Stranieri e dominanti - Alcune iniziative di tutela e assistenza alle donne degli spagnoli a Napoli tra Cinque e Seicento - OpenEdition Journals
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Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge 131-2 | 2019 "Questa penna, questa man, questo inchiostro". Centri di scrittura e scritture femminili nel Medioevo e nella prima Età moderna - Hospitalité de l’étranger au Moyen Âge et à l’époque moderne : entre charité, contrôle et utilité sociale. Italie Europe - Varia Stranieri e dominanti Alcune iniziative di tutela e assistenza alle donne degli spagnoli a Napoli tra Cinque e Seicento Vittoria Fiorelli Edizione digitale URL: http://journals.openedition.org/mefrm/5974 DOI: 10.4000/mefrm.5974 ISSN: 1724-2150 Editore École française de Rome Edizione cartacea Data di pubblicazione: 1 gennaio 2019 Paginazione: 485-494 ISBN: 978-2-7283-1413-3 ISSN: 1123-9883 Notizia bibliografica digitale Vittoria Fiorelli, « Stranieri e dominanti », Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge [Online], 131-2 | 2019, Messo online il 26 juillet 2019, consultato il 29 décembre 2019. URL : http:// journals.openedition.org/mefrm/5974 ; DOI : 10.4000/mefrm.5974 © École française de Rome
MEFRM – 131/2 – 2019, p. 485-494. Stranieri e dominanti Alcune iniziative di tutela e assistenza alle donne degli spagnoli a Napoli tra Cinque e Seicento Vittoria F iorelli V. Fiorelli, Università degli studi Suor Orsola Benincasa, vittoria.fiorelli@unisob.na.it Le istituzioni spagnole per la tutela delle donne a Napoli in epoca vicereale sono l’argomento di questo saggio che indaga, attraverso la concessione del privilegio dell’assistenza, le dinamiche della protezione identitaria nazionale e i canali di connessione tra il tessuto sociale della capitale del Regno e la comunità degli stranieri definiti “dominanti” in quanto rappresentanti della Corona e della potenza imperiale della monarchia degli Austrias. Al centro della ricerca sono soprat- tutto i ceti medi e l’impianto confraternale come fulcro laico della rete di connessione delle comunità che convivevano in un unico spazio urbano. Comunità straniere, donne e assistenza, Napoli e la Spagna in Età moderna The Spanish institutions for the protection of women in Naples during the vice-royal age are the subject of this essay that investigates, through the granting of the privilege of assistance, the dynamics between national identity protection and the channels of connection between the social fabric of the capital of the Kingdom and the foreign community defined as "dominant" as consisting of representatives of the Crown and of the imperial power of the Austrias’ monarchy. The focus of the research are the middle classes and the confraternal system, secular fulcrum of the network of the communities that coexisted in a secular fulcrum of the connection network of the communities that coexisted in a connected urban space. Stranger communities, women and assistance, Naples and Spain in Early Modern Age Il 10 giugno 1600, firmando la dedica al conte pale espressione del potere statale, era stata affidata di Lemos premessa alla sua Vita di don Pedro de dal marchese di Villafranca a un articolato sistema Toledo, Scipione Miccio tracciava un percorso ideale ospedaliero nel quale convergevano molteplici di continuità tra i due viceré che, a suo modo di funzioni, la riorganizzazione e il rafforzamento vedere, avevano dato forma moderna alla presenza di istituzioni esistenti e la fondazione di strutture spagnola a Napoli, rinnovando e consolidando la destinate a dare forma nuova e moderna a quella struttura di governo e la configurazione della “Napoli fedelissima” che, già in epoca medioevale, capitale senza re1. Tra gli elementi che ne carat- aveva tra le sue specificità la rete capillare di opere terizzavano personalità e azione politica figurava pie destinate a governare debolezze e marginalità una sezione intitolata Della pietà e cura circa i poveri che ne minavano il profilo “nobilissimo”. che richiamava il valore che la cultura sociale del Che la questione dell’assistenza fosse una delle tempo attribuiva all’impegno a favore delle fasce componenti fondamentali della tenuta degli assetti deboli della comunità. sociali, sia in chiave di controllo dell’ordine che Questa tutela, oltre a essere esercitata nel di consolidamento della gerarchia e dei rapporti quadro del potenziato apparato di giustizia, princi- tra i ceti, è tema noto e ampiamente indagato dalla storiografia. Per Napoli, tutela e protezione non solo militare erano anche parte integrante di 1. Miccio, p. 42-43. quella cultura politica della fedeltà che, tra Cinque
Stranieri e dominanti. Alcune iniziative di tutela e assistenza alle donne degli spagnoli a Napoli tra Cinque e Seicento 486 Vittoria F iorelli e Seicento, caratterizzava il rapporto di Madrid con spazi di contrattazione politica e di condivisione le élite del Regno2. In questo fondamentale canale del privilegio assistenziale originariamente desti- della contrattazione tra il sovrano e i suoi sudditi, nato agli “stranieri dominanti”. nel quale le categorie teoriche della relazione Come è noto, l’approccio storiografico degli politica e le dinamiche di collisione e collusione ultimi anni, incentrato su di una prospettiva trans- che ne costituivano una componente essenziale nazionale e transculturale prodotta da una moder- tendevano ad acquisire contorni molto concreti, nità vivacemente policentrica, attento a cogliere un ruolo non secondario avevano le iniziative di le disomogeneità e il gioco di specchi tra centro e patronage promosse dalla Corona e dalla comunità periferia, si è da tempo orientato allo studio della iberica. condivisione di spazi politici, religiosi e intellettuali All’interno di uno spazio iconicamente segnato indagati non solo attraverso le strutture d’identifi- dalla rappresentatività del sistema spagnolo, gli cazione del diverso, ma anche a partire dai mecca- emissari del re ausente avevano ripensato una nismi determinati dai forestieri per riconoscersi porzione della capitale nella quale ai territori asse- come gruppo nei luoghi del loro nuovo radica- gnati alle necessità militari e ai luoghi simbolo mento4. del potere sovrano facevano da corona le resi- Diversamente, obiettivo delle pagine che denze delle élite trasferitesi nel Regno, ma anche seguono è analizzare alcune istituzioni destinate le strutture che qualificavano l’azione di governo, alle donne spagnole come elemento nevralgico marcando canali di compenetrazione con la popo- di quelle che potremmo definire comunità “di lazione locale. frontiera”, proiettate come avamposti identitari, Così, un’ampia zona contigua alla ciudad anti- riferimento duraturo e riconoscibile per tutti gli gua e al porto, protetta dai castelli e dagli acquartie- “stranieri” costretti ad assimilarsi a contesti che, ramenti militari, isolata dai divieti di edificabilità, nonostante la rigidità degli assetti formali, nella determinava una frontiera interna per l’espansività pratica consentivano inaspettati margini di discre- abitativa dei napoletani schiacciati tra gli emblemi zionalità e di negoziazione e costituivano il perno del potere degli “stranieri dominanti” e l’ininter- per l’attivazione di strategie di contatto e di inter- rotto afflusso dei regnicoli verso la capitale3. Una relazione tra gruppi nazionali all’interno di spazi pressione che, nella più popolosa città europea urbani almeno in parte condivisi5. dopo Parigi, trovava nelle strutture di assistenza Il saggio suggerisce una duplice prospettiva che uno spazio di conciliazione e di rafforzamento del inserisce le iniziative assistenziali in quel labora- legame tra i rappresentanti del monarca e i sudditi: torio mediterraneo dell’accoglienza costruito nelle un laboratorio politico e sociale nel quale l’attac- città meridionali. Le opere pie, lungi dallo struttu- camento identitario alla patria di provenienza si rare un sistema di equità, dispensavano privilegi e rifletteva anche nella determinazione a segnare cure per rafforzare il modello di società stratificata una porzione centrale del tessuto urbano attra- dai ceti e distribuivano solidarietà e salvaguardie verso la proiezione semantica affidata tanto alla in base alla categorizzazione tanto dei beneficiati densità abitativa nazionale che alla presenza di isti- che delle criticità indicate dai benefattori, legitti- tuzioni di matrice spagnola aperte alla città come mata dalla rigida applicazione di meccanismi iden- titari, comprese le appartenenze nazionali6. In questo quadro, gli “stranieri” si preoccupavano di 2. Sulla cultura della fedeltà di età vicereale si veda almeno programmare le reti di protezione per le loro donne Galasso 1998, Muto 2017. Nel 1650, sugli apparati effimeri percepite non solo come parte del profilo morale della processione di S. Giovanni, emblema del potere del Seggio del popolo: «Amore con la testa coronata et con un della loro comunità, ma come elemento essenziale, cornicopio in mano […] significando l’amore con che ci governa la Monarchia Spagnuola, à sinistra stava la statua della Fedeltà con uno scudo in mano ove era dipinta l’im- presa del Popolo sotto la quale stava dinotando la fedeltà 4. Una visione meno economicista in Calabi – Turk Napolitana verso i suoi cattolici regi», Rubino, p. 36. Un Christensen 2007; Trivellato – Halevi – Antunes 2014; informato profilo dei Seggi in Santangelo 2019, p. 172-182. Broggio – Guarnieri Calò Carducci – Merluzzi 2017. Di collisione/collusione ha parlato Musi in molti suoi lavori, 5. Conforti – Sánchez de Madariaga 2007, Fiorelli 2015, di recente Musi 2013. Cabibbo – Serra 2017. 3. Per il nesso tra urbanistica e ideologia del potere Pessolano 6. Musi 1982, Muto 1982. Per un riferimento d’insieme sulla 2013. Sullo sviluppo di Napoli capitale, Galasso 1998. storia del Regno di Napoli si veda Galasso 2006-2011.
487 attraverso la gestione degli assetti familiari e dome- ruolo politico all’interno della comunità urbana. stici, del processo di mediazione con i luoghi di Dallo studio di questa longeva impalcatura comu- trasferimento e snodo delle reti emotive e organiz- nitaria emergono dinamiche di reciproca contami- zative, talvolta economiche, di collegamento con nazione tra gli “stranieri dominanti” e la popola- le patrie, o con i componenti dei ceppi familiari e zione della capitale del Regno, ma anche un più nazionali che migravano verso altre destinazioni7. incisivo controllo delle appartenenze nei canali di Da un lato si è riflettuto sulle emergenze accesso alle iniziative destinate alle donne. femminili e sulle destinatarie della tutela verifi- Analizzare l’impianto istituzionale delle opere cando logiche di distinzione, per esempio, tra le pie attraverso l’impulso performativo impresso alle spagnole e le donne che godevano del privilegio loro attività dall’indirizzo delle culture al potere che di essere incluse nel sistema di assistenza riser- le avevano promosse e che, spesso, le finanziavano vato alla rete di governo per legami acquisiti o per con continuità ha tradizionalmente orientato gli studi consanguineità, in un quadro sempre attento alla verso la lettura della documentazione ordinamen- crescita del numero dei nuclei familiari ascrivibili tale o alla ricostruzione delle reti istituzionali di legit- alla comunità nazionale perseguita anche con la timazione. Un contributo diverso potrebbe invece distribuzione di maritaggi riservati. Una questione venire dal tentativo di fare emergere i percorsi attua- che mette in luce quella, fondamentale, della tivi di quelle disposizioni e la verifica dei differimenti stanzialità, oltre che della nascita, nei processi di e delle trasformazioni, spesso frutto della negozia- concessione della cittadinanza in epoca moderna8. zione di prassi consolidatesi nel tempo, che regi- L’altro aspetto ci riporta alle relazioni tra le due stravano una evidenza politica e sociale più duttile, sponde del Mediterraneo governate dallo stesso fatta di compromessi e di composizioni. Una storia di sovrano, dando per acquisite, in un quadro storio- lungo periodo, nella quale l’ostensione pubblica di grafico nel quale i processi di centralizzazione e identità nazionali dominanti, nella dimensione terri- nation building hanno costituito uno dei riferimenti toriale dei reinos come nella proiezione imperiale della modernità, le questioni dell’inventio intellet- del sistema spagnolo, non combaciava in pieno con tuale della nazione napoletana e dell’appartenenza la formalizzazione fissata dai linguaggi giuridici e spagnola, ma anche gli aspetti connessi alla rile- statutari, integrata in quelle strategie dispiegate dalle vanza identitaria della cerimonialità e le inferenze monarchie composite per produrre reti identitarie delle iniziative caritative nel contemporaneo sforzo transnazionali secondo la linea indicata da Galasso di disciplinamento degli Stati e della Chiesa9. nel consolidamento del profilo politico unitario dei Enfatizzando i percorsi di inclusione rintrac- domini italiani degli Austrias10. ciabili in questo aspetto vitale e pervasivo delle In questo quadro, le strutture assistenziali assu- comunità occidentali, da una prospettiva bottom mevano il valore di una potente arma di governo, up accolta all’interno dei meccanismi compositi funzionale alla costruzione di una rete di coesione della costruzione sociale è emersa la persistenza e di stabilità veicolata dalla fondazione contem- strategica dello snodo confraternale nella gestione poranea, nei regni, di molti istituti destinati alla di ospedali, conservatori e monti, tutti strumenti salvaguardia dei soldati, cellula identitaria fonda- essenziali di integrazione culturale, oltre che poli- mentale del radicamento della Corona nei suoi tica ed economica. Questo meccanismo, legato domini. Se i militari erano particolarmente esposti a un associazionismo identitario, garantiva la al rischio della povertà e della marginalità, infatti, matrice laica delle istituzioni tramite un presidio proprio lo spessore semantico nazionale assunto maggioritario nella governance sancito dalla norma- dalla loro presenza nei contesti “stranieri” nei quali tiva statutaria e veicolava la credibilità politica rappresentavano la Monarquía rendeva prioritario delle fasce sociali intermedie qualificandone il il sostegno per loro e le loro famiglie. 7. Canepari – Mésini – Mourlane 2016 e, al femminile, 10. Salvemini 1999 e Fiorelli 2018a. Per Roma e Madrid, sedi Canepari 2014. di poteri che eccedevano la dimensione statuale, Carrió 8. Ventura 2018 e, per l’impostazione di metodo, Rovinello Invernizzi 2014, Garcìa – Recia Morales 2014. Così l’Ospe- 2009, Zaugg 2011. dale degli Italiani a Madrid, fondato nel 1579 per le nazioni 9. Cfr. per esempio Musi 2016. rappresentate nel Consiglio d’Italia e gli italiani trasferitisi a Corte: Rivero Rodríguez 2012; Carboni 2017.
Stranieri e dominanti. Alcune iniziative di tutela e assistenza alle donne degli spagnoli a Napoli tra Cinque e Seicento 488 Vittoria F iorelli Emblematiche le Capitulaciones del Monte de tarde per il periodo che stiamo analizzando, in Santiago y Vittoria con Inbocation de la Misericordia, quelle pagine, con un tono definito da Croce consegnate nel 1606 al Cappellano maggiore dai “bassamente adulatorio”, dunque certamente di maestri dell’ospedale spagnolo di Napoli per l’isti- parte e disinteressato a fornire il quadro complesso tuendo “monte de enpeños” destinato alla tutela degli intrecci cittadini, è testimoniata la persistenza “nazionale” dei beni dei militari di stanza nella del sistema di valori politici e morali citato in aper- capitale11: tura che aveva attribuito all’impegno laico e civile dei ceti urbani a favore del bene comune la cifra Considerando los SS.res Maestros del Real Hospital principale della nobiltà della capitale13. de Santiago y Vittoria desta ciudad de Napoles la ne- Nelle pagine iniziali, dopo aver dato spazio a cessidad que ordinariamente corre entre los soldados monasteri e conservatori istituiti dai gruppi profes- y entretenidos y otras personas de la Nacion española sionali per le loro figlie, Parrino si soffermava causada de algunos trabassos y dilaciones de paga- sui grandi ospedali, accantonando le numerose mentos y enfermedades y que muchas veçes son ne- strutture assistenziali di piccola dimensione e di cesitados hombres principales de la Nacion vender diversa specializzazione disseminate sul territorio sus haciendas por mucho menos de lo que valen de urbano14. Di seguito, egli elencava le iniziative per suerte que totalmente quedan inposibilitados de po- la protezione delle donne come elemento quali- der parecer ante quien los conosca de lo que resulta ficante dello spessore civico di Napoli capitale, a que algunas beces haçen actiones yndinas y contra el cominciare dal finanziamento delle «doti delle serviçio de nuestro señor. Zitelle» presentato come elemento strategico per la tenuta dell’intera comunità. I maritaggi erano A Napoli, dove l’incremento demografico distinti tra quelli riservati dalle famiglie di élite alle aveva composto crescita e immigrazione, le opere loro discendenti e quelli finanziati da elemosine e pie ricoprivano un ruolo strategico nella saldatura lasciti testamentari a favore delle fanciulle povere tra società e politica e, inserendosi in modo visi- affidati a congregazioni, cappelle e luoghi pii o a bile nel tessuto locale, offrivano lo spazio mate- “cittadini particolari”. riale e immateriale per il riconoscimento pubblico Questa persistente presenza dei laici nella fase delle patrie. Le chiese nazionali, poi, collegavano fondativa e, poi, nella struttura gestionale delle alla ritualità identitaria una assistenza ospedaliera, opere pie napoletane, oltre a confermare l’impor- regolata da meccanismi di inclusione selettiva, tanza della componente civica e il legame con i ceti nella quale prima accoglienza e cura si confonde- urbani della capitale per ogni luogo della carità vano in prassi informali non sempre facili da docu- secondo caratteristiche affini a quelle della grande mentare. Sappiamo, per esempio, che la chiesa di tradizione assistenziale dell’Italia centro-setten- S. Anna de’ Lombardi fu progettata in un «luogo trionale, testimoniava l’intreccio sistemico, tipica- libero et proprio per potervi edificare lo spedale per mente moderno, tra direttrici orizzontali, proiettate l’infermi di essa natione» e che quella di S. Giorgio a una solidarietà di mutua assistenza, e iniziative di dei Genovesi fu costruita da «governatori deside- beneficenza verso i più deboli finanziate dalle élite. rosi d’ampliarsi et edificarvi uno spedale» aperto Solo nei profili dei singoli viceré erano regi- a tutti al quale era stato affiancato un monte per i strate, quasi sempre in modo frettoloso, fonda- maritaggi per «3 povere donzelle figlie però degli zioni di conventi, iniziative in epoche di carestia, stessi genovesi»12. l’accoglienza dei pellegrini, il radicamento degli Una fonte interessante per analizzare le istitu- zioni spagnole nella capitale è il Teatro eroico pubbli- cato da Parrino alla fine del Seicento. Per quanto 13. Parrino, I, p. 30-33; Mineo 2014. 14. Otre all’Annunziata, agli Incurabili e al San Giacomo, egli ricordava gli ospedali di Sant’Angelo a Nido, della Pace e della Misericordia, S. Eligio e la Cesarea. Parrino, p. XXVII. Va ricordato che il longevo ospedale degli Incurabili, 11. ASNa, Cappellano maggiore, b. 1200, fasc. 41, ff. 1-8. Sulla fondato dalla catalana Maria Longo, e la breve esperienza magitratura del Cappellano maggiore si veda Franzese del San Gioacchino, poi noto come San Diego, edificato nel 1994, p. 15-19. Bianchi – Maffi – Stumpo 2008. 1514 da Giovanna Castriota, erano comunque riconducibili 12. Araldo, ff. 169r e 220v. per la comunità dei genovesi al matronage di dame spagnole legate alla Corte vicereale. Brancaccio 2001. Araldo, f. 168r; D’Engenio, p. 484.
489 stranieri, l’assistenza per vedove, orfani e infanzia istituzione, legittimata da un breve di Urbano VIII abbandonata, quasi che la qualità della capitale che riprendeva quello indirizzato nel 1583 «a los fosse soprattutto collegata ai complessi multifun- Maestros de Santyago para fundar un convento de zionali di servizi cresciuti attorno agli ospedali, veri arrepentidas espanolas» trasformava l’accoglienza centri della pietà spagnola, mentre la protezione laica nel progetto di un monastero di clausura nel femminile manteneva un intenso legame con lo quale governatori di nomina vicereale avrebbero sviluppo della comunità. gestito le rendite e vigilato perché si accogliessero Non possiamo purtroppo soffermarci su questa donne native spagnole o discendenti da spagnoli costruzione delle priorità civiche e morali che per via maschile. apre uno spaccato molto interessante sulla cultura A questo luogo, al quale la matrice vicereale sociale e politica accreditata nella Napoli vicereale, e l’appartenenza nazionale assegnavano un denso ma possiamo seguire questa traccia per ragionare, valore semantico, si affiancava la fondazione del senza alcuna pretesa di completezza, su qualche monastero di Santa Maria della Concezione nel iniziativa destinata alle donne della comunità cuore dell’insula spagnola. Voluto dai governatori iberica con uno sguardo attento soprattutto alla del San Giacomo per accogliere le figlie dell’élite fascia sociale intermedia favorita dal rilievo che la amministrativa e per offrire a una quota di fanciulle matrice confraternale ha mantenuto nella lunga della propria comunità monacazioni esenti dalla storia di queste istituzioni. dote, il convento costituiva un tassello importante Tralasceremo dunque le strutture monastiche, del sistema assistenziale gestito direttamente dai luoghi di contaminazione tra fanciulle della nobiltà rappresentanti della Corona17. locale e aristocrazia iberica, ma anche i conventi Anche a Napoli, dunque, analogamente a e i conservatori che l’élite spagnola destinava quanto accadeva in altri domini degli Austrias, all’accoglienza delle donne a rischio appartenenti all’apostolo protettore “della Nazione Spagnuola” alle fasce marginali della popolazione, organici era intitolato un complesso sistema di attività al processo di profilazione sociale impresso dalle economiche e assistenziali che affiancavano culture dominanti per garantire assetti urbani e l’esercizio del potere politico. Le strutture aggre- controllo pubblico15. gate alla fondazione voluta da Pedro de Toledo, Era il caso, per esempio, del progetto di luogo-simbolo della rappresentanza nella capitale «Recogimiento de mujeres peccadoras […] desen- del re ausente, spaziavano dalle carceri ai nosocomi, gannadas del mundo de su vanidad peligros y includevano banchi, confraternite, monasteri e perdicion» del convento per le pentite spagnole conservatori, segno tangibile della forza della intitolato a Maria Maddalena, iniziato dal viceré Corona impegnata a definire uno spazio politico ad conte di Olivares e portato a compimento dalla alta densità sociale, economica e cerimoniale nel figlia contessa di Monterey. Il matronage della cuore della nuova urbanizzazione della capitale. In contessa di Lemos aveva successivamente alimen- questo ventaglio composito di forme di sostegno la tato l’illusione di una stabilizzazione di questo rico- traccia della cura femminile era parcellizzata e non vero, ma, mancando alla sua partenza una dota- sempre si saldava a quella destinazione non esclu- zione finanziaria, l’opera pia era decaduta fino a siva alla fruizione nazionale, perno della contratta- quando «Ysabel de Ripa vidua noble y virtuosa» zione sociale e politica che si svolgeva anche attra- affittò una casa da destinare alle pentite solleci- verso l’estensione del privilegio assistenziale dagli tando la viceregina a farsene carico16. La nuova spagnoli ai nativi. Un sistema pensato per scon- 15. Per una visione d’insieme si vedano i saggi raccolti in 17. D’Engenio, p. 541: per «ricevere alcune figliole vergini Galasso – Valerio 2001. della loro Natione com’hoggi dove di presente si riceveno 16. Notizie e citazioni in Madalena, ff. 1r-2r. Da rilevare l’im- 18 monache gratis e senza dote alcuna figliuole de padri pegno a non trasformare il conservatorio in luogo di ch’habbiano servito la Maestà del Rè in carrichi importanti accoglienza per anziane o «mujer que tiene hacienda» […] e lo spedale [san Giacomo] dona alle monache (che (ff. 2v-4r) dopo avere chiuso l’attività che rileva la presenza sono di numero 80) quanto giornalmente hanno bisogno». femminile attiva nel radicamento degli immigrati spagnoli. L’esenzione dal controllo diocesano è registrata negli atti Per il ruolo della marchesa di Valle Croce 2006, p. 40; della visita del cardinale Gesualdo. ASDN, Sante visite, 1599, Valerio 2006-2007, II, p. 375-379. v. 3, ff. 263r-270v.
Stranieri e dominanti. Alcune iniziative di tutela e assistenza alle donne degli spagnoli a Napoli tra Cinque e Seicento 490 Vittoria F iorelli giurare il rischio di ogni marginalità per i membri Secondo la testimonianza di D’Engenio, il San della nazione dominante che, pur aprendosi agli Giacomo distribuiva a fanciulle non solo spagnole, abitanti della capitale napoletana, lasciava margini ma onorate e legate alla rete confraternale, 22 più stretti per le donne, garanti della crescita e del maritaggi di 80 ducati ogni anno e lo stesso faceva, radicamento della comunità nazionale18. pro quota, la Confraternita spagnola del SS. La bolla Rationi congruit del 3 novembre 1534 Sacramento dei nobili spagnoli, collettore di lasciti con la quale Paolo III autorizzava la fondazione di e donazioni e strumento di governance laica delle «unum hospitale sub dicta invocatione S. Jacobi Apostolj attività caritative concentrate nella struttura ospe- pro eiusdem nationis pauperibus et aliis miserabilibus daliera20. personis suscipiendi ac charitative tractandi» conte- Ancora negli ultimi decenni del secolo XVIII, neva un chiaro riferimento all’apertura non esclu- anche ben oltre la fine del governo degli Austrias, sivamente nazionale della struttura spagnola. La le attività di questo sodalizio proseguivano la loro conferma, inclusa nella bolla Apostolici muneris soli- attrattività a matrice identitaria. Così Gaspare citudo del 15 marzo 1583, oltre a richiamare l’im- Delgado nel 1641 istituiva un Monte per finanziare pegno della Corona «pro pauperibus et miserabilibus 4 doti annue di 50 ducati per «donzelle legittime personis Nationis Hispaniae» precisava che il finanzia- e naturali figlie di Spagnuoli … purchè stanziano mento delle attività assistenziali spettavano al Regio e facciano habitatione qui in Napoli», nel 1695 Erario e alle contribuzioni dei militari, ma faceva Tomaso Carbonel finanziava «ogni anno un mari- un chiaro riferimento alla complessità della strut- taggio in persona di una donzella vergine figlia di tura che, oltre all’attività di cura, assumeva l’onere spagnoli che sia povera, honorata e che non sia della protezione dei destini femminili. Priorità asso- stata a servizio di altri» e lo stesso faceva Giuseppe luta di un sentire sociale che, anche nella matrice Attegui nel 1698 e Domenico Sandalines ancora nazionale e nella chiusura corporativa, trovava il nel 170921. senso della costruzione di una comunità custode Una disamina degli statuti di altre confraternite del profilo pubblico di tutti i suoi componenti, ma aggiungerebbe certamente molti tasselli a questo anche della promozione e della tutela dei sistemi panorama, ma è più interessante dare qui spazio familiari, fondamento degli assetti sociali: «quibu- a due monti spagnoli non direttamente ascrivibili scumque aliis egenis, calamitosis, et infirmis personis ad alla promozione di matrice governativa. illa dietim confluentibus alendis, medicamentisque etiam Nel 1648 il principe Antonio Luigi de Leyva curandis ac honestis Puellis nuptui tradendis exerceri»19. moriva disponendo che, alla morte del figlio natu- Spesso presentato come una specificità della rale Giuseppe, dal suo patrimonio italiano si costi- Penisola e come espressione della necessità di tuisse un Monte per finanziare «l’opra di riparare tutelare l’onore delle donne inteso come mani- alla fragilità del sesso donnesco e particolarmente festazione tangibile della qualità morale dell’in- delle donzelle che con la fievolezza della natura tera comunità, il finanziamento delle doti era tengono al fianco l’acuti sproni della povertà che largamente praticato in tutti i sistemi assisten- l’incaminano al precipitio e baratro delle lascivie». ziali moderni, organico a quel criterio di azioni, Tralasciando ancora una volta l’analisi delle tracce ammantate di carità cristiana, finanziate dalle élites di cultura sociale che emergono tra le pieghe del per garantire il consolidamento del legame sociale rigido linguaggio statutario, va rilevata la desti- fondato sulla ferrea gerarchizzazione della popo- nazione del beneficio riservata dal testatore a lazione in base alle appartenenze professionali, di «Donzelle zite povere et orfane senza padre e per le ceto e alle determinazioni nazionali. due parti di natione Spagnuola, e per la terza parte 18. La storia dell’ospedale napoletano si trova dispersa in 20. D’Engenio, p. 529-540. molte ricerche di storia politica e delle istituzioni. Tra le 21. Raimondi 1975, p. 147. La documentazione più tarda rela- fonti un rilievo particolare ha la relazione scritta da Lope tiva ai maritaggi è una delle poche superstiti dell’Archivio de Guzmán dopo la sua negli anni 1581-1584 (AGS, Visita del San Giacomo ancora conservata dalla Confraternita. d’Italia, leg. 23). Borrelli 1903; Raimondi 1975; Hernando Sànchez 1994. Per l’aspetto economico Salvemini 2018. 19. ASDN, Sante visite, 1599, ff. 263v-264r. Per le riflessioni successive si vedano Fiorelli c.d.s.
491 di donzelle Vergini orfane di Napoli, Ascoli, San La parte più consistente di quell’eredità fu Germano e Gaeta» anche se nate da forestieri che destinata a istituzioni per l’assistenza delle donne: la soggiornavano in quei luoghi22. Una beneficenza “Casa di Nostra Signora della Solitaria della nazione non ignara del privilegio nazionale, ma soprattutto spagnola” e, con la somma derivante dalla vendita attenta a legare alla memoria del principe le popo- degli arredi e delle rendite depositate nei banchi, la lazioni dei territori che avevano composto il suo “Casa delle Retirate spagnole di questa Città”. patrimonio signorile attraverso un’opera pia nella Il Conservatorio de Nuestra Señora de la Soledad quale convergevano tanto l’identità spagnola che è forse l’esempio che meglio riassume le conside- quella aristocratica. razioni svolte fin qui. Il finanziamento, diviso tra i Diverso il tributo dato alla presenza nazionale militari e la Corona, insieme al controllo gestionale in terra napoletana dalle disposizioni testamen- da parte dell’apparato vicereale ne ha garantito il tarie di Christoval Ortiz y Villalobos23. Il facoltoso profilo laico e questo ha consentito una presenza ufficiale, morto nel 1631, era esponente di quella longeva nel tessuto urbano napoletano nonostante dirigenza militare che, come si è detto, costituiva l’erroneo accorpamento alle strutture religiose che l’ossatura del sistema imperiale spagnolo mante- ne impose la soppressione durante il Decennio fran- nendo stretti legami con la terra di provenienza. cese e lo spostamento, alla riapertura in epoca borbo- Egli aveva disposto che, alla morte della moglie nica, nel convento di Santa Caterina da Siena25. Francisca de Ludegno, il suo patrimonio finanziasse La letteratura ha fissato al 1589 la fondazione un’opera pia riservata ai connazionali in difficoltà della struttura attribuendola al cappuccino Pedro con il mantenimento di quattro letti nell’ospedale Trigoso e al capitano di campo Luis Enriquez. e la destinazione di sussidi e maritaggi annui per Collocato all’interno del teatro urbano vicereale e tre orfane. approvato da un breve del 1590, l’istituto, di patro- L’affidamento alla Congregazione dell’Imma- nato regio, era esentato dalla sorveglianza della colata Concezione dei cavalieri spagnoli nella diocesi e portava a compimento il progetto di Juan chiesa di S. Francesco Saverio della Compagnia di de Zúñiga che, nel 1580, lo aveva posto nell’alveo Gesù, poi sostituita da quella del SS. Sacramento in della omonima confraternita spagnola del convento San Giacomo, aggregazioni a carattere identitario domenicano di Santo Spirito di Palazzo26. Il capi- promosse dagli ambienti vicereali presso luoghi tale, garantito dai vertici della comunità spagnola e di culto che avevano composto il teatro cultuale dai militari, aveva consentito l’accoglienza iniziale e cerimoniale della presenza spagnola nella capi- per «12 figliole con una Maestra, una Rettora una tale, conferma l’organicità dei quadri militari alla Vicaria una torniera o portiera una cuoca et una cultura imperiale del potere. La lunga durata di refettoriera»27. questo impegno caritativo, poi, ci permette di regi- strare, ancora in pieno Settecento, la presenza a Napoli di famiglie di soldati provenienti da diverse di Angela Michela Gregoria Bassi, orfana di Bartolomeo, regioni della Spagna, tutti residenti nella zona proveniente da Alicante, che abitava in casa del cognato degli acquartieramenti militari del centro, come nell’ottina di Santo Spirito di Palazzo; di Carmina Lucia attestano i documenti allegati alle richieste di dote Lamberto di anni 16, figlia di Michele “magliorchino” e prodotti dai parroci e dalle ottine24. di Maria Montuoro residenti a S. Anna di Palazzo, o di Florentina Geronima Baso, di anni 26, con casa nell’ot- tina di Santo Spirito, figlia del capitano Gio. Andrea e di Stefania Casorla di Cartagena. 25. Il differimento tra l’ideazione e la messa a regime dell’atti- 22. Capitoli del Monte d’Ascoli, p. 57. La citazione precedente si vità caritativa e le difficoltà del secolo XIX hanno causato trova ivi, p. 2. la dispersione di parte della documentazione delle origini. 23. Ristretto del Testamento di D. Giovanni Ortiz de Salazar tradotto Mazza 2017. dall’idioma spagnolo, in ASNa, Cappellano Maggiore, 26. È noto l’impegno del viceré Juan de Zúñiga per la rete b. 1197, fasc. 1. Le Condiciones para la fundacion del Monte caritativa di matrice spagnola. Parrino, I, p. 348-360, Novi que funda el capitan D. Chirtoval Ortiz de Villalobos y estan 2017. La Soledad era intitolazione ricorrente per le inizia- contenidas en su testamento furono trasmesse al Collaterale il tive caritative laiche promosse dagli spagnoli nei Regni, 22 aprile 1634, ivi, b. 1196, fasc. 48. ma non corrispondeva a un unico assetto istituzionale. 24. ASNa, Cappellano Maggiore, b. 1197, fasc. 5, doti accor- Cfr. Soledad Palermo. Per Napoli: ASDN, Sante visite, 1599, date 1726-1730. Per esempio quella a Gertrude Anastasia ff. 288r- 291v. Valerio 2006-2007, I, p. 241-245. Romero figlia di Matias Romero e Maria de Sevir della 27. Regole della casa, Amministrazione B 1/4, ff. 4r-v: «La Casa Villa de Agreda, battezzata in San Marco di Palazzo; quella Santa della Solitaria sino dalla sua prima eretione dell’anno
Stranieri e dominanti. Alcune iniziative di tutela e assistenza alle donne degli spagnoli a Napoli tra Cinque e Seicento 492 Vittoria F iorelli Lo scopo caritativo non era originale e non predominante delle donne che, da un controllo a lo erano neanche i meccanismi per l’accoglienza campione, risultano quasi tutte spagnole29. delle fanciulle che, a differenza delle giovinette “in In chiusura, credo che questo breve percorso educazione” alle quali era sufficiente pagare una attraverso alcune istituzioni laiche predisposte retta, dovevano appartenere a famiglie spagnole dagli spagnoli a tutela delle loro donne possa e avere un’età compresa tra i cinque e i dodici confermare l’importanza, all’interno delle reti anni senza essere mai state a servizio né pote- nazionali, del principio di solidarietà che, deter- vano essere destinate ad altro che al matrimonio minando iniziative di reciproco sostegno, alimen- o al convento. Dalla corrispondenza con il Regio tava un comune senso di appartenenza. La matrice Consiglio emerge la rigidità con cui i maestri appli- confraternale e l’attenta profilazione dei gover- cavano tali regole, rifiutando ogni deroga anche in natori laici, responsabili della gestione del patri- occasione di pressioni di alto profilo, se non in casi monio e garanti dei principi ispiratori delle opere di ospitalità temporanea di nobildonne in difficoltà pie, facilitava il consenso sociale e incrementava la familiare o di salute28. fiducia e la visibilità necessarie a generare i flussi Interessante è la massiccia presenza femmi- di finanziamento ai quali era affidata la sopravvi- nile tra i membri della Confraria de la Soledad, venza economica e la sostenibilità politica di quelle la confraternita dalla quale nacque il ritiro. Nella iniziative. Platea della nuova istituzione iniziata nel marzo In questo assetto generale, la condivisione, con del 1580 sono andate perdute le prime carte con i sudditi napoletani, del privilegio dell’assistenza le notizie delle origini. Se l’elenco dei sosteni- predisposta per gli spagnoli trasferiti nella capi- tori, purtroppo mutilo, include esponenti dell’alta tale può essere considerata strumento di governo nobiltà spagnola insieme alle loro mogli, le rubriche largamente utilizzato nei domini degli Austrias dai dei confratelli, per i quali non sono però registrati rappresentanti della Corona. Se la negoziazione date di affiliazione e provenienze, sono suddivise permanente con la comunità napoletana aveva tra hombres et mujeres e registrano la presenza aperto le porte delle opere pie vicereali, si conser- vava una parziale restrizione di accesso alle tutele riservate alle donne direttamente o indirettamente ascrivibili alla comunità iberica alle quali veniva riconosciuto un ruolo strategico nel radicamento 1589 fu instituita per ricovero et aiuto di povere figlie di del gruppo straniero nella capitale del re ausente e Spagnoli che restano orfane in questo Regno et secondo la tutela demografica della presenza nazionale in l’elemosine che all’hora si raccoglievano dalla carità de terra straniera. militari […] dopo molto tempo scorso dalla sua fondatione che fu l’anno 16 per cedula de S. Maestà che sta in cielo fu stabilita la detta elemosina per d. 200 il mese e situata per peso forzoso nella Cassa militare per tutto quello che potesse importare l’elemosina che da la fanteria cavalleria e trattenuti a danno et utile della Real azienda». La qualità dell’accoglienza è testimoniata dall’incremento delle ospiti e dal personale in servizio: «ciascheduna figlia della casa è puntualmente assistita di tutto il necessario cossì di vitto come di vestiti vi sono poi le spese di spetiarie, medico, chirurgo, sagnatore, maestri di musica, confessori et altri officiali et anco delle create che l’assisteno». 28. L’8 settembre 1629 i governatori scrivevano al viceré rappresentandogli le difficoltà delle accoglienze provvisorie: «es notorio Ill.mo y Ex.mo S.r los inconvenientes que ay y 29. Il Libro de la Confradia registra al f. 10r l’elenco dei Maestros se pueden offrecer de que en esta Santa Casa de la Soledad de la venerabile confraria de nostra Señora e la Soledad en el entre tantas donzellas […] a V.Ex. ha parecido referir las ano 1582, tutti apparentemente ufficiali dell’esercito. Tra i personas que despues que se fundo han entrado en ella por sostenitori, il viceré duca de Osuna con la moglie, il conte ordenes tan precisos respecto de las causas que ha parecido de Haro Juan Hernandez de Velasco con la contessa, doña a los SS.es virreyes suplendolas mandandolas executar en Leonor de Velasco. La rilevanza della presenza femminile esta manera». Libro de ordenes, f. 1r. Di seguito sono anno- risulta nella rubrica alfabetica ripartita tra hombres/mujeres: tate alcune istanze rigettate tra cui quella dell’ 11 ottobre per la lettera A 14/24, B 27/31, C 33/35, D 37/39, E 41/45, 1630 per Anna Maria de Solo raccomandata dalla regina di F 47/52, G 54/58, I 60/67, L 69/73, M 75/81, N 87/89, Ungheria che la aveva avuta a servizio durante il soggiorno O 91/92, P 93/ 97, R 102/104, S 106/110, T 117/114, napoletano. V 116/116, X 120 (f. 13r).
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