Migrazioni Storie attraverso il contesto - Ats Brianza 16/06/2016
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ITALIA Andamento della popolazione con cittadinanza straniera in Italia In Italia ci sono 5 milioni di stranieri pari all’8,2 per cento della popolazione Dati: Istat, gennaio 2015
PAESI DI PROVENIENZA Romania Unione Europea Uomini 487.203 Donne 644.636 Totale 1.131.839 22,57% Albania Europa centro orientale 254.622 235.861 490.483 9,78% Marocco Africa settentrionale 243.052 206.006 449.058 8,96% Cina Asia orientale 135.447 130.373 265.820 5,30% Ucraina Europa centro orientale 47.393 178.667 226.060 4,51% Filippine Asia orientale 73.320 94.918 168.238 3,36% India Asia centro-meridionale 88.838 58.977 147.815 2,95% Rep. Moldova Europa centro orientale 49.929 97.459 147.388 2,94% Bangladesh Asia centro meridionale 81.185 34.116 115.301 2,30% Perù America Latina 45.653 64.015 109.668 2,19%
PICCOLO GLOSSARIO • Migranti/immigrati • Migranti irregolari • Migranti forzati • Richiedente asilo • Rifugiato • Beneficiario di protezione internazionale
Migrante/immigrato Colui che sceglie di lasciare volontariamente il proprio Paese d’origine per cercare un lavoro e migliori condizioni di vita altrove. Contrariamente al rifugiato può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza. Migrante irregolare è colui che: - ha fatto ingresso eludendo i controlli di frontiera; - è entrato regolarmente nel Paese di destinazione, ad esempio con un visto turistico, e vi è rimasto dopo la scadenza - non ha lasciato il territorio del paese di destinazione a seguito di un provvedimento di allontanamento.
Migranti forzati Quasi 60 milioni di migranti forzati alla fine del 2014 19,5 milioni di rifugiati (rispetto ai 16,7 milioni nel 2013) 38,2 milioni di sfollati all'interno del proprio Paese (rispetto ai 33,3 milioni del 2013) 1,8 milioni di persone in attesa dell'esito delle domande di asilo (contro i 1,2 milioni del 2013) Se i 59,5 migranti forzati nel mondo componessero una nazione, sarebbe la ventiquattresima al mondo per numero di abitanti. Dati Rapporto Unhcr 2014
La Protezione Internazionale • “Il richiedente asilo è colui che direttamente o indirettamente, per effettivo o ragionevole dubbio o temuto impedimento dell’esercizio di uno o più diritti o libertà fondamentali, sia stato costretto dal Governo del proprio paese ad abbandonare la sua terra e “rifugiarsi” altrove per evitare di subire atti di persecuzione” • «L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.»
Richiedente protezione internazionale Colui che è fuori dal proprio Paese e presenta, in un altro Stato, domanda di protezione per il riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, o per ottenere altre forme di protezione internazionale. Fino al momento della decisione finale da parte delle autorità competenti, egli è un richiedente ed ha diritto di soggiorno regolare nel Paese di destinazione. Il richiedente non è quindi assimilabile al migrante irregolare, anche se può giungere nel Paese d’asilo senza documenti d’identità o in maniera irregolare, attraverso i cosiddetti “flussi migratori misti”, composti, cioè, sia da migranti irregolari che da potenziali rifugiati.
Iter della domanda di protezione A seguito del loro arrivo in Italia le persone richiedenti protezione internazionale vengono • Foto-segnalate e identificate • Formalizzano la richiesta di protezione • Audite dalla Commissione territoriale, l’organo che valuta le richieste e decide se accordare o meno la protezione internazionale. • Nel caso di decisone negativa da parte della Commissione la persona può rivolgersi alla giustizia ordinaria. • Nel caso di risposta positiva la Commissione può riconoscere una forma di protezione
Beneficiario protezione internazionale • 3 diversi status che differiscono fra loro per la durata dei permessi di soggiorno ad esse collegati e per i benefici che ne derivano. • Per tutti è prevista la rinnovabilità del permesso e la sua conversione per motivi di lavoro; il ricongiungimento con i familiari; il mantenimento del nucleo familiare e medesimo trattamento del cittadino in materia di assistenza sociale, sanitaria e di accesso all’edilizia pubblica.
• Protezione Umanitaria della durata di 2 anni, il ricongiungimento legato a requisiti di alloggio e di reddito (previsto dalla legislazione nazionale) • Protezione Sussidiaria della durata di 5 anni, accesso all’occupazione alle medesime condizioni del cittadino, rilascio del titolo di viaggio in caso di impossibilità di ottenere il passaporto dagli uffici consolari. Nel merito paesi di provenienza in cui ci sono conflitti armati, violenze generalizzate e/o massicce violazioni dei diritti umani • Asilo Politico della durata di 5 anni, accesso all’occupazione alle medesime condizioni del cittadino, rilascio del titolo di viaggio equiparato al passaporto di validità quinquennale, rinnovabile. Lo status di rifugiato viene riconosciuto a chi può dimostrare una persecuzione individuale.
DA DOVE FUGGONO A livello globale 1° Siria: 7,6 milioni sfollati interni 4 milioni di profughi (a fine 2014) Ogni 60 secondi una famiglia siriana è costretta a lasciare la propria casa. Un ritmo di 9.500 sfollati al giorno. 2° Afghanistan (2.590.000 sfollati) 3° Somalia (1,1 milioni sfollati)
Negli ultimi cinque anni, sono scoppiati o si sono riattivati almeno 15 CONFLITTI 8 in Africa: Costa d'Avorio, Centrafrica, Libia, Mali, Sud Sudan nord-est della Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Burundi 3 in Medio Oriente: Siria, Iraq e Yemen 3 in Asia: Kirghizistan e diverse aree del Myanmar e del Pakistan 1 in Europa: Ucraina Mentre durano da decenni le condizioni di instabilità e conflitto in Afghanistan, Somalia e in altri Paesi. Ciò implica che milioni di persone provenienti da questi luoghi continuano a spostarsi
PAESI DI ACCOGLIENZA DEI RIFUGIATI 19,5 MILIONI 2 milioni 1,1 milioni 630.000 630.000 575.000
MEDITERRANEO 2016
In Europa nel 2015 1.046.599 persone arrivate Via Terra Via Mare 34.877 1.011.712 91,4% dei migranti provengono da 9 Paesi In Italia: 153.842 arrivi In Grecia: 853.650 arrivi In Italia la regione che accoglie di più è la Lombardia 13% del totale. A seguire la Sicilia con il 12% e il Lazio con l’8%. Ultima la Valle D’Aosta con lo 0,2%
Nazionalità arrivi in Europa
CIMITERO MARINO Nel 2015 sono morte nel Mediterraneo 3.770 PERSONE Al 15 giugno del 2016 2.859 PERSONE Negli ultimi 25 Anni hanno perso la vita nel Mare Nostrum 25.000 MIGRANTI una media di 6/7 persone al giorno Strage di Lampedusa, 3 ottobre 2013: 328 morti Strage Canale di Sicilia, 19 aprile 2015: 950 morti
LA ROTTA BALCANICA Più di 100 MILA MIGRANTI da gennaio a luglio 2015 Tra il 2014 e il 2015, il numero di persone che ha attraversato la penisola balcanica è cresciuto del 50% Dati Frontex e Onu
Accoglienza in Italia • Centri primo soccorso e accoglienza (regioni di ingresso) C.p.s.a. (hotspot) • Centri S.P.R.A.R. • C.A.S. di natura prefettizia
Centri prima accoglienza • Identificazione • Visite sanitarie • Formalizzazione delle richieste
Centri S.P.R.A.R. • Servizio ordinario • Sperimentato da tempo • Gestito da Servizio Centrale e Anci • Riconosciuto come buona prassi • Bando stringente rispetto a requisiti di accesso e verifica per i soggetti partecipanti • Capofila ente pubblico
Centri Accoglienza Straordinaria • Su bando prefettizio ( a base provinciale) • Gestiti da ministero • Quota base definita a livello nazionale 35 € • Bandi diversi fra loro • Numeri non chiari • Necessità di coniugare controllo e risposta alle richieste
L’esperienza della provincia di Monza e Brianza • Rete di enti che si sono proposti per gestire il fenomeno • Collaborazione fra realtà con storie diverse • Ricerca di alti standard di servizio comune • L’obiettivo è quello di utilizzare le indicazioni per i progetti ordinari nella straordinarietà.
ACCOGLIENZA DIFFUSA SUL TERRITORIO Capacità assorbimento territorio Possibilità integrazione Autonomia e indipendenza ospiti
ATTIVITÀ INTEGRAZIONE CORSI DI LINGUA ITALIANA/LICENZA MEDIA/CORSI PROFESSIONALIZZANTI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO SPORT
Costi dell’accoglienza La spesa pubblica per l’accoglienza
• POCKET MONEY: 2,50 euro. E’ la cifra stabilita dal Ministero dell’Interno, valida per tutta Italia, che viene corrisposta giornalmente a ogni richiedente protezione internazionale. Molte persone inviano a casa la quota. • COSTI VITTO: 8,50 euro. E’ una media dei costi delle diverse gestioni delle strutture. I pasti sono trasportati e preparati esternamente o nei singoli appartamenti. • COSTI ALLOGGIO: 8,00 euro. Riguardano gli affitti, utenze, allestimenti, manutenzioni ordinarie. Anche questo importo è una media ottenuta dalle gestioni delle diverse strutture. • COSTI ASSISTENZA: 6,00 euro. Sono quelli generati dai costi del personale. Sono circa 40 giovani, quasi tutti italiani, educatori, animatori, assistenti sociali, laureati in discipline sociali o internazionali che hanno offerto la disponibilità a lavorare 7 giorni su 7, oltre alla reperibilità 24 ore su 24. Sono persone qualificate che parlano almeno due lingue (inglese e francese). • COSTI SERVIZI: 7,00 euro. Kit igienico, vestiario, trasporti, medicinali, assistenza sanitaria, attività didattica, scuola di italiano, mediazione culturale, assistenza legale, organizzazione attività di volontariato. Collaborano ai servizi professionisti (medici, mediatori, avvocati..) e molti volontari (soprattutto insegnanti nei corsi d'italiano). • DESTINAZIONE FONDO HOPE: 1,00 euro. Lo scopo è quello di finanziare borse lavoro, la ricerca di stage, il sostegno a progetti individuali sia nel proprio Paese che nel nostro, occasioni di tirocinio a favore dei richiedenti asilo. Tutte attività non obbligatorie né previste dai servizi ministeriali. • COSTI GENERALI: 1,90 euro. Progettazione e coordinamento della rete di accoglienza, costi legali e assicurazione, spese bancarie, anticipazioni finanziarie. • TOTALE: 34, 90 euro La quota investita dallo stato rimane nella sua gran parte sul territorio
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