffuso il 27 aprile il primo rapporto Ocse sul
  benessere familiare, ”Doing Better for
  Families” dedicato alle politiche per la famiglia.
• viene rilevato come l’Italia sia ben al di sotto della media
  Ocse rispetto a tre aspetti cruciali:occupazione femminile,
  tasso di fertilità e tasso di povertà infantile.
• L’Ocse, dunque, dopo i risultati evidenziati dal
  rapporto, raccomanda ai governi dei paesi membri di:
• aiutare le famiglie a conciliare impegni di lavoro e di cura
  della casa e dei figli
• Ma in Italia continua il silenzio e nessun accenno a misure
  per intervenire concretamente
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