Successo su tutta la linea per la presentazione dei candidati consiglieri del Gruppo 2019
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Successo su tutta la linea per la presentazione dei candidati consiglieri del Gruppo 2019 Sala piena, applausi e consensi ad ognuno degli interventi, qualche emozione per i nuovi alla prima esperienza politica, entusiasmo presente in tutti. Alla sala “La Pira” della delegazione comunale di Venturina è stata presentata la lista dei candidati al consiglio comunale di Campiglia per il Gruppo 2019. Una iniziativa che nasce dopo una attenta valutazione per la scelta dei 16, uomini e donne, che, insieme al candidato sindaco Nicola Bertini, rappresenteranno la lista civica di fronte al giudizio degli elettori. La nostra squadra nasce dopo un lungo lavoro sul programma che ognuno dei presenti in lista ha sottoscritto e essa rappresenta anche il naturale sbocco di una attività iniziata già a metà dello scorso anno. Tra i sedici nominativi, oltre alla rappresentanza di genere, è stata è garantita una diffusa presenza di esponenti dei vari settori della vita civile: ci sono studenti, commercianti, lavoratori dipendenti, manager, imprenditori, liberi professionisti, medici, pensionati. Altresì, nella composizione della lista, è stata tenuta in considerazione la rappresentanza territoriale: sono presenti
cittadini residenti a Venturina Terme, Campiglia Marittima e Cafaggio. L’esordio dei 16 candidati nella serata di presentazione è stata caratterizzata dagli interventi che ognuno di loro ha pronunciando motivando la scelta di aderire alla lista civica e garantendo ogni impegno per riuscire in una impresa di indubbia portata storica. Gruppo 2019 1 di 57 - +
Variante ex Comer in consiglio: il triste addio dell’ultimo giorno Secondo quanto riferito dalla sindaca Soffritti, è di prossima convocazione il consiglio comunale di Campiglia Marittima che, certamente, porterà all’approvazione la variante urbanistica dell’area ex Comer. Per il Gruppo 2019 la previsione di realizzare strutture commerciali in quella zona, è dannosa per la comunità. Lo è perché decentra ulteriormente le attività economiche di Venturina favorendo la desertificazione delle attività storiche e lo è anche perché impedirà per sempre di collegare in modo adeguato i laghetti di Tufaia con l’area termale a monte dell’Aurelia. Un’occasione che, se sprecata, non si ripresenterà più col risultato di impedire la nascita di un vero polo del termalismo all’ingresso nord di Venturina. Siamo chiaramente di fronte ad una scelta che manca di qualsiasi interesse pubblico e che per di più viene adottata in un periodo preelettorale, con una fretta da ultimo giorno per deliberare su materie ordinarie e non urgenti. Così che colpisce l’inspiegabile volontà politica di definire, entro la fine di questa legislatura, la variante ex Comer, che non solo danneggia le prospettive economiche di Venturina ma crea una gravissima disparità rispetto alle numerose, vere emergenze urbanistiche presenti nel territorio verso le quali
l’amministrazione ha dimostrato inettitudine e inerzia. Dalle aree Carep, alla zona della stazione gli esempi non mancano. Il Gruppo 2019 chiede quindi al consiglio comunale di non ipotecare, in modo così irresponsabile, il futuro di un’area strategica per la comunità e di lasciare alla prossima amministrazione la definizione urbanistica di quel comparto che deve, con ogni evidenza, essere coerente con la vocazione legata al termalismo. A far decollare un’economia non basta infatti la sola denominazione “Venturina Terme”, bisogna creare un polo di accoglienza e realizzare servizi di qualità per accreditarsi come località termale in un mercato peraltro complesso. Gruppo 2019 SULLA STAMPA: Stile Libero L’Etrusco Qui News Val di Cornia
“Noi di centrodestra abbiamo scelto il Gruppo 2019. Chi avvantaggia il PD tradisce il popolo di centrodestra” “Dopo oltre settant’anni in cui il governo locale è rimasto nelle stesse mani, oggi c’è la concreta possibilità di cambiare. Nei decenni il sistema di potere che ha occupato istituzioni e poltrone a Campiglia e in Val di Cornia ha prodotto danni enormi e ha limitato le possibilità di sviluppo del nostro
Comune. Chi come noi si riconosce nei valori del centrodestra, non ha neppure potuto sperare in un cambiamento del governo locale ed è stato marginalizzato dalla vita politica e amministrativa. Oggi si presenta un’occasione storica. La crisi del PD ha ridotto le possibilità per la candidata Ticciati di garantire continuità al sistema di potere consolidato nei decenni. Se si considera che a Suvereto è probabile la riconferma per la lista civica, a San Vincenzo è tutt’altro che scontata la riconferma di Bandini e a Piombino è favorito Francesco Ferrari, la prospettiva è quella di avere a giugno una Val di Cornia completamente libera dai vincoli del passato. Si tratta per molti come noi, di un sogno, coltivato per decenni, che oggi può diventare realtà con l’impegno di tutti. Il sistema di potere che ci ha dominati sino ad oggi non è disposto a lasciare libero il campo e fin qui non c’è nulla di strano. È invece incomprensibile l’aiuto che la lista Marconi sembra dare alla candidatura del PD. Nel sistema elettorale di Campiglia, in cui non esiste ballottaggio, chi prende un solo voto in più ottiene la maggioranza assoluta. Presentarsi allora contro il Gruppo 2019 significa presentarsi a sostegno di Alberta Ticciati e del PD. Quando si dice che “perdere con onore è meglio che vincere con infamia” non si pensa a chi si rischia di far vincere e a quali siano le conseguenze per i cittadini (che possono perdere un’occasione storica). Il peggior servizio che si possa rendere alla comunità, oggi, è quello di lavorare per mantenere quest’amministrazione inetta e logora. La lista civica Gruppo 2019, si è fatta carico di unire chi vuole cambiare, ha costruito un programma credibile di governo ed ha indicato una candidatura, Nicola Bertini, che garantisce
il vero cambiamento amministrativo come dimostra il suo impegno degli ultimi quindici anni contro le amministrazioni PD e per un diverso governo del territorio e della comunità. Il Gruppo 2019 lavora per un cambiamento reale del governo locale, nel quale noi, che siamo orgogliosi della nostra appartenenza politica, ci riconosciamo senza sforzo. Sostenere la possibilità di cambiare significa fare l’interesse dei cittadini, impedirla accampando improbabili questioni ideologiche, può danneggiare tutti e rischia di riconsegnare il governo locale ai soliti. I cittadini che come noi si riconoscono nei valori del centrodestra sono i primi a doversi battere perché ciò non accada. Ci impegneremo per questo nel rispetto delle regole di una battaglia elettorale civile, rispettosa del diritto di tutti i contendenti ad avere le proprie idee anche se diverse dalle nostre, purché sempre e comunque sia garantito a tutti il diritto ad esprimerle. Auspichiamo che i toni restino nei confini di un civile confronto utile e costruttivo . Recenti interventi sopra le righe da parte del rappresentante dell’ultimo raggruppamento politico entrato in lizza devono essere l’eccezione e sono motivati da un eccesso di enfasi che non fa bene a nessuno, tanto più se veramente l’obiettivo è lo stesso. I rappresentanti del centro destra all’interno del Gruppo 2019 non possono che condannarli e prenderne le distanze. Ben vengano futuri incontri che possano servire ai contendenti a chiarire alla popolazione le rispettive posizioni ed i propri programmi, in un clima utile e sereno.” Mario Ceccarelli Alessandro Danzini Sara Gabrielli Lirio Gentili Ugo Orsini
Lorenzo Patrone Marco Razzolini Franco Sgherri Paolo Tamberi SULLA STAMPA: Stile Libero Sulla pianificazione in Val di Cornia regna solo la confusione. In una recente iniziativa pubblica i Comuni di Campiglia e Piombino hanno espresso la volontà di adottare Varianti Generali ai Piani Strutturali entro la metà di aprile, a soli 8 mesi dall’avvio delle progettazioni e pochi giorni dalle elezioni amministrative del 26 maggio. La sindaca Rossana Soffritti lo ha riconfermato sulla stampa locale di lunedì primo aprile. Forse ignoravano che dopo la convocazione dei comizi elettorali (già avvenuta a seguito del Decreto del Ministero degli Interni in data 20 marzo 2019) i Consigli Comunali devono limitarsi ad adottare atti “urgenti e improrogabili” per non condizionare l’attività di quelli che subentreranno? Il Piano Strutturale è l’atto fondamentale per il governo del territorio destinato a condizionare l’attività
urbanistica e edilizia dei prossimi decenni; non ci pare rientri tra questi. La realtà è che i due Comuni sono in gravissimo ritardo e arrivano alla fine della legislatura con un quadro caotico e fallimentare della pianificazione. Già dal 2014 la Regione aveva imposto ai Comuni l’obbligo di adeguare entro un quinquennio i piani urbanistici alle nuove disposizioni del Piano d’Indirizzo territoriale regionale, pena il blocco di tutte le trasformazioni urbanistiche. Campiglia e Piombino non lo hanno fatto. Hanno scelto la via di una quantità impressionante di varianti urbanistiche, per lo più recependo acriticamente interessi pesanti di grande impatto territoriale. Tra queste la variante per il piano Aferpi a Piombino (totalmente fallito), il prolungamento illimitato e l’ampliamento delle cave a Campiglia e la variante ex Comer che prevede un centro commerciale nella zona termale di Venturina. Sono tutte varianti disorganiche che, inevitabilmente, generano contraddizioni, conflitti e perdita di opportunità economiche. Tentano ora di rimediare frettolosamente, senza nessuna discussione sulle tante crisi che stiamo vivendo (industria, bonifiche, rifiuti, cave, edilizia,) e sulle strategie per rigenerare economie e territori. Di tutto ciò non si conosce letteralmente nulla. Non sappiamo se avranno davvero la sfrontatezza di violare le leggi, ma comunque vada una cosa è certa: per responsabilità del PD la pianificazione unitaria in Val di Cornia è disintegrata. Piombino e Campiglia provano ad adottare da soli una variante al Piano Strutturale che nel 2007 avevano approvato insieme a Suvereto, oggi emarginato. San Vincenzo, Sassetta e Suvereto si sono invece associati per rivedere ciascuno i propri piani urbanistici, ma non intendono adottare nessuna variante prima della fine della legislatura. Di contenuti fino ad oggi nessuno ha parlato. Quello che emerge è solo la confusione, lo sgretolamento della coesione
istituzionale e l’assenza di una minima visione su ciò che si deve fare per uscire dal pantano della crisi in cui si trova la Val di Cornia. Gruppo 2019 SULLA STAMPA: Stile Libero L’infinita attesa di due filtri per salvare la filiera del pomodoro Le crisi idriche saranno sempre più intense e distruttive. Lo sappiamo da tempo e, chiacchiere a parte, questo territorio dovrà agire ancora una volta in modo emergenziale di fronte ad una crisi annunciata, prevedibilissima. Già nel 2017 l’intervento tardivo per convertire le acque del progetto Cornia Industriale verso i campi, produsse danni gravissimi per le colture determinando una contrazione della produzione degli ortaggi, e del pomodoro da industria, tale da mettere in crisi l’intera filiera. Eppure la condotta del Cornia Industriale dall’aprile del 2014 non poteva più servire a portare acqua all’altoforno (spento)
e quel milione e ottocentomila metri cubi d’acqua andavano dispersi, in mare. Ci vollero tre anni e la crisi idrica più grave della storia per arrivare, comunque troppo tardi, a dirottare quell’acqua verso i campi. Sarebbero serviti dei filtri per rendere strutturale e definitivo l’intervento temporaneo e in deroga del 2017. Oggi, trascorsi due interi anni da allora, puntuale si ripresenta la siccità e altrettanto puntualmente si fanno i conti con i ritardi. Vasca di accumulo vuota Se si ritiene il comparto agricolo strategico per il territorio e se si sostiene che la filiera del pomodoro da industria possa rappresentare una opportunità strategica nel percorso di rilancio dell’economia locale, agli interventi necessari per garantire la disponibilità di acqua nei campi, si dà priorità assoluta. Quando parliamo di un’Amministrazione assente o inconcludente nelle politiche attive di sostegno alle imprese e al comparto agricolo, ci riferiamo ad episodi come questo.
La stampa locale riferisce di un impegno del Consorzio di bonifica e di Asa per la definizione del progetto e installazione dei filtri nel prossimo mese di maggio. Ne prendiamo atto e cogliamo l’occasione per ribadire che questi fantomatici filtri che mancano, vengano istallati immediatamente per non compromettere la stagione produttiva già oggi seriamente a rischio. Gruppo 2019 SULLA STAMPA: Stile Libero Qui News Val di Cornia
Noi uniamo chi vuol cambiare. Fratelli d’Italia e PD si uniscono contro di noi A Campiglia c’è il Gruppo 2019 che si candida a governare in modo diverso, il PD che si candida per governare come sempre e Fratelli d’Italia che si candida perché il PD possa continuare a governare. Al di là delle chiacchiere, Marconi sa perfettamente che il Gruppo 2019 è una lista civica in cui sono rappresentate tutte le sensibilità che convergono su un programma di mandato in cui non ci sono solo vaghi propositi ma un approfondito esame dei problemi e una proposta credibile per affrontarli. Abbiamo unito chi vuol cambiare, l’unico obiettivo che rende un servizio ai cittadini che non possono permettersi altri cinque anni di governo locale PD. Adesso siamo fieri di essere al centro degli attacchi incrociati di tutti quelli che non vogliono cambiare un bel nulla, cioè il PD e la lista Marconi. Sorprende che Marconi arrivi persino a difendere gli indirizzi fondamentali delle ultime amministrazioni a partire dalla scelta di fare di questo territorio il distretto regionale delle cave. Nessuno, come accusa il candidato di Fratelli d’Italia, vuol chiudere domani le cave mandando a casa gli operai, noi vogliamo creare alternative per riconvertire un settore in crisi. Far finta che tutto vada bene e continuare ad agire sulla scorta dell’emergenza come fatto sinora, significa condannare i lavoratori e il futuro di questo territorio. Sul resto non ci sono proposte da commentare, solo slogan triti e ritriti ma d’altra parte chi si candida unicamente per non far vincere la lista civica Gruppo 2019 non ha bisogno di proposte approfondite. PD e Fratelli d’Italia che oggi, all’unisono, ci attaccano,
sono due facce della stessa medaglia e dimostrano come la partita non si giochi sul terreno di destra e sinistra, due schieramenti entrambi impegnati a mantenere inalterato il sistema di potere che soffoca questo territorio. Un sistema di potere inetto e logoro contro il quale per quindici anni Nicola Bertini, candidato sindaco del Gruppo 2019, insieme a pochi altri invisi a Marconi e al PD, ha lottato, e può vantarsene, mentre chi oggi si candida a “perdere con onore” non ha mai speso attenzioni. Il nostro obiettivo è amministrare in modo diverso Campiglia, senza favoritismi, senza fare promesse illusorie, senza i soliti interessi da privilegiare. Un obiettivo che spaventa chi oggi è favorito dal sistema di potere PD e che è pronto a sparare tutte le cartucce per mantenere la propria posizione. Lista civica Gruppo 2019 SULLA STAMPA Stile Libero Corriere Etrusco Qui News Val di Cornia
Bilancio comunale al setaccio durante una serata di conoscenza e dibattito Un bilancio comunale ingessato in conseguenza di una spesa corrente che impegna il 90 per cento delle risorse; residui attivi, cioè crediti non riscossi, elevatissimi e vecchi anche di 10 anni, un tassazione in crescita, società partecipate fuori del controllo diretto dell’ente. È ciò che è emerso dall’iniziativa che il Gruppo 2019 ha promosso a Venturina per far conoscere i conti del Comune e indicare proposte di riorganizzazione dei capitoli di uscita e di entrata. Il candidato sindaco Nicola Bertini ha introdotto il dibattito con un intervento con cui ha illustrato anomalie e criticità del bilancio documentandole con l’ausilio di diapositive derivate da documenti ufficiali del Comune. Chiaro e puntuale, Bertini è stato più volte applaudito da un pubblico che ha riempito la sala comunale e che, nonostante le difficoltà tecniche del tema trattato, ha seguito con attenzione e partecipazione.
La penuria delle risorse complessive, secondo l’indicazione del candidato sindaco, impone all’amministrazione l’obbligo di rimediare a una inadeguata politica di spesa per poter effettuare investimenti e d’altro canto richiama una particolare oculatezza nelle scelte degli interventi. In questa ottica, per Bertini, appare necessaria una revisione dell’eccessiva spesa corrente, una ridefinizione del rapporto con le aziende partecipate e una rivisitazione delle riscossioni. Solo Asa, per esempio, deve oggi al Comune un milione e mezzo di euro di affitto per la gestione del servizio idrico. Canoni mai pagati addirittura dal 2009 nonostante gli incassi dalle bollette conseguiti dal gestore. Una somma elevata, per la quale evidentemente le sollecitazioni al pagamento non sono state adeguate e che di certo non pareggiano né le fatture per i consumi di acqua da parte del Comune, né eventuali opere, cosiddette di compensazione, effettuate da Asa per emergenze e guasti sulla rete. Nella serata numerosi sono stati gli interventi sul bilancio e anche su altri argomenti di attualità.
Gruppo 2019 SULLA STAMPA: Stile Libero
Risposta a Ticciati: “Poco o nulla per spostare l’Italian Food” La candidata sindaca del raggruppamento Pd-Psi, Alberta Ticciati replica ai nostri appunti circa l’assenza di una politica che, negli anni, abbia garantito uno sviluppo della fabbrica e del comparto e una adeguata riorganizzazione urbanistica del rione Coltie. Lo fa riprendendo, nella sostanza, una critica della giunta che ci addebita una visione limitata dei problemi “perché non si possono confondere i temi di relazione tra un’azienda ed il tessuto urbano circostante, con le politiche di filiera”. A nostro avviso fabbrica, Coltie e filiera, si devono invece “confondere” perché sono aspetti inscindibili e interdipendenti: liberare la fabbrica dal ristretto ambito delle Colie significa far respirare il rione e garantire una presenza da protagonisti nella filiera del pomodoro. L’alternativa sono i rimedi costanti per cercare comunque di andare avanti alla giornata, stagione dopo stagione. Ma la soluzione vera è un’altra, quella dimenticata dal protocollo del 2012, quella mortificata dagli accordi di programma sulla reindustrializzazione, che senza che Campiglia muovesse un
dito, hanno addirittura accolto il polo agroalimentare dei prodotti algerini di monsieur Rebrab. Noi, invece, vogliamo fare di tutto per agevolare il trasferimento dell’Italian Food a Campo alla Croce. In questa sta la soluzione. Sappiamo che l’obiettivo della delocalizzazione dello stabilimento e del potenziamento della capacità produttiva della filiera del pomodoro toscano è impresa complessa, ma è certo che la passività del Comune non ha aiutato nessuno. Motivo in più per ribadire il nostro impegno a portare, insieme agli altri Comuni della zona, questo argomento sui tavoli regionali e nazionali dove merita senz’altro di stare. Cosa che non ha fatto la Giunta Soffritti Gruppo 2019 Leggi anche: Pomodori: la filiera dei problemi irrisolti SULLA STAMPA: Stile Libero L’Etrusco
Libro dei sogni? No. Proposte credibili? Sì L’appuntamento è per venerdì prossimo, 15 marzo alle 21 nella saletta “La Pira” alla delegazione comunale di Venturina. Il Gruppo 2019, la lista civica, che parteciperà alle prossime elezioni amministrative di maggio a Campiglia Marittima, organizza un incontro pubblico per esaminare il bilancio comunale. Il tema proposto alla discussione ha per titolo “Libro dei sogni No, proposte credibili Sì”. Una sorta di linea guida per indicare i criteri con cui la lista intende porsi nei riguardi del conto economico dell’ente locale. A fronte delle scarse risorse disponibili, con la locuzione “libro dei sogni” il Gruppo 2019 vuole riferirsi alle scelte dell’amministrazione in carica e alle indicazioni della candidata sindaco dell’attuale maggioranza che sono indirizzate più a realizzazioni inattuabili che a soddisfare esigenze primarie. Di contro, secondo la lista civica, proprio la penuria di disponibilità economiche deve riguardare invece e soltanto “proposte credibili” che possano essere realizzate e riescano a rispondere alle pressante richieste della cittadinanza. Il gruppo di lavoro, che ha esaminato il bilancio comunale,
illustrerà, nella riunione, idee e proposte per superare situazioni considerate inadeguate e per dare una dimensione maggiormente consona al conto che guida l’attività dell’ente. Gruppo 2019 Leggi anche: Proposte di programma – Il bilancio comunale
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Pomodoro: la filiera dei problemi irrisolti I problemi dell’Italian Food, sono i problemi di un’intera filiera produttiva. Derivano dall’incapacità del Comune di pianificare la relazione tra attività produttive e tessuto urbano, dall’indifferenza delle istituzioni al comparto dell’agroindustria e della scarsa appetibilità del nostro territorio per le imprese. Negli ultimi anni l’amministrazione è stata assente tanto da rischiare di allontanare da questo territorio un’azienda storica, che può giocare un ruolo nel rilancio economico della Val di Cornia, pur sacrificando le condizioni di vita dei residenti delle Coltie. La prima, grave responsabilità amministrativa è aver lasciato morire tra burocrazia e indifferenza il protocollo d’intesa del 2012 che prevedeva lo spostamento dell’Italian Food al Campo alla Croce già dal 2014 (vedi sotto), oggi l’Amministrazione si trova in difficoltà sull’autorizzazione temporanea per i parcheggi, questione che evidenzia ancora una volta la difficile convivenza dell’azienda nell’area.
Altra grave responsabilità è l’assenza del Comune nelle politiche agricole di rafforzamento della filiera del pomodoro da industria. Così arriviamo ai risultati di oggi: il settore è in difficoltà e le prospettive di risolvere i problemi delle Coltie si allontanano. Adesso è urgente agire su due piani. Quello contingente che deve mettere in condizione Petti di lavorare nella stagione 2019 con interventi temporanei resi necessari dai gravi errori che la politica ha commesso negli ultimi anni. Quello strategico che deve sciogliere due nodi storici: la presenza dello stabilimento nel tessuto urbano e la coesione della filiera produttiva. La posizione alle Coltie sacrifica le esigenze dei residenti, costretti a convivere con un’attività industriale, e dell’azienda compressa in un’area inadeguata, senza servizi e spazi adeguati allo sviluppo che il comparto merita.
Via Sardegna Alla debolezza strutturale della filiera del pomodoro toscano da industria la Regione può reagire rafforzando il legame della fabbrica con i produttori locali con bandi per una filiera produttiva oggi a rischio in Val di Cornia, e il Comune deve agevolare il trasferimento a Campo alla Croce con tutti i mezzi a disposizione. Le istituzioni nazionali devono riconoscere l’agroindustria come uno degli asset strategici per il rilancio dell’economia di un’area “di crisi complessa” come la Val di Cornia. Erano disposte a dar credito alle velleitarie ipotesi di Rebrab per insediare l’agroindustria a Piombino, non si vede perché non si debbano attivare in questo caso. Solo così sarà più agevole rinsaldare rapporti tra produttori e Italian Food e tra fabbrica e tessuto urbano. Questo è uno degli esempi più significativi dei rischi che corriamo senza un cambiamento radicale nel metodo e nel merito amministrativo.
Gruppo 2019 Vivere in via Sardegna
SULLA STAMPA: L’Etrusco Stile Libero Il Tirreno:
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