SCHOLA SAN ROCCO coro e orchestra barocca - CONCERTO PER IL NATALE - Società del Quartetto di ...

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SCHOLA SAN ROCCO coro e orchestra barocca - CONCERTO PER IL NATALE - Società del Quartetto di ...
VENERDì 21 DICEMBRE 2018
ore 20:45

CONCERTO
PER IL NATALE

SCHOLA SAN
ROCCO
coro e orchestra barocca

FRANCESCO
ERLE
direttore

NEI 25 ANNI DI ATIVITà
DELLA SCHOLA SAN ROCCO

            109a Stagione di concerti 2018-2019
Antonio Lotti (1667-1740)                                                                      SCHOLA S.ROCCO CORO E GRUPPO VOCALE
Kyrie per la Notte di Natale (1706)                                                            Soprani
per soli, coro di palchetto, doppio coro e orchestra                                           Adela Barreto, Alessandra Bertazzo*, Claudia Graziadei*, Cristina Damian*, Elisa Piazza, Emanuela Bussolaro,
prima esecuzione in tempi moderni                                                              Federica Dotto, Flavia Morisi*, Giovanna Damian*, Giuliana Re, Greta Lodi, Katarina Vukadinovic, Laura Caroniti,
edito dalla copia manoscritta Mus. Ms. 134160, Staatsbibliotheck Berlin da Francesco Erle      Maria Grazia Caristi, Marta Fraccaroli, Nicoletta Possente*, Paola Testaquadra, Stefania Cazzavillan

        1. Kyrie                                                                               CONTRALTI
        2. Christe                                                                             Alessandra Milan, Chiara Casarotto, Chiara Pengo, Donata Zambon*, Elisabetta Cuman*, Elisabetta Rosset,
        3. Kyrie                                                                               Ilaria Balbo*, Lucie Anna Ruth Oberhollenzer*, Luisa Mogentale, Manuela Dall’Igna, Marina Cecchinato,
                                                                                               Nicoletta Tretto*, Raffaela Bellato*, Rita Carmignan, Valentina Ferrarin

Messa a tre cori (1707-1717)                                                                   TENORI
per soli, coro di palchetto, doppio coro e orchestra                                           Bruno Tagliaferro*, Carlo Timillero, Davide Pellizzaro, Diego Pomarè Montin, Enrico Arten*, Fabio Lotto,
                                                                                               Fabrizio Longo*, Federico Castellan*, Giuseppe Chiarello*, Mirto Testolin, Riccardo Ceron*
        1. Kyrie
        2. Gloria                                                                              bassi
        3. Et in terra pax                                                                     Enrico Giacomin*, Federico Timillero*, Fulvio Fonzi*, Luigi Marasca*, Marco Baradello*, Massimo Bardin,
        4. Laudamus te                                                                         Matteo Rossi, Mauro Ongaro*, Nicola Campitelli, Renato De Momi, Riccardo Cocco*
        5. Gratias agimus tibi                                                                 *gruppo vocale nella Cantanta di Bach
        6. Domine Deus, Rex colestis
        7. Domine Fili
        8. Domine Deus, Agnus Dei
        9. Qui tollis
                                                                                               ORCHESTRA
        10. Qui sedes                                                                          I Violino di spalla:   Enrico Parizzi (solo)
        11. Quoniam                                                                            Viola da gamba:        Cristiano Contadin (solo e continuo)
        12. Cum Sancto Spiritu                                                                 Trombe: 		             Michele Santi (solo), Matteo Frigè, Martina Dainelli
                                                                                               Oboi e Oboi d’amore:   Arrigo Pietrobon (solo), Nicolò Dotti (solo)
                                                                                               Traversieri:           Alberto Crivelletto, Massimo Criveletto
                                                                                               Violini primi:         Lorenzo Gugole, Pietro Battiston, Cecilia Zanotto,
                            JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)                                  Violini secondi:       Matteo Zanatto (concertino), Isobel Cordone, Stefano Favretto, Alessandra Scatola
                            Cantata “Sehet, welch eine Liebe”, BWV 64 (1723)                   Viole da brazo:        Emanuele Marcante (concertino), Elena Gelmi
                            per la terza festività del Natale per soli, coro e orchestra       Viola da gamba:        Marco Casonato (solo)
                                                                                               Violoncello:           Simone Tieppo, Davide Gerolimetto
                                       1. Coro Sehet welch eine liebe                          Fagotto: 		            Andrea Bressan
                                       2. Corale Das hat er alles uns getan                    Violone: 		            Matteo Zabadneh
                                       3. Recitativo (Alto) Geh, Welt! Behalte nur das Deine   Organo: 		             Alberto Maron
                                       4. Corale Was frag ich nach der Welt                    Tiorba: 		             Paola Ventrella
                                       5. Aria (Soprano) Was die Welt in sich hält             Timpani:		             Didier Bellon
                                       6. Recitativo (Basso) Der Himmel bleibet mir gewiß
                                       7. Aria (Alto) Von der Welt verlang ich nichts          Soli in Lotti
                                       8. Corale Gute Nacht, o Wesen
                                                                                               Giovanna Damian (Aria), Lucie Anna Ruth Oberhollenzer (Aria, Palchetto, terzetto), Davide Pellizzaro
                                                                                               (Palchetto), Fulvio Fonzi (Palchetto), Flavia Morisi (terzetto), Marco Baradello (terzetto)
                           Magnificat in re maggiore BWV 243 (1723)                            Claudia Graziadei, Cristina Damian, Elisabetta Cuman, Fabrizio Longo, Federico Castellan, Federico
                           per soli, coro e orchestra                                          Timillero, Marta Fraccaroli, Luigi Marasca, Raffaela Bellato
                                       1. Coro Magnificat
                                       2. Aria (Soprano II) Et exultavit
                                       3. Aria (Soprano I) Quia respexit
                                                                                               Soli in Bach
                                       4. Coro Omnes generationes                              Giovanna Damian, Soprano I
                                       5. Aria (Basso) Quia fecit                              Federico Fiorio, Soprano II
                                       6. Aria (Alto) Et misericordia                          Andrea Gavagnin, Alto
                                       7. Coro Fecit potentiam                                 Davide Pellizzaro, Tenore
                                       8. Aria (Tenore) Deposuit                               Fulvio Fonzi, Basso
                                       9. Aria (alto) Esurientes
                                       10. Soli Suscepit Israel                                GIOVANNA DAMIAN, vocalista
                                       11. Coro Sicut locutus est
                                       12. Coro Gloria Patri                                   FRANCESCO ERLE, direttore
SCHOLA SAN ROCCO                                                                            NOTE AL PROGRAMMA
Fondata nel 1993, ha un’intensa attività concertistica in Italia e all’Estero, capace
di un repertorio ampio ed impegnativo. Ha collaborato per “Omaggio a Palladio”              Il programma della serata vuole essere motivo di celebrazione festosa. La
con Sir András Schiff e Cappella Barca dal 2001 per esecuzioni di Bach, Haydn,              motivazione delle scelte che lo sottendono, è profondamente legata a una
Mozart, Beethoven, Schubert, Schumann, e con compositori (Morricone, Hersant,               convinzione, che è da conoscere al momento di affrontare il nostro concerto.
Bonato, Valtinoni...), direttori d’orchestra (Spierer, Muus, Andretta, Rigon...), solisti   Ritengo infatti che i grandi compositori insegnino che la passione esige dispendio
(Brunello, Pirgu, Nakajima, Bertagnolli...), registi (De Bosio, Mentha, De Fusco,           di energie, tempo e volontà. Mentre la società attuale vede il coro di dilettanti
Michieletto, Gandini, Cuppone, Patarino...) ed importanti orchestre (Orchestra da           di musica (cioè persone che traggono diletto dall’arte che, secondo Goethe
Camera di Padova e del Veneto, Orchestra del Teatro Olimpico, Streicher Akademie            ma anche la medicina, può lenire i dolori della vita) con una certa benevolente
Bozen, Accademia di San Rocco, Filarmonia Veneta, Orchestra Monteverdi, Il                  compiacenza. Ma la società corale ha sempre accompagnato, e talora addirittura
Tempio Armonico, Archicembalo Ensemble). Ha ottenuto importanti riconoscimenti              guidato il movimento musicale. Nel caso di Bach, la gioiosa e fondamentale
da parte della critica specializzata, in particolare per le incisioni dei Chori per         riscoperta del massimo tra i compositori passa attraverso la Singakademie Berlin
Edipo Tiranno di Gabrieli, Metabolè, Missa Jazz di Impulliti, Messiah di Händel,            e i suoi tre anni di studio di Mottetti e Passione, in un percorso organizzato per
Choral Fireworks, W.Dalla Vecchia: Opere Sacre, Wanderung di Hersant. Fra gli               poter affrontare con comprensione e preparazione quei capolavori. Similmente,
ultimi successi da segnalare la partecipazione Festival di Steyr (Austria), Biennale        la stessa evoluzione compositiva di Johannes Brahms passa attraverso il lavoro
Musica di Venezia, Festival “Lo spirito della musica” del Teatro La Fenice, Bologna         con i suoi cori, sperimentando, sia nello studio del passato che nelle nuove
Festival, New Year Music Festival a Gstaad (Svizzera), Vespro di Monteverdi (in             composizioni, soluzioni di scrittura che poi sfoceranno nelle sinfonie. Solo due
Teatro Olimpico per Vicenza in Lirica e Basilica dei Frari, premiato dalla critica),        esempi per un fenomeno molto complesso, ma glorioso di rapporti e influenze
Concerto delle celebrazioni del Cinquecentenario di Gioseffo Zarlino, Canti di              insondabili, che nel particolare caso della Schola S.Rocco ha reso possibile il
Prigionia di Dalla Piccola per Amici della Musica di Padova.                                partecipare sempre più conscio alle letture di Bach, Mozart, Haydn, Beethoven,
                                                                                            Schubert, Schumann di Sir András Schiff e Cappella Barca. Perché la forza dello
                                                                                            studio della musica fatto assieme è un potentissimo mezzo che, se gestito, può
FRANCESCO ERLE                                                                              portare a risultati di potenza comunicativa, e talvolta esecutiva, quasi incredibile.
Dopo gli studi con Ezio Mabilia e Gino Gorini in pianoforte, si diploma in                  Quindi poco accorta è la società che dimentica questo segreto.
composizione cum laude studiando con Wolfango Dalla Vecchia e con Bruno Coltro.             Figlia dunque di questa tradizione, la Schola S.Rocco ha con un processo ricco
Intreccia attività di compositore e direttore curando prime esecuzioni (Rovetta,            di dibattito, fatto di questo pensiero un impegno comune. E rispecchiato in parte
Legrenzi, Albinoni, Galuppi, e Malipiero, Dalla Vecchia, Morricone...), ricostruzioni e     è anche chi legge, perché, e lo dico personalmente con orgoglio, la Schola è al
edizioni (Vivaldi, Pergolesi, Bossi, G. Pacini...) incisioni, commissioni e esecuzioni,     centro del movimento sociale di amore per la musica a Vicenza, come del resto
composizione e incisione di musica per mostre, musiche di scena. Ha scritto per il          ovunque ci sia un coro dedito allo studio.
teatro musicale in Il Gioco del Palazzo, Pigafetta: in fines orbis terrae exivit sonus
eorum, Odisseo, Elettra. Insegna al Conservatorio di Venezia dedicandosi molto              Era naturale quindi che decidessimo di celebrare tanti anni di passione scegliendo
a formazione e produzione per giovani cantanti, come per la Messa di Quattro                proprio un argomento di avanguardia della ricerca, la riscoperta della musica
Cori di G. Legrenzi e Passio Venetiae per Fondazione Levi. Ha diretto Orfeo di              veneziana che con Franco Rossi e altri studiosi sto da anni promuovendo:
Gluck, Vespro e Orfeo di Monteverdi in Teatro Olimpico per “Vicenza in Lirica”,             incredibili bellezze in prime edizioni e esecuzioni moderne di musica sacra, e
ottenendo grande successo di pubblico e riconoscimenti e nella stessa cornice               opere teatrali, di Legrenzi, Rovetta, Albinoni, Galuppi, Lotti, eseguite per La
edito con Franco Rossi e diretto l’inedita opera Polidoro di Antonio Lotti in prima         Fenice, Teatro Del Monaco di Treviso, Fondazione Levi, Orchestra del Teatro
esecuzione moderna a settembre, seguita con grande attenzione in tutta la stampa            Olimpico, Vicenza in Lirica, Consorzio dei Conservatori del Veneto, Conservatorio
specializzata europea e salutata da lusinghiere recensioni. È stato direttore dei           di Venezia.
Laboratori di Musica Barocca del Consorzio dei Conservatori del Veneto in Basilica          Il Kyrie scritto per la notte di Natale del 1706, sicuramente per la basilica di
di San Marco, e per Esequie di C. Monteverdi. Ha appena diretto con successo di             San Marco per le caratteristiche indicazioni per i tre cori, è una piccola perla.
critica e pubblico per La Fenice Zenobia Regina de’ Palmireni di Tomaso Albinoni            Dopo un’introduzione retorica con tipiche e esclusive armonie veneziane, un
(e la riprende per il Teatro di Treviso nella presente stagione) e dirigerà nella stessa    elegantissimo Christe di scrittura vivace, presenta una fuga che ci lascia a bocca
cornice la prima esecuzione moderna dell’altra opera di Albinoni Statira nel 2019.          aperta: il soggetto immediatamente ricorderà l’Offerta Musicale di Bach (1747!),
perché di quella categoria di soggetti fa parte, e dimostra, con sorpresa deliziosa     di stile arcaico e severo (come fatto da molta musicologia). Se invece, come ho
all’ascoltatore competente, il livello altissimo del nostro compositore.                deciso di fare, viene reinserita nel clima contrappuntistico e armonico di festa
La grande partitura che va sotto il nome di Messa a tre cori di Antonio Lotti è un      serena e gioiosa delle Cantate bachiane per il Natale (ivi compreso ovviamente
affresco potentissimo di idee, retorica, sorprese creative, contrappunto brillante,     l’Oratorio di Natale), in orchestrazione con archi e continuo senza i raddoppi
espressioni melodiche di fulminante bellezza, uso raffinatissimo dell’armonia. La       di cornetti e tromboni ascritti da Kuhnau (probabilmente per una esecuzione
didascalia apposta nel manoscritto al primo coro di solisti, “palchetto”, colloca       oltretutto posteriore), assume una unità e festosità che ammaliano. La presenza
con certezza la destinazione della partitura in Basilica di San Marco, mentre il        al contrario dell’oboe d’amore solo come strumento obbligato nella meravigliosa
numero di cori e l’orchestrazione la connotano come Messa per una festa solenne,        aria del contralto, lascia aperta la possibilità di raddoppi ai legni nei corali, come
alla presenza del Doge. Se i due cori principali quindi prendevano posizione nelle      del resto molto più tipicamente fatto da Bach nelle grandi composizioni sacre.
due cantorie principali sopra il presbiterio, il terzo andava a eseguire nel rialzo     A coronazione del nostro percorso tra Lotti e Bach non potevo che forzatamente
ligneo sopra le cantorie sansoviniane attestato dalle incisioni fino al Settecento      e festosamente comprendere il Magnificat: scritto sicuramente tenendo
ma anche (e abbastanza ridicolmente in modo diverso da quanto ancora attestato          d’occhio la scrittura a cinque di Legrenzi e Albinoni (che Bach utilizza solo per
da parte della musicologia) in foto del primo Novecento. La spazialità, l’effetto       occasioni specialissime, come per il Motetto Jesu Meine Freude), il pezzo vive
di concertazione delle armonie tra gruppi diversificati e contrapposti, la forza        di una sapienza di disposizione di tutti gli elementi mirabile e dalla profondità
incredibile della sapienza armonica di Lotti descrivono un mondo di idee e suono        vertiginosa, e ci riempie tutti di commozione. Nondimeno, la bellezza freschissima
che tutto il mondo invidiava a Venezia.                                                 delle invenzioni ci fa vivere di questo altissimo capolavoro con una leggerezza
Non voglio stancarmi di sottolineare agli amanti della bella musica quanto molta        che non può che trascinarci ogni volta, sempre e sempre.
musica veneziana sia stata lasciata giacere negli archivi senza vederne la qualità      Voglio doverosamente sottolineare infine che nel concerto saremo accompagnati
straordinaria, la forza innovatrice e l’incredibile influenza che ha avuto sui grandi   da amici musicisti che condividono i nostri ideali, e tra loro virtuosi che calcano le
della musica dei seguenti anni, Bach e Haendel in primis. I due hanno studiato          scene europee ogni mese, assieme a giovani di talento e bravura, anche cresciuti
e posseduto copie di grandi lavori di Lotti e in molteplici passaggi l’uno di           nella nostra città.
musica sacra, l’altro anche in opere teatrali, dimostrano chiaramente di adottare       Il tutto in un organico barocco volutamente scelto secondo la tradizione del
atteggiamenti e soluzioni del grande veneziano.                                         centro mondiale della musica al tempo di Bach, Venezia.
Tra i grandi interessi di Bach infatti certamente è il rapporto tra da una parte
le forme musicali in contrappunto stretto e fugato, come per l’esordio della            					                                                                  Francesco Erle
meravigliosa Cantata BWV 64 per la terza festa di Natale e dall’altra le forme
di recitativo e aria con strumenti obbligati: in questo la disposizione dei
movimenti musicali, la varietà delle metriche e della retorica adoperata, la poesia
                                                                                                                 Si ringrazia Roberto Cuppone per l’amichevole partecipazione.
dell’espressione musicale hanno per il grande compositore di Eisenach sempre
mantenuto fondamento nello studio della grande tradizione italiana, e in primis
veneziana, arrivando alle citazioni, trascrizioni, riutilizzi di musiche di Legrenzi,
Albinoni, Marcello, Lotti e, naturalmente, anche Vivaldi.
Va qui però sottolineato che la ricerca, continuando ad approfondire le fonti
bachiane, mi mette in grado come concertatore di analizzare con cognizione di
                                                                                        UN CONSIGLIO DI LETTURA
causa le due fonti manoscritte pervenutaci della cantata, una dell’allievo Johan
Andreas Kuhnau e altri due copisti riconosciuti ma minori, e una dal Singverein         John Eliot Gardiner: La musica nel castello del cielo (Einaudi)
                                                                                        Bach: un uomo “normale” che è stato capace di comporre
Berlin, con correzioni del maestro di Mendelssohn Karl Zelter. La prima era stata       musiche sublimi. Sir John Eliot Gardnier, il grande direttore
raccolta in una coperta con una nota apposta in copertina da Kuhnau, che elenca         d’orchestra, ne traccia un ritratto inedito e profondo.
in orchestra anche cornetti e tromboni, che quindi suonerebbero sempre e solo
con le voci. Tale strumentazione, apposta a una raccolta di parti staccate (e           In vendita presso:
per di più con quella d’organo un tono sotto, a testimoniare diverse esigenze
esecutive) potrebbe indicare solo una tra le possibili orchestrazioni a rinforzo
del coro, e nemmeno la più usuale nell’opera bachiana. Inoltre, tale caratteristica
strumentazione in Bach potrebbe portarci a considerare la Cantata come musica
La 109ª Stagione Concertistica
 della Società del Quartetto è realizzata grazie al sostegno di:

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partecipa a                                                                      in collaborazione con

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Ringraziamo per avere accolto il nostro appello:
Rosanna e Giuseppe Azzarello, Angela Barbaglio, Donata e Antonio Cattaneo, famiglia Cazzola, Elena e Claudio Cibic, Lino Dainese,
Elisabetta Dolcetta, Luciano Giacomelli, Marcella Gulisano e Stefano Rigoni, Eugenio Motterle, Pia e Tino Patuzzi, Paolo Pigato,
Franco Scanagatta, Luca Trivellato, Barbara Widder
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