Strumenti per il colloquio pnl Sistemico - Un modello integrato per il colloquio di aiuto, cambiamento, empowerment.
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strumenti per il colloquio pnl Sistemico Un modello integrato per il colloquio di aiuto, cambiamento, empowerment. 1
Un percorso di agility L’esperienza di ogni individuo, bella o brutta, nasce sia dal suo assetto interno sia dal contesto di relazioni in cui vive. L’integrazione tra Programmazione Neurolinguistica e Teoria dei Sistemi è dunque particolarmente efficace, in quanto offre la possibilità di aiutare il cliente agendo sia sulla sua struttura esperienziale, sia sulla struttura della rete di relazioni in cui il soggetto è inserito. Ciò implica da parte di chi conduce il colloquio non solo la conoscenza di tecniche specifiche, ma anche l’adozione di un particolare mindset in cui il focus attentivo si sposta in continuazione dall’interno all’esterno e viceversa, alla ricerca di complementarietà e corrispondenze. © Modelli di Comunicazione 2021 2
Il problema è (anche) linguistico Occorre instaurare un clima di alleanza tra consulente e cliente. E’ importante sottolineare che ciò NON significa complicità, per evitare rischi di risonanze e collusioni. Oltre a ciò, va considerato che se come dice C.Rogers “Il cliente è il miglior esperto del proprio problema”, non è detto che sia anche il maggior esperto nel farne una descrizione. Il racconto che porta della sua esperienza è solitamente viziato da stati d’animo e blocchi cognitivi. L’essenza del problema è già implicita nella struttura linguistica che il cliente ci porta © Modelli di Comunicazione 2021 3
Neutralità, incredulità e curiosità Perciò il counselor sotto certi aspetti si comporta come un detective: • non si “schiera” rispetto a ciò che il cliente dice; • non prende ciò che gli viene detto come verità assodata; • sospende ogni giudizio di qualunque genere • è curioso di conoscere la “struttura dell’esperienza dello stato-problema“ del cliente • ritiene indispensabile portare alla luce dinamiche e presupposti della struttura sistemica in cui il cliente matura il suo disagio. Dunque rapport e direzione vs. empatia e gossip. © Modelli di Comunicazione 2021 4
Via da un problema o verso un obiettivo? Problema e obiettivo sono due facce di un’unica medaglia. Portare il focus su una o sull’altra dipende dalle esigenze del cliente in uno specifico momento. Il passaggio da uno stato problema (via da) a uno stato obiettivo (verso) può essere effettuato con un’unica, elegante domanda: “Se non vuoi questo problema, cosa vuoi allora?” Ma spesso il cliente deve poter attingere uno stato di risorsa per poter fornire risposte utili. © Modelli di Comunicazione 2021 5
Una domanda per cominciare Che abbia un obiettivo che non riesce a raggiungere o un problema che non riesce a risolvere, il vostro cliente prima di venire da voi avrà adottato una delle seguenti opzioni: • Pensando che la situazione fosse oltre le proprie possibilità, non ha fatto nulla. Sarà senz’altro opportuno proseguire indagando le sue credenze e i suoi presupposti, nonché la sua reale motivazione verso un possibile cambiamento. • Domanda: Come ha fatto a prendere la decisione di non fare nulla? In base a cosa? • Ha effettuato alcuni tentativi rivelatisi fallimentari che gli hanno anzi peggiorato lo stato interno e la percezione della difficoltà da affrontare. Sarà utile da parte del counselor una accurata indagine della struttura di questi tentativi, che di fatto costituiscono uno specchio della struttura del blocco del cliente. • Domanda: Cosa ha fatto esattamente fino a oggi per tentare di uscire dalla situazione? © Modelli di Comunicazione 2021 6
Direzionalità: Ipotizzazione, NON ipotesi Nel nostro modello di colloquio la direzionalità non è data da un’ipotesi che il counselor si formula. L'ipotesi (notare che la diagnosi è un tipo di ipotesi) è una prefigurazione che si ritiene verosimile e di cui si cerca conferma. I rischi connessi sono tre: • Trovare conferme manipolando-anche involontariamente- il cliente • Cadere nella fallacia logica dell’indizio • Ricadere in una logica esplicativa di causa/effetto lineare L’ipotizzazione, per contro, è solo una ipotesi “posticcia“ posta a base di un ragionamento, senza riferimento alla sua verità, come punto di partenza per un'investigazione che non sappiamo dove ci porterà. E’ dunque un criterio provvisorio di orientamento, un “come se”. © Modelli di Comunicazione 2021 7
Funzioni dell’ipotizzazione • Orientare l'indagine e l'attività • Cogliere il funzionamento, l'organizzazione dell’individuo nel suo sistema di riferimento • Costruire una mappa delle relazioni in cui figuri la posizione dei vari individui all'interno del gruppo e di questo all'interno di altri sistemi • Portare in superficie la struttura dell’esperienza del cliente © Modelli di Comunicazione 2021 8
Utilità vs. Verità L’ipotizzazione è provvisoria e funzionale, e indipendentemente dal fatto che venga confermata o confutata o modificata, produce apporto di conoscenza all'operatore e introduce complessità e novità in tutto il processo. “Morta un’ipotizzazione, se ne fa un’altra!” © Modelli di Comunicazione 2021 9
.Primo problema, la definizione del problema Ottenuta la risposta relativa ai tentativi infruttuosi, si passa a definire esattamente la natura del problema. La definizione di uno stato problema fornita dal cliente è essa stessa parte del problema, nel senso che contribuisce a renderlo irresolubile per lui. In particolare quando: • E’ una affermazione assoluta o non specificata (Sono triste; La gente è malvagia) • Non è riferito o non appartiene al soggetto (Mio figlio non studia ; Il capo è una belva) • E’ una conclusione senza uscita (Mia moglie mi ha lasciato e non voglio più rischiare un’altra volta; La situazione mi rende impossibile continuare) © Modelli di Comunicazione 2021 10
esempi di domande per il primo caso “Sono sempre triste“ Domande: “Per cosa in particolare? Quando soprattutto?“ “La gente è malvagia“ Domande: “Malvagia in che senso? Come fa a dirlo? “ “Quale gente in particolare?“ “In quali situazioni soprattutto?“ “Le mie relazioni non funzionano“ Domande: “Da quando?“ “Quali relazioni?“ “Come succede che non funzionano?“ © Modelli di Comunicazione 2021 11
Esempi di Domande PER IL SECONDO CASO Esempi di prima definizione: “Mia madre e mia moglie non vanno d’accordo”; “Il mio capo ce l’ha con me”; “Mio figlio è esageratamente timido” Così formulato, il problema NON E’ del cliente Domanda ridefinente1 : “E questo che conseguenze ha?” La risposta abbastanza a volte è espressa ancora come una causa-effetto o come una equivalenza complessa in cui l’antecedente o il conseguente o entrambi sono variabili di contesto piuttosto che personali, quindi FUORI dalla possibilità di azione del soggetto. Esempi di risposta: “Il disaccordo tra mia moglie e mia madre rende la vita in casa un vero stress”; “Il mio capo mi sta facendo mobbing nel mio team”; “La timidezza di mio figlio non l’aiuta a scuola ”. © Modelli di Comunicazione 2021 12
Portare la titolarità al cliente In questi casi l’obiettivo successivo del counselor è quello di ottenere dal cliente una formulazione dello stato problema che ne riporti l’origine sotto la PROPRIA titolarità. Domanda ridefinente 2 : “Tutto questo in che modo è un problema per LEI?” Esempio di seconda risposta : “Il disaccordo tra mia madre e mia moglie mi impone una decisione che non so prendere” ; “Non so difendermi dal mio capo”; “Mio figlio va male a scuola e mi sento una madre inutile”. Così formulato, il problema E’ del cliente. © Modelli di Comunicazione 2021 13
Esempi di domande per il terzo caso “Mia moglie mi ha lasciato e non voglio più rischiare un’altra volta“ Domanda: “Cosa vuole invece?“ “Come mai questa vicenda l’ha portata a prendere questa decisione?“ “Ci sono state altre situazioni di altro genere in cui invece ha saputo rischiare?“ “La situazione mi rende impossibile continuare“ Domanda: “In che modo la situazione le rende impossibile continuare?“ “In base a cosa lo ritiene impossibile?“ “Quali condizioni lo renderebbero possibile?“ “Mia figlia è completamente fuori controllo“ Domanda: “Può dirmi qualcosa di più?“ “Cosa le fa dire che è fuori controllo?“ “Cosa inizierebbe a darle l’impressione che sua figlia sia sotto controllo?“ © Modelli di Comunicazione 2021 14
4 Possibili Macro- ipotizzazioni sul problema Il problema, a seconda della tipologia, può essere ri-descritto secondo 4 macro-ipotizzazioni : 1. Come obiettivo prefissato da una struttura interna non più funzionale Se il cliente non vuole ma l’ottiene regolarmente, quale struttura mette involontariamente in atto? 2. Come obiettivo mal formulato. Se il problema è un obiettivo che non si riesce a raggiungere, è probabile che si abbia a che fare che una cattiva formulazione dello stesso. © Modelli di Comunicazione 2021 15
4 Possibili Macro- ipotizzazioni sul problema 1. Come obiettivo indesiderato con vantaggi secondari che viene raggiunto e mantenuto grazie a una determinata struttura di livelli logici Ad esempio, non reagire al capo prepotente può voler dire sicurezza del lavoro, così come sopportare le angherie del partner può essere un modo per avere qualche sicurezza affettiva 2. Come processo di significazione non ecologico legato a credenze personali. Sempre nello stesso caso, credenze di bassa autostima o bassa autoefficacia, credenze limitanti; oppure aspettative irragionevoli sulla vita, gli altri e il mondo © Modelli di Comunicazione 2021 16
5. Esplorazione: Utili domande di chunking di campo L’esplorazione col chunking serve anche a fornire una prima descrizione del sistema in cui il disagio ha origine nonché dei suoi partecipanti. (Chi c’è oltre al cliente nel contesto in cui il disagio prende corpo?) • In quali ambiti si riflette (casa, lavoro, socialità…) ? • Qual è l’elemento più/meno saliente del problema/obiettivo? • Il problema/obiettivo di quale contesto è parte? Chi ne fa parte? • Quali altri fattori/elementi/persone nel contesto favoriscono/ostacolano il problema/obiettivo? • In quel contesto ci sono altri elementi più/meno problematici/favorenti? © Modelli di Comunicazione 2021 17
5. Esplorazione: Utili domande di chunking di categoria • Il problema/obiettivo è un esempio di cosa? • Che tipo di problema/obiettivo è questo? (categorizzare) • A quali altri problemi/obiettivi assomiglia? (andare nel contesto di vita del cliente, anche nel passato) • Di cos’altro potrebbe essere un esempio? • A quali altri problemi dà origine? Questo obiettivo quali prospettive aprirebbe? © Modelli di Comunicazione 2021 18
6. Indagine sistemica: Le domande circolari Le domande circolari sono utili per costruire una mappa sistemica delle relazioni in cui il cliente “costruisce“ il problema . Per mezzo di domande circolari, si aggira l’egocentrismo del soggetto accompagnandolo verso altre posizioni percettive e altri panorami nella sua mappa. Tanto il cliente quanto il counselor, attraverso le domande, cambiano costantemente sulla base dell’informazione offerta dell’altro. La circolarità è indispensabile allo sviluppo di un’ipotizzazione sistemica. © Modelli di Comunicazione 2021 19
Circolari triadiche Le circolari triadiche sono domande con le quali si chiede alla persona di commentare la relazione tra altri due membri del gruppo o su una situazione in particolare o sul rapporto tra un membro della gruppo e gli altri. Es.: “ Come descriverebbe la relazione tra sua moglie e sua suocera? E tra sua suocera e sua figlia?” “Come vede la relazione del suo collega con il vostro capo?” © Modelli di Comunicazione 2021 20
Circolari Dislocate Le circolari dislocate sono un’ipotesi che viene fatta formulare all’intervistato/a rispetto a cosa pensano o vorrebbero fare altri componenti del sistema Es. “ Immagini di essere il capo: che opinione ha del suo collega? E di lei? “ “Se lei fosse sua figlia, cosa farebbe? Come si sentirebbe al suo posto? “ © Modelli di Comunicazione 2021 21
Circolari di Differenza Le circolari di differenza riguardano comportamenti o qualità riferiti al confronto tra due o più persone. Es. “Chi pensa che stia aiutando di più i suoi figli rispetto ai loro problemi?” “In questa situazione, chi è la persona meno presente?” © Modelli di Comunicazione 2021 22
Circolari Graduatorie Sono graduatorie dei vari membri del gruppo rispetto a un comportamento o un’interazione specifica Es. ”Mi fa una classifica delle persone più propositive nella squadra?” “Può dirmi, in ordine di frequenza, chi prende l’iniziativa?” © Modelli di Comunicazione 2021 23
Circolari di Cambiamento Sono un’indagine diacronica, prima o dopo uno specifico evento, su un cambiamento nelle relazioni Es. “andava d’accordo con suo marito prima dell’arrivo del nuovo figlio? E dopo?” “Lei come stava col vecchio direttore?” © Modelli di Comunicazione 2021 24
Circolari sul Futuro Domande aperte sul futuro e al possibile, che sfidano la prospettiva immobilistica del cliente. Es. “Che cosa pensa che potrebbe accadere in famiglia quando sua madre andrà nella casa di riposo?” “Come pensa che cambierà la vostra vita quando suo marito avrà trovato lavoro?” © Modelli di Comunicazione 2021 25
7. Chiudere il cerchio: Esempi di Domande riflessive Alla fine di ogni sessione, oppure dopo insight importanti, le domande riflessive aiutano il cliente a capitalizzare ed elaborare. • Cosa pensi di ciò che abbiamo detto? • Quali risorse utili hai individuato? • Cosa hai capito adesso rispetto alla tua situazione? • A questo punto che idee ti vengono per realizzare le tue aspirazioni? • Come descrivi ora il problema/obiettivo? • Applicando tutto ciò che hai capito alla tua vita nei differenti contesti, cosa potresti fare? © Modelli di Comunicazione 2021 26
Riassumendo: i 7 passaggi del colloquio 1. Accoglienza e cornici 2. Ascolto attivo, domande sui tentativi falliti 3. Ridefinizione del problema 4. Macroipotizzazione 5. Esplorazione del problema in tutti i suoi aspetti (chunking) 6. Mappatura del sistema di riferimento (domande circolari) 7. Considerazioni finali (domande riflessive) Naturalmente è sempre possibile, e a volte anche necessario, tornare più volte su passaggi precedenti. © Modelli di Comunicazione 2021 27
Riassumendo: i 7 passaggi del colloquio 1. Accoglienza e cornici 2. Ascolto attivo, domande sui tentativi falliti 3. Ridefinizione del problema 4. Macroipotizzazione 5. Esplorazione del problema in tutti i suoi aspetti (chunking) 6. Mappatura del sistema di riferimento (domande circolari) 7. Considerazioni finali (domande riflessive) Naturalmente è sempre possibile, e a volte anche necessario, tornare più volte su passaggi precedenti. © Modelli di Comunicazione 2021 28
Oltre il counseling: Le tre fasi del processo di cambiamento Secondo Michael Reddy (1987) e altri autori un processo di cambiamento può prevedere tre fasi. FASE COMPITO DEL CONDUTTORE COMPITO DEL CLIENTE 1 Comprendere, esplorare, Definire formulare un’ipotizzazione 2 Stimolare/motivare/ristruttu Aprirsi alle possibilità, rare definire obiettivi 3 Dare riferimenti, fornire Agire supporti © Modelli di Comunicazione 2021 29
I comportamenti del conduttore FASE COMPITO DEL CONDUTTORE COMPORTAMENTI Sospendere il giudizio 1 Comprendere, esplorare, Ascoltare,approfondire formulare un’ipotizzazione Accettare Attivare risorse 2 Stimolare/motivare/riformul Confrontare, precisare are Ristrutturare credenze limitanti Creare risorse 3 Dare riferimenti, fornire Vagliare supporti Indirizzare © Modelli di Comunicazione 2021 30
I tre tipi di colloquio FASE COMPITO DEL CONDUTTORE TIPO DI COLLOQUIO 1 Comprendere, formulare Counseling un’ipotizzazione 2 Stimolare/motivare/ristruttu Coaching rare 3 Dare riferimenti, fornire Consulenziale/Informativo supporti © Modelli di Comunicazione 2021 31
Più sequenze possibili La sequenza delle fasi1-2-3 può avvenire in tanti modi: in più incontri, in un solo incontro, più volte in un solo incontro. L’attenta calibrazione del cliente- e le sue verbalizzazioni- consentono di capire se procedere o meno, o se anche riprendere la sequenza daccapo. In generale è bene che il conduttore non abbia fretta di concludere la sequenza, perché il cliente deve avere tutto il tempo necessario per integrare i cambiamenti che si susseguono. © Modelli di Comunicazione 32
ESEMPI DI Tecniche PNL per la fase di counseling • Rapport e Guida Le tecniche non devono essere • Accessi oculari percepite come tali dal cliente • Ricalco dei predicati • Induzione emotiva non verbale • Linguaggio non direttivo • Metamodello (soprattutto cancellazioni e generalizzazioni) • Posizioni percettive • Linguaggio accrescitivo • Domande Circolari • Domande di chunking • Metaprogrammi • Domande riflessive © Modelli di Comunicazione 2021 33
ESEMPI DI Tecniche PNL per la fase di coaching Le tecniche possono essere percepite come tali dal cliente • Metamodello (tutto) • SOM • Ancoraggi • Modello per parti • Posizioni percettive • Linguaggio persuasivo (Milton Model) • Associazione/dissociazione • Stati emotivi • Chunking • Livelli Logici • Strategie VAK • Obiettivi ben formulati • Domande circolari © Modelli di Comunicazione 2021 34
ESEMPI DI Tecniche PNL per la fase di consulenza Qua l’impiego delle tecniche può essere Le eventuali tecniche devono essere inteso come: dichiarate e concordate col cliente • Finalizzato a installare nel cliente una nuova risorsa interna usando pattern come la Time Line, il Cambio di Storia, Il Modello per Parti ecc. • Finalizzato a insegnare al cliente facili strumenti di pronto impiego per accedere a Stati di risorsa (switch emotivi, ancoraggi, dissociazioni veloci ecc.) più… E in Dare informazioni su risorse disponibili nel contesto (caregiving) © Modelli di Comunicazione 2021 35
Accountability nelLe tre fasi FASE CONDUTTORE CLIENTE 1 Processo Stato iniziale, Percorso, Stato Finale 2 Processo e Stato Finale Stato Iniziale, Percorso 3 Percorso Stato Iniziale, Stato Finale © Modelli di Comunicazione 2021 36
Camillo Sperzagni, 2021 Email: camillo.sperzagni@modellidicomunicazione.com Modelli di Comunicazione srl Via Garofalo, 4 20133 Milano info@modellidicomunicazione.com www.modellidicomunicazione.com
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