Storytelling aziendale attraverso la fotografia - Docente: Giorgio Sitta (www.giorgiositta.com)
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
I vantaggi della fotografia Il 90% delle informazioni che arrivano al nostro cervello sono informazioni di tipo visivo. Il cervello umano elabora le informazioni di tipo visuale 60.000 volte più velocemente di quelle di tipo testuale. Il 40% delle persone risponde più efficacemente a stimoli visivi che non a stimoli testuali
I personaggi Chi guarda la nostra storia è attratto da alcuni dei personaggi, prendendo a sua volta una posizione.
Gli ambienti Racconta luoghi e spazi che il fotografo può presentare e far esplorare al fruitore delle immagini. Possono essere luoghi reali o immaginari.
Gli eventi Spesso questo tipo di narrazione è legata alla temporalità degli eventi e ha uno sviluppo cronologico che segna un inizio, uno svolgimento e una fine. Viene utilizzata quando il fotografo desidera fare emergere l’importanza della consequenzialità.
Gli oggetti Il fotografo mostra oggetti allo spettatore. La narrazione attraverso oggetti è la meno utilizzata e spesso ha un’implicazione fortemente concettuale. Il fotografo utilizza l’oggetto come metafora per spiegare altro.
Un patrimonio essenziale: la storia Credibilità Coerenza Crescita del pubblico Coinvolgimento del pubblico Evoluzione dei comportamenti Statistiche
I nostri obiettivi
Lo sviluppo storico
Immagini e tipi di comunicazione Didascalica Evocativa Emozionale Virale Commerciale Artistica Lifestyle Interattiva
Didascalica
Evocativa
Emozionale
Commerciale
Artistica
Lifestyle
Il punto di partenza: le cinque «W» del giornalismo WHO (Chi) WHAT (Che cosa) WHEN (Quando) WHERE (Dove) WHY (Perché)
Un esempio generale
1)WHO, è una rappresentazione esplicita degli atleti; 2)WHAT, l’azione sportiva è rappresentata in modo altrettanto evidente e il più possibile dinamico; 3)WHEN, il pettorale individua la gara; 4)WHERE, in questo caso ho deciso di rendere indefinito l’ambiente, sfocando, desaturando e lavorando sul contrasto, per “sospendere” l’azione in uno spazio che, in qualche modo, “congela” anche il tempo; 5)WHY, il perché viene riassunto dall’immagine nel suo insieme.
La comunicazione commerciale e la sesta «W»: (for) whom Individuazione del target Scelta del media Scelta del messaggio Scelta del linguaggio Distribuzione Interazione
Sei suggerimenti per iniziare 1)Imparare a “raccontare” tramite una sequenza di immagini, ma anche con un singolo scatto 2)L’interazione con il soggetto e con il pubblico sono fondamentali. 3)Le storie sono fatte di ambienti, protagonisti e situazioni. Non vi focalizzate solamente su un elemento della storia. 4)La partecipazione paga: vivete in prima persona quello che raccontate. 5)Prestate molta attenzione al lavoro di editing. 6)Prima di scattare scrivete, un lavoro preliminare su concept, struttura narrative e “sceneggiatura” è molto utile.
Tipi di racconto
Leggere le immagini
Ancora una volta, la pianificazione Kaushik Ghosh: “What your mind does not know, your eyes can’t see”
Dallo scatto singolo alla serie
Colpire con la forza delle immagini
Cinque elementi irrinunciabili
Pensare sempre alla destinazione Scopo Mezzo Pubblico Distribuzione
Qualche spunto narrativo
Iniziare bene (Annie Leibovitz)
L’elemento sorpresa (Diane Arbus)
Dare vita al racconto (Luisa Raimondi)
Partecipazione e immedesimazione (James Nachtwey)
Attivare la mente del pubblico (Robert Capa)
Circostanziare vuole dire rendere credibile (Elliott Erwitt)
Minimalismo ed eccesso (Helmut Newton – Sex & Landscapes)
Pensare e raccontare positivo (per vendere)
Le caratteristiche della narrazione Jerome Bruner (psicologo cognitivo - https://it.wikipedia.org/wiki/Jerome_Bruner) spiega il processo evidenziando dieci proprietà fondamentali, alcune delle quali possono essere applicate alla fotografia. Sequenzialità: i fatti narrati sono ordinati tramite una successione di tipo spazio-temporale. Particolarità: la trama della storia è legata a episodi, personaggi o luoghi specifici. Intenzionalità: l’interesse per le situazioni e le intenzioni che guidano le azioni dell’uomo per raggiungere scopi, affermare opinioni e credenze. I soggetti che vengono fotografati prendono decisioni, provano sentimenti e si muovono all’interno del racconto e proprio per questo vengono raccontati attraverso la storia. Opacità referenziale: chi narra una storia può descrivere eventi effettivamente accaduti o può descrivere rappresentazioni di eventi/soggetti. Nella narrazione le storie non devono essere necessariamente vere, ma verosimili, possibili. Infatti, il concetto di opacità referenziale afferma che la rappresentazione ha valore non perché si riferisce a un evento/soggetto determinato, ma in quanto rappresentazione dello stesso. Possiamo raccontare un fatto realmente accaduto o muoverci nella storia descrivendo esclusivamente sensazioni o atmosfere relative a un evento. Componibilità ermeneutica: consiste nel legame esistente tra le varie parti della narrazione. I segmenti della vostra storia fotografica dovranno essere equilibrati tra loro per poter comporre un racconto coerente e leggibile. Violazione della canonicità: se la narrazione è canonica (evitate quando potete di esserlo), le parti del racconto si snodano secondo le attese. Se nella narrazione avvengono fatti inaspettati, la linearità viene meno. Incertezza: quando la narrazione non è reale, o non lo è del tutto, si colloca a metà strada tra realtà e rappresentazione. I fruitori possono interpretare i significati da attribuire alla narrazione. Per esempio, quando usiamo metafore in fotografia: lasciare aperte molte strade interpretative potrebbe dare al racconto un grado di attrazione maggiore. Appartenenza a un genere: ogni narrazione può essere inserita in un suo genere o stile che tende a rimanere costante. Lo storytelling è, in sostanza, la strutturazione delle esperienze umane attraverso i racconti e la loro narrazione. È un procedimento che fornisce alle persone una sensibilità culturale in grado di avviare sviluppi meditativi ed educativi, soprattutto in gruppo. Abbiamo un grande compito e una grande responsabilità, quindi sfruttiamola al meglio.
Da metabolizzare Differenti tipi di immagini per creare il giusto ritmo per la propria storia. Per esempio, è possibile scegliere tra un piano lungo, un piano medio, uno scatto dettagliato o ravvicinato, un ritratto o uno scatto che mostri il soggetto in azione. Le fotografie non dovrebbero essere ridondanti. Scegliere le foto da usare ed escludere quelle che non aggiungono nulla di significativo al messaggio. La prima foto attira immediatamente gli spettatori nella storia. Il tipo di luce che utilizzate aggiungerà mood all’immagine. L'inquadratura. I punti di vista. La composizione.
Puoi anche leggere