Scheda sintetica del progetto - CON CUORE DI PACE - Vides

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Scheda sintetica del progetto
                                           CON CUORE DI PACE
Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica
  Settore. Assistenza
  Area di intervento. 2. Adulti e terza età in condizioni di disagio

Durata del progetto: 12 mesi

Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento
Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori (*)
 L’Associazione VIDES, fondata nel 1987 è promossa dall’Istituto delle Figlie di M. Ausiliatrice per la pro-
 mozione della donna, dei giovani e dei bambini in condizione di svantaggio e povertà. Crede nel protagoni-
 smo giovanile, riconosce particolare valore all’educazione, promozione e formazione dei giovani per uno svi-
 luppo integrale della persona adeguato ai tempi e al progresso tecnologico della società. L’Associazione è ri-
 conosciuta dal MAECI come ONG di sviluppo, è iscritta nella prima sezione del registro delle associazioni
 che svolgono attività a favore degli immigrati e in quello della lotta alle discriminazioni (Dip. Pari Opportuni-
 tà) ed è accreditata dal 2004 nell’Albo Servizio Civile come Ente di I classe. Il VIDES nel suo complesso
 possiede: 82 enti associati, 44 Delegazioni in 13 regioni e 180 sedi di attuazione progetto. Nel suo impegno
 educativo raggiunge circa 40.000 minori, giovani e adulti in condizione di esclusione e povertà attraverso la
 collaborazione di circa 2000 tra volontari, operatori ed educatori.

 L’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato opera attraverso le sedi di Spezzano Albanese e di Soverato.
 Il progetto “Con cuore di pace” verrà realizzato nella sede di Soverato che è casa di accoglienza e di cura per
 persone anziane, oltre che rivolgersi ai minori e ai giovani attraverso servizi educativi
 Fondato il 26 Ottobre 1944, nel tempo l’Istituto ha subito varie trasformazioni, adattandosi alle varie esigenze
 del territorio e dei paesi limitrofi. Proprio in attenzione all’evoluzione della realtà, dal 2003 ha riservato
 un’ala della struttura appunto per la cura delle persone anziane, soprattutto donne. Il servizio supporta le per-
 sone anziane nell’espletamento delle funzioni primarie, cura la sfera psicosociale e cognitiva attraverso attivi-
 tà di animazione, con l’obiettivo di porre la persona anziana nella condizione di sentirsi ancora protagonista
 della propria vita e membro vivo della comunità, valorizzare le sue capacità residue, riconoscere, valorizzare
 e promuovere la sua autonomia

Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni sociali
sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto
 Il presente progetto, nel settore e nell’area di intervento prima definita agirà nei territori sotto indicati operan-
 do su situazioni problematiche/criticità riconducibili al seguente obiettivo dell’Agenda di Sviluppo Sostenibi-
 le 2030:

    Obiettivo 3: Salute e benessere. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.
    Obiettivo 3.8: Conseguire una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi
     finanziari, l'accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l'accesso a farmaci essenziali
     sicuri, efficaci, di qualità e a prezzi accessibili e vaccini per tutti

 In base ai dati ISTAT, il Comune di Soverato al 01/01/2018 conta 9.095 residenti, di cui 46,4% uomini e
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53,6% donne, con un decremento rispetto all’anno precedente inferiore all’1%, in linea con quanto registrato
nelle annualità precedenti. Tale variazione percentuale è maggiore di quella registrata nella Provincia di Ca-
tanzaro e nella Regione Calabria. Il saldo naturale fra nascite e decessi registra un dato negativo ininterrotta-
mente a partire dal 2011.

Analizzando la struttura per età della popolazione (giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed
oltre) emerge che la stessa è di tipo decisamente regressivo e che la percentuale di anziani è del 26,2%; l’età
media si attesta su 47,5 anni. L’indice di vecchiaia, che misura il grado di invecchiamento della popolazione,
è altissimo: 263,7 anziani ogni 100 giovani. L’indice di ricambio della popolazione attiva, ovvero il rapporto
fra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo
del lavoro (15-19 anni), è 171,2 e testimonia che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. Dal 2003 al
2017 è aumentato in maniera lineare il numero delle famiglie, passate da 4.280 a 4.405; nello stesso periodo il
numero dei componenti del nucleo famigliare da 2,31 a 2,06, coerentemente con la tendenza nazionale che
vede una costante contrazione della grandezza dei nuclei familiari.
Il Comune di Soverato è dunque contraddistinto da una schiacciante prevalenza della popolazione anziana,
sebbene la Regione Calabria nel suo complesso sia caratterizzata da un alto tasso di natalità e da una popola-
zione sostanzialmente giovane, a differenza del resto d’Italia. Soverato rientra nell’Azienda Sanitaria Provin-
ciale di Catanzaro e ha beneficiato dei contributi erogati dal Ministero dell’Interno nell’ambito del PAC In-
fanzia e Anziani. I fondi sono stati utilizzati per il miglioramento delle prestazioni di assistenza domiciliare
socio-assistenziale integrate all’assistenza socio sanitaria tramite l’erogazione di voucher e la creazione di
piani progettuali personalizzati, oltre che per la realizzazione di servizi di assistenza domiciliare socio-
assistenziale ad anziani non autosufficienti al fine di ridurre il numero dei ricoveri in istituzioni sociali e sani-
tarie. È inoltre in via di realizzazione un centro di aggregazione diurno per anziani.

Tali azioni rappresentano sicuramente un miglioramento rispetto alla situazione precedente, ma si rivelano
ancora inadeguate e insufficienti a ricoprire il divario che separa le Regioni, soprattutto quelle meridionali, da
una situazione ottimale. Un’indagine ISTAT pubblicata il 23 maggio 2018 mostra come al 31/12/2015 per-
mangano gravi squilibri nella distribuzione dei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari. La me-
dia nazionale è di 6,4 posti letto ogni 1.000 abitanti, ma nelle regioni del Nord si trova il 64% dei posti letto
(9,1 posti letto ogni 1.000 residenti a fronte dei 2,9 posti letto ogni 1.000 residenti registrati nel Sud Italia).
Nel Nord Ovest ci sono 31 ospiti ogni 1.000 anziani residenti. Nel Sud il tasso si riduce notevolmente con 10
ospiti ogni 1.000 anziani residenti.

                                                    www.istat.it
La gestione dei presidi residenziali è affidata per il 70% a organismi di natura privata (di cui il 48% non pro-
fit); il 13% delle residenze è gestita da enti di natura religiosa; il 16% dal settore pubblico. Le Unità di servi-
zio che ospitano gli anziani sono per lo più di medie o grandi dimensioni, con un’organizzazione di tipo co-
munitario. Le strutture che accolgono questa tipologia di utenza sono il più delle volte caratterizzate da un li-
vello di assistenza sanitaria medio alto.

In una realtà come quella di Soverato, caratterizzata da una così alto numeri di anziani, le difficoltà nel fron-
teggiare l’invecchiamento della popolazione sono aggravate dalle condizioni socio-economiche generali: la
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Calabria tutta è una regione strutturalmente fragile, in cui sono cronicamente diffuse situazioni di povertà, di-
soccupazione, precariato. Le attività di cura degli anziani ricadono così su famiglie che spesso versano in gra-
vi difficoltà economiche e che scontano - in aggiunta - una grave frammentazione, come dimostrato dai dati
più su illustrati.

Non è possibile migliorare la condizione di vita degli anziani senza cercare di migliorare quelle di tutta la
comunità: considerare la terza e la quarta età come situazioni lontane e separate dalla vita sociale in generale
non fa che accrescere il senso di isolamento degli anziani: in tal senso scarse o completamente assenti sono le
politiche sociali in grado di rivolgersi a un nucleo familiare o alla comunità nel suo insieme e si concentrano
quasi esclusivamente sul potenziamento dell’assistenza domiciliare.
L’ottimizzazione dell’assistenza e delle attività di cura è indispensabile, ma non è l’unico aspetto da conside-
rare quando si parla di miglioramento della qualità della vita: tutelare l’anziano vuol dire riconoscerne il ruolo
e ciò è possibile innanzitutto favorendo il dialogo intergenerazionale in una produttiva osmosi fra esperienza
e scoperta, stabilità e cambiamento e incoraggiando gli anziani a partecipare attivamente alle decisioni che li
riguardano a tutti i livelli, dalla casa di cura che li ospita fino alle istituzioni che governano le comunità in cui
vivono. Tale tipo di intervento è ancora solo in uno stato embrionale in molte realtà italiane, sia per la cronica
mancanza di fondi, sia per una diffusa tendenza ad avere un approccio unidirezionale alla risoluzione dei pro-
blemi.
“Con cuore di pace”, invece, intende proporre un approccio multidirezionale alla gestione
dell’invecchiamento: accanto alle necessarie attività di aiuto nelle attività della vita quotidiana e di assi-
stenza a coloro che affrontano patologie più o meno gravi, si porterà l’anziano ad essere protagonista
del suo contesto di vita migliorandone la qualità della vita attraverso azioni volte a combattere
l’isolamento e la solitudine e a valorizzare le capacità organizzative e i processi decisionali.
I destinatari del progetto, 28 persone anziane, provengono soprattutto da diverse zone della Calabria, qualcu-
na dalla Puglia. Per lo più già residenti nel Comune di Soverato, sono entrate a far parte della struttura. La re-
sponsabile della SAP dichiara che il 60% delle persone ospiti della struttura sono affette da patologie tipiche
dell’anzianità: la malattia dell’Alzheimer nelle sue varie forme, l’ipertensione e l’arteriosclerosi, malattie re-
spiratorie e cardiopatie, osteoporosi (quasi tutte), diabete, ecc.
“La malattia più diffusa tra le anziane presenti in struttura è la depressione – secondo la testimonianza della
responsabile. Essa è causata sì da malattie dovute all’invecchiamento fisico e mentale, ma anche a situazioni
psicosociali disagiate”. “Ciò che colpisce, afferma un operatore, è l’alterazione dell’umore, la malinconia, la
tristezza senza un motivo preciso. Alcune tendono ad isolarsi con la perdita di interesse per le cose abituali”
Secondo la responsabile i principali fattori sono: l’isolamento e la difficile socializzazione, l’invalidità e di-
pendenza dall'aiuto di altre persone, la perdita del proprio status sociale, il cattivo adattamento alle malattie,
la mancanza di comunicazione e il sentirsi abbandonati.
Gli anziani depressi inoltre, diversamente dalle persone affette da demenza, che mostrano evidenti e frequenti
disturbi del comportamento, difficilmente si fanno notare e la loro condizione di disagio raramente viene rile-
vata e trattata adeguatamente.

I vari problemi che si vogliono affrontare con questo progetto possono essere così enucleati
    1. Mancanza di un servizio di assistenza integrato, che non si limiti alla semplice assistenza per le
         persone anziane non più autosufficienti, o parzialmente autosufficienti, ma che garantisca standard di
         vita quotidiana qualitativamente adeguati.
    2. L’isolamento e la difficile socializzazione, l’invalidità e dipendenza dall'aiuto di altre persone, la
         perdita del proprio status sociale, il cattivo adattamento alle malattie, la mancanza di comunicazione e
         il sentirsi abbandonati.

Per curare la depressione senile, prima di ricorrere all’uso dei farmaci, è importante analizzare l’ambiente in
cui la persona vive, i fattori psicologici, sociali e ambientali che lo circondano. Spesso la vecchiaia viene vis-
suta come una malattia, con rassegnazione e senza stimoli verso il mondo circostante, ci si chiude in sé stessi,
si vive di ricordi e ci si ammala di depressione. Per evitare che si inneschi un quadro depressivo, è importante
che ci sia qualcuno accanto alla persona anziana, in grado di circondarla di affetto e di considerazione.

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Destinatari e beneficiari del progetto

 I Destinatari del progetto sono 28 anziane ultra 64enni, con una prevalenza di anziane over 80.

 Beneficiari del progetto sono tutti coloro che occupano una posizione rilevante nella rete sociale degli anziani
 durante la realizzazione dello stesso:

 Il nucleo familiare degli anziani trae giovamento dalle attività di cura riservate ai propri cari, che hanno
 occasione di migliorare la propria qualità della vita e sono posti nelle condizioni di partecipare attivamente a
 momenti di socializzazione e condivisione;
 L’intera comunità locale è interessata da un ampliamento dei servizi e delle opportunità offerte agli anziani,
 che diventano componenti attivi di questa interazione e testimoni di un modello di assistenza replicabile. La
 stessa comunità potrà trarre giovamento dall’apporto che gli anziani potranno dare alla qualità della vita
 generale.

Indicazione della domanda di servizi analoghi e della relativa offerta presente nel contesto di riferimen-
to.

 Come precedentemente illustrato, gli interventi messi in atto sul territorio per fronteggiare le molteplici attivi-
 tà di assistenza agli anziani si rivelano tragicamente insufficienti, sia per numero di servizi offerti, sia per il
 numero di utenti che tali servizi sono in grado di raggiungere. Le attività delle Istituzioni si concentrano in
 maniera preponderante sull’assistenza domiciliare; le altre attività, quali ad esempio quelle relative alla rea-
 lizzazione di residenze per anziani, sono quasi completamente demandate a servizi privati e convenzionati.
 Ciò che emerge è una situazione estremamente frammentata, non in grado di rispondere sufficientemente e in
 maniera organica alle basilari esigenze delle anziani e delle loro famiglie: non è presente un sistema di coor-
 dinamento né c’è un uniforme sistema di strumenti per la valutazione dei bisogni. Ciò è vero anche per la rete
 di solidarietà, diffusa sul territorio ma senza un programma comune di riferimento.
 Manca, inoltre, un progetto a lungo termine in grado di incanalare non solo le risorse riservate agli anziani ma
 anche ciò che gli anziani sono in grado di dare alla propria comunità: quasi totalmente assenti infatti sono le
 attività di socializzazione e di svago per gli anziani e quelle di incontro con le altre generazioni, sia all’interno
 delle poche strutture residenziali sia per coloro che vivono presso il proprio domicilio e potrebbero usufruire
 di centri diurni e progetti dedicati.

 Lo sforzo compiuto da “Con cuore di pace” è quello di ampliare il concetto di “contesto di vita” volendo in-
 tendere con questi termini non la casa presso la quale gli anziani possono ricevere attività di assistenza e cura
 (ed è proprio questo l’orientamento prevalente dei servizi erogati dagli enti locali) ma la comunità in cui si ha
 il diritto di vivere in ogni età della vita e verso la quale si ha il dovere di fornire il proprio apporto di crescita
 e consolidamento.

Obiettivi del progetto
 Obiettivo generale
 Promuovere presso la comunità, in primo luogo presso gli anziani stessi, un nuovo modo di intendere le atti-
 vità di cura dedicate alla terza e alla quarta età: i bisogni legati al decadimento fisico e alle altre patologie le-
 gate all’invecchiamento sono solo una parte di una più ampia sfera di necessità che riguardano la socialità, i
 processi decisionali e relazionali, le capacità sociali e organizzative.

 Obiettivi specifici

        Incrementare attività ed azioni di socializzazione in grado di contrastare i fenomeni di
         isolamento e solitudine, valorizzando la presenza e in ruolo degli anziani. Tali attività ed azioni
         comprendono il potenziamento della rete di protezione degli utenti, la creazione di occasioni di
         incontro intergenerazionale, la valorizzazione della presenza degli anziani e delle loro capacità
         all’interno della comunità.
        Migliorare la qualità della vita delle persone anziane attraverso attività di supporto alla vita
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quotidiana, assistenza e prestazioni sociali in grado di contrastare il decadimento psicofisico e
 preservare l’autonomia sia fisica che sociale.

      Bisogni         Obiettivi specifici                                  Situazione
                                                      Indicatori                          Risultato at-
(situazione di par-   (situazione di arri-                                 di parten-
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                                                                                  0            20
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Mancanza di un                                 Incrementare il n° di ore
servizio di assi-                              di assistenza per ogni       1h/ giorno     12h/giorno
                      Migliorare la quali-     persona anziana
stenza integrato,
                      tà della vita delle
che non si limiti                              Incremento del n° di
                      persone anziane
alla semplice assi-                            persone che raccontano             4            24
                      attraverso attività di
stenza domiciliare                             di sé
                      supporto alla vita
per le persone an-                             Incremento del n° di
                      quotidiana, assi-
ziane non più au-                              partecipanti ad ogni in-           0            15
                      stenza e prestazioni
tosufficienti, ma                              contro di cineforum
                      sociali in grado di
che garantisca                                 Incremento del n° di
                      contrastare il deca-
standard di vita                               partecipanti alla gita in          0            15
                      dimento psicofisico
quotidiana qualita-                            Puglia
                      e preservare
tivamente adegua-                              Frequenza dei parteci-
                      l’autonomia sia fi-
ti.                                            panti alle attività moto-          5            24
                      sica che sociale.
                                               rie
                                               Grado di soddisfazione
                                               dei partecipanti per la          40%           80%
                                               vita di gruppo
                                               Frequenza all’attività
                                               “passatempi e giochi di           4%           70%
                                               memoria”
                                               Frequenza       all’attività
                                               “Fare la propria parte
                                                                                 2%           60%
                                               con lavoretti e progetti
                                               sociali”
                                               Frequenza       all’attività
L’isolamento e la
                                               ludiche per divertirsi            5%           70%
difficile socializ-
                                               in compagnia
zazione,
                      Incrementare attivi-     Incrementare il n° di ore
l’invalidità e di-
                      tà ed azioni di so-      dedicate alla formazio-
pendenza dall'aiu-                                                          2/settimana   7/settimana
                      cializzazione in         ne personale e di grup-
to di altre perso-
                      grado di contrastare     po
ne, la perdita del
                      i fenomeni di iso-       Frequenza alle attività
proprio status so-
                      lamento e solitudi-      di cineforum con i gio-            0           60%
ciale, il cattivo
                      ne, valorizzando la      vani
adattamento alle
                      presenza e in ruolo      N° di corsi realizzati dai
malattie, la man-
                      degli anziani            giovani per le persone             0            1
canza di comuni-
cazione e il sen-                              anziane
tirsi abbandonati.                             N° di corsi realizzati
                                               dalle persone anziane              0            1
                                               per i giovani
                                               Percentuale di persone
                                               anziane partecipanti al
                                                                                  0           60%
                                               1° evento aperto alla
                                               comunità
                                               Percentuale di persone
                                                                                  0           60%
                                               anziane partecipanti al
                                                                                                          5
2° evento aperto alla
                                                     comunità
                                                     Percentuale di persone
                                                     anziane partecipanti ad
                                                                                     0             40%
                                                     almeno un evento del
                                                     territorio
                                                     Grado di soddisfazione
                                                     degli utenti per le attivi-    45%            80%
                                                     tà proposte

Descrizione delle attività con la relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

 Obiettivo 1.
 Garantire agli anziani il miglior livello di salute e di autonomia possibile tramite l’incremento di attivi-
 tà di supporto alla vita quotidiana, assistenza e prestazioni di natura sociale in grado di contrastare il de-
 cadimento fisico e psichico e preservare l’autonomia fisica e sociale.

         AZIONE                                                 ATTIVITÀ
                               Attività 1.1. – Piano assistenziale individualizzato e metodologia di inter-
                               vento

                               Idea di fondo
                               Riconoscere l’originalità di ogni persona anziana, portatrice di bisogni ma an-
                               che di risorse, si traduce in un approccio globale ad essa che si traduce in un
                               percorso di personalizzazione dell’assistenza e nella definizione di un Piano di
                               Assistenza Individualizzato (PAI)
                               Parlare di Piano Assistenziale Individualizzato significa parlare di un’assistenza
                               professionale basata sulla capacità di progettare e programmare. La metodolo-
                               gia di lavoro utilizzata è dunque per progetti

                               Attività
                                         Dall’analisi dei bisogni al riconoscimento delle risorse
                                         Analisi della domanda
  Azione 1
                                         Valutazione del soggetto in modo multidimensionale
  Realizzare attività in
                                         Elaborazione del Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI)
  grado di assicurare agli
                                          attraverso schede
  anziani la migliore qua-
                                         Realizzazione del progetto
  lità della vita possibile.
                                         Verifica

                               Un’annotazione
                               Tutte le attività prevedono un tipo di lavoro progettuale non solo sulla Persona
                               ma anche sul gruppo e sull’ambiente (fisico e comunitario) (ved attività succes-
                               sive).
                               Pertanto si farà molta attenzione alla creazione e alla formazione del gruppo,
                               alla cura dell’ambiente e alla strutturazione del materiale da utilizzare per le at-
                               tività, le metodologie di coinvolgimento e di comunicazione.
                               Tutte le attività del progetto sono ovviamente oggetto di monitoraggio

                               Attività 1.2. - Attività generali e giornaliere

                               Idea di fondo:
                               L’attenzione verso ogni persona in un approccio multidimensionale porta ad at-

                                                                                                                      6
tivare un tipo di assistenza capillare, che tenga presente i vari bisogni, sia di
quelli non autosufficienti che quelli autosufficiente o parzialmente autosuffi-
cienti.
L’assistenza si estende per tutto l’arco della giornata. Si focalizza sulle attività
di base in apertura verso altre attività

Attività:
     Assistenza agli utenti non autosufficienti
     Assistenza agli utenti autosufficienti o parzialmente autosufficienti
         nella cura degli ambienti personali e degli ambienti comuni
     Assistenza infermieristica e cure mediche
     Assistenza agli utenti autosufficienti o parzialmente autosufficienti
         nello svolgimento delle attività quotidiane. Gli utenti verranno
         incoraggiati a svolgere tali attività in autonomia per quanto possibile
         (soprattutto per ciò che concerne igiene, cura della persona, ecc.) e a
         seguire le proprie personali inclinazioni (ad esempio per ciò che
         concerne l’arredamento e la personalizzazione del proprio spazio
         privato)
     L’assistenza prevede tutte le altre attività: preparazione e
         somministrazione dei pasti, momento di intrattenimento ludico dopo i
         pasti, lavaggio e ritiro dalla lavanderia della biancheria, sorveglianza e
         gestione dei conflitti fra gli utenti

Un’annotazione
Le attività generali e giornaliere vengono eseguite con attenzione e delicatezza,
tutelate dalla riservatezza e dalla discrezione

Attività 1.3 - In gruppo con cuore di pace

Idea di fondo
Vengono proposte alcune attività per avviare un processo di costruzione del
gruppo e di socializzazione.
E’ occasione anche per trattare tematiche intorno all’insorgere dei conflitti e al-
la loro gestione

Attività
     La memoria autobiografica. In base alle scelte del gruppo vengono
         create occasioni in cui è possibile raccontare le vicende della propria
         vita, gli aneddoti, esperienze vissute.
     Lettura e commento in gruppo di quotidiani, riviste, testi vari
     Visione di programmi televisivi insieme
     Ascolto di musica e canzoni. E’ un’attività che viene realizzata per
         tutto l’anno, ogni volta che si presenta l’occasione o si decide di
         realizzarla
     4 cineforum sui temi di attualità
     1 gita a Martina Franca, con visita ai Trulli, nella Valle dell’Itria e
         alcune passeggiate di gruppo
     Attività motoria per il recupero dell’energia fisica e l’attivazione del
         movimento. E’ anche orientata a creare alleanza di gruppo (2 volte a
         settimana)

Un’annotazione
Sono tutte attività di gruppo. Durante lo svolgimento si farà attenzione alle si-
tuazioni conflittuali e a gestirle orientando le risorse delle persone anziane ver-
so la risoluzione positiva

                                                                                       7
Obiettivo 2.
Incrementare attività ed azioni in grado di contrastare i fenomeni di isolamento e solitudine che spesso
accompagnano il processo di invecchiamento: tali attività ed azioni comprendono il potenziamento della rete
di protezione degli utenti, la creazione di occasioni di incontro intergenerazionale, la valorizzazione della pre-
senza degli anziani e delle loro capacità all’interno della comunità.

         AZIONE                                              ATTIVITÀ
                             Attività 2.1. - Animazione, socializzazione, svago

                             Passatempi e giochi di memoria

                             Idea di fondo:
                             È opportuno scegliere i giochi insieme alle persone anziane coinvolte. Le pro-
                             poste sono indicative e possono alternarsi. Esse puntano soprattutto sul recupe-
                             ro possibile della memoria, in alcuni casi anche di potenziarla

                             Le attività
                              1. Il Karaoke che consiste nell’esecuzione di brani ricordandone ritmo e
                                 parole
                              2. Composizione di puzzle da 150 pezzi
                              3. Il gioco della dama e degli scacchi
                              4. Suono di uno strumento musicale
                              5. La riproposta dei balli della giovinezza
                              6. Il gioco della battaglia navale
                              7. Il gioco del memory

                           Un’annotazione
                           La scelta dei giochi da proporre agli anziani non è immediata. Sarebbe oppor-
                           tuno che la persona anziana sperimentasse il gioco non in modo passivo, ma
 Azione 2                  rendendosi protagonista.
 Realizzare per gli anzia- Con l’obiettivo di socializzazione, valorizzazione e svago dell’anziano, i gio-
 ni occasioni di socializ- chi devono essere calibrati sulle loro abilità fisiche e psicologiche, possibilmen-
 zazione e di valorizza- te evitando quelli che potrebbero affaticarli o demotivarli. Inoltre è opportuno
 zione del proprio ruolo   diversificare le attività ricreative per anziani in modo tale che ognuno possa
                           avere la possibilità di cimentarsi in qualcosa di nuovo-
                           I giochi siano svolti in un’atmosfera serena e allegra, necessaria per migliorare
                           l’autostima, la mobilità fisica evitando uno stile troppo sedentario.

                             Fare la propria parte con lavoretti e progetti sociali

                             Idea di fondo:
                             Le persone anziane che arrivano nella struttura da giovani hanno eseguito molti
                             lavori manuali che possono rappresentare oggi un ottimo passatempo e diventa-
                             re oggetto di mostre, di gare, di doni ad altre persone. I ritrovati “lavoretti” sti-
                             molano la creatività, combattono la depressione e recuperano un’attività anche
                             artistica che altrimenti andrebbe perduta.

                             Le attività
                               L’esecuzione di lavori a uncinetto o a chiacchierino
                               Il ricamo
                               Gli origami
                               Le gare di cucina
                               La creazione di figure con la creta o con la cera
                               L’esecuzione di pitture a tempera o ad acquerelli
                               Decisione, organizzazione e realizzazione di eventi (mostra, gara…) per la
                                                                                                                     8
valorizzazione dei lavoretti

Un’annotazione
Le varie attività possono essere proposte. Devono diventare oggetto di scelta e
di coinvolgimento da parte delle persone anziane. Le persone anziane insieme
agli animatori e ai responsabili devono finalizzare le attività: decidere da subito
con quale scopo sociale esse vengono realizzate e realizzarla.

e attività ludiche per divertirsi in compagnia

Idea di fondo:
Si possono fare giochi all’aria aperta o al chiuso. L’aria aperta favorisce il buo-
numore e la salute, al chiuso viene favorita la calma. I giochi eseguiti all’aria
aperta non devono richiedere un’eccessiva attività fisica.

Le attività
  Realizzare una caccia al tesoro semplice, a squadre, dove ogni componente
    del team possa ricavare per se stesso il ruolo in cui si sente maggiormente
    a proprio agio
  Realizzare delle piccole passeggiate nel cortile della SAP e di tanto in
    tanto sedersi e raccontare barzellette o raccontare storie
  Realizzare i giochi da tavolo, quali il gioco delle carte, il gioco dell’oca, la
    dama e gli scacchi anche facendo dei tornei

Un’annotazione
Sia i giochi all’aperto che al chiuso devono favorire il buonumore e la buona
compagnia

Attività 2.2 – La formazione personale e di gruppo come luogo di riflessio-
ne, di valorizzazione della vita, di rinnovate relazioni generative

Idea di fondo:
Partendo da una corretta analisi dei bisogni e delle situazioni particolari è op-
portuno accompagnare le persone anziane nel cammino di valorizzazione del
proprio vissuto e della propria situazione attuale, per una rinnovata progettazio-
ne della propria vita in chiave di nuova possibilità di generatività

Le attività:
     L’analisi dei bisogni e delle situazioni particolari
     Colloqui individuali (di analisi e di verifica. Almeno una volta al mese,
         comunque a seconda delle necessità)
     Stesura di un rinnovato progetto di vita personale e di gruppo,
         all’insegna della generatività
     Incontri e confronto in piccoli gruppi su tematiche che afferiscono alla
         vita di gruppo (Una volta al mese)
     Incontri in assemblee (una volta al mese)
     Scelta di attività di gruppo che favoriscono la socializzazione e la
         valorizzazione della persona
     Approfondimenti di tematiche formative, culturali, spirituali con
         persone esterne (una volta al mese)
     Verifiche personali e di gruppo

Un’annotazione
L’attività è ovviamente libera. Essa segue l’iter che porta ad una valorizzazione
e alla progettazione della propria vita e alla vita di gruppo

                                                                                      9
Attività 2.3 – Incontri con i giovani
Idea di fondo
Con questa attività viene lanciata un’iniziativa per la creazione di alleanze tra
giovani e anziani, opportunità di incontro e di confronto, reciproca valorizza-
zione e potenziamento

Le attività
     CINEFORUM A TEMA
         Visione insieme e discussione di due film sul tema dell’incontro e dello
         scontro tra giovani e anziani.
         Preparazione di una pista di discussione per il dibattito. Chiedersi:
         esiste ancora questo incontro-scontro tra generazioni diverse? Quali
         passi per una reciprocità? Come recuperare un dialogo?
     LA BANCA DELLE COMPETENZE TRA GIOVANI E ANZIANI
         Mettere in atto una “banca del tempo”: i giovani offrono agli anziani le
         proprie competenze e viceversa.
         Un gruppo di giovani organizza un corso per gli anziani sull’uso del
         cellulare, di Facebook, sull’utilizzo del PC e della posta elettronica
         Il gruppo di anziani organizza per i giovani un corso di cucina, o le basi
         del “fai da te”, o il lavoro a chiacchierino, o altri lavori antichi.

Un’annotazione:
Quest’attività può continuare nel tempo con l’obiettivo di valorizzare la vita
degli anziani, ed anche dei giovani, creare un’alleanza tra generazioni diverse

Attività 2.4 – Essere comunità aperta anche a 100 anni

Idea di fondo
Il gruppo delle persone anziane può diventare agente attivo sul territorio.
L’attività sarà organizzata in base ad una pianificazione e in base alle disponibi-
lità psicofisiche degli utenti, perciò al loro coinvolgimento diretto
nell’organizzazione degli eventi

Attività
     Saranno organizzati e realizzati 2 eventi aperti alla città, tipo mostre dei
         lavori fatti durante i laboratori dell’attività 2.1: “Fare la propria parte
         con lavoretti e progetti sociali” oppure pesche di beneficenza, tornei di
         carte o altri giochi possibili
     Sarà curata la presenza delle persone anziane almeno ad un evento
         culturale e religioso organizzati da altri enti a livello cittadino e
         territoriale

Un’annotazione:
Le attività sopra elencate prevedono sempre
- La ricerca e la manutenzione di attrezzature e materiali necessari per le
  attività
- La realizzazione di materiale informativo e promozionale
- Il coinvolgimento degli utenti e la comunicazione alla città
- L’assistenza agli utenti durante la loro partecipazione
- La raccolta di materiali per il monitoraggio dei risultati

                                                                                       10
Tempi di realizzazione delle attività del progetto

                                                                                           MESI
                                 ATTIVITA
                                                                   1   2   3   4   5   6     7    8   9   10   11   12
               Attività 1.1. – Piano assistenziale individualiz-
  Azione

               zato e metodologia di intervento
    1

               Attività 1.2. - Attività generali e giornaliere
               Attività 1.3 - In gruppo con cuore di pace
               Attività 2.1. - Animazione, socializzazione,
               svago
               Attività 2.2 – La formazione personale e di
    Azione 2

               gruppo…
               Attività 2.3 – Incontri con i giovani
               Attività 2.4 – Essere comunità aperta anche a
               100 anni

Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto

 Nella fase di accoglienza gli operatori volontari verranno introdotti nel gruppo di operatori, verrà lo-
 ro presentato il progetto e con ciascuno di loro sarà elaborato il piano delle attività da realizzare in
 funzione dei bisogni degli utenti e in collaborazione con le risorse umane presenti presso la sede

 Soverato. Istituto Maria Ausiliatrice. Codice sede: 15311
 Operatori volontari: 4

 Azione 1
 Attività 1.1. – Piano assistenziale individualizzato e metodologia di intervento
 Gli operatori volontari, dopo aver appreso alcuni elementi teorici sull’analisi dei bisogni, sul piano
 assistenziale individualizzato, sulla metodologia assistenziale di intervento, del monitoraggio delle
 attività, offrono il seguente contributo
      Supporto all’analisi dei bisogni delle persone anziane e all’individuazione delle loro risorse
      Supporto nell’analisi della domanda
      Suggeriscono indicazioni e rilievi in vista dell’elaborazione delle schede e del PAI
      Preparano gli ambienti e il materiale per la realizzazione dell’attività

 Attività 1.2. - Attività generali e giornaliere
 Gli operatori volontari aiutano le persone autosufficienti o parzialmente autosufficienti
 nell’arredamento del loro spazio privato, suggeriscono idee, contribuiscono alla realizzazione
 Si intrattengono con le persone anziane dopo i pasti, stabilendo con loro un contatto e una conversa-
 zione.
 Segnalano tempestivamente anomalie o eventi eccezionali, offrono un supporto nella gestione dei
 conflitti tra gli utenti

 Attività 1.3. - In gruppo con cuore di pace
 Gli operatori volontari stimolano le persone anziane a raccontare la propria storia o a raccontare vi-
 cende e aneddoti della propria vita.
 Animano alcuni momenti di lettura e di commento dei fatti e degli articoli che emergono dalla lettu-
 ra del quotidiano e di riviste
                                                                                                                         11
Prendono parte alla visione di programmi televisivi insieme agli utenti
Stimolano all’ascolto della musica e all’esecuzione di canzoni
Fanno da supporto all’organizzazione e alla realizzazione dei 4 cineforum su temi di attualità
Organizzano insieme ai responsabili la gita e alcune passeggiate
Accompagnano le persone anziane nell’attività motoria, ne assicurano il sostegno con la loro presen-
za e partecipazione il sostegno
Preparano il materiale e gli ambienti prima e dopo l’attività
Sono attenti ad eventuale insorgere di conflitti e a segnalarli, cercando di stimolare gli utenti a orien-
tare le loro risorse verso una soluzione pacifica
Procedono per la raccolta del materiale per il monitoraggio dei risultati

Azione 2
Attività 2.1. - Animazione, socializzazione, svago
Passatempi e giochi di memoria
Gli operatori volontari scelgono i giochi insieme ai responsabili e agli utenti.
Fanno da supporto alle attività di Karaoke, contribuiscono alla composizione del puzzle di 150 pez-
zi, fanno da supporto al gioco della dama e degli scacchi, nel suono di uno strumento musicale, nella
riproposta di balli antichi, animano il gioco della battaglia navale, del memory e di altri eventuali
giochi
Preparano l’ambiente prima e dopo l’attività
Sono attenti ad eventuale insorgere di conflitti e a segnalarli, cercando di stimolare gli utenti a orien-
tare le loro risorse verso una soluzione pacifica
Procedono per la raccolta del materiale per il monitoraggio dei risultati

Fare la propria parte con lavoretti e progetti sociali
Gli operatori volontari
     Mantengono vivo il clima durante l’esecuzione dei lavoretti
     Preparano il materiale e gli ambienti
     Sostengono l’esecuzione dei lavori
     Supportano le persone anziane nella progettazione, organizzazione, realizzazione di eventi
       (mostra, gara…) per la valorizzazione dei lavoretti
     Fanno il monitoraggio dell’attività

Le attività ludiche per divertirsi in compagnia
Gli operatori volontari
     Preparano il materiale e gli ambienti
     Organizzano la caccia al tesoro semplice
     Accompagnano le persone anziane nelle piccole passeggiate in cortile, stimolano il racconto
       delle barzellette o di poesie o il racconto di storie
     Animano i giochi da tavolo, quali il gioco dell’oca, la dama e gli scacchi anche facendo dei
       tornei, il gioco delle carte
     Fanno il monitoraggio dell’attività

Attività 2.2 – La formazione personale e di gruppo come luogo di riflessione, di valorizzazione
della vita, di rinnovate relazioni generative
Gli operatori volontari preparano il materiale e gli ambienti, stimolano le persone anziane a parteci-
pare alle attività, fanno da supporto nell’analisi dei bisogni e delle situazioni particolari, contribui-
scono alla stesura del progetto del gruppo
Coordinano gli incontri e il confronto tra piccoli gruppi, danno un supporto per l’organizzazione e la
realizzazione dell’assemblea
Supportano nella scelta delle attività che favoriscono la socializzazione e la valorizzazione della per-
                                                                                                             12
sona
 Stimolano gli approfondimenti di tematiche formative
 Danno un supporto per l’organizzazione e la realizzazione delle verifiche di gruppo
 Curano il monitoraggio dell’attività

 Attività 2.3 – Incontri con i giovani
 Gli operatori volontari supportano
   Il cineforum a tema, preparano una griglia di domande per la discussione
   La progettazione, l’organizzazione e la realizzazione della Banca delle competenze tra giovani e
    anziani
 Preparano il materiale e l’ambiente, curano il monitoraggio dell’attività

 Attività 2.4 – Essere comunità aperta anche a 100 anni
 Gli operatori volontari supportano nell’organizzazione e realizzazione dei due eventi aperti alla città
 Preparano materiale e ambiente
 Decidono insieme alle persone anziane e ai responsabili della SAP a quale evento culturale e religio-
 so partecipare, evento organizzato da altri enti a livello cittadino e territoriale
 Gli operatori volontari, inoltre, preparano il materiale informativo e promozionale dell’attività, sti-
 molano il coinvolgimento delle persone anziane, curano la comunicazione verso la città, danno un
 supporto per l’assistenza

Numero degli operatori volontari da impiegare nel progetto (*)                              4

Numero posti con vitto e alloggio                                                           0

Numero posti senza vitto e alloggio                                                          4

Numero posti con solo vitto                                                                 0

Numero ore di servizio settimanali degli operatori volontari, oppure, in alternativa, monte ore annuo
                                                                                 25

Giorni di servizio settimanali degli operatori volontari                                        5

Eventuali particolari obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio:

 Gli operatori volontari sono tenuti ad osservare il regolamento interno dell’Ente, ivi compreso il codice etico,
 a condividerne le finalità educative e a rispettarne la finalità religiosa.
 Si richiede inoltre uno scrupoloso rispetto di quanto previsto in merito alla normativa sulla privacy.

 Si richiede disponibilità:
       ad incontri di formazione e verifica per tutta la durata del progetto;
       a turnazioni di mansioni;
       a eventuale possibile presenza nei giorni prefestivi e festivi;
       a usufruire di alcuni dei giorni di permesso (max 50%) anche durante la chiusura estiva della sede di
          attuazione;
       a distacchi temporanei di sede di servizio secondo termini di legge;
       a trasferte in ambito zonale per attività di formazione;
       a effettuare trasferte per tutta la durata del progetto nell’ambito delle attività in esterno e delle attività
          ludiche, culturali e ricreative programmate per gli utenti.                                                  13
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

                                                                                              Nominativi degli Operatori
           Sede di attua-                                                                        Locali di progetto
                                                                     Cod.     N. vol. per
  N.       zione del pro-   Comune              Indirizzo
                                                                  ident. sede    sede
               getto
                                                                                                   Cognome e nome

  1    Istituto Maria Au- Soverato (CZ) Via S. Giovanni Bosco,      15311          4        Chiaravalloti Rosa
       siliatrice                       7

 Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dal de-
     creto legislativo, n. 40 del 6 marzo 2017:

  Agli operatori volontari si richiedono i seguenti requisiti generici:

            titolo di studio: diploma scuola superiore di II grado o corso di formazione in ambito attinente le
             attività indicate nel progetto;
            preferibili esperienze pregresse in ambito attinente le attività indicate nel progetto;
            preferibile esperienza nel mondo del volontariato;
            preferibile conoscenza del VIDES e dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e delle attività
             promosse;
            preferibili competenze informatiche di base e di internet.

 CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI

 Eventuali crediti formativi riconosciuti:

  La Facoltà di Scienze dell’Educazione “AUXILIUM” - Cod. Fisc. 06753231007
  Via Cremolino n° 141 – ROMA (come da convenzione allegata)

  Eventuali tirocini riconosciuti:
  I tirocini sono riconosciuti dalla seguente UNIVERSITÀ:
  La Facoltà di Scienze dell’Educazione “AUXILIUM” CF 06753231007, con sede a Roma, riconosce l’esperienza di
  Servizio Civile Volontario svolta nel presente progetto, attribuendo CFU di tirocinio ai sensi dell’art. 10 comma 5 del
  DM 270/2004 (come da allegato).

 Attestazione delle competenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servi-
 zio utili ai fini del curriculum vitae

                                                                                                                            14
Per la certificazione di competenze e professionalità acquisite dagli operatori volontari nell’espletamento del
servizio civile l’Ente si affiderà all’ASSOCIAZIONE C.I.O.F.S. – Formazione Professionale con sede in
Roma, Via di San Saba,14 –P. IVA 04611401003 Codice fiscale 97044390587 - membro associato della
rete FECBOP, Fédération Européenne des centres de Bilan et d’Orientation Professionnelle, rete che è disci-
plinata dalla legge francese e riunisce organismi che realizzano servizi d’orientamento professionale ed in
particolare bilanci di competenze. Agli operatori volontari verrà rilasciato, ai sensi della ISO 29990, un
attestato specifico che certifica le competenze realmente acquisite (cfr. lettera di impegno allegata).
Tali competenze verranno valutate alla fine del progetto attraverso le seguenti modalità:
    Valutazione del dossier del candidato
    Colloquio/intervista per verifica competenze e/o eventuale prova pratica delle competenze acquisite.
Ai fini e per gli effetti delle disposizioni di cui al d.lgs. 13/2013 e del decreto 30 giugno 2015 si richiama la
definizione di competenza, quale “comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nel-
lo sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti
di apprendimento formale, non formale o informale”. Nello specifico, il progetto così come articolato e de-
scritto nelle sezioni precedenti permetterà agli operatori volontari di acquisire competenze specifiche nel
settore assistenziale, nonché competenze riconducibili alle competenze chiave di cittadinanza definite
dal Decreto Ministeriale n. 139/2007, che facilitino l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani coinvolti nel
progetto stesso, così come da seguente tabella.

Nel settore assistenziali spesso si tengono maggiormente in considerazione gli aspetti tecnici, quelli del
saper fare. Gli aspetti emotivi, caratteriali e relazionali ed etici sono da considerare tanto quanto quelli
tecnici. Nel settore assistenziale è fondamentale la capacità di modulare le emozioni e tollerare le situa-
zioni di stress, assumersi responsabilità e di ponderare i rischi, la delicatezza e la consapevolezza della
comunicazione non verbale e corporea, la riservatezza, la discrezione, l’equilibrio relazionale ed emoti-
vo, la capacità di tutelare la privacy rispetto all'ambiente esterno, mantenere equilibrio nell'investi-
mento dei propri bisogni relazionali sugli utenti, avere una chiarezza di confini rispetto al proprio ruo-
lo di supporto e la persona assistita.

         ATTIVITÀ               Competenze specifiche acquisite         Competenze chiave di cittadinanza
                                nello svolgimento dell’attività         acquisite nello svolgimento
                                                                        dell’attività
 Attività 1.1. – Piano assi- Competenza nell’analisi dei bisogni        Imparare ad imparare
 stenziale individualizzato e e nel monitoraggio                        Gli operatori volontari acquisiscono
 metodologia di intervento    Conoscenza dei bisogni delle per-         apprendimenti e strumenti di analisi,
                              sone anziane                              scegliendo ed utilizzando varie fonti,
                              Competenza nella progettazione            oltre a quelli dati appresi nella SAP
                              Conoscenza del PAI                        Acquisire ed interpretare
                                                                        l’informazione
                                                                        Gli operatori volontari acquisiscono
                                                                        e interpretano criticamente le infor-
                                                                        mazioni ricevute, ne valutano
                                                                        l’attendibilità, distinguono i fatti e le
                                                                        opinioni
                                                                        Progettare
                                                                        Utilizzare le conoscenze apprese per
                                                                        stabilire obiettivi significativi e reali-
                                                                        stici e le relative priorità, valutando i
                                                                        vincoli e le possibilità esistenti, defi-
                                                                        nendo strategie di azione e verifican-
                                                                        do i risultati raggiunti.
 Attività 1.2. - Attività ge-   In questo caso non possiamo parlare     Collaborare e partecipare
 nerali e giornaliere           di cura, perché gli operatori volon-    Risolvere problemi
                                tari non intervengono direttamente,     Saper collaborare con gli altri opera-
                                ma possono fare attenzione ai biso-     tori (e i responsabili) in una visione
                                gni delle persone anziane e segnala-    di insieme, interagire in gruppo, con-
                                re tempestivamente anomalie o           tribuendo alla realizzazione delle at-

                                                                                                                     15
eventi eccezionali, supporto nella         tività collettive, gestendo la conflit-
                                 gestione dei conflitti                     tualità, intervenendo in modo effica-
                                 Pertanto le competenze riguardano          ce
                                 l’attenzione ai bisogni delle persone
                                 assistite, la capacità di alleviarle in-
                                 fondendo fiducia, la delicatezza e
                                 riservatezza nella presenza
 Attività 1.3. – In gruppo       Accoglienza, cura e attenzione ai          Comunicare
 con cuore di pace               bisogni delle persone assistite            Risolvere problemi
                                 Abilità nell’alleviare la persona as-      Gli operatori volontari imparano a
                                 sistita dallo stress, infonderle fidu-     comprendere e interpretare i messag-
                                 cia, farle sperimentare quanto più         gi, gli stati d’animo, le emozioni, i
                                 possibile una condizione di libertà        sentimenti e a trasmetterli in varie
                                 individuale e di azione                    modalità
                                                                            Sono in grado di leggere le situazioni
                                                                            problematiche e gestire i conflitti
 Attività 2.1. - Animazione,     Accoglienza, cura e attenzione ai          Collaborare e partecipare, comu-
 socializzazione, svago          bisogni delle persone assistite            nicare, agire in modo autonomo e
 1. Passatempi e giochi di       Abilità nell’alleviare la persona          responsabile:
     memoria                     assistita dallo stress, infonderle         Gli operatori volontari sono in grado
 2. Fare la propria parte        fiducia, farle sperimentare quanto         di collaborare e sapersi inserire in
     con lavoretti e progetti    più possibile una condizione di            modo attivo e consapevole
     sociali                     libertà individuale e di azione            nell’attività, sono capaci di comuni-
 3. Le attività ludiche per                                                 care e assumere responsabilità
     divertirsi in compagnia
 Attività 2.2 – La formazio-     Attenzione e vigilanza                     Collaborare e partecipare
 ne personale e di gruppo…       Capacità di assumersi responsabilità       Agire in modo autonomo e responsa-
                                 e di ponderare i rischi                    bile
 Attività 2.3 – Incontri con i   Attenzione ai bisogni delle persone        Collaborare e partecipare
 giovani                         assistite                                  Comunicare
                                 Capacità di alleviare le persone as-       Assumere responsabilità
                                 sistite infondendo fiducia
 .                               Cura e attenzione ai bisogni delle         Collaborazione e partecipazione
 Attività 2.4 – Essere comu-     persone assistite                          Capacità di risolvere i problemi
 nità aperta anche a 100 anni    Abilità nell’alleviare la persona as-      Comunicare
                                 sistita dallo stress, infonderle fidu-
                                 cia, farle sperimentare quanto più
                                 possibile una condizione di libertà
                                 individuale e di azione
 Attività 2.4 - Laboratori di    Cura e attenzione ai bisogni delle         Imparare ad imparare
 stimolo alla formazione         persone assistite                          Collaborazione e partecipazione
 personale                       Abilità nell’alleviare la persona as-      Comunicare
                                 sistita dallo stress, infonderle fidu-
                                 cia, farle sperimentare quanto più
                                 possibile una condizione di libertà
                                 individuale e di azione

Inoltre il progetto permetterà agli operatori volontari di acquisire competenze di base e competenze tra-
sversali, sia organizzative che relazionali, che fanno riferimento alle operazioni fondamentali proprie di
qualunque persona posta di fronte ad un compito o a un ruolo lavorativo (e non), indipendentemente
dall’ambito/settore. Nello specifico:

Competenze di base:
  Conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali, flussi
   comunicativi, ecc…) ed orientarsi al suo interno;
  Conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word, power point, in-
                                                                                                                      16
ternet e posta elettronica) necessari per il back office e l’organizzazione delle varie attività progettuali e
       per la valutazione dei risultati;
      Conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli obiettivi
       da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane, monitorandone lo sviluppo nelle sue
       varie fasi attuative e interpretando i dati che emergono dalla verifica rei risultati conseguiti. ̀

   Competenze relazionali:
     Ascoltare e interagire empaticamente con i destinatari;
     Adottare stili di comportamento propositivi ed improntati al rispetto reciproco;
     Gestire i processi comunicativi interni ed esterni all’equipe progettuale;
     Lavorare in team e per obiettivi ricercando sempre forme di collaborazione;
     Collaborare con il personale dell’Ente e con i colleghi coinvolti nel progetto in relazione ai propri compi-
      ti e ai risultati da raggiungere;
     Fronteggiare imprevisti, affrontare eventuali problemi e/o conflitti.

   Competenze organizzative:
     Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari;
     Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità;
     Organizzare autonomamente la propria attività, in base alle indicazioni ricevute;
     Lavorare per obiettivi e rispettare i tempi di lavoro e le scadenze.

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI
Sede di realizzazione

  Le attività di formazione avverranno presso:
            Istituto Maria Ausiliatrice - Soverato (Cz), Via S. Giovanni Bosco 7

  Sono previsti inoltre 2 incontri zonali, ciascuno di 6 ore presso:
          Figlie di Maria Ausiliatrice – Rosarno (RC), Via San Giovanni Bosco 2

Modalità di attuazione

 In proprio presso l’Ente con formatori dell’Ente. È previsto, occasionalmente, l’intervento di esperti.

Durata
 Numero totale ore di formazione generale: 48 ore

 Tempi di erogazione: tutte le ore di formazione dichiarate verranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio
 del progetto.

 FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEGLI
 OPERATORI VOLONTARI

Sede di realizzazione

 La Formazione specifica dei Volontari sarà realizzata presso le sedi di attuazione del progetto:
            o      Istituto Maria Ausiliatrice - Soverato (Cz), Via S. Giovanni Bosco 7
                                                                                                                        17
Modalità di attuazione
 In proprio, presso l’Ente con formatori dell’ente.

Tecniche e metodologie di realizzazione previste

 La formazione specifica si prefigge di far acquisire all’operatore volontario le competenze educative comuni
 a tutti i progetti, nonché gli strumenti necessari per affrontare al meglio lo svolgimento delle attività.
 La formazione specifica assume quindi, anche, un valore di orientamento professionale per gli operatori vo-
 lontari.

 Tecniche e metodologie di realizzazione previste
    - Accoglienza-Inserimento: incontri iniziali finalizzati alla conoscenza del progetto e all’inserimento
        degli operatori volontari nella sede di attuazione (lezione frontale)
    - Formazione sul campo: sono previsti vari momenti formativi in itinere (valutati anche in base agli
        operatori volontari selezionati) per una attenta analisi dei ruoli e delle mansioni svolte (lezioni fronta-
        li e dinamiche non formali)
    - Verifica delle competenze acquisite: durante l’anno sono previsti, con scadenza trimestrale, incontri
        di verifica per una presa di coscienza da parte degli operatori volontari dell’effettivo raggiungimento
        degli obiettivi stabiliti e delle competenze acquisite (dinamiche non formali)
    - Per alcuni contenuti specifici verrà utilizzata la formazione a distanza con l’utilizzo della piattafor-
        ma e-learning

 La formazione specifica, oltre agli incontri formativi programmati, si svolge quotidianamente attraverso:
     - la spiegazione teorica,
     - l’affiancamento pratico nelle mansioni che l’operatore volontario deve svolgere,
     - la verifica e lettura critica delle stesse, avvalendosi in particolare della metodologia del learning by
        doing.

 All’operatore volontario entro il 90° giorno di servizio verrà proposto, da parte del responsabile della sicurez-
 za della sede dove svolge il suo servizio, un corso di formazione e informazione per la sicurezza sui luoghi
 di lavoro.

 Certificazione della formazione generale e specifica erogata
 Il VIDES provvederà a certificare le ore di formazione generale e specifica svolte predisponendo per ciascuna
 SAP, una scheda registrazione delle presenze per ogni incontro formativo.
 Ogni scheda sarà così articolata:
     - luogo di svolgimento del corso di formazione;
     - data e orario in cui è stata erogata la formazione, con firma dell’operatore volontario, all’inizio e fine
         della lezione;
     - nominativo del docente e qualifica;
     - tematica approfondita;
     - metodologia utilizzata;
     - clima rilevato tra i partecipanti secondo una scala a tre items:
                 confusione: l’attività è spesso interrotta;
                 interesse: l’attività si svolge in uno spirito di collaborazione;
                 coinvolgimento generale: l’attività è svolta con modalità molto attiva e con sostegno recipro-
         co interno al gruppo.

 Per la formazione a distanza saranno predisposti appositi report di download e consultazioni personalizzate.

Contenuti della formazione

 In relazione agli obiettivi ed alle attività precedentemente descritti nella formazione specifica saranno ap-
                                                                                                                      18
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