Strutture discorsive: sintassi e semantica discorsiva - Dipartimento di ...

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Strutture discorsive:
sintassi e semantica discorsiva
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• Il percorso narrativo si concretizza attraverso procedure di

  • Attorializzazione (passaggio da attanti a attori)
  • Spazializzazione (contestualizzazione spaziale)
  • Temporalizzazione (collocazione in un momento storico, aspetto: puntuale,
    continuo, frammentario, ricorsivo, omogeneo)
  • Tematizzazione (incarnazione di determinati valori)
  • Figurativizzazione (attribuzione di una sembianza)

> effetto di veridizione.
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Sintassi discorsiva
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Attori e attorializzazione
• Sul piano virtuale: attanti, funzioni dello schema narrativo:

  • Soggetto, antisoggetto, destinante, destinatario, aiutante, opponente

• Sul piano reale, dell’enunciato: attori, soggetti specifici, individui, che
 occupano le posizioni attanziali

  • Un attore può incarnare un ruolo attanziale o più ruoli, ad es. soggetto e
    destinante di se stesso (effetto eroico o colpevolizzante), oppure soggetto
    e destinatario di manipolazione (effetto vittimizzante).
  • Può essere caratterizzato dal ruolo attanziale e da un ruolo tematico (es. il
    ladro, il terrorista, il portaborse ecc.) e da una fisionomia figurativa (aspetto
    esteriore): figurativizzazione.
  • Ogni racconto può scegliere livelli diversi di individuazione (nome, età,
    volto, storia personale ecc.) ad esempio di autori di atti terroristici e di
    vittime.
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Debrayage spaziale
• Produzione dello spazio oggettivo dell’enunciato, distinto dallo spazio
 dell’enunciazione (virtuale e presupposto).

• Localizzazione spaziale del racconto a partire dallo spazio di
 riferimento (spazio topico o spazio zero), che comprende lo spazio
 utopico (dove si svolgono le azioni) e gli spazi paratopici (dove il
 soggetto acquisisce le competenze)

• Gli spazi adiacenti allo spazio topico sono gli spazi eterotopici.
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Luoghi
• Spazializzazione: contestualizzazione spaziale di un certo
 programma d’azione

• Ad esempio l’informazione giornalistica si differenzia per il
 diverso grado di specificazione del contesto e di
 costruzione dello spazio, che può essere:

    • Umanizzato: luoghi dotati di storia, di una identità socio-politica,
      linguistico-culturale
    • Geografico: oggettivo, quantificabile, relazionale (individuazione di
      vicinanza e distanza di un luogo da un altro luogo)
    • Politico
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Debrayage temporale
• Tempo dell’enunciazione: ora
• Tempo enunciativo: non ora, allora (localizzazione temporale: presente nel
 racconto)

• Debrayage enunciazionale: proiezione nel discorso di un ‘ora’ che produce un
 simulacro dell’istanza di enunciazione.

• Aspettualità:
  • Incoatività: fuoco sul momento iniziale dell’azione
  • Duratività: fuoco sullo svolgimento dell’azione
  • Terminatività: fuoco sul momento conclusivo dell’azione
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Tempo della narrazione
Genette, Figure III (1972), trad.it., Einaudi, Torino, 1976 (pp. 259-265):
«Con una dissimmetria le cui ragioni profonde ci sfuggono, ma che è
iscritta nelle strutture stesse della lingua (o, per lo meno, nelle grandi
“lingue di civiltà” della cultura occidentale), posso benissimo raccontare
una storia senza precisare il luogo in cui si svolge, e se questo luogo
sia più o meno vicino a quello in cui la racconto, mentre mi è quasi
impossibile non situarla nel tempo rispetto al mio atto narrativo, poiché
devo necessariamente raccontarla a un tempo del presente, del
passato o del futuro. Ne deriva forse il fatto che le determinazioni
temporali della istanza narrativa sono chiaramente più importanti delle
sue determinazioni spaziali».
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Semantica discorsiva
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Tematizzazione

• Declinazione umana, politica, geografica, sociale, di un
  tema trattato (es. libertà, pace, ecc.)
• Tematico: Logica dei valori, dimensione concettuale,
  astratta
Figurativizzazione
• Rappresentazione concreta, percepibile di un concetto
  astratto;
• Significato legato alla percezione del mondo esterno
  (presente anche nella semantica delle lingue naturali)
• ad esempio le ali figurativizzano il tema della libertà; il
  leone figurativizza la forza, ecc.
Figurativizzazione di un tema: energia

Cfr. precedente immagine: “Red Bull ti mette le ali”
La cena ti è rimasta sullo stomaco? Brioschi. Digerire semplice
• Un sema propriocettivo (/pesantezza di stomaco/) viene
 figurativizzato come un cinghialetto vivo posizionato sullo
 stomaco.

• La figurativizzazione appartiene al piano del contenuto e
 può essere declinata sia in senso visivo che verbale (es.
 la parabola è una figurativizzazione).

• La figurativizzazione può assumere le seguenti forme
   • Esemplificazione
   • Metaforizzazione
   • Sinestesia
W W W. A M I S U R A D E LT U O D O M A N I . I T

                            FRA CHI MI VEDE COME CLIENTE
                      C’È QUALCUNO CHE MI RICONOSCE COME PERSONA?

                                                                   L A N O S T R A R I S P O S TA È S E I M I L I O N I D I V O LT E S Ì .
                  Non siamo grandi perché abbiamo sei milioni di clienti, lo siamo perché ogni giorno ci impegniamo a
                          non perderne di vista nemmeno uno. L’esperienza assicurativa di Aurora e Unipol - riunite in
               UGF Assicurazioni e affiancate dalla solidità di UGF Banca - ci permette di offrire prodotti convenienti,
                soluzioni integrate e servizi innovativi all’altezza delle aspettative delle persone e delle aziende;
                         delle loro sfide quotidiane, del loro bisogno di sicurezza, dei loro progetti per il futuro.
                              Per questo, quando hai al tuo fianco una realtà come UGF, il primo a guadagnarci sei tu.     A MISURA DEL TUO DOMANI.

Cfr. Pozzato, Capire la semiotica, p. 107
Piano visivo

• La categoria del piano dell’espressione sfuocato / a fuoco
 (contrasto eidetico) rimanda semisimbolicamente alla
 categoria      del       piano    del      contenuto
 impersonale/personalizzato

• Linea   continua (vs discontinua) del parapetto
 (contenitore/contenuto; presente /futuro), stile classico (vs
 barocco).

• Basso cromatismo dello sfondo / luminosità della terrazza
Semiotica visiva
Figurativo e plastico
Greimas, Semiotica figurativa e semiotica plastica, 1984

• Testo figurativo: rappresentazione di persone, animali,
 oggetti, paesaggi ecc.

• Testo plastico: articolazione di spazi, linee, colori,
 elementi compositivi astratti.

I due linguaggi, figurativo e plastico, sono autonomi, anche
se continuamente interrelati.
Concreto / astratto
• I testi visivi come i testi verbali possono esser più o meno figurativi, cioè più o
 meno concreti o astratti.

• Semi esterocettivi (elementi figurativi minimi): legati alla percezione del
 mondo esterno (alto/basso, duro/molle, volume/superficie, destra/sinistra,
 ruvido/liscio, dolce/amaro)

• Semi interocettivi: concettuali, astratti (libero/costretto, cosa/evento,
 processo/sistema), relativi all’inquadramento concettuale che diamo al mondo

• Semi propriocettivi, legati all’esperienza percettiva del nostro stesso corpo,
 articolazioni della categoria timica (felice/infelice, doloroso/indolore, sentirsi
 stanchi/sentirsi in forma)
Categorie dell’analisi plastica
• Topologiche: distribuzione degli elementi nello spazio: alto/basso;
 destra/sinistra;   periferico/centrale;                  circoscrivente/circoscritto;
 segmentano l’insieme in parti discrete

• Eidetiche: forme (in senso geometrico: circolari, quadrate, ellittiche);
 linee (curva, retta, spezzata, continua); contorni (frastagliato, netto)

• Cromatiche:
  • Colori: radicali cromatici: rosso, giallo, verde, blu; acromatici: bianco, nero, grigio;
    semicromatici: marrone;
  • saturazione (quantità di bianco);
  • Valore: luminosità (quantità di luce).

Come nel caso della semantica, non è possibile qui individuare un
inventario chiuso di categorie di analisi
Tipi di distribuzione spaziale
                                       Inglobante
           Alto                        Periferico

                               Centrale
Sinistra           Destra      inglobato

           Basso
Densità figurativa
• Alta densità figurativa: una rappresentazione produce un
 forte effetto di realtà (iconismo)

• Media    densità figurativa: l’oggetto è facilmente
 riconoscibile ma non si produce un effetto di realtà
 (figurativo)

• Bassa densità figurativa: presenza di pochi formanti,
 rappresentazione astratta, l’osservatore deve compiere
 un maggiore lavoro interpretativo (figurale).
Formanti
• Tratti visivi che consentono di riconoscere una configurazione come il
 significante di un oggetto.

• Nella comprensione preliminare di un testo visivo scelgo tra tutti gli
 elementi visibili quelli che mi sembrano pertinenti, significativi,
 portatori di significato (operazione di pertinentizzazione).

• Formanti figurativi : simboli culturali, contorno delle figure;
  es. camicia, acqua, fuoco ecc.

• Formanti plastici: colori, posizione delle figure nel foglio, linee, forme
         es. oro, verde, alto/basso
Livello iconico
altamente figurativo
Albrecht Dürer, San Girolamo, 1494
Jan van Ejck, San Girolamo nello studio, 1442
• Spazio rappresentato a livello figurativo: lo studio, il
 deserto, la natura

• Spazio rappresentante: superficie in cui compaiono le
 figure e gli elementi della rappresentazione che possono
 intrattenere tra loro diverse relazioni spaziali: in alto, in
 basso, a destra, a sinistra, inglobati o inglobanti; rapporto
 figura/sfondo, prospettiva (categoria topologica)
Livello figurativo
         di media densità

canoni comuni di rappresentazione e
          riconoscibilità
Paul Klee, Vorort, 1958
• Eco, Kant e l’ornitorinco, 1997
Questione della presunta similarità tra l’oggetto e la sua
rappresentazione.
Noi non confrontiamo le rappresentazioni direttamente con
gli oggetti ma con i loro tipi cognitivi memorizzati, che
comprendono anche fattori personali e culturali.
Il tipo cognitivo mi permette di riconoscere le cose nella
realtà.
Nel riconoscimento delle rappresentazioni delle cose
(ipoicone) intervengono regole convenzionali e culturali.
Per Greimas il riconoscimento richiede l’intervento di una
griglia di lettura che costituisce la semiotica del mondo
naturale (macrosemiotica).
Vedere/guardare

Vedere qualcosa significa decidere o sapere cosa
guardare, perciò riconoscere in una forma visiva un senso.
Le immagini non rappresentano le cose ma le nostre idee
delle cose.
Alcune immagini consentono una doppia lettura
(indecidibili, bistabili), dunque convocano un’attività
cognitiva.
(cfr. Marrone, Introduzione alla semiotica del testo, p. 138-
140)
Figure bistabili
Costruire il significato
Livello figurale

stilizzato, sfuocato, ecc.
Paul Klee, Forrest, 1925
Livello plastico

completamente astratto
Livello plastico

       Kandinsky, Circles in a circle, 1923
Simbolismo e semisimbolismo
• Simbolismo: un’unità dell’espressione veicola un’unità del contenuto
 (semiotiche monoplanari secondo Hjelmslev); esempio: il colore oro
 nella cultura medievale sta per sacro; il verde nella cultura
 contemporanea sta per natura; il nero per lutto ma anche per
 eleganza, il rosso per passione, ecc.

• Semisimbolismo:     un contrasto espressivo veicola un contrasto
 semantico; tratti dell’espressione di tipo contrastivo (es. bianco/nero)
 veicolano un’intera categoria del piano del contenuto (composta da
 una coppia di termini in relazione di opposizione es. bene/male). In
 uno spot pubblicitario si può dare l’analogia b/n : colore = disforia :
 euforia. Si istituisce una sorta di analogia tra due elementi del piano
 dell’espressione e due elementi sul piano del contenuto. Ad es. nella
 pittura antica alto/piccolo : centrale/grande = precedente : successivo.
Cfr. Marrone, Introduzione alla semiotica del testo, Laterza, 2011: 134
Formanti e intersensorialità
•A  livello figurale, più astratto, troviamo i formanti
 (dimensione della sensorialità visiva).

• È possibile esplorare il modo in cui gli altri canali
 sensoriali (udito, olfatto, gusto, tatto) costituiscono le
 grandezze del mondo naturale?

• Ricerca di una sintassi figurativa anche per i canali
 sensoriali non visivi (Marrone, p. 150: «l’esperienza visiva
 coinvolge la totalità dei sensi»).
Sinestesia
Forme di significazione e categorie caratteristiche di un canale sensoriale
vengono trasferite a un altro canale sensoriale.

• Figura retorica (intermedia tra metafora e metonimia)
• Fenomeno percettivo

• Es.: parole dure, voce calda, suoni liquidi (aspri, rudi), paesaggio dolce, colori
 squillanti

• Fonosimbolismo: ipotesi gestaltica dell’analogia strutturale tra proprietà
 acustiche del significante e proprietà non acustiche del significato.

(Paissa, La sinestesia, 1995; Dogana, Le parole dell’incanto, 1990; Sapir, A
Study in phonetic symbolism, «Journal of Experimental Psychology», 12, 1929:
225-239).
C. Baudelaire, Corrispondenze, in I fiori del male, trad. di L. De Nardis,
Feltrinelli, 1964

È un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l’uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi che di lontano si confondo
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte e il chiarore.
esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli òboi,
e verdi come praterie; e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l’espansione propria alle infinite
cose, come l’incenso, l’ambra, il muschio,
Il benzoino, e cantano dei sensi
e dell’anima i lunghi rapimenti.
«fredde luci
parlano» (Montale, Riviere)

Figura sintagmatica, aggrega in praesentia termini relativi a
campi sensoriali diversi. L’aggregazione può avvenire sulla
base di un nesso di similarità o di contiguità.
Come è stata studiata la sinestesia?
• Nella ricerca psicologica e medica
   • Sinestesia soggettiva
   • Sinestesia fonetica (fonosimbolismo ed espressività come componente originaria
     del linguaggio)
   • Struttura percettiva e cognitiva di natura oggettiva (concetto gestaltico della
     analogia tra qualità terziarie delle percezioni associate: es. «Il nero è lugubre»)
      • Problema psico-linguistico fondamentale: priorità o subalternità del linguaggio nel costituirsi
        di associazioni stabili e universali

• In letteratura
   • Baudelaire, Correspondences (1857) (vi convergono gli esiti della ricerca linguistica
     dei poeti romantici e tardo romantici, l’esperienza soggettiva della sinestesia
     autentica, l’eredità culturale del filone mistico (dottrina delle analogie di Swedenborg
     e Fourier).

• In linguistica
   • Ricerca    sulle forme lessicalizzate di sinestesia: struttura sintattica chiusa,
     cristallizzazione sul piano della langue di alcune sequenze sintagmatiche fisse,
     composte generalmente di due termini di diverso rango, uniti in una relazione di tipo
     attributivo.
• Esempio: lessico enologico
       Descrizione visiva, olfattiva e tattile di un sapore

• Suoni percepiti come serie cromatiche

• Riemergere del sensorium commune: riuso di una forma
 sintattica (sintassi figurativa) attraverso altre sostanze
 sensoriali.

• Sono le forme profonde, i tratti figurali e plastici (comuni
 alla sostanza visiva e ad altre sostanze) che permettono
 la traduzione testuale tra sensi diversi.
Unità d’analisi dell’esperienza olfattiva

• Un odore coinvolge due diversi corpi: il corpo bersaglio e il corpo
 sorgente

• Unità relative allo spazio (nascita, emanazione, diffusione, arrivo,
 distanza tra i corpi) e al tempo (puntualità, durata, stabilizzazione).

• La pubblicità articola sul piano figurale i formanti dell’esperienza
 olfattiva: aloni, effluvi, diffusioni, emanazioni (nuvole, bagliori, capelli
 al vento, panneggi, acqua e liquidi vari ecc.)
Identità visive
1962
Floch, Identità visive, Angeli 1997 (ed. or. 1995)
Caratteristiche stabili del logo IBM:
• Struttura ternaria (le tre lettere del logo)
• Font (Egyptian) angoloso (grazie ad angolo retto)
• Monocromatismo
• Sistema a bande con tratti orizzontali alternati (pieni-vuoti)

Effetti di senso
• Il font pesante e spigoloso comunica un’idea di stabilità e solidità
  (affidabilità e serietà)
• Il font è tipicamente americano, molto usato in annunci commerciali e
  affissioni: comunica “americanità” e “ambito commerciale, affari”
• Le strisce ricordano la logica binaria (sì/no, acceso/spento) su cui si
  basa il computer
1977
Caratteristiche costanti del marchio Apple:
• Figura stilizzata della mela, struttura compatta
• Forme curvilinee
• Policromatismo (rinvio ai colori dell’arcobaleno)
• Sistema di strisce contigue

Associazioni enciclopediche:
• Mela di Adamo ed Eva: voglia di novità, irriverente
  insofferente verso le regole
• Mela di Newton: rivoluzione scientifica
• Naturalità: usability
• Colori dell’arcobaleno: cultura hippy e psichedelica
• Opposizione alla “Grande Mela”: New York, stato in cui ha
  sede l’IBM
Valori plastici dei marchi IBM e Apple a confronto
    (Polidoro, Semiotica visiva, Carocci, 2008: 111)

                   IBM                 Apple

Struttura          Configurazione      Configurazione semplice
                   complessa

                   Ripetizione         Non ripetizione

                   Bande disgiunte     Bande congiunte

Colori             Monocromatici       Policromatici

                   Freddi              Caldi

Forme              Dritte              Curve
1997
1995
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