Diagnosi energetiche: risultati e obbligo 2019 - Enermanagement 2017 Agenzia Nazionale Efficienza Energetica - Fire

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Diagnosi energetiche: risultati e obbligo 2019 - Enermanagement 2017 Agenzia Nazionale Efficienza Energetica - Fire
Diagnosi energetiche: risultati e obbligo 2019

 Enermanagement 2017
 Milano martedì 21 novembre 2017

Agenzia Nazionale Efficienza Energetica
Diagnosi energetiche: risultati e obbligo 2019 - Enermanagement 2017 Agenzia Nazionale Efficienza Energetica - Fire
Il D. Lgs. 102/2014

Obbligo di diagnosi

Con il Decreto Legislativo n° 102 del 4 Luglio 2014 (G.U. Serie
Generale n°165 del 18/07/2014) l’Italia ha recepito la Direttiva
2012/27/UE sull’Efficienza Energetica
L’art. 8 definisce che i soggetti obbligati a svolgere diagnosi
energetiche entro il 5 dicembre 2015 (e poi ogni 4 anni) presso i propri
siti produttivi sono:

• le grandi imprese (comma 1);

• le imprese a forte consumo di energia (comma 3)
Ottemperamento all’obbligo

Risultati

Al 31 Dicembre 2016 risultano essere stati inviati all’ENEA 15.154 audit
energetici. A Dicembre 2015 erano circa 14.000.

I dati statistici raccolti per macrocodice ATECO sono stati raggruppati
per:
• Numero di imprese;
• Siti diagnosticati;
• Imprese con ISO 50001;
• Numero di Grandi imprese;
• Numero di Imprese Energivore (anche Grandi imprese);
• Numero di Imprese Energivore (PMI).
Ottemperamento all’obbligo

 Risultati- RAEE

 Numero Imprese Grandi Energivore Energivore non
Settore ATECO Siti diagnosticati
 imprese ISO 50001 imprese grandi imprese grandi imprese

A - agricoltura, silvicoltura e pesca 60 99 2 55 1 0
B - estrazione di minerali da cave e miniere 37 53 2 22 2 10
C - attività manifatturiere 4.827 6.793 97 2.490 722 1.528
D - fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 226 507 8 191 3 6
E - fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 302 890 12 245 17 14
F - costruzioni 159 346 9 144 2 1
G - commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 835 2.286 4 728 24 11
H - trasporto e magazzinaggio 392 942 7 320 27 9
I - attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 93 258 2 81 4 0
J - servizi di informazione e comunicazione 150 596 4 130 4 3
K - attività finanziarie e assicurative 238 684 6 220 2 0
L - attività immobiliari 57 95 1 46 2 1
M - attività professionali, scientifiche e tecniche 229 472 4 197 3 3
N - noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 222 471 2 196 5 3
Q - sanità e assistenza sociale 208 451 2 184 12 4
R - attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 43 118 0 33 4 1
Altro 52 93 1 37 2 3
Totale 8.130 15.154 163 5.319 836 1.597
Attività ENEA nel triennio 2014/2017

1. Supporto tecnico al MiSE all’attuazione Decreto Legislativo 102;
2. Apertura tavoli tecnici di confronto a Roma e Milano con esperti del
 settore, stakeholders, ESCo ed associazioni di categoria.
3. Redazione Linee Guida per la realizzazione delle diagnosi energetiche;
4. Redazione Linee Guida per il monitoraggio nelle diagnosi;
5. Attività istituzionale comma 6 art. 8: controlli
 I. Ottemperanza all’obbligo
 II. Verifiche documentali
 III. Verifiche in situ
Attività ENEA nel triennio 2014/2017

5. Analisi settori produttivi sulla base dei fogli riepilogativi: definizione di
 indicatori energetici, benchmark, analisi tecnologie e/o lavorazioni nei
 settori della: carta, vetro, plastica, gomma, fonderie, ceramica, GDO,
 banche, sanità privata, immobiliare, telecomunicazioni, acciaio, pasta e
 dolci, cemento, termovalorizzatori.
6. Partecipazione a oltre 160 incontri l’anno;
7. Risposta a oltre 1500 mail inviate a diagnosienergetica@enea.it.
Gli indicatori energetici nell’industria

Attività finalizzata alla definizione dei benchmark

1. Definizione della struttura energetica specifica per i settori
 analizzati;

2. Definizione di un format di rendicontazione dei parametri energetici
 coerenti con la struttura energetica pertinente.
Struttura energetica aziendale

Definizione della “struttura energetica aziendale” (“alberatura”) che,
attraverso un percorso strutturato a più livelli, consente di avere un
quadro completo ed esaustivo della realtà dell’impresa al fine di definire
al meglio la prestazione energetica di uno Stabilimento.

L’azienda viene suddivisa in aree funzionali, per le quali si procede
all’acquisizione dei dati energetici.
Struttura energetica aziendale industriale
 INFO STABILIMENTO
 +
Livello A – LA CONSUMI e PRODUZIONE
 Vtot
 TOTALI

Livello B – LB Vj AZIENDA Dg
 Ipg.j

 Vj Vj Vj

 Attività Servizi Servizi
Livello C – LC D.g. D.g. D.g. Ipg.j.h
 principali ausiliari generali

 Vj Vj Vj Vj Vj Vj

 Ipg.j.h.k
 Reparto Reparto S.A. S.A. S.G. S.G.
Livello D – LD n.1 n.x n.1 n. x n.1 n.x

 Ips.j.h.k

 D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s.
Struttura energetica aziendale terziaria

 INFO STABILIMENTO
 Livello A – LA Vtot
 +
 CONSUMI

 Livello B – LB Vj AZIENDA Parametro
 specifico Ipg.j

 Vj Vj

 Servizi Servizi Ipg.j.h
Livello C – LC ausiliari generali

 Vj Vj Vj Vj

 Ipg.j.h.k
Livello D – LD S.A. S.A. S.G. S.G.
 n.1 n. x n.1 n.x
 Ips.j.h.k

 P.s. D.s.
 P.s. D.s.
Struttura energetica aziendale

L’alberatura deve essere realizzata seguendo il percorso di ogni vettore
energetico e non la sequenza del processo produttivo.

Tale schematizzazione mette in evidenza :

ü consumi energetici per ogni vettore energetico utilizzato riferendosi

 all’anno solare precedente all’anno n-esimo;

ü caratterizzazione della destinazione d’uso dell’azienda e della specifica

 area funzionale;
Struttura energetica aziendale

üindice prestazionale di area generale (Ipg) dato dal rapporto tra i

 consumi di area e la destinazione d’uso dell’azienda;

üindice prestazionale di area specifico (Ips) dato dal rapporto tra i

 consumi di area e la specifica destinazione d’uso

ümappatura dei macchinari e degli impianti che caratterizzano la

 specifica area funzionale;

üconfronto delle tecnologie utilizzate con l’obbiettivo definito all’inizio

 della diagnosi
File Format LA
File Format LA1
File Format LBCD
Gli indicatori energetici nell’industria

Processo costruzione degli IPE di riferimento
Ricerca di una correlazione tra le grandezze rappresentate nel
grafico a dispersione

 Determinazione di un
 indice di produzione
 pesato sui volumi di
 produzione

 Correlazione consumi-
 volumi e retta di
 regressione
Gli indicatori energetici nell’industria

Processo costruzione degli IPE di riferimento
Costruzione del modello analitico dell’IPE
 396,78
 = 0,315864 +
 
 Indicatore di Performance
 IPE Riferimento = f(Produzione)
 IPE = a + b/x
 0,600
 Determinazione di un
 0,550
 indice di produzione
 Indicatore di Performance

 0,500
 pesato sui volumi di
 0,450

 0,400
 produzione
 0,350
 La parte continua rappresenta i valori degli
 0,300 IPE ricavati dalla formula matematica per i
 quali si sono trovati valori di produzione
 0,250 dalle diagnosi energetiche, la parte
 tratteggiata rappresenta i valori degli IPE
 0,200 ricavati matematicamente dal modello, ma
 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000 45.000 per i quali si ha avuto un riscontro in
 termini di produzione.
 Produzione
Gli indicatori energetici nell’industria

Processo costruzione degli IPE di riferimento
La costruzione del modello “valore medio ± deviazione standard”

 Quando non sia possibile
 realizzare il modello o esso
 non risulta affidabile,
 l’indicatore di riferimento si
 costruisce come valor
 medio ± deviazione
 standard.
Gli indicatori energetici nell’industria
 Settori analizzati:

Attività svolta • Ceramica;

 • Carta;

 • Grande distribuzione;

 • Plastica;

 • Gomma;

 • Vetro;

 • Fonderie;

 • Acciaierie;

 • Termovalorizzatori

 Settori in valutazione

 • Sanità privata;

 • Settore immobiliare.

 • Trasporti;

 • Pasta e dolci

 • Telecomunicazioni;

 • Settore bancario;

 • Cementerie
Monitoraggio

Ciclo diagnosi 2015: sono state ritenute validi anche stime, calcoli,
misure indirette dei vettori energetici analizzati durante l’audit.

Nel prossimo ciclo di diagnosi (obbligo del 5 dicembre 2019 per chi ha
ottemperato l’obbligo nel dicembre 2015) sarà, invece, «necessario»
misurare una gran parte dei vettori energetici oggetto di analisi.
Chiarimenti ministeriali novembre 2016 Allegato II

“Una volta definito l’insieme delle aree funzionali e determinato il peso
energetico di ognuna di esse a mezzo di valutazioni progettuali e
strumentali, si dovrà definire l’implementazione del piano di
monitoraggio permanente in modo sia da tener sotto controllo continuo
i dati significativi del contesto aziendale, che per acquisire informazioni
utili al processo gestionale e dare il giusto peso energetico allo
specifico prodotto realizzato o al servizio erogato.”
Monitoraggio

La percentuale di misurazione dipenderà dalla tipologia di azienda

analizzata (a seconda che appartenga al settore industriale o al

terziario) e dall’area aziendale cui si riferiscono i consumi analizzati

(attività principali, servizi ausiliari o servizi generali).
Struttura energetica azienda industriale

 INFO STABILIMENTO
 +
Livello A – LA CONSUMI e PRODUZIONE
 Vtot
 TOTALI

Livello B – LB Vj AZIENDA Dg
 Ipg.j

 Vj Vj Vj

 Attività Servizi Servizi
Livello C – LC D.g. D.g. D.g. Ipg.j.h
 principali ausiliari generali

 Vj Vj Vj Vj Vj Vj

 Ipg.j.h.k
 Reparto Reparto S.A. S.A. S.G. S.G.
Livello D – LD n.1 n.x n.1 n. x n.1 n.x

 Ips.j.h.k

 D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s. D.g. D.s.
Linee Guida – siti obbligati

SITI OBBLIGATI ALLA MISURA
1. Sono una parte dei soggetti obbligati alla realizzazione di una diagnosi
 energetica ai sensi del D.Lgs. 102/2014.
2. Per anno di riferimento, si intende l’anno n-1 rispetto all’anno n - simo
 di obbligo.
3. Vengono individuati come segue:
 I. Imprese monosito: tutte le imprese che nell’anno di riferimento
 abbiano avuto un consumo superiore alle 100 TEP
 II. Imprese multisito: tutti i siti classificati come industriali che hanno
 un consumo nell’anno di riferimento maggiore di 10.000 TEP
Linee Guida – esclusioni

1. Possono essere esclusi dall’obbligo di misura tutti i siti per i quali
 i consumi, nell’anno di riferimento siano risultati inferiori alle 100
 TEP.

2. Definito, per ogni scaglione, il numero di siti soggetti ad obbligo
 di misura, è facoltà del soggetto obbligato decidere su quale sito
 (per singola fascia) implementare il sistema di monitoraggio. Non
 è obbligatorio che si tratti dello stesso sito oggetto di D.E. nel
 2015.
Linee Guida – clusterizzazione

Nel caso di siti “industriali” con consumi uguali o inferiori a 10.000 TEP
nell’anno di riferimento si applica la seguente clusterizzazione.

 >10000 tep TUTTI I SITI

 8900-10000 tep 25%

 7800-8899 tep 20%

 6700-7799 tep 16%

 5600-6699 tep 12%

 4500-5599 tep 10%

 3400-4499 tep 6%

 2300-3399 tep 4%

 1200-2299 tep
 2%
 101-1199
 tep 1%
Linee Guida – livelli di copertura settore industriale

 Siti industriali con consumo totale superiore a 10.000 TEP/anno

• 85% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispetto
 al consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di riferimento
 (come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area (livello C)
 “attività principali”
• 50% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispetto
 al consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di riferimento
 (come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area (livello C)
 “servizi ausiliari”
• 20% di copertura dei dati misurati, per ogni vettore energetico, rispetto
 al consumo totale dello stesso vettore energetico nell’anno di riferimento
 (come rilevato al contatore fiscale – Livello A) per l’area (livello C)
 “servizi generali”
Linee Guida – livelli di copertura settore industriale –
«attività principali».

 >= 10.000 tep 85%

 8900-9999 tep 80%

 7800-8899 tep 75%

 6700-7799 tep 70%

 5600-6699 tep 65%

 4500-5599 tep 60%

 3400-4499 tep 55%

 2300-3399 tep 50%
 1200-2299 tep
 45%
 101-1199
 tep 40%
Linee Guida – livelli di copertura settore industriale

 Consumo anno di riferimento
 Attività Servizi Servizi
 (tep/anno) Principali Ausiliari Generali
 > 10.000 85% 50% 20%

 8900 10000 80% 45% 20%

 7800 8899 75% 40% 20%

 6700 7799 70% 35% 20%

 5600 6699 65% 30% 20%

 4500 5599 60% 25% 10%

 3400 4499 55% 20% 10%

 2300 3399 50% 15% 10%

 1200 2299 45% 10% 5%

 100 1199 40% 5% 5%
Linee Guida – metodologie per le misure

Le misure potranno essere effettuate adottando le seguenti metodologie:
a. Campagne di misura: la durata della campagna di misura dovrà essere
 scelta in modo rappresentativo (in termini di significatività, riproducibilità e
 validità temporale) rispetto alla tipologia di processo dell’impianto (es:
 impianti stagionali). La durata minima della campagna dovrà essere
 giustificata dal redattore della diagnosi. Occorrerà inoltre rilevare i dati di
 produzione relativi al periodo della campagna di misura. La campagna di
 misura dovrà essere effettuata preferibilmente durante l’anno solare
 precedente rispetto all’anno di obbligo della realizzazione della diagnosi
 energetica, eventualmente nello stesso anno;
b. Installazione di strumenti di misura: nel caso di installazione
 “permanente” di strumentazione di misura, è opportuno adottare come
 riferimento l’anno solare precedente rispetto all’anno d’obbligo della
 realizzazione della diagnosi energetica.
Linee Guida – metodologie per le misure

 Tipologie di strumenti ammessi:

• Misuratori esistenti;

• Nuovi misuratori (manuali, in remoto, con software di monitoraggio con
 funzioni di memorizzazione e presentazione delle misure stesse)

 1. Le misure devono essere conformi agli standard nazionali ed
 internazionali di riferimento (ISO, UNI, Protocollo IPMVP etc etc)
 2. Nel caso di misure indirette è fatta salva la possibilità di adoperare
 metodologie di calcolo ampiamente consolidate presenti nella
 letteratura tecnica corrente.
Struttura energetica aziendale terziaria GDO

 INFO STABILIMENTO
 Livello A – LA Vtot
 +
 CONSUMI

 Livello B – LB Parametro
 Vj AZIENDA
 specifico = area Ipg.j
 riferimento

 Vj Vj

 Servizi Servizi Ipg.j.h
Livello C – LC ausiliari genera
 li

 Vj Vj Vj Vj

 Ipg.j.h.k
Livello D – LD S.A. S.A. S.G. S.G.
 n.1 n. x n.1 n.x
 Ips.j.h.k

 D.s
 P.s. D.s P.s.
 .
 .
Schema di monitoraggio

 Frigo alimentare BT
 Obbligo di misura di almeno
 40,5% il 50% dei consumi dei
 servizi ausiliari
 Frigo alimentare TN
Servizi ausiliari

 Climatizzazione e La misura deve essere
 riscaldamento 15,5%
 completa ed omogenea per
 tipologia impiantistica
 Illuminazione su
 superfice di riferimento 18,0%
 Occorre misurare almeno
 10,1% due delle tipologie
 Reparti lavorazioni
 impiantistiche
Definizione del Criterio di misurazione della
 SUPERFICIE DI RIFERIMENTO
La SUPERFICIE di riferimento è determinata dalla somma delle seguenti:
AREA VENDITA
• da filo interno casse (queste escluse) a filo muratura verso l'area vendita e a filo posteriore dei banchi a libero servizio
 (questi inclusi);
• sono comprese anche le aree di servizio ed il retrobanco delle zone a vendita tradizionale, e le uscite sicurezza fino al
 primo serramento se non separate da infisso divisorio.
• NOTA: Nel caso in cui l'Area Vendita sia confinante con altri centri di costo (negozi, medie superfici, ecc...), la superficie di
 questi ultimi si considera al lordo dell'elemento di divisione.
AREA CASSE
• E' la superficie che ha profondità pari ai mobili cassa, include eventuali U.S. inserite tra le casse e l'ingresso per la
 profondità relativa.
• N.B.: Nel caso di Ipermercato/Supermercato inserito in Centro Commerciale, la superficie è comprensiva anche della
 porzione di area compresa tra il mobile cassa e la serranda (generalmente il filo interno pilastro sul fronte galleria).
• NOTA: Nel caso in cui l'Area Casse sia confinante con altri centri di costo (negozi, medie superfici, ecc...) la superficie di
 questi ultimi si considera al lordo dell'elemento di divisione.
AREA SERVIZI ALLA VENDITA
L'Area dei servizi alla vendita può essere di due tipi:
• A) SENZA RETROCASSE
 In questo caso la superficie è composta dagli spazi informazione e dalla cassa centrale, comunque composti (box,
 murature ecc...), purché rientranti nel perimetro dell'area vendita. Nel caso risultino fuori da detto perimetro, sono da
 considerarsi come uffici.
• B) CON RETROCASSE
 In questo caso la superficie è composta dagli spazi informazioni e dalla cassa centrale (come sopra indicato) e dallo
 spazio relativo al retrocasse, quest'ultimo calcolato dal fondo del mobile cassa fino all'elemento di separazione (muratura,
 pannello, infisso, ecc...) con l'altro centro di costo (questo compreso).
Definizione del perimetro di misura

 Frigo alimentare
 Sono esclusi dal
BT TN monitoraggio

 utenze non sotto centrale,
 es. banchi con motore a
 bordo, macchina del
 ghiaccio, etc.
Definizione del perimetro di misura

Climatizzazione e riscaldamento
 Produzione fluidi
Ventilazione Sono esclusi
 e pompaggi

 Eventuali
 condizionatori
 Cassonetti di
 Cappe delle autonomi per piccoli
 estrazione dei bagni
 lavorazioni locali (locale UPS,
 e delle lavorazioni
 ufficio del capo-
 negozio, …)
Definizione del perimetro di misura

Illuminazione sulla superfice di riferimento

Illuminazione generale
 Sono esclusi
 e d’accento
 Illuminazione
 interna dei Illuminazione di Illuminazione dei
 banchi refrigerati sicurezza reparti
 e non
cluster per monitoraggio

 Servizi Ausiliari Servizi Generali
 Numero siti Numero siti Quota Quota
 Consumo annuo di
 soggetti a soggetti a percentuale di percentuale di
riferimento (tep/anno)
 diagnosi ENEA monitoraggio consumo da consumo da
 monitorare monitorare
 >1.000 100% tutti 50% 0%
 900 1.000 50% 25% 50% 0%
 800 899 45% 20% 50% 0%
 700 799 40% 16% 50% 0%
 600 699 35% 12% 50% 0%
 500 599 30% 9% 50% 0%
 400 499 25% 6% 50% 0%
 300 399 20% 4% 50% 0%
 200 299 15% 2% 50% 0%
 100 199 10% 1% 50% 0%
«Meno siti e più tep»

E’ possibile sostituire i siti da monitorare di un cluster con quelli di cluster
superiori
È possibile inoltre monitorare meno siti a parità di consumi oggetto di
monitoraggio

In pratica:
 – si determina il totale dei consumi dei siti da monitorare moltiplicando
 il valore medio del consumo dei siti di ogni cluster per il numero di
 siti da monitorare di ogni cluster
 – Una volta determinato il consumo complessivo dei siti da monitorare
 è possibile selezionare per il monitoraggio i siti dei cluster superiori,
 anche in numero ridotto, purché il valore complessivo dei consumi
 monitorati venga mantenuto pari a quanto precedentemente
 determinato
Struttura energetica aziendale terziaria immobiliare

 INFO STABILIMENTO
 Livello A – LA Vtot
 +
 CONSUMI

 Livello B – LB Vj AZIENDA Parametro
 specifico = area Ipg.j

 Vj Vj

 Servizi Servizi Ipg.j.h
 Livello C – LC ausiliari genera
 li

 Vj Vj Vj Vj

 Ipg.j.h.k
 Livello D – LD S.A. S.A. S.G. S.G.
 n.1 n. x n.1 n.x
 Ips.j.h.k

 D.s
 P.s. D.s P.s.
 .
 .
Modalità di campionamento

Massimo 50 siti sottoposti a Facoltà di scegliere siti di un
diagnosi cluster superiore
Quali utenze energetiche monitorare

 Servizi Ausiliari Servizi Generali
 Consumo anno di Numero siti
 Livello di copertura Livello di copertura
 riferimento soggetti a
 dei consumi da dei consumi da
 (tep/anno) monitoraggio
 monitorare monitorare
 > 1.000 100% 60% 60%
 900 999 25%
 800 899 20% 50% 50%
 700 799 16%
 600 699 12%
 500 599 10% 40% 40%
 400 499 6%
 300 399 4%
 200 299 2% 30% 30%
 100 199 1%
La percentuale di copertura dei consumi energetici dovrà essere documentata nel piano di
monitoraggio e basarsi sulle diagnosi energetiche o analisi consumi o valori di benchmark
per edifici simili.
Quali utenze energetiche monitorare

Sono escluse dal monitoraggio le forniture energetiche (Livello B) che rappresentano meno
del 10% dei consumi.
Sono esclusi i servizi ausiliari o i servizi generali se il loro consumo è inferiore al 10% del
consumo totale della fonte energetica (livello C)
Quali utenze energetiche monitorare

Le utenze oggetto di monitoraggio apparterranno al livello C, D o E, a seconda
dell’articolazione dell’edificio. Se il monitoraggio di uno o più sottosistemi di livello E
raggiungono la quota di consumo prevista, sarà possibile limitare a quei sistemi il
monitoraggio.
Esempi di Utenze energetiche di un edificio per
 uffici

Le utenze energetiche di un edificio possono variare in relazione alla
sua occupazione:

A. MONOTENANT: Edifici occupati da un unico locatario, dove la
 climatizzazione è principalmente centralizzata e il contatore di
 energia elettrica unico.

B. MULTITENANT: Edifici occupati da più locatari, dove la
 climatizzazione è centralizzata ma ogni locatario dispone di un
 proprio contatore di energia elettrica.
Edificio Monotenant

 Vettore Elettrico
Livello

 Servizi Servizi
 C
 Generali Ausiliari

 Altre
 Climatizza Illuminazi Servizi Infrastrut
 D zione one
 ACS
 Comuni Inform.
 Utenze
 (FM)

 Ausiliari Ill. Spazi
 E UTA
 Produzione
 Caldo/Freddo centralizzati
 Ascensori
 Comuni
Edificio Monotenant

 Combustibile

Livello

 C Servizi
 Generali

 Climatizza
 D Mensa
 zione
 ACS

 Produzione
 E UTA
 Caldo/Freddo
Edificio Pluritenant

 Vettore Elettrico
Livello

 C
 Servizi
 Generali

 Climatizza Servizi
 D zione
 ACS
 Comuni

 E UTA
 Produzione
 Ausiliari Ascensori
 Ill. Spazi
 Caldo/Freddo Comuni
Edificio Pluritenant

 Combustibile
Livello

 C Servizi
 Generali

 Climatizza
 D Mensa
 zione
 ACS

 Produzione
 E UTA Caldo/Freddo
Grazie per
 l’attenzione

 Domenico Santino

diagnosienergetica@enea.it –
www.enea.it
www.agenziaefficienzaenergetica.it
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