Scheda sintetica del progetto - CON CUORE DI PACE - Vides
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Scheda sintetica del progetto CON CUORE DI PACE Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica Settore. Assistenza Area di intervento. 2. Adulti e terza età in condizioni di disagio Durata del progetto: 12 mesi Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori (*) L’Associazione VIDES, fondata nel 1987 è promossa dall’Istituto delle Figlie di M. Ausiliatrice per la pro- mozione della donna, dei giovani e dei bambini in condizione di svantaggio e povertà. Crede nel protagoni- smo giovanile, riconosce particolare valore all’educazione, promozione e formazione dei giovani per uno svi- luppo integrale della persona adeguato ai tempi e al progresso tecnologico della società. L’Associazione è ri- conosciuta dal MAECI come ONG di sviluppo, è iscritta nella prima sezione del registro delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati e in quello della lotta alle discriminazioni (Dip. Pari Opportuni- tà) ed è accreditata dal 2004 nell’Albo Servizio Civile come Ente di I classe. Il VIDES nel suo complesso possiede: 82 enti associati, 44 Delegazioni in 13 regioni e 180 sedi di attuazione progetto. Nel suo impegno educativo raggiunge circa 40.000 minori, giovani e adulti in condizione di esclusione e povertà attraverso la collaborazione di circa 2000 tra volontari, operatori ed educatori. L’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato opera attraverso le sedi di Spezzano Albanese e di Soverato. Il progetto “Con cuore di pace” verrà realizzato nella sede di Soverato che è casa di accoglienza e di cura per persone anziane, oltre che rivolgersi ai minori e ai giovani attraverso servizi educativi Fondato il 26 Ottobre 1944, nel tempo l’Istituto ha subito varie trasformazioni, adattandosi alle varie esigenze del territorio e dei paesi limitrofi. Proprio in attenzione all’evoluzione della realtà, dal 2003 ha riservato un’ala della struttura appunto per la cura delle persone anziane, soprattutto donne. Il servizio supporta le per- sone anziane nell’espletamento delle funzioni primarie, cura la sfera psicosociale e cognitiva attraverso attivi- tà di animazione, con l’obiettivo di porre la persona anziana nella condizione di sentirsi ancora protagonista della propria vita e membro vivo della comunità, valorizzare le sue capacità residue, riconoscere, valorizzare e promuovere la sua autonomia Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni sociali sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto Il presente progetto, nel settore e nell’area di intervento prima definita agirà nei territori sotto indicati operan- do su situazioni problematiche/criticità riconducibili al seguente obiettivo dell’Agenda di Sviluppo Sostenibi- le 2030: Obiettivo 3: Salute e benessere. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età. Obiettivo 3.8: Conseguire una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi finanziari, l'accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l'accesso a farmaci essenziali sicuri, efficaci, di qualità e a prezzi accessibili e vaccini per tutti In base ai dati ISTAT, il Comune di Soverato al 01/01/2018 conta 9.095 residenti, di cui 46,4% uomini e 1
53,6% donne, con un decremento rispetto all’anno precedente inferiore all’1%, in linea con quanto registrato nelle annualità precedenti. Tale variazione percentuale è maggiore di quella registrata nella Provincia di Ca- tanzaro e nella Regione Calabria. Il saldo naturale fra nascite e decessi registra un dato negativo ininterrotta- mente a partire dal 2011. Analizzando la struttura per età della popolazione (giovani 0-14 anni, adulti 15-64 anni e anziani 65 anni ed oltre) emerge che la stessa è di tipo decisamente regressivo e che la percentuale di anziani è del 26,2%; l’età media si attesta su 47,5 anni. L’indice di vecchiaia, che misura il grado di invecchiamento della popolazione, è altissimo: 263,7 anziani ogni 100 giovani. L’indice di ricambio della popolazione attiva, ovvero il rapporto fra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni), è 171,2 e testimonia che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. Dal 2003 al 2017 è aumentato in maniera lineare il numero delle famiglie, passate da 4.280 a 4.405; nello stesso periodo il numero dei componenti del nucleo famigliare da 2,31 a 2,06, coerentemente con la tendenza nazionale che vede una costante contrazione della grandezza dei nuclei familiari. Il Comune di Soverato è dunque contraddistinto da una schiacciante prevalenza della popolazione anziana, sebbene la Regione Calabria nel suo complesso sia caratterizzata da un alto tasso di natalità e da una popola- zione sostanzialmente giovane, a differenza del resto d’Italia. Soverato rientra nell’Azienda Sanitaria Provin- ciale di Catanzaro e ha beneficiato dei contributi erogati dal Ministero dell’Interno nell’ambito del PAC In- fanzia e Anziani. I fondi sono stati utilizzati per il miglioramento delle prestazioni di assistenza domiciliare socio-assistenziale integrate all’assistenza socio sanitaria tramite l’erogazione di voucher e la creazione di piani progettuali personalizzati, oltre che per la realizzazione di servizi di assistenza domiciliare socio- assistenziale ad anziani non autosufficienti al fine di ridurre il numero dei ricoveri in istituzioni sociali e sani- tarie. È inoltre in via di realizzazione un centro di aggregazione diurno per anziani. Tali azioni rappresentano sicuramente un miglioramento rispetto alla situazione precedente, ma si rivelano ancora inadeguate e insufficienti a ricoprire il divario che separa le Regioni, soprattutto quelle meridionali, da una situazione ottimale. Un’indagine ISTAT pubblicata il 23 maggio 2018 mostra come al 31/12/2015 per- mangano gravi squilibri nella distribuzione dei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari. La me- dia nazionale è di 6,4 posti letto ogni 1.000 abitanti, ma nelle regioni del Nord si trova il 64% dei posti letto (9,1 posti letto ogni 1.000 residenti a fronte dei 2,9 posti letto ogni 1.000 residenti registrati nel Sud Italia). Nel Nord Ovest ci sono 31 ospiti ogni 1.000 anziani residenti. Nel Sud il tasso si riduce notevolmente con 10 ospiti ogni 1.000 anziani residenti. www.istat.it La gestione dei presidi residenziali è affidata per il 70% a organismi di natura privata (di cui il 48% non pro- fit); il 13% delle residenze è gestita da enti di natura religiosa; il 16% dal settore pubblico. Le Unità di servi- zio che ospitano gli anziani sono per lo più di medie o grandi dimensioni, con un’organizzazione di tipo co- munitario. Le strutture che accolgono questa tipologia di utenza sono il più delle volte caratterizzate da un li- vello di assistenza sanitaria medio alto. In una realtà come quella di Soverato, caratterizzata da una così alto numeri di anziani, le difficoltà nel fron- teggiare l’invecchiamento della popolazione sono aggravate dalle condizioni socio-economiche generali: la 2
Calabria tutta è una regione strutturalmente fragile, in cui sono cronicamente diffuse situazioni di povertà, di- soccupazione, precariato. Le attività di cura degli anziani ricadono così su famiglie che spesso versano in gra- vi difficoltà economiche e che scontano - in aggiunta - una grave frammentazione, come dimostrato dai dati più su illustrati. Non è possibile migliorare la condizione di vita degli anziani senza cercare di migliorare quelle di tutta la comunità: considerare la terza e la quarta età come situazioni lontane e separate dalla vita sociale in generale non fa che accrescere il senso di isolamento degli anziani: in tal senso scarse o completamente assenti sono le politiche sociali in grado di rivolgersi a un nucleo familiare o alla comunità nel suo insieme e si concentrano quasi esclusivamente sul potenziamento dell’assistenza domiciliare. L’ottimizzazione dell’assistenza e delle attività di cura è indispensabile, ma non è l’unico aspetto da conside- rare quando si parla di miglioramento della qualità della vita: tutelare l’anziano vuol dire riconoscerne il ruolo e ciò è possibile innanzitutto favorendo il dialogo intergenerazionale in una produttiva osmosi fra esperienza e scoperta, stabilità e cambiamento e incoraggiando gli anziani a partecipare attivamente alle decisioni che li riguardano a tutti i livelli, dalla casa di cura che li ospita fino alle istituzioni che governano le comunità in cui vivono. Tale tipo di intervento è ancora solo in uno stato embrionale in molte realtà italiane, sia per la cronica mancanza di fondi, sia per una diffusa tendenza ad avere un approccio unidirezionale alla risoluzione dei pro- blemi. “Con cuore di pace”, invece, intende proporre un approccio multidirezionale alla gestione dell’invecchiamento: accanto alle necessarie attività di aiuto nelle attività della vita quotidiana e di assi- stenza a coloro che affrontano patologie più o meno gravi, si porterà l’anziano ad essere protagonista del suo contesto di vita migliorandone la qualità della vita attraverso azioni volte a combattere l’isolamento e la solitudine e a valorizzare le capacità organizzative e i processi decisionali. I destinatari del progetto, 28 persone anziane, provengono soprattutto da diverse zone della Calabria, qualcu- na dalla Puglia. Per lo più già residenti nel Comune di Soverato, sono entrate a far parte della struttura. La re- sponsabile della SAP dichiara che il 60% delle persone ospiti della struttura sono affette da patologie tipiche dell’anzianità: la malattia dell’Alzheimer nelle sue varie forme, l’ipertensione e l’arteriosclerosi, malattie re- spiratorie e cardiopatie, osteoporosi (quasi tutte), diabete, ecc. “La malattia più diffusa tra le anziane presenti in struttura è la depressione – secondo la testimonianza della responsabile. Essa è causata sì da malattie dovute all’invecchiamento fisico e mentale, ma anche a situazioni psicosociali disagiate”. “Ciò che colpisce, afferma un operatore, è l’alterazione dell’umore, la malinconia, la tristezza senza un motivo preciso. Alcune tendono ad isolarsi con la perdita di interesse per le cose abituali” Secondo la responsabile i principali fattori sono: l’isolamento e la difficile socializzazione, l’invalidità e di- pendenza dall'aiuto di altre persone, la perdita del proprio status sociale, il cattivo adattamento alle malattie, la mancanza di comunicazione e il sentirsi abbandonati. Gli anziani depressi inoltre, diversamente dalle persone affette da demenza, che mostrano evidenti e frequenti disturbi del comportamento, difficilmente si fanno notare e la loro condizione di disagio raramente viene rile- vata e trattata adeguatamente. I vari problemi che si vogliono affrontare con questo progetto possono essere così enucleati 1. Mancanza di un servizio di assistenza integrato, che non si limiti alla semplice assistenza per le persone anziane non più autosufficienti, o parzialmente autosufficienti, ma che garantisca standard di vita quotidiana qualitativamente adeguati. 2. L’isolamento e la difficile socializzazione, l’invalidità e dipendenza dall'aiuto di altre persone, la perdita del proprio status sociale, il cattivo adattamento alle malattie, la mancanza di comunicazione e il sentirsi abbandonati. Per curare la depressione senile, prima di ricorrere all’uso dei farmaci, è importante analizzare l’ambiente in cui la persona vive, i fattori psicologici, sociali e ambientali che lo circondano. Spesso la vecchiaia viene vis- suta come una malattia, con rassegnazione e senza stimoli verso il mondo circostante, ci si chiude in sé stessi, si vive di ricordi e ci si ammala di depressione. Per evitare che si inneschi un quadro depressivo, è importante che ci sia qualcuno accanto alla persona anziana, in grado di circondarla di affetto e di considerazione. 3
Destinatari e beneficiari del progetto I Destinatari del progetto sono 28 anziane ultra 64enni, con una prevalenza di anziane over 80. Beneficiari del progetto sono tutti coloro che occupano una posizione rilevante nella rete sociale degli anziani durante la realizzazione dello stesso: Il nucleo familiare degli anziani trae giovamento dalle attività di cura riservate ai propri cari, che hanno occasione di migliorare la propria qualità della vita e sono posti nelle condizioni di partecipare attivamente a momenti di socializzazione e condivisione; L’intera comunità locale è interessata da un ampliamento dei servizi e delle opportunità offerte agli anziani, che diventano componenti attivi di questa interazione e testimoni di un modello di assistenza replicabile. La stessa comunità potrà trarre giovamento dall’apporto che gli anziani potranno dare alla qualità della vita generale. Indicazione della domanda di servizi analoghi e della relativa offerta presente nel contesto di riferimen- to. Come precedentemente illustrato, gli interventi messi in atto sul territorio per fronteggiare le molteplici attivi- tà di assistenza agli anziani si rivelano tragicamente insufficienti, sia per numero di servizi offerti, sia per il numero di utenti che tali servizi sono in grado di raggiungere. Le attività delle Istituzioni si concentrano in maniera preponderante sull’assistenza domiciliare; le altre attività, quali ad esempio quelle relative alla rea- lizzazione di residenze per anziani, sono quasi completamente demandate a servizi privati e convenzionati. Ciò che emerge è una situazione estremamente frammentata, non in grado di rispondere sufficientemente e in maniera organica alle basilari esigenze delle anziani e delle loro famiglie: non è presente un sistema di coor- dinamento né c’è un uniforme sistema di strumenti per la valutazione dei bisogni. Ciò è vero anche per la rete di solidarietà, diffusa sul territorio ma senza un programma comune di riferimento. Manca, inoltre, un progetto a lungo termine in grado di incanalare non solo le risorse riservate agli anziani ma anche ciò che gli anziani sono in grado di dare alla propria comunità: quasi totalmente assenti infatti sono le attività di socializzazione e di svago per gli anziani e quelle di incontro con le altre generazioni, sia all’interno delle poche strutture residenziali sia per coloro che vivono presso il proprio domicilio e potrebbero usufruire di centri diurni e progetti dedicati. Lo sforzo compiuto da “Con cuore di pace” è quello di ampliare il concetto di “contesto di vita” volendo in- tendere con questi termini non la casa presso la quale gli anziani possono ricevere attività di assistenza e cura (ed è proprio questo l’orientamento prevalente dei servizi erogati dagli enti locali) ma la comunità in cui si ha il diritto di vivere in ogni età della vita e verso la quale si ha il dovere di fornire il proprio apporto di crescita e consolidamento. Obiettivi del progetto Obiettivo generale Promuovere presso la comunità, in primo luogo presso gli anziani stessi, un nuovo modo di intendere le atti- vità di cura dedicate alla terza e alla quarta età: i bisogni legati al decadimento fisico e alle altre patologie le- gate all’invecchiamento sono solo una parte di una più ampia sfera di necessità che riguardano la socialità, i processi decisionali e relazionali, le capacità sociali e organizzative. Obiettivi specifici Incrementare attività ed azioni di socializzazione in grado di contrastare i fenomeni di isolamento e solitudine, valorizzando la presenza e in ruolo degli anziani. Tali attività ed azioni comprendono il potenziamento della rete di protezione degli utenti, la creazione di occasioni di incontro intergenerazionale, la valorizzazione della presenza degli anziani e delle loro capacità all’interno della comunità. Migliorare la qualità della vita delle persone anziane attraverso attività di supporto alla vita 4
quotidiana, assistenza e prestazioni sociali in grado di contrastare il decadimento psicofisico e preservare l’autonomia sia fisica che sociale. Bisogni Obiettivi specifici Situazione Indicatori Risultato at- (situazione di par- (situazione di arri- di parten- scelti sui quali incidere teso tenza) vo) za Incrementare il n° di 0 20 PAI Mancanza di un Incrementare il n° di ore servizio di assi- di assistenza per ogni 1h/ giorno 12h/giorno Migliorare la quali- persona anziana stenza integrato, tà della vita delle che non si limiti Incremento del n° di persone anziane alla semplice assi- persone che raccontano 4 24 attraverso attività di stenza domiciliare di sé supporto alla vita per le persone an- Incremento del n° di quotidiana, assi- ziane non più au- partecipanti ad ogni in- 0 15 stenza e prestazioni tosufficienti, ma contro di cineforum sociali in grado di che garantisca Incremento del n° di contrastare il deca- standard di vita partecipanti alla gita in 0 15 dimento psicofisico quotidiana qualita- Puglia e preservare tivamente adegua- Frequenza dei parteci- l’autonomia sia fi- ti. panti alle attività moto- 5 24 sica che sociale. rie Grado di soddisfazione dei partecipanti per la 40% 80% vita di gruppo Frequenza all’attività “passatempi e giochi di 4% 70% memoria” Frequenza all’attività “Fare la propria parte 2% 60% con lavoretti e progetti sociali” Frequenza all’attività L’isolamento e la ludiche per divertirsi 5% 70% difficile socializ- in compagnia zazione, Incrementare attivi- Incrementare il n° di ore l’invalidità e di- tà ed azioni di so- dedicate alla formazio- pendenza dall'aiu- 2/settimana 7/settimana cializzazione in ne personale e di grup- to di altre perso- grado di contrastare po ne, la perdita del i fenomeni di iso- Frequenza alle attività proprio status so- lamento e solitudi- di cineforum con i gio- 0 60% ciale, il cattivo ne, valorizzando la vani adattamento alle presenza e in ruolo N° di corsi realizzati dai malattie, la man- degli anziani giovani per le persone 0 1 canza di comuni- cazione e il sen- anziane tirsi abbandonati. N° di corsi realizzati dalle persone anziane 0 1 per i giovani Percentuale di persone anziane partecipanti al 0 60% 1° evento aperto alla comunità Percentuale di persone 0 60% anziane partecipanti al 5
2° evento aperto alla comunità Percentuale di persone anziane partecipanti ad 0 40% almeno un evento del territorio Grado di soddisfazione degli utenti per le attivi- 45% 80% tà proposte Descrizione delle attività con la relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Obiettivo 1. Garantire agli anziani il miglior livello di salute e di autonomia possibile tramite l’incremento di attivi- tà di supporto alla vita quotidiana, assistenza e prestazioni di natura sociale in grado di contrastare il de- cadimento fisico e psichico e preservare l’autonomia fisica e sociale. AZIONE ATTIVITÀ Attività 1.1. – Piano assistenziale individualizzato e metodologia di inter- vento Idea di fondo Riconoscere l’originalità di ogni persona anziana, portatrice di bisogni ma an- che di risorse, si traduce in un approccio globale ad essa che si traduce in un percorso di personalizzazione dell’assistenza e nella definizione di un Piano di Assistenza Individualizzato (PAI) Parlare di Piano Assistenziale Individualizzato significa parlare di un’assistenza professionale basata sulla capacità di progettare e programmare. La metodolo- gia di lavoro utilizzata è dunque per progetti Attività Dall’analisi dei bisogni al riconoscimento delle risorse Analisi della domanda Azione 1 Valutazione del soggetto in modo multidimensionale Realizzare attività in Elaborazione del Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI) grado di assicurare agli attraverso schede anziani la migliore qua- Realizzazione del progetto lità della vita possibile. Verifica Un’annotazione Tutte le attività prevedono un tipo di lavoro progettuale non solo sulla Persona ma anche sul gruppo e sull’ambiente (fisico e comunitario) (ved attività succes- sive). Pertanto si farà molta attenzione alla creazione e alla formazione del gruppo, alla cura dell’ambiente e alla strutturazione del materiale da utilizzare per le at- tività, le metodologie di coinvolgimento e di comunicazione. Tutte le attività del progetto sono ovviamente oggetto di monitoraggio Attività 1.2. - Attività generali e giornaliere Idea di fondo: L’attenzione verso ogni persona in un approccio multidimensionale porta ad at- 6
tivare un tipo di assistenza capillare, che tenga presente i vari bisogni, sia di quelli non autosufficienti che quelli autosufficiente o parzialmente autosuffi- cienti. L’assistenza si estende per tutto l’arco della giornata. Si focalizza sulle attività di base in apertura verso altre attività Attività: Assistenza agli utenti non autosufficienti Assistenza agli utenti autosufficienti o parzialmente autosufficienti nella cura degli ambienti personali e degli ambienti comuni Assistenza infermieristica e cure mediche Assistenza agli utenti autosufficienti o parzialmente autosufficienti nello svolgimento delle attività quotidiane. Gli utenti verranno incoraggiati a svolgere tali attività in autonomia per quanto possibile (soprattutto per ciò che concerne igiene, cura della persona, ecc.) e a seguire le proprie personali inclinazioni (ad esempio per ciò che concerne l’arredamento e la personalizzazione del proprio spazio privato) L’assistenza prevede tutte le altre attività: preparazione e somministrazione dei pasti, momento di intrattenimento ludico dopo i pasti, lavaggio e ritiro dalla lavanderia della biancheria, sorveglianza e gestione dei conflitti fra gli utenti Un’annotazione Le attività generali e giornaliere vengono eseguite con attenzione e delicatezza, tutelate dalla riservatezza e dalla discrezione Attività 1.3 - In gruppo con cuore di pace Idea di fondo Vengono proposte alcune attività per avviare un processo di costruzione del gruppo e di socializzazione. E’ occasione anche per trattare tematiche intorno all’insorgere dei conflitti e al- la loro gestione Attività La memoria autobiografica. In base alle scelte del gruppo vengono create occasioni in cui è possibile raccontare le vicende della propria vita, gli aneddoti, esperienze vissute. Lettura e commento in gruppo di quotidiani, riviste, testi vari Visione di programmi televisivi insieme Ascolto di musica e canzoni. E’ un’attività che viene realizzata per tutto l’anno, ogni volta che si presenta l’occasione o si decide di realizzarla 4 cineforum sui temi di attualità 1 gita a Martina Franca, con visita ai Trulli, nella Valle dell’Itria e alcune passeggiate di gruppo Attività motoria per il recupero dell’energia fisica e l’attivazione del movimento. E’ anche orientata a creare alleanza di gruppo (2 volte a settimana) Un’annotazione Sono tutte attività di gruppo. Durante lo svolgimento si farà attenzione alle si- tuazioni conflittuali e a gestirle orientando le risorse delle persone anziane ver- so la risoluzione positiva 7
Obiettivo 2. Incrementare attività ed azioni in grado di contrastare i fenomeni di isolamento e solitudine che spesso accompagnano il processo di invecchiamento: tali attività ed azioni comprendono il potenziamento della rete di protezione degli utenti, la creazione di occasioni di incontro intergenerazionale, la valorizzazione della pre- senza degli anziani e delle loro capacità all’interno della comunità. AZIONE ATTIVITÀ Attività 2.1. - Animazione, socializzazione, svago Passatempi e giochi di memoria Idea di fondo: È opportuno scegliere i giochi insieme alle persone anziane coinvolte. Le pro- poste sono indicative e possono alternarsi. Esse puntano soprattutto sul recupe- ro possibile della memoria, in alcuni casi anche di potenziarla Le attività 1. Il Karaoke che consiste nell’esecuzione di brani ricordandone ritmo e parole 2. Composizione di puzzle da 150 pezzi 3. Il gioco della dama e degli scacchi 4. Suono di uno strumento musicale 5. La riproposta dei balli della giovinezza 6. Il gioco della battaglia navale 7. Il gioco del memory Un’annotazione La scelta dei giochi da proporre agli anziani non è immediata. Sarebbe oppor- tuno che la persona anziana sperimentasse il gioco non in modo passivo, ma Azione 2 rendendosi protagonista. Realizzare per gli anzia- Con l’obiettivo di socializzazione, valorizzazione e svago dell’anziano, i gio- ni occasioni di socializ- chi devono essere calibrati sulle loro abilità fisiche e psicologiche, possibilmen- zazione e di valorizza- te evitando quelli che potrebbero affaticarli o demotivarli. Inoltre è opportuno zione del proprio ruolo diversificare le attività ricreative per anziani in modo tale che ognuno possa avere la possibilità di cimentarsi in qualcosa di nuovo- I giochi siano svolti in un’atmosfera serena e allegra, necessaria per migliorare l’autostima, la mobilità fisica evitando uno stile troppo sedentario. Fare la propria parte con lavoretti e progetti sociali Idea di fondo: Le persone anziane che arrivano nella struttura da giovani hanno eseguito molti lavori manuali che possono rappresentare oggi un ottimo passatempo e diventa- re oggetto di mostre, di gare, di doni ad altre persone. I ritrovati “lavoretti” sti- molano la creatività, combattono la depressione e recuperano un’attività anche artistica che altrimenti andrebbe perduta. Le attività L’esecuzione di lavori a uncinetto o a chiacchierino Il ricamo Gli origami Le gare di cucina La creazione di figure con la creta o con la cera L’esecuzione di pitture a tempera o ad acquerelli Decisione, organizzazione e realizzazione di eventi (mostra, gara…) per la 8
valorizzazione dei lavoretti Un’annotazione Le varie attività possono essere proposte. Devono diventare oggetto di scelta e di coinvolgimento da parte delle persone anziane. Le persone anziane insieme agli animatori e ai responsabili devono finalizzare le attività: decidere da subito con quale scopo sociale esse vengono realizzate e realizzarla. e attività ludiche per divertirsi in compagnia Idea di fondo: Si possono fare giochi all’aria aperta o al chiuso. L’aria aperta favorisce il buo- numore e la salute, al chiuso viene favorita la calma. I giochi eseguiti all’aria aperta non devono richiedere un’eccessiva attività fisica. Le attività Realizzare una caccia al tesoro semplice, a squadre, dove ogni componente del team possa ricavare per se stesso il ruolo in cui si sente maggiormente a proprio agio Realizzare delle piccole passeggiate nel cortile della SAP e di tanto in tanto sedersi e raccontare barzellette o raccontare storie Realizzare i giochi da tavolo, quali il gioco delle carte, il gioco dell’oca, la dama e gli scacchi anche facendo dei tornei Un’annotazione Sia i giochi all’aperto che al chiuso devono favorire il buonumore e la buona compagnia Attività 2.2 – La formazione personale e di gruppo come luogo di riflessio- ne, di valorizzazione della vita, di rinnovate relazioni generative Idea di fondo: Partendo da una corretta analisi dei bisogni e delle situazioni particolari è op- portuno accompagnare le persone anziane nel cammino di valorizzazione del proprio vissuto e della propria situazione attuale, per una rinnovata progettazio- ne della propria vita in chiave di nuova possibilità di generatività Le attività: L’analisi dei bisogni e delle situazioni particolari Colloqui individuali (di analisi e di verifica. Almeno una volta al mese, comunque a seconda delle necessità) Stesura di un rinnovato progetto di vita personale e di gruppo, all’insegna della generatività Incontri e confronto in piccoli gruppi su tematiche che afferiscono alla vita di gruppo (Una volta al mese) Incontri in assemblee (una volta al mese) Scelta di attività di gruppo che favoriscono la socializzazione e la valorizzazione della persona Approfondimenti di tematiche formative, culturali, spirituali con persone esterne (una volta al mese) Verifiche personali e di gruppo Un’annotazione L’attività è ovviamente libera. Essa segue l’iter che porta ad una valorizzazione e alla progettazione della propria vita e alla vita di gruppo 9
Attività 2.3 – Incontri con i giovani Idea di fondo Con questa attività viene lanciata un’iniziativa per la creazione di alleanze tra giovani e anziani, opportunità di incontro e di confronto, reciproca valorizza- zione e potenziamento Le attività CINEFORUM A TEMA Visione insieme e discussione di due film sul tema dell’incontro e dello scontro tra giovani e anziani. Preparazione di una pista di discussione per il dibattito. Chiedersi: esiste ancora questo incontro-scontro tra generazioni diverse? Quali passi per una reciprocità? Come recuperare un dialogo? LA BANCA DELLE COMPETENZE TRA GIOVANI E ANZIANI Mettere in atto una “banca del tempo”: i giovani offrono agli anziani le proprie competenze e viceversa. Un gruppo di giovani organizza un corso per gli anziani sull’uso del cellulare, di Facebook, sull’utilizzo del PC e della posta elettronica Il gruppo di anziani organizza per i giovani un corso di cucina, o le basi del “fai da te”, o il lavoro a chiacchierino, o altri lavori antichi. Un’annotazione: Quest’attività può continuare nel tempo con l’obiettivo di valorizzare la vita degli anziani, ed anche dei giovani, creare un’alleanza tra generazioni diverse Attività 2.4 – Essere comunità aperta anche a 100 anni Idea di fondo Il gruppo delle persone anziane può diventare agente attivo sul territorio. L’attività sarà organizzata in base ad una pianificazione e in base alle disponibi- lità psicofisiche degli utenti, perciò al loro coinvolgimento diretto nell’organizzazione degli eventi Attività Saranno organizzati e realizzati 2 eventi aperti alla città, tipo mostre dei lavori fatti durante i laboratori dell’attività 2.1: “Fare la propria parte con lavoretti e progetti sociali” oppure pesche di beneficenza, tornei di carte o altri giochi possibili Sarà curata la presenza delle persone anziane almeno ad un evento culturale e religioso organizzati da altri enti a livello cittadino e territoriale Un’annotazione: Le attività sopra elencate prevedono sempre - La ricerca e la manutenzione di attrezzature e materiali necessari per le attività - La realizzazione di materiale informativo e promozionale - Il coinvolgimento degli utenti e la comunicazione alla città - L’assistenza agli utenti durante la loro partecipazione - La raccolta di materiali per il monitoraggio dei risultati 10
Tempi di realizzazione delle attività del progetto MESI ATTIVITA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 1.1. – Piano assistenziale individualiz- Azione zato e metodologia di intervento 1 Attività 1.2. - Attività generali e giornaliere Attività 1.3 - In gruppo con cuore di pace Attività 2.1. - Animazione, socializzazione, svago Attività 2.2 – La formazione personale e di Azione 2 gruppo… Attività 2.3 – Incontri con i giovani Attività 2.4 – Essere comunità aperta anche a 100 anni Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto Nella fase di accoglienza gli operatori volontari verranno introdotti nel gruppo di operatori, verrà lo- ro presentato il progetto e con ciascuno di loro sarà elaborato il piano delle attività da realizzare in funzione dei bisogni degli utenti e in collaborazione con le risorse umane presenti presso la sede Soverato. Istituto Maria Ausiliatrice. Codice sede: 15311 Operatori volontari: 4 Azione 1 Attività 1.1. – Piano assistenziale individualizzato e metodologia di intervento Gli operatori volontari, dopo aver appreso alcuni elementi teorici sull’analisi dei bisogni, sul piano assistenziale individualizzato, sulla metodologia assistenziale di intervento, del monitoraggio delle attività, offrono il seguente contributo Supporto all’analisi dei bisogni delle persone anziane e all’individuazione delle loro risorse Supporto nell’analisi della domanda Suggeriscono indicazioni e rilievi in vista dell’elaborazione delle schede e del PAI Preparano gli ambienti e il materiale per la realizzazione dell’attività Attività 1.2. - Attività generali e giornaliere Gli operatori volontari aiutano le persone autosufficienti o parzialmente autosufficienti nell’arredamento del loro spazio privato, suggeriscono idee, contribuiscono alla realizzazione Si intrattengono con le persone anziane dopo i pasti, stabilendo con loro un contatto e una conversa- zione. Segnalano tempestivamente anomalie o eventi eccezionali, offrono un supporto nella gestione dei conflitti tra gli utenti Attività 1.3. - In gruppo con cuore di pace Gli operatori volontari stimolano le persone anziane a raccontare la propria storia o a raccontare vi- cende e aneddoti della propria vita. Animano alcuni momenti di lettura e di commento dei fatti e degli articoli che emergono dalla lettu- ra del quotidiano e di riviste 11
Prendono parte alla visione di programmi televisivi insieme agli utenti Stimolano all’ascolto della musica e all’esecuzione di canzoni Fanno da supporto all’organizzazione e alla realizzazione dei 4 cineforum su temi di attualità Organizzano insieme ai responsabili la gita e alcune passeggiate Accompagnano le persone anziane nell’attività motoria, ne assicurano il sostegno con la loro presen- za e partecipazione il sostegno Preparano il materiale e gli ambienti prima e dopo l’attività Sono attenti ad eventuale insorgere di conflitti e a segnalarli, cercando di stimolare gli utenti a orien- tare le loro risorse verso una soluzione pacifica Procedono per la raccolta del materiale per il monitoraggio dei risultati Azione 2 Attività 2.1. - Animazione, socializzazione, svago Passatempi e giochi di memoria Gli operatori volontari scelgono i giochi insieme ai responsabili e agli utenti. Fanno da supporto alle attività di Karaoke, contribuiscono alla composizione del puzzle di 150 pez- zi, fanno da supporto al gioco della dama e degli scacchi, nel suono di uno strumento musicale, nella riproposta di balli antichi, animano il gioco della battaglia navale, del memory e di altri eventuali giochi Preparano l’ambiente prima e dopo l’attività Sono attenti ad eventuale insorgere di conflitti e a segnalarli, cercando di stimolare gli utenti a orien- tare le loro risorse verso una soluzione pacifica Procedono per la raccolta del materiale per il monitoraggio dei risultati Fare la propria parte con lavoretti e progetti sociali Gli operatori volontari Mantengono vivo il clima durante l’esecuzione dei lavoretti Preparano il materiale e gli ambienti Sostengono l’esecuzione dei lavori Supportano le persone anziane nella progettazione, organizzazione, realizzazione di eventi (mostra, gara…) per la valorizzazione dei lavoretti Fanno il monitoraggio dell’attività Le attività ludiche per divertirsi in compagnia Gli operatori volontari Preparano il materiale e gli ambienti Organizzano la caccia al tesoro semplice Accompagnano le persone anziane nelle piccole passeggiate in cortile, stimolano il racconto delle barzellette o di poesie o il racconto di storie Animano i giochi da tavolo, quali il gioco dell’oca, la dama e gli scacchi anche facendo dei tornei, il gioco delle carte Fanno il monitoraggio dell’attività Attività 2.2 – La formazione personale e di gruppo come luogo di riflessione, di valorizzazione della vita, di rinnovate relazioni generative Gli operatori volontari preparano il materiale e gli ambienti, stimolano le persone anziane a parteci- pare alle attività, fanno da supporto nell’analisi dei bisogni e delle situazioni particolari, contribui- scono alla stesura del progetto del gruppo Coordinano gli incontri e il confronto tra piccoli gruppi, danno un supporto per l’organizzazione e la realizzazione dell’assemblea Supportano nella scelta delle attività che favoriscono la socializzazione e la valorizzazione della per- 12
sona Stimolano gli approfondimenti di tematiche formative Danno un supporto per l’organizzazione e la realizzazione delle verifiche di gruppo Curano il monitoraggio dell’attività Attività 2.3 – Incontri con i giovani Gli operatori volontari supportano Il cineforum a tema, preparano una griglia di domande per la discussione La progettazione, l’organizzazione e la realizzazione della Banca delle competenze tra giovani e anziani Preparano il materiale e l’ambiente, curano il monitoraggio dell’attività Attività 2.4 – Essere comunità aperta anche a 100 anni Gli operatori volontari supportano nell’organizzazione e realizzazione dei due eventi aperti alla città Preparano materiale e ambiente Decidono insieme alle persone anziane e ai responsabili della SAP a quale evento culturale e religio- so partecipare, evento organizzato da altri enti a livello cittadino e territoriale Gli operatori volontari, inoltre, preparano il materiale informativo e promozionale dell’attività, sti- molano il coinvolgimento delle persone anziane, curano la comunicazione verso la città, danno un supporto per l’assistenza Numero degli operatori volontari da impiegare nel progetto (*) 4 Numero posti con vitto e alloggio 0 Numero posti senza vitto e alloggio 4 Numero posti con solo vitto 0 Numero ore di servizio settimanali degli operatori volontari, oppure, in alternativa, monte ore annuo 25 Giorni di servizio settimanali degli operatori volontari 5 Eventuali particolari obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio: Gli operatori volontari sono tenuti ad osservare il regolamento interno dell’Ente, ivi compreso il codice etico, a condividerne le finalità educative e a rispettarne la finalità religiosa. Si richiede inoltre uno scrupoloso rispetto di quanto previsto in merito alla normativa sulla privacy. Si richiede disponibilità: ad incontri di formazione e verifica per tutta la durata del progetto; a turnazioni di mansioni; a eventuale possibile presenza nei giorni prefestivi e festivi; a usufruire di alcuni dei giorni di permesso (max 50%) anche durante la chiusura estiva della sede di attuazione; a distacchi temporanei di sede di servizio secondo termini di legge; a trasferte in ambito zonale per attività di formazione; a effettuare trasferte per tutta la durata del progetto nell’ambito delle attività in esterno e delle attività ludiche, culturali e ricreative programmate per gli utenti. 13
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: Nominativi degli Operatori Sede di attua- Locali di progetto Cod. N. vol. per N. zione del pro- Comune Indirizzo ident. sede sede getto Cognome e nome 1 Istituto Maria Au- Soverato (CZ) Via S. Giovanni Bosco, 15311 4 Chiaravalloti Rosa siliatrice 7 Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dal de- creto legislativo, n. 40 del 6 marzo 2017: Agli operatori volontari si richiedono i seguenti requisiti generici: titolo di studio: diploma scuola superiore di II grado o corso di formazione in ambito attinente le attività indicate nel progetto; preferibili esperienze pregresse in ambito attinente le attività indicate nel progetto; preferibile esperienza nel mondo del volontariato; preferibile conoscenza del VIDES e dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e delle attività promosse; preferibili competenze informatiche di base e di internet. CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI Eventuali crediti formativi riconosciuti: La Facoltà di Scienze dell’Educazione “AUXILIUM” - Cod. Fisc. 06753231007 Via Cremolino n° 141 – ROMA (come da convenzione allegata) Eventuali tirocini riconosciuti: I tirocini sono riconosciuti dalla seguente UNIVERSITÀ: La Facoltà di Scienze dell’Educazione “AUXILIUM” CF 06753231007, con sede a Roma, riconosce l’esperienza di Servizio Civile Volontario svolta nel presente progetto, attribuendo CFU di tirocinio ai sensi dell’art. 10 comma 5 del DM 270/2004 (come da allegato). Attestazione delle competenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servi- zio utili ai fini del curriculum vitae 14
Per la certificazione di competenze e professionalità acquisite dagli operatori volontari nell’espletamento del servizio civile l’Ente si affiderà all’ASSOCIAZIONE C.I.O.F.S. – Formazione Professionale con sede in Roma, Via di San Saba,14 –P. IVA 04611401003 Codice fiscale 97044390587 - membro associato della rete FECBOP, Fédération Européenne des centres de Bilan et d’Orientation Professionnelle, rete che è disci- plinata dalla legge francese e riunisce organismi che realizzano servizi d’orientamento professionale ed in particolare bilanci di competenze. Agli operatori volontari verrà rilasciato, ai sensi della ISO 29990, un attestato specifico che certifica le competenze realmente acquisite (cfr. lettera di impegno allegata). Tali competenze verranno valutate alla fine del progetto attraverso le seguenti modalità: Valutazione del dossier del candidato Colloquio/intervista per verifica competenze e/o eventuale prova pratica delle competenze acquisite. Ai fini e per gli effetti delle disposizioni di cui al d.lgs. 13/2013 e del decreto 30 giugno 2015 si richiama la definizione di competenza, quale “comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nel- lo sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale”. Nello specifico, il progetto così come articolato e de- scritto nelle sezioni precedenti permetterà agli operatori volontari di acquisire competenze specifiche nel settore assistenziale, nonché competenze riconducibili alle competenze chiave di cittadinanza definite dal Decreto Ministeriale n. 139/2007, che facilitino l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani coinvolti nel progetto stesso, così come da seguente tabella. Nel settore assistenziali spesso si tengono maggiormente in considerazione gli aspetti tecnici, quelli del saper fare. Gli aspetti emotivi, caratteriali e relazionali ed etici sono da considerare tanto quanto quelli tecnici. Nel settore assistenziale è fondamentale la capacità di modulare le emozioni e tollerare le situa- zioni di stress, assumersi responsabilità e di ponderare i rischi, la delicatezza e la consapevolezza della comunicazione non verbale e corporea, la riservatezza, la discrezione, l’equilibrio relazionale ed emoti- vo, la capacità di tutelare la privacy rispetto all'ambiente esterno, mantenere equilibrio nell'investi- mento dei propri bisogni relazionali sugli utenti, avere una chiarezza di confini rispetto al proprio ruo- lo di supporto e la persona assistita. ATTIVITÀ Competenze specifiche acquisite Competenze chiave di cittadinanza nello svolgimento dell’attività acquisite nello svolgimento dell’attività Attività 1.1. – Piano assi- Competenza nell’analisi dei bisogni Imparare ad imparare stenziale individualizzato e e nel monitoraggio Gli operatori volontari acquisiscono metodologia di intervento Conoscenza dei bisogni delle per- apprendimenti e strumenti di analisi, sone anziane scegliendo ed utilizzando varie fonti, Competenza nella progettazione oltre a quelli dati appresi nella SAP Conoscenza del PAI Acquisire ed interpretare l’informazione Gli operatori volontari acquisiscono e interpretano criticamente le infor- mazioni ricevute, ne valutano l’attendibilità, distinguono i fatti e le opinioni Progettare Utilizzare le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e reali- stici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, defi- nendo strategie di azione e verifican- do i risultati raggiunti. Attività 1.2. - Attività ge- In questo caso non possiamo parlare Collaborare e partecipare nerali e giornaliere di cura, perché gli operatori volon- Risolvere problemi tari non intervengono direttamente, Saper collaborare con gli altri opera- ma possono fare attenzione ai biso- tori (e i responsabili) in una visione gni delle persone anziane e segnala- di insieme, interagire in gruppo, con- re tempestivamente anomalie o tribuendo alla realizzazione delle at- 15
eventi eccezionali, supporto nella tività collettive, gestendo la conflit- gestione dei conflitti tualità, intervenendo in modo effica- Pertanto le competenze riguardano ce l’attenzione ai bisogni delle persone assistite, la capacità di alleviarle in- fondendo fiducia, la delicatezza e riservatezza nella presenza Attività 1.3. – In gruppo Accoglienza, cura e attenzione ai Comunicare con cuore di pace bisogni delle persone assistite Risolvere problemi Abilità nell’alleviare la persona as- Gli operatori volontari imparano a sistita dallo stress, infonderle fidu- comprendere e interpretare i messag- cia, farle sperimentare quanto più gi, gli stati d’animo, le emozioni, i possibile una condizione di libertà sentimenti e a trasmetterli in varie individuale e di azione modalità Sono in grado di leggere le situazioni problematiche e gestire i conflitti Attività 2.1. - Animazione, Accoglienza, cura e attenzione ai Collaborare e partecipare, comu- socializzazione, svago bisogni delle persone assistite nicare, agire in modo autonomo e 1. Passatempi e giochi di Abilità nell’alleviare la persona responsabile: memoria assistita dallo stress, infonderle Gli operatori volontari sono in grado 2. Fare la propria parte fiducia, farle sperimentare quanto di collaborare e sapersi inserire in con lavoretti e progetti più possibile una condizione di modo attivo e consapevole sociali libertà individuale e di azione nell’attività, sono capaci di comuni- 3. Le attività ludiche per care e assumere responsabilità divertirsi in compagnia Attività 2.2 – La formazio- Attenzione e vigilanza Collaborare e partecipare ne personale e di gruppo… Capacità di assumersi responsabilità Agire in modo autonomo e responsa- e di ponderare i rischi bile Attività 2.3 – Incontri con i Attenzione ai bisogni delle persone Collaborare e partecipare giovani assistite Comunicare Capacità di alleviare le persone as- Assumere responsabilità sistite infondendo fiducia . Cura e attenzione ai bisogni delle Collaborazione e partecipazione Attività 2.4 – Essere comu- persone assistite Capacità di risolvere i problemi nità aperta anche a 100 anni Abilità nell’alleviare la persona as- Comunicare sistita dallo stress, infonderle fidu- cia, farle sperimentare quanto più possibile una condizione di libertà individuale e di azione Attività 2.4 - Laboratori di Cura e attenzione ai bisogni delle Imparare ad imparare stimolo alla formazione persone assistite Collaborazione e partecipazione personale Abilità nell’alleviare la persona as- Comunicare sistita dallo stress, infonderle fidu- cia, farle sperimentare quanto più possibile una condizione di libertà individuale e di azione Inoltre il progetto permetterà agli operatori volontari di acquisire competenze di base e competenze tra- sversali, sia organizzative che relazionali, che fanno riferimento alle operazioni fondamentali proprie di qualunque persona posta di fronte ad un compito o a un ruolo lavorativo (e non), indipendentemente dall’ambito/settore. Nello specifico: Competenze di base: Conoscere la struttura organizzativa ove si svolge il servizio (organigramma, ruoli professionali, flussi comunicativi, ecc…) ed orientarsi al suo interno; Conoscere e utilizzare gli strumenti informatici di base (relativi sistemi operativi, word, power point, in- 16
ternet e posta elettronica) necessari per il back office e l’organizzazione delle varie attività progettuali e per la valutazione dei risultati; Conoscere e utilizzare i principali metodi per progettare e pianificare un lavoro, individuando gli obiettivi da raggiungere e le necessarie attività e risorse temporali e umane, monitorandone lo sviluppo nelle sue varie fasi attuative e interpretando i dati che emergono dalla verifica rei risultati conseguiti. ̀ Competenze relazionali: Ascoltare e interagire empaticamente con i destinatari; Adottare stili di comportamento propositivi ed improntati al rispetto reciproco; Gestire i processi comunicativi interni ed esterni all’equipe progettuale; Lavorare in team e per obiettivi ricercando sempre forme di collaborazione; Collaborare con il personale dell’Ente e con i colleghi coinvolti nel progetto in relazione ai propri compi- ti e ai risultati da raggiungere; Fronteggiare imprevisti, affrontare eventuali problemi e/o conflitti. Competenze organizzative: Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari; Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità; Organizzare autonomamente la propria attività, in base alle indicazioni ricevute; Lavorare per obiettivi e rispettare i tempi di lavoro e le scadenze. FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI Sede di realizzazione Le attività di formazione avverranno presso: Istituto Maria Ausiliatrice - Soverato (Cz), Via S. Giovanni Bosco 7 Sono previsti inoltre 2 incontri zonali, ciascuno di 6 ore presso: Figlie di Maria Ausiliatrice – Rosarno (RC), Via San Giovanni Bosco 2 Modalità di attuazione In proprio presso l’Ente con formatori dell’Ente. È previsto, occasionalmente, l’intervento di esperti. Durata Numero totale ore di formazione generale: 48 ore Tempi di erogazione: tutte le ore di formazione dichiarate verranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEGLI OPERATORI VOLONTARI Sede di realizzazione La Formazione specifica dei Volontari sarà realizzata presso le sedi di attuazione del progetto: o Istituto Maria Ausiliatrice - Soverato (Cz), Via S. Giovanni Bosco 7 17
Modalità di attuazione In proprio, presso l’Ente con formatori dell’ente. Tecniche e metodologie di realizzazione previste La formazione specifica si prefigge di far acquisire all’operatore volontario le competenze educative comuni a tutti i progetti, nonché gli strumenti necessari per affrontare al meglio lo svolgimento delle attività. La formazione specifica assume quindi, anche, un valore di orientamento professionale per gli operatori vo- lontari. Tecniche e metodologie di realizzazione previste - Accoglienza-Inserimento: incontri iniziali finalizzati alla conoscenza del progetto e all’inserimento degli operatori volontari nella sede di attuazione (lezione frontale) - Formazione sul campo: sono previsti vari momenti formativi in itinere (valutati anche in base agli operatori volontari selezionati) per una attenta analisi dei ruoli e delle mansioni svolte (lezioni fronta- li e dinamiche non formali) - Verifica delle competenze acquisite: durante l’anno sono previsti, con scadenza trimestrale, incontri di verifica per una presa di coscienza da parte degli operatori volontari dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi stabiliti e delle competenze acquisite (dinamiche non formali) - Per alcuni contenuti specifici verrà utilizzata la formazione a distanza con l’utilizzo della piattafor- ma e-learning La formazione specifica, oltre agli incontri formativi programmati, si svolge quotidianamente attraverso: - la spiegazione teorica, - l’affiancamento pratico nelle mansioni che l’operatore volontario deve svolgere, - la verifica e lettura critica delle stesse, avvalendosi in particolare della metodologia del learning by doing. All’operatore volontario entro il 90° giorno di servizio verrà proposto, da parte del responsabile della sicurez- za della sede dove svolge il suo servizio, un corso di formazione e informazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Certificazione della formazione generale e specifica erogata Il VIDES provvederà a certificare le ore di formazione generale e specifica svolte predisponendo per ciascuna SAP, una scheda registrazione delle presenze per ogni incontro formativo. Ogni scheda sarà così articolata: - luogo di svolgimento del corso di formazione; - data e orario in cui è stata erogata la formazione, con firma dell’operatore volontario, all’inizio e fine della lezione; - nominativo del docente e qualifica; - tematica approfondita; - metodologia utilizzata; - clima rilevato tra i partecipanti secondo una scala a tre items: confusione: l’attività è spesso interrotta; interesse: l’attività si svolge in uno spirito di collaborazione; coinvolgimento generale: l’attività è svolta con modalità molto attiva e con sostegno recipro- co interno al gruppo. Per la formazione a distanza saranno predisposti appositi report di download e consultazioni personalizzate. Contenuti della formazione In relazione agli obiettivi ed alle attività precedentemente descritti nella formazione specifica saranno ap- 18
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