SPECIALE ART MUSEUMS OF SWITZERLAND - Artribune
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BIMESTRALE - COPIA EURO 0,001 - SUPPLEMENTO N.2 AD ARTRIBUNE MAGAZINE N. 36 18.06.2015 centro/00826/06.2015 ART MUSEUMS SPECIALE OF SWITZERLAND
L sito: mostra futura: mostra in corso: Joëlle Tuerlinckx — fino al 17 aprile architetto: Christ & Paul Bonatz | Christ & Gantenbein direttore: Josef Helfenstein anno di apertura: 1671 indirizzo: St. Alban-Graben 16/20 KUNSTMUSEUM sito: mostra futura: mostra in corso: Stephen Cripps — fino al 1° maggio architetto: Mario Botta direttore: Roland Wetzel anno di apertura: 1996 indirizzo: Paul Sacher-Anlage 1 MUSEUM TINGUELY sito: mostra futura: Wolfgang Tillmans — dal 28 maggio al 1° ottobre mostra in corso: Claude Monet — fino al 28 maggio architetto: Renzo Piano direttore: Samuel Keller anno di apertura: 1997 indirizzo: Baselstrasse 101 FONDATION BEYELER AMoS – Art Museums of Switzerland ’associazione AMoS – Art Museums of Switzerland riunisce i più importanti kunstmuseumbasel.ch tinguely.ch fondationbeyeler.ch musei svizzeri d’arte, design e fotografia del XX e XXI secolo. Il nostro scopo è la cooperazione, il trasferimento delle conoscenze, lo sviluppo del prodotto, la rappresentanza degli interessi, nonché l’incremento della domanda di esperienza anno vi numero 36 supplemento 2 marzo-aprile 2017 artistica in Svizzera. Attraverso lo scambio di informazioni, know-how e attività ¡Hola Prado! — dall’8 aprile al 20 agosto Wim Delvoye — dal 14 giugno al 1° gennaio www.artribune.com comuni, l’esperienza dell’arte in Svizzera, e in particolare i musei affiliati ad Art Museums of Switzerland, dovrebbe essere sviluppata, resa nota e popolare per le persone interessate all’arte, al design e alla fotografia. supplemento a cura di Marco Enrico Giacomelli CHRISTIAN BRÄNDLE presidente dell'associazione AMoS direttore responsabile Marco Enrico Giacomelli (segue a pg. 27) direttore Massimiliano Tonelli pubblicità Cristiana Margiacchi 393 6586637 Rosa Pittau 339 2882259 Basilea adv@artribune.com concessionaria downloadPubblicità s.r.l. Riehen via Boscovich 17 – Milano via Sardegna 69 – Roma 02 71091866 | 06 42011918 info@downloadadv.it redazione / editore 8 Artribune s.r.l. milioni e mezzo di abitanti e 750 musei: fate voi il conto pro capite della si- sito: mostra futura: mostra in corso: Take a Holiday! — fino al 9 luglio architetto: EM2N Architekten direttore: Christian Brändle anno di apertura: 1875 indirizzo: Pfingstweidstrasse 96 MUSEUM FÜR GESTALTUNG via Ottavio Gasparri 13/17 – Roma tuazione in Svizzera. E tuttavia i numeri, presi in maniera acritica, spesso so- redazione@artribune.com no poco eloquenti. Nella fattispecie, occorre andare a toccare con mano cosa museum-gestaltung.ch progetto grafico significa prendere sul serio la missione museale e culturale nella Confederazione Zurigo Alessandro Naldi Elvetica. Di quei 750 musei abbiamo quindi considerato una rosa ristretta, quelli appartenen- Turn the Puppets Loose — dal 5 maggio al 10 luglio stampa ti all’associazione AMoS – Art Museums of Switzerland. Ve li abbiamo raccontati CSQ - Centro Stampa Quotidiani uno a uno, spesso insieme alla voce dei loro direttori. E se dovessimo scegliere un via dell’Industria 52 – Erbusco (BS) filo rosso che li accomuna, opteremmo per la capacità e la volontà di rendere vivo Winterthur ognuno di questi musei. Senza nulla perdere in fatto di conservazione e tutela, la in copertina visione che caratterizza questi direttori è una tensione verso l’epoca in cui viviamo, LAC, Lugano. Photo © Studio Pagi il presente, e di conseguenza verso il futuro. Come si traduce questa tensione? In un’attenzione reale e fattuale per le esigenze sito: mostra futura: mostra in corso: Ernst Ludwig Kirchner — fino al 7 maggio architetto: Karl Moser, 1904-10 direttore: Christoph Becker anno di apertura: 1910 indirizzo: Heimplatz 1 KUNSTHAUS del pubblico, anzi dei pubblici: per rendere la visita al museo istruttiva ma piacevo- sito: mostra futura: mostra in corso: Francesco Jodice — fino al 7 maggio architetto: W. Leschke Architekturbüro direttore: Peter Pfrunder anno di apertura: 1971 | 1993 indirizzo: Grüzenstrasse 44/45 FOTOZENTRUM a destra Kunsthaus Zürich. View over Heimplatz le, efficace ma serena. E per renderla tale a tutti, senza alcuna distinzione o discri- kunsthaus.ch fotomuseum.ch | fotostiftung.ch © David Chipperfield Architects minazione. In estrema sintesi: questi direttori, nessuno escluso, hanno contribuito a rendere i musei che gestiscono dei luoghi in cui si ha voglia di tornare. Questo piccolo grande tour permette altresì di compiere un affondo in quell’af- Registrazione presso il Tribunale di Roma Action! — dal 23 giugno al 30 luglio fascinante disciplina che è l’architettura museale. Siamo così passati da alcuni Danny Lyon — dal 20 maggio al 27 agosto n. 184/2011 del 17/6/ 2011 Chiuso in redazione il 22 marzo 2017 neo(classici) esempi come il MAH di Ginevra, il Musée de l’Elysée di Losanna e il Kunstmuseum di Berna a rifunzionalizzazioni di strutture industriali, come nel in collaborazione con Svizzera Turismo caso del MAMCO di Ginevra, di uno dei due edifici del Fotozentrum di Winterthur e dello Schaudepot nella Toni-Areal di Zurigo. Due splendidi progetti di Renzo Piano ci hanno condotto da Riehen a Berna, ovvero dalla Fondation Beyeler al Zentrum HANNO COLLABORATO: Paul Klee. E sul fronte dell’architettura contemporanea abbiamo proseguito, con il Museum Tinguely di Mario Botta a Basilea, con il secondo edificio del Fotozentrum Lionel Bovier di W. Leschke Architekturbüro a Winterthur, fino al LAC di Ivano Gianola a Lugano, Christian Brändle inaugurato nel 2015. Storia recentissima anche per il Kunstmusem di Basilea, con Marco Franciolli Tatyana Franck l’estensione di Christ & Gantenbein aperta al pubblico meno di un anno fa; e storia Samuel Keller futura, con David Chipperfield Architects all’opera alla Kunsthaus di Zurigo e Peter Arianna Testino Zumthor alla Fondation Beyeler. Roland Wetzel Nina Zimmer MARCO ENRICO GIACOMELLI
4 // GINEVRA GINEVRA // 5 Sta in un edificio che ospita anche il CAC – Centre d’Art Contemporain, e insieme stanno al MAMCO: UN MUSEO centro di un distretto, il Quartier des Bains, che il New York Times ha definito “una nuova SoHo”. È questo il MAMCO, il più grande museo svizzero d’arte contemporanea, diretto da AL CENTRO DI UN pochi mesi da Lionel Bovier. Che ci ha accompagnato in questa visita virtuale. DISTRETTO ANNO DI APERTURA: 1994 ARCHITETTO: DIRETTORE: Erwin Oberwiler, 1994 Lionel Bovier [photo Annik Wetter] MOSTRA IN CORSO: Zeitgeist COLLEZIONE: fino al 7 maggio circa 2.500 opere MOSTRA FUTURA: VISITATORI: Kelley Walker 50mila nel 2016 dal 30 maggio al 3 settembre MAMCO – MUSÉE D’ART MODERNE ET CONTEMPORAIN È il più grande museo svizzero dedicato all’arte contemporanea I niziamo puntualizzando: il MAMCO cittadina”, sottolinea il direttore. “È in regolarmente di donazioni e prestiti”. La caposaldi, i grandi focus monografici su industriale che circonda il MAMCO e do- tramite serigrafia e moltiplicate) e stru- – acronimo per Museo d’Arte moder- effetti un’associazione, l’AMAM, che ne raccolta conta circa 3mila opere e Bovier Wade Guyton, Kelley Walker e William vrebbe inaugurare quest’estate”. Ma le menti digitali contemporanei, per inter- na e Contemporanea – si estende su sostenne l’esistenza sin dagli Anni Set- la definisce “leggera e dinamica”, anche Leavitt, insieme a mostre più ridotte di novità non si fermano qui: “Stiamo discu- rogare la circolazione e il consumo delle 3.500 mq di spazi espositivi, e quindi tanta”. Nasce dunque come fondazione grazie al contesto in cui è ospitata, “un’ex nomi quali Sherrie Levine, John Miller, tendo con la Città di Ginevra, proprietaria immagini nell’era digitale”, spiega il diret- è il più grande museo svizzero dedicato privata, per diventare in seguito una fon- fabbrica in centro città. La tipologia ar- Jim Shaw, Franz Erhard Walther, Vito dell’edificio, per dare il via a un’importan- tore. In autunno si passa in California con all’arte contemporanea. “Sviluppiamo un dazione pubblica che riunisce la Città di chitettonica è stata preservata e permet- Acconci, Gordon Matta-Clark, Jenny te ristrutturazione che permetterà di pen- la prima retrospettiva europea di Wil- racconto su una temporalità abbastanza Ginevra, il Cantone di Ginevra e la Fon- te una grande modularità delle sale e dei Holzer, Asger Jorn e Nam June Paik. sare nuovi accessi al museo e di includere liam Leavitt, “figura ancora troppo poco breve, dal 1960 ai giorni nostri”, spiega il dazione MAMCO. “Il partenariato priva- percorsi espositivi”. nuove funzionalità”. nota della Los Angeles degli Anni Settanta. neodirettore Lionel Bovier, “e articolia- to/pubblico all’origine della sua attuale UNA GIORNATA AL MUSEO Attraverso installazioni, disegni, dipinti, mo la presentazione di opere dalla colle- L’ESORDIO DI BOVIER Pensando a una giornata trascorsa al mu- opere teatrali e performance sonore, Lea- zione all’organizzazione di mostre mono- L’attuale direttore è arrivato al MAMCO seo, la prima questione riguarda le atti- vitt riflette sulla produzione di immagina- La politica delle grafiche o poligrafiche, di grande formato, Il Quartier des Bains è l’anno scorso. Così sintetizza i suoi primi vità per i più piccoli, e non solo. “Dispo- rio occidentale che, dal secondo dopoguer- rinnovate tre volte all’anno. Facendo rea- passi al museo: “Innanzitutto ho messo niamo di un’offerta molto ricca di attività acquisizioni è ra, è imposto da Hollywood”. un distretto ad alto tasso gire i piani consacrati agli anni 1960-1970 l’accento sulla collezione, riorganizzato gli pedagogiche e di progetti di mediazione risolutamente rivolta Tutto questo avviene in un isolato che, e 1970-1980 con la mostra temporanea del di creatività, una nuova spazi e i circuiti di presentazione e intro- per tutti i pubblici”, assicura Bovier, “e in perdonateci il gioco di parole, è tutt’altro al contemporaneo primo piano, questo dispositivo ci permet- SoHo dotto un nuovo dispositivo di correlazione una varietà di lingue che vanno natural- che isolato. Il Quartier des Bains è infat- te di progettare il museo come un’esposi- fra le diverse proposte di esposizione del mente dal francese e dall’inglese al tedesco ti un distretto ad alto tasso di creatività. zione globale, un’unità più interessante museo”. e al russo”. “Sono stati il MAMCO e il CAC a dare im- della somma delle sue parti. Questo fun- governance è un modello da seguire per La prima stagione espositiva, datata Più critica la situazione dei cosiddetti ser- IL FUTURO AL MAMCO pulso al quartiere”, ci tiene a sottolineare zionamento, così come la particolarità di numerose istituzioni”: permette infatti di 2016/2017, ha visto quindi svilupparsi un vizi aggiuntivi: “La fabbrica che accoglie il E NEL DISTRETTO Bovier. “Le gallerie li hanno rapidamente lavorare soprattutto con artisti viventi, avere una struttura non-statale leggera, filo rosso ai cui capi ci sono le collettive museo ospita anche il Centro d’Arte Con- Mentre al CAC è in corso la personale raggiunti e oggi costituiscono un ecosi- fanno del MAMCO un luogo unico in Sviz- “ma le cui attività e la collezione sono de- GVA-JFK (“sul dialogo transatlantico fra temporanea”, quello diretto da Andrea di Roberto Cuoghi, cosa ci aspetta al stema culturale di grande qualità. Se ci zera”. stinate al pubblico”. la scena della Svizzera francese e New Bellini. “Non essendo stato pensato per MAMCO? Durante l’estate, la retrospet- aggiungi i caffè e i ristoranti che hanno Questo modello informa anche la politica York negli Anni Ottanta”) e Zeitgeist (che delle istituzioni culturali”, prosegue Bo- tiva dell’americano Kelley Walker occu- aperto tutto intorno a rue des Bains, ca- UN MODELLO DI GOVERNANCE delle acquisizioni, “risolutamente rivolta “interroga il/i ritorno/i di questioni di fi- vier, “al momento non c’è né un ristorante perà tutto il primo piano del museo. “Il pirai perché il New York Times ha definito L’unicità del museo non è però soltanto al contemporaneo. È essenzialmente fi- gurazione e di espressività fra gli Anni né una libreria. Ho lanciato un progetto di suo lavoro utilizza tecniche scaturite dalla quest’area la ‘nuova Soho’… fatte le debite questa: “Il MAMCO è nato da una volontà nanziata da donatori privati e beneficia Settanta e oggi”). Intorno a questi due libreria temporanea all’ingresso dell’area Pop Art (immagini fotografiche riprodotte proporzioni!”.
6 // GINEVRA GINEVRA // 7 MAH: UN MUSEO Multidisciplinare per antonomasia, il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra è una delle più ampie sedi museali elvetiche. Dalle arti applicate all’archeologia, passando per importanti FRA ARTE E STORIA nuclei pittorici, il MAH si è guadagnato un ruolo di primo piano nel panorama delle istituzioni pubbliche internazionali. ANNO DI APERTURA: 1910 DIRETTORE: ARCHITETTO: Jean-Yves Marin Marc Camoletti, 1903-10 [photo F. Bevilacqua © MAH] MOSTRA IN CORSO: VISITATORI: Les catalogues d’exposition 250mila all’anno fino al 27 maggio MOSTRA FUTURA: COLLEZIONE: Musées du XXIe siècle 650mila oggetti dall’11 maggio al 20 agosto MAH – MUSÉE D’ART ET D’HISTOIRE È uno dei più grandi musei della Svizzera G razie a un patrimonio trasver- IERI E OGGI soprattutto alle fasce più giovani. Una se- sale, che guarda contemporane- Fondato nel 1910 e progettato dall’archi- rie di iniziative studiate per avvicinare i Le sale dedicate alle belle arti offrono temporanee, improntate al consueto cri- visions, défis, un’analisi condotta su una amente alla tradizione svizzera tetto di discendenza piemontese Marc piccoli visitatori e le loro famiglie ai ca- un dettagliato colpo d’occhio sulla storia terio multidisciplinare. Fino a maggio la quindicina di musei di recente fondazio- e allo scenario estero, il Musée Camoletti per riunire in un’unica sede le polavori conservati tra le mura del museo della pittura occidentale fra il Quattro- Bibliothèque d’art et d’archéologie offre ne, alla ricerca di tratti e peculiarità che d’Art et d’Histoire di Ginevra è un inne- collezioni pubbliche all’epoca dislocate in in maniera divertente e intuitiva, unendo cento e gli Anni Zero, ponendo l’accento al pubblico una panoramica su alcuni rispecchino le esigenze del contesto con- gabile punto di riferimento per gli amanti diversi luoghi, il MAH può contare su una gioco e apprendimento nel corso di tour su scuole e protagonisti. Qualche nome? cataloghi delle esposizioni conservati temporaneo nei riguardi della cultura. delle belle arti. La sua raccolta è incentra- interattivi e laboratori all’insegna della Konrad Witz, autore de La Pêche mi- Se ad aprile la Maison Tavel alzerà il si- ta su corpus di opere regionali e donazio- pittura, della musica e della danza. raculeuse, sopravvissuta alla Riforma, pario sulla mostra dedicata ai progetti ni da parte di collezionisti, fondazioni e la Scuola di Fontainebleau, Gusta- ispirati al “monument international de Sono molteplici i percorsi ve Courbet, cui si deve un eccezionale Sono oltre 70mila cittadini amanti della creatività. Comple- I PERCORSI la Réformation”, comunemente definito tano un mosaico di eccellenza preziose che si possono seguire Sono molteplici i percorsi che si possono Panorama des Alpes, Pablo Picasso e gli oggetti che “Mur des Réformateurs”, dal 7 aprile il serie pittoriche firmate da Liotard, Val- per orientarsi lungo seguire per orientarsi lungo i 15mila anni il suo Baigneurs à la Garoupe, Auguste compongono la sezione Cabinet d’arts graphiques farà da cornice lotton, Hodler e una densa collezione di i 15mila anni di storia di storia attraverso cui si dipana la col- Rodin. archeologica, che può alla personale di Martin Disler, riunen- paesaggi ispirati alla Svizzera. lezione del MAH. Ben due piani del mu- Sono oltre 70mila, invece, gli oggetti che do disegni e dipinti realizzati fra il 1988 Oltre all’esposizione permanente, il mu- attraverso cui si dipana seo sono intitolati alle arti applicate, che compongono la sezione archeologica, vantare la più illustre e il 1996 e celebrandone lo stile allergico seo ginevrino ospita rassegne temporanee la collezione del MAH coprono un orizzonte temporale esteso che può vantare la più illustre raccolta di raccolta di antichità alle convenzioni. A settembre, invece, il sia nei propri spazi sia presso il Cabinet dal Medioevo al Novecento. Qui trova- antichità egizie della Svizzera. egizie della Svizzera Cabinet svizzero aprirà le porte all’Ita- d’arts graphiques e il Musée Rath – che, no dimora armi antiche, tessuti, oggetti lia, con Dessins Italiens de la Renaissan- insieme alla Bibliothèque d’art et d’ar- raccolta di circa 650mila oggetti, meta d’arredo e strumenti, senza dimenticare MOSTRE E FUTURO ce, un centinaio di disegni appartenenti chéologie e alla Maison Tavel, compongo- annuale di approssimativamente 250mi- la raccolta di icone greche e russe, una Non solo della propria collezione, però, presso i suoi archivi – ben 70mila volu- all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, no la “geografia” del museo –, offrendo un la visitatori. La volontà di rendere frui- collezione che solo il MAH, fra le istitu- vive il museo ginevrino. Anche il 2017 mi, dal Seicento ai giorni nostri. Sem- testimoni delle diverse tecniche grafiche ricco calendario di approfondimenti sugli bile la propria collezione trova riscontro zioni pubbliche svizzere, mette in mostra si conferma un’annata particolarmen- pre a maggio il MAH inaugurerà la mo- adottate dagli artisti italiani fra il Quat- snodi cardine della storia dell’arte. nel serrato programma di attività rivolte in maniera permanente. te vivace sul fronte delle rassegne stra Musées du XXIe siècle. Ambitions, trocento e il Cinquecento.
8 // LOSANNA LOSANNA // 9 MUSÉE DE L’ELYSÉE Fin dalla sua nascita, nel 1985, il Musée de l’Elysée ha trasformato Losanna in uno degli osservatori più prestigiosi sulla fotografia internazionale. Dotata di un incredibile OBIETTIVO SULLA FOTOGRAFIA patrimonio visivo, la sede appartiene al circuito delle istituzioni museali svizzere votate all’arte, confermando il ruolo cardine della fotografia nel panorama creativo mondiale. Di questo e di molto altro abbiamo discusso con la direttrice Tatyana Franck. ANNO DI APERTURA: 1985 DIRETTORE: ARCHITETTO: Tatyana Franck Abraham Fraisse, 1780-83 [photo Anoush Abrar] [photo Reto Duriet] MOSTRA IN CORSO: No vertical limit VISITATORI: fino al 30 aprile 48mila nel 2016 MOSTRA FUTURA: COLLEZIONE: Slides circa 2 milioni di opere dal 31 maggio al 24 settembre MUSÉE DE L’ELYSÉE Sarà il fulcro del nuovo cluster museale della città U na ricca offerta espositiva ed UNA COLLEZIONE UNICA archivi completi, fra cui quelli di Charlie editoriale e lo sconfinato ar- Le esposizioni temporanee rappresenta- Chaplin, René Burri, Nicolas Bouvier ed chivio di cui è dotato rappre- no spesso un ottimo pretesto per metter Ella Maillart”. sentano le basi su cui poggia il in risalto la densa raccolta del museo che, Alle mostre ospitate negli ambienti del ad hoc per i bambini dai sei anni di età. del dialogo tra le maggiori istituzioni cul- spazi espositivi, triplicare quelli dei suoi successo del Musée de l’Elysée, ospite di ancora una volta, parla la lingua dei grandi museo si sommano l’abituale appunta- Durante la Nuit des images, inoltre, grandi turali cittadine, nel 2021 il progetto Pla- depositi e offrire al pubblico una stanza uno storico edificio di Losanna, immerso mento estivo con la Nuit des images – e piccini possono cimentarsi nella costru- teform10 diventerà realtà. Il Museo Can- multimediale”. nel verde e rivolto verso il Lago di Gine- giunta, nel 2016, alla sua sesta edizione, zione di una camera oscura o approfondi- tonale di Belle Arti, il Museo del Design La programmazione elaborata dal museo vra. A metterne in luce i punti di forza è totalizzando 6mila presenze – e le rasse- re la cronofotografia. e delle Arti Applicate Contemporanee e il per il 2017 stempererà l’attesa. No vertical la direttrice Tatyana Franck, che sotto- gne promosse in tutto il mondo. Soltanto Per rendere sempre più fruibile al pubbli- Musée de l’Elysée convergeranno in un’u- limit. Mountain photography, la mostra in linea la leadership del museo tra le istitu- lo scorso anno il museo svizzero ha rag- co il patrimonio custodito dalla bibliote- nica sede, a poca distanza dalla stazione corso fino al 30 aprile, apre le porte della zioni mondiali interamente dedicate alla Il museo è un centro di giunto Clermont Ferrand, Parigi, Rotter- ca, nel 2014 il museo ha avviato un’estesa collezione del museo per indagare l’affa- fotografia. eccellenza nel campo dam, Barcellona, Madrid, Puebla e Città campagna di digitalizzazione di una rac- scinante legame tra la montagna e la pra- Vincitore del Lucie Foundation Spotlight del Messico, Derby, Arkhangelsk e San colta davvero eccezionale che “ripercorre tica fotografica, mentre il palinsesto esti- Award nel 2016, il Musée de l’Elysée testi- della conservazione e Paolo. la storia della fotografia attraverso edi- vo sarà inaugurato dalla prima rassegna monia “la varietà delle pratiche fotografi- del potenziamento del zioni rare e fuori stampa”. In seguito alla Nel 2021 il progetto dedicata alla storia delle proiezioni e delle che, storiche e contemporanee”. Grazie a patrimonio visivo PENSARE IN GRANDE partnership con lo Swiss Federal Institute Plateform10 diventerà slide fotografiche, dalla metà dell’Otto- “rassegne innovative, importanti pubbli- Il desiderio di ampliare i propri orizzonti of Technology / EPFL di Losanna, la piat- realtà: tre musei, cento ai giorni nostri, consentendo al cazioni ed eventi di richiamo”, il museo è non si limita alle attività espositive, ma taforma PhotobooksElysee.ch è diventata compreso il Musée de pubblico di immergersi nelle installazio- anche riuscito nell’intento di trasmettere trova riscontro anche nelle strategie mes- operativa a partire dallo scorso gennaio. ni di Nan Goldin, Fischli/Weiss e Jan al pubblico una conoscenza più approfon- se in campo per coinvolgere il pubblico “Nell’arco di cinque anni”, stima la diret- l’Elysée, convergeranno Dibbets. In autunno, invece, spazio alle dita dell’arte dello scatto. I numeri parla- numeri. Come ricorda la direttrice, il mu- e farlo sentire parte del museo. “Grazie trice, il museo “sarà in grado di garantire in un’unica sede collaborazioni tra il museo e altre istitu- no da sé: durante il 2016, 48mila visitatori seo è “un centro di eccellenza nel campo a The Studio, uno spazio dedicato, inco- al pubblico l’accesso alla maggior parte zioni culturali, non solo svizzere. Co-pro- hanno dato fiducia al ricco calendario di della conservazione e del potenziamento raggiamo i giovani visitatori ad andare dei titoli e alle migliaia di immagini” cu- dotta dal Musée de l’Elysée, dalla Ciném- mostre proposto dal museo, che ha indi- del patrimonio visivo. Custode di una col- alla scoperta della mostre organizzate stodite dalla biblioteca. athèque Suisse e dalla Cinémathèque viduato in Werner Bischof e nel graphic lezione unica, composta di più di un mi- appositamente per loro”, spiega la diret- ferroviaria cittadina. Oltre a trasformare française di Parigi, la mostra Icons sarà designer polacco Wojciech Zamecznik, lione di fototipi, 200mila stampe e 800mi- trice. Senza dimenticare i workshop, che UN SALTO NEL FUTURO Losanna in una “innovativa città della cul- la prima retrospettiva svizzera incentra- pioniere nell’uso della fotografia all’inter- la negativi, il Musée de l’Elysée include li incentivano a fare esperimenti con la Le novità che costellano il futuro del Mu- tura”, Plateform10 consentirà al museo ta sulla produzione del regista americano no del proprio lavoro, i suoi protagonisti. anche più di una dozzina di collezioni e fotografia e la serie di attività strutturate sée de l’Elysée non si fermano qui. Frutto capitanato da Franck di “raddoppiare gli Gus Van Sant.
10 // BERNA BERNA // 11 Una fondazione unica e un'unica direttrice per gestire due musei: il Kunstmuseum Bern e il Zentrum Paul Klee. Missione possibile, anzi efficacissima. Anche grazie alla neodirettrice Nina Zimmer, che ci ha accompagnato alla scoperta di due istituzioni vivaci e rigorose. ANNO DI APERTURA: ARCHITETTO: 1879 (Kunstmuseum) Stettler & Hebler, 1876-78 2005 (Zentrum Paul Klee) (Kunstmuseum) DIRETTORE: Renzo Piano, 1999-2005 Nina Zimmer (Zentrum Paul Klee) VISITATORI: MOSTRA IN CORSO: circa 150mila all’anno Terry Fox fino al 5 giugno COLLEZIONE: MOSTRA FUTURA: circa 51mila opere The Revolution is dead. (Kunstmuseum) Long live to Revolution!, 4mila opere dal 13 aprile al 9 luglio (Zentrum Paul Klee) DAL KUNSTMUSEUM KUNSTMUSEUM BERN + ZENTRUM PAUL KLEE AL ZENTRUM PAUL KLEE È un esperimento perfettamente riuscito di direzione unica per due musei D a agosto 2016, Nina Zimmer è e di 48mila fra disegni, stampe, fotogra- la visione dell’edificio di Eugen Stettler” fu dalla quale emergono “tre onde in acciaio attività e spazi incoraggia e stimola la della Rivoluzione Russa, quella avvenuta a capo di due istituzioni nella fie, video e film, opere di artisti quali Paul l’architetto Gottlieb Hebler. “Grazie a e vetro che si fondono con il paesaggio”. creatività artistica di ogni partecipante”. nell’ottobre del 1917, “punto di partenza capitale della Confederazione Klee, Pablo Picasso, Ferdinand Hodler innumerevoli estensioni, il Kunstumu- Come abbiamo ripetuto spesso in queste Un impegno che è stato recentemente dell’Avanguardia Russa e della sua radi- Elvetica, riunite l’anno prece- e Meret Oppenheim. Una collezione in seum Bern ora dispone di oltre 3.500 mq pagine, stando in Svizzera occorre sgom- premiato con l’etichetta Kultur inklusiv. cale astrazione, che rivoluzionò la storia dente sotto una medesima fondazione. costante incremento, ma che “nell’ultimo di superficie espositiva e”, attenzione alla brare la mente da idee museologiche da- Andare in famiglia al museo significa an- dell’arte”. Da un lato c’è il Kunstmuseum, ovvero il anno è cresciuta in maniera notevole”, notizia, “nei prossimi anni sono program- tate: anche in questo caso, infatti, l’opera che poter gestire il tempo della visita in Una seconda collaborazione, stavolta più antico museo svizzero dotato di una sottolinea la direttrice, “grazie all’inte- mati ulteriori ampliamenti”. di Klee non è conservata in maniera sta- serenità, soddisfacendo le esigenze di con la Bundeskunsthalle di Bonn, si di- collezione permanente, con opere che grazione del lascito Gurlitt e del prestito a tica. “Attraverso prospettive contempo- adulti e bambini. In questo senso, è da se- spiegherà invece in autunno in occasio- coprono un arco temporale di otto seco- lungo termine della Collezione Hahnloser/ FOCUS ZENTRUM PAUL KLEE ranee, nuove ricerche e innovative forme gnalare la presenza in entrambi i musei di ne delle due mostre Dossier Gurlitt: sarà li; dall’altro il Zentrum Paul Klee, cioè la Jaeggli”. Si cambia radicalmente prospettiva nel di educazione e comunicazione”, chiari- un bookshop e di un ristorante. l’occasione per vedere per la prima volta più significativa collezione al mondo di centro dedicato a Klee: per l’approccio sce Nina Zimmer, “il Zentrum Paul Klee una selezione di opere della collezione dipinti, acquerelli e disegni di Paul Klee, Nina Zimmer è a monografico, ovviamente, ma anche per intende portare il potenziale artistico di di Cornelius Gurlitt, protagonista di una ai quali si aggiungono un archivio e mate- l’edificio, di oltre un secolo più giovane e Paul Klee nel presente”. storia che ha dell’incredibile e che non riale biografico. capo di due istituzioni che si fregia della firma di Renzo Piano. Il Zentrum Paul Klee è vi sveliamo per non attenuare la (amara) La fruttuosa e recente cooperazione fra nella capitale della La storia inizia nel 1997, quando la nuora FAMIGLIE AL MUSEO un'isola verde da cui sorpresa. i due musei non si è fatta attendere: ne Confederazione Elvetica, dell’artista, Livia Klee-Meyer, dona 690 Impeccabile l’attività didattica al Kunst- emergono tre onde in Tutto ciò sarebbe già sufficiente per con- è testimonianza la mostra bilocata Chi- riunite dal 2015 in opere alla città e al cantone di Berna; ope- museum, rivolta ai bambini dai quattro vincerci a fare una gita a Berna. Ma la nese Whispers, che esponeva una parte re alle quali se ne aggiungono molte altre, ai dodici anni, i quali “vengono introdotti acciaio e vetro direttrice ci lascia con altri due inviti in significativa della Collezione Uli Sigg. “In un'unica fondazione provenienti da collezioni private, dalla fa- all’arte attraverso l’analisi giocosa e fan- forma di altrettante esposizioni: Desire concomitanza con la visita di Ai Weiwei a miglia Klee e dalla Paul Klee Foundation. tasiosa di singole opere della nostra vasta makes everything blossom... From van Go- Berna”, ricorda la direttrice, “la mostra “Le radici della storia del museo affon- “La decisione di costruire un museo nella collezione”. Se possibile, ancora più atten- UN 2017 RIVOLUZIONARIO gh to Cézanne, Bonnard to Matisse, ovve- ha portato circa 120mila visitatori in città dano nelle idee rivoluzionarie dell’Illu- zona di Schöngrün, nella periferia orien- ta è la politica adottata dal Zentrum Paul Da metà aprile si rinnoverà la collabora- ro una serie di capolavori dalla Hahnloser e ha generato una forte risposta da parte minismo”, prosegue Nina Zimmer, e tale della città, fu presa nel 1998 e nello Klee, in cui “i programmi di educazione zione fra le due istituzioni, con una se- Collection che saranno visibili al Kunst- dei media”. hanno condotto prima alla fondazione stesso anno fu commissionato a Piano”, all’arte sono stati una priorità”, sostiene conda mostra allestita in entrambi gli edi- museum; e 10 Americans: After Paul Klee della collezione statale d’arte nel 1809 e, ricorda la direttrice. “L’edificio è stato la direttrice. “Children’s Museum Creavi- fici. Con il titolo The Revolution is dead. al Zentrum Paul Klee, per raccontare FOCUS KUNSTMUSEUM settant’anni dopo, all’apertura del primo completato nel 2005 e reso possibile grazie va, un’organizzazione indipendente che Long live the Revolution! – From Malevič come e quanto il lavoro di Klee abbia in- Il museo bernese ha una collezione im- edificio museale in stile neoclassico. L’ar- alla Fondazione Martha e Maurice Müller opera nel Centro, si dedica all’educazio- to Judd, from Deineka to Bartana verrà fluenzato l’arte statunitense della metà portante di oltre 3mila dipinti e sculture tefice incaricato di “trasformare in realtà e agli eredi di Paul Klee”. È un’isola verde ne all’arte per tutti. L’ampio ventaglio di infatti celebrato il 100esimo anniversario del XX secolo.
12 // BASILEA BASILEA // 13 KUNSTMUSEUM: La nuova ala di questo museo è stata inaugurata ad aprile 2016. La seconda sede nel 1980 e la prima nel 1936. Ma quella originaria – udite, udite – risale al 1671. Avete capito bene: QUATTRO SECOLI milleseicentosettantuno. In parole povere: il museo più antico del mondo. Ecco cosa ci trovate. E NON SENTIRLI ANNO DI APERTURA: ARCHITETTO: 1671 Christ & Paul Bonatz, 1931-36 Christ & Gantenbein, 2010-16 DIRETTORE: [photo Julian Salinas] Josef Helfenstein [photo Lucian Hunziker] MOSTRA IN CORSO: Joëlle Tuerlinckx fino al 17 aprile VISITATORI: 250mila nel 2016 MOSTRA FUTURA: ¡Hola Prado! COLLEZIONE: dall’8 aprile al 20 agosto circa 4.000 opere + Richard Serra 300.000 disegni e stampe dal 20 maggio al 15 ottobre KUNSTMUSEUM BASEL È il museo pubblico più antico al mondo È nato a Lucerna ma arriva dalla UN MUSEO UNO E TRINO Vecchio, con il celeberrimo Giudizio di Menil Collection, il neodiretto- Tre sono gli edifici nei quali si dispiega Paride (1528) a una collezione di oltre 150 re del Kunstmuseum di Basilea. attualmente il Kunstmuseum. L’edificio disegni di Cézanne, passando per uno Si chiama Josef Helfenstein e principale, la casa madre progettata da straordinario nucleo di opere di Pablo dagli architetti Christ & Gantenbein. dunque al Kustmuseum. Per (ri)vedere datate dal tardo XV secolo a tutto il XVI, ha preso le redini del museo a settembre Rudolf Christ e Paul Bonatz, è stato Picasso. È collocato di fronte a quello principale la collezione, naturalmente, ma anche per e a Basilea saranno in dialogo con altret- 2016. I cambiamenti non sono tuttavia fi- inaugurato nel 1936 e custodisce la col- E qui non ci si può esimere dall’aneddoto: e unito a quest’ultimo tramite un’am- almeno tre mostre temporanee da non tante opere della collezione. Il turbinio niti per la gloriosa istituzione svizzera: ad lezione storica. Qui si trova un numero I due fratelli (1901) e l’Arlecchino sedu- pia galleria sotterranea; ospita le mostre perdere. di nomi comprende Tiziano, Zurbarán, aprile dello stesso anno, infatti, ha inau- impressionante di capolavori, o meglio to (1923) erano di proprietà del collezioni- temporanee e l’arte successiva al secon- Velázquez e Goya al fianco di Memling, gurato una nuova ala del museo. Ma an- di icone della storia dell’arte. Chi non sta Rudolf Staechelin, che dal 1947 erano do dopoguerra, in una sorta di “terra di Holbein, Goltzius e Rembrandt. diamo con ordine. in deposito al museo. Vent’anni più tardi, mezzo” cronologica, come ha dichiarato il Inaugura proprio nei giorni di Art Basel, quando il proprietario intendeva venderli, direttore in una recente intervista. Anche Il Kunstmuseum sempre nel nuovo edificio, Cézanne nasco- UNA STORIA SECOLARE Il lungimirante la città li acquistò per 6 milioni di franchi in questo caso emerge la lungimiranza del sto. Il titolo si spiega facilmente: a Basilea Quando si risale addirittura al Cinque- in seguito a un referendum e tramite uno museo basilese, che fu il primo in Europa custodisce una delle più ci si concentra infatti sul Cézanne dise- cento, non è semplice stabilire primati museo basilese fu dei primissimi esempi di crowdfunding. ad acquistare opere dell’Espressionismo antiche collezioni d’arte gnatore, tanto più che il Kupferstichkabi- in maniera rigorosa. Diciamo allora che il primo in Europa Picasso stesso fu a tal punto impressio- Astratto. È qui, per fare un solo esem- municipali al mondo nett del museo custodisce ben 154 lavori il Kunstmuseum basilese custodisce al ad acquistare opere nato dal gesto che regalò al museo altre pio, che è conservato un lavoro seminale su carta acquisiti negli Anni Trenta del suo interno una delle più antiche colle- quattro opere. come Day Before One (1951) di Barnett Novecento. Notevole si annuncia anche il zioni d’arte municipali al mondo. Il nu- dell’Espressionismo Il secondo edificio, il Gegenwart, è stato Newman. catalogo pubblicato da Prestel Verlag. cleo originario è infatti quello raccolto Astratto inaugurato nel 1980 ed è dedicato all’arte “In questo modo puoi fare un viaggio nella Si comincia con ¡Hola Prado! negli spa- Intanto al Gegenwart sarà allestita un’al- da Basilius Amerbach e il suo gabinetto contemporanea; si trova a breve distanza storia dell’arte, se hai tempo, o semplice- zi del nuovo edificio. Nel 2015, quando tra mostra atipica: nome rilevante, quello viene acquistato da città e università nel dall’edificio principale, in un’area medie- mente visitare uno dei tre edifici, sceglien- quest’ultimo era in costruzione e anche la di Richard Serra, ma con i suoi Film e Vi- 1661, andando a costituire la Öffentliche ricorda il ritratto di Erasmo da Rotter- vale di grande fascino. Qui trova spazio do cosa più ti attira”, come ha sintetizza- casa madre era chiusa, i Picasso volaro- deotapes. Sono quelli prodotti fra il 1968 Kunstsammlung Basel. dam (1523) eseguito da Hans Holbein il in particolare una collezione di opere di to Helfenstein al Telegraph. no al Prado di Madrid, in una mostra che e il 1979, quindici in tutto per cinque ore Dieci anni dopo, la collezione viene espo- Giovane o, dello stesso autore, chi non Joseph Beuys, fra le quali Feuerstätte registrò qualcosa come poco meno di un di immagini in movimento, e che vedono sta al pubblico: siamo nel 1671 e così na- ricorda la terribilità del Corpo di Cristo (1968-74), la cui acquisizione fece gran COSA CI ASPETTA milione e mezzo di visitatori. Ora l’istitu- l’artista californiano collaborare con col- sce quello che presumibilmente è il primo morto nella tomba (1521)? L’elenco è pres- scalpore all’epoca. Per chi sarà a Basilea durante la fiera zione spagnola restituisce il favore, pre- leghi del calibro di Joan Jonas e Nancy museo al mondo. soché infinito e va da Lucas Cranach il L’edificio più recente, infine, è firmato d’arte contemporanea, tappa obbligata stando temporaneamente ventisei opere Holt.
14 // BASILEA BASILEA // 15 JEAN TINGUELY Ha aperto nel 1996, il Museo Tinguely. L’edificio è firmato da Mario Botta e la sua terrazza è proverbiale, insieme alla spiaggetta sul Reno sottostante. Dentro, le macchine-scultura E IL SUO MUSEO dell’artista svizzero e mostre temporanee in costante dialogo con il padrone di casa. Con quale spirito ce lo ha raccontato il direttore, Roland Wetzel. ANNO DI APERTURA: 1996 DIRETTORE: Roland Wetzel ARCHITETTO: Mario Botta, 1993-96 MOSTRA IN CORSO: VISITATORI: 115mila nel 2016 Stephen Cripps fino al 1° maggio COLLEZIONE: MOSTRA FUTURA: circa 220 opere al netto di Wim Delvoye grafiche e carte dal 14 giugno al 1° gennaio MUSEUM TINGUELY il museo è un cultural engagement di Roche I l punto principale è lampante: il UN PO’ DI STORIA di prestatore” e “l’archivio è diventato come il britannico Stephen Cripps o Mi- c’è spazio per venti macchine-scultura”. E COSA CI RISERVA IL FUTURO Museo Tinguely ospita la più ampia Strettissimo è il legame del Museo Tin- uno dei luoghi chiave per la ricerca su Je- chael Landy l’anno scorso”. poiché un museo va vissuto, il direttore Mentre fino al 1° maggio prosegue la per- collezione dedicata a Jean Tinguely guely con il colosso farmaceutico: “La an Tinguely e il suo tempo”. ci ha raccontato altresì dello shop e di sonale Performance Process di Stephen (1925–1991), “uno dei più innovativi e creazione di questo museo è direttamente Uno sguardo all’attività espositiva svolta BAMBINI E ARCHITETTURA Chez Jeannot, il ristorante dotato di un Cripps, nei giorni di Art Basel inaugura importanti artisti svizzeri del XX secolo”, collegata alle celebrazioni per il centena- nel 2016 vede la chiusura della mostra di La domanda sul gradiente di “baby frien- ingresso autonomo e di una terrazza af- The Dancing Room dell’artista francese dichiara Roland Wetzel, che il museo lo rio della Roche nel 1996”, ricorda Wetzel. Ben Vautier, seguita da altre tre mostre dliness” è quasi scontata per un museo facciata sul Reno. In alternativa – ma in Jérôme Zonder, una installazione di di- dirige. Se la collezione permanente pre- Nell’ottobre di quell’anno fu presentata temporanee susseguitesi senza soluzio- come questo. “Tinguely ci teneva parti- fondo, anche in aggiunta – si può passeg- segni che raccoglie molteplici interpreta- senta una panoramica di quattro decadi la collezione, la cui base consiste nella ne di continuità: Prière de toucher – The colarmente a che la sua arte arrivasse ai giare nel Parco della Solitudine (con una zioni di The Walking Dead. La mostra clou dell’attività creativa di Tinguely, il museo Touch of Art, poi la personale di Michael giovani”, ricorda Wetzel. “Ciò è possibile fontana ovviamente targata Tinguely) è tuttavia quella di Wim Delvoye, con la tuttavia non si esaurisce in questa missio- Landy inaugurata durante Art Basel, e anche grazie al fatto che le nostre mostre sua ormai celeberrima Cloaca ma anche al- ne “conservativa”. Al contrario, le idee di Questo è un museo che infine la collettiva Music machines / Ma- temporanee e la collezione chiamano in tre opere come Chantier e Cement Truck: Tinguely sono continuamente ravvivate risveglia il piacere di chine music. Con un bilancio di 115mila causa vari sensi allo stesso tempo e quin- Si può passeggiare nel “Con una buona dose di ironia, arguzia e da un programma espositivo che ad esse visitatori e 636 classi di studenti. di offrono un approccio all’arte a diversi umorismo”, commenta il direttore, “questo è “tematicamente collegato”. vivere l’arte, la giocosità Resta tuttavia la curiosità in merito alla livelli. Il nostro obiettivo è fornire un’espe- Parco della Solitudine concettualista provocatore spesso combina Un doppio passo che si coniuga anche e la contemplazione scelta degli artisti da invitare; in altre pa- rienza immersiva che sia accessibile a tut- oppure rilassarsi il decorativo con il quotidiano e, così facen- nello stretto rapporto con la città, da un role: qual è il criterio? Ci si basa sull’affi- ti”. Numerose sono quindi le opportunità sull’unica spiaggia do, mette in dubbio il sistema di valori con- lato, e nel poter vantare un folto pubblico nità con l’opera di Tinguely? “Le rassegne per i visitatori più giovani e per le fami- della città venzionali della società dei consumi”. internazionale, dall’altro. Tutto ciò anche donazione, avvenuta nel 1992 da parte di temporanee mostrano un ampio spettro glie: “Con il suo programma di educazione Novità importanti anche sul fronte della grazie a un format, per così dire, atipi- Niki de Saint Phalle, di cinquantadue di artisti e tematiche basate sulle idee di inclusivo, il Museo Tinguely è un ‘museo collezione: Mengele-Totentanz, fra le più co; per usare le parole del suo direttore, sculture dall’estate di Jean Tinguely, alla Tinguely”, ci spiega il direttore, “presen- per principianti’ che introduce i giovani al oppure rilassarsi sull’unica spiaggia della celebri installazioni di Tinguely, dal 7 giu- questo museo è “vivacità, risate, stupore, quale si sono man mano sommate acqui- tando personaggi che lo hanno ispirato, mondo del museo senza fissare l’asticella città. “Una delle attività favorite dai locali gno ritrova finalmente casa in uno spazio scoperta, in un luogo che mette in moto i sizioni e ulteriori donazioni. In ventun an- come Marcel Duchamp e Kurt Schwitters, troppo in alto”. dopo il lavoro consiste nel fare un tuffo nel espositivo tutto nuovo all’interno del mu- sensi e dove l’arte viene incontro all’osser- ni di attività, sottolinea il direttore, sono suoi contemporanei come Arman, Niki de Tutto questo avviene in un edificio dise- Reno e lasciarsi portare dalla corrente”, seo. Insomma, se dovete programmare una vatore. Un museo che risveglia il piacere state organizzate oltre ottanta mostre in Saint Phalle e Yves Klein, e anche trend gnato da Mario Botta, autore di un “in- racconta Wetzel. “Il ‘Tinguely Strand’ è il visita, dalla metà di giugno potete sperare di vivere l’arte, la giocosità e la contempla- città. E poi “il museo contribuisce regolar- artistici attuali o artisti per i quali Tin- solito palcoscenico” per le opere di Tin- luogo perfetto per guadare; da qui la frase nel bel tempo e tentare l’ingresso al museo zione nei bambini come negli adulti”. mente a progetti internazionali in qualità guely è un’importante fonte d’ispirazione, guely: “Soltanto nell’enorme sala centrale onnipresente: ‘Ci si vede al Tinguely’”. con i capelli bagnati d’acqua del Reno.
16 // RIEHEN RIEHEN // 17 È il museo d’arte più visitato della Svizzera. È immerso nel verde, a breve distanza da I 20 ANNI DELLA Basilea, raggiungibile comodamente con la metropolitana leggera. La sua casa è uno FONDATION BEYELER dei capolavori di architettura di Renzo Piano. La collezione è mozzafiato e le mostre temporanee lo sono altrettanto. Della Fondazione Beyeler, nell’anno del ventennale, abbiamo parlato con il suo direttore, Samuel Keller. ANNO DI APERTURA: 1997 ARCHITETTO: Renzo Piano, 1991-97 [photo courtesy Svizzera Turismo] DIRETTORE: Samuel Keller Peter Zumthor per il [photo Matthias Willi] nuovo edificio a venire MOSTRA IN CORSO: Claude Monet VISITATORI: fino al 28 maggio 330mila nel 2016 MOSTRA FUTURA: COLLEZIONE: Wolfgang Tillmans circa 300 opere dal 28 maggio al 1° ottobre FONDATION BEYELER È il museo d’arte più visitato della Svizzera C ome la Fondazione Beyeler non all’Espressionismo Astratto alla Pop Art. Hodler, Ernst, Cattelan, Redon, Cour- i Wrapped Trees, e ancora Felix Gonza- a esplorare insieme le mostre in corso e infatti acquistato un nuovo edificio adia- c’è nessuno. A cominciare dal Il direttore elenca: da Monet a van Gogh, bet, Doig, Gauguin. Progetti pensati con les-Torres, Jenny Holzer, Jeff Koons, a fare esperienza dell’arte da diverse pro- cente al museo firmato da Renzo Piano. numero d’ingressi, che la rende da Picasso a Mondrian, da Giacometti rigore scientifico e realizzati in collabo- Thomas Schütte, Santiago Sierra. “Un spettive”. Senza contare la pubblicazione Ci si aspetta grandi cose da Peter Zum- il museo d’arte più visitato della a Rothko, da Bacon a Kiefer… Intanto il razione con gli artisti, quando possibile. nuovo progetto è previsto per il 2018”, an- What is Art, prodotta in collaborazione thor, l’architetto incaricato di trasforma- Svizzera. Come si spiega tanto successo? nucleo originario ha raggiunto le trecento La medesima impostazione informa le ticipa Keller, “con l’artista brasiliano Er- con UBS, l’app Art Shaker e il gioco da ta- re l’area in una nuova risorsa espositiva. “Collocato in un giardino all’inglese e cir- opere e l’elenco resta notevole: Fontana, mostre collettive, da Francis Bacon e la nesto Neto”. vola Speed Art. Nel frattempo, fino alla fine di maggio le condato da un paesaggio idilliaco, Renzo Richter, Serra, Dumas, Tilmans, Par- tradizione dell’arte a In Search of 0,10 – Infine, le collaborazioni con altri musei sale sono gremite da oltre sessanta dipin- Piano ha creato un edificio in cui l’arte e reno… Come se non bastasse, al museo quest’ultima nata “per celebrare il cente- per la realizzazione di mostre. Da segna- ti di Monet, mentre la mostra estiva sarà l’architettura sono in armonia con la na- sono in prestito a lungo termine anche nario della prima presentazione dell’ico- lare quella risalente alla scorsa estate, Ci si aspetta grandi dedicata a Wolfgang Tillmans. Da mag- tura”, inizia il direttore Samuel Keller. altre raccolte, in particolare la Daros Col- nico ‘Quadrato nero’ di Kasimir Malevič quando – in partnership con Swatch, Vi- cose da Peter Zumthor, gio a ottobre, fra interno ed esterno sarà L’edificio “ospita una collezione di arte lection, la Anthax Collection Marx e la nel 1915”. tra e le comunità locali – la Fondazione l’architetto incaricato di protagonista anche Tino Seghal: “Lavo- moderna e contemporanea di livello mon- Collection Renard – quest’ultima donata Eloquente l’attività espositiva dispiega- ha realizzato un sentiero d’artista, firmato rando soltanto con esseri umani, l’artista diale”, alla quale si affianca “un program- alla Fondazione Beyeler nel 2013. ta nel 2016, anno in cui i visitatori sono da Tobias Rehberger, che attraversa il disegnare il terzo edificio crea ‘situazioni’ che coinvolgono il visita- ma di mostre temporanee ed eventi cultu- stati 330mila. Si è iniziato con Dubuffet, confine tra Svizzera e Germania, “invitan- della Fondazione tore in un dialogo intenso”. rali di alta qualità”. con una personale che in Svizzera non si do i visitatori a camminare o a pedalare Com’era doveroso, il compleanno del mu- vedeva da un quarto di secolo; è seguito attraverso un bel paesaggio, da un museo “Recentemente abbiamo lanciato diversi seo omaggia i suoi fondatori. E lo fa con LE ORIGINI E LA COLLEZIONE In vent'anni, i visitatori il confronto fra Calder e Fischli/Weiss; d’arte a uno di design”. programmi per i giovani”, continua Kel- un tris di mostre “sulla collezione, guar- La Fondazione Beyeler nasce il 18 ottobre sono stati 6,5 milioni, poi Kandinsky, Marc & Der Blaue Reiter ler, “ad esempio lo Young Art Club, grazie dando al passato, al presente e al futuro 1997 grazie a Ernst e Hildy Beyeler, i quali oltre la metà dall’estero (“con oltre 200mila visitatori, una delle EDUCAZIONE E INCLUSIONE al quale si può entrare gratuitamente al- del collezionismo. La prima riprende la intendevano “fornire libero accesso alla lo- dieci mostre più visitate nella nostra sto- Punto fondamentale per ogni museo, la le mostre e prendere parte a molti eventi collezione originale com’era stata allestita ro collezione e divulgare l’arte moderna a ria”); infine Opposites of White di Roni politica di inclusione ed educazione è al speciali”. E a proposito di eventi: nel par- all’opening del museo da Ernst Beyeler. La un pubblico ampio, stimolando l’interesse INSIDE & OUTSIDE Horn. centro della Fondazione Beyeler sin dall’i- co si tiene anche il sun.set, festival estivo seconda è un remix della collezione da una dei giovani per la cultura”. Un programma In vent’anni la Fondazione ha inanella- La Fondazione non propone però soltan- nizio. Tanto che, per celebrare il 20esimo che ha visto suonare maestri dell’elettro- prospettiva artistica e comprende molte che ha coinvolto sei milioni e mezzo di vi- to una serie impressionante di mostre to mostre in-house. Negli anni ha organiz- anniversario, il museo ha reso gratuito nica come Solomun, Tale of Us e Dixon. acquisizioni recenti. La terza sarà una sitatori, oltre la metà dall’estero. temporanee. Fra le altre, i solo show di zato progetti a Basilea, Berna, Ginevra e l’ingresso per tutto il 2017 ai visitatori che collaborazione con collezioni private inter- Quanto alla Collezione Beyeler, si tratta Lichtenstein, Warhol, Magritte, Laib, Zurigo, coinvolgendo artisti come Loui- non abbiano superato i 25 anni. E natural- UNO SGUARDO AL FUTURO nazionali e svizzere, per offrire al pubblico di circa duecento dipinti, sculture e dise- Matisse, Munch, Léger, Basquiat, se Bourgeois con il suo ragno gigante mente sono operative le attività dedicate Il dato più importante è anche quello l’idea di una collezione museale collabora- gni che vanno dal Post-Impressionismo Segantini, Bonnard, Koons, Degas, Maman, Christo e Jeanne-Claude con a famiglie, bambini e giovani: “Un invito più misterioso: la Fondazione Beyeler ha tiva, una sorta di ‘musée imaginaire’”.
18 // WINTERTHUR WINTERTHUR // 19 Da un lato la Fotostiftung Schweiz, dall’altro il Fotomuseum. Insieme formano il Fotozentrum di Winterthur, autentico fulcro della cultura fotografica svizzera. Una fondazione dedicata a tener traccia dell’identità elvetica e un museo votato alla ricerca nella contemporaneità. In un mix perfetto. ANNO DI APERTURA: 1971 (Fotostiftung) ARCHITETTO: 1993 (Fotomuseum) W. Leschke Architekturbüro, DIRETTORE: 2001-03 [photo Katrin Bauer] Peter Pfrunder [photo Gaëtan Bally] VISITATORI: circa 30mila all’anno MOSTRA IN CORSO: Francesco Jodice COLLEZIONE: fino al 7 maggio circa 1.310mila opere MOSTRA FUTURA: (Fotostiftung) Danny Lyon circa 8mila opere dal 20 maggio al 27 agosto (Fotomuseum) DUE ANIME E UN CENTRO FOTOZENTRUM – FOTOSTIFTUNG SCHWEIZ + FOTOMUSEUM PER LA FOTOGRAFIA È la più antica istituzione svizzera dedicata alla fotografia P Democratica del Congo. L’anno terminerà collezione in costante evoluzione che par- L’annata espositiva è iniziata con France- ensi alla fotografia contempora- istituzionale: l’Ufficio Federale della Cul- SVIZZERA, AFRICA E INDUSTRIA con un’altra monografica, stavolta dedica- te dagli Anni Sessanta del XX secolo e ar- sco Jodice, in una personale – intitolata nea in Europa e ti viene in men- tura elvetico le ha infatti affidato la gestio- Anche sul fronte delle mostre, il tratta- ta a Jakob Tuggener, fra i più straordina- riva all’oggi, e anche questa è consultabile Panorama e in corso fino al 7 maggio – te una fiera (Paris Photo), un ne degli archivi e degli estate di rilevanti mento del tema cardine, ovvero l’identità ri fotografi industriali (più di qualcuno ne online. Con un obiettivo chiaro quanto che ne ripercorre vent’anni di carriera. festival (i Rencontres di Arles) fotografi, nonché dell’imponente patri- svizzera, viene sottoposto a intelligenti ricorderà l’ottima mostra organizzata dal arduo: “Il nostro programma presenta A seguire, il Message to the Future indi- e… il Fotomuseum di Winterthur. Come monio fotografico della Confederazione. sollecitazioni. Come nel caso dell’esposi- MAST di Bologna a inizio 2016). rizzato del newyorkese Danny Lyon, tra sia riuscita a ritagliarsi un posto al sole zione in corso fino al 7 maggio, Unfami- i fotografi più noti del Movimento per i un’istituzione come questa, a brevissima liar Familiarities: a indagare quella me- LIAISON Diritti Civili: una retrospettiva che, accan- distanza da Zurigo, si spiega ripercorren- Chi si immaginasse desima identità nazionale, così definita e A unire le due anime del Fotozentrum di Fondato nel 1993, il to agli scatti celeberrimi, mette in mostra done la storia. un archivio polveroso quindi così a rischio di stereotipia, sono Winterthur ci sono una biblioteca specia- Fotomuseum ha una anche i meno noti film e alcuni materiali stati chiamati cinque fotografi internazio- lizzata, con una scelta di 20mila volumi, e tratti dall’archivio personale di Lyon. A LA FONDAZIONE PER LA FOTOGRAFIA avrebbe preso un nali, ovvero Alinka Echeverría, Shane il Bistro George. Il tutto all’interno dell’e- collezione in costante chiudere il cerchio, la rassegna The Hob- Il Fotomuseum è infatti soltanto una del- clamoroso abbaglio: lo Lavalette, Eva Leitolf, Simon Roberts dificio terminato all’inizio degli Anni Zero evoluzione che parte byst, che intende indagare il rapporto tra le due anime del Fotozentrum di Winter- dimostra ad esempio e Zhang Xiao. Una maniera senz’altro da W. Leschke Architekturbüro, con dagli Anni Sessanta fotografia e hobby – nella duplice veste thur. L’altra, la Fotostiftung Schweiz, è in l’intensa attività di evoluta di lavorare su di sé, in un pro- quell’iconica facciata in vetro che circon- del XX secolo e arriva del fotografare gli hobbisti o dell’avere la realtà la più antica istituzione svizzera getto pensato per il centenario della Pro- da sui quattro lati il pianterreno. Proprio fotografia come hobby. dedicata alla fotografia, con il suo anno di digitalizzazione mozione turistica svizzera e coprodotto dirimpetto c’è invece la sede originaria, all’oggi Mostre stimolanti, senz’altro, ma forse fondazione fissato al 1971, quando ancora insieme al secondo pilastro della cultura ex fabbrica tessile, ancora in uso da parte non quanto il format espositivo Situa- era una fondazione privata. La sua colle- Chi si immaginasse un archivio polveroso fotografica elvetica, il Musée de l’Elysée di del Fotomuseum. In totale sono 1.000 mq tions, che senza soluzione di continuità zione è notevole: si parla di 60mila stam- avrebbe preso un clamoroso abbaglio: lo Losanna. Da maggio a ottobre si prosegue di superficie espositiva, mentre l’intero attraversa tutto il 2017 e l’inizio del 2018. pe da esposizione, 250mila d’archivio e dimostra l’intensa attività di digitalizza- con la personale di Dominic Nahr, foto- complesso occupa un’area di 3.500 mq. Una indagine per comprendere meglio oltre un milione di negativi, con un focus zione in corso alla Fotostiftung Schweiz, grafo classe 1983 che porta a Winterthur la storia della fotografia con l’ambizione la nostra stessa cultura fotografica con- sulla fotografia svizzera del XX secolo. Il che finora ha permesso di rendere dispo- le drammatiche immagini provenienti da FRANCESCO JODICE IN SCENA di visualizzare in maniera diversa quella temporanea; una indagine che può essere ruolo della Fotostiftung è letteralmente nibili online ben 22mila immagini. Sudan del Sud, Somalia, Mali e Repubblica Fondato nel 1993, il Fotomuseum ha una stessa storia”. portata avanti anche online.
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