Amici per la pelle - PICCOLO MISSIONARIO
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ANNO 92 - N. 1062 - € 3,00 POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE DECRETO LEGGE 353/2003, (CONVERTITO IN LEGGE IL 27/02/2004 N. 46) ARTICOLO 1, COMMA 1, DCB VERONA numero 6 giugno 2018 UOLA SC aaa!!! finit e Amici Special per la pelle PAPA SCO FRANCE
scritto da padre ELIO BOSCAINI parola di direttore Una BELLA lata peda S ono passati duecento anni Perché pedalare, non solo d’estate ma da quando il barone Karl tutto l’anno, anche per andare a scuo- Von Drais, il 26 giugno 2018, la, ci regala benessere, più di quanto si brevettò quella che è l’antena- pensi. E felicità. E poi, non inquina: libera ta della nostra bicicletta. L’ave- la città e le campagne da auto inquinanti. va utilizzata la prima volta l’anno prece- E infine, essendo il ciclismo uno sport dente per coprire una distanza di 13 km di resistenza, pedalare rafforza gradual- in meno di un’ora. mente non solo il cuore ma anche la Nel brevettarla, la chiamò laufmachi- ventilazione polmonare. Dicono che i ne (“macchina da corsa”). Se aveva lo corridori del Giro e del Tour vivano più sterzo, mancava però dei… pedali. Ci a lungo… vorranno 40 anni per introdurli. Intanto, La bici può essere anche pericolosa, per la spinta in avanti veniva data appog- eventuali cadute, ma soprattutto in città giando i piedi per terra. per via del traffico automobilistico. Non La bici, nel frattempo, ha avuto un cesseremo di reclamare ciclabili, quindi, immenso successo e si è perfezionata. e di mettere il casco: obbligatorio. Ma Perché molte sono le ragioni per anda- tutti gli studi sono unanimi: i benefici che re in bici. Qualcuna ve la suggerisco la bici regala alla salute sono superiori ai anch’io, partendo dalla mia esperienza. rischi degli incidenti stradali e dell’espo- Perché anch’io utilizzo la bici, soprattut- sizione agli inquinanti atmosferici. to per spostarmi in città. Mi faccio però Infine, lo sapevate? Chi va in bici, piace anche delle belle biciclettate. Profittan- di più: affascinante, intelligente, ecolo- do, durante l’estate, anche della ciclabi- gista, altruista, generoso. Così almeno le Pesaro-Fano. Meravigliosa! pensano gli… inglesi. GIUGNO 2018 3
scritto dalla REDAZIONE questo paese ancora sconosciuto, in cui tutto è nuovo, a partire dalla lingua che si parla. Pensate (e questa è la bella notizia!) che, IL FATTO È... mentre andiamo in stampa, 4000 cittadi- ne e cittadini in tutta Italia hanno deciso di essere questa figura di aiuto. Magari ...CHE SE SEI ne conoscete qualcuno, o è proprio nella vostra famiglia che si è fatta questa scelta! UN MINORE Noi siamo andati a informarci su chi sono questi odierni “angeli custodi” per mino- HAI BISOGNO DI ri stranieri. Scoprendo che per lo più i QUALCUNO CHE tutori sono… tutrici (3 su 5 sono donne), tra i 40 e i 50 anni. TI STIA ACCANTO... Chiunque siano, qualunque sia il loro E nome, è davvero bello sapere che 4mila persone nel nostro paese hanno fatto la cosa vale ancor di più se sei questa scelta. Non credete? un minore (cioè una persona che non ha ancora compiuto 18 anni), giunto in un paese lonta- no dal tuo, dove nessuno parla la tua lingua e tu non hai con te né mamma né papà. Se sei cioè (è la legge a definirti così) un “minore non accompagnato”. Pensando a queste bambine MARCO FRA NCESCATO o bambini, ragazze o ragaz- zi stranieri, lo scorso anno è stata fatta una legge speciale. Una legge che prevede una figu- ra particolare, detta “tutore volontario”. Il tutore o la tutrice è quella persona disposta a diven- tare un punto di riferimento per chi è arrivato in Italia senza genitori. Per chi ha biso- gno di un adulto per orientarsi nelle scelte o per stabi- lire un legame con qualcuno che abiti in GIUGNO 2018 7
SECONDA PUNTATA* scritto, disegnato e colorato da MARCO PACI 8 GIUGNO 2018 * prima puntata nel n. di aprile 2018
Ora che tutto andava amici per la pelle bene e si sentiva sicu- ro di sé, non accettava N di dover subire passiva- mente questi maltrat- ella puntata precedente Samba tamenti, ma la sfida stavolta sembrava ha dovuto affrontare una spiace- essere più grande di lui: loro erano in vole esperienza. È stato preso di gruppo e lui, da solo, non sapeva come mira da un compagno di classe. affrontarli. Anthony, insieme al suo grup- Inoltre si vergognava di confidarsi con i petto di ragazzini spavaldi che lo consi- genitori o gli insegnanti, perché aveva deravano il “capo”, ha iniziato a pren- paura di non essere compreso, di dimo- dersi gioco di lui, a ricattarlo cercando strarsi un debole. di estorcergli alcuni oggetti importanti, Per fortuna i veri amici sono sempre come ad esempio le amate scarpe da pronti ad aiutarci anche quando abbia- calcio. mo paura di ammettere che ci troviamo Samba non si è lasciato intimorire, ha di fronte a un grosso problema. cercato di tener testa al bullo e ai suoi L’amicizia a questo punto è davvero compagni di cattiverie. Si era convinto importante: un vero amico non ti abban- che non meritava quel tipo di trattamen- dona mai, soprattutto nel momento del to, grazie anche alla forte autostima che bisogno. aveva sviluppato superando le sfide nello Gli amici si sono accorti subito dello stra- sport che amava e per il quale aveva no cambiamento di umore di Samba, dovuto impegnarsi molto, sia negli alle- diventato irascibile e non più sorridente namenti sia per farsi accettare dai nuovi come prima. Allora hanno fatto per lui compagni di squadra. la cosa giusta da fare: si sono confidati Con il sostegno dei suoi “amici per la e hanno chiesto aiuto a un adulto di cui pelle” e l’aiuto del coach Marco, era avevano molto stima, il loro insegnante riuscito nel suo intento: far parte della di teatro, Enzo. Con quel prezioso aiuto squadra come un bravo giocatore e Samba ha potuto affrontare il bulletto segnare diversi goal! che, una volta rimasto senza i suoi codar- LO UN BUL per amico scritto e illustrato da CREAZIONI DI GARAGE 22 GIUGNO 2018
di sostenitori fuggiti davanti a degli scioc- tutto il gruppo degli Amici per la pelle chi scherzi, si è rivelato semplicemente ha scoperto un ragazzo completamente per quello che è: un ragazzo insicuro che diverso. aveva indossato la maschera del duro Cosa si cela dietro la dura maschera che solo per sentirsi “qualcuno”. Anthony si è costruito per affrontare le Alla fine Samba e Anthony sono diven- sue paure? Scopriamolo insieme nella tati buoni amici e, conoscendolo meglio, nuova puntata! GIUGNO 2018 23
gato a partecipare alla guerriglia. Avevo tanta paura. Sparavo a casaccio, nella speranza di non colpire nessuno. Come IN missione potevo fare la guerra e sparare contro la mia stessa gente? con padre Teresino Serra In quell’inferno, spiavo solo l’occasione V per fuggire. Durante uno scontro a fuoco con i soldati del governo, tentai la fuga, ictor è stato nel 1996 uno dei ma venni ferito a una gamba. Non pote- bambini-soldato che parte- vo camminare e già pensavo che sarebbe cipò al rapimento delle 139 arrivata la mia fine. studentesse di una scuola delle Mi liberai delle armi e buttai via le muni- suore missionarie comboniane zioni. Venni raccolto da qualcuno del nel nord d’Uganda, la Saint Mary Scho- villaggio vicino e portato all’ospedale ol. Oggi è un giovane maturo, restio a della missione. Fu la mia salvezza. Più tardi parlare di sé. Soffre troppo, ma vuole venni consegnato al Centro per la riabili- raccontarsi :«Sono stato rapito a 13 anni, tazione per i bambini soldato. Poi, padre frequentavo la quinta elementare. Sono Tarcisio, un missionario, mi ha accompa- stato obbligato a rimanere con l’eserci- gnato nella scuola della missione e la mia to dei ribelli di Joseph Kony per tanto vita è ricominciata. Sono rinato. tempo. Non ricordo quanto. So solo che sono stato forzato a fare cose contro la mia volontà. Mi hanno insegnato a drogarmi, a sparare e uccidere. Ricordo ancora quanta fame e sete ho sofferto, e che per procurarci il cibo dovevamo rubare nei villaggi. Ricordo in particolare la prima volta che fui obbli- ICTOR V bino il bam sold ato 26 GIUGNO 2018
Mi piacerebbe tanto oggi incontrare quel inventano le guerre… e qui ci uccidiamo qualcuno che mi ha raccolto e salvato. tra fratelli e sorelle». A casa è rimasta solamente la mamma. Il volto di Victor si fa ancora più triste. Di Il papà e mio fratello, invece, sono stati certo il suo cuore sanguina ancora per uccisi». le sofferenze e per quanto ha vissuto. È Dopo un attimo di silenzio, Victor vuole difficile dimenticare e perdonare. Io, che aggiungere qualcos’altro al suo raccon- ascolto, provo tanta rabbia contro quegli to. «Scrivi pure che non avrei mai voluto uomini di male, che distruggono le fami- uccidere. Scrivi inoltre che le mani degli glie e la vita di bambini e bambine. E che uomini della tua “tribù” (= i bianchi) sono causano masse di sfollati e migranti e macchiate di sangue come le nostre. creano l’inferno nei campi profughi. Loro vendono armi a tutti. Il loro denaro Ecco cos’è la guerra: riempire i cuori di è macchiato di sangue. Ci vendono armi, odio, distruggere la libertà, devastare paesi e imbrattare di sangue il volto della nostra terra. MARCO PACI GIUGNO 2018 27
o sp oso Un Ma madou ish a racconta * per A scritto da MAMADOU MBENGAS T anto tempo fa, in un lonta- no villaggio d’Africa, vivevano tre giovani amici: Dudu, Ibù e Moussa. Un giorno, parlando dei loro sogni, scoprirono di Anche Ibù trovò il suo regalo per Aisha: amare la stessa ragazza, Aisha, bellissi- uno splendido tappeto volante capace di ma, allegra e gentile. trasportare più persone a grande veloci- Dopo essersi confidati il comune senti- tà. Acquistò il tappeto, se lo pose in spal- mento per Aisha, decisero insieme di la e riprese il cammino verso il villaggio. andarsene dal villaggio, alla ricerca di Moussa invece comprò uno stupendo un dono per la giovane amata. Così, un specchio dal manico di madreperla, che mattino, di buonora, si salutarono augu- aveva il potere di mostrare le persone randosi buona fortuna. amate, e anch’egli riprese la strada verso Dopo molti giorni di cammino, Dudu arri- casa. vò a un mercato dove trovò finalmente il Dopo alcuni giorni di cammino, i tre amici regalo per l’adorata Aisha: un bastone di si incontrarono nella savana. Il viaggio di ebano decorato con intarsi di avorio che rientro era ancora lungo. Decisero quindi di aveva il potere di far rivivere le persone. Il fermarsi all’ombra di un albero di mango, giovane lo comprò, lo mise nella sua sacca assaggiandone i dolci frutti e raccontando- da viaggio e riprese il cammino verso casa. si le avventure appena vissute. 28 GIUGNO 2018 *Tratto da una fiaba popolare senegalese a cura di Mamadou e Cheikh Ibrahima Mbengue
GUGLIELMO SIGNORA Aisha si svegliò e, felice, abbracciò i suoi tre pretendenti. Ora però doveva scegliere chi sposare. Chiese ai ragazzi di pazientare un po’ perché la scelta non le sembrava facile. Chi meritava di essere il suo sposo? Moussa, che grazie allo spec- chio aveva visto il suo funerale? Ibù, che li aveva trasportati sul tappeto volante? O Dudu, che le aveva salvato la vita con il bastone di ebano? I giorni passavano senza che Aisha riuscisse a prendere una decisione. Si rivolse allora agli anziani della comunità. Questi si riunirono all’ombra del grande baobab che occupava il centro del villag- gio. Ancora oggi i saggi sono riuniti sotto l’albero della palabra, alla ricerca del giusto suggerimento per Aisha… Quando Moussa mostrò lo specchio, scoprì che gli abitanti del villaggio stava- no piangendo l’adorata Aisha, morta di una improvvisa malattia. Ibù propose agli amici di salire sul tappeto per unirsi al corteo e pregare per la loro dolce amata. Appena giunti a destinazione, Dudu si ricordò dei poteri del bastone di ebano che aveva con sé. E toccò con dolcezza la giovane. GIUGNO 2018 29
Speciale Francesco zz a de l La care a an ca nz la m di Dio, tutti, anche i non battezzati, sì, scritto dalla REDAZIONE anche quelli che professano altre religio- E ni». E a Edoardo che lo interroga sul suo stato d’animo alla sua elezione a papa, manuele ha una domanda per risponde di non aver provato paura, né Francesco. Chissà da quanto se gioia particolarmente intensa: sentiva la porta dentro e lo tormenta... solo che Dio l’aveva chiamato. Ma quando poi si trova davan- E adesso tocca proprio a lui, Emanuele, ti al papa, con i suoi compa- fargli la domanda. Ma un groppo gli sale gni, amici e amiche di catechismo, nel alla gola. Si copre il viso con le mani, si campetto della parrocchia di San Paolo avvicina al microfono e… scoppia a pian- della Croce a Corviale, estrema periferia gere. «Vieni da me, e dimmi all’orec- di Roma, Emanuele non ce la fa. chio», gli dice allora Francesco. Il vescovo di Roma sta dialogando con le Emanuele si avvicina e sprofonda tra le bambine e i bambini che frequentano il sue braccia. Perché ha bisogno di esse- catechismo, rispondendo ad alcune loro re abbracciato, Emanuele, incoraggia- domande. A una domanda postagli da to, rassicurato, consolato. Ha qualche una bambina risponde: «Tutti siamo figli angoscia o dolore da sfogare. Il papa lo 32 GIUGNO 2018
abbraccia a lungo. Si parlano. Sussurra- essere credente e far battezzare i figli. no. Quasi una conversazione-confessio- Parla con tuo papà, prega per tuo papà ne, davanti allo sguardo incuriosito della – è la conclusione di Francesco –. Grazie gente che riempie l’intero piazzale. Che Emanuele per il tuo coraggio». si stanno dicendo? Chi può indovinare La risposta di Francesco è anche per tutti che cosa passa nel cuore di quel bambi- noi che a Corviale, in quel quartiere dove no dal giubbino blu e pantaloni grigi? campeggia il famigerato Serpentone, un Lo dice Francesco (dopo aver ottenuto immenso palazzo che ospita 1.200 inqui- da Emanuele il permesso di raccontare lini ed è da tempo in situazione di degra- il loro scambio di parole):«Poco tempo do, non c’eravamo. fa è venuto a mancare mio papà. Lui era Sì, Dio ha un cuore di papà. E l’emozione ateo, cioè non credeva in Dio, ma ci ha di Emanuele che non vedrà più il papà, si fatto battezzare tutti e quattro noi fratel- è mescolata a quella di trovarsi davanti al papa e dovergli fare una domanda. Papa a , e papà. Papà e papa. Due nomi uguali, pap che suonano diversi per un accento e per l’emozione che portano dentro il cuore di à Emanuele e il nostro. del pa p li». Emanuele, rimasto orfano, si chiede: «Dove si troverà mio padre? Mio padre che “era bravo” ma non cristiano, sarà salito comunque in cielo?». E Francesco lo rassicu- ra: «Dio ha un cuore di papà, tuo papà era un brav’uomo, è in cielo con Lui, stai sicuro. Dio ha un cuore di papà e davanti a un papà non credente che è stato capace di battezzare i suoi bambini, Dio sareb- be capace di abbando- narlo? Dio sicuramente era fiero di tuo papà, perché è più facile essere credente e far battezzare i figli che non GIUGNO 2018 33
Puoi anche leggere