CEFAVIN - SUCCESS CLUB PROFESSIONAL
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CefaVin SUCCESS CLUB PROFESSIONAL : Naturopatia, Iridologia, Asse Intesnio – Cervello, Cronoriflessologia (Met. Dc. Calligaris), MicroDosi (Met. Dc. Eugenio Martinez Bravo), Piante Officinali, ErbeNobili ®, "Cellule Staminali Embrionali (Met. Dc. Pier Mario Biava)", Test intolleranze, Problem & Solving, Pranoterapia, Fiori di Bach, Servizio di Cosmesi. Tel. 0721-824500 E-mail: medicinatradizionale@live.com Web: https://successclubprofessional.com/ Facebook: https://www.facebook.com/SuccessClubProfessional/ UTILE PER FAVORIRE IL FISIOLOGICO BENESSERE TENSIVO MUSCOLARE Tenore medio degli ingredienti caratterizzanti per dose giornaliera pari a 6 ml corrisponde a 90 gocce Integratore alimentare flacone da 50 ml Componenti Per 6 ml Partenio fiori 1200 mg Harpago radice 1200 mg Glucosamina solfato 200 mg Potassio 120 mg Niacina – 100% RDA 16 mg Vitamina B2 – 100% RDA 1,4 mg RDA = dosaggio alimentare raccomandato POSOLOGIA Il dosaggio consigliato è di 20 - 30 gocce diluite in poca acqua due volte al di preferibilmente al mattino e nel primo pomeriggio. Si consiglia di agitare bene il prodotto prima dell'uso. INDICAZIONI SALUTISTICHE Rimedio utile per attenuare tensioni alla testa e infiammazioni muscolari alleviando: dolori reumatici,dolori muscolari provocati da artrosi, artriti, mialgia, cefalea muscolo-tensiva. Il prodotto viene rafforzato grazie alla particolare metodologia di estrazione dei principi attivi, che sfrutta l’energia dell’alcol spagyrico rosso attivato attraverso il processo alchemico definito “MICROCOSMO ESTRATTIVO”, conferendo allo stesso veicolo di estrazione, una maggiore capacità estrattiva. In questo modo i nostri OLOSVITA corrispondono al più moderno concetto di benessere. Non si tende solo a contrastare i disturbi tipici dell’era moderna ma a 1
preservare il proprio stato di salute attraverso il giusto apporto di nutrienti e soprattutto microelementi fondamentali per lo svolgimento e l’equilibrio di tutte le funzioni biochimiche dell'organismo. Il nostro regime alimentare fatto di cibi precotti e raffinati e i nostri ritmi di vita frenetici non soddisfano il fabbisogno ottimale di minerali e vitamine, andando così incontro a forme di carenza causa di diversi disturbi spesso non diagnosticabili ma responsabili dei nostri malesseri. Nell'Olosvita ERBENOBILI, e nella fattispecie nel Cefavin, alla nostra tintura spagyrica di Partenio (Tanacetum parthenium) e Harpago (Harpagophytum procumbens), contenenti al loro interno oligoelementi naturali (sali minerali) delle piante come magnesio, potassio e zinco, vengono aggiunte vitamine, minerali e sostanze nutraceutiche (Mg, K ,VIT B3, VIT B2 e Solfato di Glucosamina) per potenziare e aumentare sinergicamente l’efficacia e apportando benefici soprattutto nei casi di cefalee o disturbi provocati da reumatismi e flogosi muscolari. COMPOSIZIONE Costituenti vegetali caratterizzanti: estratti idroalcolici (acqua distillata, succo di uva, alcol etilico, parte di piante 20%), di: partenio (Tanacetum parthenium) fiori, artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) radice, glucosamina solfato, potassio gluconato, niacina, vitamina B2. Minerali: Magnesio gluconato,Calcio gluconato in quantità di oligoelementi. Costituenti attivanti secondo la metodologia spagyrica: vino alchemico (succo di uva, alcol etilico). CONTROINDICAZIONI Controindicato in caso di ipersensibilità accertata verso uno dei costituenti. EFFETTI COLLATERALI Non sono stati evidenziati ai normali dosaggi. Sovradosaggi possono indurre disturbi gastrointestinali minori. DESCRIZIONE E PROPRIETÀ DEI COSTITUENTI ATTIVI Il Partenio, ha proprietà conosciute fin dai tempi antichi per la sua efficacia contro il mal di testa e i dolori mestruali. I principi attivi del Partenio (flavonoidi e sequiterpeni) hanno la capacità di ridurre le contrazioni della muscolatura liscia e di agire sui sanguigni con effetti rilassanti e analgesici. Il Partenio è utile soprattutto se preso per lunghi periodi, non subito infatti l’effetto viene esplicato ma a lungo termine gli episodi acuti dell’emicrania tendono ad attenuarsi. Un importante studio (Murphy e coll. Lancet 23, 1988) ha dimostrato la riduzione della frequenza degli attacchi e della loro intensità. Altre recenti ricerche, per la maggior parte anglosassone, hanno evidenziato una notevole attività nei confronti delle emicranie, in particolar modo quelle definite vasomotorie, nelle quali si ha un'alternanza di stimoli sui vasi sanguigni con conseguente vasocostrizione e una successiva vasodilatazione. Questo provoca una deformazione delle pareti dei vasi stessi, che vanno così a premere sulle terminazioni nervose vicine, innescando il dolore, che può diventare sempre più lancinante a causa della concomitante produzione di mediatori che potenziano il segnale doloroso. L'abbinamento con altre piante antinfiammatorie è consigliabile per aumentare l’efficacia del Partenio anche perché le cause e la natura dell’emicranie possono essere molto diverse. Secondo alcuni studi sarebbero stati individuate alcune piante, già note comunque in passato, impiegabili proprio per questi fini. Una di queste sarebbe l'artiglio del diavolo, piccola pianta originaria del Kalahari impiegata dai boscimani proprio per i dolori. Alcune ricerche avrebbero mostrato che l'artiglio del diavolo ha un ampio spettro d'azione, antiflogistico, analgesico e spasmolitico. Per questi suoi effetti viene utilizzato come antireumatico e anticefalgico. Ovviamente necessitano ulteriori studi per confermare l'impiego dell'artiglio nel trattamento dei dolori ma secondo Van Haelen questa pianta presenta un'azione simile agli antiinfiammatori non steroidei, in grado di inibire la sintesi delle prostaglandine, senza però presentarne gli effetti collaterali. Il mal di testa, per quanto spesso sottostimato, è una vera malattia, riconosciuta a livello 2
internazionale e inserita tra le 20 malattie più diffuse al mondo. I meccanismi alla base dell’insorgenza di questo disturbo non sono ancora del tutto chiari e spesso sono riconducibili a fattori diversi. Studi sul livello di magnesio nel sangue e nella saliva di persone colpite da mal di testa, sia durante gli attacchi che nei periodi di riposo, offrono interessanti spunti di ricerca. In particolare i risultati di uno studio condotto su giovani affetti da emicrania, con e senza aura, suggeriscono come durante gli attacchi sussista una situazione di deficit di magnesio a livello delle cellule cerebrali e come, partendo da questa considerazione, si potrebbe identificare la soglia per gli attacchi emicranici e di cefalea. Il professor Alexander Mauskop del New York Headache Center, uno degli studiosi più noti a livello mondiale, concorda sull’opportunità di somministrare magnesio a chi soffre di cefalea, in particolare come trattamento preventivo. La carenza di magnesio provocherebbe costrizione e spasmo dei vasi sanguigni del cervello. Le ricerche hanno dimostrato che anche il bilancio dei minerali nell’organismo riveste un ruolo importante nell’insorgenza degli attacchi emicranici. Il potassio, per esempio, è indispensabile alla trasmissione degli impulsi nervosi a livello celebrale e se il nostro organismo esaurisce le scorte di potassio, frequentemente abbiamo reazioni quali nausea, vomito e cattivo umore. La Vitamine B3 detta anche Niacina si è dimostrata utile nel prevenire attacchi di emicrania o tensioni alla testa, grazie alla sua capacità di dilatare i vasi sanguigni aumentando la circolazione periferica. Studi clinici hanno dimostrato che la Vitamina B2 (riboflavina), può contrastare i sintomi dell'emicrania in quasi il 40% dei soggetti affetti da tale disturbo. In soggetti che prendono 2 mg al giorno di vitamina B2 si è evidenziata una riduzione del 37% dei sintomi dolorosi causati dall'emicrania. La glucosamina è un composto naturale che il nostro organismo ricava dal glucosio. È necessaria quindi per la produzione di una importante famiglia di macromolecole chiamate appunto glicosaminoglicani (GAG). Con l'invecchiamento (dopo i 35 anni), la quantità di glucosamina prodotta dall'organismo diminuisce progressivamente. Il risultato è una deficienza di GAG. Partenio - Specie: Tanacetum parthenium Famiglia: Composite - Droga: fiori Il Tanacetum partenium, più noto con il nome di Partenio, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Composite (genere Asteracee). Originaria del Sud Est dell'Europa è oggi diffusa in numerose zone europee. I costituenti più importanti sono lattoni sesquiterpenici; tra i quali il partenolide, fondamentale per l'attività terapeutica. Altri costituenti chimici contenuti sono flavonoidi, composti guaianolidici, monoterpenici (canfora) e poliacetileni. Nella medicina tradizionale il Partenio è stato utilizzato per trattare la febbre, la cefalea, dolori articolari, la dismenorrea, come emmenagogoe per favorire l'espulsione della placenta. È stato anche usato come colluttorio e per uso esterno come antisettico per ferite e contusioni. Nella fitoterapia moderna è principalmente usato nella profilassi dell'emicrania. Vecchi studi clinici hanno dimostrato, in un esiguo numero di pazienti, che la somministrazione quotidiana di estratti di Partenio determina una riduzione della frequenza e della severità, ma non della durata, degli attacchi di emicrania. Recentemente sono stati pubblicati due studi, uno nel 1988 e uno nel 2000, che hanno operato una revisione degli studi clinici randomizzati, in doppio cieco e verso placebo, condotti per verificarne l'efficacia nella profilassi dell'emicrania. Artiglio del Diavolo Specie: Harpagophytum procumbens Famiglia: Pedaliacee (Scrofulariacee) - Droga: radici 3
È una pianta erbacea strisciante che vive nel deserto del Kalahari dove i popoli boscimani hanno imparato ad usarla da millenni come panacea, ma principalmente per le proprietà antiinfiammatorie e antidolorifiche. Deve il suo nome ai frutti ricoperti da lunghi uncini. Fu lo studioso tedesco dr. G.H. Menert a riportare le notizie degli usi di questa pianta in Germania all’inizio del secolo scorso. Le proprietà sono state poi studiate a fondo fino ai giorni nostri. I principi attivi che sono ritenuti responsabili dell’azione terapeutica sono dei glicosidi iridoidi (arpagoside, arpagide e procumbide) che si trovano nei tessuti della radice carnosa. Contiene anche fitosteroli (b-sitosterolo e acido eleanoico), flavonoidi (kaempferolo e luteolina), acidi fenolici, e esteri fenilpropanoici. Sebbene i principi attivi responsabili dell’attività antinfiammatoria attività siano considerati gli iridosidi (harpagoside e harpagide), le sperimentazioni hanno dimostrato che il "fitocomplesso" nel suo insieme possiede un'attività più efficace e completa dei singoli principi attivi. Magnesio Il magnesio è un minerale essenziale che rappresenta circa lo 0,05% del peso totale del corpo. Il 70% circa di esso si trova nelle ossa insieme al calcio e al fosforo, mentre il rimanente 30% è situato nei tessuti molli e nei fluidi dell’organismo. Il magnesio è necessario per la costituzione dello scheletro, per l'attività nervosa e muscolare, per il metabolismo dei grassi e per la sintesi proteica. Gli integratori di magnesio possono proteggere dalle ischemie cardiache (mancanza di ossigeno del muscolo cardiaco causata da spasmi o restringimenti e intasamenti delle arterie coronarie). Sicuramente è il minerale più indicato come miorilassante e distensivo, da qui il suo utilizzo nella sindrome premestruale, nei crampi muscolari e nell’emicranie. Potassio Il potassio è un minerale essenziale che si trova principalmente nel fluido intracellulare (98%) dove costituisce la più importante forza ionica positiva. Se ne trovano piccole quantità anche nel fluido extracellulare. Il potassio costituisce il 5% del contenuto totale di minerali nell’organismo. Il sangue contiene dai 16 ai 22 mg di potassio. Il potassio e il sodio aiutano a regolare l’equilibrio idrico all’interno dell’organismo (il potassio passa più facilmente), ossia la distribuzione dei fluidi all’esterno e l’interno delle cellule, e conservano una giusta alcalinità dei fluidi corporei. Il potassio regola anche il passaggio delle sostanze nutritive alle cellule. Ha una funzione nell’attività chimica delle cellule e nella trasmissione degli impulsi elettrochimici. Il Potassio extracellulare è coinvolto nei processi di trasmissione dell'impulso nervoso, nel controllo della contrazione muscolare e della pressione arteriosa. Più del 90% del Potassio alimentare è assorbito nell'intestino tenue. È quindi un minerale essenziale che costituisce il 5% del contenuto totale di minerali dell'organismo, ed è concentrato soprattutto nel fluido intracellulare. Vitamine B2 (Riboflavina) La vitamina B2, conosciuta anche come riboflavina, è una vitamina idrosolubile, presente naturalmente in quei cibi in contemporaneamente sono presenti altre vitamine del gruppo B. La riboflavina si rivela stabile al calore, all’ossidazione e all’acido, benché si disintegri in presenza di alcali o della luce, specialmente di quella ultravioletta. Il ruolo della riboflavina è unico perché non solo lavora all’interno della cellula per la produzione di energia, ma pulisce anche la cellula da eventuali agenti infettanti. Diminuisce i segni di degenerazione, combatte le screpolature e le ipersecrezioni sebacee. Molte persone con frequenti emicranie soffrono di carenza di vitamina B2. Vitamine B3 (Niacina) La niacina fa parte del complesso B ed è idrosolubile. È un efficace disintossicante (anche per narcotici e alcol). I ricercatori (che l’hanno 4
sperimentata nell’ambito delle ricerche sul tumore del pancreas) ritengono che la niacina sia un composto chemio-preventivo, una sostanza nutritiva che non può curare il tumore, ma che può prevenirlo. La niacina è efficace per la circolazione e la riduzione del tasso di colesterolo nel sangue. La niacina viene assorbita nell’intestino ed immagazzinata soprattutto nel fegato. La cosa sorprendente a proposito della niacina è la velocità con la quale può curare le disfunzioni. La niacina è spesso usata per abbassare la pressione sanguigna alta e per migliorare la circolazione nelle gambe di persone anziane che presentano crampi e dolori. Si può evitare che molti mal di testa da emicrania possano raggiungere lo stadio di dolore lancinante con l’assunzione di niacina al primo sintomo dell’attacco o crisi. Sedici anni dopo uno studio effettuato su individui di sesso maschile, colpiti da infarto, i sopravvissuti che avevano preso la niacina per diminuire il livello dei grassi nel sangue, hanno registrato una mortalità inferiore dell’11% rispetto ad un gruppo simile a cui era stato somministrato un placebo. Glucosamina La glucosamina è un aminozucchero ampiamente diffuso in natura, si trova infatti nella chitina, uno dei principali componenti dell'esoscheletro degli insetti e di altri artropodi, della parete cellulare di funghi e batteri, del perisarco degli idroidi ed è presente anche nella cuticola epidermica o in altre strutture superficiali di molti altri invertebrati. Dopo la cellulosa, la chitina è il più abbondante biopolimero presente in natura. Quindi la glucosammina viene preparata per isolamento dalla chitina. È anche presente naturalmente nell´organismo, principalmente nelle cartilagini, dove viene prodotta per trasformazione del glucosio. La sua assunzione quindi consente di bloccare la generazione di radicali superossidi che determinano l'infiammazione e favorisce la costruzione di cartilagine nuova e blocca la distruzione di quella esistente. Negli ultimi anni sono apparsi molti studi su glucosamina e osteoartrite. La conclusione di questi studi è che la glucosamina solfato riduce il dolore e migliora la funzionalità dei giunti ossei (migliora il movimento) nella maggior parte dei soggetti con una leggera o moderata osteoartrite. I risultati sono più rilevanti dopo le 4 settimane di integrazione. Un importante studio scientifico, pubblicato nel 2001 su Lancet, dimostra che già dopo 2 mesi la glucosamina è in grado di aiutare l'organismo a contrastare l´avanzamento dei processi degenerativi e di controllare il dolore che ne deriva. Tutti gli studi dimostrano che la glucosamina è sicura, praticamente senza controindicazioni e comunque più sicura dei farmaci normalmente utilizzati contro l'osteoartrite. BIBLIOGRAFIA 1. Heptinstall S, Awang DV, Dawson BA, Kindack D, Knight DW, May J Parthenolide content and bioactivity of feverfew (Tanacetum parthenium (L.) Schultz - Bip). Estimation of commercial and authenticated feverfew products. J Pharm Pharmacol 1992; 44: 391 - 395. 2. Williams CA, Harborne JB, Geiger H, Hoult JR. The flavonoids of Tanacetum parthenium and T. vulgare and their anti - inflammatory properties. Phytochemistry 1999; 51: 417 - 42 3. Groenewegen WA, Knight DW, Heptinstall S. Progress in the medicinal chemistry of the herb feverfew. Prog Med Chem 1992; 29: 217 - 238. 4. Knight DW. Feverfew: chemistry and biological activity. Nat Prod Rep 1995; 12: 271 - 276. 5. Johnson ES, Kadam NP, Hylands DM, Hylands PJ. Efficacy of feverfew as prophylactic treatment of migraine. Brit. Med. J 1985; 291: 569 - 573. 6. Diamond S. Herbal therapy for migraine. An unconventional approach. Postgrad Med 1987; 82: 197. 7. Murphy JJ, Heptinstall S, Mitchell JRA. Randomised double - blind placebo - controlled trial of feverfew in migraine prevention. Lancet 1988; 2: 189 - 192. 8. Vogler BK, Pittler MH, Ernst E. Feverfew as a preventive treatment for migraine: a systematic review. Cephalalgia 1998; 18: 704 - 708. 9. Pittler MH, Vogler BK, Ernst E. Feverfew for preventing migraine. Cochrane Database Syst Rev; (3): CD002286. 10. Pattrick M, Heptinstall S, Doherty M. Feverfew in rheumatoid arthritis: a double blind, placebo controlled study. Ann Rheum Dis 1989; 48: 547 - 549. 11. Brown DJ. Herbal Prescriptions for Better Health. Rocklin, CA: Prima Publishing, 1996, 91 - 95. 12. De Weerdt CJ, Bootsma HPR, Hendriks H. Herbal medicines in migraine prevention. Phytomed;3:225 - 30. 13. Collier HO, Butt NM, McDonald - Gibson WJ, Saeed SA. Extract of feverfew inhibits prostaglandin biosynthesis. Lancet 1980; 2: 922 - 923. 14. Pugh WJ, Sambo K. Prostaglandin synthetase inhibitors in feverfew. J Pharm Pharmacol 1988; 40: - 745. 15. Makheja AN, Bailey JM. A platelet phospholipase inhibitor from the medicinal herb feverfew (Tanacetum parthenium). Prostaglandins Leukot Med 1982; 8: 653 - 660. 5
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