Storia della medicina - Prof. Fabio CAVALLI - La sifilide - Moodle@Units

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Storia della medicina
Prof. Fabio CAVALLI

15. La sifilide
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A.D. 1494. Le truppe di Carlo VIII entrano nella penisola italica
dirette alla volta della città di Napoli. Secondo le cronache
dell’epoca, entrati nei territori della città partenopea i militari
spagnoli si dettero a comportamenti licenziosi, lasciando nella
popolazione locale un male fino ad allora sconosciuto.
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I primi medici che si occuparono di sifilide erano convinti
che questa malattia fosse stata importata dai marinai di
Colombo. Questa ipotesi, poi risultata priva di fondamento,
si ritrova ancora riportata anche nei libri di testo.
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Un recente studio filogenetico ha mostrato una stretta somiglianza tra i ceppi di T.
pallidum trasmessi per via sessuale in tutto il mondo e due ceppi ottenuti da casi di
yaws in Guyana. I risultati di questo studio suggeriscono che le treponematosi del
Vecchio Mondo rappresentano la più antica delle treponematosi e che la sifilide
venerea si è evoluta dai ceppi di yaws americani prima di essere esportata di nuovo in
Europa.
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PERIOSTITE
“…diversi uomini d’arme e fantaccini che
                          per il fermento degli umori avevano delle
                          pustole su tutta la faccia e su tutto il
                          corpo. Esse assomigliavano a dei grani di
                          miglio, e di solito comparivano sotto il
                          prepuzio, o sulla parte esterna o sopra il
                          glande, accompagnate da leggero
                          prurito.”

(Marcello Cumano, 1485)
Viene narrata la storia del
giovane mitologico
pastore del «Nuovo
Mondo» Sifilo, che avendo
offeso Apollo fu da lui
colpito da una grave
nuova forma di malattia
contagiosa, caratterizzata
da profonde e deturpanti
ulcerazioni.

                               In realtà nel poema non esiste una trama e
                              Sifilo è servito semplicemente all’autore per
                              fare la descrizione della sifilide e nel suo
                              trattamento con mercurio e guaiaco (o legno
                              sacro)
Il «contagio» secondo Fracastoro
Esistono malattie contagiose che si trasmettono dall’ammalato al sano per mezzo
di “particelle invisibili e viventi” (seminaria morbi).
I “seminaria” isolati dal corpo malato con il respiro possono trasmettere il contagio in tre
modi:
      • per contatto diretto;
      • per mezzo di cose che siano state impregnate come indumenti o altro materiale;
      • a distanza per mezzo degli elementi costituenti l’ambiente, cioè l’aria l’acqua e
         suolo.
I “seminaria” per simpatia, sono attratti del corpo di individui sani dagli stessi umori dai
quali provengono e dagli stessi organi che gli hanno generati nel corpo dell’individuo
infetto. Penetrata nel corpo dell’individuo sano, i seminaria si riproducono e si
diffondono in esso riproducendo “quel che loro stessi sono e quel che li ha generati” cioè
la “sostanza putrida che porta alla creazione di altri contagi”.
Nel 1767 il medico scozzese Balfour distingue la blenorragia dalla sifilide.
Nel 1876 Alfred Fournier afferma l’eziologia sifilitica della tabe dorsale e nel 1879 quella
della paralisi generale.
Nel 1879 Neisser scopre il gonococco (Neisseria gonorreae)
Nel 1905 Schaudinn e Hoffmann scoprono la “spirocheta” nei gangli , nelle ulcere, nelle
papule, e nel la milza di pazienti sifilitici.
Nel 1911 Noguchi realizza la coltura del treponema.
Nel 1906 Wassermann, Neisser e Bruck applicano una reazione di deviazione del
complemento alla diagnosi di sifilide (reazione di Wassermann o di emolisi)
Nel 1913 Noguchi e Moore scoprono il treponema nella corteccia cerebrale dei pazienti
affetti da paralisi generale, confermando le affermazioni di Fournier.
«Una notte con Venere e tutta la vita con Mercurio»

La terapia viene individuata precocemente attraverso l’unguento mercuriale,
composto da mercurio metallico e il suo ossido mescolato a grasso animale in parti
eguali. L’unguento veniva spalmato generalmente sulle braccia e frizionat a lungo
per fare assorbire il mercurio.
La terapia aveva effetti collaterali pesantissimi: gravi disturbi neurologici e psichici,
insufficienza renale, gengiviti con caduta dei denti.
«POUR UN PLAISIR MIL DOULEUR»
“Stufa” o “botte” di Campailla (1668 – 1740)
- mutande antiveneree (spalmate di pomata al mercurio);
- frizioni mercuriali;
- lavande antiveneree;
- somministrazione orale di protocloruro di mercurio;
- liquore di Van Swieten, composto da una soluzione idroalcoolica
di sublimato corrosivo (bicloruro di mercurio) .

                                            1909: Erlich e Hato

                    ARSENOBENZOLI (Salvarsan)
                                          1921 Sazerac e Levatiti

                          SALI DI BISMUTO

   Nel 1928 Alexander Fleming scopre la pennicillina, che viene usata negli anni ‘30
   con successo sulla sifilide e specie sulla sifilide congenita.
Hans Holbein il giovane (1498 –1543) - Autoritratto
Giacomo Casanova (1725 -1794)
Gaetano Donizetti (1797 –1848)

1835                                    1847
Guy de Maupassant
                                 (1850 – 1893)

Niccolò Paganini 1782 – 1840
Tolouse - Lautrec

                   picnodisostosi

Rose la Rouge
Edvard Munch, Eredità I,
1897-1899, Oslo, Munch Museet
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