Studio paleopatologico di Diego I Cavaniglia I conte di Montella (1453-1481) - Gino Fornaciari

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Studio paleopatologico di Diego I Cavaniglia I conte di Montella (1453-1481) - Gino Fornaciari
Università degli Studi di Pisa
       Sezione di Storia della Medicina
              e Paleopatologia

            Gino Fornaciari

    Studio paleopatologico
     di Diego I Cavaniglia
I conte di Montella (1453-1481)
              CONVENTO DI
        S. FRANCESCO A FOLLONI
          Montella, 28 maggio 2005
Studio paleopatologico di Diego I Cavaniglia I conte di Montella (1453-1481) - Gino Fornaciari
Diego I Cavaniglia
                     (1453-1481)
             III Conte di Troia dal 1473
I Conte di Montella, Bagnolo e Cassano dal 20-5-1477
          Colonnello di fanteria napoletana
  Deceduto per ferite all’assedio di Otranto nel 1481
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E’ stato ritrovato lo
scheletro, quasi completo,
di un unico individuo.
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Sesso
I caratteri del cranio indicano il sesso maschile
(grado di sessuazione: +1,0).
I caratteri del bacino, in particolare la grande
incisura ischiatica a forma di V stretta, confermano
il sesso maschile (grado di sessuazione: +1,16).
I valori dell’indice cotilo-sciatico destro e sinistro
rientrano nel campo di variazione maschile
(dx: 84,93, sin: 78,94)
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Età di morte

La morfologia dell’estremità sternale delle coste
indica un’età di 24-28 anni
(fase 3 Iscan et Loth, 1986).

La morfologia della superficie auricolare del coxale
indica un’età di 25-29 anni
(fase 2 Meindl e Lovejoy, 1989).

La morfologia della sinfisi pubica indica un’età di
23,4 ± 3,6 anni
(fase 2, Brooks e Suchey, 1990).

Il grado di sinostosi delle suture craniche indica
un’età nettamente superiore: 40 anni ± 9,55 che può
essere però interpretata come una sinostosi precoce.

Si può concludere per un’età di morte di 24-29 anni
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Antropologia ed ergonomia

Si tratta di un individuo di sesso maschile di 24-29
anni, della statura di 174 cm, caratterizzato da
mesocrania (cranio medio), da faccia alta, da
orbite medie e da naso medio-stretto, con una
capacità cranica di circa 1400 cc, indicante
euencefalia.

I marcatori scheletrici di attività occupazionali
rivelano un individuo che ha esercitato un’intensa
attività fisica sin dalla giovane età.

Le     inserzioni   muscolari    e   ligamentarie
particolarmente marcate o con entesopatie, nella
parte superiore dello scheletro, sono quelle dei
muscoli intercostali, del legamento costo-
clavicolare, del legamento conoide, del muscolo
deltoide, del piccolo e grande rotondo, del
supinatore e del brachiale.
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Interpretazione funzionale
Il muscolo deltoide è il principale abduttore del braccio.
L’ipertrofia dei muscoli piccolo e grande rotondo delle
scapole è il risultato di intensi e ripetuti movimenti di
retroversione ed extrarotazione del braccio.
L’area d’inserzione molto marcata del gran pettorale
dell’omero destro (a sinistra non si può rilevare) testimonia
uno stress biomeccanico dovuto a movimenti di
adduzione, flessione e rotazione interna del braccio.
L’area d’inserzione del supinatore dell’ulna sinistra
molto forte (quella di destra è meno marcata) indica
intensi movimenti e ripetuti movimenti di supinazione
e iperestensione del braccio; la forte inserzione del
brachiale (più forte a sinistra) indica una flessione
forzata e ripetuta del gomito.
Anche la fusione del manubrio al corpo dello sterno e
del processo xifoideo al corpo è il risultato di un’attività
così intensa da portare ad una fusione precoce, che
invece si riscontra normalmente in soggetti di età maturo-
senile.
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La presenza di ernie intra-spongiose di Schmorl a livello
dorsale basso della colonna vertebrale può essere dovuta
all’esposizione della colonna a pesi eccessivi durante il
periodo dell’adolescenza.
E’ reperto comune nelle classi gentilizie di epoca rinascimentale
(es. “Aragonesi” di S. Domenico-Maggiore, Caetani di Formia,
della Rovere di Urbino)
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L’ovalizzazione dell’acetabolo
è dovuta alla sollecitazione
della testa del femore sulla
parte superiore dell’acetabolo
durante le cavalcate.
L’estensione      della superficie
articolare della testa del femore
sul collo (faccetta di Poirier) e
le spicole ossee intorno alla
fovea, dove si inserisce il
legamento       rotondo,     sono
determinati dalla sollecitazione
continua ed intensa della testa
del femore a contatto con
l’acetabolo.
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I muscoli glutei e gli adduttori sono fortemente
impegnati per rimanere saldi in sella al cavallo.
Il piccolo trocantere, dove si inserisce il muscolo
ileopsoas, che permette la flessione           e la
rotazione dell’articolazione a livello dell’anca,
viene sollecitato in modo tale da subire una
rotazione mediale e uno schiacciamento.
A livello della fossa trocanterica, dove è localizzata
l’inserzione del muscolo otturatore interno e dei
muscoli gemelli, la formazione di osteofiti è dovuta
a movimenti continui ed energici di rotazione
esterna della coscia.
L’associazione delle diverse lesioni delinea il
quadro di un’intensa pratica equestre e rientra
perfettamente nel modello ergonomico del
cavaliere.
La lieve artrosi che si rileva a livello di alcune
articolazioni è da interpretare come conseguenza di
un’attività fisica particolarmente intensa, data la
giovane età del soggetto.
Infine, non sono stati rilevati segni di ferite o anche di
traumi sullo scheletro né sono state rilevate patologie
ossee che possano permettere di risalire alla causa della
morte.
Non si può escludere, tuttavia, che il soggetto sia
deceduto in seguito a lesioni che potrebbero aver
interessato soltanto i tessuti molli, lasciando integre le
ossa.
Strie di arresto di crescita
(o di Harris)

L’esame rx delle tibie ha permesso
l’individuazione di una stria di Harris,
una linea trasversale segno di un
arresto di crescita causato da uno
stato di malattia o da un prolungato
episodio carenziale (stress).
La stria è ben visibile allo stesso livello
su entrambe le tibie (frecce).
E’ stato possibile calcolare (secondo
Maat) che Diego Cavaniglia soffrì di
una grave patologia, poi risoltasi,
intorno ai 13 anni e mezzo.
876p4ppp+pppp5a7
                            76ppppp–ppp45678

E’ presente tartaro di moderato grado di riassorbimento osseo alveolare, grado 1, a
livello di 6+6; 6-, ed una deiscenza ossea a carico della radice vestibolo-distale del
secondo molare superiore di destra, 7+:
Il riassorbimento osseo del secondo molare superiore di destra, 7+, e la pronunciata
usura della superficie vestibolare del primo molare inferiore di destra, 6-, propongono
un’ipotesi di stress masticatorio a carico del settore di destra, probabilmente a
seguito di un maggiore impegno nella masticazione del cibo per l’impossibilità di
utilizzo del lato sinistro a causa della perdita del primo molare superiore di
sinistra, +6, avvenuta in tempi remoti per la perfetta riparazione dell’osso alveolare.
Esame radiologico TC ad alta
definizione del cranio.
L’esame      tomodensitometrico     del   cranio
evidenzia suture normoconformate; l’aspetto
dei tavolati cranici e della diploe è regolare
così come la morfologia dei solchi vascolari e
delle granulazioni del Pacchioni.
Sul profilo della base cranica, la sella turcica
presenta un aditus di ampiezza nei limiti, con
regolare mineralizzazione delle pareti e del
dorsum.
Le rocche petrose presentano una regolare
pneumatizzazione.
I canali acustici interni sono simmetrici e di
regolare morfologia e volumetria.
I forami della base cranica ed il forame magno
presentano una normale conformazione.
I seni frontali, mascellari e sfenoidale
presentano una normale pneumatizzazione
nonché una regolare morfologia.
Il setto nasale presenta una latero-deviazione
sinistra convessa.
Ricostruzione
virtuale del cranio
La sovrapposizione computerizzata cranio-facciale permette il rilievo di
notevoli discrepanze fra il profilo reale del cranio (con infossatura nasale,
naso più aquilino, mento più prominente) e quello della raffigurazione
funeraria, evidentemente idealizzata in base ai canoni stilistici tardo-gotici.
Hanno contribuito allo studio:

                 Angelica Vitiello
                  Sara Giusiani
            Laboratorio di Osteologia
Sezione di Storia della Medicina e Paleopatologia
                Università di Pisa

                 Marielva Torino
Sezione di Storia della Medicina e Paleopatologia
                Università di Pisa

                Fabrizia Bossa
           Centro Radiologico DoCa
               Torre del Greco
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