Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte - Accenture
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Introduzione La crisi pandemica ha sottoposto i sistemi di adeguatezza adottati dalle banche italiane ai fini MiFID ad un inatteso stress test dovuto al repentino passaggio da una fase di bassissima volatilità ad un crollo dei mercati finanziari, seguito da un’altrettanta rapida ripresa delle quotazioni. La ripresa a “V” dei mercati informazioni rilevanti in merito finanziari era solo una delle alla tolleranza al rischio dei opzioni possibili ed è sembrato, clienti (know your customer rule), quindi, interessante analizzare lasciando invece ampia libertà sia le modalità con cui le banche sulle modalità di aggregazione hanno affrontato questo stress di tali informazioni, sia sulla test per valutare la loro attitudine definizione delle logiche di verifica a raccomandare efficaci scelte dell’adeguatezza. L’eterogeneità di investimento alla clientela. dei modelli di business adottati Il modello di adeguatezza non dagli intermediari contribuisce costituisce, infatti, la semplice inevitabilmente a differenziare applicazione di un modello di le scelte che gli stessi hanno risk management ai portafogli dei sviluppato per integrare le clienti, ma contribuisce, insieme informazioni raccolte dai clienti alla know your customer rule ed con l’obbligo di monitoraggio nel alla know your merchandise rule, continuo dell’adeguatezza delle a definire i presidi predisposti dagli raccomandazioni. intermediari per dare applicazione alle Linee Guida ESMA in materia La presente indagine si pone di adeguatezza. il duplice obiettivo di analizzare le scelte effettuate dagli Le Linee Guida ESMA forniscono intermediari in materia di numerosi suggerimenti che verifica dell’adeguatezza e di hanno contribuito ad uniformare inquadrare tali scelte all’interno le modalità adottate dagli del complessivo processo che intermediari per la raccolta delle è stato disegnato per offrire un 2 Introduzione
servizio di consulenza/gestione di previsto dalla Linee Guida ESMA. patrimoni alla clientela. Accenture Le domande sono rivolte ad accertare S.p.A. e Benchmark & Style hanno gli ambiti di indagine coperti dagli quindi instaurato un produttivo intermediari e le modalità rapporto di collaborazione che ha di aggregazione di tali informazioni, unito le reciproche competenze senza entrare nel merito dei punteggi sul tema e un network di relazioni e dei pesi assegnati alle singole capillare, al fine di strutturare una domande del questionario. survey completa da presentare La seconda sezione del questionario ad un campione di intermediari di è dedicata alla raccolta di informazioni diverse dimensioni rappresentativo sulle modalità operative con cui viene del panorama italiano. Il campione condotta la verifica dell’adeguatezza, considerato ai fini dell’analisi è stato, prendendo in esame le diverse infatti, accuratamente selezionato tipologie di rischio che vengono al fine di garantire una significativa presidiate e la relativa modellistica. rappresentanza della realtà Private a Una parte di questa sezione del livello nazionale italiano, prendendo questionario è anche dedicata alla in esame sia soggetti operanti in toto verifica degli effetti prodotti dalla crisi nel settore della gestione individuale pandemica sui sistemi di adeguatezza del risparmio, sia divisioni di Private e sulla conseguente necessità di Banking all’interno di gruppi bancari. apportare dei correttivi. Coerentemente con l’obiettivo La terza sezione del questionario dell’indagine, il questionario è stato è dedicata agli aspetti del modello costruito per esplorare sia le modalità di business adottato dagli in termini di indicatori e metriche intermediari con riferimento alle utilizzate dagli intermediari per modalità di remunerazione del monitorare nel continuo l’adeguatezza servizio, al perimetro del servizio delle raccomandazioni fornite alla di consulenza offerto e all’oggetto clientela, sia per valutare il grado di della raccomandazione. In relazione coerenza con il modello di business a quest’ultimo aspetto, l’obiettivo del adottato dalla banca in termini questionario è comprendere quanto di pricing e di caratteristiche sia diffuso il ricorso a portafogli del servizio offerto. modello associati ai singoli cluster La prima sezione del questionario di rischio della clientela e quali siano è dedicata alla raccolta di informazioni le principali logiche di costruzione sulle modalità di costruzione del dell’asset allocation. questionario di profilatura del rischio 3
Sezione 1. Il questionario di profilatura del rischio L’obiettivo della prima sezione Se nella teoria di portafoglio, del questionario è quello di infatti, la comprensione analizzare le logiche e le modalità dell’avversione al rischio con le quali i diversi intermediari dell’investitore permette finanziari che hanno aderito a di identificare in modo univoco questa attività di benchmarking il portafoglio che presenta un hanno impostato i relativi adeguato trade off tra rendimento questionari di profilatura della e rischio, nella pratica il clientela nell’ambito del servizio questionario non permette di gestione e/o di consulenza in di identificare il portafoglio materia di investimenti, al fine ideale, ma contribuisce di individuare il relativo grado a definire il rischio massimo di omogeneità e/o i principali tollerabile dal cliente. elementi di differenziazione. Passando a considerare le aree Esula dagli obiettivi della presente di indagine coperte dal indagine l’analisi puntuale dei questionario di profilatura, punteggi assegnati alle singole la Tabella che segue mette domande del questionario, chiaramente in evidenza volendo piuttosto comprendere le indicazioni fornite dagli come la know your customer rule intermediari che hanno si raccordi alla suitability rule. partecipato all’indagine. 6 Sezione 1
% di intermediari Aree di indagine Aspetti indagati finanziari che presidiate indagano tale aspetto Stato civile 20% Informazioni Età 70% di natura Composizione del nucleo familiare 80% non finanziaria Livello di educazione 100% Altro (specificare) 70% Liquidità 40% Titoli Obbligazionari governativi 90% Titoli Obbligazionari Corporate 90% Azioni 80% Fondi Comuni Di Investimento 80% La conoscenza Fondi Di Private Equity 50% e l’esperienza Fondi Di Private Debt 30% maturata dal cliente sui Hedge Funds 50% seguenti Commodities 20% strumenti/prodotti Fondi Di Real Estate 10% finanziari Certificati 70% Derivati 80% Valute 30% Prodotti Strutturati 70% Altro (Specificare) 50% Tipo di occupazione 80% Reddito annuo 70% Spese correnti 20% La situazione Patrimonio finanziario 60% finanziaria del cliente Patrimonio immobiliare 90% Debiti/mutui/finanziamenti 80% Necessità di copertura 0% Altro (specificare) 80% Orizzonte temporale 90% Gli obiettivi Massima perdita tollerabile 60% dell’investimento Rendimenti minimo richiesto 30% Altro (specificare) 70% Altro (specificare) Altro (specificare) 10% 7
Tra le informazioni di natura non hanno solo cominciato ad incorporare finanziaria, richieste dalle Linee il trend in atto sul mercato che vede Guida dell’ESMA, fatte proprie dalla un progressivo aumento del peso Consob, il campione evidenzia una degli strumenti illiquidi nei portafogli buona copertura di tutte le variabili della clientela. Tra le indicazioni indicate nell’indagine, ad eccezione fornite nella voce “altro (specificare)” di quella relativa allo stato civile: una spicca la presenza dei prodotti possibile motivazione potrebbe essere assicurativi (polizze di ramo I e unit individuata nella oggettiva difficoltà di linked) e il dato relativo al numero di individuare un nesso causale forte tra transazioni (e al relativo importo medio) un possibile stato civile e l’avversione effettuate dal cliente negli ultimi 3-5 al rischio del cliente nelle proprie scelte anni, a testimonianza del grado di di natura finanziaria. L’età del cliente esperienza maturato dal cliente su viene indagata soltanto dal 70% del specifiche famiglie di prodotti. Il 20% campione nonostante l’enfasi posta dei soggetti intervistati non pone al su questa informazione dalle Linee cliente domande specifiche, finalizzate ESMA, che peraltro non hanno fornito a verificare l’effettiva padronanza delle alcun contributo per identificare un caratteristiche tecniche delle diverse nesso logico con l’avversione al rischio. tipologie di prodotti, quanto piuttosto Molto rilevante è risultato per tutti gli domande più di carattere generale sui intermediari interpellati il titolo principali fattori di rischio che possono di studio/livello di educazione del caratterizzare le macro-famiglie di cliente così come la composizione strumenti/prodotti. del nucleo familiare. Tra le variabili suggerite nella voce “altro (specificare)” Tra le informazioni relative alla quali informazioni di natura non situazione finanziaria del cliente, si finanziaria rilevanti per la definizione registra una assoluta attenzione prestata del profilo di rischio del cliente, al tipo di occupazione del cliente, al suo vengono citate da quasi tutti gli patrimonio immobiliare e finanziario, operatori interpellati sia il tipo all’entità dei finanziamenti/debiti in di occupazione, sia la frequenza essere, al reddito annuo e alle spese con la quale il cliente si informa correnti e, di conseguenza, alla capacità sull’andamento dei mercati finanziari. di risparmio. Tra le variabili ulteriori che Tra le informazioni relative al grado di vengono suggerite nella voce “altro conoscenza ed esperienza maturata dal (specificare)”, emerge l’importanza degli cliente sui singoli strumenti/prodotti asset finanziari detenuti anche presso finanziari, prevalgono nettamente altri intermediari finanziari, così come le le domande sui titoli obbligazionari, aspettative che il cliente ha sulla propria siano essi governativi o corporate, sui capacità di reddito prospettica. fondi comuni di investimento, sulle azioni, sui certificates, sui derivati e Nella definizione degli obiettivi del sui prodotti strutturati, mentre meno cliente, mentre è praticamente unanime presidiati risultano essere le valute, la rilevanza dell’indicazione del relativo le commodities e i prodotti illiquidi orizzonte temporale, meno importanti (fondi di private equity, di private debt risultano essere le informazioni relative e di real estate) a testimonianza del al rendimento minimo richiesto e/o alla fatto che i questionari di profilatura perdita massima tollerabile. 8 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
In particolare, mentre il 60% Tra le variabili suggerite, vi è chi presta del campione chiede informazioni attenzione ai bisogni assicurativi del sulla massima perdita che l’investitore cliente, chi ai fattori ESG, chi al peso è disposto ad accettare, soltanto massimo che il cliente intende dare il 30% associa anche una domanda ai prodotti illiquidi o complessi e, sul rendimento minimo che l’investitore in modo più trasversale, viene indicata considera accettabile. la possibilità di indurre il cliente a scegliere il trade-off rendimento/ Anche se le istituzioni intervistate rischio preferito selezionando una incorporano formalmente l’orientamento delle opzioni etichettate, a mero titolo delle Linee Guida ESMA affinché gli di esempio, come cauto, prudente, intermediari adottino misure ragionevoli bilanciato e dinamico. per valutare la comprensione del rischio dell’investimento da parte del In considerazione, poi, del fatto che cliente nonché il rapporto tra rischio la Linea Guida ESMA n. 31 chiede e rendimento sul capitale investito, all’impresa di investimento di verificare sembrano esservi spazi per una più la capacità del cliente di cogliere il efficace incorporazione: la richiesta significato di nozioni finanziarie di base, della massima perdita tollerabile dal quali il rischio di un investimento, si è cliente potrebbe essere associata in voluto investigare quale fosse la misura modo più esplicito ad una aspettativa di di rischio più frequentemente utilizzata rendimento minimo, evidenziando così dagli intermediari nel dialogo con la più chiaramente il trade-off rendimento/ clientela. Il grafico sottostante riporta rischio che le diverse soluzioni di i risultati ottenuti. investimento possono offrire e la volontà del cliente di accettare tale trade-off. Presentazione al cliente del concetto di rischio 0,7 Deviazione Standard 0,6 Downside Risk 0,5 0,4 VaR 0,3 C-VaR 0,2 Massimo Drawdown 0,1 0 Altre misure 10 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
Ciò che emerge con chiarezza è la rischio e di diversificazione, preferenza degli intermediari finanziari ma rinunciando ad esplicitare ad affrontare in modo qualitativo, e il premio per il rischio atteso dalle non quantitativo, il concetto di rischio, diverse soluzioni di investimento. richiamando l’attenzione del cliente sui Ciò viene confermato anche dalla concetti teorici di trade-off rendimento/ tabella che segue. % di intermediari Presentazione al cliente finanziariche fanno del trade-off rendimento-rischio ricorso a tale modalità Solo in modo qualitativo, basandosi sull’assunzione che nel lungo termine ad 60% un maggior livello di rischio corrisponde solitamente un maggior livello di rendimento Utilizzando dati relativi ad un singolo strumento/prodotto finanziario 0% (ad es. un titolo obbligazionario, un’azione o un fondo comune di investimento) Utilizzando dati relativi ad una singola asset class (ad es. mediante l’analisi di benchmark 0% di mercato) Utilizzando dati relativi a teorici portafogli modello (ad es. diversi mix tra liquidità, 20% obbligazioni ed azioni) Utilizzando dati relativi a veri portafogli modello costruiti per essere abbinati a diversi cluster di clientela per offrire loro 10% soluzioni di investimento coerenti con la loro tolleranza al rischio Altre misure (specificare) 10% 11
La netta maggioranza degli intermediari o mediante le simulazioni Monte Carlo) finanziari interpellati, infatti, dichiara di abbiano risposto solo il 30% degli preferire una modalità di presentazione intermediari che avevano dichiarato del trade-off rendimento-rischio e di utilizzare dati relativi a portafogli solo il 10% dei soggetti intervistati dà modello sia teorici che effettivi. Nel disclosure al cliente dei rendimenti/ caso degli intermediari che utilizzano rischi attesi relativi ai diversi portafogli dati relativi ai veri portafogli modello modello costruiti appositamente per proposti alla clientela, si osserva una rispondere alle esigenze dei diversi certa eterogeneità delle soluzioni cluster di clientela. adottate che vanno dal ricorso a simulazioni di back-test a 3 anni sino E’ inevitabile, pertanto, che alle due alla possibile dispersione dei rendimenti domande immediatamente successive futuri su holding period di 15 anni. relative all’orizzonte temporale sul quale vengono calcolate le misure di rischio Per quanto attiene, poi, l’output finale e alle tecniche utilizzate per il relativo del questionario di profilatura, come si calcolo (back-test delle performance evince dalla tabella che segue, prevale storiche su un determinato orizzonte nettamente la tendenza ad effettuare temporale, bootstrapping o proiezione un calcolo del punteggio complessivo dell’andamento probabilistico del ottenuto dal cliente con le risposte montante mediante il cono a la Ibbotson alle singole domande. % di intermediari L’output finale del questionario finanziari che utilizzano di profilatura questa soluzione Una descrizione qualitativa delle risposte 30% date dal cliente Uno score complessivo dato dalla valutazione del punteggio delle diverse risposte fornite 80% dal cliente alle singole domande Altro (specificare) 10% 12 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
Oltre al punteggio complessivo, che, 1.1. però, non viene quasi mai comunicato al cliente, al quale si preferisce sintetizzare il tutto indicando in quale Principali evidenze profilo di rischio è stato classificato, emerse si calcolano separatamente anche i punteggi relativi alla conoscenza ed Pur in presenza di alcuni elementi esperienza e alla situazione finanziaria di differenziazione, sembra emergere che, opportunamente integrati con i una tendenza ancora diffusa ad punteggi relativi ai quesiti sulle variabili impostare/utilizzare il questionario di natura non finanziaria, determinano di profilatura più per rispondere ad le soglie per la verifica dell’adeguatezza obblighi normativo-regolamentari sia in termini di strumenti/prodotti che per avviare una vera e propria che il cliente può avere in portafoglio operazione di engagement con (in funzione del fatto che li conosca la clientela. Meritevole di maggiore o abbia almeno maturato una certa attenzione appare la parte relativa alle esperienza su di essi), sia in termini verifiche del grado di conoscenza da di coerenza tra gli obiettivi perseguiti, parte della clientela delle caratteristiche relativo orizzonte temporale e situazione dei singoli strumenti/prodotti in quanto finanziaria del cliente. risulta evidente quanto ancora ci si avvalga delle autodichiarazioni dei Interessante, poi, è la risposta fornita clienti e/o si faccia riferimento ad intere dagli intermediari interpellati in merito famiglie di prodotti piuttosto che a alla tendenza a classificare la clientela singole e specifiche fattispecie. solo in un determinato numero di cluster Qualche spazio di miglioramento di rischio o piuttosto avvalendosi di una esiste per una parte del campione con matrice in cui, oltre al livello di rischio, riferimento ai ripetuti solleciti di ESMA entra in gioco anche il relativo orizzonte e Consob sulla necessità di far percepire temporale a disposizione del cliente. Il al cliente in modo puntuale il trade- 60% degli intermediari dichiara di fare off rendimento-rischio offerto dalle ricorso al solo cluster di rischio, con diverse soluzioni di investimento. La un numero di cluster che varia da un rilevanza del concetto di diversificazione minimo di 3 ed un massimo di 6. Gli altri richiede l’adozione di un approccio di intermediari interpellati hanno optato portafoglio, tanto più efficace se riferito per la logica matriciale, con un minimo proprio ai portafogli modello suggeriti di 3 ed un massimo di 5 profili di rischio in abbinata ai diversi cluster di rischio e con un minimo di 3 ed un massimo in cui i clienti vengono classificati al di 5 orizzonti temporali. termine del processo di profilatura. Interessante il numero di intermediari Da ultimo, per tutti gli intermediari che hanno iniziato a valorizzare finanziari che hanno partecipato a l’impatto dell’orizzonte temporale in questa attività di benchmarking, sede di classificazione della clientela l’operazione di profilatura riguarda alla luce dell’importante ruolo giocato il cliente nel suo complesso e non il proprio dalla time diversification nel suo singolo obiettivo di investimento comportamento nel tempo dei diversi e la classificazione cui si giunge non portafogli di attività finanziarie. Del determina tanto il livello ideale di tutto assente, risulta, infine, il ricorso rischio che dovrebbe essere attribuito al goal based investing, nonostante la al portafoglio del cliente abbinato ad vasta letteratura in materia di finanza uno specifico obiettivo di investimento comportamentale richiami l’attenzione quanto piuttosto il massimo livello degli operatori sulla necessità di far di rischio tollerabile dal cliente ragionare il cliente in termini di bisogni nel suo complesso. e, quindi, di singoli obiettivi. Modelli di adeguatezza 13
Sezione 2. Modello di adeguatezza Lo scopo di questa sezione è VaR e Expected Shortfall, sebbene quello di analizzare i modelli di non tutti ricorrano alla medesima adeguatezza sviluppati dal panel modellistica per la quantificazione di istituzioni, al fine di verificare se di tali indicatori. a fronte di un quadro normativo Poiché il livello di omogeneità che è stato innovato con le è certamente condizionato dalla direttive MiFID esistano modelli presenza o meno di un soggetto sufficientemente omogeni o super partes (ad esempio autorità prevalgano, piuttosto, gli elementi di vigilanza) che definisce le regole di differenziazione. di comportamento, abbiamo Le risposte offerte dal panel di chiesto alle istituzioni finanziarie intermediari oggetto del campione intervistate se esistano in Italia sembrano andare nella direzione delle linee guida sulla verifica di una discreta differenziazione di adeguatezza fornite dalla non tanto per ciò che riguarda gli Regulation Autority. Le opinioni indicatori utilizzati, quanto per le espresse sono discordanti: metodologie adottate. In termini di percezione delle istituzioni • il 30% ritiene che tali linee guida che compongono il campione non esistano; di indagine, infatti, il 45% dei • il 50% sostiene che le linee guida soggetti intervistati ritiene che siano generiche; in Italia non esista un modello di adeguatezza prevalente; di contro, • il 20% ritiene che le linee guida il 55% di essi ritiene che vi sia una esistano e siano specifiche. preponderanza nell’uso di tecniche 14 Sezione 2
20% % opinioni linee guida 30% regolamentari sulla verifica dell’adeguatezza Linee guida inesistenti Linee guida generiche 50% Linee guida esistenti e specifiche 2.1. Il perimetro del servizio di advisory Ancor prima di addentrarci nell’analisi clientela le informazioni necessarie per dei modelli di adeguatezza è utile procedere alla verifica di adeguatezza). verificare quale sia l’ambito nel quale Prevale, pertanto, un modello nel quale l’adeguatezza viene applicata, ossia il la consulenza è confinata ai soli prodotti perimetro dell’attività di consulenza. detenuti presso lo stesso istituto. É significativo sottolineare che solo il 10% del campione effettua una attività Focalizzandosi adesso sulla tipologia di consulenza (e quindi procede ad una di prodotti che è oggetto di consulenza/ verifica di adeguatezza) anche sui prodotti verifica adeguatezza, la tabella che segue che i clienti detengono presso altre permette di analizzare la percentuale di istituzioni finanziarie (in tal caso, sono i istituzioni che incorporano le singole classi private banker stessi a raccogliere dalla di strumenti nel perimetro consulenziale. % di istituti che includono Tipologia di strumenti tali strumenti nel perimetro della consulenza Conti di deposito 50% Obbligazioni 90% Azioni 90% Fondi Comuni/ETF/ETC 100% Prodotti assicurativi 90% Derivati 70% Prodotti strutturati 80% Fondi pensione 30% Hedge funds 60% 15
Prevale una logica risk based senza la verifica di aderenza ai portafogli modello 16 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
Solo il 10% del campione limita il fasi di flight to quality. perimetro della consulenza ai soli Assai limitato è anche l’inclusione Fondi Comuni/ETF/ETC. Inoltre, metà dei fondi pensione che (in Italia) del panel non incorpora nel perimetro continuano ad essere interpretati di consulenza i conti di deposito; come un segmento indipendente tale circostanza può potenzialmente ed autonomo rispetto alla consulenza limitare il ricorso a questo strumento agli investimenti. quale bene rifugio (safe haven) nelle 2.2. I fattori considerati ai fini della verifica dell’adeguatezza Abbiamo chiesto alle istituzioni del campione quali fossero i fattori presi in considerazione ai fini della adeguatezza. Nella tabella che segue si provvede ad una sintesi delle evidenze raccolte. % di istituti che includono Fattori considerati i fattori ai fini della verifica dell'adeguatezza Costi 70% Aderenza al portafoglio modello 20% Peso massimo di specifiche asset class 20% Conoscenza 80% Esperienza 80% Presenza in portafoglio di prodotti 80% complessi Presenza in portafoglio di prodotti 80% illiquidi La scelta è piuttosto uniforme. È degno di menzione lo scarso uso del fattore “aderenza al portafoglio modello”; il basso numero di società che vi fanno ricorso denota che per la stragrande maggioranza di esse l’adeguatezza è una verifica del rischio assunto e non anche una valutazione della coerenza delle scelte di investimento con i portafogli modello sviluppati ex-ante. 17
2.3. La stima del rischio Il primo aspetto oggetto di Con riferimento alle tipologie di rischio approfondimento è rappresentato prese in considerazione ai fini della verifica dall’origine degli algoritmi di calcolo di adeguatezza, la pressoché totalità degli del rischio che alimentano la verifica di istituti intervistati procede alla stima del adeguatezza. L’obiettivo è verificare se rischio di mercato, di credito e di liquidità; prevalga lo sviluppo di un modello interno pertanto, la scelta in termini di fattori di o il ricorso all’outsourcing. rischio considerati ai fini dell’adeguatezza L’80% degli istituti intervistati fa ricorso a è standard e uniforme. Quale elemento provider esterni; di questi, il 40% utilizza di (parziale) differenziazione, solo la metà passivamente gli algoritmi standard forniti dei soggetti intervistati effettua anche la dall’outsourcer, mentre il 60% utilizza misurazione del rischio di concentrazione. algoritmi che il provider esterno ha personalizzato allo scopo di incorporare A fronte della presenza di una pluralità le procedure interne dell’istituto. Come era di rischi oggetto di stima, il 60% delle lecito attendersi, esiste una certa relazione istituzioni finanziarie effettua le verifiche tra il modello utilizzato e la dimensione di adeguatezza a livello di singola dell’istituto: tutte le realtà di minore size tipologia di rischio (ossia, tante verifiche optano per l’outsourcing. Infine, solo di adeguatezza quante sono le tipologie uno degli istituti intervistati dichiara di di rischio stimate), mentre il 40% di combinare modelli interni e outsourcing essi procede ad una verifica “unica”, e trattasi della medesima (e unica) realtà aggregando i diversi fattori di rischio che, come vedremo, effettua una verifica e giungendo così ad un indicatore in grado di adeguatezza sia a livello di singolo di incorporare una pluralità di risk factor. prodotto che a livello di portafoglio. 2.4. Il rischio di mercato In questa sezione ci si focalizzerà dei portafogli in consulenza è, fatte alcune sull’analisi di adeguatezza relativamente rare eccezioni, soprattutto un processo al solo rischio di mercato. Questo di verificare della adeguatezza al rischio approfondimento è giustificato non solo di mercato. dal fatto che per questa tipologia di rischio esistono metriche di stima più robuste e Relativamente alla metrica applicata, ossia consolidate, ma soprattutto dal fatto che dell’indicatore statistico utilizzato per la il rischio di mercato è il più rilevante nella quantificazione del rischio di mercato, vi è prospettiva del servizio di consulenza una prevalenza (80%) dell’uso di indicatori agli investimenti: per i portafogli con di potential loss quali VaR e Expected prevalenza di prodotti del risparmio Shortfall (ma nessuno di questi due gestito, il rischio di mercato è spesso indicatori prevale sull’altro). Il restante l’unico rischio rilevante. Si può quindi 20% degli istituti intervistati stima il rischio affermare che il processo di adeguatezza di mercato dei portafogli ricorrendo 18 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
Le misure di perdita potenziale rappresentano lo standard del mercato 19
alla classica deviazione standard dei della stima del rischio. Tale scelta rendimenti. Nessuna delle istituzioni assume grande rilevanza, in quanto intervistate utilizza altre misure di rischio la dimensione della serie applicata del tipo downside, quali ad esempio influenza la sensibilità degli indicatori semistandard deviation, downside risk o di rischio al verificarsi di shock di maximum drawdown. mercato: minore è la lunghezza delle time series, maggiore è la probabilità Le scelte in termini di holding period, di manifestazione di “salti” di rischio ossia dell’orizzonte temporale sul quale in grado di accrescere il pericolo viene stimato il rischio del portafoglio, di un superamento delle soglie di sono eterogenee: il 40% degli intervistati adeguatezza. A tal proposito, prevale quantifica il rischio per un orizzonte tra gli istituti intervistati un approccio temporale giornaliero; il 30% per uno assimilabile a quello delle consolidate settimanale e il restante 30% stima metriche applicate nel trading book invece la volatilità o la perdita su una bancario, ossia l’uso di serie storiche finestra temporale annuale. Pertanto, di lunghezza piuttosto limitata: il 70% la maggioranza utilizza un orizzonte utilizza serie storiche di ampiezza pari temporale che è in linea con quello o inferiore a due anni (con una applicato dalle banche per la stima prevalenza per la lunghezza 2 anni); del rischio del loro trading book e quindi solo il 30% si orienta verso scelte in non allineato all’effettivo holding grado di misurare un rischio di tipo period dell’investitore. strutturale (anziché congiunturale), Relativamente alla natura delle serie utilizzando serie storiche di ampiezza storiche utilizzate, la stragrande quinquennale (nel 20% dei casi) maggioranza (80%) degli istituti o quindicennale (nel 10% dei casi). intervistati stima il parametro di rischio utilizzando direttamente le serie storiche Al tema appena trattato si lega quello dei rendimenti degli strumenti (oggetto della sensibilità del modello di stima del di misurazione) e applicando delle rischio di mercato alla manifestazione proxy solo in caso di assenza delle serie di volatility spike, ossia di repentini storiche o in presenza di serie storiche shock di mercato che comportano un dei prodotti di ampiezza insufficiente. incremento inatteso del rischio. Le Esistono tuttavia delle eccezioni risposte fornite dagli istituti intervistati a questo mainstream: permettono di verificare quale sia il loro punto di vista relativamente al problema • solo il 10% del campione effettua di un repentino incremento del rischio la mappatura dei prodotti in un indice che può mettere in crisi il modello di di mercato o una combinazione di adeguatezza. Il 90% delle istituzioni indici, derivando così indirettamente finanziarie intervistate ha riconosciuto il rischio dei prodotti dalle serie che la sensitivity delle misure di rischio storiche dei rendimenti degli indici ad un inatteso incremento della di mappatura; variabilità dei mercati è un potenziale • un altro 10% applica un metodo basato problema; di queste: il 25% sostiene sul full repricing. che la sensibilità agli shock di mercato deve essere evitata e per tale ragione Di particolare interesse è l’analisi della si sono affidati ad una metodologia in finestra temporale (ossia la lunghezza grado di minimizzare il problema; il 75% della serie storica) utilizzata ai fini riconosce l’esistenza del problema e, 20 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
in assenza di una soluzione corrente, (solo il 10%-25% dei clienti è diventato desidererebbe prospetticamente inadeguato); utilizzare una metodologia in grado di limitare, in presenza di volatility • il 35% valuta la crisi pandemica spike, un incremento sensibile dei come un “non problema” non avendo casi di adeguatezza. Solo il 10% dei significativamente influenzato la soggetti intervistati si è dichiarato poco percentuale di clienti inadeguati preoccupato di questo fenomeno. (si collocano in quest’ultimo gruppo tutte le istituzioni che hanno dichiarato Poiché la crisi pandemica ha causato, di utilizzare metodologie di adeguatezza a febbraio-marzo 2020, un processo in grado di minimizzare il problema di panic selling di dimensioni dei salti repentini di rischio in presenza considerevoli, potenzialmente in grado di volatility spike). di innescare un vero e proprio suitability tsunami (ossia un incremento sensibile Quale reazione alla crisi dei mercati del numero di clienti inadeguati), causata dal Covid 19, il 60% degli istituti abbiamo chiesto alle istituzioni intervistati non ha ritenuto di dover interessate in che misura tale crisi apportare alcuna modifica al proprio abbia influenzato il loro sistema modello di adeguatezza. Di contro: di adeguatezza: • il 30% ha dovuto modificare le soglie • per il 45% dei soggetti intervistati di adeguatezza (ed il 65% di queste la crisi pandemica ha comportato si sta interrogando circa l’opportunità un grosso problema, poiché una di apportare modifiche al modello); percentuale elevata (25%-45%) dei • il 10% ha apportato modifiche clienti è diventata inadeguata; alla metodologia. • il 20% giudica gli effetti della crisi pandemica un problema limitato 21
2.4.1. Le misure di perdita potenziale Laddove la stima del rischio di mercato di istituzioni si discosta dal valore avviene attraverso un indicatore di VaR del 99%, lo standard nell’ambito del o di Expected Shortfall, è utile analizzare trading book; se, infatti, il 45% degli le differenze in termini di metodologie istituti (che fanno uso di misure di e parametri applicati. Con riferimento perdita potenziale) opta per un livello alla metodologia, prevale (80% degli di confidenza del 99%, una percentuale intervistati) il metodo delle simulazioni equivalente applica il 95%, mentre il storiche; il 20% degli istituti opta, 10% utilizza un livello intermedio pari invece, per un modello parametrico al 98%. È doveroso evidenziare che il basato sull’assunto di distribuzione ricorso a livelli di confidenza più bassi normale dei rendimenti. Metodologie non implica (come molti erroneamente più complesse (simulazioni Monte Carlo, pensano) la presenza di un approccio modelli ibridi o tecniche parametriche all’adeguatezza meno prudente e trova basate su ipotesi di distribuzione dei invece giustificazione nella volontà rendimenti diverse dalla gaussiana) non di non comunicare perdite potenziali trovano dunque applicazione. estremamente negative, le quali potrebbero indurre l’investitore a fuggire Con riferimento alla scelta del livello dal rischio piuttosto che assumerlo di confidenza, un significativo numero nella quantità tollerata. 2.4.2. Le soglie di rischio Nel modello di adeguatezza assume temporali. L’analisi di stress test grossa rilevanza la definizione delle trova invece applicazione nel 20% soglie di rischio che fungono da dei soggetti intervistati. parametri di verifica dell’adeguatezza del portafoglio. Il processo di Relativamente alla frequenza di quantificazione del rischio impone, validazione delle soglie di rischio, quindi, la fissazione di livelli massimi il 60% degli istituti intervistati definisce per ciascuna classe di rischio. una specifica frequenza (trimestrale, Relativamente alla metodologia annuale, biennale, triennale), mentre applicata per la definizione di queste il restante 40% effettua una validazione soglie, le istituzioni del campione delle soglie solo in presenza di situazioni applicano criteri diversi. Il 40% degli estreme (shock di mercato o trigger intervistati afferma di applicare event) o in caso di modifica del modello un approccio qualitativo di tipo utilizzato per la stima del rischio. judgemental. Molto diffusa (40%) è Tuttavia, il 30% combina i due criteri anche l’analisi di backtesting, ossia la prevedendo sì una frequenza quantificazione del rischio effettuata di validazione, ma dichiarandosi poi su serie temporali di lungo termine, pronta ad effettuare un test in ipotesi in grado di verificare la dinamica del di shock di mercato. rischio su una pluralità di finestre 22 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
Il 60% ha superato lo stress test della pandemia senza particolari effetti sui controlli di adeguatezza 23
2.5. Le tipologie di rischio diverse dal rischio di mercato Fonti di aleatorietà quali il rischio di per il rischio di mercato. Nei casi in credito e di liquidità non possono essere cui la stima del rischio di credito non trascurate. Ed in talune particolari è effettuata attraverso approcci basati circostanze (la prevalenza in portafoglio sulla costruzione della distribuzione di amministrato e/o di prodotti non delle perdite, la fonte informativa che dotati di un mercato secondario liquido) guida la stima è rappresentata dai possono assumere anche il ruolo di rating: il 45% del campione intervistato main driver del rischio complessivo. ha infatti dichiarato di utilizzare il rating Queste tipologie di rischio risultano quale variabile dalla quale desumere essere anche di più difficile stima, il rischio di credito del portafoglio. Di a causa della assenza di serie storiche queste, la metà misurano il rischio di di rendimenti che permettono di credito del portafoglio attraverso il quantificare con semplicità la loro entità. calcolo del rating medio (ponderato); l’altra metà stima il rischio di credito Relativamente al rischio di liquidità, in modo dicotomico, attraverso il la misura più frequentemente applicata calcolo del peso in portafoglio dei titoli ai fini della sua quantificazione è speculative grade o not rated. rappresentata dal Bid-Ask spread: il 50% degli istituti intervistati dichiara Con riferimento al rischio di infatti di utilizzare questo indicatore concentrazione, interpretabile non allo scopo di segmentare i prodotti come una fonte di rischio autonoma, ma per classi di liquidità. Il 40% applica piuttosto come un fattore di rischio in invece approcci basati o sull’uso di un grado di esacerbare gli effetti finanziari indicatore diverso (dal Bid-Ask spread) dei più tradizionali rischi speculativi, o sull’uso congiunto di una pluralità gli istituti (sono la metà) che ne stimano di indicatori. Vengono considerati ai il valore ricorrono alla misurazione fini della misurazione del rischio di del peso dei titoli (in portafoglio) liquidità: i volumi di trading (20% degli emessi dallo stesso soggetto. Solo intervistati), i costi di uscita (20%), la per un soggetto intervistato il rischio vita residua (20%). Uno degli istituti di concentrazione si spinge all’ambito del campione si differenzia dagli altri, dell’asset management, quantificando privilegiando un approccio (al rischio di il peso dei prodotti gestiti da una singola liquidità) di tipo dicotomico: la verifica management company. La stima del di adeguatezza è effettuata misurando rischio di concentrazione è quindi il peso dei prodotti (in portafoglio) che svolta attraverso approcci elementari sono classificati come “non liquidi”. e di facile interpretazione; fa però eccezione il caso di un istituto che stima Relativamente al rischio di credito, tale rischio sulla base della matrice il 45% dei soggetti intervistati ricorre delle correlazioni connessa alla perdita alla stima della expected/unexpected inattesa del portafoglio. loss (su un orizzonte temporale annuale), tecnica questa per molti versi assimilabile al calcolo del VaR 24 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
2.6. La verifica dell’adeguatezza Una volta definito sia il criterio di misurazione del rischio che le soglie associate a ciascuna classe, è possibile procedere alla verifica dell’adeguatezza che, in estrema sintesi, si concretizza confrontando il rischio con la soglia stessa. Solo nel 10% dei casi la verifica di adeguatezza avviene “a chiamata” ossia tramite accesso alla dashboard; nel restante 90% dei casi viene definita una specifica frequenza: 10% 10% 20% A chiamata Giornaliera % di Istituti che utilizzano Settimanale una specifica 30% frequenza Mensile 10% Trimestrale Annuale 20% Solo nel 10% si registra una frequenza differente per tipologie diverse di consulenza (annuale per la consulenza retail, semestrale per quella di livello intermedio e trimestrale per la consulenza più evoluta). Con riferimento all’oggetto della verifica di adeguatezza - il singolo strumento versus il portafoglio complessivo – si evidenzia una netta prevalenza della verifica effettuata a livello di portafoglio; infatti: • il 20% effettua una verifica solo a livello di singolo strumento; • il 70% effettua una verifica solo a livello di portafoglio; • il 10% effettua una verifica sia a livello di singolo strumento che a livello di portafoglio. Con riferimento alle realtà che applicano una verifica a livello di portafoglio, solo una di esse trascura il beneficio di diversificazione, stimando il rischio di portafoglio come media ponderata dei rischi dei singoli prodotti in portafoglio. 25
2.7. Principali evidenze emerse Pur non mancando elementi di differenziazione, almeno una metà delle istituzioni interpellate presentano modelli di adeguatezza piuttosto simili. Tale somiglianza, piuttosto che il risultato di una convergenza autonoma, potrebbe essere la conseguenza del ricorso (da parte di molte istituzioni del campione) alla medesima società di outsourcing che, grazie alla ampiezza della sua clientela, ha contribuito alla diffusione di una metodologia molto robusta dal punto di vista analitico, in larga parte fedele ai modelli di stima del rischio applicati al portafoglio di proprietà delle banche. Nonostante ciò, non mancano gli elementi di differenziazione che hanno spinto alcuni soggetti a discostarsi dalla pratica più diffusa, applicando metodologie che se pur meno robuste e complesse da un punto di vista computazionale, hanno il pregio di effettuare una verifica di adeguatezza riconoscendo il fatto che l’holding period di chi investe non è quello giornaliero di chi gestisce il trading book bancario. 26 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
È il portafoglio l'oggetto della verifica dell’adeguatezza 27
Sezione 3. Modello di consulenza Il servizio di consulenza in materia dall’indagine è emerso che il 100% di investimenti consiste nella degli istituti intervistati definisce prestazione, su richiesta del cliente e propone principalmente o per iniziativa della Banca, di raccomandazioni di strumenti raccomandazioni personalizzate o prodotti contenuti all’interno riguardo ad una o più operazioni proprio catalogo prodotti, inteso relative a strumenti finanziari. come quota parte di un più ampio La raccomandazione è universo investibile definito dalla personalizzata in quanto Banca per individuare l’insieme basata su una valutazione delle degli strumenti o prodotti caratteristiche del cliente stesso, finanziari validi per tutti i servizi in termini di profilo di rischio, di investimento nel perimetro aspettative di rendimento e dell’offerta. bisogni personali. Solitamente, Per quanto riguarda il modello l’intermediario finanziario presta il di remunerazione, questo è servizio di consulenza in materia determinato da retrocessioni di investimenti in abbinamento ricevute dalle società prodotto al servizio di collocamento e (manufacturer) unitamente, distribuzione ed al servizio di nell’80% dei casi, ad una ricezione e trasmissione ordini, commissione periodica addizionale applicando specifici modelli di applicata al cliente per l’attività remunerazione a seconda della specialistica di analisi e di specificità del servizio offerto. monitoraggio svolta a livello di portafoglio. Vi è quindi la In merito alle caratteristiche tendenza generale a fondare il del modello di consulenza più servizio di consulenza sia su rebate comunemente utilizzato, in termini sia su applicazione diretta di una sia di servizi offerti sia di schemi fee per il servizio offerto. di remunerazione associati, 28 Sezione 3
La sempre maggiore varietà investimento su un paniere di soluzioni di investimento di strumenti o prodotti adeguati disponibili e la crescente al profilo di rischio del cliente a importanza e centralità attribuita livello di portafoglio. Di questi, ai bisogni specifici del singolo il 50% esegue un’ulteriore cliente, come fine ultimo del attività di cross-matching con servizio offerto, richiedono un l’asset allocation associata deciso allontanamento da un al portafoglio modello approccio basato sulla selezione precedentemente selezionato di un singolo strumento o in base al cluster di rischio prodotto identificato come attribuito al cliente. I diversi idoneo per il cliente, verso una portafogli modello sono valutazione olistica svolta solitamente costruiti da uno su una combinazione di specifico dipartimento prodotti e, quindi, sul rischio o funzione interna della Banca aggregato risultante a livello (78%), piuttosto che elaborati di portafoglio. A dimostrazione o anche solo alimentati da un del trend, il 100% del campione provider esterno in servizio struttura attualmente la di outsourcing. propria raccomandazione di 29
Verso una valutazione olistica 30 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
Come detto, in generale, gli intermediari finanziari tendono ad elaborare proposte di investimento per la clientela e ad eseguire controlli di adeguatezza a livello di portafoglio. Tuttavia, soprattutto in ambito Private, è comune la predisposizione di raccomandazioni su un singolo strumento o prodotto (approccio individuale), per il quale è richiesto inoltre un controllo di appropriatezza per il cliente, essendo prettamente circoscritti a contesti di primo collocamento e/o alternatives. Di seguito si procederà con la disamina dei risultati ottenuti sia nell’ambito dell’approccio individuale sia nell’ambito dell’approccio al portafoglio. 3.1. Approccio Individuale Seguendo l’approccio individuale, interna dell’operatore finanziario) dei il consulente finanziario ha il compito diversi strumenti o prodotti selezionati, di identificare un primo insieme di al fine di derivarne il target market strumenti o prodotti singolarmente corretto. Inoltre, prima di formulare adeguati ed appropriati al profilo l’offerta, il 50% effettua un ulteriore di rischio del cliente. controllo tramite un’analisi di ranking I criteri di selezione adottati sembrano finalizzata non solo ad escludere alcuni essere, per l’80% degli intervistati, strumenti o prodotti dal perimetro basati su un esercizio di mappatura di quelli da raccomandare, ma anche iniziale da parte del Comitato ad evidenziare i best-in-class del Investimenti (o da chi ne fa le veci in catalogo, che l’advisor può proporre relazione alla specifica organizzazione in base al profilo di rischio del cliente. 31
3.2. Approccio al Portafoglio 3.2.1. Politiche di remunerazione Il portafoglio modello è composto • Advisory Fee, decurtata da tutti da una combinazione di strumenti o i rebates ricevuti dalle società prodotto prodotti, i quali, secondo la classe di e quindi restituiti al cliente appartenenza, risultano associati a in compensazione. specifiche tipologie di remunerazione applicata. I grafici mostrati di seguito identificano Ai fini dell’indagine sono state prese la dispersione di ciascuna macro-classe in esame tre tipologie di modelli in base al modello commissionale di remunerazione: adottato. Come è evidente, il campione analizzato ammette schemi di • Rebates, corrisposti dalle società remunerazione basati su retrocessioni prodotto per l’attività di distribuzione; per la distribuzione di quote fondi e SICAV, per il 100%, e prodotti illiquidi, • Fee Only, o “a parcella”, secondo per il 71%. Alle asset-class più comuni, il quale il consulente riceve un quindi obbligazionario sia corporate compenso, preventivamente sia governativo e azionario, la maggior concordato, direttamente dal cliente parte degli intervistati (67%) è d’accordo sia per il servizio di Advisory sia per sul ricevere un compenso direttamente l’esercizio complessivo di gestione dal cliente (a parcella o fee only), degli asset; preventivamente concordato. Rebates Fund / SICAV Illiquid Products ETF and Institutional Class of Funds / SICAV Government Bonds / Corporate bonds / Stocks Fee only Adv fees 32 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
3.2.2. Proposta di investimento e creazione del portafoglio Il numero di proposte create 45% delle casistiche rilevate, viene e presentate al cliente è solitamente realizzata una raccomandazione, a discrezione del singolo istituto quindi una proposta, per ogni di riferimento, ed eventualmente combinazione di rischio del singolo consulente finanziario. – orizzonte temporale, piuttosto Prendendo come variabili di analisi che osservare solo la classe di rischio il cluster di rischio a cui appartiene per generare una singola proposta il cliente e il relativo orizzonte per cluster (33%) o più proposte temporale di investimento, nel per cluster (22%): Una proposta per ogni combinazione di cluster di rischio/orizzonte temporale Più di una proposta per ogni cluster di rischio Una proposta per ogni cluster di rischio 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 Il numero di asset class considerate ottimali in termini di correlazione, così per la costruzione del portafoglio da diminuire il rischio complessivo clienti cambia in base alla categoria del portafoglio. Un chiaro esempio di clienti target. In particolare, è evidenziato dal confronto del maggiore è la ricchezza del cliente, numero di asset class dedicate al maggiore è la libertà dell’advisor segmento Retail con quello relativo nel selezionare strumenti o prodotti alle istituzioni di Family Office, dove da un ampio paniere di asset class, l’offerta diventa più granulare utili a costruire un portafoglio ben e ampia al crescere del potenziale diversificato, individuando soluzioni patrimonio in gestione. 1 0,9 0,8 0,7 0,6 X
Maggiore è la ricchezza, maggiore è la discrezionalità di investimento a disposizione dell’advisor 34 Suitability & Know Your Customer: due sfide ancora aperte.
Una volta consolidata una soluzione in Selezionate quindi le asset class termini di asset class idonee per e determinata la quota di ognuna il portafoglio del cliente, è necessario un di esse all’interno del portafoglio processo di ottimizzazione per calibrare i per massimizzare il rendimento o portafogli da un punto di vista strategico minimizzare il rischio, risulta necessario in base alle aspettative di rischio- prevedere la frequenza di monitoraggio rendimento del cliente. Esistono diverse proattivo periodica del portafoglio tecniche, più o meno complesse, che cliente per procedere poi, se necessario, possono essere applicate per ottenere ad attività di ribilanciamento in caso di un portafoglio ottimizzato in termini di deviazioni più o meno ampie rispetto rendimento atteso, dato un certo livello alla strategia concordata. di rischio, o in termini di rischio dato un La frequenza di revisione tattica determinato livello di rendimento atteso. della composizione del portafoglio Il metodo più ampiamente utilizzato dal è solitamente fissata su base campione (75%) è quello elaborato a trimestrale, per il 56% degli istituti partire dal modello di media-varianza di intervistati, mensile, per il 22%, Markowitz, modificato per gestire alcuni o l’annuale, per l’11%. Tuttavia, limiti operativi del modello originario (es. il rimanente 11% del campione sceglie utilizzando weight constraints aggiuntivi di evitare revisioni tattiche fisse durante sull’ottimizzazione; ricampionamento l’anno, ma osservare le fluttuazioni dati; approccio bayesiano – Black & del mercato e agire di conseguenza Littermann per la stima dei rendimenti). secondo lo scenario verificato. 3.3. Principali evidenze emerse Il servizio di consulenza in materia di investimenti sembra essere in continua evoluzione strutturale non solo per ragioni regolamentari o di redditività, quest’ultima intesa anche come conseguenza indiretta della prima, ma soprattutto per i cambiamenti demografici della clientela e per le evoluzioni della stessa in termini di personalizzazione del servizio e soddisfacimento di bisogni sempre più sofisticati. In un contesto storico in cui il settore finanziario è impattato da evoluzione demografica, dall’ingresso di nuovi player (Fintech), dall’adempimento a nuove normative regolamentari, nonché da una forte pressione concorrenziale - con conseguente difficoltà di ampliare ulteriormente i margini di intermediazione - il grado di innovazione dell’offerta rappresenta una delle discriminanti per l’acquisizione di ulteriori fasce di mercato ed il consolidamento di quelle già in possesso. È pertanto necessario far leva sui driver di mercato fondamentali come la personalizzazione del servizio, l’accesso ad una più ampia varietà di asset class e l’individuazione degli strumenti o prodotti finanziari in linea con le esigenze del cliente. Di contro, uno schema di remunerazione oggettivo e trasparente, che giustifichi in ogni circostanza il compenso che il cliente corrisponde al consulente per il servizio offerto è condizione necessaria per garantire la professionalità e l’onorabilità dell’advisor, riducendo al minimo ogni potenziale conflitto di interesse. 35
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Conclusioni La sezione dedicata al questionario di profilatura fa emergere luci ed ombre rispetto alla conformità alle Linee Guida dell’ESMA ed agli orientamenti espressi dalle Autorità di vigilanza. In generale si osserva che la cluster di clientela, ve ne sono maggior parte delle indicazioni altri che approcciano questa normative risultano recepite, fase in modo prevalentemente ma permangono ancora casi di qualitativo senza offrire una informazioni non raccolte e di reale rappresentazione del trade- richieste di autovalutazione da off rendimento/rischio cui si parte del cliente (ad esempio espone il cliente nel momento in materia di conoscenza degli in cui effettua un investimento. strumenti finanziari). L’indagine ha La tolleranza al rischio viene in evidenziato l’esistenza di margini questi casi testata sulla base di di miglioramento sulle modalità analisi di back test e sulla semplice con cui i clienti vengono informati regola (ma non per questo (e formati) sul significato del sempre verificata) secondo cui trade-off tra rendimento e rischio ad un maggior rischio è sempre e sulla sua concreta modalità di associato un maggior rendimento rappresentazione che in alcuni potenziale. L’analisi del trade-off casi si limita a mere enunciazioni rendimento/rischio, infatti, non teoriche. La comprensione può essere effettuata senza tenere del trade-off tra rendimento e nella dovuta considerazione la rischio costituisce la base della composizione del portafoglio e teoria di portafoglio e anche quindi il dispiegarsi degli effetti per investitori “non razionali” è dei benefici della diversificazione evidente l’importanza di avere e soprattutto ignorando il una chiara percezione dei rischi diverso orizzonte temporale conseguenti alle diverse scelte dell’investimento. Un’area di di investimento e dei possibili miglioramento nell’erogazione ritorni che possono essere del servizio di consulenza ottenuti. L’analisi delle risposte alla clientela sembra essere fornite dal campione intervistato quella dell’adozione di modelli evidenzia come accanto ad di pianificazione finanziaria intermediari che indagano il basati sul goal based investing. profilo di rischio dell’investitore Dall’indagine emerge, infatti, che sulla base dei portafogli modello il modello prevalente è quello di predisposti per servire i differenti considerare il profilo di rischio 37
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