SOCIAL. FACEBOOK, INSTAGRAM E TWITTER: ECCO I NUOVI ACCOUNT DELLA CHIESA ITALIANA - Basilica ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
SOCIAL. FACEBOOK, INSTAGRAM E TWITTER: ECCO I NUOVI ACCOUNT DELLA CHIESA ITALIANA La Cei sbarca sulle principali fronte a un mondo che è ormai pro- piattaforme utilizzate da giovani e fondamente cambiato nella fruizione Anno XXVIII - n. 11 - Bari, 16 Febbraio 2020 - VI Settimana Tempo Ordinario - Anno A meno giovani; l’esordio in coinci- dell’informazione e nelle modalità denza con l’incontro “Mediterraneo, relazionali - sottolinea infatti il diret- frontiera di pace” a Bari dal 19 al 23 tore dell’Uncs -, la Chiesa Italiana febbraio accetta la sfida di raggiungere quei La Cei sbarca sulle principali piat- milioni di persone che trascorrono taforme social utilizzate da giovani e almeno due ore al giorno sui social meno giovani: Facebook, Twitter e per cercare momenti di svago, ma Instagram. L’esordio sarà in coinci- anche per raccogliere notizie utili denza con l’incontro di riflessione e alla formazione della propria opi- spiritualità “Mediterraneo, frontiera nione sui temi sociali e politici più di pace”, in programma a Bari dal 19 importanti». al 23 febbraio prossimo (l’ultimo La comunicazione social della Cei giorno anche con la presenza di papa inizierà dunque in coincidenza con un evento impor- Francesco), che dunque avrà un importante corollario tante e lungamente preparato, ma diventerà perma- per quanto riguarda la comunicazione. nente, ben oltre Bari. Quelli su Facebook, Twitter e La Conferenza Episcopale Italiana ha annunciato in- Instagram diventeranno così i canali social istituzio- fatti per quella occasione l’apertura dei propri canali nali dei vescovi. Proprio per questo si rivolgeranno social istituzionali. In occasione dell’evento, si legge a tutti: «Sia ai fedeli – spiega il comunicato diffuso ai infatti in un comunicato, «la CEI sceglie di ampliare la giornalisti -, cioè a coloro che vogliono restare aggior- propria comunicazione nel contesto digitale e di “abi- nati sulla vita della Chiesa Italiana e sul magistero del tare” con una presenza attiva le principali piattaforme Santo Padre, sia a quanti sono interessati ad ascoltare attraverso tre nuovi profili social». la voce ecclesiale in ordine al dibattito sociale e cultu- Qui di seguito i link: rale». Al centro, segnale l’Ufficio comunicazioni so- Facebook ciali della Cei, vi è la volontà di creare e rafforzare il (https://www.facebook.com/conferenzaepiscopaleitaliana) senso di comunità anche sulla Rete, nel solco di quanto scritto da papa Francesco nel Messaggio per la Gior- Twitter nata mondiale delle comunicazioni sociali 2020: “Ab- (https://twitter.com/ucscei) biamo bisogno di pazienza e discernimento per Instagram riscoprire storie che ci aiutino a non perdere il filo tra (https://www.instagram.com/conferenza_episcopale_italiana/) le tante lacerazioni dell’oggi; storie che riportino alla Secondo il direttore dell’Ufficio Nazionale per le luce la verità di quel che siamo, anche nell’eroicità comunicazioni sociali (Uncs), Vincenzo Corrado, ignorata del quotidiano”. l’iniziativa è il punto di approdo di un cammino che Mimmo Muolo vuole segnare una svolta nell’utilizzo dei new media. © Avvenire, martedì 11 febbraio 2020 Più moderno ed efficace e insieme più integrato. «Di
Pagina 2 Santa Fara n. 11 “APERUIT ILLIS”/ 4 LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI «MOTU PROPRIO» DEL SOMMO PONTEFICE FRANCESCO CON LA QUALE VIENE ISTITUITA LA DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO 11. La Dei Verbum, infine, precisa che «le parole di Dio fiutata perché non ritenuta valida per dare senso alla vita. È espresse con lingue umane, si sono fatte simili al parlare necessario, pertanto, non assuefarsi mai alla Parola di Dio, dell’uomo, come già il Verbo dell’eterno Padre, avendo as- ma nutrirsi di essa per scoprire e vivere in profondità la no- sunto le debolezze dell’umana natura, si fece simile al- stra relazione con Dio e i fratelli. l’uomo» (n. 13). È come dire che l’Incarnazione del Verbo 13. Un’ulteriore provocazione che proviene dalla Sacra di Dio dà forma e senso alla relazione tra la Parola di Dio e Scrittura è quella che riguarda la carità. Costantemente la il linguaggio umano, con le sue condizioni storiche e cultu- Parola di Dio richiama all’amore misericordioso del Padre rali. È in questo evento che prende forma la Tradizione, che che chiede ai figli di vivere nella carità. La vita di Gesù è è anch’essa Parola di Dio (cfr ibid., 9). Spesso si corre il ri- l’espressione piena e perfetta di questo amore divino che schio di separare tra loro la Sacra Scrittura e la Tradizione, non trattiene nulla per sé, ma a tutti offre sé stesso senza ri- senza comprendere che insieme sono l’unica fonte della Ri- serve. Nella parabola del povero Lazzaro troviamo un’in- velazione. Il carattere scritto della prima nulla toglie al suo dicazione preziosa. Quando Lazzaro e il ricco muoiono, essere pienamente parola viva; così come la Tradizione viva questi, vedendo il povero nel seno di Abramo, chiede che della Chiesa, che la trasmette incessantemente nel corso dei venga inviato ai suoi fratelli perché li ammonisca a vivere secoli di generazione in generazione, possiede quel libro l’amore del prossimo, per evitare che anch’essi subiscano i sacro come la «regola suprema della fede» (ibid., 21). D’al- suoi stessi tormenti. La risposta di Abramo è pungente: tronde, prima di diventare un testo scritto, la Sacra Scrittura «Hanno Mosè e i profeti ascoltino loro» (Lc 16,29). Ascol- è stata trasmessa oralmente e mantenuta viva dalla fede di tare le Sacre Scritture per praticare la misericordia: questa un popolo che la riconosceva come sua storia e principio di è una grande sfida posta dinanzi alla nostra vita. La Parola identità in mezzo a tanti altri popoli. La fede biblica, per- di Dio è in grado di aprire i nostri occhi per permetterci di tanto, si fonda sulla Parola viva, non su un libro. uscire dall’individualismo che conduce all’asfissia e alla 12. Quando la Sacra Scrittura è letta nello stesso Spirito sterilità mentre spalanca la strada della condivisione e della con cui è stata scritta, permane sempre nuova. L’Antico Te- solidarietà. stamento non è mai vecchio una volta che è parte del Nuovo, perché tutto è trasformato dall’unico Spirito che lo 14. Uno degli episodi più significativi del rapporto tra ispira. L’intero testo sacro possiede una funzione profetica: Gesù e i discepoli è il racconto della Trasfigurazione. Gesù essa non riguarda il futuro, ma l’oggi di chi si nutre di que- sale sul monte a pregare con Pietro, Giacomo e Giovanni. sta Parola. Gesù stesso lo afferma chiaramente all’inizio del Gli evangelisti ricordano che mentre il volto e le vesti di suo ministero: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi Gesù risplendevano, due uomini conversavano con Lui: avete ascoltato» (Lc 4,21). Chi si nutre ogni giorno della Mosè ed Elia, che impersonano rispettivamente la Legge e Parola di Dio si fa, come Gesù, contemporaneo delle per- i Profeti, cioè le Sacre Scritture. La reazione di Pietro, a sone che incontra; non è tentato di cadere in nostalgie sterili quella vista, è piena di gioiosa meraviglia: «Maestro, è bello per il passato, né in utopie disincarnate verso il futuro. La per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una Sacra Scrittura svolge la sua azione profetica anzitutto nei per Mosè e una per Elia» (Lc 9,33). In quel momento una confronti di chi l’ascolta. Essa provoca dolcezza e ama- nube li copre con la sua ombra e i discepoli sono colti dalla rezza. Tornano alla mente le parole del profeta Ezechiele paura. La Trasfigurazione richiama la festa delle capanne, quando, invitato dal Signore a mangiare il rotolo del libro, quando Esdra e Neemia leggevano il testo sacro al popolo, confida: «Fu per la mia bocca dolce come il miele» (3,3). dopo il ritorno dall’esilio. Nello stesso tempo, essa anticipa Anche l’evangelista Giovanni sull’isola di Patmos rivive la la gloria di Gesù in preparazione allo scandalo della pas- stessa esperienza di Ezechiele di mangiare il libro, ma ag- sione, gloria divina che viene evocata anche dalla nube che giunge qualcosa di più specifico: «In bocca lo sentii dolce avvolge i discepoli, simbolo della presenza del Signore. come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle vi- Questa Trasfigurazione è simile a quella della Sacra Scrit- scere tutta l’amarezza» (Ap 10,10). La dolcezza della Parola tura, che trascende sé stessa quando nutre la vita dei cre- di Dio ci spinge a parteciparla a quanti incontriamo nella denti. Come ricorda la Verbum Domini: «Nel recupero nostra vita per esprimere la certezza della speranza che essa dell’articolazione tra i diversi sensi scritturistici diventa al- contiene (cfr 1Pt 3,15-16). L’amarezza, a sua volta, è spesso lora decisivo cogliere il passaggio tra lettera e spirito. Non offerta dal verificare quanto difficile diventi per noi doverla si tratta di un passaggio automatico e spontaneo; occorre vivere con coerenza, o toccare con mano che essa viene ri- • continua a pagina 3
16 Febbraio 2020 Pagina 3 • continua da pagina 2 (Lettera Apostolica del Santo Padre...) particolarmente preso dall’entusiasmo, esclamò: “Beato il piuttosto un trascendimento della lettera» (n. 38). seno che ti ha portato”. E lui: “Beati piuttosto quelli che 15. Nel cammino di accoglienza della Parola di Dio, ci ascoltano la parola di Dio, e la custodiscono”. Come dire: accompagna la Madre del Signore, riconosciuta come beata anche mia madre, che tu chiami beata, è beata appunto per- perché ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore ché custodisce la parola di Dio, non perché in lei il Verbo si le aveva detto (cfr Lc 1,45). La beatitudine di Maria precede è fatto carne e abitò fra noi, ma perché custodisce il Verbo tutte le beatitudini pronunciate da Gesù per i poveri, gli af- stesso di Dio per mezzo del quale è stata fatta, e che in lei flitti, i miti, i pacificatori e coloro che sono perseguitati, per- si è fatto carne» (Sul Vang. di Giov., 10, 3). La domenica ché è la condizione necessaria per qualsiasi altra dedicata alla Parola possa far crescere nel popolo di Dio la beatitudine. Nessun povero è beato perché povero; lo di- religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture, così venta se, come Maria, crede nell’adempimento della Parola come l’autore sacro insegnava già nei tempi antichi: «Que- di Dio. Lo ricorda un grande discepolo e maestro della Sacra sta parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo Scrittura, Sant’Agostino: «Qualcuno in mezzo alla folla, cuore, perché tu la metta in pratica» (Dt 30,14). Da Gesù non una nuova «morale», ma una liberazione In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, cioè dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli chiunque alimenta rabbie e rancori, è già in cuor suo scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. un omicida. Gesù va alla sorgente: ritorna al cuore e Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non uccide- guariscilo, solo così potrai curare i tuoi gesti. Ritorna rai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giu- al cuore e custodiscilo perché è la sorgente della vita. dizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il Non giurate affatto; il vostro dire sia sì, sì; no, no. proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Dal divieto del giuramento, arriva al divieto della Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulte- menzogna. Dì la verità sempre, e non servirà giurare. rio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per Porta a compimento la legge sulla linea della per- desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel sona: se tu guardi una donna per desiderarla sei già proprio cuore. Avete anche inteso che fu detto agli adultero. Non dice semplicemente: se tu, uomo, de- antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso sideri una donna; se tu, donna, desideri un uomo. Il il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giu- desiderio è un servitore necessario alla vita. Dice: se rate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, guardi per desiderare e vuol dire: se ti avvicini ad una “no, no”; il di più viene dal Maligno». persona per sedurre e possedere, se riduci l’altro a un Matteo 5, 20-22a.27-28.33-34a.37 oggetto, tu pecchi contro la grandezza di quella per- sona. Commetti adulterio nel senso originario del ter- Un Vangelo da vertigini. E come è possibile? mine adulterare: tu alteri, falsifichi, manipoli, Anche Maria lo chiese quel giorno all’angelo, ma poi immiserisci la persona. Le rubi il sogno di Dio, l’im- disse a Dio: “sia fatta la tua volontà, modellami nelle magine di Dio. Pecchi non contro la morale, ma con- tue mani, io tua tenera argilla, trasformami il cuore”. tro la persona, contro la nobiltà e la profondità della E ha partorito Dio. Anche noi possiamo come lei, persona. Cos’è la legge morale allora? Ascolti Gesù portare Dio nel mondo: partorire amore. Avete inteso e capisci che la norma è salvaguardia della vita, cu- che fu detto... ma io vi dico. Gesù non contrappone stodia di ciò che ci fa crescere oppure diminuire in alla morale antica una super-morale migliore, ma umanità. Ascolti queste parole che sono tra le più ra- svela l’anima segreta della legge: «Il suo Vangelo dicali del Vangelo e capisci che diventano le più non è una morale ma una sconvolgente liberazione» umane, perché Gesù parla solo in difesa della uma- (G. Vannucci). Gesù non è né lassista né rigorista, nità dell’uomo, con le parole proprie della vita. Al- non è più rigido o più accondiscendente degli scribi: lora il Vangelo diventa facile, umanissimo, anche lui fa un’altra cosa, prende la norma e la porta avanti, quando dice parole che danno le vertigini. Perché non la fa schiudere come un fiore, nelle due direzioni de- aggiunge fatica a fatica, non convoca eroi duri e puri, cisive: la linea del cuore e la linea della persona. non si rivolge a santi, ma a persone autentiche, sem- Gesù porta a pienezza la legge e nasce la religione plicemente a uomini e donne sinceri nel cuore. dell’interiorità. Fu detto: non ucciderai; ma io vi ERMES RONCHI
Pagina 4 Santa Fara n. 11 LITURGIA DEL GIORNO Ringraziano il Signore VI Settimana Tempo Ordinario (Anno A) ed invocano la benedizione di Dio (16 - 22 Febbraio 2020) ed il patrocinio di Santa Fara Dom 16 - 6a del Tempo Ordinario (anno A) Sir 15,16-21; Sal 118; 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37 Domenica 16 Febbraio 2020 - ore 11.30 Beato chi cammina nella legge del Signore È possibile consultare l’archivio storico e scaricare la versione digitale del “Foglio Santa Fara” dal sito www.santafara.org 8:30 Pro Eleonora (fam. Antonacci) Pro Maria e Agnese (fam. Valerio) NEL 50° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO 10:00 Pro Populo 11:30 Pro Gilda e Senofonte (fam. Bellino) Pro Tommaso e Giuseppina (fam. Mancini) Cosimo De Niccolò Pro Maria (fam. Lollino) Pro Emanuela e Isabella (fam. Angiuli) e Stella Mongelli 19:00 Pro Giovanna (fam. Alberga) Pro Donato e Rosa (fam. Chieco) Lun 17 - Ss. Sette Fondatori O.S.M. Gc 1,1-11; Sal 118; Mc 8,11-13 Benvenuti in Comunità Venga a me la tua misericordia e avrò vita 7:30 Pro Sandro e Maria (fam. Salzo) Riceveranno il 19:00 Pro SACRAMENTO DEL BATTESIMO Mar 18 - S. Elladio Gc 1,12-18; Sal 93; Mc 8,14-21 Domenica 16 Febbraio 2020 ore 11:30 Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore 7:30 Pro Antonio e Addolorata (fam. Conserva) G IOVANNI L UCA I OZZIA A NDREA VARIALE Pro Giuseppe e Anna (fam. Conserva) Pro Marianna e Giuseppina (fam. Conserva) Pro Angelo (fam. Di Lena) 19:00 Pro Mer 19 - S. Mansueto Gc 1,19-27; Sal 14; Mc 8,22-26 Signore, chi abiterà sulla tua santa montagna? Avviso 7:30 Pro Franco e Rosa (fam. Cozzoli) Pro Emanuele (fam. Cozzoli) 1 Domenica 23 Febbraio 19:00 Pro Vito - Trigesimo (fam. Capozzo) Pro Emidio (fam. Tarquino) in occasione della visita del Santo Gio 20 - S. Eucherio Papa Francesco, a Bari, per disposi- Gc 2,1-9; Sal 33; Mc 8,27-33 Il Signore ascolta il grido del povero zione dell’Arcivescovo, non verranno 7:30 Pro Maria e Vito (fam. Salomone) Pro Vita e Francesco (fam. Cozzoli) 19:00 Pro Angelina - Trigesimo (fam. De Nicolò) celebrate le Messe del mattino. Ven 21 - S. Pier Damiani Gc 2,14-24.26; Sal 111; Mc 8,34-9,1 Le uniche Messe La tua legge, Signore, è fonte di gioia. 7:30 Pro Maria e Giulio (fam. Cozzoli) festive celebrate Pro Lina (fam. Cozzoli) Pro Giancarlo (fam. Bellomo) saranno quelle di Pro Annateresa e Giuseppe (fam. Santamaria) 19:00 Pro Vincenzo (fam. Binetti) sabato 22 febbraio Pro Dino (fam. Mele) Pro Marcello (fam. Lograno) Pro Maria e Vincenzo (fam. Schiavone) ore 19 Sab 22 - CATTEDRA DI SAN PIETRO (f) e domenica 23 ore 19. 1Pt 5,1-4; Sal 22; Mt 16,13-19 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla 7:30 Pro 19:00 Pro Rocco (fam. Proscia) Pro Saba e Nicola (fam. Martiradonna) Foglio d’Informazione settimanale: Pro Maria e Vito (fam. Buttiglione) Pro Severina e Italo (fam. Stefanelli) “Basilica Parrocchia Santa Fara” Pro Giuseppe (fam. Lobuono) Via G. N. Bellomo, 94 - Bari - Tel. / Fax: 080.561.82.36 Web: www.santafara.org - Email: parroco@santafara.org Festa di Carnevale Responsabile fr. Raffaele Massari fr. Piero Sirianni (Parroco - Rettore) (Vice Parroco) fr. Sabino Fuzio (Vicario - M. Studenti) per di Orario Ufficio Parrocchiale fanciulli catechismo Mercoledi e Venerdi 16:00 - 18:00 Orario Sante messe: Lunedi 24 Febbraio - 17.00/20.00 dal Lunedì al Sabato 7:30 Cripta - 19:00 Basilica Per info rivelgersi alla Sig. Mariella la Domenica ore 8:30 - 10:00 - 11:30 - 19:00
Puoi anche leggere