Sostenibilità d'Impresa e catena del valore sostenibile - Planet Life Economy Foundation

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Sostenibilità d'Impresa e catena del valore sostenibile - Planet Life Economy Foundation
Sostenibilità d’Impresa e catena del valore sostenibile
I Principi Naturali che ispirano le strategie dell’Impresa sostenibile e la
smaterializzazione dei costi variabili

Paolo Ricotti
Fondatore Planet Life Economy Foundation

               SUPPLY CHAIN EDGE ITALY
               CONFERENCE & EXIBITION
               MILANO, 11 OTTOBRE 2019
PLANET LIFE ECONOMY FOUNDATION (WWW.PLEF.ORG)
• Associazione senza scopo di lucro e indipendente di uomini
  d'impresa, nata per dare concretezza alla Sostenibilità nelle Imprese
  e nei Territori, creando lavoro e benessere. Attiva dal 2003.
• Visione olistica della Sostenibilità d’Impresa (Finanza, Distribuzione,
  Occupazione, Tecniche gestionali, Architettura, Medicina, Fisica,
  Arte, Sport, Intrattenimento, Wellness, Turismo, Società, P.A.,
  Territori, Ambiente, etc.).
• Opera sostanzialmente in Italia in tutti i territori. Sede in Milano.
• Membro costituente del Consiglio Nazionale della Green Economy
  (dal 2013).
• Membro costituente di ASviS (dal 2016) – 17 Obiettivi ONU 2030.
• Partner di ISTAT per la competitività d’Impresa dal 2018.

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PRINCIPALI ATTIVITÀ
1) RICERCA: Studio e sviluppo di modelli gestionali originali (metodologie e
  strumenti) per la pianificazione strategica sostenibile e competitiva delle
  Imprese (PMI) e dei Territori.
2) FORMAZIONE: Accademia della Sostenibilità d’Impresa: scuola di alta
  formazione gestionale (imprese, amministratori delle P.A., giovani post-
  laurea) con A.P.I. e ADICO.
3) PROGETTI: Incubatore di progetti propri e dei soci, diagnosi d’impresa,
  supporto alle strategie d’impresa e di territorio.
4) NETWORKING: Realizzazione di eventi propri ricorrenti (Green Retail
  Forum, Scuole di territorio, etc.), premi (Premio Bezzo per l'utilizzo del
  BES nei territori) e incontri/workshop/conferenze (Comitato scientifico,
  Sapere&Sapori, etc.).
5) EDITORIA: Specializzazione sulle PMI e Territori (con Franco Angeli
  editore) e rivista scientifica CGIA di Mestre.

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L’ECONOMIA SOSTENIBILE COME LEVA PER UN CAMBIAMENTO
GLOBALE (GLOBAL SHIFT) DELLE IMPRESE, DELLE COMUNITÀ, DELLE PA.

                IL DILEMMA: COME TRAMUTARE LA TEORIA IN PRATICA
                                                    ECONOMIA
                      SOSTENIBILE                             “E“                COMPATIBILE

    Sostenibile 1 con i principi dello                          Compatibile 2 con le esigenze del mercato:
    sviluppo sostenibile:                                       - Creazione valore e ricchezza per l’Economia
    - Risorse scarse e rinnovabili                                e l’Impresa (Profitto)
    - Impatto ambientale                                        - Creazione di qualità di vita senza rinunce
    - Impatto società civile                                      per il consumatore (Benessere)
                                                                - Coesione sociale, cooperazione e deleghe
    - Soddisfazione dei bisogni delle
                                                                  per le PA e il territorio (Consenso)
      popolazioni future                                        - Universalità e durabilità delle applicazioni
     1 Commissione “Brundtland” del 1987 per la definizione         2   Planet Life Economy Foundation 13 Giugno 2003
     dello sviluppo sostenibile, adottata dalla UE nel 2001

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METODOLOGIE E APPROCCIO SISTEMICO PLEF AL DILEMMA
 APPLICAZIONE CONSISTENTE DI DUE FILTRI DI BASE

  SINTESI MANAGERIALE                                 LE BASI SCIENTIFICHE DELLE LEGGI
                                                         NATURALI: BIO-IMITAZIONE
selezione dei soli fattori e                               principi universali che
    concetti rilevanti,                                     ispirano l’evoluzione
comprensibili e applicabili                           dell’universo, delle sue specie
     al mercato reale                                        viventi, delle civiltà
  TUTTO CIO’ CHE NON “PASSA” ATTRAVERSO QUESTI FILTRI NON E’ PER DEFINIZIONE
SOSTENIBILE, E QUINDI, SISTEMATICAMENTE MESSO SOTTO ANALISI CRITICA O RIFIUTATO

            Approccio originale e concreto
                           Non dogmatico, partecipativo e in continua evoluzione

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I 6 PRINCIPI NATURALI* : GLI UNICI CHE LEGITTIMANO CORRETTEZZA
DELLE DECISIONI, PRIORITÀ D’AZIONE ED EFFICACIA GESTIONALE
1. SOVRANITÀ ENERGIA: motore della vita e dell’abbondanza.
2. PROCESSO EVOLUTIVO: dal piccolo al grande e non viceversa.
3. NOZIONE DI COMUNITÀ: individuo, famiglia, comunità, società,
nazione, federazione di nazioni, mondo.
4. CONVIVENZA ARMONICA DELLE SPECIE (e degli individui): diversità,
rispetto, funzione, dignità di tutti.
5. BIO IMITAZIONE: Ciclo chiuso (Cradle to Cradle, Economia Circolare)
e autosufficienza: gestione sistemica chiusa delle risorse, riciclo, zero
spreco.
 6. TEMPO: ritmi e tempi giusti che mutano in relazione alla situazione
contingente.
                                                        *Prof. Roberto Gabrielli
                                                    Biologia vegetale – Un. Firenze
     Tutti da applicare complessivamente e non solo singolarmente
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SEMPLICITA' E CONCRETEZZA
   l'architrave di ogni ragionamento di sostenibilità poggia sulla
      comprensione del significato strategico ed economico del

                     CONTENUTO IMMATERIALE
                         di ogni prodotto o servizio offerto
                                  (VALORI INTANGIBILI)
C’E’ SEMPRE UNA CORRELAZIONE DIRETTA POSITIVA OGNI VOLTA CHE OSSERVIAMO GLI EFFETTI
 CHE L’IMMATERIALITA’ GIOCA NEI CONFRONTI DI UNA QUALSIVOGLIA FATTISPECIE OSSERVATA

• Economia=  maggior valore aggiunto.
• Ambiente= minore inquinamento e utilizzo di risorse scarse.
• Società = maggiore coesione sociale.
• Individuo consum-attore = maggiore soddisfazione, qualità di vita.
• Universo = tutto è più armonico, equilibrato, felice.
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RENAISSANCE ECONOMY©
     MODELLO ORIGINALE DI PLEF

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Paradosso di mercato
  C’è una forte e potenziale nuova DOMANDA, ma la
l’OFFERTA ai nuovi bisogni complessivi non si è ancora
                       adeguata.

                           Theodore Levitt: Marketing Myopia 1962
IL FALLIMENTO DELLA CAPACITÀ DELL’IMPRESA DI SVILUPPARSI NON È CAUSATO
 DAL DECLINO DELLA CRESCITA INDUSTRIALE MA DAL MANAGEMENT CHE HA
 FALLITO DI PENSARE IN TERMINI DI RICHIESTE DI MERCATO E DI PRODOTTO.

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QUALI SONO I MERCATI CHE GENERANO VALORE AGGIUNTO?
          Segmentazione dei bisogni universali
                  RELAZIONE TRA VALORE AGGIUNTO E IMMATERIALITA'
                                              Bisogni secondari
                                           (frigo, tv, trasporti, utensili)
                                ++++ materialità + Immaterialità e Valore Aggiunto
                 Bisogni primari                        2
                                                                                  Bisogni voluttuari
               (cibo, vestiario, tetto,                                         (telefonini, PC, navigatore,
                                                                               seconda casa, gastronomia,
               procreazione, salute)
                                          1                         3
                                                                                  educazione secondaria)
                + + + + + materialità                                                 +++ materialità
                                                  Passaggio
                                                                                  ++ immaterialità e V. A.
                                                dimensionale o
                Bisogni spirituali                                              Bisogni aspirazionali
                                                  strutturale
                  (contemplazione,                                                (lusso, moda, prestigio,
                     meditazione,         6                          4         clubs, educazione superiore)
                    trascendenza)                                                      ++ Materialità
                  + + ++ +                             5                         +++ Immaterialità e V. A.
               immaterialità                  Bisogni culturali
     (arte, musica, cultura, sport, intrattenimento, spettacolo, turismo, wellness, editoria, ICT, Internet,
                   enogastronomia sostenibile, beni storici, beni naturali, beni relazionali)
                              + materialità ++++ immaterialità e Valore Aggiunto

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LA SOLUZIONE POSSIBILE:
          EQUILIBRIO TRA BISOGNI MATERIALI ED IMMATERIALI
           SVILUPPO ECONOMICO PER TRASFORMAZIONE DEI BISOGNI (NÉ CRESCITA, NÉ DECRESCITA)

                                                                                    Per Bisogni Immateriali
                                                                                    intendiamo la fruizione
                                                                                    di beni economici
                                                                                    collegati     a:   arte,
                                                                                    musica,           sport,
                                                                                    intrattenimento,
                                                                                    svago, lettura, cinema,
                                                                                    TV, internet, cultura,
                                                                                    turismo, wellness, ICT,
                                                                                    mutualità, beni storici,
                                                                                    beni naturali, beni
                                                                                    relazionali, ecc.
                                                                                    Anche beni materiali
                                                                                    collegati ai bisogni
                                                                                    immateriali.

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I PROCESSI TRASFORMATIVI SOSTENIBILI D’IMPRESA
POGGIANO SU UNA RIDUZIONE DEI COSTI VARIBILI
(e non più sui costi fissi)
• Smaterializzando le Supply Chain
• Identificando le fonti dei risparmi possibili in grado di sostenere
  lo sviluppo sostenibile d’Impresa
• Rivedendo i processi produttivi dell’intera Supply Chain in una
  logica «Cradle to Cradle» di Economia Circolare
• Rinnovando i paradigmi di MKT con particolare riferimento al
  PKG.
• Aumentando gli investimenti nella ricerca tecnologica bio-
  imitativa e conseguente innovazione tecnologica.
• Incrociando correttamente l’evoluzione dei bisogni dei consum-
  attori
• Evolvendo complessivamente la cultura interna d’impresa
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RAPPORTO TRA COSTI VARIABILI E FISSI
Impresa Profit Oriented con propensione all’Efficienza e competitività di prezzo

                                  prezzo

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CREAZIONE DI VALORE E COMPETTIVITA’ SOSTENIBILE
  Impresa Value Added Oriented con propensione all’Efficacia
                           prezzo

                          10                                            10
                          9                                             9
                          8         40   costi variabili 30             8
                          7                                             7
                          6                                             6
                          5                                             5
                          4
                                    50       costi fissi       55       4
                          3                                             3
                          2                                             2
                          1
                                    10        profitto         15
                                                                        1
                                                                                  annI
                                1        3    4   5   6    7   8    9        10

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COMPETITIVITA’ D’IMPRESA NELLE DIVERSE CATENE DEL VALORE E INCIDENZA COSTI
                                 FATTORI PRODUTTIVI               IMPRESA LEADER    IMPRESA     IMPRESA VIRTUOSA
                                                                     DI MARCA      SCELLERATA      SOSTENIBILE

C   ENERGIA                                                         1              1             2
O
S   MATERIE PRIME                                                   11             8             12
T   MATERIALI ACCESSORI                                             2              1             1
I   PKG, IMBALLI                                                    12             8             2
V
A   MANO D’OPERA PRODUZIONE E CONFEZIONAMENTO                       8      46%     3      46%    6        43%
R   TRASPORTI                                                       3              4             2
I
A   MAGAZZINO                                                       3              4             2
B
    IMPIANTI DI PRODUZIONE (AMMORTAMENTO)                           2              1             2
I
L   IMPIANTI DI PACKAGING (AMMORTAMENTO)                            4              2             1
I
C INFORMATICA                                                       2              2             2
O
  RICERCA E SVILUPPO                                                2              0             2
S
T CONTROLLO QUALITA’                                                2              0             2
I                                                                          40%            40%             43%
  MARKETING (PUBBLICITA’, PROMOZIONI, RICERCHE, P.R, CSR)           14             9             10
F
I VENDITE (RETI)                                                    8              7             5
S ACQUISTI                                                          2              3             2
S
I PERSONALE (UFFICI DIREZIONI TECNICA, H.R, CONTAB. FIN. COMM.)     8              6             6
  ONERI FINANZIARI                                                  2              1             1
    PROFITTO                                                        14     14%     10     14%    10       14%
    PREZZO DI VENDITA                                              100     100%    70    100%    70       100%

       SUPPLY CHAIN EDGE ITALY
       CONFERENCE & EXIBITION
       MILANO, 11 OTTOBRE 2019
CONCLUSIONI
1)Le catene del valore sostenibili prevedono una strategia produttiva che privilegia qualità, selezioni
  di materia prime abbondanti ed eco-compatibili, e una forte riduzione di imballi e PKG.
2)Le catene del valore insostenibili sono quelle che mettono a rischio la sicurezza dei prodotti
  immessi sul mercato e lavorano su una logica di «cinica» efficienza complessiva e cultura di
  prezzo minimo.
3)Occorre inquadrare le prassi gestionali all’interno di un contesto ben più ampio dell’astratta
  coerenza «sociale e ambientale»:
- Solo attenti alle nuove istanze della gente già pronta e sensibile al nuovo mondo
- Recependo e trasformando la propria organizzazione secondo le logiche universali dei Principi
  Naturali.
- Ricercando le risorse necessarie alla propria trasformazione all’interno dei propri costi variabili e
  non più sul taglio dei propri costi fissi.
- Innovando l’offerta nella direzione dei nuovi mercati ad alto valore aggiunto e basso contenuto
  materiale, così soddisfacendo contemporaneamente le istanze della soddisfazione dei consum-
  attori, minimo impatto ambientale, elevato benessere di tutti gli stakeholders dell’impresa.
- Studiando l’applicazione di nuove tecnologie digitali e bio-imitative totalmente sostenibili

    UN VERO E PROPRIO RINNOVAMENTO COMPLESSIVO CHE RICHIEDE VISIONE, CORAGGIO E
        CONSISTENZA DA PARTE DI TUTTI GLI ATTORI DELL’IMPRESA, NEI TEMPI GIUSTI.

        SUPPLY CHAIN EDGE ITALY
        CONFERENCE & EXIBITION
        MILANO, 11 OTTOBRE 2019
GRAZIE
                          DELL’ATTENZIONE E
                            BUON LAVORO

SUPPLY CHAIN EDGE ITALY
CONFERENCE & EXIBITION
MILANO, 11 OTTOBRE 2019
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